Il tradizionale boicottaggio delle prove Invalsi del 12 maggio

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Il tradizionale boicottaggio delle prove Invalsi del 12 maggio
11/5/2016
Il tradizionale boicottaggio delle prove Invalsi del 12 maggio ­ neXt QuotidianoneXt Quotidiano
Ultimo aggiornamento: mercoledì 11 maggio 201

Bernie Sanders vince in
West Virginia
Paul H.: chi è l’attentatore
della stazione di Grafing
"Siamo qui per vincere: lotteremo fino
all'ultimo voto rimasto", ha avvertito il
senatore del Vermont, deciso a restare
di neXt quotidiano
È un giovane tedesco di ventisette
anni e mentalmente disturbato l'uomo
che ha ucciso un viaggiatore e ferito
di neXt quotidiano
Il tradizionale boicottaggio delle prove Invalsi del
maggio
Studenti e insegnanti si accingono ­ come ogni anno ­ a boicottare i test di valutazione dell'Invalsi, le buone rag
sempre meno. Vediamo quali
GIOVANNI DROGO
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martedì 10 maggio 2016 11:19
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Tornano anche quest’anno le prove Invalsi e tornano, puntuali come la campanella di fine giornata, le polemiche
si oppongono a questo sistema di valutazione della didattica. Da un lato c’è il MIUR che organizza per il 12 magg
somministrazione dei test Invalsi, dall’altra parte studenti e docenti che rifiutano di essere “schedati” e consegna
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Due esercizi della prova Invalsi di matematica per le scuole secondarie di secondo grado dell’anno sco
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Cosa sono le prove Invalsi
Le prove Invalsi (ovvero i test preparati dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di ist
del 12 maggio coinvolgeranno gli studenti delle classi seconde degli istituti superiori. Prima di loro (il 4 e il 5 mag
studenti delle classi seconde e quinte della scuola primaria mentre alla fine dell’anno scolastico verranno valutati
terza della scuola secondaria di primo grado (ovvero le scuole medie). I test invalsi sono prove standardizzate pe
apprendimento degli alunni, la prova del 12 maggio è suddivisa – come negli anni scorsi – in tre parti: la prova d
esercizio di comprensione del testo), quella di matematica (una trentina di domande di algebra, geometria, stud
questionario studente che serve sostanzialmente a creare un profilo delle attività dell’alunno. Lo scopo dei tes
Ministero le informazioni necessarie per compiere una valutazione del livello dell’istruzione nazionale e dell’anda
scolastici. I test infatti mirano a verificare il raggiungimento degli obiettivi curricolari ministeriali. Quello per cui inv
vengono usate è la valutazione del lavoro dei docenti ovvero per assegnare dei “premi di produzione” oppure ba
merito” dei singoli insegnanti. Come tutti gli strumenti di valutazione anche le prove Invalsi possono e devono es
punto di vista generale non sono molto diverse dai compiti in classe, eccezion fatta che la valutazione dei risultat
creazione di una “classifica” nazionale. Lo scopo delle prove è infatti quello di fornire un termine di paragone com
scolastici. Se ritenete che sia una questione marginale è sufficiente pensare a quello che succede ogni anno al m
ammissione all’Università, specialmente in quelle facoltà dove il voto degli Esami di Stato (che comprende anche
ultimi tre anni) contribuisce in maniera non marginale al punteggio finale. In quelle occasioni ci si chiede spesso un liceo di Milano vale quanto un sette di un istituto dello stesso ordine e grado di Venezia o di Bari.
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Cosa contestano gli studenti
Secondo gli studenti invece le prove Invalsi non hanno niente a che fare con la valutazione del livello generale di
alunni ma mirano invece a renderli “dei numeri” quando non a “schedare alunni e insegnanti”. Il livello delle argo
tipo:
“
Ma un test unico per tutte le seconde del Paese può rispecchiare il percorso degli studenti?
La logica del “merito” delle scuole migliori non è escludente?
Perchè le risposte sono chiuse se a scuola ci insegnano a riflettere e interpretare?
Ed è evidente che non si vuole capire che – pur con gli evidenti limiti del caso – il fine di una prova standardizzat
livello generale dell’apparato scolastico italiano. Per quanto riguarda invece il fatto che si tratti di risposte chiuse qui la necessità è quella di avere una valutazione quanto più uniforme e oggettiva con risultati comparabili tra l
vengono adottate griglie di valutazione con punteggi specifici (stabiliti dai docenti dell’istituto) per i compiti in clas
semplicemente adottano una griglia di valutazione a livello nazionale. La questione della schedatura degli alunni
perché è vero che i test sono anonimi ma è anche vero che ad ogni alunno è assegnata un’etichetta adesiva con
quale è riportato anche il nome dello studente (che però non viene rivelato in fase di trasmissione dei risultati). C
ritiene che non ci sia necessità di indicare il nome dell’alunno e che – anche se i dati relativi a chi ha compilato il http://www.nextquotidiano.it/il­tradizionale­boicottaggio­delle­prove­invalsi­del­12­maggio/
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nell’archivio dell’Istituto scolastico – si può parlare di una violazione della privacy. È bene ricordare però che gli s
tutte le prove, i registri e i verbali delle discussioni tra docenti durante gli scrutini riportano per filo e per segno le alunno, valutazioni che analizzano molto più a fondo i “destini personali” degli studenti rispetto a quanto potrebbe
test Invalsi e che vengono conservate all’interno della scuola. È vero, come sostengono gli studenti, che gli alunn
ma è strano che gli studenti si rendano conto solo al momento delle prove Invalsi che la loro carriera scolastica è
numeri e alle votazioni conseguite nel corso degli anni. Se sono i numeri il problema allora lo sono sempre, dura
compiti in classe, gli esami di Stato, le prove d’accesso all’Università e tutta la carriera universitaria. Non c’è ness
studente sia molto di più che il 4 o il 9 in pagella, ma questo non è un problema relativo unicamente alle prove In
scuola italiana per come è concepita non è “preparata” per i test Invalsi che rischiano quindi di restituire un’imma
della didattica (ma altrettanto lo fa la tendenza di alcuni istituti di “alzare” la media degli studenti per avere più neXtGallery clicca per ingrandire le immagini
I docenti che rifiutano di somministrare i test
Se gli studenti si oppongono al test consegnandolo in bianco, non presentandosi in classe o omettendo di metter
gli insegnanti contestano il valore delle prove Invalsi. Il timore è quello che possano essere utilizzate in maniera s
“rendimento” di un docente. Ci sono anche docenti che – un po’ come succede in America – preparano i propri a
una questione particolarmente sentita laddove i test Invalsi fanno parte degli esami finali (alle medie le prove Inv
composizione del giudizio finale dell’esame di terza media). Ci sono invece insegnanti che si rifiutano di allenare domande delle prove, e che per questo vengono sanzionati e sospesi. È successo di recente in Sardegna
sospesi dal preside per essersi rifiutati di insegnare ai propri studenti come “passare” il test. Una pratica questa c
dallo stesso Invalsi:
“
L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti d
promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’escl
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prove
Secondo i COBAS si tratterebbe di un abuso di potere da parte della Dirigente scolastica:
“
appare ovvio persino a noi, che pure siamo contrari all’Invalsi, che non si può preparare gli studenti ai quiz: sarebbe co
“Lascia e Raddoppia” del secolo scorso, Mike Bongiorno avesse sottoposto preventivamente ai concorrenti del program
e li avesse “addestrati” al loro superamento. Insomma, la Giannasi non solo fa un uso sconsiderato dei propri poteri ne
docenti ma si rivela più realista del re, confliggendo addirittura con l’Invalsi, il cui Direttore dovrebbe sconfessare non s
“addestramento” (che annullerebbe la stessa “imparzialità” dei quiz) ma dire esplicitamente come queste pratiche, diffu
vadano annullate immediatamente e per sempre. Peraltro, Giannasi è “recidiva” perché qualche anno fa era stata cond
Sardegna per aver violato le prerogative del Collegio dei Docenti (Circolo Didattico “Furreddu” di Nuoro), rifiutandosi di
discussione in Collegio l’argomento prove Invalsi. Dopo la sentenza del TAR il Collegio deliberò a stragrande maggiora
contrarietà ai quiz ed alcune docenti decisero di non somministrarli ai loro alunni.
In attesa di sapere come finirà la vicenda dei tre docenti sardi sospesi i COBAS hanno indetto uno sciopero della
al fine di boicottare le prove Invalsi. A quanto pare nel mondo della scuola c’è un problema di comunicazione tra
Ministero, parafrasando Dante: Invalsi così colà, dove si puote; ciò che si vuole, e più non dimandare.
Bernie Sanders
vince in West
Virginia
Paul H.: chi è
l’attentatore
della stazione di
È un giovane tedesco
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vincere: lotteremo
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Gli altri due
reati per cui è
indagato Filippo
Il Tirreno: la procura
Nogarin
di ventisette anni e
mentalmente
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di Livorno contesta al
sindaco Filippo
di Alessandro
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