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Istruzione, disuguaglianza e mobilità sociale: alcuni fatti e poche riflessioni Andrea Brandolini Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria, Banca d’Italia “Investire nei giovani: se non ora, quando?” XV Indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati Università Ca’ Foscari, 12 marzo 2013 Una stagnazione lunga (quasi) una generazione Reddito e risparmio delle famiglie (indici: 1992=100 e valori percentuali) 110 36 100 32 90 28 80 24 70 60 20 Reddito disponibile reale delle famiglie pro capite 16 Propensione al risparmio (scala dx) 50 Reddito disponibile reale delle famiglie 40 30 1960 12 1965 1970 1975 1980 8 1985 1990 1995 Fonte: elaborazione su dati Istat. 2000 2005 2010 4 2015 Regresso intergenerazionale? Eurobarometro, primavera 2008 (prima della Grande Recessione): si aspettava un peggioramento delle condizioni di vita delle nuove generazioni rispetto a quelle dei genitori … … 61% degli europei … meno nell’Europa orientale, … ma 65% in Italia, ~80% in Germania e Francia In Italia, Francia e Germania, <10% degli intervistati si aspettava che il tenore di vita dei giovani potesse migliorare rispetto a quello dei loro genitori Salari di ingresso e profili retributivi (età di ingresso 21-22 anni; 1976=1) Fonte: Rosolia e Torrini (2007), elaborazione su dati dell’Archivio INPS. Reddito disponibile equivalente (migliaia di euro ai prezzi del 2005) 20 18 16 14 1960-64 1950-54 1930-34 1940-44 12 1920-24 1910-14 10 Anno di nascita 8 20 25 30 35 40 45 50 55 60 Età 65 70 75 80 85 90 95 Fonte: Brandolini e D’Alessio (2011), stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. L’età si riferisce al maggior percettore di reddito nella famiglia. Reddito disponibile equivalente (migliaia di dollari a parità di potere d’acquisto del 2005) 40 Italia 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età Germania Ovest 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età Fonte: Brandolini e D’Alessio (2011), stime su dati Lis. Reddito disponibile equivalente (migliaia di dollari a parità di potere d’acquisto del 2005) 40 Italia 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età Stati Uniti 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età Fonte: Brandolini e D’Alessio (2011), stime su dati Lis. Reddito disponibile equivalente: effetto coorte (coefficienti in regressione logaritmica) 0.5 Stati Uniti 0.0 Regno Unito 0.0 -0.5 -0.5 -1.0 -0.5 -1.0 -1.5 -1.0 -1.5 -2.0 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 Anno di nascita Anno di nascita 0.5 0.5 Svezia Germania Ovest 0.0 Italia -1.5 0.0 0.0 -2.0 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 Anno di nascita -0.5 -0.5 -1.0 -1.0 Fonte: Brandolini e D’Alessio (2011), stime su dati Lis. -1.5 -1.5 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 Anno di nascita Anno di nascita Una distribuzione del reddito sperequata – da tempo Quota di reddito del 10% e 1% più ricco dei contribuenti (dati fiscali) 50 25 10% più ricco 1% più ricco 20 Quota di reddito (%) Quota di reddito (%) 45 40 35 15 10 30 5 25 1970 0 1970 1980 1990 2000 2010 Stati Uniti 1980 1990 Italia Fonte: elaborazione su dati The World Top Incomes Database, http://topincomes.g-mond.parisschoolofeconomics.eu/. 2000 2010 Quota di reddito del 10% e 1% più ricco dei contribuenti (dati fiscali) 50 25 10% più ricco 1% più ricco 20 Quota di reddito (%) Quota di reddito (%) 45 40 35 15 10 30 5 25 1970 0 1970 1980 1990 2000 2010 Stati Uniti 1980 1990 Italia Fonte: elaborazione su dati The World Top Incomes Database, http://topincomes.g-mond.parisschoolofeconomics.eu/. 2000 2010 Indice di disuguaglianza di Gini (per cento) 44 Reddito disponibile (esc. interessi e dividendi) 42 40 38 36 Reddito disponibile (esc. affitti imputati, interessi e dividendi) 34 Reddito disponibile equivalente 32 30 28 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per famiglia per i redditi non corretti; ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata per i redditi equivalenti. Quota di persone a basso reddito (per cento) 30 28 Soglia al 70% della mediana 26 Reddito disponibile equivalente (esc. interessi e dividendi) 24 22 20 Soglia al 60% della mediana Reddito disponibile equivalente 18 16 14 Soglia al 50% della mediana 12 10 8 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata. Quota di persone povere (per cento) 24 22 20 18 Basso reddito 16 14 12 Povertà relativa (consumi) 10 8 6 4 Povertà assoluta (consumi) 2 0 1994 1996 1998 2000 2002 2004 Fonte: Istat, Eurostat. 2006 2008 2010 2012 Povertà di reddito e ricchezza (valori percentuali) 20 20 15 Famiglie giovani (<35 anni) Quota di famiglie povere (%) Quota di famiglie povere (%) Totale Reddito 10 5 15 Reddito 10 5 Reddito e ricchezza 0 1990 1995 2000 Reddito e ricchezza 2005 2010 0 1990 1995 2000 2005 Fonte: Bartiloro e Rampazzi (2013), elaborazione su dati Banca d’Italia, Ibfi. Povertà di reddito: chi ha un reddito equivalente inferiore al 50% del valore mediano (scala dell’OCSE modificata). Povertà di reddito e ricchezza: povertà di reddito e ricchezza netta inferiore al 25% del reddito equivalente mediano (quindi insufficiente a sostenere la famiglia alla linea di povertà per 6 mesi). 2010 Quota di persone a basso reddito per ‘classe sociale’ (per cento) 40 35 Famiglie di operai 30 25 Famiglie di pensionati 20 15 Famiglie di autonomi 10 Famiglie di impiegati 5 0 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata. Quota di persone a basso reddito per nazionalità (per cento) 35 Persone in famiglie con capofamiglia nato all’estero 30 25 20 Persone in famiglie con capofamiglia nato in Italia 15 10 6.9 5 1.1 1.3 2.0 1993 1995 1998 2.5 2000 3.3 4.3 5.1 2004 2006 8.3 Quota di stranieri 0 2002 2008 2010 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata; soglia al 50% del reddito equivalente mediano. Norvegia Islanda Slovenia Svezia Rep. Ceca Slovacchia Paesi Bassi Finlandia Belgio Austria Ungheria Lussemburg Malta Danimarca Cipro Germania Svizzera Francia Polonia Estonia Italia Lituania Regno Unito Irlanda Romania Grecia Spagna Portogallo Bulgaria Lettonia Indice di disuguaglianza di Gini (per cento) 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Fonte: Eurostat. Divari territoriali, mercato del lavoro, redistribuzione pubblica Il divario Nord-Sud, 2006 (per cento) 50 50 Indice di Gini Incidenza della povertà 40.1 40 40 33.7 32.2 30.4 30.2 32.4 32.5 31.0 30 30 20 20 10 10 0 0 Italia Centro Nord Redditi nominali Mezzogiorno 19.9 17.3 8.9 Italia 9.8 Centro Nord Mezzogiorno Redditi a parità di potere d'acquisto regionali Fonte: Brandolini e Torrini (2010), stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata; indici regionali di prezzo stimati da Cannari e Iuzzolino (definizione 11). Disuguaglianza retributiva e occupazione (valori percentuali) 70 65 Indice di Gini (%) 60 55 50 45 40 35 Italia 30 50 55 60 65 70 75 80 Tasso di occupazione 15-64 (%) Fonte: Brandolini, Rosolia e Torrini (2012), elaborazioni su dati Eu-Silc ed Eurostat. Retribuzioni lorde annue. 85 Disuguaglianza retributiva e occupazione (valori percentuali) Gini(salari)popolazione 15-64 = 1 – [ 1 – Gini(salari)dipendenti ] × Tasso di occupazione 70 65 Indice di Gini (%) 60 55 50 45 40 35 Italia 30 50 55 60 65 70 75 80 Tasso di occupazione 15-64 (%) Fonte: Brandolini, Rosolia e Torrini (2012), elaborazioni su dati Eu-Silc ed Eurostat. Retribuzioni lorde annue. 85 Incidenza della povertà e status lavorativo (valori percentuali) Solo impieghi tradizionali: 1 occupato 2000 2010 Solo impieghi tradizionali: 2 o più occupati Incidenza media nel 2000 e nel 2010 Meno di 1/3 del totale in impieghi atipici Oltre 1/3 del totale in impieghi atipici Solo a tempo determinato Altre combinazioni in impieghi atipici Nessun reddito da pensione Presenza di redditi da pensione 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell’OCSE modificata. Gli impieghi atipici includono le posizioni a termine e interinali, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e le occupazioni a tempo parziale dipendenti e indipendenti (meno di 18 ore lavorate settimanali). Gli impieghi tradizionali sono i rimanenti. Le varie forme di impiego sono aggregate, per le persone con più occupazioni e per le famiglie, sulla base delle ore lavorate. “… la percezione di un peggioramento della condizione giovanile rifletterebbe non tanto le minori opportunità occupazionali, che invece appaiono essere aumentate presumibilmente anche grazie alle riforme introdotte sulla regolazione dei rapporti di lavoro, ma il declino delle condizioni economiche associate e la maggiore incertezza circa le prospettive di carriera.” Giorgi, Rosolia, Torrini e Trivellato in Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). Effetto di imposte e trasferimenti pubblici, 1998 Grecia Portogallo Italia Spagna Irlanda Regno Unito Paesi Bassi Svezia Francia Germania Belgio Lussemburgo Austria Danimarca Finlandia (variazione percentuale dell’indice di Gini) -31 -30 -29 0 -10 -20 -30 -40 -41 -50 -49 -49 -47 -47 -46 -40 -39 -38 -45 Fonte: Immervoll et al. (2006). -37 -37 Prestazioni per famiglia, abitazione, disoccupazione ed esclusione sociale (standard di potere d’acquisto pro capite) 1,800 Svezia Francia Germania 1,600 UE-15 Spagna Regno Unito 1,400 1,200 1,000 800 600 Italia 400 200 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fonte: Eurostat. L’istruzione Differenziali retributivi tra titoli di studio (retribuzione media di lavoratore con licenza media=100) 145 140 Laurea – licenza media 135 130 125 120 Diploma – licenza media 115 110 105 100 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Ibfi. Retribuzioni mensili nette. Le linee interpolanti sono medie mobili di 5 termini. Istruzione e disuguaglianza 0.220 EFFETTO COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE EFFETTO DIFFERENZIALI DI REDDITO TRA GRUPPI Valori controfattuali per l'Italia con la struttura di: 0.210 Germania Spagna Regno U. Stati U. 0.200 0.190 Valore effettivo per l'Italia Titolo di studio del capofamiglia Numero dei percettori Tipo di famiglia Età del capofamiglia Numero dei componenti Titolo di studio del capofamiglia Numero dei percettori Tipo di famiglia Numero dei componenti 0.170 Età del capofamiglia 0.180 Fonte: elaborazione su dati Lis. Deviazione logaritmica media del reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell’Ocse modificata) ponderato per persone; 2008 per l’Italia, 2007 per gli altri paesi. (0.141) (0.182) (0.241) (0.277) Quota di persone in famiglie di capofamiglia laureato per classi di reddito (per cento) 45 45 40 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 2010: 11,8% 1993: 6,7% Decimo 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° Decimo più decimo decimo decimo decimo decimo decimo decimo decimo più povero ricco Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, Ibfi. Reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell’Ocse modificata) ponderato per individui. “… having a literate member in the household can make a substantial difference for each illiterate member in accessing information and accomplishing tasks that require literacy skill. In other words, literate household members generate a positive externality or a kind of public good for illiterate members.” K. Basu e J. Foster, “On Measuring Literacy”, Economic Journal 1998 Quota di persone in famiglie con almeno un laureato per classi di reddito (per cento) 60 60 50 50 40 40 30 30 2010: 20,9% 20 20 1993: 11,5% 10 10 0 0 Decimo 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° Decimo più decimo decimo decimo decimo decimo decimo decimo decimo più povero ricco Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, Ibfi. Reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell’Ocse modificata) ponderato per individui. Poca mobilità intergenerazionale Elasticità del reddito dei figli a quello dei padri Fonte: Blanden (2013), Figura 1. “… l’Italia si caratterizza per un’elevata immobilità: circa la metà del vantaggio reddituale dei padri si trasmette ai figli. Nel confronto internazionale il nostro paese è, tra quelli sviluppati per i quali sono disponibili delle stime, quello con la minore mobilità intergenerazionale. In termini dinamici, non emergono segnali di un allentamento dei meccanismi di trasmissione intergenerazionale dei redditi e le prospettive economiche delle coorti più giovani continuano a essere significativamente influenzate da quelle dei loro genitori.” Mocetti in Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). In sintesi Fatti e riflessioni (1) • Stagnazione prolungata dei redditi medi → Regresso generazionale? Possibile • Da metà anni ’60 fasi di aumento della disuguaglianza, ma nessun periodo prolungato di crescita – impatto (ancora) limitato della Grande Recessione • Nonostante la stabilità aggregata della distribuzione dai primi anni ‘90, importanti cambiamenti nelle posizioni relative – per ‘classe sociale’ e nazionalità • Livello alto della disuguaglianza nel confronto internazionale → La disuguaglianza del reddito non è il risultato di un trend recente: andare alle radici Fatti e riflessioni (2) • Determinanti: 1. ampi divari territoriali 2. bassa occupazione 3. poca efficacia perequativa di imposte e trasferimenti → Aree di azione per le politiche, in cui maggiore sviluppo e minore disuguaglianza non sempre collidono • Stretta relazione tra disuguaglianza e (im)mobilità sociale → Cruciale il ruolo dell’istruzione – ma recidere il condizionamento pesante del background familiare Riferimenti • Bartiloro, L. e C. Rampazzi (2013). “Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi”, Questioni di Economia e Finanza, n. 148, Roma, Banca d’Italia. • Basu, K. e J. Foster (1988). “On Measuring Literacy”, Economic Journal 108: 1733-1749. • Blanden, J. (2013). “Cross-country Rankings in Intergenerational Mobility: a Comparison of Approaches from Economics and Sociology”, Journal of Economic Surveys 27: 38-73. • Brandolini, A. e G. D’Alessio (2011). “Disparità intergenerazionali nei redditi familiari”. In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). • Brandolini, A. e R. Torrini (2010).“Disuguaglianza dei redditi e divari territoriali: l’eccezionalità del caso italiano”. Rivista delle politiche sociali 3: 37-58. • Brandolini, A., A. Rosolia e R. Torrini (2010).“The Distribution of Employees’ Labour Earnings in the European Union: Data, Concepts and First Results”. In A. B. Atkinson e E. Marlier (a cura di), Income and Living Conditions in Europe. Luxembourg: Publications Office of the European Union. • Giorgi, F., A. Rosolia, R. Torrini e U. Trivellato (2011). “Mutamenti tra generazioni nelle condizioni lavorative giovanili”. In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). • Immervoll, H., H. Levy, C. Lietz, D. Mantovani, C. O’Donoghue, H. Sutherland e G. Verbist (2006). “Household incomes and redistribution in the European Union: Quantifying the equalizing properties of taxes and benefits”. in D.B. Papadimitriou (a cura di), The Distributional Effects of Government Spending and Taxation. Basingstoke: Palgrave Macmillan. • Mocetti, S. (2011). “Mutamenti nella trasmissione intergenerazionale dei redditi dal 1950 al 1990”. In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). • Rosolia, A. e R. Torrini (2007). “The Generation Gap: Relative Earnings of Young and Old Workers in Italy”, Temi di discussione, n. 639, Roma, Banca d’Italia. • Schizzerotto, A., U. Trivellato e N. Sartor (a cura di) (2011). Generazioni disuguali. Le condizioni di vita dei giovani di ieri e di oggi: un confronto. Bologna: Il Mulino. Grazie per l’attenzione!