Schema d`intervento

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Schema d`intervento
RETO
No agli abusi sessuali!
Schema d’intervento
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Reto
Reto ha 15 anni e gioca a calcio nell‘FC Rot-Schwarz. Il suo allenatore,
Kurt K. (45 anni), si è trasferito nella regione con la sua compagna quattro anni or sono e da allora s‘impegna a fondo per questa società sportiva. In qualità di informatico indipendente, Kurt K. si occupa dell’allestimento del sito internet della società. I giovani che nutrono un forte
interesse per l‘informatica gli chiedono spesso dei consigli e collaborano con lui nella cura del sito internet del club. Fra questi figura anche
Reto, che è alla ricerca di un posto di tirocinio nel settore informatico.
L‘allenatore gli ha promesso di aiutarlo nelle ricerche grazie alle sue
conoscenze e alle sue buone referenze. Kurt K. è apprezzato sia dai giovani, sia dai loro genitori. È una persona che esige molto non soltanto
in ambito sportivo; i risultati scolastici dei ragazzi che allena e il comportamento che assumono nella vita in generale gli stanno pure a cuore. Con i giovani organizza delle attività anche durante il tempo libero
e a volte li invita nel suo ufficio o nel suo grande appartamento.
Trasgressione dei limiti/Abuso in seno alla società
Ritorno alla vita di tutti i giorni
no
Sospetto: Allenatore parla con la vittima
Il sospetto si rafforza
sì
Allenatore
La vittima si confida con l’allenatore
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rimane all’erta, osserva, si documenta
Il sospetto si conferma.
si fa consigliare
sì
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Docenti, genitori, colleghi, esperti
L’allenatore ascolta attentamente per farsi un’idea generale,
e altre persone contattano la società
senza porre domande suggestive
Abuso
Un giorno, Reto si procurò una dolorosa contusione alla coscia e l’allenatore gli diede una pomata speciale, mostrandogli il modo corretto in
cui applicarla. Qualche tempo dopo, durante una visita nell‘ufficio di
Kurt K., quest‘ultimo chiese a Reto di massaggiargli la schiena. Il ragazzo accondiscese e nel corso dei sei mesi seguenti si ripeterono altri
episodi di questo tipo. L‘ultima volta, l’allenatore propose al ragazzo di
massaggiare la sua schiena. Questi accettò e durante il massaggio l’allenatore gli toccò più volte le parti genitali. Sorpreso, il ragazzo non
seppe come reagire e non oppose resistenza. Poi però si vergognò molto di quanto successo e non volle raccontare a nessuno l’episodio. Cercò così di dimenticare rapidamente l‘accaduto e nei giorni che seguirono la cosa gli riuscì molto bene.
resta in contatto con la vittima
no
Sospetto
Alla signora M., madre di Reto, il comportamento dell’allenatore all’inizio non piaceva per nulla. La donna trovava infatti insolito che l’uomo
s’interessasse e s’impegnasse a tal punto per dei ragazzi. Tuttavia, dopo
aver conosciuto la compagna dell‘allenatore le sue preoccupazioni svanirono. Inoltre era sicura che suo figlio sapesse difendersi. Ma il giorno
in cui si rese conto che Reto le mentiva, i dubbi l’assalirono nuovamente. Il ragazzo, infatti, le raccontava sempre delle sue visite a casa o nell’ufficio dell’allenatore ma aggiungeva che assieme a lui c’erano anche
altri compagni. Per caso, scoprì invece che spesso il figlio si recava da
solo dall’allenatore. Così decise di affrontarlo per chiedergli delle spiegazioni, ma il ragazzo reagì in modo irritato e sebbene rispondesse alle
sue domande, il tono della sua voce tradiva il desiderio di essere lasciato in pace. Da quel momento in poi, Reto non disse più nulla a proposito dell’allenatore e la madre si tranquillizzò, credendo che il ragazzo
stesse attraversando un periodo difficile. «Sarà la pubertà o magari ha
delle pene d’amore», pensava la signora M.
L’allenatore spiega alla vittima i successivi passi da compiere
L’allenatore si fa consigliare dalla persona
di contatto/servizio di consulenza >
Propone alla vittima di farsi aiutare
La vittima è d’accordo
Chiederle di cosa ha paura
no
sì
Proporle di mantenere l’anonimato
Il sospetto si conferma
sì
La vittima è d’accordo
no
La persona di contatto nella società viene informata
Un’influenza costringe Reto a letto. Ha la febbre e fisicamente non sta
bene. La madre nota che il ragazzo è meno sulla difensiva e di nuovo
disponibile al dialogo. La sera prima di tornare a scuola Reto le racconta quanto gli è successo. Per la signora M. è ovvio che si tratta di un caso
di abuso sessuale ma sul momento non sa come reagire. D’altronde il
ragazzo non vuole scatenare alcun tipo di reazione nel timore che la
vicenda venga resa pubblica.
La vittima sceglie la persona e il momento
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Intervento
Ingaggiare o formare un gruppo di intervento
Definire le competenze
Chiarire il grado di coinvolgimento ed il sostegno
da parte della federazione
Verificare che il servizio di consulenza sia coinvolto
Eventualmente designare un ufficio di mediazione
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Designare un responsabile
Distribuire i compiti
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Doveri del gruppo d’intervento nei confronti di Reto
Contattare Reto
Coinvolgere i genitori
Compiti della società nei confronti
Scegliere un servizio di consulenza adatto, o eventualmente
dell’allenatore accusato
Comunicazione a società e opinione pubblica
Designare un responsabile
di assistenza
Non mettere a confronto l’allenatore con quanto accaduto
Valutazione approssimativa, eventualmente con servizio di
Non condurre delle indagini di propria iniziativa.
consulenza
Deve occuparsene la polizia
Assistere e sostenere Reto nel processo di reintagrazione
Fare una distinzione fra ipotesi e fatti realmente accaduti
nella vita della società
Garantire la tutela della personalità.
Designare una persona di contatto fra Reto e la società
Discutere dell’accaduto solo con degli esperti
sì
Apertura di un procedimento penale nei confronti dell’allenatore
nei confronti dell’allenatore
no
Compiti del gruppo d’intervento nei confronti
della vittima
La madre comunica alla persona di contatto di essersi rivolta all’Ufficio
per l’aiuto alle vittime e che Reto è seguito da un esperto del ramo. Per
il momento, sia lei sia il figlio non vogliono che venga aperto un procedimento penale nei confronti dell’allenatore. La persona di contatto
stabilisce con la madre di Reto che, prima di mettere a confronto l’allenatore con le accuse mosse contro di lui, ne discuterà con la persona
che segue Reto.
Informare la vittima e i genitori
Provvedimenti del gruppo d’intervento
nei confronti dell’allenatore
Presa di posizione dell’allenatore sul procedimento
Appurare esattamente la dinamica dei fatti
Sospensione dalle sue funzioni
Eventualmente consigliare l’accusato
Revoca di autorizzazioni, ad esempio licenza
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Comunicazione a G+S
Evitare qualsiasi contatto con la vittima
La persona di contatto fa da tramite fra la vittima e la società
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Formazione di un gruppo di intervento
La persona di contatto comunica il caso al presidente della società. Anche
il portavoce della federazione viene informato ma per il momento non
prende parte attivamente al gruppo d’intervento. Sarebbe pure previsto
di coinvolgere l’addetto alla comunicazione ma, siccome il posto al momento è ancora vacante, la funzione viene assunta dal presidente della
società. La persona di contatto nella società si occupa da parte sua di
curare i contatti con la vittima e la madre di quest’ultima. Al momento,
il gruppo d’intervento si compone quindi di sole due persone.
Verificare continuamente il bisogno d’informazione
Garantire la tutela della personalità
Provvedimenti del gruppo d’intervento
La madre informa la società
La mamma di Reto si ricorda di aver letto nel giornale della società sportiva del figlio un articolo sul tema «No agli abusi sessuali nello sport»,
in cui veniva presentata una persona di contatto. Decide così di informare quest’ultima sull’accaduto. La persona di contatto la invita a rivolgersi all’Ufficio per l’aiuto alle vittime, spiegandole che prima di questo
passo la società non può intraprendere nulla.
Verifica interna e valutazione del caso da parte
Confronto con i fatti
Presa di posizione sull’accaduto
Evitare qualsiasi contatto con Reto
delle più alte istanze della società/federazione
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Misure del gruppo d’intervento nei confronti
dell’allenatore sospettato
Il gruppo d’intervento decide di convocare l’allenatore per metterlo a
confronto con le accuse rivoltegli. Prima, però, definisce le misure da
adottare a dipendenza della situazione che si presenterà e informa la
federazione nonché l’ufficio di consulenza che segue Reto sul modo in
cui intende procedere.
Fare una distinzione fra ipotesi e fatti
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Sulla base delle direttive interne, definire gli obblighi verificabili
Comunicazione a membri della società
e metterli per iscritto. Se necessario decidere di adottare
Chi? (gruppo, juniori, genitori, società)
delle sanzioni, ad esempio
Come? (personalmente, per iscritto, seduta)
Ammonizione
Chi informa? (Allenatore, persona di contatto, comitato, esperto)
Sospensione
Nel caso in cui non fosse accaduto nulla, procedere ad
Durante il confronto, l’allenatore conferma di essersi fatto massaggiare
la schiena da Reto e di avergliela massaggiata a sua volta in una sola
occasione. Dice inoltre che si è sempre trattato di contatti fisici normali a cui Reto aveva dato il suo consenso e che non capisce come mai il
ragazzo abbia potuto percepirli come un abuso sessuale. Viene deciso
di sospendere l’allenatore fino alla successiva riunione del comitato,
prevista di lì a pochi giorni. Kurt K. può approfittare di quel lasso di
tempo per prendere posizione sulle accuse menzionate. In nessun caso
può entrare in contatto con Reto e con altri giovani.
Nessun contatto con la vittima
una riabilitazione ed informare le persone e i servizi coinvolti
Espulsione
Comunicazione a opinione pubblica, stampa
Nessuna informazione
Come rispondere alle domande della stampa
Comunicato stampa
Chiusura del caso
Valutazione (cosa ha dato buoni risultati e cosa no)
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Analisi interna del caso da parte del comitato
Nella sua presa di posizione, l’allenatore sottolinea che il massaggio non
è punibile e che negli obblighi della società esso non viene definito in
modo esplicito come un gesto proibito. Si oppone quindi alla sua sospensione e si aspetta di venir reintegrato immediatamente nella sua
funzione. Il comitato, invece, è di tutt’altro parere. Negli ultimi anni, la
società aveva informato regolarmente tutti gli allenatori sul tema della
prevenzione contro gli abusi sessuali e sulla base di tali indicazioni l’allenatore avrebbe dovuto capire che con il suo atteggiamento stava infrangendo le regole. Il comitato gli comunica dunque che non potrà più
lavorare nel settore giovanile. Qualche giorno più tardi, il presidente
della società riceve una lettera raccomandata in cui l’allenatore presenta le sue dimissioni immediate e comunica di riservarsi il diritto di intraprendere un’azione legale per diffamazione.
Osservare le direttive interne
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Informare la società
Per prevenire eventuali pettegolezzi, il gruppo d’intervento in collaborazione con l’ufficio di mediazione del settore giovanile informa dell’accaduto gli altri allenatori e i genitori della squadra juniori interessata.