2. Scheda n. 1

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2. Scheda n. 1
PRIMA SCHEDA: “FAMIGLIA:LAVORO, riposo e festa”
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La scheda presenta materiali per tre possibili incontri: domande, testi, due film corredati da schede di lettura (e
altri consigliati), una celebrazione che unisce lavoro e preghiera. Le domande aiutano a preparare prima
personalmente e poi in coppia l’incontro col gruppo dove verranno condivise le risposte, le esperienze, le scoperte.
Trovate anche delle proposte di laboratorio utili e concrete per gruppi coppie.
a) DOMANDE GUIDA
Primo incontro: Il lavoro per la famiglia e/o la famiglia per il lavoro
Quanto entra il lavoro nella nostra relazione?
Come, quanto e quando condivido con il coniuge le fatiche e le gioie del mio lavoro?
Quali effetti positivi genera e quali negativi?
L’orologio della coppia: quanto tempo dedico/ dedichiamo per la coppia in una giornata, in una
settimana? (provate a farlo visivamente)
Secondo incontro: La famiglia – coppia partecipe della creazione
Quanto il nostro lavoro fa crescere la comunione? Quali gesti di lavoro sono creativi? Qual fatica
buona viviamo? Sappiamo rispondere alla chiamata ad essere famiglia (da famulus = servitore) = luogo
del servizio reciproco? Quanto condividiamo il lavoro casalingo?
Terzo incontro: La famiglia e le scelte di fronte al lavoro
I ritmi e i tempi del lavoro causano fatiche e crisi nella relazione coniugale e familiare? A quali scelte
siamo chiamati per migliorare la vita della nostra famiglia? Come cambiare le schiavitù del lavoro?
a1) LABORATORI (a partire dalla relazione)
 Per la nostra educazione: Possiamo attivarci per riflettere e discernere su questo tema in rete con altre
famiglie: Matrimonio come fonte ispiratrice. Non dubitiamo che nella riflessione e nella preghiera, lo Spirito saprà
fornire risposte e soluzioni. Di più … saprà ispirare sul tema ogni singola coppia che potrà così dare un apporto
unico e personale, potrà essere veicolo della provvidenza dello Spirito. Davvero ad ognuno di noi lo Spirito può
ispirare la risposta per quella situazione concreta, per i nostri vicini di casa, per la nostra situazione lavorativa, etc.
Una risposta concreta, che cresce-con noi, reale, pratica.
 Per l’educazione dei figli (e la nostra)
E’ importante sorvegliare su quale educazione sul lavoro (sulla gestione dell’economia) stiamo dando ai nostri figli,
ma più in generale alle coppie/giovani che animiamo, ai bambini cui facciamo catechismo, ai genitori che
incontriamo per il corso battesimo, ai nostri vicini, ai nostri colleghi, ai nostri dipendenti, etc.
Dobbiamo sorvegliare che – e succede normalmente appunto perché diamo per scontata la divisione fra lavoro e
fede, lavoro ed essere sposi cristiani – nei nostri rapporti non si avverta la dicotomia, la divisione che abbiamo
esposto all’inizio. Vogliamo davvero educare (i nostri figli ad esempio) ad un lavoro cristiano e nuziale? Siamo
disposti al rischio o abbiamo paura che la società li distruggerà?
Ma chiediamoci anche … che società/economia abbiamo lasciato ai nostri figli? E’ facile gioco per noi dire che il
modello economico/lavorativo attuale sta segnando tutti i suoi imiti. Quando educhiamo su come comportarsi al
lavoro, cosa dobbiamo dire ai nostri figli, colleghi etc.? Questo è un punto cruciale.
I nostri figli (colleghi, etc.) ci vedono per la maggior parte del tempo al lavoro. Che significato diamo a questo
tempo, al lavoro? E’ innervato della stessa logica che vorremmo ci fosse in famiglia?
 Il lavoro è per la redenzione dell’uomo!
Abbiamo il compito necessario e cruciale di trasmette questo paradigma, a casa, in parrocchia, in società, nel posto
di lavoro stesso. E’ davvero privo di senso parlare di un catechismo del lavoro?
E se gli sposi sono ministri di questa “buona novella” non hanno nessun compito in merito a casa, in parrocchia, in
società, nel posto di lavoro? Capirete che c’è molto da fare e da organizzare praticamente in merito. C’è una azione
missionaria. Siamo disposti a cercare questo cambiamento o lo giudichiamo pura utopia1?
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Attenzione però. Se quanto abbiamo detto è pura utopia non lo è da meno il matrimonio cristiano e la rivelazione cristiana
stessa! Non è utopico amarsi indissolubilmente? Amare i propri nemici? Occhio all’eresia. Forse (!) stiamo mettendo in
discussione Cristo stesso.
 Per l’azione sociale
In questi tempi difficili dobbiamo far emergere la logica nuziale. Abbiamo il dovere di prenderci cura delle
famiglie in difficoltà. Prenderci cura significa molto spesso partecipare alla croce di Cristo per la redenzione del
mondo. Riusciamo ad attivarci a livello parrocchiale per mettere in piedi una personale azione di sostegno? Non
stiamo parlando di elemosina ma di carità (amore). Un’azione che non soddisfi parzialmente il bisogno economico,
ma che sia di sostegno personale, famigliare. Una com-passione rettamente intesa. Il nostro prossimo è proprio
vicino. Sostegno, prestiti, visite … non lasciare sole le famiglie nel bisogno, ma farle sentire partecipi di una
famiglia che le accoglie e le protegge gratis, per pura grazia, per pura giustizia, per la nostra redenzione. Come fai
per i tuoi figli, per tua moglie. Solo allora queste famiglie potranno perdonarci: “Avevo fame e non mi avete dato
da mangiare”. Spetta agli sposi far vedere il proprio ministero ossia come Cristo ama la sua Chiesa, fino alla morte
ed alla morte di Croce.
 La redazione di una “regola”
In linea di massima tendiamo ad essere convinti dal “paradosso” secondo cui “è il dogma che salva la ragione”. Il
dogma è infatti il “paletto” che segna i confini della via. Se ben posto è quindi uno strumento di salvezza per la
ragione e non per la sua costrizione.
Alcuni di questi “dogmi” trovano delle mirabili espressioni sintetiche in alcune “regole”.
Con riferimento alla celeberrima regola benedettina “ora et labora” sembra chiaro che questo dogma conciso salva
la necessità di praticare la vita attiva unitamente alla vita contemplativa.
Potrebbe essere interessante declinare una regola “analoga” per le coppie e così stilare e sintetizzare alcuni principi
che diventino una regola di vita per noi. Buttiamo là qualche esempio per provocare:
 Integrare la preghiera nel lavoro definendone le modalità ed agendo perché si possano applicare;
 Se siamo in difficoltà economiche chiedere alle coppie che fanno parte della nostra stessa regola;
 Se abbiamo delle tensioni lavorative (con colleghi, “capi”, clienti) definire il modo cristiano di affrontarle;
 Definire quali sono i cardini per fare bene e cristianamente il proprio lavoro;
 Stabilire il livello minimo di sostegno ad altre famiglie;
 Stabilire qual è il tenore di vita che dobbiamo acquisire in famiglia;
b) TESTI
I testi da dare ad ogni coppia per la lettura che trovate in formato pdf e che riguardano i tre incontri sono:
 Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 9-10.
 Tarchi P. – Nicolli S. (edd.), Famiglia e lavoro: quali vie di ri-conciliazione?, Cantagalli, Siena 2008, 63-74.
 Belletti F., Ripartire dalla famiglia. Ambito educativo e risorsa sociale, Paoline, Mi, 2010, 101-106.
(Sono parti di testi, più lunghi e completi, molto interessanti sul tema. Sono facilmente reperibili presso la libreria delle Paoline)
Vedi anche
Anfossi G. (ed.), Famiglia e lavoro (Atti del Convegno Nazionale CEI: "Famiglia e lavoro, oggi: un crocevia
pastorale e sociale" Roma 18 - 20 novembre 1994), Casale Monferrato, Piemme, 1995.
Pont. Cons. per la famiglia - Arcidiocesi di Milano, La famiglia: il lavoro e le festa, LEV, Città del Vat., 2011.
Cucchetti S., Precario è il mondo. Ripensare il lavoro a trent’anni da Laborem exercens, in La Rivista del
Clero Italiano, 5 (2011), 311-334.
Ghia L., Famiglia o lavoro? Famiglia e lavoro: un matrimonio possibile, Effatà, Cantalupa (To), 2002.
c) FILM
Può essere utile accompagnare il percorso con la visione di un film su cui sostare nella discussione. E’ chiaro che
il film vuole aprire un dialogo e non dare risposte definitive. Tra i tanti film sul rapporto famiglia e lavoro, questi
possono aprire il dibattito e aiutare a confrontare la nostra situazione, l’influenza sulla coppia, sulla famiglia e
scelte a cui siamo chiamati oggi. Buona visione!
“MI FIDO DI TE”
Regia: Massimo Venier, Italia, 2007.
Francesco ha appena perso la sua poltrona di manager ma, non avendo il coraggio di dirlo alla
moglie, esce di casa ogni mattina come per recarsi in ufficio. Alessandro è finito nelle mani degli
strozzini e vive di espedienti, sognando una vita regolare. Il caso li fa incontrare in un bar: è
l’inizio di un nuovo business, a base di truffe…
Recensione: http://www.familycinematv.it/node/662
“CUORI DI VETRO” (Not Easily Broken)
Regia: Bill Duke, USA, 2009, 100 minuti.
Dave e Clarice si sono giurati di restare per sempre l'uno accanto all'altro, ma la vita li divide. Il
lavoro di lei, l’amore di lui per i bambini e il rifiuto di lei di dargliene uno, la madre iperprotettiva e
ancora troppo legata al suo passato di lei, la gelosia, ... ma se l'amore è vero "i tre giri di corda"
fatti intorno ai due il giorno del matrimonio non si romperanno.
Vedi schede di lettura dei film nei materiali.
Ricordiamo anche il classico Family man (B. Ratner, Usa, 2000) come anche altri film interessanti e
capaci di provocare il dibattito: A tempo pieno (L. Cantet, Francia, 2001); In questo mondo libero (K.
Loach, Regno Unito, 2007); Three dollars (R. Connolly, Australia, 2005); Tra le nuvole (J. Reitman,
Usa, 2009); We want sex (N. Cole, Regno Unito, 2010).
Per l’incontro mondiale delle famiglie a Milano nel 2012 tra i materiali messi a disposizione troviamo
anche un percorso filmico (Filmfamily, quando il cinema incontra la famiglia) che indichiamo:
http://www.family2012.com/document.php?id=18218.
d) CELEBRAZIONE
 Adorazione e riscoperta battesimale: vedi testo allegato.