Aspetti emotivi e qualità della vita in pazienti operati di neurinoma

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Aspetti emotivi e qualità della vita in pazienti operati di neurinoma
Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia
© PI-ME, Pavia 2009
http://gimle.fsm.it
18/3/2009 1ª BOZZA PDF
Supplemento A, Psicologia
2009; Vol. 31, N. 1: A??-A??
ISSN 1592-7830
Attenzione: frase incompleta in riassunto italiano
E. Nichetti1, A. Pelosi1, E. Piccirillo2, M. Sanna2, O. Bettinardi3, F. Rovetto1
Aspetti emotivi e qualità della vita in pazienti operati
di neurinoma del nervo acustico
1
2
3
Dipartimento di Psicologia, Università di Parma. Borgo Carissimi 10 Parma
Gruppo Otologico Piacenza-Roma, Via Morigi 41 29100 Piacenza
Servizio di Psicologia, San Giacomo Ospedale Privato Accreditato UU.OO. Omnicomprensive di Medicina Riabilitativa, Ponte dell’Olio (PC). Via
San Bono 3 29028 Ponte dell’Olio (PC)
RIASSUNTO. I neurinomi del nervo acustico sono rari tumori
benigni che originano nel condotto uditivo interno e si
espandono nella fossa cranica posteriore. Il trattamento
d’elezione è chirurgico; i rischi e le complicanze intra e
postoperatorie sono direttamente proporzionali alle
dimensioni del tumore. Secondo alcuni autori i conseguenti
deficit temporanei e/o permanenti postoperatori possono
alterare la Qualità della Vita e l’equilibrio psichico della
persona. Scopo del presente studio è stato quello di accertare
se l’intervento neurochirurgico potesse compromettere in
modo significativo la qualità di vita dei soggetti in esame.
Questo lavoro di ricerca si è valso di strumenti di valutazione
della Qualità della vita (QoL), ansia, depressione ed una breve
sezione di item specifici per conoscere e documentare
l’impatto che la patologia e quindi l’intervento hanno sui
pazienti in esame. I dati sono stati raccolti, in 150 pazienti
operati, da 1 anno, di exeresi di neurinoma del nervo acustico,
per via TLA, attraverso questionari standardizzati (il WhoqolBreve, il BDI, lo STAI Y1-Y2) e Sezione specifica riconoscendo
un ruolo centrale al punto di vista dei pazienti e al loro
giudizio sulle proprie condizioni di salute. I dati hanno
confermato tale ipotesi evidenziando quindi una
compromissione della QoL, dei pazienti sottoposti ad indagine,
soprattutto per quanto riguarda l’area psicologica (94%
presenta punteggi inferiori ai valori medi normativi del
Whoqol)e si è evidenziato un punteggio significativamente
maggiore rispetto alla norma di riferimento sia per ansia di
stato (t= 5.602 p=.000) che per quella di tratto (t=4.354
p=.000). La ricerca non ha invece evidenziato una maggiore
incidenza di disturbi depressivi nella popolazione considerata.
Conclusioni. ??????
Parole chiave: Neurinoma, Dimensioni del tumore, Via d’accesso
Translabirintica (TLA), Qualità della Vita, Ansia.
ABSTRACT. EMOTIONAL ASPECTS AND QUALITY OF LIFE
IN PATIENTS AFTER ACOUSTIC NEUROMA SURGERY.
Acoustic neuromas are rare lesions arising in the internal
auditory canal (IAC) and extending in the posterior cranial fossa.
Surgical removal is the treatment of choice; peri and postoperative complications are directly related to the size of the
tumour. Some Authors think the surgical treatment and related
temporary or permanent neurological deficits could change the
QoL and the psychological status.
Purpose. The aim of this analysis is to ascertain if the surgical
procedure could significantly worsen the QoL of this population
12 months after the discharge from surgical department.
Methods. By using a questionnaires of Quality of Life (WhoqolBrief), anxiety and depression status, this study aims to evaluate
the impact that the disease and the surgical procedure have on
this population.
Subjects. We have evaluated a sample of 150 subjects one year
after the surgical removal of a acoustic neuroma. Data have
been collected through questionnaires the Whoqol-Brief, the
BDI, the STAI Y1 and Y2 and specific item to assess effects of
postoperative disfunctions.
Results. Data reveal a negative effect on QoL, 94% of the
subjects show lower score at Whoquol-Brief and in anxiety with
scores higher than normative score sample (state-anxiety (t=
5.602 p=.000; trait-anxiety: t=4.354 p=.000). Higher incidence
of depressive disorders have not been found.
Conclusion. Psychological support to subjects after discharge
from acoustic neuroma surgical removal should be tailored to
improve quality of life and for a better management of anxiety.
Key words: Acoustic neuroma, Tumor size, Translabirintaine
Approach (TLA), Quality of Life, Anxiety.
Introduzione
Nella valutazione degli esiti degli interventi sanitari si
è ormai consolidato il riferimento ad indicatori di esito
multidimensionali secondo cui il successo di un intervento terapeutico lo si misura non solo dalla durata della vita
ma anche e soprattutto dalla qualità ad essa associata (1).
Importante a tal proposito il riferimento al The World
Health Organization Quality of Life (WHOQOL), progetto iniziato nel 1991, che ha definito la Qualità della vita
(QoL) come “la percezione che gli individui hanno della
loro posizione nella vita nel contesto della cultura e del sistema di valori nel quale vivono, e in relazione ai loro
obiettivi, alle loro aspettative, alle loro abitudini e alle loro preoccupazioni” (2). Pertanto, la valutazione soggettiva
dello stato di salute e della Qol hanno assunto un ruolo
sempre più importante nella ricerche cliniche, epidemiologiche ed in particolare in quelle mirate alla verifica dell’efficacia empirica dei trattamenti svolti (3).
Nei pazienti operati di tumore del nervo acustico (neurinoma) possono insorgere disturbi dell’equilibrio, acufeni, ipoacusia/anacusia, e deficit della funzionalità facciale
che possono alterare significativamente la QoL (4). I neurinomi sono localizzati nella fossa cranica posteriore e sono vicini ad alcuni centri vitali del cervello: con la loro
A2
crescita possono quindi comprimere il tronco dell’encefalo ed il cervelletto determinando gravi deficit neurologici
(5). La dimensione, la posizione del tumore, l’età del paziente ed il livello uditivo pre-operatorio sono i fattori più
importanti che condizionano la scelta dell’approccio chirurgico (5). Nella maggior parte dei casi la rimozione chirurgica è considerata l’opzione terapeutica elettiva il cui
scopo primario è l’asportazione del tumore, conservando
l’integrità anatomica e funzionale dei nervi cranici. Gli
esiti dell’intervento chirurgico possono, infatti, compromettere l’equilibrio psicologico del paziente ed alterare le
relazioni familiari, sociali e lavorative (6). I rischi e le
complicanze dell’asportazione chirurgica di un neurinoma
del nervo acustico variano a seconda delle dimensioni: più
grande è il tumore maggiore è la probabilità che insorgano delle complicanze intraoperatorie o dei deficit oto-neurologici post-operatori.
Molteplici sono gli studi condotti sui fattori psicologici e Qualità della Vita connessi ai tumori cerebrali ed
al conseguente trattamento e, più nello specifico, ai neurinomi del nervo acustico. Conseguenze sostanzialmente
invariate sulla QoL in pazienti sottoposti alla rimozione
di neurinomi intracanalicolari e dell’angolo-ponto-cerebellare (7). Litofsky et al. (8) in accordo con D’Angelo
et al. (9) rilevano la presenza, nei pazienti affetti da tumore cerebrale, di disturbi d’ansia e dell’umore (questi
ultimi soprattutto in seguito ad intervento chirurgico) indipendentemente dalla sede del tumore e dalla diagnosi
istologica. Gli stessi Autori (8, 9) sottolineano, quindi,
l’importanza di sottoporre questi pazienti ad assessment
psicometrico per poter individuare tempestivamente aree
clinicamente significative e, conseguentemente, essere
trattati. In uno studio condotto da Ryzenman, Pensak e
Tew (10) sull’impatto sulla Qualità della Vita delle conseguenze del trattamento chirurgico per neurinoma del
nervo acustico è emerso che, come riportato dai pazienti, la perdita dell’udito (anche se monolaterale) viene
considerato l’elemento che compromette maggiormente
la Qualità della Vita; seguono la ridotta funzionalità del
nervo facciale, problemi oftalmici e mal di testa. In accordo risultano essere Lassaletta et al. (11) per quanto riguarda la perdita dell’udito come conseguenza più significativa di riduzione della Qualità della Vita. Completamente in disaccordo sono Browne, Distel, Morton e Petrie (12) secondo cui i pazienti con funzionalità del nervo facciale compromessa sono i maggiormente a rischio
per quanto riguarda gli esiti relativi alla Qualità della Vita (area psicologica).
Completamente in disaccordo sono Betchen, Walsh e
Post et (13) secondo cui i malati operati di neurinoma del
nervo acustico riferiscono una diminuzione della Qualità
della Vita non direttamente correlabile alla sintomatologia
clinica (perdita dell’udito monolaterale, riduzione della
funzionalità del nervo facciale) conseguente all’intervento
chirurgico. La paralisi del nervo facciale in seguito alla rimozione del tumore è risultata associarsi ad elevati livelli
di stress soprattutto in soggetti con bassi livelli di autostima, di giovane età e di sesso femminile (14).
La percezione di una compromissione significativa
della Qualità della Vita nei pazienti sottoposti ad exeresi
G Ital Med Lav Erg 2009; 31:1, Suppl A, Psicol
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chirurgica di neurinoma del nervo acustico viene associata a depressione e ritiro sociale legato alla sordità
(15). La presenza di depressione, anche se di grado moderato, viene spesso correlata all’emicrania in seguito a
trattamento chirurgico (16) soprattutto nei casi in cui la
via d’approccio chirurgico è retrosigmoidea (17). Interessanti sono, inoltre, i risultati di studi condotti su patologie come la Sindrome di Meniérè e l’acufene che presentano cortei sintomatologici simili alla patologia considerata in questo studio, fra cui Kato, LaRouere, Bojrab
e Michaelides (18) secondo cui la maggior parte dei pazienti affetti da Malattia di Ménierè presenta una compromissione significativa della QoL mentre Savastano,
Marioni e Aita (19) documentano livelli di ansia clinicamente significativi. Inoltre, la QoL risulta essere maggiormente compromessa se il quadro sintomatologico
comprende l’associazione di sindrome vertiginosa, acufene e basso livello uditivo (20). Più specificatamente nei
pazienti con acufene, sono stati rilevati problemi d’insonnia (21, 22) e comorbilità con ansia e disturbi somatoformi (23); altri autori hanno documentato l’efficacia
della terapia cognitivo-comportamentale e della meditazione secondo l’approccio Vipassana (mindfulness) per
la riduzione dei sintomi psicofisici indicati (24).
Sulla base di tali premesse questo studio preliminare si
è posto l’obiettivo di indagare in pazienti operati di neurinoma del nervo acustico, la QoL, l’incidenza di disturbi
depressivi e ansiosi in relazione alla presenza di deficit post-operatori quali la ridotta funzionalità del nervo facciale,
perdita dell’udito ed acufeni.
Obiettivi
Lo scopo del presente lavoro è quello di condurre uno
studio osservazionale per valutare la presenza di sintomi
ansioso-depressivi ed alterazioni della QoL in pazienti
operati di neurinoma del nervo acustico.
Metodo
La ricerca è stata condotta in una struttura chirurgica
del Nord Italia in cui sono stati contattati, a distanza di un
anno, 150 pazienti operati di exeresi di neurinoma del nervo acustico, per via d’accesso Translabirintica (TLA).
L’indagine è stata eseguita mediante questionari inviati
per posta corredati da un modulo per il consenso informato e da informazioni relative alle caratteristiche e alle finalità della ricerca.
Strumenti
Sono stati utilizzati:
a) questionario The World Health Organization Quality
of Life Assessment (Whoqol-Breve) (25), strumento
generico per la misurazione della Qol e del livello di
benessere/disagio percepito dalle persone sul versante degli aspetti fisici, psicologici, relazionali e sociali. Si compone di 26 domande a ciascuna delle quali
l’intervistato risponde utilizzando una scala Likert a
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cinque valori che va da un massimo di corrispondenza con quanto espresso dall’item, a un massimo di
disaccordo.
b) Beck Depression Inventory (BDI) (26) e State-Trait
Anxiety Inventory forma Y 1 e 2 (STAI Y-1 e Y-2)
(27); per indagare l’incidenza di disturbi depressivi e
d’ansia quali sintomo psicologici reattivi e/o antecedenti alla malattia. La versione italiana con i campioni
normativi a cui si fa riferimento è stata curata da Pedrabissi e Santinello (27).
c) Si è inoltre utilizzata una scheda, costituita da tre
items a scelta multipla per la rilevazione delle più
frequenti conseguenze post-chirurgiche che indagano nell’ordine:
1. quanto la ridotta funzionalità facciale post-operatoria condiziona lo stile di vita del soggetto;
2. quanto la perdita dell’udito condiziona lo stile di
vita del soggetto;
3. quanto l’acufene condiziona lo stile di vita del soggetto.
Analisi statistica
I dati relativi alla descrizione della popolazione in
esame (genere, professione, titolo di studio) e ai punteggi ottenuti dai pazienti a ciascun questionario sono stati
descritti utilizzando frequenze e percentuali valide e cumulate (queste ultime sono relative alle 4 aree del Whoqol). Di ciascun inventario, inoltre, è stata calcolata la
media e la deviazione standard (d.s.) dei punteggi ottenuti. Per i confronti statistici, trattandosi di misure ordinali (definite anche “misure per rango”) è stato utilizzato il test non parametrico di Mann-Whitney che consente il confronto fra due campioni indipendenti. È stato
utilizzato inoltre, il coefficiente di correlazione per ranghi di Spearman (Rho di Spearman) per valutare il grado di associazione di due variabili. L’analisi statistica è
stata condotta utilizzando il software SPSS (28). I livelli di significatività statistica adottati sono .05 e .01
(p<.05; p<.01).
Risultati
Dei 150 soggetti: 2 hanno rifiutato di partecipare allo
studio, 10 sono stati esclusi dall’analisi perché i loro questionari contenevano più del 20% di item mancanti, 37
non hanno rispedito i questionari compilati.
Pertanto, il gruppo studiato è risultato costituito da 101
pazienti, di età compresa tra i 30 e i 79 anni (età media:
52.65±12.2) i cui dati socio-anagrafici e clinici sono riportati in Tabella I.
Dalla tabella I si osserva che le femmine sono lievemente prevalenti (57%), la scolarità alta (maturità e laurea) e bassa (elementare e medie) e la professione sono distribuite in modo pressoché omogeneo fra le rispettive categorie. Per quanto concerne le sequele post-chirurgiche
tutti i pazienti hanno perso l’udito del lato operato, più
della metà (61%) presenta acufene ed il 46% una menomazione facciale da grado III a grado VI secondo la scala
di House-Brackman (29).
A3
Tabella. I. Caratteristiche socio-demografiche e cliniche
Caratteristiche socio-demografiche
Soggetti (percentuali)
Sesso:
a. maschi
43 (42.6%)
b. femmine
58 (57.4%)
Titolo di studio:
a. scuola elementare
21 (21.4%)
b. scuola media inferiore
25 (25.5%)
c. maturità
35 (35.7%)
d. licenza professionale
e. laurea
f. mancanti
Totale
3 (3.1%)
14 (14.3%)
3 (3.0%)
101 (100%)
Professione:
a. lavoratore
45 (45.5%)
b. pensionato
35 (35.4%)
c. casalinga
17 (17.2%)
d. studente
e. mancanti
Totale
1 (1%)
3 (3%)
101 (100%)
Conseguenze post-chirurgiche:
Perdita udito lato operato
101 (100%)
Menomazione facciale
40 (46%)
Acufene post-operatorio
61 (61%)
In Figura 1, Figura 2 e Figura 3 sono indicate le limitazioni percepite associate a tali menomazioni.
Per quanto riguarda la ridotta funzionalità del nervo
facciale presente ad un anno, nel 46% dei casi sembra condizionare in misura nettamente negativa solo il 2% dei pazienti (Figura 1), l’acufene (Figura 2) il 7% e la perdita
dell’udito il 17% dei pazienti (Figura 3).
Per quanto concerne i risultati ottenuti ai questionari i
risultati sono riportati in Tabella II.
Figura 1. La ridotta funzionalità facciale condiziona il suo
stile di vita
A4
G Ital Med Lav Erg 2009; 31:1, Suppl A, Psicol
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Figura 2. La perdita dell’udito condiziona il suo stile di vita
Dalla TabeIla II si riscontra che il 94.1% (N=95) dei pazienti ottiene punteggi inferiori, per quanto riguarda l’area
psicologica della QoL, rispetto ai valori normativi (riferiti
ad una popolazione adulta in completo benessere), ad indicare una significativa compromissione del benessere psicologico del soggetto mentre l’area, tra quelle indagate, che riporta la percentuale minore di soggetti (N=47) con punteggi inferiori alla norma è quella fisica (48%) ad indicare la
presenza di problematiche relative al malessere fisico, insonnia ed attività della vita quotidiana in genere. Il 60.4%
dei soggetti (N=61) riferisce una ridotta QoL per quanto riguarda l’area ambiente, ed infine, il 57.4% (N=58) riferisce
una compromissione della QoL nell’ambito sociale dimostrando difficoltà nelle relazioni sociali e la percezione di un
non soddisfacente degli “altri significativi”.
Per quanto concerne il BDI, il cut off di allarme clinico viene individuato con il punteggio al test superiore o
uguale a 16 (26). Si riscontra che le manifestazioni depressive appaiono presenti nel circa 15% dei casi (depressione moderata e grave), mentre per quanto concerne l’ansia sia di stato che di tratto, i pazienti esaminati presentano punteggi medi superiori al campione normativo indicando quindi presenza di ansietà.
Infine, correlando i punteggi dei tre item relativi alla
sezione specifica per la patologia con i punteggi relativi
alle diverse aree del Whoqol-Breve, allo STAI Y-1 e allo
STAI Y-2 è emerso che più negativamente il soggetto percepisce il condizionamento dello stile di vita a causa della
ridotta funzionalità del nervo facciale, della perdita dell’udito e della presenza di acufene peggiore è il modo da parte del soggetto stesso di valutare la propria QoL (area fisica, sociale ed aambiente) e più elevati sono i livelli di ansia di stato e di tratto (Tabella IV).
Figura 3. La presenza di acufene condiziona il suo stile di vita
Tabella III. Categorie BDI
Tabella II. Media e Deviazione standard dei test Whoqol,
BDI, STAYY1 e STAIY2. Accanto alle Medie e DS
dello STAIY1 e STAIY2 i confronti statistici con il Test
per campione unico e le norme di riferimento
nella popolazione italiana adulta
Categorie BDI
Frequenza
Percentuale
56
55.4
Minima
Lieve
25
24.8
Moderata
13
12.9
Punteggio Whoqol
Media
DS
Percentuale
Grave
4
4.0
Area fisica
14.77
2.23
48
Mancanti
3
3.0
Area psicologica
12.68
1.49
94.1
Mancante di sistema
Area sociale
14.16
2.75
57.4
Area ambiente
13.62
2.26
60.4
BDI
Media
DS
9.3
7.4
Tabella IV. Correlazioni non parametriche
(Rho di Spearman) tra i tre item specifici per la patologia
e i punteggi relativi a tutti gli altri questionari
whoqol
fisica
whoqol
psicol.
whoqol
sociale
whoqol
ambiente
totale
STA1
totale
STAI2
funzionalità
facciale
–.235**
–.161
–.261**
–.233*
.477**
.405**
perdita
dell’udito
–.403**
–.141
–.289**
–.302**
.543**
.521**
acufene
–.509**
–.075
–.209*
–.394**
.489**
.461**
Valore oggetto del test = 36
Media
totale STAI1 41.67
Deviazione std.
T
df
Sig.
(2-code)
10.122
5.602
99
.000
Valore oggetto del test = 36
Media
totale STAI2 41.49
Deviazione std.
t
df
Sig.
(2-code)
11.576
4.354
100
.000
** La correlazione è significativa al livello 0,01 (1-coda).
* La correlazione è significativa al livello 0,05 (1-coda).
G Ital Med Lav Erg 2009; 31:1, Suppl A, Psicol
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A5
Infine, come riportato in TaTabella V. Test non parametrico di Mann-Whitney: confronto tra BDI ed item specifici
bella V confrontando, con l’utiBDI in due categorie
medie
Test
lizzo del test non parametrico di
funzionalità facciale depressione minima o assente (N=80)
1.8±.92
Mann-Whitney, i pazienti che soU = 497
no poco o per nulla depressi con
non
significativo
depressione moderata o grave (N=16)
2.2±1.1
quelli che lo sono moderatamenperdita dell’udito
depressione minima o assente
2.4±.92
U = 434
te e severamente, è emerso che:
p < .05
depressione moderata o grave
3±.93
– non esiste una differenza statisticamente significativa tra
acufene
depressione minima o assente
1.7±.97
U = 279
le due categorie nel modo di
p < .01
depressione moderata o grave
2.2±1.1
percepire il condizionamento
dello stile di vita dovuto ad
norma, di disturbi depressivi tra i pazienti operati di neuuna ridotta funzionalità del nervo facciale;
rinoma del nervo acustico presi in considerazione.
– esiste una differenza statisticamente significativa
Dalla nostra indagine risulta che il 94.1% del campio(U=434, p<.05) tra le due categorie nel modo di percene presenta un peggioramento della QoL relativamente alpire il condizionamento dello stile di vita dovuto alla
l’area psicologica, rispetto ai valori normativi (riferiti ad
perdita dell’udito;
una popolazione adulta in completo benessere), mentre
– esiste una differenza statisticamente significativa
l’area, tra quelle indagate, che riporta la percentuale mi(U=279, p<.01) tra le due categorie nel modo di percenore di soggetti con punteggi inferiori alla norma è quella
pire il condizionamento dello stile di vita dovuto alla
fisica (48%). Il 60.6% dei soggetti riferisce una ridotta
presenza di acufene.
Qualità della Vita per quanto riguarda l’area ambiente, ed
infine, il 57.4% riferisce una compromissione della QoL
nell’ambito sociale. La modificazione in senso negativo si
Discussione
riscontra, quindi, soprattutto nell’area psicologica, mentre,
l’area fisica sembra essere il fattore meno compromesso
Il punto di vista del chirurgo nel determinare la buotra le quattro aree indagate dal Whoqol-Breve.
na riuscita dell’intervento può non coincidere con quelAppare, però, evidente un’ampia differenza soggettiva
lo del paziente, quindi l’obiettivo è quello di accertare
dei pazienti nel gestire i deficit funzionali conseguenti all’impatto personale e sociale che l’intervento ha avuto
l’intervento.
sulla popolazione in esame. Negli studi effettuati sino ad
Dei tre deficit post-operatori selezionati per il nostro
oggi, la dimensione maggiormente valutata è stata quelstudio la perdita dell’udito risulta essere il fattore che
la inerente alla funzionalità fisica del soggetto; tuttavia,
maggiormente condiziona lo stile di vita dei pazienti. Quein alcune ricerche è emersa l’importanza di valutare lo
sto dato sembra essere in accordo con alcuni autori (36) ed
stato psicologico, la sessualità, lo stato sociale e la diin contrasto con altri studi (6, 4) in cui è emerso che la
mensione “spirituale” della QoL (30, 31): i problemi
compromissione della funzionalità del nervo facciale è il
sembrano essere principalmente di carattere psicosociadeficit che i pazienti tollerano con maggior difficoltà e dele e i disturbi rilevabili non sembrano migliorare nel
termina un impatto negativo sulle attività sociali e sul
tempo.
comportamento in pubblico.
In uno studio, ad esempio, in cui è stata indagata la
QoL dei pazienti e dei loro familiari (32) è stata riscontrata la presenza di un ampio spettro di problemi psicosociaConclusioni
li e la tendenza di questi ultimi a non diminuire nel tempo.
Inoltre, mentre i problemi di carattere medico tendevano
La valorizzazione delle componenti soggettive, il ricoad attenuarsi, le difficoltà di tipo psicologico, come l’annoscimento dei bisogni complessivi e l’attenta considerasia e l’aggressività, aumentavano nel tempo. Gli Autori di
zione della QoL, soggettivamente percepita, della persona
questo studio preliminare hanno attribuito le cause del deammalata appaiono come obiettivi irrinunciabili di una asterioramento della QoL ad una condizione di stress del pasistenza di qualità, anche al fine di ottimizzare l’adesione
ziente, alla quale egli tuttavia potrebbe far fronte adottanal trattamento e la collaborazione attiva del paziente.
do modalità di coping adeguate.
Dall’analisi dei risultati ottenuti, si evince l’importanL’impatto negativo sulla QoL di una serie di deficit
za di valutare l’equilibrio psicologico e le caratteristiche
neurologici post-operatori quali, l’alterata funzionalità del
di personalità dei pazienti sottoposti ad un intervento di
nervo facciale, i disturbi dell’equilibrio, la dolorabilità reotoneurochirurgia.
troauricolare, la cefalea, l’acufene e l’anacusia/ipoacusia è
Da questo studio preliminare, risulta compromessa l’adocumentato in letteratura (33, 34, 3).
rea psicologica della QoL, mentre non risulta aumentata
I pazienti che sono stati esaminati in questo studio,
l’incidenza di disturbi depressivi. Valutare lo stato psicohanno dimostrato di essere più ansiosi (sia per quanto rilogico del paziente prima dell’intervento può essere imguarda l’ansia di stato che di tratto) rispetto alla norma
portante per individuare eventuali disturbi ansioso-depres(Tabelle III e IV), mentre, la media dei punteggi ottenuti
sivi, ridotte abilità di coping o altre patologie di ordine
nel BDI è 9.3 (d.s. 7.4) e permette di concludere che non
psicologico che potrebbero rendere maggiormente diffic’è una significativa maggiore incidenza, rispetto alla
A6
coltoso il recupero post-operatorio. Una riflessione attenta sui dati ottenuti può suggerire l’importanza di “educare” il più precocemte possibile il paziente e il proprio contesto familiare nella gestione dell’ipoacusia per affrontare
con adeguate risorse la disabilità e consentire un adeguato
funzionamento nelle attività e partecipazioni che compongono la gamma dei domini del funzionamento sociale ed
individuale (37).
I risultati di questa analisi retrospettiva su un gruppo di
pazienti operati di exeresi di neurinoma del nervo acustico sono da considerarsi preliminari e, come tali, andranno
ulteriormente approfonditi con studi longitudinali.
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