guida all`ascolto - La Fabbrica del Tempio
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Associazione culturale Cappella Musicale Malatestiana Via Serpieri, 13 47921 Rimini (RN) GUIDA ALL'ASCOLTO La Sinfonia n. 94 è una delle "londinesi", le dodici sinfonie che Franz Joseph Haydn compone fra il '91 e il '95 in occasione delle due tournees che compie in Inghilterra. Improvvisamente libero da ogni legame con la corte presso cui è vissuto ed ha lavorato per circa trent'anni, nel 1790, infatti, il musicista sessantenne entra nel mondo della libera professione ed accetta l'invito di recarsi a Londra per una serie di concerti. Il suo nome è famoso, le sue musiche sono contese da editori e copisti. A Londra quindi è atteso da un pubblico informatissimo ed entusiasta che lo accoglie trionfalmente. Nelle sale inglesi inoltre Haydn può disporre di un'orchestra di oltre sessanta suonatori, circa tre volte più grande di quella con cui era abituato a lavorare in Austria. Haydn si presenta così con alcune sinfonie nuove, le ultime delle oltre cento già presenti nel suo catalogo.Successivamente, nell'Ottocento, alcuni editori arbitrariamente e a scopo speculativo daranno un titolo a molte composizioni sue, evidenziandone un elemento caratteristico. La sinfonia n. 94 diventerà così "Il colpo di timpano" oppure "La sorpresa" con chiaro riferimento ai bruschi contrasti dinamici sottolineati dal timpano che caratterizzano il secondo tempo.Eseguita per la prima volta a Londra il 23 marzo 1792 sotto la direzione dell'autore, la Sinfonia n. 94 è la terza (e non la seconda, nonostante il numero d'ordine) del gruppo delle "Londinesi"; si affida a un organico composto da coppie di flauti, oboi, fagotti, corni, trombe, e da timpani e archi. Per il superiore equilibrio nella concezione della forma, l'impiego di materiale tematico di carattere "popolare", la ricerca continuamente variata delle soluzioni strumentali, armoniche, di sviluppo, la Sinfonia esprime tutte le caratteristiche peculiari del gruppo delle "Londinesi", e costituisce uno dei risultati più alti del sinfonismo haydniano. Pagina 1 di 2 Associazione culturale Cappella Musicale Malatestiana Via Serpieri, 13 47921 Rimini (RN) GUIDA ALL'ASCOLTO La Paukenmesse (Missa in Tempore Belli) è una tra le più famose delle 14 che Haydn ha composto. Il manoscritto autografo reca il titolo di “Missa in tempore belli”, legato all’acuirsi del conflitto tra Francia e Austria; troviamo i riferimenti all’inquietudine e a minacciosi presagi bellici nel Benedictus e soprattutto nell’Agnus Dei, dove l’ombra della guerra è evocata da un cupo disegno dei timpani che rese nota la messa con l’appellativo di Paukenmesse (Messa dei timpani). Haydn era un uomo profondamente religioso, che usava scrivere le parole "Sia lode a Dio" alla fine di ogni partitura. Come Maestro di Cappella alla corte del Principe Nicholaus II d’Esterházy, Haydn aveva il compito di comporre una messa all’anno per onorare l’onomastico della Principessa Maria Ermenegilda, moglie del Principe Nicholaus, l’8 settembre, giorno della nascita della Beata Vergine. Il suo genio si è espresso particolarmente nel finale della sua vita mantenendo fede al suo compito e completando così sei grandi messe (con orchestre sempre più grandi) per questa occasione. La Missa in Tempore Belli è stata eseguita presso la chiesa di famiglia, il Bergkirche, a Eisenstadt il 29 settembre del 1797, giorno dedicato a San Michele Arcangelo. La Missa in tempore belli offre un rapporto più articolato fra solisti e coro; diversi movimenti vengono però concepiti in modo piuttosto inedito e singolare. Colpisce infatti la giuliva espressione di trionfo che nel Kyrie cancella ogni supplica e traccia di dolore, l’ampio dramma spirituale del Sanctus che dalla contemplazione di Dio - dolce e commossa ma poi solenne e grandiosa - giunge ad un’implorante richiesta di grazia e alla travolgente pienezza liberatrice della gloria celeste, e infine il clima del Benedictus timoroso per la venuta del messo divino; ma colpisce soprattutto l’irruzione della storia e dell’attualità nel solare andamento espansivo dell’Agnus Dei, brutalmente contraddetto da impressionanti rulli di timpani e tragici squilli di trombe che ricordano la guerra in corso come nodo cruciale da sciogliere per ottenere quella ‘pacem’ non a caso annunciata da fanfare vittoriose. Per la prima volta dunque, l’ambito sovratemporale del sacro viene obbligato a misurarsi con le sofferenze del mondo: segno di una spiritualità consapevole di esigenze nuove che permea l’intera messa, dove i temi religiosi indicano un senso al vissuto di Haydn, che a sua volta raggiunge la più limpida professione di fede come risposta ad urgenti domande personali; la drammaturgia soggettiva interagisce quindi con quella liturgica, in un perfetto equilibrio speculare. Pagina 2 di 2