27 luglio 2014 - Frontiera Rieti

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27 luglio 2014 - Frontiera Rieti
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RIETI
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Sanità, ancora preoccupazioni
uove fibrillazioni nella sanità reatina,
stando alle notizie di stampa che ventilano il possibile funzionamento “a singhiozzo” del laboratorio analisi dell’ospedale “de
Lellis”. In merito, preoccupazione viene espressa dalla Pastorale della salute: da parte
dell’ufficio diocesano, l’auspicio che l’Ausl
provveda al più presto a smentire «queste allarmanti notizie sulla quasi chiusura dell’unico laboratorio analisi della nostra provincia».
N
Domenica, 27 luglio 2014
Il ricordo di padre Riziero Lanfaloni
artefice dell’opera che svetta sul Terminillo
Quel tempio
nuovo miracolo
di Francesco
Il francescano conventuale umbro
sul monte ascoltava la voce di Dio,
quasi una missione per un’impresa d’arte
che si può considerare un prodigio del santo
la parola
del vescovo
A tutti l’augurio
per un’estate
ricca di luce
DI
L’
DI DELIO LUCARELLI *
M
entre mi accingo a scrivere un
breve saluto in occasione delle ferie estive leggo sulla stampa molte cattive notizie che ci giungono dal medio oriente, che si aggiungono alle tristi vicende che ogni
giorno non sembrano risparmiare il
nostro Paese, dagli omicidi alle conseguenze disastrose della crisi economica, dallo sfaldamento delle famiglie alla crisi dei rapporti interpersonali.
Ad una estate, almeno per ora, senza
I nostri paesi tornano vivi d’estate
sole, sembra affiancarsi una vita senza luce. Ma noi sappiamo che non è
così, che la luce brilla sempre, che dopo il buio avremo di nuovo la luce.
Con questo pensiero e questi sentimenti saluto con piacere quanti verranno nelle nostre terre a passare un
periodo di riposo. Rivolgo anche la
mia parola di amicizia alle persone
anziane e a quanti si trovano in condizioni difficili per la cattiva salute o
per i problemi economici. In questo
anno della famiglia invito quanti si
trovano a vivere situazioni di crisi e di
prova a cercare soluzioni praticabili e
concrete per continuare a credere in un
progetto di vita comune, per se stessi,
per i figli, per i parenti prossimi.
A tutti sono vicino con la preghiera e
con l’amicizia più sincera e cordiale.
* vescovo
Per il “Perdono d’Assisi”
marcia a Poggio Bustone
del “Perdono d’Assisi” vieLnea ricorrenza
festeggiata con fervore nel mondo
francescano. Nella Valle Santa reatina, tra
i festeggiamenti spiccano quelli al santuario particolarmente legato al messaggio del perdono, Poggio Bustone, dove
Comune e Pro loco insieme ai Frati Minori
e al Cai organizzano la “Marcia del perdono”. Apertura venerdì primo agosto con
il concerto della banda del paese alle
21.30. Il 2 agosto Messa al santuario alle
11 e alle 17; il pomeriggio per i marciatori sarà a disposizione gratuitamente un
pullman da Rieti (ritrovo alle 15.30 al piazzale del Cimitero) e da Poggio Bustone,
OTTORINO PASQUETTI
ultima volta che intervistai
padre Riziero Lanfranconi
fu per Frontiera. Non
raccontai proprio tutto. Tralasciai
i risvolti spirituali. Riscendendo
in città dal monte Terminillo, mi
risuonava all’orecchio lo
scherzoso modo del padre mio
amico di spiegare il carattere dei
reatini. Ci definì “acquagnoli”
sorridendo, perché i nostri padri
avevano vissuto per secoli nella
palude a basso, ricavandone il
carattere di persone meno
interessate alle questioni
pubbliche e più alle proprie,
restie a ribellarsi a soprusi,
ribalderie, angherie. Lui, invece,
era stato spesso autoritario e
imperioso per rimuovere gli esiti
negativi di quel difetto
caratteriale che abbondava nelle
deliberazioni delle autorità locali.
Ebbi la certezza che il padre era
entrato in uno spazio temporale
e spirituale in cui il desiderio era
di ricercare l’umiltà, virtù che ai
tempi giovanili gli aveva fatto
penuria, bisogna ammetterlo. Gli
era scappata la pazienza molte
volte e questo si sapeva, per
ritardi e incaponimenti
burocratici. L’altro che mi colpì
fu che il tempio, risultato da un
impeto giovanile scaturito dal
programma fiammeggiante degli
inizi, doveva essergli stato
suggerito, come diceva aprendo il
suo bel volto al sorriso, dal suo
Francesco. Sciando, la velocità fa
fischiare il vento. E il vento ti
parla. La voce che diceva di udire
era di un Essere che lo sovrastava.
Gli ritornava in sogno, come agli
antichi profeti, e nella preghiera
silenziosa esercitata tra le mura
della chiesetta degli alpini o
scendendo veloce lungo i crinali
della Cinzano, sempre nel
silenzio di cui il vento era il
padrone. Forse pensò che fosse
l’Angelo del Signore, così come
accadde ad Elia.
Ebbi a dirgli se quell’arte che
figurava prorompente entro il
tempio, sua creatura, e l’essenza
tutta umbra in modo traboccante
e lo spirito che vi si respirava, e le
Come di consueto, nell’approssimarsi del
mese di agosto il vescovo diocesano ha voluto indirizzare un pensiero – diffuso attraverso i media locali – per augurare a
tutti buone vacanze.
mosaico
Terminillo, anni Cinquanta: operai al lavoro all’erigendo “templum pacis”
per radunarsi al centro visite del Lago Lungo: da qui partirà la marcia a
piedi lungo il “Cammino di Francesco” che giungerà al santuario, dove
seguirà la benedizione con la reliquia
di san Francesco e la Messa, quindi cena e serata in allegria. La sera di domenica 3, in piazza Regina Elena, proiezione del film Il Cammino di Francesco ,
di Andrea Cherubini e Salvatore Braga.
Concerto a Greccio
I
l 2 agosto in programma un’iniziativa anche a Greccio: la serata “In ascolto di Frate Francesco”. Alle 19.30,
al santuario francescano, concerto col
frate chitarrista Federico Fiore, la voce
di Franco Grossi e Barbara Fornara alla tastiera. A seguire cena (offerta dai
locali comitati festeggiamenti) e lotteria, con partecipazione gratuita, avviando con l’occasione una raccolta di
fondi per realizzare un reliquiario artistico.
pubblicata qui sopra
ai lavori di coL(sia fotoriferisce
struzione della zona absidale)
è tratta dal libro che illustra arte, storia e messaggio spirituale del templum pacis terminillese, che sarà presentato il pomeriggio del 18 agosto. Il volume, edito grazie alla Fondazione Varrone e caratterizzato
da un ricco corredo fotografico,
documenta anche la lunga opera di edificazione del tempio
votivo, fino alla consacrazione
avvenuta nel 1964 (di cui si festeggia quest’anno il 50°).
ome annunciato, è stata
inaugurata sabato scorso al
Terminillo la mostra
opere di quegli artisti che le
internazionale di illustrazione per
avevano realizzate e che lui aveva
l’infanzia L’InCanto del Creato,
scelto uno ad uno e chiamato dal
collegata alle celebrazioni per il
Perugino, rispondevano ad una
50° del tempio di S. Francesco.
sua particolare estetica mirata,
I pannelli espongono disegni di
uniforme allo spirito
artisti di diversa provenienza che
francescano, con ambiente e
ripercorrono col linguaggio dei
raffigurazione, ispirata ad una
piccoli la lode cosmica del
Il logo della mostra
catechesi progettata per portare a
Poverello d’Assisi. Agli autori,
Cristo le anime dei terminillesi,
spiega Manuela Marinelli, che è
avendo per “sussidio didattico” il
curatrice della mostra insieme a Barbara Pavan, «è stato
creato di quassù, la neve, il sole e
chiesto di ispirarsi liberamente al Cantico di san
le bellezze del trittico di
Francesco, senza tenere necessariamente conto dei suoi
bisogna dire che la erezione del
Sassetelli. Non me li recitò, ma
aspetti letterari o del suo significato religioso. Ciascun
tempio del Terminillo fu
fece un richiamo ai versetti del
artista ha dunque fornito la sua interpretazione per
possibile grazie ad un prodigioso
Salmo 68: «Loderò il nome di Dio
rendere visibile una favola vera di ottocento anni fa che
miracolo del santo. Se fosse stato
con il canto, lo esalterò con azioni di
si è in larga misura snocciolata nel nostro territorio».
operato in quegli anni di Leone,
grazie e poiché mi divora lo zelo per
Scorrendo le immagini esposte, ecco emergere «quattro
Angelo e Rufino, i tre compagni
la tua casa, ricadono su di me gli
temi principali a cui i singoli autori hanno dato forma.
l’avrebbero inserito tra i miracula
oltraggi di chi ti insulta».
Undici artisti hanno scelto di rappresentare un passo
certi e documentati, che il Celano
Ai primordi del francescanesimo,
che vede al centro san Francesco, confermando il
avrebbe poi posto nella sua
quando ministro generale era
fascino che emana dal personaggio e dalla sua historia.
celebre Vita secunda. Quel
Crescenzio da Iesi, il capitolo
Un gruppo di sei artisti si è ispirato agli elementi del
pomeriggio della mia intervista,
generale dell’ordine dei Minori si
creato cantati da san Francesco nei suoi versi. L’amore
fui turbato perché il padre
radunò a Genova nel 1244 e
per tutte le creature, per gli animali in particolare,
Riziero mi parlò della sua intensa
stabilì di stilare una nuova
spicca fra le scelte operate da un gruppo di otto
ricerca e mi ricordò che della sua
biografia di san Francesco, poiché
disegnatori. Due illustratori e due animatori vedono il
serva Maria Dio aveva guardato
le storie della vita e i racconti dei
Cantico in chiave esistenzialistica, problematizzandolo
solo l’umiltà, scegliendone il
suoi miracoli erano divenuti
in maniera fortemente simbolica». Con tale iniziativa
ventre da cui far nascere suo
incontrollabili. Due anni dopo,
gli organizzatori hanno voluto lanciare una sfida,
Figlio. Non era forse quello il
l’11 agosto 1246, i frati Leone,
spiega ancora Marinelli: quella «di illustrare ai bambini
Tempio di tutti i templi?
Angelo e Rufino, scrissero
una delle più belle pagine della
a Crescenzio: «Noi, che
letteratura italiana e della
siamo vissuti più a lungo
religione cristiana» che è il
nell’ambito dei festeggiamenti del 50°
insieme con lui... abbiamo
Cantico di Frate sole. Sfida
ritenuto opportuno di
raccolta dai 30 disegnatori di
Una piazza all’intrepido frate
presentare … alcune tra le
varie parti del mondo (tra loro
ell’articolo qui sopra riportato, il
molte gesta di lui, delle
anche qualche nome reatino,
giornalista Ottorino Pasquetti riquali siamo stati spettatori
come Luca Vannozzi e Lucia
corda la grande figura di padre Riziero
o di cui abbiamo attinto
Ricciardi) che «hanno accettato
Lanfaloni, realizzatore dell’insigne openotizie da altri santi frati».
di correre il rischio di cimentarsi
ra che si erge sul Terminillo. Nell’ambiLa lettera detta dei tre
in una tematica da cui l’arte da
to delle celebrazioni per il 50° della decompagni (la Legenda
tempo rifugge. Forse, proprio
dicazione del tempio di S. Francesco (il
trium sociorum) fu
ripartendo dai bambini, dal
cui programma abbiamo illustrato su
compilata nell’eremo di
loro sguardo incantato e
questa pagina domenica scorsa), il piazGreccio. L’elenco dei
penetrante, sagace e innocente,
zale terminillese su cui si affaccia l’edinumerosi atti prodigiosi di
sarà possibile ricucire quello
Padre Lanfaloni (a sinistra)
ficio sacro sarà intitolato all’indimentiFrancesco finì così nella
strappo secolare che ha scollato
cato frate conventuale, alla cui caparVita secunda di Tommaso
l’arte dalla rappresentazione del
bietà si deve l’esistenza del santuario votivo dedicato al Patrono d’Italia. Il
da Celano.
senso del sacro».
ricordo del dinamico francescano – che alla cura pastorale della chiesa monOra, se si giudicano i
L’iniziativa merita sicuramente
tana rimase fino all’82 per poi trascorrere gli ultimi anni di vita al conventempi, le difficoltà, le
una visita. Vale la pena, in
to di Spoleto – è ancora vivo nella comunità terminillese. Alle celebrazioni
tempestose vicende, le
queste giornate estive, salire al
del 50° non mancheranno poi gli altri frati conventuali che hanno curato,
invidie, le gelosie e i
Terminillo e fare un salto alla
finché non è subentrata la fraternità monastica di padre Mariano Pappacontrasti, animati e
sala espositiva sottostante il
lardo, la parrocchia della stazione turistica: in particolare padre Luigi Farasostenuti dal diavolo che,
tempio francescano dove la
glia, che per l’occasione tornerà ai suoi monti dal mare. Padre Luigi, nativo
quando i cristiani
mostra resterà aperta per tutto
di Lisciano e primo successore di padre Riziero come parroco del Terminilvogliono onorare Dio, ci
agosto (ingresso libero tutti i
lo, svolge ora infatti il ministero pastorale a Cattolica, sulla riviera romagnola.
mette più di una sua coda
giorni, orario 10.30–12.30 e
di mezzo ad impedirlo,
16.30–18.30).
Ufficio missionario,
don Sanzi conclude
S
«L’InCanto del creato»
illustrato ai più piccoli
Un libro lo racconta
i avvia a conclusione il mandato di
don Filippo Sanzi come direttore dell’Ufficio missionario diocesano, avviato
dieci anni dal sacerdote, forte della sua
precedente esperienza di missione in Ecuador come “fidei donum”. In una missiva ai confratelli del clero e ai religiosi,
don Filippo ringrazia per le note positive
di questo decennio, in cui in diocesi «si
sono riesumate iniziative che erano cadute in oblio, migliorate le esistenti»,
mentre la raccolta di offerte pro missioni «ha avuto ogni anno, con qualche eccezione, un costante incremento», così
come le adozioni e il sostegno a distanza. Poi alcune carenze (mancata, rileva
Sanzi, «un’équipe stabile ed efficiente. Al
di sopra di tutto c’era il desiderio che i parroci, i diaconi, le persone addette ai vari
ministeri, i catechisti, portassero “dentro”
il fuoco della missione, perché tutte le attività pastorali fossero animate dallo spi-
C
N
rito missionario che costituisce l’essenza
della missione della Chiesa»), che augura al suo successore di poter colmare. Il
vescovo Lucarelli ha quindi incaricato il
responsabile dell’Ufficio catechistico don
Marco Tarquini di occuparsi per ora anche del Centro missionario.
Don Santori a Fontecchio
D
alla settimana scorsa, monsignor
Vincenzo Santori ha lasciato il suo
appartamento nel palazzetto dei canonici attiguo al Duomo per recarsi alla casa
di riposo del clero di Fontecchio, nell’Aquilano, come consigliato dall’avanzare
dell’età e dall’opportunità di un’assistenza costante. Il 94enne don Vincenzo,
a lungo parroco di Regina Pacis e poi canonico penitenziere in Cattedrale, idealmente saluta tutti con il “lascito spirituale” della sua saggezza pastorale, attraverso la video intervista “Una vita da prete”, disponibile nella web tv del sito frontierarieti.com.
spazio Web. Frontiera online,
nuova veste e riflessioni flash
uova veste grafica per la versione on line del
settimanale diocesano Frontiera. Cliccando su
www.frontierarieti.com, si accede al sito completamente
ristrutturato, che propone diversi contenuti riferiti alla realtà
ecclesiale e civile. Il sito riporta anche gli articoli di questa
pagina di Lazio Sette. In un’apposita colonna, i blog di
riflessione progressivamente aggiornati, articolati in apposite
rubriche: oltre ai “tweet” del vescovo (brevi pensieri pressoché
quotidiani di monsignor Lucarelli), a offrire spunti per
riflettere è il vicario generale don Jarek con il suo blog “La
merenda”; poi le video–meditazioni di padre Mariano
Pappalardo in “Parole dal silenzio”, le pagine sul patrimonio
artistico locale “Con arte e con ingegno” a firma dalla
direttrice del museo diocesano Ileana Tozzi, i provocatori
corsivi del responsabile delle comunicazioni sociali Massimo
Casciani con “Tutto casa e chiesa”. C’è poi “Il blog in don
Valerio” con gli spunti del responsabile della pastorale sociale
don Shango, mentre il direttore della pastorale sanitaria
diacono Nazzareno Iacopini invita a riflettere con l’attenzione
“Agli ultimi e a chi li segue”.
N