Interrogazione a risposta scritta 4-00480 Sen Scilipoti
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Interrogazione a risposta scritta 4-00480 Sen Scilipoti
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00480 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 17 Seduta di annuncio: 56 del 03/07/2013 Firmatari Primo firmatario: SCILIPOTI DOMENICO Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' Data firma: 03/07/2013 Destinatari Ministero destinatario: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI MINISTERO DELLA SALUTE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/07/2013 Stato iter: IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00480 presentata da DOMENICO SCILIPOTI mercoledì 3 luglio 2013, seduta n.056 SCILIPOTI - Ai Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e della salute - Premesso che: l'industria farmaceutica italiana ha licenziato negli ultimi anni circa 15.000 informatori scientifici del farmaco (ISF) nonostante il settore sia tra quelli maggiormente produttivi in un momento di crisi economica generalizzata. Ciò ha comportato una vera e propria aggressione agli ammortizzatori sociali, sottraendo vitali risorse al sostegno del reddito dei lavoratori esclusi dal ciclo produttivo di aziende che operano in settori realmente in crisi; l'interrogante ha già denunciato questi abusi alla Camera dei deputati con atti di sindacato ispettivo diretti e specifici in data 22 dicembre 2009 (4-05571), in data 22 gennaio 2010 (4-05835), in data 31 marzo 2010 (4-06677), in data 22 novembre 2010 (4-09630), in data 8 febbraio 2011 (4-10775) e in data 10 agosto 2011 (4-12921), specificatamente in riferimento all'intervenuto fallimento di Marvecspharma; la fondatezza delle denunce tramite le interrogazioni parlamentari citate ha trovato riscontro nel rinvio a giudizio di cedenti e cessionari di rami d'azienda che dissimulavano veri e propri licenziamenti di massa di informatori scientifici del farmaco da parte delle aziende farmaceutiche AstraZeneca, Pfizer, Marvecspharma ed altri; nell'ottobre 2012 la società farmaceutica Menarini Srl di Firenze, prima azienda farmaceutica che opera nel settore, ha dichiarato alla stampa che nelle aziende del gruppo (Menarini, Malesci, Guidotti, Lusofarmaco), a causa di eventuale possibile diminuzione dei volumi di vendite dovuta alla presenza in Italia dei farmaci generici e per gli effetti della spending review, sarebbero stati individuati circa 1.000 posti di lavoro in eccedenza, principalmente tra gli informatori scientifici del farmaco; a seguito di ciò sono state sollecitate le istituzioni, ed in particolare il Ministero della salute ed il Ministero dello sviluppo economico, ad interventi mirati l'uno al contenimento della diffusione dei generici e l'altro ad azioni di sostegno economico alla Menarini; il 31 maggio 2013 si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra la Menarini, le organizzazioni sindacali e il sottosegretario De Vincenti, nel corso del quale la Menarini ha chiesto modifiche del quadro di riferimento normativo, per il quale il Ministero ha assunto impegni di intervento e modifiche ai fini della competitività delle imprese del farmaco, che le segreterie nazionali ritengono fondamentali; le modifiche normative richieste in realtà sono funzionali solo alle esigenze di cassa della sola società Menarini e non del settore farmaceutico, né tantomeno delle esigenze degli ammalati e del Ssn; le dichiarazioni iniziali della Menarini, a giudizio dell'interrogante gonfiate per creare maggiore allarme sociale, hanno visto confermare gli esuberi nell'incontro del 31 maggio nella misura di 730 unità e individuati solamente nel settore degli ISF; tutto ciò a conferma della deriva che sta avvenendo nel settore degli ISF con interventi di corposa riduzione o addirittura soppressione del servizio di informazione scientifica, di farmacovigilanza e di espletamento dei processi inerenti alla tracciatura dei farmaci; premesso che, per quanto risulta all'interrogante: la Menarini ha convocato il 19 giugno 2013 solo talune organizzazioni sindacali e non tutte quelle che hanno partecipato all'incontro, per discutere, al di fuori delle disposizioni previste dalla legge n. 223 del 1991, l'attivazione di contratti di solidarietà per affrontare i presunti esuberi; da tale confronto è stata esclusa, per volontà della Menarini, l'organizzazione sindacale che ha ottenuto, all'elezione della rappresentanza sindacale unitaria in una delle aziende del gruppo (Malesci), il 48 per cento dei consensi come voto di lista ed avendo quindi la responsabilità della rappresentanza di una consistente parte di lavoratori, venendo meno anche all'accordo interconfederale recentemente sottoscritto insieme alle rappresentanze industriali; l'organizzazione sindacale esclusa, pure legittimamente già convocata al tavolo costituito presso il Ministero, ha comunicato la necessità di conoscere: quali sono le percentuali di esuberi tra le reti delle singole aziende del gruppo distinte per ISF e per AM (agenti monomandatari); quali sono le aree nelle quali in ciascuna azienda del gruppo sarebbero stati identificati gli esuberi degli ISF e degli AM; quali sono i settori nei quali sarebbero stati identificati gli esuberi tra i lavoratori di sede e quali servizi di sede dovrebbero essere ridotti o soppressi; quando e a quali condizioni terminerebbe il periodo di applicazione dei contratti di solidarietà; quali sarebbero i pretesi interventi del Governo perché le ancora solo ipotizzate significative riduzioni delle vendite siano scongiurate; a tali richieste la Menarini non ha dato alcuna risposta, e sembra evidente all'interrogante che l'azienda intenderebbe usare le istituzioni e gli enti previdenziali solo per convenienze estemporanee e per esercitare pressioni sul Governo usando i lavoratori e l'occupazione come arma di ricatto; la Menarini non ha presentato alcun progetto di ristrutturazione; non ha indicato quali professionalità sarebbero coinvolte e come sarebbero territorialmente distribuiti i presunti esuberi; non ha fornito alcuna motivazione riguardo alla diversa percentuale di esuberi tra le aziende del gruppo (Menarini ISF in esubero 42,7 per cento, Malesci 49,6 per cento, Guidotti 49,6 per cento); la Menarini, a giudizio dell'interrogante con il colpevole avallo dei sindacati, chiede interventi del Governo a favore della semplificazione e accelerazione dei tempi di registrazione dei farmaci, di protezione dalla "aggressione" dei farmaci equivalenti perché le diminuzioni di fatturato del settore dipenderebbero proprio da iniziative legislative punitive; le organizzazioni sindacali, con atteggiamenti a giudizio dell'interrogante palesemente consociativi, avallano nelle contrattazioni ciò che poi rifiutano in occasione degli incontri istituzionali, e, così come opererebbero al loro interno licenziando con grande spregiudicatezza i propri dipendenti, che con grande dispregio dei principi democratici vengono poi espulsi anche come iscritti (si vedano le vertenze Sapienza e Licciardi di Ragusa, Tundis di Cetraro (Cosenza), Micieli di Cosenza, Mangano di Palermo, Centini e Ferraro di Napoli, Piccolati di Mestre, Curcio di Lamezia (Catanzaro), già segretario territoriale Fillea Cgil, segretario generale per Lamezia per tre mandati e segretario generale regionale per la Calabria per la Filcea, componente degli organismi nazionali e regionali Cgil e l'interrogazione 4-19154 del 18 dicembre 2012 presentata alla Camera dei deputati), permettono e facilitano alle aziende farmaceutiche, i cui utili rimangono i più elevati tra i diversi settori industriali, l'utilizzazione degli ammortizzatori sociali per poi lamentarsi della copertura delle cassa integrazione guadagni e delle mobilità in essere; il 20 giugno 2013 l'Istat ha pubblicato i dati riguardanti il fatturato e gli ordinativi dell'industria ad aprile 2013 e tra i settori di attività economica la classe CF - produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici è l'unico tra i settori a registrare un incremento di fatturato pari al 5,4 per cento e un aumento dell'8,1 di ordinativi rispetto a dati nazionali che fanno invece registrare una riduzione pari al 7,2 per cento di fatturato e un aumento dell'1,6 per cento di ordinativi, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo, per quanto di loro competenza, siano a conoscenza del fatto che i verticiproprietari, insieme a numerosi dirigenti dell'azienda Menarini, sarebbero stati rinviati a giudizio per evasione fiscale, riciclaggio e corruzione con l'accusa di avere "artatamente gonfiato per 30 anni il prezzo dei farmaci sovrafatturando l'acquisto dei principi attivi attraverso una serie di società fittizie" (si veda un articolo pubblicato su "La Nazione" il 13 giugno 2013); se ritengano legittimo che un'azienda farmaceutica, condannata per frode fiscale ed esportazione di capitali all'estero, possa nel contempo ottenere dallo Stato finanziamenti di qualsiasi genere e se le possa essere concesso, per presunte eccedenze di personale, di scaricare sull'Inps costi impropri, sottraendo risorse ai lavoratori che svolgono la loro attività in aziende realmente in crisi; se non intendano adottare iniziative di competenza volte a permettere che a tale drastica ristrutturazione, che abbatte i costi di produzione e che produce un grave impatto sociale, non corrisponda, anche, un conseguente adeguamento del prezzo dei farmaci registrati e soprattutto di quelli a carico del Sistema sanitario nazionale; se non intendano, infine, intervenire con azioni che assicurino la necessaria analoga precedente efficienza a tutela della salute pubblica, in seguito alla riduzione del 50 per cento circa degli addetti al "servizio" di informazione sui farmaci e quindi il servizio di farmacovigilanza garantito ai medici attraverso gli informatori. (4-00480)