la parola del mese di giugno 2016

Transcript

la parola del mese di giugno 2016
Letture quotidiane – giugno 2016
LA PAROLA DEL MESE DI GIUGNO 2016
Testi quotidiani delle Sacre Scritture
secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica
con rito romano
***
Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere
scaricata liberamente.
L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!
Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla
mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.
Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks/
***
Pag. 1/123
Letture quotidiane – giugno 2016
1 giugno 2016 – Mercoledì
San Giustino (m)
9.a Tempo Ordinario - I
A te, Signore, alzo i miei occhi
Liturgia: 2Tm 1,1-3.6-12; Sal 122; Mc 12,18-27
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, Dio vivente, Padre che sei nei cieli, concedimi oggi una sobria
semplicità. Ricordami che non sarà l’intelligenza a mantenermi sul tuo
cammino, ma il sincero desiderio di conoscere la tua volontà.
Non lasciare che mi consumi troppo in ragionamenti umani; libera il mio
spirito, perché possa contemplare ciò che è essenziale per la mia salvezza:
l’amore di Dio e l’amore del prossimo.
Vieni, Spirito Santo, libera il mio cuore da questi ostacoli terreni!
ANTIFONA D'INGRESSO
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia, perché sono triste e angosciato; vedi
la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.
COLLETTA
O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di
salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore ...
PRIMA LETTURA (2Tm 1,1-3.6-12)
Ravviva il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della
vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e
pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura,
ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno.
Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle
mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di
carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che
sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in
base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è
stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la
manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha
fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo, per il quale io
Pag. 2/123
Letture quotidiane – giugno 2016
sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro.
È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti in chi
ho posto la mia fede e sono convinto che egli è capace di custodire fino a quel
giorno ciò che mi è stato affidato.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 122)
A te, Signore, alzo i miei occhi.
A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.
A te, Signore, alzo i miei occhi.
Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
A te, Signore, alzo i miei occhi.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 11,25)
Alleluia, alleluia.
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;
chiunque crede in me non morirà in eterno.
Alleluia.
VANGELO (Mc 12,18-27)
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è
risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto
che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello
prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette
fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il
secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei
sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla
risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e
sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non
conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti,
infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei
cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè,
nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi
Pag. 3/123
siete in grave errore».
Parola del Signore.
Letture quotidiane – giugno 2016
OMELIA
I sadducei, avversari della risurrezione, pongono volutamente una questione al
Maestro, partendo da una affermazione di Mosè circa la "legge del levirato". Se
un uomo moriva senza avere figli, il fratello doveva prenderne la moglie per
assicurare la discendenza. Ci fu un fratello che sposò la moglie del fratello,
morto e, per una successione di morti, questa donna passò secondo la legge, di
marito in marito. Il caso parlava da sé e la tesi della risurrezione era veramente
screditata e ridicola. La risposta di Gesù tende a far luce sul senso della vita
oltre la morte. Negare la risurrezione, sembra essere la conclusione a cui porta
la riflessione del Maestro, significa non conoscere Dio, né la sua potenza. La
chiave per la comprensione del passo evangelico è offerta nelle parole
conclusive: "Egli non è un Dio dei morti, ma dai vivi". La vita che Dio ha creato
non si accorda con lo svanire e il morire. Dio non congeda gli uomini dal suo
amore neppure dopo la morte. Proiettare nell'aldilà le condizioni della vita
terrena è solo un trascinare ancora i ben noti limiti della natura umana. A
queste condizioni la nostra vita futura sarebbe alquanto povera. Il paragone
con gli Angeli sta proprio a sottolineare invece l'idea della nuova creazione, che
viene realizzata dall'onnipotenza di Dio. "Quando risusciteranno dai morti,
infatti, non prenderanno moglie né mariti". "La fede cristiana insegna che la
morte corporale sarà vinta un giorno, quando l'onnipotenza e la misericordia
del Salvatore restituiranno all'uomo la salvezza perduta per la sua colpa",
(Gaudium et Spes). L'evangelista Marco ha sicuramente visto e compreso che
Gesù al di là della pretestuosa polemica, proietta sulle meschinità umane la sua
risurrezione, pertanto il progetto redentivo finale del Padre, realizzato e reso
visibile nel suo Figlio, sarà retaggio di tutti coloro che credono nel suo Amore,
conforme a quanto ci ha detto Gesù: "La vita eterna, o Padre, è credere in te e
in colui che tu hai mandato". (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Fiduciosi nella tua misericordia, Signore, ci accostiamo con doni al tuo santo
altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita
nuova. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio; tendi a me il tuo orecchio,
ascolta le mie parole.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che ci hai nutriti con il corpo e il sangue del tuo Figlio, guidaci con il
tuo Spirito perché non solo con le parole, ma con le opere e la vita possiamo
Pag. 4/123
Letture quotidiane – giugno 2016
renderti testimonianza e così entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro
Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Gesù, quanta voglia di sentire pronunciare dalle tue labbra queste parole: “Il
regno di Dio non è lontano da te!”.
Io ho paura di assomigliare ad Israele nei momenti più difficili, io erro per il
deserto e non sento la voce del mio pastore che mi chiama.
Ma tu mi segui sempre e il mio cuore muto capisce finalmente che tu mi ami.
Non so perché tu mi ami, ma il mio cuore sussulta alla tua presenza; questa
sera mi sento forte della certezza che tu sei davvero colui che tu dici di essere:
il Messia, colui che ci è stato promesso, il Figlio dell’Altissimo, vero Dio e vero
uomo.
Pag. 5/123
Letture quotidiane – giugno 2016
2 giugno 2016 – Giovedì
Santi Marcellino e Pietro (mf)
9.a Tempo Ordinario - I
Fammi conoscere, Signore, le tue vie
Liturgia: 2Tm 2,8-15; Sal 24; Mc 12,28b-34
PREGHIERA DEL MATTINO
O beata e santissima Trinità, plasma oggi il mio cuore perché diventi un cuore
nuovo, abbastanza grande per ricevere la tua comunione.
Sono pieno di buone intenzioni di amare il prossimo, ma mi riconosco
incapace di attuarle, se non ti amo.
Ti prego, prestami un po’ dell’amore spontaneo e gratuito che è necessario per
agire e fa’ che i miei sacrifici siano sacrifici viventi, non offerte bruciate.
ANTIFONA D'INGRESSO
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia, perché sono triste e angosciato; vedi
la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.
COLLETTA
O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di
salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore ...
PRIMA LETTURA (2Tm 2,8-15)
Ma la parola di Dio non è incatenata. Se moriamo con lui, con lui anche
vivremo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide,
come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene
come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli
che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo
Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: Se moriamo
con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo
rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
Richiama alla memoria queste cose, scongiurando davanti a Dio che si evitino
le vane discussioni, le quali non giovano a nulla se non alla rovina di chi le
ascolta. Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona degna, un lavoratore
che non deve vergognarsi e che dispensa rettamente la parola della verità.
Parola di Dio.
Pag. 6/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 24)
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
VANGELO (Mc 12,28b-34)
Non c’è altro comandamento più grande di questi.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il
primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico
Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua
anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo:
“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più
grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo
verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il
cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se
stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano
dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.
OMELIA
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con
Pag. 7/123
Letture quotidiane – giugno 2016
tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo
prossimo come te stesso". La risposta di Gesù conferisce al problema in
questione una nuova valutazione tramite il livellamento fra il primo
comandamento, sul quale era posta la domanda dello scriba e il secondo,
aggiunto da Gesù come equivalente. Amore verso Dio e verso il prossimo
hanno preso un'altra posizione per l'accostamento di due parole,
originariamente separate. Chi ama Dio secondo la volontà di Gesù non può
trascurare il prossimo. Chi vuole essere buono verso il prossimo, deve aderire
pienamente e completamente alla volontà di Dio. Noi non abbiamo altra
possibilità che servire questo mondo, annunciando che l'amore a Dio e l'amore
agli altri è la verità fondamentale, ed è la legge che ci salva perché ci rende
uomini reciprocamente accoglienti, sotto la benevolenza del Signore. Rifarsi
continuamente a questo essenziale è la nostra vera sapienza. Sarebbe
interessante domandarsi se, dinanzi alla proposta di Gesù, noi avremmo la
franca sicurezza dello scriba, che rispose di essere d'accordo col discorso di
Gesù. Dobbiamo essere coscienti che, se non si torna all'essenziale dell'amore
nella sua integrità, nella sua ambivalenza, nulla potrà salvare né noi né gli altri.
Amare vuol dire una sola cosa: espandersi nell'altro, consumarsi nella sua vita
e crescere in lui: sia che si ami Dio, sia che si ami il prossimo. Dio s'incarna in
ogni fratello e ogni fratello è l'immagine di Dio. L'amore di Dio da ali al mio.
L'amore al prossimo verifica il mio a Dio. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Fiduciosi nella tua misericordia, Signore, ci accostiamo con doni al tuo santo
altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita
nuova. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio; tendi a me il tuo orecchio,
ascolta le mie parole.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che ci hai nutriti con il corpo e il sangue del tuo Figlio, guidaci con il
tuo Spirito perché non solo con le parole, ma con le opere e la vita possiamo
renderti testimonianza e così entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro
Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Gesù, so che tu oggi mi hai chiesto: “Mi ami tu?”.
E io, ti ho amato con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima e con tutta la
mia mente?
Perdonami, Signore, di non averlo fatto, accoglimi fra le tue braccia e
concedimi la grazia di non tradirti più.
Pag. 8/123
Letture quotidiane – giugno 2016
3 giugno 2016 – Venerdì
San Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli)
Sacro Cuore di Gesù - P
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla
Liturgia: Ez 34,11-16; Sal 22; Rm 5,5b-11; Lc 15,3-7
PREGHIERA DEL MATTINO
Sacro Cuore di Gesù, guidaci, come buon pastore delle nostre anime, e
proteggici in questo giorno in cui proseguiamo il nostro cammino di vita.
Nutrici, nei tuoi pascoli, con la tua parola e con i tuoi sacramenti; fa’ che non ci
smarriamo lungo il tuo cammino dell’amore. Rendi salda la nostra coscienza
della compassione che nutri per la nostra fragilità, affinché il nostro cuore sia,
a sua volta, misericordioso nei confronti degli altri.
ANTIFONA D’INGRESSO
Di generazione in generazione durano i pensieri del suo Cuore, per salvare
dalla morte i suoi figli e nutrirli in tempo di fame.
COLLETTA
O Dio, pastore buono, che manifesti la tua onnipotenza nel perdono e nella
compassione, raduna i popoli dispersi nella notte che avvolge il mondo, e
ristorali al torrente della grazia che sgorga dal Cuore del tuo Figlio, perché sia
festa grande nell’assemblea dei santi sulla terra e nel cielo. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Ez 34,11-16)
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare.
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore Dio: “Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in
rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in
mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le
mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni
nuvolosi e di caligine.
Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella
loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi
abitati della regione.
Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si
adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del
Signore Dio.
Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita,
fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte;
Pag. 9/123
le pascerò con giustizia”.
Parola di Dio.
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 22)
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
Il mio calice trabocca.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
SECONDA LETTURA (Rm 5,5b-11)
Dio dimostra il suo amore verso di noi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli
empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso
di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per
mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio
per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati,
saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per
mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
Pag. 10/123
riconciliazione.
Parola di Dio.
Letture quotidiane – giugno 2016
CANTO AL VANGELO (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
VANGELO (Lc 15,3-7)
Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era
perduta.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se
ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in
cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli
amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia
pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più
che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Parola del Signore.
OMELIA
"Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini", così il nostro Redentore si
rivelava ad una sua devota ed innamorata, Santa Margherita Maria Alaquoque.
Oggi celebriamo quell'amore che è stato riversato nei nostri cuori, che ci ha
meritato la salvezza, che ci ha liberati dal male, ci ha riconciliati con il Padre, ci
ha fatto riscoprire la fraternità tra noi. L'evangelista Giovanni, che nell'Ultima
cena posò il suo capo sul petto del Signore, ebbe il privilegio di sentirne il
pulsare intenso mentre egli stava per celebrare la prima consacrazione e poi
iniziare la sua crudelissima passione. Maria di Màgdala sentì in lei i salutari
effetti di quell'amore, si sentì amata, perdonata e convertita, e con lei una
schiera di peccatori, di uomini e donne oppressi dal male fisico e spirituale. Chi
di noi non ha sentito con la gioia del perdono l'intensità di quell'amore? Chi
dopo una comunione eucaristica non si sentito amato, preso, coinvolto,
immerso in quel cuore? La Chiesa ha preso coscienza della perennità di
quell'amore, legato al memoriale della sua passione, morte e risurrezione,
legato alla fedeltà dei suoi, alla santità di tanti e tante, che lo hanno
testimoniato con il martirio e con l'eroicità della virtù cristiane. Siamo certi che
il cuore di Cristo pulsa ancora nel nostro mondo e non smette di amarci anche
quando abbiamo la triste impressione che alte barriere siano state erette tra
noi e Lui. Egli è venuto proprio per abbattere il muro di separazione che il
Pag. 11/123
Letture quotidiane – giugno 2016
peccato aveva innalzato. In quell'amore egli si rivela ai piccoli, da quell'amore
siamo guidati verso il vero bene, in quel cuore troviamo conforto quando siamo
affaticati ed oppressi, lì troviamo ristoro, lì pregustiamo i primi bagliori della
nostra finale risurrezione. È santa energia per noi, è la forza di Dio in noi per
portare i nostri pesi, per fare della fatica della nostra vita, l'offerta quotidiana
del nostro volontario tributo di gratitudine e di lode a Cristo e in Lui alla
Trinità beata. È un cuore aperto e radioso quello che Cristo ancora oggi ci si
mostra, è trafitto dal peccato, ma irradia ancora la sua grazia che ci santifica,
che ci purifica e ci rende santi. Oggi fissiamo quel cuore umano e divino, ci
immergiamo in esso e ci specchiamo in esso per sorbirne lo splendore, per
sintonizzarci con quei battiti, per fargli sentire la nostra infinita gratitudine
nello sforzo quotidiano di ripeterne le virtù e di imitarne l'intensità. (Padri
Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Guarda, o Padre, all’immensa carità del Cuore del tuo Figlio, perché la nostra
offerta sia a te gradita e ci ottenga il perdono di tutti i peccati. Per Cristo nostro
Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Rallegratevi con me, perché la mia pecora perduta è stata ritrovata”.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Questo sacramento del tuo amore, o Padre, ci attiri verso il Cristo tuo Figlio,
perché, animati dalla stessa carità, sappiamo riconoscerlo nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Dio, che “abita una luce inaccessibile”, parla nello stesso tempo all’uomo col
linguaggio di tutto il cosmo: “Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue
perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da
lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità”. Questa indiretta e
imperfetta conoscenza, opera dell’intelletto che cerca Dio per mezzo delle
creature attraverso il mondo visibile, non è ancora “visione del Padre”. “Dio
nessuno l’ha mai visto”, scrive san Giovanni per dar maggior rilievo alla verità,
secondo cui “proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha
rivelato”. Questa “rivelazione” manifesta Dio nell’insondabile mistero del suo
essere - uno e trino - circondato di “luce inaccessibile”. Mediante questa
“rivelazione” di Cristo, tuttavia, conosciamo Dio innanzitutto nel suo rapporto
di amore verso l’uomo: nella sua “filantropia”. È proprio qui che “le sue
perfezioni
invisibili”
diventano
in
modo
particolare
“visibili”,
incomparabilmente più visibili che attraverso tutte le altre “opere da lui
compiute”: esse diventano visibili in Cristo e per mezzo di Cristo, per il tramite
Pag. 12/123
Letture quotidiane – giugno 2016
delle sue azioni e parole e, infine, mediante la sua morte in croce e la sua
risurrezione.
In tal modo, in Cristo e mediante Cristo, diventa anche particolarmente visibile
Dio nella sua misericordia, cioè si mette in risalto quell’attributo della divinità,
che già l’Antico Testamento, valendosi di diversi concetti e termini, ha definito
“misericordia”. Cristo conferisce a tutta la tradizione veterotestamentaria della
misericordia divina un significato definitivo. Non soltanto parla di essa e la
spiega con l’uso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la
incarna e la personifica. Egli stesso è, in un certo senso, la misericordia. Per chi
la vede in lui - e in lui la trova - Dio diventa particolarmente “visibile” quale
Padre “ricco di misericordia”.
GIOVANNI PAOLO II, Dives in misericordia, 2
Pag. 13/123
Letture quotidiane – giugno 2016
4 giugno 2016 – Sabato
San Quirino vescovo
Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria - P
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore
Liturgia: Is 61,9-11; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 2,41-51
PREGHIERA DEL MATTINO
Uno solo è morto per miliardi e miliardi di uomini, uno solo ha purificato la
colpa universale. O Cristo, che io copra i tuoi piedi di baci, come la peccatrice
perdonata. Che io non dimentichi nessuno dei tuoi benefici: tu guarisci,
consoli, perdoni, circondi di amore e di tenerezza, allontani da noi i nostri
peccati, luce abbagliante, o risuscitato. Come ti renderò tutto il bene che mi hai
fatto, se non alzando le mani, dimenticando tutto ciò che non sia te, nella lode
della tua gloria?
ANTIFONA D’INGRESSO
In me ogni grazia di via e verità, in me ogni speranza di virtù e di vita.
COLLETTA
O Signore, Dio nostro, che nel cuore immacolato di Maria hai posto la dimora
del Verbo e il tempio dello Spirito Santo, donaci un cuore puro e docile, perché
sulla via dei tuoi comandamenti impariamo ad amarti sopra ogni cosa, sempre
attenti alle necessità dei fratelli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 61,9-11)
Gioisco pienamente nel Signore.
Dal libro del profeta Isaia.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal
Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello
della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna
di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa
germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la
lode davanti a tutte le genti.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (da 1Sam 2)
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore,
Pag. 14/123
Letture quotidiane – giugno 2016
la mia forza s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati. La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
CANTO AL VANGELO (cf. Lc 11,27)
Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria:
custodiva la parola di Dio, meditandola nel suo cuore.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2,41-51)
Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa.
Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù
rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che
egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a
cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca
di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li
ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per
la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto
questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro:
«Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del
Pag. 15/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre
custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Parola del Signore.
OMELIA
Si sa che il cervello serve a pensare; però, i pensieri sono localizzati nel cuore.
Se si chiede a qualcuno perché è triste, la risposta può essere: «Ho il cuore
pesante». Quando una coppia si separa, uno dei due, o anche tutti e due
possono dire: «Ho il cuore spezzato». Dopo una decisione presa in seguito a
matura riflessione, uno può dire: «Sento nel mio cuore che questo è giusto».
Ad uno che non riesce ad andare d’accordo con un altro, si dice spesso: «Abbi
cuore».
Così, anche la capacità di essere razionali è una funzione del pensiero, ma la
maggior parte della gente ne parla come se fosse opera del cuore. Si sente dire
tante volte: «Dal profondo del mio cuore sento che è giusto quello che faccio».
Maria era una donna che meditava nel suo cuore le grandi cose del Signore.
Con un cuore immacolato, concepì il Figlio di Dio. Fu obbediente alla Parola di
Dio. Con amore materno, nutrì Gesù. Con la meraviglia di un discepolo, ascoltò
le sue parole, osservò i suoi atti e conservò tutte queste cose nel suo cuore.
Coloro che seguono Gesù hanno Maria come esempio. Anche quando non
capiscono esattamente che cosa Dio vuole, entrano nella esperienza di Maria,
sapendo che più tardi la verità verrà rivelata nella sua pienezza. Confidano
sempre che l’alleanza d’amore con Dio non verrà meno. Di fronte alla morte,
rimangono saldi nella speranza della risurrezione.
I molteplici eventi della vita sono conservati nel cuore. Queste memorie fanno
da maestre per progredire nella vita e sono una raccolta di ricordi di ciò che
Dio continua a fare per coloro che gli sono fedeli.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Guarda con bontà, o Padre, i doni che ti presentiamo nel ricordo della Vergine
Maria, e fa’ che sul suo esempio custodiamo e meditiamo sempre nel cuore i
tesori di grazia del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Maria custodiva in sé tutte queste cose, e le meditava nel suo cuore.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che nel ricordo della gloriosa Vergine Maria, Madre di Cristo tuo
Figlio, ci hai reso partecipi della tua redenzione, fa’ che sperimentiamo la
pienezza dei tuoi benefici e comunichiamo sempre più profondamente al
mistero della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Pag. 16/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DELLA SERA
Padre di Gesù, tu hai voluto che il tuo Figlio Unigenito nascesse dalla Vergine
Maria. L’hai preparata per questo compito speciale avvolgendola della tua
grazia. Ella ha imparato dai grandi eventi della vita del Figlio suo e ha
conservato queste cose nel suo cuore. Donaci un cuore come quello di Maria.
Rendici obbedienti alla tua parola. Riempici del tuo Spirito che ci renda
bramosi di fare la tua volontà. Te lo chiediamo per il Signore nostro Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Pag. 17/123
Letture quotidiane – giugno 2016
5 giugno 2016 – Domenica
San Bonifacio (m)
10.a Tempo Ordinario - II
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato
Liturgia: 1Re 17,17-24; Sal 29; Gal 1,11-19; Lc 7,11-17
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù Cristo, luce vera, all’inizio di questo nuovo giorno ti chiediamo di
illuminare i nostri cuori, in modo che sappiamo accogliere la tua misericordia
verso noi tutti e, docili alla tua chiamata, ci mettiamo con gioia - come Maria
tua madre e l’apostolo Matteo - al servizio del tuo progetto di salvezza. Tu che
regni nei secoli dei secoli. Amen.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 17,17-24)
Tuo figlio vive.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il figlio della padrona di casa la vedova di Sarepta di Sidone, si
ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei
disse a Elia: «Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per
rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?».
Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza
superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore,
mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle
morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore,
mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo».
Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e
quegli riprese a vivere. Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla
stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio
vive». La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la
parola del Signore nella tua bocca è verità».
Parola di Dio.
Pag. 18/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 29)
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!».
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
SECONDA LETTURA (Gal 1,11-19)
Si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo
alle genti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati
Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello
umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per
rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel
giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo,
superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali,
accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua
grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in
mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a
Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e
poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non
Giacomo, il fratello del Signore.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Pag. 19/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
VANGELO (Lc 7,11-17)
Ragazzo, dico a te, alzati!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano
i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un
morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era
con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non
piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi
disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a
parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è
sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione
circostante.
Parola del Signore.
OMELIA
Una madre rimasta vedova è in pianto; sta accompagnando il suo unico figlio
alla tomba. Nel suo sconsolato dolore alle porte della città, mentre si snoda il
corteo funebre, ha la fortuna di incontrare Gesù. La donna di cui si parla nel
libro dei Re, vive con il profeta Elìa la stessa esperienza. Per la preghiera del
Profeta le viene restituito vivo il suo bambino ed esclama: «Ora so veramente
che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità». Il
dolore umano non lascia indifferente Gesù; Egli ne farà esperienza ed è venuto
a sanare le nostre ferite causate dal peccato. Egli vede la scena e ne resta
turbato, patisce insieme, condivide il dolore e compie il miracolo: il bambino
viene restituito alla madre vivo. Il pianto umano giunge fino al cuore di Dio e
diventa preghiera se non sfocia tristemente nella disperazione. Una scena
quella evangelica, che assume un più vasto significato se si pensa a quanto
ininterrottamente avviene nella nostra chiesa mediante i sacramenti, in modo
speciale con il santo Battesimo e ancor più con il sacramento della
Riconciliazione. Anche noi, figli di Dio nella chiesa, morti al peccato, siamo
restituiti vivi per l'interiore purificazione che lo Spirito opera in noi. È il
mirabile perpetuo effetto della nostra partecipazione personale e comunitaria
alla morte e risurrezione di Cristo, nostro Redentore. Esperienza questa che
l'apostolo Paolo ha sperimentato nella sua persona: egli anche nella lettura di
oggi ricorda che Dio lo scelse fin dal seno di sua madre e lo chiamò con la sua
Pag. 20/123
Letture quotidiane – giugno 2016
grazia, si compiacque di rivelare in lui il Figlio suo perché lo annunciasse alle
genti. La potenza di Dio è sempre al servizio della sua misericordia, perché è la
potenza dell'amore. Dio interviene con amore potente nella vita dei singoli e
mostra la sua benevolenza verso il suo popolo. Riconosciamo così che Dio
visita il suo popolo, vive accanto a noi: è vicino a ciascuno con amore di Padre,
incessantemente. Ravviva la sua presenza proprio quando le sua creatura
sperimenta il dolore e si trova dinanzi alla prova suprema della morte. La fede
e la fiducia alimentano la nostra speranza. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Io dico a te, alzati!, disse il Signore. Il morto si levò ed egli lo diede alla madre.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
nostro Signore.
MEDITAZIONE
Non è perché aveva bisogno del nostro servizio che il Padre ci ha comandato di
seguire il Verbo, ma per procurare a noi stessi la salvezza. Poiché seguire il
Salvatore significa essere partecipi della salvezza, come seguire la luce significa
essere partecipi della luce. Non sono gli uomini che fanno risplendere la luce,
ma sono loro ad essere illuminati e resi splendenti da essa. Lungi dal recare
qualcosa alla luce, sono loro a beneficiarne e ad esserne illuminati. Così è del
servizio reso a Dio: a Dio non porta nulla, poiché egli non ha bisogno del
servizio degli uomini. Ma a coloro che lo servono e che lo seguono Dio procura
la vita, l’incorruttibilità e la gloria eterna. Se Dio sollecita il servizio degli
uomini è per potere, lui che è buono e misericordioso, accordare i suoi benefici
a coloro che perseverano nel suo servizio. Poiché, se Dio non ha bisogno di
nulla, l’uomo, invece, ha bisogno della comunione di Dio. La gloria dell’uomo è
di perseverare nel servizio di Dio. È il motivo per cui il Signore disse ai suoi
apostoli: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Egli indicava con ciò
che non erano loro che lo glorificavano seguendolo, ma che essi erano da lui
glorificati per aver seguito il Figlio di Dio...
Dio concede infatti i suoi benefici a coloro che lo servono perché lo servono.
Ma non riceve da loro nessun beneficio, poiché è perfetto e senza alcun
bisogno. Egli li chiama perché li ama.
SANT’IRENEO DI LIONE
Pag. 21/123
Letture quotidiane – giugno 2016
6 giugno 2016 – Lunedì
San Norberto (mf)
10.a Tempo Ordinario - II
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra
Liturgia: 1Re 17,1-6; Sal 120; Mt 5,1-12a
PREGHIERA DEL MATTINO
Tu mi hai riconfortato in tutte le mie prove, Signore, e il “tuo sangue, carità
inestinguibile”, mi ha sempre fortificato. Quando le sofferenze abbondavano, la
tua forza non mi è mai mancata. Se la tua assenza mi ha fatto versare lacrime
nel silenzio di questa terribile solitudine interiore, so comunque che nella
paura di quella notte mi stringevi più forte, nell’oscurità. Fa’ che, a mia volta,
forte di quest’abbraccio di fuoco, io consoli quelli che sono stretti dalla morsa
delle prove umane e spirituali.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 17,1-6)
Elia stava alla presenza del Signore, Dio d’Israele.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad,
disse ad Acab: “Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in
questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io”.
A lui fu rivolta questa parola del Signore: “Vattene di qui, dirigiti verso oriente;
nasconditi presso il torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. Berrai dal
torrente e i corvi per mio comando ti porteranno da mangiare”.
Egli partì e fece secondo la parola del Signore; andò a stabilirsi accanto al
torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. I corvi gli portavano pane e carne
al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 120)
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Alzo gli occhi verso i monti:
Pag. 22/123
Letture quotidiane – giugno 2016
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d’Israele.
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
CANTO AL VANGELO (cf. Mt 5,12)
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,1-12a)
Beati i poveri in spirito.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si
avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così
Pag. 23/123
Letture quotidiane – giugno 2016
infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”.
Parola del Signore.
OMELIA
Essere "beati", felici di una felicità piena e duratura è la naturale aspirazione
dell'uomo, già durante la sua esperienza terrena. Fu illuso da satana quando
con la disobbedienza ebbe a credere di poter diventare come Dio. Si illude
ancora quando ritiene di poter ottenere piacere e gioia andando contro la
volontà divina realizzando progetti propri. Rischia ancora le più amare
delusioni quando spera di poter conseguire la piena beatitudine in questo
mondo. Ecco perché Gesù oggi ci proietta verso una dimensione ultraterrena,
verso la méta ultima e finale, verso il Regno a cui siamo chiamati dalla bontà
del Signore. La vita nel tempo ci occorre per allenare il nostro spirito ai valori
autentici che Cristo ci propone. Le beatitudini, accolte nella fede, ci risuonano
nel cuore come la via sicura per raggiungere la patria celeste. I poveri in
spirito, gli afflitti, i miti sono coloro che nella semplicità e nella purezza della
vita sanno accogliere e gustare i veri beni di Dio, ponendoli al disopra di ogni
altra aspirazione. Essi anelano alla giustizia e la testimoniano con la vita.
Sperimentano la misericordia divina nella gratuità e allo stesso modo la
donano ai fratelli, diventano così operatori di pace. Sono puri nel cuore e
l'occhio della loro anima è aperto alla visione di Dio che inibita e dimora in
essi. Anche se perseguitati, anzi, proprio perché perseguitati, hanno la certezza
di essere accolti con Cristo nel suo regno di amore e di pace.
L'immedesimazione con Cristo, martire e vittima di espiazione per noi, li
riempie del migliore gaudio nelle certezza di poter essere partecipi della sua
stessa gloria. Vengono così descritte le sublimi virtù dei santi e dei martiri della
chiesa, vengono enumerati i migliori ideali di cui Cristo ha adornato la sua
sposa, ci viene indicata la via aurea alla santità e i percorsi del regno. Il nostro
mondo fa molta fatica a comprendere le beatitudini del Vangelo, risuonano
perfino assurdi rispetto ai canoni di cui l'uomo si è dotato. Se provassimo a
scrivere le beatitudini del mondo di oggi ci troveremo a invertire letteralmente
quelle proclamate da Cristo e ciò nonostante che appaia evidente che, mentre
quelle evangeliche conducono davvero alla pienezza della gioia, quelle del
mondo inesorabilmente deludono e ingannano. Entrano in gioco il tempo e
l'eternità, il tutto e subito e l'attesa nella fede di un mondo diverso e migliore;
s'intrecciano ancora la visione umana della gioia e la proposta divina della
felicità senza fine e ancora il calcolo umano e la visione dei valori visti con
l'occhio della fede. Fin quando restiamo proni sulla terra e non alziamo gli
occhi verso l'alto ogni nostra ricerca di benessere e di gioia è purtroppo
destinata a naufragare sul nascere. È triste poi costatare che l'ansia non si
smorza e le brame crescono a dismisura e la morsa dell'angoscia ci opprime e
tutto ciò mentre Cristo seguita a ripeterci la via del vero bene. (Padri
Silvestrini)
Pag. 24/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Tutto ciò che comunica la vera felicità non deriva dallo spirito del mondo.
Concedimi, Signore, la forza di rinunciare infine a tutti questi insulsi inganni.
Mio Dio, che mi insegni le beatitudini, inscrivile nel profondo della mia vita.
Venga il tempo in cui il mio cuore sarà povero, puro, umile e dolce, pacifico e
pieno di gioia anche nelle calunnie a causa del tuo nome. Così, come il
Poverello d’Assisi, conoscerò la gioia perfetta.
Pag. 25/123
Letture quotidiane – giugno 2016
7 giugno 2016 – Martedì
San Roberto vescovo
10.a Tempo Ordinario - II
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto
Liturgia: 1Re 17,7-16; Sal 4; Mt 5,13-16
PREGHIERA DEL MATTINO
Tu mi hai creato perché, seguendo l’esempio della Vergine benedetta fra tutte
le donne, io dicessi sempre sì, con un atteggiamento di obbedienza dettato
dall’amore per te, perché nel tuo Figlio, l’Amen purissimo, io diventassi forte.
Mi inchino alla tua legge d’amore, assistito dal soffio del tuo Spirito, il
Consolatore, che ha posto in me la sua dimora. Come rinnegarti? O diletto, che
ti affidi interamente al tuo umile servo! Mi darai anche oggi gioia e coraggio.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 17,7-16)
La farina della giara non meno venne secondo la parola del Signore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il torrente [nei cui pressi Elìa si era nascosto] si seccò, perché
non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a
Sarèpta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si
alzò e andò a Sarèpta.
Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La
chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un
pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla
di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora
raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la
mangeremo e poi moriremo». Elìa le disse: «Non temere; va’ a fare come hai
detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne
preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La
farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno
in cui i! l Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Pag. 26/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Quella andò e fece come aveva detto Elìa; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei
per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non
diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elìa.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 4)
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Fino a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore,
amerete cose vane e cercherete la menzogna?
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
Tremate e più non peccate,
nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore.
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
CANTO AL VANGELO (Mt 5,16)
Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,13-16)
Voi siete la luce del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se
il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che
ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la
vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano
gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore.
Pag. 27/123
Letture quotidiane – giugno 2016
OMELIA
I sapori e la luminosità della vita dipendono dalla ricchezza o dalla povertà dei
nostri ideali e delle nostre azioni. Capita di frequente di sperimentare in prima
persona o di sentir parlare di una vita insipida, di un cammino al buio, di
disorientamenti e di smarrimenti. Gesù cala la missione dei suoi discepoli in
questa difficile situazione umana e affida loro il compito di essere sale e luce
del mondo. La testimonianza della fede nei valori umani e trascendenti, la
gioiosa scoperta della Verità, che s'identifica con la conoscenza del Cristo e del
suo vangelo, l'orientamento sicuro verso una meta finale possono far riscoprire
all'uomo le realtà e i valori essenziali della vita e far recuperare quell'interiore
libertà che è già inizio di salvezza. Tutto ciò non può avvenire con un semplice
annuncio verbale. Occorre che ci sia la forza dell'esempio e uno stile di vita
informato sul Vangelo. E' così che il cristiano diventa sale e luce, è così che la
Chiesa adempie concretamente la sua missione salvifica, che è opera di Cristo,
ma che affidata ai suoi seguaci. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Non ne posso più di essere insulso, di essere un figlio fangoso della terra, di
essere pallido come una luce che si sta spegnendo, mentre dovunque e sempre
mi si ripete: Dov’è il tuo Dio? Oppure: Facci provare la felicità! Perdonami,
Signore, se il mio sale è insipido e il mio amore sbiadito. Riaccendimi della tua
fiamma, affinché tu risplenda nella mia misera vita. Le mie labbra gridino: solo
l’Amore può salvarci! Troppi valori di quaggiù sono falsi. Ho bisogno del tuo
cuore, luogo di pace.
Pag. 28/123
Letture quotidiane – giugno 2016
8 giugno 2016 – Mercoledì
San Medardo vescovo
10.a Tempo Ordinario - II
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio
Liturgia: 1Re 18,20-39; Sal 15; Mt 5,17-19
PREGHIERA DEL MATTINO
L’antica legge è stata scritta sulla dura pietra dal dito di Dio. La nuova legge è
stata tracciata nella mobile sabbia dal dito di Gesù, misericordia del Padre,
quando la prima legge condannava la donna adultera. E non è in lettere di
pietra che tu hai infuso in noi il tuo Spirito Santo, ma l’hai deposto in lettere di
fuoco che gemeranno tutt’oggi verso il Padre. In nostro nome, con o senza di
noi, tanto egli ci ama. Sii benedetto, Signore, per un tale peso di gloria nei
nostri vasi di terra.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 18,20-39)
Questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte
Carmelo. Elìa si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da
una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite
lui!». Il popolo non gli rispose nulla.
Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore,
mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due
giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza
appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza
appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome
del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose:
«La proposta è buona!».
Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché
voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il
fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e
Pag. 29/123
Letture quotidiane – giugno 2016
invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal,
rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a
saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto.
Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran
voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si
sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume,
con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli
ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi
fu né voce né risposta né un segno d’attenzione.
Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a
lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. Elìa prese dodici pietre,
secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta
questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un
altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della
capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose
sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele
sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!».
Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero
per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si
riempì d’acqua.
Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e disse:
«Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in
Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola.
Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei
Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere,
prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la
faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 15)
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Pag. 30/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
CANTO AL VANGELO (Sal 24,4)
Alleluia, alleluia.
Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,17-19)
Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno
compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un
solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri
a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li
osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore.
OMELIA
"Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto
per abolire, ma per dare compimento". San Paolo in una delle sue lettere
aggiunge: "compimento della legge è l'amore". Poi, per farci meglio
comprendere come sia avvenuto il compimento lo stesso apostolo afferma: "la
legge dello Spirito, che dá vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del
peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne
la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in
una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato
il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che
non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito". È evidente
l'alternativa: o camminare secondo la carne o lasciarsi guidare dallo Spirito. È
la via nuova tracciata da Cristo, che incarnandosi in Maria per opera dello
Spirito Santo, ha assunto ed elevato la nostra natura umana, imprimendo in
essa il sigillo della divinità. La legge calata nella carnalità dell'uomo era solo
causa di peccato e ne definiva l'entità. Ora santificati in Cristo, irrorati dallo
Pag. 31/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Spirito, siamo capaci di comprendere la legge non più come capestro che
schiavizza, ma come luce e lampada ai nostri passi. Solo nell'Amore siamo
capaci di convincerci che quanto il buon Dio ci comanda è la cosa migliore che
si possa pensare per noi. Ecco perché Gesù, pur rinnovando la legge, facendola
diventare il comandamento nuovo, asserisce: "In verità vi dico: finché non
siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla
legge, senza che tutto sia compiuto". Egli stesso, nella sua persona, nella sua
missione, nella sua morte e risurrezione, sarà il compimento della legge. Lo
dichiarerà esplicitamente dall'alto della croce, prime di esalare l'ultimo
respiro: "Tutto è compiuto". In quel compiuto Egli ha poi inserito tutti noi, la
sua Chiesa, sparsa nel mondo, dandoci il mandato di amare Dio con tutto il
nostro cuore, con tutta la nostra mente e con tutte le nostre forze e il nostro
prossimo come noi stessi. Così la legge, che all'inizio era solo causa di morte
spirituale, non viene abolita, ma completata nell'amore a Dio e al prossimo e
diventa così strumento di santificazione e via di salvezza. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Da una colonna di nubi, tu parlavi a Mosè. E questa sera mi ricordo che tu mi
hai parlato all’alba nelle tenebre come nella sua ammirabile luce, tu mi hai
parlato ad ogni ora del giorno, in ogni attimo della mia vita, tu mi hai parlato
come alla fanciulla del Cantico. Ma spesso non sono stato là dove tu mi
aspettavi: ero altrove.
Perdonami di essere così poco invaghito di un innamorato così paziente, così
pronto a offrirsi senza aspettarsi nulla in cambio.
Pag. 32/123
Letture quotidiane – giugno 2016
9 giugno 2016 – Giovedì
San Efrem (mf)
10.a Tempo Ordinario - II
A te la lode, o Dio, in Sion
Liturgia: 1Re 18,41-46; Sal 64; Mt 5,20-26
PREGHIERA DEL MATTINO
Mio Dio, io ti chiamo. Vieni! Trasfigura questo giorno che comincia. Il mondo
sia trasformato, pieno della tua gloria e della tua dolce pace, per l’azione dello
Spirito consolatore. Nessun uomo, specchio della tua gloria creato a tua
somiglianza, rimanga estraneo a questo nuovo giorno, incredulo di fronte a
tante promesse. O tu che parli agli uomini, e arrivi fino alle giunture delle ossa,
fino al midollo di quelli che ti socchiudono la loro vita come gli occhi che si
risvegliano alla luce, risplendi, “brilla nelle tenebre”.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 18,41-46)
Elìa pregò e il cielo diede la pioggia.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Elìa disse Acab: «Va’ a mangiare e a bere, perché c’è già il
rumore della pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere.
Elìa salì sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le
ginocchia. Quindi disse al suo servo: «Sali, presto, guarda in direzione del
mare». Quegli salì, guardò e disse: «Non c’è nulla!». Elìa disse: «Tornaci
ancora per sette volte». La settima volta riferì: «Ecco, una nuvola, piccola come
una mano d’uomo, sale dal mare». Elìa gli disse: «Va’ a dire ad Acab: “Attacca i
cavalli e scendi, perché non ti trattenga la pioggia!”».
D’un tratto il cielo si oscurò per le nubi e per il vento, e vi fu una grande
pioggia. Acab montò sul carro e se ne andò a Izreèl. La mano del Signore fu
sopra Elìa, che si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab finché giunse a Izreèl.
Parola di Dio.
Pag. 33/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 64)
A te la lode, o Dio, in Sion.
Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.
A te la lode, o Dio, in Sion.
Così prepari la terra:
ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
A te la lode, o Dio, in Sion.
Coroni l’anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
A te la lode, o Dio, in Sion.
CANTO AL VANGELO (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,20-26)
Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia
non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”,
dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al
fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu
venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai
pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
Pag. 34/123
Letture quotidiane – giugno 2016
OMELIA
"Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei,
non entrerete nel regno dei cieli". È Gesù che ci parla. La giustizia degli scribi e
dei farisei si adorna di formalismi esteriori, di personali interpretazioni e di
ipocrisia. Più volte il Signore si è scagliato contro di loro denunciando le loro
falsità. Non è quella la giustizia che egli vuole e propone. La vera giustizia, che
riguarda innanzi tutto il nostro rapporto con Dio, deve invece sgorgare dal
cuore illuminato dallo Spirito, deve nascere dall'amore che favorisce una
adesione libera e gioiosa ai comandi del Signore. La stessa interpretazione
della scrittura sacra, prima manipolata ad uso e consumo degli stessi
interpreti, ora deve essere letta e praticata alla luce di Dio e con la forza della
sua grazia. Dal modo diverso di leggere la Parola scaturisce poi un modo
diverso di viverla. Nasce così la coerenza, la fedeltà, le delicatezza di coscienza,
che rende consapevoli del bene vero e ci avverte degli eventuali errori. Il
superamento della legge avviene in Cristo, e in noi, cristiani, con una vera e
propria illuminazione dello Spirito. Dinanzi al sacrificio, all'offerta da
presentare a Dio, emerge più che mai il bisogno della migliore sintonia e
concordia con lo stesso Signore e con tutti quelli che condividono con noi gli
stessi doni e concelebrano la stesso rito. Non è pensabile di potersi accostare a
Dio senza stare in comunione intima di amore con Lui, è ancora impossibile
condividere la stessa mensa celeste senza nutrire amore verso i fratelli. "Se
dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono". Nessuna offerta
può essere gradita a Dio se non è accompagnata dall'amore. Se dovessimo
prendere sul serio, come dovremmo, questo ammonimento, dovrebbe
interrompere molte delle nostre celebrazioni per dare tempo e modo di
riconciliarsi con i fratelli, prima di celebrare i divini misteri. Già nell'Antico
Testamento leggiamo il rifiuto da parte del Signore di sacrifici solo esteriori e
formali: "Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho
detto: Ecco, io vengo, poiché di me sta scritto nel rotolo del libro, per fare, o
Dio, la tua volontà". Fare la volontà di Dio è la vera giustizia. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
Pag. 35/123
nostro Signore.
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DELLA SERA
Mio Dio! Mio Dio! Vieni in mio aiuto, tu il longanime che usa misericordia
senza fine. Togli la vergogna dalla terra. Togli il mio peccato. Ho fatto piangere
i miei fratelli, “soffrire la tua immagine”. Purifica la sozzura delle nostre labbra,
estrai la radice amara dei cuori, quando scoppia la collera. Sui nostri volti ci sia
il riflesso di Cristo. Lavami e sarò puro, dimentica le mie colpe e sarò più
bianco della neve sull’Hermon, da cui scende la benedizione.
Pag. 36/123
Letture quotidiane – giugno 2016
10 giugno 2016 – Venerdì
Santa Diana
10.a Tempo Ordinario - II
Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto
Liturgia: 1Re 19,9a.11-16; Sal 26; Mt 5,27-32
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, sento l’alba arrivare. Avrò paura in anticipo del carico di pena, del
corteo così conosciuto di dolori e di lotte? Piego la schiena fino a terra, ma è
per ricevere la tua benedizione, l’ondata di grazia delle tue mani, il dono di
forza e di gioia. Bacio la terra e tendo le braccia verso il tuo volto splendente di
luce. Camminerò sapendoti in me, che mi circondi tutt’intorno, ovunque. Di
che cosa avrò paura? Tu risplendi, “tesoro della luce”.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della
mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano
e cadono.
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 19,9a.11-16)
Fermati sul monte alla presenza del Signore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, [Elia, giunto al monte di Dio, l’Oreb,] entrò in una caverna per
passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore: “Esci e fermati
sul monte alla presenza del Signore”.
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare
i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il
terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro
di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si
fermò all’ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: “Che cosa fai qui, Elia?”. Egli
rispose: “Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti
hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso
di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita”.
Il Signore gli disse: “Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco;
giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi,
Pag. 37/123
Letture quotidiane – giugno 2016
come re su Israele e ungerai Eliseo figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta
al tuo posto”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)
Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbia pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
“Cercate il mio volto!”.
Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto.
CANTO AL VANGELO (Fil 2,15-16)
Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,27-32)
Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: Non
commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per
desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti
conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo
venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo,
tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi
dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima,
la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio”.
Parola del Signore.
Pag. 38/123
Letture quotidiane – giugno 2016
OMELIA
Già guardare una donna con desiderio significa commettere adulterio con lei. Il
peccato, come le opere di bene, provengono dalle nostre interiori convinzioni,
dall'orientamento che abbiano impresso nel nostro cuore. L'azione che ne
segue è solo l'esteriore manifestazione di ciò che prima è maturato dentro di
noi. I nostri occhi, definiti la finestra dell'anima, ci trasferiscono immagini e
causano sensazioni che, se non filtrate dalla nostra coscienza, che deve operare
la selezione, ci spingono all'azione cattiva, non conforme alla risposta di amore
divino. Ecco perché il Signore arriva a dirci che se il nostro occhio ci è motivo
di scandalo, dobbiamo essere pronti anche a cavarlo pur di entrare nel regno
dei cieli. L'inquinamento dell'anima è un fatto molto più debilitante della
perdita di un nostro organo fisico come il nostro occhio o la nostra mano.
Siamo così sollecitati a considerare con la migliore attenzione i valori del
nostro corpo, pur meritevoli di attenzioni e di cure, e quelli dello spirito, che
dobbiamo conservare integro per la vita eterna. Viene da pensare che ai nostri
giorni talvolta sono più affollati gli ambulatori dei medici che non i
confessionali e le chiese. Spesso capita di vedere gente che si affanna più per la
dimora terrena che non per quelle definitiva e celeste. Soffriamo momenti di
confusione e di capovolgimenti di valori. Ciò anche perché il nostro sguardo,
non è più assuefatto a svolgere con sapienza la dovuta introspezione
dell'anima. C'è troppo chiasso intorno e la fretta morde il nostro incedere nel
mondo. Riflettere, meditare, esaminarsi interiormente è virtù di pochi. Forse
anche per questo il discorso sulla fedeltà coniugale per molti, come ai tempi di
Cristo, non è più un valore. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome,
Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci
guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo
nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Questa sera si alzano le ombre. Io torno a te. Ti ho lasciato? Ritorno con il cuore
serrato. Perché la terra si riempie di crimini, di adulteri di ogni tipo? O Padre, com’è
bello posare sul tuo seno la colpa del tuo popolo, la mia: “Non scacciare il tuo servo
con collera”. Perdona, fremi ancora nel tuo cuore. Guarda il sangue di tuo Figlio
Gesù Cristo che brucia le nostre colpe. Così mi addormenterò in pace, deponendo
nelle tue braccia le sorti del mondo.
Pag. 39/123
Letture quotidiane – giugno 2016
11 giugno 2016 – Sabato
San Barnaba (m)
10.a Tempo Ordinario - P
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore
Liturgia: At 11,21b-26; 13,1-3; Sal 97; Mt 10,7-13
PREGHIERA DEL MATTINO
Uno solo è morto per miliardi e miliardi di uomini, uno solo ha purificato la
colpa universale. O Cristo, che io copra i tuoi piedi di baci, come la peccatrice
perdonata. Che io non dimentichi nessuno dei tuoi benefici: tu guarisci,
consoli, perdoni, circondi di amore e di tenerezza, allontani da noi i nostri
peccati, luce abbagliante, o risuscitato. Come ti renderò tutto il bene che mi hai
fatto, se non alzando le mani, dimenticando tutto ciò che non sia te, nella lode
della tua gloria?
ANTIFONA D’INGRESSO
Beato il santo che oggi festeggiamo: egli meritò di essere annoverato tra gli
apostoli; era un uomo virtuoso, pieno di fede e di Spirito Santo.
COLLETTA
O Padre, che hai scelto san Barnaba pieno di fede e di Spirito Santo, per
convertire i popoli pagani, fa’ che sia sempre annunciato fedelmente, con la
parola e con le opere, il Vangelo di Cristo, che egli testimoniò con coraggio
apostolico. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (At 11,21b-26; 13,1-3)
Era uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, in Antiòchia, un grande numero credette e si convertì al
Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e
mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a
restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno
di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse
ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono
molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati
cristiani.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto
Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e
Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo
Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li
Pag. 40/123
Letture quotidiane – giugno 2016
ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li
congedarono.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 97)
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
CANTO AL VANGELO (Fil 2,15-16)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Alleluia.
VANGELO (Mt 10,7-13)
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Strada facendo, predicate, dicendo
che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i
lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da
viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al
suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia
degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il
Pag. 41/123
Letture quotidiane – giugno 2016
saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne
è degna, la vostra pace ritorni a voi”.
Parola del Signore.
OMELIA
"Predicate che il Regno di Dio è vicino". Gli Apostoli, oggi è la volta di Barnaba,
fedele collaboratore di Paolo, adempiono la loro missione, guidati e sorretti
dallo Spirito Santo. Il loro compito è quello di dare al mondo un annuncio di
salvezza che hanno ricevuto a loro volta e che, se accolto, sortirà effetti
prodigiosi nella vita degli uomini: gli infermi, i malati di lebbra sono guariti, i
morti risuscitano, i demoni sono allontanati. Sono in sintesi enunciati gli effetti
della grazia divina, che fa di ogni uomo una creatura nuova. E' necessario che
tale annuncio sia dato nell'assoluta gratuità, sia perché è dono di Dio e non
degli uomini, sia perché risulti che sgorga dall'amore e non possa essere in
nessun modo barattato con il denaro. L'operaio deve andare sgombro di ogni
umana sicurezza perché egli deve riporre la sua fiducia solo in Colui che lo ha
inviato. Non può fare affidamento neanche sulla certezza che quanto egli
predica sia effettivamente accolto. Anzi, l'apostolo sa bene che andrà incontro
all'odio e alle persecuzioni. La storia della Chiesa è ricca di esempi di
annunciatori eroici e di martiri in una catena ininterrotta fino ai nostri giorni.
Ogni cristiano, per vocazione, deve diventare un fedele testimone di Cristo e
ciò anche quando il mondo ci ostacola e ci contraddice. Forse proprio allora
siamo particolarmente amati e sostenuti dalla grazia. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Benedici e santifica, o Dio, questa offerta sacrificale, e accendi in noi la stessa
fiamma di carità, che mosse san Barnaba a portare alle genti l'annunzio del
Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
"Predicate che il regno dei cieli è vicino. Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date".
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che nel glorioso ricordo dell'apostolo Barnaba ci hai dato il pegno
della vita eterna, fa' che un giorno contempliamo nello splendore della liturgia
celeste il mistero che abbiamo celebrato nella fede. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Padre di Gesù, tu hai voluto che il tuo Figlio Unigenito nascesse dalla Vergine
Maria. L’hai preparata per questo compito speciale avvolgendola della tua
grazia. Ella ha imparato dai grandi eventi della vita del Figlio suo e ha
conservato queste cose nel suo cuore. Donaci un cuore come quello di Maria.
Pag. 42/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Rendici obbedienti alla tua parola. Riempici del tuo Spirito che ci renda
bramosi di fare la tua volontà. Te lo chiediamo per il Signore nostro Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Pag. 43/123
Letture quotidiane – giugno 2016
12 giugno 2016 – Domenica
San Guido
11.a Tempo Ordinario - III
Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato
Liturgia: 2Sam 12,7-10.13; Sal 31; Gal 2,16.19-21; Lc 7,36 - 8,3
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, dammi la ricchezza di amore di questa donna peccatrice, dammi la
sua capacità di dono e di servizio. Dammi l’umiltà di continuare a riconoscere
la grandezza del tuo perdono e la forza di chi sa di doverne ogni momento
rinnovare l’esperienza.
Fa’, o Signore, che ognuno di noi che, consapevolmente o no, ti cerca con cuore
sincero possa come la peccatrice ascoltare la tua voce dirgli: “La tua fede ti ha
salvata: va’ in pace!”.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Sam 12,7-10.13)
Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore,
Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho
dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo
padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco,
io vi aggiungerei anche altro.
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai
suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l’Ittita, hai preso in moglie la moglie
sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.
Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai
disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l’Ittita”.
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a
Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai».
Parola di Dio.
Pag. 44/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 31)
Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.
Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: “Confesserò al Signore le mie iniquità”
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.
Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!
Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
SECONDA LETTURA (Gal 2,16.19-21)
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati
Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge, ma
soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in
Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della
Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E
questa vita che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha
amato e ha consegnato se stesso per me.
Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla
Legge, Cristo è morto invano.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (1Gv 4,10b)
Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Alleluia.
VANGELO (Lc 7,36 - 8,3)
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella
Pag. 45/123
Letture quotidiane – giugno 2016
casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella
città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo;
stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime,
poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un
profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una
peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’
pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento
denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a
tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo
sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono
entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha
bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai
dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i
piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di
profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha
molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali
cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma
egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la
buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che
erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata
Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza,
amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro
beni.
Parola del Signore
OMELIA
Il messaggio che ci viene dalla liturgia della Parola di oggi è molto importante
per tutti e in particolare per chi detiene il potere con quale è tentato di
giustificare tutte le sue scelte, anche quelle contro ogni logica e moralità.
Davide, nella prima lettura, ha commesso adulterio, ha ucciso il marito della
donna sedotta e l'ha presa come moglie. Dio ordina al profeta Nàtan di recarsi
da lui: gli narra il fatto ipotetico di una grave ingiustizia subita da un povero da
parte di un prepotente. Davide freme di rabbia e dice con forza: Chi è
quell'uomo che ha fatto questo? Merita la morte! Natan gli dice: Tu sei
quell'uomo! E gli svela quello che avrebbe voluto tener nascosto. Davide
risponde con il pentimento, immortalato nel salmo 50. Anche il brano del
vangelo ci riporta allo stesso messaggio. E' peccatrice la donna, è vero... ma il
fariseo non è innocente... Dinanzi ai pensieri di giudizio e di condanna di
Pag. 46/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Simone, il fariseo, nei confronti di una donna peccatrice prostrata ai piedi del
Maestro, mentre bagna di lacrime i suoi piedi, li asciuga con i capelli, li bacia e
li cosparge di profumo, Gesù pone una questione: Simone, ti sembra che si
mostri più riconoscente: colui che ha avuto il condono di cinquecento denari, o
colui a cui ne sono stati condonati solo cinquanta? La risposta di Simone è
ovvia: Chi è stato maggiormente beneficato... E Gesù, pendendo le difesa della
donna, gli svela come anche lui è debitore, è peccatore... Non è giusto quindi
infierire contro chi ha mancato di più, ma comportarsi come il Signore che
perdona entrambi suscitando nei loro cuori sentimenti di gratitudine. Tutto
questo però è frutto della fede viva nella salvezza donataci dalla misericordia di
Dio più che guadagnata dalle nostre buone opere, come ci insegna la seconda
lettura. Qualche anno addietro andava di moda una canzone che diceva: La
verità ti fa male... lo so... Ci sarebbe bisogno di tanti Natan che abbiano il
coraggio di dirci la verità circa la nostra vita... Purtroppo molte volte la verità
genera nemici... allora si preferisce tacere e magari adulare... e questo anche
contro l'ordine di Gesù che esorta alla correzione. La correzione produce
sofferenza sul momento, poi però porta gioia... L'esempio di Davide e dei Santi
ci aiuti ad accogliere con umiltà la parola di correzione, da chiunque venga.
(Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”, disse il
Signore della donna peccatrice.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Chi parla così? La sposa. E quale sposa? L’anima assetata di Dio. E a chi parla?
Al suo Dio. Non si potrebbero trovare nomi più teneri per esprimere la
tenerezza reciproca di Dio e dell’anima, che quelli di Sposo e sposa. Tutto è
loro in comune, non posseggono nulla di proprio, né da parte. Unica è la loro
eredità, una sola è anche la carne che essi costituiscono insieme, come dice la
Scrittura.
Se dunque la parola amore si addice specialmente e in particolar modo allo
Sposo, non è senza buone ragioni che si dà il nome di sposa all’anima che ama.
La prova che ella ama, è quella che chiede a Dio un bacio. Ella non desidera né
Pag. 47/123
Letture quotidiane – giugno 2016
la libertà, né una ricompensa, né un’eredità, e neppure un insegnamento, ma
un bacio, come una casta sposa, spinta da un santo amore e incapace di
nascondere la fiamma di cui arde...
Sì, il suo amore è casto poiché ella desidera solamente colui che ama, e non
qualcosa che gli appartiene.
Il suo amore è santo, poiché ella non ama con il pesante desiderio della carne,
ma nella purezza liberatrice dello spirito.
Il suo amore è ardente, poiché, inebriata di questo stesso amore, ella dimentica
la grandezza di colui che ama. Non è infatti lui, dice Dio, che con uno sguardo
fa tremare la terra? Ed è a lui che ella domanda un bacio. Non è ubriaca? Sì è...
ubriaca d’amore per il suo Dio.
Oh, che forza nell’amore! Oh, che fiducia e che libertà nello Spirito! Come
dimostrare più chiaramente che l’amore perfetto bandisce la paura?
Fratelli, la ragione per cui si ama Dio, il motivo dell’amore di Dio, è Dio stesso.
E la misura di questo amore è di amarlo senza misura.
SAN BERNARDO
Pag. 48/123
Letture quotidiane – giugno 2016
13 giugno 2016 – Lunedì
San Antonio di Padova (m)
11.a Tempo Ordinario - III
Sii attento, Signore, al mio lamento
Liturgia: 1Re 21,1b-16; Sal 5; Mt 5,38-42
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu non sei venuto per abolire ma per portare a compimento. Il Dio dei
nostri padri ci ha educati per secoli, insegnandoci a non vendicarci
rispondendo al male con un male più grande. Ma alla fine di questo tempo, tu
vuoi insegnarci a sopprimere il male prendendolo su noi stessi, come tu stesso
hai fatto, rispondendo al male con il bene, per mezzo di un eccesso di bene che
aspira il male e lo trasforma. Benedici, Signore, coloro che sono eccessivi nel
bene, affinché il loro atteggiamento cambi il cuore di quelli che li circondano e
ci ricordi le esigenze del tuo Vangelo.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 21,1b-16)
Nabot venne lapidato e morì.
Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna che era a Izreèl, vicino al
palazzo di Acab, re di Samarìa. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; ne
farò un orto, perché è confinante con la mia casa. Al suo posto ti darò una
vigna migliore di quella, oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo
che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei
miei padri».
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot
di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l’eredità dei miei padri!». Si
coricò sul letto, voltò la faccia da un lato e non mangiò niente. Entrò da lui la
moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il tuo animo è tanto amareggiato
e perché non vuoi mangiare?». Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl:
“Cèdimi la tua vigna per denaro, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna” ed egli
mi ha risposto: “Non cederò la mia vigna!”». Allora sua moglie Gezabèle gli
Pag. 49/123
Letture quotidiane – giugno 2016
disse: «Tu eserciti così la potestà regale su Israele? Àlzati, mangia e il tuo cuore
gioisca. Te la farò avere io la vigna di Nabot di Izreèl!».
Ella scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le
spedì agli anziani e ai notabili della città, che abitavano vicino a Nabot. Nelle
lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot alla testa del popolo. Di
fronte a lui fate sedere due uomini perversi, i quali l’accusino: “Hai maledetto
Dio e il re!”. Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua
città, fecero come aveva ordinato loro Gezabèle, ossia come era scritto nelle
lettere che aveva loro spedito. Bandirono un digiuno e fecero sedere Nabot alla
testa del popolo. Giunsero i due uomini perversi, che si sedettero di fronte a
lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha
maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo lapidarono ed egli
morì. Quindi mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot è stato lapidato ed è
morto».
Appena Gezabèle sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad
Acab: «Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato
di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più, è morto». Quando
sentì che Nabot era morto, Acab si alzò per scendere nella vigna di Nabot di
Izreèl a prenderne possesso.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 5)
Sii attento, Signore, al mio lamento.
Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Sii attento alla voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.
Sii attento, Signore, al mio lamento.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Sii attento, Signore, al mio lamento.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Sii attento, Signore, al mio lamento.
CANTO AL VANGELO (Sal 118)
Alleluia, alleluia.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Pag. 50/123
Alleluia.
Letture quotidiane – giugno 2016
VANGELO (Mt 5,38-42)
Io vi dico di non opporvi al malvagio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi
dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia
destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la
tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Parola del Signore.
OMELIA
La «legge del taglione», occhio per occhio, dente per dente, era ed è ancora una
norma basilare di giustizia che stabilisce una equa proporzione tra l'entità
dell'offesa e la risposta di chi la subisce. Una norma di giustizia che esclude
però ogni principio di perdono e di amore fraterno, Cristo, che è venuto non ad
abolire, ma a dare compimento, scandisce il principio nuovo che sgorga dalla
sua persona e dal suo annuncio di misericordia. «Ma io vi dico di non opporvi
al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra».
È un corollario alla legge dell'amore, una logica conseguenza derivante dal
fatto che Dio ci ha amati per primo e Cristo è venuto tra noi non per giudicare
il mondo, ma perché il mondo si salvi. La gratuità dell'amore divino, riversato
su di noi mentre eravamo suoi nemici a causa del peccato, deve indurci a non
opporci al malvagio che trama contro di noi e ad essere disposti anche a
porgere l'altra guancia quando qualcuno ci percuote. Se non avessimo
l'esempio luminoso di Cristo che nella sua passione subisce come un agnello
docile e mansueto le torture di ogni genere che gli vengono inflitte e che
risponde con il perdono alla crudele crocifissione, potremmo pensare ad una
esagerazione e ritenere impraticabile la sua proposta. Invece egli ci dice:
«Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi». È quel «come» che ci mette in
crisi; dobbiamo amare e perdonare come ha fatto Gesù con noi. Fortunati noi
che abbiamo la certezza nella fede non solo di dover amore a Dio e al prossimo,
ma di essere noi amati da lui: «Come il Padre ha amato me, così io ho amato
voi» e poi aggiunge «Rimanete nel mio amore». Ecco dunque la felice realtà
che rende possibile quella apparente arrendevolezza, che diventa il motivo
della nostra vittoria. È nata così la teologia della non violenza, che ha
affascinato i grandi personaggi della storia e ha formato la schiera dei santi.
L'unica violenza che è consentita a noi cristiani è quella dell'amore portata fino
all'eroismo. Dobbiamo però fare i conti con la nostra povertà, dobbiamo per
questo talvolta subire l'ingiustizia degli uomini perché trionfi quella di Dio.
Pag. 51/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Non siamo ancora riusciti a far nascere nel nostro mondo la civiltà dell'amore e
le vittime della violenza scatenano ancora dentro di noi le peggiori reazioni.
Dobbiamo volgere ancora lo sguardo a Colui che hanno trafitto e allora le
trafitture che la vita ci riserva potranno diventare i segni visibili della nostra
vittoria. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Insegnaci, Signore, l’autentica non-violenza del Vangelo, che è violenza
dell’amore. Fa’ che arrestiamo il male e facciamo violenza prendendolo su di
noi stessi, come una spugna che assorbe l’acqua; che fermiamo la scalata del
male per mezzo dello sbarramento della nostra offerta. Come lo schiaffo
ricevuto da Gesù. E come la sua domanda, che è un modo di porgere l’altra
guancia, cioè di risvegliare ciò che vi è di buono nell’altro: “Perché mi
colpisci?”. Perciò non vi è altra risposta che la nostra compassione.
Pag. 52/123
Letture quotidiane – giugno 2016
14 giugno 2016 – Martedì
San Eliseo
11.a Tempo Ordinario - III
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato
Liturgia: 1Re 21,17-29; Sal 50; Mt 5,43-48
PREGHIERA DEL MATTINO
“Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Che
perfezione ti aspetti da noi, Signore, quale impossibile santità esigi dai tuoi
discepoli, poveri peccatori? Se è vero che la perfezione non è di questo mondo,
tu ci chiedi anche di testimoniare la realtà del mondo che verrà, di anticiparla.
E se ciò è impossibile per le nostre povere forze, noi sappiamo che tutto è
possibile per Dio. Quando sei tu che ami in noi, non può essere che di un
amore perfetto.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 21,17-29)
Hai fatto peccare Israele.
Dal primo libro dei Re
[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta:
«Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella
vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo:
“Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice
il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno
anche il tuo sangue”».
Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse:
«Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del
Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò
ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la
casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa,
perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle
parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”.
Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti
Pag. 53/123
Letture quotidiane – giugno 2016
moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come
Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini,
seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva
scacciato davanti agli Israeliti.
Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo
corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è
umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la
sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la
vita di suo figlio».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.
CANTO AL VANGELO (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,43-48)
Amate i vostri nemici.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai
il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e
Pag. 54/123
Letture quotidiane – giugno 2016
pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è
nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e
sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno
così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa
fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore.
OMELIA
Amare coloro che ci amano è facile, gratificante ed istintivo. Amare i nemici e
addirittura pregare per i nostri persecutori è eroico e impossibile alle sole forze
umane. Ci appare evidente un progetto divino, annesso alla redenzione di
Cristo: egli vuole non solo colmarci del suo amore e farci sentire dentro la
veemenza della divina misericordia, ma desidera ancora che la violenza, le
divisioni, le lotte cessino definitivamente tra gli uomini. Gesù ci dice: «Vi lascio
la pace, vi do la mia pace. Non come la dá il mondo, io la do a voi. Non sia
turbato il vostro cuore e non abbia timore». La pace di Cristo è frutto del
perdono da lui meritato per tutti noi sulla croce con tutta la sua passione. Ecco
il meraviglioso intreccio: al peccato Dio ha risposto con la sua misericordia,
alla violenza assurda degli uomini Cristo ha risposto con il suo perdono, ai suoi
crudeli crocifissori Cristo ha risposto pregando per loro, al tentativo insane di
dare la morte al Signore, egli ha risposto con la sua gloriosa risurrezione. Sono
questi i percorsi della pace, percorsi ardui, ma che ci rendono realmente figli
dell'unico Dio e fratelli dell'unico Padre. Soltanto se intimamente uniti a Cristo
e certi del suo amore possiamo come lui donarlo ai nostri fratelli, senza
distinzione di razza o di religione o di censo o di cultura. L'amore non ha
confini, di sua natura a tutti e ovunque si diffonde. È l'arma del cristiano che
gli consente di conseguire le più grandi vittorie, è il modo migliore per fermare
i volenti, per disarmare i guerrieri, per stabilire la pace. Dentro le nostre
chiese, dentro i nostri confessionali dovrebbe in modo privilegiato regnare
quell'amore. Prima di pretendere che i cuori degli uomini siano aperte a Cristo,
bisogna verificare se le porte delle nostre chiese sono davvero spalancate a
tutti. I cuori dei pastori e dei ministri del perdono dovrebbero essere ricolmi
dell'amore di Cristo e pronti ad accogliere come lui ha fatto durante tutta la sua
vite terrena.. Costatiamo con sgomento che talvolta i lontani a fatica e
boccheggiando arrivano alle porte delle nostre chiese o al genuflessorio dei
nostri confessionali e trovano porte chiuse e confessori che li respingono. Non
ci è lecito tradire così il mandato che abbiamo ricevuto. Forse siamo ancora in
troppi a prediligere la fredda applicazione della legge e dei canoni, creando
nuove e più penose forme di schiavitù, che far sperimentare la gioia del
perdono e della piena riconciliazione con Dio. Pare di vedere che intorno alla
misericordia, nei confini del perdono, sono stati eretti steccati e muri talvolta
Pag. 55/123
Letture quotidiane – giugno 2016
invalicabili. Sappiamo che non è questo il comando del Signore. (Padri
Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Concedici di provare non solo l’accondiscendenza, ma un vero amore per tutti i
nostri nemici. Noi ti preghiamo in particolare per i prigionieri, per quelli che
vengono torturati a causa della loro fede, affinché trovino in sé i sentimenti che
erano in Cristo. Perché possano dire: “Padre, perdona loro, perché non sanno
quello che fanno”. Perché preghino per la salvezza di quelli che fanno loro
tanto male e non si sostituiscano mai a te che sei il solo giudice, che ripaga
ciascuno secondo le proprie azioni.
Pag. 56/123
Letture quotidiane – giugno 2016
15 giugno 2016 – Mercoledì
Santa Germana
11.a Tempo Ordinario - III
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore
Liturgia: 2Re 2,1.6-14; Sal 30; Mt 6,1-6.16-18
PREGHIERA DEL MATTINO
Mio Dio, fa’ che la mia vita interiore sia veramente interiore, in modo da
nutrire efficacemente la mia vita esteriore, e che sia serbato il segreto dei nostri
scambi affinché i rapporti con i miei fratelli guadagnino in profondità. Che io
non cerchi la preghiera se non per parlarti ed ascoltarti; il digiuno se non per
offrirti la mia fame di te, e l’elemosina se non per raggiungere te nei poveri.
Come un profumo evapora quando il suo flacone è aperto, così la densità della
vita interiore scompare quando essa si trova esposta agli sguardi.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 2,1.6-14)
Apparve un carro di fuoco ed Elia salì verso il cielo.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elìa,
questi partì da Gàlgala con Elisèo. [Giunti a Gerico,] Elìa disse ad Elisèo:
«Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Egli rispose: «Per la
vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E procedettero insieme.
Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a
distanza; loro due si fermarono al Giordano. Elìa prese il suo mantello,
l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono
sull’asciutto. Appena furono passati, Elìa disse a Elisèo: «Domanda che cosa io
debba fare per te, prima che sia portato via da te». Elisèo rispose: «Due terzi
del tuo spirito siano in me». Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile! Sia
per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà».
Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e
cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elìa salì nel turbine verso il cielo.
Elisèo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi
Pag. 57/123
Letture quotidiane – giugno 2016
destrieri!». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due
pezzi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elìa, e tornò indietro,
fermandosi sulla riva del Giordano. Prese il mantello, che era caduto a Elìa, e
percosse le acque, dicendo: «Dov’è il Signore, Dio di Elìa?». Quando anch’egli
ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Elisèo le attraversò.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la
vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non
c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai
l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua
elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli
Pag. 58/123
Letture quotidiane – giugno 2016
angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu
preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono
un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la
testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre
tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
OMELIA
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere
ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli». Viviamo tempi in cui la spettacolarizzazione in tutte le sue
forme spinge tutti a far mostra di se per cercare il consenso e l'ammirazione
degli altri. I nuovi strumenti di comunicazione rendono relativamente facile
apparire, farsi conoscere, carpire notorietà e plausi. Anche nel nostro vivere
quotidiano siamo tentati di vincere le nostre sfide familiari cercando tutti i
modi per prevalere e goderci i nostri veri o presunti successi personali. Agire
nel segreto, nel nascondimento pensando a dare gloria solo a Dio per
attenderci da lui una ricompensa infinitamente superiore ad ogni nostra attesa,
è virtù di pochi. Occorre la fede, la retta intenzione, la speranza nei beni futuri
per smettere di cercare la fama e la ricompensa degli uomini. È anche vero che
noi siamo interiormente così strutturati da non poter far a meno di umane e
legittime gratificazioni: essere contenti e soddisfatti di ciò che facciamo ogni
giorno, può essere un valido aiuto per perseverare nel bene e seguitare ad
amarlo con la migliore intensità. Al contrario le delusioni ci opprimono, le
disapprovazioni ci mortificano, l'insuccesso spegne in noi la voglia di
proseguire. Dobbiamo però chiederci dove e da chi possiamo e dobbiamo
attenderci tutto ciò. Dagli uomini o da Dio? Il plauso degli uomini ci può
soddisfare per un istante, la fama ci esalta, ma è fugace, la ricompensa che
possiamo trarne è poca cosa. Dio ci premia colmandoci di bene e il suo premio
dura per l'eternità. Ecco perché il nostro dono, il nostro digiuno, le nostre
preghiere, devono avere sempre la caratteristica della gratuità e il primo
destinatario deve essere Lui, il Signore a cui dobbiamo onore e gloria. «A che ci
giova guadagnate tutto il mondo se poi perdiamo la nostra anima?». San Paolo
ci esorta: «Guardate alle cose di lassù e non a quelle della terra» e lo stesso
Signore ci ripete: «accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né
ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano». (Padri
Silvestrini)
Pag. 59/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Ti preghiamo per i poveri umiliati da quella forma di carità esteriore che non è
amore. Ti preghiamo per i piccoli scandalizzati da un culto solo esteriore, e che
non sono nutriti da nessuna interiorità, neppure dal silenzio nel quale si libera
il segreto del cuore.
Insegnaci ad essere veri, Signore, in tutte le cose, ed a discernere ciò che
appartiene al Santo dei santi del tempio del nostro essere, e ciò che deve uscire
per l’edificazione del tuo corpo.
Pag. 60/123
Letture quotidiane – giugno 2016
16 giugno 2016 – Giovedì
San Aureliano
11.a Tempo Ordinario - III
Gioite, giusti, nel Signore
Liturgia: Sir 48,1-14; Sal 96; Mt 6,7-15
PREGHIERA DEL MATTINO
Della preghiera ebraica degli orfani tu hai fatto la preghiera dei figli che hanno
ricevuto lo spirito di adozione che ci spinge a dire: “Abbà, Padre”. Padre
nostro, tutta la preghiera è in queste parole, se possiamo, per tua grazia,
pronunciarle in verità. Eccoci figli totalmente fiduciosi nella bontà senza limiti,
nell’onnipotenza dell’amore di colui che ci ha dimostrato, dandoci suo Figlio,
di essere Padre, nostro Padre, il nostro unico Padre che non può dare se non
cose buone ai suoi figli.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 48,1-14)
Elia fu assunto in un turbine di fuoco ed Eliseo fu ripieno del suo spirito.
Dal libro del Siracide
Sorse Elìa profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Egli
fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi. Per la parola del
Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi! E chi può vantarsi di esserti
uguale? Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte e dagl’inferi, per la parola
dell’Altissimo; tu hai fatto precipitare re nella perdizione e uomini gloriosi dal
loro letto e hai annientato il loro potere. Tu sul Sinai hai ascoltato parole di
rimprovero, sull’Oreb sentenze di condanna. Hai unto re per la vendetta e
profeti come tuoi successori. Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un
carro di cavalli di fuoco; tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore del padre verso il
figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe. Beati coloro che ti hanno visto e si sono
addormentati nell’amore, perché è certo che anche noi vivremo ma dopo la
morte la nostra fama non perdurerà.
Pag. 61/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Appena Elìa fu avvolto dal turbine, Elisèo fu ripieno del suo spirito; nei suoi
giorni non tremò davanti a nessun principe e nessuno riuscì a dominarlo. Nulla
fu troppo grande per lui, e nel sepolcro il suo corpo profetizzò. Nella sua vita
compì prodigi, e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 96)
Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
Gioite, giusti, nel Signore.
Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.
Gioite, giusti, nel Signore.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Gioite, giusti, nel Signore.
Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
Gioite, giusti, nel Signore.
CANTO AL VANGELO (Rm 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.
VANGELO (Mt 6,7-15)
Voi dunque pregate così.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati
a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di
quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
Pag. 62/123
Letture quotidiane – giugno 2016
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli
perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre
vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
OMELIA
Talvolta nei nostri rapporti umani siamo convinti di poter ottenere quanto
desideriamo dal nostro interlocutore ricorrendo alla forza delle nostre parole e
qualche volta si riesce a sortire l'effetto desiderato. Ne erano convinti più di noi
i pagani che, anche nell'invocare i loro idoli si profondevano in lunghi e
pressanti monologhi, convinti di strappare così i favori di cui avevano bisogno.
Non può essere questo il modo per il cristiano che prega; il suo personale
interlocutore è Dio stesso che scruta i cuori e vede i nostri pensieri anche più
segreti con assoluta limpidezza. Non potranno certamente essere le parole a
convincerlo ad aiutarci, ma tutto sgorga, come un effluvio spontaneo, dal suo
amore di Padre, dalla sua onnipotenza e dal suo irrefrenabile desiderio di darci
tutto quanto ci occorre per salvarci e per vivere la nostra esperienza terrena.
«Egli sa, prima ancora che gliele chiediamo di cosa abbiamo bisogno». Ecco
allora l'insegnamento di Gesù, che si rivela per noi maestro di preghiera. «Voi
dunque pregate così». Ci detta poi la più sublime preghiera che mai si potesse
pensare, il Padre nostro. Facendoci invocare Dio con il nome di Padre ci dice
subito che la preghiera s'incarna nell'amore, quello infinito ed eterno
dell'Onnipotente, e quello dell'orante. Ci sollecita poi ad affermare il primato
assoluto che gli spetta per cui chiediamo che il suo nome sia santificato, che il
suo regno venga in noi e la sua santissima volontà si compia. Nella seconda
parte chiediamo anche per noi, per le nostre necessità quotidiane, chiediamo il
pane per noi e per tutti. Esprimiamo poi l'urgenza della sua misericordia
riconoscendoci peccatori, esprimendo nel contempo il nostro impegno di usare
la stessa bontà verso coloro che in qualsiasi modo ci hanno offeso. È ancora
l'amore che deve trionfare sempre. L'ultima richiesta riguarda quella santa
energia interiore che ci rende forti e saldi nel bene e capaci di respingere ogni
male dalla nostra vita. Pregando come Gesù ci ha insegnato vediamo
rinvigorita la nostra fede nelle verità fondamentali che professiamo, ribadiamo
i nostri impegni e le nostre promesse di credenti e nel contempo presentiamo
Pag. 63/123
Letture quotidiane – giugno 2016
al nostro Padre celeste il miglior programma di vita possibile a ciascuno di noi.
Per questo la preghiera di Gesù è diventata il modello di ogni preghiera e non
solo nell'ambito cristiano. La sua universalità la tiene aperta ad ogni credente,
qualunque sia lo specifico della propria fede. È davvero la preghiera ecumenica
per eccellenza. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Sii benedetto, Signore, tu che hai purificato la casa di tuo Padre per farne una
casa di preghiera. L’amore di questa casa invisibile diventi il nostro tormento,
il suo zelo ci divori. Che possiamo dire come Davide: “Non mi riposerò fino a
quando non abbia costruito una casa al Signore”. Non avremo riposo umano
finché non avremo fatto del nostro cuore una casa in cui il Signore venga a
stabilirsi con un dialogo intimo e costante, come la lode che non cessava mai
nel tempio.
Pag. 64/123
Letture quotidiane – giugno 2016
17 giugno 2016 – Venerdì
San Gregorio Barbarigo
11.a Tempo Ordinario - III
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza
Liturgia: 2Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23
PREGHIERA DEL MATTINO
Concedici, Signore, di discernere i veri valori, i veri tesori, la sola ricchezza che
non si acquista se non nella povertà secondo lo Spirito, che ci colma dei beni
del mondo che verrà. Concedici di vedere con uno sguardo limpido che tutto
ciò che facciamo, pensiamo o diciamo trova un’eco nel cielo. Concedici di
essere folli per essere saggi, di dare senza tenere conto i beni della terra, per
ricevere in eredità la vita eterna. Nessuna avarizia materiale o spirituale
offuschi la nostra percezione di questo ammirevole scambio.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 11,1-4.9-18.20)
Unsero Ioas e acclamarono: Viva il re!
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse
a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e
sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re
destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo
nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di
lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese.
Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii
e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse
con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò
loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il
sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio
il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il
sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti
al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l’arma
Pag. 65/123
Letture quotidiane – giugno 2016
in pugno, si disposero dall’angolo destro del tempio fino all’angolo sinistro,
lungo l’altare e l’edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il
figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo
unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!».
Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo
nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna
secondo l’usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto
il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e
gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle
centinaia, preposti all’esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque
la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia
uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la
reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
Ioiadà concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il
popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra
entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e
le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il
sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore.
Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era
stata uccisa con la spada nella reggia.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 131)
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».
Pag. 66/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
CANTO AL VANGELO (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO (Mt 6,19-23)
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e
dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove
né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano.
Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo
corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà
tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la
tenebra!».
Parola del Signore.
OMELIA
Con orrore ascoltiamo quanto ci narra la prima lettura. Atalìa, madre del re
deceduto, Azaria, per assicurarsi il regno, fa uccidere tutti i possibili
pretendenti, tutta la famiglia regale. A sua insaputa, viene salvato però un figlio
del re di due anni che viene tenuto nascosto. Quando egli raggiunse il settimo
anno, per opera di sommo sacerdote Ioiàda, viene fatta giustizia. Jòas viene
acclamato re e Atalìa, uccisa fuori del tempio. Sono vicende umane che si
ripetono nella storia delle Nazioni in cui l'ambizione del comando e del potere,
della ricchezza, con la sete di felicità e di successo perverte l'animo umano,
spingendolo a esecrandi misfatti. Gli ammonimenti che ci vengono dal brano
del vangelo potremmo vederli sulla stessa linea. Anche Gesù mette in guardia
dal pericolo delle ricchezze. Sono beni effimeri che ci possono essere rubati da
un momento all'altro. Non costituiscono la vera felicità dell'uomo che è altrove,
nella umile obbedienza alla volontà del Signore. Non le porteremo con noi... Ci
invita a procurarci quei tesori di grazia che nessuno potrà mai rubarci, se nel
nostro cuore ci sono sincerità e rettitudine. E' dal cuore che escono fuori tutti i
cattivi pensieri e indegne intenzioni. La limpidezza dello sguardo denota anche
la rettitudine delle intenzioni. Quando entra dentro di noi il peccato, lo
sguardo si fa oscuro, torbido... Suona dentro di noi come un campanello di
allarme che ci mette in guardia contro deviazioni e ingiustizie. Allora
dovremmo seguire il consiglio che San Benedetto, seduto a cena, suggeriva al
monaco che gli reggeva il lume, agitato da pensieri di superbia: "Segna il tuo
Pag. 67/123
Letture quotidiane – giugno 2016
cuore, fratello, segna il tuo cuore! Non è retto quello che tu pensi!" Quante
volte i nostri pensieri, le nostre intenzioni, le nostre azioni... sono contro la
verità, benché avvolti da un manto di perbenismo. Ci liberi il Signore da tante
doppiezze; ci doni la forza della sincerità del "sì, sì" e del "no, no"! (Padri
Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, tu che hai ricoperto Salomone di ogni sorta di beni, perché non aveva
desiderato nient’altro che il bene della tua casa, concedici di rinunciare ai
nostri interessi per cercare il bene dei nostri fratelli e la tua maggior gloria.
Concedici anche di rinunciare alla nostra consolazione spirituale, alle nostre
abitudini di pietà, ogni volta che la carità lo esige, poiché essa sola è la nostra
regola di vita, essa sola illumina i nostri pensieri e le nostre azioni e ci
stabilisce nella verità, poiché in te amore e verità si incontrano.
Pag. 68/123
Letture quotidiane – giugno 2016
18 giugno 2016 – Sabato
Santa Marina
11.a Tempo Ordinario - III
La bontà del Signore dura in eterno
Liturgia: 2Cron 24,17-25; Sal 88; Mt 6,24-34
PREGHIERA DEL MATTINO
Liberaci, Signore, da quei divoratori di energie spirituali che sono la
preoccupazione e l’inquietudine. Tu ci vuoi liberi come gli uccelli del cielo.
Seguendo te, noi camminiamo già nell’ambiente divino che non obbedisce alle
leggi della terra. Come ti prendi cura degli animali, così la tua Provvidenza
sovviene ai bisogni di coloro che vivono in te. Liberaci dalla preoccupazione,
come da un peccato contro la fiducia, come da una mancanza di fede in tutte le
sue promesse. Fa’ che ci rendiamo conto di quanto valiamo ai tuoi occhi.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e
poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con
la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle
intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Cr 24,17-25)
Avete ucciso Zaccarìa tra il santuario e l’altare.
Dal secondo libro delle Cronache
Dopo la morte di Ioiadà, i comandanti di Giuda andarono a prostrarsi davanti
al re, che allora diede loro ascolto. Costoro trascurarono il tempio del Signore,
Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa l’ira
di Dio fu su Giuda e su Gerusalemme. Il Signore mandò loro profeti perché li
facessero ritornare a lui. Questi testimoniavano contro di loro, ma non furono
ascoltati.
Allora lo spirito di Dio investì Zaccarìa, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò
in mezzo al popolo e disse: «Dice Dio: “Perché trasgredite i comandi del
Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore,
anch’egli vi abbandona”». Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo
lapidarono nel cortile del tempio del Signore. Il re Ioas non si ricordò del
favore fattogli da Ioiadà, padre di Zaccarìa, ma ne uccise il figlio, che morendo
disse: «Il Signore veda e ne chieda conto!».
All’inizio dell’anno successivo salì contro Ioas l’esercito degli Aramei. Essi
Pag. 69/123
Letture quotidiane – giugno 2016
vennero in Giuda e a Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i
comandanti e inviarono l’intero bottino al re di Damasco. L’esercito degli
Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un
grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore, Dio dei loro
padri. Essi fecero giustizia di Ioas. Quando furono partiti, lasciandolo
gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui, perché
aveva versato il sangue del figlio del sacerdote Ioiadà, e lo uccisero nel suo
letto. Così egli morì e lo seppellirono nella Città di Davide, ma non nei sepolcri
dei re.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 88)
La bontà del Signore dura in eterno.
Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono.
La bontà del Signore dura in eterno.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo.
La bontà del Signore dura in eterno.
Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi.
La bontà del Signore dura in eterno.
Punirò con la verga la loro ribellione
e con flagelli la loro colpa.
Ma non annullerò il mio amore
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
La bontà del Signore dura in eterno.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
VANGELO (Mt 6,24-34)
Non preoccupatevi del domani.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Pag. 70/123
Letture quotidiane – giugno 2016
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni,
perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà
l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete
o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse
più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei
granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E
chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del
campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del
campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi,
gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i
pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi
saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se
stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Parola del Signore.
OMELIA
O il mondo e le sue attrattive (è la ricchezza, il «mammona» nella vecchia
traduzione, del vangelo odierno) o Dio; è l'esigenza di una scelta radicale,
sgorga dalla coerenza e dalla fede che il cristiano vuole professare e di vivere.
«Non potete servire a Dio e a mammona». Ci sono nella nostra vira
compromessi irrealizzabili, anche se spesso siamo tentati di attuarli.
Certamente il Signore non disconosce l'importanza del nutrimento, del vestire
e di quanto serve alla vita di ogni giorno. Vuole farci comprendere però che
non è questo che dà il vero senso alla vita e vuole metterci in guardia da quegli
eccessivi affanni che inutilmente ci affliggono e da quell'attaccamento alle cose
che ci procura solo amare delusioni. Vuole far rinascere in noi la fede nel Dio
provvido, che ai nostri giorni sembra quasi scomparsa. Sollecitandoci alla
preghiera ci ricorda Gesù che il nostro Padre celeste sa di che cosa abbiamo
bisogno prima ancora che glie lo chiediamo. Ci sollecita perciò a guardare con
intelligenza spirituale gli uccelli de cielo, che, non ammassano nei granai, pure
sono nutriti dal Padre celeste e i gigli del campo che provvidenzialmente si
adornano di tutta la loro splendida bellezza. La conclusione e di quelle che
dovrebbero entrare pienamente nel programma di vita di ogni cristiano:
«Cercate il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in
aggiunta». Capita invece che proprio perché colpevolmente privi di beni
Pag. 71/123
Letture quotidiane – giugno 2016
spirituali, ci attacchiamo ai surrogati del mondo. Si tratta di spiritualizzare la
nostra vita per imparare a cogliere i valori che davvero possono essere fonte
della nostra gioia. Il materialismo si è sempre alleato all'ateismo l'uno a
supporto dell'altro. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il
sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno
del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del
Signore tutti i giorni della mia vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con
te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Madre santissima, intercedi per noi presso il Dio vivente. Tu fosti la sposa di
Giuseppe il giusto, che si occupò della sussistenza del Dio Bambino e lo
protesse dagli attacchi del male. Prega colui che è chiamato terrore dei demoni
di mantenerci in un totale abbandono alla divina Provvidenza, di allontanare
da noi il timore del nemico e la paura di mancare del necessario, come dei figli
non amati. Santissima madre di Dio, dona ai nostri cuori la pace e la quiete dei
bambini.
Pag. 72/123
Letture quotidiane – giugno 2016
19 giugno 2016 – Domenica
San Romualdo (mf)
12.a Tempo Ordinario - IV
Ha sete di te, Signore, l’anima mia
Liturgia: Zc 12,10-11;13,1; Sal 62; Gal 3,26-29; Lc 9,18-24
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, tu hai chiesto ai tuoi apostoli: “Chi sono io secondo la gente?...
Ma voi chi dite che io sia?”. Tu oggi mi poni questa domanda. Quando ti
rispondo con le parole di san Pietro, sento tutto il loro peso, perché
immediatamente sento il tuo invito a seguirti, a rinunciare a me stesso, a
portare tutti i giorni la mia croce e a seguire le tue orme sul cammino che Dio,
e non le attese degli uomini, ha designato per te. Ho fiducia in te. Gesù, dammi
una fede capace di esprimersi nell’adempiere con fiducia i miei doveri e
nell’affrontare pazientemente le difficoltà quotidiane, per amore verso di te.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Zc 12,10-11; 13,1)
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Dal libro del profeta Zaccaria
Così dice il Signore: “Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di
Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui
che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo
piangeranno come si piange il primogenito.
In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme, simile al lamento di
Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo.
In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme
una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 62)
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
Pag. 73/123
Letture quotidiane – giugno 2016
di te ha sete l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
SECONDA LETTURA (Gal 3,26-29)
Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati
Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché
quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e
femmina, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la
promessa.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
VANGELO (Lc 9,18-24)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con
lui, ed egli pose loro questa domanda: “Le folle, chi dicono che io sia?”. Essi
risposero: “Giovanni il Battista, altri dicono Elia, altri uno degli antichi profeti
Pag. 74/123
Letture quotidiane – giugno 2016
che è risorto”.
Allora domandò loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro rispose: “Il Cristo di
Dio”.
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. “Il Figlio dell’uomo disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti
e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”.
Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la
perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”.
Parola del Signore.
OMELIA
Chi sono io secondo la gente? Un domanda di estrema attualità, che ognuno di
noi potrebbe e dovrebbe porsi. La risposta dipende non tanto dalla nostra
intelligenza o dalle nostre cognizioni teologiche, ma dalla fede che ci anima e
dalla grazia che ci illumina. Identificare Cristo significa infatti conoscerlo nel
senso biblico, amarlo cioè ed imitarlo. Soltanto chi vive in intima comunione
con Lui è in grado di conoscerlo davvero e l'intimità della comunione nasce da
una intensa vita sacramentale. Noi come credenti e fedeli vediamo in Cristo il
Figlio di Dio, incarnato nel seno della Vergine Maria, umiliato nella nostra
natura umana, condannato e crocifisso per i nostri peccati e poi gloriosamente
risorto. Egli ci ha dato un comandamento nuovo: ha proclamato, vissuto
l'amore fino allo stremo, fino alla morte e tutto ciò per riscattarci del peccato e
riconciliarci con il Padre celeste. Pietro, quando sente che Gesù non è tanto
interessato alla voci e alle chiacchiere della gente, ma piuttosto a cosa pensano
i «suoi» di Lui, a nome di tutti proclama la grande essenziale verità: «Il Cristo
di Dio». Viene subito da pensare ai fiumi di parole che noi spendiamo per
cercare le migliori definizioni sulle verità di Dio e all'essenzialità della risposta
di Pietro. Proprio perché si tratta di misteri dobbiamo cercare di cogliere il
significato ultimo delle nostre povere parole attingendole dalla rivelazione e
non dalla fioca ragione umana. Comprendiamo poi il perché del silenzio che
Gesù impone: «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato
dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e
risorgere il terzo giorno». Infatti sarebbe risultato inconciliabile ed
incomprensibile che il Cristo di Dio dovesse essere messo a morte. Solo alla
luce della risurrezione è possibile comprendere l'infinito valore della sua
morte. L'ammonizione che segue: «Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà
salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la
salverà», è la conferma della sua e nostra passione. È anche l'impegno di una
sequela, di una imitazione che non ci risparmia dal sacrificio e dalla croce.
Arriva a dirci che l'inutile affanno per «guadagnare» la nostra vita è una
condanna alla perdita finale e l'offerta invece dei nostri personali sacrifici, la
Pag. 75/123
Letture quotidiane – giugno 2016
perdita apparente della vita è certezza di una vittoria finale. È proprio per
questo che i migliori conoscitori di Cristo sono stati e sono ancora i santi e i
sofferenti. La simbiosi genera amore vero e conoscenza certa. (Padri
Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; chi perderà la propria vita per
me, la salverà”
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Non consideriamoci disprezzati se non siamo promossi: il Signore Gesù ha
preferito, da questo punto di vista, Pietro a Giovanni. Non ha tolto nulla del
suo affetto a Giovanni per aver conferito il primo posto a Pietro. A Pietro egli
ha affidato la sua Chiesa, a Giovanni una madre che amava teneramente. A
Pietro egli ha dato le chiavi del suo regno, a Giovanni ha aperto i segreti del suo
cuore. Pietro occupa un posto più alto, ma Giovanni ha un posto più sicuro.
Pietro ha un bel essere costituito in dignità; quando Gesù dice: “Uno tra voi mi
tradirà”, egli si impaurisce con gli altri, e ne è turbato; mentre Giovanni, reso
più audace perché riposa sul petto del maestro, lo interroga, istigato da Pietro,
su chi sarà il traditore.
SAN AELREDO DI RIELVAUX
Pag. 76/123
Letture quotidiane – giugno 2016
20 giugno 2016 – Lunedì
San Silverio papa
12.a Tempo Ordinario - IV
Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
Liturgia: 2Re 17,5-8.13-15a.18; Sal 59; Mt 7,1-5
PREGHIERA DEL MATTINO
Tu solo, Signore, sei giudice, e tu solo giudichi con giustizia, con esattezza,
secondo criteri che possiamo intuire ma che non dominiamo. E a tuo Figlio, e a
lui solo, hai rimesso il giudizio. Tu non giudichi per condannare, come fanno i
tribunali umani, ma restituisci la giustizia. Tu raddrizzi ciò che era storto, e
rendi giustizia a chi era stato spogliato dei suoi diritti. Preservaci, Signore,
dall’usurpare la tua funzione divina, costituendoci giudici dei nostri fratelli,
quando il tempo del giudizio non è ancora giunto.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 17,5-8.13-15a.18)
Il Signore allontanò Israele dal suo volto e non rimase che la sola tribù di
Giuda.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Salmanàssar, re d’Assiria, invase tutta la terra, salì a Samarìa e
l’assediò per tre anni. Nell’anno nono di Osèa il re d’Assiria occupò Samarìa,
deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di
Gozan, e nelle città della Media.
Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio, che
li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, dalle mani del faraone, re d’Egitto. Essi
venerarono altri dèi, seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva
scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d’Israele.
Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva
ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate
i miei comandi e i miei decreti secondo tutta la legge che io ho prescritto ai
vostri padri e che ho trasmesso a voi per mezzo dei miei servi, i profeti».
Ma essi non ascoltarono, anzi resero dura la loro cervìce, come quella dei loro
padri, i quali non avevano creduto al Signore, loro Dio. Rigettarono le sue leggi
Pag. 77/123
Letture quotidiane – giugno 2016
e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri, e le istruzioni che aveva
dato loro.
Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non
rimase che la sola tribù di Giuda.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 59)
Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
Dio, tu ci hai respinti, ci hai messi in rotta,
ti sei sdegnato: ritorna a noi.
Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
Hai fatto tremare la terra, l’hai squarciata:
risana le sue crepe, perché essa vacilla.
Hai messo a dura prova il tuo popolo,
ci hai fatto bere vino che stordisce.
Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
Nell’oppressione vieni in nostro aiuto,
perché vana è la salvezza dell’uomo.
Con Dio noi faremo prodezze,
egli calpesterà i nostri nemici.
Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
CANTO AL VANGELO (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.
VANGELO (Mt 7,1-5)
Togli prima la trave dal tuo occhio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere
giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con
la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi
della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga
la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli
prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù oggi ci ammonisce: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col
Pag. 78/123
Letture quotidiane – giugno 2016
giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale
misurate sarete misurati». Per ergerci a giudici del nostro prossimo dovremmo
avere almeno due condizioni che raramente si realizzano in noi: dovremmo
essere sgombri da difetti e da peccati, avere cioè uno sguardo limpido e poi
essere certi di essere smossi e guidati dalla carità vera. Al quel punto però non
si tratterebbe più di giudizio, ma di correzione fraterna. Ci torna alla mente la
famosa favola di Fedro e delle due bisacce, una posta dietro le nostre spalle
carica dei nostri difetti e l'altra sul davanti con i difetti degli altri. Vuol dire che
siamo umanamente propensi a vedere facilmente le manchevolezze altri e restii
a vedere le nostre. Pare inoltre che ci piaccia scrutare ilo male degli altri anche
per scusare il nostro. Questi potremmo definirli i moti spontanei dell'anima,
ma sicuramente non danno spazio alle virtù cristiane. Gesù dice chiaramente:
«Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il
mondo si salvi per mezzo di lui». Se avessimo subito il giudizio di Dio secondo
la più perfetta equità, saremmo tutti incappati inevitabilmente in una severa ed
irrevocabile condanna. È prevalsa invece la misericordia, il perdono, la
redenzione a prezzo del sangue di Cristo. Per questo il Signore non solo ci
sollecita a non giudicare alcuno, ma aggiunge: «Siate misericordiosi, come è
misericordioso il Padre vostro». Non possiamo mai dimenticare che Colui che
ha predicato e praticato amore fino al dono della vita, come suprema
testimonianza, è stato vittima di un giudizio iniquo e di una condanna assurda.
E dopo di Cristo i giudizi e le condanne inique si sono moltiplicate nel mondo,
creando una vera schiera di vittime e di condannati innocenti. Così si agisce
quando la misura dell'agire umano è la fredda norma scandita dalla ragione e
spoglia di misericordia. Capita ancora che proprio coloro che hanno la trave
negli occhi vogliano togliere la pagliuzza dall'occhio altrui cadendo nella
peggiore ipocrisia. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a
suo tempo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
Pag. 79/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DELLA SERA
“Tu hai messo a dura prova il tuo popolo: ci hai fatto bere un vino che dà le
vertigini”. Nonostante i nostri sforzi, noi ci sostituiamo spesso a te, Signore,
per giudicare ciò che è bene e ciò che è male. Nella tua grande sapienza, tu vuoi
guarirci, e getti la nostra anima in quello che san Giovanni della Croce ha
definito lo spirito di vertigine. Grazie per questa prova, che serbi per i tuoi
amici, affinché, avendo perduto ogni punto di riferimento abituale,
abbandoniamo il nostro giudizio nelle tue mani.
Pag. 80/123
Letture quotidiane – giugno 2016
21 giugno 2016 – Martedì
San Luigi Gonzaga (m)
12.a Tempo Ordinario - IV
Dio ha fondato la sua città per sempre
Liturgia: 2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36; Sal 47; Mt 7,6.12-14
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, insegnaci un santo rispetto, un rispetto meravigliato per le cose alte,
per il sacro che tu hai deposto nelle nostre mani. Concedici di celebrare i tuoi
misteri, e in modo particolare la liturgia, con infinito rispetto. Perché, se i porci
che rappresentano i nostri più bassi istinti calpestano nel fango della volgarità i
tuoi misteri, il figlio del regno prende la perla preziosa e la porta verso la luce, e
il suo volto è tutto illuminato dai mille colori delle variegate operazioni del tuo
Spirito.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 19,9-11.14-21.31-35a.36)
Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Sennàcherib, re d’Assiria, inviò di nuovo messaggeri a Ezechìa
dicendo: «Così direte a Ezechìa, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui
confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria.
Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo
sterminio. Soltanto tu ti salveresti?”».
Ezechìa prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio
del Signore, l’aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio
d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu
hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri,
Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha
mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d’Assiria
hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco;
quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò
li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché
sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».
Pag. 81/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Allora Isaìa, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechìa: «Così dice il Signore, Dio
d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a
Sennàcherib, re d’Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato
contro di lui: Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il
capo la figlia di Gerusalemme”. Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dal
monte Sion un residuo. Lo zelo del Signore farà questo.
Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria: “Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia, non l’affronterà con scudi e contro essa non costruirà
terrapieno. Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo”».
Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli
Assiri centoottantacinquemila uomini. Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende,
partì e fece ritorno a Nìnive, dove rimase.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 47)
Dio ha fondato la sua città per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Dio ha fondato la sua città per sempre.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.
Dio ha fondato la sua città per sempre.
O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra.
Dio ha fondato la sua città per sempre.
CANTO AL VANGELO (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
Pag. 82/123
Letture quotidiane – giugno 2016
VANGELO (Mt 7,6.12-14)
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e
non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro
zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro:
questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che
conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la
porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la
trovano!».
Parola del Signore.
OMELIA
Quando siamo illuminati dalla fede e facciamo esperienza della generosità e
dell'amore gratuito ed infinito di Dio, quando soprattutto la sua misericordia ci
risolleva dal peccato, non possiamo non aprirci allo stesso amore verso di lui,
pur con i nostri limiti, e verso il nostro prossimo. In questo contesto leggiamo e
meditiamo oggi le parole di Gesù: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano
a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti». Potrebbe
sembrare che la nostra carità verso gli altri debba partire dalla dose e
dall'abbondanza del nostro egoismo; Gesù vuole farci intendere che la misura
giusta dell'amore è Lui stesso che ci parla e ci darà la suprema testimonianza di
amore con il dono della sua vita nell'immolazione della croce. È in Lui che
impariamo ad amarci nel modo giusto, e con l'amore che egli ci dona che
riusciamo ad amare disinteressatamente il nostro prossimo. Questa è la novità
che è venuto a portare nel mondo, questa è la perla preziosa da coltivare nel
cuore e da preservare dai porci che la inquinano e la corrompono. Sarà ancora
l'amore a darci la giusta direzione nel difficile orientamento della vita
preservandoci dalle facili illusioni che fanno credere che le porte e le vie più
larghe e spaziose siano quella da imboccare e da percorrere nei nostri itinerari
dello spirito. «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la
via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa».
«Quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e
quanto pochi sono quelli che la trovano!». La vita è il Regno di Dio in noi. È
per questo che Gesù, parlando in parabole, ci dirà che per avere quel tesoro
nascosto o quella perla preziosa, dobbiamo essere disposti a spendere tutto per
averla: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo
lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi
e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca
di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi
e la compra». Trovare il vero tesoro e la perla veramente preziosa implica la
Pag. 83/123
Letture quotidiane – giugno 2016
continua ed assidua ricerca, implica prima ancora una interiore illuminazione
dello spirito che ci renda capaci da valutare e di scegliere. Chi sa se Gesù
ancora oggi e con maggiore amarezza non debba ripetere: quanto pochi sono
quelli che la trovano!». (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a
suo tempo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, porto in me il senso della giustizia soprattutto quando mi sento
vittima della più piccola ingiustizia, e ne sono ferito. La più piccola punta di
aggressività o di mancanza di attenzione mi colpisce nella mia sensibilità. Mio
Dio, che io muoia a me stesso, ma che la sensibilità che tu mi hai dato mi serva
a capire i miei fratelli, ad andare incontro ai loro bisogni, ad essere attento ai
loro punti sensibili al fine di non ferirli e di non urtarli.
Pag. 84/123
Letture quotidiane – giugno 2016
22 giugno 2016 – Mercoledì
Santi Giovanni Fisher e Tommaso Moro (mf)
12.a Tempo Ordinario - IV
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
Liturgia: 2Re 22,8-13; 23,1-3; Sal 118; Mt 7,15-20
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu hai stretto un’alleanza con l’umanità intera al tempo di Noè, ma
avevi bisogno di scegliere un popolo, di scegliere un uomo per far capire che
volevi scegliere ogni uomo, di scegliere un popolo per scegliere ogni popolo.
Questa scelta, questo scarto sono sempre in realtà un allargamento, e le
sofferenze dei tuoi eletti, dei tuoi amici, sono solo per un momento e in vista
della felicità dei più. Concedici di circondare di grande rispetto le sofferenze
del tuo popolo Israele.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 22,8-13; 23,1-3)
Il re lesse alla presenza del popolo tutte le parole del libro dell’alleanza,
trovato nel tempio del Signore e concluse l’alleanza davanti al Signore.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, il sommo sacerdote Chelkìa disse allo scriba Safan: «Ho trovato
nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkìa diede il libro a Safan, che lo
lesse. Lo scriba Safan quindi andò dal re e lo informò dicendo: «I tuoi servitori
hanno versato il denaro trovato nel tempio e l’hanno consegnato in mano agli
esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore». Poi lo scriba Safan
annunciò al re: «Il sacerdote Chelkìa mi ha dato un libro». Safan lo lesse
davanti al re.
Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. Il re comandò al
sacerdote Chelkìa, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michèa, allo
scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: «Andate, consultate il Signore per me,
per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato;
grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i
nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica
quanto è stato scritto per noi». Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli
Pag. 85/123
Letture quotidiane – giugno 2016
anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio del Signore; erano con
lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i
profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza
tutte le parole del libro dell’alleanza, tr! ovato nel tempio del Signore. Il re, in
piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il
Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e
con tutta l’anima, per attuare le parole dell’alleanza scritte in quel libro. Tutto
il popolo aderì all’alleanza.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso il guadagno.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via.
Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
CANTO AL VANGELO (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO (Mt 7,15-20)
Dai loro frutti li riconoscerete.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che
vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li
riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono
produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero
buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti
Pag. 86/123
Letture quotidiane – giugno 2016
buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore.
OMELIA
Suscitano ammirazione ed invidia coloro che possono presentarsi al mondo e
poter dire agli uomini di parlare in nome di Dio. Si dotano di una garanzia di
verità inconfutabile perché annunciano i pensieri dell'onnipotente,
dell'onnisciente, che nessuno oserebbe contestare. Lo stesso Signore, nel corso
della storia incessantemente ha cercato e trovato uomini particolarmente
sensibili alla sua voce e li ha inviati per rivelarsi e per indicarci la via del
ritorno dopo la defezione del peccato: sono i profeti di cui leggiamo gli annunci
nella scrittura sacra. Quanti però arbitrariamente, non per mandato divino, ma
solo per propria presunzione, si sono presentati a proclamare con inganno le
proprie parole, i personali annunci. È praticamente innumerevole ed
ininterrotta la schiera dei falsi profeti; hanno infestato il campo del Signore
come la gramigna mescolata al buon grano. Hanno l'arte della seduzione e
riescono sempre ad attrarre un buon numero di ingenui e di sbandati. Per
questo Gesù ammonisce i suoi: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi
in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci.». La veste di pecora da
l'immagine della mansuetudine: i modi sono accattivanti, il linguaggio è
persuasivo per chi non sa guardare dentro e scoprire che sotto le mentite
spoglie si nasconde un lupo rapace. Sono «ladri» e «mercenari» e non pastori.
«Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto
perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». «Il mercenario invece, che
non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo,
abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde». Ora
comprendiamo meglio il criterio di scelta che Gesù ci detta: «Dai loro frutti li
riconoscerete». L'impronta di autenticità per riconoscere i veri profeti e
smascherare i falsi, sono i loro frutti, cioè o vivono in piena coerenza quello che
annunciano e sono perciò conformati a Cristo nella santità, oppure «dicono e
non fanno», come i farisei al tempo di Gesù. Come la verità viene a galla, anche
la menzogna non può restare sempre nascosta. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a
suo tempo.
Pag. 87/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
“Al calar del sole un grande torpore si impadronì di Abramo, un oscuro e
profondo timore lo colse...”. O Gesù, non siamo forse con te nel Getsemani nel
momento in cui l’ultima alleanza è suggellata e l’angoscia ti stringe?
“Tramontato il sole, si era fatto buio fitto...”. E non siamo forse ai piedi della
croce? Allora “un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli
animali divisi”. Ecco il tuo sacrificio gradito dal Padre, ecco il tuo corpo e la tua
anima aperti in due, e il fuoco dello Spirito che ti traversa, e tutte le piaghe
sono gloriose per sempre. Benedetto sii tu, Signore.
Pag. 88/123
Letture quotidiane – giugno 2016
23 giugno 2016 – Giovedì
San Lanfranco vescovo
12.a Tempo Ordinario - IV
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome
Liturgia: 2Re 24,8-17; Sal 78; Mt 7,21-29
PREGHIERA DEL MATTINO
Oggi tu ci insegni che la fede senza le opere è vana, che la pietà che non si apre
all’azione è falsa, assomiglia alla sabbia mobile, sulla quale è impossibile
costruire una strada. Le persone di grande spirito sono instancabilmente attive
per il regno, anche se chiuse in un Carmelo, e le persone più attive sono
soprattutto gli uomini di preghiera che, come san Vincenzo de Paoli,
cominciano la loro giornata con molte ore di orazione.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Re 24,8-17)
Il re di Babilonia deportò Ioiachin e tutti gli uomini di valore a Babilonia.
Dal secondo libro dei Re
Quando divenne re, Ioiachìn aveva diciotto anni; regnò tre mesi a
Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Necustà, figlia di
Elnatàn. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto suo padre.
In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a
Gerusalemme e la città fu assediata. Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse
presso la città mentre i suoi ufficiali l’assediavano. Ioiachìn, re di Giuda, uscì
incontro al re di Babilonia, con sua madre, i suoi ministri, i suoi comandanti e i
suoi cortigiani; il re di Babilonia lo fece prigioniero nell’anno ottavo del suo
regno.
Asportò di là tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia; fece a
pezzi tutti gli oggetti d’oro che Salomone, re d’Israele, aveva fatto nel tempio
del Signore, come aveva detto il Signore. Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti
i comandanti, tutti i combattenti, in numero di diecimila esuli, tutti i falegnami
e i fabbri; non rimase che la gente povera della terra.
Deportò a Babilonia Ioiachìn; inoltre portò in esilio da Gerusalemme a
Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi cortigiani e i nobili del paese.
Pag. 89/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Inoltre tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri,
in numero di mille, e tutti gli uomini validi alla guerra, il re di Babilonia li
condusse in esilio a Babilonia.
Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio,
cambiandogli il nome in Sedecìa.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 78)
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme
e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
CANTO AL VANGELO (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mt 7,21-29)
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: “Signore,
Pag. 90/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio
che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non
abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse
scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti
prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti.
Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un
uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa
non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole
e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua
casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si
abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo
insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come
i loro scribi.
Parola del Signore.
OMELIA
Nella storia dei regni, delle nazioni come in quella delle famiglie e della singole
persone si incontrano dei periodi belli ma anche oscuri, di sofferenza e a volte
di crisi, di distruzione. Così avviene del Regno di Giuda che viene ridotto in
cenere da Nabucodonosòr che si impadronisce di Gerusalemme, distrugge
tutte le sue fortificazioni, deporta il re Joiachìm, la sua famiglia, quelle della
gente più ragguardevole, lasciando solo i più poveri e inoffensivi per la
coltivazione della terra. E' la grande deportazione in Babilonia, quella che
viene chiamata "schiavitù di Babilonia". Dinanzi a questa distruzione, ci si
chiede il motivo... E il motivo è così indicato dal sacro testo: "Joiachìm fece ciò
che è male agli occhi del Signore!" Quest'affermazione non potrebbe darci una
chiave di lettura delle sventure che piombano su nazioni, famiglie e individui?
Quanti mali ci producono i nostri errori, le trasgressioni, l'avidità di ricchezza e
di un vita spensierata! Il brano odierno del vangelo di Matteo è una conferma
di quanto sopra esposto. Non bastano le belle parole, nemmeno le ripetute
invocazioni per entrare nel regno di Dio ed evitare quindi la perdizione eterna,
la somma di tutti i mali: Occorre "fare la volontà del Padre mio che è nei cieli".
Il Signore porta la similitudine della casa per indicare la vita dei singoli come
quella delle famiglie, delle comunità ecclesiali, delle nazioni... In ogni
circostanza è necessario porre solide fondamenta, "sulla roccia", perché nel
momento della tempesta, della prova, della sofferenza non si venga meno e si
cada nella sfiducia e nella disperazione. La roccia è Cristo Signore, il suo
esempio, il suo insegnamento. Non c'è da meravigliarsi se i singoli fedeli, le
famiglie, le comunità e le opere di apostolato cadono e vanno in rovina. Non
hanno fondamenta solide. Sono fondate su valori umani, su interessi, su valori
Pag. 91/123
Letture quotidiane – giugno 2016
effimeri: salute, avvenenza, ricchezza... ignorando le esigenze dello spirito.
Quanta sofferenza, quanto strazio semina nel mondo il rifiuto della legge di
amore del vangelo! (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a
suo tempo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Come si possono fare miracoli e cacciare i demoni nel tuo nome, Signore, e
nello stesso tempo non essere conosciuti da te? I tuoi doni sono senza
ripensamento, i tuoi doni collaborano all’edificazione del corpo di coloro che
ne sono i dispensatori. Custodiscici lontani dal peccato commesso dai cristiani
di Corinto, che consideravano i tuoi doni come un fine in sé; concedici, in
questo tempo della civiltà dei consumi, una vita mistica, una vita di unione a te
che sia sovrabbondante nella pratica della carità.
Pag. 92/123
Letture quotidiane – giugno 2016
24 giugno 2016 – Venerdì
Natività di San Giovanni Battista (s)
12.a Tempo Ordinario - P
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda
Liturgia: Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, concedi alla tua famiglia di camminare sulla via della salvezza sotto la
guida di san Giovanni il precursore per andare con serena fiducia incontro al
Messia da lui predetto. Rapportato a Cristo, san Giovanni Battista è la voce che
passa, di fronte al Verbo eterno; ma è la voce che grida la fede, non
l’integralismo o il permissivismo della cosiddetta.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venne un uomo mandato da Dio, e il suo nome era Giovanni. Egli venne come
testimone per rendere testimonianza alla luce e preparare al Signore un popolo
ben disposto.
COLLETTA
O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista a preparare a Cristo Signore
un popolo ben disposto, allieta la tua Chiesa con l’abbondanza dei doni dello
Spirito, e guidala sulla via della salvezza e della pace. Per il nostro Signore
Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Is 49,1-6)
Ti renderò luce delle nazioni.
Dal libro del profeta Isaia
Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno
materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio
nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della
sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha
detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie
forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il
mio Dio».
Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per
ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal
Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio
servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti
renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della
terra».
Parola di Dio.
Pag. 93/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 138)
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando mi siedo e quando mi alzo.
Intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Tio ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
SECONDA LETTURA (At 13,22-26)
Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisidia,] Paolo diceva: Dio
suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza:
“Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà
tutti i miei voleri”.
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per
Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo
di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi
pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di
slacciare i sandali”.
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi
è stata mandata la parola di questa salvezza.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Lc 1,76)
Alleluia, alleluia.
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia.
Pag. 94/123
Letture quotidiane – giugno 2016
VANGELO (Lc 1,57-66.80)
Giovanni è il suo nome.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I
vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande
misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà
Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con
questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli
chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono
meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava
benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della
Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le
custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero
la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al
giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore.
OMELIA
Per bocca del profeta Dio annunciò: “Per voi... cultori del mio nome, sorgerà
con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli di
stalla”. L’inno di Zaccaria è il mirabile sviluppo di questa profezia. Quando,
obbedendo all’ingiunzione dell’angelo, diede a suo figlio il nome di Giovanni
(che significa: Dio è misericordioso), avendo fornito la prova di una fede senza
indugi e senza riserve, la sua pena finì. E, avendo ritrovato la parola, Zaccaria
cantò un inno di riconoscenza contenente tutta la speranza del popolo eletto.
La prima parte, in forma di salmo, è una lode a Dio per le opere da lui
compiute per la salvezza. La seconda parte è un canto in onore della nascita di
Giovanni e una profezia sulla sua futura missione di profeta dell’Altissimo.
Giovanni sarà l’annunciatore della misericordia divina, che si manifesta nel
perdono concesso da Dio ai peccatori. La prova più meravigliosa di questa
pietà divina sarà il Messia che apparirà sulla terra come il sole nascente. Un
sole che strapperà alle tenebre i pagani immersi nelle eresie e nella
depravazione morale, rivelando loro la vera fede, mentre, al popolo eletto, che
conosceva già il vero Dio, concederà la pace. L’inno di Zaccaria sulla
misericordia divina può diventare la nostra preghiera quotidiana.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Padre, i nostri doni nel solenne ricordo della nascita di san Giovanni
Pag. 95/123
Letture quotidiane – giugno 2016
il precursore, che annunziò la venuta e indicò la presenza del Cristo Salvatore
del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Nella bontà misericordiosa del nostro Dio ci ha visitato dall’alto un sole che
sorge, Cristo Signore.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Esulti, o Padre, la tua Chiesa, nutrita alla cena dell’Agnello; riconosca l’autore
della sua rinascita, Cristo tuo Figlio, che la parola del precursore annunziò
presente in mezzo agli uomini. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
“Volevano chiamarlo Zaccaria. Ma sua madre intervenne: No, si chiamerà
Giovanni”.
Questo è il significato di questo nome: grazia di Dio, cioè colui in cui è la
grazia.
Poiché questa parola annuncia l’economia del Vangelo. Giovanni significa il
Signore stesso che viene, colui attraverso il quale la grazia è concessa al
mondo. I parenti volevano che questo bambino si chiamasse Zaccaria piuttosto
che Giovanni. Essi rappresentano bene coloro che, di fronte al Signore che
propone loro il dono di una nuova economia della grazia, desiderano ricordare
piuttosto il sacerdozio dell’antica Legge. Essi si opponevano così a ciò che
dichiarava sua madre, a viva voce, e suo padre, per iscritto: “Si chiamerà
Giovanni”.
Quelle persone non erano ancora entrate nella nuova economia della grazia;
pretendevano che si dovesse ancora osservare il rito dell’antico sacerdozio, nel
momento in cui appariva il Vangelo del Signore. A quelle persone la Legge
stessa dice di aprirsi alla grazia di Cristo: “Io susciterò loro un profeta in mezzo
ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli
comanderò”. No, ormai non si possono più osservare le usanze dell’antico
sacerdozio, se non annuncia la grazia del Vangelo.
Inoltre, una volta riconosciuto e imposto il nome di Giovanni, Zaccaria ritrova
la parola. Si mette a benedire Dio. È la grazia della nuova Alleanza che
l’apostolo avrebbe un giorno proclamato pubblicamente. Allora numerosi
sacerdoti di Israele si sottometteranno alla fede. E saranno tutti liberati, come
Zaccaria oggi, dal loro mutismo; potranno confessare, lodare ed annunciare a
tutti, con fervore, il dono della redenzione.
È nel giorno della circoncisione di Giovanni che, all’annuncio
dell’avvenimento, la paura invade il popolo. Quanto a Zaccaria, egli diventa
testimone dello Spirito. Si mette a fare profezie; annuncia il nostro Redentore e
la sua opera di liberazione.
SAN BEDA VENERABILE
Pag. 96/123
Letture quotidiane – giugno 2016
25 giugno 2016 – Sabato
San Guglielmo abate
12.a Tempo Ordinario - IV
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri
Liturgia: Lam 2,2.10-14.18-19; Sal 73; Mt 8,5-17
PREGHIERA DEL MATTINO
Che fede, quella di questo straniero, straniero al paese ma anche alla
rivelazione fatta ai nostri Padri! Nessuno ci aveva dato, come lui, un’immagine,
quasi una parabola, di ciò che è la fede. Poiché egli vede l’invisibile, vede che
Gesù comanda ed è obbedito dalle potenze della vita e della morte, del bene e
del male, vede che il tempo e la distanza non esistono per colui che è il Figlio di
Dio. E aderisce, con un’adesione senza crepe, nel momento presente a ciò che
vede. Concedici una uguale fede, semplice e totale.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva
il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai
stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Lam 2,2.10-14.18-19)
Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion.
Dal libro delle Lamentazioni
Il Signore ha distrutto senza pietà tutti i pascoli di Giacobbe; ha abbattuto nella
sua ira le fortezze della figlia di Giuda, ha prostrato a terra, ha profanato il suo
regno e i suoi capi.
Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion, hanno cosparso di
cenere il capo, si sono cinti di sacco; curvano a terra il capo le vergini di
Gerusalemme. Si sono consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono
sconvolte; si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio
popolo, mentre viene meno il bambino e il lattante nelle piazze della città.
Alle loro madri dicevano: «Dove sono il grano e il vino?». Intanto venivano
meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il loro respiro in grembo
alle loro madri.
A che cosa ti assimilerò? A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme? A
che cosa ti eguaglierò per consolarti, vergine figlia di Sion? Poiché è grande
come il mare la tua rovina: chi potrà guarirti? I tuoi profeti hanno avuto per te
visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato la tua colpa per cambiare la
Pag. 97/123
Letture quotidiane – giugno 2016
tua sorte; ma ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni.
Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion; fa’ scorrere come torrente le
tue lacrime, giorno e notte! Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo
occhio!
Àlzati, grida nella notte, quando cominciano i turni di sentinella, effondi come
acqua il tuo cuore, davanti al volto del Signore; alza verso di lui le mani per la
vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all’angolo di ogni strada.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 73)
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario.
Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
issarono le loro bandiere come insegna.
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
Come gente che s’apre un varco verso l’alto
con la scure nel folto della selva,
con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte.
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome.
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
L’oppresso non ritorni confuso,
il povero e il misero lodino il tuo nome.
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
CANTO AL VANGELO (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
Pag. 98/123
Letture quotidiane – giugno 2016
VANGELO (Mt 8,5-17)
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo,
Isacco e Giacobbe.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che
lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e
soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose:
«Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una
parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei
soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli
viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io
vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi
dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con
Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno
cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse
al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo
servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la
febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la
parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per
mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle
malattie”.
Parola del Signore.
OMELIA
Oggi è un centurione, peggio ancora, un membro dell'esercito di occupazione, a
trarre beneficio dalla vita che scaturisce da Cristo. "Signore, il mio servo giace
in casa paralizzato e soffre molto". Gesù risponde: "Verrò a curarlo". Il
centurione replica: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto".
Crede Gesù capace di guarire anche senza la sua presenza fisica: basterà che
dica una parola di comando, e la malattia se ne andrà. Egli, come soldato ha
questa esperienza, e pensa che Gesù abbia questo potere. È sufficiente che
comandi, e le potenze del male lasceranno il malato. Idea veramente grande,
che quel centurione si è fatta di Gesù. La fede espressa dall'ufficiale non solo
ottiene l'intervento prodigioso del Signore, ma ne suscita l'ammirazione, dato
che fa risaltare come nel suo popolo, Israele, egli non "ha trovato nessuno con
una fede così grande". La fiducia nella Parola che opera, doveva essere
prerogativa del popolo che si nutriva delle Scritture, invece Gesù proclama che
vi sarà una processione di popoli che parteciperanno alla mensa del Regno di
Dio con i Patriarchi. Non solo, "i figli del Regno", predestinati a ricevere
l'annuncio della salvezza, ne saranno esclusi. L'asprezza della critica qui rivolta
Pag. 99/123
Letture quotidiane – giugno 2016
a Israele ricorda l'insistente accusa degli antichi profeti. L'attività di Gesù come
taumaturgo termina, in questo passo, nella casa di Pietro e sulla porta della sua
casa. L'evangelista, vedendo questa innumerevole folla di bisognosi che
accorrono a Gesù, riporta come conclusione il detto del profeta Isaia: "Ha
preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie". E' un preannuncio
del ministero della sua morte e della sua salvezza. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci
purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua
volontà. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a
suo tempo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la
partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Purissima e immacolata, nostra regina e nostra madre, noi ti preghiamo per i
malati che conosciamo, e che ora ti nominiamo... Ovunque ti sei manifestata
mediante le apparizioni, chiamandoci alla conversione e al pentimento, tu hai
concesso delle grazie, delle guarigioni per l’anima e per il corpo. Ascolta le
nostre preghiere, madre piena d’amore; è in una fede rinnovata dall’ascolto
della parola di tuo Figlio che noi te le offriamo.
Pag. 100/123
Letture quotidiane – giugno 2016
26 giugno 2016 – Domenica
San Vigilio vescovo
13.a Tempo Ordinario - I
Sei tu, Signore, l’unico mio bene
Liturgia: 1Re 19,16b.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu ci hai dato il bel nome di cristiani, che significa che noi siamo di
Cristo, che noi viviamo per lui e in lui. Il nostro cammino di conversione è
lungo e pieno di lotte, di combattimenti che non sappiamo sempre condurre
bene perché siamo ancora troppo attaccati a noi stessi. Allarga i nostri cuori
affinché aspiriamo a trovare la nostra felicità unicamente in te. Guarda ancora,
in questo giorno, il profondo desiderio del nostro cuore, rivolto a te, e liberalo
da ogni schiavitù per renderlo libero in te.
ANTIFONA D’INGRESSO
Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia.
COLLETTA
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non
ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello
splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 19,16b.19-21)
Eliseo si alzò e seguì Elia.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il Signore disse ad Elia: “Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di AbelMecolà, come profeta al tuo posto”.
Partito di lì, Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di
buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli
vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a
Elia, dicendogli: “Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò”. Elia
disse: “Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto di te”.
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del
giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse.
Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 15)
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: “Il mio Signore sei tu”.
Pag. 101/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
SECONDA LETTURA (Gal 5,1.13-18)
Siete stati chiamati alla libertà.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi di
nuovo imporre il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga
però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni
degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto:
“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Ma se vi mordete e vi divorate a
vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare
il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo
Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda,
sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,68c)
Alleluia, alleluia.
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta:
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
Pag. 102/123
Letture quotidiane – giugno 2016
VANGELO (Lc 9,51-62)
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù
prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò
messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per
preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in
cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e
Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li
consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro
villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu
vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i
loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare
prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i
loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da
quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e
poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù affida ai suoi il compito di continuare e perpetuare nel mondo la sua
missione fino alla fine dei tempi. Un mandato difficile, quasi impossibile, se
affidato solo a delle forze umane e non solo perché la messe è molta e gli operai
sono pochi, ma soprattutto perché gli inviati, già di per se deboli, dovranno
affrontare ogni genere di insidie e di persecuzioni. Vuole siano sgombri di ogni
cosa, privi di ogni sostegno umano, ma solo fiduciosi in Colui che li manda.
Dovranno annunciare l'avvento del Regno di Dio sulla terra e la pace, come
frutto primario della redenzione. L'annuncio che viene loro affidato, perché di
origine divina, perché verità rivelata e vissuta da Cristo stesso, ha in sé una
intrinseca forza di convinzione, per cui deve essere soltanto fedelmente
proclamata e testimoniata. Sarà fruttuosa per chi l'accoglie, sarà motivo di
condanna per chi invece la respinge e la rifiuta. È il rifiuto della salvezza eterna
che inevitabilmente implica una dura condanna; è la conseguenza della non
accettazione di un dono d'infinito valore, costato la vita di Cristo ed offerto
nell'assoluta gratuità. Saranno poi proprio coloro che non accettano il
messaggio della salvezza ad assumere la veste dei lupi e ad insidiare la vita
degli agnelli indifesi, degli apostoli di Cristo. Ne è testimone la storia della
chiesa fino ai nostri giorni. Coloro che restano volontariamente nel loro
peccato, rifiutando colpevolmente i frutti della redenzione, diventano i
Pag. 103/123
Letture quotidiane – giugno 2016
persecutori della Verità perché questa seguita a pulsare dentro come acuto
rimprovero mordendo le coscienze. Dove non c'è la pace di Cristo facilmente
sgorga il furore dell'uomo e le prime vittime pare debbano essere proprio gli
annunciatori e i testimoni della pace divina. La chiesa così, in ogni tempo, si è
adornata di eroi, di martiri e di santi. Non solo, ma dalle persecuzioni ha
saputo trarre motivo di rinnovata fedeltà a Cristo e di migliore fecondità nello
Spirito Santo. Il sangue dei martiri è diventato il seme prezioso donde generare
nuovi figli, nuovi frutti di santità. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’
che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per
Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gesù mosse decisamente verso Gerusalemme incontro alla sua passione.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi
principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che
rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Entrate, figlie mie, entrate nel profondo di voi stesse.
Andate oltre le vostre piccole azioni, poiché il vostro titolo di cristiane vi
obbliga a ciò, ed a molto altro. Accontentatevi di essere le gioiose vassalle di
Dio; guardatevi dall’avere delle pretese troppo alte, altrimenti perdereste tutto.
Considerate i santi che sono entrati nella dimora di questo re, e vedrete quale
differenza v’è tra loro e noi. Non chiedete ciò che non avete meritato. Quando,
come noi, si è offeso Dio, non dovrebbe neppure venire in mente che,
nonostante tutti i servigi che gli rendiamo, potremmo meritare il favore
accordato ai santi. O umiltà! Non so che tentazione ho in questo momento; ma
non posso credere che le anime che sono così colpite dalla loro aridità non
manchino un po’ di questa virtù.
Per noi, mie sorelle, mettiamoci alla prova noi stesse, oppure lasciamo che il
Signore ci metta alla prova. Egli sa farlo, sebbene molto spesso noi non
vogliamo capirlo. Quando nostro Signore ci dice come bisogna agire per essere
perfetti, se gli volgiamo le spalle, e se ce ne andiamo tristi, come il giovane del
Vangelo, cosa volete che faccia sua Maestà che deve misurare la ricompensa
secondo l’amore che gli portiamo?
Questo amore, figlie mie, non deve essere un prodotto della nostra
immaginazione; bisogna provarlo per mezzo delle opere. Questa disposizione è
molta buona, posto che noi perseveriamo e che non ritorniamo indietro,
Pag. 104/123
Letture quotidiane – giugno 2016
neppure col pensiero. Non vi è dubbio che se continuiamo in questo
spogliamento e in questo abbandono, arriveremo al termine dei nostri desideri,
a condizione che ci consideriamo come delle serve inutili.
SANTA TERESA D’AVILA
Pag. 105/123
Letture quotidiane – giugno 2016
27 giugno 2016 – Lunedì
San Cirillo d'Alessandria (mf)
13.a Tempo Ordinario - I
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo
Liturgia: Am 2,6-10.13-16; Sal 49; Mt 8,18-22
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore della luce e del mattino. Condotto dalla tua parola e ispirato dal tuo
Spirito, aiutami a preparare il giorno che sta cominciando. Voglio essere
attento alla tua voce. Aiutami a seguirti come ti seguiva la folla della riva del
Giordano. Che in ogni momento, in tutti gli avvenimenti del giorno,
nell’incontro con i miei fratelli, io ti trovi. Che tutto traduca il mio
atteggiamento verso di te. Che io lavori per te, che mi riposi su di te, che ami gli
altri con il tuo amore. Così, risponderò al tuo appello: “Seguimi”, seguendo le
tracce dei tuoi passi.
ANTIFONA D’INGRESSO
Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia.
COLLETTA
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non
ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello
splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Am 2,6-10.13-15)
Calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri.
Dal libro del profeta Amos
Così dice il Signore: «Per tre misfatti d’Israele e per quattro non revocherò il
mio decreto di condanna, perché hanno venduto il giusto per denaro e il
povero per un paio di sandali, essi che calpestano come la polvere della terra la
testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri, e padre e figlio vanno
dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome.
Su vesti prese come pegno si stendono presso ogni altare e bevono il vino
confiscato come ammenda nella casa del loro Dio.
Eppure io ho sterminato davanti a loro l’Amorreo, la cui statura era come
quella dei cedri e la forza come quella della quercia; ho strappato i suoi frutti in
alto e le sue radici di sotto.
Io vi ho fatto salire dalla terra d’Egitto e vi ho condotto per quarant’anni nel
deserto, per darvi in possesso la terra dell’Amorreo.
Ecco, vi farò affondare nella terra, come affonda un carro quando è tutto carico
di covoni.
Allora nemmeno l’uomo agile potrà più fuggire né l’uomo forte usare la sua
Pag. 106/123
Letture quotidiane – giugno 2016
forza, il prode non salverà la sua vita né l’arciere resisterà, non si salverà il
corridore né il cavaliere salverà la sua vita.
Il più coraggioso fra i prodi fuggirà nudo in quel giorno!».
Oracolo del Signore.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 49)
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
Se vedi un ladro, corri con lui
e degli adùlteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male
e la tua lingua trama inganni.
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello,
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
Capite questo, voi che dimenticate Dio,
perché non vi afferri per sbranarvi
e nessuno vi salvi.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio».
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
CANTO AL VANGELO (Sal 94)
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
VANGELO (Mt 8,18-22)
Seguimi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra
riva.
Pag. 107/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu
vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro
nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a
seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti
seppelliscano i loro morti».
Parola del Signore.
OMELIA
Quando si rimane affascinati da qualcuno o un ideale forte preme dentro di
noi, ci accompagna spesso la convinzione che stiamo per intraprendere un
percorso pieno di sicurezze e di garanzie. Non accade così con il Signore: egli,
cominciando da Abramo, chiama a sé, propone il suo progetto, ma senza dare
indirizzi precisi e ancor meno prospettive di successo. Allo scriba, che gli si
accosta e, mosso da sicura ammirazione, fa la sua offerta di mettersi alla sua
sequela: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai», Gesù risponde: «Le volpi
hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non
ha dove posare il capo». Egli così sta proclamando non tanto la sua povertà,
ma il necessario ed indispensabile distacco dalle cose del mondo. Sta
ribadendo al suo interlocutore e a tutti noi che dobbiamo cercare tesori che
non periscono. Dobbiamo guardare le cose di lassù e non quelle della terra.
Vuole ancora dirci che in Lui dobbiamo riporre ogni nostra fiducia, è lui il
tesoro nascosto che ci è dato di scoprire, lui la nostra vera ricchezza. Gesù lo
scandirà ancora ai suoi quando affiderà loro la missione di andare ad
annunciare il suo regno: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né
sandali, vi è forse mancato qualcosa?». La caratteristica del cristiano è il
distacco dai beni del mondo per mettere al primo posto il Signore. I suoi
ministri hanno il dovere di andare "sgombri" di ogni peso e liberi da ogni
umana preoccupazione. È difficile oggi convincersi che il distacco dai beni
materiali e l'abbandono fiducioso alla provvidenza divina possa essere motivo
di interiore libertà e garanzia di vera ricchezza. Gesù mette sullo stesso piano
per chi vuole seguirlo nel suo regno il distacco dalle umane sicurezze e quello
dagli affetti umani: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio
padre». Ma Gesù gli rispose: «Sèguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».
San Benedetto dice ai suoi monaci che nulla debbono anteporre all'amore di
Cristo, questo però vale anche per ogni cristiano. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’
che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per
Cristo nostro Signore.
Pag. 108/123
Letture quotidiane – giugno 2016
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi
principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che
rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, al calare della sera, voglio ancora entrare in contatto con te. Ho
scoperto la tua presenza nella mia vita, ho scoperto che tu sei il mio compagno
di strada. Oggi, ho sentito più che mai risuonare il tuo appello: “Seguimi”. Ho
cercato di seguirti, malgrado le mie debolezze. Mi rendo conto che talvolta la
comodità ha più potere e che la sicurezza personale e la relativa tranquillità del
“battezzato” hanno il sopravvento. Mi dimentico che tu hai rinunciato a tutto
per noi: “Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Perché devo vivere
diversamente? L’ora del riposo si avvicina, e io ti chiedo, Signore, forza per
seguirti, abbandonando tutto quello che vi si oppone, e per potere servire gli
altri a modo tuo, con amore.
Pag. 109/123
Letture quotidiane – giugno 2016
28 giugno 2016 – Martedì
San Ireneo (m)
13.a Tempo Ordinario - I
Guidami, Signore, nella tua giustizia
Liturgia: Am 3,1-8; 4,11-12; Sal 5; Mt 8,23-27
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, grazie per questo nuovo giorno che ci offri. Con te nella barca,
avanziamo con tutta l’umanità, chiamata a diventare in te la famiglia di Dio.
Fa’ che le ore del nostro povero servizio siano le migliori ore della nostra fede,
affinché tutti gli uomini, colmi di ammirazione davanti alla tua opera, si
chiedano: “Chi è dunque Gesù?”.
ANTIFONA D’INGRESSO
Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia.
COLLETTA
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non
ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello
splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Am 3,1-8; 4,11-12)
Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà?
Dal libro del profeta Amos
Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d’Israele, e
riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall’Egitto: «Soltanto voi ho
conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre
colpe. Camminano forse due uomini insieme, senza essersi messi d’accordo?
Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha qualche preda? Il leoncello
manda un grido dalla sua tana, se non ha preso nulla? Si precipita forse un
uccello a terra in una trappola, senza che vi sia un’esca? Scatta forse la trappola
dal suolo, se non ha preso qualche cosa? Risuona forse il corno nella città,
senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura,
che non sia causata dal Signore? In verità, il Signore non fa cosa alcuna senza
aver rivelato il suo piano ai suoi servitori, i profeti. Ruggisce il leone: chi non
tremerà? Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà? Vi ho travolti come Dio
aveva travolto Sòdoma e Gomorra, eravate come un tizzone strappato da un
incendio; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. Perciò ti tratterò
così, Israele! Poiché questo devo fare di te: prepàrati all’incontro con il tuo Dio,
o Israele!
Parola di Dio.
Pag. 110/123
Letture quotidiane – giugno 2016
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 5)
Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Io, invece, per il tuo grande amore,
entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo
nel tuo timore.
Guidami, Signore, nella tua giustizia.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
Alleluia.
VANGELO (Mt 8,23-27)
Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco,
avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta
dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo
perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si
alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare
gli obbediscono?».
Parola del Signore.
OMELIA
È sorprendente leggere nel vangelo di oggi che Gesù dorme mentre si sta
scatenando una violenta tempesta che scaglia onde minacciose sulla barca dei
suoi discepoli. È ancora più sorprendente costatare nella storia e nella vita che
lo stesso Signore appaia talvolta disinteressato e assente mentre vicende
minacciose si abbattono sul mondo, sulla sua Chiesa e sulle singole persone.
Quel sonno e quel distacco ha scandalizzato e scandalizza molti, ha generato e
genera spesso crisi di fede, ha indotto molti a parlare del silenzio di Dio,
Pag. 111/123
Letture quotidiane – giugno 2016
dell'assenza di Dio dal nostro mondo. Qualcuno è giunto a parlare della "morte
di Dio" e, sulla stessa scia ha fortemente dubitato del suo amore per noi. Forse
ci siamo dimenticati della causa della primordiale paura già percepita in modo
intenso dai nostri progenitori, quando si sono ritrovati fuori del paradiso
terrestre: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono
nudo, e mi sono nascosto». È stato prima l'uomo a nascondersi a Dio, egli si è
accecato nella presunzione di diventare come lui. Il rapporto uomo - Dio era
basato sull'amore, dopo il peccato lo vediamo contrassegnato dalla paura e
dalla nudità; il recupero avviene ora mediante la fede, che ci consente di vedere
solo attraverso un velo. Quando manca la fede le burrasche assumono
dimensioni distruttive. È quasi sempre l'uomo a scatenarle, ma non è capace di
riconoscere le proprie responsabilità, apportare i necessari rimedi, anzi le
attribuisce a Dio e osa incolparlo; emana condanne contro quel Dio che egli
volutamente ignora. Non è quindi il silenzio o il disinteresse o ancor meno
l'assenza o la morte di Dio la causa delle nostre disfatte, ma l'oscuramento
dell'anima, il buio della fede che genera tempeste, violenze, sopraffazioni ed è
ancora la stessa mancanza a scatenare la paura in coloro che le subiscono.
Conosciamo bene il brano in cui l'ammonimento del Signore che ci ricordava
di non aver paura di coloro che possono uccidere il corpo, ma piuttosto di
coloro che possono distruggerci dentro creando l'inferno nella nostra vita. Ai
nostri giorni malessere profondo e decantato progresso convivono
assurdamente insieme e sono pochi coloro che con intelligenza e sapienza ne
sanno scrutare difetti e valori. Il salmista così ci ammonisce: «Non vantatevi».
E agli empi: «Non alzate la testa!». Non alzate la testa contro il cielo, non dite
insulti a Dio». Lo stesso Signore, dopo la sua passione e risurrezione così ci
rassicura: «Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete
tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!». (Padri
Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’
che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per
Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi
principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che
rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.
Pag. 112/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DELLA SERA
Al calare del giorno, Signore, i nostri occhi ti contemplano; tu sei ammirevole,
familiare e pieno di nobiltà. Nelle difficoltà tu ci hai avvicinato a te. Malgrado
la nostra mancanza di fede, tu ci hai fatto scoprire il vero valore delle realtà
temporali e la potenza divina della pace, simboleggiata dal mare apocalittico,
che noi gusteremo grazie a te, con il Padre nello Spirito.
Pag. 113/123
Letture quotidiane – giugno 2016
29 giugno 2016 – Mercoledì
Santi Pietro e Paolo (s)
13.a Tempo Ordinario - P
Il Signore mi ha liberato da ogni paura
Letture: At 12,1-11; Sal 33; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, presso Cesarea di Filippo, ci hai rivelato il mistero della Chiesa.
Tu stesso sei la sua pietra angolare, e sei anche il suo costruttore. Sulle
colonne, che sono i tuoi apostoli, tu hai costruito per Dio un tempio fatto di
pietre vive. Tu hai fatto di me, grazie al battesimo, una di quelle pietre vive,
concedendomi di prendere parte alla tua dignità e alla tua missione
sacerdotale. Mediante la mia vita aspiro a porre con te e in te offerte spirituali
gradite a Dio, desidero vivere in unione con tutta la Chiesa, nella quale tu hai
affidato a Pietro e ai suoi successori il potere di legare e di sciogliere.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sono questi i santi apostoli che nella vita terrena hanno fecondato con il loro
sangue la Chiesa: hanno bevuto il calice del Signore, e sono diventati gli amici
di Dio.
COLLETTA
O Dio, che allieti la tua Chiesa con la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa’ che
la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli dai quali ha ricevuto
il primo annunzio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (At 12,1-11)
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.
Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa.
Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era
gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli
Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a
quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire
davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva
incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode
stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e
legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle
custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella.
Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli
Pag. 114/123
Letture quotidiane – giugno 2016
caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E
così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a
seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per
opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla
porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro.
Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha
mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che
il popolo dei Giudei si attendeva».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
SECONDA LETTURA (2Tm 4,6-8.17-18)
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io
lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho
conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi
consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno
Pag. 115/123
Letture quotidiane – giugno 2016
atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a
compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui
liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo
regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai
suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero:
«Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei
profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei
Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non
prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che
legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra
sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
OMELIA
La liturgia di oggi ci sollecita a riflettere sulla fedeltà e sulla testimonianza
delle due colonne portanti della Chiesa. Ci mostra Pietro con le chiavi del
regno, primo e principe degli apostoli. Ascoltiamo la sua confessione che ormai
ci appartiene come seguaci della stessa fede. Percepiamo con gioia l'origine
della nostra appartenenza a Cristo, la fonte da cui abbiamo sorbito lo stesso
credo, l'impegno che ci pone a nostra volta come testimoni. È anche il giorno
della gratitudine a Dio, a Cristo Gesù e ai suoi apostoli, i fattori della Chiesa,
nostra madre. Ci viene da ripercorrere la storia della Chiesa fino ai nostri
giorni per rivivere un percorso dove le umane fragilità sono state come spente
dalla forza dello Spirito. Siamo certi di poggiare ancora sulla roccia che è Cristo
stesso e sulla Pietra che è il romano pontefice. Le porte degli inferi, anche
Pag. 116/123
Letture quotidiane – giugno 2016
quando hanno infierito con violenza contro di noi, non hanno prevalso. La
promessa di Cristo si è realizzata in pienezza. La storia di Pietro, prima debole,
spavaldo e pauroso, poi intrepido assertore della verità e martire come Cristo
per testimoniare la propria fedeltà, è diventato sostanzialmente la storia della
nostra Chiesa e di tanti cristiani. È stato determinate in questo faticoso
percorso l'apporto di Paolo, il convertito sulla via di Damasco, l'Apostolo delle
genti. Egli per primo ha valicato i confini del mondo ebraico per rivolgere il
messaggio della salvezza ai pagani, a tutti noi che da quel mondo proveniamo.
La seconda lettura d'oggi risuona come un gioioso testamento che Paolo
confida al suo amico e collaboratore Timoteo: "io sto già per essere versato in
offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona
battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi
consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno
atteso con amore la sua manifestazione". Vedere sparso in offerta il proprio
sangue è la suprema aspirazione dell'Apostolo, dopo le dure fatiche del suo
intensissimo apostolato. Egli brama il martirio per essere totalmente
assimilato a Cristo e dare così la suprema testimonianza di fedeltà e d'amore.
Ambedue in modo diverso tracciano il cammino della Chiesa e di ciascuno di
noi: anche noi deboli come Pietro, prima della Pentecoste, ma anche noi
irrorati dallo stesso Spirito. Noi pure forse lontani coma Paolo, ma poi folgorati
dalla grazia. Chi sa se anche noi siamo disposti e realmente pronti a dare la vita
per Cristo? (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Signore, la preghiera dei santi Apostoli accompagni l’offerta che presentiamo
al tuo altare e ci unisca intimamente a te nella celebrazione di questo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Pietro disse a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù rispose:
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Concedi, Signore, alla tua Chiesa, che hai nutrito alla mensa eucaristica, di
perseverare nella frazione del pane e nella dottrina degli Apostoli, per formare
nel vincolo della tua carità un cuor solo e un’anima sola. Per Cristo nostro
Signore.
MEDITAZIONE
La disposizione voluta dalla Verità perdura, e san Pietro, perseverando nella
solidità che ha ricevuto, non ha abbandonato il governo della Chiesa, affidato
alle sue mani. Poiché è stato istituito prima degli altri, a causa del suo nome
Pag. 117/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Pietro, proclamato fondamento, costituito custode del regno dei cieli, preposto
come arbitro per legare e sciogliere per mezzo di giudizi, la ratifica dei quali
risiede in cielo, affinché tutto ciò ci insegni, attraverso gli stessi misteri di
questi appellativi, quale fosse la sua intimità con Cristo.
Attualmente, egli assolve più pienamente e più efficacemente i compiti che gli
sono stati affidati e tutto ciò che è di competenza delle sue funzioni e della sua
sollecitudine egli lo compie in colui e per colui dal quale è stato glorificato.
Ecco perché se vi è qualcosa che noi compiamo bene, qualcosa che decidiamo
bene, qualcosa che otteniamo dalla misericordia di Dio per mezzo delle nostre
preghiere quotidiane, è tutto grazie al lavoro ed ai meriti di colui il cui potere,
nella sua Sede, continua a vivere, e la cui autorità a manifestarsi. Tale è infatti,
prediletti, la ricompensa di questa professione di fede che, ispirata da Dio
Padre al cuore dell’apostolo, si innalzò più in alto di tutte le incertezze delle
opinioni umane e ricevette la fermezza di una roccia che nessuna scossa può
far vacillare. Poiché è nella Chiesa intera che Pietro dice ogni giorno: “Tu sei il
Cristo, Figlio del Dio vivente”, e che ogni lingua che conferma il Signore è
istruita dall’insegnamento di questa parola.
SAN LEONE MAGNO
Pag. 118/123
Letture quotidiane – giugno 2016
30 giugno 2016 – Giovedì
Santi Primi martiri della Chiesa romana (mf)
13.a Tempo Ordinario - I
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti
Liturgia: Am 7,10-17; Sal 18; Mt 9,1-8
PREGHIERA DEL MATTINO
Mi rivolgo verso te, Signore, attirato dalla potenza della tua parola che mi
chiama e mi strappa al sonno e alle tenebre del peccato: “Alzati e cammina!”.
Mi voglio svegliare all’alba per te, avanzare nei tuoi precetti, frequentare i tuoi
sentieri e raggiungere la luce. Tutte le mattine mi voglio risvegliare nella tua
misericordia. Non stancarti, Signore, di guardarmi con pietà, come il paralitico
sulla sua barella, e di pronunciare su di me, vedendo la fede della tua Chiesa, la
parola che tu solo puoi pronunciare con efficacia e potenza: “Coraggio, figliolo,
ti sono rimessi i tuoi peccati”. Non smettere di essere, fin dall’alba,
interamente, misericordia benedetta.
ANTIFONA D’INGRESSO
Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia.
COLLETTA
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non
ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello
splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Am 7,10-17)
Va’, profetizza al mio popolo.
Dal libro del profeta Amos
In quei giorni, Amasìa, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo re
d’Israele: «Amos congiura contro di te, in mezzo alla casa d’Israele; il paese
non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: “Di spada morirà
Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra”». Amasìa
disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il
tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo
è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un
mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò
mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele.
Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: “Non profetizzare contro Israele, non
parlare contro la casa d’Isacco”. Ebbene, dice il Signore: “Tua moglie diventerà
una prostituta nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada, la tua
Pag. 119/123
Letture quotidiane – giugno 2016
terra sarà divisa con la corda in più proprietà; tu morirai in terra impura e
Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua terra”».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
Sono più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
CANTO AL VANGELO (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
VANGELO (Mt 9,1-8)
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua
città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la
loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i
loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa
infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e
cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra
Pag. 120/123
Letture quotidiane – giugno 2016
di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e
va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva
dato un tale potere agli uomini.
Parola del Signore.
OMELIA
L'intervento prodigioso del Salvatore è sempre provocato da una richiesta o
dalla constatazione della fede. Nell'episodio narrato nel vangelo di oggi questa
è riconosciuta da Gesù nel fatto stesso di "portare a lui un paralitico steso su un
letto". Infatti la parola di incoraggiamento rivolta al malato è preceduta dalla
constatazione "vista la loro fede". Nessun gesto o nessuna parola pur
proveniente da Dio hanno un qualche effetto in ordine alla salvezza, se non
incontrano una disposizione previa di accoglienza fiduciosa da parte di chi
chiede. La fede è la porta che si apre all'azione di Dio nella nostra vita. Ciò vale
anche per la parola profetica, che è salvifica se viene accolta come parola che
Dio ci rivolge, tramite un suo rappresentante. Nel caso concreto si evidenzia
anche il processo di salvezza integrale dell'uomo infermo attraverso il perdono
che Gesù gli concede. La reazione dei dottori della legge li presenti è di
scandalo: "Solo Dio può perdonare i peccati". Cristo, sapendo quello che
pensavano, non si smentisce, ma per provare che lui ha il potere di perdonare e
che i peccati del malato sono effettivamente rimessi, gli ordina: "Alzati, prendi
il tuo letto e va a casa tua". Che l'infermo si alzi realmente e vada a casa, appare
come una semplice conseguenza. La cosa principale per la gente non è la
guarigione miracolosa, ma che Dio abbia "dato tale potere agli uomini". E'
quanto Dio fa, che qui viene accentuato. Come deve essere grande Dio, proprio
per questa liberalità, con la quale non tiene gelosamente per sé il suo tesoro,
ma trasmette agli uomini i suoi poteri. Siamo noi consapevoli della
magnanimità di Dio, che ci perdona tramite i suoi ministri? (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’
che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per
Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi
principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che
rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.
Pag. 121/123
Letture quotidiane – giugno 2016
PREGHIERA DELLA SERA
Al calare del giorno, o Padre, il nostro sguardo si volge verso Cristo, dolce e
umile di cuore, che si degna di accettare la nostra miseria. È lui, il tuo buon
samaritano, che ci ha presi su di sé, noi che eravamo poveri, e ci ha ristabiliti
nella tua grazia. Ha preso la nostra carne ferita, la dura povertà e la lenta
agonia - inevitabile - verso la morte. Ha assaporato il gusto della morte, frutto
del peccato. Si è seduto al tavolo della nostra miseria. Noi ti rendiamo grazie,
Signore, per il tuo Figlio, sole di giustizia e di santità che non conosce declino,
che non si eclissa davanti alla notte del peccato e brilla con tutto il suo potere là
dove l’uomo riconosce umilmente il suo errore.
Pag. 122/123
Letture quotidiane – giugno 2016
Riferimenti
Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere
scaricata liberamente.
L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!
Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla
mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.
Per maggiori informazioni, visita la pagina web:
www.laparola.it/ebooks.php
Grazie, e arrivederci al mese prossimo!
Pag. 123/123