APPENDICE (1) Extracomunitari: accoglienza - costi

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APPENDICE (1) Extracomunitari: accoglienza - costi
APPENDICE (1)
Extracomunitari: accoglienza - costi
A proposito della fine del Regno di
Samaria, vediamo com’è andata.
Il re d’Assiria mandò gente da Babilonia, da
Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la
sistemò nelle città della Samaria invece degli
Israeliti. E quelli presero possesso della
Samaria e si stabilirono nelle sue città.
25All’inizio del loro insediamento non
temevano il Signore ed Egli inviò contro di
loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora
dissero al re d’Assiria: «Le genti che tu hai
trasferite e insediate nelle città della Samaria
non conoscono la religione del Dio del paese
ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i
quali ne fanno strage, perché quelle non
conoscono la religione del Dio del paese». 27Il
re d’Assiria ordinò: «Mandatevi qualcuno dei
sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si
stabilisca e insegni la religione del Dio del
paese». 28Venne uno dei sacerdoti deportati
da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò
loro come temere il Signore.
29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i
suoi dei e li mise nei templi delle alture
costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove
dimorava. 30Gli uomini di Babilonia si
fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta
si fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si
fabbricarono Asima. 31Quelli di Avva si
fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di
Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in
onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dei
di Sefarvàim. 32Venerarono anche il Signore; si
scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e
li collocavano nei templi delle alture.
33Temevano il Signore e servivano i loro dei
secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali
provenivano i deportati. 34Fino ad oggi essi
seguono questi usi antichi: ...
Un sistema per distruggere una nazione
può essere:
a - raderla al suolo
b - deportare la sua gente
c - fare un’operazione di import - export
come quella sopra citata.
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Quest’ultima è la più efficace nel tempo,
perché, distruggendo l’identità di un
popolo o di una nazione, ne impedisce
scientificamente la possibilità che tale
popolo possa ricostituirsi, non avendo più
al suo intorno un ambiente conosciuto e
riconoscibile.
Oggi la stessa cosa, con l’import, in Italia,
più o meno dalle stesse zone citate nella
Bibbia, sta avvenendo con una
differenza.
Al posto del re dell’Assiria, per l’export,
c’è Clandestour, la ormai ben nota
organizzazione di traffico e contrabbando
di esseri umani, organizzata
capillarmente nei vari stati di provenienza
dei clandestini. La base attuale di
partenza dall’Africa è la Libia, in cui circa
2 milioni di clandestini attendono di
passare il mediterraneo su barconi a
perdere e con la nafta regalata dalla
Libia, per vedersi dare altri soldi
(centinaia di miliardi di lire) per gli accordi
bilaterali sul contenimento dei clandestini.
Quelli di Clandestour, intanto, si fanno i
soldi con questo traffico, secondo solo
per utili a quello della droga.
2000 euro a testa, come media delle
tariffe, e chi non ha i soldi deve
rimborsarli poi, a destinazione,
all’organizzazione con traffici vari (droga,
prostituzione, minori, documenti falsi,
etc.)
Facciamo due conti.
Mediamente, per stare bassi, ne arrivano
700 a settimana, circa 3000 al mese,
trentamila l’anno (d’inverno ce ne sono
meno) 30.000X2.000=60.000.000€
Questo per il biglietto dei poveracci.
Quando arrivano, se li trovano, vanno nei
centri di accoglienza della caritas e
cooperative collegate.
Per due mesi, tempo necessario per la
loro identificazione.
Per l’import, da noi, c’è la sinistra e la
Caritas per i centri di accoglienza al sud,
1
pagati dallo Stato (poi i clandestini
vengono al nord senza più nulla).
La sinistra spera di ottenere questi nuovi
voti e ha già fatto quattro tentativi alle
amministrative, in comuni retti dalla
sinistra, per dare il voto agli “ospiti”
immigrati, a parità dei cittadini italiani,
senza aspettare 10 anni per l’ottenimento
della cittadinanza italiana.
Con questi voti, la sinistra spera di avere
quelli che gli italiani ‘razzisti’ non le danno
per governare l’Italia.
L’accoglienza diventa l’accoglivoti.
Bruxelles: l’Europarlamento (Prodi) dà il
diritto di voto alle amministrative e alle
europee agli extra comunitari residenti
legalmente da almeno 5 anni
Italia: Livia Turco presenta disegno di
legge: Nascita = cittadinanza: ogni
bambino che nasce in Italia da genitori
stranieri, non sarà più apolide fino alla
maggiore età, ma utomaticamente
italiano. (altro mofdo per regolarizzare i
clandestini)
Rimini: eletto consiglio dei rappresentanti
degli stranieri: vince la lista degli
integralisti islamici
Firenze: progetto di legge per modificare
lo ststuto regionale e far votare gli
extracomunitari
Ravenna, Lecce, Genova: extracomitari
in consiglio comunale
Roma: ricorsi in tribunale per partecipare
alle elezioni amministrative
Lo Stato paga a questi centri per la sola
accoglienza (vitto e alloggio) 75,00€ a
testa al giorno. Se non ci si crede,
chiedere al prefetto di Agrigento.
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Per ogni clandestino viene pagato ai
centri di accoglienza. 75,00€ X 60
=4500,00€
1000 clandestini =4.500.000,00 €
10.000 clandestini 45.000.000,00€.
30.000 clandestini 135.000.000,00€.
Una bella sommetta:
la solidarietà diventa “la soldidarietà”
Se la impiegassimo per aiutare a casa
loro quelli che scappano per la povertà
avremmo la seguente situazione :
Con 75,00€ al giorno dati in Italia,
una famiglia vive 2 settimane in nord
Africa, quindi un giorno pagato alla
caritas in Italia può mantenere una
persona a casa sua, con la sua famiglia
per 2 settimane con gli stessi soldi, dati
però alla caritas del paese di
provenienza, meglio ancora ai nostri
missionari, che sono più diretti e quindi
più efficienti.
Due giorni da noi, un mese da loro.
Con 75,00€ al giorno dati in Italia, una
famiglia vive un mese nelle zone sud
saheliane, da cui proviene la maggior
parte di questi “ospiti”.
Due giorni da noi, due mesi da loro.
E non mi dite che lì non c’è né bisogno.
C’è solo un problema: i soldi non
andrebbero più alla caritas italiana e alle
cooperative ad essa collegate
(Misericordia, per Lampedusa), per
l’accoglienza, ma all caritas o missionari
africani per la vita di queste famiglie, che
di solito, l’immigrazione clandestina
spezza, ma che importa, intanto il
biglietto e l’accoglienza sono stati pagati
a chi di dovere.
Costo per lo spostamento di 30.000
poveri.
Poveri sono partiti e poveri sono arrivati
ma hanno mosso un giro di 195-200
milioni di euro
I clandestini: un business di tutto rispetto.
Se poi ne muoviamo 2 milioni di
clandestini, basta moltiplicare X7=
2
200 X 7 = 1 miliardo e quattrocentomila €
Ora, a parte l’affare indubbio, c’è un altro
problema: gli scafisti si fanno 400mila
euro, ma il miliardo di euro di resto
dobbiamo mettercelo noi. Dove
troveremo i soldi?
Se poi ne arriveranno 128 milioni in 20
anni, come previsto da una ricerca
dell’ONU e questi milioni troveranno le
altre coste europee (Francia, Spagna,
Grecia) bloccate, non potranno entrare in
Europa che per l’”accogliente” Italia.
A questo punto, dove andremo noi?
Il semplice fatto che ti poni queste
domande ha una sola risposta:
sei razzista e xenofobo.
Arrivati, accolti in Italia, identificati, c’è da
rimandarli a casa.
Fino a poco tempo fa, gli si dava un foglio
di carta in cui c’era scritto: “vai via entro
15 giorni”, e tutto finiva lì.
Non gli davano neanche i soldi per il
biglietto. Sottile furbizia italiana.
Dall’anno scorso, invece che rimandarli a
casa, si sono riportati a casa.
Spese per rimpatri anno 2002:
- clandestini provenienti da Libia e
Tunisia: 15.666,
spesa totale per rimpatrio
€.13.616.992,00
spesa per scorta €. 12.418.000, 00 per un
totale di € 26.034.992,00- (dati forniti dal
ministero dell’interno)
E siamo, andata e ritorno a €.220milioni.
Vediamo come va a chi rimane qui
clandestino.
Intanto com’è giusto, ha l’assistenza
sanitaria gratuita, il cui costo solo a
Treviso si è stimato in circa € 1.250.000,0
e circa €.500 milioni in tutta Italia.
Il 78% dei reati degli immigrati è opera
dei clandestini, quelli che, dovendo
ripagare il costo del biglietto, come sopra,
non sono molto bravi a non farsi beccare,
e vengono arrestati - giudici permettendo
- processati, imprigionati alla modica cifra
di €.125,00 al giorno, se detenuti normali
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e €.220,00 al giorno, se in regime di
sicurezza.
La percentuale di stranieri in Italia, su una
popolazione carceraria di 55.751 unità
(anno 2002), uno su tre è
extracomunitario.
Questa è la media italiana.
Al nord, in Padania, la percentuale media
è del 64% e in provincia di Treviso del
79%.
Ognuno ha ciò che si merita, verrebbe da
osservare.
Noi manteniamo, a quelle tariffe, in Italia,
più di 18mila extracomunitari, in galera.
Facciamo due conti: l’80% ha una
permanenza media di tre anni, il 20% di
cinque anni o più.
n° 14.400 X 3 anni =
€125,00 x 1.095 x n° 14.400 =
€ 1.971.000.000,00
n° 3.600 X 5 anni (fra normali e in
sicurezza la media risuta circa di)
€150,00 x 1.825 x n° 3.600 =
€ 985.500.000,00
Non stiamo dando i numeri (lo pensavo
anch’io)
Non si sapeva niente, ma tanto andava
bene così.
Cosa si potrebbe fare per i nostri poveri in
Italia con € 2.956.500.000,00?
Per avere questa somma a disposizione
bisogna cominciare a carcerare gli
extracomunitari nei loro Paesi di
provenienza, come già fatto con l’Albania.
Costruire direttamente le carceri e pagare
a casa loro i carcerieri.
Avanzano ancora 2,5 miliardi di euro
disponibili per i poveri di cui sopra (che
non essendo extracomunitari, restano
sempre o quasi, col culo per terra), oltre
ad avere fatto una buona azione nei
Paesi di provenienza , mantenendo i loro
detenuti.
Ultimo costo: INPS
3
Su 1.250.000 immigrati regolari, pagano i
contributi in 398.000. Anche i regolari, per
3/4, evadono.
Ai datori di lavori questo non dispiace, e
di extracomunitari ne vogliono sempre di
più, meglio se clandestini e più facilmente
riccattabili con il lavoro in nero (stimato il
27% del PIL - media nazionale -; il 69%
del totale è al sud Italia, conformemente
all’interesse nazionale).
La Regione Veneto, settore flussi
migratori, ha destinato nel 2002
€.12.617.321,00 per alloggi, formazione,
rete per l’immigrazione, comunicazione,
progetti pilota, iniziative di enti ed
organismi. Nel solo Comune di
Montebelluna una cooperativa sociale di
servizio agli immigrati ha un bilancio di
€.520.000,00.Questo per quanto riguarda i costi.
Ma l’uomo non è una bistecca.
Vediamo rapidamente le situazioni che si
creano a livello sociale:
- furti, rapine, estorsioni: non dobbiamo
meravigliarci più di tanto perché la razzìa
è nella tradizione di questi popoli: anche
Maometto, quando all’inizio aveva
bisogno di soldi, razzìava le tribù vicine.
Rapporti familiari: vedi appendice (4).-
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APPENDICE (2)
Immigrazione - accoglienza
Bibbia: “Spezza il tuo pane con
l’affamato, introduci in casa i miseri,
senza tetto, vesti chi è nudo, senza
distogliere gli occhi dalla tua gente” (Isaia
58,7)
Papa: “Tale solidarietà, tuttavia non può
non contare soprattutto sulla costante
sollecitudine delle pubbliche istituzioni. In
questa prospettiva e senza
compromettere la necessaria tutela della
sicurezza dei cittadini, merita attenzione
la situazione delle carceri, nelle quali i
detenuti vovono spesso in condizioni di
penoso sovraffollamento. Un segno di
clemenza verso di loro, mediante una
riduzione della pena, costituirebbe una
chiara manifestazione di sensibilità, che
non mancherebbe di stimolarne l’impegno
personale di recupero in vista di un
positivo reinserimento nella società
(14.11.2002 Visita al parlamento italiano).
Traduzione di comodo di Isaia Spezza il
tuo pane con l’affamato, introduci in casa
i miseri, senza tetto, vesti chi è nudo.”
Traduzione di comodo del Papa:
“Clemenza e tutti a casa”.
Papa: Giubileo dei migranti: “non si può
essere cattolici e razzisti, e se servono
leggi prudenti e lungimiranti per evitare gli
effetti negativi delle migrazioni, esse
devono valorizzare il positivo della
mobilità umana nel rispetto di ogni
persona.”
Traduzione di comodo del Papa: “non si
può essere cattolici e razzisti”
Papa: “non è facile individuare assetti e
ordinamenti che garantiscano in modo
equilibrato ed equo i diritti e i doveri di chi
accoglie e di chi viene accolto; una cosa
è certa: le immigrazioni non devono
divenire un elemento destabilizzante la
fisionomia culturale dei popoli”
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Traduzione di comodo del Papa: “chi non
accetta l’accoglienza continua ed
illimitata, è xenofobo e razzista”
Card. Maggiolini: “una democrazia
esiste finché vi sono valori morali
condivisi. Gli islamici non sono un ‘entità
omogenea, bisogna stare molto attenti”
“l’accoglienza non significa diritto di
invasione”
Card. Tonini: “Islam: attenti
all’integrazione: doveroso il rispetto dei
nostri valori costituzionali e delle leggi”
Card. Ruppi: Invasione islamica, una
regia occulta “sorge il sospetto che dietro
l’esodo si nasconda un desiderio di
rivincita”
Card. Biffi: “Attenzione a quelle civiltà
islamiche che non accettano la carta dei
diritti fondamentali dell’uomo” (non quella
araba postillata, dove ogni articolo è
inteso secondo la legge coranica, ma
quella dell’ONU del 1948, senza postille)
l’Europa o ridiventerà cristiana o sarà
mussulmana: “restano diversi in attesa di
farci diventare come loro”
Don Vitaliano Della Sala: Biffi querelato
per incitamento alla discriminazione
razziale e religiosa. (non male, per il
parroco dei centri sociali)
Costituzione europea: nel testo approvato
manca ogni riferimento alle redici
cristiane dell’Europa
Card. Biffi: “il diritto dovere di
salvaguardare la propria identità, oggi
viene sacrificato alla globalizzazione”
Card. Garsia: “Si guardi bene dal gettare
discredito sulla Chiesa, perché verrà il
giono in cui il ministro Bossi dovrà
rendere conto non a noi, ma a Dio, delle
accuse ingiuste che ci rivolge” (solo Dio
perciò saprà un giono la verità?)
Allegato: I xenofobi
5
APPENDICE (3)
Islam - cristiani oggi
Papa: “si spezzi la catena dell’odio che
minaccia l’ordinato sviluppo della famiglia
umana.
Ci conceda Iddio di essere liberati dal
pericolo di un drammatico scontro tra le
culture e le religioni” (nella traduzione
inglese: si spezzi la catena dell’odio e del
terrorismo).
On Rodeghiero: “solo la giustizia sociale
può vincere il terrorismo” nel rapporto tra
politica - religione - e fondamentalismo
islamico.
On Borghezio: “L’islam non è moderato
o è integralista o non è”
Corano: sura 3,110. “voi siete il miglior
popolo dato al mondo”
da cui il sacro dovere di fare dell’Islam la
religione di tutti i popoli.
(che siano d’accordo o no)
Beato Marco d’ Aviano: nel documento
di beatificazione le sue virtù
taumaturgiche e un riferimento preciso al
suo importante ruolo contro l’avanzata
turca in Europa.
Don Bagget Bozzo: “è la prima volta dal
1970 che un cardinale, prefetto in carica,
celebra pubblicamente una Santa Messa
in rito tridentino, in una basilica pontificia”
A proposito, la Messa tradizionale non è
mai stata abilita dal Concilio vaticano
Secondo, ma la sua celebrazione, col
motu proprio Ecclesia Dei di Giovanni
Paolo 2°, è fatta con l’ accordo degli
ordinari del luogo. (quanti Vescovi hanno
risposto positivamente?)
AMI: Associazione mussulmani italiani,
impegnata a favore del dialogo
interreligioso e nel favorire le relazioni di
interscambio fra le minoranze ebraica e
islamica in Italia.
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L’AMI dichiara: “il Corano prescrive di
entrare in un luogo passando dalla porta,
e chiedendo il permesso a quanti vi
dimorano. Il clandestino, colui che entra
in Italia o vi resta in modo illegale, oltre e
a violare la legge italiana, viola i precetti
dell’ Islam”
(unico neo, il suo presidente di cultura
europeaPalazzi, mussulmano convertito,
molto attivo in ambito accademico, sia in
Italia che all’estero).
Di solito gli imam sono giovani
fondamentalisti. Anzi, vengono mandati a
fare gli imam da noi, solo gli integralisti.
Per cui, anche se la maggioranza dei
fedeli -vedi Iran- fosse moderata, l’imam,
il capo da seguire indiscutibilmente, è
integralista.
Gianni Toffali uno di Dossobuono -VR-:
in riferimento alla nota dottrinale
dicembre 2002: impegno dei cattolici
nella vita politica
“Anche sul versante del dialogo
interreligioso non è anadata molto meglio.
Dopo aver promosso incointri ecumenici
ed interreligiosi atutti i livelli, la Chiesa si
è improvvisamente resa conto che anche
in questo caso il ponte gettato alle altre
religioni si è trasformato in un
boomerang: la transumanza si è iniziata,
ma in senso contrario. Risultato: sempre
più cattolici si sono avvicinati alle altre
religioni ingenerando sincretismi
pericolosi per la fede.
Vedi nota dottrinale sul new-age: Gesù
Cristo portatore dell’acqua viva.
La sensazione è che l’autorovelozza e la
credibilità della Chiesa nel mondo sia
aumentata sì, sul piano sociale (vedi
plauso trasversale sul tema della pace),
ma diminuita brutalmente sul piano della
trasmissione della fede e della Verità
Cristiana.”
(vox populi, vox Dei?)
6
On Bricolo: In riferimento alla proposta
di legge sull’esposizione del Crocefisso.
“ la società multiraziale non è un dogma”
“I Vescovi che ci attaccano pensino alle
parole del Papa che ha chiesto il ritorno
della Croce in scuole e ospedali”
(Croce e Babbonatale oggi non sono
politically correct)
Strasburgo: votata una risoluzione del
parlamento europeo che chiede al Papa
di cambiare idea su omosessualità e
aborto.
On. Bossi: “tra spiritualità e
globalizzazione occorre la politica delle
identità. C’è il rischio del sincretismo non
solo dei valori religiosi, ma anche di quelli
civili, che si mescolano in una marmellata
annientatrice: il nichilismo.”
Massimo Centini: da una indagine
pubblicata su Archives of internal
Medicine:
“La preghiera, un antistress. Facilita al
cervello il rilascio delle endorfine, alzando
la soglia del dolore. Più un dialogo con se
stessi che con l’Assoluto. L’ossessione
del rituale è superstizione.”
(preghiera come benessere psicofisico,
da accompagnare al fitness e a qualche
pratica yoga o zen, tanto per essere in ....
inndove?)
Cattolici padani: l’Islam senza controlli è
un pericolo per tutti
All’Europa serve un supplemento di
cattolicesimo.
Gatto Trocchi: Della religione fondata da
Maometto e delle sue diverse sette e
ramificazioni, si sa poco o nulla e
soprattutto si ignora il potente ruolo delle
organizzazioni religiose nel processo
migratorio e nel condizionamento degli
immigrati. I “vu’ cumprà” che noi
immaginiamo isolati, sono al centro di
una fitta rete di relazioni, di controlli
sociali e religiosi. ... emergono, quindi,
poderose le strategie concentriche che
mirano ad uno scardinamento globale
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delle identità etniche, onde realizzare più
facilmente quel - Paese - mondo
necessario ai fini di un dominio planetario
di natura economico finanziaria (liberal
capitalismo) nonché culturale (neo
marxismo) che vede accomunati
industriali, banchieri, sindacati, partiti
politici (liberali, post o neo comunisti)
componenti delle alte gerarchie
ecclesiastiche (cardinale new oge e
terzomondisti) e sistema informativo
all’interno di una struttura totalitaria
incarnata dal ‘governo unico mondiale’ “
(non essendo leghista, non si può definire
rozza ed incolta, ma è soltanto
un’antropologa: cosa vuoi che capisca?)
Mons. Bernardini: Arc. di Izmir “Grazie
alle vostre leggi democratiche vi
invaderemo e grazie alle nostre leggi
religiose vi domineremo, Voi non avete
niente da insegnare a noi, noi non
abbiamo niente da imparare da voi” (alla
faccia della sincerità!)
Parole di un alto esponente religioso
musulmano durante un incontro di
dialogo islamico-cristiano
“Il dominio islamico - dice Bernardini - è
cominciato con i petrodollari, usati, non
per creare lavoro nei Paesi poveri del
nord Africa e del Medio Oriente, ma
costruire moschee e centri culturali
islamici nei Paesi europei, meta della loro
emigrazione, esempio ne sia la grande
moschea di Roma, centro della cristianità.
E il permesso di utilizzare le chiese
cattoliche per il loro culto non è
considerato da costoro un gesto
amichevole, bensì un segno evidente
della miscredenza e della debolezza
morale del cristiano.”
(succede a Izmir? cose turche! )
Padre Borrmans: “Il pluralismo religioso
deve essere affrontato e organizzato nel
rispetto reciproco”
Roma: Nel 846 i muslmani misero a ferro
e fuoco Roma e San Pietro, devastandoli
orribilmente.
7
Odoacre, però, li aveva già un po’
abituati.
Belgio: Nasce La Lega araba europea,
fondata da un ex miliziano hezbollah con
in programma più scuole coraniche; si
allea subito con la sinistra belga.
Allegato: “Mamma li turchi”
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8
MAMMA, LI’ TURCHI!
Sono le ultime ore del 1999
Anno del Padre.
Le previsioni (vedi pag.8 di CLANDESTOUR)
si sono completamente avverate.
Se questi 500.000 clandestini arrivati in due
anni, fossero sbarcati tutti in una settimana,
in Puglia e in Salento, avremmo gridato:
“Mamma, lì’ turchi!”.
Agli entusiasti in Italia di una società
multietnica e multireligiosa integrata (mah?!)
dobbiamo ricordare solo alcune cose tipiche
dell’Islam.
1) La Umma, comunità islamica fondata sul
Corano, è una società chiusa in sé stessa,
che non ammette integrazioni col resto del
mondo degli “infedeli”.
L’unica integrazione per loro possibile è
l’entrata (Shahada = adesione) degli infedeli
all’Islam, per cui gli “altri” vengono ammessi
all’ Umma.
Per l’integrazione con l’Umma, quindi due
possibilità:
a - calare le brache cioè dimenticare chi
siamo e seguire le loro abitudini.
b - costringere l’Umma a vivere anche
secondo regole che non le sono proprie
(come? con la forza, come loro?).
E se, giustamente, visto che qui siamo in
democrazia, non ci stanno, che si fa?
2) Dhimmi (protezione) è la convenzione che,
sotto il profeta Maometto, permetteva alle
altre religioni esistenti (quelle del Libro, cioè
della Bibbia) di professare alla pari il loro
culto nello stato islamico, pagando solo una
specie di “Tassa di soggiorno” (jizya) molto
modesta, in cambio.
Purtroppo questa possibilità durò solo
qualche decennio dopo la morte del profeta.
La Dhimmi (protezione) è’ da rivalutare e
rimettere anche nella nostra legislazione per
mettere le mani avanti.
Vediamo perché.
Gli islamici, con il tacito diritto di invasione
(perché la Corte Costituzionale ha deciso
che non è reato l’ingresso clandestino in
Italia), permesso così dal nostro governo,
che dà loro anche se non cittadini italiani, col
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solo permesso di soggiorno, diritto di voto
alle elezioni amministrative (e la loro
numerosissima famiglia con 3 o 4 mogli e
10-18 figli per famiglia, tutti aventi diritto agli
assegni famigliari, anche se non in Italia),
diventeranno in molti comuni, maggioranza
relativa.
Gli islamici, quando sono in minoranza,
reclamano parità di trattamento, quando
sono più forti, diventano dittatura religiosa
(vedere per credere nel mondo islamico!).
Alla conferenza interreligiosa per il dialogo
fra le religioni, di Izmir, l’anno scorso (1998),
è stato riferito da parte islamica: “Voi cristiani
non avete niente da insegnarci, noi
mussulmani non abbiamo niente da imparare
da voi”.
E ancora: ”Con le vostre leggi democratiche
vi invaderemo, con le nostre leggi religiose vi
comanderemo”.
Questo nel 1998!
Su pressione della NATO, Prodi ha invitato la
Turchia a candidarsi per l’ingresso all’Unione
Europea. Così, a parte Ocalan, pena di
morte, curdi perseguitati - ieri mattina ne
sono arrivati 340 in Italia- avremo circa 220
milioni di mussulmani turcofoni che potranno
circolare liberamente in Europa.
Circa la metà dell’attuale popolazione
dell’Europa Comunitaria allargata.
3) Gihad: tradotto normalmente in “guerra
santa”, ma la traduzione vera è sforzo.
Sforzo di portare all’Islam gli infedeli e noi
miscredenti (cristiani ed ebrei, figli deviati del
padre Abramo).
Tale sforzo va fino alla guerra compresa, per
gli integralisti islamici.
Sura 9 al verso 5:
“ Quando poi siano trascorsi i mesi sacri (4)
uccidete gli idolatri ovunque li troviate.
Prendeteli, assediateli e tendete loro ogni
sorta di insidia” (dopo 4 mesi di tempo per
aderire all’islam, Guerra Santa a chi non ci
sta).
Sura 9 verso 29:
“Combattete quelli che non credono in Dio e
nell’ultimo giorno ... e, fra coloro cui fu dato il
Libro, quelli che non professano la religione
della verità. Combatteteli finche non
pagheranno umilmente il tributo (jizya).
Sura 47 verso 4:
9
Quando dunque incontrerete in battaglia
quelli che non credono, colpiteli al collo e
quando li avrete massacrati di colpi, stringete
bene i ceppi ... Quanto a coloro che sono
uccisi per la causa di Dio (Allah), egli non
renderà vana la loro opera .... li guiderà e ne
emenderà l’animo e li farà entrare nel
giardino che aveva loro descritto”
Il paradiso si guadagna anche così!
Gli integralisti islamici, considerati dei
“primitivi” dai loro connazionali meno
praticanti e credenti, prendono queste
esortazioni del Corano alla lettera.
A questi bisogna ricordare sempre
la Sura 2 verso 256; “Non vi sia costrizione
nella Religione!”
Sura 57 verso 29; “E questo affinché la gente
del Libro sappia che non ha alcun potere sui
favori di Dio; i favori di Dio sono nelle mani di
Dio ed Egli li concede a chi vuole, perché la
generosità di Dio è immensa”
E questo dovrebbe valere per tutti.
Un momento di pausa e di riflessione su:
Afganistan, Iran, Iraq, Bosnia, Kosovo,
Algeria, Timor, Cecenia, Molucche, Armenia,
Sudan, Libano, Siria....
“Se la tua mano ti scandalizza, tagliala ... se
il tuo occhio ti scandalizza, cavalo ...” Marco
9,43,47)
Noi non abbiamo integralisti cristiani a quel
livello per fortuna, altrimenti chissà quanti
orbi e quanti monchi ....
4) Multirazziale e multietnico è bello: solo un
cenno (da un contratto di lavoro sottoscritto
prima di prestare servizio in IRAN)
“Art. 99 - La legge prevede la pena di morte
nei seguenti casi
- rapporto di un non mussulmano con una
donna mussulmana
- La violenza carnale
Art.100 - In caso di adulterio di un uomo
regolarmente sposato, è prevista la morte
per lapidazione.
Art.102 - In caso di rapporto tra un uomo e
una donna no ancora sposati la pena
prevede 100 (cento) frustate.
Art.105 - Se un uomo e una donna
commettono la trasgressione più volte e sono
stati puniti da ogni trasgressione alla quarta
volta saranno giustiziati.”
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serve altro? Adesso si capisce perché l’Italia
e le sue permissive leggi per gli
extracomunitari è considerata la Mecca, dai
loro delinquenti, anche perché, di fatto, per
loro, impera l’impunità; basta cambiar nome
ogni volta: hanno perfino l’autocertificazione.
La politica dello struzzo, l’ipocrisia dei
buonisti a tutti i costi, e la dittatura della
solidarietà imposta, non favoriscono il
“Rispetto nel dialogo”,
libro la cui lettura caldamente suggerisco a
chi vuol farsi almeno un’idea (Ed San Paolo
1994 £.20.000)
5) Nel vecchio millennio ci siano scannati
abbastanza, all’inizio con le crociate e alla
fine coi petrodollari (guerre da petrolio).
L’ultima è cominciata quest’anno.
Non ce ne siamo neanche accorti,
e la stanno combattendo anche a
capodanno, in Cecenia.
Lì i separatisti islamici hanno cominciato
subito col distruggere l’oleodotto russo che
passava di lì, per arrivare in Europa.
Quindi, non essendo più sicuro per i
rifornimenti l’oleodotto russo,
bisognava costruirne un altro.
Il progetto è pronto da 4 anni.
Il nuovo oleodotto comincia a Baku, passa
attraverso l’Azerbajan,
poi entra in Armenia. Qui il Capo del governo
e 7 ministri sono stati ammazzati pochi mesi
fa, dai soliti estremisti islamici.
Ora c’è un nuovo Governo.
Dall’Armenia entra in Turchia. Questa
entrerà presto nell’Unione Europea, grazie al
suo Presidente Prodi.
Dalla Turchia l’oleodotto entra in Bulgaria.
Bulgaria appena ammessa nella NATO.
Dalla Bulgaria entra in Macedonia, dove le
elezioni le hanno vinte i neocomunusti e
passa nella parte con popolazione albanese,
però. Poi va in Albania, poi in Kossovo, da
dove entra in Montenegro per finire a Bar.
In Kossovo la Nato si è distinta e ora
comanda di fatto l’Uck albanese.
In Montenegro è in previsione e quasi in atto
una secessione dalla Serbia.
Ora, chi avrà in mano i rubinetti per aprire e
chiudere l’oleodotto che porta petrolio fino di
fronte alle nostre coste?
Già, chi?
10
E guai a quei pochi matti che parlano di
mondialismo e dei suoi pericoli!
Nel prossimo millennio,
continueremo o no?
A questo serve il dialogo, non retorico o
strumentale e buonista a tutti i costi, ma
mettendo con onestà le carte in tavola da
tutte e due le parti.
E questo è un primo passo, ricordando
sempre la premessa importante:
”Perché i Miei pensieri non sono i
vostri
pensieri,
le vostre vie non sono le Mie vie”
( Isaia 55,8)
21mezzalunaappendici.wps
11
APPENDICE (4)
Moschea
Moschee in Italia n° 214
Sardegna = 1 ; Sicilia = 12; Calabria = 10;
Puglia = 3; Campania = 12; Abruzzo = 2;
Lazio = 13 con la principale a Roma;
Umbria = 6; Marche = 12; Toscana = 13;
totale 84.
Le altre 130 sono al nord.
Mussulmani in Italia 700.000, di cui
615.000 con permesso di soggiorno e
lavoro.
40 - 50.000 popolazione mussulmana con
cittadinanza italiana (di cui 10.000
cristiani convertiti all’islam)
Mussulmani clandestini stimati 85.000
Dati al netto delle 713.000 domande di
regolarizzazione, di extracomunitari,
inoltrate.
Arabia: allontanati 1.710 Imam religiosi
fanatici dell’Islam
Malesia Est: telecamere nelle moschee
Cremona: scuola coranica di integralismo
islamico
Milano: nasce il partito islamico
Torino: Imam a favore dell’Islam contro
l’occidente
Milano: centro islamico contro Ruini: che
xenofobi i vescovi!
Segrate: condannato l’imam, praticava
circoncisioni: prezzi modici €. 125,00
Germania: appello imam tedeschi alla
guerra santa coi taleban
Milano: moschea viale Jenner: non
siamo davanti a un semplice luogo di
eversione, ma ad un punto strategico del
terrorismo (ma continua a rimanere
aperta e non controllata)
Gerusalemme: il Muftì benedice i
kamikaze
Arabia: condizioni dei non mussulmani
nel Paese - vedi allegato 1Caerano di San Marco: centro islamico cittadini contrari, ma gli immigrati, su un
paese di 5.000 ab. sono il 20%, quindi:
moschea
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Roma: imam pro kamikaze e
antisemitismo: cacciato a cura del Centro
culturale islamico (non per niente Roma è
capitale)
Carmagnola: imam integralista: “In pochi
anni la comunità islamica sarà molto più
forte” (sa il fatto suo!)
Gallarate: imam in manette con cinque
complici accusati di raccogliere fondi per
Alqaeda, e documenti falsi (per
allontanare un imam: a Roma pressioni
sul centro islamico, al nord semplici
carabinieri).
Credevo anch’io che la mosche servisse
soltanto per pregare, benedetta ingenuità!
12
APPENDICE (5)
Società islamica: usi e costumi
Iran: beve del vino, condannato a morte
Arrestate due ragazze in moro, vestite da
uomo.
Iran: decapita la figlia di 7 anni stuprata,
tre anni di carcere
Ragazza curda - svedese uccisa per
l’onore della famiglia
Turchia: amanti lapidati e accoltellati,
malgrado le nozze riparatrici
Londra: I tre porcellini offendono l’Islam,
scuola inglese mette al bando la favola.
Nigeria: Miss mondo: mille morti
L’obbedienza al marito mussulmano ha
più valore dell’obbedienza che una donna
credente deve a Dio. Un mussulmano
può impedire alla moglie di andare in
moschea; in questo caso la preghiera di
una donna non ha valore, perché
compiuta senza il permesso del marito.
La sharia si impone anche alle donne
occidentali che sposano un mussulmano.
Sudan: cristiana violentata, deve essere
lapidata: le legge coranica applicata a
persona non mussulmana (occhio!!!)
Iran: la polizia morale femminile arresta
ragazze perché non portavano il velo
islamico
Pakistan: ragazza stuprata per legge.
Italia - Cossiga: coro di critiche contro la
sua ipotesi di poligamia ( fa tanto caldo ...
vero? )
Pakistan: sette giornalisti rischiano la
pena di morte per blasfemia: avevano
pubblicato una lettera dal titolo:” Perché i
mussulmani odiano gli ebrei” E’ stata
interpretata come un atto sacrilego contro
Maometto.
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Iran: donna “corrotta” bruciata viva dal
padre.
Londra: sgozza la figlia perché infedele
Danimarca: immigrati troppo focosi, a
scuola ragazze costrette in divisa
Milano: marocchino picchiava e teneva
chiusa in casa moglie italiana: carcere 2
anni ( €?)
Macellazione islamica: permessa ai
mussulmani con buona pace degli
animalisti
Afghanistan: 2 donne lapidate: avevano
commesso adulterio, per gli uomini solo
frustate e prigione
Incriminanti per proselitismo cristiano,
rischiano la pena di morte per
impiccagione;
qualunque mussulmano che si converta
ad altra fede rischia la pena di morte.
Iran: tornano le fustigazioni; parte la
campagna contro la depravazione: proibiti
cani, scimmie e musica.
Milano: un’intera classe femminile
dell’istituto tecnico per il turismo si è
trovata sposata ad extracominutari.
Di seguito:
- Codice della famiglia algerino -estratto- Contratto di lavoro in Iran - estratto - Imam Marsuk Salem Algandì
- Federalismo e sharia -codice penale - I confini della Legge Islamica
- La libertà religiosa e i diritti umani
- Intervista a sheikh Omar Muhammad
Bakri
13
Testo integrale del codice
http://www.wforw.it/codice.html
CODICE DELLA FAMIGLIA ALGERINO
Scheda a cura di Apel
II codice della famiglia è una legge di
ispirazione relìgiosa adottata nel
maggio i984. dall'Assemblea Popolare
Nazionale , (APN, il Parlamento algerino,
composto unicamente dai deputati
dell'FLN) malgrado la strenua resistenza
che le donne avevano opposto fin dal
1966.
Il contenuto
La logica di questo testo è basata sulla
presunta inferiorità della "donna". Le sue
normative stabiliscono dunque la sua
incapacità giuridica (come per i bambini o
i malati
mentali), da cui derivano I'insieme delle
disposiziani che la concernono.
E' dunque il tutore matrimoniale (il
parente maschio piú prossimo) che
stipula il matrimonio per la donna
qualunque sia la sua età (art. 11 ), e può
opporsi al matrimonio di sua figlia se lo
giudica necessario (art. 12 ).
I rapporti di coppia sono caratterizzati
dalla gerarchia che il marito impone come
capo famiglia cui "la sposa è tenuta ad
obbedire e portare rispetto" cosi come
deve, allo stesso modo, "rispettare i
parenti di suo marito e i suoí prossimi"
(art. 39).
La poligamia è legalizzata (art. 8) pur
essendo un fenomeno sociale in
regressïone.
Questo attentato alla dignità delle donne
è anche una delle cause della distruzione
delle
famiglie nella misura in cui provoca un
elevato numero di divorzi.
Le condizioni del divorzio rivelano anche
esse !a concezione della donna che
prevale in questa legge. Se il diritto
assoluto del marito di divorziare
assomiglia molto a una semplice
legalizzazìone del ripudio (I'articolo 48
21mezzalunaappendici.wps
sancisce che è suffciente la sempiice
"volontà dello sposo"), le ragioni e le
prove che le donne devono esibire per
iniziare una domanda di divorzio sono
talmente draconiane che equivalgono a
una semplice negazione di questo diritto
(art.53 ). La possìbilità che ha la sposa di
riscattare la sua libertà attraverso il
"versamento di una somma" a! suo
consorte (art. 54 }, non può che evocare
una pratica schiavista.
Dopo il divorzio la donna deve lasciare
!a casa e tornare presso il suo tutore con
i bambìni di cui ha la custodia (art. 52 ).
E' perciò custode dei figli, ma priva di un
domicilio proprio perché il domicilio
coniugale resta al marito che Io conserva
qualsiasi sia !a ragione del divorzio;
custode dei bambini che però continuano
a dipendere dal padre che detiene la
tutela per tutte le decìsioni che li
riguardano. La donna perde anche la
custodia se si azzarda a risposarsi (art.
,66).
L'adozïone è proibita (art.46). Solo la
Kafaia (accoglienza legale) è ammessa e
dal 1992 la famiglia può dare il suo nome
all'accolto, che però non ha la possibilità
di trasmetterlo.
Infine il regime della successione (terzo
libro del codice) prevede la dívisione del
patrimonio nella proporzione di due terzi
per gli uomini e un terzo per te donne.
Questa breve illustrazione di alcuni degli
articoli del codice mostra la difficoltà, se
non !'impossibilità, di emendare in una
direzione di maggiore giustizia un testo il
cui spirito emana dalla discrïmínazione.
Per questo sono oggi numerose !e
associazioni di donne che rivendicano
puramente e semplicemente la
abrogazione di questa legge e la
prornulgazione di leggi civïli e egualitarie.
La rivendicazione di leggi egaiitarie,
nodo vitale per la costruzione
democratïca.
14
Le donne occupano un posto centrale
nella preservazione della cultura e della
identità . Pertanto vogliono essere
coinvolte nel gioco politico.
Mentre la legge, sul piano costituzionale,
commerciale o penale, è una legge
sostenuta da norme internazionalmente
riconosciute, si ricorre sistematicamente
al dibattito teologico quando sí tratta dello
statuto delle donne, e la sharia diventa
fonte del diritto, di cui
determina i contenuti normatívi.
II dibattito non è solo tra musulmani
fondamentalisti (il cui progetto di società
è !a restaurazione del!'ordine islamico
che regolava la comunità musulmana ai
tempi del profeta, dei suoi compagni e dei
primi califfi) e musulmani modemisti
(partigiani della
ijtihad una sorta di esegesi razionale per
una sharia adattata alla modernità);
è un díbattito tra coloro che condividono
una concezione teologico-politica della
legislazione relativa alla condizione
femminile e quelli che cercano di
separare !e cose sacre dalle leggì
temporali e di fare de!!'islam una
questione privata all’interno di un
processo di secolarizzazione per evitare
che il diritto si trasforrnì in uno strumento
di dominazione delle donne. Per questa
ragione, il codice della:famiglia non è
solarnente una questione giuridica, ma
permette di affrontare in profondità la
questione della dernocrazia dalla
prospettiva delÍa separazïone della
religione dalla cosa pubblica:
Se è diffcile per il momento pretendere
che le assocìazioni delle donne il cui
scopo è affermare che le donne come
soggetti di diritto siano una forza politica,
bisogna tuttavia riconoscere loro di aver
evitato, in tutti questi anni, che la
questione dello statuto delle donne
venisse rimossa dal dibattito politico. La
violenza estrema che subisce la società
21mezzalunaappendici.wps
algerina scatena delle reazioni scettiche:
"non è questa la priorità", sentiamo dire
spesso. Argomento sempiterno. Non è
mai il momento. La priorià è, secondo il
periodo, I'indipendenza nazionate, le
riforme industriali e agrarie, lo
sradicamento della violenza come
approccio errato. E' perchè si sono
rinviate le questioni essenziali che esse
oggi sono diventate esplosive. Si
possono ancora ripetere gli errori
passati? Le donne, a partire dalle laro
domande, vogliono partecipare alla
costruzione democratica, che non è solo
un
modello teorico vuoto se le categorie
coinvolte lo riempiono dei loro contenuti e
delle loro aspirazioni. Le donne, come
altre componenti della popolazione
algerina, rifiutano la “hogra”,
(oppressione e ingiustizia) e questo rifiuto
prende la forma di una aspirazione alla
uguaglianza che vogliono innanzitutto
veder inscritta in una Legge:
Da: http://www.geocities.com/famalgeriennes/
Copia di una pagina:
di un contratto di lavoro sottoscrítto
prima di presentare servizio in IRAN.
Le precísiamo che in IRAN il rapporto
sessuale con una donna è consíderato un
grave delitto.
Elenchiamo le principalí pene previste in
quanto, cí esoneriamo da qualsiasí
responsabilita' nel caso lei contravenisse
a tali norme.
ART. 97 - Se il rapporto con una donna è
provato da testimoníanza o confessione,
la condanna deve essere ímmediata.
ART. 99 - La legge prevede la pena di
morte nei seguenti casi:
- Rapporto dí un non musulmano con una
donna musulmana.
- La víolenza carnale.
15
ART.100 - In caso di adulterio di un uomo
regolarmente sposato, è prevista la morte
per lapidazione.
ART.101 -In caso di adulterio di una
persona matura che sia sposata, la
condanna prevede Ia fustigazione prima
della morte per lapidazione.
ART.102 -In caso di rapporto tra un uomo
e una donna non ancora sposati la pena
prevede 140(centoquaranta) frustate.
ART.105 -Se un uomo e una donna
commettono la trasgressione più volte e
sono stati puniti da ogni trasgressione,
alla quarta volta saranno giustiziati.
Per presa visione
Firma
Sito internet: w.w.w.alminbar. com
Condizioni riservate dal Corano ai non
Islamici, per poter vivere in una società
Musulmana. L’Imam MÁRSUK SALEM
ALGANDI' chiarisce prima di tutto che gli
infedeli sono gli Ebrei e i Cristiani, che la
Verità è una soIa e che chi non è
Musulmano è fuori daI giusto.
Se Ebrei e Cristiani, dice I'Imam della
moschea AL RAMA' della Mecca
nell’ottobre 2002, vivono in mezzo a noi
Musulrnani, in accorda con le condizioni
stabilite dal Profefa (Maometto), non c'è
alcun problema, a patto che:
1) Che paghino la Sisiah (tassa
obbligatoria individuale per i non islamici)
al Tesoro Islamico.
2) Che non restaurino una Chiesa o un
Monastero e che non ricostruiscano quelli
che sono stati distrutti.
3) Che diano da mangiare per tre giorni a
qualsiasi musulmano che passi per casa
loro e che vuole essere ospitato.
4) Che si alzino quando un Musulmano
desidera sedersi al loro posto.
5) Che non imitino i musulmani nel
parlare e nel vestire.
21mezzalunaappendici.wps
6) Che non vadano a cavallo.
7) Che non possiedano spade o armi e
che non si armino in nessun modo.
8) Che non vendano vino.
9) Che non mostrino la croce.
10) Che non suonino le campane della
Chiesa.
1 I) Che non alzino la loro voce quando
pregano.
12) Che si taglino i capelli sulla fronte, in
modo da essere piú facilmente
identifcabili.
13) Che nan incitino nessuno contro i
Musulmani.
14) Che non colpiscano o picchino un
Musulmano.
Per chi viola queste leggi non c’è più
protezione, quindi la morte e requisizione
di tutti i beni.
Meditate gente ........ meditate
P.S. Takija: Possibilità di menzogna
concessa dal "Supremo testo" (Corano),
di fronte ai non Islamici, pur di
islamizzare, con le buone o con le
cattive", il Mondo intero.
FEDERALI SMO E SHARI A
Punizioni terribili: frustate, amputazioni di arti,
lapidazioni. Le pene previste da Allàh.
Per comprendere meglio che cos’ è la
Sharia; la legge di Allàh, e le pene ché essa
comporta, assurdamente crudeli per un
occidentale, pubblichiamo un’ analisi, firmata
Mimmo Candito; comparsa ieri 02.01.2003
sul quotidiano La Stampa.
Nei Paesi dove il potere é in mano ai
fondamentalisti religiosi islamici, quelle che a
noi sembrano pratiche medievali sono reali e
all’ordine del giorno.
Anche se ormai abbiamo imparato tutti che in
.un mondo lontano da noi la mano troncata
significa la denuncia pubblica d’un furto,
questa mano di Faoud Salih finita ora chissà
in quale intrico incerto di strade torinesi, a un
passo appena dalla nostra comune
16
quotidianità, ci obbliga a un viaggio violento
nel passato, e rituffa neI Medio Evo
dell'oscurità delle coscienze le ragioni e i torti
dei comportamenti individuali. Un ragazzo
monco, il suo pudore, sono incontri per
fortuna rari, nelle strade del nostro mondo
laico.
Torino, Marsiglia, o Berlino, non mostrano
differenze nel proprio stupore, o nell’orrore
che sempre scatena uno di questi incontri.
Ma chi viaggia nei mondo dell'Islam,
soprattutto nei paesi dove il controllo.' dell'
esercizio del potere è stato conquistato dal
fondamentalismo (cioè da una lettura
oltranzista é conservatrice della religione di
Allàh-Dio; rivelata al profeta Muhammad
-Maometto) quel viaggiatore non tarderà a
ottundere la ripulsa, e un gesto istintivo di
orrore, dopo che si sarà mitridatizzato per la
frequenza con la quale s'imbatte in questi
disgraziati, chiamati a rendere mostra
esemplare della punizione inflitta a chi
offende la legge.
L'orrore, il contrasto di fondo della nostra
comune sensibilità, nascono da quanto la
cultura giuridica europea mette al centro
della responsabilità accertata, e della
punizione: la condanna alla privazione della
libertà però sempre nel rispetto (talvolta poi,
solo teorico) dell' integrità fisica del
condannato; la tradizione musulmana basa
invece il Verdetto su una concezione che
privilegia la pena corporale, e anche né
giustifica orgogliosamente le ragioni con una
presunta superiorità sociale della scelta.
Il colpevole punito non pesa comunque sulle
finanze pubbliche, può continuare a lavorare
e a guadagnare per mantenere se stesso e
la sua famiglia, in più la pena inflitta sempre
in pubblico : costituisce un sicuro deterrente
per ogni tentazione possibile.
Gli strumenti giuridici sui quali viene definita
la
colpa,
e
la
punizione,
sono
essenzialmente due (hanno meno rilievo
l'Iima', l'Ittihad il Qyas, I'istisla, I'Istihsan ,
I'Aúrf. Uno è Al Quran, Il Corano, cioè il libro
sacro dei musulmani, che contiene le
rivelazioni di AIlah a Mohammad e fissa la
raccolta delle tegole divine nel codice della
21mezzalunaappendici.wps
Sharia; I’ altro è la Sunna, che esprime il
pensiero autentico del Profeta e include la
definizione di specifiche fattispecie e la
condotta da tenere al riguardo: L’uomo; dice
la concezione. islamica, è creato ' debole e
commette errori: la legge (la Sharia) e la
giurisprudenza, (la Fiqh) valutano i
comportamenti é giudicano le colpe,
Queste colpe sono definite secondo una
graduatoria crescente di gravità:
Mimmo Cardito cita i versetti delle sure solo
con il loro numero. Mi sono preso la curiosità
di andare a vedere cosa dicevano quei
numeri. Chi vuole risparmiarsi tutti i versetti
delle sure riportati e ci crede sulla parola,
può tranquillamente saltare il testo in corsivo
e leggere solo le mie considerazioni in
grassetto.
1) gli sbagli (sayyia, khatia) - sura
7:168,: Noi li abbiamo dispersi sulla terra
dividendoli in Nazioni, alcune buone, altre
cattive, e li abbiamo messi alla prova con
avversità e prosperità, nella speranza che si
ravvedessero.
17:31,: E non uccidete i vostri figli per timore
di cadere in miseria: provvederemo noi per
loro e per voi! Ucciderli è grave peccato
(allora si trattava dei neonati, oggi degli
aborti)
40:45,: E Dio lo preservò dalle insidie
maligne che avevano ordito, e la gente di
Faraone subì un tremendo castigo: il castigo
del fuoco, al quale saranno esposti mattina e
sera. E il giorno in cui verrà l’ora del giudizio,
dirà una voce: “Punite le genti di faraone col
più crudele tormento!”
47:19,: Sappi che non c’è divinità al di fuori di
Dio: chiedi dunque perdono del tuo, peccato
e di quello dei credenti e delle credenti. Dio
ben conosce il vostro affacendarvi qui in terra
e il luogo di riposo in cielo.
48:1 - 2 :In verità ti abbiamo accordato una
insigne vittoria affinché Dio possa perdonarti
i tuoi peccati passati e presenti, colmarti dei
suoi favori, guidarti per un retto sentiero e
concederti un aiuto potente.
2) le immoralità (i'tadà, júnah, dhanb = sura
2: 219 : - ti interrogano riguardo al vino e ai
giochi d’azzardo: rispondi “In entrambe le
17
cose c’è un grave peccato e c’è pure qualche
vantaggio per gli uomini, ma il peccato è
maggiore del vantaggio.” (Bingo!)
2:190-193 : Combattete per la causa di Dio
quelli che vi combattono, ma non aggrediteli
per primi: Dio non ama gli aggressori.
Uccideteli dunque dovunque li troviate e
scacciateli da dove hanno scacciato voi,
perché
la
sovversione
è
peggiore
dell’uccisione. Non combatteteli però presso
il sacro tempio, a meno che non vi attacchino
per primi: in tal caso uccideteli. Ecco la
ricompensa dei miscredenti! Ma se
desistono, sappiate che Dio è indulgente e
misericordioso. Combatteteli dunque finche
non ci sia più sovversione e la religione sia
quella di Dio.( Il Gihad è servito!)
2: 229,: Il ripudio vi è concesso due volte; poi
la donna va ritenuta con gentilezza o
rimandata con dolcezza. Non vi è lecito
riprendervi nulla di ciò che avete loro dato, a
meno che marito e moglie non temano di non
poter osservare le norme fissate da Dio
vivendo insieme; se infatti temono di non
poter osservare le norme fissate da Dio, non
commettono peccato se la donna pagherà il
proprio riscatto : Questi sono i limiti stabiliti
da Dio: non oltrepassateli, perché quelli che
oltrepassano i limiti di Dio sono iniqui.
(donna avvisata, mezza salvata)
17:17,:
Quante
generazioni
abbiamo
sterminato dal tempo di Noè! Basta il tuo
Signore a conoscere e osservare i peccati
dei suoi servi.
33:55: Non sarà peccato per esse
conversare liberamente con i loro padri, loro
figli, i loro fratelli, figli dei loro fratelli, figli
delle loro sorelle, le loro donne e i loro
schiavi. Temete Dio perché è testimone di
ogni cosa.
3) le trasgressioni (haram ) sura:
5:4 : Ti chiedono che cosa sia lecito
mangiare. Rispondi:” Vi sono lecite tutte le
cose buone e ciò che avete insegnato a
prendere agli animali da preda, addestrandoli
come fate coi cani e insegnando loro alcune
delle cose che Dio ha insegnato a voi.
Mangiate dunque gli animali che essi hanno
preso per voi, invocando su loro il nome di
Dio. E temete Dio, perchè Dio è veloce nel
fare i conti!”
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6:146,: Agli Ebrei avevamo proibito tutti gli
animali che hanno l’unghia non spaccata;
avevamo proibito anche il grasso che
portano sul dorso e nelle viscere e quello
aderente alle ossa (mucca pazza?). Questo
l’abbiamo fatto per ricompensarli della loro
ribellione. In verità ,noi siamo sinceri! Se poi
ti accusano di menzogna, dì loro:” Il vostro
Signore è pieno di misericordia, ma è
impossibile distogliere la sua collera da gente
scellerata.
4) le malvagità e le depravazioni (ithm,
dhulam, fujur, su', fasad, fisk; kufr )-sura
2:98-99 :Chi dunque è nemico di Dio e dei
suoi messaggeri, di Gabriele e di Michele,
sappia che Dio è nemico dei miscredenti.
Già ti abbiamo dato prove evidenti che solo i
perversi possono negare
2:204-205: Tra la gente c’è qualcuno che
parlando della vita terrena, dice cose che ti
piacciono e chiama Dio a testimone di ciò
che ha in cuore; eppure è il più accanito dei
tuoi oppositori e quando ti volta le spalle
cerca di portare corruzione sulla terra e di
rovinare messi e armenti: ma Dio non ama la
corruzione! ( Tangentopoli è servita!)
4:50 -51: Guarda come inventano falsità
riguardo a Dio! Non è già questa evidente
iniquità? Non hai visto quelli cui fu data una
parte del Libro? Essi credono nei feticci e
negli idoli e dicono di quelli che non credono:
“Questi sono guidati sulla retta via meglio di
quelli che credono”. Sono proprio loro quelli
che Dio ha maledetto, e per chi è maledetto
da Dio non troverai nessuno che lo aiuti. ( il
dialogo è servito!)
4:112,: Chi poi commette un peccato o un
crimine e ne accusa un innocente si rende
colpevole di calunnia e di flagrante delitto
4:123: Tutto questo avverrà non secondo i
vostri desideri ne secondo i desideri della
gente del Libro: Chi fa il male sarà ripagato
e, all’infuori di Dio, non troverà patrono o
difensore.
4: 136: O voi che credete! Credete in Dio, nel
suo Messaggero e nel Libro che Dio ha
rivelato prima di Lui: Chi non crede in Dio,
nei suoi agnelli, nei suoi Libri, nei suoi
Messaggeri e nell’ultimo giorno si allontana
enormemente dalla verità. ( capito?)
18
12:79;: Ma Giuseppe rispose:” A Dio non
piaccia che noi prendiamo altri che quello nel
cui sacco abbiamo trovato le nostre cose,
perchè allora saremmo iniqui!
38:62-63:E aggiungeranno:” Come mai non
vediamo quegli uomini che consideravamo
malvagi e che deridevamo? O forse ci
sfuggono allo sguardo? E certo tutto questo
disputare dei condannati al fuoco è cosa
vera!”
82:13-15: In verità i giusti staranno in un
lu0go di delizie, e gli empi nel fuoco
dell’inferno, condannati nel giorno del
giudizio ad arrostir là dentro, ne potranno
sottrarsene.
5) la negazione dell'unicità di Allàh (shírk sura
4:48: Dio non tollera che gli vengano
associati altri dei. Quando vuole, Egli
perdona ogni altro peccato, ma non questo, e
chi li associa altri dei, commettere enorme
iniquità.
A ogni categoria di peccato corrisponde una
specifica punizione; è Allàh può comunque
perdonare qualsiasi Colpa tranne il peccato
di shirk, . che nega che esista un solo Allàh
(Dio). Scendendo alle fattispecie concrete, ci
sono quattro categorie di colpe ché
individuano le responsabilità più gravi:
1) I’adulterio,
2) il furto,
3) la rapina,
4) la diffamazione; per molti dottori della
legge islamica, hanno comunque lo stesso
rilievo ancora tre categorie di comportamenti
vietati:
5) la ribellione,
6) il consumo di alcol,
7) I’ apostasia.
L’ adulterio comporta la condanna alla
lapidazione, se il colpevole è sposato;
la lapidazione viene praticata con L’ uomo
interrato fino alla vita: e la donna fino al
petto. Ma se I’ adultero non è sposato, o il
coniuge era lontano ó malato, la pena
comporta allora la commutazione in una
condanna a 100 frustate.- secondo la sura
24:2-3: L’adultero e l’adultera riceveranno
cento colpi di frusta ciascuno. Non vi
21mezzalunaappendici.wps
trattenga la compassione che provate per
loro nell’obbedire a Dio, e davvero credete in
Dio e nell’ultimo giorno; e un gruppo di
credenti assista alla loro punizione.
L’adultero non sposerà che un’adultera, e
l’adultera non sposerà che un adultero, o un
idolatra: questi matrimoni sono proibiti ai
credenti
(la famiglia allargata è servita!)
4:15-16: se alcune delle vostre donne
commettono turpitudini, portate 4 di voi a
testimoniare contro di loro e se questi
testimoniano sulla verità del fatto, richiudete
le colpevoli in casa finche le colga la morte o
Dio offra loro una via di salvezza. Se poi
sono 2 di voi che commettono turpitudini,
puniteli entrambi; ma se si pentono e si
correggono lasciateli in pace perché Dio è
indulgente e misericordioso. ( il gay pride è
servito!)
Allo stesso livello di gravità viene posta la
colpa della sodomia omosessuale: gli uomini
sposati devono essere arsi vivi o gettati da
una rupe; quelli invece, non sposati e
maggiorenni, vengono giustiziati
- i sodomizzati - o ricevono 100 frustate i
sodomizzatori. II furto viene punito con il
taglio della mano destra, e in caso di
recidività viene mozzata anche la sinistra. La
rapina è punita con la decapitazione;: se il
rapinato è stato ucciso; con il taglio della
mano destra e del piede sinistro se c'è stato
solo furto di beni; con la crocifissione, sé c’ é
stato I’ omicidio e furto.
La diffamazione - considerata un'accusa non
provata di adulterio - procura un verdetto d
80 frustate e la perdita della capacità di
testimoniare; ma non commette diffamazione
il marito che accusa la moglie e però non
documenta credibilmente la propria accusa.
Sulla ribellione contro un potere ingiusto ci
sono vari gradi di punizione, e il consumo di
alcool comporta una condanna da 40 a 80
frustate.
L' apostasia confermata decide un verdetto
di pena capitale.
Se questo è, con qualche evidente
approssimazione, il quadro giuridico. di
riferimento, la realtà processuale ha tuttavia
19
una connotazione molto più' articolata nel
suo svolgimento, perché molti giuristi islamici
fanno una netta distinzione tra i precetti
definiti Mukhamat, che sono inderogabili;
invece i Mutashabehat, la cui applicazione
muta a seconda delle circostanze della
fattispecie giudicata. E comunque tra
definizione del "peccato" e accertamento
della fattispecie intervengono molte forme di
relativizzazione (per I’ adulterio, per esempio,
l'imputazione dev'essere comprovata da
almeno 4 testimoni oculari che confermino di
aver assistito all'atto della penetrazione ogni atto sessuale distinto dalla penetrazione
non costituisce causa di adulterio).
L’ amputazione della mano sinistra di Faoud,
al di là dei nostro orrore, e della
inaccettabilità, può essere motivata da un
giudizio di colpevolezza per furto (alla cui
responsabilità si sia voluto attribuire però
un'attenuante, privando il ragazzo della
sinistra e non della destra), o da una
colpevolezza che abbia legami con la
condizione della purezza religiosa, poiché
nell'Islam la mano sinistra è la mano del
male, del diavolo, della impurità.
In ogni caso, come ricorda Fouad Khalec
Allam, I’ orrore per questo presunto giudizio
«è uguale per tutti, musulmani e cristiani";
la pretesa di far giustizia per via privata
è un ritorno alla notte dei tempi oscuri.
Un Islam liberale, non solo esiste, ma rifiuta
decisamente di applicare la legge della
Sharia
come se non fossero passati 1400 anni nelle
storia delle nostre società.
Fin qui Mimmo Cardito
Ora, perché mai, oggi, molti temono più la
devoluzione della sharia?
La devoluzione assegna competenze in via
esclusiva alle regioni, nel quadro della
Costituzione vigente, poteri esclusivi nelle
seguenti materie: sanità, assistenza, polizia
locale.
Ciascuno deve avere la possibilità nel
quadro dell’unità nazionale, di avere le
proprie responsabilità di governo e di
rispondere direttamente di quello che fa in
sede locale davanti ai propri elettori.
21mezzalunaappendici.wps
L’art. 117 della nuova Costituzione, prevede
un fondo di solidarietà per realizzare gli
stessi standards dei LEA (livelli elementari di
assistenza) su tutto il territorio italiano per
garantire gli uguali diritti previsti dall’ art. 36
della Costituzione.
La Devoluzione non ha modificato, nè poteva
farlo, il fondo di solidarietà previsto dall’art.
117 e dall’art. 36 della Costituzione Italiana.
Rispettando la Costituzione esistente e
definendo alcuni poteri da concorrenti ad
esclusivi delle Regioni, possibilità già
prevista dalla “nuova” Costituzione all’art.
116, non si capisce proprio dove sia la sua
carica eversiva, se non nelle balle che si
vanno dicendo in giro senza avere letto la
nuova modifica della Costituzione fatta dal
precedente Governo.
La devoluzione per essere legge di modifica
costituzionale deve ancora fare tre passaggi
in Parlamento ed essere sottoposta a
referendum confermativo.
La sharia, con tutte le novità, solo in parte
sopra riportate, che regoleranno la nostra
giustizia e che disciplinerà anche il diritto di
famiglia (per la legislazione algerina - tra le
più liberali - vedi in internet sito: http:// www.
wforw.it/codice.htlm), quando sarà messa in
atto in Italia, non passerà certamente
attraverso un referendum.
E’ infatti certo poter sottoporre a referendum
le leggi degli uomini, ma non così è per le
leggi di Allàh, contenute nel Corano. Chi ci
volesse provare a indire un referendum sulla
sharia, sarebbe subito condannato per
blasfemia, di solito, a morte e quindi il
problema non ci sarebbe. Rimane la
possibilità della messa al bando della sharia
per contrasto con la Dichiarazione dei diritti
dell’uomo fatta dall’ ONU nel 1948.
Tale dichiarazione è stata anche firmata dai
paesi islamici presenti all’ONU, però in
versione “postillata”. Spieghiamoci meglio:
ogni articolo concernente i diritti dell’uomo
veniva accettato in una particolare versione
interpretativa alla luce della Legge islamica,
contrassegnata con un asterisco. Chi riesce
a trovare questa versione postillata dei Diritti
dell’uomo, è veramente bravo. La caccia è
aperta e potremo vederne delle belle.
20
Oltre il partito islamico già annunciato da
Emilio (Adel) Smith, è già stata costituita, a
Milano il 05 novembre 2002, l’associazione
islamica della “Misericordia di Allàh”
costituita da vari Imam delle città del nord,
che nel suo statuto ha lo scopo di instaurare
la legge della sharia anche in Italia.
Tutto dipenderà da quanti islamici voteranno
in Italia.
Se poi anche la maggioranza degli italiani,
con gli islamici, vorrà la stessa cosa,
democrazia sarà fatta!
I CONFINI DELLA LEGGE ISLAMICA
Il peso delle dichiarazioni musulmane
sui diritti dell’uomo
il ruolo centrale della sharia
l’evoluzione del dibattito nei paesi
arabi.
Intervista ad Andrea Pacini
Dietro alla diversa apertura con cui il
mondo musulmano e quello occidentale
si pongono nei confronti della tutela dei "
diritti dell' uomo" permangono oggi
visioni antitetiche sul modo di concepire
la legge e la sua origine. " II nodo da
risolvere - osserva Andrea Pacini,
responsabile del programma " Islam e
modenità" presso la Fondazione Agnelli
di Torino - non è tanto la violazione
concreta di alcuni diritti fondamentali nei
paesi arabi, quanto piuttosto il sistema di
principi religíosi che vengono chiamati in
causa per giustificare tale violazione. Sul
piano dei principi, infatti, viene affermata
l’esistenza di limiti invalicabili" .
" I diritti individuali che le Nazioni Unite
hanno solennemente proclamato con la
Dichiarazione di New York nel 1948 spiega - sono concretamente violati, oggi,
anche all' interno di numerosi paesi non
musulmani. Quello che fa problema nel
caso dei paesi musulmani è la
giustificazione teologico-giuridica del
rifiuto di riconoscere il valore universale
dei diritti fondamentali dell' uomo sanciti
dalla Dichiarazione del 1948, accusata da
21mezzalunaappendici.wps
molti stati e esponenti musulmani di
esprimere una visione " occidentale" non
universale, e per di più in contrasto con
I'orizzonte culturale dell'islam. Prima
ancora che discutere sui diritti specifici,
dunque, è necessario considerare il
diverso parametro culturale sulla base del
quale viene organizzata la società
musulmana"
Di quali giustificazioni religiose stiamo
parlando?
Il parametro culturale e giuridico
attraverso cui i musulmani organizzano la
propria società è legittimato
religiosamente dalla rivelazione divina.
Questo fa sì che la sharia (cioè l’insieme
delle norme che costituiscono la legge
islamica) sia considerata superiore a
qualsiasi iniziativa che proviene dalla
razionalità e dall'opera dell'uomo.
Cosa ne consegue?
Ne consegue che la stessa dizione "diritti
dell' uomo" viene contestata in ambito
musulmano, per lo meno da una gran
parte di esponenti, perché sembra porre I'
uomo in posizione di superiorità, in
opposizione rispetto a Dio. Secondo i
musulmani bisogna parlare in primo luogo
di "diritti di Dio" . Poi si può parlare
anche di diritti e doveri dell' uomo, che
sono tali in quanto da Dio concessi e
positivamente espressi nella rivelazione
coranica. Questo è il nocciolo del
problema: per i musulmani solo Dio,
attraverso la rivelazione, ha fissato ì diritti
e i doveri propri dell'uomo come individuo
e quellí relatívi ai rapporti interindividuali
nella società. La sharia costituisce per
I'appunto un corpus di leggi
religiosamente legittimate dal rimando
alla rivelazione divina.
Come ragiona, invece, I'occidente?
L' islam non ammette quello che nella
teologia cristiana e nella cultura
occidentale è un concetto diffusamente
accettato e posto alla base del
riconoscimento dei diritti
21
dell'uomo: I'occidente riconosce
l’esistenza del "diritto naturale",
riconosce cioè nella "natura" umana una
fonte del diritto. L'uomo con I'uso della
propria ragione e della propria coscienza
è in grado di comprendere le dimensioni
costitutive della natura umana, e di
trasformarle in altrettante esigenze di
valore morale, che richiedono di essere
giuridicamente tutelate affinché la
persona umana possa realizzare se
stessa.
Per i cristiani non c' è opposízione tra
diritto naturale e diritto rivelato perché la
fonte del diritto naturale è sempre Dio
creatore. Esistono così due vie per
arrivare alla conoscenza delle regole: la
legge rivelata, che tratta dei principi
fondamentali e di pochi punti specifici, e
la legge morale naturale, da scoprire con
I'uso della propria coscienza e con la
riflessíone razionale su ciò che I'uomo è.
E I'uomo è ciò che Dio ha voluto che sia.
L' íslam, come ho detto, sottolinea invece
la dimensione positiva della rivelazione:
I'uomo possiede quei diritti che Dio gli ha
dato positivamente e questi sono
codificatí nella sharia. Manca il concetto
di legge morale naturale. Questo è il
fondamentale punto di opposizione.
Come valutare, allora, le Dichiarazioni dei
diritti dell'uomo nell' Islam approvate negli
ultimi 20 anni dalla comunità musulmana
per avvicinarsi alla Dichiarazione Onu del
1948?
Sia nella Dichiarazìone del 1981 (che fa
continuo riferimento alla sharia) sia nella
Dichiarazione del 1990
dell'Organizzazione della Conferenza
Islamica, vi è la volontà di recepire da un
punto di vista formale tutta la serie dei
diritti che sono riconosciuti e che sono
affermati nella Dichiarazione delle
Nazioni Unite del '48: si continua tuttavia
a subordinare la fruizione e la stessa
comprensione del sìgnificato vero di tali
diritti a ciò che la sharia stabilisce.
21mezzalunaappendici.wps
C' è dunque una contraddizione interna?
Sì, le Dichiarazìoni islamiche mandano in
corto circuito due principì antitetici. Se il
diritto naturale e quello rivelato sono in
opposizione, alla fine sarà solo la sharia
ad avere il predominio.
Ma i due diritti sono effettivamente in
opposizione?
Esistono forti elementi di contrasto. I diritti
dell’uomo affermati nella Dichiarazione
delle Nazioni Unite sono basati sui
principi di lìbertà e uguaglianza di ogni
essere umano. Tali diritti mirano dunque
ad emancipare I'uomo da ogni forma di
marginalità, e a difenderlo da ingerenze
esterne, in primo luogo quelle dello Stato.
II diritto musulmano classico (la sharia)
è costruito invece sulla base di una
triplice diseguaglianza: la
disuguaglianza fra uomo e donna, fra
musulmano e non musulmano, fra
uomo libero e schiavo.
Ora, quest' ultima disuguaglianza oggi ha
poca importanza perché la schiavitù non
è più un fenomeno rilevante, ma le altre
due disuguaglianze sono tutt' ora vigenti
e recepite nella legislazione dei paesi
musulmani.
Quali esempi?
Alcuni Stati (come I'Arabìa Saudita) non
hanno mai aderito alla Dichiarazione
delle Nazioni Unite e altri come I'Egitto
hanno aderito con della riserve perchè
esistono forti impedimenti su alcuni punti,
ad esempio, sulla libertà di matrimonio: la
sharia esige che quando il marito non è
musulmano si canverta all'islam, una
regola incompatibile con le lìbertà
proclamate dalla Dichiarazione delle
Nazioni Unite.
L' Arabia Saudita non ha mai aderito alla
Dichiarazione delle Nazioni Unite per tre
motivi: perchè non ammette il matrimonio
di una donna musulmana con un non
musulmano, perchè non ammette la
possibilità per il musulmano di cambiare
religione (riconoscendo libertá di
22
coscienza) e perchè non vuole
ammettere la libertà di organizzazione
sindacale per i lavoratori. Detto questo
ci sono altri aspetti richiamati nelle
Dichiarazioni musulmane, specialmente
quella dell'Oci. Uno è il fatto che
continuamente i dirìtti alla libertà di
informazione, espressione, associazione
sono riconosciuti, ma a condizione che
non siano usati per offendere le cose
sacre, la dignità deí profeti, e a
condizione che non disgreghino i valori
morali, non portino corruzione, non
scalzino la religione: in questo modo si
stabilisce sempre, comunque, un
controllo ferreo dell' islam, su qualsiasi
tipo di comportamento. E' chiaro che in
ogni società le libertà individuali trovano
un limite di esercizio nell' interesse della
collettività, ma affermare continuamente
che non si deve andare in contrasto con l’
ortodossia significa permettere ai potenti
di tumo (che decidono qual è I'ortodossia)
di limitare fortemente le libertà di cui si
può fruire in una determinata società: si
riconosce cioè molto potere allo Stato e
alle istituzioni islamiche ufficiali nel
definire il grado di libertà che in ogni
paese e concessa all'individuo. II
carattere emancipatorio dei diritti
dell'uomo finisce quindi per essere
notevolmente ridotto o,
addirittura, finisce per scomparire.
Un altro esempio. Gli articoli della
Dichiarazione islamica del 1990
affermano tutta una serie di dìritti dicendo
ad esempio che la donna è uguale
all'uomo in dignità, oppure afferma la
libertà di fede religiosa: queste
affermazioni trovano però un limite deciso
negli ultimi due articoli 24 e 25, i quali
subordinano espressamente tutti i
diritti e le libertà rìconosciute nel
documento alle disposizioni contenute
nella sharia. E' quest'ultima il solo
riferimento valido per interpretare e
chiaríre il contenuto della Dichiarazione.
21mezzalunaappendici.wps
Ma esistono spazi di mediazione?
Anche nel mondo musulmano,
nonostante quanto abbiamo detto fin qui,
sta emergendo una certa pluralità di
posizioni. C' è da un lato la tendenza
"conservatrice" che comprende Statì
conservatori (come I' Arabia Saudita),
statì fondamentalisti (come il Sudan),
movimenti islamisti: questi soggetti, pur
diversi tra loro, vedono nell'applícazione
della sharia I'unica possibilità per
organizzare la società, e rifiutano o sono
molti critici rispetto alla Dichiarazione del
1948.
Esìste però anche una tendenza
"pragmatica", che forse è la più diffusa ed
è quella di molti attri Stati che hanno
firmato la Dichiarazione Oci del ' 90, ma
poi nel concreto cercano di aggiornarsì su
molti punti e di rispettare gli standard
proposti dalla Dichíarazione delle Nazioni
Unite. Non è un caso che la
Dichiarazione del ' 90 sia stata approvata
dagli Stati musulmani, ma non sia mai
stata promulgata: vuol dire che all'atto
pratico ci sono molte perplessità e dìversi
Stati non condividono I'impostazione
rigida del diritto tradizíonale.
Questi Stati compiono passi concreti?
All' interno degli Stati che definiamo
"pragmatìci" si notano miglioramenti. Sul
piano della legislazione familiare, del
trattamento uomo-donna, sono stati fatti
moltissimi passi avanti soprattutto in
Tunisia, in Marocco. Solo in Tunisia c' è
la pìena parità fra uomo e donna, ma in
altri paesi c' è una linea progressiva e si
va verso questo. Anche se non c' è
ancora il risultato finale, si sono fatte
innovazìoni rispetto a quello che la sharia
classica dice.
II limite della corrente pragmatica
consiste nel fatto che può essere sempre
contestata dal punto di vista dei principi
religiosi: sia esponenti dell'islam ufficiale
sia i movimenti islamici possono
accusare lo Stato di tradire I'islam.
23
E in tal caso?
L'alternatìva può stare in una nuova
corrente culturale che si sta sviluppando
in seno
all'islam. Si tratta di una corrente di
intellettuali riformisti contemporanei che
propongono nuovi metodi di
ìnterpretazione delle fonti dottrinali
islamiche, per favorìre I'incontro dell'
islam con le sfide che vengono dalla
modernità. Nel caso dei diritti dell' uomo
questi intellettuali cercano di mostrare
come essi siano in completa sintonia con
i principi della rivelazione coranica, e
esprimano con formulazioni modeme
esigenze e proprietà dell' uomo che lo
stesso Corano condivide ed esprime. In
questo caso i diritti dell'uomo non
appaiono più come delle "importazioni"
occidentali, antitetiche alla sharia, ma
emerge il loro radicamento nel patrimonio
religioso islamico correttamente
interpretato, superando posizioni
tradizionali cristallizatesi da secoli.
C' è dunque un cammino avviato...
Sì, e dobbiamo rilevare che esso non si
fonda solo sull'operazione intellettuale di
alcuni studiosi. Il processo di apertura ai
diritti avviene non solo perchè ci sono
Stati più o meno aperti, ma perchè esìste
una società civile multiforme che si sta
sviluppando e a questo livello ci sono
componenti che in concreto lottano
perchè vengano rìconosciuti i diritti dell'
uomo.
Due componenti importanti sono le donne
e le minoranze religiose. Essendo tenute
in posizione di subalternìtà nel diritto
islamíco, le donne sono quelle che
lottano, concretamente a livello sociale
per promuovere l’innovazione. Così
provocano riflessioni
movimenti di pensiero, ma anche
iniziative sul piano dell'opinione pubblica:
si crea dialettica interna, anche con
I'appoggio di organizzazioni non
governative che stanno sorgendo nel sud
del Mediterraneo.
21mezzalunaappendici.wps
Allo stesso le comunità religiose non
musulmane, specialmente quelle arabe
cristiane, lottano perché ai propri membri
venga riconosciuta a tutti gli effetti una
cittadinanza egualitarìi, superando
situazioni di marginalità sociale e
giuridica frutto della tradizione politica e
giuridica ìslamica. Gli esiti di tutto ciò non
sono scontati, ma è molto ìmportante che
il processo sia in corso.
(a cura di Alberto Riccadonna)
DIRITTI
La libertà religiosa, fonte e sintesi dei
diritti umani
La libertà di religione, secondo il
Compendio della dottrina sociale è
"fonte e sintesi" dei diritti umani essa è il
"diritto di vivere nella verità della propria
fede ed in conformità alla trascendente
dignità della propria persona” Il
documento affronta l’intero campo della
dottrina sociale, con particolare riguardo
verso i diritti della persona e della
famiglia, a partire da quelli alla vita ed al
matrimonio. Di tutti i diritti la libertà
religiosa è, in certo senso, fondamento.
La formulazione base di tale diritto è la
dichiarazione conciliare Dignitatis
humanae, per la quale, ricorda il
Compendio, esso "si fonda sulla dignità
della persona umana e deve essere
sancito come diritto civile
nell'ordinamento giuridico della società"
ed è dirìtto rìguardante non solo le
singole persone, ma anche le diverse
comunità". Sul piano concreto al n. 553 si
afferma che "il riconoscimento effettivo
del diritto alla libertà di coscienza e alla
libertà religiosa è uno dei beni più alti e
dei doveri più gravi di ogni popolo che
voglia veramente assicurare il bene della
persona e della socïetà". Per questo,
anche se, "a motivo dei suoi legami
storici e culturali con una Nazione,
comunità religiosa può ricevere uno
speciale rìconoscimento da parte dello
24
Stato, tale riconoscimento non deve in
alcun modo generare una discriminazione
d'ordine civile o sociale per altri gruppi
religiosi". Nel rapporto delle religioni con
lo Stato, ínfatti, vale il "principio di laicitá",
ossia "la distinzione fra la sfera politica e
quella religiosa". (da: Vita del popolo)
Intervista a Omar Muhammad Bakri
sulla strategia dèl movimento islamico in
Europa
(12 settembre 1998)
L'intervista è stata realizzata da Magdi
Allam il 12 settembre 1998 nell'abitazione
londinese dello sheikh Omar Muhammad
Bakri, e pubblicata solo parzialmente
sulla «Repubblica». Qui compare per la
prima volta nella sua versione integrale.
Si tratta di un importante documento sulla
strategia del movimento integralista
islamico in Europa.
Lei esclude a priori qualsiasi possibilità di
intesa tra l’Islam e la civiltà occidentale?
Noi riteniamo che il musulmano debba
rifiutare categoricamente tutte le leggi
secolari. Ma da un punto di vista pratico,
per consentire 1'affermazione dell'islam in
Europa, noi facciamo una distinzione tra
la modernità e la civiltà. Non rifiutiamo la
modernità, la televisione, il fax e il
telefono cellulare. Ma la mia civiltà è
1'islam e Allah ci ha prescritto di vivere
per adorarlo e obbedire ai suoi precetti.
Per contro la civiltà dell'Occidente è
basata sulla separazione tra Dio e lo
Stato, tra la fede religiosa e i valori
secolari.
Noi dobbiamo cambiare il sistema di vita
e ciò richiede una rivoluzione intellettuale.
E io credo che noi dobbiamo convertire
all'islam i non musulmani perché siano
loro i protagonisti della trasformazione
della società. Questa svolta non avverrà
per mano dei musulmani immigrati, ma
da
21mezzalunaappendici.wps
parte dei musulmani europei che sono
cittadini a pieno titolo e che
interagiscono con tutti gli strati della
socirtà. Ogni giorno 63 europei si
convertono all'islam. E noi siamo più
prolifici, a ogni generazione noi
raddoppiano i non musulmani si
dimezzano. Oggi 1'islam è la religione
che si diffonde con maggior rapidità in
Europa. Noi dobbiamo conquistare le
menti dei fìgli di queste società
europee, devono essere loro
1'avanguardia della rivoluzione
dell'islam , in Europa. A tale fine
dobbiamo costruire più moschee, più
scuole ìslamiche, rivendicare
programmi ìslamici nelle scuole
pubbliche. Sono le leggi secolari che
devono scendere a un compromesso,
noi musulmani non accettiamo
compromessi. Le leggi secolari sono
fatte da uomini e possono essere
modificate dagli uomini. Ma la sharia,
la legge di Allah, non può essere
modificata dall'uomo. Se lo Stato
capitalista dovesse rifiutare, a quel
punto fallirà come sistema perché
contraddirrà uno dei suoi principí
basilari, la libertà religiosa, di
espressione e di organizzazione. La
verità è che non c'è libertà, è solo uno
slogan, ci sono leggi e ordine dello
Stato. Anche la democrazia, il potere
del popolo, dal popolo e per íl popolo,
è una falsità. In definitiva chi governa
è íl partito al potere,
indipendentemente dalla volontà
popolare.
Lei predica la creazione di uno Stato
islamico all'interno degli Stati di diritto
dell'Europa?
No, io sono contrario alla separazione
dalla società europea. Noi dobbiamo
avere i nostri quadri, le nostre moschee, le nostre scuole, i nostri
ambulatori, i nostri mercati, ma senza
isolarci. Noi non ci integriamo ma non
25
ci separiamo. Noi vogliamo dar vita a
dei modelli di sistema di vita che
consentano alla comunità musulmana
di salvaguardare la propria identità e
favoriscano la conversione degli
europei all'islam. Noi vogliamo
scatenare lo scontro ideologico tra
1'islam e il kufr, la miscredenza. Noi
contestiamo i principi basilari della
civiltà occidentale.
Lei nega il diritto alla libertà di pensiero,
di associazione e di culto?
La libertà non può significare dire
tutto ciò che si vuole. Si può
permettere a uno di dire che il
profeta Maometto era un
bugiardo? O dì dìre che non
esìste un Creatore? O di insultare
Allah? Ciò non è libertà, è
miscredenza. E a proposito della
libertà di culto,1'islam prescrive
che chi cambia la propria religione
debba essere ucciso. Non è
possibile concedere la libertà a un
rinnegato musulmano. L'islam
detta legge anche negli affari più
privati della vita. Allah impone che
1'uomo possa penetrare la donna
solo da dove Lui infonde la vita. Di
quale libertà personale stiamo
parlando? La libertà è dei
miscredenti. Oggi in Occidente gli
uomini si stanno effeminando e le
donne si stanno maschizzando; e
il risultato è che le donne fanno
1'amore con le donne e gli uomíni
si accoppiano con gli uomini. Noi
seguiamo la legge di Allah non le
leggi degli uomini.
Ritiene che ci sia una crescita del
movimento islamico in Europa?
E una operazione che richiede un
coordinamento, io sono ottimista e sono
certo che avrà successo. In Gran Bretagna tutte le associazioni islamiche
concordano sull'azione di proselitìsmo a
21mezzalunaappendici.wps
favore dell'ìslam, sulla tutela della civiltà
islamica e sul consolidamento e la
crescita dell'islam. Noi stiamo operando
per islamizzare la società britannica. Il
contrasto verte sull'opportunità di
scatenare uno scontro ideologìco con lo
Stato capìtalista e sull'opportunìtà dì
attendere 1'emergere di uno Stato
islamico nei paesi di fede musulmana. Ma
solo 1'islam è la soluzione della crisi della
civiltà occidentale, solo 1'islam è la
religíone in grado di ergersi a sistema di
vita per tutta 1'umanità.
Come può ritenere che una Nazione
islamica possa costituirsi in Europa
quando gli stessi Stati musulmani hanno
fallito quest'obiettivo?
Oggi non c'è un solo Stato íslamico. Non
lo è 1'Arabia Saudita, né 1'Iran, né il
Sudan, né il Pakistan. Eppure 1'islam in
Europa ha avuto successo senza la
presenza di uno Stato islamico.
Immagíniamoci che cosa accadrebbe se
si creasse uno Stato islamico.
Il concetto del takfir (anatema)
Nell'editoriale di «A1 Mujahidah» (n. 20
del maggio 2002) dal titolo jihad in
Afghanistan, non firmato, si legge: «Qualsiasi tipo di assistenza che un
musulmano fornisca a un miscredente
contro i Credenti (aiuto finanziario o
fisico, militare, tradizioni linguistiche, ecc.)
fa divenire il musulmano APOSTATA [i
caratteri maiuscoli sono presenti nello
scrìtto orìginale]. È proibito eredìtare da
luì e non sì può pregare su di lui la
Janaza [preghiera funebre]. In molti paesi
occidentali le autorità tentano di
spaventare i fratelli, sostenendo che
chiunque non condanni apertamente i
"terroristi" è con loro. Ognuno può avere
le proprie idee sui fatti che accadono nel
mondo, invece nessun Musulmano può
schierarsi con i miscredenti contro i
Credenti, perché questa è una delle dieci
azioni che fanno automaticamente
26
divenire apostati. Il fatto di non
"schierarsi' con i míscredenti NON
SIGNIFICA AFFATTO APPOGGIARE I
"TERRORISTI"».
Ho chiesto ad AbdulQadir FadlAllah
Mamour, che è 1'estensore dì questo
edìtoriale, seppure non firmato, di illustrare quali sono le díeci azioni che fanno
diventare apostatí. Dopo aver consultato
la fonte di questa fatwa, il teologo
hanbalita Ibn Qudama al Maqdisi, la cuí
opera enciclopedica è raccolta nei
quindici volumi di At Mughni, ha spiegato
che bisogna innanzitutto distinguere tra il
kufr akhbar, la grande apostasia, e il kufr
asgar, la piccola apostasia. Nel primo
caso il musulmano apostata esce
automaticamente e irrimediabilmente dal
milla, la comunità musulmana; nel
secondo caso il musulmano apostata ha
la possibìlità dì fare la tawba, di
redimersi. Quattro sono le azioni di kufr
akhbar per cui si è definìtivamente
scamunicati:
1) Chi non crede al Corano e alla Sunna,
la raccolta dei detti e dei fatti attríbuti al
profeta Mohammad.
2) Chi nega la resurrezione nella vita
eterna, il Paradiso e 1'Inferno.
3) Chi nega che la preghiera, il digiuno,
1'elemosina legale e il pellegrinaggio
siano dei precetti obbligatori.
4) Chí disconosce
uno dei profeti.
Sei sono invece le azioni di kufr asgar da
cui ci si può redimere:
1) Chi nega la proibizione dell'adulterio e
dell'alcol in quanto peccati.
2) Chi aiuta i miscredenti con la parola e
con lo scritto affinché abbiano il
sopravvento sui musulmani.
3) Chi uccide deliberatamente
un musulmano.
4) Chi si accoppia con una donna durante
il ciclo mestruale oppure intrattiene un
rapporto anale.
5) Chì diserta durante ìl combattìmento
con 1'armata nemìca.
21mezzalunaappendici.wps
6) Chì disconosce 1'autorità dell'ìmam o
dell'emìro (intesì come capi della
comunìtà musulmana).
Lo stesso AbdulQadir FadlAllah Mamour
sottolinea che questa interpretaziane del
concetto di kufr non è affatto accettata
dall'insieme dei teologi islamici, al
cantrario c'è a tutt'oggí un dibattito sulla
questiane. Per alcuni fagih, giureconsulti
islamici, le azioni di kufr asgar non sono
da considerarsi proprio come casi di
apostasia. Il pensiero hanbalita di Ibn
Qudama al Maqdisi rappresenta
1'interpretazione più radicale in seno
all'isiam sunnita.
27
APPENDICE (6)
Il Jihad
Bibbia: primo libro di Samuele cap. 15:
1,9 (vedi apendice 1)
Roma: il giornalista Magdi Allam, sotto
scorta, dopo l’articolo sull’imam
Italia: fondamentalisti : Milano, Bergamo
e Torino (traffico d’armi);
Bassano del Grappa: documenti falsi per
ricercati; La Spezia, Napoli (imbarco di
armi); Roma: centrale operativa del
gruppo algerino “Esilio ed anatema” di
quelli del più vasto movimento
“combattimento e predicazione”.
Carmagnola: imam “sul territorio italiano
ci sono 2.000 guerrieri che hanno
ricevuto un addestramento militare in
Afghanistan. E’ gente pericolosa perché
ha imparato cose pericolose. Stiamo
preparando la grande rivoluzione
islamica, l’Italia per noi è solo una base,
ma le vostre autorità devono smetterla di
perseguitarci, o ci sarà una guerra
terribile per tutti” (ma questo imam ha già
ricevuto l’otto per mille?)
Di questi tipi in Italia ne abbiamo 2.000,
ma va bene così, perché se no, se
scoperti, potrebbero fare il loro lavoro di
terroristi anche a casa nostra, dove, per
ora, si limitano ad abitare:
forse che i nostri buonisti hanno già visto
prima la situazione di ricatto in cui ci
troviamo?
Cremona: Osama scrisse alla moschea
Parigi: la Francia vuol far togliere
l’embargo al Sudan che perseguita i
cristiani
Torino: imam: “il primo che ha
propagandato l’Islam è stato il profeta di
21mezzalunaappendici.wps
Dio, è lui che ha rifiutato di riconoscere
quelli che volevano l’Islam senza il jihad”
Bruxelles: finanziamenti europei, inviati
da Prodi, all’autorità nazionale
palestinese per finanziare iniziative di
solidarietà, sarebbero usati per gli atti
terroristici antisemiti
Milano: dai centri sociali alla jihad: “il
giorno del giudizio è vicino”
In Italia “c’è il pericolo di attentati
imprevedibili, realizzati da persone vicine
al fondamentalismo, ma non appartenenti
ad organizzazioni” (P.M. D’Ambruoso)
Papa: solidarietà globale contro l’odio: ”la
comunità internazionale deve rimediare
alle situazioni che causano il terrorismo”;
“la religione non può mai essere motivo di
odio o di aggressione”
Palermo: blitz della polizia in centri
islamico (su inchiesta partita dalla
Lombardia)
Stoccolma: Naipul, Nobel 2001
letteratura: “i mussulmani hanno un
approccio bellico alla realtà: quando di
sentono “politicamente, moralmente forti,
vanno alla guerra pieni di odio”
accettando la coesistenza soltanto
quando sono forzati”
“Non ho mai sentito parlare di conflitto di
civiltà tra gli Indiani e l’Occidente, né tra il
Giappone e l’Occidente”
Assia - D - : niente islam nelle scuole:
agli scolari verrà offerta l’alternativa di
seguire dei corsi di morale incentrati sui
principi islamici, al posto delle scuole
coraniche.
Kossovo: dal 1997 Zawhiri, fratello
dell’aiutante militare di Osama, ha diretto
le operazioni speciali dell’UCK. Perché la
28
Dal Ponte non ha perseguito i criminali
islamici?
Milano: moschea viale Jenner:
“terrorizzare è dovere religioso; la guerra
santa è prescritta e il linguaggio della
forza è l’unico che la gente ascolta”
(peccato che il giudice Papalia stia a
Verona e non a Milano e a Torino)
Pakistan: “Osama: preparare i giovani
alla guerra santa perché è un dovere per
tutti i mussulmani”
Italia nord: trovato il manuale del perfetto
terrorista, manuale di clandestinità che
comincia con una citazione da Maometto
“le parole potrebbero costituire l’inizio del
pericolo e al riguardo anche il profeta
afferma che occorre parlare in maniera
giusta, altrimenti è meglio tacere”
Berna: negato il permesso a imam
macedone estremista
Torino: fondamentalismo proletario in un
volantino in arabo: ”appello a saldare la
causa proletaria con quella islamica”,
firmato dalla organizzazione comunista
internazionale con sede in via Po 12,
Torino
Corano, alcune sure che citano il jihad:
33,5 - 4,56 - 2,191 - 8,12 17 - 8,65 - 9,39
- 2,216 2,190 191 - 66,8 - 47,35 - 5,33 (buon
divertimento)
Chi ha voglia di farsi un’idea, oltre la
cronaca, venga a farsi un giretto nel
Corano.
(il jihad)- lo sforzo- Dal Corano:
Sura 2
190 Combattete per la causa di Allah contro
coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché
Allah non ama coloro che eccedono.
191 Uccideteli ovunque li incontriate, e
scacciateli da dove vi hanno scacciati: la
21mezzalunaappendici.wps
persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non
attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che
essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono,
uccideteli. Questa è la ricompensa dei
miscredenti.
192 Se però cessano, allora Allah è perdonatore,
misericordioso.
193 Combatteteli finché non ci sia più
persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se
desistono, non ci sia ostilità , a parte contro coloro
che prevaricano.
194 Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa
proibita un contrappasso . Aggredite coloro che vi
aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah
è con coloro che Lo temono.
244 Combattete sulla via di Allah e sappiate che
Allah è audiente, sapiente.
245 Chi fa ad Allah un prestito bello, Egli glielo
raddoppia molte volte. E' Allah che stringe [la
mano e la] apre . A Lui sarete ricondotti.
246 Non hai visto i notabili dei Figli di Israele
quando, dopo Mosè, dissero al loro profeta :
"Suscita tra noi un re, affinché possiamo
combattere sul sentiero di Allah"? Disse: "E se
non combatterete quando vi sarà ordinato di
farlo?". Dissero: "Come potremmo non
combattere sulla via di Allah, quando ci hanno
scacciato dalle nostre case, noi e i nostri figli?".
Ma quando fu loro ordinato di combattere, tutti
voltarono le spalle, tranne un piccolo gruppo.
Allah ben conosce gli iniqui.
Sura 4
54 Forse sono gelosi degli uomini a causa di ciò
che Allah ha concesso per grazia Sua? Abbiamo
dato alla famiglia di Abramo il Libro e la
Saggezza e abbiamo dato loro immenso regno.
55 Qualcuno di loro ha creduto e qualcun altro si
è allontanato. L' Inferno sarà [per loro] una
fornace sufficiente!
56 Presto getteremo nel Fuoco coloro che
smentiscono i Nostri segni.
Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne
daremo loro un'altra, sí che gustino il tormento .
In verità Allah è eccelso e saggio.
Sura 5
33 La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad
Allah e al Suo Messaggero e che seminano la
corruzione sulla terra è che siano uccisi o
crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la
gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla
29
terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa
vita; nell'altra vita avranno castigo immenso ,
34 eccetto quelli che si pentono prima di cadere
nelle vostre mani.
Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso.
Sura 8
12 E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: «
Invero sono con voi: rafforzate coloro che
credono. Getterò il terrore nei cuori dei
miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su
tutte le falangi!
13 E ciò avvenne perché si erano separati da
Allah e dal Suo Messaggero». Allah è severo nel
castigo con chi si separa da Lui e dal Suo
Messaggero?!
14 Assaggiate questo! I miscredenti avranno il
castigo del Fuoco!
15 O voi che credete, quando incontrerete i
miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro
le spalle.
16 Chi in quel giorno volgerà loro le spalle eccetto il caso di stratagemma per [meglio]
combattere o per raggiungere un altro gruppo incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio
sarà l'Inferno. Qual triste rifugio!
17 Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah
che li ha uccisi.
Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah
che tirava , per provare i credenti con bella prova.
In verità Allah tutto ascolta e conosce.
5 O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di
voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di
voi avranno il sopravvento su mille miscredenti.
Ché in verità è gente che nulla comprende.
Sura 9
1 Disapprovazione da parte di Allah e del Suo
Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i
quali concludeste un patto.
2 Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare
sulla terra e sappiate che non potrete ridurre Allah
all'impotenza. Allah svergogna i miscredenti.
3 Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero,
un proclama alle genti nel giorno del
Pellegrinaggio : « Allah e il Suo Messaggero
disconoscono i politeisti. Se vi pentite, sarà
meglio per voi; se invece volgerete le spalle,
sappiate che non potrete ridurre Allah
all'impotenza. Annuncia, a coloro che non
credono, un doloroso castigo.
4 Fanno eccezione quei politeisti con i quali
concludeste un patto , che non lo violarono in
21mezzalunaappendici.wps
nulla e non aiutarono nessuno contro di voi:
rispettate il patto fino alla sua scadenza. Allah
ama coloro che [Lo] temono.
5 Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete
questi associatori ovunque li incontriate,
catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se
poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la
decima , lasciateli andare per la loro strada. Allah
è perdonatore, misericoridioso.
6 E se qualche associatore ti chiede asilo,
concediglielo affinché possa ascoltare la Parola di
Allah, e poi rimandalo in sicurezza . Ciò in
quanto è gente che non conosce!
7 Come potrebbe esserci un patto tra Allah e il
Suo Messaggero e i politeisti, ad eccezione di
coloro con i quali stipulaste un accordo presso la
Santa Moschea ? Finché si comportano rettamente
con voi, comportatevi rettamente verso di loro.
Allah ama i timorati.
8 Come [ci può essere un patto], quando hanno il
sopravvento su di voi, non vi rispettano né per la
parentela né per i giuramenti? A parole vi
compiace ranno, ma nel loro cuore vi rinnegano.
La maggior parte di loro è ingiusta.
9 Svendono a vil prezzo i segni di Allah e
frappongono ostacoli sul Suo sentiero. E'
veramente nefando quello che fanno.
10 Nei confronti dei credenti, non rispettano né la
parentela né i trattati: essi sono i trasgressori.
11 Se poi si pentono, eseguono l'orazione e
pagano la decima, siano vostri fratelli nella
religione.
Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per
gente che comprende.
12 E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti
e vi attaccano [a causa del]la vostra religione,
combattete i capi della miscredenza. Non ci sono
giuramenti [validi] per loro: forse così
desisteranno.
13 Non combatterete contro gente che ha violato i
giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero?
Son loro che vi hanno attaccato per primi. Li
temerete? Allah ha ben più diritto di essere
temuto, se siete credenti.
14 Combatteli finché Allah li castighi per mano
vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su
di loro, guarisca i petti dei credenti
15 ed espella la collera dai loro cuori. Allah
accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Allah è
sapiente, saggio.
30
16 Credete di poter essere lasciati in pace prima
che Allah non abbia riconosciuto coloro che
lottano e che non cercano altri alleati oltre a
Allah, al Suo Messaggero e ai credenti ?
Adesso rilassatevi e distendete i nervi.
Fatto?........ bene, andiamo avanti.
L’interpretazione letterale del testo data
dai fondamentalisti, costringe anche noi
ad usare lo stesso metodo ?
( con fine forzata del dialogo)
A prendere alla lettera il libro di Samuele
1 -cap. 15, che parla della “guerra santa
contro gli Amaleciti” oggi ci vien da ridere,
ma allora era così.
Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele,
ciò che gli ha fatto per via, quando usciva
dall’Egitto. 3Và dunque e colpisci Amalek e vota
allo sterminio quanto gli appartiene, non
lasciarti prendere da compassione per lui, ma
uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi
e pecore, cammelli e asini». 4Saul convocò il
popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm:
erano duecentomila fanti e diecimila uomini di
Giuda. 5Saul venne alla città di Amalek e tese
un’imboscata nella valle. 6Disse inoltre Saul ai
Keniti: «Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti
prima che vi travolga insieme con loro, poiché
avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti,
quando uscivano dall’Egitto». I Keniti si
ritirarono da Amalek. 7Saul colpì Amalek da
Avila procedendo verso Sur, che è di fronte
all’Egitto. 8Egli prese vivo Agag, re di Amalek, e
passò a fil di spada tutto il popolo.
Corano e femminismo
Donne guerriere - L’altra metà della
Jihad
Ci avvieremo coperte dai nostri veli,
avvolte nelle nostre vesti, le armi, in
pugno, i bambini in grembo, col sacro
Corano e la sunna del profeta di Allah a
indicarci la via". E' la rivoluzione
jihad-correct della rivista on-line al
Khansa; per aspiranti martiri assassini
d'ogni dove. Comparsa il 20 agosto 2004
21mezzalunaappendici.wps
su siti estremisti come Sawt al Jihad, ma
presto accessibile
gratuitamente anche attraverso il portale
francese kidiwi. Al Khansa è la prima
pubblicazione jihadista tutta al femminile,
scritta da donne per altre donne in nome
del diritto all’emancipazione nella morte e
nell’assassinio. (...) al Khansa evoca al
contempo un nome, una promessa e un
augurio. Ricorda la figura Ieggendaria di
una poetessa del settimo secolo nota per
le elegie strazianti e appassionate con cui
sublima la sofferenza ed esalta il
sacrificio per la morte dei quattro figli con
la sua benedizíone per il jihad.
Battagliera, a tratti vendicativa, al Khansa
piange, ma sono lacrime di una donna
che lotta e grida, lacrime e versi di una
protagonista. E' a questa figura. di donna
guerriera che non si contenta del destino
di femmina angelicata cui le curatrici di al
Khansa invitarno tutte le donne di buona
volontà a ispirarsi. Se gli articoli
spendono parole commosse a ricordare il
sacrificio delle sorelle più vicine ad Allah
attraverso "il sangue dei mariti egli arti
spezzati dei figli", è per il riscatto della
sorella soldato che al Khansa rispolvera
storia e miti del passato. Come aveva già
detto al Qaradawi, donne distruttive
invocano editoriali e rubriche che
ricordano: Ai tempi del profeta le donne
erarno al fianco degli uomini spalla a
spalla nei campi di battaglia. Al Khansa
rassicura: non ci sono incongruenze
tra vita domestica e militanza. Madri e
figlie possono legittimamente aspirare
a imbracciare kalashnikov e a indossare cinture al tritolo. (...) La donna
nella famiglia è una madre, una sorella,
una figlia. Nella società è una educatrice
una propagatrice, una predicatrice
dell’islam Ma la donna è anche una
guerriera del jihad. Così come difende la
sua famiglia dalle aggressioni esterne, la
donna deve difendere la società dai
pensieri distruttivi e dall'offensiva del
31
deterioramenro ideologico e morale" (...)
Le epigone di al Khansa sono chiamate a
dirmostrare spirito di iniziativa e,se finora
le organizzazioni del terrore, dalle tigri
tamil alla seconda intifada, passando per
l’Algeria e la Cecenia reclutavano orfane
e vedove, donne per lo più sole e senza
tutela per non rompere precisi codici
sociali, familiari e tribali, le nuove
jihadiste si arrogano il diritto di
uccidere in proprio. “Siamo chiamate
alla guerra santa tanto quanto gli uomini,
nessuna donna deve chiedere il
permesso al marito o tantomeno a un
tutore perché il jihad è un
comandamento e nessuno deve
chiedere autorizzazione per assolvere
a un comandamento”. Del resto non è
un mistero che religiosi musuImani come
l’egiziano al Qaradawi rettore di studi
islamici all’università del Qatar abbiano
giustificato e approvato l’attivismo
femminile (...) La rivista risponde con un
programma d hoc che spazia dallo sport
alle raccomandazioni sul digiuno, fino alle
spiegazioni accurate sui fraintendimenti
attorno ai significati del libro sacro, agli
esercizi di respirazione per domare le
emozioni, alla proposta di campi di
addestramento perr chi ha scelto il jihad:
"La scarsa preparazione militare è il
problema principale non solo per le
donne ma anche per gli uomini.
(Dal “Foglio”)
L’estremismo, malattia infantile del
comunismo.
L’estremismo, malattia infantile del
femminismo.
Oltre alle femministe standard, esistono
anche quelle “stronze ed esplosive”.
Ma almeno le pari opportunità sono salve!
21mezzalunaappendici.wps
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