Mobili e cartelle Nella classe sono stati inseriti mobiletti aperti, i

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Mobili e cartelle Nella classe sono stati inseriti mobiletti aperti, i
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Mobili e cartelle
Nella classe sono stati inseriti mobiletti aperti, i “mobili bucati” con vari ripiani, le “buche”, tante quanti sono i bambini, nelle quali
ciascuno può tenere il suo
materiale (cartella, quaderni, libri, giochi, merenda, eccetera). I mobili sono stati dipinti dalle insegnanti insieme ai bambini e poi
ognuno ha personalizzato la
sua “buca”. Affinché i bambini amino il luogo nel quale trascorrono otto ore della giornata, oltre alla funzionalità si è pensato
all’estetica; per questo sono stati
utilizzati colori vivaci e inserite diverse piante vere, frutto di un laboratorio di giardinaggio.
Libri e quaderni stanno nelle “buche”
e non si portano a casa… per questo la cartella
è piccola e leggera…
Il primo giorno eravamo emozionati,
volevamo vedere tutto!...
Ci è venuta voglia di entrare in punta di piedi
perché tutto è nuovo e prezioso…
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Agorà grande
A Fauglia, nel nuovo edificio scolastico gli alunni hanno subito mostrato entusiasmo e curiosità per il grande atrio illuminato dal
lucernario dove venivano accolti
al momento dell’ingresso. Così abbiamo trasformato l’atrio in una “Agorà grande” luogo di accoglienza e di scambio in attesa di entrare
nelle aule. Lo abbiamo
strutturato e utilizzato per favorire la capacità di ascolto e migliorare le relazioni: è diventato il nostro warm up collettivo.
La nuova scuola ci offre la possibilità
non solo di osservare il mondo al di là
delle vetrate, ma anche di vedere il cielo
attraverso il lucernario dell’Agorà…
Chissà quando nevicherà…
sembrerà che caschino le nuvole…
Nell’Agorà grande possiamo riunirci,
dialogare, conoscerci tutti,
raccontarci esperienze,
esprimere le proprie opinioni
come nel foro romano, essere amici,
fare riunioni allo scopo di trovare punti
comuni, esporre e superare problemi,
cercare di decidere regole giuste per tutti…
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Agorà piccola
È una pedana di legno alta 20/25 centimetri che si trova in ogni aula e permettere di accogliere, seduti, tutti i ragazzi della classe.
Come nella polis greca, l’agorà
è lo spazio vissuto da tutti e vi si svolgono attività diverse, purché concordate e regolamentate.
Nell’agorà si possono fare conversazioni collettive guidate dall’adulto, cori, letture silenziose e solitarie o ad alta voce e in gruppo,
spettacoli.
Nell’Agorà si possono fare tante cose
però ci sono delle regole da rispettare...
In questo spazio possiamo leggere,
cantare, fare teatro...
Qui stò bene,
mi sembra di leggere in vacanza...
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Salotti
Nelle classi quarte e quinte sono presenti, ormai in tutte le scuole, divanetti e poltroncine: i salotti per la lettura, la conversazione, i
giochi didattici e per l’apprendimento
dell’inglese. In alcune scuole, i ragazzi delle classi quinte hanno attivato la videoteca per la solidarietà, gestita insieme da alunni,
insegnanti e genitori.
Il ricavato delle cassette date a noleggio viene utilizzato in azioni di aiuto decise dal consiglio di interclasse.
Dal consiglio delle bambine e dei bambini
Scuola “Danilo Dolci” di Cenaia
21 novembre 2006
… I rappresentanti di V hanno detto
che la videoteca funziona bene e che
col prestito delle cassette a offerta abbiamo
già raccolto circa 50 euro…
Ci rivediamo nel mese di dicembre,
verso Natale. Ciao a tutti! Il presidente
16 marzo 2007
… I ragazzi di IV e V scriveranno
una lettera di ringraziamento alla mamma
che ci ha fatto costruire i divanetti
per la lettura. Abbiamo pensato di comprare
anche un mazzo di fiori e regalarglielo…
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Laboratori in classe
In ogni classe sono stati introdotti dei laboratori di matematica, italiano, scienze e inglese e una postazione informatica con due
computer dotati di cuffie e stampante;
i software usati sono autocorrettivi e personalizzati. I laboratori sono luoghi per l’attività individuale o a coppie, piccoli spazi arredati con
un tavolo grande
e una mensola che accoglie strumenti e materiali utili. Ogni laboratorio ha un nome ed è dotato delle istruzioni per l’uso corretto e
autonomo. I laboratori
vengono utilizzati per attività di recupero, rinforzo e approfondimento, liberamente scelti dai ragazzi ma anche programmati insieme agli
insegnanti.
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Laboratori della scuola
Laboratorio di lingua inglese - Scuola “Danilo Dolci” di Cenaia
Sin dall’inizio, avere un’aula a completa disposizione per le attività di lingua straniera è stata l’opportunità di realizzare un sogno da
sempre sognato:
l’uso della lingua straniera doveva essere “obbligato” dal contesto, doveva essere il passpartout di accesso ai giochi, agli strumenti, agli
oggetti, allo stare insieme.
Da qui ha preso corpo piano piano, in un processo di lavoro in progress,l’idea di un’aula-laboratorio come luogo interattivo, da usare e
utilizzare per un
apprendere facendo. Sono stati realizzati così gli angoli-funzione, ovvero spazi deputati a specifiche attività, pensate in modo da favorire
il lavoro di coppia e
di piccolo gruppo, e l’uso indispensabile della lingua straniera. Ecco l’angolo dei saluti, l’angolo della programmazione delle attività,
l’Agorà, il Teatrino, la
zona computer e l’angolo dei materiali di lavoro in autogestione. Alcuni vengono utilizzati a ogni incontro perché ci aiutano nelle ritualità
di inizio e di congedo,
altri vengono utilizzati periodicamente secondo le necessità. Non tutto è ancora perfettamente rodato, l’esperienza quotidiana suggerisce
modifiche e
correzioni, i bambini propongono nuove idee, i materiali diventano obsoleti rapidamente e c’è bisogno di costruirne di nuovi. Ma per
vederli più da vicino e
capirne il loro funzionamento proviamo ad entrare in aula insieme a un gruppo di bambini. In fila davanti alla porta, l’ora di inglese sta
per cominciare…
Ancor prima di entrare, si ha l’impressione che quell’aula non sia proprio come le altre: sulla porta all’esterno, le sagome di due
personaggi molto amati
dai bambini salutano chi entra con un Hello!a connotare subito l’identità “inglese” del luogo. Aperta la porta, una linea rossa sul
pavimento segnala un confine
da attraversare, un lasciare qualcosa per trovare altro: prima di attraversarla si parla italiano, una volta oltrepassata si parla inglese. A
destra e a sinistra
della porta una serie di facce con differenti espressioni dichiarano il proprio stato d’animo invitando chi entra a fare altrettanto. È qui
che l’insegnante accoglie
e saluta i bambini, li invita a oltrepassare la linea e a pensare un attimo al proprio stato d’animo per un approccio positivo alle attività.
Finalmente dentro,
l’aula accoglie bambine, bambini e adulti con tre grandi tavoli e con sedie di un gradevolissimo color arancio. Su ogni tavolo si trovano
le “isole” con i
materiali condivisi. A destra della porta troviamo il pannello della programmazione delle attività. È suddiviso in due parti: una per la
programmazione degli
obiettivi e dei temi di lavoro di un determinato periodo, l’altro per la pianificazione delle attività di ogni singola lezione. Sono stati
costruiti alcuni cartoncini
che riportano le varie attività ( story time, singing, writing, ball game, computer time…). All’inizio di ogni lezione, in base agli obiettivi
programmati, si concordano
le attività, e il responsabile di turno ha il compito di scegliere i cartoncini adatti e di attaccarli in sequenza al pannello; via via che le
attività termineranno
provvederà a staccarli segnalando quanto è stato fatto e quanto resta da fare. Il responsabile di turno ha anche il compito di registrare
le assenze, di
aggiornare il pannello-calendario a dischi girevoli e di scrivere la data alla lavagna in un rimando di domande e risposte riguardo a
stagioni, mesi, giorno e data
- naturalmente in inglese - con tutti i compagni. A sinistra della porta c’è l’agorà costituito da due scaffali libreria con il lettore di
cassette audio e di CD. Sui
piani ad altezza dei bambini si trovano i materiali di lettura e di consultazione; sui ripiani più alti stanno i materiali dell’insegnante. È
questo l’angolo dove
insegnante e bambini si siedono per ascoltare o leggere le storie o imparare una canzone; è ancora qui che il gruppo si siede per i
giochi in cerchio o per le letture
individuali. Adiacente a questo angolo si trova l’area computer: quattro postazioni in rete serviti da cuffie a cui possono lavorare fino a
otto bambini contemporaneamente.
Nell’angolo opposto all’Agorà si trova il Teatrino, due semplici stecche di legno a sorreggere i drappeggi della scena e a formare uno
spazio
nascosto dove i bambini, non visti, possono far parlare pupazzi e marionette. È un angolo ambito, appena si può si scappa dietro a
inventare scenette buffe
e irriverenti, però a volte mancano le parole. Allora ci mettiamo all’opera e scriviamo le battute che ci interessano, le studiamo e poi le
proviamo. I testi vengono
scritti al computer, stampati e raccolti insieme ai pupazzi, così da averli a portata di mano quando servono. A seguire troviamo una
lavagna. Sì, c’è anche
la lavagna, una lavagna bianca per pennarelli che proprio perché bianca mette in crisi i bambini quando trovano sui libri che in inglese
lavagna si dice blackboard(
bella occasione per smontare e rimontare conoscenze ed esperienze). L’area dei materiali di lavoro in autogestione è finalizzata ad
attività di studio e di
ripasso. Ci sono tavole lessicali e tavole delle funzioni linguistiche utili per attività individuali, materiali per le attività di speakingda
effettuare in coppia o in
piccolo gruppo. La lezione sta volgendo al termine, è il momento di riordinare i materiali, di lasciare nell’aula un’atmosfera accogliente
per chi ci seguirà. Prima
di andare, un breve commento sul tempo trascorso insieme, e un saluto di congedo. Anche per questo ultimo rituale, alcuni fumetti
sulla porta ci strizzano
l’occhio e ci aiutano a scegliere quello giusto prima di varcare a ritroso la linea rossa e recuperare la propria identità linguistica. Grazia
Merotoi
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Laboratorio di pittura e tavolozza di Stern - Scuola elementare di Santa Luce
A Santa Luce ogni anno scolastico inizia con attività incentrate sulle arti plastiche: si dipinge, si costruisce, si modella anche con
materiali di recupero. Esiste
nella scuola un archivio di immagini d’arte scelta dai bambini e dagli insegnanti che offre spunti nella fase di produzione e può essere
liberamente consultato. I
bambini non solo incontrano l’opera d’arte attraverso le immagini, ma lavorano anche con artisti contemporanei. Nel 2006, guidati
dall’artista Letteria Giuffrè
Pagano, hanno rielaborato l’Apocalisse di Enrico Baj.
Si è scelto di acquistare la “Tavolozza di Stern” perché è uno strumento funzionale a queste attività. Prende il nome dal suo ideatore,
Arno Stern (1924) che ha
dedicato la sua vita alla ricerca dell’ “Espressione che rende liberi” e ha aperto il suo primo atelier a Parigi nel 1949.
La “Tavolozza di Stern” disciplina la tecnica della pittura: la parte superiore ha dei fori distanziati dove si collocano le tazzine dei colori
con accanto almeno due
tipi di pennelli diversi. I pennelli appartengono al colore e non a chi li usa. Grazie a questo mobile, le tinte rimangono sempre brillanti
e ben identificabili nella
scala cromatica. Nel piano inferiore della “Tavolozza” vengono tenuti gli straccetti per pulire, perché anche il riordino fa parte dell’attività.
Ci sono tanti buchi paralleli: in una fila
si mette l’acqua, mentre nell’altra i colori.
Tra una buca e l’altra c’è un rialzo con
due scanalature per appoggiare i pennelli.
È molto comoda perché ha i portacolori
e non mi devo preoccupare che il bicchiere
dell’acqua mi cada.
È bella perché i colori sono già pronti…
È comoda perché si sta dritti…
Ci sono i pennelli per tutti i colori…
La pittura rende più bella la scuola…
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TEMPI FLESSIBILI
Un’organizzazione diversa dello spazio prevede anche tempi diversi, tempi “flessibili”. L’aula è il cuore dell’organizzazione scolastica.
Ogni spazio di lavoro (tavoli, agorà, computer, laboratori) deve essere ben definito (che cosa ci si fa, con quali materiali, chi ci può
andare e quando) tramite
un’apposita segnaletica che ne individua le regole. Gli spazi sono attrezzati con materiali, strumenti, oggetti, schede con cui i bambini
possono lavorare da soli
(individualmente e in piccoli gruppi): per questo le indicazioni su come svolgere le attività devono essere chiare, facilmente eseguibili,
avere un inizio e una fine,
ed essere elencate su un cartellone. Quest’anno si è potuta applicare una buona dose di flessibilità. Il gruppo classe si è aperto (si è
aperta molto spesso anche la
parete divisoria a pannelli scorrevoli) per momenti di lavoro a classi unite, per gruppi a classi aperte, per attività di laboratorio. Si sono
verificate anche diverse
variazioni d’uso nelle ore destinate a specifiche discipline a favore di altre attività quali interventi di esperti, uscite, laboratori di didattica
ambientale, di creatività,
di educazione ai linguaggi teatrali.
Dal Consiglio di Classe
delle bambine e dei bambini
Scuola di Lorenzana
20 marzo 2007
… I rappresentanti della classe IV
propongono anche la realizzazione
di alcuni semafori alle porte dei bagni
in modo da rendere più ordinate le uscite.
Nell’aula ci sono i “misuratori del tempo” che consentono ai bambini di controllare la durata del lavoro che debbono svolgere. I
“misuratori” aumentano l’autonomia
e l’indipendenza (non è più l’insegnante a dire che un’attività è finita). Il calendario è strumento fondamentale per la gestione delle
attività settimanali e
quotidiane: viene concordato con gli alunni, esposto su un pannello in modo che sia visibile e contiene anche le presenze degli
insegnanti e il loro orario. Altri
strumenti possibili per attivare l’autonomia dei bambini sono la segnaletica per la toilette, la scatola per gli oggetti smarriti, l’elenco dei
turni e degli incarichi ai
tavoli e a mensa…
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Durante la settimana, ciascun bambino deve portare avanti attività personali, che può svolgere sfruttando tutti gli spazi di tempo a
disposizione. Nello stesso
momento si possono fare più attività, anche relative ad ambiti disciplinari diversi. Sono previsti un momento di alfabetizzazione, cioè di
apprendimento di tecniche
e di metodologie: la creatività individuale ha tante più possibilità di esprimersi quanti più strumenti e occasioni ha per cimentarsi… Per
facilitare l’apprendimento
della scrittura, della lettura, della matematica abbiamo sperimentato varie modalità e creato nuovi strumenti, come i quaderni in uso nelle
classi
prime e seconde, prodotti dalla scuola con l’aiuto di un esperto.
Anche i genitori si sono impegnati molto: a Lorenzana, per esempio, hanno costruito un gioco per imparare la grammatica.
All’inizio dell’anno scolastico scegliamo insieme ai bambini gli argomenti da affrontare nei vari ambiti disciplinari, in modo che essi siano
consapevoli del processo
educativo, e li scriviamo su pannelli e cartelloni.
La classe intesa come comunità di ricerca vede gli allievi protagonisti attivi dei percorsi di apprendimento attraverso la condivisione degli
obiettivi e dei contenuti,
la progettazione delle attività e dei prodotti finali, la condivisione del senso e delle modalità della valutazione.
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Dal Consiglio di Classe delle
bambine e dei bambini
Scuola di Fauglia
22 novembre 2006
I bambini di classe I e II
vorrebbero vedere
anche loro i robot che
gli esperti informatici
hanno presentato ai più grandi…
Alcuni bambini di classe III
invece chiedono
se possono fare delle proposte
per gli argomenti dei progetti
da svolgere.
Si decide di accogliere la proposta,
da attuare all’inizio del prossimo
anno scolastico.
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RELAZIONI COOPERATIVE
“Dar voce ai bambini” vuol dire renderli protagonisti delle esperienze didattiche, consapevoli del significato di “stare a scuola” fiduciosi
negli adulti che stanno
al loro fianco, capaci di ascoltare e farsi ascoltare. In un’aula dove i bambini lavorano spesso “per gruppi”, noi insegnanti abbiamo
dovuto imparare ad “abbassare”
il tono della voce rispetto a quando parlavamo alla classe intera, creando un clima più sereno.
Dal Consiglio di Classe
delle bambine e dei bambini
Scuola di Cenaia, 23 gennaio 2007
Quando si è aperta la riunione
abbiamo parlato del “Progetto
Giardino”. Le classi disegneranno
il progetto e poi inviteremo anche
il sindaco e i tecnici che faranno
il progetto vero…
Altre proposte: estendere
la raccolta dei tappini
fatta per acquistare le carrozzelle
per i disabili…
Sentire se fosse possibile scambiare
qualche volta il gelato di un turno
della mensa con le lasagne
dell’altro turno…
Coinvolgere i bimbi di I in giochi
con le altre classi per evitare
che tirino la sabbia e i sassi
e facciano le buche quando sono
in giardino.
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La classe prende vita come gruppo sin dai primi giorni di scuola: si eleggono i rappresentanti di classe, se ne definiscono i ruoli e le
competenze, si rinnovano le
cariche secondo modalità condivise… Nei consigli di interclasse con insegnanti e genitori, i rappresentanti si fanno portavoce della propria
classe: relazionano,
avanzano proposte, fanno presenti problemi e necessità. Non sempre tutto funziona come sarebbe necessario, ma niente di male: ogni
regola o regolamento può
e deve essere ridiscusso e rivisto.
Dal Consiglio di Classe
delle bambine e dei bambini
Scuola di Fauglia
22 novembre 2006
Per la mensa, ci si accorda perché
i responsabili dei tavoli con il loro esempio
suggeriscano e cerchino di convincere
i compagni ad assaggiare il cibo,
a non sprecarlo e a mantenere
il più possibile un tono di voce basso.
Si segnala che spesso il materiale
non viene riposto bene nel vassoio
al centro dell’isola.
Si decide allora che il responsabile
faccia l’inventario al termine delle lezioni.
Spesso si vedono anche penne o lapis
rosicchiati, perciò si decide che:
nelle classi 1° e 2° si scrive il nome
sul lapis, mentre per le classi 4° e 5°
si suggerisce di porre più attenzione
ai compagni cha hanno questa abitudine,
per aiutarli a migliorare.
Sul pulmino la situazione è migliorata:
si propone di fare giochi a coppie
tra i bambini seduti accanto.
Dal Consiglio di Classe
delle bambine e dei bambini
Scuola di Lorenzana
20 marzo 2007
I rappresentanti della classe V
desidererebbero computer nuovi,
lo scuolabus nuovo, gli specchi nei bagni
per potersi aggiustare…
inoltre avanzano le stesse richieste
delle altre classi: tendine per le finestre,
giochi per il giardino, sostituzione
degli avvolgibili.
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Bibliografia di riferimento
I saperi dell’educazione. Aree di ricerca e insegnamento universitario, (a cura di F. Cambi, P. Orefice, D. Ragazzini), Firenze, La Nuova Italia, 1995.
Rapporto sull’Istruzione in Toscana, a.s. 2003-2004, (a cura di G. Bernardi e L. Nuti), Pisa, Plus, 2005.
F. Cambi, Monitorare la qualità del sistema scuola. Osservazioni, in ‘Scuola ’, Periodico dell’IRRE Toscana, n. 2, maggio-agosto 2005.
F. Cambi, Studi sulla Formazionen°2, 2004, Bologna Ed. Gedit..
Rapporto sull’Istruzione in Toscana, a.s 2005, (a cura di G. Bernardi e L. Nuti), Pisa, Plus, 2006.
J. Lave - E. Wenger, Situated cognition: Legitimate peripheral participation, New York, Cambridge University Press, 1991.
M. Orsi, Educare alla responsabilità nella globalizzazione, Bologna, EMI, 2002.
M. Montessori, La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999.
M. Orsi, A Scuola Senza Zaino, Trento, Erickson. 2006.
M. Orsi, L’organizzazione come comunità di pratiche,in ‘L’Educatore ’, 2006/2007, n. 5.
E. Wenger - R. McDermot - W. M. Snyder, Coltivare comunità di pratica, Milano, Guerrini e Associati, 2007.
Testi di Idana Pescioli
Com’era l’acqua: i bambini di Firenze raccontano, Firenze, La Nuova Italia, 1967.
La prima scuola: gli adulti all’opera con i bambini dai 3 ai 5 anni, Roma, Editori Riuniti, 1972.
Attività extrascolastiche: storia e analisi di una esperienza estiva sul tempo libero, Roma , Armando, 1973.
Cominciare dai maestri: qualificazione professionale e sociale degli operatori scolastici di base, Firenze, Guaraldi, 1977.
I bambini e le consegne: il problema morale-educativo nelle ricerche di Pierre Bovet, Roma, Bulzoni, 1979.
Qualificare la prima scuola: dalla didattica “materna” alla didattica sperimentale, Bergamo, Juvenilia, 1983.
Costruire percorsi innovativi: i presupposti della sperimentazione didattica nella scuola di base, Roma, Bulzoni, 1984.
Progettare per una cultura di pace: 1) Guida alla mostra, 2) Atti dell’incontro, GUSIAS, Firenze 1986-1987.
Per una cultura di nonviolenza: acquisire e vivere le consapevolezze più urgenti attraverso la “coscienza dell’infanzia”,Firenze, GUSIAS, 1988.
Progetti e percorsi per cambiare la cultura: ricerca e didattica fra Università-Scuola-Territorio, Firenze GUSIAS, 1986-1992.
Progetti e percorsi per cambiare la cultura: rappresentazioni e progetti dei bambini fra Scuola e Territorio. Ricerca sperimentale e Didattica innovativa, Firenze,
GUSIAS, 1993.
Metodologia e didattica oggi, in AA.VV., I saperi dell’educazione: aree di ricerca e insegnamento universitario,Firenze , La Nuova Italia, 1995.
Una scuola fra gli olivi: esperienze e proposte per una nuova cultura agli albori della democrazia,Firenze, GUSIAS e Edizioni Cultura Pace, 1996.
Per una Cultura di Libertà e Nonviolenza fino dalla Prima Scuola: i prodotti culturali dei bambini nei Progetti di Ricerca Sperimentale e Didattica Innovativa fra
Università Scuola
Territorio, Firenze, GUSIAS e Polistampa, 1998.
Per una cultura di libertà e nonviolenza fino dalla Prima Scuola: i prodotti culturali nei Progetti di Ricerca Sperimentale e Didattica Innovativa fra Università Scuola - Territorio,Firenze,
GUSIAS e Polistampa, 1999.
Sul mondo, la pace, Firenze, Morgana Edizioni, 2000.
La Scuola dell’Utopia ovvero il Progetto Partecipato: fatti e storie di ordinaria follia pedagogica, Roma, Bulzoni, 2001.
Per essere nonrazzisti, Firenze, Morgana Edizioni, 2002.
ISBN 88-89033-68-1
978-88-89033-68-5
Finito di stampare nel mese di giugno 2008
dalla Tipografia Bandecchi & Vivaldi - Pontedera
Impianti ScreenService
per conto di MORGANA EDIZIONI DI ALESSANDRA BORSETTI VENIER
Via dei Baldovini 4, 50126 Firenze - Italia
www.morganaedizioni.it
Orizzontalmente 7
N. 1 SUL MONDO, LA PACE
Idana Pescioli - GUSIAS
N. 2 MURI DI GOMMA
Bambine e Bambini impegnati a migliorare la città
a cura di Raffaella Grilli
N.
3 UN DISEGNO TUTTO MIO
Segni e significati nel vissuto emozionale, percettivo e artistico dei bambini
a cura di Sonia Forsi
N. 4 PERCORRERE L’ORIZZONTE
Bambine e Bambini alla scoperta delle loro abilità
a cura di Tiziana Torri
N. 5 È UN MIO DIRITTO
Laboratorio di progettazione partecipata con le Bambine e i Bambini
a cura di Emiliano Accardi
N. 6 C’È UNA GIRAFFA IN BIBLIOTECA
La Biblioteca dei Ragazzi che accoglie e migra
N. 7 SENZA ZAINO!
Una scelta pedagogica innovativa
Daniela Pampaloni
a cura di Laura Nuti