Miglio Bruno - la più perfetta forma di energia

Transcript

Miglio Bruno - la più perfetta forma di energia
La più perfetta fonte di energia della Natura
Siccome l‟Homo sapiens si adatta nel suo sviluppo alle nuove esigenze dell‟ambiente del XXI secolo, avrà sempre
bisogno di anti-ossidanti e di sostanze nutritive che lo proteggano.
Senza la protezione di una sostanza atta a frenare l‟ossidazione e che fornisca in abbondanza a sangue e tessuti la
vitamina A, la beta-carotina, le vitamine C, E, il selenio, lo zinco, il silicio ed altri anti-ossidanti – il fragile
meccanismo ossigeno/carbonio del corpo umano non potrà sopravvivere e ancor meno sarà in grado di fornire a
lungo termine delle prestazioni superiori alla media. Sebbene la nostra chimica organica sia basata sull‟atomo del
carbonio, potrebbe altrettanto bene essere basata sul silicio. La combinazione carbonio/ossigeno che viene sostituita
dalla combinazione silicio/ossigeno? Sì, questo potrebbe davvero succedere.
Il segreto – le origini di un minerale flessibile
È molto importante sapere che il silicio è assolutamente indispensabile alla produzione e al rinnovo della
respirazione necessaria alla vita, cioè per la produzione dell‟ossigeno di cui abbiamo bisogno in ogni secondo della
nostra vita. Ma questo non è tutto. Il silicio è stato anche essenziale per l‟atto della creazione, il primo passo che ha
reso possibile lo sviluppo di tutta la vita sul nostro pianeta. Sotto la forma del composto ossido di silicio, il silicio
appartiene alla famiglia dei minerali silicati. Tutti i silicati sono minerali composti dagli elementi silicio ed ossigeno.
Infatti, finora i geologi hanno scoperto e classificato più di mille tipi di silicati sulla terra. Il che significa che sul
nostro pianeta esiste una presenza dominante del silicio. Circa l‟ 87% della crosta e circa il 26% del mantello
terrestri sono composti da silicati. I silicati più complessi presentano già la configurazione di diamante, di cui il
quarzo rappresenta il grado più alto di formazione. Il quarzo ialino è uno dei più begli esempi della forza formativa e
strutturale del silicio. I composti di silicio ed ossigeno dominano la terra. Di conseguenza il silicio occupa il secondo
posto tra gli elementi più diffusi sul nostro pianeta, dopo l‟ossigeno.
Le funzioni corporali del silicio necessarie alla vita
Non è un caso che gli elementi più diffusi sulla terra siano anche i più importanti per adempiere a essenziali e vitali
funzioni del corpo umano. Queste sostanze sono silicio e ossigeno. Insieme danno vita all‟acido silicico. Negli
organismi viventi si trovano grandi quantità di ossigeno. Invece il silicio oggi esiste nel corpo umano solamente sotto
forma di oligo-elemento. Si trovano solo circa 15 microgrammi di silicio in ogni 100 ml del nostro fluido corporale.
La scienza ha confermato che il silicio rinforza il sistema immunitario umano. Anche se non abbiamo bisogno di
silicio per altre ragioni, questa sostanza rimane pur sempre essenziale per attivare le naturali difese del nostro corpo.
Però, contrariamente alle sostanze solamente preventive, il silicio gioca anche un ruolo essenziale nella costituzione
rigenerativa del corpo. Queste sono delle buone novità per tutti gli appassionati di body building. La formula di
medicina sportiva che mette a disposizione silicio risulta essere costitutiva, dunque anabolica, ma non è
assolutamente illegale e contrariamente agli steroidi, dannosi alla salute, il silicio aiuta a migliorare il proprio stato di
salute.
Nella medicina classica non si parla quasi mai del silicio o, quando succede, è spesso menzionato in modo negativo e
non lo si trova citato neanche su manuali di farmacologia.
Se i mass-media informassero sugli effetti rigenerativi e terapeutici del silicio, questa sostanza potrebbe diventare
velocemente il mezzo di prevenzione preferito nella medicina moderna, almeno nei casi di fragilità del tessuto
connettivo e delle malattie ad essa connesse. La carenza di silicio è, nelle cellule cancerose, un dato di fatto
ugualmente frequente come la mancanza di ossigeno, che però si può sempre trovare in sovrabbondanza nei tessuti
vicini. Proprio questo problema non chiarito, cioè la sovrabbondanza generale e l‟utilizzazione insufficiente a livello
cellulare, rende così importante fornire al nostro corpo sempre di nuovo e regolarmente essenziale silicio al fine di
evitarne ogni carenza e per sconfiggere gli effetti di malattie che da tali carenze conseguono.
Una cura di ringiovanimento incomparabile
L‟acido silicico utilizzabile organicamente, ad esempio basato sul miglio bruno non mondato in forma selvatica,
rappresenta una forma di dieta che procura all‟organismo umano il silicio essenziale ed elementare sotto forma di
sale minerale. Dopo il trattamento oppure la macinatura finissima del materiale grezzo, cioè del miglio bruno non
pag 1 / 10
mondato in forma selvatica, l‟acido silicico organico e vegetativo è costituito per la maggior parte (ma non
solamente) di SiO2. Inoltre bisogna sapere che il silicio possiede una forza d‟attrazione immensa nei confronti
dell‟elemento acidificante, cioè dell‟ossigeno, e che si lega quasi sempre e in modo assolutamente naturale
all‟ossigeno. Così la combinazione più diffusa risulta essere un ossido in cui il silicio (con sempre un atomo solo =
Si) è legato a due atomi di ossigeno ( = O). La formula del silicio in questo legame è SiO2. Anche la tensione
superficiale del silicio con l‟acqua è eccezionalmente elevata e si moltiplica in maniera straordinaria. Il silicio
contiene quindi anche delle energie interne e, grazie alle sue attività di superficie insolitamente grandi, rappresenta
una condizione essenziale per ogni processo organico. È stato anche dimostrato che la capacità della conducibilità di
energia e del trasporto di sostanze nutritive insieme alla capacità di assorbire l‟acqua nelle cellule vengono
decisamente aumentate e solo così viene conferita a quello che il materiale da costruzione più importante del corpo,
la proprietà di trattenere acqua! Il processo principale del vero e proprio invecchiamento o della degenerazione si
svolge sulla base dell‟ essiccazione delle cellule. La sgorgazione delle proteine (l‟albume ) che ne consegue è legata
ad un cambiamento dell‟osmosi. Tutto questo provoca flocculazione e coagulazione, cioè denaturazione della
proteina.
Robert A. Anderson, MD ha constatato che ferite muscolari dello scheletro si verificano durante una preparazione
atletica solamente in quegli sportivi che presentano un tasso chiaramente più basso di silicio (4 ppm), fatto
dimostrato dall‟analisi dei capelli. Al contrario, tutti gli atleti che non hanno mai subito delle lesioni muscolari
provenienti dallo scheletro avevano delle quantità normali di silicio nei loro capelli (cioè più di 20 ppm).
La fonte più semplice di silicio – il miglio bruno in forma selvatica
Il miglio bruno non mondato e in forma selvatica non solamente contiene delle quantità di molto superiori alla media
di silicio organico ma è anche – come il miglio in generale - il cereale più ricco di minerali sulla terra. Se si prende in
considerazione lo stato di salute della popolazione civile globale, caratterizzato principalmente da una carenza
generale di sostanze nutritive, il futuro del miglio bruno è sicuramente promettente. Specialmente per tutti coloro da
cui ci si attendono alte prestazioni, un‟alimentazione ricca di sostanze minerali rappresenta la base di forza vitale e
dinamismo. Il miglio bruno contiene nel suo tegumento molte sostanze minerali, oligoelementi e sostanze attive i cui
vantaggi non sono ancora stati studiati. E infatti contiene non solo acido silicico, calcio, zinco, fosforo, potassio,
fluoro, ma anche il super-catalizzatore magnesio, e poi proteine, lipidi e carboidrati, che, tutti insieme, sono
senz‟altro indispensabili alla costituzione del nostro scheletro.
Nel miglio bruno non mondato e in forma selvatica tutte queste sostanze minerali ed oligoelementi sono presenti in
forma molto fine, quasi omeopatica, e sono in grado di influenzare in modo positivo la rigenerazione specialmente di
ossa, cartilagine e tessuti muscolari. E proprio in questa forma così fine viene assorbito dal nostro organismo e dalle
cellule del nostro corpo in modo veramente unico.
“Il tema delle mie lezioni
(il silicio ed i silicati)
è ben lontano dal godere
dell‟attenzione che meriterebbe.”
Professor Rudolf Wegscheider, Ph.D.
Università di Vienna, 1919
pag 2 / 10
Un dono della natura e le sue doti terapeutiche: il MIGLIO
Il miglio appartiene – come l‟avena – alla famiglia della poa comune e in origine ha le sue radici nell‟ India
orientale. È considerato una delle più antiche piante coltivate e si è diffuso in Germania già nell‟età precristiana.
Fino a 100 anni fa il miglio ha giocato un ruolo molto importante nella nutrizione, in seguito, però, è stato
dimenticato. Dunque sarebbe ormai l‟ora di riprendere coscienza dei suoi valori, dato che si tratta del cereale più
ricco di sostanze minerali esistente sul pianeta Terra. Il miglio è un prodotto privo di glutine, privo della parte
proteica del glutine, composta da glutenina e gliadina.
Il miglio contiene una grande quantità di acido silicico, oltre che fluoro, zolfo, fosforo, ferro, magnesio, potassio,
zinco etc. Presenta anche una particolare ricchezza di vitamine del gruppo B, come ad esempio, le vitamine B1, B2,
B6, B17, e di acido pantotenico e dell‟ammide dell‟acido nicotinico (nicotinammide).
Con 59 mg d‟acido silicico, 6,8 mg di ferro, 0,6 mg di fluoro, 3 mg di sodio e 170 mg di magnesio in 100 grammi di
miglio, esso rappresenta un fornitore eccellente di essenziali sostanze minerali. È anche degno di nota che le sostanze
minerali, gli oligoelementi e le sostanze attive sono contenuti in forma molto fine, quasi omeopatica, un dato che può
contribuire in modo positivo alla guarigione delle malattie di ossa e cartilagine. E proprio questa forma così fine può
essere assorbita dal nostro organismo e dalle cellule del nostro corpo in un modo unico nel suo genere. Il corpo ne
ha anche bisogno soprattutto per far regredire esistenti e limitati ristagni, simili a scorie, di sostanze minerali e per
riequilibrare le perdite di minerali.
L‟acido silicico è un composto acquoso dell‟anidride silicica e rappresenta una sostanza primordiale essenziale per
ogni organismo vivente. Alcuni scienziati russi hanno scoperto che né materiali viventi né organismi sono in grado
di esistere senza l‟acido silicico.
Per le piante l‟acido silicico possiede soprattutto una funzione di costituzione e di sostegno. Ma anche nel corpo
umano l‟acido silicico rappresenta un elemento indispensabile per l‟ordine. Insieme al calcio agisce soprattutto a
favore della funzione di sostegno, a cui l‟acido silicico fornisce in prima linea l‟elasticità e il calcio la solidità.
L‟acido silicico rinforza anche il tessuto connettivo che dà struttura a tutto il corpo e avvolge i singoli organi. Il
tessuto connettivo è il tessuto primordiale nel corpo. La pelle, che ci avvolge come un involucro di silicio, ne
rappresenta la chiusura verso l‟esterno.
Il contenuto elevato di acido silicico è all‟origine anche di una pelle fresca e liscia e di capelli forti e brillanti.
L‟acido silicico e il fluoro favoriscono la guarigione dei denti e garantiscono la durezza delle unghie delle mani e dei
piedi.
Tante persone soffrono di danni e difetti del portamento. In questi casi il miglio potrebbe essere veramente di grande
aiuto. Inoltre potrebbe risultare utile nella cura di tante malattie polmonari, catarro bronchiale o asma, perché l‟acido
silicico rinforza anche il tessuto polmonare rendendolo più resistente e flessibile. Fornisce elasticità e resistenza ai
tessuti.
L‟acido silicico stimola anche i sistemi di difesa naturali del corpo e stimola la formazione dei fagociti che
distruggono virus e batteri nel sangue e nel sistema linfatico.
Con l‟età il contenuto di acido silicico nei tessuti diminuisce costantemente. E ciò si manifesta con la formazione di
rughe, con la fragilità del tessuto connettivo, con varici, emorroidi, ernia dei dischi intervertebrali, difetti di
portamento, disturbi d‟irrorazione sanguigna, vertigini, stanchezza, eczemi, danni ai denti, affezioni articolari,
artrite, fragilità delle unghie, debolezza dei sensi e del sistema nervoso e con reazioni allergiche. L‟acido silicico ha
una notevole influenza sul sistema nervoso soprattutto grazie al suo contenuto di vitamine del gruppo B.
L‟acido silicico gioca un ruolo indispensabile nel metabolismo, provvede al rifornimento di ormoni, regola il
bilancio idrico ed è addirittura corresponsabile dello scambio di sostanze nutritive.
Inoltre il miglio può riparare tutti quei danni provocati da un certo tipo di alimentazione.
pag 3 / 10
Il miglio ha ottimi effetti soprattutto per le madri che allattano e dovrebbe essere consumato regolarmente durante il
periodo di guarigione di fratture ossee. Un‟alimentazione a base di miglio può spesso contribuire ad accelerare la
guarigione anche di infiammazioni – ad esempio della vescica.
Purtroppo l‟ uomo di oggi mangia cibi con un contenuto troppo basso d‟acido silicico oppure cibi prodotti su suoli
poveri di sostanze minerali e per questo la nostra alimentazione abituale non riesce più a soddisfarne il fabbisogno
quotidiano.
Un consiglio prezioso: il miglio bruno integrale
Siccome le bucce dure, silicee dei chicchi del miglio dorato non sono commestibili, devono essere eliminate.
Accanto al miglio dorato esiste però anche il miglio bruno o miglio primordiale che non deve essere mondato. La
medicina medievale ha cantato grandi lodi del miglio e oggi è considerato un cereale da consigliare a tutti – e non
solo in età avanzata.
Come già detto, il miglio bruno non deve essere sbucciato. Per questo il suo valore nutritivo è ancora più alto di
quello del miglio comune che invece va privato della buccia.
Miglio bruno in un campo
È noto che la maggior parte delle sostanze minerali e degli oligoelementi aderisce agli strati esteriori i quali,
attraverso la mondatura, vengono parzialmente distrutti con la buccia. Siccome il miglio bruno viene macinato
insieme alle sue bucce con la macina per cereali “Zentrophan”, tutte le sostanze vitali rimangono intatte nel miglio
bruno macinato.
Il corpo può ingerire le sostanze nutritive più facilmente se il miglio bruno viene consumato senza essere stato
bollito o riscaldato. Consumato crudo anche il miglio fa parte di quei cereali in grado di dar vita a basi e che così
prevengono l‟eccessiva acidificazione, la perdita di minerali e l‟accumulo di scorie .
Il miglio bruno viene coltivato solamente su terreni in cui viene seguita una rotazione agraria particolare, con un‟alta
percentuale di leguminose. Inoltre sono indispensabili un tipo di coltivazione che rispetti il suolo e l‟ambiente, una
nutrizione adatta alle esigenze delle piante e concimazione organica. Il miglio bruno non viene né clonato, né
manipolato geneticamente, né trattato con ibridi, né sottoposto a selezioni. Grazie a questo modo di lavoro integrale,
le vitamine del gruppo B, l‟acido pantotenico, il ferro, il fluoro etc. sono contenuti nella loro forma primordiale.
Il miglio bruno macinato è ancora più efficace, perché i fiocchi di miglio, nel corso della loro produzione, vengono
cotti a vapore e stabilizzati. Si può aggiungere il miglio bruno macinato ai fiocchi d‟avena, ma anche ad ogni altro
tipo di bevanda, come ad esempio a spremute fresche di frutta o di verdura, e altrettanto bene a brodi o yogurt.
Due cucchiaini di farina di miglio bruno macinato mescolati ad una mela grattata si possono consumare come un
piccolo antipasto o come completamento della prima colazione oppure come spuntino tra i pasti.
Il miglio bruno è anche adatto a germinare. La germinazione dei semi prova che essi sono ricolmi di vita cosmica.
Tramite la germinazione il contenuto delle vitamine viene moltiplicato tra il 400 e il 600%. Inoltre si osserva una
grande attività a livello di enzimi, un‟attività che non esisteva nel semplice seme.
Il miglio come prodotto basilare in caso di problemi alle ossa
Crudo e integrale il miglio, con i suoi preziosi minerali, può influenzare in un modo positivo la guarigione da tutte le
malattie delle ossa, soprattutto dall‟artrosi delle articolazioni grandi e piccole, ma anche della colonna vertebrale.
Naturalmente si consiglia di far supportare gli effetti curanti del miglio integrale da cibi naturali e da un sano stile di
pag 4 / 10
vita.
Il guaritore tedesco Hoffmann racconta nel n.49/1990 della sua rivista Gesundheitskurier dedicata ai problemi della
salute di tre anziane signore che soffrivano di grandi dolori dovuti ad artrosi della spina dorsale e delle articolazioni
coxofemorali. Allorché lui consigliò loro di consumare ogni giorno tre o quattro cucchiaini di fiocchi di miglio (da
consumarsi crudi) e quando cercò di dar loro speranza dicendo che se avessero seguito il suo consiglio
conseguentemente i dolori sarebbero scomparsi entro sei settimane, le signore credettero che lui le volesse prendere
in giro. Avrebbero dovuto comunque continuare a consumare regolarmente i fiocchi per un periodo variabile tra
l‟anno e mezzo e due anni per migliorare il metabolismo nelle cartilagini in modo che la rigenerazione delle superfici
articolari potesse svolgersi passo per passo.
Dopo alcuni anni una delle signore, quella che meno aveva mostrato di credere al successo del trattamento, scrisse al
guaritore che i fiocchi di miglio l‟avevano aiutata e che la radioscopia ne era la prova. Non doveva più farsi operare.
Un‟ altra signora di circa 75 anni che poteva solo camminare con due grucce, fu portata in ospedale per essere
operata di ernia del disco. Dopo una visita molto accurata il primario le comunicò che purtroppo era ormai troppo
tardi per poter sperare in un successo dell‟operazione e che lei doveva rassegnarsi al fatto che in poche settimane
sarebbe rimasta per sempre inchiodata su una sedia a rotelle.
Poco dopo questa prognosi shockante il medico capo, che aveva assistito il primario, ritornò al suo letto e le raccontò
che lui aveva sentito dai suoi anziani genitori che loro, contro i dolori di schiena, da molti anni prendevano ogni
giorno tre o quattro cucchiaini di fiocchi di miglio nel tè, nel caffè, nel brodo o in un‟altra bevanda. Da allora erano
sempre stati in grado di lavorare senza problemi. Tornata a casa la signora cominciò a prendere regolarmente i
fiocchi di miglio e cambiò la propria alimentazione basandola completamente sui cibi naturali. E veramente il
successo non si fece attendere. Poco tempo dopo potette mettere via una gruccia, e in seguito anche l‟altra; nel
frattempo può recarsi a fare la spesa senza dolori o handicap. Ciononostante resterà per sempre fedele al miglio.
Il guaritore Hoffmann racconta anche di una contadina della regione tedesca dell‟Allgäu, che riusciva a camminare
solo con due bastoni e anche così doveva continuamente fare delle pause. Anche a lei consigliò di prendere ogni
giorno tre cucchiaini di fiocchi di miglio per almeno due anni. Non doveva però assolutamente cuocere i fiocchi, ma
consumarli crudi in bevande, in brodi oppure nel muesli e naturalmente masticare molto bene.
Quando un anno dopo il figlio della contadina festeggiò le sue nozze, la madre potè ballare senza problemi e a perdi
fiato.
Soprattutto l‟acido silicico, che si trova in abbondanza nel miglio, provoca anche uno sgorgamento dei vasi
sanguigni modificati dall‟arteriosclerosi e li rende di nuovo elastici contribuendo così a migliorare l‟irrorazione
sanguigna ed a normalizzare la pressione troppo alta. Nello stesso tempo l‟acido silicico blocca l‟avanzata
dell‟arteriosclerosi.
Già all‟inizio degli anni „80 il professor Gotthard Schettler parlò del fenomeno sostenendo che i cambiamenti
patologici dei vasi sono “palesemente capaci di una regressione”. Recentemente gli scienziati, tramite un particolare
procedimento radioscopico, sono riusciti a provare tali regressione (Prof. Hans Kaffarnik – Università di Marburg).
Estratto dal mensile Waerland, aprile 2003
Ulteriori informazioni : G.A. Ulmer “Die besonderen Heilwirkungen von Hafer und Hirse”; ISBN 3-924191-46-8;
Euro 7,40
Casa editrice G.A. Ulmer, 78609 Tuningen. Tel. (0049)-07464/98740;
fax: (0049)-07464/3054
Il miglio – l’alimento di base in caso d´artrosi
pag 5 / 10
Non è più un segreto che il miglio integrale e crudo ha un‟influenza positiva sulla guarigione da artrosi delle
articolazioni grandi e piccole e della colonna vertebrale. Questa incredibile facoltà curativa del miglio crudo deve
però essere supportata da una nutrizione sana e naturale e, nello stesso tempo, da un sano stile di vita. Tutti gli
appassionati di storia, che – nel limite delle conoscenze disponibili – si sono informati sulle abitudini alimentari dei
nostri antenati di centinai o migliaia di anni fa, sapranno che questi uomini si nutrivano prevalentemente di semplice
miglio e che nonostante ciò erano uomini forti. Sappiamo anche che popoli e tribù del “Terzo mondo” ancora oggi
si nutrono solo e unicamente di miglio e latte di capra, talvolta con l‟aggiunta di odori molto forti, come per
esempio di peperoncino, e che, nonostante la loro povertà, godono di buona salute e sono felici. Da un certo punto
di vista questa povertà deve essere considerata una gran ricchezza, visto che tutti questi uomini, accanto alla loro
forza e vitalità, sembrano possedere ancora una vera umanità. Inoltre dispongono di un senso per la vita di intensità
per noi inimmaginabile – nei momenti di dolore così come nei momenti di gioia – e di cui la nostra civiltà così
sviluppata e intelligente può solo sognare.
Per la cura delle artrosi dobbiamo preferire il miglio a tutti gli altri cereali. Ognuno può trasformare il miglio, e farne
un tipico alimento da consumarsi crudo, macinandolo sempre fresco prima di aggiungerlo, per esempio, a cibi o
bevande. Ogni buona macina per cereali trasforma il miglio in una farina, che - divenuta simile a semolino – può
essere aggiunta in tale forma a cibi o bevande. Il miglio contiene tantissime sostanze minerali, oligoelementi e
sostanze attive, molti dei quali non hanno ancora neanche un nome. In primo luogo però contiene calcio, acido
silicico, fosforo, potassio, fluoro e, oltre al supercatalizzatore magnesio, proteine, lipidi, e carboidrati, tutte sostanze
che contribuiscono senza ombra di dubbio alla costituzione del nostro scheletro (ossa e cartilagini) ecc. Le sostanze
minerali, gli oligoelementi e le sostanze attive sono presenti in forma fine, quasi omeopatica, che favorisce la
guarigione di ossa e cartilagini nel modo più ottimale. Ed è proprio questa forma fine che viene assimilata in maniera
particolare dal nostro organismo. È molto probabile che il corpo utilizzi queste sostanze per attivare la regressione di
particolari ristagni esistenti, simili a scorie, di sostanze minerali e per, nello stesso tempo, riequilibrare le perdite di
minerali nel nostro corpo. Per questa ragione solo in pochissime persone è possibile tenere sotto controllo malattie,
come per esempio l‟artrosi, tramite massiccia somministrazione di dosi concentrate di calcio, magnesio, fluoro,
silicio ecc. non diluiti. Nella maggior parte dei casi si verificano conseguenze contrarie: un aggravamento crescente
delle malattie dello scheletro. L‟organismo si serve di minerali, oligoelementi e sostanze attive, che sono contenuti
nel miglio nella forma più fine e naturale, anche per attivare la rigenerazione necessaria degli albuminoidi con
l‟ausilio della chimica propria del corpo. Tutto questo funziona, in molte persone che hanno un tratto intestinale
malato ed incapace ad assimilare, solo in cooperazione con proteine nutritive animali di alto valore e con tutte le
vitamine, tra cui, comunque, la vitamina C deve sempre essere messa al primo posto. Solamente a questa condizione
si può lentamente ricostituire, cioè rigenerare, il necessario albuminoide (il collageno) delle ossa, delle vertebre, dei
dischi vertebrali, delle gleni, delle teste articolari e delle altre articolazioni con le loro superfici.
Contemporaneamente a questa costituzione comincia ad riformarsi senza interruzione la sinovia necessaria alla
lubrificazione delle articolazioni, il che dà sempre più sollievo dai dolori. L‟albuminoide (collageno) qui descritto,
che conferisce alle ossa ed alle cartilagini quella elastica solidità così degna di ammirazione, in quei malati di artrosi
che non sono al corrente di tutto ciò non viene ricostituito. Perché succede? Oltre a consumare cibi privi di sostanze
minerali, il malato di artrosi commette ulteriori gravi errori in ambito nutrizionale che lo fanno entrare, con gravi
ripercussioni, nel circolo vizioso di un‟alimentazione ricca di carenze.
Come si può riconoscere e guarire l‟artrosi da sé?
L‟artrosi, e soprattutto la cosiddetta e diffusissima artrosi primaria, si può riconoscere dall‟aggravamento spontaneo
dei dolori nelle articolazioni malate quando il corpo inizia a muoversi. Questi dolori però, dopo un certo protrarsi del
movimento relativo, in buona parte spariscono. Un esempio: nel caso di un‟artrosi dell‟anca, alzandosi da una sedia,
si sente improvvisamente un dolore piuttosto forte che però, talvolta dopo alcuni passi, talvolta dopo un cammino
più lungo, si calma notevolmente. In caso di artrosi grave o molto grave questo sollievo spesso è così minimale che è
necessario servirsi di bastoni o grucce. Questo vale anche per tutte le forme di artrosi della spina dorsale. Il dolore
all‟inizio di un movimento è una spiccata caratteristica assolutamente tipica dell‟artrosi (“osi” = malattia
degenerativa senza infiammazione). Il malato di artrosi si sente veramente bene solo se è disteso, seduto o fermo.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi d‟artrosi è già nota a seguito di un esame medico. Inoltre si può riconoscere
l‟artrosi sentendo con l‟udito o al tatto le articolazioni coinvolte sfregare, stridere e scricchiolare. Soprattutto se si
muove l‟articolazione senza caricarla. Spesso il malato di artrosi sente questo stridere dell‟artrosi nel proprio corpo
quando la malattia è già in uno stato piuttosto avanzato. Sfregare, stridere e scricchiolare sono, allora, per l‟artrosi
primaria sintomi altrettanto tipici quanto i dolori all‟inizio di un movimento. Di solito, quindi, l‟artrosi primaria, si
pag 6 / 10
può, nella pratica, facilmente diagnosticare e distinguere dalla cosiddetta “artrosi secondaria”. Invece è molto più
difficile riconoscere “l‟artrosi secondaria”, che si manifesta frequentemente accompagnata da poliartrite cronica,
oppure nevralgia, neurite, ma anche da podagra, tumore osseo, morbus Paget o da altre malattie considerate
principali, soprattutto da malattie di carattere infiammatorio. In questi casi il medico ha un compito difficile, ad
esempio con l‟artrite (“ite”=malattia infiammatoria). Tutte queste affezioni presentano un tipo di dolore ben
differente da quello dell‟artrosi primaria. Ad esempio: accanto al dolore all‟inizio di un movimento possono anche
manifestarsi improvvisi attacchi di reumatismo dovuti alle condizioni meteorologiche oppure dolori che si sentono
solo da fermi, ecc. Queste malattie reumatiche, che accompagnano l‟artrosi secondaria e che oggi sono dovute
frequentemente anche a reazioni allergiche, si presentano con sintomi estremamente diversi. Di fronte a queste
malattie miste croniche che si manifestano con infiammazioni o degenerazioni ecc. il paziente spesso non sa che
pesci pigliare. Dunque, la cosa più importante per il malato è che ora è finalmente in grado di aiutarsi da sé,
nonostante tutte le difficoltà indicate. Per questi casi di malattie di artrosi primaria o secondaria, spesso difficili da
riconoscere e da trattare, esiste una soluzione sicura, con la quale lo stato di tutti i malati d‟artrosi nella maggior
parte dei casi può essere migliorato e persino guarito.
Muovendoci all‟aria aperta dobbiamo sempre ricordarci dei seguenti consigli
Dobbiamo di regola camminare “a perdi fiato” per 15 minuti. Inoltre dobbiamo ancora camminare, marciare
velocemente o passeggiare ogni giorno per almeno mezz‟ora e fino a due ore.
Nel nuotare il principio del “perdi fiato” è valido solo se l‟acqua non contiene cloro (pericolo di pompa inversa di
potassio-natrio). Anche se l‟acqua è senza cloro non si può solo nuotare, in quanto, data la relativa mancanza di
gravità del nostro corpo nell‟acqua, il nuoto non può sostituire l'allenamento muscolare sulla terraferma.
Se sentiamo una pressione sul petto o sullo sterno oppure al manifestarsi di una particolare fiacchezza in certe
giornate un po‟ “nere” possiamo ridurre l‟allenamento per alcuni secondi o minuti finché non ci sia di nuovo
possibile proseguire. È necessario calcolare quanto tempo si è così perso e, alla fine, detto tempo va aggiunto a
prolungare l‟allenamento.
All‟inizio cominciamo sempre con solo 3-4 minuti d‟allenamento, poi ne aumentiamo la durata di solo un minuto
ogni 15 giorni fino a raggiungere, nel corso di 4 mesi e senza mai avere avuto dolori muscolari degni di nota, 10-15
minuti. Bisogna avere pazienza e non forzare con violenza.
Nel caso che siamo impediti a muoverci da dolori (artrite, artrosi, reumatismo, ecc.) dovremmo cercare - se possibile
- di continuare nonostante tutto con la ginnastica e con gli esercizi di respirazione anche se in modo un po‟ limitato.
Dopo cominciamo con un allenamento di 10-15 minuti, che ci porti a restare senza fiato. Di nuovo ci vuole molta
pazienza – e anche qui non bisogna forzare.
Il concetto di aumentare continuamente i tempi di allenamento in movimento per 10-15 minuti ha un valore
estremamente importante per la salute e per ogni miglioramento o guarigione ed è valido praticamente per quasi tutte
le malattie croniche. Soprattutto tutti coloro che hanno subito un infarto cardiaco, oppure soffrono d‟asma, enfisema,
bronchite o gravi disturbi del sistema cardiaco-circolatorio, dovrebbero fare questi esercizi “a perdi fiato” ogni
giorno per almeno 10 – 15 minuti secondo il modo qui sopra indicato e sotto il controllo del proprio medico. Per
sconfiggere tutte queste malattie croniche del sistema cardiaco, polmonare o circolatorio, da cui normalmente con la
medicina classica convenzionale non si può guarire, occorre, naturalmente, anche camminare ogni giorno per 1-2 ore
all‟aria aperta. Questo metodo – incluse le due ore di marcia quotidiana - è ugualmente valido per tutti i malati di
cancro, che dovrebbero cominciare questo programma immediatamente dopo il rilascio dall‟ospedale.
Passeggiate, camminate a passo veloce, escursioni di una durata che va tra la mezz‟ora e le due ore possono sempre
essere prolungate di ulteriori ore a condizione di effettuare lunghe pause tranquille nella natura. Non è invece mai
permesso superare il limite massimo di 15 minuti nell‟allenamento “a perdi fiato”.
La guarigione dall‟artrosi “incurabile”
L‟artrosi non è unicamente causata da un impiego eccessivo delle singole articolazioni (compresa la spina dorsale). E
neanche solamente da usura delle articolazioni dovuta all‟età, alla quale, secondo l‟opinione oggi predominante nella
medicina classica, dovremmo rassegnarci. In primo luogo l‟artrosi è causata dalla mancanza di sostanze minerali e di
oligoelementi e da un‟ alimentazione estremamente uniforme.
Visto che tutti i tessuti del nostro corpo prima o poi si rinnovano oppure vogliono rinnovarsi continuamente, dalle
carenze qui sopra indicate risultano dei blocchi rigenerativi delle superfici delle cartilagini articolari e della loro
“lubrificazione”. Le articolazioni del nostro corpo non possono essere certamente paragonate a quelle delle
macchine: quelle meccaniche, nonostante l‟uso di un buon lubrificante, si consumano e non si potranno mai
pag 7 / 10
rigenerare come quelle degli animali o dell‟ uomo. Tuttavia, quando le nostre articolazioni non sono più in grado di
rigenerarsi, non importa a quale età, ne risulta in effetti un logoramento crescente che possiamo anche chiamare
usura. Questo logoramento può peggiorare a tal punto da causare dolori terribili e persino l‟immobilità delle relative
articolazioni. Le conseguenze possono essere busto d‟acciaio, bastoni, grucce, sedia a rotelle o una permanente
degenza a letto per il resto dei propri giorni. Invece se le articolazioni sono in grado di rigenerarsi, l‟usura delle
articolazione dovuta al carico perde ogni importanza perché sarà compensata in modo armonico dalla rigenerazione
delle cartilagini. Anche in età avanzata. Questa compensazione è attivata dal miglio crudo. Non esistono altri cereali
che siano così potenti nella lotta contro una delle malattie più tremende tra quelle reumatiche. Circa 7 milioni di
cittadini tedeschi ne soffrono. L‟artrosi non è quindi unicamente una malattia dovuta al logoramento e alla quale ci
si deve rassegnare. I seguenti casi di guarigione lo provano con ogni evidenza. I racconti ed esempi di guarigione qui
riportati sono stati raccolti da un guaritore di cui, nonostante intense ricerche, non sono riuscito a rintracciare nome o
origine. L‟importanza di questi rapporti e la loro credibilità mi hanno comunque convinto a pubblicarli.
Le gravi artrosi all‟anca e alla spina dorsale di tre anziane signore
Alcuni anni fa vennero da me tre anziane signore e tutte e tre soffrivano della stessa malattia, in altre parole di artrosi
alla spina dorsale e all‟anca. Una di loro camminava con l‟ausilio di un bastone, le altre due si tenevano diritte in
modo innaturale per via dei terribili dolori alla colonna vertebrale. Rassegnate, raccontarono che erano andate da
diversi medici ortopedici che le avevano sottoposte ad accurate radioscopie per poi informarle che questa dolorosa
malattia era un fenomeno di usura dovuto all‟età, contro cui solamente un‟operazione avrebbe potuto aiutarle.
Altrimenti questi dolori potevano essere solo sopportati o attutiti dall‟uso di analgesici. E se vari medici hanno detto
la stessa cosa – pensavano le tre signore –
dovrà pur esser vera. E anche i medici non consigliano sempre di effettuare un‟operazione di ernia del disco o
l‟impianto di una protesi nell‟anca, - è così in tutto il mondo, non è vero? –
sostennero le tre signore all‟ unisono. Ed inoltre si trattava di medici dalla grande esperienza che curavano pazienti
già da più di dieci anni, aggiunsero le tre signore.
Il mio consiglio a tutte e tre le signore fu di prendere ogni giorno due volte 3-4 cucchiaini pieni di farina di miglio
(cruda) al fine di far sparire i dolori entro circa sei settimane. Avrebbero però dovuto continuare a consumare
regolarmente la farina di miglio per almeno un anno e mezzo o due anni per stimolare il metabolismo nelle
cartilagini e per favorire man mano la rigenerazione delle superfici articolari. I dolori sarebbero comunque già spariti
molto prima. Le signore pensarono che le volessi prendere in giro. Se tutto fosse stato veramente così semplice,
perché anche tutti i medici del mondo intero non usavano questo trattamento per curare i casi di questa malattia
considerata “incurabile” e dai tanti nomi e volti. Già da molti anni l‟artrosi – non importa di quale articolazione - è
trattata con successo con gelatina, cloruro di magnesio, molta vitamina C, mezzi organici, ecc. e con
un‟alimentazione equilibrata e di tipo naturale. Decenni di esperienza portano alla conclusione che i fenomeni di
“usura” dell‟artrosi non sono tali, oppure non sono molto importanti, in quanto sono principalmente e semplicemente
carenza di sostanze minerali, disturbi d‟irrorazione sanguigna e deficit d‟amminoacidi che provocano la
degenerazione delle superficie articolari. Tuttavia questa degenerazione può essere fatta regredire abbastanza
semplicemente soprattutto con l‟uso di farina di miglio ricca di sostanze minerali, di oligoelementi e di fitormoni.
“Ah”, disse una delle signore, “allora anche la storia della guarigione dall‟artrosi grazie a queste sostanze dai costi
irrisori e ad alimenti quasi dimenticati può essere paragonata
alla storia dei fiammiferi e delle lampadine che bruciano sempre e che non si rompono mai, o a quella della grande
invenzione del super-inventore iugoslavo Tesla che, sempre ignorato, aveva avuto l‟idea della casa ad energia solare
ad uso di tutta l‟umanità. Si sa che tutte queste invenzioni sono state acquistate e per la maggior parte distrutte,
perché altrimenti un piccolo circolo di persone avrebbe perso profitti di migliaia di miliardi.” E un‟altra di queste
signore dall‟intelligenza sicuramente superiore alla media disse: “ E allora non viene alla luce neanche la verità sul
successo di certe guarigioni perché le malattie croniche rappresentano per anni magnifiche fonti di guadagno per i
medici curanti. Dal cancro all‟AIDS, non è vero?”. Che cosa si dovrebbe aggiungere? La cosa essenziale per le
donne era che ora avrebbero potuto curare la loro artrosi con l‟uso di tre o quattro cucchiaini di farina di miglio
mescolati due volte al giorno nel brodo o nelle bevande e che c‟era la possibilità, nel corso di 6 settimane, di far
sparire questi dolori spesso terribili e di non dovere più prendere la gelatina o l‟amarissimo cloruro di magnesio.
Veramente una cosa molto facile che prevede solo l‟uso di un semplice alimento. E questo come áncora di salvezza
in un periodo in cui si cerca di eliminare tanti metodi di cura naturali perché, a quanto pare, sono molto dannosi per
la salute della gente. E ora provate a pensare e riflettere voi stessi: quando si arriverà al punto di tentare di vietare
alcuni alimenti, come per esempio il miglio, perché al pari di consolida e farfara provocano una guarigione troppo
pag 8 / 10
rapida? Le tre signore tornarono a casa in parte felicissime, in parte incredule. Alcuni anni dopo una di loro, quella
che sembrava aver meno fiducia, mi scrisse una lettera piena di gratitudine, raccontando che ormai erano tutte e tre
sicure che il miglio può davvero far guarire, cosa comprovata anche dalle recenti radioscopie. Erano molto felici di
non si doversi sottoporre a nessuna operazione, al posto della quale avrebbero continuato semplicemente ad usare
farina di miglio.
Una grave degenerazione dei dischi vertebrali in una signora di 75 anni
Un bel giorno un‟anziana signora entrò zoppicando e a passo di lumaca nel mio studio. Spinsi una sedia in sua
direzione e vi si sedette con gran difficoltà. Storceva la bocca dal dolore, ed ogni suo movimento era accompagnato
da leggeri lamenti. “La mia schiena mi fa terribilmente male, è insopportabile e niente può più darmi sollievo”, disse
con parole brusche e a scatti. Era già stata dappertutto! Io la lasciai parlare come facevo con tutti i miei pazienti. Però
vidi subito che si trattava di un caso gravissimo, specialmente perché la signora aveva già 75 anni, era sola, e non
aveva famiglia. Disse che i medici le avevano diagnosticato una grave degenerazione della spina dorsale e dei dischi
vertebrali. La visita medica sul lettino si rivelò molto più difficile di quanto pensassi. Gridava dal dolore ad ogni
movimento, anche se io la trattavo lentamente e con grande precauzione. Naturalmente volevo aiutare anche lei il più
velocemente possibile anche se, in questo caso, non sapevo veramente come. Oltre alla grave degenerazione della
colonna vertebrale, dalla visita risultò che la signora soffriva anche di infiammazioni del fegato, del pancreas e dei
reni. In questo caso eccezionale le prescrissi concentrazioni alte per l‟omeopatia in forma di iniezioni da effettuarsi
nei punti principali di dolore. E anche un‟alta dose di vitamina B12 in forma d‟iniezione intragluteale. Poi, ogni uno
o due giorni, trattamenti di magnetismo per renderle i dolori almeno supportabili. Poco tempo dopo la signora si
sentì un po‟ meglio, specialmente quando scendeva dal lettino. Già dal primo giorno le prescrissi due volte al giorno
tre - quattro cucchiaini di farina di miglio mescolata in bevande o cibi e le raccomandai in modo particolare questa
misura perché il miglio, tra i cibi da consumarsi crudi, era il più importante per la cura delle sue malattie. So
perfettamente che l‟artrosi vera può essere guarita con farina di miglio assimilata cruda e che i dolori spariscono già
dopo un periodo tra le tre e le sei settimane, la ricostituzione delle cartilagini sulla superficie articolare, però,
richiede circa un anno e mezzo. Questo non vale naturalmente in casi molto gravi d‟artrosi, che, a quanto ne so,
richiedono più tempo per ottenere il successo desiderato. Senza dubbio in alcuni di questi casi più gravi è spesso
necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico, perché i dolori sono terribili ed esiste anche il pericolo di paralisi.
La nostra anziana paziente era uno di questi casi. A causa, però, delle sue condizioni generali di debolezza e del suo
modo di concepire la vita, non voleva essere sottoposta ad un‟operazione, preferiva, come ultimo tentativo, seguire
questo metodo di cura naturale. Per alleviare un po‟ i suoi terrificanti dolori le prescrissi, in aggiunta, qualche
preparato a base di bambù e per i dischi vertebrali, anche se, specialmente alla vista di questa povera disgraziata
debole e contorta dai dolori, che avrebbe fatto compassione anche ai sassi, non ero convinto che potessero avere
successo contro attacchi di dolori tali che la notte le provocavano grida così forti che anche i suoi vicini di camera ne
venivano svegliati. Dopo circa dieci giorni, però, i dolori in tutta la colonna vertebrale migliorarono decisamente e
sei settimane dopo, fortunatamente, erano diminuiti di più del 50%. La paziente, felicissima, affrontò il viaggio di
ritorno a casa (quasi 1.000 km di tragitto) dove continuò scrupolosamente l‟auto-cura. E dopo un anno si fece di
nuovo ricoverare in un reparto di medicina naturale e fu in grado di salire sul lettino da sola e di girarsi senza
problemi, in quanto i dolori alla colonna vertebrale erano ormai molto deboli e talvolta duravano solo alcuni secondi.
In questo caso si è verificata “una conversione” a favore dei grandi prodotti di cura e alimentari naturali di cui il
miglio allo stato crudo è un esempio.
L‟occasione di poter assistere ad una tale guarigione è stata un‟esperienza commovente e felice sia per la paziente
che per il terapeuta.
Un‟artrosi bilaterale avanzata alle articolazioni dell‟anca di una contadina
In occasione di un‟escursione sulla vetta del Nebelhorn incontrai una vecchia contadina dall‟Allgäu che, zoppicando,
con un viso pietrificato e appoggiandosi a due bastoni, faceva la salita che portava alla sua fattoria. Si fermava
frequentemente per riposarsi a lungo. Le chiesi perché avesse tali difficoltà nel camminare. Rispose che non era più
in grado di lavorare, sebbene i suoi figli avrebbero potuto aver bisogno del suo aiuto ancora per molti lavori, che, di
anno in anno, l‟artrosi bilaterale delle articolazioni dell‟anca peggiorava sempre più e che, entro poco tempo,
avrebbe dovuto farsi operare. Due medici ortopedici avevano diagnosticato, indipendentemente l‟un dall‟altro, la
stessa malattia: un‟artrosi bilaterale alle articolazioni dell‟anca in uno stato molto avanzato. Anche se si fosse
sottoposta ad un‟operazione non sarebbe cambiato molto, soltanto i dolori sarebbero spariti. La diffidenza iniziale
pag 9 / 10
nei miei confronti si trasformò dopo un po‟ in schiettezza e fiducia, grazie anche al contributo dato dalla luce magica
di quella giornata piena di sole. Le consigliai, senza stare a farla troppo lunga, di prendere ogni giorno quattro
cucchiaini di farina di miglio cruda per un periodo di almeno due anni. Però non doveva bollire il miglio, ma
consumarlo in bevande, nel brodo o nel muesli e masticarlo bene. Non sapeva cosa dire ed era molto scettica. Due
anni dopo m‟invitò felice e piena di riconoscenza alle nozze del figlio minore. Scrisse che il miglio l‟aveva
veramente aiutata e che non aveva più bisogno dei due bastoni. Accettai l‟invito e vidi la vecchia contadina ballare
decisamente bene, con energia e a perdi fiato. Felicissima mi raccontò in quelle ore tante cose, ad esempio che
all‟inizio le cose con l‟artrosi erano migliorate lentamente ma che poi si era resa conto che il miglio era una specie di
alimento prodigioso. Non era andata più dal suo medico per fare delle radioscopie, perché i dolori erano spariti da
diversi mesi e le sembrava di potersi muovere sempre meglio. Vale la pena ricordare che la contadina negli ultimi
tempi si era alimentata in modo molto misto e talvolta mangiava anche carne.
Uno sportivo con dolori articolari ed articolazioni che scricchiolano e stridono
Uno sportivo d‟età un po‟ avanzata mangia miglio già da molti anni per tenere sotto controllo cambiamenti provocati
da artrosi alla spina dorsale, alle articolazioni dell‟anca, del ginocchio e della parte superiore del braccio. Questi
cambiamenti si manifestavano con un leggero scricchiolare e stridere delle articolazioni sottoposte a sforzo,
soprattutto durante l‟allenamento alla macchina fitness, e, talvolta, anche con sottili dolori e non vennero influenzati
a lungo dal suo programma di allenamento. Sapeva già che il miglio crudo attiva la formazione di capelli, unghie ed
ossa grazie alle ideali sostanze in esso contenute. Più tardi venne a sapere che il miglio crudo frantumato, in cui
anche dopo mesi i fitormoni delicati restano intatti, influisce in un modo molto decisivo sui processi
dell‟articolazione. E di ciò poté farne esperienza nel suo proprio corpo. Per esempio ora, già da diverso tempo, è di
nuovo in grado, facendo marcia indietro con la macchina, di girare la testa all‟indietro di scatto senza sentire dolore e
viceversa. Tuttavia, questo processo di guarigione ha avuto bisogno del suo tempo. Pensa che sia durato quasi due
anni. I dolori però sono spariti già dopo uno o due mesi. Durante questo periodo ha consumato due volte al giorno tre
cucchiaini pieni di farina di miglio crudo. Lo scricchiolare e lo stridere delle sue articolazioni durante gli allenamenti
alla macchina fitness sono costantemente divenuti più “tondi” e ammortizzati. Dopo alcuni mesi di impiego di farina
di miglio ha incominciato ad avere l‟impressione che quei punti delle sue articolazioni che stridevano, e che prima si
facevano sentire con decisione in caso di movimenti forzati, fossero ora come rivestiti da una pellicola di silicone
che con il tempo (alcuni mesi) era diventava sempre più resistente.
Grave sciatica dovuta a degenerazione dei dischi vertebrali
Mia moglie soffriva di sciatica cronica già da 15 anni e talvolta aveva dolori così insopportabili alla schiena che, se
non poteva far a meno di muoversi, arrivava camminando totalmente inclinata su un lato. Per mesi dovette rimaner
seduta su una sedia a sdraio speciale perché i dolori non sparivano neanche sulla sedia a rotelle. Ormai non facevano
più effetto neanche gli analgesici chimici. L‟aspetto peggiore di queste infiammazioni sciatiche era che si
manifestavano sempre improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno. E questo con dolori sempre più forti che
impedivano a mia moglie di lavorare. I preparati a base di bambù e consolida e quelli per i dischi vertebrali
contribuivano poi a liberarla dai dolori e le permettevano di riprendere a camminare. Secondo l‟intensità dell‟attacco,
le cure duravano più o meno lungo. Spesso ci siamo chiesti come ci saremmo potuti alimentare meglio a vantaggio
della nostra struttura ossea, benché ci nutrissimo già di alimenti naturali basici con cereali Demeter, cioè frumento,
orzo, segale, farro, mais e soia e soprattutto con tante verdure e frutta biologiche, consumate anche crude. Da pochi
anni consumiamo ogni giorno e senza interruzione (accanto a cibi basici naturali) due volte tre - quattro cucchiaini di
farina di miglio non bollito mescolati in cibi o bevande. E, davvero, i dolori alla schiena ed i dolori sciatici
gradualmente sono spariti. Solo adesso sappiamo senza dubbio che il miglio consumato crudo favorisce non solo la
costituzione continua dei nostri denti, unghie e capelli, ma anche – e soprattutto – della spina dorsale e di tutte le
articolazioni e superfici articolari, anche in presenza di una degenerazione già iniziata.
Le conoscenze decennali riguardanti le ideali sostanze fortificanti del miglio crudo, grazie ai racconti di pazienti e
loro parenti in tutto il mondo, sono diventate un eccezionale raggio di speranza che dà nuova e fondata fiducia a
milioni di malati d‟artrosi che avevano ormai perso ogni speranza.
pag 10 / 10