Percorso di visita alla mostra (PDF 132KB)
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«La rivoluzione del 1917. La Russia e la Svizzera» 24.02.2017 – 25.06.2017 Percorso di visita alla mostra PROSPETTIVE Le opere dell’Avanguardia russa segnano il vento nuovo che soffia intorno al 1900 e che pervade non solo le grandi capitali europee ma anche San Pietroburgo e Mosca, culle dell’Avanguardia. Predominano i lavori di donne quali Natalja Gončarova, Ljubov' Popova e Olga Rosanova. Gli intellettuali redigono opere scientifiche e manifesti in cui descrivono nuovi ideali sociopolitici e modelli di un mondo più equo. A fare da guida è la traduzione del Capitale di Carlo Marx: pubblicato in Russia nel 1872, sortisce un effetto esplosivo. L’IMPERO ZARISTA Alla fine del XIX secolo, profonde contraddizioni sociali caratterizzano l’impero multietnico così fortemente legato all’agricoltura. Numerosi contadini vivono con il minimo indispensabile. Molti sono costretti a lavorare in condizioni disumane nei centri industriali. A simboleggiare invece il lusso e lo sfarzo dell’élite zarista è un uovo Fabergé sotto forma di orologio da tavolo. Il meccanismo è realizzato dall’affermata casa H. Moser & Cie, fondata nel 1828 a San Pietroburgo da Heinrich Moser, originario di Sciaffusa. Molti imprenditori svizzeri, ma anche cittadini privati, si trasferiscono in Russia; fino al 1917 sono più di 20 000 gli svizzeri che vi emigrano. LA SVIZZERA COME TERRA D’ESILIO Dalla metà del XIX secolo in poi, numerosi rivoluzionari e studenti russi abbandonano l’impero zarista trovando rifugio in Svizzera. Stabilità e neutralità politica nonché libertà di stampa, associazione e riunione sono i principali motivi della sua attrattiva. Nel 1910 la Svizzera conta più di 8500 russi, che qui conducono una vita relativamente indisturbata dedicandosi ai propri studi e scritti. Lenin, il più celebre dei rivoluzionari russi, soggiorna dal 1916 a Zurigo, nella Spiegelgasse 14. Alla partenza, nell’aprile del 1917, lascia al suo locatore Titus Kammerer la propria scrivania, esposta oggi per la prima volta in una mostra. Il viaggio verso Pietrogrado nel cosiddetto vagone piombato è organizzato dai socialisti svizzeri Robert Grimm e Fritz Platten in accordo con il governo tedesco. Museo nazionale svizzero. | Museo nazionale Zurigo. | Museumstrasse 2, Casella postale, 8021 Zurigo | T. +41 (0)58 466 65 64 | F. +41 (0)44 211 29 49 | [email protected] | www.landesmuseum.ch LA RIVOLUZIONE DEL FEBBRAIO 1917 All’inizio del 1917, gli scioperi e il malcontento dovuto alla fame che sfocia in grandi manifestazioni di protesta pongono fine al dominio dello zar Nicola II. Tuttavia, nemmeno il nuovo governo provvisorio intende uscire dalla guerra, né è in grado di fronteggiare i problemi più immediati della popolazione. Nel suo programma politico, le Tesi di aprile, redatto subito dopo il suo ritorno dall’esilio svizzero, Lenin chiede pace, libertà, terra e pane. La perdita d’autorità del governo provvisorio spiana la strada ai bolscevichi, fino al rovesciamento da parte dei seguaci di Lenin nell’ottobre dello stesso anno. LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE E IL NEONATO STATO SOVIETICO La Rivoluzione d’ottobre porta con sé profonde trasformazioni sociali e politiche. 26 scrivanie illustrano le tappe degli avvenimenti in Russia dal 1917 al 1932: la guerra civile, le carestie, lo sviluppo della politica economica, la lotta di Stalin contro l’opposizione e la sua ascesa al potere, la vita quotidiana, l’industrializzazione e le sue conseguenze. La statua di Lenin, alta 3 metri, oggi conservata nel Deutsches Historisches Museum di Berlino, testimonia il culto di Lenin dopo la sua morte, sopraggiunta nel 1924. Da Leningrado, nel 1943, la statua viene trasportata vicino a Lipsia per essere fusa, ma si rivela troppo grande per il forno previsto. Nel 1945, all’arrivo dell’Armata Rossa, verrà reinnalzata presso Eisleben, in Germania. L’ARTE Nel 1932 il Comitato centrale del Partito Comunista decreta lo stile artistico del Realismo socialista. Tutte le forme d’arte ne sono condizionate, e il programma impone i seguenti principi cardine: fedeltà al partito, carattere popolare, contenuto ideologico. In seguito, alcuni artisti tra i quali Alexander Deineka – anch’egli presente nella mostra – si distanziano dall’astrazione e dipingono secondo canoni realistici. I soggetti provengono dagli edifici industriali sovietici, dal mondo dello sport e dalla vita urbana. Il Realismo socialista si afferma anche in architettura: in una lettera del 20 aprile 1932 indirizzata a Stalin, il Congrès internationale d’architecture moderne (CIAM) e l’architetto svizzero Le Corbusier protestano contro il progetto per il Palazzo dei Soviet, d’ispirazione neoclassica. TERRORE E PERSECUZIONE Il Gulag affonda le sue radici nella Russia zarista. Tra le prime misure avviate dopo la Rivoluzione d’ottobre vi è l’istituzione della Čeka, il nuovo organo di sicurezza per contrastare la controrivoluzione. In seguito all’attentato a Lenin, nell’agosto del 1918, si intensifica il Terrore Rosso. Nel 1923, ancora sotto Lenin, nasce il campo di lavoro correttivo delle Isole Solovki, che presto diverrà il modello del sistema dei lager sovietici. Sotto Stalin si sviluppa una fitta rete di campi di lavoro forzato. Dal 1929 in poi, egli ricorre proprio al lavoro forzato per portare avanti l’industrializzazione. Nel corso degli anni, milioni di cittadini sovietici vengono rinchiusi nei cosiddetti Gulag. La costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico dal 1931 al 1933, il progetto di prestigio di Stalin, viene messa in scena a scopi propagandistici da artisti e scrittori. Le fotografie di Alexander Rodčenko pubblicate sulla rivista multilingue URSS en construction ne sono un esempio eloquente. LA SVIZZERA DOPO LO SCIOPERO GENERALE Nel 1918 viene indetto in Svizzera lo sciopero generale. L’espulsione della rappresentanza sovietica intorno a Jan Berzin il primo giorno di sciopero ha conseguenze pesanti: i rapporti diplomatici fra la Russia e la Svizzera vengono interrotti e non riprenderanno fino al 1946. Nel 1921 viene fondato il Partito Comunista Svizzero. Una delle principali figure di collegamento tra i due Paesi è Fritz Platten, cofondatore del PCS e intimo confidente di Lenin. Platten è il simbolo della fede incrollabile nel sistema sovietico e rappresenta tutti i comunisti svizzeri emigrati in Russia dopo la rivoluzione per prendere parte alla costruzione di una nuova società. La mostra espone le lettere che Platten invia negli ultimi anni di vita alla sua fidanzata dal campo di lavoro: testimonianze della sua fedeltà al sistema. Platten verrà assassinato nel 1942 nel corso delle purghe staliniane.