orta san giulio eremo di santa caterina del sasso

Transcript

orta san giulio eremo di santa caterina del sasso
HOTEL REGINA
PALACE, una storia
lunga cento anni.
Con la strada napoleonica, nel 1806
iniziarono a giungere
anche i primi turisti
e, un secolo più tardi,
con l’apertura del
traforo del Sempione
arrivarono i rappresentanti della “Belle Epoque”
europea e mondiale.
A Stresa il progresso procedeva a grandi passi,
anche per la presenza della famiglia reale e gli
alberghi erano sempre gremiti di celebri ospiti.
Il Regina venne inaugurato nel 1908.
Lo sviluppo alberghiero e di Stresa subirà un breve arresto durante la prima guerra mondiale, ma
nel dopoguerra ritornarono di nuovo numerosi
ospiti illustri che si alternarono nelle lussuose
suites dell’Hotel.
Tra i tanti, la Regina Sofia di Grecia e il compositore Pietro Mascagni che spesso scriveva musica
nel giardino e che ritornò il 25 aprile 1937 come
testimonia la firma apposta sul Libro d’Oro
dell’Hotel.
Siamo al 1926: George Bernard Shaw é ospite
del Regina. Alcuni sui
scritti, gelosamente
custoditi dall’Hotel
ricordano la “splendida accoglienza e il
desiderio di ritornare a
Stresa”.
Agli inizi degli anni
Trenta giunse ospite il
Principe di Piemonte
e futuro Re d’Italia Umberto II con la Consorte
Maria Jose’ del Belgio.
A seguire innumerevoli personalità dalla Principessa Jolanda di Savoia alla Principessa Margaret d’Inghilterra. Da Re Hussein di Giordania a
Re Faruk d’Egitto.
Nell’aprile del 1935 si tenne la famosa Conferenza Internazionale di Stresa con lo scopo di
ricostruire l’assetto economico-finanziario e
politico d’Europa.
Le finali di Miss Italia al Regina Palace si tennero per la prima volta nel 1946 e proseguirono
ininterrottamente fino al 1949 e nel 1958.
A partire da 1996 una sapiente opera di restauro
conservativo ha permesso di accompagnare il
Regina nel secondo millennio senza alterarne
l’architettura e gli elementi artistici.
EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO
La tradizione vuole che l’Eremo sia stato fondato
da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che,
scampato ad un nubifragio durante la traversata
del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa
e condurvi vita da eremita.
Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella
dedicata a Santa Caterina d’Egitto, attualmente
visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che
risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre
due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria
Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV°
secolo.
Dopo un primo periodo storico, durante il quale
vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645
guidarono l’Eremo i frati del convento milanese
di Sant’Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai
Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi
massi “ballerini” precipitarono sulla chiesa, ma
restarono impigliati nella volta di una cappella,
senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per
quasi due secoli, fino al 1910.
Questi sassi “traballanti” sembrano dare il nome
all’eremo che, per esteso, è Santa Caterina
del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che
l’etimologia del nome sia legata al vicino centro
abitato di Ballarate. Dal 1970 l’Eremo è proprietà
della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato
retto da una comunità domenicana, oggi invece è
passato agli oblati benedettini.
ORTA SAN GIULIO
Il centro di Orta, completamente
pedonalizzato, è caratterizzato
da viuzze strette molto pittoresche: la principale corre parallela
alla riva del lago e si interseca
con alcune ripide viette che si
allontanano dal lago portando
verso il Sacro Monte (Patrimonio
Mondiale dell’UNESCO).
Al centro del paese si trova
Piazza Motta, vero e proprio
salotto affacciato sul lago, dalla
quale partono le imbarcazioni
dirette all’Isola di San Giulio. La
piazza è circondata su tre lati da
edifici ben proporzionati allo spazio, per buona
parte porticati. Sul lato nord si trova il broletto
o Palazzo della Comunità della Riviera di San
Giulio, risalente al 1582, costituito da un portico
al piano terra, usato per il mercato, e una sala
per riunioni al primo piano; qui si esercitava il
potere legislativo, oltre che esecutivo per mezzo
del Consiglio Generale (composto dai deputati
del feudo vescovile) ed è considerato il simbolo
del lungo periodo di autogoverno della regione. La costruzione è un connubio di elementi
classici e rustici, come gli affreschi sulla facciata
e l’irregolare scala esterna, le piccole colonne del
portico e il tetto in beole. L’edificio culmina con
una piccola torre campanaria. L’attuale sede del
municipio di Orta è villa Bossi, con un bel giardino affacciato sul lago.
Di fronte al broletto inizia un’ampia strada in
salita denominata “Motta” (via Caire Albertolet-
ti), interamente pavimentata in sassi, alla cui
sommità è posta la parrocchiale di Santa Maria
Assunta, costruita nel 1485 e ricostruita nella
seconda metà del XVIII secolo. La salita è fiancheggiata da antiche case tipiche e alcuni palazzi
storici tra cui Palazzo Gemelli, risalente al XVI
secolo caratterizzato da tre diversi corpi di fabbrica, la cornice arrotondata e alcuni dipinti in
facciata e, sul lato opposto, il neoclassico palazzo
De Fortis Penotti.
Fa parte del comune di Orta San Giulio l’unica
isola del Lago d’Orta, l’Isola di San Giulio che
dista circa 400 metri dalla riva. L’isola è dominata dall’edificio dell’ex seminario, costruito nel
1844 sulle rovine del castello. Il seminario ospita
oggi il convento di suore benedettine di clausura
Monastero Mater Ecclesiae. Sull’isola si trova
anche la Basilica di San Giulio, il più importante
monumento romanico del novarese.