premio imprese eccellenti 2000
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premio imprese eccellenti 2000
premio imprese eccellenti 2000 Il caso Andreoli Engineering L azienda, il prodotto, il contesto competitivo Andreoli Engineering di Novi di Modena è una piccola azienda artigiana che progetta, produce e commercializza macchine agricole, in particolare atomizzatori. Nell’azienda lavorano circa 15 operai e 4 impiegati. Il volume produttivo della azienda è di circa 200 macchine all’anno. L’impresa nasce più di 40 anni fa, con motivazioni molto simili a quelle delle altre piccole aziende della zona. Negli anni ’60 si viene a creare nella zona di Modena e Reggio Emilia un distretto della meccanica agricola, formato da molte piccole e medie imprese che collaborano tra loro, ognuna specializzata nella realizzazione di singoli componenti o parti. I primi prodotti realizzati dalla Fantini, come si chiamava originariamente l’impresa, furono pompe motorizzate e lance per l’applicazione di antiparassitari. Il passaggio dalla prima alla seconda generazione, avvenuta negli anni ’70, costituisce una svolta per la vita dell’impresa, sia in termini dimensionali che di orientamento manageriale.Viene infatti impostata una strategia volta alla ricerca di micro-nicchie altamente specialistiche, nelle quali le grandi imprese non hanno interesse ad entrare. Il primo prodotto di questa nuova generazione è una macchina per i trattamenti antiparassitari che fornisce una protezione integrale per l’operatore grazie ad una cabina pressurizzata, dotata di aria condizionata e filtro a carboni attivi. Questa nuova macchina, dal design rivoluzionario, fu progettata nel 1980 ed ebbe un grosso successo soprattutto all’estero, mentre il mercato italiano ha recepito il valore dell’innovazione solo più tardi. In modo analogo, anche i prodotti successivi sono stati progettati per rispondere a bisogni particolari fino a quel momento non soddisfatti. Sono state ad esempio progettate macchine cingolate per il trattamento dei vigneti nelle zone collinari e di montagna, dove la meccanizzazione non era ancora arrivata. Di recente è stata poi progettata una macchina multifunzionale. In tutti questi anni, in contemporanea allo sviluppo dei nuovi prodotti, sono stati effettuati miglioramenti e innovazioni sul prodotto tradizionale, consentendo di avere una solida base per effettuare gli investimenti nei prodotti più innovativi. Le macchine tradizionali rappresentano tuttora il 20% del fatturato. Il segreto del successo della Andreoli è quello di combinare le competenze di progettazione, possedute direttamente dal titolare, con la capacità di interpretare e rispondere ai bisogni di nicchia. La strategia perseguita dalla Andreoli Engineering implica inoltre che i suoi prodotti siano spesso unici sul mercato. Di conseguenza le dimensioni competitive fondamentali sono la qualità di prodotto e l’innovazione, mentre i costi di prodotto e i tempi di consegna diventano meno stringenti, lasciando maggiori margini ai processi operativi. I processi operativi L’innovazione di prodotto è dunque una delle chiavi fondamentali del successo della Andreoli Engineering. Il proprietario e direttore tecnico dell’azienda ha pianificato negli anni l’introduzione di nuovi prodotti in modo da sostituire i prodotti che diventavano maturi, e nel contempo consentire all’impresa di espandersi, senza però trovarsi spiazzata e non in grado di sostenere la crescita. Le innovazioni di prodotto sviluppate dalla Andreoli Engineering nascono dalle esigenze del mercato, che sono recepite dal titolare tramite i suoi contatti diretti e frequenti con i clienti, e tramite l’osservazione attenta del mercato. Una volta individuate le esigenze del mercato, la progettazione viene realizzata direttamente dal direttore tecnico, che non solo ha il contatto diretto con i clienti, ma conosce anche nel dettaglio i processi produttivi, consentendo una forte integrazione sia interna che esterna del processo di progettazione. Il progetto di massima viene verificato sia con i clienti, per assicurare la soddisfazione delle esigenze e dei problemi specifici, sia con i potenziali fornitori, per verificare la fattibilità tecnologica e la semplicità di realizzazione. Similmente, il progetto viene discusso con un gruppo di operatori esperti della Andreoli Engineering. Questo migliora ulteriormente l’anticipazione dei vincoli di progetto. Terminata la progettazione di dettaglio viene costruito un prototipo, che viene testato da alcuni clienti con i quali la Andreoli intrattiene rapporti privilegiati. Anche la realizzazione delle prime serie viene effettuata internamente, mentre la produzione di serie dei componenti viene demandata all’esterno. Una delle scelte fondamentali dell’impresa è, infatti, quella di far realizzare i componenti e i sottoassiemi dei prodotti all’esterno. Nel raggio di pochi chilometri si possono infatti trovare tutte le competenze necessarie alla realizzazione del prodotto. All’interno dell’impresa viene, dunque, realizzato il solo assemblaggio delle macchine e vengono effettuati i controlli ed i collaudi. In questo modo l’azienda riesce ad essere più snella. Il montaggio avviene per lotti, ognuno composto da 4-5 macchine, anche per motivi di spazio e personale disponibile. Si tratta di un montaggio a isole, fatto a partire dal telaio della macchina. Il montaggio della singola macchina è quindi affidato a due operatori, che svolgono l’insieme delle operazioni necessarie. Questo consente un’elevata polivalenza dei lavoratori, oltre a rendere il lavoro più gratificante. Lo sviluppo di queste competenze allargate risulta poi fondamentale per la formazione di addetti che verranno in seguito dedicati all’assistenza tecnica. Le fonti dell innovazione manageriale I fattori chiave nel processo di innovazione dell’azienda sono la competenza tecnica e di mercato dell’imprenditore, lo stretto contatto che egli intrattiene con i clienti, e l’attenzione e continua comparazione con le realtà esterne, anche di grandi dimensioni (il titolare ha tratto profitto dalle visite effettuate presso alcuni grandi fornitori). Tuttavia anche il territorio gioca un ruolo importante. Innanzitutto, la possibilità di trovare fornitori specializzati nel raggio di pochi chilometri. Infatti, la localizzazione dell’azienda in un distretto consente ad un’impresa molto piccola di realizzare prodotti piuttosto complessi, grazie al supporto e al facile reperimento di tutte le competenze necessarie in un’area limitata. In secondo luogo, la diffusa cultura meccanica ha consentito non solo l’origine, ma anche lo sviluppo dell’impresa, grazie alla sensibilità a questo tipo di problematiche della forza lavoro che si reperisce nel territorio. L’imprenditore ritiene inoltre molto utile la presenza di centri Servizi. Conclusione In sintesi, Andreoli Engineering è una piccola impresa in fase di sviluppo e crescita manageriale. Nonostante la sua forza principale consista nell’innovazione di prodotto, nella capacità tecnica e di interpretazione delle esigenze di mercato dell’imprenditore, risulta tuttavia fondamentale l’azione di progressiva formalizzazione e sistematizzazione delle modalità gestionali, tramite l’introduzione di sistemi di pianificazione adeguati, di gestione partecipativa, di crescita, formazione e responsabilizzazione degli operatori. È importante osservare come l’utilizzo di pratiche di product innovation management avanzate, soprattutto volte ad anticipare i vincoli interni ed esterni, consenta di ottenere prestazioni eccellenti. Questa esperienza rappresenta quindi la conferma dei fattori di successo tradizionalmente attribuiti alla piccola impresa, ma reinterpretati in chiave manageriale, sottolineando ad esempio l’importanza di un approccio corretto e competente al mercato e alla gestione dei processi operativi per il successo dell’impresa. premio imprese eccellenti 2000 Il caso Bassi Bruno Elettromeccanica L azienda, il prodotto, il contesto competitivo Bassi Bruno Elettromeccanica & C. S.n.c. di Lugo di Ravenna è una piccola azienda elettromeccanica che produce caricabatterie per carrelli elevatori, macchine elettriche ed impianti di illuminazione di emergenza. L’imprenditore, prima di avviare la propria azienda, ha lavorato per 5 anni presso una azienda produttrice di carrelli elevatori elettrici, dove era arrivato a ricoprire il ruolo di capo officina. In questo periodo egli ha maturato una notevole esperienza in questo settore e ne ha intuito le notevoli prospettive di sviluppo. appositamente adattate alle esigenze produttive dell’azienda. La produzione interna consente di ridurre al minimo il livello di scorta del componente, pur garantendo elevata rapidità di consegna, e di ottenere prodotti di qualità elevata ad un costo ridotto. I clienti più importanti di Bassi Bruno sono produttori di carrelli elevatori, prevalentemente italiani (7-8 clienti costituiscono oggi il 60% del fatturato). L’azienda si sta espandendo anche sul mercato europeo; in particolare, da 5 anni, produce in esclusiva i caricabatterie per il più grande distributore europeo di carrelli elevatori e parti di ricambio. Il prodotto dell’azienda è realizzato a catalogo: in particolare sono presenti quattro linee di prodotto diverse, distinte per dimensione e capacità della batteria da ricaricare. Tuttavia, esiste un’elevata flessibilità dell’azienda nel realizzare prodotti per applicazioni particolari o con personalizzazioni anche elevate. L’azienda fa leva principalmente sull’affidabilità e la semplicità d’uso dei suoi prodotti, che costituiscono i due principali criteri di progettazione. L’attenzione all’utilizzatore è anche confermata dalla disponibilità di tecnici per l’assistenza post vendita e la possibilità di accedere via Internet al supporto tecnico degli esperti dell’azienda. In quest'ottica, nel 1974, ha deciso di iniziare autonomamente la produzione di caricabatterie per carrelli elevatori con il proprio marchio. Successivamente l'azienda si è costituita come S.n.c., con l'ingresso della moglie e del figlio dell'imprenditore come soci. Grazie all’elevata qualità del prodotto l’azienda ha subito negli anni una fortissima espansione, passando dagli 88 caricabatterie prodotti il primo anno (con un solo dipendente) ai 550 prodotti in un mese nel 2000. L’azienda conta oggi 15 dipendenti. Il caricabatteria è un componente critico per il carrello elevatore. La maggior parte dei produttori di carrelli elevatori acquista i caricabatterie da aziende esterne, generalmente di piccole dimensioni, che riescono ad offrire il prodotto a costi molto bassi. Bassi Bruno si differenzia dalla concorrenza per l’elevata qualità tecnica del prodotto, l’elevata capacità di personalizzazione e rapidità di risposta e un livello di costi in linea con la concorrenza. Un aspetto fondamentale che garantisce queste prestazioni è legato alla scelta di produrre internamente il trasformatore, il componente più critico del prodotto. I concorrenti infatti si riforniscono prevalentemente all’esterno, dovendo scontare costi più elevati e minore flessibilità. Bassi Bruno, viceversa, realizza il componente internamente, utilizzando macchine autonomamente e I processi operativi La produzione in Bassi Bruno viene effettuata in base agli ordini ricevuti. Attualmente l’azienda è in grado infatti di garantire tempi medi di consegna di 15-20 giorni, con buona flessibilità rispetto ad ordini più urgenti. Con la crescita dei volumi e la maggiore ripetitività della produzione, l’azienda prevede di passare ad una produzione prevalentemente basata su scorta (questo è possibile poiché 10-15 modelli costituiscono l’80% del fatturato). Il principale vincolo per questa scelta è legato alla disponibilità di spazio dove cumulare le scorte. In generale, l’utilizzo di Sistemi Informativi aggiornati è particolarmente diffuso per la dimensione dell’azienda. Viene utilizzato il CAD per la progettazione, un sistema di contabilità e magazzino per il controllo di gestione, dove vengono inseriti gli ordini ricevuti, a fronte dei quali vengono emessi ordini di prelievo da magazzino, produzione o acquisto per la realizzazione del prodotto. Già oggi i trasformatori vengono realizzati in lotti, dato il tempo di preparazione delle macchine piuttosto elevato. La programmazione della produzione avviene settimanalmente sulla base degli ordini ricevuti, e può essere modificata quotidianamente per tenere conto delle richieste urgenti di alcuni clienti. Le fasi critiche della produzione del prodotto vengono realizzate all’interno dell’azienda. In particolare, come accennato in precedenza, vengono realizzati internamente i trasformatori, utilizzando macchine per l’avvolgimento e il montaggio dei lamierini appositamente progettate e costruite, e il montaggio e collaudo del prodotto. Alcuni componenti vengono invece realizzati all’esterno, quali alcuni particolari di carpenteria e i telai dei caricabatterie, che vengono realizzati su disegno da parte di un subfornitore. Gli aspetti qualitativi sono tenuti in alta considerazione in azienda. Gli operatori sono responsabilizzati sulla rilevazione e l’evidenziazione di problematiche durante il montaggio. Inoltre vengono utilizzate delle schede di collaudo, sulle quali vengono registrati tutti i malfunzionamenti e i problemi riscontrati. Tali schede vengono utilizzate come input al processo di miglioramento del prodotto. È attualmente in corso il processo per la certificazione dell’azienda. L’azienda non ha realizzato innovazioni radicali sul suo prodotto originale, ma solo miglioramenti incrementali e ampliamenti della gamma di prodotto, inserendo varianti ed elementi opzionali. Grossi miglioramenti del prodotto sono stati ottenuti con l’utilizzo dell’elettronica. L’eccellenza progettuale dell’azienda consiste soprattutto nella capacità di progettare prodotti ad hoc o su richiesta specifica di alcuni clienti. Viene inoltre posta particolare attenzione alla preparazione dei manuali tecnici del prodotto, che possono essere scaricati direttamente dal sito Internet dell’azienda. I processi decisionali e la gestione delle risorse umane I processi decisionali dell’azienda sono sostanzialmente concentrati nelle mani dell’imprenditore, che svolge i ruoli di direttore tecnico, di produzione e commerciale. Ultimamente anche il figlio sta assumendo ruoli di responsabilità all’interno dell’azienda. Data la dimensione molto ridotta, tuttavia, gli obiettivi e le direzioni strategiche dell’azienda sono condivise con tutte le persone che vi operano, e vi è un buon grado di partecipazione delle persone alla risoluzione dei problemi che emergono. La specializzazione dei compiti in azienda è però piuttosto alta, e la formazione del personale avviene prevalentemente attraverso meccanismi di learning by doing e affiancamento. Le fonti dell innovazione manageriale Il successo sembra essere prevalentemente legato alla figura dell’imprenditore e alle sue competenze tecnologiche, oltre alla sua capacità di gestione e supervisione di tutti gli aspetti aziendali. Si evidenzia un ruolo importante del tessuto aziendale locale, che ha prevalentemente consentito la nascita e lo sviluppo iniziale dell’azienda, mentre non costituisce un elemento particolare di successo nella fase di crescita in cui l’azienda si trova oggi. Conclusione Il caso di Bassi Bruno può essere considerato emblematico per la capacità di sposare le tradizionali caratteristiche di flessibilità, rapidità e vicinanza al cliente della piccola impresa con una gestione molto attenta di tutti gli aspetti economici, che è stata determinante nel consentire risultati di redditività eccellenti. premio imprese eccellenti 2000 MADE IN ITALY Il caso Gold-Par L azienda, il prodotto, il contesto competitivo Gold Par S.r.l. progetta, produce e commercializza abbigliamento per ragazzi, bambini e neonati. Ha sede a Carpi (Modena), nel cuore dell’omonimo distretto del tessile-abbigliamento. In contrasto con l’attuale periodo di crisi del distretto, questa azienda ha registrato un significativo trend di crescita dei profitti negli ultimi tre anni. Gold Par è un’azienda atipica rispetto alla maggioranza delle altre imprese del distretto di Carpi. Nata nel 1974 come laboratorio di confezione, è cresciuta attraverso l’aggiunta di nuove fasi produttive e la creazione di nuove società, strettamente collegate con l’azienda madre. Un’azienda molto integrata verticalmente, che svolge quasi tutte le fasi del ciclo produttivo (dalla tessitura all’imballaggio-spedizione) “internamente”, cioè nelle varie società del gruppo, diversamente dalla maggior parte delle aziende del territorio. Gold Par è gestita dall’imprenditoreproprietario, che supervisiona direttamente tutte le funzioni aziendali. Nel 2000 l’azienda conta 26 dipendenti, mentre le società del gruppo costituiscono nel loro complesso un indotto che impiega circa 200 persone. Il volume di produzione annuo è di 800.000 capi. L’azienda, originariamente concentrata sulla produzione di abbigliamento per ragazzi (dagli 8 ai 16 anni), ha poi ampliato la gamma dei prodotti offerti, al fine di aumentare il fatturato realizzato con i clienti consolidati, soddisfacendone le diversificate esigenze. Gold Par vende i suoi prodotti esclusivamente a grossisti e alla grande distribuzione. In particolare, si rivolge alla fascia alta di questo mercato, offrendo maggiore rapidità e flessibilità rispetto alla concorrenza, spesso ripagate da prezzi più elevati. Il 30% delle vendite è rivolto all’estero, mentre il restante 70% al mercato nazionale. Le dimensioni competitive fondamentali sono la velocità, la flessibilità e il servizio al cliente, oltre al costante monitoraggio e razionalizzazione dei costi. Una decisione che agli occhi dell’imprenditore appare vincente al fine di raggiungere questi obiettivi è quella di internalizzare il più possibile le varie fasi della filiera produttiva, per far fronte con rapidità e flessibilità alle esigenze dei clienti. Tale scelta ha permesso anche di ottenere prodotti di miglior qualità, ad esempio per quanto riguarda la cura della confezione e del ricamo e l’omogeneità del colore nei vari lotti di produzione. Altra chiave del successo dell’impresa è la scelta di razionalizzare il parco clienti, al fine di poter servire meglio un numero relativamente ristretto di clienti “a 5 stelle”, con i quali instaurare rapporti duraturi di collaborazione. I processi operativi Il sistema produttivo della Gold Par è organizzato per reparti: all’interno dello stabilimento si trovano i reparti di tessitura, taglio, ricamo e imballaggio, mentre stampa, confezione, stiro e imbusto vengono svolte da altre società del gruppo. Gold Par detiene il controllo di queste aziende, che godono tuttavia di ampia autonomia gestionale. Infine, la tintura è svolta da un’azienda esterna al gruppo. Una piccola parte di tutte le fasi di lavorazione (tra il 10 e il 20%) è comunque svolta all’esterno del gruppo; questo avviene prevalentemente nel caso in cui siano necessarie tecnologie all’avanguardia non possedute internamente o per capi particolari realizzati in bassi volumi, ma anche con lo scopo di mantenere rapporti con alcuni subfornitori eccellenti, a cui ricorrere a fronte di necessità future. L’azienda produce esclusivamente su commessa. Il suo calendario del “programmato” prevede due collezioni all’anno. Inoltre assicura quattro “flash di pronto moda” ai clienti che ordinano quantitativi significativi programmati. Questo servizio consente ai clienti di riassortire i prodotti e di adeguarsi rapidamente alle richieste del mercato. Nonostante il forte carattere stagionale del settore, il livello delle scorte, sia di materiali che di semila- vorati e prodotti finiti, è quasi nullo, grazie principalmente a rapporti di partnership con i clienti ed i fornitori, ai quali viene chiesto il livellamento delle consegne dei programmati e il mantenimento di scorte di materiali. L’efficienza del sistema produttivo è monitorata costantemente attraverso la misurazione e il controllo delle prestazioni di produttività e qualità nei diversi reparti. Gold Par ha seguito una politica di riduzione del numero dei fornitori, in modo simile a quanto fatto con i clienti. I clienti vengono coinvolti attivamente nella fase di sviluppo prodotto, raccogliendone le esigenze e i suggerimenti, che possono anche derivare da spunti provenienti dall’osservazione di capi realizzati da concorrenti della Gold Par. La flessibilità dell’azienda e il buon rapporto con i clienti permette la soddisfazione di esigenze di personalizzazione dei prodotti. I processi decisionali e la gestione delle risorse umane La gestione dell’azienda è “partecipativa” con una forte condivisione degli obiettivi da parte dei dipendenti e un’elevata responsabilizzazione dei vari gruppi di manodopera, le cui prestazioni vengono costantemente controllate e misurate. In azienda viene prestata molta attenzione alla gestione delle risorse umane ed alla formazione. Si ha inoltre un’elevatissima polivalenza dei dipendenti, che non vengono assunti con un ruolo specifico e che sono dunque formati per saper svolgere teoricamente tutte le mansioni dirette e indirette dell’azienda. Il contesto distrettuale in cui è inserita Gold Par è stato molto importante per la nascita e la crescita dell’azienda. Infatti le persone che svolgono i ruoli chiave nell’azienda hanno acquisito competenze e si sono specializzati in altre aziende del distretto. È interessante osservare come Gold Par presti molta attenzione a programmi di investimento e miglioramento orientati al medio-lungo termine. Tali strategie vengono inoltre esplicitate in modo chiaro da parte dell’imprenditore e condivise con i dipendenti. Molti dei cambiamenti previsti sono dettati dal desiderio e dalla necessità di far crescere l’azienda sia dal punto di vista economico che manageriale. A questo proposito l’imprenditore sta adottando una accorta strategia per affrontare il problema, comune a molte PMI, del ricambio generazionale. L’idea di accrescere il valore dell’azienda tramite progetti innovativi la dovrebbe rendere infatti maggiormente attrattiva per i figli rispetto ad alternative esterne; inoltre, quand’anche questi decidano di seguire strade diverse, l’azienda potrà risultare attrattiva per eventuali investitori esterni, minimizzando così il rischio di chiusura e liquidazione dell’attività. Conclusione L’analisi del caso Gold Par mette in evidenza l’eccellente orientamento di questa azienda ai principi di fondo del paradigma post-fordista, nonostante la scarsa formalizzazione delle pratiche utilizzate. In particolare Gold Par presenta una gestione avanzata in aree trascurate dalle altre imprese. Innanzitutto sono ampiamente adottate pratiche orientate alla gestione delle risorse umane, quali il coinvolgimento e la diffusione degli obiettivi aziendali, la polivalenza degli operatori, che è alla base dell’eccellente funzionamento dei processi operativi, e la formazione, per quanto poco pianificata nel lungo periodo. Analogamente, l’utilizzo di strumenti di misurazione e controllo delle prestazioni, per quanto non utilizzi strumenti sistematici, costituisce un ulteriore punto di forza per l’azienda. Infine l’eccellenza nella progettazione è prevalentemente legata alla capacità di anticipare i vincoli interni ed esterni nel processo di progettazione, grazie sia alle risorse interne che al feedback proveniente dai clienti. premio imprese eccellenti 2000 Il caso Nordex L azienda, il prodotto, il contesto competitivo Nordex S.r.l. situata a Rio Saliceto (Re) è una piccola azienda manifatturiera consociata di un importante gruppo internazionale. È leader nella produzione di sistemi di tenuta e di guida in poliuretano e altri materiali termoplastici per applicazione su cilindri pneumatici e oleodinamici; in particolare le guarnizioni in poliuretano termoplastico rappresentano il prodotto principale, che costituisce circa il 80% del fatturato. L’impresa impiega attualmente 42 persone, di cui 10 impiegati e 32 addetti alla produzione. Nata nel 1987 come succursale di un’azienda di Carpi, nel 1993 è entrata a far parte del gruppo tedesco Busak+Shamban GmbH, una multinazionale, leader nei diversi tipi di guarnizioni industriali, che a sua volta nel 1999 è stata acquisita da un gruppo internazionale (TI Group). L’imprenditore che ha fondato la Nordex è ora general manager dell’azienda ed azionista di minoranza del gruppo. Le politiche e la filosofia di gestione dell’azienda sono ancora fortemente influenzate dalle sue scelte nonostante le direttive del gruppo; questo fa di Nordex un’azienda versatile e dinamica, proiettata nel futuro. La scelta di far parte di un gruppo multinazionale è stata determinata dalla volontà di crescita qualitativa e quantitativa, con il passaggio da un mercato locale ad uno internazionale. Il fatturato negli ultimi 4 o 5 anni ha avuto infatti incrementi annuali dell’ordine del 27-30%, raggiungendo l’ammontare complessivo attuale di circa 10 mld. di lire. Le vendite sono ora per il 40% in Italia e per il 60% all’estero. Da giugno 2000 Nordex è certificata ISO 9002 e si sta ora preparando ad allinearsi alle le nuove normative VISION 2000 e ISO 14000. All’interno del Gruppo la Nordex è considerata un’unità non solo produttiva, bensì una unità propositiva, capace di realizzare la progettazione dei prodotti e di fornire consulenza tecnica anche per la casa madre. Le guarnizioni prodotte dalla Nordex sono soprattutto impiegate all’interno di attuatori pneumatici ed oleodinamici. L’attuatore è un sistema meccanico in grado di trasformare l’energia di un fluido in pressione (es. aria, olio) in forza meccanica; l’elemento più importante del sistema è la guarnizione. È fondamentale pertanto la capacità di fornire consulenza su tutte le applicazioni e le possibili cause di guasto, spesso non strettamente legate alla guarnizione stessa. Questa competenza costituisce un vantaggio differenziale rispetto alla concorrenza. Le guarnizioni vengono prodotte mediante stampaggio con presse ad iniezione con una forza di chiusura variabile da 30 a 150 tonnellate. Nordex non si limita alla sola operazione di stampaggio delle guarnizioni, ma cura tutta la fase di progettazione, la costruzione dello stampo e, se necessario, provvede alla finitura mediante tornitura. Mantenendo all’interno dell’azienda queste attività, si è inteso raggiungere l’obiettivo di avere sia un accrescimento del Know-how interno, sia una maggiore fidelizzazione del cliente. I processi operativi Il processo dell’ordine è gestito dall’ufficio commerciale che, ricevendo l’input dai clienti, gestisce la fornitura di un prodotto a catalogo, la realizzazione di una nuova guarnizione o la risoluzione di problemi di tenuta invece è affidata agli altri reparti. Nel caso più semplice della richiesta di una guarnizione standard, l’ufficio commerciale attinge allo stock di magazzino senza interessare altri settori aziendali. Il magazzino viene gestito in modo da avere la giacenza minima possibile, utilizzando una logica JIT. Il riordino scorte è inoltre automatico solo per alcuni articoli; per altri è in base all’andamento della richiesta di mercato in un tempo di riferimento annuale o semestrale. Nella realizzazione di una guarnizione ci sono due modi di procedere: • il cliente comunica le specifiche affidandosi alla Nordex per la progettazione del profilo; • il cliente fornisce un disegno costruttivo della guarnizione necessaria. Successivamente si passa allo stampaggio, che viene realizzato su macchine dedicate al singolo materiale. Il layout dello stabilimento è di tipo funzionale e rispecchia la distribuzione del flusso di processo. Il reparto di stampaggio “lavora per lotti”, raggruppando gli ordini in relazione alla misura dei diametri delle guarnizioni. La flessibilità di programmazione è favorita da un peculiare sistema di attrezzaggio delle presse. Infatti sulle presse di stampaggio sono applicati dei portastampi fissi con cavità di dimensioni prefissate intercambiabili, che permettono cioè di sostituire le cavità senza rimuovere la parte del raffreddamento. L’accorgimento è quello di costruire un portastampo ad hoc e poi standardizzare la dimensione esterna delle cavità che si inseriscono sul portastampo. Questo tempo ridotto di attrezzaggio delle presse permette, all’occorrenza, la produzione di lotti di piccola dimensione. Tutti gli articoli, alla fine del processo di produzione, arrivano al magazzino, attrezzato con magazzini rotanti computerizzati. L’innovazione di prodotto alla Nordex consiste nella realizzazione di nuovi profili di guarnizione, orientati a nuove applicazioni o nuove funzionalità. La frequenza di introduzione di prodotti radicalmente nuovi è in media trimestrale o al massimo semestrale. Sia la progettazione di nuove guarnizioni, che la modifica di quelle esistenti si avvale di un archivio informatico dei disegni esistenti, dal quale è consuetudine attingere per consultazione, al fine di velocizzare il processo e sfruttare le esperienze passate. In tali occasioni, si tiene anche conto dei reclami e dei casi tecnici particolari. I processi decisionali e la gestione delle risorse umane Nordex ha grande attenzione alla formazione delle risorse umane nei diversi aspetti della vita lavorativa, sia per quanto riguarda il contenuto tecnico del lavoro, che sugli strumenti di supporto o sulla gestione dei rapporti interpersonali e la capacità di operare in team. Tutti questi corsi sono comunque orientati alla sensibilizzazione del dipendente verso il miglioramento del proprio lavoro per ottenere l’obiettivo della crescita complessiva dell’azienda. Mediamente ciascuna persona è coinvolta in attività di formazione per 70 ore all’anno. I corsi sono organizzati prevalentemente all’interno dell’azienda; in parte vengono anche realizzati da enti pubblici o di tipo misto pubblico-privato. L’organizzazione dell’azienda prevede compiti, mansioni e responsabilità decisionali specifiche. Gli operatori sono coinvolti in riunioni di gruppo per la soluzione di alcuni problemi o specifici di reparto. A queste maggiori responsabilità sono anche collegate forme di incentivazione economica. Non costituisce un problema per l’azienda il reclutamento di manodopera specializzata. Da un lato, infatti, i processi produttivi sono abbastanza semplificati richiedendo pertanto un livello di preparazione non elevato. Dall’altro, i frequenti corsi di formazione interna permettono anche a persone con minima esperienza nel settore, di inserirsi in modo ottimale nel processo produttivo. L’attenzione riservata alla formazione e in generale alla sistematizzazione della gestione nasce direttamente dalla volontà della direzione. L’appartenenza a un gruppo multinazionale non ha pertanto introdotto modifiche sostanziali, ma ne ha solo aumentato le risorse. Le fonti dell innovazione manageriale Il successo della Nordex rimane legato alla capacità di mantenere la tipica flessibilità, e capacità di risposta ai bisogni individuali del cliente, sia in termini di personalizzazione del prodotto che di tempi di consegna, pur rimanendo nell’ambito di un contesto gestionale di grande impresa. premio imprese eccellenti 2000 Il caso Scrigno L azienda, il prodotto, il contesto competitivo Scrigno S.r.l. di S. Ermete di Santarcangelo di Romagna (RN) è una media azienda manifatturiera che progetta, produce e vende controtelai e sistemi per porte e finestre scorrevoli a scomparsa. Fondata nel 1989 nella primitiva sede di Cerasolo Ausa (allora provincia di Forlì), in un solo decennio è diventata leader indiscussa in Italia nel proprio segmento di mercato e sinonimo di soluzioni tecniche ed e s t e t i ch e a l top, sia per gli addetti ai lavori che per il grande pubblico, al punto che, accanto a concorrenti che giocano sul suo marchio in malafede, qualche operatore propone il proprio prodotto come “tipo Scrigno” intendendo semplicemente sintetizzare, con il paragone al marchio dell’eccellenza, il concetto di alta qualità dei materiali impiegati e la più aggiornata tecnica costruttiva. È fondamentale quindi in ogni caso la protezione del marchio da parte dell’azienda. L’idea “Scrigno” è nata dall’intuizione geniale e lungimirante del suo fondatore, allora mastro falegname con un’esperienza trentennale, che ha pensato di migliorare e brevettare il controtelaio, trasformando contemporaneamente l’attività artigianale nel settore del legno, che svolgeva insieme al figlio, in un’industria metalmeccanica. La qualifica di media industria deriva più dall’entità del fatturato, che nel 2000 ha sfiorato i 50 miliardi (notevole per il tipo di attività), che dal numero dei dipendenti, che attualmente sono 61, suddivisi in parti uguali tra operai e impiegati. Tutto questo lascia già intuire che Scrigno fa ampio ricorso alla subfornitura. Scrigno non vende direttamente al cliente finale ma, tramite agenti, a rivenditori autorizzati, generalmente rivenditori di materiali edili. Questa formula di commercializzazione è praticata anche per l’estero, che con circa 8 miliardi di fatturato ha rappresentato il 16% delle vendite del 2000. In Italia comunque circa il 70% del mercato delle porte scorrevoli passa attraverso i rivenditori: in questo ambito Scrigno detiene una quota del 28% a quantità e del 40% a valore. Il volume produttivo della Scrigno nell’anno 2000 è stato di circa 160.000 pezzi singoli di controtelai e 220.000 item di accessori. La presenza di un manager che interagisce con la proprietà e l’equilibrio raggiunto nell’organizzazione interna hanno reso ancora più ambiziosi i progetti di crescita aziendali, puntando al traguardo di 50 miliardi di fatturato entro il 2000. Le scelte di fondo sono state disegnate nel 1996, l’anno più difficile per il mercato. Poiché il valore del prodotto era indiscutibile, si doveva agire soprattutto sulla leva del marketing per estendere la riconoscibilità del marchio. Si è iniziato subito con un programma che portasse l’azienda ad avere alla fine del 2000, come in effetti è stato, la maggior parte del fatturato (9293%) attraverso i rivenditori autorizzati, con i quali si è cercato un rapporto il più possibile di partnership. Si è aperto anche un sito Internet, idea pionieristica nel 1996, dimostratasi però fortunata e vincente. La strategia di marketing, finanziata comunque con le proprie risorse, è stata un percorso evolutivo continuo, che ha dapprima puntato a diffondere il marchio in Italia e in Europa. Una volta ottenuto un aumento di notorietà del marchio, grazie particolarmente ai passaggi televisivi della squadra sponsorizzata, si è deciso di fare un salto di qualità comunicazionale. In Italia fu così intrapresa la strada dell’investimento nella Tv nazionale, che ha determinato nel 1999 la crescita assoluta più consistente del fatturato nel corso di un anno. All’estero, dopo aver utilizzato la leva della penetrazione commerciale, creando pian piano una diffusione dei punti vendita in una ventina di Paesi, è stata intensificata la pubblicità in Paesi selezionati. L’effetto, sotto il punto di vista economico, delle scelte effettuate si è manifestato a partire dal 1997 con incrementi annuali costanti di fatturato e redditività: in particolare il giro d’affari del 2000 ha sfiorato i 50 miliardi, centrando l’obiettivo pronosticato. I processi operativi La produzione della Scrigno avviene per il 90% degli articoli (i controtelai per interni e i primi accessori) a scorta, sulla base delle previsioni di vendita. Il rimanente 10% di articoli è gestito su commessa. Il processo produttivo segue percorsi diversi per i prodotti a magazzino rispetto a quelli su commessa. In particolare i controtelai per interni, il prodotto principale, vengono costruiti con un processo quasi interamente esternalizzato, di cui comunque Scrigno è titolare e garante, avvalendosi della formula del conto lavoro. Il materiale viene acquistato e inviato con i disegni e le specifiche alle imprese di trasformazione. Il processo di esecuzione è controllato direttamente dalla Scrigno e le procedure sono contenute nel sistema di qualità. Scrigno ha mantenuto al suo interno le fasi finali di assemblaggio di alcuni componenti (ad esempio la guida), l’imballaggio e la spedizione. La scelta di esternalizzazione è legata alla possibilità di trovare buoni livelli di specializzazione, difficilmente replicabili all’interno della Scrigno. Per quanto riguarda invece la produzione dei controtelai per esterni, la Scrigno ha una propria officina operativa che esegue quasi interamente la lavorazione; inoltre gestisce le scorte con modalità MRP. Questo funziona bene per i prodotti di grande vendibilità o acquistati in lotti consistenti, ma sorgono problematiche per quegli articoli che hanno un livello di variabilità della domanda molto elevato. Per questi ultimi prodotti si preferisce gestire le richieste al momento dell’ordine, magari con un piccolo aggravio di tempi. Scrigno non rinuncia comunque a proporre anche questi prodotti fortemente personalizzati, perché la soddisfazione delle più svariate richieste dei clienti costituisce un vantaggio differenziale rispetto alla concorrenza. L’innovazione di prodotto ha assunto un ritmo più intenso negliultimi tempi. Negli ultimi tre anni infatti si sono quasi raddoppiate le linee di prodotto. Inoltre sono state progettate due linee completamente nuove. La linea int r o d u c e un’innovazione, o nella prestazione d’uso o nella funzionalità o nel tipo di servizio offerto. I processi decisionali e la gestione delle risorse umane Da parecchi anni l’azienda è con una certa frequenza coinvolta da cambiamenti organizzativi. I meccanismi di delega rivestono pertanto un carattere abbastanza elastico, nel senso che si hanno delle buone regole di funzionamento ma si richiede anche flessibilità mentale nel sapersi adeguare al raggiungimento dell’obiettivo aziendale, che è il principale scopo e il principale tema del comportamento organizzativo. Quindi la delega può ampliarsi o ridursi a seconda delle necessità. Si cerca pertanto di coinvolgere il dipendente, collegando parte del salario per obiettivi al risultato globale dell’azienda. Le fonti dell innovazione manageriale Le pratiche gestionali che hanno consentito lo sviluppo vertiginoso della Scrigno sono scaturite dalla personalità del suo fondatore. Quando poi l’espansione dell’azienda è diventata di dimensioni tali da non consentire più un approccio organizzativo e una supervisione informali, il fondatore della Scrigno non ha esitato a ricercare all’esterno le competenze manageriali necessarie per accompagnare in maniera armonica lo sviluppo. L’arrivo di un manager esterno ha introdotto l’uso di pratiche strutturate in ogni area aziendale e il controllo delle prestazioni. L’integrazione tra imprenditorialità e managerialità è stata anche di per sé un valore aggiunto che ha generato nuove idee e nuovi stimoli per un’ulteriore crescita aziendale.