C`è un nuovo capo della cosca Zen: è un negoziante esperto di armi

Transcript

C`è un nuovo capo della cosca Zen: è un negoziante esperto di armi
Giornale di Sicilia 5 Agosto 2008
C’è un nuovo capo della cosca Zen:
è un negoziante esperto di armi e droga
PALERMO. Il nuovo capo dello Zen e di Pallavicino, è un commerciante, compare di
pentito, grande esperto di droga e armi. Un astro nascente in Cosa nostra che ha
conquistato la borgata grazie al curriculum criminale di un certo spessore e ad una
amicizia personale. Questo secondo gli investigatori l'identikit di Fabio Chianchiano, 43
anni, ricercato dallo scorso giovedì quando la polizia bussò alla porta della suo
appartamento di via Ludovico Bianchini e non trovò nessuno. Lui, aveva già sentito puzza
di manette, da allora è sparito dalla circolazione, unico ricercato dell'operazione
Addiopizzo 4. Nel quartiere gestisce un negozio di telefonini, è accusato di mafia, traffico
di stupefacenti, detenzione di pistole e munizioni, è ritenuto dai collaboratori molto vicino
al clan Lo Piccolo e in particolare a un personaggio fino ad oggi mai sfiorato dalle indagini
e della fedina penale immacolata: Claudio Lo Piccolo, il più piccolo dei figli del numero 1.
Di lui parlano Antonino Nuccio e Francesco Franzese, al quale ha fatto il testimone di
nozze. Secondo Franzese, il pentito ex capo di Partanna, Chianchiano è arrivato in alto,
vantando una solida amicizia con Lo Piccolo junior. Come in quasi tutte le vicende di
Cosa nostra, anche in questa c'è una mezza tragedia. Un'inimicizia personale, che con il
tempo. diventa qualcosa di molto concreto. In ballo c'è la reggenza dello Zen un quartiere
strategico per il potere dei Lo Piccolo dove possono contare su un serbatoio inesauribile di
malavitosi pronti a tutto, pur di entrare nell'organizzazione. Omicidi, rapine, incendi,
spedizioni punitive, ì capi del mandamento prendevano la manovalanza per questo genere
di affari sempre da lì. Secondo gli inquirenti, il reggente ufficiale della borgata fino a
pochi mesi fa era Michele Catalano, già coinvolto a più riprese in operazioni antimafia.
Ma con Chianchiano i rapporti erano tesi. Dopo l'arresto di Catalano, Chianchiano ha
chiesto spazio: voleva la gestione della «piazza» e dello spaccio di droga, ovvero tutte le
attività illecite che gravitano intorno al quartiere.
E lo spazio dopo le continue retate gli è stato concesso. Grazie anche ad i suoi precedenti.
I collaboratori lo descrivono come un vero esperto del traffico di droga, soprattutto
cocaina ed hashish. Avrebbe rifornito i boss grazie ad i solidi agganci con venditori napoletani: carichi di cinque chili alla volta di polvere bianca, un tesoro per il clan. E
siccome chi produce guadagni, fa carriera, per Chianchiano si sono aperti nuovi scenari.
Dicono di avere lavorato con lui Franzese, Nuccio e Andrea Bonaccorso, trafficante di
Corso dei Mille, che per fare affari allo Zen ha avuto bisogno di un permesso speciale dei
Lo Piccolo.
Un'attività in grande stile, che come al solito ha finito per fare fastidio a qualcuno. Lo Zen
in questi mesi sareb-be stato invaso da continui carichi di cocaina, gestiti dal latitante e da
un suo amico, Guido Spina, arrestato la scorsa settimana. Grazie ad i buoni contatti,
avrebbero ottenuto prezzi concorrenziali e buona qualità. Questo ha finito per penalizzare
la concorrenza, che si è subito lamentata con i Lo Piccolo. Un certo Elefantino, non ancora
identificato, scrisse un pinzino ai boss per lamentarsi.
Ecco a proposito cosa dice Nuccio. «Fabio Chianchiano e Guido Spina avevano invaso il
mercato della cocaina perché loro si rifornivano a Napoli - ha detto - perché oltre alla
qualità avevano il prezzo. Però Elefantino non so dire chi è. Però sicuramente sarà
qualcuno di là, della zona che aveva interesse a darla».
C'è di più. Grazie ad i suoi mille contatti, il commerciante si sarebbe adoperato per fornire
armi e munizioni a Sandro Lo Piccolo. In particolare un revolver calibro 38 e un centinaio
di proiettili da usare in uno dei tanti raid ordinati dal clan.
Leopoldo Gargano
EMEROTECA ASSOIAZIONE MESSINESE ANTIUSURA ONLUS