fino al 13.I.2008David Lynch<BR

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fino al 13.I.2008David Lynch<BR
02 novembre 2007 delle ore 08:10
fino al 13.I.2008
David Lynch
Milano, Triennale
Per la prima volta in Italia. Una grande mostra racconta il genio poliedrico del regista americano
più eclettico e inquietante di Hollywood. Fra pittura, fotografia e scultura. Un viaggio nella mente
di David Lynch...
Non c’è dubbio. David Lynch (Missoula,
Montana, 1946) è una delle figure che più hanno
segnato un immaginario. Creatore instancabile
di visioni, le più bizzarre, cupe e assolutamente
personali, tanto da imporre l’aggettivo
“lynchiano” nel vocabolario dei critici e degli
appassionati di cinema e arti visive. L’autore di
film come Eraserhead, Velluto Blu, del
recentissimo e delirante Inland Empire e di
fenomeni di culto come il serial televisivo Twin
Peaks, da decenni si è fatto conoscere non solo
per i suoi capolavori, adorati e odiati da un
vastissimo pubblico di devoti e detrattori, ma
anche per la sua incredibile trasversalità
artistica e culturale: pittore, scultore, designer,
musicista, vignettista, collezionista di chitarre
e presidente di una fondazione per la
meditazione trascendentale che porta il suo
nome.
Un anno fa, la parigina Fondation Cartier ha
deciso di mostrare questo incredibile ventaglio
artistico del regista americano, costruendo con
l’autore un percorso e una serie di dispositivi
scenografici-espositivi che accompagnano il
visitatore in un mondo che, più che onirico,
appare come un’interferenza della realtà.
come battute estrapolate da un copione o frasi
che costituiscono il titolo stesso dell’opera.
Un’infinita serie di piccoli schizzi, disegni e
appunti presi su frammenti di carta e altri
supporti improvvisati, che confermano l’istinto
del regista di creare piccoli mondi con segni
anche minimi, ma tuttavia caratteristici ed
esclusivi della sua poetica.
Questa mostra, curata da Hervé Chandès, è
ospitata negli spazi della milanese Triennale e
rappresenta un’ottima occasione per avventurarsi
nell’universo-Lynch. Fin dalla prime opere
esposte, grandi quadri affissi su drappi teatrali
rossi e gialli, appare chiara la straordinaria
attitudine pittorica del regista che, con
disinvoltura, passa da una tecnica espressiva a
un’altra con la medesima intensità e capacità di
formulare sempre immagini curiose, dense e
talvolta misteriose. Guardando senza mai citarli
direttamente a un numero incredibile di
riferimenti artistici, da Braque a Dubuffet, da
Hamilton a Hopper, da Atget a Eggleston.
Si passa così da piccoli disegni a enormi collage
fotografici con superfici fredde e digitali a
interventi materici, o meglio organici, che
sottolineano la predilezione di Lynch per le
forme indefinite, consumate. Corpi contorti,
come nella serie fotografica Distorted Nudes, o
grumi di pittura dove il corpo è appena suggerito
da parziali indizi anatomici o da fumetti, nei
quali si depositano frammenti di un discorso,
riccardo conti
mostra visitata il 16 ottobre 2007
La mostra, pensata come un’esperienza,
comprende anche una bizzarra scenografia a
grandezza naturale e una saletta cinematografica
dove scorrono una rassegna di animazioni del
regista e brevi film sperimentali che riportano
le immagini al movimento e che ben dialogano
con il resto dell’esposizione. A caricare
l’ambiente di toni cupi e post-industriali ecco
riecheggiare le sonorità sorde e alienanti che,
sa da una parte riconducono alla cinematografia
del regista, alle sue strade, ai suoi interni da
incubo, dall’altro risultano particolarmente
appropriati al capoluogo lombardo che ospita
questa tappa espositiva.
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a cura di Hervé Chandes, in collaborazione con
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Triennale
Viale Alemagna, 6 (zona Sempione) - 20121
Milano
Orario: da martedì a domenica ore 10.30-20.30
Ingresso: intero &euro; 8; ridotto &euro; 6/5
Catalogo Fondation Cartier pour l’art
contemporain, Paris-La Triennale, Milano
Mostra ideata e realizzata su iniziativa della
Fondation Cartier pour l’art contemporain
Info: tel. +39 02724341; fax +39 0289010693;
[email protected]; www.triennale.it
indice dei nomi: Hélène Kelmachter, Riccardo
Conti, Hervé Chandès, Ilana Shamoon, David
Lynch, Tim Burton, Dubuffet, Braque, Hopper
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