25 settembre 2014

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25 settembre 2014
Sindacale e del Lavoro
25 settembre 2014
---- La Voce di Rovigo ----
CASO La Cgil proclama due ore di sciopero nel giorno dei funerali delle vittime
di Ca’Emo. - Il lutto che spacca i sindacati. - Cisl e Uil non ci stanno: “Il nostro
ruolo è risolvere i problemi, non protestare”. Poi minimizzano.
ROVIGO : Nemmeno il voler rendere onore ai morti di una tragedia come quella accaduta a Ca’
Emo mette d’accordo le tre sigle sindacali. La Cgil ha indetto due ore di sciopero durante i funerali
delle quattro vittime e 50 minuti di sciopero solidale, questa mattina, a tutti gli iscritti del comparto
Igiene ambientale a livello nazionale. La Cisl e la Uil hanno detto no: “Il ruolo del sindacato è
risolvere i problemi, non protestare. Ma non c’è alcuna spaccatura con la Cgil”. Già da martedì era
stata annunciata dalla Cgil la volontà di scioperare, che ieri mattina, nel corso di una conferenza
stampa nella sede provinciale di via Calatafimi, è stata precisata. “Sono qui riunite le segreterie di
tutte le categorie - ha sottolineato il segretario provinciale Fulvio Dal Zio - per la valenza e
l’importanza dell’iniziativa. La tragedia di Ca’ Emo non ha precedenti nella storia del Polesine e le
parole del sostituto procuratore Sabrina Duò non fanno che confermare le carenze nella catena della
sicurezza”. Sabrina Dorio e Nello Cum, segretari provinciali padovani rispettivamente di Cisl e Uil,
hanno spiegato il motivo della loro decisione. “Non condividiamo la scelta della Cgil limitatamente
allo sciopero - le parole di Dorio - ma questo non significa che in altre iniziativa non possiamo
andare uniti. In questa, è evidente, siamo però divisi”. E Nello Cum sottolinea: “Abbiamo preferito
proporre soluzioni invece di protestare, è questo il ruolo del sindacato”. Dal Zio, che sulla scelta di
prendere due vie diverse ha minimizzato (“non mi pare opportuno farne un caso”) ritorna sulla
tragedia di Ca’ Emo ribadendo di non accettare che “si addossi la responsabilità solo a una persona.
Quando un sistema è composto da maglie troppo larghe, se cede una, cedono tutte”. Il segretario
generale della Cgil annuncia che il sindacato sta valutando l’eventualità di costituirsi parte civile
nell’eventuale processo che potrebbe coinvolgere i vertici delle aziende. “E’ una scelta che
facciamo da anni - prosegue Dal Zio - per sottolineare il valore che diamo alla sicurezza. E per
garantire anche ai familiari un’assistenza, anche dal punto di vista legale”. Rispetto alle iniziative,
questa mattina, oltre ai 50 minuti di sciopero solidale - e alla contemporanea organizzazione di
un’assemblea generale dalle 10.30 alle 13.30 nel comparto Igiene ambientale della Provincia - ci
sarà una manifestazione in piazza Bocchi ad Adria dalle 11 alle 13 di solidarietà ai lavoratori
deceduti e alle loro famiglie che “metta al centro il lavoro e la sicurezza”. Dal comparto scuola della
Cgil, infine, la segretaria Teresa Bradiani spiega che non sarà possibile organizzare uno sciopero,
che nel pubblico ha bisogno di un preavviso troppo lungo. “Propo rremo che le lezioni si fermino
per solidarietà almeno dieci minuti - ha spiegato - in tutte le scuole della provincia”.
(Luca Crepaldi)
LA RICHIESTA Le tre sigle. - Il prefetto accoglie la proposta per un tavolo
sulla sicurezza.
ROVIGO - Tutti i sindacati ieri mattina si sono recati dal prefetto Francesco Provolo per chiedere la
costituzione di un tavolo sulla sicurezza aperto a con ogni parte istituzionale che sia coinvolta nel
mondo del lavoro. Una richiesta che il prefetto ha accolto, sottolineando l’importanza della “cultura
della sicurezza in tutte quelle piccole aziende che ci sono nel nostro territorio”. In sostanza la
richiesta è che attorno a quel tavolo possano sedersi le tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), lo Spisal,
le Ulss, le associazioni del territorio e le forze dell’ordine. “Bisogna promuovere una maggiore
cultura sulla sicurezza - ha osservato al termine del vertice in prefettura il segretario della Uil di
Padova Nello Cum, come già dichiarato dal prefetto - per promuovere percorsi di formazione ai
lavoratori anche delle piccole realtà. La vita è il valore più grande, e viene prima del lavoro”.
Intanto sul fronte della solidarietà tutti e tre i sindacati sono d’accordo per aprire una sottoscrizione
in favore delle famiglie delle vittime. Lo ha annunciato Fulvio Dal Zio della Cgil a margine della
conferenza stampa in sede, lo hanno ribadiro anche Sabrina Dorio della Cisl e Nello Cum della Uil,
precisando che in questa iniziativa è opportuno che i sindacati siano uniti. “Di solito apriamo un
conto corrente dove chiediamo agli iscritti di versare quel che possono - spiega Dorio - come è
successo, recentemente, per l’alluvione del 2010. I lavoratori possono cedere qualche loro ora di
lavoro, e inviteremo anche i datori di lavoro a fare lo stesso. Ora dovremo trovarci per organizzare
il tutto”.
(L. C.) 25.09.2014
---- Il Resto Del Carlino ---«Ci fermeremo due ore per ricodare le vittime». - Cgil, interviene il segretario
Fulvio Dal Zio.
«Una tragedia. L’ennesima. Questa volta è stato colpito il territorio rodigino:quattro operai morti e
due feriti, uno in gravi condizioni. Conseguenza dell’ incidente sul lavoro verificatosi a Cà Emo
nell’azienda di smaltimento rifiuti speciali Coimpo. Vogliamo esprimere la nostra incondizionata
solidarietà e tutta la nostra vicinanza alle mogli e a tutti i familiari delle vittime». Spiega Fulvio Dal
Zio, segretario provinciale della Cgil. «Le indagini in corso faranno piena luce sulle ragioni, sulle
dinamiche dell’incidente — continua — ma le parole pronunciate ieri dal sostituto procuratore
incaricato delle indagini sono inequivocabili: gravi le inadempienze nel sistema di sicurezza. Per
questo non accettiamo, nè accetteremo alcun tentativo di addossare la responsabilità di quanto
accaduto ad un errore umano. Sarebbe un’ipocrisia inammissibile». E continua: «La sicurezza è un
insieme di norme e comportamenti a cui tutto il sistema deve sottostare. Se ciò avviene è
impossibile che l’errore di uno possa causare un simile disastro. Chiediamo quindi che venga fatta
piena luce su quanto accaduto e che non rimangono zone d’ombra. Così come chiediamo di fare
chiarezza sui prodotti che venivano li depositati e se è lecito che venissero trattati nell’impianto di
Cà Emo. Insomma, se le norme ambientali venivano rispettate». Un impegno che deve investire il
fronte politico. «Non bisogna abbassare la guardia sulla questione sicurezza — tuona il segretario
—. Indispensabile è fare della questione prevenzione, della questione salute, della formazione e
informazione nei luoghi di lavoro, un impegno centrale e costante per il nostro paese e per tutto il
sistema produttivo». E fa sapere: «La Cgil di Rovigo, in segno d i solidarietà alle famiglie dei
deceduti e per rivendicare giustizia e rispetto, proclama due ore di sciopero di tutti lavoratori
polesani in occasione dei funerali delle vittime. Lo sciopero ha la valenza di riflettere su quanto
accaduto, sul valore della vita e del lavoro e ci impegna tutti a mobilitarci a favore della legalità».
Dal Zio lancia poi un invito: « Le Rsu in tutti i luoghi di lavoro dovrebbero effettuare assemblee,
con al centro della discussione la necessità di garantire la sicurezza a tutt i i lavoratori, e ad
esprimere il proprio cordoglio con specifici ordini del giorno». E conclude: «Ci faremo parte attiva
per una sottoscrizione di tutto il mondo del lavoro polesano a favore dei familiari, come segno
concreto di solidarietà». La solidarietà parte da oggi. Indetto infatti uno sciopero di 50 minuti di
tutto il settore. Dalle 11 alle 13 di questa mattina, in piazza Bocchi ad Adria, ci sarà anche una
manifestazione. Per permettere la partecipazione di tutti i lavoratori dell’Igiene ambientale della
Provincia, è stata anche indetta un’assemblea generale che, oltre ai 50 minuti, si svolgerà dalle
10.30 alle 13.30.
L’INCONTRO CON IL PREFETTO : Cisl e Uil assieme per non dimenticare la
strage. - «Un fondo a favore dei parenti delle vittime»
ALLE 12,45 lunedì mattina Davide Benazzo era là, davanti al p iazzale della Coimpo. Non si
sapeva ancora chi erano i tre morti. Non si era ancora scoperto che in realtà erano quattro. Con la
sua imponente stazza troneggiava in mezzo ai giornalisti e alle forze dell’ordine. Il referente
interno della Cgil era Marco Berti, di lì a poco si sarebbe scoperto che era tra i morti. Al fianco
di Benazzo, il segretario provinciale Cgil, Fulvio Dal Zio. Nel pomeriggio le tre sigle sindacali,
Cgil, Cisl e Uil hanno mandato un comunicato congiunto, di cordoglio per gli operai mort i. Ma
nelle fotografie sulla carta stampata e nei video finiti su tutte le televisioni si sono viste solo le
facce di Dal Zio e Benazzo, quindi della Cgil. I due sono stati anche intervistati a ripetizione.
DA MARTEDÌ mattina in poi Cgil, Cisl e Uil si so no divisi. Ieri mattina Cisl e Uil hanno
organizzato un sit in di fronte alla prefettura a Rovigo, in via Celio. Una cinquantina le persone
presenti per manifestare. I rappresentanti dei Padova e Rovigo dei due sindacati sono stati poi
ricevuti all’interno del palazzo prefettizio. Hanno chiesto subito un tavolo per il monitoraggio
della sicurezza nei luoghi di lavoro in Polesine. E di costituire un fondo a favore dei parenti delle
quattro vittime. La Cgil non ha aderito e proclama due ore di sciopero nel giorno dei funerali.
Chiede che il mondo del lavoro si fermi per non dimenticare. La Cgil ha anche tenuto una
conferenza stampa nella propria sede la stessa mattina del sit dei colleghi di Cisl e Uil.
(Tommaso Moretto)
---- Il Gazzettino di Rovigo ----
PREFETTURA : La strage di Ca’ Emo, presidio del sindacato sulle morti
bianche . - «Manca una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro»
«Manca la cultura della sicurezza sul lavoro». Il prefetto Francesco Provolo usa parole dure per
definire il contesto in cui è accaduta la tragedia della Coimpo. I quattro morti e il ferito grave sul
lavoro, nella ditta di smaltimento fanghi di Cà Emo ad Adria, pesano come un macigno. Qualcosa
deve essere fatto e i primi a muoversi sono proprio i sindacati, seppur in modo non omogeneo, che
hanno chiesto al prefetto un incontro. Ieri mattina, di fronte al palazzo della Prefettura, hanno
manifestato con un piccolo presidio Cisl e Uil che, subito dopo, hanno avuto un colloquio con il
capo dell’ufficio territoriale del Governo. La loro richiesta, accolta, è quella che il prefetto si faccia
promotore dell'istituzione di un tavolo di confronto, con tema Sicurezza, cui debbano partecipare le
rappresentanze datoriali, le associazioni di categoria, i sindacati e tutti gli enti di controllo come
l'Ulss, lo Spisal e l'Inail. Provolo si è reso subito disponibile, commentando in maniera molto severa
quanto accaduto. «Il giorno del tragico incidente - ha esordito il prefetto - come ben sapete è venuto
il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Quel che è emerso, e il fatto della Coimpo è solo l'aspetto
più evidente, è che manca la cultura della sicurezza. Il nostro comp ito, dunque, è lavorare affinché
cose del genere non capitino mai più». Provolo ricorda quando arrivò in Polesine due anni fa:
«Avevo organizzato un seminario con un illustre relatore. Evidentemente non è bastato. Ora,
dunque, grazie all'input dei sindacati, daremo vita a questo tavolo che vedrà rappresentate tutte le
parti, dai datori di lavoro ai rappresentanti dei dipendenti». Ma bisogna fare di più: «Serve una
scuola per formare la cultura della sicurezza. Un po’ come successe quando diventò obbligatorio il
casco in motorino. In tanti la presero come un affronto alla loro libertà. Poi si capì che è per salvare
loro la vita. Lo stesso dev'essere fatto in questi casi. Le aziende, anche le piccole, devono avere il
responsabile della sicurezza, che non è il rompiscatole di turno, ma colui che pone le condizioni
affinché non capitino più tragedie simili». I sindacalisti hanno espresso la loro soddisfazione. A
rappresentare Cisl e Uil, oltre ai volti noti locali, i segretari generali di Padova e Rovigo, Sabrina
Dorio e Nello Cum. La prima ha evidenziato come «sia indispensabile che tutta la filiera del lavoro
segua i protocolli di sicurezza, dal dipendente dell'azienda a quello della cooperativa o della ditta
esterna che collabora saltuariamente. Per questo è necessaria l'attivazione di percorsi sinergici
finalizzati ad affrontare in modo concreto il tema della sicurezza sul lavoro. Incidenti del genere
non devono ricapitare. Mai più». Per Cum, «dare vita al tavolo che vedrà partecipare tutte le
istituzioni è il primo passo avanti. Dobbiamo evidenziare che i problemi più concreti si riscontrano
nelle aziende piccole, dove i tempi sono dati dal "fare prima per fare di più" piuttosto che dalla
sicurezza. Il rischio, davvero grave, è quello del damp ing. Ovvero che, pur di risparmiare, si operi
in una maniera che non tutela la salute sul lavoro dei dipendenti». Cisl e Uil, inoltre, per aiutare le
famiglie dei quattro morti sul lavoro, stanno pensando a una sottoscrizione tra i loro iscritti. Non è
mancata la polemica. La Cgil ha agito da sola, incontrando separatamente il prefetto e preparando
una scaletta di manifestazioni alternativa, che comprende anche uno sciopero: «Abbiamo preferito
proporre - commenta Cum - e non protestare. Anche perché contro chi dovremmo farlo? Le proteste
sono fine a se stesse».
Proclamato uno sciopero di solidarietà per non dimenticare le quattro vittime
Uno sciopero di solidarietà, per non dimenticare le vittime della Coimpo. La Cgil polesana si
differenzia dalle altre due sigle confederali e lancia una serie di manifestazioni a memoria dei
quattro morti sul lavoro, «perché di lavoro non si deve morire» precisa il segretario provinciale
Fulvio Dal Zio. Già oggi, in occasione dello sciopero solidale di 50 minuti indetto dalle
segreterie nazionali del comparto igiene ambientale, la Cgil scenderà in piazza Bocchi ad Adria
dalle 11 alle 13. Per permettere a tutti di partecipare è stata organizzata anche un'assemblea
generale che, oltre i 50 minuti, copra l'orario dalle 10.30 alle 13.30. Oltre a questo il giorno dei
funerali delle vittime la Camera del Lavoro polesana ha indetto uno sciopero di due ore. Una
scelta criticata da Cisl e Uil. Davide Benazzo, segretario della Cgil Fp, ribatte amareggiato alle
accuse: «Il modo in cui la società può onorare questi morti è fermarsi di lavorare durante i
funerali. Stesso motivo per cui il sindaco ha decretato il lutto cittadino con la serrata dei negozi.
Mi sembra l'unico modo per portare rispetto a questi lavoratori». Ma piangere le vittime non
basta, bisogna anche capire i motivi di questa tragedia: «Le parole pronunciate dal sostituto
procuratore sono inequivocabili - sbotta Dal Zio - gravi inadempienze nel sistema di sicurezza.
Per questo non accettiamo né accetteremo alcun tentativo di addossare la responsabilità di quanto
accaduto a un errore umano. È un'ipocrisia inammissibile. La sicurezza è un insieme di norme e
comportamenti a cui tutto il sistema deve sottostare. Se ciò avviene è impossibile che l'errore di
uno possa causare un simile disastro». A fronte di ciò, la Cgil chiede «che venga fatta piena luce
di quanto accaduto e che non rimangano zone d'ombra. Vogliamo chiarezza sui prodotti che
venivano lì depositati e se è lecito che venissero trattati nell'impianto di Cà Emo. Insomma se le
norme ambientali venivano rispettate». Le due ore di sciopero di tutti i lavoratori polesani in
occasione dei funerali delle vittime «sono in segno di solidarietà alle famiglie e per rivendicare
giustizia e rispetto».
(M.L.)
---- Rovigo Oggi ---TAVOLO IN PREFETTURA Intesa di Cisl e Uil benedetta dal prefetto con
l'ombra dello "strappo" sullo sciopero . - Sicurezza sul lavoro, parte il tavolo
permanente. Ma la Cgil si "smarca"
In prefettura Francesco Provolo benedice il tavolo permanente sulla sic urezza nei posti di lavoro
di cui assumerà la regia. I sindacati aderiscono ma presenziano solo Cisl e Uil: la Cgil si
"smarca" insistendo sullo sciopero di due ore in coincidenza coi funerali, non condivisa dagli
altri, e convoca un'assemblea generale in piazza ad Adria domani, 25 settembre, a partire dalle
10.30
---- Il Corriere Del Veneto ---La Cgil: sciopero nel giorno dei funerali La Regione lancia il patto per la
sicurezza.
ROVIGO Dopo l’immane tragedia della Co.Im.Po, i sindacati del Polesine chiedono alla
Prefettura la costituzione di un tavolo territoriale permanente per la sicurezza nei luoghi di
lavoro. Una richiesta che ha raccolto la disponibilità del Prefetto, Francesco Provolo, che ha
incontrato, in momenti diversi, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil. «Il giorno del tragico incidente
è venuto il ministro del Lavoro – sottolinea il prefetto Provolo - da quel che è emerso, manca una
cultura adeguata della sicurezza. Il nostro compito, dunque, è lavorare affinché cose del genere
non capitino più. Grazie all’input dei sindacati daremo vita a questo tavolo in cui saranno
rappresentate tutte le parti». Input, appunto, giunti in tempi e modi diversi dalle organizzazioni
dei lavoratori. Ieri mattina, infatti, Cisl e Uil si sono date appuntamento sotto Palazzo Salvadego
Sgarzi, per sollecitare l’attenzione delle istituzioni, con un sit in guidato dai segretari territoriali
di Padova e Rovigo, Sabrina Dorio e Nello Cum. La Cgil, invece, ha lanciato la parola d’ordine
dello sciopero di due ore, nel giorno delle esequie dei quattro operai, deceduti nell’incidente di
lunedì mattina, anticipata questa mattina da una presenza in piazza Bocchi ad Adria, dalle 11 alle
13. «Una delegazione di lavoratori sarà presente alle esequie – spiega il segretario generale
Fulvio Dal Zio – mentre nei luoghi di lavoro e nelle scuole, verranno promosse assemblee e
momenti di discussione sull’accaduto». Tutte le sigle confederali, inoltre, hanno convenuto sulla
necessità di promuovere iniziative di solidarietà materiale, per sostenere le famiglie dei
lavoratori caduti. E i riflettori sul tema della prevenzione degli incidenti nelle fabbriche, si sono
accesi anche in Regione, con la proposta di promuovere un Patto per la sicurezza. L’iniziativa
parte dal presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato tutto il tessuto produttivo, dalle
associazioni di categoria ai sindacati, a un primo incontro, già programmato per martedì 30
settembre alle 13 a Palazzo Ferro Fini a Venezia. Un plauso all’iniziativa, giunge anche dai
banchi dell’opposizione come sottolineato da P ietrangelo Pettenò. «Apprendo con favore – dice
il capogruppo della Federazione della Sinistra del Veneto - la proposta del presidente del
Consiglio Regionale del Veneto di avviare una seria e concreta riflessione che coinvolga tutti gli
operatori del mondo del lavoro e che si esprima nella definizione di un patto per la sicurezza. Su
questa materia devono prevalere rispetto, senso di responsabilità e spirito di collaborazione per
giungere alla costruzione di quei passi concreti che consentano di estirpare la piaga incivile degli
omicidi sui luoghi di lavoro».
(Nicola Chiarini)