Metodologia 7 - Elenco Ufficiale Esercizi Edizione

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Metodologia 7 - Elenco Ufficiale Esercizi Edizione
INTERNATIONAL BIOCENTRIC FOUNDATION
Assessorato alla Metodologia
Elenco Ufficiale
degli Esercizi, delle Musiche e delle Consegne
2009
Edizione riveduta e ampliata
ROLANDO TORO ARANEDA
A cura di Eliane Matuk, Marcelo Mur, Claudete Sant’Anna
© Copyright by Rolando Toro Araneda
1
Il presente Elenco è un ampliamento
di quello già distribuito in passato.
Questo materiale rappresenta una nuova tappa
di un lavoro in corso.
Distribuzione esclusiva
per gli insegnanti di Biodanza
e per gli allievi del 3°anno
delle Scuole di Biodanza Sistema Rolando Toro.
2
INDICE
Introduzione
7
Nota dei curatori
8
Modifiche apportate alla presente edizione
8
Accarezzamento anonimo delle mani in gruppo
34
Accarezzamento dei piedi in coppia
34
Accarezzamento del viso in coppia
34
Accarezzamento della schiena in coppia
33
Accarezzamento delle mani in coppia
33
Accarezzamento delle proprie mani
33
Accarezzamento sensibile dei capelli in coppia
33
Battesimo di luce
30
Camminare esaltando la propria presenza
10
Canto del nome di un compagno
32
Coordinazione ritmica in coppia
10
Cori ritmici
31
Coro di canna divina
31
Coro di canna divina in spirale
32
Danza a due in feed-back
11
Danza del seme
36
Danza della creazione
37
Danza di braccia sensibili
14
Danza di contatto minimo
15
Danza di estensione armonica
23
Danza di estensione massima
23
Danza di opposizione armonica
13
Da cuore a cuore
36
Danza ritmica
12
Danza ritmica espressiva
12
Danza yang
29
Danza yin e Danza yang
28
Danza yin
29
Danza yin – yang
29
Danze dei 4 animali
13
Danze di Shiva, di Vishnu e di Brahma
38, 39, 40, 41, 42
Dare e ricevere contenimento in coppia
35
Dare e ricevere il fiore
30
3
Dialogo di voci
31
Elasticità integrativa
24
Eutonia – Esercizi di Eutonia (introduzione)
24
Eutonia - Danza di Eutonia
24
Eutonia dei piedi
25
Eutonia delle mani
25
Eutonia di tutto il corpo
25
Eutonia in gruppo 3
25
Fluidità (introduzione)
18
Fluidità, Serie
19
Fluidità Esercizi mimici (preparazione alla Danza di fluidità con immagini)
19
Fluidità, Danza di fluidità con immagini
19
Fluidità, Danza di fluidità in coppia
19
Fluidità, Danza libera di fluidità
19
Fluidità in gruppo con contatto sensibile
20
Gruppo compatto di accarezzamento
21
Gruppo compatto di culla
20
Incontri di mani e di sguardi
22
Incontro (introduzione)
21
Incontro con abbraccio
22
Incontro fugace
23
Integrazione cenestesica dei tre centri
17
Integrazione dei tre centri
16
Integrazione motoria dei tre centri
16
Marcia con motivazione affettiva
9
Marcia fisiologica
9
Marcia sinergica
9
Minuto di eternità (per sempre)
23
Movimenti segmentari
15
Movimento segmentario del collo
15
Movimento segmentario della cintura
16
Movimento segmentario della pelvi
16
Movimento segmentario delle spalle
15
Movimento segmentario di petto - braccia
15
Percezione estetica dell’altro (Qualificazione dell’altro)
48
Posizioni generatrici
43,44,45,46,47,48
Protezione affettiva con accarezzamento del petto e delle braccia
4
36
Regressione allo stato di infanzia per accarezzamento del viso
35
Respirazione in Biodanza (introduzione)
17
Respirazione addominale
18
Respirazione danzante
17
Ronde (introduzione)
26
Ronda d’iniziazione
26
Ronda delle trasformazioni
27
Ronda di celebrazione
27
Ronda di comunione
28
Ronda di contatto multiplo
27
Ronda di culla
26
Ronda di solidarietà
27
Ronda eutonica
25
Ronda sinuosa
26
Ronde concentriche di sguardi
27
Salto sinergico
12
Sincronizzazione melodica in coppia
10
Sincronizzazione ritmica in coppia
10
Sintonia silenziosa
32
Spostamento con leggerezza
13
Variazioni ritmiche
12
Appendice 1
49
Appendice 2
56
i seguenti esercizi, privi del riferimento della pagina, saranno descritti nella prossima edizione:
Accarezzamento del proprio corpo (sospeso per valutazione della validità)
Accarezzamento di un compagno in gruppo 3
Accarezzamento di un compagno in gruppo 5
Coro di canna divina con emergente
Danza creativa tematica in gruppo
Danza dell’amicizia
Danza interiore (senza musica)
Danzare per l’altro
Giochi di samba o di vitalità in gruppo
Danza del ventaglio cinese
Gioco di contatto “camminando, camminando …”, in gruppo
Gruppo compatto di trance
Interpretazione della melodia (ovvero “Danza espressiva melodica”)
Liberazione del movimento
Marcia con determinazione
Movimenti segmentari condivisi
Radicalizzazione della vivencia musicale (“medianità musicale”)
5
Samba 5
Accompagnare la crescita dell’altro (prima chiamato “Sbocciare”)
Trance di sospensione
Tunnel di carezze
Nuovi esercizi da trascrivere:
Incontro romantico
Incontro epifanico (esercizio suddiviso in 3 tappe: Danza di interiorizzazione, Incontro sensibile
epifanico, Celebrazione)
© Copyright by Rolando Toro, 2009
Collaborazione didattica: Eliane Matuk
Organizzazione dei testi: Eliane Matuk, Marcelo Mur e Claudete Sant’Anna
Traduzione: Eliane Matuk, Marcelo Mur e Isabella Casadio
Redazione in italiano: Isabella Casadio ed Eliane Matuk
Collaborazione tecnica: Gianluca Valente
Editing: Eliane Matuk
6
INTRODUZIONE
Rolando Toro Araneda
Il presente Elenco Ufficiale degli Esercizi, Musiche e Consegne è il risultato di un grande sforzo sia di
riunire il materiale da me prodotto lungo più di quaranta anni, che di produrre un documento sulla
Biodanza tale quale io la concepisco.
La motivazione che mi ha portato a realizzare questo Elenco è sorta dal notare che in diverse Scuole di
Formazione in Biodanza si stavano insegnando esercizi e musiche che non erano quelli da me strutturati e
sperimentati, e che non rispondevano in assoluto ai criteri che ho proposto nel Modello Teorico, nella
Metodologia e nella Semantica Musicale di Biodanza.
Diversi insegnanti hanno introdotto, per iniziativa personale, esercizi e musiche che sono erronei.
Questa situazione è grave poiché tende a generare una perdita progressiva dell’identità della Biodanza,
della sua coerenza e unità.
In alcuni casi si sta praticando una Biodanza che io non posso riconoscere come tale.
Gli esercizi che ho concepito e le musiche che ho selezionato sono il risultato di molti anni di ricerca, di
grande sforzo e sensibilità selettiva.
Si potrebbero immaginare le difficoltà di coloro che desiderassero praticare la Biodanza Sistema Rolando
Toro nel futuro, se non esistesse uno strumento metodologico come questo Elenco.
Il rischio dell’introduzione di dette ‘innovazioni’ è che esse possono determinare la scomparsa della
Biodanza in brevissimo tempo.
Gli insegnanti di Biodanza devono comprendere che l’esigenza di coerenza metodologica assicura la
permanenza nel tempo dell’identità del Sistema Biodanza a causa della sua forza unificante.
La Biodanza si espande attualmente a livello mondiale. La disciplina che si pratica nelle Americhe deve
essere la stessa che si pratica in Europa, in Africa, in Asia e in Oceania.
Dobbiamo dunque poter riconoscere la Biodanza, in qualunque parte essa si pratichi, come uno stesso
sistema.
Consiglio ai direttori delle Scuole di Formazione in Biodanza che invitino a impartire stage di formazione
esclusivamente i didatti di constatata ortodossia.
Suggerisco che se, per errore, un didatta introduce esercizi o musiche che non rientrino nell’Elenco
Ufficiale, lo stesso sia escluso da ulteriori inviti.
L’affanno di novità di cui parla Martin Heidegger impedisce di approfondire nell’essenza.
Il presente Elenco Ufficiale è il risultato di lunghi anni di sforzo e rappresenta un grande sviluppo della
metodologia di Biodanza.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine a Eliane Matuk, che sin dall’inizio mi ha assistito
nell’elaborazione di questo Elenco. Ringrazio Marcelo Mur e Claudete Sant’Anna, per la collaborazione
nell’organizzazione dei testi.
Invito a tutti gli insegnanti a proteggere con responsabilità la permanenza dell’identità del Sistema
Biodanza e, allo stesso tempo, ad approfondire la conoscenza degli esercizi, delle rispettive musiche e
consegne.
7
NOTA DEI CURATORI
La presente edizione, come la precedente, riporta un’introduzione scritta dall’autore, alcune precisazioni
e miglioramenti fatti da lui stesso sugli esercizi descritti nell’edizione precedente e le descrizioni di
esercizi non ancora trascritte prima. Rolando Toro ha dettato i testi di questo Elenco, nella loro
maggioranza, a Eliane Matuk, che li trascriveva a mano, a eccezione di una piccola parte che, invece, ha
registrato in cassette audio.
E, ancora, alcuni dei testi di questa edizione sono stati dettati dall’autore a Claudete Sant’Anna e a
Marcelo Mur.
Vogliamo esprimere la nostra gratitudine a Isabella Casadio, che ha collaborato nella traduzione e nella
redazione in italiano. Ringraziamo Diego Rinallo e Flavio Boffetti per la collaborazione di carattere
dattilografico durante la prima tappa di sbobinatura delle cassette audio per l’edizione del 2005.
Ringraziamo Gianluca Valente per la collaborazione tecnica relativa alla presente edizione.
Questa edizione rappresenta ancora una nuova tappa di un lavoro in corso, poiché rimangono ancora
esercizi da trascrivere (quelli elencati nell’indice senza numerazione di pagina); musiche da inserire,
comprese eventuali nuove musiche derivate dalla continua ricerca dell’autore nell’ambito della Semantica
Musicale di Biodanza; la specificazione degli obiettivi di alcuni degli esercizi ed eventuali ulteriori
precisazioni e perfezionamenti fatti dall’autore.
MODIFICHE APPORTATE ALLA PRESENTE EDIZIONE (nota di Eliane Matuk)
Modifiche apportate dall’autore
L’autore ha riportato alcune voci presenti nell’indice dell’edizione 2005 in un’appendice (Appendice 1,
pagina 49) adibita ad esercizi specifici di rispettive aree di applicazione o di estensioni di Biodanza. Ha
creato anche una seconda appendice (Appendice 2, pagina 56) per collocare quelli esercizi, tra questi
ultimi, già riferiti nell’appendice 1, che sono proponibili senza difficoltà anche in un corso settimanale o in
uno stage di Biodanza.
Ha soppresso alcuni esercizi presenti nelle edizioni precedenti che, dopo molti anni di sperimentazione e
di riflessione, ha considerato essere di scarsa capacità di induzione di vivencia : le Serie di Fluidità II e
III. Ha soppresso inoltre : la “Danza in coppia con ritmi tropicali”, perché questa consiste in una “Danza a
due in feed-back” (che è già descritta) realizzata, però, con ritmi tropicali; l’ “Incontro per
avvicinamento”, perché questo consiste, in realtà, in una gestualità che può accadere oppure no,
spontaneamente, durante la realizzazione di altre modalità di “Incontro” e, per questa ragione, è arrivato
alla conclusione che esso non si giustifichi come un esercizio a sé stante.
Ha aggiunto descrizioni e consegne di alcuni degli esercizi non ancora descritti nelle edizioni precedenti.
Ha perfezionato la redazione di alcune consegne di cui non era completamente soddisfatto.
Modifiche apportate dai curatori
Sono state incorporate alcune delle musiche presenti nell’opuscolo che accompagna il set di CD IBF e,
nell’indice, i nomi degli esercizi sono stati collocati in ordine alfabetico. Ringraziamo Gianluca Valente, la
cui collaborazione tecnica ha reso possibili questi miglioramenti.
In copertina è stato aggiunto, tra i nomi dei curatori, quello di Claudete Sant’Anna, che si è unita a
Marcelo Mur e a me stessa nel lavoro di organizzazione della presente edizione.
8
MARCIA SINERGICA
Obiettivo: aumentare l’integrazione motoria, rinforzando il sinergismo involontario tra braccia e gambe
durante la marcia.
E’ un camminare naturale, con musica, poiché di per sé la marcia integrata è sinergica.
Il braccio destro si muove in sincronia con la gamba sinistra, e il braccio sinistro, con la gamba destra.
Questa sinergia riduce al minimo lo sbilanciamento del corpo in un senso o nell’altro e, in questo modo,
l’organismo spende meno energia per muoversi.
Musica:
“Sweet Georgia Brown”, Traditional Jazz Band (lenta) IBF 06/03
“Hello Dolly”, Traditional Jazz Band IBF 06/02
“Doctor Jazz”, Traditional Jazz Band IBF 06/01
“El viejo piano y los blues”
“King Porter Stomp”, Benny Goodman IBF 07/05
MARCIA FISIOLOGICA
Obiettivo: riabilitare la marcia naturale, integrando in essa il movimento dei glutei.
Trattasi di camminare allungando inizialmente i passi, in modo da accentuare il movimento glutei
ritornando, in seguito, a camminare con passi della propria lunghezza naturale.
Non si tratta di un camminare danzante.
La restaurazione della marcia fisiologica ha l’effetto di regolare la funzione motoria
integrale,ristabilendo il tono appropriato non solo delle gambe ma anche del bacino, del petto, dei muscoli
cervicali e facciali. Inoltre, tende a ristabilire le curvature normali della colonna vertebrale e induce
cambiamenti nel metabolismo, nella funzione genito-urinaria e in quella cardio-respiratoria. Ha inoltre
l’effetto di aumentare la fiducia in se stessi.
Musica:
“Sweet Georgia Brown”, Traditional Jazz Band (lenta) IBF 06/03
“Hello Dolly”, Traditional Jazz Band IBF 06/02
“Doctor Jazz”, Traditional Jazz Band IBF 06/01
“El viejo piano y los blues”
“King Porter Stomp”, Benny Goodman IBF 07/05
MARCIA CON MOTIVAZIONE AFFETTIVA
Obiettivo: ricuperare l’integrazione affettivo-motoria durante la marcia.
Camminare con spirito aperto al mondo, sentendo l’impulso che parte dal petto e che è provocato
dall’emozione indotta dalla musica.
Si supera la marcia meccanica e l’atto di camminare si trasforma in un impulso della totalità (dell’essere),
che si dirige verso un obiettivo: come il bambino che inizia a camminare e inclina il petto estendendo le
braccia in avanti mentre va verso una persona cara (la mamma, il papà o i nonni). Questo gesto dei bambini
indica che l’impulso della marcia nasce dall’emozione.
La vivencia d’allegria impetuosa che avanza verso il mondo è ispirata all’esperienza già vissuta dai “figli dei
fiori” negli anni ‘60.
Musica:
“Hello goodbye”, The Beatles.
9
CAMMINARE
ESALTANDO
LA
PROPRIA
PRESENZA
(esercizio
chiamato
anche
“Illuminazione della propria presenza” o ancora “Camminare con maestà”)
L’esercizio di marcia con esaltazione della propria presenza stimola l’espressione dell’identità.
Non si tratta di manifestare l’ego ma, al contrario, di mostrare la pienezza della propria identità, che si
manifesta attraverso la sicurezza e la fiducia in se stessi.
L’esercizio consiste nel camminare, uno alla volta, all’interno di un cerchio, in modo da essere visti da tutti
i partecipanti. Si tratta di camminare con naturalezza, ma esprimendo forza vitale, armonia, serenità e
allegria. In realtà, si tratta di mostrare la bellezza della propria identità.
Questo esercizio esalta la sicurezza in se stessi e permette di manifestare la forza dell’identità.
Musica:
“This guy’s is in love with you”, Herb Albert
COORDINAZIONE RITMICA IN COPPIA (esercizio chiamato anche “Camminare in coppie”)
Descrizione: camminare con l’altro presi da una mano, seguendo il ritmo della musica.
L’insegnante propone di cambiare diverse volte il compagno.
Obiettivo: camminare in coordinazione con un’altra persona, mantenendo lo stesso ritmo e una sintonia
reciproca. Sviluppare la capacità di coordinarsi con l’altro e di sensibilizzarsi alla sua
presenza.
Musica:
“El hombre que amo”, Antigua Jazz Band IBF 06/06
“Honey pie”, The Beatles IBF 06/08
“Sweet Georgia Brown”, Traditional Jazz Band IBF 06/03
SINCRONIZZAZIONE RITMICA IN COPPIA
Descrizione: presi dalle mani, uno davanti all’altro guardandosi negli occhi, la coppia alterna movimenti
ritmici in relazione con la musica, in forma sinergica, con leggeri spostamenti nello spazio. L’insegnante
propone di cambiare il compagno alcune volte.
Obiettivo: stimolare la capacità di danzare a ritmo con l’altro. Rinforzare la sinergia e stimolare la
capacità ritmica. Si tratta di un esercizio di integrazione con l’altro.
Musica:
“Ja- Da”, Traditional Jazz Band IBF 06/14
“Ain’t she sweet”, Traditional Jazz Band IBF 06/15
“When the saints go marchin’in”, Traditional Jazz Band IBF 06/22
“Begin the beguine”, Glenn Miller 06/19
“In the mood”, Glenn Miller IBF 06/20
“Oh lady be good”, Benny Goodman IBF 06/22
SINCRONIZZAZIONE MELODICA IN COPPIA
Descrizione: presi dalle mani, uno davanti all’altro, muoversi in modo armonioso seguendo la melodia della
musica. In questo esercizio è importante l’interazione affettiva con l’altro.
Occhi aperti o chiusi, secondo l’intensità dell’emozione.
Obiettivo: stimolare la comunicazione affettiva con l’altro attraverso la melodia.
Coordinarsi con l’altro e integrare l’affettività con la motricità.
10
Musica:
“Moonglow”, Benny Goodman IBF 10/09
“Body and soul”, Benny Goodman IBF 10/08
“Goodbye”, Benny Goodman IBF 10/06
“Mood indigo”, Traditional Jazz Band IBF 14/18
“One more kiss, dear”, Vangelis IBF 10/07
“Blue moon”, Ella Fitzgerald IBF10/04
“Laura”, Ella Fitzgerald IBF 10/03
“La vie en rose”, Grace Jones IBF 07/01
“Only you”, Louis Armstrong
“What a wonderfoul world”, Louis Armstrong
“Moonlight serenade”, Glenn Miller IBF 07/19
DANZA A DUE IN FEED-BACK
I due partecipanti iniziano la danza nella posizione convenzionale, quella in cui uno dei due prende con la
mano destra la sinistra del compagno, mentre poggia la propria sinistra attorno alla sua vita; il compagno
poggia invece l’altra mano sulla spalla sinistra del primo.
Rispetto alla posizione è possibile, inoltre, realizzare questo esercizio prendendosi dalle due mani (uno di
fronte all’altro) oppure anche nella posizione dell’abbraccio.
Di seguito, con la musica, i due iniziano a fare piccole variazioni (di avvicinamento, di allontanamento, giri)
sempre in feedback: nessuno dei due deve guidare la danza. E’ importante evitare l’eventuale tendenza a
dirigere i movimenti dell’altro.
Questa danza è molto gradevole. Somiglia a quelle latino-americane o al ballo liscio ma implica, invece, la
ricerca di un feed-back continuo con il proprio compagno. Inoltre, non è necessario conoscere o rispettare
i passi strutturati tipici di queste danze: non c’è quindi l’esigenza di saperle danzare.
Musica:
“Samba em prelúdio”, Vinícius de Morais e Maria Creusa IBF 14/01
“Corcovado”, Stan Getz e João Gilberto IBF 14/02
“The girl from Ipanema”, Stan Getz e João Gilberto IBF 14/03
“Nada por mim/Fulgás”, Emílio Santiago IBF 14/05
“Ronda/Sampa”, Emílio Santiago IBF 14/06
“Verdade chinesa”, Emílio Santiago IBF 14/07
“Pérola Negra/Bem que se quis”, Emílio Santiago IBF14/08
“Mania de voçê/Lança perfume”, Emílio Santiago IBF 14/09
Si può proporre la “Danza a due in feed-back” anche con ritmi tropicali, come per esempio samba, forró o
mambo
Musica:
“Paixão de beata”, Pinto do Acordeon IBF 05/03
“Forró médio”, Nazarè Pereira IBF 05/08
“Forró veloz”, Nazarè Pereira IBF 05/19
“Feira de mangaio”, Clara Nunes IBF05/10
“Fava de cheiro”, Sivuca IBF 05/12
“Me muero por ella”, Caña Brava IBF 05/16
“La bilirrubina”, Juan Luis Guerra IBF 05/18
11
DANZA RITMICA
Descrizione: consiste in danzare a ritmo semplicemente, con piccoli salti, spostandosi nello spazio della
sala.
Obiettivo: stimolare la capacità ritmica attraverso l’integrazione uditivo-motoria. Questo esercizio
stimola anche l’agilità.
Musica:
“Cuando sonries”, Johnny Maddox IBF 07/06
“La vie en rose”, Grace Jones IBF 07/01
VARIAZIONI RITMICHE
Descrizione: i partecipanti camminano a ritmo (fino a riscaldare i muscoli) e, quindi, saltano ritmicamente
con sinergia.
La danza si crea sulla base di quattro movimenti:
1.
camminare a ritmo;
2. saltellare a ritmo con sinergia;
3. saltellare con giro su di sé (e braccia aperte);
4. saltellare con apertura laterale di gambe e movimenti simultanei delle braccia, che si aprono e si
chiudono sul petto, guardando alternativamente il piede che si alza dal suolo.
Obiettivo: acquisire un repertorio di movimenti ritmici in modo da introdurre un elemento di
creatività nella propria danza; stimolare la vitalità (gioia di vivere).
Musica:
“Tiger rag”, Traditional Jazz Band IBF 07/03
“King Porter Stomp”, Benny Goodman IBF 07/05
“Cuando sonries”, Johnny Maddox IBF 07/06
DANZA RITMICA ESPRESSIVA
Descrizione: i partecipanti danzano inventando movimenti ed espressioni al suono di una musica
predominantemente ritmica contenente anche una melodia discretamente significativa.
Obiettivo: rinforzare il ritmo e l’espressività.
Musica:
“Mac the knife”, Ella Fitzgerald IBF 08/04
SALTO SINERGICO
È un esercizio di integrazione motoria che consiste nello spostarsi con piccoli salti mantenendo la sinergia
naturale tra braccia e gambe, seguendo il ritmo della musica. Il gruppo si dispone in cerchio aprendo lo
spazio centrale della sala. Ciascun partecipante può farlo individualmente, di propria iniziativa,
spostandosi parallelamente al cerchio, nello spazio interno ad esso, da una a tre volte, a seconda della
dimensione della sala stessa. In alternativa possono farlo anche due o tre allievi simultaneamente.
È un esercizio della Linea di Vitalità che ha l’obbiettivo di stimolare integrazione motoria e si realizza con
gli occhi aperti.
È necessario preparare i partecipanti alla realizzazione del Salto Sinergico con esercizi di riscaldamento
muscolare progressivo (Marcia, Coordinazione Ritmica, Sincronizzazione Ritmica, per esempio). I salti
devono essere fatti in modo armonico ed è assolutamente necessario evitare movimenti bruschi che
possano provocare una distorsione della caviglia o la rottura del tendine di Achille.
Musica:
“Missa Luba – Kyrie” IBF 07/02
12
DANZA DI OPPOSIZIONE ARMONICA
Si realizza in coppie, opponendo le ante braccia dello stesso braccio di ciascuno (destro o sinistro).
Questa opposizione è sicura, ferma, però senza violenza. Ciascuno dei due oppone la propria forza
aumentando il tono muscolare e modulandola con la forza del compagno.
L’obbiettivo di questo esercizio è apprendere ad esprimere le proprie differenze nel rispetto dell’altro e
di se stessi, in perfetto feedback, per trovare un accordo attraverso successivi scambi.
Musica:
“Adios nonino”, A. Piazzola, IBF 15/08
“Chamanka”, A. Korsinski, IBF 15/09
“Crime of the century”, Supertramp, IBF 15/11
SPOSTAMENTO CON LEGGEREZZA
Descrizione: al suono di un valzer o di una musica di jazz ritmico o melodico, il partecipante si sposta
occupando tutto lo spazio della sala, con leggerezza e flessibilità.
Obiettivo: rinforzare la capacità di spostamento.
Musica:
“Danubio blu”, Strauss IBF 07/21
“Valzer dell’Imperatore”, Strauss IBF 07/22
“Coppelia”, Leo Delibes IBF 07/23
“Moonligth serenade”, Glenn Miller IBF 07/19
“Begin the beguine”, Glenn Miller 06/19
“Voci di primavera”, Strauss
“I’ve got you under my skin”, Ella Fitzgerald 07/24
DANZE DEI QUATTRO ANIMALI
Le Danze dei 4 Animali in Biodanza rappresentano archetipi motori altamente differenziati, e permettono
un arricchimento del repertorio motorio (Linea della Vitalità) e rappresentano anche uno stimolo della
creatività (Linea della Creatività). Gli animali che ispirano queste danze, in fondo, possiedono schemi
motori archetipici, che sono strutture di movimento tipici di certi animali, e che permettono una relazione
simbolica con i 4 elementi alchemici.
La Tigre ha un simbolismo legato al fuoco, l’Airone ha un simbolismo vincolato all’aria, l’Ippopotamo
all’acqua e il Serpente alla terra.
La Danza della Tigre ha alcune caratteristiche proprie dell’animale, quali: l’armonia del felino, la potenza
dei movimenti, l’agilità. Non deve essere confusa con l’aggressività violenta verso un compagno. La tigre in
realtà è aggressiva quando ha bisogno di catturare la preda per alimentarsi. C’è bisogno di tensione nelle
braccia, e questa tensione arriva dalle spalle e dalla parte dorsale. L’energia concentrata nel dorso si
dirige alle braccia e alle mani, dando una sensazione di tensione interiore.
Questo esercizio ha per obbiettivo l’aumento dell’agilità e della armonia dinamica.
In passato parlavamo di “tirare fuori la tigre”, ogni volta che era necessario rispondere a un’aggressione.
Abbiamo tralasciato questo concetto perché l’aggressività si sovrapponeva, nelle danze di molti allievi, alle
altre caratteristiche della tigre, come l’attrattivo della bellezza, della forza e della sinergia dei suoi
movimenti.
Il simbolismo della tigre è il fuoco.
Musica:
“Have a cigar”, Pink Floyd IBF 17/03
13
La Danza dell’Airone rappresenta la grazia del movimento, la leggerezza, la potenza d’ascensione e
l’armonia. I movimenti della danza partono dal centro del petto. Il volo possiede l’energia del petto, è un
atto d’apertura verso lo spazio. L’Airone ha la grazia del volo e il dominio degli spazi. La vivencia è di
leggerezza, di mancanza di gravità, di lenta ascensione, d’elevazione. Rappresenta anche la visione di
altezza, che permette di vedere ogni situazione nel suo contesto. In Psicologia si è parlato molto a
riguardo della visione in profondità o abissale, trascurando la visione d’altezza. Noi abbiamo bisogno di
abituarci a guardare le cose dall’alto, dove le difficoltà si lasciano vedere meno minacciose, ed è possibile
vedere la situazione nella totalità.
Il simbolismo dell’airone è l’aria.
Musica:
“Elsha”, George Zamfir IBF 09/04
Ho scelto l’Ippopotamo come simbolo dell’acqua, perché il partecipante riesca a vincolarsi di più con il
piacere di sommergersi nell’acqua e nel fango. Inoltre perché è un animale sociale ed ecologico, nel senso
che gli uccelli mangiano sulla sua pelle. Ha una buona socialità con i suoi congeneri. Rappresenta anche la
voracità di alimentarsi, dato che divora circa cento chili di erba al giorno. Questa dieta vegetale non
diminuisce per nulla la sua carica aggressiva; quando è furioso davanti a una minaccia, è capace di grandi
distruzioni. Può essere molto dolce e, allo stesso tempo, molto violento.
La dinamica della danza è centrata sulla pancia. L’allievo inizia accarezzando la propria pancia, e dopo
continua accarezzando quella dei suoi compagni, con movimenti lenti e fraterni.
Alcune persone pensano che il simbolo dell’acqua dovrebbe essere un pesce, ma per gli obbiettivi di
Biodanza l’ippopotamo è più appropriato. Il pesce non rappresenta in modo così evidente come
l’ippopotamo, il piacere di essere sommerso nell’acqua e nel fango, e di essere quasi in estasi per ore e ore.
Inoltre i pesci sono di sangue freddo e si spostano in branco o anche da soli, mentre l’ippopotamo vive
sempre in branco.
Musica:
“Self portrait”, D. Ellington meets C. Hawkins IBF 15/05
Il Serpente è associato al simbolismo della terra, e l’archetipo motorio è l’armonia. La danza del serpente
deve essere senza dubbio una danza d’armonia con tutto il corpo. Ha anche la facoltà di affascinare, e la
voracità. Si può associare all’atto di seduzione amorosa e di conquista della “preda” amorosa. Ha qualcosa
a che fare con l’amore, perché chi ama vuole “divorare” l’essere amato.
Altri simbolismi associati al serpente sono il sacro e il potere. Nelle corone dei faraoni, c’è il serpente
davanti, come simbolo sacro di potere. Il serpente forma anche parte del caduceo, simbolo della medicina.
Un’immagine molto nota è quella del serpente che si morde la coda, indicando che la fine rappresenta
anche l’inizio. Simbolizza i cicli di un processo, che si ripetono.
La danza del serpente è armoniosa. Inizia sul pavimento con movimenti ondeggianti, sollevandosi poco a
poco, esponendo la testa e il petto, con atteggiamenti di seduzione. Alcune forme espressive del serpente
sono il fischio, e il portare fuori la lingua per trasmettere il suo desiderio di divorare.
Musica:
“The quintessence”, Quincy Jones IBF 08/15
DANZA DI BRACCIA SENSIBILI
Trattasi di un esercizio della Linea di Trascendenza, il cui obbiettivo è quello di sensibilizzare le braccia
attraverso un approfondimento dell’integrazione sensitivo-motoria (tra sensibilità e motricità). È una
danza in cui predomina il movimento delle braccia in forma lenta e sensibile, nel quale non partecipano
impulsi volontari – i quali sono presenti in forma minimale soltanto all’inizio dell’esercizio. Il movimento
delle braccia coinvolge una leggera partecipazione del tronco. Si realizza senza spostamento nello spazio,
con gli occhi chiusi e rilassati.
Musica:
“Blue Lotus”, IBF 17/6
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DANZA DI CONTATTO MINIMO
Trattasi di una danza che si realizza in coppie, uno di fronte all’altro, prossimi anche se non troppo, con
movimento molto lento di braccia che, al realizzarsi, produce reciproci sfioramenti sottili e delicati. Si
realizza senza spostamento nello spazio, con occhi chiusi. Il movimento delle braccia coinvolge
leggermente il tronco. Si realizza senza spostamento nello spazio.
La “Danza di contatto minimo”, assieme alla “Danza di braccia sensibili” e a quella di “Sintonia silenziosa”,
ha l’obbiettivo di preparare il partecipante a esercizi più profondi di contatto.
Musica:
“Preludio op.28”, F. Chopin, IBF 10/21
MOVIMENTI SEGMENTARI
Obiettivo generale: dissolvere le tensioni muscolari molte delle quali esistenti in forma cronica.
MOVIMENTO SEGMENTARIO DEL COLLO
Obiettivo: rilassare la muscolatura cervicale. Stimolare il nervo vago (parasimpatico) per indurre uno
stato di semi-trance.
Dissolvere la tensione oculare, orale e del viso in generale.
Descrizione: fare una rotazione lenta e continua della testa con il collo rilassato, gli occhi chiusi e la
bocca semiaperta. Evocare la vivencia di abbandonarsi (lasciarsi andare). Durante la rotazione della testa
è importante non forzare l’estensione all’indietro. Il giro deve essere lento e dolce.
Musica:
“Because”, The Beatles IBF 09/01
“Adagio, Concerto Brandeburghese n.1”, Bach IBF 09/19
MOVIMENTO SEGMENTARIO DELLE SPALLE
Obiettivo: rilassare la muscolatura delle spalle e della regione dorsale, generalmente tese a causa dei
meccanismi difensivi e dei sentimenti di oppressione.
Fare la rotazione delle spalle dal davanti verso indietro, con occhi chiusi e bocca semiaperta, evocando
una vivencia di liberazione, nel senso di liberarsi da uno stato di tensione.
Musica:
“If”, Pink Floyd IBF 09/02
“Because”, The Beatles IBF 09/01
“Adagio, Concerto Brandeburghese n.1”, Bach IBF 09/19
MOVIMENTO SEGMENTARIO DI “PETTO – BRACCIA”
Obiettivo: indurre l’integrazione affettivo-motoria, cioè il movimento delle braccia deve iniziare nel petto
e non nelle spalle. L’obiettivo quindi è che l’emozione organizzi il movimento delle braccia, permettendo
un’espressione sincera.
Isadora Duncan fu la prima a collocare il centro della danza nel petto, introducendone così la dimensione
affettiva. Il movimento delle braccia in forma dissociata rispetto a quello del petto, suggerisce che
l’azione è puramente mentale.
Trattasi di muovere le braccia passivamente, ricevendo gli impulsi che vengono dall’emozione.
Le braccia non fanno movimenti intenzionali: si muovono, come per un riflesso degli impulsi che provengono
dal petto. All’inizio si appoggiano le mani sul petto, sentendo l’emozione della musica e, successivamente, si
aprono delicatamente le braccia, che si muoveranno sotto stimolo degli impulsi del petto.
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Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
“She”, G. Zamfir IBF 09/05
“Ballet of the Blessed Spirits – Orfeo e Euridice”, C.W. Gluck IBF 09/17
MOVIMENTO SEGMENTARIO DELLA CINTURA (Nome poetico: Il Giunco)
Obiettivo: integrare la parte superiore con quella inferiore del corpo, per recuperare l’unità dell’individuo
dissociato a livello della cintura. Questa dissociazione è tipica delle nevrosi isterica e di ossessione. Il
movimento si esegue con i piedi uniti - per limitare la superficie d’appoggio - , le braccia distese in alto, gli
occhi aperti, e si oscilla il corpo come un giunco mosso dal vento.
Musica:
“Rosa”, C. Poyares IBF 09/06
“Sweet leilani” , Hawaii Pure Gold IBF 09/07
MOVIMENTO SEGMENTARIO DELLA PELVI
Obiettivo: attivare e armonizzare il movimento della pelvi che è generalmente teso a causa degli stati
cronici di repressione sessuale.
Consiste nella realizzazione della seguente sequenza:
- Movimento posteriore della pelvi
- Movimento laterale
- Movimento antero - posteriore
- Movimento di rotazione
L’intera sequenza si esegue ad occhi chiusi, bocca semiaperta ed evocando sensazioni erotiche.
Musica:
“Sweet leilani”, Hawaii Pure Gold IBF 09/07
“Muito”, Caetano Veloso IBF 09/08
INTEGRAZIONE DEI TRE CENTRI (introduzione)
I tre centri sono: Intellettuale, Affettivo e Sessuale.
Obiettivo: integrare l’intelletto all’affettività e alla sessualità.
Questo esercizio viene proposto solitamente dopo la realizzazione di almeno tre dei Movimenti
Segmentari (ad esempio: Collo, Spalle e Pelvi).
L’Integrazione dei Tre Centri può essere realizzata in due modi:
- Integrazione Motoria dei Tre Centri
- Integrazione Cenestesica dei Tre Centri
INTEGRAZIONE MOTORIA DEI TRE CENTRI
Obiettivo: integrare la motricità dei segmenti attivati attraverso i Movimenti Segmentari. Stimolare le
funzioni neuromotorie efferenti, in altre parole le vie neurologiche che vanno dai centri motori del
cervello verso i muscoli. Sperimentare la vivencia d’unità e armonia.
Si danza la musica con movimenti ondulanti che partono dalla pelvi (rotazione lenta della pelvi) e che,
progressivamente, coinvolgono gli altri centri (il petto e la testa e, per estensione, le gambe e le braccia)
in modo cadenzato e armonico.
Musica:
“Muito”, Caetano Veloso IBF 09/08
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“Who can see it”, George Harrison IBF 09/13
“Ooh baby”, George Harrison IBF 09/12
“Kamakawiwo” Hawaii 78 IBF 09/09
INTEGRAZIONE CENESTESICA DEI TRE CENTRI
Obiettivo: integrare la sensibilità, cioè le vie neurologiche afferenti che vanno dalla pelle verso le viscere.
Sperimentare la vivencia di godimento cenestesico, ossia del piacere di muoversi.
L’allievo è invitato a danzare la musica con movimenti sensibili, evocando sensazioni di piacere cenestesico,
con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta.
Musica:
“Calling you – Bagdad Cafe”
“Graças a Deus”, Maria Creuza IBF 12/12
“Kamakawiwo” Hawaii 78 IBF 09/09
RESPIRAZIONE IN BIODANZA (introduzione)
Molte discipline utilizzano l’intervento volontario sull’atto respiratorio. Ne sono esempi la respirazione
normativa del Tai Chi Chuan; la respirazione olotropica (iperventilazione, che produce un’alcalosi
temporanea); diversi degli esercizi respiratori dello yoga; il controllo respiratorio del fachiro; gli esercizi
respiratori della ginnastica classica.
Non condivido questi interventi sul atto respiratorio. Infatti la Biodanza si basa sul rispetto profondo
delle funzioni organiche naturali.
Dunque in Biodanza ci sono soltanto due esercizi di respirazione: “Respirazione danzante” e “Respirazione
Addominale”.
Molti esercizi di Biodanza agiscono però indirettamente sul meccanismo respiratorio: nel diminuire
l’angoscia e l’ansia, essi dissolvono le tensioni respiratorie.
Nella respirazione intervengono dei meccanismi involontari, anche se l’individuo può intervenire
volontariamente su di essa. Dal punto di vista fisiologico essa si trova in perfetta coordinazione con ogni
movimento del corpo. Il centro respiratorio, che si trova nel bulbo cerebrale, è programmato per inviare
stimoli precisi alla gabbia toracica in modo da proporzionare la quantità esatta di ossigeno in rapporto al
rispettivo consumo energetico dell’organismo.
RESPIRAZIONE DANZANTE
Nell’esercizio di Respirazione Danzante che ho strutturato la respirazione non è normativa, come quella
proposta nel Tai Chi Chuan, ma invece, è cenestesica e di connessione profonda con se stessi.
Descrizione: Per realizzare questo esercizio è necessario connettere se stessi e sensibilizzarsi per
percepire il ritmo naturale del proprio respiro.
Attraverso una danza armoniosa, dolce, con musica di struttura prevalentemente melodica, si evoca la
felicità respiratoria senza intervenire volontariamente sulla propria respirazione, in modo da evitare di
aggredire, con interventi volontari, il naturale processo respiratorio. La finalità di questo esercizio
consiste nella vivencia respiratoria stessa.
Si rimane in piedi con gli occhi chiusi e rilassati. Di seguito si iniziano movimenti molto sensibili di braccia
in armonia con il proprio ritmo respiratorio naturale. Non è necessario che i gesti coincidano precisamente
con le ispirazioni ed espirazioni. Non è nemmeno necessario intensificare queste ultime.
Musica:
“Adagio, Strings Quintet in C”, Schubert IBF 17/15
“Rosa”, Carlos Poyares IBF 09/06
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RESPIRAZIONE ADDOMINALE
E’ l’unico altro esercizio di respirazione che esiste in Biodanza oltre alla “Respirazione danzante”.
Obbiettivo: si utilizza principalmente come esercizio di riabilitazione respiratoria.
Molte persone tendono a respirare coinvolgendo solamente una parte dei polmoni e quasi senza muovere il
diaframma. Questa tendenza, in genere, indica che l’individuo si trova in una condizione di scarsa
ossigenazione.
L’angoscia, la paura e gli stati di tensione paralizzano il diaframma e la respirazione risulta insufficiente.
Questo esercizio, quindi, riabilita la funzione respiratoria naturale.
Si tratta di un esercizio che si svolge in coppia. Uno dei due partecipanti si sdraia al suolo mentre l’altro,
seduto o inginocchiato al fianco del primo, posa delicatamente la propria mano sull’addome di quest’ultimo
per, in questo modo, accompagnare il naturale movimento ascendente e discendente dell’addome durante
la respirazione.
Questo esercizio si realizza senza musica.
FLUIDITÁ (introduzione)
Definizione:
è la capacità di permettere il flusso continuo della energia vitale. La Fluidità è una
categoria del movimento opposta alla rigidità. Il movimento fluido è continuo e armonico.
Descrizione:
i movimenti di Fluidità coinvolgono tutto il corpo in un processo di scorrimento sensibile
nello spazio, in modo da produrre una connessione tattile con l’aria.
Gli esercizi di Fluidità hanno delle somiglianze con i movimenti del Tai Chi Chuan, ma ne differiscono
completamente per il loro obiettivo, la loro genesi limbico – ipotalamica e i loro effetti vivencial.
Uno degli effetti importanti degli esercizi di Fluidità è la decelerazione e l’armonizzazione organica.
Obiettivo: stimolare la vivencia d’integrazione all’universo. Per questa ragione considero la Fluidità la via
maestra per raggiungere lo stato di estasi.
Proiezione esistenziale: le persone che possiedono Fluidità nel comportamento evitano facilmente gli
ostacoli. Le persone rigide urtano contro gli ostacoli e vivono un inutile logorio d’energia.
La Fluidità ha una funzione molto importante durante l’adattamento reciproco dei corpi nel corso dell’atto
sessuale, poiché intensifica la sensazione di essere un solo corpo con il partner.
La Fluidità innalza la qualità delle relazioni umane nella sfera intellettuale, affettiva e sessuale; aumenta
la flessibilità nella comunicazione e la disposizione a trovare una soluzione ai conflitti quando si
presentano.
Elemento Poetico: la Fluidità è una categoria universale del movimento e si può osservare nella Natura:
i fiumi, il vento, il movimento di molti animali come quello del serpente, della tigre e dei pesci.
La Fluidità è una caratteristica dell’elemento acqua, che da un punto di vista alchemico rappresenta la
dissoluzione dei solidi e il cui equivalente psicologico è il potere di trovare una “soluzione” ai conflitti.
L’acqua dissolve chimicamente il sale, originando una soluzione. Le persone che simbolicamente hanno
molta acqua come componente caratterologica, ossia che hanno Fluidità, possiedono maggiore capacità di
risolvere i problemi.
Esercizi di Fluidità:
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SERIE DI FLUIDITÁ
Obiettivo: stimolare la connessione con se stessi.
Musica:
“Isn’t it a pity”, George Harrison (version two) IBF 01/05
FLUIDITA’ - DANZA LIBERA DI FLUIDITÁ
Obiettivi: mettere in pratica una delle sequenze di Fluidità descritte, spostandosi in forma fluida e
sensibile nello spazio. Imparare a danzare con grazia, armonia e levità.
Possiamo affermare che una persona che danza con Fluidità sa danzare.
Musica:
“Isn’t it a pity”, George Harrison (version two) IBF 01/05
““If”, Pink Floyd IBF 09/02
“Oxigene”, J. M. Jarrè IBF 09/20
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
FLUIDITA’ ESERCIZI MIMICI (esercizi di preparazione alla Danza di fluidità con immagini)
Vedi “ Danza di fluidità cin immagini”, qui di seguito.
FLUIDITÁ - DANZA DI FLUIDITA’ CON IMMAGINI
Descrizione: la Danza di Fluidità con Immagini ha un carattere mimico e costituisce una
poetica del gesto. Alcuni gesti possiedono una gran purezza espressiva; fra i tanti ho scelto i
seguenti per la dimostrazione:
- Aprire una porta.
- Indicare una nuvola.
- Aprire una finestra nel cielo.
- Indicare un passero in volo.
Si suggerisce agli allievi di creare gesti propri, utilizzando liberamente l’immaginazione.
Musica:
“Breathe in the air”, Pink Floyd
“She / Tous les visages de l’amour”, G. Zamfir IBF 09/05
“Adagio, Concerto Brandeburghese N°1”, J. S. Bach IBF 09/19
FLUIDITA’ - DANZA DI FLUIDITÁ IN COPPIA
Descrizione: questo è l’esercizio più importante sull’aggiustamento corporeo fra due persone, in quanto
permette un adattamento dinamico dei corpi in ogni momento. Quando due persone s’incontrano
corporalmente e una è fluida mentre l’altra è rigida, si può parlare di “incontro mancato”. La “Fluidità a
Due” rappresenta la più perfetta comunione e reciprocità nell’incontro corporeo.
Obiettivo: sensibilizzare le persone all’aggiustamento sensuale.
Quest’aggiustamento ha come effetto la diminuzione dell’egocentrismo, giacché deve prodursi una
reciproca cura dei movimenti. Quando è possibile fluire in coppia si entra in un sincero stato d’estasi
amorosa.
Proiezione esistenziale: gli amanti che possono fluire hanno possibilità di essere felici, perché ciascuno
accetta le iniziative dell’altro.
Elementi Poetici: la vivencia di Fluidità in Coppia è navigare nel corpo dell’altro.
Musica:
“Learning how to love you”, G. Harrison IBF 02/09
“Someone to watch over me”, A. Peixoto IBF 12/16
“Ooh baby”, G. Harrison IBF 09/12
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FLUIDITÁ IN GRUPPO CON CONTATTO SENSIBILE
Descrizione: è un primo passo di accettazione della diversità. E’ una forma sottile di contatto, con
elementi affettivi e trascendenti.
Possiede un elemento indifferenziato, orientato verso una comunione intraspecifica.
Si tratta di fluire delicatamente spostandosi fra i compagni (il contatto che si stabilisce è di natura
fugace).
Produce un effetto regressivo di medio livello.
Obiettivo: conseguire l’accettazione della diversità. In questo senso trasforma la patologia razzista in
intelligenza sociale, vale a dire tolleranza e simpatia nei confronti di persone differenti.
Proiezione Esistenziale: l’accettazione della diversità arricchisce la propria vita perché permette
l’interazione con persone che hanno caratteristiche differenti; queste caratteristiche apportano
sfumature alla propria identità.
Elemento Poetico: è la vivencia di navigare in mezzo alla specie umana e di sentire l’istinto del branco
(gregge), ossia l’istinto di solidarietà all’interno della specie, che è la base dell’affettività.
Musica:
“If”, Pink Floyd IBF 09/02
“Nice to be around”, P. Williams IBF 02/11
“Fruta boa”, T. Tielemans e M. Nascimento
“Chiaro di luna”, C. Debussy IBF 17/07
GRUPPO COMPATTO DI CULLA
Negli esercizi di Gruppo compatto l’individuo abbandona la sua identità delegandola a quella del gruppo.
Nel Gruppo compatto di culla ciascuno dei partecipanti ritorna a uno stato anonimo, con gli occhi chiusi,
mentre stabilisce un contatto casuale con gli altri.
Descrizione: durante il Gruppo Compatto di Culla si produce lo stato di trance lieve, con regressione
integrativa. Il gruppo ha il carattere simbolico di utero materno.
Una varietà di quest’esercizio è la pratica del Coro di Canna Divina in Gruppo Compatto. In questo caso la
trance può risultare più profonda.
Per iniziare l’esercizio si chiede a uno dei partecipanti di fare “l’asse”: collocarsi in centro al gruppo e
cominciare a dondolare lentamente al suono della musica in modo che tutti gli altri possano adaggiarsi
intorno a lui e adattarsi dolcemente al suo dondolio.
Il movimento è rallentato, soave e armonico. Quando il gruppo ha acquisito coesione e si culla
unitariamente, il soggetto al centro si abbandona al movimento globale.
La tecnica del Gruppo Compatto di Culla è soggetta ai seguenti precetti:
1.
Il contatto è anonimo. Le persone, con gli occhi chiusi, entrano in contatto casuale
2. La culla si fa in stato di rilassamento, avendo cura di conservare un ritmo collettivo lento.
3. Ciascuno collabora con il proprio movimento all’unità e all’armonia della culla (dondolio)
4. A ciascuno è richiesto di non restringere la libertà di movimento d’altri membri del gruppo,
stringendoli con le braccia o caricandoli con il peso del proprio corpo. Coloro che desiderano meno
contatto si pongono nella periferia e auto - regolano il grado d’avvicinamento
5. Quelli che desiderano più contatto si pongono al centro
6. La diminuzione dell’identità personale si produce quando tutti i membri del gruppo unificano il
dondolamento e si abbandonano ad un contatto fiducioso
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Musica:
“Little girl blue”, Nina Simone IBF 11/04
“Pode entrar”, Fafá de Belém IBF 11/02
“Le petite fille de la mer”, Vangelis IBF 17/01
“Theme from Summer of 42”, G. Zamfir IBF 10/10
“Be here now”, G. Harrison IBF 09/11
“Magie d’amour”, J. P. Posit IBF 11/08
GRUPPO COMPATTO DI ACCAREZZAMENTO
Il Gruppo Compatto di Accarezzamento ha come antecedenti antropologici l’orgia primitiva e le danze per
prendere contatto con gli antenati (Indiani nordamericani del XVI secolo).
Descrizione: è un esercizio d’accarezzamento indifferenziato che permette la vivencia di sentirsi immersi
nella specie umana.
Obiettivi:
- Accettare la diversità umana
- Scoprire la propria identità sessuale attraverso il contatto con persone diverse
- Risvegliare la fonte del desiderio
- Indurre uno stato regressivo
Osservazione: nella consegna è importante indicare ai partecipanti che non rimangano in un luogo fisso con
una sola persona, ma che circolino all’interno del gruppo per aumentare la diversità dei contatti.
Risvegliando la fonte del desiderio i partecipanti migliorano la propria funzionalità erotica.
Nell’assumere la propria identità sessuale ogni persona può conoscersi meglio e orientare il suo
comportamento di seduzione con maggiore lucidità.
Elemento Poetico: il Gruppo Compatto di Accarezzamento è un ricordo lontano dell’orgia primitiva di
celebrazione della fertilità.
Musica:
“Isso e aquilo”, N. Caymmi IBF 13/08
“Voz e suor”, Nana Caymmi IBF 13/09
“Flamingo”, A. Peixoto IBF 12/20
“Who needs forever”, A. Peixoto IBF 12/21
“As time goes by”, A. Peixoto IBF 12/19
“O que será”, Simone IBF 13/07
“Mania de você”, Emilio Santiago IBF 14/09
INCONTRO (introduzione)
Gli esercizi di Incontro hanno il carattere di un rito di vincolo affettivo e sono tra i più importanti
esercizi di Biodanza. L’Incontro costituisce un apprendimento dei comportamenti di avvicinamento,
comunicazione e contatto.
La capacità di stabilire il legame affettivo può essere perfezionata soltanto in un incontro rituale. È
necessario distinguere tra gli incontri formali della vita quotidiana e l’incontro rituale della Biodanza che
si realizza con una musica adeguata e in un contesto d’intensa affettività.
La vivencia dell’Incontro costituisce una possibilità di riapprendere a stabilire legame, a livello affettivo,
che stimola il rispetto, la reverenza e la tenerezza verso gli altri.
È possibile che due persone che non si conoscono e che realizzino l’esercizio dell’Incontro in una sessione
di Biodanza si sveglino a un’esperienza completamente nuova in cui lo “strano” si trasforma in “simile”.
Questo esercizio stimola una forma indifferenziata di affettività che tende a ridurre lentamente i
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comportamenti discriminatori e i pregiudizi. In questo modo si apre uno spazio affettivo di carattere
universale.
Durante la vivencia dell’Incontro si intensifica la manifestazione dell’identità di ciascuna delle due
persone coinvolte nell’esercizio. Nell’Incontro ognuno porta la sua energia emotiva: con l’abbraccio si
combinano le due energie, generando una terza, di qualità differente e di maggiore intensità emotiva.
Gli esercizi di Incontro consistono in un’esperienza esistenziale, in cui l’interazione affettiva con l’altro
facilita e intensifica la percezione di se stesso.
L’obbiettivo a priori degli esercizi di Incontro è quello di dare alla situazione di Incontro una qualità
rituale in cui sia possibile scoprire nuove forme di comunicazione affettiva e di contatto.
L’aspetto più importante dell’Incontro è senza dubbio la vivencia di ricevere ed essere ricevuto, la quale
implica un aumento quantitativo e qualitativo dell’energia affettiva di ognuno.
Gli esercizi di Incontro inducono il passaggio da un possibile stato di solitudine a uno stato di comunione
affettiva.
La regola del Feedback
È la regola di base degli esercizi di Incontro e consiste nella reciprocità dei gesti d’accettazione e
d’avvicinamento. Se una delle due persone coinvolte nell’esercizio esprime un’intenzionalità affettiva
forte, mentre l’altra manifesta discretamente i suoi segnali di limitazione, si deve cercare una situazione
d’Incontro che non comporti nessuna forma di prevaricazione sull’altro.
Può succedere che uno dei partecipanti non sia sufficientemente preparato a ricevere affettivamente
l’altro. In questo caso un Incontro eccessivamente intenso può essere percepito con una sfumatura
invasiva.
L’apprendimento della regola del “feedback” evita l’attitudine invasiva, poiché implica sia la sensibilità e il
rispetto dell’altro in modo da non invaderlo, sia la capacità di esprimere con chiarezza i propri segnali di
limitazione.
INCONTRO CON ABBRACCIO
Due persone si avvicinano progressivamente, guardandosi negli occhi, fino a realizzare un abbraccio. Dopo
un momento di interazione affettiva le due persone si separano lentamente con un delicato gesto di
saluto.
La comunicazione affettiva si realizza in forma progressiva, attraverso gesti di accettazione e
accoglienza. Questi segnali sono trasmessi attraverso lo sguardo, il sorriso e il gesto di ricevere.
INCONTRO DI MANI E SGUARDI
Due persone si avvicinano progressivamente e si prendono per le mani guardandosi negli occhi. Al
separarsi, dopo l’Incontro, si allontanano lentamente con un sottile gesto di saluto.
Musica:
“Nobody does it better”, Carly Simon IBF 10/11
“Feelings”, Morris Albert IBF 10/12
“Fascinaçao”, Elis Regina IBF 10/15
“Eu sei que vou te amar”, Maria Creuza IBF 12/01
“Minha namorada”, Maria Creuza IBF 12/02
“Começaria tudo otra vez”, Simone BF 12/04
“What a wonderful world”, Louis Armstrong
“Amora”, M. Creuza IBF 17/08
“Poco allegretto, from Symphony n.3”, Brahms IBF 10/18
“Slavonic dance, op.72, n.2”, Dvorak IBF 10/19 – 15/17
“Poeme, op.41, n.6”, Fibich IBF 10/20
“Impromptu n.3”, Schubert IBF 11/13
“Notturno n.3”, Liszt IBF 11/12
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INCONTRO FUGACE
I due partecipanti si approssimano lentamente, al suono di una musica melodica e si incontrano
prendendosi da una mano, – entrambi offrono la stessa mano (destra o sinistra) –, guardandosi negli occhi,
in modo da creare un istante intenso di unione. Quindi si separano dolcemente per incontrarsi, ciascuno,
con un al compagno, e così successivamente.
L’ “Incontro fugace” deve essere breve perché la sua caratteristica è il sentimento di fugacità.
L’obbiettivo di questo esercizio è imparare a sperimentare il valore dell’istante.
È possibile realizzare questo esercizio anche come un “Incontro di mani e sguardi”: prendendosi da
entrambe le mani. Ad ogni caso non deve essere prolungato, in modo da evocare il sentimento di fugacità.
L’ “Incontro fugace e “Il minuto di eternità” sono esercizi complementari (anche se possono essere
proposti separatamente), poiché la vivencia suscitata dall’insieme di questi due esercizi è quella dell’
«eternità dell’istante».
Musica:
“Nobody does it better”, Carly Simon, IBF 10/11
“Poeme op.41 n°6”, Fibich, IBF 10/20
MINUTO DI ETERNITÀ (chiamato anche “PER SEMPRE”)
Le due persone si abbracciano delicatamente, con tenerezza, senza intenzioni erotiche, e rimangono un
minuto, approssimativamente, unite nella quiete dell’abbraccio, senza accarezzamento.
Il tempo inerente alla vivencia e all’emozione è soggettivo ed è percepito diversamente dal tempo
cronologico, misurato dall’orologio. L’obbiettivo di questo esercizio è evocare “l’eternità”, intesa come
tempo vivencial ed emozionale, in un istante vissuto intensamente con un'altra persona.
Questo esercizio è complementare all’ “Incontro fugace” perché permette sentire l’ «eternità
dell’istante». Comunque, entrambi gli esercizi possono essere proposti separatamente.
Musica:
“September 15th”, Pat Metheny, IBF 17/11
DANZA DI ESTENSIONE ARMONICA
Obiettivo: l’obiettivo di questo esercizio è ristabilire la funzione modulatrice della corteccia celebrale,
generalmente sovra stimolata da uno stile di vita scompensato e disarmonico.
Descrizione: la Danza d’Estensione Armonica consiste nella realizzazione di movimenti ampi e armoniosi. Si
trattano di movimenti volontari delle braccia, delle gambe e di tutto il corpo realizzati lentamente, in
modo da procurare una sensazione d’armonia. Questi movimenti devono essere “rotondi”, evitando i gesti
angolosi. Eventualmente i movimenti possono somigliare al gesto di stiracchiarsi. Questa danza deve
essere realizzata con gli occhi aperti e con la possibilità di chiuderli occasionalmente quando s’intensifica
la vivencia. In quest’esercizio s’integrano funzioni coscienti e vivencial. L’effetto soggettivo finale è una
sensazione d’armonia.
Musica:
“My little brown book”, D. Ellington/ J. Coltrane IBF 08/13
“Europa”, Gato Barbieri IBF 08/14
“The quintesence”, Quinci Jones IBF 08/15
“Say it”, J. Coltrane IBF 08/16
DANZA DI ESTENSIONE MASSIMA
La Danza d’Estensione Massima consiste nel realizzare movimenti con le braccia, le gambe e con tutto il
corpo verso la massima possibilità d’estensione.
L’esecuzione di quest’esercizio implica uno sforzo muscolare volontariamente guidato. L’effetto visuale di
questa danza possiede una forte qualità figurativa di valore coreografico, perciò si applica anche nella
Linea della Creatività, pur essendo un esercizio d’integrazione corporea.
Obiettivo: attivare tendini, muscoli e articolazioni, stimolando l’integrazione motoria.
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Musica:
“Love theme – Blade runner”, Vangelis IBF 08/17
“In a sentimental mood”, D. Ellington/ J. Coltrane IBF 08/18
ELASTICITÀ INTEGRATIVA
Descrizione: l’esercizio d’Elasticità Integrativa consiste nel rotolarsi lentamente sul pavimento, stirandosi
e contraendosi con movimenti flessibili che coinvolgono tutto il corpo. Questo è un esercizio molto
importante per il suo effetto integrante che nasce da una variazione continua della tensione muscolare.
Infatti il movimento di rotolamento è composto da una successione di posizioni ognuna delle quali richiede
un livello diverso di tensione muscolare. L’alternanza di questa tensione permette di integrare
dinamicamente le membra al tronco, generalmente tra loro dissociate. L’essenziale è che nel movimento
sia coinvolto tutto il corpo e non parti isolate, in modo da ottenere uno stato generale d’elasticità
corporea.
Obiettivo: stimolare l’integrazione motoria attraverso la variazione dei livelli di tensione muscolare.
L’esercizio richiede un livello di tensione muscolare che sia capace di sostenere il corpo in forma
armonica, senza che cada sotto il suo peso durante il movimento di rotolamento.
L’esercizio ha un effetto di riabilitazione della postura: l’attivazione del tono muscolare in forma
integrante rinforza la normale funzione di sostegno del corpo attuata dal sistema muscolare.
Musica:
“Europa”, Gato Barbieri IBF 08/14
“Say it”, J. Coltrane IBF 08/16
“Love theme – Blade runner”, Vangelis IBF 08/17
“The quintesence”, Quinci Jones IBF 08/15
EUTONIA - ESERCIZI DI EUTONIA (introduzione)
Obiettivo: equalizzare il tono muscolare, affinché il livello di tensione e di rilassamento tra le persone che
vi partecipano possa uguagliarsi. Quest’effetto può essere misurato dall’elettromiografo dopo una
vivencia di Eutonia. Il risultato è il superamento progressivo della tendenza a stabilire rapporti di dominio
- sommissione.
Proiezione Esistenziale: recuperare la capacità di stabilire rapporti basati sulla reciprocità, senza che vi
sia una parte dominante e una sottomessa.
Gli esercizi di Eutonia in Biodanza possono essere realizzati in tre forme:
- In coppia
- In gruppo di 3
- In ronda
L’Eutonia in coppia comprende quattro esercizi: Danza di eutonia, Eutonia delle mani, Eutonia dei piedi,
Eutonia di tutto il corpo.
EUTONIA - DANZA DI EUTONIA
La Danza di Eutonia si realizza attraverso l’unione degli indici della mano destra di due persone. Con gli
indici uniti si realizza una danza lenta con passi brevi che le conferiscono un carattere leggero. E’
importante che si conservino uniti gli indici nonostante i cambiamenti di posizione generati dagli
spostamenti durante la danza. Quest’esercizio implica la comunicazione affettiva attraverso lo sguardo.
Eventualmente si possono chiudere gli occhi quando l’emozione diviene molto intensa.
Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
“Ballet of the Blessed Spirits”, Gluck
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EUTONIA DELLE MANI
L’Eutonia delle Mani si realizza attraverso l’unione dei palmi delle mani. Con i palmi uniti due persone
danzano alla ricerca di un’armonia. Inizialmente si applica una certa pressione sui palmi del compagno, per
cercare una perfetta connessione e successivamente si realizzano delle variazioni creative sul movimento
iniziale.
Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
EUTONIA DEI PIEDI
L’Eutonia dei Piedi si realizza attraverso l’unione delle piante dei piedi. Sdraiati sul pavimento due persone
uniscono le piante dei piedi, cercando di mantenere una distanza che permetta il gioco dei movimenti delle
gambe come sulla bicicletta. Si realizzeranno delle variazioni creative sulla base del movimento iniziale.
Tutto l’esercizio sarà attuato con lentezza.
Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
EUTONIA DI TUTTO IL CORPO
Si realizza attraverso l’unione frontale dei corpi di ambedue le persone. In questo contatto frontale
bisogna aderire completamente l’uno all’altro, senza l’ausilio delle mani, cercando di formare un solo corpo
in movimento. Durante la realizzazione dell’esercizio, i movimenti devono essere molto lenti e si deve
conservare una perfetta aderenza dei corpi.
Musica:
“Estate”, A. Peixoto IBF 12/17
“Someone to watch over me”, A. Peixoto IBF 12/16
“Nature boy”, A. Peixoto IBF 12/18
EUTONIA IN GRUPPO 3
Tre persone formano una piccola ronda unita dagli indici e realizzano una danza con movimenti molto lenti
e armoniosi. Durante la danza si produce un avvicinamento tra due di loro mentre il terzo, senza staccare
gli indici, protegge la relazione tra gli altri due.
Questa situazione si ripete successivamente in modo che ciascuno dei partecipanti assuma il ruolo di
“terzo che protegge la relazione”. Così facendo si produce una forma di comunicazione affettiva senza
competizione in modo che l’affettività possa trovare apertura in una dimensione sociale.
Obiettivo: stimolare l’apertura a una forma di comunicazione affettiva senza competizione, con l’aggiunta
di un elemento di complessità, ossia la terza persona.
Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
RONDA EUTONICA
I partecipanti del gruppo formano un cerchio unendo gli indici di entrambi le mani con gli indici dei due
compagni vicini realizzando movimenti lenti e armonici e cercando di mantenere l’unione eutonica degli
indici durante tutto l’esercizio. L’effetto generale di quest’esercizio consiste in una ronda fluida, graziosa
e leggera, che suggerisce l’idea di una comunità umana felice ed armoniosa.
Obiettivo: aumentare la coordinazione e l’armonia tra i partecipanti del gruppo.
Musica:
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
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LE RONDE (introduzione)
Tutte le Ronde di Biodanza sono esercizi di comunicazione affettiva e di integrazione di gruppo.
Ciò che cambia è la qualità della vivencia, che varia secondo la consegna, dato che abbiamo diversi tipi di
Ronda, come per esempio Ronda di Integrazione Iniziale, Ronda di Comunione, Ronda di Contatto Multiplo,
Ronda di culla, Ronda Sinuosa, Ronda di Solidarietà, Ronda di Celebrazione.
RONDA D’INIZIAZIONE (chiamata anche RONDA DI INTEGRAZIONE INIZIALE o ancora
RONDA INIZIALE)
Ha un carattere cerimoniale, nel senso classico d’iniziare qualcosa d’importante. Rappresenta l’unità della
comunità umana. I membri sono presi dalle mani e danzano seguendo una musica, che può essere lenta,
affettiva, solenne o allegra.
Musica:
“Canon”, Pachelbel
“We’ve only just begun”, Carpenters IBF 01/10
“Close to you”, Carpenters IBF 02/13
“La primavera, 1 mov.”, Vivaldi IBF 01/19
“Aquarela brasilera”, Emilio Santiago IBF 01/16
“Queixa”, C. Veloso IBF 04/17
“Conto de aria”, Clara Nunes IBF 03/09
RONDA SINUOSA
Può essere utilizzata all’inizio o alla fine della sessione (ha il carattere di saluto). Non è una ronda
circolare ma fluttuante, in modo che avvicina o allontana i compagni che la formano, dandoli l’opportunità
di guardarsi e di, eventualmente, darsi un bacio di saluto.
La sua caratteristica è quella di permettere un’integrazione più rapida, perché gli allievi si avvicinano con
più fiducia, senza il sentimento di pericolo (rimangono comunque presi dalle mani dei compagni a fianco), si
guardano e cominciano a riconoscersi. E’ una ronda interessante per l’integrazione.
La Ronda Sinuosa può acquisire caratteristiche diverse, dipendendo dalla musica. Con una musica lenta e
dolce, ad esempio “Tema de amor por Gabriela”, interpretata da Gal Costa e Tom Jobim, o ancora
“Ordinary fool”, interpretata da Paul Williams, si dà l’opportunità alle persone di realizzare un contatto e
una vincolazione maggiore, e allora è da proporre in gruppi di approfondimento. Invece questa Ronda
Sinuosa con una musica allegra ed euforizzante come “Aquarela brasileira”, interpretata da Emilio
Santiago, è specialmente utile nei corsi d’iniziazione. La musica più attiva riduce le possibilità di contatti;
in questo modo l’allievo iniziante non si sente intimidito, ma più libero e allo stesso tempo in connessione
con i suoi compagni.
La Ronda Sinuosa può proporsi come secondo esercizio, dopo la Ronda d’Iniziazione.
RONDA DI CULLA
Gli allievi si prendono per le mani, rimanendo a spalla contro spalla (nei corsi per principianti), oppure per
la vita e, con una musica lenta e melodica, si cullano soavemente, in modo da indurre uno stato leggero di
semi - trance. Tutti i membri della Ronda cercano di oscillare in sintonia con il gruppo nell’insieme. Si
induce così una vivencia dolce di unità e armonia.
Musica:
“Pode entrar”, Fafá de Belém IBF 11/02
“Little girl blue”, Nina Simone IBF 11/04
“Photographs”, Nana Mouskouri IBF 11/18
“Theme from Summer of 42”, G. Zamfir IBF 10/10
“Magie d’amour”, J.P. Posit IBF 11/08
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RONDA DI CELEBRAZIONE
Si propone dopo un atto importante come la Rinascita, una Sfida, o alla fine di una sessione settimanale o
di uno stage. Preferentemente si usano musiche classiche e allegre, come gli “Allegri” di Vivaldi. Le
persone girano presi dalle mani e con le braccia in alto. Questa Ronda è specialmente indicata alla fine di
una sessione o stage sul tema dell’Affettività, dove si è stimolato la fraternità. Lascia negli allievi uno
stato dell’umore trionfante.
La Ronda di Celebrazione realizzata nei corsi dedicati ad approfondire la Mascolinità Profonda, utilizza la
musica “Zorba”, interpretata da Mikis Theodorakis, in cui tutti gli uomini danzano con molta forza.
Musica:
“La Primavera, 1 mov.”, Vivaldi IBF 15/15
“Gloria”, Vivaldi IBF 03/19 – 17/19
“Aleluya”, Haendel IBF 03/20
RONDA DI SOLIDARIETA’
Si realizza alla fine di una sessione. La musica deve avere elementi marziali e trionfanti, come “La
Moldava” di Smetana. Prima nella consegna si parla del fatto che l’unione fà la forza, in modo da
permettere una meditazione da parte degli allievi. Durante la danza, in alcuni passaggi, le persone possono
sollevare le braccia in forma di trionfo.
RONDA DELLE TRASFORMAZIONI
Si formano diverse Ronde di 6 persone ciascuna che danzano con la musica ”Andante, La Tempesta di
Mare” di Salieri, una musica allegra e allo stesso tempo sottile. In un certo momento un membro di una
Ronda passa a un’altra vicina, e così si stabilisce uno scambio tra le persone che permette di formare
nuove Ronde.
Questo esercizio sveglia molta allegria e simbolicamente rappresenta ciò che succede nell’universo, in cui
piccoli gruppi, energie, si scambiano elementi tra loro; come succede nei diversi cicli dinamici del cosmo in
cui un atomo passa a un sistema prossimo. Gli allievi devono ricevere il nuovo membro con allegria. Questa
è una danza globale. Quando uno passa ad un’altra Ronda, non deve farlo camminando o correndo, ma
danzando.
RONDA DI CONTATTO MULTIPLO
In questa Ronda le persone cambiano la propria disposizione, girandosi nel verso opposto alternatamente,
cosicché rimangono con la possibilità di prendere contatto frontalmente con ambedue i compagni a fianco
e anche con i due compagni più lontani. Non c’è spostamento ma un movimento di dondolio che permette
questi contatti, che includono il viso e lo scambio di baci. E’ un esercizio della Linea della Sessualità.
Musica:
“O que serà”, Simone. IBF 13/07
RONDE CONCENTRICHE DI SGUARDI
E’ un esercizio molto importante, soprattutto in gruppi d’approfondimento, perché le persone non hanno
l’abitudine di guardarsi negli occhi e pertanto la comunione è praticamente impossibile.
Si organizzano due Ronde Concentriche, una all’interno dell’altra. Ogni partecipante deve avere uno
davanti a sè in modo da potersi guardare negli occhi. All’inizio della musica ogni Ronda comincia a girare
verso la propria destra molto lentamente. Le persone guardano negli occhi chi gli sta di fronte in forma
naturale, con innocenza e senza cercare di produrre sguardi molto espressivi; guardandosi come
guarderebbe un bambino, e riconoscendosi a vicenda.
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Ogni sosta dura qualche momento e poi si passa a guardare il compagno successivo. Quando entrambe le
Ronde hanno fatto il giro completo, l’esercizio finisce. In questo momento, s’invita ad abbracciare la
persona che si ha davanti.
Questo è un esercizio della Linea dell’Affettività.
Obiettivo: preparare le persone a una vincolazione più intensa, perché è attraverso gli occhi, più che
attraverso le parole, che la comunione si realizza con maggiore sincerità.
Musica:
“Watermark”, Enya IBF 11/11
“Notturno n°3”, Liszt IBF 11/12
“Impromptu n°3”, Schubert IBF 11/13
RONDA DI COMUNIONE
I partecipanti si prendono dalla vita, oscillano all’unisono con gli altri e scambiano contatti in feed-back
attraverso l’avvicinamento del viso e della testa, e ciò produce sensazioni di tenerezza e fiducia
reciproca.
E’ un esercizio della Linea dell’Affettività in cui si apprende a dare e a ricevere messaggi d’affetto in
feedback.
Musica:
“We’ve only just begun”, Paul Williams IBF 02/10
“Nice to be around”, P. Williams IBF 02/11
DANZA YIN E DANZA YANG
I concetti di “Yin” e “Yang” appartengono alla filosofia Taoista secondo la quale “yin” e “yang” sono le due
forze della natura, che si complementano formando il Tao, la “Unità Suprema”. Secondo questa concezione
il principio “yin” è “il femminile, passivo, freddo, oscuro e recettivo”; mentre il principio “yang” è “il
maschile, attivo, caldo, luminoso e creatore”.
In Biodanza ho utilizzato i termini “yin” e “yang” soltanto come metafora per designare le due grandi
forze creatrici dell’universo, poiché non condivido la concezione filosofica Taoista nella sua totalità. Ho
attribuito allo “yin” le seguenti accezioni: il femminile, la ricettività, la gestazione, l’aspetto lunareciclico-organico, la sensibilità e l’inspirazione. Allo “yang” ho attribuito le seguenti accezioni: il maschile, il
penetrante, il fecondatore, l’aspetto solare, la capacità di lotta, di realizzazione e di costruzione.
I due archetipi, femminile e maschile, si trovano in tutte le culture con piccole variazioni (corrispondono
inoltre alle due prime carte dei Tarocchi - Il Bagatto e la Papessa).
Nel “I Ching - Il libro delle mutazioni” lo “yin” corrisponde all’esagrama due, il Principio Ricettivo, e lo
“yang” corrisponde all’esagrama uno, il Principio Creativo.
La Danza Yin e la Danza Yang sono complementari ed è conveniente proporle entrambe in successione nella
stessa classe. La sequenza più organica è realizzare per prima la Danza Yang, che stimola il sistema
simpatico-adrenergico, e dopo la Danza Yin, che stimola il sistema parasimpatico-colinergico.
La gran maggioranza delle persone nella nostra civiltà ha un comportamento “yang” che deriva dalla lotta e
dalla competizione nell’ambiente lavorativo. L’osservazione dimostra che uno stile di vita eccessivamente
“yang” è stressante, inoltre diminuisce il fascino personale e la capacità di esprimere l’erotismo con
delicatezza.
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DANZA YIN
La Danza Yin è caratterizzata da attributi associati al femminile: ricettività, sensibilità, capacità di
gestazione, tensione centripeta, intimità.
Questa danza pertanto si realizza con movimenti molto lenti e sensibili, senza spostamento, chiudendo gli
occhi quando aumenta l’intensità della vivencia. La Danza Yin induce una vivencia di profonda ricettività
dello stimolo musicale.
Obiettivo: sviluppare l’aspetto “yin” del comportamento, inducendo una decelerazione e una maggiore
sensibilità di fronte alla vita. La Danza Yin induce uno stato di profonda armonia e di riduzione dell’ansia.
Musica:
“La Primavera, 2do. Mov.”, Vivaldi IBF 15/15 – 01/19 – 03/18
“L’Autunno, 2do. Mov.”, Vivaldi IBF 15/16
“Ballet of the Blessed Spirits – Orfeo e Euridice”, Gluck IBF 09/17
DANZA YANG
La Danza Yang è caratterizzata da attributi associati al maschile. Se la Danza Yin stimola l’ispirazione
creativa, la Danza Yang stimola la capacità di realizzazione. L’ispirazione, d’origine “yin”, consiste in un
impulso primordiale che può animare un’opera d’arte, un progetto o un sogno. La forza “yang” permette, a
sua volta, di convertire un sogno in realtà a partire dall’impulso primordiale “yin”, e di realizzare un‘opera
d’arte che esiste solo come progetto.
Descrizione: la Danza Yang è dinamica e si realizza attraverso l’aumento del tono muscolare e
dell’intenzionalità che si esprime nel movimento. La Danza Yang non è soltanto espressione di forza,
velocità e potenza, ma anche un impulso interiore istintivo ed emotivo, pieno di vitalità.
Questa danza è libera in quanto ogni partecipante è invitato a esprimere la sua energia “yang” con stile
personale.
La Danza Yang è realizzata muovendosi sempre in avanti e con gli occhi aperti.
Obiettivo: aumentare la capacità di realizzazione, il coraggio, la sicurezza e la fiducia in se stessi.
Questa è una danza indicata specialmente alle persone che hanno difficoltà a fronteggiare gli ostacoli ed
esprimere la propria identità.
Musica:
“Crime of the century”, Supertramp IBF 15/11
“L’Estate, 3°. Mov.”, Vivaldi IBF 15/12
“Danze polovesiane dal ‘Principe Igor’”, Borodin IBF 15/13
DANZA YIN-YANG
La Danza Yin e la Danza Yang possono essere proposte separatamente l’una dall’altra. In questo caso
assumono due valori diversi: un valore didattico, per tutti, e un valore terapeutico, per le persone che
presentano difficoltà nell’espressione dello “yin” e dello “yang”.
Durante la Danza d’Integrazione Yin-Yang, è necessario che il passaggio da una forma all’altra
d’espressione si realizzi senza interruzione. Vengono accentuate successivamente l’espressione di ognuna
delle due forze: “yin” e “yang”. In questo modo la danza rivela le sfumature e le variazioni d’intensità
proprie dell’atto creativo.
Si ottiene la stimolazione della capacità creativa sia negli uomini che nelle donne. E’ importante
comprendere che la forza “yang” e la forza “yin” si trovano in tutti gli esseri umani, in distinte
proporzioni, indipendentemente dal sesso e dall’identità sessuale.
Nella Danza d’Integrazazione Yin-Yang, la fase Yang è realizzata con gli occhi aperti, mentre si possono
eventualmente chiudere gli occhi durante la fase Yin.
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Musica: “Years of solitudine”, Astor Piazzolla/ Gerry Mulligan IBF 08/11
“5a. Sinfonia, Allegro con brio”, L. van Beethoven IBF 15/14
DARE E RICEVERE IL FIORE
Descrizione: esercizio a due in cui un compagno esegue il gesto di offrire un fiore all’altro, mentre questo
esegue il gesto di riceverlo.
Il gesto mimico di dare deve suggerire se il fiore è preso dal suolo o dall’aria o da una parte del corpo (dal
cuore per esempio).
Il gesto di ricevere deve suggerire il luogo sul proprio corpo dove è collocato il fiore ricevuto. Subito
dopo s’invertono i ruoli.
Obiettivi:
1) Stimolare l’espressione creativa mediante la mimica gestuale e l’espressività.
2) Indurre vivencia nella Linea dell’Affettività, nel momento in cui si stabilisce una forma di
comunicazione gestuale che esprime la relazione tra l’atto di dare e quello di ricevere. Dunque,
attivare a livello simbolico le due funzioni affettive fondamentali di dare e ricevere.
Osservazioni:
a) Attraverso quest’esercizio si rivelano aspetti caratterologici dei singoli. Da quale luogo si prende il
fiore da offrire: dal cielo, dalla terra, dalla mente o dal cuore ? In quale luogo del proprio corpo si
colloca il fiore ricevuto: nei capelli, nel petto, nel bacino... ? Si crea una fenomenologia semplice e
chiara del dare e ricevere. C’è un effetto simbolico inconscio, che è in rapporto con l’equilibrio delle
funzioni del dare e ricevere.
b) Inoltre questa danza crea una coreografia con intenso trasporto affettivo e con un carattere poetico.
Il gesto di dare un fiore e di riceverlo, ha un sottile elemento poetico.
Musica:
“Meditazione di Thays”, Simonetti IBF 17/09
BATTESIMO DI LUCE
Descrizione: due partecipanti in piedi, uno di fronte all’altro. Chi riceve il Battesimo rimane con gli occhi
chiusi in attitudine ricettiva, mentre l’altro solleva le mani sulla testa del compagno e le fa scendere
lentamente lungo il corpo con un contatto delicato, per trasmettere la propria luce (che è una metafora
dell’amore).
Il gesto assomiglia a quello dell’imposizione delle mani, ma in questo caso i palmi scivolano soavemente sul
corpo dell’altro dalla testa ai piedi, e poi dalle spalle fino alle mani (senza afferrarle).
Una volta concluso l’esercizio si sospende il contatto per alcuni secondi, e ciò contribuisce ad
approfondire la vivencia.
Dopo un breve abbraccio, si invertono i ruoli.
Obiettivo: risvegliare il sentimento di sacralità delle persone, mediante l’esercizio della propria capacità
d’auto-donazione.
Il simbolismo della luce rappresenta i sentimenti umani di generosità e bontà. Trasmettere la propria luce
significa donare all’altro il meglio di se stessi.
Quest’esercizio presenta una forma di comunicazione trascendente, considerando che la manifestazione
della generosità è possibile solamente quando si trascende il proprio ego.
Osservazione: quest’esercizio consiste in una cerimonia di donazione, non di guarigione; pertanto si
realizza solamente disposti uno di fronte all’altro. Si possono eventualmente produrre fenomeni di
guarigione, nonostante non sia questo l’obiettivo dell’esercizio.
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Domanda frequente: Perché non si fanno scendere le mani anche sul lato posteriore del corpo?
Risposta: Perché è un esercizio di carattere simbolico e perché la parte anteriore del corpo è quella più
ricettiva.
Musica:
“Consolazione n° 3”, Liszt IBF 11/14
“Chiaro di luna”, Debussy IBF 17/07
CORI RITMICI
I “Cori ritmici” si realizzano utilizzando due differenti mantra:
“Samba-Cananda-Camina-Bum-Ba” e “Ase-Sita-Hum”. Questo è un esercizio della Linea di Trascendenza.
I partecipanti in cerchio, presi per mano, chiudono gli occhi e pronunciano le sillabe di uno dei mantra
accompagnandole con il ritmo segnato dai piedi sul pavimento.
Mentre i partecipanti ripetono ritmicamente il mantra, l’insegnante si assicura che nessuno di loro si
disperda in iniziative personali, ma che tutti cantino allo stesso tempo queste parole.
Il ritmo si fa progressivo e deve acquisire una grande unità sonora, una polifonia sonora, conservando fino
alla fine la stessa matrice ritmica.
Successivamente, in una seconda tappa, i partecipanti possono sciogliere le mani dalla ronda e proseguire
individualmente tutti insieme la danza di questo stesso ritmo prodotto dal gruppo.
La percezione dei partecipanti viene pervasa dal ritmo, e si possono produrre eventualmente stati di
trance ritmica leggera.
Si realizza senza musica.
DIALOGO DI VOCI
Questo esercizio appartiene alla Linea dell’Affettività. Si realizza in coppie, preferibilmente ad occhi
chiusi e rivela la capacità di risonanza con l’altro a prescindere della parola.
Si tratta di un dialogo sonoro, un dialogo di voci, e non di parole, e si caratterizza dalla ricerca di una
perfetta connessione sensibile, di una risonanza dell’uno nell’altro. L’esercizio induce una profonda
comunicazione affettiva. Le due persone trasmettono reciprocamente degli stati d’animo sottili e delle
emozioni attraverso la voce.
Uno di fronte all’altro, separati da una media distanza, uno alla volta fa una breve emissione vocale, che
può costituire una piccolissima frase melodica. A tale emissione di voce l’altro deve rispondere con totale
coerenza, non a partire dall’ego, ma piuttosto mettendosi in ascolto di quello che l’altro dice con la sua
voce, per sentire originarsi da dentro di sé una risposta armonica e coerente, anch’essa costituita da una
breve frase melodica.
Contemporaneamente ognuno si sposta a passi lentissimi in direzione della voce dell’altro.
Quando i due partecipanti si sono molto avvicinati l’esercizio si conclude ed essi possono scambiare un
abbraccio.
Si realizza senza musica.
CORO DI CANNA DIVINA
Al gruppo in cerchio è indicato di emettere la voce dal ventre e non dalla gola. I partecipanti sono invitati
a emettere soavemente il suono della lettera “A” insieme all’aria dell’espirazione. Si crea così una
monofonia che lentamente diviene polifonia, dovuta alle variazioni di tonalità del suono che ciascuno
emette. In questo modo si genera un coro polifonico.
I partecipanti si mantengono con gli occhi chiusi.
Bisogna sollecitare il gruppo perché mantenga l’armonia del coro, evitando la tendenza individuale a
emergere con l’aumento eccesivo del volume della voce.
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Quest’esercizio è ispirato alle cerimonie tibetane. La metafora poetica “canna divina” allude alle canne di
bambù che suonano per effetto del vento. - Non sono le canne che suonano bensì “qualcosa” suona in loro.
Con questo si vuole sottolineare la mancanza d’intenzionalità nell’emissione della voce. Per i tibetani
“qualcosa” è la divinità. In Biodanza è solo una metafora dell’armonia cosmica.
Obiettivo: indurre lo stato di trance e di regressione al primordiale, con la diminuzione della percezione
del proprio limite corporeo, che facilita la vivencia di fusione con il gruppo e con l’universo.
Osservazione: eventualmente può succedere che qualche partecipante si sdrai a terra per l’aumento dello
stato regressivo. In questo caso lo si accompagna delicatamente fuori dal cerchio e lo si affida a un
compagno perché gli offra contenimento affettivo.
CORO DI CANNA DIVINA IN SPIRALE
Il coro di canna divina è un esercizio della Linea di Trascendenza, e che può essere realizzato in diverse
modalità.
Nella prima modalità, gli allievi in cerchio emettono il suono della lettera “a”, cercando di armonizzare il
volume senza che nessuno sovrasti con la propria voce quella degli altri. Il suono deve essere molto
profondo, viscerale, e non provenire dalla gola.
Un’altra modalità consiste nel cantare la lettera “a” a partire da un cerchio in cui due dei partecipanti
sciolgono le mani, formando una spirale in movimento centripeto.
Si realizza senza musica.
CANTO DEL NOME DI UN COMPAGNO
Questo esercizio appartiene alla Linea di Affettività. Gli allievi si dispongono in cerchio, presi per le mani
tenute lungo al corpo, e a contatto spalla contro spalla. Un volontario va al centro del cerchio, sceglie un
compagno a cui cantare il nome e si colloca di fronte a lui pur mantenendosi in centro al cerchio.
In connessione profonda con se stesso, ad occhi chiusi, il partecipante volontario emette quindi una
melodia aggiustata al nome del compagno: quando la melodia lo esige, si prolungheranno le vocali in modo
che ci sia una perfetta integrazione tra questa e il nome.
Una volta concluso il canto i due compagni si abbracciano e si reintegrano al cerchio, in modo che un altro
volontario possa scegliere di andare in centro, a sua volta, e di offrire il canto del nome ad un altro
compagno.
Obiettivo: rinforzo dell’identità di colui che canta, attraverso l’espressione affettiva verso un compagno.
Si rinforza, inoltre, l’identità di colui che riceve, attraverso la vivencia di, appunto, ricevere il dono
affettivo del canto del suo nome.
Si realizza senza musica.
SINTONIA SILENZIOSA
E’ un esercizio estremamente importante perché permette di essere ricettivi agli stimoli esterni e, in
modo speciale, al contatto umano. Appartiene alla Linea dell’Affettività.
Si realizza in coppia. Uno dei due è passivo e chiude gli occhi evocando uno stato di estrema sensibilità.
L’altro è attivo e fa tocchi leggerissimi e delicati in alcune parti del corpo del suo compagno, il quale
risponderà sensibilmente muovendo la parte toccata.
Così, ad esempio, se l’altro gli tocca una mano, il partecipante muove la stessa mano con estrema
sensibilità. In questo modo ogni tocco farà muovere la parte toccata con armonia e sensibilità.
Una volta concluso l’esercizio si invertono i ruoli.
Questo esercizio si realizza senza musica.
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ACCAREZZAMENTO DELLE PROPRIE MANI
Obiettivo: entrare in connessione profonda con se stessi. Svariate possibilità di contatto di una mano con
l’altra, permettono una lenta comparsa della sottile emozione di stare con se stessi, di essere se stessi.
Durante l’esercizio può presentarsi una vivencia di grande intensità nelle persone che si trovano sempre
orientate verso l’esterno, verso l’azione per l’azione; sono persone che si occupano soltanto di cose utili,
senza concedersi del tempo per stare con se stessi.
Questo esercizio promuove l’integrazione tra i due emisferi cerebrali tra di loro stabilendo, pertanto,
l’unità nella dualità.
Musica:
“Watermark”, Enya IBF 11/11
“Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
“Photographs”, N. Mouskouri IBF 11/18
ACCAREZZAMENTO SENSIBILE DEI CAPELLI IN COPPIA
Se una persona impara ad accarezzare sensibilmente i capelli, apprende il segreto della carezza, e può in
futuro accarezzare qualunque parte del corpo con sensibilità.
L’Accarezzamento sensibile dei capelli è superficiale, realizzato con grande dolcezza e sensibilità. Colui
che riceve chiude gli occhi per sentire meglio la carezza.
È molto importante chiarire che non si tratta di un accarezzamento reciproco: infatti uno dei compagni è
attivo e accarezza l’altro che, a sua volta, è passivo e riceve; quando finisce la musica si invertono i ruoli.
Ricevere passivamente la carezza significa ricevere stimoli centripeti di grande intensità. Dare la carezza
significa, invece, esercitare stimoli dall’esterno verso l’interno.
Quando entrambi gli allievi eseguono l'esercizio simultaneamente, realizzando un accarezzamento
reciproco, si produce una complicità in cui si dà e si riceve contemporaneamente, ma diminuisce l’intensità
specifica di questa vivencia.
Musica:
“Tamba Tajá”, Fafá de Belém IBF 11/01
“Photographs”, Nanna Mouskouri IBF 11/18
“A noite do meu bem”, Maria Creusa IBF 11/19
ACCAREZZAMENTO DELLE MANI IN COPPIA
Due persone, una di fronte all’altra, si prendono dalle mani e iniziano un accarezzamento sottile, reciproco
delle mani. Questo esercizio sveglia un tipo di vivencia sorprendente e intensa, perché è come connettere
due centri d’energia che lentamente si trasformano in un’unica energia. Si passa così dal contatto alla
carezza, per finire nella vivencia di comunione. Quando l’emozione è molto forte, si possono chiudere gli
occhi e aumentare brevemente la pressione delle mani. Questo contatto deve essere sempre pulsante, mai
rigido, e deve avere il carattere di una carezza.
Musica:
“Tamba Tajá”, Fafá de Belém IBF 11/01
ACCAREZZAMENTO DELLA SCHIENA IN COPPIA
Un compagno accarezza la schiena dell’altro in forma soave. Non si tratta di un massaggio, quanto
piuttosto di un atto di protezione, da eseguire in modo che chi riceve l'accarezzamento si senta
accompagnato e protetto.
L'esercizio termina quando finisce la musica, e in quel momento ci si cambia di ruolo: il compagno che è
stato accarezzato adesso eseguirà l'accarezzamento, mentre l'altro rimane passivo. Chi viene
accarezzato assume un atteggiamento ricettivo, con gli occhi chiusi.
Musica:
“Tamba Tajá”, Fafá de Belém IBF 11/01
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“Photographs”, Nanna Mouskouri IBF 11/18
“A noite do meu bem”, Maria Creusa IBF 11/19
“L’horloge de ma vie”, J.P. Posit IBF 17/04
ACCAREZZAMENTO DEI PIEDI IN COPPIA
E’ un’azione d’amore, d’amore umanistico. Quando Maddalena ha lavato i piedi di Cristo con olio, e li ha
asciugati coi suoi capelli, ha stabilito un vincolo profondo e misterioso, dove era mescolata l’umiltà con
l’amore, in qui non c’era l’arroganza e l’ostentazione, ma la dolcezza e la tenerezza. In realtà, accarezzare
i piedi di una persona amata è una cerimonia di vincolo, straordinariamente profonda.
Molti esercizi di Biodanza sono indirizzati affinché la persona rinunci temporaneamente all’io, ponendosi
con devozione, con dedizione profonda diretta verso un’altra persona.
Questo ha una forza che abbellisce non soltanto la persona che riceve la carezza, ma anche la persona che
accarezza. Potremmo anche considerare questo un atto in cui si cerca una comunione profonda.
Quando l’emozione è molto intensa, gli allievi possono chiudere gli occhi, e anche dare carezze molto
intense ai piedi del compagno.
Musica:
“Black is the color of my true love’s hair”, Hellen Merrill
“I see your face before me”, Hellen Merrill IBF 13/20
ACCAREZZAMENTO DEL VISO IN COPPIA
E’ una cerimonia altamente personalizzata. Reciprocamente, le persone accarezzano la fronte, le guance,
le orecchie, le labbra dell’altro.
Questo è un atto vivenciale molto intenso, però allo stesso tempo ha elementi di coscienza. Si prende
coscienza improvvisa della forma del viso del compagno, dei dettagli (sfumature), che molte volte
esprimono sofferenza, tristezza, sensualità, innocenza, ecc.
Imparare ad accarezzare il volto con delicatezza è un compito importante nella vita. Nel momento in cui
accarezziamo un viso, ci rendiamo conto che tutti i visi hanno bellezza, una bellezza non formale, una
bellezza emotiva, un’estetica espressiva, ecc.
Come sempre, gli occhi sono aperti, ma quando si approfondisce la vivencia, la persona spontaneamente
chiude gli occhi.
L’accarezzamento del viso ha due modalità: può essere reciproco, simultaneo, oppure successivo in qui uno
è passivo e l’altro è attivo.
Musica:
“Black is the color of my true love’s hair”, Hellen Merrill
“I see your face before me”, Hellen Merrill IBF 13/20
ACCAREZZAMENTO ANONIMO DELLE MANI IN GRUPPO 5
Gli allievi formano piccoli gruppi di cinque persone che si dispongono in cerchio.
Ognuno dei cinque protende le proprie mani verso il centro del piccolo cerchio di cui forma parte,
poggiando ciascuna di esse in modo alternato sopra quelle dei compagni.
Si inizia quindi un accarezzamento anonimo ad occhi chiusi, cioè senza sapere a chi appartengono le mani
che si stanno accarezzando.
Questo è un esercizio di affettività indifferenziata. L’accarezzamento delle mani rivela differenze di
temperatura, di consistenza, di forza, però in generale l’accarezzamento deve essere delicato e tenero.
Musica:
“Tamba Tajá”, Fafá de Belém IBF 11/01
“Photographs”, Nanna Mouskouri IBF 11/18
“A noite do meu bem”, Maria Creusa IBF 11/19
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DARE E RICEVERE CONTENIMENTO IN COPPIA (esercizio chiamato anche “Culla nel
grembo” e, ancora, “Cullare l’altro”)
Da seduti, uno degli allievi prende l’altro nel suo grembo in modo da poterlo cullare soavemente e
contenerlo nelle sue braccia.
La persona che sta ricevendo il contenimento è in una posizione quasi perpendicolare a quella del
compagno.
Questo esercizio è molto importante perché in generale le persone non ricevono contenimento nella loro
famiglia o tra i loro amici; eventualmente, ricevono contenimento soltanto dalle persone molto care e
molto amate. Ci sono persone che passano mesi e a volte anche anni senza ricevere contenimento.
Ricevere contenimento è una sorta di nutrimento dell’affettività, indispensabile per l’autoregolazione
organica. Secondo la medicina psicosomatica numerose malattie, come per esempio l’asma, le allergie in
generale, l’artrite, l’insonnia e alcune malattie del cuore si devono alla mancanza di contenimento
affettivo.
Ricevere contenimento fa bene sia ai bambini che agli adulti.
La posizione più ottimale per dare e ricevere contenimento consiste in sedersi uno accanto all’altro con i
bacini che si toccano su un lato e con le gambe poste in direzioni opposte.
La persona che dà abbraccia il compagno che riceve, mentre quest’ultimo si abbandona alla protezione
dell’altro da cui si lascia sostenere.
Tale posizione è ottimale in quanto permette anche a chi riceve di avvicinare le proprie gambe, poggiate
sul pavimento, con le ginocchia piegate, al corpo del compagno.
Musica:
Photographs”, Nanna Mouskouri IBF 11/18
My darling child”, Sinead O’ Connor IBF 17/02
Jesse”, Roberta Flack IBF 17/03
REGRESSIONE ALLO STATO D’INFANZIA PER ACCAREZZAMENTO DEL VISO
Descrizione: a due, uno si siede sul pavimento, meglio se appoggiato comodamente al muro, con le gambe
separate, mentre l’altro si sdraia appoggiando la testa nel grembo del compagno.
Chi è seduto accarezza il viso dell’altro con delicatezza, mentre chi è accarezzato si abbandona a uno
stato regressivo.
Si alternano due tipi di carezza durante tutto il tempo di realizzazione dell’esercizio:
1) Sfiorare soavemente con i polpastrelli delle dita, dalla parte centrale del viso verso la parte
periferica. Questo tipo di carezza induce una vivencia di dissoluzione (diminuzione della coscienza
della propria identità).
2) Appoggiare delicatamente i palmi delle mani sopra la guancia e la fronte. Questo tipo di carezza
induce una vivencia di protezione (sentirsi protetto), che predispone allo stato regressivo. Terminato
l’esercizio si sospende l’accarezzamento, e dopo qualche secondo l’insegnante suggerisce alle persone
che hanno fatto la regressione di fare una respirazione profonda e, se lo desiderano, estendere gli
arti come nell’atto di svegliarsi. Dopo ci si dispone per abbracciare il compagno. Subito s’invertono i
ruoli.
Osservazione: trattasi soltanto di carezza e non di massaggio o d’attivazione di punti d’energia.
Inoltre, è conveniente evitare di accarezzare gli occhi e la bocca, per non stimolare lo stato di veglia, che
impedisce la regressione.
Obiettivo: indurre lo stato di regressione e la riparentalizzazione.
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Riparentalizzazione
Molte persone hanno sofferto lo stress della prima infanzia e/o l’abbandono materno o paterno,
e non sono riusciti a stabilire pienamente il “vincolo primale”.
Il “vincolo primale” è, secondo Rof Carballo, il processo neurologico d’integrazione dell’infante in rapporto
al contenimento affettivo ricevuto dalla madre. Un’insufficiente strutturazione del “vincolo primale”
provoca conseguenze nello sviluppo dell’identità.
La persona che sperimenta la vivencia di regressione allo stato d’infanzia, rivive la situazione perinatale a
livello psicologico e neurologico in un contesto di profonda affettività. In questo modo si genera un
processo di compensazione di eventuali forme di carenza affettiva originate nell’infanzia. Si propizia così
un nuovo equilibrio affettivo. Questo processo di compensazione affettiva è chiamato riparentalizazzione.
Nell’esercizio di Regressione allo Stato d’Infanzia per Accarezzamento del Viso la persona che accarezza
assume, simbolicamente, il ruolo di padre se è un uomo o di madre se è una donna; mentre la persona che è
accarezzata assume, simbolicamente, il ruolo di chi è appena nato.
Musica:
Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
Little girl blue”, Nina Simone IBF 11/04
Jesse”, Roberta Flack IBF 17/03
Le petite fille de la mer”, Vangelis IBF 17/01
PROTEZIONE AFFETTIVA CON ACCAREZZAMENTO DEL PETTO E DELLE BRACCIA
Descrizione: due persone sedute per terra, una appoggia la sua schiena nel petto dell’altra. Chi siede
dietro accarezza il petto e le braccia dell’altro.
Obiettivo: dare e ricevere contenimento affettivo.
Musica:
Bilitis”, G. Zamfir IBF 09/03
Pra dizer adeus”, Tom Jobim IBF 11/20
DA CUORE A CUORE
Descrizione: due partecipanti abbracciati uniscono i loro petti ed eseguono con essi lenti movimenti
antero-posteriori. Di seguito le due persone si muovono formando un solo corpo, abbandonando il
movimento antero-posteriore.
Obiettivo: offrire simbolicamente il cuore all’altro e ottenere la vivencia di fusione affettiva.
Musica:
Meditazione di Thays”, G. Zamfir IBF 11/07
Amora”, Maria Creuza IBF 17/08
DANZA DEL SEME
La “vivencia di crescita” è una delle più profonde e belle che un essere umano può provare.
Sviluppare ogni giorno le sconosciute potenzialità del seme interiore. Crescere fino al termine dei nostri
giorni. Fiorire e dare frutti. La vita umana può somigliare in questo modo a un albero che, sorto da un
seme si fa forte e fecondo, nutrito dalla linfa immemorabile dell’amore.
Fiorisce e fruttifica in forma così generosa, che i suoi rami si spezzano per il peso dei frutti.
Il processo della vita è contenuto nel seme e si trasmette attraverso milioni d’anni. In ogni tappa sorgono
nuovi germogli, nuove capacità. In ogni età riceviamo la grazia di nuove visioni.
Tutti i momenti della nostra esistenza hanno un valore intrinseco che è necessario sapere scoprire.
L’esercizio della crescita invoca una vivencia eccezionale. Non si tratta di “rappresentare” lo sviluppo di un
piccolo albero. È la musica che deve dare l’impulso alla crescita, non la nostra volontà. Dobbiamo arrivare a
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convertirci in musica e crescere dalle viscere oscure della terra fino alla luce, verso l’alto. “Qualcosa”
cresce in noi. La nostra saggezza consiste nel permettere che si manifesti l’energia ascendente.
Musica:
Allegro non molto, L’Inverno”, A. Vivaldi IBF 17/13
DANZA DELLA CREAZIONE
Sintesi:
Appartiene alla Linea della Creatività, ed è diversa dalla Danza di Brahma. Inizia in posizione di seme,
inclinati sul proprio corpo, con la testa bassa. La musica, “Finlandia” di Sibelius, va imprimendo una
potenza crescente al movimento. Il partecipante ascende con una certa energia verso l’alto, invocando
l’immagine di un albero con i suoi rami estesi in pienezza.
Descrizione:
L’origine del mondo è un enigma insondabile per la mente umana.
Alcune religioni orientali intuiscono un movimento primordiale, un gesto; per esse la Creazione emerge da
una danza generatrice. In altre religioni, come nella Genesi giudeo-cristiana, l’origine del mondo è il soffio
divino, la voce, l’alito di vita, la parola che designa il nome delle cose, dando loro identità e riscattandole
dall’informe e dal caos.
Le cosmogonie in diversi popoli, hanno pertanto una filiazione “corporea” oppure “spirituale”. Spirito,
respiro, alito, anima, soffio, prana universale.
La Danza di Shiva, che distrugge e crea gli Universi, appartiene alle cosmogonie del movimento. Invece la
Genesi biblica, che dice: “Nel principio fu il verbo”, appartiene alla linea cognitivo-verbale.
Possibilmente, queste due linee rappresentano le opzioni iniziali del dramma della coscienza davanti a un
mistero insondabile. Ma, se seguiamo l’intuizione di un’unità primordiale, la scissione tra il corporeo e lo
spirituale, non ha ragione di essere e rappresenterebbe piuttosto una catastrofe antropologica: la prima
grande dissociazione.
In ogni modo in tutte le cosmogonie si parte da un principio unico che dopo si divide e passa a essere una
dualità, una trinità o una quaternità. Questo principio unico può essere un demiurgo solitario, un dio
innominato e inintelligibile, l’uovo primordiale, il seme di vita, ecc. Vale a dire, si descrive il processo che
va dall’unità alla diversità e che è stato chiamato dai filosofi la “Unità Multipla”. Così, nella cosmogonia
egiziana, il dio Ra separa i fratelli Nut e Geb, creando lo spazio della vita e la volta celeste. In Oriente, il
Tao è formato dalla dualità Yin-Yang. Nella Genesi biblica, Geova separa il cielo dalla terra, la luce dalle
tenebre. Le cosmogonie greche intuiscono i principi cosmici, arrivando alla quaternità d’Anassimandro,
formata dagli elementi Terra, Aria, Fuoco e Acqua.
Il principio generale delle cosmogonie consiste nella differenziazione progressiva, a partire da un
principio unico che, al diversificarsi, va generando una realtà ogni volta più complessa. Come afferma
Teilhard de Chardin, la creazione va perfezionandosi in senso evolutivo dal semplice al complesso,
dall’indifferenziato al differenziato, mentre in Oriente questo processo è ciclico e rappresenta la
successione millenaria di rivoluzioni carmiche. Nel Cristianesimo questo processo è lineare e si sviluppa
storicamente per finire con la Parusia, il ritorno di Dio per il Giudizio Finale.
Davanti alla difficoltà di unificare l’esperienza cosmogonica in un senso comprensivo, ho preso gli elementi
più universali per riprodurre in una danza la vivencia personale della creazione del mondo, le serie di
movimenti che conducono dal caos al cosmo. Questo processo, nella nostra concezione, non si sviluppa in un
ciclo chiuso o lineare: risponde a un modello evolutivo in spirale logaritmica. L’Universo si perfeziona così
attraverso successivi processi d’integrazione in circuiti vitali ogni volta più differenziati. Il meccanismo
integratore è l’amore comunitario, la connessione con la vita.
Obiettivo: indurre la vivencia della creazione cosmogonica e risvegliare nel partecipante la potenzialità e
l’esaltazione creatrice.
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Tappe della danza
1.
Seme primordiale
Il dio-seme, respirando nello spazio cosmico, comincia a risvegliarsi e a crescere, manifestando le sue
potenzialità
2. Fecondazione degli spazi con l’energia genitale
3. Manifestazione della dualità. Danza Yin e Danza Yang
Dal caos originario si separano il Principio Femminile e il Principio Maschile
4. Danza integrata Yin-Yang
Si produce il matrimonio cosmico, le nozze tra il femminile e il maschile, tra la luce e le tenebre, tra il
cielo e la terra
5. Creazione dei 4 elementi: Terra, Acqua, Fuoco e Aria
Dalla dualità sorge la proliferazione del multiplo, in un processo di differenziazione ogni volta
maggiore.
6. Creazione del firmamento
Creazione delle piante e degli animali
7. Apparizione dell’uomo, in permanente evoluzione
8. Formazione della comunità umana. Trionfo dell’amore
Musica:
“Finlandia”, Sibelius IBF 15/19
DANZE DI SHIVA, DI VISHNU E DI BRAHMA
Queste danze si sviluppano all’interno del contesto della trilogia delle divinità indù, denominata “Trimurti”,
formata da Shiva, Vishnu e Brahma.
Shiva è il dio della danza e anche dei cambiamenti. E’ un archetipo di ciò che vive e muore, del creativo,
del rinnovamento permanente.
Vishnu è l’archetipo della conservazione, del mantenere nell’esistenza le cose che sono positive, buone;
conservare il meraviglioso che c’è nella propria vita.
Brahma è il dio della creazione, e ha anche una gestualità caratteristica che allude alla creazione del
mondo e degli esseri.
Questa trilogia ha tre forme differenziate di danze.
La Danza di Shiva si fa mantenendo il corpo in equilibrio su una gamba; allo stesso tempo, muovendo le
braccia in forma armoniosa, in modo che tutto il corpo è in movimento in un equilibrio instabile.
La Danza di Vishnu, al contrario, ha prevalenza di movimenti stabili, simmetrici, di protezione del
proprio mondo. L’essenza è la vivencia di conservare il mondo personale.
La Danza di Brahma è vigorosa ed espansiva.
Ogni persona ha in sè queste tre componenti archetipiche, in diverse proporzioni. Alcune persone sono
mutevoli, instabili, diverse, cambiano propositi, cambiano nell’amore, nel lavoro, nella dimora. Sono
permanentemente desiderose di cambiamenti.
Altre invece sembra che nella loro vita sia tutto fortemente assestato e protetto, in cui i cambiamenti
sono lievi e mantengono la stabilità.
Queste danze si possono fare insieme o separatamente, ma sempre facendo riferimento alla trilogia indù.
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La Danza della Conservazione e il Mito di Vishnu
Vishnu è il dio della conservazione dei cicli vitali. Rappresenta la forte inerzia biologica che riproduce e
conserva la vita e l’universo. E’ la bellezza di ciò che è permanente, che genera sicurezza e fiducia. Tutti i
giorni all’alba lo stesso sole appare per brindare alla vita, tutte le notti la luna nell’oscurità, la stessa
sequenza delle stagioni, la stabilità delle stelle nella volta celeste. Gli esseri cari rimangono dentro di noi;
la felicità di vedere sempre lo stesso volto. Le variazioni che si danno, con armonia, all’interno degli stessi
modelli.
Vishnu stabilisce gli assi all’interno di un sistema e dà l’equilibrio al nostro corpo sulle due gambe.
Basati sul simbolismo di Vishnu, Rolando Toro e Cecilia Luzzi crearono la “Danza della conservazione della
vita”.
Così come per dare un salto evolutivo ( transtasis ) bisogna cambiare le forme dell’equilibrio ( Shiva ), allo
stesso modo la conservazione del nuovo equilibrio conquistato -la ultrastabilità- richiede l’omeostasi di
Vishnu. Le funzioni ergotropiche necessitano della forza di Shiva, mentre quelle trofotropiche richiedono
la forza di Vishnu. In alcune persone predomina ciò che possiamo denominare lo spirito di Shiva e sono in
permanente cambio; mentre in altre predomina lo spirito di Vishnu che crea un circolo di protezione di
tutto quello che hanno e amano.
La Danza della Conservazione induce la
con riferimento a un centro affettivo,
focolare, mettere il fuoco dentro di
rifiutando i cambiamenti, dare alla vita
maturazione.
profonda necessità di muoverci all’interno di modelli di stabilità,
pieno di contenimento. La cura del calore intimo della vita e del
noi, rimanere nell’estasi del quotidiano, connessi alla terra e
la solennità indispensabile per renderla un focolare di crescita e
La Danza della Conservazione è accuratamente strutturata per indurre quello stato di serena armonia.
Tappe della danza:
1.
Ricerca del centro
con i piedi appoggiati al suolo, si oscilla con movimenti lievi in senso laterale e antero-posteriore, fino
a trovare il centro. Si ottiene così una sensazione di stabilità.
2. Variazioni simmetriche
dalle braccia attorno all’asse centrale del corpo.
3. Variazioni asimmetriche
dalle braccia attorno all’asse centrale del corpo.
4. Posizione di Vishnu
il corpo in piedi, appoggiato sul bacino e la gamba sinistra ( la gamba destra è semi-flessa ),
la mano sinistra appoggiata sull’anca sinistra. La mano destra sollevata all’altezza del petto, con il
palmo rivolto all’esterno, in delicato gesto di fermare elementi esterni.
5. Rifiuto ai cambiamenti
la mano destra avanza con gesto soave di rifiuto. E’ un movimento eseguito con decisione e
soddisfazione.
6. Danza simmetrica con movimenti ampi
il movimento inizia ampliando la base di sostegno, separando un poco la gamba destra.
7. Danza asimmetrica con movimenti ampi
mettendo alla prova la propria stabilità con cambi maggiori, ma conservando sempre l’asse interiore.
8. Curando il fuoco
formando con le mani una sfera invisibile, mantenuta per il magnetismo naturale del corpo, si sposta
da sinistra a destra.
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9. Conservando il fuoco
si porta la sfera verso il petto in un gesto d’intimità. I valori affettivi si conservano dentro il petto.
10. Circolo di protezione
le braccia cadono soavemente dal centro e, alzandosi dai lati, generano un circolo che si chiude sopra
la testa. Così il proprio mondo è protetto e salvo.
11. Posizione di Vishnu
(vedi n° 4)
Musica:
“Rosa das rosas”, Musicisti della Provenza IBF 16/17
“L’horloge de ma vie”, J.P.Posit IBF 17/04
La Danza delle Trasformazioni e il Mito di Shiva
Shiva appartiene alla “trimurti”, trilogia delle divinità Indú formata anche da Brahma il Creatore, e da
Vishnu il Conservatore della Vita.
Shiva simboleggia l’eterna trasformazione dell’universo, che consiste nella ciclica distruzione e creazione.
E’ il dio della danza e delle trasformazioni.
Il processo cosmico consiste in morte e risurrezione, eterna rinnovazione della vita. Dentro di noi stessi,
l’azione di Shiva consisterebbe nel permettere al nostro vecchio corpo di morire, per rinascere a un nuovo
ciclo di vita. La danza di Shiva ha per tema l’attività cosmica, l’eterna trasformazione.
Ananda Coomaraswamy descrive le cinque attività divine di Shiva:
1.
La creazione continua dell’Universo, originata nel ritmo.
2. Conservazione, basata sull’equilibrio e la moderazione dei movimenti.
3. Distruzione delle forme già superate, attraverso il fuoco interiore.
4. L’eterno rinnovamento.
5. L’incarnazione della vita.
Richiama l’attenzione il fatto che il Dio della Danza, Shiva Nataraja, sia allo stesso tempo il Dio dei
Cambiamenti; ciò implicherebbe che i cambiamenti siano indotti dalla danza.
Shiva è rappresentato con il piede destro che schiaccia un demone, e questo simboleggia la vittoria sopra
le forze demoniache della distruzione; mentre il piede sinistro è per aria, alludendo all’equilibrio e
all’impulso d’ascesa. L’immagine di Shiva possiede quattro braccia, con le quali realizza la creazione e
distruzione ciclica del mondo. E’ attorniato da un cerchio di fuoco. La danza di Shiva è, pertanto, un
movimento che distrugge per generare il processo di creazione.
Ispirato dalle Danze di Shiva e dalla simbologia della trasformazione, Rolando Toro creò la “Danza delle
Trasformazioni”, che possiede tre attributi essenziali di movimento: Unità, Equilibrio e Armonia.
Unità
Significa che tutto il corpo si muove in perfetta coordinazione, integrando le sue parti e
connettendosi a tutto ciò che vive.
Dal punto di vista psicomotorio, richiede un’integrazione delle vie piramidali ed extrapiramidali.
Equilibrio
La danza su un piede aumenta l’instabilità per azione della forza di gravità della terra; ciò esige un
particolare movimento in cui è necessario aggiustare in ogni momento la postura stimolando, pertanto,
l’equilibrio dinamico.
Tutte le variazioni si realizzano in equilibrio instabile ( su un piede ), e questo richiede l’integrazione
dei segnali provenienti dai ricettori dell’equilibrio dell’udito interno, con quelle provenienti dalle
strutture della corteccia e del cervelletto.
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Armonia
I movimenti devono realizzarsi in perfetta fusione con la musica, dando al corpo la pulsazione della
vita.
Nella fase di apprendistato s’integrano le strutture sensorio-motorie, uditive, visive e vestibolari ( udito
interno ). Nelle fasi più avanzate si produce l’ampliamento dello stato di coscienza, per l’intenso processo
d’integrazione indotto.
La Danza delle Trasformazioni proposta in Biodanza include, una volta stabilito il modello archetipico,
spostamenti nello spazio con grande ricchezza di variazioni, creatività e armonia.
Il simbolismo della Danza delle Trasformazioni suggerisce la distruzione del vecchio corpo rigido e
represso, per nascere in un corpo nuovo, tenero e libero. Non ci possono essere cambiamenti se non
avviene la distruzione del passato o la trasformazione di esso.
Il valore dei tre attributi essenziali del movimento (Unità, Equilibrio e Armonia), non è soltanto
d’integrazione motoria. In questa danza esiste un processo di trascendenza che integra livelli molto
differenziati, e questo ha una risonanza metafisico- esistenziale:
Unità
Tutto il corpo è in azione. Non c’è possibilità di dissociazione. La bioenergia fluisce, rinforzando la
stabilità dinamica dell’organismo.
Equilibrio
Non è solo una funzione del labirinto e del cervelletto, ma anche una funzione psichica: abbiamo
bisogno di mantenere l’equilibrio davanti alle più svariate opzioni (tentazioni) di cambiamento. C’è
sempre la possibilità di cambiare posto, lavoro, amore, ecc. All’interno delle polarità magnetiche (
cambiamento e conservazione ), ognuno deve rimanere in connessione con il proprio centro. Questa
qualità dell’equilibrio esistenziale sorge dalla risonanza con un centro d’equilibrio interiore.
Armonia
E’ la perfetta relazione in “feedback” con il vivente. E’ la connessione e il collegamento al mondo
esterno, in modo che il mondo interiore palpiti in risonanza con esso, fino a quando la barriera tra
esteriore e interiore scompaia.
Se si compiono questi tre attributi essenziali, s’inizia una nuova fase di rinnovamento esistenziale.
Realizzata con grande abilità, questa danza attiva non soltanto le aree e le vie corticali, motorie e
sensoriali, ma anche i centri limbici relazionati alla coscienza cosmica.
Musica:
“Raga piloo”, Ravi Shankar IBF 16/14
“Song from the hills”, R. Shankar IBF 16/15
La Danza di Brahma
Dio della Creazione, Brahma è il primo creato e il creatore di tutte le cose. Frequentemente è
rappresentato con quattro braccia e quattro teste, che simboleggiano la sua onnipresenza e onniscienza.
Obiettivi della danza:
Valorizzare la propria capacità creativa.
Avere la vivencia di generosità: creare è offrire i propri frutti all’universo, alla vita.
Avere la coscienza ampliata di se stessi come creatori, centri generatori della creazione.
La storia:
Brahma riceve il dono della creazione da parte dell’Innominabile e lo custodisce nel suo cuore.
Poi dorme e sogna, e il suo sogno è il mondo. Il mondo sognato è così bello che, una volta sveglio, decide di
crearlo. Così crea tutte le cose, verso i quattro punti cardinali, esercitando il dono ricevuto. Alla fine,
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soddisfatto della sua opera, la contempla e l’offre a Krishna (o Vishnu, dio della conservazione del mondo).
Rassicurato dal fatto che la sua creazione è in salvo, felice d’averla offerta, torna a riposare.
Descrizione:
La persona è in piedi, nella posizione d’Identità.
Quando inizia la musica, entrambe le mani si stendono in avanti nel gesto di ricevere il dono della
creazione, e in seguito si portano sul petto nell’atto di custodire il dono nel cuore.
Gli occhi si chiudono e la testa s’abbandona in avanti nell’atteggiamento di chi riposa.
Poco a poco, si aprono gli occhi, si solleva la testa e si gira lentamente verso un lato e verso l’altro
abbracciando con lo sguardo tutto lo spazio circostante.
In seguito la mano e il braccio destro si aprono in avanti e verso lo stesso lato, con un movimento circolare
e ampio nel gesto d’esercitare il dono della creazione, mentre lo sguardo accompagna il gesto.
Infine la mano torna al petto.
Si continua con l’apertura della mano e del braccio sinistro verso quel lato. Lo sguardo accompagna sempre
il movimento. La mano sinistra torna al petto.
Successivamente, il gesto si amplia fino a raggiungere lo spazio posteriore: prima dalla destra, poi dalla
sinistra. Lo sguardo abbraccia uno spazio sempre più ampio, fino all’infinito.
Si ritorna alla posizione iniziale.
La gamba destra avanza con il ginocchio leggermente flesso; il braccio e la mano destra, palmo verso l’alto,
si alzano nel gesto di offrire.
La mano sinistra rimane più in basso.
Lo sguardo si dirige verso l’alto, poiché Brahma offre la sua creazione a Krishna.
Si osservi che, mentre tutto il corpo tende in avanti e in alto, il ginocchio destro flesso dispone a un
atteggiamento di rispetto e d’umiltà.
Si ritorna lentamente alla posizione iniziale: i piedi uniti, le mani sopra il petto, la testa lievemente in
avanti ( atteggiamento di riposo ) e gli occhi chiusi.
Schema della danza:
1.
Posizione d’identità. Quindi, ricezione del dono della creazione.
2. Posizione d’intimità (Brahma custodisce il dono, riposa e sogna).
3. Risveglio e contemplazione dello spazio attorno ( Brahma si sveglia e vede che il mondo sognato non
esiste ).
4. Gesti d’offerta verso destra e sinistra ( Brahma decide di creare tutte le cose sognate ).
5. Gesti d’offerta più ampi, che raggiungono lo spazio posteriore.
6. Ritorno alla posizione d’identità e contemplazione ( Brahma soddisfatto contempla la sua creazione ).
7. Gesto d’offerta verso destra e in alto con entrambe le mani ( Brahma offre la sua creazione a Krishna
con generosità e fiducia ).
8. Posizione d’intimità ( Una volta terminata la sua opera, Brahma riposa ).
Musica:
“Heaven and hell”, Vangelis IBF 16/18
42
POSIZIONI GENERATRICI
Introduzione
Dai primordi della storia umana fino ai nostri giorni, l’uomo realizza alcuni “gesti eterni”.
Questi gesti archetipici compaiono nei bassorilievi, nelle sculture e pitture di tutti i tempi. Si tratta di
gesti d’adorazione, maternità, reverenza, lavoro e intimità.
Rudolf von Laban sostiene che i movimenti della danza sono i movimenti della vita.
Etienne Decroix ha selezionato 22 posizioni di base che generano il movimento dell’arte mimica classica.
In Biodanza ho selezionato 3 codici di Posizioni Generatrici, la cui combinazione permette di creare danze
spontanee di grande ricchezza e profondità umana. Ognuna di queste posizioni ha un significato
psicologico profondo.
I gesti archetipici appartengono all’inconscio collettivo, descritto da C. G. Jung e costituiscono delle vere
matrici espressive. I tre codici di posizioni generatrici che presento in Biodanza sono prodotto di una
lunga ricerca sul repertorio gestuale di diverse culture: indù, egiziana e greco-romana, per citarne solo
alcune. Ho selezionato quelli che ritengo rappresentino forme altamente evolute - capaci di indurre
vivencias profonde e trascendenti - che hanno il potere di generare “danze eterne”.
Ho chiamato questi gesti archetipici, “posizioni generatrici”, perché hanno il potenziale di generare danze
specifiche.
La danza espressiva comune è una combinazione di movimenti organizzati dall’emozione personale del
ballerino. Le danze che sorgono dalla combinazione di posizioni generatrici possiedono una dimensione più
universale e alludono alla grandezza dell’uomo.
La combinazione di tre o più posizioni generatrici crea danze di una straordinaria bellezza e forza
espressiva.
La realizzazione delle posizioni generatrici deve durare approssimativamente un minuto. In seguito si
suggerisce agli allievi di realizzare una danza libera, facendo variazioni attorno alla matrice archetipica,
ossia alla rispettiva posizione generatrice.
CODICE 1
1) CONNESSIONE CON L’INFINITO
Piede sinistro in avanti. Le braccia si alzano lentamente cercando di toccare con le estremità delle dita un
punto immaginario nel cielo. Questa posizione genera delle danze mistiche con movimenti d’ascensione.
Mani con i palmi contrapposti e occhi aperti.
Musica:
“I wish you were here” (prima parte), Pink Floid IBF 18/01
2) INTIMITA’
Le mani si avvicinano al petto, lentamente, come per proteggere qualcosa di intimo; la testa s’inclina con
devozione. Questo gesto genera una vivencia di profonda intimità con se stessi, come se si trattasse di
sciogliersi dentro di sè. La posizione favorisce delle danze di raccoglimento e d’interiorità che tendono a
uno stato di intasi: il risveglio “del più intimo dell’intimo” (S. Agostino). Piedi uniti. Gli occhi si chiudono
quando s’intensifica la vivencia.
Musica:
“Dance of the Blessed Spirits, Orpheus and Eurydice”, Gluck IBF 15/18
“Ave Maria”, Gounod IBF 17/16
“Adagio, from String Quintet in C”, Schubert IBF 17/15
43
3) VALORE
Pugni chiusi, braccia tese, testa diritta e atteggiamento sereno. S’incrociano le braccia con lentezza e
fermezza sul petto, nell’atto di trattenere un potere e di difendere un valore interno.
Il gesto si riferisce al valore interiore della persona, intesa come creatura trascendente. Questa
posizione favorisce danze d’identità nelle quali si rinforza il “sè”. Gli occhi guardano in avanti e i piedi sono
lievemente separati.
Musica:
”Così parlò Zaratustra”, Richard Strauss IBF 15/11
4) PROTEGGERE LA VITA
Movimento lento e delicato come se si cullasse un bambino. Sensazione universale di rispetto per la vita.
Questa posizione favorisce vivencias di tenerezza e d’incantamento di fronte a tutto ciò che vive e attiva
i sentimenti di maternità e paternità. Occhi aperti e piedi lievemente separati.
Musica:
“Ponteio” Walter Blanco IBF 17/05
“Ave Maria” Gounod IBF 17/18
5) DARE - DARSI
DARE
Piedi divaricati. Braccia che si aprono lentamente in avanti sino ad un angolo di 35°. Mani aperte
nell’atteggiamento generoso di dare. Occhi aperti.
Musica:
”Bilítis”, Zamfir IBF 09/03
DARSI
Lo stesso movimento più ampio: il corpo s’inarca, la testa si abbandona all’indietro nell’atto di offrirsi
completamente.
La posizione generatrice di darsi mette in pratica la prova difficile di donarsi all’altro senza paura.
Chiudere gli occhi quando s’intensifica la vivencia.
Musica:
”Preludio op. 28 n.4”, Chopin IBF 10/21
Queste posizioni evocano sensazioni di generosità e di auto-donazione.
6) RICEVERE
Partendo dalla posizione del “dare”, le braccia si alzano in avanti con un angolo di 90° per poi aprirsi in un
atto ricettivo. Occhi aperti e piedi leggermente separati.
Questo gesto fa da complemento al precedente ed è in relazione all’equilibrio dare-ricevere. Le persone
che sanno solo dare, hanno problemi altrettanto gravi di quelle che sanno solo ricevere.
Musica:
”Bilítis”, Zamfir IBF 09/03
7) CHIEDERE
La gamba destra in avanti e quella sinistra leggermente flessa in dietro. Il braccio destro in avanti a 140°
con il palmo della mano rivolto verso l’alto. Il braccio sinistro resta indietro. Lo sguardo ed il viso si
rivolgono, con dignità, in direzione della mano destra. Gli occhi aperti.
L’attitudine di chiedere è ancora più difficile di quelle di dare o di ricevere, particolarmente per coloro
che soffrono sentimenti d’inferiorità.
Musica:
“Watermark”, Enya IBF 11/11
44
8) IL LAVORO
Braccio destro all’indietro nell’atto di lanciare. Il gesto consiste nel dare un impulso vigoroso a qualcosa
che si trova nella mano, tenuta semiaperta. Il braccio sinistro accompagna naturalmente il movimento,
moderando la forza del braccio opposto. La gamba destra è all’indietro in un perfetto sinergismo.
La posizione favorisce i movimenti del lavoro manuale, come i lavori agricoli, e i movimenti dello sport.
E’ interessante l’utilizzo di questa posizione per stimolare la sincronizzazione e l’euritmia del gruppo,
creando spazio a coreografie libere relative a cerimonie collettive di lavoro.
Musica:
“I Wish you were here” (Parte II), Pink Floyd IBF 18/13
CODICE 2
1) FLUTTUARE NEL LIQUIDO AMNIOTICO
In posizione fetale, su un fianco, con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, s’iniziano lenti movimenti di
fluttuazione, come un feto all’interno dell’amnios.
Durante la realizzazione dell’esercizio si gira il corpo lentamente verso il lato opposto appoggiando
completamente la colonna vertebrale e la testa al suolo, mentre si passa da un lato all’altro.
Quest’oscillazione può ripetersi due o tre volte seguendo il trasporto regressivo dato dalla musica. Tutti i
movimenti devono evocare la vivencia di fluttuazione.
Musica:
“2001” Odissea nello Spazio, Preludio Elettronico
2) CONNESSIONE AL PRIMORDIALE
A occhi aperti, si sta accovacciati con le ginocchia flesse, accarezzando il suolo con le mani. Lo sguardo è
rivolto alle proprie mani.
Questa posizione richiama il lavoro manuale con l’argilla, la selezione dei semi e la preparazione degli
alimenti. Sul piano viscerale evoca il parto, la minzione e la defecazione.
Musica:
”African Sanctus - Canzone del Latte”, David Fanshawe IBF 18/12
3) AUTODONAZIONE (indicata per il sesso femminile)
Si sta sdraiati al suolo con le gambe semiaperte in atteggiamento ricettivo. Le braccia sono naturalmente
abbandonate a terra, gli occhi chiusi e la bocca socchiusa.
Si ascolta la musica fino a sentire l’impulso interiore a muoversi.
I movimenti saranno lenti e cadenzati nella ricerca di una ricettività attiva.
In seguito i movimenti aumenteranno gradatamente d’intensità seguendo il crescendo della musica.
Le gambe si pongono in una posizione semi flessa in preparazione al movimento di alzare e abbassare
spontaneamente il bacino: questo movimento non deve essere meccanico ma rispondere a un impulso
interiore.
La posizione generatrice d’Autodonazione allude alle cerimonie primitive della fecondazione in cui le
donne, distese nei solchi dei campi, invocavano la forza fecondatrice del cielo, che si manifestava con la
pioggia e la luce solare.
Musica:
”African Sanctus - Canzone del Latte”, David Fanshawe IBF 18/12
45
4) ESPANSIONE (“L’Uomo Stella”)
Ci si pone in piedi con le braccia abbandonate lungo i fianchi e lo sguardo in avanti. Spostando verso il lato
esterno il piede sinistro si separano le gambe e simultaneamente si chiudono i pugni portandoli al petto,
uno contro l’altro. In seguito si aprono il braccio e la mano destra, e poi il braccio e la mano sinistra.
Quindi si ritorna alla posizione iniziale.
Musica:
“Finlandia” (Parte finale), Sibelius IBF 18/08
“Eric’s Theme”; Vangelis IBF 18/07
5) ATEMPORALITA’
Da seduti con le piante dei piedi uniti. Le mani sui piedi, poste l’una sull’altra con tutte due i palmi rivolti
verso l’alto. La testa, dolcemente rilassata, va tenuta inclinata verso il petto. Si resta in questa posizione
per un minuto. In seguito, se necessario, l’insegnante propone di sdraiarsi per rilassare la muscolatura.
Questa posizione, accompagnata da musica adeguata, induce una vivencia d’eternità, ossia la percezione
del tempo dilatato. Per questa ragione la posizione generatrice d’atemporalità può essere considerata una
forma di meditazione.
Musica:
“Daphnes et Chloè” (seconda parte, inizio), Ravel IBF 18/05
6) DETERMINAZIONE
Tutto il corpo è lanciato in avanti: la gamba destra con il ginocchio lievemente flesso, il braccio destro
teso in avanti, la mano aperta con il palmo rivolto verso il basso. Gli occhi vanno tenuti aperti e la tensione
muscolare aumenta progressivamente con l’intensità della musica.
La vivencia relazionata a questa posizione è quella di una proiezione verso il futuro, predisponendosi
all’azione.
Musica:.
“Pastoral”. La Tempesta, Beethoven
7) VERSO L’INCONTRO CON IL FRATELLO
Si stendono le braccia in avanti, con il petto aperto, nel gesto di ricevere una persona con una cordiale
disponibilità. Le braccia si stendono ancora un poco di più mentre si compie un passo in avanti. La vivencia
stimola l’attitudine ricettiva e gioiosa nei confronti degli altri. Realizzando questo gesto antico è possibile
acquisire una nuova forma espressiva di vincolazione affettiva.
Musica:
”Aleluya”; Haendel IBF 03/20
“Gloria”, Vivaldi IBF 03/19 – 17/19
CODICE 3
1) RICEVERE LA GRAZIA
Seduti con le gambe incrociate, le mani appoggiate sulle ginocchia con le palme rivolte verso l’alto. La
testa va tenuta leggermente abbandonata all’indietro (senza forzare), gli occhi chiusi e la bocca
semiaperta.
Questa posizione induce una vivencia di beatitudine che si manifesta come un dono: la grazia di esistere.
Si percepisce una sensazione d’armonia con l’ambiente intorno e, se la vivencia è realizzata nella natura,
d’armonia con l’universo. Pertanto, anche questa posizione generatrice può essere considerata una forma
di meditazione.
Musica:
”Impromptu n.3 in sol bemol maggiore”, Schubert IBF 11/13
“Consolazione n.3”, Liszt. IBF 11/14
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2) ELEVAZIONE
La posizione va eseguita in piedi, braccia vicine al tronco, avambracci ad angolo retto rispetto alle braccia
e lievemente rivolte all’infuori. Le mani sono con i palmi verso l’alto e le dita appena aperte. La bocca è
socchiusa e gli occhi aperti.
E’ un gesto d’elevazione contenuto che genera una vivencia di leggerezza. L’idea di “elevazione” allude a
una forza ascendente di purezza. Questo stato d’animo è alimentato dalla possibilità di elevarsi al di sopra
delle difficoltà esistenziali e vedere i fatti della vita con una visione d’altezza, ossia in un’ottica di
totalità.
Musica:
”Concerto Brandemburghese n.1” (Adagio), Bach IBF 09/10
“C’era una volta il west”, Ennio Morricone
3) EVOCAZIONE E LIBERAZIONE DELL’ENERGIA INTERNA
In piedi, si avvicinano lentamente le mani aperte con i palmi rivolti verso il petto dove si appoggiano, l’uno
sopra l’altro, nel gesto d’intimità. In seguito si aprono lentamente le braccia, estendendo leggermente il
petto in avanti, in modo da permettere l’espansione del potenziale affettivo. Gli occhi sono chiusi e la
bocca socchiusa.
Questa posizione induce una vivencia d’espressione dell’energia amorosa verso il mondo.
Musica:
”Concerto n.7” (largo); Vivaldi IBF 18/03
4) MAGNETISMO
In piedi, si avvicinano e si allontanano delicatamente i palmi delle mani rivolti l’uno verso l’altro. Questo
gesto deve essere realizzato alcune volte, molto lentamente, nella ricerca della percezione dell’energia
magnetica polarizzata tra le due mani.
Questa posizione induce la vivencia della creazione di una sfera d’energia pulsante.
Musica:
“Concerto n.7” (largo); Vivaldi IBF 18/03
5) CONNESSIONE CIELO-TERRA
Si alza lentamente il braccio destro verso il cielo e contemporaneamente si compie un passo con il piede
destro. L’altro braccio è tenuto naturalmente disteso lungo il tronco ma con il palmo della mano rivolto
verso terra. Gli occhi sono aperti o socchiusi. La bocca è semichiusa.
In questa posizione si raccoglie l’energia del cielo con la mano destra e, con la sinistra, la si scarica sulla
terra. Il gesto va realizzato in modo lieve, fluido e pulsante. Per generare la pulsazione si fà un leggero,
lento e continuato movimento di flessione delle ginocchia.
Questa posizione generatrice induce la vivencia di essere un ponte, un “medium”, una via di connessione
tra cielo e terra. Nelle simbologie di diverse culture, il matrimonio tra il cielo e la terra, ossia il
matrimonio cosmico, simboleggia l’unione tra il maschile e il femminile, e la fecondazione. Alcuni
antecedenti mitici e antropologici alludono a questa metafora cosmica: l’unione tra il re e la regina; i due
primi simboli dell’I’Ching: C’iên, il cielo e C’uên, la terra; il matrimonio tra il cielo e la terra.
La posizione generatrice Connessione Cielo-Terra stimola quindi la connessione intima con le due grandi
forze della natura: il maschile e il femminile.
Musica:
“Il tempo impetuoso dell’estate” Le 4 Stagioni, Vivaldi IBF 15/12
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6) ISPIRAZIONE
In piedi. Mano sinistra sul petto. Mano destra leggermente in avanti in un gesto estremamente sensibile,
come se toccasse l’aria. Occhi aperti, guardando in avanti senza intenzionalità.
Questa posizione genera uno stato d’incubazione creativa, ossia il momento che precede l’atto creatore.
Con la mano sinistra sul petto si allude all’intima connessione con se stessi (inspirazione), e con la mano
destra si suggerisce l’inizio dell’azione creatrice. La vivencia d’inspirazione ha la qualità dello stato
d’estasi creativo, che si caratterizza dall’emozione di esprimersi.
Musica:
”String quintet in C.” (Adagio), Schubert IBF 17/15
“C’era una volta il west”, Ennio Morricone
7) ILLUMINAZIONE
In piedi. Mani unite sul petto come nel gesto d’intimità. Occhi aperti. Si separano lentamente le mani e si
rivolgono i palmi in avanti con estrema sensibilità.
Questo gesto produce un’intensificazione sottile della percezione. Questa posizione crea uno spazio per la
contemplazione e rivela lo splendore dell’universo.
Musica:
“Impromptu n.3 in sol bemol maggiore”, Schubert IBF 11/13
Consolazione n.3, Liszt IBF 11/14
PERCEZIONE ESTETICA DELL’ALTRO (Qualificazione dell’altro)
Le persone hanno difficoltà a percepire lo stato interiore degli altri e generalmente rimangono nella
percezione degli aspetti esterni, formali. Così non captano gli stati d’allegria, tristezza, paura,
sofferenza, collera, erotismo, affettività.
Così come esiste un’estetica applicata alle arti (poesia, teatro, letteratura, ecc.), -estetica è la
percezione del bello-, ho proposto un’Estetica Antropologica come percezione della bellezza dell’essere
umano.
Obiettivo: imparare a percepire le persone in profondità, nei loro aspetti più positivi. Aumentare la
capacità di comprensione umana.
Descrizione: seduti in cerchi di 6 persone. Uno dei membri inizia la comunicazione con il compagno di
fianco, mettendosi di fronte e prendendo le sue mani fra le proprie. Poi esprime con affettività la
percezione degli aspetti più belli che scopre nell’altro.
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Appendice 1
In quest’appendice sono stati riportati gli esercizi che sono specifici di aree di applicazione o di
estensioni di Biodanza che erano collocati nell’indice dell’edizione precedente di questo documento, quella
del 2005.
Danza del cavallo (area di applicazione di Biodanza per Bambini)
E’ un trotto brioso con spostamento nello spazio. La musica ha la cadenza del trotto di un cavallo: “Dark
horse”, interpretata da G. Harrison. E’ una danza d’attivazione, e in un certo modo è anche allegra. E’ un
esercizio specifico della Linea della Vitalità.
Obiettivo: adattare il movimento a una musica ritmica che ha differenze con le altre musiche ritmiche.
Tale musica richiama il trotto di un cavallo e suggerisce la gestualità mimica corrispondente. In questo
senso la danza appartiene anche alla Linea della Creatività.
Musica: “Dark horse”, George Harrison IBF 07/07
Addominali oppure Danza dell’astronauta (area di applicazione di Biodanza per Bambini)
Questo esercizio consiste nello sdraiarsi al suolo appoggiandosi soltanto sul fondo schiena e tenendo il
tronco, la testa e le membra sollevate dal suolo. In questa posizione dondolarsi leggermente, alzando e
abbassando il tronco (senza toccare il suolo) e muovere lentamente le gambe e le braccia. come se si
fosse in una condizione di assenza di gravità, in modo da sembrare un astronauta che fluttua nello spazio.
N.B.: questo è un esercizio specifico della metodologia di Biodanza per bambini. Evoca la sensazione di
fluttuare nello spazio, in assenza di gravità, per cui, nella consegna, si suggerisce
ai bambini l’immagine dell’ astronauta.
Musica:
“Rosa”, C. Poyares IBF 09/06
Danza yang con grida (estensione Progetto Minotauro)
La Danza yang con grido è una danza individuale, che si realizza tutti insieme, e senza musica.
Gli allievi fanno gesti yang, forti, vigorosi, con le braccia coinvolgendo proporzionatamente tutto il corpo,
e nel realizzarli emettono delle grida anch’esse vigorose, con la possibilità di spostarsi in avanti nello
spazio. E’ importante che le grida siano il più possibile naturali, scaturite dal profondo, e non di carattere
teatrale.
Approfondire l’espressione della propria forza yang è molto importante dato che in molte persone questa
è repressa, e ciò rende l’identità costantemente minacciata.
Musica:
“Sundance”, Kitaro
Batucada con grida (estensione Progetto Minotauro)
Questo è un esercizio che, come il precedente, stimola fortemente la vitalità e ha l’obbiettivo di evocare
la parte selvaggia dell’essere umano. Per strutturarlo mi sono ispirato a ritmi afrobrasiliani come quelli
della Batucada Fantastica e alcuni dei ritmi di Guem; sono appropriati anche i ritmi africani di David
Fanshawe, “African Sanctus” (IBF18-11).
È una danza individuale che può essere realizzata da una persona al centro del cerchio oppure da più
persone contemporaneamente. Durante l’euforia della danza, i partecipanti emettono grida spontanee.
E’ importante cercare di riuscire ad emettere le grida con naturalezza e forza, evitando che esse siano
guidate dalla volontà o che assumano una forma teatrale. In altri termini, occorre evitare che le grida
siano false, occorre fare in modo che il grido sia autentico e coerente con la musica e i movimenti.
Poesia – canzone (estensione Laboratorio di Creatività)
Si propone, prima, la composizione di una poesia attraverso l’apposito esercizio della Linea di Creatività
chiamato “La poesia sei tu”.
49
Una volta che la poesia è scritta, l’allievo cerca di porre melodia alle parole, prendendo soltanto alcuni
versi che si reiterano e si modulano in relazione con l’estensione della melodia (per esempio si allungano
alcune vocali per aggiustare le parole alla melodia).
Si sceglie un tema e si fanno delle variazioni sullo stesso, le quali devono essere riferite al tema
rendendo, in questo modo, definita la melodia. Devono, quindi, evitarsi variazioni che facciano scappare dal
tema. Si realizza senza musica.
Poesia – canzone – danza (estensione Laboratorio di Creatività)
In questo esercizio si integrano tre forme di espressione creativa: la poesia, il canto e la danza.
Il partecipante deve prima scrivere una poesia attraverso l’apposito esercizio della Linea di Creatività
chiamato “La poesia sei tu”.
Il partecipante crea una melodia da adattare alla sua poesia: non necessariamente a tutta la poesia ma
piuttosto ad una frase piena di bellezza e di significato.
Di seguito, in una terza fase, il partecipante danza mentre canta la poesia che lui stesso ha scritto.
È necessario provare varie volte finché non sorge la perfetta integrazione dei tre componenti.
Si realizza senza musica.
Biogeneratore (area di applicazione Biodanza Clinica)
Il Biogeneratore consiste in una cerimonia ispirata ad antichi riti antropologici di guarigione.
Questo esercizio evoca la capacità di cura che appartiene all’essere umano.
Prima di proporre il Biogeneratore è necessario preparare i partecipanti attraverso la realizzazione di
esercizi di affettività e di trascendenza, in modo da stimolare nei presenti uno stato d’animo d’amore e di
pace.
Consiste nel formare due ronde concentriche. I membri di quella interiore sono rivolti verso l’esterno,
mentre che i membri di quella esteriore sono rivolti verso l’interno.
La ronda interna è costituita da persone che si trovano in un momento di difficoltà caratterizzato da
malattie, dolori, angosce, preoccupazioni.
Queste persone possono portare una mano nella parte del proprio corpo corrispondente alla loro
difficoltà. Per esempio, se si tratta di una sofferenza d’amore il partecipante pone la mano sul proprio
petto nelle vicinanze del cuore; se si tratta, invece, di problemi professionali pone la mano sulla propria
testa; pone la mano sulla testa anche se si tratta; se i problemi riguardano gli organi genitali pone la mano
su di essi; ecc.
I partecipanti che formano la ronda esterna si spostano lentamente verso un lato fermandosi davanti ai
compagni della ronda interna, uno alla volta, e accarezzando la zona afflitta. I membri della ronda esterna
non devono trattenersi troppo a lungo davanti ad una stessa persona (al massimo un minuto), in modo che
la ronda del generatore di vita (quella esterna) possa muoversi fluidamente senza bloccarsi.
Musica:
“Adagio, Strings Quintet in C”, Schubert IBF 17/15
“Largo, Concerto n.7”, Vivaldi IBF 18/03
Canto del proprio nome (area di applicazione Biodanza Clinica ed estensione Progetto Minotauro)
L’alunno va al centro del cerchio e, in profonda connessione con se stesso, incomincia a cantare il proprio
nome (e lo fa diverse volte), con grande emozione, e cercando di ascoltare la risonanza interiore della
parola che rappresenta il suo nome/identità.
Questo è un esercizio di rinforzo della propria identità, che può condurre all’ “intasi”(stato di coscienza
intensificata di se stessi e di essere vivi).
Si realizza senza musica.
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Danze degli angeli (estensione Presentimento dell’Angelo)
DANZE DEGLI ANGELI
(introduzione)
Concetto di angelo
L’angelo è un archetipo, un abitante dell’inconscio, inerente all’essere umano. Come archetipo è presente in
tutte le culture: esistono angeli nelle tradizioni del Cristianesimo, dell’Ebraismo e dell’Islamismo. Anche in
Egitto, Grecia, Giappone, India, sono presenti le creature alate.
L’angelo, più che un’immagine visiva, è un sentimento, una forma luminosa dell’anima, che offre affetto,
sollievo e tranquillità.
Quest’archetipo ha più facce e può abbracciare contenuti emozionali diversi, all’interno di una struttura
globale. “Gli archetipi sono le forme o i letti nei quali il fiume dei fenomeni psichici scorre da sempre (...)
L’archetipo è una forma psichica inconscia ma che ha esistenza reale, indipendentemente dalla posizione
presa dalla coscienza (...) E’ un’esistenza animica che, come tale, non può essere confusa con un concetto
metafisico” (Carl Gustav Jung).
Si può accettare o rifiutare l’esistenza degli angeli, nonostante loro esistano nell’inconscio e siano sempre
esistiti.
Necessità dell’angelo
La necessità d’auto-evoluzione degli esseri umani, la ricerca dello straordinario, il senso di bellezza
interiore, costituiscono alcuni degli impulsi che conducono all’invocazione degli angeli. Questo è il contesto
psichico favorevole all’induzione dei processi integrativi attraverso l’invocazione dell’angelo. L’archetipo
dell’angelo crea un fondo emotivo per l’integrazione tra corpo e anima, una specie d’atmosfera satura
d’energia, bellezza e diafanità. L’idea di considerare gli angeli come entità isolate e separate dall’essere
umano, mantiene, in forma deplorevole, il dramma della dissociazione corpo-anima.
L’archetipo dell’angelo permette una connessione con aspetti sottili della realtà. Integra la sensibilità con
l’affettività, frequentemente dissociate. Per meritare la compagnia degli angeli è necessario invocarli con
amore e mantenere un contatto permanente con loro. Il contatto con gli angeli è un compromesso d’amore,
una sollecitudine reciproca, che si coltiva ogni giorno.
Comunione con l’angelo
La comunione con l’angelo è un’esperienza mistica. Si percepisce una nuova qualità dell’universo,
attraversato da forze lievi e sottili che circondano gli oggetti, le piante e gli esseri. Lo stato d’amore
mistico conduce facilmente alla comunione con l’angelo. Il sentimento d’Unità si rende presente come
Epifania.
Incorporazione dell’angelo
Incorporare l’angelo è, in fondo, divenire angelo. Questo è un processo lento e progressivo.
L’invocazione frequente dell’angelo finisce per creare uno stato d’animo felice e leggero. La forma
angelica è dolce e serena.
L’angelo umano possiede la capacità di concentrare e progettare energia benefica. L’incorporazione
del’angelo non è solo psicologica, è un modo organico di funzionare come generatore di vita. Le danze degli
angeli in Biodanza e l’invocazione quotidiana dell’angelo interiore sono i mezzi per incorporare l’angelo nella
propria esistenza.
Gli angeli sono di questo mondo
Si afferma che gli angeli sono intermediari tra il mondo soprannaturale e il mondo naturale, però questi
due mondi, in realtà, sono uno solo. Il mondo naturale è molto più ampio di quello che generalmente si
crede. Il meraviglioso esiste nel mondo naturale e la necessità di luminosità interiore è parte dell’anima.
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Gli angeli sono di questo mondo. Peregrini della terra e del cielo, gli essere umani percorrono il loro
tragitto esistenziale e invocano le forze sconosciute che, sotto forma d’angeli, li proteggono e guidano. Il
mondo è popolato d’angeli, soltanto che non li vediamo perché sono invisibili. In realtà gli angeli sono un
presentimento, una specie d’energia leggera che si agita dentro il petto quando si rendono presenti.
Tutte le persone “hanno un angelo”. Nella presenza fisica a volte vinta e altre volte splendente, si
definisce una specie di atmosfera nella quale è possibile intuire l’angelo nascosto. Imparare a vedere
l’angelo delle persone è una forma d’evoluzione. La percezione dell’invisibile è ciò che fa trascendere le
apparenze.
Danza basica dell’angelo
L’angelo è un archetipo di Purezza. E’ una forma dell’affettività che si vincola all’integrità, all’autentico e,
dall’altra parte, all’innocenza, alla buona fede, alla fiducia negli altri.
Il corpo diventa leggero e le braccia si muovono soavemente come ali. C’è un atteggiamento d’elevazione.
Il movimento generale del corpo è trattenuto.
Ronda degli Angeli
Nel quadro di Botticelli “La natività mistica/ cerchio degli angeli”, gli angeli danzano sopra il presepio
sacro, in ronda d’allegria e celebrazione. La “ronda degli angeli” in Biodanza s’ispira a questo motivo.
L’intima celebrazione della nascita del Bambino Interiore, è un rito.
La ronda deve realizzarsi con movimenti leggeri, armonici e ascendenti, e genera un sentimento di felicità
epifanica (manifestazione del divino).
Musica:
“Allegro maestoso, from Don Juan”, Gluck IBF 18/15
“Largo, from Conc. for two violins and lute”, Vivaldi IBF 18/16
“Largo, fron Conc. for violino”, Vivaldi IBF 18/03
“Andante cantabile”, Haydn
“Adagio, from String Quintet in C”, Schubert IBF 17/15
“Adagio, from Clarinet Concerto”, Mozart
“Moorning mood, from Peer Gynt”, Grieg
“Andante, from Conc. per piano K 467”, Mozart IBF 18/17
Danze d’amore I, II e III (area di applicazione di Biodanza per Coppie)
DANZA D’AMORE 1 - COMPORTAMENTO IN COPPIA STABILE
E’ una danza sequenziale eseguita in coppia e che crea dei significati importantissimi per la convivenza
amorosa.
Rappresenta un insieme di concetti basilari per scoprire e conservare l’amore di coppia. Se il partecipante
potesse introiettare i principi che sono impliciti nella sequenza di movimenti di questa danza, avrebbe
grandi opzioni per la felicità nella vita di coppia.
Ogni partecipante sceglie un compagno per realizzare la danza. La scelta risponde a un criterio d’affinità.
Questa affinità è intuitiva e costituisce una specie di chimica emozionale, nella quale si mescolano
simpatia e attrazione.
Fasi della sequenza:
1.
Scoperta della persona amata
Ha un carattere epifanico, l’apparire di qualcosa di meraviglioso. Epifania è rivelazione. Le due
persone, a distanza, stabiliscono la connessione attraverso lo sguardo e si avvicinano
progressivamente fino a prendersi dalle mani.
2. Occupare gli spazi vuoti
Trattasi di una Danza di Fluidità in Coppia, nella quale ognuno introduce le braccia occupando gli spazi
vuoti che si producono durante la realizzazione dei movimenti. Questa tappa ha il simbolismo della
complementazione reciproca.
52
3. Accarezzamento sensibile durante la danza di fluidità in coppia
Ha un simbolismo erotico.
4. Protezione
Uno dei componenti della coppia si colloca dietro e abbraccia con fermezza l’altro, mentre la persona
protetta si atteggia in gesti di fragilità, ma sentendo poco a poco la forza della protezione ricevuta.
Le posizioni s’invertono subito dopo e si ripete lo stesso rituale. Il significato di questa tappa è quello
di essere disponibili per prendersi cura del compagno in momenti di fragilità, offrendogli appoggio e
contenimento affettivo.
5. Sostenere l’altro
Nella convivenza, sempre si deve caricare il peso e le responsabilità. In questo caso, l’esercizio
consiste nel sopportare sulla schiena il compagno, in un atto che non deve essere violento, ma dolce, in
cui uno si stende sulla schiena dell’altro, che è inclinato verso il basso. Si esegue reciprocamente.
Questa tappa deve farsi con precisione e concentrazione. Chi riceve il peso dell’altro può flettere
lievemente le ginocchia per mantenere l’equilibrio. Le differenze di carattere e di temperamento che
c’è tra i due partners, costituiscono molte volte un “peso” esistenziale. Sostenere l’altro consiste nel
sopportare queste differenze, con comprensione e affetto.
6. Ascoltare il cuore dell’altro
Gli amanti ascoltano reciprocamente il cuore dell’altro, prima uno, dopo l’altro. Ha il simbolismo di
comprensione affettiva: sapere ciò che l’altro sente, indovinare ciò che l’altro sente.
7. Autodonazione
I partners si trovano uno davanti all’altro, presi dalla cintura. Uno dei partecipanti sostiene, con
fermezza e sicurezza l’altro che si abbandona verso l’indietro. Anche questo movimento è reciproco.
8. Abbraccio
In questo momento gli amanti hanno stabilito una relazione molto profonda e si scambiano un
abbraccio. Ha un simbolismo di comprensione e di accettazione reciproca completa. Quando le persone
compiono questi momenti archetipici nella loro convivenza amorosa, generalmente la coppia rimane
unita.
Musica:
“De você eu gosto”, Maria Creuza
“A noite do meu bem”, Maria Creuza IBF 11/19
“Graças a Deus”, Maria Creuza IBF 12/12
“L’horloge de ma vie”, J. P. Posit IBF 17/04
DANZA D’AMORE 2 - LA SEPARAZIONE E LA RICONCILIAZIONE
L’insegnamento fondamentale di questa danza è che la separazione deve essere amichevole e mai violenta.
A volte un amore può trasformarsi in una grande e profonda amicizia.
Tappe della sequenza:
1.
Separazione
Gli amanti uno davanti all’altro e presi dalle mani, iniziano lentamente a separarsi, senza violenza ma
con dolore e tristezza.
2. Sofferenza e nostalgia
I protagonisti realizzano una danza solitaria esprimendo dolore e sofferenza.
3. Ricerca di un nuovo amore
I protagonisti camminano per il mondo alla ricerca d’altre opzioni amorose e fanno danze di seduzione
davanti ad alcuni membri del gruppo. Questi incontri hanno un carattere passeggero, di qualcosa senza
forza, senza permanenza.
4. Riscoperta dell’amore nella folla
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Dopo diverse prove senza riuscita, all’interno della folla i protagonisti si scoprono di nuovo, sentendosi
fortemente attratti l’uno dall’altro. Si avvicinano in feed-back fino ad abbracciarsi.
5. Incontro sensuale, con accarezzamento molto intenso
Uno della coppia va dietro e possiede l’altro, facendo movimenti puramente genitali. Si eseguono altre
espressioni di contatto, incluso sul pavimento. Questa tappa rappresenta simbolicamente
un’appassionata possessività.
6.
Riconciliazione
Gli amanti si abbracciano dolcemente creando una sensazione di pace e d’armonia. Dopo passeggiano
insieme per il mondo, presi dalle mani.
Musica:
“O amor è chama”, Nana Caymmi IBF 12/15
“Medo de amar n.2”, Maria Creuza IBF 13/17
“Elegie”, J. P. Posit
DANZA D’AMORE 3 - POSIZIONI SEQUENZIALI DI PIACERE
Consiste in una sintesi di posizioni dell’atto sessuale, ispirata dal Kamasutra e dall’Ananda Ranga. Il
numero delle posizioni è ridotto, ragionevole, e costituisce un punto di partenza per applicare la fantasia e
la creatività nell’incontro sessuale.
Le tappe qui di seguito riportate, vanno eseguite con fluidità nel passaggio da una posizione all’altra, per
evitare atteggiamenti meccanici nell’atto sessuale. E’ necessario che gli allievi scoprano la creatività
nell’atto d’amore, e non cadano nella monotonia che finisce per diminuire la forza dell’attrazione nella
coppia.
La Danza d’Amore 3 ha un carattere strettamente simbolico e didattico, in modo che la sua realizzazione
risulti soltanto figurale e non realista. Si realizza seguendo una struttura gestuale e posturale, che
contribuisce all’apprendistato di nuove attitudini davanti all’aggiustamento corporale durante l’atto
sessuale.
Tappe della sequenza:
1.
Accarezzamento preliminare
E’ una specie di preparazione all’erotismo. Gli amanti sono seduti uno davanti all’altro, accarezzandosi.
2. L’uomo sopra
Ambedue sono sdraiati, l’uomo sopra la donna. Si possono guardare negli occhi e scambiarsi baci, e i
genitali sono in contatto. Ha il vantaggio di offrire una maggiore personalizzazione della relazione. In
questa posizione, la donna sotto può aprire le gambe e anche sollevare la pelvi ed esporre il genitale. E’
una posizione di dominanza dell’uomo sulla donna; dunque l’uomo deve evitare di cadere con tutto il suo
peso sulla compagna e appoggiarsi sulle proprie mani. Si sviluppa un accarezzamento reciproco che
porta poco a poco i corpi alla posizione successiva.
3. Possessione della donna da parte dell’uomo, da dietro
E’ una posizione più anonima, più istintiva, con meno personalizzazione, ma che ha il vantaggio per
l’uomo di sfruttare il piacere del contatto con i glutei femminili, la possibilità di prendere i seni della
compagna e anche di masturbarla. Molte donne preferiscono questa posizione a quella frontale, poiché
si eccitano di più e anche perché possono masturbarsi (o essere masturbate dall’uomo).
4. Posizione invertita o in opposizione
5. Ognuno degli amanti è con la bocca vicina al genitale dell’altro. E’ una posizione molto importante
perché rivela la fiducia reciproca, l’assumere totalmente la genitalità, e perché molte volte serve a
preparare l’orgasmo. Questo esercizio quindi è una eccellente preparazione per una penetrazione più
interna. Poco a poco si passa alla posizione seguente.
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6. La donna sopra
L’uomo disteso sul pavimento, pancia in su, riceve la donna, che si siede sul genitale del compagno. In
posizione dominante, la donna ha la possibilità di maggiore libertà di movimento, senza avere
l’oppressione del peso del compagno. Inoltre, lei conduce il suo orgasmo, facendo i movimenti di cui ha
bisogno. Ad alcune donne piace soltanto questa posizione; è un dato naturale che parla del piacere di
dominare l’uomo. C’è un elemento d’autoaffermazione.
7. Posizione mista
E’ una delle più importanti. La donna è distesa, pancia in su, e flette la gamba sinistra. L’uomo sopra,
passa la sua gamba destra fuori dalla gamba flessa della donna. Questa posizione ha i seguenti
vantaggi:
E’ altamente personalizzata, perché i visi sono uno davanti l’altro e perché l’uomo ha accesso ai seni.
La donna espone il genitale totalmente.
La penetrazione dell’uomo è totale e la donna sperimenta in forma intensa la virilità dell’uomo.
L’uomo sperimenta il contatto con le natiche della donna, oltre ad avere accesso al viso e ai seni.
Per questo si denomina “posizione mista”.
8. Posizione di fianco
Uomo e donna abbracciati con molta dolcezza, sdraiati, riposano uno a fianco all’altro con tenerezza,
pace e serenità.
L’obiettivo didattico della Danza d’Amore 3 è che le persone prendano più iniziative nel contatto, che
non siano ripetitive, che non entrino nella monotonia sessuale e che utilizzino la fantasia erotica.
Le proposte implicite in questo esercizio, nella realtà vanno fatte con elementi feticisti:biancheria
intima particolare, ecc.
Musica:
“O amor è chama”, Nana Caymmi IBF 12/15
“Medo de amar n.2”, Maria Creuza IBF 13/17
“Café da manhã”, Maria Creuza
Canto sul corpo (area di applicazione Biodanza Clinica)
Connessione con la propria forza (estensione Progetto Minotauro)
Danze dei 4 elementi (estensione Biodanza, l’Identità e i 4 Elementi)
Danza dell’angelo custode (estensione Presentimento dell’Angelo)
Danza dell’angelo dell’amore (estensione Presentimento dell’Angelo)
Danza dell’angelo dell’estasi (estensione Presentimento dell’Angelo)
Danza dell’angelo del mattino (estensione Presentimento dell’Angelo)
Danza dello sciamano (estensione Biodanza e Sciamanesimo)
Danza interiore, senza musica (Estensione I Cammini dell’Estasi)
Disegno sensibile (estensione Laboratorio di Creatività)
Danza dei palmi, in coppie (area di applicazione di Biodanza per Bambini)
Questa è una danza ispirata a un gioco dei bambini. Si realizza in coppie. Trattasi di confrontare i palmi
delle mani del compagno con le proprie seguendo un ritmo, con sensibilità e grazia, ricordando che il
contatto delle mani non deve essere aggressivo. Ciascuno batte i propri palmi, uno contro l’altro, una volta
e, di seguito, si confrontano i propri palmi con quelli del compagno. Successivamente si alternano questi
due gesti durante tutta la durata dell’esercizio.
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L’obbiettivo di questa danza è stimolare la vitalità, la gioia di vivere, attraverso la coordinazione ritmica
motoria con il compagno.
Musica:
“the more I see you”, Chris Montez IBF 15/10
La poesia sei tu (estensione Laboratorio di Creatività)
Integrazione dei tre centri per imposizione delle mani in coppia (area di applicazione Biodanza Clinica)
Percezione dell’altro con i 5 sensi (area di applicazione di Biodanza per Coppie)
Percezione della natura con i 5 sensi (estensione Biodanza nella Natura)
Ululare come lupi (estensioni Laboratorio di Creatività e Progetto Minotauro)
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Appendice 2
Esercizi specifici di aree di applicazione o di estensioni di Biodanza, già riferiti nell’appendice 1, che sono
proponibili, senza maggiori difficoltà, anche in un corso settimanale o in uno stage di Biodanza.
Canto sul corpo (area di applicazione di Biodanza Clinica)
Danza dell’angelo custode (estensione Presentimento dell’angelo)
Danza dell’angelo dell’amore (estensione Presentimento dell’angelo)
Danza dell’angelo della forza (estensione Presentimento dell’angelo)
Danza dello sciamano (estensione Biodanza e Sciamanesimo)
Danza interiore, senza musica (estensione I Cammini dell’Estasi)
Danza dei palmi, in coppia (area di applicazione di Biodanza per Bambini)
Questa è una danza ispirata a un gioco dei bambini. Si realizza in coppie. Trattasi di confrontare i palmi
delle mani del compagno con le proprie seguendo un ritmo, con sensibilità e grazia, ricordando che il
contatto delle mani non deve essere aggressivo. Ciascuno batte i propri palmi, uno contro l’altro, una volta
e, di seguito, si confrontano i propri palmi con quelli del compagno. Successivamente si alternano questi
due gesti durante tutta la durata dell’esercizio.
L’obbiettivo di questa danza è stimolare la vitalità, la gioia di vivere, attraverso la coordinazione ritmica
motoria con il compagno.
Musica:
“The more I see you”, Chris Montez IBF 15/10
Danze dei 4 elementi (estensione Biodanza, l’Identità e i 4 Elementi)
La poesia sei tu (estensione Laboratorio di Creatività)
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