concertidemocratici

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concertidemocratici
domenica 10 ottobre ore 18,30
teatro valli, sala degli specchi
(CONCERTO DEMOCRATICO VERTICALE 1)
NAVÂ ENSEMBLE (Iran/Italia)
Navà Ensemble
Pejman Tadayon: târ, bamtâr, setâr, oud, robab, voce
Reza Mohsenipoor: târ, bamtâr, setâr
Hamid Mohsenipoor: tombak
Martina Pelosi: voce
Paolo Modugno: daf, dayeréh, dohol
Ingresso gratuito
In collaborazione con
LA NUOVA TRADIZIONE PERSIANA.
Navâ è il nome di uno dei sette modi principali della musica persiana e in lingua farsi significa
“suono”. Dai sette modi principali, ne derivano altri cinque, che creano nell’esperienza dell’ascolto,
ognuno di essi, uno stato d’animo particolare. In farsi tali modi musicali sono chiamati das t gâh o
âvaz.
Come in altri paesi, anche in Iran coesistono importanti tradizioni musicali locali, legate strettamente
alle etnie che compongono il grande puzzle culturale dell’altipiano, delle montagne, del deserto e dei
mari: persiani, turchi-azeri, kurdi, armeni, baluci, turkmeni, arabi del Golfo, e altri. Esiste poi una
“musica d’arte“ nazionale, nata nelle corti delle grandi città, che si è sviluppata nel corso dei secoli
assimilando nel proprio seno e rielaborando gli influssi etnici dell’area d'influenza persiana, arrivando
a costituire una vera e propria tradizione classica: il radi f . Questa a sua volta ha influenzato le
musiche locali. A metà strada tra la tradizione classica e quella delle musiche popolari iraniche, si
situa il lavoro dell’Ensemble Navâ, con particolare attenzione al repertorio del tasni f, brevi poemi
musicati.
I timbri strumentali, a volte brillanti a volte nasali, le melodie vocali riccamente fiorite, le ritmiche
asimmetriche, scandite da un drumming delicato e fitto, conferiscono alla musica di Navâ
quell’atmosfera tipicamente persiana, unica nel contesto delle musiche orientali.
Il canto utilizza la voce indifferentemente sia per produrre fonemi, come fosse uno strumento
musicale, sia per veicolare le poesie persiane, usando le tecniche tradizionali (tahrir).
Sabato 16 ottobre ore 18,30
teatro valli, sala degli specchi
(CONCERTO DEMOCRATICO VERTICALE 2)
ANEYMA MANDE (Guinea Conakry)
Lancei Dioubate: djembè, bolon, wassakumba
Sourakhata Dioubate: kora, goni, doum doum, sangbà
Naby Camara: balafon, voce
Ingresso gratuito
In collaborazione con
Aneyma Mande
LA TRADIZIONE DEI GRIOT.
Il Trio Anyewa Mande, viene fondato e diretto dal musicista polivalente e compositore Sourakhata
Dioubate nel 2006, dopo una lunga collaborazione con gli artisti dell'attuale ensemble.
I musicisti del gruppo provengono da famiglie Griot (o jèli). Il Griot è una figura socialmente
indispensabile nella storia del popolo africano: musicista, cantastorie, narratore, mediatore: colui che
narra l'antica storia e la tramanda alle nuove generazioni. Ma anche colui che funge da paciere nei
conflitti per poi ristabilire l'armonia nei popoli, colui che possiamo definire come custode della cultura
orale e della memoria collettiva del proprio popolo, attraverso il canale privilegiato dell'arte.
Sabato 30 ottobre ore 18,30
teatro valli, sala degli specchi
(CONCERTO DEMOCRATICO VERTICALE 3)
ALEKSEY ASENOV DUO (Bulgaria/Balcani)
Aleksey Asenov fisarmonica
Zarina Stankova voce
Ingresso gratuito
Aleksey Asenov
In collaborazione con
MUSICA TRADIZIONALE DEI BALCANI.
Aleksey Asenov arriva dalla Bulgaria, virtuoso di livello internazionale di fisarmonica ha suonato in
patria con i musicisti di musica tradizionale dell’est Europa più famosi: Ivo Papasov, Philip Kutev,
Gypsy Aver, solo per citarne alcuni. È vincitore del primo premio di virtuosità al concorso
internazionale di Fisarmonica a Sofia nel 1998.
“La profondità antica e modernissima dell’anima sonora bulgara è sconcertante per originalità,
bellezza, varietà di espressioni stilistiche. Aleksey Asenov con la sua mirabile fisarmonica incarna
l’espressività di tutta una tradizione musicale, quando abbiamo la preziosa occasione di ascoltarlo
rimaniamo incantati dal suo talento di virtuoso, dai colori iridescenti della sua interpretazione e
l’incantesimo ci porta nella casa di un piccolo popolo dal grande cuore e dall’antica sapienza”. (Moni
Ovadia)
Sabato 6 novembre, ore 18,30
teatro valli, sala degli specchi
(CONCERTO DEMOCRATICO VERTICALE 4)
GHAZI MAKOUL ENSEMBLE
(Medio Oriente e Nord Africa)
Ghazi Makhoul (Libano) liuto e canto
Meslohi Fouad (Marocco) violino
Walid Hajaoui (Palestina) percussioni
Abd El Halim Hafiz
Ingresso gratuito
In collaborazione con
UN VIAGGIO MUSICALE DAL MEDIO ORIENTE AL NORD AFRICA.
Il tarab non è una melodia o un genere musicale bensì l'interpretazione musicale di un testo, la quale
genera nell'ascoltatore quasi un rapimento estatico; è ciò che potremmo chiamare il 'sublime' del
canto, l'incanto della parola cantata.
Questo concerto è dedicato alle più grandi voci del Tarab del novecento: Oum Kalthoum, colei che
incarna l’essenza del canto arabo; Mohammed Mohammed Abdel Wahab, cantante, attore e
compositore, Wadih as Safi, la voce più amata del Libano e il celebre Abd El Halim Hafiz
soprannominato “l’usignolo”.
Quattro voci che hanno caratterizzato la massima espressione artistica del novecento, il loro
virtuosismo ha estasiato tutto il mondo arabo, dalla penisola arabica al maghreb e, che a tutt'oggi,
sono i rappresentanti più ammirevoli e i più ascoltati della musica araba anche tra i giovani.