APPENDICE (1) Extracomunitari: accoglienza - costi
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APPENDICE (1) Extracomunitari: accoglienza - costi
APPENDICE (1) Extracomunitari: accoglienza - costi A proposito della fine del Regno di Samaria, vediamo com’è andata. Il re d’Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 25All’inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora dissero al re d’Assiria: «Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non conoscono la religione del Dio del paese». 27Il re d’Assiria ordinò: «Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si stabilisca e insegni la religione del Dio del paese». 28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro come temere il Signore. 29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dei e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava. 30Gli uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 31Quelli di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dei di Sefarvàim. 32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture. 33Temevano il Signore e servivano i loro dei secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali provenivano i deportati. 34Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: ... Un sistema per distruggere una nazione può essere: a - raderla al suolo b - deportare la sua gente c - fare un’operazione di import - export come quella sopra citata. 21mezzalunaappendici.wps Quest’ultima è la più efficace nel tempo, perché, distruggendo l’identità di un popolo o di una nazione, ne impedisce scientificamente la possibilità che tale popolo possa ricostituirsi, non avendo più al suo intorno un ambiente conosciuto e riconoscibile. Oggi la stessa cosa, con l’import, in Italia, più o meno dalle stesse zone citate nella Bibbia, sta avvenendo con una differenza. Al posto del re dell’Assiria, per l’export, c’è Clandestour, la ormai ben nota organizzazione di traffico e contrabbando di esseri umani, organizzata capillarmente nei vari stati di provenienza dei clandestini. La base attuale di partenza dall’Africa è la Libia, in cui circa 2 milioni di clandestini attendono di passare il mediterraneo su barconi a perdere e con la nafta regalata dalla Libia, per vedersi dare altri soldi (centinaia di miliardi di lire) per gli accordi bilaterali sul contenimento dei clandestini. Quelli di Clandestour, intanto, si fanno i soldi con questo traffico, secondo solo per utili a quello della droga. 2000 euro a testa, come media delle tariffe, e chi non ha i soldi deve rimborsarli poi, a destinazione, all’organizzazione con traffici vari (droga, prostituzione, minori, documenti falsi, etc.) Facciamo due conti. Mediamente, per stare bassi, ne arrivano 700 a settimana, circa 3000 al mese, trentamila l’anno (d’inverno ce ne sono meno) 30.000X2.000=60.000.000€ Questo per il biglietto dei poveracci. Quando arrivano, se li trovano, vanno nei centri di accoglienza della caritas e cooperative collegate. Per due mesi, tempo necessario per la loro identificazione. Per l’import, da noi, c’è la sinistra e la Caritas per i centri di accoglienza al sud, 1 pagati dallo Stato (poi i clandestini vengono al nord senza più nulla). La sinistra spera di ottenere questi nuovi voti e ha già fatto quattro tentativi alle amministrative, in comuni retti dalla sinistra, per dare il voto agli “ospiti” immigrati, a parità dei cittadini italiani, senza aspettare 10 anni per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Con questi voti, la sinistra spera di avere quelli che gli italiani ‘razzisti’ non le danno per governare l’Italia. L’accoglienza diventa l’accoglivoti. Bruxelles: l’Europarlamento (Prodi) dà il diritto di voto alle amministrative e alle europee agli extra comunitari residenti legalmente da almeno 5 anni Italia: Livia Turco presenta disegno di legge: Nascita = cittadinanza: ogni bambino che nasce in Italia da genitori stranieri, non sarà più apolide fino alla maggiore età, ma utomaticamente italiano. (altro mofdo per regolarizzare i clandestini) Rimini: eletto consiglio dei rappresentanti degli stranieri: vince la lista degli integralisti islamici Firenze: progetto di legge per modificare lo ststuto regionale e far votare gli extracomunitari Ravenna, Lecce, Genova: extracomitari in consiglio comunale Roma: ricorsi in tribunale per partecipare alle elezioni amministrative Lo Stato paga a questi centri per la sola accoglienza (vitto e alloggio) 75,00€ a testa al giorno. Se non ci si crede, chiedere al prefetto di Agrigento. 21mezzalunaappendici.wps Per ogni clandestino viene pagato ai centri di accoglienza. 75,00€ X 60 =4500,00€ 1000 clandestini =4.500.000,00 € 10.000 clandestini 45.000.000,00€. 30.000 clandestini 135.000.000,00€. Una bella sommetta: la solidarietà diventa “la soldidarietà” Se la impiegassimo per aiutare a casa loro quelli che scappano per la povertà avremmo la seguente situazione : Con 75,00€ al giorno dati in Italia, una famiglia vive 2 settimane in nord Africa, quindi un giorno pagato alla caritas in Italia può mantenere una persona a casa sua, con la sua famiglia per 2 settimane con gli stessi soldi, dati però alla caritas del paese di provenienza, meglio ancora ai nostri missionari, che sono più diretti e quindi più efficienti. Due giorni da noi, un mese da loro. Con 75,00€ al giorno dati in Italia, una famiglia vive un mese nelle zone sud saheliane, da cui proviene la maggior parte di questi “ospiti”. Due giorni da noi, due mesi da loro. E non mi dite che lì non c’è né bisogno. C’è solo un problema: i soldi non andrebbero più alla caritas italiana e alle cooperative ad essa collegate (Misericordia, per Lampedusa), per l’accoglienza, ma all caritas o missionari africani per la vita di queste famiglie, che di solito, l’immigrazione clandestina spezza, ma che importa, intanto il biglietto e l’accoglienza sono stati pagati a chi di dovere. Costo per lo spostamento di 30.000 poveri. Poveri sono partiti e poveri sono arrivati ma hanno mosso un giro di 195-200 milioni di euro I clandestini: un business di tutto rispetto. Se poi ne muoviamo 2 milioni di clandestini, basta moltiplicare X7= 2 200 X 7 = 1 miliardo e quattrocentomila € Ora, a parte l’affare indubbio, c’è un altro problema: gli scafisti si fanno 400mila euro, ma il miliardo di euro di resto dobbiamo mettercelo noi. Dove troveremo i soldi? Se poi ne arriveranno 128 milioni in 20 anni, come previsto da una ricerca dell’ONU e questi milioni troveranno le altre coste europee (Francia, Spagna, Grecia) bloccate, non potranno entrare in Europa che per l’”accogliente” Italia. A questo punto, dove andremo noi? Il semplice fatto che ti poni queste domande ha una sola risposta: sei razzista e xenofobo. Arrivati, accolti in Italia, identificati, c’è da rimandarli a casa. Fino a poco tempo fa, gli si dava un foglio di carta in cui c’era scritto: “vai via entro 15 giorni”, e tutto finiva lì. Non gli davano neanche i soldi per il biglietto. Sottile furbizia italiana. Dall’anno scorso, invece che rimandarli a casa, si sono riportati a casa. Spese per rimpatri anno 2002: - clandestini provenienti da Libia e Tunisia: 15.666, spesa totale per rimpatrio €.13.616.992,00 spesa per scorta €. 12.418.000, 00 per un totale di € 26.034.992,00- (dati forniti dal ministero dell’interno) E siamo, andata e ritorno a €.220milioni. Vediamo come va a chi rimane qui clandestino. Intanto com’è giusto, ha l’assistenza sanitaria gratuita, il cui costo solo a Treviso si è stimato in circa € 1.250.000,0 e circa €.500 milioni in tutta Italia. Il 78% dei reati degli immigrati è opera dei clandestini, quelli che, dovendo ripagare il costo del biglietto, come sopra, non sono molto bravi a non farsi beccare, e vengono arrestati - giudici permettendo - processati, imprigionati alla modica cifra di €.125,00 al giorno, se detenuti normali 21mezzalunaappendici.wps e €.220,00 al giorno, se in regime di sicurezza. La percentuale di stranieri in Italia, su una popolazione carceraria di 55.751 unità (anno 2002), uno su tre è extracomunitario. Questa è la media italiana. Al nord, in Padania, la percentuale media è del 64% e in provincia di Treviso del 79%. Ognuno ha ciò che si merita, verrebbe da osservare. Noi manteniamo, a quelle tariffe, in Italia, più di 18mila extracomunitari, in galera. Facciamo due conti: l’80% ha una permanenza media di tre anni, il 20% di cinque anni o più. n° 14.400 X 3 anni = €125,00 x 1.095 x n° 14.400 = € 1.971.000.000,00 n° 3.600 X 5 anni (fra normali e in sicurezza la media risuta circa di) €150,00 x 1.825 x n° 3.600 = € 985.500.000,00 Non stiamo dando i numeri (lo pensavo anch’io) Non si sapeva niente, ma tanto andava bene così. Cosa si potrebbe fare per i nostri poveri in Italia con € 2.956.500.000,00? Per avere questa somma a disposizione bisogna cominciare a carcerare gli extracomunitari nei loro Paesi di provenienza, come già fatto con l’Albania. Costruire direttamente le carceri e pagare a casa loro i carcerieri. Avanzano ancora 2,5 miliardi di euro disponibili per i poveri di cui sopra (che non essendo extracomunitari, restano sempre o quasi, col culo per terra), oltre ad avere fatto una buona azione nei Paesi di provenienza , mantenendo i loro detenuti. Ultimo costo: INPS 3 Su 1.250.000 immigrati regolari, pagano i contributi in 398.000. Anche i regolari, per 3/4, evadono. Ai datori di lavori questo non dispiace, e di extracomunitari ne vogliono sempre di più, meglio se clandestini e più facilmente riccattabili con il lavoro in nero (stimato il 27% del PIL - media nazionale -; il 69% del totale è al sud Italia, conformemente all’interesse nazionale). La Regione Veneto, settore flussi migratori, ha destinato nel 2002 €.12.617.321,00 per alloggi, formazione, rete per l’immigrazione, comunicazione, progetti pilota, iniziative di enti ed organismi. Nel solo Comune di Montebelluna una cooperativa sociale di servizio agli immigrati ha un bilancio di €.520.000,00.Questo per quanto riguarda i costi. Ma l’uomo non è una bistecca. Vediamo rapidamente le situazioni che si creano a livello sociale: - furti, rapine, estorsioni: non dobbiamo meravigliarci più di tanto perché la razzìa è nella tradizione di questi popoli: anche Maometto, quando all’inizio aveva bisogno di soldi, razzìava le tribù vicine. Rapporti familiari: vedi appendice (4).- 21mezzalunaappendici.wps 4 APPENDICE (2) Immigrazione - accoglienza Bibbia: “Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri, senza tetto, vesti chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente” (Isaia 58,7) Papa: “Tale solidarietà, tuttavia non può non contare soprattutto sulla costante sollecitudine delle pubbliche istituzioni. In questa prospettiva e senza compromettere la necessaria tutela della sicurezza dei cittadini, merita attenzione la situazione delle carceri, nelle quali i detenuti vovono spesso in condizioni di penoso sovraffollamento. Un segno di clemenza verso di loro, mediante una riduzione della pena, costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità, che non mancherebbe di stimolarne l’impegno personale di recupero in vista di un positivo reinserimento nella società (14.11.2002 Visita al parlamento italiano). Traduzione di comodo di Isaia Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa i miseri, senza tetto, vesti chi è nudo.” Traduzione di comodo del Papa: “Clemenza e tutti a casa”. Papa: Giubileo dei migranti: “non si può essere cattolici e razzisti, e se servono leggi prudenti e lungimiranti per evitare gli effetti negativi delle migrazioni, esse devono valorizzare il positivo della mobilità umana nel rispetto di ogni persona.” Traduzione di comodo del Papa: “non si può essere cattolici e razzisti” Papa: “non è facile individuare assetti e ordinamenti che garantiscano in modo equilibrato ed equo i diritti e i doveri di chi accoglie e di chi viene accolto; una cosa è certa: le immigrazioni non devono divenire un elemento destabilizzante la fisionomia culturale dei popoli” 21mezzalunaappendici.wps Traduzione di comodo del Papa: “chi non accetta l’accoglienza continua ed illimitata, è xenofobo e razzista” Card. Maggiolini: “una democrazia esiste finché vi sono valori morali condivisi. Gli islamici non sono un ‘entità omogenea, bisogna stare molto attenti” “l’accoglienza non significa diritto di invasione” Card. Tonini: “Islam: attenti all’integrazione: doveroso il rispetto dei nostri valori costituzionali e delle leggi” Card. Ruppi: Invasione islamica, una regia occulta “sorge il sospetto che dietro l’esodo si nasconda un desiderio di rivincita” Card. Biffi: “Attenzione a quelle civiltà islamiche che non accettano la carta dei diritti fondamentali dell’uomo” (non quella araba postillata, dove ogni articolo è inteso secondo la legge coranica, ma quella dell’ONU del 1948, senza postille) l’Europa o ridiventerà cristiana o sarà mussulmana: “restano diversi in attesa di farci diventare come loro” Don Vitaliano Della Sala: Biffi querelato per incitamento alla discriminazione razziale e religiosa. (non male, per il parroco dei centri sociali) Costituzione europea: nel testo approvato manca ogni riferimento alle redici cristiane dell’Europa Card. Biffi: “il diritto dovere di salvaguardare la propria identità, oggi viene sacrificato alla globalizzazione” Card. Garsia: “Si guardi bene dal gettare discredito sulla Chiesa, perché verrà il giono in cui il ministro Bossi dovrà rendere conto non a noi, ma a Dio, delle accuse ingiuste che ci rivolge” (solo Dio perciò saprà un giono la verità?) Allegato: I xenofobi 5 APPENDICE (3) Islam - cristiani oggi Papa: “si spezzi la catena dell’odio che minaccia l’ordinato sviluppo della famiglia umana. Ci conceda Iddio di essere liberati dal pericolo di un drammatico scontro tra le culture e le religioni” (nella traduzione inglese: si spezzi la catena dell’odio e del terrorismo). On Rodeghiero: “solo la giustizia sociale può vincere il terrorismo” nel rapporto tra politica - religione - e fondamentalismo islamico. On Borghezio: “L’islam non è moderato o è integralista o non è” Corano: sura 3,110. “voi siete il miglior popolo dato al mondo” da cui il sacro dovere di fare dell’Islam la religione di tutti i popoli. (che siano d’accordo o no) Beato Marco d’ Aviano: nel documento di beatificazione le sue virtù taumaturgiche e un riferimento preciso al suo importante ruolo contro l’avanzata turca in Europa. Don Bagget Bozzo: “è la prima volta dal 1970 che un cardinale, prefetto in carica, celebra pubblicamente una Santa Messa in rito tridentino, in una basilica pontificia” A proposito, la Messa tradizionale non è mai stata abilita dal Concilio vaticano Secondo, ma la sua celebrazione, col motu proprio Ecclesia Dei di Giovanni Paolo 2°, è fatta con l’ accordo degli ordinari del luogo. (quanti Vescovi hanno risposto positivamente?) AMI: Associazione mussulmani italiani, impegnata a favore del dialogo interreligioso e nel favorire le relazioni di interscambio fra le minoranze ebraica e islamica in Italia. 21mezzalunaappendici.wps L’AMI dichiara: “il Corano prescrive di entrare in un luogo passando dalla porta, e chiedendo il permesso a quanti vi dimorano. Il clandestino, colui che entra in Italia o vi resta in modo illegale, oltre e a violare la legge italiana, viola i precetti dell’ Islam” (unico neo, il suo presidente di cultura europeaPalazzi, mussulmano convertito, molto attivo in ambito accademico, sia in Italia che all’estero). Di solito gli imam sono giovani fondamentalisti. Anzi, vengono mandati a fare gli imam da noi, solo gli integralisti. Per cui, anche se la maggioranza dei fedeli -vedi Iran- fosse moderata, l’imam, il capo da seguire indiscutibilmente, è integralista. Gianni Toffali uno di Dossobuono -VR-: in riferimento alla nota dottrinale dicembre 2002: impegno dei cattolici nella vita politica “Anche sul versante del dialogo interreligioso non è anadata molto meglio. Dopo aver promosso incointri ecumenici ed interreligiosi atutti i livelli, la Chiesa si è improvvisamente resa conto che anche in questo caso il ponte gettato alle altre religioni si è trasformato in un boomerang: la transumanza si è iniziata, ma in senso contrario. Risultato: sempre più cattolici si sono avvicinati alle altre religioni ingenerando sincretismi pericolosi per la fede. Vedi nota dottrinale sul new-age: Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. La sensazione è che l’autorovelozza e la credibilità della Chiesa nel mondo sia aumentata sì, sul piano sociale (vedi plauso trasversale sul tema della pace), ma diminuita brutalmente sul piano della trasmissione della fede e della Verità Cristiana.” (vox populi, vox Dei?) 6 On Bricolo: In riferimento alla proposta di legge sull’esposizione del Crocefisso. “ la società multiraziale non è un dogma” “I Vescovi che ci attaccano pensino alle parole del Papa che ha chiesto il ritorno della Croce in scuole e ospedali” (Croce e Babbonatale oggi non sono politically correct) Strasburgo: votata una risoluzione del parlamento europeo che chiede al Papa di cambiare idea su omosessualità e aborto. On. Bossi: “tra spiritualità e globalizzazione occorre la politica delle identità. C’è il rischio del sincretismo non solo dei valori religiosi, ma anche di quelli civili, che si mescolano in una marmellata annientatrice: il nichilismo.” Massimo Centini: da una indagine pubblicata su Archives of internal Medicine: “La preghiera, un antistress. Facilita al cervello il rilascio delle endorfine, alzando la soglia del dolore. Più un dialogo con se stessi che con l’Assoluto. L’ossessione del rituale è superstizione.” (preghiera come benessere psicofisico, da accompagnare al fitness e a qualche pratica yoga o zen, tanto per essere in .... inndove?) Cattolici padani: l’Islam senza controlli è un pericolo per tutti All’Europa serve un supplemento di cattolicesimo. Gatto Trocchi: Della religione fondata da Maometto e delle sue diverse sette e ramificazioni, si sa poco o nulla e soprattutto si ignora il potente ruolo delle organizzazioni religiose nel processo migratorio e nel condizionamento degli immigrati. I “vu’ cumprà” che noi immaginiamo isolati, sono al centro di una fitta rete di relazioni, di controlli sociali e religiosi. ... emergono, quindi, poderose le strategie concentriche che mirano ad uno scardinamento globale 21mezzalunaappendici.wps delle identità etniche, onde realizzare più facilmente quel - Paese - mondo necessario ai fini di un dominio planetario di natura economico finanziaria (liberal capitalismo) nonché culturale (neo marxismo) che vede accomunati industriali, banchieri, sindacati, partiti politici (liberali, post o neo comunisti) componenti delle alte gerarchie ecclesiastiche (cardinale new oge e terzomondisti) e sistema informativo all’interno di una struttura totalitaria incarnata dal ‘governo unico mondiale’ “ (non essendo leghista, non si può definire rozza ed incolta, ma è soltanto un’antropologa: cosa vuoi che capisca?) Mons. Bernardini: Arc. di Izmir “Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo e grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo, Voi non avete niente da insegnare a noi, noi non abbiamo niente da imparare da voi” (alla faccia della sincerità!) Parole di un alto esponente religioso musulmano durante un incontro di dialogo islamico-cristiano “Il dominio islamico - dice Bernardini - è cominciato con i petrodollari, usati, non per creare lavoro nei Paesi poveri del nord Africa e del Medio Oriente, ma costruire moschee e centri culturali islamici nei Paesi europei, meta della loro emigrazione, esempio ne sia la grande moschea di Roma, centro della cristianità. E il permesso di utilizzare le chiese cattoliche per il loro culto non è considerato da costoro un gesto amichevole, bensì un segno evidente della miscredenza e della debolezza morale del cristiano.” (succede a Izmir? cose turche! ) Padre Borrmans: “Il pluralismo religioso deve essere affrontato e organizzato nel rispetto reciproco” Roma: Nel 846 i muslmani misero a ferro e fuoco Roma e San Pietro, devastandoli orribilmente. 7 Odoacre, però, li aveva già un po’ abituati. Belgio: Nasce La Lega araba europea, fondata da un ex miliziano hezbollah con in programma più scuole coraniche; si allea subito con la sinistra belga. Allegato: “Mamma li turchi” 21mezzalunaappendici.wps 8 MAMMA, LI’ TURCHI! Sono le ultime ore del 1999 Anno del Padre. Le previsioni (vedi pag.8 di CLANDESTOUR) si sono completamente avverate. Se questi 500.000 clandestini arrivati in due anni, fossero sbarcati tutti in una settimana, in Puglia e in Salento, avremmo gridato: “Mamma, lì’ turchi!”. Agli entusiasti in Italia di una società multietnica e multireligiosa integrata (mah?!) dobbiamo ricordare solo alcune cose tipiche dell’Islam. 1) La Umma, comunità islamica fondata sul Corano, è una società chiusa in sé stessa, che non ammette integrazioni col resto del mondo degli “infedeli”. L’unica integrazione per loro possibile è l’entrata (Shahada = adesione) degli infedeli all’Islam, per cui gli “altri” vengono ammessi all’ Umma. Per l’integrazione con l’Umma, quindi due possibilità: a - calare le brache cioè dimenticare chi siamo e seguire le loro abitudini. b - costringere l’Umma a vivere anche secondo regole che non le sono proprie (come? con la forza, come loro?). E se, giustamente, visto che qui siamo in democrazia, non ci stanno, che si fa? 2) Dhimmi (protezione) è la convenzione che, sotto il profeta Maometto, permetteva alle altre religioni esistenti (quelle del Libro, cioè della Bibbia) di professare alla pari il loro culto nello stato islamico, pagando solo una specie di “Tassa di soggiorno” (jizya) molto modesta, in cambio. Purtroppo questa possibilità durò solo qualche decennio dopo la morte del profeta. La Dhimmi (protezione) è’ da rivalutare e rimettere anche nella nostra legislazione per mettere le mani avanti. Vediamo perché. Gli islamici, con il tacito diritto di invasione (perché la Corte Costituzionale ha deciso che non è reato l’ingresso clandestino in Italia), permesso così dal nostro governo, che dà loro anche se non cittadini italiani, col 21mezzalunaappendici.wps solo permesso di soggiorno, diritto di voto alle elezioni amministrative (e la loro numerosissima famiglia con 3 o 4 mogli e 10-18 figli per famiglia, tutti aventi diritto agli assegni famigliari, anche se non in Italia), diventeranno in molti comuni, maggioranza relativa. Gli islamici, quando sono in minoranza, reclamano parità di trattamento, quando sono più forti, diventano dittatura religiosa (vedere per credere nel mondo islamico!). Alla conferenza interreligiosa per il dialogo fra le religioni, di Izmir, l’anno scorso (1998), è stato riferito da parte islamica: “Voi cristiani non avete niente da insegnarci, noi mussulmani non abbiamo niente da imparare da voi”. E ancora: ”Con le vostre leggi democratiche vi invaderemo, con le nostre leggi religiose vi comanderemo”. Questo nel 1998! Su pressione della NATO, Prodi ha invitato la Turchia a candidarsi per l’ingresso all’Unione Europea. Così, a parte Ocalan, pena di morte, curdi perseguitati - ieri mattina ne sono arrivati 340 in Italia- avremo circa 220 milioni di mussulmani turcofoni che potranno circolare liberamente in Europa. Circa la metà dell’attuale popolazione dell’Europa Comunitaria allargata. 3) Gihad: tradotto normalmente in “guerra santa”, ma la traduzione vera è sforzo. Sforzo di portare all’Islam gli infedeli e noi miscredenti (cristiani ed ebrei, figli deviati del padre Abramo). Tale sforzo va fino alla guerra compresa, per gli integralisti islamici. Sura 9 al verso 5: “ Quando poi siano trascorsi i mesi sacri (4) uccidete gli idolatri ovunque li troviate. Prendeteli, assediateli e tendete loro ogni sorta di insidia” (dopo 4 mesi di tempo per aderire all’islam, Guerra Santa a chi non ci sta). Sura 9 verso 29: “Combattete quelli che non credono in Dio e nell’ultimo giorno ... e, fra coloro cui fu dato il Libro, quelli che non professano la religione della verità. Combatteteli finche non pagheranno umilmente il tributo (jizya). Sura 47 verso 4: 9 Quando dunque incontrerete in battaglia quelli che non credono, colpiteli al collo e quando li avrete massacrati di colpi, stringete bene i ceppi ... Quanto a coloro che sono uccisi per la causa di Dio (Allah), egli non renderà vana la loro opera .... li guiderà e ne emenderà l’animo e li farà entrare nel giardino che aveva loro descritto” Il paradiso si guadagna anche così! Gli integralisti islamici, considerati dei “primitivi” dai loro connazionali meno praticanti e credenti, prendono queste esortazioni del Corano alla lettera. A questi bisogna ricordare sempre la Sura 2 verso 256; “Non vi sia costrizione nella Religione!” Sura 57 verso 29; “E questo affinché la gente del Libro sappia che non ha alcun potere sui favori di Dio; i favori di Dio sono nelle mani di Dio ed Egli li concede a chi vuole, perché la generosità di Dio è immensa” E questo dovrebbe valere per tutti. Un momento di pausa e di riflessione su: Afganistan, Iran, Iraq, Bosnia, Kosovo, Algeria, Timor, Cecenia, Molucche, Armenia, Sudan, Libano, Siria.... “Se la tua mano ti scandalizza, tagliala ... se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo ...” Marco 9,43,47) Noi non abbiamo integralisti cristiani a quel livello per fortuna, altrimenti chissà quanti orbi e quanti monchi .... 4) Multirazziale e multietnico è bello: solo un cenno (da un contratto di lavoro sottoscritto prima di prestare servizio in IRAN) “Art. 99 - La legge prevede la pena di morte nei seguenti casi - rapporto di un non mussulmano con una donna mussulmana - La violenza carnale Art.100 - In caso di adulterio di un uomo regolarmente sposato, è prevista la morte per lapidazione. Art.102 - In caso di rapporto tra un uomo e una donna no ancora sposati la pena prevede 100 (cento) frustate. Art.105 - Se un uomo e una donna commettono la trasgressione più volte e sono stati puniti da ogni trasgressione alla quarta volta saranno giustiziati.” 21mezzalunaappendici.wps serve altro? Adesso si capisce perché l’Italia e le sue permissive leggi per gli extracomunitari è considerata la Mecca, dai loro delinquenti, anche perché, di fatto, per loro, impera l’impunità; basta cambiar nome ogni volta: hanno perfino l’autocertificazione. La politica dello struzzo, l’ipocrisia dei buonisti a tutti i costi, e la dittatura della solidarietà imposta, non favoriscono il “Rispetto nel dialogo”, libro la cui lettura caldamente suggerisco a chi vuol farsi almeno un’idea (Ed San Paolo 1994 £.20.000) 5) Nel vecchio millennio ci siano scannati abbastanza, all’inizio con le crociate e alla fine coi petrodollari (guerre da petrolio). L’ultima è cominciata quest’anno. Non ce ne siamo neanche accorti, e la stanno combattendo anche a capodanno, in Cecenia. Lì i separatisti islamici hanno cominciato subito col distruggere l’oleodotto russo che passava di lì, per arrivare in Europa. Quindi, non essendo più sicuro per i rifornimenti l’oleodotto russo, bisognava costruirne un altro. Il progetto è pronto da 4 anni. Il nuovo oleodotto comincia a Baku, passa attraverso l’Azerbajan, poi entra in Armenia. Qui il Capo del governo e 7 ministri sono stati ammazzati pochi mesi fa, dai soliti estremisti islamici. Ora c’è un nuovo Governo. Dall’Armenia entra in Turchia. Questa entrerà presto nell’Unione Europea, grazie al suo Presidente Prodi. Dalla Turchia l’oleodotto entra in Bulgaria. Bulgaria appena ammessa nella NATO. Dalla Bulgaria entra in Macedonia, dove le elezioni le hanno vinte i neocomunusti e passa nella parte con popolazione albanese, però. Poi va in Albania, poi in Kossovo, da dove entra in Montenegro per finire a Bar. In Kossovo la Nato si è distinta e ora comanda di fatto l’Uck albanese. In Montenegro è in previsione e quasi in atto una secessione dalla Serbia. Ora, chi avrà in mano i rubinetti per aprire e chiudere l’oleodotto che porta petrolio fino di fronte alle nostre coste? Già, chi? 10 E guai a quei pochi matti che parlano di mondialismo e dei suoi pericoli! Nel prossimo millennio, continueremo o no? A questo serve il dialogo, non retorico o strumentale e buonista a tutti i costi, ma mettendo con onestà le carte in tavola da tutte e due le parti. E questo è un primo passo, ricordando sempre la premessa importante: ”Perché i Miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le Mie vie” ( Isaia 55,8) 21mezzalunaappendici.wps 11 APPENDICE (4) Moschea Moschee in Italia n° 214 Sardegna = 1 ; Sicilia = 12; Calabria = 10; Puglia = 3; Campania = 12; Abruzzo = 2; Lazio = 13 con la principale a Roma; Umbria = 6; Marche = 12; Toscana = 13; totale 84. Le altre 130 sono al nord. Mussulmani in Italia 700.000, di cui 615.000 con permesso di soggiorno e lavoro. 40 - 50.000 popolazione mussulmana con cittadinanza italiana (di cui 10.000 cristiani convertiti all’islam) Mussulmani clandestini stimati 85.000 Dati al netto delle 713.000 domande di regolarizzazione, di extracomunitari, inoltrate. Arabia: allontanati 1.710 Imam religiosi fanatici dell’Islam Malesia Est: telecamere nelle moschee Cremona: scuola coranica di integralismo islamico Milano: nasce il partito islamico Torino: Imam a favore dell’Islam contro l’occidente Milano: centro islamico contro Ruini: che xenofobi i vescovi! Segrate: condannato l’imam, praticava circoncisioni: prezzi modici €. 125,00 Germania: appello imam tedeschi alla guerra santa coi taleban Milano: moschea viale Jenner: non siamo davanti a un semplice luogo di eversione, ma ad un punto strategico del terrorismo (ma continua a rimanere aperta e non controllata) Gerusalemme: il Muftì benedice i kamikaze Arabia: condizioni dei non mussulmani nel Paese - vedi allegato 1Caerano di San Marco: centro islamico cittadini contrari, ma gli immigrati, su un paese di 5.000 ab. sono il 20%, quindi: moschea 21mezzalunaappendici.wps Roma: imam pro kamikaze e antisemitismo: cacciato a cura del Centro culturale islamico (non per niente Roma è capitale) Carmagnola: imam integralista: “In pochi anni la comunità islamica sarà molto più forte” (sa il fatto suo!) Gallarate: imam in manette con cinque complici accusati di raccogliere fondi per Alqaeda, e documenti falsi (per allontanare un imam: a Roma pressioni sul centro islamico, al nord semplici carabinieri). Credevo anch’io che la mosche servisse soltanto per pregare, benedetta ingenuità! 12 APPENDICE (5) Società islamica: usi e costumi Iran: beve del vino, condannato a morte Arrestate due ragazze in moro, vestite da uomo. Iran: decapita la figlia di 7 anni stuprata, tre anni di carcere Ragazza curda - svedese uccisa per l’onore della famiglia Turchia: amanti lapidati e accoltellati, malgrado le nozze riparatrici Londra: I tre porcellini offendono l’Islam, scuola inglese mette al bando la favola. Nigeria: Miss mondo: mille morti L’obbedienza al marito mussulmano ha più valore dell’obbedienza che una donna credente deve a Dio. Un mussulmano può impedire alla moglie di andare in moschea; in questo caso la preghiera di una donna non ha valore, perché compiuta senza il permesso del marito. La sharia si impone anche alle donne occidentali che sposano un mussulmano. Sudan: cristiana violentata, deve essere lapidata: le legge coranica applicata a persona non mussulmana (occhio!!!) Iran: la polizia morale femminile arresta ragazze perché non portavano il velo islamico Pakistan: ragazza stuprata per legge. Italia - Cossiga: coro di critiche contro la sua ipotesi di poligamia ( fa tanto caldo ... vero? ) Pakistan: sette giornalisti rischiano la pena di morte per blasfemia: avevano pubblicato una lettera dal titolo:” Perché i mussulmani odiano gli ebrei” E’ stata interpretata come un atto sacrilego contro Maometto. 21mezzalunaappendici.wps Iran: donna “corrotta” bruciata viva dal padre. Londra: sgozza la figlia perché infedele Danimarca: immigrati troppo focosi, a scuola ragazze costrette in divisa Milano: marocchino picchiava e teneva chiusa in casa moglie italiana: carcere 2 anni ( €?) Macellazione islamica: permessa ai mussulmani con buona pace degli animalisti Afghanistan: 2 donne lapidate: avevano commesso adulterio, per gli uomini solo frustate e prigione Incriminanti per proselitismo cristiano, rischiano la pena di morte per impiccagione; qualunque mussulmano che si converta ad altra fede rischia la pena di morte. Iran: tornano le fustigazioni; parte la campagna contro la depravazione: proibiti cani, scimmie e musica. Milano: un’intera classe femminile dell’istituto tecnico per il turismo si è trovata sposata ad extracominutari. Di seguito: - Codice della famiglia algerino -estratto- Contratto di lavoro in Iran - estratto - Imam Marsuk Salem Algandì - Federalismo e sharia -codice penale - I confini della Legge Islamica - La libertà religiosa e i diritti umani - Intervista a sheikh Omar Muhammad Bakri 13 Testo integrale del codice http://www.wforw.it/codice.html CODICE DELLA FAMIGLIA ALGERINO Scheda a cura di Apel II codice della famiglia è una legge di ispirazione relìgiosa adottata nel maggio i984. dall'Assemblea Popolare Nazionale , (APN, il Parlamento algerino, composto unicamente dai deputati dell'FLN) malgrado la strenua resistenza che le donne avevano opposto fin dal 1966. Il contenuto La logica di questo testo è basata sulla presunta inferiorità della "donna". Le sue normative stabiliscono dunque la sua incapacità giuridica (come per i bambini o i malati mentali), da cui derivano I'insieme delle disposiziani che la concernono. E' dunque il tutore matrimoniale (il parente maschio piú prossimo) che stipula il matrimonio per la donna qualunque sia la sua età (art. 11 ), e può opporsi al matrimonio di sua figlia se lo giudica necessario (art. 12 ). I rapporti di coppia sono caratterizzati dalla gerarchia che il marito impone come capo famiglia cui "la sposa è tenuta ad obbedire e portare rispetto" cosi come deve, allo stesso modo, "rispettare i parenti di suo marito e i suoí prossimi" (art. 39). La poligamia è legalizzata (art. 8) pur essendo un fenomeno sociale in regressïone. Questo attentato alla dignità delle donne è anche una delle cause della distruzione delle famiglie nella misura in cui provoca un elevato numero di divorzi. Le condizioni del divorzio rivelano anche esse !a concezione della donna che prevale in questa legge. Se il diritto assoluto del marito di divorziare assomiglia molto a una semplice legalizzazìone del ripudio (I'articolo 48 21mezzalunaappendici.wps sancisce che è suffciente la sempiice "volontà dello sposo"), le ragioni e le prove che le donne devono esibire per iniziare una domanda di divorzio sono talmente draconiane che equivalgono a una semplice negazione di questo diritto (art.53 ). La possìbilità che ha la sposa di riscattare la sua libertà attraverso il "versamento di una somma" a! suo consorte (art. 54 }, non può che evocare una pratica schiavista. Dopo il divorzio la donna deve lasciare !a casa e tornare presso il suo tutore con i bambìni di cui ha la custodia (art. 52 ). E' perciò custode dei figli, ma priva di un domicilio proprio perché il domicilio coniugale resta al marito che Io conserva qualsiasi sia !a ragione del divorzio; custode dei bambini che però continuano a dipendere dal padre che detiene la tutela per tutte le decìsioni che li riguardano. La donna perde anche la custodia se si azzarda a risposarsi (art. ,66). L'adozïone è proibita (art.46). Solo la Kafaia (accoglienza legale) è ammessa e dal 1992 la famiglia può dare il suo nome all'accolto, che però non ha la possibilità di trasmetterlo. Infine il regime della successione (terzo libro del codice) prevede la dívisione del patrimonio nella proporzione di due terzi per gli uomini e un terzo per te donne. Questa breve illustrazione di alcuni degli articoli del codice mostra la difficoltà, se non !'impossibilità, di emendare in una direzione di maggiore giustizia un testo il cui spirito emana dalla discrïmínazione. Per questo sono oggi numerose !e associazioni di donne che rivendicano puramente e semplicemente la abrogazione di questa legge e la prornulgazione di leggi civïli e egualitarie. La rivendicazione di leggi egaiitarie, nodo vitale per la costruzione democratïca. 14 Le donne occupano un posto centrale nella preservazione della cultura e della identità . Pertanto vogliono essere coinvolte nel gioco politico. Mentre la legge, sul piano costituzionale, commerciale o penale, è una legge sostenuta da norme internazionalmente riconosciute, si ricorre sistematicamente al dibattito teologico quando sí tratta dello statuto delle donne, e la sharia diventa fonte del diritto, di cui determina i contenuti normatívi. II dibattito non è solo tra musulmani fondamentalisti (il cui progetto di società è !a restaurazione del!'ordine islamico che regolava la comunità musulmana ai tempi del profeta, dei suoi compagni e dei primi califfi) e musulmani modemisti (partigiani della ijtihad una sorta di esegesi razionale per una sharia adattata alla modernità); è un díbattito tra coloro che condividono una concezione teologico-politica della legislazione relativa alla condizione femminile e quelli che cercano di separare !e cose sacre dalle leggì temporali e di fare de!!'islam una questione privata all’interno di un processo di secolarizzazione per evitare che il diritto si trasforrnì in uno strumento di dominazione delle donne. Per questa ragione, il codice della:famiglia non è solarnente una questione giuridica, ma permette di affrontare in profondità la questione della dernocrazia dalla prospettiva delÍa separazïone della religione dalla cosa pubblica: Se è diffcile per il momento pretendere che le assocìazioni delle donne il cui scopo è affermare che le donne come soggetti di diritto siano una forza politica, bisogna tuttavia riconoscere loro di aver evitato, in tutti questi anni, che la questione dello statuto delle donne venisse rimossa dal dibattito politico. La violenza estrema che subisce la società 21mezzalunaappendici.wps algerina scatena delle reazioni scettiche: "non è questa la priorità", sentiamo dire spesso. Argomento sempiterno. Non è mai il momento. La priorià è, secondo il periodo, I'indipendenza nazionate, le riforme industriali e agrarie, lo sradicamento della violenza come approccio errato. E' perchè si sono rinviate le questioni essenziali che esse oggi sono diventate esplosive. Si possono ancora ripetere gli errori passati? Le donne, a partire dalle laro domande, vogliono partecipare alla costruzione democratica, che non è solo un modello teorico vuoto se le categorie coinvolte lo riempiono dei loro contenuti e delle loro aspirazioni. Le donne, come altre componenti della popolazione algerina, rifiutano la “hogra”, (oppressione e ingiustizia) e questo rifiuto prende la forma di una aspirazione alla uguaglianza che vogliono innanzitutto veder inscritta in una Legge: Da: http://www.geocities.com/famalgeriennes/ Copia di una pagina: di un contratto di lavoro sottoscrítto prima di presentare servizio in IRAN. Le precísiamo che in IRAN il rapporto sessuale con una donna è consíderato un grave delitto. Elenchiamo le principalí pene previste in quanto, cí esoneriamo da qualsiasí responsabilita' nel caso lei contravenisse a tali norme. ART. 97 - Se il rapporto con una donna è provato da testimoníanza o confessione, la condanna deve essere ímmediata. ART. 99 - La legge prevede la pena di morte nei seguenti casi: - Rapporto dí un non musulmano con una donna musulmana. - La víolenza carnale. 15 ART.100 - In caso di adulterio di un uomo regolarmente sposato, è prevista la morte per lapidazione. ART.101 -In caso di adulterio di una persona matura che sia sposata, la condanna prevede Ia fustigazione prima della morte per lapidazione. ART.102 -In caso di rapporto tra un uomo e una donna non ancora sposati la pena prevede 140(centoquaranta) frustate. ART.105 -Se un uomo e una donna commettono la trasgressione più volte e sono stati puniti da ogni trasgressione, alla quarta volta saranno giustiziati. Per presa visione Firma Sito internet: w.w.w.alminbar. com Condizioni riservate dal Corano ai non Islamici, per poter vivere in una società Musulmana. L’Imam MÁRSUK SALEM ALGANDI' chiarisce prima di tutto che gli infedeli sono gli Ebrei e i Cristiani, che la Verità è una soIa e che chi non è Musulmano è fuori daI giusto. Se Ebrei e Cristiani, dice I'Imam della moschea AL RAMA' della Mecca nell’ottobre 2002, vivono in mezzo a noi Musulrnani, in accorda con le condizioni stabilite dal Profefa (Maometto), non c'è alcun problema, a patto che: 1) Che paghino la Sisiah (tassa obbligatoria individuale per i non islamici) al Tesoro Islamico. 2) Che non restaurino una Chiesa o un Monastero e che non ricostruiscano quelli che sono stati distrutti. 3) Che diano da mangiare per tre giorni a qualsiasi musulmano che passi per casa loro e che vuole essere ospitato. 4) Che si alzino quando un Musulmano desidera sedersi al loro posto. 5) Che non imitino i musulmani nel parlare e nel vestire. 21mezzalunaappendici.wps 6) Che non vadano a cavallo. 7) Che non possiedano spade o armi e che non si armino in nessun modo. 8) Che non vendano vino. 9) Che non mostrino la croce. 10) Che non suonino le campane della Chiesa. 1 I) Che non alzino la loro voce quando pregano. 12) Che si taglino i capelli sulla fronte, in modo da essere piú facilmente identifcabili. 13) Che nan incitino nessuno contro i Musulmani. 14) Che non colpiscano o picchino un Musulmano. Per chi viola queste leggi non c’è più protezione, quindi la morte e requisizione di tutti i beni. Meditate gente ........ meditate P.S. Takija: Possibilità di menzogna concessa dal "Supremo testo" (Corano), di fronte ai non Islamici, pur di islamizzare, con le buone o con le cattive", il Mondo intero. FEDERALI SMO E SHARI A Punizioni terribili: frustate, amputazioni di arti, lapidazioni. Le pene previste da Allàh. Per comprendere meglio che cos’ è la Sharia; la legge di Allàh, e le pene ché essa comporta, assurdamente crudeli per un occidentale, pubblichiamo un’ analisi, firmata Mimmo Candito; comparsa ieri 02.01.2003 sul quotidiano La Stampa. Nei Paesi dove il potere é in mano ai fondamentalisti religiosi islamici, quelle che a noi sembrano pratiche medievali sono reali e all’ordine del giorno. Anche se ormai abbiamo imparato tutti che in .un mondo lontano da noi la mano troncata significa la denuncia pubblica d’un furto, questa mano di Faoud Salih finita ora chissà in quale intrico incerto di strade torinesi, a un passo appena dalla nostra comune 16 quotidianità, ci obbliga a un viaggio violento nel passato, e rituffa neI Medio Evo dell'oscurità delle coscienze le ragioni e i torti dei comportamenti individuali. Un ragazzo monco, il suo pudore, sono incontri per fortuna rari, nelle strade del nostro mondo laico. Torino, Marsiglia, o Berlino, non mostrano differenze nel proprio stupore, o nell’orrore che sempre scatena uno di questi incontri. Ma chi viaggia nei mondo dell'Islam, soprattutto nei paesi dove il controllo.' dell' esercizio del potere è stato conquistato dal fondamentalismo (cioè da una lettura oltranzista é conservatrice della religione di Allàh-Dio; rivelata al profeta Muhammad -Maometto) quel viaggiatore non tarderà a ottundere la ripulsa, e un gesto istintivo di orrore, dopo che si sarà mitridatizzato per la frequenza con la quale s'imbatte in questi disgraziati, chiamati a rendere mostra esemplare della punizione inflitta a chi offende la legge. L'orrore, il contrasto di fondo della nostra comune sensibilità, nascono da quanto la cultura giuridica europea mette al centro della responsabilità accertata, e della punizione: la condanna alla privazione della libertà però sempre nel rispetto (talvolta poi, solo teorico) dell' integrità fisica del condannato; la tradizione musulmana basa invece il Verdetto su una concezione che privilegia la pena corporale, e anche né giustifica orgogliosamente le ragioni con una presunta superiorità sociale della scelta. Il colpevole punito non pesa comunque sulle finanze pubbliche, può continuare a lavorare e a guadagnare per mantenere se stesso e la sua famiglia, in più la pena inflitta sempre in pubblico : costituisce un sicuro deterrente per ogni tentazione possibile. Gli strumenti giuridici sui quali viene definita la colpa, e la punizione, sono essenzialmente due (hanno meno rilievo l'Iima', l'Ittihad il Qyas, I'istisla, I'Istihsan , I'Aúrf. Uno è Al Quran, Il Corano, cioè il libro sacro dei musulmani, che contiene le rivelazioni di AIlah a Mohammad e fissa la raccolta delle tegole divine nel codice della 21mezzalunaappendici.wps Sharia; I’ altro è la Sunna, che esprime il pensiero autentico del Profeta e include la definizione di specifiche fattispecie e la condotta da tenere al riguardo: L’uomo; dice la concezione. islamica, è creato ' debole e commette errori: la legge (la Sharia) e la giurisprudenza, (la Fiqh) valutano i comportamenti é giudicano le colpe, Queste colpe sono definite secondo una graduatoria crescente di gravità: Mimmo Cardito cita i versetti delle sure solo con il loro numero. Mi sono preso la curiosità di andare a vedere cosa dicevano quei numeri. Chi vuole risparmiarsi tutti i versetti delle sure riportati e ci crede sulla parola, può tranquillamente saltare il testo in corsivo e leggere solo le mie considerazioni in grassetto. 1) gli sbagli (sayyia, khatia) - sura 7:168,: Noi li abbiamo dispersi sulla terra dividendoli in Nazioni, alcune buone, altre cattive, e li abbiamo messi alla prova con avversità e prosperità, nella speranza che si ravvedessero. 17:31,: E non uccidete i vostri figli per timore di cadere in miseria: provvederemo noi per loro e per voi! Ucciderli è grave peccato (allora si trattava dei neonati, oggi degli aborti) 40:45,: E Dio lo preservò dalle insidie maligne che avevano ordito, e la gente di Faraone subì un tremendo castigo: il castigo del fuoco, al quale saranno esposti mattina e sera. E il giorno in cui verrà l’ora del giudizio, dirà una voce: “Punite le genti di faraone col più crudele tormento!” 47:19,: Sappi che non c’è divinità al di fuori di Dio: chiedi dunque perdono del tuo, peccato e di quello dei credenti e delle credenti. Dio ben conosce il vostro affacendarvi qui in terra e il luogo di riposo in cielo. 48:1 - 2 :In verità ti abbiamo accordato una insigne vittoria affinché Dio possa perdonarti i tuoi peccati passati e presenti, colmarti dei suoi favori, guidarti per un retto sentiero e concederti un aiuto potente. 2) le immoralità (i'tadà, júnah, dhanb = sura 2: 219 : - ti interrogano riguardo al vino e ai giochi d’azzardo: rispondi “In entrambe le 17 cose c’è un grave peccato e c’è pure qualche vantaggio per gli uomini, ma il peccato è maggiore del vantaggio.” (Bingo!) 2:190-193 : Combattete per la causa di Dio quelli che vi combattono, ma non aggrediteli per primi: Dio non ama gli aggressori. Uccideteli dunque dovunque li troviate e scacciateli da dove hanno scacciato voi, perché la sovversione è peggiore dell’uccisione. Non combatteteli però presso il sacro tempio, a meno che non vi attacchino per primi: in tal caso uccideteli. Ecco la ricompensa dei miscredenti! Ma se desistono, sappiate che Dio è indulgente e misericordioso. Combatteteli dunque finche non ci sia più sovversione e la religione sia quella di Dio.( Il Gihad è servito!) 2: 229,: Il ripudio vi è concesso due volte; poi la donna va ritenuta con gentilezza o rimandata con dolcezza. Non vi è lecito riprendervi nulla di ciò che avete loro dato, a meno che marito e moglie non temano di non poter osservare le norme fissate da Dio vivendo insieme; se infatti temono di non poter osservare le norme fissate da Dio, non commettono peccato se la donna pagherà il proprio riscatto : Questi sono i limiti stabiliti da Dio: non oltrepassateli, perché quelli che oltrepassano i limiti di Dio sono iniqui. (donna avvisata, mezza salvata) 17:17,: Quante generazioni abbiamo sterminato dal tempo di Noè! Basta il tuo Signore a conoscere e osservare i peccati dei suoi servi. 33:55: Non sarà peccato per esse conversare liberamente con i loro padri, loro figli, i loro fratelli, figli dei loro fratelli, figli delle loro sorelle, le loro donne e i loro schiavi. Temete Dio perché è testimone di ogni cosa. 3) le trasgressioni (haram ) sura: 5:4 : Ti chiedono che cosa sia lecito mangiare. Rispondi:” Vi sono lecite tutte le cose buone e ciò che avete insegnato a prendere agli animali da preda, addestrandoli come fate coi cani e insegnando loro alcune delle cose che Dio ha insegnato a voi. Mangiate dunque gli animali che essi hanno preso per voi, invocando su loro il nome di Dio. E temete Dio, perchè Dio è veloce nel fare i conti!” 21mezzalunaappendici.wps 6:146,: Agli Ebrei avevamo proibito tutti gli animali che hanno l’unghia non spaccata; avevamo proibito anche il grasso che portano sul dorso e nelle viscere e quello aderente alle ossa (mucca pazza?). Questo l’abbiamo fatto per ricompensarli della loro ribellione. In verità ,noi siamo sinceri! Se poi ti accusano di menzogna, dì loro:” Il vostro Signore è pieno di misericordia, ma è impossibile distogliere la sua collera da gente scellerata. 4) le malvagità e le depravazioni (ithm, dhulam, fujur, su', fasad, fisk; kufr )-sura 2:98-99 :Chi dunque è nemico di Dio e dei suoi messaggeri, di Gabriele e di Michele, sappia che Dio è nemico dei miscredenti. Già ti abbiamo dato prove evidenti che solo i perversi possono negare 2:204-205: Tra la gente c’è qualcuno che parlando della vita terrena, dice cose che ti piacciono e chiama Dio a testimone di ciò che ha in cuore; eppure è il più accanito dei tuoi oppositori e quando ti volta le spalle cerca di portare corruzione sulla terra e di rovinare messi e armenti: ma Dio non ama la corruzione! ( Tangentopoli è servita!) 4:50 -51: Guarda come inventano falsità riguardo a Dio! Non è già questa evidente iniquità? Non hai visto quelli cui fu data una parte del Libro? Essi credono nei feticci e negli idoli e dicono di quelli che non credono: “Questi sono guidati sulla retta via meglio di quelli che credono”. Sono proprio loro quelli che Dio ha maledetto, e per chi è maledetto da Dio non troverai nessuno che lo aiuti. ( il dialogo è servito!) 4:112,: Chi poi commette un peccato o un crimine e ne accusa un innocente si rende colpevole di calunnia e di flagrante delitto 4:123: Tutto questo avverrà non secondo i vostri desideri ne secondo i desideri della gente del Libro: Chi fa il male sarà ripagato e, all’infuori di Dio, non troverà patrono o difensore. 4: 136: O voi che credete! Credete in Dio, nel suo Messaggero e nel Libro che Dio ha rivelato prima di Lui: Chi non crede in Dio, nei suoi agnelli, nei suoi Libri, nei suoi Messaggeri e nell’ultimo giorno si allontana enormemente dalla verità. ( capito?) 18 12:79;: Ma Giuseppe rispose:” A Dio non piaccia che noi prendiamo altri che quello nel cui sacco abbiamo trovato le nostre cose, perchè allora saremmo iniqui! 38:62-63:E aggiungeranno:” Come mai non vediamo quegli uomini che consideravamo malvagi e che deridevamo? O forse ci sfuggono allo sguardo? E certo tutto questo disputare dei condannati al fuoco è cosa vera!” 82:13-15: In verità i giusti staranno in un lu0go di delizie, e gli empi nel fuoco dell’inferno, condannati nel giorno del giudizio ad arrostir là dentro, ne potranno sottrarsene. 5) la negazione dell'unicità di Allàh (shírk sura 4:48: Dio non tollera che gli vengano associati altri dei. Quando vuole, Egli perdona ogni altro peccato, ma non questo, e chi li associa altri dei, commettere enorme iniquità. A ogni categoria di peccato corrisponde una specifica punizione; è Allàh può comunque perdonare qualsiasi Colpa tranne il peccato di shirk, . che nega che esista un solo Allàh (Dio). Scendendo alle fattispecie concrete, ci sono quattro categorie di colpe ché individuano le responsabilità più gravi: 1) I’adulterio, 2) il furto, 3) la rapina, 4) la diffamazione; per molti dottori della legge islamica, hanno comunque lo stesso rilievo ancora tre categorie di comportamenti vietati: 5) la ribellione, 6) il consumo di alcol, 7) I’ apostasia. L’ adulterio comporta la condanna alla lapidazione, se il colpevole è sposato; la lapidazione viene praticata con L’ uomo interrato fino alla vita: e la donna fino al petto. Ma se I’ adultero non è sposato, o il coniuge era lontano ó malato, la pena comporta allora la commutazione in una condanna a 100 frustate.- secondo la sura 24:2-3: L’adultero e l’adultera riceveranno cento colpi di frusta ciascuno. Non vi 21mezzalunaappendici.wps trattenga la compassione che provate per loro nell’obbedire a Dio, e davvero credete in Dio e nell’ultimo giorno; e un gruppo di credenti assista alla loro punizione. L’adultero non sposerà che un’adultera, e l’adultera non sposerà che un adultero, o un idolatra: questi matrimoni sono proibiti ai credenti (la famiglia allargata è servita!) 4:15-16: se alcune delle vostre donne commettono turpitudini, portate 4 di voi a testimoniare contro di loro e se questi testimoniano sulla verità del fatto, richiudete le colpevoli in casa finche le colga la morte o Dio offra loro una via di salvezza. Se poi sono 2 di voi che commettono turpitudini, puniteli entrambi; ma se si pentono e si correggono lasciateli in pace perché Dio è indulgente e misericordioso. ( il gay pride è servito!) Allo stesso livello di gravità viene posta la colpa della sodomia omosessuale: gli uomini sposati devono essere arsi vivi o gettati da una rupe; quelli invece, non sposati e maggiorenni, vengono giustiziati - i sodomizzati - o ricevono 100 frustate i sodomizzatori. II furto viene punito con il taglio della mano destra, e in caso di recidività viene mozzata anche la sinistra. La rapina è punita con la decapitazione;: se il rapinato è stato ucciso; con il taglio della mano destra e del piede sinistro se c'è stato solo furto di beni; con la crocifissione, sé c’ é stato I’ omicidio e furto. La diffamazione - considerata un'accusa non provata di adulterio - procura un verdetto d 80 frustate e la perdita della capacità di testimoniare; ma non commette diffamazione il marito che accusa la moglie e però non documenta credibilmente la propria accusa. Sulla ribellione contro un potere ingiusto ci sono vari gradi di punizione, e il consumo di alcool comporta una condanna da 40 a 80 frustate. L' apostasia confermata decide un verdetto di pena capitale. Se questo è, con qualche evidente approssimazione, il quadro giuridico. di riferimento, la realtà processuale ha tuttavia 19 una connotazione molto più' articolata nel suo svolgimento, perché molti giuristi islamici fanno una netta distinzione tra i precetti definiti Mukhamat, che sono inderogabili; invece i Mutashabehat, la cui applicazione muta a seconda delle circostanze della fattispecie giudicata. E comunque tra definizione del "peccato" e accertamento della fattispecie intervengono molte forme di relativizzazione (per I’ adulterio, per esempio, l'imputazione dev'essere comprovata da almeno 4 testimoni oculari che confermino di aver assistito all'atto della penetrazione ogni atto sessuale distinto dalla penetrazione non costituisce causa di adulterio). L’ amputazione della mano sinistra di Faoud, al di là dei nostro orrore, e della inaccettabilità, può essere motivata da un giudizio di colpevolezza per furto (alla cui responsabilità si sia voluto attribuire però un'attenuante, privando il ragazzo della sinistra e non della destra), o da una colpevolezza che abbia legami con la condizione della purezza religiosa, poiché nell'Islam la mano sinistra è la mano del male, del diavolo, della impurità. In ogni caso, come ricorda Fouad Khalec Allam, I’ orrore per questo presunto giudizio «è uguale per tutti, musulmani e cristiani"; la pretesa di far giustizia per via privata è un ritorno alla notte dei tempi oscuri. Un Islam liberale, non solo esiste, ma rifiuta decisamente di applicare la legge della Sharia come se non fossero passati 1400 anni nelle storia delle nostre società. Fin qui Mimmo Cardito Ora, perché mai, oggi, molti temono più la devoluzione della sharia? La devoluzione assegna competenze in via esclusiva alle regioni, nel quadro della Costituzione vigente, poteri esclusivi nelle seguenti materie: sanità, assistenza, polizia locale. Ciascuno deve avere la possibilità nel quadro dell’unità nazionale, di avere le proprie responsabilità di governo e di rispondere direttamente di quello che fa in sede locale davanti ai propri elettori. 21mezzalunaappendici.wps L’art. 117 della nuova Costituzione, prevede un fondo di solidarietà per realizzare gli stessi standards dei LEA (livelli elementari di assistenza) su tutto il territorio italiano per garantire gli uguali diritti previsti dall’ art. 36 della Costituzione. La Devoluzione non ha modificato, nè poteva farlo, il fondo di solidarietà previsto dall’art. 117 e dall’art. 36 della Costituzione Italiana. Rispettando la Costituzione esistente e definendo alcuni poteri da concorrenti ad esclusivi delle Regioni, possibilità già prevista dalla “nuova” Costituzione all’art. 116, non si capisce proprio dove sia la sua carica eversiva, se non nelle balle che si vanno dicendo in giro senza avere letto la nuova modifica della Costituzione fatta dal precedente Governo. La devoluzione per essere legge di modifica costituzionale deve ancora fare tre passaggi in Parlamento ed essere sottoposta a referendum confermativo. La sharia, con tutte le novità, solo in parte sopra riportate, che regoleranno la nostra giustizia e che disciplinerà anche il diritto di famiglia (per la legislazione algerina - tra le più liberali - vedi in internet sito: http:// www. wforw.it/codice.htlm), quando sarà messa in atto in Italia, non passerà certamente attraverso un referendum. E’ infatti certo poter sottoporre a referendum le leggi degli uomini, ma non così è per le leggi di Allàh, contenute nel Corano. Chi ci volesse provare a indire un referendum sulla sharia, sarebbe subito condannato per blasfemia, di solito, a morte e quindi il problema non ci sarebbe. Rimane la possibilità della messa al bando della sharia per contrasto con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo fatta dall’ ONU nel 1948. Tale dichiarazione è stata anche firmata dai paesi islamici presenti all’ONU, però in versione “postillata”. Spieghiamoci meglio: ogni articolo concernente i diritti dell’uomo veniva accettato in una particolare versione interpretativa alla luce della Legge islamica, contrassegnata con un asterisco. Chi riesce a trovare questa versione postillata dei Diritti dell’uomo, è veramente bravo. La caccia è aperta e potremo vederne delle belle. 20 Oltre il partito islamico già annunciato da Emilio (Adel) Smith, è già stata costituita, a Milano il 05 novembre 2002, l’associazione islamica della “Misericordia di Allàh” costituita da vari Imam delle città del nord, che nel suo statuto ha lo scopo di instaurare la legge della sharia anche in Italia. Tutto dipenderà da quanti islamici voteranno in Italia. Se poi anche la maggioranza degli italiani, con gli islamici, vorrà la stessa cosa, democrazia sarà fatta! I CONFINI DELLA LEGGE ISLAMICA Il peso delle dichiarazioni musulmane sui diritti dell’uomo il ruolo centrale della sharia l’evoluzione del dibattito nei paesi arabi. Intervista ad Andrea Pacini Dietro alla diversa apertura con cui il mondo musulmano e quello occidentale si pongono nei confronti della tutela dei " diritti dell' uomo" permangono oggi visioni antitetiche sul modo di concepire la legge e la sua origine. " II nodo da risolvere - osserva Andrea Pacini, responsabile del programma " Islam e modenità" presso la Fondazione Agnelli di Torino - non è tanto la violazione concreta di alcuni diritti fondamentali nei paesi arabi, quanto piuttosto il sistema di principi religíosi che vengono chiamati in causa per giustificare tale violazione. Sul piano dei principi, infatti, viene affermata l’esistenza di limiti invalicabili" . " I diritti individuali che le Nazioni Unite hanno solennemente proclamato con la Dichiarazione di New York nel 1948 spiega - sono concretamente violati, oggi, anche all' interno di numerosi paesi non musulmani. Quello che fa problema nel caso dei paesi musulmani è la giustificazione teologico-giuridica del rifiuto di riconoscere il valore universale dei diritti fondamentali dell' uomo sanciti dalla Dichiarazione del 1948, accusata da 21mezzalunaappendici.wps molti stati e esponenti musulmani di esprimere una visione " occidentale" non universale, e per di più in contrasto con I'orizzonte culturale dell'islam. Prima ancora che discutere sui diritti specifici, dunque, è necessario considerare il diverso parametro culturale sulla base del quale viene organizzata la società musulmana" Di quali giustificazioni religiose stiamo parlando? Il parametro culturale e giuridico attraverso cui i musulmani organizzano la propria società è legittimato religiosamente dalla rivelazione divina. Questo fa sì che la sharia (cioè l’insieme delle norme che costituiscono la legge islamica) sia considerata superiore a qualsiasi iniziativa che proviene dalla razionalità e dall'opera dell'uomo. Cosa ne consegue? Ne consegue che la stessa dizione "diritti dell' uomo" viene contestata in ambito musulmano, per lo meno da una gran parte di esponenti, perché sembra porre I' uomo in posizione di superiorità, in opposizione rispetto a Dio. Secondo i musulmani bisogna parlare in primo luogo di "diritti di Dio" . Poi si può parlare anche di diritti e doveri dell' uomo, che sono tali in quanto da Dio concessi e positivamente espressi nella rivelazione coranica. Questo è il nocciolo del problema: per i musulmani solo Dio, attraverso la rivelazione, ha fissato ì diritti e i doveri propri dell'uomo come individuo e quellí relatívi ai rapporti interindividuali nella società. La sharia costituisce per I'appunto un corpus di leggi religiosamente legittimate dal rimando alla rivelazione divina. Come ragiona, invece, I'occidente? L' islam non ammette quello che nella teologia cristiana e nella cultura occidentale è un concetto diffusamente accettato e posto alla base del riconoscimento dei diritti 21 dell'uomo: I'occidente riconosce l’esistenza del "diritto naturale", riconosce cioè nella "natura" umana una fonte del diritto. L'uomo con I'uso della propria ragione e della propria coscienza è in grado di comprendere le dimensioni costitutive della natura umana, e di trasformarle in altrettante esigenze di valore morale, che richiedono di essere giuridicamente tutelate affinché la persona umana possa realizzare se stessa. Per i cristiani non c' è opposízione tra diritto naturale e diritto rivelato perché la fonte del diritto naturale è sempre Dio creatore. Esistono così due vie per arrivare alla conoscenza delle regole: la legge rivelata, che tratta dei principi fondamentali e di pochi punti specifici, e la legge morale naturale, da scoprire con I'uso della propria coscienza e con la riflessíone razionale su ciò che I'uomo è. E I'uomo è ciò che Dio ha voluto che sia. L' íslam, come ho detto, sottolinea invece la dimensione positiva della rivelazione: I'uomo possiede quei diritti che Dio gli ha dato positivamente e questi sono codificatí nella sharia. Manca il concetto di legge morale naturale. Questo è il fondamentale punto di opposizione. Come valutare, allora, le Dichiarazioni dei diritti dell'uomo nell' Islam approvate negli ultimi 20 anni dalla comunità musulmana per avvicinarsi alla Dichiarazione Onu del 1948? Sia nella Dichiarazìone del 1981 (che fa continuo riferimento alla sharia) sia nella Dichiarazione del 1990 dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, vi è la volontà di recepire da un punto di vista formale tutta la serie dei diritti che sono riconosciuti e che sono affermati nella Dichiarazione delle Nazioni Unite del '48: si continua tuttavia a subordinare la fruizione e la stessa comprensione del sìgnificato vero di tali diritti a ciò che la sharia stabilisce. 21mezzalunaappendici.wps C' è dunque una contraddizione interna? Sì, le Dichiarazìoni islamiche mandano in corto circuito due principì antitetici. Se il diritto naturale e quello rivelato sono in opposizione, alla fine sarà solo la sharia ad avere il predominio. Ma i due diritti sono effettivamente in opposizione? Esistono forti elementi di contrasto. I diritti dell’uomo affermati nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sono basati sui principi di lìbertà e uguaglianza di ogni essere umano. Tali diritti mirano dunque ad emancipare I'uomo da ogni forma di marginalità, e a difenderlo da ingerenze esterne, in primo luogo quelle dello Stato. II diritto musulmano classico (la sharia) è costruito invece sulla base di una triplice diseguaglianza: la disuguaglianza fra uomo e donna, fra musulmano e non musulmano, fra uomo libero e schiavo. Ora, quest' ultima disuguaglianza oggi ha poca importanza perché la schiavitù non è più un fenomeno rilevante, ma le altre due disuguaglianze sono tutt' ora vigenti e recepite nella legislazione dei paesi musulmani. Quali esempi? Alcuni Stati (come I'Arabìa Saudita) non hanno mai aderito alla Dichiarazione delle Nazioni Unite e altri come I'Egitto hanno aderito con della riserve perchè esistono forti impedimenti su alcuni punti, ad esempio, sulla libertà di matrimonio: la sharia esige che quando il marito non è musulmano si canverta all'islam, una regola incompatibile con le lìbertà proclamate dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite. L' Arabia Saudita non ha mai aderito alla Dichiarazione delle Nazioni Unite per tre motivi: perchè non ammette il matrimonio di una donna musulmana con un non musulmano, perchè non ammette la possibilità per il musulmano di cambiare religione (riconoscendo libertá di 22 coscienza) e perchè non vuole ammettere la libertà di organizzazione sindacale per i lavoratori. Detto questo ci sono altri aspetti richiamati nelle Dichiarazioni musulmane, specialmente quella dell'Oci. Uno è il fatto che continuamente i dirìtti alla libertà di informazione, espressione, associazione sono riconosciuti, ma a condizione che non siano usati per offendere le cose sacre, la dignità deí profeti, e a condizione che non disgreghino i valori morali, non portino corruzione, non scalzino la religione: in questo modo si stabilisce sempre, comunque, un controllo ferreo dell' islam, su qualsiasi tipo di comportamento. E' chiaro che in ogni società le libertà individuali trovano un limite di esercizio nell' interesse della collettività, ma affermare continuamente che non si deve andare in contrasto con l’ ortodossia significa permettere ai potenti di tumo (che decidono qual è I'ortodossia) di limitare fortemente le libertà di cui si può fruire in una determinata società: si riconosce cioè molto potere allo Stato e alle istituzioni islamiche ufficiali nel definire il grado di libertà che in ogni paese e concessa all'individuo. II carattere emancipatorio dei diritti dell'uomo finisce quindi per essere notevolmente ridotto o, addirittura, finisce per scomparire. Un altro esempio. Gli articoli della Dichiarazione islamica del 1990 affermano tutta una serie di dìritti dicendo ad esempio che la donna è uguale all'uomo in dignità, oppure afferma la libertà di fede religiosa: queste affermazioni trovano però un limite deciso negli ultimi due articoli 24 e 25, i quali subordinano espressamente tutti i diritti e le libertà rìconosciute nel documento alle disposizioni contenute nella sharia. E' quest'ultima il solo riferimento valido per interpretare e chiaríre il contenuto della Dichiarazione. 21mezzalunaappendici.wps Ma esistono spazi di mediazione? Anche nel mondo musulmano, nonostante quanto abbiamo detto fin qui, sta emergendo una certa pluralità di posizioni. C' è da un lato la tendenza "conservatrice" che comprende Statì conservatori (come I' Arabia Saudita), statì fondamentalisti (come il Sudan), movimenti islamisti: questi soggetti, pur diversi tra loro, vedono nell'applícazione della sharia I'unica possibilità per organizzare la società, e rifiutano o sono molti critici rispetto alla Dichiarazione del 1948. Esìste però anche una tendenza "pragmatica", che forse è la più diffusa ed è quella di molti attri Stati che hanno firmato la Dichiarazione Oci del ' 90, ma poi nel concreto cercano di aggiornarsì su molti punti e di rispettare gli standard proposti dalla Dichíarazione delle Nazioni Unite. Non è un caso che la Dichiarazione del ' 90 sia stata approvata dagli Stati musulmani, ma non sia mai stata promulgata: vuol dire che all'atto pratico ci sono molte perplessità e dìversi Stati non condividono I'impostazione rigida del diritto tradizíonale. Questi Stati compiono passi concreti? All' interno degli Stati che definiamo "pragmatìci" si notano miglioramenti. Sul piano della legislazione familiare, del trattamento uomo-donna, sono stati fatti moltissimi passi avanti soprattutto in Tunisia, in Marocco. Solo in Tunisia c' è la pìena parità fra uomo e donna, ma in altri paesi c' è una linea progressiva e si va verso questo. Anche se non c' è ancora il risultato finale, si sono fatte innovazìoni rispetto a quello che la sharia classica dice. II limite della corrente pragmatica consiste nel fatto che può essere sempre contestata dal punto di vista dei principi religiosi: sia esponenti dell'islam ufficiale sia i movimenti islamici possono accusare lo Stato di tradire I'islam. 23 E in tal caso? L'alternatìva può stare in una nuova corrente culturale che si sta sviluppando in seno all'islam. Si tratta di una corrente di intellettuali riformisti contemporanei che propongono nuovi metodi di ìnterpretazione delle fonti dottrinali islamiche, per favorìre I'incontro dell' islam con le sfide che vengono dalla modernità. Nel caso dei diritti dell' uomo questi intellettuali cercano di mostrare come essi siano in completa sintonia con i principi della rivelazione coranica, e esprimano con formulazioni modeme esigenze e proprietà dell' uomo che lo stesso Corano condivide ed esprime. In questo caso i diritti dell'uomo non appaiono più come delle "importazioni" occidentali, antitetiche alla sharia, ma emerge il loro radicamento nel patrimonio religioso islamico correttamente interpretato, superando posizioni tradizionali cristallizatesi da secoli. C' è dunque un cammino avviato... Sì, e dobbiamo rilevare che esso non si fonda solo sull'operazione intellettuale di alcuni studiosi. Il processo di apertura ai diritti avviene non solo perchè ci sono Stati più o meno aperti, ma perchè esìste una società civile multiforme che si sta sviluppando e a questo livello ci sono componenti che in concreto lottano perchè vengano rìconosciuti i diritti dell' uomo. Due componenti importanti sono le donne e le minoranze religiose. Essendo tenute in posizione di subalternìtà nel diritto islamíco, le donne sono quelle che lottano, concretamente a livello sociale per promuovere l’innovazione. Così provocano riflessioni movimenti di pensiero, ma anche iniziative sul piano dell'opinione pubblica: si crea dialettica interna, anche con I'appoggio di organizzazioni non governative che stanno sorgendo nel sud del Mediterraneo. 21mezzalunaappendici.wps Allo stesso le comunità religiose non musulmane, specialmente quelle arabe cristiane, lottano perché ai propri membri venga riconosciuta a tutti gli effetti una cittadinanza egualitarìi, superando situazioni di marginalità sociale e giuridica frutto della tradizione politica e giuridica ìslamica. Gli esiti di tutto ciò non sono scontati, ma è molto ìmportante che il processo sia in corso. (a cura di Alberto Riccadonna) DIRITTI La libertà religiosa, fonte e sintesi dei diritti umani La libertà di religione, secondo il Compendio della dottrina sociale è "fonte e sintesi" dei diritti umani essa è il "diritto di vivere nella verità della propria fede ed in conformità alla trascendente dignità della propria persona” Il documento affronta l’intero campo della dottrina sociale, con particolare riguardo verso i diritti della persona e della famiglia, a partire da quelli alla vita ed al matrimonio. Di tutti i diritti la libertà religiosa è, in certo senso, fondamento. La formulazione base di tale diritto è la dichiarazione conciliare Dignitatis humanae, per la quale, ricorda il Compendio, esso "si fonda sulla dignità della persona umana e deve essere sancito come diritto civile nell'ordinamento giuridico della società" ed è dirìtto rìguardante non solo le singole persone, ma anche le diverse comunità". Sul piano concreto al n. 553 si afferma che "il riconoscimento effettivo del diritto alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa è uno dei beni più alti e dei doveri più gravi di ogni popolo che voglia veramente assicurare il bene della persona e della socïetà". Per questo, anche se, "a motivo dei suoi legami storici e culturali con una Nazione, comunità religiosa può ricevere uno speciale rìconoscimento da parte dello 24 Stato, tale riconoscimento non deve in alcun modo generare una discriminazione d'ordine civile o sociale per altri gruppi religiosi". Nel rapporto delle religioni con lo Stato, ínfatti, vale il "principio di laicitá", ossia "la distinzione fra la sfera politica e quella religiosa". (da: Vita del popolo) Intervista a Omar Muhammad Bakri sulla strategia dèl movimento islamico in Europa (12 settembre 1998) L'intervista è stata realizzata da Magdi Allam il 12 settembre 1998 nell'abitazione londinese dello sheikh Omar Muhammad Bakri, e pubblicata solo parzialmente sulla «Repubblica». Qui compare per la prima volta nella sua versione integrale. Si tratta di un importante documento sulla strategia del movimento integralista islamico in Europa. Lei esclude a priori qualsiasi possibilità di intesa tra l’Islam e la civiltà occidentale? Noi riteniamo che il musulmano debba rifiutare categoricamente tutte le leggi secolari. Ma da un punto di vista pratico, per consentire 1'affermazione dell'islam in Europa, noi facciamo una distinzione tra la modernità e la civiltà. Non rifiutiamo la modernità, la televisione, il fax e il telefono cellulare. Ma la mia civiltà è 1'islam e Allah ci ha prescritto di vivere per adorarlo e obbedire ai suoi precetti. Per contro la civiltà dell'Occidente è basata sulla separazione tra Dio e lo Stato, tra la fede religiosa e i valori secolari. Noi dobbiamo cambiare il sistema di vita e ciò richiede una rivoluzione intellettuale. E io credo che noi dobbiamo convertire all'islam i non musulmani perché siano loro i protagonisti della trasformazione della società. Questa svolta non avverrà per mano dei musulmani immigrati, ma da 21mezzalunaappendici.wps parte dei musulmani europei che sono cittadini a pieno titolo e che interagiscono con tutti gli strati della socirtà. Ogni giorno 63 europei si convertono all'islam. E noi siamo più prolifici, a ogni generazione noi raddoppiano i non musulmani si dimezzano. Oggi 1'islam è la religione che si diffonde con maggior rapidità in Europa. Noi dobbiamo conquistare le menti dei fìgli di queste società europee, devono essere loro 1'avanguardia della rivoluzione dell'islam , in Europa. A tale fine dobbiamo costruire più moschee, più scuole ìslamiche, rivendicare programmi ìslamici nelle scuole pubbliche. Sono le leggi secolari che devono scendere a un compromesso, noi musulmani non accettiamo compromessi. Le leggi secolari sono fatte da uomini e possono essere modificate dagli uomini. Ma la sharia, la legge di Allah, non può essere modificata dall'uomo. Se lo Stato capitalista dovesse rifiutare, a quel punto fallirà come sistema perché contraddirrà uno dei suoi principí basilari, la libertà religiosa, di espressione e di organizzazione. La verità è che non c'è libertà, è solo uno slogan, ci sono leggi e ordine dello Stato. Anche la democrazia, il potere del popolo, dal popolo e per íl popolo, è una falsità. In definitiva chi governa è íl partito al potere, indipendentemente dalla volontà popolare. Lei predica la creazione di uno Stato islamico all'interno degli Stati di diritto dell'Europa? No, io sono contrario alla separazione dalla società europea. Noi dobbiamo avere i nostri quadri, le nostre moschee, le nostre scuole, i nostri ambulatori, i nostri mercati, ma senza isolarci. Noi non ci integriamo ma non 25 ci separiamo. Noi vogliamo dar vita a dei modelli di sistema di vita che consentano alla comunità musulmana di salvaguardare la propria identità e favoriscano la conversione degli europei all'islam. Noi vogliamo scatenare lo scontro ideologico tra 1'islam e il kufr, la miscredenza. Noi contestiamo i principi basilari della civiltà occidentale. Lei nega il diritto alla libertà di pensiero, di associazione e di culto? La libertà non può significare dire tutto ciò che si vuole. Si può permettere a uno di dire che il profeta Maometto era un bugiardo? O dì dìre che non esìste un Creatore? O di insultare Allah? Ciò non è libertà, è miscredenza. E a proposito della libertà di culto,1'islam prescrive che chi cambia la propria religione debba essere ucciso. Non è possibile concedere la libertà a un rinnegato musulmano. L'islam detta legge anche negli affari più privati della vita. Allah impone che 1'uomo possa penetrare la donna solo da dove Lui infonde la vita. Di quale libertà personale stiamo parlando? La libertà è dei miscredenti. Oggi in Occidente gli uomini si stanno effeminando e le donne si stanno maschizzando; e il risultato è che le donne fanno 1'amore con le donne e gli uomíni si accoppiano con gli uomini. Noi seguiamo la legge di Allah non le leggi degli uomini. Ritiene che ci sia una crescita del movimento islamico in Europa? E una operazione che richiede un coordinamento, io sono ottimista e sono certo che avrà successo. In Gran Bretagna tutte le associazioni islamiche concordano sull'azione di proselitìsmo a 21mezzalunaappendici.wps favore dell'ìslam, sulla tutela della civiltà islamica e sul consolidamento e la crescita dell'islam. Noi stiamo operando per islamizzare la società britannica. Il contrasto verte sull'opportunità di scatenare uno scontro ideologìco con lo Stato capìtalista e sull'opportunìtà dì attendere 1'emergere di uno Stato islamico nei paesi di fede musulmana. Ma solo 1'islam è la soluzione della crisi della civiltà occidentale, solo 1'islam è la religíone in grado di ergersi a sistema di vita per tutta 1'umanità. Come può ritenere che una Nazione islamica possa costituirsi in Europa quando gli stessi Stati musulmani hanno fallito quest'obiettivo? Oggi non c'è un solo Stato íslamico. Non lo è 1'Arabia Saudita, né 1'Iran, né il Sudan, né il Pakistan. Eppure 1'islam in Europa ha avuto successo senza la presenza di uno Stato islamico. Immagíniamoci che cosa accadrebbe se si creasse uno Stato islamico. Il concetto del takfir (anatema) Nell'editoriale di «A1 Mujahidah» (n. 20 del maggio 2002) dal titolo jihad in Afghanistan, non firmato, si legge: «Qualsiasi tipo di assistenza che un musulmano fornisca a un miscredente contro i Credenti (aiuto finanziario o fisico, militare, tradizioni linguistiche, ecc.) fa divenire il musulmano APOSTATA [i caratteri maiuscoli sono presenti nello scrìtto orìginale]. È proibito eredìtare da luì e non sì può pregare su di lui la Janaza [preghiera funebre]. In molti paesi occidentali le autorità tentano di spaventare i fratelli, sostenendo che chiunque non condanni apertamente i "terroristi" è con loro. Ognuno può avere le proprie idee sui fatti che accadono nel mondo, invece nessun Musulmano può schierarsi con i miscredenti contro i Credenti, perché questa è una delle dieci azioni che fanno automaticamente 26 divenire apostati. Il fatto di non "schierarsi' con i míscredenti NON SIGNIFICA AFFATTO APPOGGIARE I "TERRORISTI"». Ho chiesto ad AbdulQadir FadlAllah Mamour, che è 1'estensore dì questo edìtoriale, seppure non firmato, di illustrare quali sono le díeci azioni che fanno diventare apostatí. Dopo aver consultato la fonte di questa fatwa, il teologo hanbalita Ibn Qudama al Maqdisi, la cuí opera enciclopedica è raccolta nei quindici volumi di At Mughni, ha spiegato che bisogna innanzitutto distinguere tra il kufr akhbar, la grande apostasia, e il kufr asgar, la piccola apostasia. Nel primo caso il musulmano apostata esce automaticamente e irrimediabilmente dal milla, la comunità musulmana; nel secondo caso il musulmano apostata ha la possibìlità dì fare la tawba, di redimersi. Quattro sono le azioni di kufr akhbar per cui si è definìtivamente scamunicati: 1) Chi non crede al Corano e alla Sunna, la raccolta dei detti e dei fatti attríbuti al profeta Mohammad. 2) Chi nega la resurrezione nella vita eterna, il Paradiso e 1'Inferno. 3) Chi nega che la preghiera, il digiuno, 1'elemosina legale e il pellegrinaggio siano dei precetti obbligatori. 4) Chí disconosce uno dei profeti. Sei sono invece le azioni di kufr asgar da cui ci si può redimere: 1) Chi nega la proibizione dell'adulterio e dell'alcol in quanto peccati. 2) Chi aiuta i miscredenti con la parola e con lo scritto affinché abbiano il sopravvento sui musulmani. 3) Chi uccide deliberatamente un musulmano. 4) Chi si accoppia con una donna durante il ciclo mestruale oppure intrattiene un rapporto anale. 5) Chì diserta durante ìl combattìmento con 1'armata nemìca. 21mezzalunaappendici.wps 6) Chì disconosce 1'autorità dell'ìmam o dell'emìro (intesì come capi della comunìtà musulmana). Lo stesso AbdulQadir FadlAllah Mamour sottolinea che questa interpretaziane del concetto di kufr non è affatto accettata dall'insieme dei teologi islamici, al cantrario c'è a tutt'oggí un dibattito sulla questiane. Per alcuni fagih, giureconsulti islamici, le azioni di kufr asgar non sono da considerarsi proprio come casi di apostasia. Il pensiero hanbalita di Ibn Qudama al Maqdisi rappresenta 1'interpretazione più radicale in seno all'isiam sunnita. 27 APPENDICE (6) Il Jihad Bibbia: primo libro di Samuele cap. 15: 1,9 (vedi apendice 1) Roma: il giornalista Magdi Allam, sotto scorta, dopo l’articolo sull’imam Italia: fondamentalisti : Milano, Bergamo e Torino (traffico d’armi); Bassano del Grappa: documenti falsi per ricercati; La Spezia, Napoli (imbarco di armi); Roma: centrale operativa del gruppo algerino “Esilio ed anatema” di quelli del più vasto movimento “combattimento e predicazione”. Carmagnola: imam “sul territorio italiano ci sono 2.000 guerrieri che hanno ricevuto un addestramento militare in Afghanistan. E’ gente pericolosa perché ha imparato cose pericolose. Stiamo preparando la grande rivoluzione islamica, l’Italia per noi è solo una base, ma le vostre autorità devono smetterla di perseguitarci, o ci sarà una guerra terribile per tutti” (ma questo imam ha già ricevuto l’otto per mille?) Di questi tipi in Italia ne abbiamo 2.000, ma va bene così, perché se no, se scoperti, potrebbero fare il loro lavoro di terroristi anche a casa nostra, dove, per ora, si limitano ad abitare: forse che i nostri buonisti hanno già visto prima la situazione di ricatto in cui ci troviamo? Cremona: Osama scrisse alla moschea Parigi: la Francia vuol far togliere l’embargo al Sudan che perseguita i cristiani Torino: imam: “il primo che ha propagandato l’Islam è stato il profeta di 21mezzalunaappendici.wps Dio, è lui che ha rifiutato di riconoscere quelli che volevano l’Islam senza il jihad” Bruxelles: finanziamenti europei, inviati da Prodi, all’autorità nazionale palestinese per finanziare iniziative di solidarietà, sarebbero usati per gli atti terroristici antisemiti Milano: dai centri sociali alla jihad: “il giorno del giudizio è vicino” In Italia “c’è il pericolo di attentati imprevedibili, realizzati da persone vicine al fondamentalismo, ma non appartenenti ad organizzazioni” (P.M. D’Ambruoso) Papa: solidarietà globale contro l’odio: ”la comunità internazionale deve rimediare alle situazioni che causano il terrorismo”; “la religione non può mai essere motivo di odio o di aggressione” Palermo: blitz della polizia in centri islamico (su inchiesta partita dalla Lombardia) Stoccolma: Naipul, Nobel 2001 letteratura: “i mussulmani hanno un approccio bellico alla realtà: quando di sentono “politicamente, moralmente forti, vanno alla guerra pieni di odio” accettando la coesistenza soltanto quando sono forzati” “Non ho mai sentito parlare di conflitto di civiltà tra gli Indiani e l’Occidente, né tra il Giappone e l’Occidente” Assia - D - : niente islam nelle scuole: agli scolari verrà offerta l’alternativa di seguire dei corsi di morale incentrati sui principi islamici, al posto delle scuole coraniche. Kossovo: dal 1997 Zawhiri, fratello dell’aiutante militare di Osama, ha diretto le operazioni speciali dell’UCK. Perché la 28 Dal Ponte non ha perseguito i criminali islamici? Milano: moschea viale Jenner: “terrorizzare è dovere religioso; la guerra santa è prescritta e il linguaggio della forza è l’unico che la gente ascolta” (peccato che il giudice Papalia stia a Verona e non a Milano e a Torino) Pakistan: “Osama: preparare i giovani alla guerra santa perché è un dovere per tutti i mussulmani” Italia nord: trovato il manuale del perfetto terrorista, manuale di clandestinità che comincia con una citazione da Maometto “le parole potrebbero costituire l’inizio del pericolo e al riguardo anche il profeta afferma che occorre parlare in maniera giusta, altrimenti è meglio tacere” Berna: negato il permesso a imam macedone estremista Torino: fondamentalismo proletario in un volantino in arabo: ”appello a saldare la causa proletaria con quella islamica”, firmato dalla organizzazione comunista internazionale con sede in via Po 12, Torino Corano, alcune sure che citano il jihad: 33,5 - 4,56 - 2,191 - 8,12 17 - 8,65 - 9,39 - 2,216 2,190 191 - 66,8 - 47,35 - 5,33 (buon divertimento) Chi ha voglia di farsi un’idea, oltre la cronaca, venga a farsi un giretto nel Corano. (il jihad)- lo sforzo- Dal Corano: Sura 2 190 Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono. 191 Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la 21mezzalunaappendici.wps persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti. 192 Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso. 193 Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità , a parte contro coloro che prevaricano. 194 Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso . Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono. 244 Combattete sulla via di Allah e sappiate che Allah è audiente, sapiente. 245 Chi fa ad Allah un prestito bello, Egli glielo raddoppia molte volte. E' Allah che stringe [la mano e la] apre . A Lui sarete ricondotti. 246 Non hai visto i notabili dei Figli di Israele quando, dopo Mosè, dissero al loro profeta : "Suscita tra noi un re, affinché possiamo combattere sul sentiero di Allah"? Disse: "E se non combatterete quando vi sarà ordinato di farlo?". Dissero: "Come potremmo non combattere sulla via di Allah, quando ci hanno scacciato dalle nostre case, noi e i nostri figli?". Ma quando fu loro ordinato di combattere, tutti voltarono le spalle, tranne un piccolo gruppo. Allah ben conosce gli iniqui. Sura 4 54 Forse sono gelosi degli uomini a causa di ciò che Allah ha concesso per grazia Sua? Abbiamo dato alla famiglia di Abramo il Libro e la Saggezza e abbiamo dato loro immenso regno. 55 Qualcuno di loro ha creduto e qualcun altro si è allontanato. L' Inferno sarà [per loro] una fornace sufficiente! 56 Presto getteremo nel Fuoco coloro che smentiscono i Nostri segni. Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne daremo loro un'altra, sí che gustino il tormento . In verità Allah è eccelso e saggio. Sura 5 33 La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla 29 terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso , 34 eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso. Sura 8 12 E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: « Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! 13 E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero». Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero?! 14 Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! 15 O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle. 16 Chi in quel giorno volgerà loro le spalle eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l'Inferno. Qual triste rifugio! 17 Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava , per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce. 5 O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende. Sura 9 1 Disapprovazione da parte di Allah e del Suo Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i quali concludeste un patto. 2 Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra e sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Allah svergogna i miscredenti. 3 Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama alle genti nel giorno del Pellegrinaggio : « Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti. Se vi pentite, sarà meglio per voi; se invece volgerete le spalle, sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Annuncia, a coloro che non credono, un doloroso castigo. 4 Fanno eccezione quei politeisti con i quali concludeste un patto , che non lo violarono in 21mezzalunaappendici.wps nulla e non aiutarono nessuno contro di voi: rispettate il patto fino alla sua scadenza. Allah ama coloro che [Lo] temono. 5 Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima , lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericoridioso. 6 E se qualche associatore ti chiede asilo, concediglielo affinché possa ascoltare la Parola di Allah, e poi rimandalo in sicurezza . Ciò in quanto è gente che non conosce! 7 Come potrebbe esserci un patto tra Allah e il Suo Messaggero e i politeisti, ad eccezione di coloro con i quali stipulaste un accordo presso la Santa Moschea ? Finché si comportano rettamente con voi, comportatevi rettamente verso di loro. Allah ama i timorati. 8 Come [ci può essere un patto], quando hanno il sopravvento su di voi, non vi rispettano né per la parentela né per i giuramenti? A parole vi compiace ranno, ma nel loro cuore vi rinnegano. La maggior parte di loro è ingiusta. 9 Svendono a vil prezzo i segni di Allah e frappongono ostacoli sul Suo sentiero. E' veramente nefando quello che fanno. 10 Nei confronti dei credenti, non rispettano né la parentela né i trattati: essi sono i trasgressori. 11 Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli nella religione. Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per gente che comprende. 12 E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno. 13 Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero? Son loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Allah ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti. 14 Combatteli finché Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti 15 ed espella la collera dai loro cuori. Allah accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Allah è sapiente, saggio. 30 16 Credete di poter essere lasciati in pace prima che Allah non abbia riconosciuto coloro che lottano e che non cercano altri alleati oltre a Allah, al Suo Messaggero e ai credenti ? Adesso rilassatevi e distendete i nervi. Fatto?........ bene, andiamo avanti. L’interpretazione letterale del testo data dai fondamentalisti, costringe anche noi ad usare lo stesso metodo ? ( con fine forzata del dialogo) A prendere alla lettera il libro di Samuele 1 -cap. 15, che parla della “guerra santa contro gli Amaleciti” oggi ci vien da ridere, ma allora era così. Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall’Egitto. 3Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». 4Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 5Saul venne alla città di Amalek e tese un’imboscata nella valle. 6Disse inoltre Saul ai Keniti: «Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano dall’Egitto». I Keniti si ritirarono da Amalek. 7Saul colpì Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all’Egitto. 8Egli prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo. Corano e femminismo Donne guerriere - L’altra metà della Jihad Ci avvieremo coperte dai nostri veli, avvolte nelle nostre vesti, le armi, in pugno, i bambini in grembo, col sacro Corano e la sunna del profeta di Allah a indicarci la via". E' la rivoluzione jihad-correct della rivista on-line al Khansa; per aspiranti martiri assassini d'ogni dove. Comparsa il 20 agosto 2004 21mezzalunaappendici.wps su siti estremisti come Sawt al Jihad, ma presto accessibile gratuitamente anche attraverso il portale francese kidiwi. Al Khansa è la prima pubblicazione jihadista tutta al femminile, scritta da donne per altre donne in nome del diritto all’emancipazione nella morte e nell’assassinio. (...) al Khansa evoca al contempo un nome, una promessa e un augurio. Ricorda la figura Ieggendaria di una poetessa del settimo secolo nota per le elegie strazianti e appassionate con cui sublima la sofferenza ed esalta il sacrificio per la morte dei quattro figli con la sua benedizíone per il jihad. Battagliera, a tratti vendicativa, al Khansa piange, ma sono lacrime di una donna che lotta e grida, lacrime e versi di una protagonista. E' a questa figura. di donna guerriera che non si contenta del destino di femmina angelicata cui le curatrici di al Khansa invitarno tutte le donne di buona volontà a ispirarsi. Se gli articoli spendono parole commosse a ricordare il sacrificio delle sorelle più vicine ad Allah attraverso "il sangue dei mariti egli arti spezzati dei figli", è per il riscatto della sorella soldato che al Khansa rispolvera storia e miti del passato. Come aveva già detto al Qaradawi, donne distruttive invocano editoriali e rubriche che ricordano: Ai tempi del profeta le donne erarno al fianco degli uomini spalla a spalla nei campi di battaglia. Al Khansa rassicura: non ci sono incongruenze tra vita domestica e militanza. Madri e figlie possono legittimamente aspirare a imbracciare kalashnikov e a indossare cinture al tritolo. (...) La donna nella famiglia è una madre, una sorella, una figlia. Nella società è una educatrice una propagatrice, una predicatrice dell’islam Ma la donna è anche una guerriera del jihad. Così come difende la sua famiglia dalle aggressioni esterne, la donna deve difendere la società dai pensieri distruttivi e dall'offensiva del 31 deterioramenro ideologico e morale" (...) Le epigone di al Khansa sono chiamate a dirmostrare spirito di iniziativa e,se finora le organizzazioni del terrore, dalle tigri tamil alla seconda intifada, passando per l’Algeria e la Cecenia reclutavano orfane e vedove, donne per lo più sole e senza tutela per non rompere precisi codici sociali, familiari e tribali, le nuove jihadiste si arrogano il diritto di uccidere in proprio. “Siamo chiamate alla guerra santa tanto quanto gli uomini, nessuna donna deve chiedere il permesso al marito o tantomeno a un tutore perché il jihad è un comandamento e nessuno deve chiedere autorizzazione per assolvere a un comandamento”. Del resto non è un mistero che religiosi musuImani come l’egiziano al Qaradawi rettore di studi islamici all’università del Qatar abbiano giustificato e approvato l’attivismo femminile (...) La rivista risponde con un programma d hoc che spazia dallo sport alle raccomandazioni sul digiuno, fino alle spiegazioni accurate sui fraintendimenti attorno ai significati del libro sacro, agli esercizi di respirazione per domare le emozioni, alla proposta di campi di addestramento perr chi ha scelto il jihad: "La scarsa preparazione militare è il problema principale non solo per le donne ma anche per gli uomini. (Dal “Foglio”) L’estremismo, malattia infantile del comunismo. L’estremismo, malattia infantile del femminismo. Oltre alle femministe standard, esistono anche quelle “stronze ed esplosive”. Ma almeno le pari opportunità sono salve! 21mezzalunaappendici.wps 32