Rassegna della letteratura con commento dell`esperto
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Rassegna della letteratura con commento dell`esperto
1 Rassegna della letteratura con commento dell’esperto Esercizio Fisico e Riabilitazione respiratoria In questa newsletter i primi tre articoli riportati trattano prevalentemente alcuni aspetti inerenti l’esercizio fisico e come questa attività fondamentale e imprescindibile della riabilitazione respiratoria stia gradualmente cambiando nell’arco del tempo. Infatti sempre più frequentemente sono presenti in letteratura studi che cercano di personalizzare il più possibile il programma di allenamento rispetto alle esigenze e alle condizioni dei pazienti. Il primo articolo infatti analizza, attraverso una revisione della letteratura, le possibili attività (alcune già note da tempo ed altre più innovative) per migliorare l’aderenza al regolare esercizio fisico per contrastare uno stile di vita sedentario nei pazienti BPCO. Ed ecco quindi la scoperta non solo di allenamento classico all’endurance e di allenamento alla forza, ma anche di nuove modalità di allenamento (interval training, allenamento non lineare) piuttosto che di allenamento dei muscoli respiratori ed esercizi per l’equilibrio. Gli autori, inoltre, concludono che tutte queste strategie dovrebbero essere utilizzate per permettere al paziente di allenarsi per un periodo di tempo prolungato, cercando di mantenere i benefici derivanti da un allenamento regolare. Il secondo articolo mette a confronto una classica seduta di allenamento su treadmill ed una seduta di exergames (gioco elettronico) cercando di valutare se e quanto le attività degli exergames possano determinare una spesa energetica simile ai tradizionali protocolli di allenamento su treadmill. Lo studio comprende 10 BPCO sottoposti a due sedute di allenamento: 15 minuti su treadmill e 15 minuti con exergames (con un periodo di wash-out di 30 minuti tra le due sedute). Nessuna differenza significativa tra le due modalità è stata evidenziata per quanto riguarda dispendio energetico, frequenza cardiaca, dispnea e affaticamento muscolare. Mentre la SpO2 media risulta essere significativamente più alta durante le sedute con exergames rispetto alle sedute su treadmill. Gli autori concludono che gli exergames possono rappresentare una valida alternativa per l’allenamento dei pazienti BPCO considerando che questa attività permette un esercizio di intensità simile a quello classico su treadmill. Il terzo articolo invece descrive l’utilizzo della velocità media del test del cammino come parametro per identificare un’intensità allenante. Il test del cammino è molto utilizzato per la valutazione funzionale dei pazienti BPCO e per la gestione dell’intensità di allenamento. Tuttavia sono disponibili poche informazioni sulla quantificazione, in termini di picco di consumo di ossigeno (VO2peak) e di percentuale di riserva del picco di consumo di ossigeno (%VO2R), dell’intensità raggiunta dal paziente durante il test del cammino. Gli autori di questo studio si propongono, quindi, di misurare VO2peak e %VO2R durante una seduta di deambulazione ad una velocità pari all’80% della velocità media ottenuta durante il test del cammino. Sono stati reclutati 45 BPCO ed è stato misurato il VO2peak (grazie all’utilizzo di un sistema metabolico portatile) durante un test incrementale, un test del cammino ed una deambulazione di 10 minuti ad una velocità pari all’80% della velocità media ottenuta nel test del cammino. I risultati hanno evidenziato che la deambulazione all’80% ha permesso ai pazienti di raggiungere mediamente una VO2peak del 77% ed una %VO2R del 69% confermando che l’utilizzo della velocità media nel test del cammino rappresenta un sicuro e efficace approccio per l’impostazione dell’allenamento del paziente con BPCO. Sempre in ambito di BPCO il quarto articolo analizza l’utilità del questionario Copd Assessment Tool Segreteria: [email protected] Sito: www.arirassociazione.org ARIR ti tiene aggiornato (CAT) in pazienti BPCO post-riacutizzati. Gli autori hanno arruolato 200 BPCO in un programma ambulatoriale di riabilitazione respiratoria (RR) della durata di 7 settimane e valutati pre e post trattamento attraverso il questionario CAT. I 200 pazienti sono stati divisi in due gruppi: pazienti stabili trattati mediante un programma ambulatoriale di RR (n. 125) e pazienti inseriti in un programma ambulatoriale di RR dopo riacutizzazione (n. 75). Sono stati quindi confrontati i risultati del questionario CAT pre e post trattamento dei due gruppi. I risultati hanno dimostrato che esiste una differenza statisticamente significativa nella valutazione pre-trattamento tra i due gruppi, mentre per il post-trattamento non è stata rilevata alcuna differenza significativa. Mentre i test del cammino evidenziavano una differenza significativa sia in fase pre che post trattamento tra i due gruppi. Gli autori concludono quindi che il CAT, nei pazienti BPCO post-riacutizzati, risulta essere inferiore rispetto ai BPCO stabili nella fase pre-riabilitativa, mentre entrambi i gruppi registrano miglioramenti nel questionario CAT dopo il completamento del programma di RR. Il quinto articolo invece si occupa di una tipologia di pazienti molto differenti rispetto ai BPCO: i pazienti cifoscoliotici con grave insufficienza respiratoria. Questi pazienti molto spesso presentano problematiche quali riduzione della tolleranza allo sforzo, limitazione nelle attività della vita quotidiana e conseguentemente un deterioramento della qualità della vita (HRQOL). La ventilazione non invasiva (NIV) come terapia aggiuntiva all’ossigenoterapia a lungo termine (LTOT) ha dimostrato di migliorare i sintomi e l’HRQOL in questi pazienti. Ancora poche informazioni sono disponibili riguardo all’efficacia della Riabilitazione Respiratoria (RR) nel paziente cifoscoliotico grave. Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare gli effetti della combinazione di RR con trattamenti di NIV + LTOT sugli scambi gassosi e sul test del cammino dei 6 minuti (6MWT) in un gruppo omogeneo di soggetti con cifoscoliosi. Questo studio restrospettivo ha analizzato 18 cifoscoliotici con insufficienza respiratoria trattati sia con NIV che con LTOT durante un programma di RR. Il programma di RR comprendeva sedute quotidiane di allenamento all’esercizio fisico e sedute di terapia educazionale per una durata di 4-6 settimane. L’intensità di esercizio è stato personalizzato in base alla tolleranza individuale, ai parametri fisiologici e alla valutazione del fisioterapista. I risultati al termine del programma di RR hanno evidenziato un miglioramento significativo nei metri percorsi nel test del cammino, mentre per quanto riguarda il miglioramento della dispnea a fine test del cammino, non è risultato statisticamente significativo. Questi miglioramenti non sono stati confermati durante il follow-up a 12 mesi. Il programma di RR non ha prodotto, invece, miglioramenti significativi sui valori emogasanalitici. In questo lavoro retrospettivo gli autori concludono che un programma individualizzato di RR in aggiunta a NIV e LTOT sembra possa avere un effetto benefico a breve termine in soggetti con cifoscoliosi e insufficienza respiratoria grave. Buona lettura. Giancarlo Piaggi 2 3 Int J Chron Obstruct Pulmon Dis. 2014 Nov 10;9:1275-1288. eCollection 2014. Time to adapt exercise training regimens in pulmonary rehabilitation - a review of the literature. Lee AL, Holland AE. Exercise intolerance, exertional dyspnea, reduced health-related quality of life, and acute exacerbations are features characteristic of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Patients with a primary diagnosis of COPD often report comorbidities and other secondary manifestations, which diversifies the clinical presentation. Pulmonary rehabilitation that includes whole body exercise training is a critical part of management, and core programs involve endurance and resistance training for the upper and lower limbs. Improvement in maximal and submaximal exercise capacity, dyspnea, fatigue, health-related quality of life, and psychological symptoms are outcomes associated with exercise training in pulmonary rehabilitation, irrespective of the clinical state in which it is commenced. There may be benefits for the health care system as well as the individual patient, with fewer exacerbations and subsequent hospitalization reported with exercise training. The varying clinical profile of COPD may direct the need for modification to traditional training strategies for some patients. Interval training, one-legged cycling (partitioning) and non-linear periodized training appear to be equally or more effective than continuous training. Inspiratory muscle training may have a role as an adjunct to whole body training in selected patients. The benefits of balance training are also emerging. Strategies to ensure that health enhancing behaviors are adopted and maintained are essential. These may include training for an extended duration, alternative environments to undertake the initial program, maintenance programs following initial exercise training, program repetition, and incorporation of approaches to address behavioral change. This may be complemented by methods designed to maximize uptake and completion of a pulmonary rehabilitation program. KEYWORDS: chronic obstructive pulmonary disease; exercise training; pulmonary rehabilitation Clin Respir J. 2014 Oct 29. doi: 10.1111/crj.12216. [Epub ahead of print] Does a Nintendo Wii exercise program provide similar exercise demands as a traditional pulmonary rehabilitation program in adults with COPD? LeGear T, LeGear M, Preradovic D, Wilson G, Kirkham A, Camp PG. INTRODUCTION: The chronic obstructive pulmonary disease (COPD) population can experience lower activity and fitness levels than the non-COPD population. The Nintendo Wii may be an appropriate at- home training device for the COPD population which could be used as a supplement for a pulmonary rehabilitation program. OBJECTIVES: This study was a randomized, within-subjects cross-over study involving 10 adults with COPD previously enrolled in St. Paul's Hospital's pulmonary rehabilitation program. This study attempted to determine if specific Wii activities resulted in similar energy expenditures to that of a more traditional pulmonary rehabilitation activity. METHODS: Participants completed two 15-minute exercise interventions in a single session, with a wash-out period of 30-minutes in-between. The interventions were an experimental Wii Intervention and a traditional Treadmill Intervention. RESULTS: There was no significant difference in total energy expenditure between the two 15-minute exercise interventions (Mean Difference 36.3 joules; 95% CI - 31.4, 104). There was no significant difference in heart rate (Mean Difference -0.167 beats per minute; 95% CI - 4.83, 4.50), RPE (Mean Difference 0.100; 95% CI - 0.416, 0.616) and Borg dyspnea scale (Mean Difference 0.267; 95% CI -0.00405, 0.537) between the two 15-minute exercise interventions. There was significant difference in Sp02 between the two 15-minute exercise interventions (Wii Intervention Mean Difference 2.33% > Treadmill Intervention; 95% CI 1.52, 3.15) CONCLUSION: Gaming technology can provide an exercise program that has similar cardiovascular demand to traditional pulmonary rehabilitation programs for patients with COPD. Further research is necessary to address feasibility and long-term adherence. 4 J Cardiopulm Rehabil Prev. 2014 Jun 30. [Epub ahead of print] Prescription of Walking Exercise Intensity From the 6-Minute Walk Test in People With Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Zainuldin R, Mackey MG, Alison JA. PURPOSE:: The 6-minute walk test (6MWT) is widely used in clinical practice, particularly to assess functional exercise capacity and to prescribe walking training intensity in people with chronic obstructive pulmonary disease (COPD). However, the actual walking intensity prescribed from the 6MWT, in terms of percent peak oxygen uptake (%VO2peak) and percent VO2 reserve (%VO2R), has not been previously reported. This study aims to examine the exercise intensity when walking training is prescribed at 80% average 6MWT speed. METHODS:: Patients with COPD (N = 45) were recruited. Peak VO2 from an incremental cycle test and 6MWT and VO2 from a 10-minute walking exercise (Walk-10) were measured by a portable metabolic system (Cosmed K4b; Cosmed, Rome, Italy). Walk-10 was done on the same oval course as the 6MWT. Participants were asked to walk at 80% average 6MWT speed for 10 minutes continuously. RESULTS:: Four participants could not complete Walk-10 and 2 did not perform Walk-10 due to low 6MWT distance. The remaining 39 participants with mean (SD) forced expiratory volume in 1 minute of 58 (19)% predicted completed Walk-10. The mean intensity of Walk-10 was 69 (17)% VO2R or 77 (13)% VO2peak. Steady-state VO2 was achieved within the first 4 minutes of Walk-10. CONCLUSION:: Walking exercise prescribed at 80% average 6MWT speed resulted in a high but tolerable exercise intensity that is likely to result in training benefits in most people with COPD. Cardiopulm Rehabil Prev. 2014 Nov 18. [Epub ahead of print] Response of the COPD Assessment Tool in Stable and Postexacerbation Pulmonary Rehabilitation Populations. Chaplin E, Gibb M, Sewell L, Singh S. PURPOSE:: The COPD Assessment Tool (CAT) has previously been shown to be a sensitive outcome measure for pulmonary rehabilitation (PR) in a stable population, but its utility in a postexacerbation PR population is unknown. The aim of this study was to investigate any differences in response to the CAT between stable and postexacerbation patients undertaking PR. METHODS:: Patients attending a 7-week outpatient PR program completed a CAT questionnaire pre- and postrehabilitation. Patients referred for elective outpatient PR were compared with those who had been referred to PR following a hospital admission for an exacerbation. RESULTS:: Two hundred consecutive patients completed the CAT questionnaire: 125 stable patients (74 male, mean age 71.1 ± 8.9 years, forced expiratory volume in 1 second [FEV1] 1.39 L ± 0.6, and body mass index [BMI] 28.5 ± 6.7 kg/m) and 75 postexacerbation patients (23 male, mean age 70.6 ± 8.6 years, FEV1 1.16 L ± 0.5, and BMI 25.8 ± 7.3 kg/m). A statistically significant difference between the stable and postexacerbation patient groups pre-PR CAT score (P = .05) was observed. There was no significant difference in post-PR CAT scores or change in CAT scores between the stable and postexacerbation groups. There was a significant difference in pre- and post-PR walking test results between the groups. The improvement in the Endurance Shuttle Walking Test (ESWT) in the stable group was greater (P < .05). CONCLUSIONS:: Postexacerbation PR patients had a worse CAT score prior to PR when compared with a stable PR population, but both groups made improvements in CAT following completion of PR. 5 Respir Care. 2014 Sep 16. pii: respcare.03095. [Epub ahead of print] Pulmonary Rehabilitation Improves Exercise Capacity in Subjects with Kyphoscoliosis and Severe Respiratory Impairment. Fuschillo S, De Felice A, Martucci M, Gaudiosi C, Pisano V, Vitale D, Balzano G. BACKGROUND: Patients with kyphoscoliosis and severe respiratory impairment frequently experience reduction in exercise tolerance, limitation in daily life activities, and deterioration in health-related quality of life (HRQOL). Noninvasive ventilation (NIV) as an add-on treatment to long-term oxygen therapy (LTOT) was shown to improve symptoms and HRQOL in these patients. Pulmonary rehabilitation can increase exercise capacity and HRQOL in patients with COPD, but its role in patients with restrictive thoracic disease, such as kyphoscoliosis, is uncertain. The aim of this study was to analyze the effects of combining pulmonary rehabilitation with LTOT and NIV treatments on arterial blood gases and the 6-min walk test (6MWT) in a homogeneous group of subjects with kyphoscoliosis. METHODS: Twenty-three subjects with kyphoscoliosis and respiratory failure who were being treated with both LTOT and NIV and who had been referred to a pulmonary rehabilitation program were retrospectively analyzed. Eighteen subjects were included, and there was no control group. Pulmonary rehabilitation involved educational and physical training sessions and was carried out daily for 4-6 weeks. Exercise intensity was personalized based on individual tolerance, physiologic parameters, or physiotherapist judgment. RESULTS: Upon completion of pulmonary rehabilitation, a significant improvement in 6-min walk distance was observed (P = .04). The dyspnea score at the end of the 6MWT improved as well, although the improvement did not reach statistical significance (P = .06). These changes were not confirmed at a 12-month follow-up visit. No significant effects of pulmonary rehabilitation on arterial blood gases were observed. CONCLUSIONS: A combined intervention including a tailored pulmonary rehabilitation program together with LTOT and NIV seems to be of short-term benefit in subjects with kyphoscoliosis and severe respiratory impairment. KEYWORDS: 6-min walk test; exercise capacity; kyphoscoliosis; pulmonary rehabilitation