Quello sguardo che cattura

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Quello sguardo che cattura
Il Monferrato
Ve ne rdì 2 0 F e bbra i o 2 0 0 9
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I ricordi della scrittrice Elena Cappellano: la maestra Sosso, il cinema Moderno, un dito fratturato e il ginnasio in via Trevigi
Casale coperta di ghiaccio nell’ultimo inverno di guerra
Sacro Cuore, scoprendo che ero assolutamente incapace di procedere
sull’asse di equilibrio. E da allora le
cose non sono migliorate).
Complice il ghiaccio di Bardonecchia che quest’anno è abbondantissimo, mi sono fratturata il malleolo, come in una vecchia canzonaccia della guerra in Grecia.
Il medico si chiama Daghino
come il gestore del cinema
Ieri, alla visita di controllo al CTO,
ho scoperto che il medico che
avrebbe dovuto firmare il referto si
chiamava Daghino.
Subito la mia mente è tornata alla
biglietteria del vecchio cinema Moderno, gestito da un signore che
aveva proprio quel nome. Ci anda-
vamo, io e i miei, puntualmente la
domenica, alternandolo col Vittoria
e con il Politeama. Eravamo andati
lì anche subito dopo la Liberazione
(proiettavano film americani con i
sottotitoli in italiano) in mezzo ai
giovani che erano scesi in città e si
portavano ancora dietro con naturalezza il fucile.
A Casale c’era anche un negozio di
fotografo con lo stesso nome.
- Lei è monferrino? – ho chiesto al
medico quasi con sicurezza.
- Sì, come fa a saperlo? Sono di Sala
– E poi mi ha snocciolato i nomi dei
paesi che visita regolarmente perché ci stanno parenti e amici, paesi
che io raggiungevo in bicicletta.
Questo fatto ha addolcito un po’ la
tristezza della notizia che il gesso,
e le stampelle, li dovrò mantenere
Cultura
& spettacoli
Un libro da Moncalvo
per un’altra ventina di giorni.
E io che credevo di avere imparato a cadere!
Il polso destro rotto
e l’esame di ammissione
La prima frattura me la sono procurata a cinque anni, in occasione scolastica: l’ingessatura del polso destro fratturato mi ha fatto rischiare di non poter dare l’esame di
ammissione alla seconda elementare: da piccola ero specialista in salti, evidentemente. Ma avevo velocemente imparato a scrivere con
la sinistra, e un mese e mezzo dopo
mi ero trovata in una classe seconda di via Aporti, con una maestra
severissima, la signorina Sosso.
Più buffa la frattura del dito picco-
s a b ato p o m e r i g g i o 0
Casale oggi Santa Caterina durante una nevicata (foto Furlan)
AA Casale e le sue colline continuano ad entrare di prepotenza in tutti
i fatti della mia vita, anche in quelli
che ne sembrano più lontani.
Mi aggiro da molti giorni per la casa con un enorme gambale di gesso che io considero doppiamente
insopportabile perché, quasi priva
come sono da sempre di qualsiasi
senso di equilibrio (da bambina, volendo saltare la quinta, come allora
si poteva fare, per passare direttamente in prima Ginnasio, salvo trovarmi poi a sperimentare il primo
anno di riforma Bottai, avevo dovuto preparare un sacco di esami che
avevo dato in un’aula del Trevisio:
una sorta di piccola maturità. Avevo dovuto sostenere anche quello
di ginnastica, per il quale ero andata ad esercitarmi nella palestra del
lo di un piede, rimediata quando
facevo la Scuola Media. Volevo assolutamente partecipare ad Alessandria ai “Ludi Juveniles” di ginnastica, a cui ero stata ammessa.
Avevo quindi evitato i medici, sopportando il dolore, ma alla fine del
saggio ero stata obbligata a tagliare la scarpa perché il piede era diventato doppio dell’altro.
Lo stesso ghiaccio che ho trovato
a Bardonecchia in quest’anno che
dicono eccezionale copriva, nell’ultimo anno di guerra, le strade di Casale, circondate di case non riscaldate. Portavamo delle scarpe sotto cui erano applicate alla punta
e al tallone della suola, delle lunette di ferro evidentemente allo scopo di consumarle meno: ovviamente sul ghiaccio slittavano, e dopo
un paio di giorni di dolore sopportato avevo scoperto – il mio solito
medico, il dottor Pesce, era ancora “trattenuto” in Germania – nello studio di un vecchissimo medico
che abitava nella casa di fronte alla
mia, che una scheggia s’era staccata dalla caviglia destra. Non ricordo
gessi, ma solo rigidi bendaggi, e al
ginnasio, che allora era ospitato in
via Trevigi, arrivavo zoppicando al
braccio di un robusto fattorino della Banca, che si chiamava Calvi.
E’ così che Casale continua ad insinuarsi prepotentemente coi ricordi, nella mia vita attuale, inducendomi a riflettere che siamo tutti figli della nostra infanzia e della nostra adolescenza, e legati ai luoghi
in cui siamo cresciuti.
Elena Cappellano
A Casale si presenta il libro su Edoardo Agnelli
Per la rassegna “LibrAria 2009” il Cir­
colo Giovanni Gentile e il Circolo San­
dro Guaschino organizzano la presen­
tazione «in anteprima nazionale» del
libro di Giuseppe Puppo “80 metri di
mistero. La tragica morte di Edoar­
do Agnelli”, con prefazione del magi­
strato Ferdinando Imposimato (Edi­
zioni Koinè).
La presentazione si svolgerà a Casa­
le Monferrato sabato 21 febbraio alle
ore 17.30 presso il punto vendita di via
Piccaroli 11 della Libreria Coppo.
L’autore parlerà del libro e del fatto
di cronaca che lo ha ispirato, a otto
anni di distanza, con il giornalista ca­
salese Massimo Iaretti. Gli organizza­
tori annunciano anche la partecipa­
zione di Marco Bava, amico di Edoar­
do Agnelli.
ARTE E LETTERATURA L’opera del pittore di inizio Seicento è uno dei gioielli del Museo Civico
Gesto d’amore
verso il dialetto
nell’era del web L’Autoritratto di Musso da Pansa al romanzo dell’attore Lombardi
Quello sguardo che cattura...
Copertina Il libro di Giuseppe Prosio e Piero Baldovino
AA «Quattro o cinque spettacoli, sempre di sabato,
tra ottobre e novembre, puntuali ad ogni autun­
no. Da venticinque anni. Nel nostro piccolo, un ri­
to che ha segnato il trascorrere del tempo, giusto
in vendemmia e con l’arrivo dei primi tartufi. For­
se anche uno spontaneo gesto di amore verso dia­
letti che si ostinano a non morire. Forse un’azione
di resistenza a dispetto di Internet, dei linguaggi
informatici e di quant’altro ha mutato i sistemi di
comunicazione. Forse la più longeva, di certo la
più continua Rassegna di teatro in dialetto attiva
in Piemonte». Così scrive Giuseppe Prosio, direttore artistico della stagione di Teatro in lingua piemontese di Moncalvo, coautore con Piero Baldovi­
no, direttore del Centro civico Montanari, del volume intitolato “25 ani ‘d Piemuntèis a Muncalv. La
lingua piemontese in scena al Teatro Comunale”
(Espansione Grafica, Castell’Alfero, 2007).
Pubblicato in occasione delle nozze d’argento della lunga e fortunata stagione teatrale vernacolare, il libro si apre con la dettagliata e precisa raccolta dei cartelloni di tutti gli spettacoli presentati nell’arco di tempo dall’ottobre 1983 al novembre 2007.
Seguono, nella parte centrale dell’opera, gli interventi tenuti da tre autorevoli relatori al convegno
di apertura dell’ultima stagione.
Il docente dell’università di Firenze, Leonardo M.
Savoia, presidente della Società Linguistica Italiana, ha analizzato le caratteristiche morfosintattiche della lingua piemontese, soffermandosi sulla parlata di Moncalvo, in rapporto ad altre varietà dialettali.
Il regista del Teatro delle dieci, Massimo Scaglio­
ne, ha ripercorso sull’onda dei ricordi personali il
lungo viaggio teatrale della città di Moncalvo, a
partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale fino alle molte stagioni dedicate al teatro piemontese.
Il drammaturgo e regista Luciano Nattino, fondatore della Compagnia artigiana “Angelo Brofferio”,
si è soffermato sul teatro come metafora della vita
ed esperienza felice di sintesi tra racconto e rito.
Infine, nell’ultima parte del volume, la voce delle
compagnie che hanno animato la 25ª stagione teatrale moncalvese dal 22 settembre al 17 novembre 2007. Insomma un’operazione di recupero della nostra bella parlata attraverso la messa in scena di commedie di grande semplicità, ma di elevata qualità, portatrici di valori universali trasmessi dalla saggezza popolare che correvano e corrono tuttora il rischio di essere dimenticati o perduti per sempre.
Dionigi Roggero
Caravaggesco Questa
volta è stato utilizzato per la copertina di
un libro appena pubblicato da Feltrinelli
Grafica ed ex libris, 9ª edizione
nel ricordo di Valentina Cavalli
AA Nuovo riconoscimento letterario per uno dei
quadri più ammirati della collezione del Museo
Civico di Casale. A circa
dieci anni dalla lunga citazione - fra l’altro centrale
nell’economia del romanzo - dedicatagli dal giornalista e scrittore Giampaolo Pansa in una delle
sue opere, l’autoritratto
del pittore casalese Niccolò Musso, attivo all’inizio
del Seicento, è stato scelto come immagine di copertina di un altro romanzo, “Le mani sull’amore”,
scritto dall’attore toscano Sandro Lombardi e appena pubblicato da Feltrinelli. Un libro che “Il
Venerdì di Repubblica”
ha presentato così: «Un
grande attore teatrale ri­
coverato (per mancanza
di posto altrove) in un re­
parto psichiatrico. I pa­
zienti che gli raccontano
le loro vicende. Nasce un
romanzo tra realtà e fin­
zione».
Per illustrare il quale è
stata chiesta al Museo
di Casale l’autorizzazione ad usare l’autoritratto che già aveva stregato Pansa, il quale nel ro-
AA Il “Gruppo Arte Casale” sta organizzando la
nona edizione della Mostra Collettiva Biennale
Internazionale “Grafica
ed ex libris”, che si terrà
a Casale Monferrato dal
6 al 22 marzo presso il
Palazzo Sannazzaro, via
Mameli 63, con il Patrocinio del Comune di Casale, della Amministrazione Provinciale di Alessandria e della Regione.
La mostra è un omaggio
all’incisore torinese Erco­
le Dogliani (1888- 1929)
le cui opere sono conservate presso la Biblioteca
Civica di Castellamonte
e in ricordo della giovane Valentina Cavalli, artista casalese drammaticamente scomparsa, che
ha partecipato ad alcune
edizioni della collettiva.
Questi gli artisti invitati che hanno aderito alla rassegna: Agirba Ruslan (Ucraina), Albertin Nicola, Aslan Ismail
(Turchia), Baeyans Martin (Belgio), Bajoni Ermes, Barbato Antonio,
Bargero Enrico, Barola Pio Carlo, Beccaletto
Cristiano, Baluardo Alessandro, Borksok Atti-
la rassegna dal 6 al 22 marzo a palazzo sannazzaro
Romanzi La copertina dell’opera di Lombardi e, in
alto, quella del libro del casalese Pansa
manzo del 1998 Ti con­
durrò fuori dalla notte,
immerso nel clima degli
anni di piombo, vi aveva
fatto specchiare la gioventù del protagonista,
il giornalista Bruno Viotti. Descrivendolo mirabilmente: «Il Niccolò Musso
dell’autoritratto aveva
un volto da ragazzo d’og­
gi, ma non di quelli cre­
sciuti a merendine, bensì
un barabba povero, dal­
la vita sacrificata, con i
tratti duri, scarni, qua­
si da teppista. Gli occhi
scrutavano severi chi os­
Attesa all’Orticola: giovedì 26
arrivano le foto di Fusaro
AA Il noto fotografo del verde Dario Fusaro sarà ospite della Società Orticola
Casalese giovedì 26 febbraio alle 17 nel salone di Palazzo Sannazzaro a Casale
in via Mameli. E’ cambiata
infatti la sede dell’incontro
(che doveva svolgersi nella sala del Parco Fluviale).
L’artista-fotografo sarà affiancato dall’architetto paesaggista Gabriella Maz­
zola di Torino che farà da
relatrice sul tema: “La natura crea il giardino: colori, forme, suggestioni”. Fusaro – autore di tutte le fotografie del recente libro
sui giardini di Paolo Pejro­
ne e da anni collaboratore
fisso di “Gardenia” e “Ville Giardini” – proietterà le
immagini dei giardini più
belli da lui visitati nel corso della sua carriera professionale.
Relatori Dario Fusaro e Gabriella Mazzola giovedì 26
febbraio saranno a Casale per la Società Orticola
servava il dipinto e sem­
bravano inquisirlo, con
domande mute e aspre.
Ma tutto era scabro in
quel viso: i capelli metal­
lici, il profilo crudele del
naso, la piega delle lab­
bra di una tristezza un
po’ cattiva, il mento con
una fossetta che ricor­
dava la ferita di un pro­
iettile».
La sorella di Viotti, nel romanzo, conduce di fronte
al quadro la protagonista
femminile, Angela Mercier, e le rivela: «Questo
è Bruno quando aveva,
vent’anni. Tale e quale».
E poi «Angela s’accorse
che gli occhi di Niccolò
Musso la turbavano. Non
riusciva a distogliere lo
sguardo da quelle pupil­
le un po’ dilatate che le
ordinavano di non rima­
nere lì, di non andarsene
più via. E si scoprì in un
inspiegabile stato di sog­
gezione. Il ragazzo del
quadro la intimoriva e,
insieme, l’attraeva, poi­
ché era differente da tut­
ti i maschi che fino a quel
momento aveva incontra­
to. Lo sentiva di una vi­
talità antica e violenta,
che non le sarebbe dispia­
ciuto conoscere, per con­
trastarla e, infine, per ce­
derle».
Una figura caravaggesca
ora accostata al romanzo
di Lombardi, che la scheda editoriale introduce
così: «Una clinica roma­
na, sulle rive del Teve­
re. Carlo scrive a Lucio
per temperare il dolore e
la profonda depressione
che hanno fatto seguito
alla fine della loro burra­
scosa relazione. Carlo è
un artista di fama inter­
nazionale, Lucio gli si è
messo a fianco prima co­
me discepolo attento, poi
come amante volubile. È
un progressivo abbando­
no all’amore, alla gelosia,
alla dipendenza, e Carlo
torna, con soprassalti di
tenerezza, a rivisitare i
momenti cruciali di que­
sto abbandono».
Grafica ed ex libris La cartolina della nona edizione
la (Ungheria), Bracchitta Sandro, Brazda Jiri
(Rep. Ceca), Cabutti Lucio, Cavalli Gianpaolo,
Cepauskas Alfonsas (Lituania), Cernecova Natalija (Lettonia), Colombotto Rosso Enrico, Conti Andrea, Coppa Lucio,
Tavola rotonda:
tema, la violenza
AA «Valentina: una vittima della violenza». Sulla locandina della tavola rotonda che si terrà lunedì 23 febbraio, dalle 10, al salone Tartara di piazza Castello, c’è una
sola immagine. E’ una fotografia sorridente di Valentina Cavalli, l’ex allieva del liceo scientifico che si è tolta
la vita in estate, a Torino, sei anni dopo aver subito uno
stupro: una violenza che ha segnato drammaticamente
la sua vita e dalla quale non si è mai più ripresa, fino al
tragico epilogo. In suo nome - è nata un’associazione,
“L’albero di Valentina”, impegnata proprio per iniziative nel sociale, finalizzate a combattere la violenza attraverso campagne educative e informative.
La tavola rotonda di lunedì è promossa dalle Conferenze di San Vincenzo in collaborazione con l’Istituto Balbo ed è destinata alle scuole superiori, anche
in preparazione al concorso sul tema “La violenza nel
mondo degli adulti e dei giovani” che metterà in palio
una borsa di studio da 1000 euro (per l’elaborato vincitore del concorso che si terrà il 17 aprile).
Sabato interverranno il vicepresidente della Provincia di Alessandria Maria Grazia Morando, il Procuratore della Repubblica di Casale Valeria Fazio, il vescovo Alceste Catella, l’assessore casalese alla Pubblica
Istruzione Fabio Lavagno, il preside Gianni Abbate,
gli insegnanti Vincenzo Moretti e Antonella Pintus,
l’avvocato Tiziana Rota, nonché Massimiliano Orlan­
do e Angela Fazio delle Conferenze S. Vincenzo.
Coppa Mauro, Corteggi
Luigi “Cortez”, Damonte Mario, Disertori Andrea, Dugo Franco, Eandi Fernando, Fenchak
Vasyl (Ucraina), Ferrigno Massimiliano, Galfrè Mauro, Ginepri Paola, Giorcelli Pier Giuseppe, Hayk Grigoryan, Kirkillo Peter Michael (Inghilterra), Kochak Peter
(Slovacchia), Kriangkrai
Kongkhanu (Tailandia),
Lanari Lanfranco, Longaretti Trento, Gagnolato Cesco, Menegon Franco, Michalek Milos, Minar
Jaroslav, Naydenov Lyubomir (Bulgaria), Obiora
Obieze (Nigeria), Onida
Maria Antonietta, Orlov
Juri (Estonia), Ottria Nicola, Pan Yuan Shih (Taiwan), Panelli Piergiorgio,
Patrone Stefano, Penna
Erika, Penna Gianfranco,
Pizzinga Simone, Robles
David Morin (Bolivia),
Rossi Laura, Salamone
Alessandro, Schvarzman
Mauricio (Argentina),
Segatto Aldo, Sugimoto
Ichibun (Giappone), Surbone Mario, Szilagyi Imre, Tabusso Francesco,
Tarquinio Sergio, Thommen Fernando (Brasile), Tonelli Roberto, Tregambe Girolamo Battista, Van Damme Frank
Ivo (Belgio), Wolf Remo,
Zamboni Roberta, Zoltan Ven (Ungheria), Zuev
Vladimir (Russia).