i veri AniMALi siamo noi

Transcript

i veri AniMALi siamo noi
i
mal
i
n
a
i
r
e
iv
i
o
n
o
siam
zoo, allevamenti,
laboratori: una
fotoreporter ha girato il
mondo per documentare
come VENGONO TRATTATI
orsi, scimmie & co. le sue
immagini ora sono
raccolte in un libro. «È
PER FARVI APRIRE GLI OCCHI
SUGLI UOMINI», dice a grazia
di
Marina Speich
«Tutto è iniziato 17 anni fa, durante
un mio viaggio in Ecuador. Avevo 20
anni. In una riserva naturale c’era un
grande recinto, dove vivevano delle
scimmie. Molti visitatori le fotografavano: per loro erano divertenti. A
me, invece, sembrava uno spettacolo
inquietante. È da quel momento che
mi è venuta l’idea di documentare
come l’uomo sfrutta gli animali».
La fotoreporter canadese Jo-Anne
McArthur ha viaggiato in questi anni
in più di 40 Paesi. Ha raccolto centinaia
di storie che raccontano la crudeltà verso gli animali, quella che normalmente
non vediamo: negli allevamenti intensivi, nei circhi, nei laboratori, negli zoo.
Un progetto che va avanti (weanimals.
org) e che è diventato anche un libro,
Noi Animali (Safarà Editore) appena
presentato al Salone del libro di Torino.
Qual è l’obiettivo del suo progetto?
«Far cambiare prospettiva alle persone.
È facile trovare in giro bellissime fotografie di animali. Ma nessuno vede
che cosa succede quando si abusa di
3
loro. Laboratori, macelli, allevamenti
intensivi sono nascosti. Abbiamo eretto
un muro che permette di trattare gli
animali come oggetti e non come esseri
sensibili. Con le mie immagini cerco di
abbattere questa barriera. Può essere
doloroso e scioccante, perché guardando
questi animali guardiamo dentro di noi».
Perché maltrattiamo gli animali?
«Ci sentiamo superiori e intellettualmente lo siamo, ma non emotivamente. Da 10 mila anni per noi è normale
“usarli”. Ma c’è una grande differenza
tra cacciare un cinghiale perché ne hai
bisogno per sopravvivere e mettere 30
mila maiali in un allevamento intensivo traumatizzandoli, facendoli vivere in
spazi angusti, tagliando loro, ancora da
vivi, la coda e le orecchie. Quello che
denuncio è l’abuso, lo sfruttamento non
necessario degli animali».
Tra le suoe fotograf ie, ce ne è qualcuna
che l’ha sconvolta di più?
«Quelle scattate in Svezia negli allevamenti di volpi e visoni, trattati con una
crudeltà ingiustificata. Per fare queste
foto ho partecipato a investigazioni clandestine, di notte, scavalcando recinti,
forzando porte. Quando entri, l’odore ti
stordisce, gli occhi cominciano a lacrimare e vedi scene sconvolgenti».
Quella che invece l’ha commossa di più?
«La storia di Ron, lo scimpanzé che ha
vissuto quasi tutta la vita in un laboratorio americano di medicina sperimentale.
In dieci anni aveva subito 150 anestesie
e quando gli hanno tolto una vertebra,
per una settimana non ha ricevuto antidolorifici. Eppure, quando un’organizzazione animalista l’ha salvato, era gentile,
affettuoso con gli uomini. Gli animali
perdonano più facilmente di noi». n
Un orso
polare
in uno zoo
canadese.
La foto
è tratta
dal libro
Noi animali
di Jo-Anne
McArthur
(Safarà
Editore).
Foto jo-anne mcarthur
1O
62
GR22_062_062-animali-LPv.indd 62
15/05/15 19.00