Chi è il mio prossimo?

Transcript

Chi è il mio prossimo?
Chi è il mio prossimo?
E quegli, rispondendo, disse:
"Ama a il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te
stesso"....."E chi è il mio prossimo?" (Luca 10, 27-29)
Prossimo: dall'ebraico "rea" colui che è vicino, col quale stai trattando. Dal
greco "plesion", ovvero avvicinarsi.
a) Prima di Gesù, anche nel vecchio Testamento, "prossimo" è un termine
riservato ai "connazionali" ai "parenti" agli amici e ai compagni. Al massimo il
termine si estende allo straniero che dimora in terra di Israele; ma il "detto"
conosciuto da tutti era: " ama il tuo prossimo... e odia il tuo nemico " (Matteo
5, 43)
b) La legge non diceva questo (Levitico 19.18);
c) Dall'esilio in poi si manifestano due tendenze: una farisaica, chiusa, che
restringe la cerchia del prossimo, (ama solo quelli che ti amano, saluta solo i
tuoi fratelli) l'altra invece, con la versione dei 70 che introduce con il greco, il
termine "plesion" il prossimo diventano "gli altri", siano o no fratelli.
d) Ma è con Gesù... che il termine "prossimo" si estende a TUTTI gli uomini,
senza distinzione di religione o di cultura o di razza. Tutti devono essere
"amati"...
"ma io vi dico: amate, benedite, pregate... "
Così nella parabola del buon samaritano il prossimo diventa chiunque ha
bisogno di aiuto.
Allora ecco lo scriba domandare con malizia:
"CHI È IL MIO PROSSIMO?"
1. Non stabiliamo noi, o non scegliamo chi è il nostro prossimo, ma chiunque
ha bisogno d'aiuto diventa tale.
2. Così l'amore si manifesta nei confronti di chiunque Dio mette sulla nostra
strada.
3. Amore che deve essere prima manifestato più che richiesto. (il versetto 37
ci dice che il samaritano ebbe compassione di Lui) ... Si può dare senza amare,
ma non si può amare senza dare…
4. Gesù, il vero buon samaritano, prova questo profondo amore: "avere
compassione" e si pone come maestro ed esempio davanti a noi...
5. Così nel Nuovo Testamento i due comandamenti diventano uno: cade così
ogni pretesa legittima di considerare se stessi "benefattori", ma è Cristo che
può darci quel tipo di amore che noi poi possiamo dare agli altri. Noi non siamo
capaci di amare di quel vero amore, ma egli supplisce a questa carenza e ci
viene incontro mostrandoci il Suo amore...
La parabola del buon samaritano ci dimostra che ci sono diversi tipi di persone:
1. coloro che "parlano" di amore, di compassione.... (lo scriba)
2. coloro che prendono amore, che pretendono misericordia e compassione…
coloro che ricevono sempre e non danno mai…
3. coloro che dovrebbero mostrare l'amore, gli addetti ai lavori... il sacerdote,
il levita, che guardano, giudicano, ma passano avanti trovando solo scuse...
(se andassi a lavorare... se spendessi meglio i tuoi soldi... se fossi più
attento... se avessi tempo... forse qualcuno più capace di me potrà farlo...)
4. infine coloro che agiscono, amando e avendo compassione, per il regno di
Dio, amano le anime dei peccatori, sono pronti al "sacrificio" (come il buon
samaritano) per l’opera di salvezza…
DOV’E’ IL TUO PROSSIMO?
1. Dove è il tuo prossimo ? forse più prossimo, più vicino, di quanto tu possa
pensare.. Guardati intorno è il Signore che mostrerà chi ha bisogno di aiuto.
Vai e fa il somigliante…
2. L'omissione di soccorso, è un reato per la legge italiana: lo è ancora di più
per la legge divina.
3. Abbiamo bisogno di quella compassione che:
a) Dio provò per gli Ebrei in Egitto (Esodo 2, 25)
b) Gesù provò quando sceso dalla barca vide la folla:
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro
sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e
ogni infermità. Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano
stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
d) Gesù che vide quei due ciechi, ne ebbe compassione e li guarì...
e) Gesù che vede la vedova di Nain…
f) Il Buon Samaritano provò per quel viandante…
Se
siamo
deboli
compassione.
e
inefficaci
nell'opera,
è
perché
siamo
deboli
nella
- La santità non è tale senza l'amore (1 Corinzi 13)
- I carismi sono nulla senza la carità. (1 Corinzi 13)
- è sorprendente che un samaritano ignorante sappia agire più cristianamente
di un religioso sapiente.
- ma noi non saremo giudicati da Dio per la dottrina, ma per la vita che
abbiamo vissuto.
Efesini 5, 2 …camminate nell’amore... e sappiamo che "camminare" è inteso
nel senso di praticare, vivere.
Galati 5, 22 …il frutto dello Spirito è amore... c'è potenza nell'amore; è come
dinamite pura...
1. - Amare è una scelta... (quindi più che solo un sentimento)
a) vuol dire che io scelgo chi e come amare.... e non solo se mi sento di farlo.
Quindi è implicata la volontà.
b) amare vuol dire agire (1 Giovanni 3,18)
c) la mistificazione più grande del cristianesimo e dire di essere cristiani ha poi
non avere l'amore per le persone cioè per il prossimo.
2 - Il metodo di Dio per insegnaci l'amore e proprio di mettere sulla nostra
strada persone difficili e strane, maleducate, insensibili, acide…. e poi Dio dice:
Amala!
PER POTER AMARE IL PROSSIMO:
1. Dobbiamo sperimentare profondamente l'amore di Dio (Ef 3,17-18)
a) io voglio amare ciò che Dio ama... voglio odiare ciò che lui odia.
b) le persone che non ricevono amore sono quelle che non sanno amare...
2. Avere pensieri di affetto verso ogni persona.
Questo è possibile se:
a) non ci focalizziamo sui difetti ma sui bisogni, perché l'amore copre
moltitudine di peccati.
b) Non guardiamo alla qualità delle persone (ricche, simpatiche, meritevoli…)
ma abbiamo sempre con noi olio, vino e bende per fasciare e curare le ferite…..
3. - Agire, operare verso tutti con amore.
a) non importa quello che senti. Se agisci e cammini nell'amore, Dio cambierà i
tuoi sentimenti.
b) non sei ipocrita se agisci senza sentirlo, ma lo sei se dici di essere cristiano
e non ami...
c) Questo ci porta ad essere strumenti nelle mani di Dio sempre disponibili ad
essere usati da colui che ci da il Suo amore da dare agli altri.