“Porte aperte - verso la coesione sociale del Territorio della
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“Porte aperte - verso la coesione sociale del Territorio della
SCHEDA SINTETICA DEL PROGETTO “Porte aperte - verso la coesione sociale del Territorio della Provincia di Como” – ASPEm Settore ed area di intervento del progetto: Educazione e promozione culturale – Educazione alla pace Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 Sede Città Indirizzo N° volontari ASPEm Cantù (CO) Via Dalmazia 2 4 Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5 Descrizione contesto territoriale Il territoriale della provincia di Como comprende 160 comuni di varie dimensioni e con tipologie di approccio differenti alle problematiche presenti sul territorio. La popolazione è distribuita per il 28% sul territorio dei comuni di Como, Cantù, Mariano Comense, ed Erba e per il restante 72% in modo più o meno omogeneo all'interno degli altri comuni. Il Territorio provinciale ha visto triplicarsi in breve tempo la popolazione straniera che oggi, nella sola città di Como, raggiunge quasi il 7% di tutta la popolazione residente. L'età media degli stranieri presenti è di 31 anni. Una popolazione molto giovane, quindi, che vede un sempre maggior numero di ragazzi nati in Italia e con legami scarsi o inesistenti nel Territorio di origine. Una “seconda generazione”che, anche sul Territorio della Provincia di Como, sta iniziando ad accedere alle Scuole Superiori cittadine con un bagaglio di sfide ed opportunità per l'intera società civile del Territorio. Queste situazioni possono portare a condizioni di povertà e indigenza, che si sommano ad altri tipi di povertà presenti sul territorio. Non solo tra le famiglie straniere, ma anche tra i nuclei famigliari italiani, le situazioni più difficili sono quelle in cui non vi siano componenti occupati: nuclei con numerosi figli minori ed un genitore senza occupazione, nuclei mono - genitoriali con figli minori, anziani soli, disabili. I comuni dell'Ambito territoriale preso in esame hanno percentuali di disoccupazione pari al 11% per gli uomini e al 12% per le donne, secondo i dati raccolti nei Piano di zona 2009/2011. Per quanto riguarda l’offerta formativa della Provincia di Como, sono 688 le scuole, sia private che pubbliche presenti sul Territorio. I poli che concentrano la maggiore offerta educativa corrispondono ai maggiori centri abitati: Como con 132 Istituti, Cantù con 53 scuole e Erba con 24 Istituti di ogni ordine e grado. Le principali sfide che oggi si trovano ad affrontare le scuole del territorio possono essere riassunte nei seguenti punti: Dispersione scolastica: contrariamente all'immagine di un territorio caratterizzato dal benessere diffuso le statistiche confermano tassi di dispersione scolastica elevatissimi presso gli studenti della Provincia di Como: secondo i dati pubblicati sul Secondo rapporto sulla qualità della scuola la percentuale di ragazzi che sceglie di abbandonare gli studi prima della loro conclusione è del 21,7%: il doppio rispetto a Bari. Il fenomeno dell'abbandono scolastico colpisce tutte le scuole indistintamente, ma sono sopratutto le scuole professionali a vedere un trend di abbandoni in costante crescita e salito dal 22% del 2007 al 24% del 2010. Le cause di questa elevata dispersione sono molteplici: da un lato pesa molto la mancanza di servizi di orientamento adeguati che sappiano indirizzare i ragazzi verso le scuole più appropriate per i loro interessi e le loro competenze, dall'altro si registra una difficoltà del sistema scuola a coinvolgere gli studenti nelle discipline di studio o in attività educative. Grande peso nel determinare la dispersione scolastica hanno avuto anche i numerosi tagli ai fondi dedicati alla scuola che hanno inciso sul numero di professori disponibili, sulla quantità di materiale e più in generale sulla qualità di tutto il percorso formativo offerto a questi studenti. Fenomeni di violenza e bullismo: La scuola, palestra di apprendimento per la vita, nasconde, nel suo tessuto di relazioni tra coetanei, una cultura di violenza poco presa in considerazione dagli adulti. Infatti le sfide più grandi che i ragazzi e le ragazze devono affrontare non sono tanto le interrogazioni o gli esami, ma i processi di inserimento nel gruppo dei coetanei e l’intreccio di relazioni con gli adulti-insegnanti. Ogni scuola ha una sua subcultura di convivenza. Il bisogno di “sentirsi parte”, di essere accolti e valorizzati, spesso deve essere pagato a caro prezzo da chi per la prima volta accede agli spazi di vita di una scuola. Il gruppo dominate impone le sue leggi e i suoi prezzi da in pagare per il “diritto di cittadinanza”. Chi non è disposto ad accettarne le richieste o non condivide i principi di prepotenza su cui si regge, diventa bersaglio di persecuzione e anche di violenza. Ad oggi uno studente su due dichiara di essere stato vittima di fenomeni di violenza, mentre ben il 33% degli studenti intervistati ha dichiarato di essere una vittima abituale di violenze che sono di natura verbale (42% degli intervistati), psicologica (11%), ma anche fisica fino ad arrivare all'aggressione vera e propria (16% degli intervistati).E' chiaro che in un contesto caratterizzato da queste situazioni fenomeni come la dispersione e l'abbandono scolastico sono incoraggiati. Elevata presenza di stranieri nelle classi: Ad oggi ben il 42% dei ragazzi stranieri residenti nella Provincia di Como sceglie di frequentare una scuola professionale. Di essi il 16% rappresenta un nuovo ingresso cioè non ha mai frequentato una scuola in Italia: questo significa che hai problemi di inserimento nella nuova scuola si aggiungono problemi di comprensione linguistica. I primi paesi di provenienza degli alunni stranieri nelle scuole secondarie di secondo grado sono Albania, Turchia e Romania comunità che, proprio per l’antica immigrazione sul territorio provinciale, hanno già figli in età pre-adolescenziale e adolescenziale. Un altro dato di rilevante importanza riguarda il livello di ritardo scolastico dei ragazzi iscritti che raggiunge percentuali che partono con il 44% degli alunni stranieri in ritardo scolastico nel primo anno di scuola secondaria di primo grado e arrivano al 74% degli studenti in ritardo nel quarto anno delle superiori. A questi livelli pesano sicuramente i ritardi iniziali legati all’inserimento in classi inferiori rispetto alla reale età anagrafica, ma pesano anche, soprattutto a partire dal secondo ano di scuola secondaria di primo grado, i fallimenti scolastici degli alunni stranieri. La realtà associativa del territorio: radici storiche e problematiche attuali. La città di Como si colloca ultima in Lombardia per numero di Organizzazioni di Volontariato in rapporto al numero di abitanti. Questa tendenza conferma la visione di Como come di una città basata sull'etica del lavoro e dell'ordine dove ognuno è investito di una forte responsabilità personale relativamente a ciò che fa, relativamente al proprio privato. Questo costante ripiegamento del Territorio nel Privato, rivela tutta la sua inadeguatezza in momenti in cui vengono meno le condizioni di agiatezza e di benessere. Perché si tratta di una sicurezza costruita come somma dei comportamenti probi dei singoli e si trova in una condizione di equilibrio instabile che ha funzionato fino a quando Como ha mantenuto da una parte un grado di integrazione culturale molto alto (la questione immigrazione era di là da venire), e un livello di benessere economico elevato dall'altra. Se una di queste due condizioni viene meno, l'approccio alla realtà sociale e politica che questi elementi definiscono mostrerà tutti i suoi limiti. Secondo una recentissima indagine condotta, dalla provincia di Como sul Territorio sono presenti 1.665 realtà Associative divise fra 371 Organizzazioni di Volontariato propriamente dette e 1.294 Associazioni iscritte e non iscritte ai Registri delle Associazioni. La suddivisione per aree tematiche vede il prevalere dell'Associazionismo dei servizi legato ad attività sociali e culturali seguite da Associazioni attive nell'ambito della protezione civile, delle Relazioni Internazionali dello Sport e in ambito Ambientale. Quello che emerge dalla ricerca è che le Associazioni del territorio sono di dimensioni medio-piccole: il 19,5% delle associazioni ha meno di 10 volontari, il 37% ha un numero di volontari compreso fra 11 e 60 volontari. La tendenza, confermata anche a livello nazionale è quella che vede la nascita di Associazioni sempre più piccole e frammentate. A livello di problematiche le principali difficoltà riscontrate sul Territorio di Como possono essere così sintetizzate: Difficoltà nel reperimento di nuovi volontari: questa difficoltà è stata registrata dall'89% delle Associazioni intervistate. Quello che emerge dall'indagine è sia una difficoltà nel trovare volontari sia la fatica nel trattenerli una volta esaurito l'entusiasmo iniziale. Quello che emerge è una difficoltà nella gestione dei volontari. Il risultato di questa tendenza è un invecchiamento generale delle risorse umane a disposizione e una sempre maggiore presenza di personale stipendiato all'interno delle Associazioni. Quello che emerge dall'analisi è sia una crisi sopratutto di tipo motivazionale che coinvolge i giovani sempre meno disposti a dedicare parte del proprio tempo libero per le attività no-profit delle Associazioni sia una difficoltà sempre crescente delle Associazioni a gestire motivazioni, aspettative e desideri di un volontariato sempre più esigente. Difficoltà nel creare reti, collaborazioni, partenariati: Sebbene la maggioranza delle Associazioni dichiara di essere disponibile a entrare in contatto con altre realtà del Territorio sia pubbliche che private ben il 56,6% delle associazioni sottolineano le difficoltà nel lavorare congiuntamente ad altri su tematiche comuni. Pesa sicuramente una certa rigidità culturale che è una caratteristica del territorio di appartenenza, pesa la mancanza di allenamento delle Associazioni a lavorare insieme, pesa la frammentazione delle associazioni e la loro divisione in particolarismi e aree di competenza molto specifiche. Problemi nella comunicazione interna ed esterna: La ricerca mette in luce che la maggioranza delle Associazioni, (72,3%) utilizza al massimo tre strumenti di comunicazione per relazionarsi con l'esterno. Tali strumenti sono le tradizionali brochure, i manifesti e le locandine mentre rarissime sono le conferenze stampa o l'utilizzo di strumenti di comunicazione quali Tv locali o Radio. Tutte le associazioni intervistate dichiarano di comprendere e provare interesse nell'aggiornamento dei canali comunicativi verso l'esterno grazie alle più moderne strumentazioni telematiche, ma in pochi sanno come accedervi e utilizzarle per mancanza di competenze tecniche. In molti affermano di comprendere l'importanza dei nuovi strumenti di comunicazioni per raccogliere fondi e volontari, ma quasi tutti gli intervistati ribadiscono le difficoltà tecniche e la carenza di risorse umane per la realizzazione di queste attività. Descrizione del contesto settoriale Il progetto si colloca nell’area di intervento relativo alla coesione sociale, come risposta alle nuove povertà che emergono in modo sempre più forte nel territorio di Cantù e della zona del comasco. Globalizzazione, liberalismo politico, scolarizzazione, declino del peso dell’industria e avvento della società dei servizi: questi processi economici e politici si sono sviluppati, negli ultimi venti anni, con una nuova rapidità. Cresciute in un contesto di benessere materiale, le nuove generazioni sono in questa prospettiva portatrici di importanti cambiamenti: dall’etica del lavoro acquisitiva, basata sul sacrificio, sul lavoro duro, sul rispetto dell’autorità, sul risparmio, a un nuova aspettativa di espressione di sé attraverso il lavoro; dall’aspirazione al guadagno e al benessere materiale a quella a una migliore qualità della vita e dell’ambiente; dalla morale civica tradizionale, che deriva i suoi valori da fonti di autorità sovraordinate (la Chiesa, la famiglia patriarcale, i partiti di massa tradizionali) a una nuova valorizzazione della libertà, delle differenze individuali, della tolleranza in un nuovo approccio definito dagli studiosi come Post - materialista. In quest'ottica di mutati valori sociale la coesione sociale, ovvero la capacità delle tante componenti soggettive e istituzionali del paese di cercare e di trovare compattezza e proposte unificanti, pur in presenza di spinte centrifughe, risulta essere oggettivamente in crisi. Fra le cause di questo sgretolamento della coesione sociale possiamo indicare le seguenti problematiche: • La società italiana contemporanea appare immersa in una "galleggiante stazionarietà", segnalata non solo dagli indicatori quantitativi (i consumi, l'occupazione, il risparmio), ma anche da atteggiamenti collettivi che indulgono alla stazionarietà economica e soprattutto sociale: la mancanza di tensioni collettive, la difficoltà di riferimento ad un futuro condiviso, la generale mancanza di aspettative. • I valori costitutivi del welfare italiano si sono progressivamente sgretolati: dobbiamo fare i conti con un apparato assistenziale e previdenziale che nel tempo ha corrisposto soprattutto ai bisogni del ceto medio, attraverso l'intreccio sempre più fitto fra eccessi di generosità della spesa pubblica e gestione verticale e pubblico-centrica dei servizi sociali e previdenziali. Lo Stato non può più garantire questa funzione di tutela "avvolgente", poiché sono troppi e troppo onerosi i vincoli di natura economica, ma anche sociale che lo rendono impossibile: dal rispetto dei patti di stabilità, alla riduzione delle risorse disponibili, al crescente invecchiamento della popolazione, alla sparizione pressoché completa del mondo del lavoro fordista per cui era stata pensata la copertura pubblica del passato. • Il terzo elemento che pesa sulla crisi della coesione sociale è rappresentato dall'evoluzione stessa dello sviluppo locale. Sotto questo profilo, si osservano infatti due fenomeni specifici. Da un lato, i distretti tendono a non innervare più il contesto locale in cui sono nati, ma sono fortemente sollecitati da processi di internazionalizzazione. Dall'altro lato, il tessuto imprenditoriale si fa sempre più molecolare, e tende a raggruppare i suoi protagonisti all'interno di cluster chiusi, che hanno spesso difficoltà a comunicare opportunità e input di qualità al contesto locale in cui operano, certamente al di fuori di una cultura di rete. Le reazioni che si osservano sul piano della cultura sociale e politica sembrano essere sempre più polarizzate: verso la centralizzazione o verso l’isolamento. Lo sgretolamento della coesione sociale porta con sé la richiesta di nuove forme di controllo sociale legate al concetto di “paura” e di “sicurezza”. Le paure degli italiani girano attorno al tema della sicurezza personale che nel tempo ha assunto sfaccettature diverse: dal timore per la perdita del lavoro di dieci anni fa, si è passati all'insicurezza legata alla criminalità diffusa, alla paura della guerra e del terrorismo, a quella per le malattie di cui non si conosce la cura. Senza contare le insicurezze che molti denunciano come effetto dei conflitti in atto nel sistema della giustizia e come effetto dei conflitti sociali più o meno latenti (da quello generazionale a quello etnico). Di fronte a queste problematiche e per ritrovare la perduta coesione sociale è fondamentale riproporre un nuovo modello di gestione del potere non di tipo centralizzato e verticistico, ma legata alla distribuzione verso il basso e nelle dimensioni intermedie di responsabilità e di impegni. I Piani di zona dicono che le situazioni di povertà e fragilità sono dovute a situazioni differenti e diversificate tra loro: assenza o insufficienza di reddito, precarietà dell'occupazione e difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, assenza di adeguate risposte abitative, mancanza di reti primarie e secondarie, mancanza di capacità ed abilità personali dovute a problemi di disabilità diverse o indotte da situazioni di abuso di sostanze. Gli operatori hanno rilevato inoltre un aumento della povertà relativa, accompagnata da uno sfilacciamento dei rapporti famigliari e alla crisi occupazionale in aumento insieme al ricorso della cassa integrazione; si è inoltre riscontrato un aumento dell'affluenza ai servizi della popolazione anziana ed una cronicizzazione delle persone dipendenti da sostanze stupefacenti. L'aumento della presenza sul territorio di residenti stranieri e la loro tendenza a ricorrere al ricongiungimento famigliare ha portato ad un aumento di minori stranieri nelle scuole, ma non solo; difatti, sempre più sono le famiglie straniere che si rivolgono ai Servizi Sociali o ad altri servizi pubblici o privati (associazionismo e cooperazione). Le richieste sono le più varie, dal ricorso a contributi economici comunali a servizi per i minori (inserimento scolastico, facilitazione linguistica, servizi di doposcuola), all'educazione per gli adulti (molte delle persone che si rivolgono a tale servizio sono donne, il 62.80% nel solo Comune di Cantù). All'interno del Piano di zona gli operatori sottolineano, alla luce dei dati raccolti, l'esigenza di un lavoro di rete e cooperazione per favorire una maggiore coesione sociale, rilevata come particolarmente carente (si evidenzia il sempre minor ruolo della famiglia come istituzione di welfare e auto mutuo aiuto). La mancanza di coesione sociale si manifesta in modo particolarmente evidente per quanto riguarda nuclei famigliari composti da anziani, residenti stranieri e nuclei mono - genitoriali con figli minori. Tali bisogni, come evidenziato sopra, vengono soddisfatti non solo dalle istituzioni pubbliche e comunali, ma anche dalle numerose realtà associative e di volontariato presenti sul territorio. Secondo una rilevazione del 2006, infatti, le Organizzazioni di volontariato operanti nel settore socioassistenziale sul territorio sono circa il 47%; gli stessi dati testimoniano una maggior presenza ed impegno del volontariato in tutti i campi del sociale. Per quanto riguarda le Associazioni, esse agiscono in maniera rilevante nel sociale, ma anche in modo massiccio nei settori di cultura, sport e tempo libero. Chiaramente, la presenza di tali realtà ed il loro lavoro sono preziosi per incrementare quella coesione sociale che si rileva mancante nell'intera area per determinate categorie di soggetti. La presente proposta progettuale nasce dall'esperienza consolidata sul territorio di ASPEm, nella realizzazione di interventi a favore delle categorie più vulnerabili. Per raggiungere questi scopi in modo efficace ASPEm lavora in stretta sinergia con altre realtà territoriali a lei simili fra cui l’associazione La Soglia e il Centro di Ascolto di Cantù che con ASPEm hanno condiviso un lungo lavoro di riflessione sul tema della coesione sociale. Tale sinergia verrà riproposta anche nel progetto “Porte Aperte” in cui ASPEm si avvarrà della collaborazione di queste due realtà territoriali a lei così simili per incidere positivamente sull’intero andamento progettuale. I dati emersi durante questi incontri sottolineano come le principali problematiche legate all'Associazionismo del territorio possono essere sintetizzati come segue: Mancanza di adesioni e interesse delle nuove generazioni verso volontariato e attività sociale. I dati raccolti sulla Provincia di Como e più in generale sulla Lombardia ribadiscono una delle grandi preoccupazioni dell'associazionismo italiano: la mancanza di un ricambio generazionale e l'invecchiamento del patrimonio umano volontario che costituisce la spina dorsale dell'Associazionismo. Secondo le osservazioni raccolte dai partner di ASPEm i giovani sembrano essere poco interessati a mettere a disposizione il proprio tempo libero per dedicarsi al volontariato, molti fra di loro, inoltre, non sanno esattamente quante associazioni vi siano nel loro territorio e di cosa si occupino con esattezza. Quello che prevale un senso di noncuranza, di indifferenza e di scarso entusiasmo verso l'Associazionismo. Al tempo stesso si riconosce la difficoltà di queste Associazioni, composte da personale volontario sempre più maturo, di dialogare con i giovani o di realizzare delle campagne di reclutamento che sappiano davvero raggiungere i ragazzi nel profondo delle loro motivazioni. Grande co-protagonista in questo processo di allontanamento reciproco è sicuramente la scuola che spesso rinuncia al proprio ruolo di educatrice a tutto tondo a favore delle prestazioni scolastiche degli studenti, del rispetto del programma didattico, del nozionismo fine a se stesso. Difficoltà di comunicare in modo appropriato la propria esistenza e le proprie iniziative sul territorio: una recente ricerca sulla realtà dell'associazionismo comasco ha messo in luce la grande difficoltà con cui le Associazioni si rapportano ai nuovi strumenti di comunicazione Blog, Facebook Twitter, ma anche comunicazioni attraverso un coinvolgimento dei giornali locali. Le Associazioni hanno difficoltà a parlare il linguaggio dei giovani e a comunicare gli interventi a favore delle persone più deboli e svantaggiate. Impoverimento del territorio in termini di risorse umane solidali e attente alle persone più fragili. Lo scarso interesse per il mondo del volontariato, l'associazionismo e le occasioni di incontro e confronto sociale, sono in realtà il riflesso di un clima di sempre maggior chiusura delle persone verso gli altri. La crisi economica, la sfida rappresentata dalla complessità della vita quotidiana, l'incontro con nuove persone provenienti da mondi diversi dal nostro, la disoccupazione, la percezione del territorio come un luogo dove manca sicurezza, hanno contribuito ad accentuare un atteggiamento che già era latente nelle zone di Como e provincia: la scelta cioè, delle persone di chiudersi nella propria sfera di amicizie e conoscenze private isolando tutto il resto. In questi anni, quindi, si registra su tutto il territorio un senso di sospetto e scarsa accoglienza verso l'altro, la mal tolleranza verso i più fragili, la visione della diversità in ogni sua declinazione possibile come un elemento da temere anziché da valorizzare e accogliere. Grande sfida rappresentata nel Mondo delle Associazioni dai ragazzi di origine straniera. Anche sul territorio della Provincia di Como, come in altre zone d'Italia, stanno nascendo riflessioni sempre più articolate ed urgenti legate alla necessità del coinvolgimento e della partecipazione dei ragazzi stranieri di Seconda Generazione. Si tratta di ragazzi nati in Italia o appena arrivati mediante ricongiungimento famigliare che, in territori sempre più vecchi, rappresenteranno la vera sfida per la coesione sociale e l'Associazionismo nel Territorio rappresentando quelle “nuove leve”di cui ha bisogno il mondo del volontariato nella Provincia di Como. I ragazzi appena arrivati, tuttavia, presentano anche bisogni rilevanti legati sopratutto alla necessità di apprendere la lingua e al bisogno di una rapida integrazione nel Territorio. Per questo motivo i ragazzi stranieri si trovano in una posizione ambivalente e molto interessante: quella di essere fruitori delle proposte di coesione sociale e quella di essere, al tempo stesso, possibili protagonisti di queste esperienze. Da qui la necessità di strutturare il progetto in modo tale che entrambi questi aspetti vengano valorizzati e i ragazzi stranieri si trasformino in nuovi possibili attori protagonisti del Mondo dell'associazionismo e della coesione sociale. Destinatari e Beneficiari Alla luce di questa analisi dei problemi risulta più che mai necessario ed urgente proporre nuove modalità di incontro e comunicazione possibile fra Territorio, giovani e Associazioni. I destinatari diretti del progetto saranno: • almeno 1.000 studenti delle Scuole del Territorio • almeno 500 insegnanti • almeno 200 studenti di origine straniera • almeno 300 giovani di origine italiana • almeno 80 giovani di origine straniera che hanno completato o abbandonato gli studi. Beneficerà indirettamente del progetto: • il 20% della popolazione del Territorio della Provincia di Como. Obiettivi del progetto Alla luce delle problematiche messe in luce nel punto precedente, il progetto si propone di: • Ricostruire un dialogo possibile fra Giovani, Territorio e Associazioni in un'ottica di circolarità e apertura: è necessario, cioè, iniziare a strutturare interventi che permettano l'incontro fra gruppi fino ad ora chiusi e incapaci di comunicare fra di loro. L'apertura deve portare alla realizzazione di azioni concrete che sappiano dare nuova vita a territori sempre più chiusi e non comunicanti permettendo a ogni soggetto coinvolto di essere protagonista. • Coinvolgere i giovani concentrandosi in particolare fra quelli più esclusi e maggiormente marginalizzati: per sviluppare una nuova società basata sulla coesione sociale ognuno deve sentirsi protagonista a prescindere dalla sua provenienza geografica, dalla sua storia famigliare, dal suo rendimento scolastico. E' per questo che si cercherà di rendere protagonisti sopratutto quei ragazzi che diversamente non lo sarebbero mai perché in partenza giudicati come marginali o difficili. • Coinvolgere i giovani appena arrivati in Italia o di origine straniera attraverso percorsi appositamente strutturati per loro: i giovani di origine straniera sono una risorsa possibile nel mondo del Volontariato e dell'Associazionismo per questo è necessario strutturare dei percorsi che possano da un lato favorire l'acquisizione della lingua italiana, dall'altro promuovere la loro partecipazione creativa e propositiva nella società che li ha accolti e a cui appartengono. • Creare nuovi modelli di incontro e comunicazione per promuovere volontariato e associazionismo sul territorio le Associazioni dovrebbero sperimentarsi con modalità innovative di interazione, favorire il superamento di chiusure e la limitazione degli ambiti d'intervento a favore di un nuovo modo di incontrarsi e lavorare insieme. Sintetizzando, possiamo affermare che l’Obiettivo generale del progetto è quello di Contribuire al miglioramento dei processi di coesione sociale del territorio della Provincia di Como grazie al rafforzamento di momenti di incontro e condivisione fra Associazioni di volontariato e cittadinanza. Per raggiungere tale obiettivo generale si prevede il conseguimento dei seguenti obiettivi specifici: • Informare e sensibilizzare almeno il 20% della popolazione del territorio di età compresa fra i 15 e i 20 anni sui temi della coesione sociale, del volontariato, dell'affermazione di un Territorio più giusto e accogliente soprattutto verso le persone in difficoltà. • Coinvolgere almeno 1.000 studenti delle Scuole del Territorio in percorsi attivi di promozione del volontariato, dell'Associazionismo, e della promozione della Cittadinanza attiva come un Diritto/Dovere di tutti, compresi i ragazzi non nati in Italia. • Coinvolgere almeno 500 insegnanti in percorsi di educazione alla Cittadinanza Mondiale che favoriscano una riflessione sul tema della coesione sociale e dell'apertura verso le persone più fragili. • • • • Coinvolgere almeno 200 studenti di origine straniera in percorsi di formazione linguistica innovativi che possano contemporaneamente promuovere la loro partecipazione nel mondo dell'Associazionismo. Sensibilizzare e coinvolgere concretamente almeno 300 giovani di origine italiana nella realizzazione di azioni di supporto e promozione della visibilità delle Associazioni del Territorio. Sensibilizzare e coinvolgere concretamente almeno 80 giovani di origine straniera nella realizzazione di azioni di supporto e promozione della visibilità delle Associazioni del Territorio. Informare almeno il 30% della popolazione sull'esistenza delle diverse Associazioni del Territorio e sul loro ambito di intervento attraverso campagne di comunicazione e attività di informazione appositamente create. Attività previste e ruolo ed attività previste per i volontari Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi AZIONE 1: Realizzazione di percorsi di Educazione alla Cittadinanza mondiale sui temi della coesione sociale e della cittadinanza attiva, finalizzati al volontariato e gestito in collaborazione con le Associazioni del Territorio. ¾ Attività: 1.Ideazione di almeno 3 nuovi percorsi di sensibilizzazione ed educazione alla cittadinanza mondiale, percorsi di educazione al volontariato e alle problematiche della coesione sociale nel Territorio.Questa azione rappresenta un'attività preparatoria di sensibilizzazione e informazione dei ragazzi rispetto alle iniziative successivamente previste dal progetto. I percorsi proposti diventeranno uno strumento di riflessione su temi di grande attualità, dalle migrazioni,alla cooperazione allo sviluppo, dal tema dei diritti delle persone con disabilità, ad una riflessione sulle tematiche ambientali. Il percorso diventerà, cioè, un vero e proprio accompagnamento ai temi dell'Educazione alla Cittadinanza Mondiale a cui molto spesso i ragazzi sono esclusi in quanto ritenuti poco interessati o poco propensi ad affrontare queste tematiche. A livello pratico questi incontri verranno gestiti da associazioni del territorio che realizzeranno degli incontri nelle classi utilizzando questi spazi per presentare se stesse e il proprio ambito di attività e cercando di narrare ai ragazzi il grande valore del volontariato e la ricchezza che ogni volontario porta sul proprio territorio di appartenenza. Ovviamente nella elaborazione di questi precorsi ASPEm metterà in gioco la pluriennale esperienza nel settore dell'Educazione alla Cittadinanza Mondiale e accompagnerà le varie Associazioni nell'elaborazione di percorsi realizzati ad hoc sulla base delle competenze e degli interessi delle classi coinvolte. Anche la metodologia utilizzata cercherà di coinvolgere in modo ottimale gli studenti utilizzando strumenti tecnici e multimediali capaci di tenere vivo l'interesse e la partecipazione sulle tematiche proposte. I percorsi elaborati avranno una durata di 6 ore complessive per classe e verranno organizzate in moduli didattici di 2 ore ciascuno. I temi dei percorsi saranno individuati in stretta sinergia con le Associazioni partner di progetto, gli insegnanti delle scuole coinvolte e i rappresentanti degli studenti nel corso di un incontro di pianificazione delle attività che verrà fatto a inizio progetto presso ogni scuola coinvolta. Ogni incontro avrà una durata di 2h. 2.Produzione del materiale necessario per la realizzazione dei percorsi. Ogni percorso sarà preparato attraverso la ricerca e la realizzazione di materiale ad hoc. In particolare è prevista la realizzazione di una cartella operativa per ogni proposta formativa in cui siano presenti: almeno 1 filmato da visionare insieme alla classe; almeno 3 brani estratti da saggi, romanzi o manuali che possano essere da spunto e stimolo per la costruzione dei dibattiti in classe. Almeno 4 fra fotografie, dipinti o immagini di varia natura che possano favorire il dibattito e la riflessione presso gli studenti. Una bibliografia e una filmografia per approfondimenti. Tale attività, preparatoria rispetto al percorso di formazione nelle classi, sarà svolta in circa 10 ore di lavoro. 3.Gestione contatti con le realtà locali, quali scuole, università, associazioni giovanili, centri di aggregazione, biblioteche e ludoteche della zona per la realizzazione dei percorsi ideati. Per la realizzazione degli incontri saranno chiamati esperti delle realtà locali che si occupano della tematica che verrà affrontata. Ogni relatore concorderà insieme al coordinatore di progetto almeno un incontro di 2 ore che sarà parte integrante della proposta di percorso educativo descritta nell’attività n.1. L’incontro con il relatore potrà concretizzarsi sia sotto forma di testimonianza, sia sotto forma di esposizione da parte di un esperto della materia affrontata. 4.Monitoraggio delle attività: contatti con le scuole, il comune, le altre associazioni di volontariato della zona per l’organizzazione del calendario e l’organizzazione dei momenti di coordinamento, valutazione e verifica. Per realizzare il monitoraggio e la valutazione delle attività,sono previste 9 riunioni di coordinamento durante l’anno dedicate in modo specifico ad un’analisi sull’andamento delle attività e al perseguimento dei risultati previsti dal progetto. Verranno elaborati questionari strutturati per la valutazione da parte di tutti i beneficiari coinvolti nelle azioni. Tanto il monitoraggio quanto la valutazione verranno poi utilizzati dai responsabili del progetto per correggere o rafforzare punti del progetto giudicati deboli e per realizzare una gestione delle attività basata sulle buone pratiche acquisite in corso d’opera. 5.Sistematizzazione del materiale prodotto per la realizzazione di kit da lasciare nelle scuole, nei comuni e presso le associazioni che hanno collaborato al percorso. Il materiale prodotto tanto in fase di elaborazione dei percorsi (v. Attività 2), quanto durante la realizzazione del percorso vero e proprio (video dell’intervento dell’esperto, prodotti realizzati dai ragazzi ecc.), verranno raccolti in un kit che sarà distribuito presso scuole, associazioni e comuni. In tal modo i percorsi potranno essere riprodotti anche a percorso concluso offrendo stimoli e materiali su cui lavorare e riflettere. AZIONE 2: Realizzazione di eventi artistico-culturali ideati e messi in opera dai ragazzi delle scuole che promuovano la visibilità delle Associazioni di volontariato sul territorio e il loro operato in relazione al tema della coesione sociale. ¾ Attività: 1. Individuazione delle forme espressive più idonee per promuovere il tema individuato. Il progetto mira a favorire il protagonismo dei ragazzi sia all'interno del percorso scolastico, sia soprattutto nel proprio territorio d'appartenenza. E' per questo che grande rilevanza verrà data all'elaborazione di proposte e attività che vengano ideate e realizzate dai ragazzi e sappiano raccontare la scuola professionale con la sua complessità e il suo valore sociale al territorio d'appartenenza. Anche nella realizzazione di queste attività grande peso avrà la fase di coprogettazione e di co-ideazione con gli operatori di ASPEm che dovranno incanalare le proposte dei ragazzi verso attività fattibili, significative e realmente efficaci rispetto agli obiettivi che il progetto si propone sul territorio. Proprio nel rispetto delle scelte decisionali dei giovani, quindi, e del loro protagonismo le attività seguenti devono venire intese come delle proposte che potrebbero essere riviste sulla base dei bisogni e delle iniziative dei ragazzi: Realizzazione di un concorso fotografico / Realizzazione di un concorso di cortometraggi / Realizzazione di un concorso musicale / Realizzazione di un concorso di musica Hip Hop. 2. Individuazione e coordinamento dei gruppi di giovani artisti. Una volta individuate le attività artistico espressive che i ragazzi intendono sviluppare e portare a concorso, si procederà con la costituzione dei gruppi di artisti e all’organizzazione delle attività per presentare le opere. Il coordinamento verrà favorito dagli educatori presenti nel progetto e dal Volontario in servizio civile e si strutturerà su almeno due incontri per monitorare l’andamento delle attività e offrire ai ragazzi spunti e correttivi rispetto ad eventuali difficoltà incontrate. 3. Individuazione dei luoghi dove presentare le opere. I ragazzi, supportati dall’educatore e dal volontario in Servizio Civile individueranno il luogo dove proporre le loro opere e organizzare l’evento di premiazione. Anche in questo caso la scelta sarà affidata ai ragazzi adeguatamente accompagnati dagli operatori di progetto. 4. Gestione dei contatti con Enti locali, Associazioni, Scuole coinvolti nell'iniziativa. Per la pubblicizzazione del bando, la prenotazione delle Sale per i concorsi, la composizione della giuria, la concessione di eventuali patrocini, verranno coinvolti Enti locali, Associazioni e Scuole. La comunicazione con queste realtà sarà costante e puntuale durante tutta la durata del progetto. 5. Pubblicizzazione degli Eventi. Il progetto prevede che i concorsi vengano pubblicizzati mediante la realizzazione dei seguenti strumenti: 1. Stampa di volantini, poster e brochure 2. Realizzazione di un comunicato che pubblicizzi le iniziative proposte da inviare via Facebook, via internet, attraverso i blog delle diverse associazioni. AZIONE 3: Realizzazione di percorsi di sostegno scolastico e di integrazione sociale per studenti stranieri strutturati in modo tale da promuovere contemporaneamente il mondo dell'Associazionismo e del Volontariato locale favorendo un avvicinamento dei ragazzi stranieri al mondo del volontariato. ¾ Attività: 1. Incontri di formazione per operatori su didattica metacognitiva ed apprendimento cooperativo, aperto anche agli insegnanti (gestiti in proprio dall’Associazione che si avvale della competenza di una insegnante volontaria, socia formatrice AID) Nel corso degli incontri verranno approfonditi strumenti e tecniche per .favorire l’apprendimento degli alunni attraverso tecniche capaci di favorire motivazione e partecipazione. Si analizzeranno quindi lo strumento del laboratorio didattico, l’approccio trasversale alle materie, il lavoro di gruppo come strumento epr favorire l’apprendimento nei soggetti più deboli. Ogni seminario avrà una durata di 4 ore. Nel corso del progetto sono previsti almeno 3 seminari 2. Pianificazione degli interventi tra educatori ed insegnanti, per definire obiettivi, tempi, strumenti e materiali. Nel corso del progetto sono previsti almeno 2 incontri fra educatori, pedagogisti ed insegnanti per co-progettare il tipo di intervento di facilitazione da proporre ai ragazzi. Nel corso di queste riunioni verranno individuati le finalità gli obiettivi e gli strumenti per la facilitazione linguistica e l’integrazione degli studenti stranieri all’interno del gruppo classe. 3. Realizzazione di interventi personalizzati, mediante il supporto individuale o l’attività in piccoli gruppi sia in orario scolastico che in orario pomeridiano o serale. Gli incontri avranno una cadenza settimanale. I gruppi saranno organizzati a seconda delle difficoltà linguistiche riscontrate e delle dinamiche all’interno del gruppo classe. 4. Preparazione di materiale specifico per lo studio e per le esercitazioni Verranno realizzati dei materiali specifici tratti da testi, video, canzoni ecc. che possano favorire l’apprendimento della lingua. Il materiale sarà selezionato sulla base delle competenze del ragazzo e sui sugli interessi mostrati nel corso delle interazioni con insegnanti, compagni ed educatori. 5. Programmazione e realizzazione interventi di apprendimento cooperativo da parte degli educatori e dell’insegnante volontario L'attività si rivolge ad alunni italiani e stranieri della scuola secondaria di II grado con buone competenze e capacità relazionali. I ragazzi che partecipano all'incontro progetteranno insieme ai compagni stranieri e agli educatori momenti di studio e di svago nei quali approfondire e migliorare la conoscenza della lingua italiana. 6. Predisposizione di materiale specifico per intervento cooperativo da parte del coordinatore Verranno realizzati dei materiali specifici tratti da testi, video, canzoni ecc. che possano favorire l'esperienza di apprendimento cooperativo secondo modalità che favoriscano il reale coinvolgimento dei ragazzi tanto italiani che stranieri. 7. Supporto strumentale qualificato per alunni con disturbi di apprendimento e che non hanno dotazioni adeguate a casa Verranno utilizzati strumenti quali registratori, videoregistratori, lettori Cd ecc. per favorire l’apprendimento di alunni con difficoltà specifiche e impossibilitati ad acquistare questi strumenti a causa della precarietà economica della loro famiglia. 8. Verifica del percorso tra educatori e insegnanti Verrà organizzato un incontro di valutazione conclusiva per verificare l'andamento delle attività e correggere eventuali debolezze delle azioni proposte in vista di possibili progetti futuri. 9. Incontri con le famiglie (iniziale e finale) All'inizio e al termine dell'anno scolastico, i docenti incontrano i genitori degli alunni stranieri aiutati dalla presenza dei mediatori linguistici. Nel primo anno di realizzazione del progetto, prima dell'incontro a scuola con i docenti, i mediatori andranno a casa delle famiglie per coinvolgerle, spiegando l'importanza della loro partecipazione alla vita scolastica dei figli. AZIONE 4: Ideazione e realizzazione di una campagna di comunicazione per la promozione delle attività del progetto. ¾ Attività 1.Individuazione della tematica da promuovere; Tale azione verrà sviluppata in sinergia con un gruppo di ragazzi coinvolti nel progetto interessati ad approfondire strumenti e tecniche di comunicazione che individueranno insieme alle Associazioni una tematica da promuovere sul Territorio per sensibilizzarlo e renderlo consapevole delle attività di volontariato e dei servizi offerti dalle Associazioni. 2. Individuazione dei destinatari della campagna, degli strumenti comunicativi, del linguaggio più idoneo per raggiungere i destinatari. Anche questa azione vedrà protagonisti i ragazzini che, affiancati da un esperto in comunicazione produrranno un piano completo per la realizzazione della campagna di sensibilizzazione. 3. Sistematizzazione e aggiornamento degli strumenti di comunicazione già in possesso dell'Associazione. I ragazzini aiuteranno le Associazioni ad organizzare, aggiornare e rendere più efficienti gli strumenti di visibilità (pagina Facebook, sito internet, volantini ecc.) in possesso delle Associazioni. 4. Elaborazione di elementi grafici identificativi del Progetto I ragazzi, supportati dall'esperto, elaboreranno elementi grafici (rivisitazione del logo, elaborazione carta intestata, biglietti da visita ecc.) che rimarranno patrimonio dell'Associazione. 5. Realizzazione e stampa del materiale Il materiale di sensibilizzazione rappresentato da poster, brochure, volantini verrà realizzato e mandato alle stampe. 6. Invio del materiale ai destinatari. Una volta stampato, il materiale di sensibilizzazione verrà inviato alla cittadinanza tramite E.-mail, posta ordinaria, azioni di volantinaggio e affissione dei manifesti. 7. Monitoraggio e valutazione dell'iniziativa Verrà organizzato un incontro di valutazione conclusiva per verificare l'andamento delle attività e corregger eventuali debolezze delle azioni proposte in vista di progetti futuri. Partner: L’associazione onlus LA SOGLIA – categoria: NO PROFIT che parteciperà nella realizzazione dei percorsi di educazione alla cittadinanza mondiale la Tipografia Cavalleri S.A.S. categoria: PROFIT che parteciperà nella realizzazione dei materiali divulgativi e didattici. In partenariato con la COMAS Grafica, C.F. 03395940582, verranno realizzate le seguenti attività inerenti il progetto in oggetto: ¾ Ideazione ed elaborazione di strumenti comunicativi: locandine, manifesti, depliant, brochure; ¾ Impaginazione ed elaborazione grafica materiale e sussidi didattici; ¾ Realizzazione grafica pannelli espositivi e mostre fotografiche promozionali. In partenariato con lo Studio Idea Comunicazione, p.iva 10048901002, verranno realizzate le seguenti attività inerenti i progetto in oggetto: ¾ Progettazione e realizzazione di pagine WEB; ¾ Consulenza per le strategie di comunicazione tramite social network; ¾ Formazione sull’utilizzo strumenti e linguaggio web. In partenariato con We Com s.r.l., C.F. 12616271008, verranno realizzate le seguenti attività inerenti i progetti in oggetto: ¾ Progettazione e realizzazione di pagine WEB ¾ Supporto alla strategia di comunicazione tramite social network ¾ Formazione sull’utilizzo strumenti e linguaggi web. In partenariato con CICSENE, C.F. 80082850019, saranno realizzate le seguenti attività inerenti i progetti in oggetto: ¾ Realizzazione di Campagne di Promozione ¾ Realizzazione di Campagne di Sensibilizzazione ¾ Realizzazione di Campagne Informative ¾ Formazione dei volontari internazionali e degli esperti di Educazione allo sviluppo ¾ Interventi di EaS nelle Scuole ¾ Percorsi per l’integrazione territoriale dei immigrati ¾ Educazione interculturale ¾ Promozione della cittadinanza attiva ¾ Diritto alla salute ¾ Percorsi per la sostenibilità ambientale In collaborazione con l’Università La Sapienza - Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche – Master “Migration and Development”, C.F. 80209930587, verranno realizzate le seguenti attività: ¾ Ideazione, strutturazione ed organizzazione delle idee progettuali; ¾ Definizione del modello progettuale a seconda dei diversi contesti culturali e dei diversi beneficiari (minori, donne, migranti, formatori, educatori, insegnanti, operatori di pace); ¾ Elaborazione modello di riferimento per l’organizzazione delle singole attività; ¾ Impostazione dei percorsi formativi a seconda dei diversi contesti culturali e dei diversi beneficiari (minori, donne, migranti, formatori, educatori, insegnanti, operatori di pace); ¾ Supporto nella costruzione di elaborati ad hoc a seconda dei diversi contesti culturali e dei diversi beneficiari (minori, donne, migranti, formatori, educatori, insegnanti, operatori di pace). Ruolo ed attività previste per i volontari VOLONTARI N. 1 e 2 ¾ Supporto alla creazione di percorsi di sensibilizzazione ed educazione, alla Cittadinanza Mondiale, percorsi di educazione al volontariato e alle problematiche dello sviluppo. ¾ Produzione del materiale necessario per la realizzazione dei percorsi. ¾ Collaborazione nella realizzazione e organizzazione dei percorsi didattici nelle scuole ¾ Collaborazione nella gestione dei contatti con le realtà locali, quali scuole, università, associazioni giovanili, centri di aggregazione, biblioteche e ludoteche della zona ¾ Collaborazione nel monitoraggio e valutazione finale sulla validità dei percorsi ¾ Sistematizzazione del materiale prodotto per la realizzazione di kit da lasciare nelle scuole, nei comuni e presso le associazioni che hanno collaborato al percorso. ¾ Supporto per l'individuazione delle forme espressive più idonee per promuovere il tema individuato. ¾ Supporto per il coordinamento dei gruppi di giovani artisti. ¾ Collaborazione nell'Individuazione dei luoghi dove presentare le opere. ¾ Supporto nella gestione dei contatti con Enti locali, Associazioni, Scuole coinvolti nell'iniziativa. ¾ Supporto nella pubblicizzazione degli Eventi ¾ Collaborazione per l'individuazione delle tematiche della campagna di comunicazione ¾ Collaborazione per la realizzazione grafica e la stampa del materiale per la comunicazione ¾ Collaborazione per la sistematizzazione e l'aggiornamento degli strumenti di comunicazione già in possesso dell'Associazione. ¾ Collaborazione nell'elaborazione di elementi grafici identificativi dell'Associazione ¾ Supporto nell'individuazione dei destinatari della campagna, degli strumenti comunicativi, del linguaggio più idoneo per raggiungere i destinatari. ¾ Supporto e collaborazione per il monitoraggio e valutazione dell'iniziativa. VOLONTARI N. 3 e 4 ¾ Supporto nell’organizzazione e il coordinamento di incontri di formazione per operatori su didattica metacognitiva ed apprendimento cooperativo, ¾ Supporto nella pianificazione degli interventi tra educatori ed insegnanti, ¾ Collaborazione per la Realizzazione di interventi personalizzati ¾ Supporto per la Preparazione di materiale specifico per lo studio e per le esercitazioni ¾ Supporto per la Programmazione e realizzazione interventi di apprendimento cooperativo da parte degli educatori e dell’insegnante volontario ¾ Supporto nella Predisposizione di materiale specifico per la gestione degli interventi cooperativi ¾ Supporto per la gestione di alunni con disturbi di apprendimento e che non hanno dotazioni adeguate a casa ¾ Collaborazione per la verifica del percorso tra educatori e insegnanti ¾ Supporto per l’organizzazione e la gestione degli Incontri con le famiglie. Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Durante lo svolgimento del periodo di servizio civile ai giovani volontari, in occasioni di determinate attività o fasi lavorative, sarà chiesto: • Flessibilità oraria • Eventuali impegni nei fine settimana • Partecipazione a incontri mensili con l’equipe di progetto. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI DAI VOLONTARI DURANTE IL SERVIZIO Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità sia di maturare ed acquisire specifiche competenze e di sviluppare particolari professionalità, a seconda della sede di attuazione del progetto e delle attività realizzate, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo. Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di competenze e professionalità: • Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva da livello locale a quello internazionale; • Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà; • Sviluppo di sensibilità per una efficace relazione interculturale; • Acquisizione di competenze relative alla progettualità; • Sviluppo di abilità di intervento sul territorio; • Sviluppo e\o rafforzamento delle abilità relative al dialogo sociale; • Sviluppo della capacità di analisi e di sintesi e di orientamento all’obiettivo; • Sviluppo della capacità di problem solving; • Sviluppo delle capacità di animazione e\o educazione; • Accrescimento della capacità di lavoro in equipe; • Comprensione delle dinamiche del lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa); • Rafforzamento delle competenze nel proprio settore tecnico di formazione. Si allega al presente progetto, la certificazione, del 01.07.2014 rilasciata dalla società La ELIDEA Studio di psicologi associati, P.I. 08978461005, che svolge la sua azione nel campo della Formazione Continua con la quale si riconosce e certifica l’acquisizione di competenze derivante dalla realizzazione del presente progetto. Inoltre, si allega al presente progetto, la certificazione, del 02.07.2014, rilasciata dalla FONDITALIA, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione Continua nell’Industria e nelle Piccole e Medie Imprese, c.f. 97516290588, società che svolge la sua azione nel campo della Formazione, del Bilancio di Competenze e della Consulenza per Organizzazioni, con la quale si riconosce ed attesta l’acquisizione di competenze derivante dalla realizzazione del presente progetto. Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle competenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto. FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI La formazione generale verrà erogata in proprio con formatori dell’Ente e con risorse esterne “esperte” dei diversi settori della formazione; sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 60 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto. Contenuti della formazione: Come esplicitato nel modello Formativo consegnato all’UNSC in fase di accreditamento e da questi verificato, in coerenza con quanto espresso nella determina del 19 luglio 2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” la formazione generale del presente progetto ha come obiettivi: ¾ trasmettere conoscenze che contribuiscano a rafforzare la consapevolezza del proprio ruolo in seno ad un progetto di impiego di servizio civile volontario; ¾ trasmettere il senso del valore civico e sociale di un’esperienza di servizio civile, approfondendone gli aspetti motivazionali e valoriali; ¾ offrire strumenti di riflessione sui nessi esistenti tra impegno civico e sociale a livello nazionale e impegno civico e sociale a livello internazionale; ¾ offrire strumenti per connettere l’esperienza del servizio civile con la difesa civile non armata e nonviolenta, con la promozione e la difesa dei diritti dell’uomo; ¾ approfondire alcuni particolari caratteristiche e abilità che deve possedere un operatore delle ONG (es. capacità negoziale, capacità di relazionarsi in contesti interculturali, gestione dell’affettività, adattabilità); ¾ offrire un’esperienza di vita comunitaria e di confronto con altri giovani in Servizio Civile Volontario. Al fine di raggiungere gli obiettivi sopraelencati verranno sviluppati i seguenti contenuti: ¾ l’identità del gruppo in formazione; ¾ il servizio civile volontario: storia, valori e prospettive: dall’OdC al SCV evoluzione storica e differenze; ¾ il dovere di difesa della Patria, la difesa civile non armata e nonviolenta, la costruzione della pace; ¾ conoscenza dell’Ente, della sua identità e storia, della rete delle relazioni territoriali attivate; ¾ lavorare per progetti; ¾ il sistema servizio civile, la sua organizzazione, la relazione tra enti, giovani in servizio civile ed UNSC ¾ le motivazioni del volontario in servizio civile; ¾ diritti e doveri dei volontari in servizio civile, la normativa vigente e la carta di impegno etico. ¾ la gestione dei conflitti interpersonali; la gestione dell’affettività e delle relazioni nelle esperienze di cooperazione internazionale; ¾ cittadinanza attiva: le forme di cittadinanza ¾ cittadini ed Istituzioni, Diritti e Doveri, la Carta Costituzionale; ¾ cittadini locali e globali: l’appartenenza alla diverse comunità locali, nazionali, europee ed internazionali; ¾ la rappresentanza dei volontari in servizio civile; ¾ la protezione civile: tutele e prevenzione dell’ambiente, della legalità. ¾ il territorio, lo sviluppo locale e il volontario in servizio civile; ¾ educazione allo sviluppo, sensibilizzazione e lobbying; ruolo e responsabilità della comunicazione; ¾ l’approccio interculturale; operare con una ONG in Italia e nei Paesi in via di Sviluppo; ¾ presentazione dei progetti di servizio civile. FORMAZIONE SPECIFICA La formazione specifica verrà erogata in proprio con formatori dell’Ente e con risorse esterne “esperte” dei diversi settori della formazione; sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La formazione specifica dei volontari in servizio civile avverrà sia nella sede del ASPEM (22063). La durata della formazione specifica nel totale sarà di 75 ore e sarà erogata entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto. Contenuti della formazione: Presentazione del progetto Approfondimenti Tematici Educazione allo sviluppo e Sensibilizzazione territoriale Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari in progetti di servizio civile TOTALE 9 ore 30 ore 32 ore 4 ore 75 ore Modulo 1: PRESENTAZIONE PROGETTO E ENTE DI SERVIZIO (9 ore) Formatori: Paolo Tagliabue e Alessandra Botta • Aspetti logistici • Presentazione di Aspem: storia e attività • Presentazione del team di lavoro e delle figure di riferimento • Presentazione del progetto di servizio civile • Presentazione delle attività dei volontari • Elaborazione dei piani di lavoro individuali Modulo 2: APPROFONDIMENTI TEMATICI (30 ore) Formatore: Alessandra Botta • L’agire solidale e le esperienze delle cooperative sociali nel Territorio di Como. • Adolescenti stranieri sul Territorio della Provincia di Como: Analisi del profilo psicologico, dei comuni problemi affrontati a scuola, a casa, fra i pari, i servizi offerti dal Territorio, progetti d’eccellenza e buone pratiche elaborate tra Como e Provincia. • Dall’idea al progetto: l’uso della logica progetto per interventi di tipo sociale sul Territorio. • Un commercio buono e giusto. L’esperienza del commercio equo solidale sul Territorio di Cantù e di Como tra teoria e concreta realizzazione di esperienza di commercio equo e solidale. • Strategie e contenuti in tema di sensibilizzazione alle problematiche legate all’immigrazione ed ai minori • Approfondimento del ciclo di progetto Modulo 3 : EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO E SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE (32 ore) Formatore: Paolo Tagliabue e Alessandra Botta • Fondamenti di Educazione allo Sviluppo • Il concetto di educazione interculturale • Le attività di Aspem nelle scuole • Metodi e tecniche per intervenire in modo efficace sul gruppo classe: giochi di ruolo, brain storming, uso del video, del testo e dei nuovi strumenti di comunicazione per favorire un’Educazione alla Cittadinanza mondiale • I nuovi strumenti della comunicazione: come comunicare il no –profit e l’Associazionismo sul Territorio di Como da Facebook a YouTube viaggio nella comunicazione di ultima generazione • Networking a livello locale • Tecniche di promozione eventi Modulo 4 : FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DI VOLONTARI IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE - 4 ore Docente: Alessandra Botta • presentazione degli eventuali rischi connessi alle attività in cui i volontari saranno impegnati; • informazione sulle misure di sicurezza e le attività di protezione e prevenzione attuate nella sede di progetto. Requisiti richiesti ai canditati I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari andranno ad implementare: Generici: - Esperienza nel mondo del volontariato; - Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi; - Competenze informatiche di base e di Internet Specifici: Volontario 1-2-3-4 - Preferibile titolo universitario in Scienze dell’educazione, o Formazione, o della Comunicazione, o Antropologia o Mediazione linguistico-culturale - Preferibile esperienza nell’animazione di gruppi di bimbi e ragazzi. Dove inviare la candidatura: ¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato. (Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande) ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO ASPEm Cantù (CO) Via Dalmazia, 2 22063 031-711394 www.aspem.it ¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto e l’ente (“Porte aperte – verso la coesione sociale del Territorio della Provincia di Como – ASPEm). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC • è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale), • non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.