il progetto - Integrazione Migranti

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il progetto - Integrazione Migranti
il progetto “PROSSIMI AL LAVORO”:
selezionato dalla Regione Liguria nell'ambito dell'invito a presentare progetti “Tutte
le abilità al centro”, pubblicato nel 2012 e rivolto agli enti sia pubblici che privati
impegnati sul territorio nella lotta all'esclusione sociale.
Il progetto è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, nel quadro del Programma
Operativo obiettivo “Competitività regionale e occupazione” FSE 2007-2013 ASSE
III – Inclusione sociale, la cui finalità principale è quella di sviluppare percorsi di
integrazione e migliorare il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per
combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro.
il soggetto attuatore:
ASSOCIAZIONE SAN MARCELLINO ONLUS (capofila) – COOPERATIVA
SOCIALE IL MELOGRANO – ASSOCIAZIONE MASSOERO 2000 ONLUS –
VENERANDA COMPAGNIA DI MISERICORDIA ONLUS – CENTRO SPORTIVO
PALADONBOSCO – PROVINCIA RELIGIOSA SAN BENEDETTO DON ORIONE –
COOPERATIVA SOCIALE LA SCOPA MERAVIGLIANTE – FONDAZIONE SAN
MARCELLINO ONLUS
gli obiettivi:
L'obiettivo generale del progetto è quello di promuovere un'azione coordinata tra
organizzazioni del terzo settore che hanno già maturato esperienza nel supporto a
persone appartenenti ad aree diverse:
"Area grigia": persone inquadrabili nei fenomeni di nuova povertà, persone senza
dimora o in condizioni di povertà estrema
Immigrazione e minoranze
Soggetti in esecuzione penale ed ex detenuti
tutte contrassegnate dal forte disagio sociale.
L'azione ha il fine di migliorare la qualità di vita ed il livello di partecipazione sociale
di queste persone utilizzando lo strumento della educazione al lavoro e del
reinserimento lavorativo.
Il coinvolgimento di più soggetti di diversa natura (sia come partner direttamente
impegnati nello svolgimento delle attività previste, sia come membri della rete dei
soggetti interessati a condividere l'esperienza progettuale) consentirà di valutare
congiuntamente tempi e risorse necessari a favorire una maggiore autonomia sul
piano sociale e lavorativo di persone in grave disagio sociale.
Si intende così concorrere a creare una coscienza condivisa tra operatori sociali,
soggetti economici ed ente pubblico sull'esigenza di prevedere forme di intervento
efficaci a conseguire gli obiettivi di integrazione sociale, convivenza civile e garanzia
di livelli minimi di sopravvivenza, che restano alla base dell sviluppo complessivo del
paese.
le attività:
I problemi del territorio genovese sono legati alla storia della città che ha visto
succedersi nel tempo più ondate migratorie, riassorbite con sempre maggiore
difficoltà, ha subìto un forte ridimensionamento del settore industriale, è
caratterizzata da un'elevata età media che rallenta lo sviluppo e riduce i flussi di
reddito, soffre, come il resto del Paese, della progressiva riduzione dei finanziamenti
pubblici a favore del settore sociale e degli effetti della crisi internazionale.
A questi elementi se ne sommano, nelle diverse aree di disagio sociale cui il
progetto si rivolge, altri specifici.
Per l'area delle persone senza dimora va messo in rilievo come la situazione
abitativa della città abbia subìto negli ultimi anni un forte deterioramento cui si
associa, come nel resto del Paese, il progressivo sfilacciarsi delle reti parentali e
sociali, fattori che, a fronte di situazioni negative impreviste ed improvvise, tendono
a trascinare le persone in uno scenario drammatico.
Anche i detenuti o ex detenuti soffrono delle stesse difficoltà generate dalla
situazione generale e del territorio cui deve aggiungersi il forte stigma sociale che
consegue alla detenzione e l'assenza o il basso livello del titolo di studio. Il lavoro si
rivela per la maggior parte di essi un obiettivo irraggiungibile così come la ricerca di
un alloggio per loro o per le loro famiglie.
Due obiettivi che accomunano anche i profughi che si trovano a lottare con una
cultura ed una lingua sconosciute ed il cui numero si è recentemente accresciuto a
causa della crisi libica.
L'azione svolta negli ultimi decenni dai partner nel settore del reinserimento sociale
ha consentito di contenere in parte i fenomeni di degrado sociale che, con sempre
maggiore evidenza, hanno caratterizzato progressivamente l'ambiente della nostra
e delle altre città.
Le analisi svolte da ciascun ente hanno però messo in evidenza l'insoddisfazione
sia per la scarsezza dei risultati di pieno reinserimento sociale dei soggetti, sia per
la mancanza di una strategia di intervento condivisa, almeno tra le organizzazioni
che operano sul territorio genovese, che preveda azioni, strumenti, metodiche di cui
sia accertata l'efficacia ed i cui risultati possano essere misurati e confrontati tra di
loro.
Da questa insoddisfazione è scaturito lo spunto per l'individuazione del primo punto
della strategia del progetto: confrontare e discutere le metodologie adottate dai
diversi partner, confrontarle con i risultati raggiunti e costruire una nuova e condivisa
linea metodologica di cui sperimentare l'efficacia in un nuovo progetto e da adottare
congiuntamente, in caso di successo, per il futuro.
Il secondo punto è l'utilizzo, ai fini di valutarne l'efficacia, delle diverse forme di
supporto individuale, in primo luogo l'alloggiamento, in affiancamento al processo di
rieducazione come strumento di stimolo e verifica nei confronti dei soggetti.
Il terzo punto è il ricorso a strumenti diversificati: laboratori di educazione al lavoro
con mansioni sempre più complesse e borse lavoro in imprese diverse con i quali
sperimentare la metodologia di intervento al fine di valutarne la diversa efficacia ai
fini del processo di reinserimento lavorativo.
Un quarto punto fa riferimento al pieno coinvolgimento, a diverso titolo, di operatori
economici privati che, oltre a fornire concretezza all'obiettivo dell'inserimento
lavorativo, possono garantire una verifica imparziale dell'efficacia della metodologia
e degli strumenti adottati in ciascuna fase.
Grazie al progetto saranno attivati 70 posti in percorsi di inserimento sociolavorativo, così ripartiti:
area "grigia" : 45
area immigrazione e minoranze: 10
area soggetti in esecuzione penale ed ex detenuti : 15
utilizzando lo strumento del laboratorio di educazione al lavoro.
I partner metteranno a disposizione dei beneficiari del progetto complessivamente
11 laboratori di educazione al lavoro.
Saranno disponibili inoltre 6 borse lavoro sotto forma di inserimenti in stage presso
le imprese partner, le imprese componenti della Rete o anche presso imprese terze
con le quali sarà possibile stipulare intese.
E' prevista infine la realizzazione di 4 inserimenti lavorativi a tempo indeterminato
tra le persone coinvolte nel prgetto.
la durata:
20 mesi (gennaio 2012-settembre 2014)
il partenariato:
I partner sono raggruppabili in cinque fattispecie a seconda dell'apporto che
saranno in grado di fornire:
Associazione San Marcellino Onlus e Associazione Massoero 2000 Onlus. In
possesso di competenze specifiche nella gestione dei problemi di reinserimento
di persone senza dimora, metteranno a disposizione la loro esperienza
sviluppando gli interventi di integrazione socio-lavorativa ad esse dedicate,
combinandoli con le funzioni di assistenza ed accompagnamento, nonchè alla
messa a disposizione dei beneficiari delle proprie strutture di accoglienza;
Veneranda Compagnia di Misericordia Onlus. Ha comprovate competenze
nell'assistenza ai detenuti, agli ex detenuti ed ai loro familiari, e già svolge attività
di educazione al lavoro, reinserimento lavorativo e alloggiamento per bisognosi.
Offrirà opportunità di inserimento a donne ex detenute e alle familiari di detenuti/e
(mogli, figlie);
Cooperativa Sociale Il Melograno. E' caratterizzata da una pluriennale
esperienza in affiancamento alla Fondazione Auxilium nel campo del
reinserimento lavorativo di immigrati, profughi e donne in stato di grave
esclusione sociale. Attiverà laboratori di avlutazione delle competenze lavorative
e di avviamento all'occupazione, rivolti da un lato a donne in situazione di grave
esclusione sociale, dall'altro a profughi richiedenti asilo;
Centro Sportivo Paladonbosco, Provincia Religiosa San Benedetto Don Orione e
Cooperativa La Scopa Meravigliante. Rappresentano realtà economiche
consolidate operanti in diversi campi e interessate a collaborare allo sviluppo di
percorsi di inserimento per i beneficiari del progetto, attraverso borse lavoro che
potranno anche convertirsi in assunzioni a tempo indeterminato al termine dei
processi di educazione al lavoro;
Fondazione San Marcellino Onlus. Apporta le proprie competenze specifiche a
supporto della gestione amministrativa e delle funzioni di monitoraggio del
progetto.
la rete:
E' formata dai soggetti che in affiancamento al progetto sono interessati a
condividerne le esperienze ed include:
la Direzione Affari Sociali del Comune di Genova e la Fondazione Auxilium che
già collaborano insieme alle Associazione San Marcellino Onlus, Associazione
Massoero 2000 Onlus e Veneranda Compagnia di Misericordia Onlus nella rete
cittadina degli enti impegnati negli interventi di contrasto alla grave
emarginazione, coordinata dal Comune di Genova;
le imprese del settore ristorazione La Bigoncia Snc e la Cooperativa Il Fabbro
che in passato hanno già operato con alcuni dei partner e sono nuovamente
interessate allo sviluppo di progetti di reinserimento lavorativo.
referente del progetto:
Amedeo Gagliardi
Associazione San Marcellino Onlus
Tel. 010-2470229; fax 010-2467786
E-mail: [email protected]