Quello sguardo che cattura
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Quello sguardo che cattura
Il Monferrato Ve ne rdì 2 0 F e bbra i o 2 0 0 9 25 I ricordi della scrittrice Elena Cappellano: la maestra Sosso, il cinema Moderno, un dito fratturato e il ginnasio in via Trevigi Casale coperta di ghiaccio nell’ultimo inverno di guerra Sacro Cuore, scoprendo che ero assolutamente incapace di procedere sull’asse di equilibrio. E da allora le cose non sono migliorate). Complice il ghiaccio di Bardonecchia che quest’anno è abbondantissimo, mi sono fratturata il malleolo, come in una vecchia canzonaccia della guerra in Grecia. Il medico si chiama Daghino come il gestore del cinema Ieri, alla visita di controllo al CTO, ho scoperto che il medico che avrebbe dovuto firmare il referto si chiamava Daghino. Subito la mia mente è tornata alla biglietteria del vecchio cinema Moderno, gestito da un signore che aveva proprio quel nome. Ci anda- vamo, io e i miei, puntualmente la domenica, alternandolo col Vittoria e con il Politeama. Eravamo andati lì anche subito dopo la Liberazione (proiettavano film americani con i sottotitoli in italiano) in mezzo ai giovani che erano scesi in città e si portavano ancora dietro con naturalezza il fucile. A Casale c’era anche un negozio di fotografo con lo stesso nome. - Lei è monferrino? – ho chiesto al medico quasi con sicurezza. - Sì, come fa a saperlo? Sono di Sala – E poi mi ha snocciolato i nomi dei paesi che visita regolarmente perché ci stanno parenti e amici, paesi che io raggiungevo in bicicletta. Questo fatto ha addolcito un po’ la tristezza della notizia che il gesso, e le stampelle, li dovrò mantenere Cultura & spettacoli Un libro da Moncalvo per un’altra ventina di giorni. E io che credevo di avere imparato a cadere! Il polso destro rotto e l’esame di ammissione La prima frattura me la sono procurata a cinque anni, in occasione scolastica: l’ingessatura del polso destro fratturato mi ha fatto rischiare di non poter dare l’esame di ammissione alla seconda elementare: da piccola ero specialista in salti, evidentemente. Ma avevo velocemente imparato a scrivere con la sinistra, e un mese e mezzo dopo mi ero trovata in una classe seconda di via Aporti, con una maestra severissima, la signorina Sosso. Più buffa la frattura del dito picco- s a b ato p o m e r i g g i o 0 Casale oggi Santa Caterina durante una nevicata (foto Furlan) AA Casale e le sue colline continuano ad entrare di prepotenza in tutti i fatti della mia vita, anche in quelli che ne sembrano più lontani. Mi aggiro da molti giorni per la casa con un enorme gambale di gesso che io considero doppiamente insopportabile perché, quasi priva come sono da sempre di qualsiasi senso di equilibrio (da bambina, volendo saltare la quinta, come allora si poteva fare, per passare direttamente in prima Ginnasio, salvo trovarmi poi a sperimentare il primo anno di riforma Bottai, avevo dovuto preparare un sacco di esami che avevo dato in un’aula del Trevisio: una sorta di piccola maturità. Avevo dovuto sostenere anche quello di ginnastica, per il quale ero andata ad esercitarmi nella palestra del lo di un piede, rimediata quando facevo la Scuola Media. Volevo assolutamente partecipare ad Alessandria ai “Ludi Juveniles” di ginnastica, a cui ero stata ammessa. Avevo quindi evitato i medici, sopportando il dolore, ma alla fine del saggio ero stata obbligata a tagliare la scarpa perché il piede era diventato doppio dell’altro. Lo stesso ghiaccio che ho trovato a Bardonecchia in quest’anno che dicono eccezionale copriva, nell’ultimo anno di guerra, le strade di Casale, circondate di case non riscaldate. Portavamo delle scarpe sotto cui erano applicate alla punta e al tallone della suola, delle lunette di ferro evidentemente allo scopo di consumarle meno: ovviamente sul ghiaccio slittavano, e dopo un paio di giorni di dolore sopportato avevo scoperto – il mio solito medico, il dottor Pesce, era ancora “trattenuto” in Germania – nello studio di un vecchissimo medico che abitava nella casa di fronte alla mia, che una scheggia s’era staccata dalla caviglia destra. Non ricordo gessi, ma solo rigidi bendaggi, e al ginnasio, che allora era ospitato in via Trevigi, arrivavo zoppicando al braccio di un robusto fattorino della Banca, che si chiamava Calvi. E’ così che Casale continua ad insinuarsi prepotentemente coi ricordi, nella mia vita attuale, inducendomi a riflettere che siamo tutti figli della nostra infanzia e della nostra adolescenza, e legati ai luoghi in cui siamo cresciuti. Elena Cappellano A Casale si presenta il libro su Edoardo Agnelli Per la rassegna “LibrAria 2009” il Cir colo Giovanni Gentile e il Circolo San dro Guaschino organizzano la presen tazione «in anteprima nazionale» del libro di Giuseppe Puppo “80 metri di mistero. La tragica morte di Edoar do Agnelli”, con prefazione del magi strato Ferdinando Imposimato (Edi zioni Koinè). La presentazione si svolgerà a Casa le Monferrato sabato 21 febbraio alle ore 17.30 presso il punto vendita di via Piccaroli 11 della Libreria Coppo. L’autore parlerà del libro e del fatto di cronaca che lo ha ispirato, a otto anni di distanza, con il giornalista ca salese Massimo Iaretti. Gli organizza tori annunciano anche la partecipa zione di Marco Bava, amico di Edoar do Agnelli. ARTE E LETTERATURA L’opera del pittore di inizio Seicento è uno dei gioielli del Museo Civico Gesto d’amore verso il dialetto nell’era del web L’Autoritratto di Musso da Pansa al romanzo dell’attore Lombardi Quello sguardo che cattura... Copertina Il libro di Giuseppe Prosio e Piero Baldovino AA «Quattro o cinque spettacoli, sempre di sabato, tra ottobre e novembre, puntuali ad ogni autun no. Da venticinque anni. Nel nostro piccolo, un ri to che ha segnato il trascorrere del tempo, giusto in vendemmia e con l’arrivo dei primi tartufi. For se anche uno spontaneo gesto di amore verso dia letti che si ostinano a non morire. Forse un’azione di resistenza a dispetto di Internet, dei linguaggi informatici e di quant’altro ha mutato i sistemi di comunicazione. Forse la più longeva, di certo la più continua Rassegna di teatro in dialetto attiva in Piemonte». Così scrive Giuseppe Prosio, direttore artistico della stagione di Teatro in lingua piemontese di Moncalvo, coautore con Piero Baldovi no, direttore del Centro civico Montanari, del volume intitolato “25 ani ‘d Piemuntèis a Muncalv. La lingua piemontese in scena al Teatro Comunale” (Espansione Grafica, Castell’Alfero, 2007). Pubblicato in occasione delle nozze d’argento della lunga e fortunata stagione teatrale vernacolare, il libro si apre con la dettagliata e precisa raccolta dei cartelloni di tutti gli spettacoli presentati nell’arco di tempo dall’ottobre 1983 al novembre 2007. Seguono, nella parte centrale dell’opera, gli interventi tenuti da tre autorevoli relatori al convegno di apertura dell’ultima stagione. Il docente dell’università di Firenze, Leonardo M. Savoia, presidente della Società Linguistica Italiana, ha analizzato le caratteristiche morfosintattiche della lingua piemontese, soffermandosi sulla parlata di Moncalvo, in rapporto ad altre varietà dialettali. Il regista del Teatro delle dieci, Massimo Scaglio ne, ha ripercorso sull’onda dei ricordi personali il lungo viaggio teatrale della città di Moncalvo, a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale fino alle molte stagioni dedicate al teatro piemontese. Il drammaturgo e regista Luciano Nattino, fondatore della Compagnia artigiana “Angelo Brofferio”, si è soffermato sul teatro come metafora della vita ed esperienza felice di sintesi tra racconto e rito. Infine, nell’ultima parte del volume, la voce delle compagnie che hanno animato la 25ª stagione teatrale moncalvese dal 22 settembre al 17 novembre 2007. Insomma un’operazione di recupero della nostra bella parlata attraverso la messa in scena di commedie di grande semplicità, ma di elevata qualità, portatrici di valori universali trasmessi dalla saggezza popolare che correvano e corrono tuttora il rischio di essere dimenticati o perduti per sempre. Dionigi Roggero Caravaggesco Questa volta è stato utilizzato per la copertina di un libro appena pubblicato da Feltrinelli Grafica ed ex libris, 9ª edizione nel ricordo di Valentina Cavalli AA Nuovo riconoscimento letterario per uno dei quadri più ammirati della collezione del Museo Civico di Casale. A circa dieci anni dalla lunga citazione - fra l’altro centrale nell’economia del romanzo - dedicatagli dal giornalista e scrittore Giampaolo Pansa in una delle sue opere, l’autoritratto del pittore casalese Niccolò Musso, attivo all’inizio del Seicento, è stato scelto come immagine di copertina di un altro romanzo, “Le mani sull’amore”, scritto dall’attore toscano Sandro Lombardi e appena pubblicato da Feltrinelli. Un libro che “Il Venerdì di Repubblica” ha presentato così: «Un grande attore teatrale ri coverato (per mancanza di posto altrove) in un re parto psichiatrico. I pa zienti che gli raccontano le loro vicende. Nasce un romanzo tra realtà e fin zione». Per illustrare il quale è stata chiesta al Museo di Casale l’autorizzazione ad usare l’autoritratto che già aveva stregato Pansa, il quale nel ro- AA Il “Gruppo Arte Casale” sta organizzando la nona edizione della Mostra Collettiva Biennale Internazionale “Grafica ed ex libris”, che si terrà a Casale Monferrato dal 6 al 22 marzo presso il Palazzo Sannazzaro, via Mameli 63, con il Patrocinio del Comune di Casale, della Amministrazione Provinciale di Alessandria e della Regione. La mostra è un omaggio all’incisore torinese Erco le Dogliani (1888- 1929) le cui opere sono conservate presso la Biblioteca Civica di Castellamonte e in ricordo della giovane Valentina Cavalli, artista casalese drammaticamente scomparsa, che ha partecipato ad alcune edizioni della collettiva. Questi gli artisti invitati che hanno aderito alla rassegna: Agirba Ruslan (Ucraina), Albertin Nicola, Aslan Ismail (Turchia), Baeyans Martin (Belgio), Bajoni Ermes, Barbato Antonio, Bargero Enrico, Barola Pio Carlo, Beccaletto Cristiano, Baluardo Alessandro, Borksok Atti- la rassegna dal 6 al 22 marzo a palazzo sannazzaro Romanzi La copertina dell’opera di Lombardi e, in alto, quella del libro del casalese Pansa manzo del 1998 Ti con durrò fuori dalla notte, immerso nel clima degli anni di piombo, vi aveva fatto specchiare la gioventù del protagonista, il giornalista Bruno Viotti. Descrivendolo mirabilmente: «Il Niccolò Musso dell’autoritratto aveva un volto da ragazzo d’og gi, ma non di quelli cre sciuti a merendine, bensì un barabba povero, dal la vita sacrificata, con i tratti duri, scarni, qua si da teppista. Gli occhi scrutavano severi chi os Attesa all’Orticola: giovedì 26 arrivano le foto di Fusaro AA Il noto fotografo del verde Dario Fusaro sarà ospite della Società Orticola Casalese giovedì 26 febbraio alle 17 nel salone di Palazzo Sannazzaro a Casale in via Mameli. E’ cambiata infatti la sede dell’incontro (che doveva svolgersi nella sala del Parco Fluviale). L’artista-fotografo sarà affiancato dall’architetto paesaggista Gabriella Maz zola di Torino che farà da relatrice sul tema: “La natura crea il giardino: colori, forme, suggestioni”. Fusaro – autore di tutte le fotografie del recente libro sui giardini di Paolo Pejro ne e da anni collaboratore fisso di “Gardenia” e “Ville Giardini” – proietterà le immagini dei giardini più belli da lui visitati nel corso della sua carriera professionale. Relatori Dario Fusaro e Gabriella Mazzola giovedì 26 febbraio saranno a Casale per la Società Orticola servava il dipinto e sem bravano inquisirlo, con domande mute e aspre. Ma tutto era scabro in quel viso: i capelli metal lici, il profilo crudele del naso, la piega delle lab bra di una tristezza un po’ cattiva, il mento con una fossetta che ricor dava la ferita di un pro iettile». La sorella di Viotti, nel romanzo, conduce di fronte al quadro la protagonista femminile, Angela Mercier, e le rivela: «Questo è Bruno quando aveva, vent’anni. Tale e quale». E poi «Angela s’accorse che gli occhi di Niccolò Musso la turbavano. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle pupil le un po’ dilatate che le ordinavano di non rima nere lì, di non andarsene più via. E si scoprì in un inspiegabile stato di sog gezione. Il ragazzo del quadro la intimoriva e, insieme, l’attraeva, poi ché era differente da tut ti i maschi che fino a quel momento aveva incontra to. Lo sentiva di una vi talità antica e violenta, che non le sarebbe dispia ciuto conoscere, per con trastarla e, infine, per ce derle». Una figura caravaggesca ora accostata al romanzo di Lombardi, che la scheda editoriale introduce così: «Una clinica roma na, sulle rive del Teve re. Carlo scrive a Lucio per temperare il dolore e la profonda depressione che hanno fatto seguito alla fine della loro burra scosa relazione. Carlo è un artista di fama inter nazionale, Lucio gli si è messo a fianco prima co me discepolo attento, poi come amante volubile. È un progressivo abbando no all’amore, alla gelosia, alla dipendenza, e Carlo torna, con soprassalti di tenerezza, a rivisitare i momenti cruciali di que sto abbandono». Grafica ed ex libris La cartolina della nona edizione la (Ungheria), Bracchitta Sandro, Brazda Jiri (Rep. Ceca), Cabutti Lucio, Cavalli Gianpaolo, Cepauskas Alfonsas (Lituania), Cernecova Natalija (Lettonia), Colombotto Rosso Enrico, Conti Andrea, Coppa Lucio, Tavola rotonda: tema, la violenza AA «Valentina: una vittima della violenza». Sulla locandina della tavola rotonda che si terrà lunedì 23 febbraio, dalle 10, al salone Tartara di piazza Castello, c’è una sola immagine. E’ una fotografia sorridente di Valentina Cavalli, l’ex allieva del liceo scientifico che si è tolta la vita in estate, a Torino, sei anni dopo aver subito uno stupro: una violenza che ha segnato drammaticamente la sua vita e dalla quale non si è mai più ripresa, fino al tragico epilogo. In suo nome - è nata un’associazione, “L’albero di Valentina”, impegnata proprio per iniziative nel sociale, finalizzate a combattere la violenza attraverso campagne educative e informative. La tavola rotonda di lunedì è promossa dalle Conferenze di San Vincenzo in collaborazione con l’Istituto Balbo ed è destinata alle scuole superiori, anche in preparazione al concorso sul tema “La violenza nel mondo degli adulti e dei giovani” che metterà in palio una borsa di studio da 1000 euro (per l’elaborato vincitore del concorso che si terrà il 17 aprile). Sabato interverranno il vicepresidente della Provincia di Alessandria Maria Grazia Morando, il Procuratore della Repubblica di Casale Valeria Fazio, il vescovo Alceste Catella, l’assessore casalese alla Pubblica Istruzione Fabio Lavagno, il preside Gianni Abbate, gli insegnanti Vincenzo Moretti e Antonella Pintus, l’avvocato Tiziana Rota, nonché Massimiliano Orlan do e Angela Fazio delle Conferenze S. Vincenzo. Coppa Mauro, Corteggi Luigi “Cortez”, Damonte Mario, Disertori Andrea, Dugo Franco, Eandi Fernando, Fenchak Vasyl (Ucraina), Ferrigno Massimiliano, Galfrè Mauro, Ginepri Paola, Giorcelli Pier Giuseppe, Hayk Grigoryan, Kirkillo Peter Michael (Inghilterra), Kochak Peter (Slovacchia), Kriangkrai Kongkhanu (Tailandia), Lanari Lanfranco, Longaretti Trento, Gagnolato Cesco, Menegon Franco, Michalek Milos, Minar Jaroslav, Naydenov Lyubomir (Bulgaria), Obiora Obieze (Nigeria), Onida Maria Antonietta, Orlov Juri (Estonia), Ottria Nicola, Pan Yuan Shih (Taiwan), Panelli Piergiorgio, Patrone Stefano, Penna Erika, Penna Gianfranco, Pizzinga Simone, Robles David Morin (Bolivia), Rossi Laura, Salamone Alessandro, Schvarzman Mauricio (Argentina), Segatto Aldo, Sugimoto Ichibun (Giappone), Surbone Mario, Szilagyi Imre, Tabusso Francesco, Tarquinio Sergio, Thommen Fernando (Brasile), Tonelli Roberto, Tregambe Girolamo Battista, Van Damme Frank Ivo (Belgio), Wolf Remo, Zamboni Roberta, Zoltan Ven (Ungheria), Zuev Vladimir (Russia).