Paesaggio Sonoro in Himalaya - Ev-K2-CNR

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Paesaggio Sonoro in Himalaya - Ev-K2-CNR
Paesaggio Sonoro in Himalaya
Coordinatore: Dr. Fabrizio Gaggini, Ricercatore indipendente
RESPONSABILE SCIENTIFICO:
Ricercatori coinvolti:
Dr. Martino Nicoletti (Ricercatore indipendente Comitato Ev-K2-CNR)
Dr.ssa Hildegard Diemberger (Università di Cambridge)
Dr. Fabrizio Gaggini (Ricercatore indipendente)
Dr. Riccardo Vrech (Università di Trieste – Facoltà di Psicologia)
Dr.ssa Federica Riva (Università di Milano – Bicocca)
Il seguente progetto rappresenta lo sviluppo delle attività di ricerca avviate all’interno del
progetto triennale 2003-2005 intitolato “Tradizione e innovazione in Himalaya” coordinato
dal Dr. Nicoletti.
Il progetto 2003-2005 aveva come oggetto la religiosità himalayana con particolare
attenzione agli aspetti necessari alla definizione di alcune realtà culturali della regione stessa.
L’adozione di una metodologia tradizionale unita ad una prospettiva di tipo antropologico
visuale ha condotto alla produzione di saggi e di documenti visuali. Nel biennio 2006-2007 il
Dr. Gaggini intende proseguire l’attività di ricerca in Nepal (Dolpo, Valle di Kathmandu), in
Pakistan [e possibilmente in India (Kashmir e Uttar Pradesh)]
Con questa sezione si inaugura un settore di ricerca totalmente nuovo rispetto alle indagini
compiute sinora all’interno dell’area antropologica del Comitato . Questo settore riguarda
l’etnomusicologia applicata alle tradizioni dell’area himalayana.
Le operazioni sul campo previste per il biennio verteranno sulle seguenti tradizioni musicali:
Gandharbas, Newar, Bon-po, Kulunge Rai [ed eventualmente
tradizione musicale dei
Kalash e del Kashmir].
1) Gandharbas
I Gandharbas non rappresentano esattamente un gruppo etnico, ma una comunità sociale (jati)
presente in tutto il Nepal, nel Sikkim e nel Buthan.
I Gandharbas (conosciuti comunemente col nome di Gaines) sono per tradizione una casta di
musicisti itineranti. Prima della diffusione della radio e delle forme di comunicazione di massa i
Gaines svolgevano un ruolo importante perché la loro musica era il mezzo del Nepal rurale per
tramandare battaglie, imprese epiche, cataclismi naturali ed eventi quotidiani.
I Gaines infatti non sono solo semplici cantori girovaghi che si accompagnano col sarangi a quattro
corde, ma rappresentano un archivio vivente della memoria collettiva..
Per il ruolo che rivestono sono da paragonare per importanza agli aedi greci o ai bardi celti, ma a
causa della loro posizione di intoccabili (nel sistema castale si trovano tra Badi e Damai) la loro
identità è a rischio. Secondo un censimento realizzato dal governo nel 2001, la popolazione
Gandharba del Nepal si aggira intorno ai 5000 membri.
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All’interno del sistema castale, ufficialmente abolito nel 1963, ma ancora presente nella mentalità
locale, questi troubadours si collocano nel punto più basso della gerarchia sociale e rasentano
l’estinzione.
2) La tradizione musicale Newar
La civiltà Newar fiorì sotto la dinastia Malla durante il periodo che va dal XV sec. al XVIII sec..
Attualmente i Newar sono stanziati in un area indo-buddista dove le due religioni coesistono in
concomitanza con pratiche tantriche e culti tradizionali locali. Sia il buddismo che l’induismo
hanno trovato posto all’interno del complesso sistema castale Newar. La maggior parte delle caste
possiede un proprio repertorio musicale che viene proposto durante festival e processioni. La
tradizione musicale Newar comprende però anche un repertorio segreto la cui acquisizione è
inaccessibile ai non-iniziati. Questo repertorio viene eseguito esclusivamente in occasione di rituali
esoterici.
La musica e la danza sono comunque sempre legate a rituali e a località specifiche.
Da rilevare le profonde differenze e le peculiarità strutturali della musica Newar rispetto alle forme
musicali diffuse nella Valle di Kathmandu. Nella musica Newar si distinguono 12 formazioni
(strumentali e vocali): dhimay, dapha, bamsur khalahi, mvahli, dhãh, kahã, paita, panca, tal,
naykhi, bhajan e gula, i cui rispettivi repertori non si sovrappongono mai. Tre di queste formazioni,
dhimay, dapha e bamsuri khalah, riguardano specificamente i contadini Maharjan.Gli strumenti a
percussione come i tamburi khi, dhimay zagara e damaru, hanno un ruolo di spicco all’interno delle
orchestre. Gli ensemble possono arrivare a comprendere fino a una ventina di elementi e ciò denota
una certa complessità compositiva propria del repertorio. La cultura musicale dei Newar infatti è da
considerarsi come la più composita delle culture himalayane.
Nel corso degli ultimi due secoli
questa cultura ha assorbito molti elementi della musica indiana dando forma ad una nuova
tradizione musicale. La classificazione dei repertori musicali e la relativa analisi organologica
costituirà il nucleo del progetto di ricerca. L’utilizzo degli strumenti propri dell’etnomusicologia
mira sia alla salvaguardia del patrimonio musicale Newar che al conseguimento di una maggiore
chiarezza riguardo all’architettura sociale del sistema Newar. Nella zona di Bhaktapur e nella zona
di Patan, sembra essersi preservata parte dell’eredità tradizionale. La raccolta dei dati dunque verrà
effettuata principalmente a Patan e nella zona orientale della Valle di Kathmandu.
3) La musica Bon-po della valle di Kathmandu e del Dolpo (collaborazione ai progetti del Dr.
Nicoletti e del Dr. Vrech)
3.1) (Dr. Nicoletti)
Raccolta di musiche e canti rituali appartenenti alla tradizione Bon-po nella Valle di
Kathmandu in collaborazione con il Dr. Nicoletti e il Dr. Vrech. La ricerca si concentrerà
sullo studio della tradizione musicale Bon-po propria del monastero di Triten Norbutse nella
Valle di Kathmandu.
3.2) (Dr. Vrech)
Raccolta di musiche e canti rituali appartenenti alla tradizione Bon-po del Dolpo e del Mustang.
Obbiettivo di questa proposta interdisciplinare è quella di integrare le indagini già avviate nel corso
del 2004 dal Dr. Vrech che ha condotto una ricerca sul campo nel Dolpo meridionale raccogliendo
materiale riguardante le tradizioni orali locali.
In tal senso ci si accorderà col Dr. Vrech su un percorso di raccolta dati, che permetterà non solo di
entrare in contatto con diversi villaggi Bon-po, ma anche di attraversare luoghi sacri, di culto e di
pellegrinaggio in cui si possono rinvenire segni e simboli tangibili che rappresentano importanti
punti di riferimento e fonti di diretta ispirazione.
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Di pertinenza del Dr. Gaggini sarà la raccolta di materiale fotografico.
Di pertinenza del Dr. Gaggini sarà la consulenza relativa alle riprese audio, alla post-produzione
musicale e allo studio etnomusicologico del repertorio musicale tradizionale delle comunità Bon-po
della Valle di Kathmandu e della regione del Dolpo.
4) Kulunge Rai (collaborazione col progetto del Dr. Nicoletti)
Studio etnomusicologico della tradizione musicale relativa al mondo della caccia tra i gruppi Rai
del Nepal orientale.
Questa ricerca rappresenta un’appendice al lavoro etnografico sul campo svolto dal
Dr. Nicoletti negli ultimi dieci anni tra i Kulunge Rai del Solukhumbu.
Presso questo gruppo etnico esiste infatti un repertorio di canti rituali che necessitano di essere
salvaguardati. La ricerca, in questo ambito, si colloca all’interno dell’operazione di “antropologia di
emergenza” già avviata negli anni precedenti.
Attualmente, la conoscenza di questa specifica tradizione musicale sta quasi del tutto scomparendo
tra i membri delle comunità Kulunge, con conseguente rischio di essere perduta per sempre.
5) Kalash (collaborazione al progetto del Dr. Nicoletti)
Studio delle tradizioni musicali di specifici gruppi etnici del Pakistan nordQuesta ricerca ha come obiettivo lo studio preliminare della musica rituale dei Kalash di Chitral (e,
auspicabilmente, degli Hunza di Gilgit).
I Kalash sono un gruppo etnico di lingua indoeuropea - al giorno d’oggi composto da soltanto 3000
membri - che conserva un originalissimo patrimonio di credenze e di rituali autoctoni che
testimoniano dello stretto legame che unisce questa popolazione con l’habitat in cui essi abitano e la
sua stessa trasposizione in termini religiosi e simbolici. La ricerca ha, in particolare, come oggetto
lo studio della musica rituale religiosa Kalash in relazione al patrimonio mitologico e a quello
coreutico-musicale indigeno connesso sia con il “ciclo delle festività annuali” che con il “ciclo della
vita”.
6) Musica indo-arabica del Kashmir [progetto incerto]
Con soufyana mousiqi oggi si intende la musica classica del Kashmir.
Il suo repertorio è costituito da raga originali (termine indiano che qui viene utilizzato
ambiguamente al posto del più consono termine arabo muqum/muqam/maqam) eseguite dagli
strumenti santoor, kashmiri saz, wasool, tabla e sitar.
I semi musicali di questa tradizione giunsero in Kashmir dall’Iran nel XV sec..
Nei secoli la soufyana mousiqi ha assorbito numerosi elementi della tradizione musicale indiana e si
è guadagnata il ruolo di musica classica del Kashmir diventando un ottimo esempio di sincretismo
musicale tra cultura musicale araba e indiana.
6.1)
L’hafiz nagma - genere nato all’interno della soufyana mousiqi - è eseguito da una danzatrice
accompagnata da un orchestra maschile composta da saz, santoor, tabla e sitar. I passi della danza
hafiz nagma sono strettamente vincolati alle note musicali. Attualmente sono rimaste solo poche
famiglie ad eseguire questo tipo di danza musicale. Ustad Ghulam Mohd. Qaleenbaft, uno dei più
grandi maestri, è incapace di muoversi a causa di problemi di salute, ma Ustad Ghulam Mohd.
Saznawaz e Ustad Abdul Ghani Namathali, i principali praticanti di quest’arte, stanno cercando di
insegnarne i principi ai membri della loro famiglia.
6.2)
La forma popolare della musica del Kashmir invece è il chakri. Questo genere è affine al chakra
della regione indiana dell’Uttar Pradesh (eventuale collaborazione con la Dr.ssa Riva), ma gli
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elementi che denotano la sua autoctonia si sono fusi con elementi arabi. Questo secondo esempio di
sincretismo - inverso rispetto a quello sorto in seno alla soufyana mousiqi – mostra come la musica
araba sia presente anche nella musica popolare e questo è evidente anche nella scelta della
strumentazione. La sezione strumentale di esecuzione - composta da rabab, sarangi, garaha e
harmonium - rappresenta un esempio di incontro tra sonorità provenienti da ambiti tradizionali
diversi.
La regione collinare del Kashmir attualmente continua a vantare una ricca tradizione di musica
popolare influenzata dal sufismo. Il Sahrai - tipo particolare di canto chakri caratterizzato da pause
violente e brevi silenzi – sembra infatti avere le caratteristiche melodiche tipiche di un soufiyana
muqam.
METODOLOGIE:
L’approccio metodologico sul campo seguirà diverse modalità d’indagine.
Al fine di interpretare approfonditamente il contesto di studio, si procederà parallelamente
utilizzando sia gli strumenti propri dell’antropologia visuale che quelli dell’etnomusicologia
attraverso una serie di interventi mirati alla documentazione degli eventi relativi alle tematiche
fondamentali della ricerca.
Vista l’interdisciplinarità degli approcci e la necessità di utilizzare tecnologia in comune si cercherà
di tendere all’allineamento del proprio calendario con quello degli altri.
In fase di rielaborazione
e di analisi dei dati si seguiranno principalmente due linee di lavoro direttamente interrelate tra loro
in funzione di una doppia spendibilità del materiale raccolto sia in ambito scientifico che in ambito
scientifico/divulgativo.
Questa prospettiva, oltre a rispondere ad un preciso orientamento epistemologico, trova le sue
ragioni anche nella volontà di concedere ampio spazio alla documentazione visiva e musicale e ai
suoi stessi elementi estetici. Con questo scopo si privilegerà l’impiego di tecnologie professionali.
OBBIETTIVI:
La ricerca dei prossimi anni è volta al proseguimento delle ricerche già avviate, all’inaugurazione di
nuovi campi di missione, al consolidamento dei rapporti di collaborazione e di partnership. Il
progetto, oltre che a rendere possibile una maggior collaborazione tra i ricercatori dell’équipe e i
colleghi di altre istituti europei e non, si propone anche di rendere fruibili i risultati della ricerca, sia
in ambito prettamente scientifico, attraverso la pubblicazione di saggi e articoli, sia in ambito
scientifico-divulgativo, attraverso la realizzazione di volumi bilingue, supporti musicali ed eventi
che presentino i risultati della ricerca.
Progetti di questo tipo esprimono un preciso orientamento epistemologico e stilistico Questo
orientamento tende a rendere i prodotti scientifici apprezzabili da una vasta utenza.
OPERE PREVISTE:
Opera sulla cultura e sulla musica dei Ghandarbas
Tipologia: saggi e articoli/volume fotografico con testi e cd audio/cd audio e libretto
Testi (Dr. Gaggini)
Testi tradizionali (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Fotografie (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Registrazioni musicali (Dr. Gaggini)
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Opera sulla cultura e sulla musica dei Newar
Tipologia: saggi e articoli/volume fotografico con testi e cd audio/cd audio con libretto
Testi (Dr. Gaggini)
Testi tradizionali (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Fotografie (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Registrazioni musicali (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Opera sulla musica Bon-po della Valle di Kathmandu (collaborazione a progetto)
Tipologia: saggi e articoli/ libro con testi/cd audio (?)
Testi (Dr. Nicoletti)
Testi tradizionali (Dr. Nicoletti)
Saggio etnomusicologico (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Fotografia (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini, Dr.Vrech )
Registrazioni musicali (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini)
Opera sulla musica Bon-po del Dolpo (collaborazione a progetto)
Fondandosi sul lavoro già svolto dal Dr. Vrech e sul materiale che lo stesso ricercatore intenderà
raccogliere nel corso del biennio a venire si darà auspicabilmente vita ad un volume di natura
fotografica realizzato in collaborazione con il Dr. Nicoletti e il Dr. Gaggini dedicato alle tradizioni
religiose Bon-po del Dolpo.
Il volume qualora possibile sarà pubblicato in edizione bilingue (italiano e inglese).
Tipologia: volume fotografico con cd audio/cd audio con libretto
Testi (Dr. Vrech, Dr. Nicoletti)
Testi della tradizione orale (Dr. Vrech, Dr. Nicoletti)
Saggio etnomusicologico (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Fotografia (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini, Dr. Vrech)
Registrazioni musicali (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini)
Opera sulla musica Kulunge Rai
Tipologia: articoli/cd audio a produzione e distribuzione limitata.
Testi (Dr. Nicoletti)
Fotografia (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini)
Registrazioni (Dr. Nicoletti)
[Opera sulla musica del Kashmir]
Tipologia: saggi e articoli/libro con testi, fotografie e cd audio
Testi (Dr. Gaggini)
Fotografia (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
Registrazioni (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
[Opera sui Kalash (collaborazione a progetto)]
Tipologia: da definire
Testi (Dr. Nicoletti)
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Fotografia (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini)
Registrazioni (Dr. Nicoletti, Dr. Gaggini)
[Trattato sull’organologia centro- asiatica]
Tipologia: libro con testi e fotografie
Testi (Dr. Gaggini)
Fotografia (Dr. Gaggini, Dr. Nicoletti)
OPERAZIONI DI DIVULGAZIONE
SCIENTIFICA E PROPOSTE DI PARTNERSHIP:
Il progetto si propone di rendere accessibili al pubblico italiano opere di estremo valore non
ancora conosciute dal grande pubblico
-
edizione italiana di opere redatte in lingua straniera, (Les Instruments de la musique
tibetain di Mireille Hellfer, Musique du bouddhisme tibétan di Ivan Vandor)
- allestimento di una galleria fisica e virtuale (presso luogo da individuare) in cui
ospitare strumenti, documenti audio e video sull’Himalaya
- partnership con istituti europei di etnomusicologia (Société Etnomusicologique Francaise)
- mostre fotografiche (Festival Internazionale della Fotografia di Roma)
- conferenze e presentazioni delle opere scritte dei ricercatori
realizzazione e promozione di eventi concernenti le culture prese in esame in vista un incremento
delle iniziative volte alla divulgazione e alla salvaguardia dei patrimoni Bon-po, Kulunge Rai,
Gandharba, Newar. Kailash.
PROGRAMMA DI LAVORO:
Le missioni si svolgeranno indicativamente nella primavera del 2006 e nell’inverno del 2007. In
Europa si proseguirà con i lavori di stesura dei testi, editoria fotografica e musicale. L’instabilità
della situazione politica in Nepal potrebbe comportare una variazione e alcune revisioni del
programma di lavoro.
Se l’area del Dolpo dovesse essere per qualche motivo inaccessibile, la ricerca proseguirà nei centri
di tradizione Bon-po più facilmente raggiungibili di Katmandu o
di Dolanji in India del nord.
Resta inteso che il calendario ha carattere provvisorio e che le decisioni future saranno prese
tenendo conto delle condizioni climatiche e delle contingenze politiche.
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