Aggrediti i giocatori dell`Inter

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Aggrediti i giocatori dell`Inter
Sport
l'Adige
CALCIO
SERIE A
Tifosi inviperiti
alla Malpensa
Facchetti
«No alla violenza»
Il Milan è solidale
10’ in ritardo
lunedì
10 aprile 2006
29
TUFFI EUROPEI
TRENTO - Francesca Dallapè
raddoppia il suo bottino in Coppa Europa a Stoccolma. Dopo la
medaglia d’argento conquistata
sabato nei tuffi sincronizzati in
coppia con Noemi Batki, la tuffatrice trentina ne aggiunge un’altra di egual valore nella gara individuale dai 3 metri. «È stata una
soddisfazione immensa- ha commentato Francesca dopo la sua
gara- perché non pensavo che
avrei fatto così bene anche nella
gara individuale. Ho ottenuto il
mio record di punteggio (302,60
p.) e non ho sbagliato quasi niente: negli ultimi mesi le gare a livello internazionale mi hanno fat-
Francesca Dallapè d’argento
sul trampolino di Stoccolma
Dallapè (Buonconsiglio Tn)
to acquisire fiducia e ho imparato a gestire le emozioni sul trampolino». Francesca si è presa il lusso di un secondo posto (terza dopo la fase di eliminatorie) dietro
alla favorita campionessa svedese (334,90 p.), che giocava in casa, Anna Lindberg. Terza l’ucraina Fedorova (297.30 punti).
La 19enne allenata dall’ex campionessa Giuliana Aor, non è mai
volata così in alto. A cominciare
dalla scorsa estate con la finale ai
Mondiali di Montreal nel sincro.
Altre tre importantissime medaglie sono arrivate dai campionati italiani assoluti: due ori (sincro
3 mt. e trampolino 3 metri) e un
bronzo (trampolino 1 mt.). Inoltre in Coppa del mondo ha già totalizzato due medaglie di bronzo,
sempre nei tuffi sincro. Avanti di
questo passo non sarà difficile
pensarla sul podio ai Campionati Europei di Budapest, in estate.
Favorita sarà la gara nel sincro,
ma non ci sono dubbi che possa
ottenere un ottimo risultato anche nella gara individuale dai tre
metri. Per quest’ultima, però, la
convocazione da parte della nazionale non è ancora ufficialmente arrivata. «Ma prima dei campionati europei - ha commentato
Dallapè - ai primi di maggio sarò
in Canada per la quinta tappa di
Coppa del Mondo. La settimana
successiva in Florida per la sesta.
A giugno, in piena preparazione
per l’esame di maturità, il gran finale del Gran Prix sarà quello di
Roma. E li si decideranno ufficialmente le composizioni della squasil
dra azzurra».
Aggrediti i giocatori dell’Inter
Colpito alla testa Cristiano Zanetti
reo di essere la spia dello spogliatoio
MILANO - Alcuni giocatori dell’Inter sono stati aggrediti da un
gruppo di tifosi, con i volti parzialmente coperti da foulard e sciarpe, l’altraa notte, al rientro all’aeroporto della Malpensa (Varese)
dal vittorioso anticipo in trasferta ad Ascoli.
Cristiano Zanetti è stato colpito alla nuca ed ha riportato una
escoriazione, altri giocatori sono
stati insultati. L’episodio è avvenuto all’esterno dell’aerostazione, nel parcheggio dove i giocatori andavano a ritirare le loro auto.
Già nella zona arrivi c’era stata
una contestazione con ironici applausi. La contestazione è scattata verso le 3, quando la comitiva
nerazzurra è rientrata al terminal
2, quello adibito ai voli charter, di
Malpensa. Ad attendere la squadra, come martedì notte al rientro da Vila-Real, c’era un gruppo
di ultrà che ha applaudito ironicamente per la vittoria di Ascoli
«e non per quando conta». All’uscita nel piazzale e nel parcheggio,
quando la comitiva si stava sciogliendo, è scattato quello che, secondo alcuni testimoni oculari, è
stato un vero e proprio agguato,
messo in atto da un gruppo di persone con il volto parzialmente coperto. È stata tentata l’aggressione ad alcuni giocatori che capitavano a tiro. Cristiano Zanetti è stato colpito alla testa: da un pugno,
secondo alcune fonti, da un oggetto secondo altre. È intervenuta la
polizia che già aveva fronteggiato i contestatori nell’aerostazione e anche nei confronti degli
agenti sarebbe volato qualche colpo. Il gruppo di sconosciuti si è
poi disperso. Le indagini sono già
in corso e un aiuto potrebbe arrivare presto dalle immagini registrate dalle telecamere in azione
all’interno e all’esterno dello scalo.
«No, la violenza no». È l’appello di Giacinto Facchetti, presidente dell’Inter, dopo la contestazione violenta che per Cristiano Zanetti si è trasformata in una vera
e propria aggressione l’altra notte al rientro dopo la vittoria in trasferta a Ascoli. Il presidente nerazzurro, che dopo l’eliminazione
dalla Champions League di martedì scorso ha compreso e ha capito, come tutta la società e la
squadra, l’amarezza dei tifosi non
può in alcun modo giustificare la
violenza. «Non possiamo accettare che, per colpa di pochi, la delusione degeneri in violenza - si
legge in una dichiarazione diffusa
nel primo pomeriggio dal sito ufficiale della società nerazzurra -.
È inaccettabile quello che è successo all’aeroporto di Malpensa,
al rientro della squadra da Ascoli dove sul campo c’è stata la reazione che gli stessi calciatori volevano dimostrare con i fatti dopo la sconfitta di Villareal». «La violenza - conclude Facchetti - è inaccettabile per chi dichiara di essere tifoso dell’Inter».
La partita Milan-Chievo di ieri
è iniziata alle 15.10, con 10’ di ritardo, per solidarietà nei confronti dei giocatori e della società dell’Inter, dopo l’aggressione subita
da parte di alcuni tifosi. Ad annunciarlo è stato il presidente del Milan e della Lega Calcio Adriano
Galliani che si è detto rammaricato per l’accaduto. L’iniziativa è partita dai giocatori rossoneri, in particolare da Billy Costacurta, ieri
capitano, ed è stata subito appoggiata dagli avversari del Chievo e
dalla Lega calcio.
COLPEVOLE. Cristiano
Zanetti è stato preso di mira
dai tifosi nerazzurri
Clarence Seedorf, centrocampista olandese del Milan, coinvolge anche la categoria dei calciatori: «Sento parlare tanto ma vedo pochi fatti, è colpa anche dei
giocatori che non prendono posizione. Oggi abbiamo dato un segnale di solidarietà ma poi cosa
abbiamo fatto per il futuro? Mi
sembra anche ridicolo fare un gesto di solidarietà per queste cose
che non dovrebbero proprio accadere. Ripeto: dobbiamo entrare noi giocatori nella questione in
maniera più decisiva. Invece sento parlare molto e poi non si fa nulla. Se vediamo pure quello che è
successo alla Juve: prima in clas-
Rally / Grande prova del pilota di Molveno in una corsa dal sapore molto particolare Nuoto / Grande finale
Bettega tra emozioni e vittoria
Tre argenti
degli azzurri
Nella prova mondiale in Corsica vince il Trofeo Fiesta ai Mondiali
di MAURIZIO FRASSONI
TRENTO - Davanti è stata lotta tra Loeb con la Citroen Xsara e Gronholm con la Ford. Dietro, l’ottima prestazione di Alessandro Bettega, partito con il numero 96, che chiude in 35° posizione assoluta il Rally de France-Tour de Corse, quinta gara
del Mondiale. Domina dall’inizio alla fine nel Trofeo Fiesta
Sporting Trophy, dopo essersi
aggiudicato sette speciali su
dieci. Alle sue spalle, oltre i partecipanti del Trofeo, anche driver in gara con vetture N3 decisamente più performanti come Renault Clio, Citroen C2 e
Peugeot. Il pilota di Molveno,
al volante della Ford Fiesta St
gruppo N, ha chiuso le tre giornate di gara con un congruo
vantaggio sull’immediato inseguitore, il francese Mathieu Biasion.
Emozionante gareggiare in Corsica?
«Nella prima tappa ho compreso, perché a mio padre piaceva tanto il Tour de Corse. Una
gara che ti affascina dal primo
chilometro di prova speciale.
Una serie infinita di curve e controcurve, di staccate e di allunghi. Tutto col fiato in gola e senza tregua. In particolare mi è
piaciuta la seconda prova da ripetere, Aullène-Arbellara, di
27,70 km, una vera a propria palestra di guida sull’asfalto. Siamo veramente contenti d’averla vinta».
In quella speciale, c’è una curva a destra con un allungo in discesa. In quel tratto di strada nel
1985 perse tragicamente la vita
LANCIATO. Alessandro Bettega in Corsica
suo padre. Qualche pensiero particolare in quel tratto di strada?
«E’ stato strano. Ho vissuto
un momento particolare, intimo».
La prima tappa dicevamo, dove Alessandro Bettega, s’è imposto subito tra gli otto contendenti del Fiesta Sporting Trophy che hanno preso il via da
SEBASTIEN LOEB INVINCIBILE
AJACCIO (Francia) - Sebastien Loeb ha vinto con la sua Citroen
Xsara anche il rally di Corsica, quinta prova del mondiale. Il
francese, campione uscente, ha staccato di 29 secondi il finlandese
Marcus Groenholm xon la Ford Focus. Terzo a 1’48"7 lo spagnolo
Dani Sordo (22 anni, nel 2005 campione del mondo juniores) con
un’altra Xsara. Per Loeb è la terza consecutiva vittoria stagionale
dopo quelle in Spagna e Messico, ma è anche il 23°successo della
carriera ed il secondo consecutivo nel Rallye di casa. Nel 2005
nella prova còrsa Loeb fece il miglior tempo in tutte le 12 speciali
in programma.
Classifica finale: 1) Sebastien Loeb-Daniel Elena (Fra-Mon/Citroen)
in 3h43’05"4; 2) Marcus Groenholm-Timo Rautiainen (Fin/Ford) a
29"; 3) Dani Sordo-Marc Marti (Spa/Citroen) a 1’48"7; 4) Mikko
Hirvonen-Jarmo Lehtinen (Fin/Ford) a 1’59"2; 5) Alexandre Bengu¿Caroline Escudero (Fra/Peugeot) a 2’47"7,
Classifica mondiale: 1) Sebastien Loeb (Fra) 46 punti 2) Marcus
Groenholm (Fin) 35; 3) Dani Sordo (Spa) 20.
Ajaccio. Primo a Ampaza-Cols
St Eustache” (32,89 km), con
Biasion di 9” e realizzando anche il quarto tempo assoluto di
classe N3. Domina anche ad
Aullène-Arbellara con 4” sull’inseguitore. Sulla ripetizioni delle due speciali, il pilota di Molveno si ripete in entrambi i tratti crono.
Come è andata la vettura?
«Ottimamente, mai avuto problemi».
Il trentino non ha mollato un
attimo neppure nella seconda
tappa, pur dimezzata nelle prove a causa incidenti, dove alle
Fiesta è stato dato il tempo imposto.
Con la sola PS Ucciani-Bastelica (26,20 km) a fare classifica,
Bettega, navigato da Simone
Scattolin e alla guida della Ford
Fiesta St gruppo N di TRT, si è
limitato a imporre la legge del
più forte nel passaggio mattutino ,staccando Biasion di 8 secondi e Hughes di 9”. Allunga il
passo e porta il suo vantaggio
a 42” dal diretto rivale. Ieri, la
tappa conclusiva, dove l’equipaggio Bettega – Scattolin, stacca il miglior tempo in due dei
tratti cronometrati e vince così il secondo appuntamento del
Trofeo. Primo gradino del podio, quindi. “Siamo felicissimi.
Una gara difficile, molto impegnativa, dove non ti è concesso un solo attimo di riposo.
L’abbiamo dominata dall’inizio
alla fine”. Una dedica? “Certo,
alla squadra, la TRT. All’ultima
assistenza hanno riparato
l’idroguida in tempi record”. Il
prossimo appuntamento sarà
in nell’appuntamento iridato
del Sardinia Rally, su terra.
SHANGHAI (Cina) - Tre argenti
e chiusura con il botto ai Mondiali cinesi in vasca corta per i colori azzurri. Filippo Magnini ha conquistato l’argento dei 100 stile libero. L’azzurro campione olimpionico ha nuotato in 47"31 piazzandosi alle spalle del sudafricano
Ryk Neethling (47"24) e davanti
all’argentino Jose Meolans (47"87).
Il giovane veneto Alessandro Terrin ha conquistato l’argento dei
50 rana stabilendo il record italiano in 26"60. Terrin ha limato di 4
centesimi il primato che già gli apparteneva e che aveva trovato l’altro ieri in semifinale. L’oro è invece andato all’ucraino Oleg Lisogor, primo in 26"39.
Sempre in quest’ultima giornata Federica Pellegrini ha conquistato l’argento dei 200 stile libero
con il record italiano di 1’55"15. Il
precedente primato di 1’55"54 già
le apparteneva e lo aveva stabilito a Trieste durante gli Europei di
dicembre. La Pellegrini, vice campionessa olimpica e mondiale dei
200 stile libero in vasca lunga, è
stata preceduta dalla cinese Yang
Yu, prima in 1’54"94. Le medaglie
conquistate dalla Nazionale di
nuoto nella sua storia, dopo quest’ottava edizione iridata in vasca
corta, sono passate in pochi giorni da 8 a 20. Gli azzurri hanno conquistato qui a Shangai 2 ori, 7 argenti e 3 bronzi. I due ori sono stati conquistati nelle staffette maschili 4x100 e 4x200. Gli argenti sono di Magnini (200 sl), Francesca
Segat (200 farfalla), Alessia Filippi (400 misti), Luca Marin (400 misti), ancora Magnini (100 sl), Alessandro Terrin (50 rana) e Federica Pellegrini (200 sl), due bronzi
di Rosolino nei 200 e 400 stile, uno
della Pellegrini nei 400 stile.
sifica e poi viene fischiata perchè
ha perso con un grande Arsenal.
Devono tornare il rispetto e i valori. Ci sono problemi nel calcio
che tutti conoscono e nessuno denuncia. Ci sono giocatori di serie
C che non vengono pagati, per
esempio. Solo agendo insieme
possiamo cambiare il calcio».
Giocare il derby fra Milan e Inter, nella settimana di Pasqua, secondo il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, «è
sbagliato», anzi «non sta nè in cielo nè in terra. Suggerisco una conformazione dei calendari più adeguata per l’anno venturo - ha aggiunto - con la possibilità anche
di spostare alla sera le partite
quando capitassero nei giorni di
blocco del traffico». L’obiettivo
delle sue critiche è la formulazione dei calendari. «Non mi vengano a dire - ha sottolineato Formigoni - che fanno il sorteggio integrale per la fissazione delle giornate di campionato. Viene tutto
composto in una maniera molto
chiara». «Mi dispiace che si giochi
il venerdì Santo e mi auguro che
la Lega Calcio eviti in futuro altri
provvedimenti di questo tipo».
SPORT FLASH
CALCIO
Lippi benefico
VIAREGGIO (Lucca) - Il ct
della Nazionale Marcello
Lippi banditore ad un’asta di
beneficenza, venerdì nella
sede della Croce Verde di
Viareggio. Fra gli oggetti in
palio anche il pallone
dell’amichevole ItaliaGermania, del primo marzo
a Firenze, e cartoline
autografate dagli azzurri, da
Alex Del Piero a Luca Toni.
L’asta servirà per finanziare
l’associazione «Quelli che
non», di cui Lippi è
presidente onorario, e che
aiuta bambini portatori di
handicap o con problemi
sociali.
ATLETICA
Maratone da record
ROTTERDAM (Olanda) - Il
keniano Sammy Korir ha
vinto la maratona di
Rotterdam correndo in 2 ore
06’37", primato mondiale
stagionale. Al secondo e
terzo posto altri due keniani,
Paul Kiprop Kirui e Charles
Kibiwott. La gara femminile
è stata vinta dall’etiope
Mindaye Gishu, che in
2h28’30" ha preceduto la
slovena Javornik (2h29’37")
e la spagnola Eizmendi
(2h31’53"). L’etiope Gashaw
Melese ha vinto la 30ª
edizione della maratona di
Parigi in 2h08’03". Secondo e
terzo posto per i keniani
Kenei (2h08’51") e Barmasai
(2h08’52"). Decimo posto
per Ottaviano Andriani in
2h10’51". Nel femminile si è
imposta la russa Irina
Timofeyeva (2h27’22")
davanti alla connazionale
Volgina (2h27’32") e alla
keniana Chepchumba
(2h29’48").