Documento politico 3° Congresso FLC
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Documento politico 3° Congresso FLC
DOCUMENTO POLITICO III CONGRESSO FLC CGIL BOLOGNA Il III Congresso della Flc Cgil di Bologna, tenutosi il 24 febbraio 2014, assume la relazione della Segretaria generale uscente Francesca Ruocco, fa proprio quanto emerso dal ricco e articolato dibattito durante i lavori congressuali ed assume le conclusioni del Segretario generale nazionale Mimmo Pantaleo. Il III Congresso della Flc Cgil di Bologna individua nelle consapevoli e sistematiche politiche messe in campo da tutti i Governi che si sono succeduti contro i diritti individuali e collettivi e contro il valore fondante del lavoro, e nell’attacco radicale alla conoscenza come diritto universale e bene comune, il segno distintivo della crisi e della recessione non solo economica, ma anche sociale e culturale del Paese, ed il rischio concreto di pregiudicare il futuro di intere generazioni e della democrazia italiana. In particolare, il sistema pubblico dell'istruzione, della formazione e della ricerca, che per la Flc rappresenta una leva strategica e fondamentale di sviluppo e di uscita dalla crisi, è stato fortemente depauperato nelle risorse e svilito nel proprio ruolo sociale. E' ormai urgente e indispensabile una radicale inversione di tendenza, per il futuro del Paese e a garanzia del diritto costituzionale a un'istruzione pubblica e gratuita di qualità, dalla scuola dell'infanzia all'Università. Il III Congresso della Flc Cgil sottolinea la necessità di riconquistare il Ccnl, un contratto nazionale “forte” che sia strumento in grado di equiparare e rafforzare i diritti e le tutele di tutti i lavoratori della conoscenza (stabili e precari) e che non possa essere derogato da leggi o accordi. Per riconquistare i Ccnl del pubblico impiego, la Flc di Bologna considera ormai indispensabile mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione, compreso lo sciopero generale di tutto il pubblico impiego. Il Congresso esprime una severa condanna alla politica messa in campo dagli ultimi governi sul tema della valutazione. Gli organi dirigenti dell’Invalsi e dell’Anvur hanno costruito la valutazione come un regime esclusivamente disciplinare e punitivo, funzionale al taglio delle risorse e allo sradicamento del pensiero critico nella scuola e nell’Università e alla riduzione della “biodiversità della ricerca, a discapito dei settori disciplinari più deboli. Attraverso i sistemi di valutazione entra a pieno titolo nella scuola e nell’università un paradigma tecnocratico in cui si assume una nozione di oggettività meramente formale assai lontana dall’oggettività sostanziale. Il Congresso della Flc Cgil di Bologna considera inoltre gravissimi gli interventi fatti dai recenti Governi in materia di pensioni (legge Fornero) e di riorganizzazione del lavoro pubblico (decreto Brunetta) e non condivide i contenuti delle disposizioni legislative in materia di privatizzazione dei servizi pubblici. Contro tali provvedimenti è necessario proseguire la mobilitazione, insieme a tutta la Confederazione. Il Congresso ritiene infine fondamentali ed ineludibili la democrazia sindacale, la partecipazione e il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori, e per questo il voto delle lavoratrici e dei lavoratori su tutti i contratti e gli accordi che li riguardano, deve essere condizione irrinunciabile alla sottoscrizione definitiva di quegli accordi e contratti a tutti i livelli, anche laddove sono presenti le Rsu, come del resto è sempre avvenuto sul nostro territorio. Il Congresso ritiene inoltre che le fasi negoziali nazionali debbano prevedere il pieno, preventivo ed effettivo coinvolgimento dell'intera organizzazione nella definizione delle sue scelte strategiche, e auspica che nei successivi livelli congressuali si individuino le soluzioni migliori per dare attuazione a tale obiettivo. Il Congresso individua le seguenti priorità sulle quali il nuovo gruppo dirigente dovrà impegnarsi in questi anni: - Continuare l'azione di contrasto ai tagli di personale e di finanziamenti, al potere contrattuale, al progressivo impoverimento dei lavoratori della conoscenza, ai diritti, con un profilo vertenziale chiaro e netto ed alleanze larghe sul territorio (dalle rappresentanze degli studenti e dei genitori, dalle espressioni della società civile, alle diverse organizzazioni sindacali). - Il precariato: è necessario continuare la mobilitazione della categoria per un piano pluriennale nazionale di reclutamento ordinario e straordinario volto a superare tutte le forme di lavoro precario attraverso regole chiare e condivise, per consentire alle persone di impostare progetti di vita e garantire il rinnovamento e la qualità di scuola, formazione, Università e ricerca e dell'Alta formazione artistica e musicale. Occorre quindi intensificare anche sul territorio ogni azione a tutela dei diritti e delle prospettive dei lavoratori precari, rafforzando anche l’azione del Coordinamento precari Flc. E’ indispensabile inoltre continuare a promuovere l’iniziativa per la costruzione di un nuovo welfare a carattere universalistico ed inclusivo in grado di garantire i diritti dei lavoratori, al di là della loro tipologia contrattuale. - E' necessario intensificare la lotta all’esternalizzazione dilagante nelle scuole, nell’Università e negli enti di ricerca. Da questo punto di vista, la FLC di Bologna è impegnata a contrastare processi di deregulation selvaggia che lasciano lavoratori sottopagati senza alcuna tutela e pregiudica la qualità e la continuità del lavoro pubblico in questi settori. - E' necessario, sulla scuola dell'infanzia comunale, continuare a sviluppare una forte azione per la stabilizzazione delle lavoratrici precarie e perchè tale scuola resti pubblica. - Occorre fare sistema sul piano territoriale a salvaguardia dell’offerta formativa e per rilanciare la ricerca. E' necessario, non solo, creare vere e proprie reti di resistenza (anche con le Istituzioni) contro lo smantellamento e la dequalificazione dell'istruzione e della ricerca pubbliche sul nostro territorio e, da questo punto di vista, continuare a partecipare ovunque possibile alla contrattazione sociale e territoriale della Confederazione; ma anche fare realmente sistema, a livello territoriale e regionale, per stimolare la ripresa investendo sull’innovazione e sulla ricerca, di base e applicata, dell’Università e degli Enti, facendo finalmente decollare il Tecnopolo ed i progetti legati a smart city e all'agenda digitale - Bisogna continuare a fare ogni sforzo per non applicare il decreto Brunetta nelle scuole (soprattutto in relazione allo stralcio dell'organizzazione del lavoro dalla contrattazione di Istituto) e nell'Ateneo bolognese (soprattutto per quanto riguarda la valutazione). Allo stesso modo, tramite le contrattazione di secondo livello e la nostra iniziativa continua, vanno ridotti i danni prodotti dalla riorganizzazione imposta dalla legge Gelmini (l 240), a partire dal ripristino dell'eleggibilità del CdA di Unibo. - Occorre valorizzare i comitati degli iscritti dove ci sono e promuoverli laddove non sono ancora presenti. In particolare, occorre attivare i comitati degli iscritti del comparto scuola per aree territoriali (città, montagna, pianura et e pianura ovest), come spazi fondamentali di analisi, confronto, discussione e proposta, tanto più tra lavoratori e lavoratrici che lavorano in Istituti scolastici contigui e spesso con problematiche simili - Bisogna proseguire sulla strada intrapresa dei coordinamenti delle Rsu e del Coordinamento del personale Ata, personale che in questi anni ha vissuto l'impoverimento salariale maggiore a fronte di un consistente aumento dei carichi di lavoro. - Bisogna continuare l'attività sistemica e continuativa di formazione e informazione per le RSU e i delegati, per supportare adeguatamente in questa fase difficile la loro funzione nei luoghi di lavoro e favorire i percorsi di rinnovamento della categoria. - L'attività di formazione continua rappresenta oggi una necessità per l’azione sindacale, al fine di affrontare attrezzati la completa disarticolazione del sistema e dei modelli educativi in atto, di rimotivare le persone, di difendere e migliorare la qualità del lavoro. Per questo continua ad essere necessario un vasto programma formativo rivolto a personale dirigente, docente e ATA, legato a percorsi di carriera e di valorizzazione professionale, anche per costruire la scuola che vogliamo, come sempre con il supporto fondamentale di Proteo Fare Sapere. - Infine il congresso impegna la FLC di Bologna a continuare ad adoperarsi per la riuscita dello sciopero delle attività aggiuntive del personale della scuola, proclamato dal 21 febbraio al 22 marzo, contro il nuovo dimezzamento del Mof ed il blocco e la richiesta di restituzione delle posizioni economiche del personale Ata Bologna 24 febbraio 2014