Storia dell`Arte... Storia dell`Arte

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EDIZIONI
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l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alle
opportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito della
segnalazione degli interessati.
Prima edizione: Gennaio 2004
PK8/1
ISBN 88-244-8795-5
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2004
2005
2006
2007
Questo volume è stato stampato presso
ARTI GRAFICHE ITALO CERNIA
Via Capri, 67 - Casoria (NA)
Per informazioni, suggerimenti, proposte: [email protected]
A cura di:
Viola Ardone
Grafica e copertina:
Gianfranco De Angelis
Impaginazione
Antonietta Leano
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Presentazione
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Tutti gli artisti e le correnti artistiche, dalla preistoria al Novecento,
in un percorso sintetico, ma completo e di facile comprensione.
Il testo è uno strumento indispensabile per chi deve affrontare esami e
concorsi: può essere un efficace supporto per un rapido ripasso o per
apprendere in breve tempo le nozioni fondamentali della materia.
Il linguaggio, semplice ma preciso, permette inoltre di acquisire la
terminologia specifica della materia: una serie di glosse esplicative,
infatti, chiarisce i vocaboli tecnici indispensabili per affrontare un colloquio o una prova scritta di Storia dell’arte.
Il testo è arricchito da schematizzazioni e rubriche di approfondimento sugli strumenti e le tecniche artistiche.
Ogni capitolo si conclude con un test di verifica con soluzioni commentate, che consente di valutare il livello di preparazione acquisito.
Correda il volume un’ampia scelta di immagini a colori che ripercorrono, attraverso le opere, tutta la Storia dell’arte dalle origini ai giorni
nostri.
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1. Arte preistorica
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Di cosa parleremo
La presenza dell’uomo sulla Terra è testimoniata per la prima volta circa
seicentomila anni fa, come lasciano supporre i primi reperti (manufatti e
pietre rozzamente lavorate), risalenti al periodo precedente la penultima
glaciazione, nell’èra quaternaria.
È solo nell’ultima fase del Paleolitico che si attestano però ritrovamenti di
manufatti artistici, opere, cioè, non legate a una funzione pratica (come gli
utensili in pietra scheggiata), ma volte alla raffigurazione e alla comunicazione visiva.
L’arte è legata in questo periodo soprattutto a finalità rituali e magiche,
oltre che alla necessità di comunicare attraverso immagini, segni, disegni.
TAVOLA CRONOLOGICA
1. Arte preistorica
Paleolitico o della pietra antica:
• inferiore (ca. 650.000-170.000 a.C.);
• medio (ca. 170.000-35.000 a.C.): compare l’Uomo di Neanderthal;
• superiore (ca. 35.000-10.000 a.C.): si divide in Perigordiano, Aurignaziano, Solutreano e Magdaleniano; appare l’Uomo di Cro-Magnon; si sviluppano le società nomadi di cacciatori. Rilievi
nelle pitture delle grotte; sculture in osso, avorio o pietra.
Mesolitico (ca. 10.000-6.000 a.C.).
Neolitico o della Pietra levigata (ca. 6.000-4.000 a.C. e oltre). Accanto alle società di cacciatori, si
sviluppano culture agricole; appare la ceramica.
Eneolitico (ca. 5.000-4.000 a.C.). Inizia la lavorazione del rame.
Età del bronzo (ca. 4.000-1.000 a.C.). Si sviluppa la lavorazione dei metalli; sorgono le grandi
civiltà dell’Egitto, della Mesopotamia e dell’Egeo, mentre in Europa si sviluppa la civiltà megalitica.
Età del ferro. Con la lavorazione del ferro (ca. 1200 a.C.), si passa dall’ambito della Preistoria a
quello storico.
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1) L’arte paleolitica
Pitture rupestri. Per arte rupestre si intende una serie di manifestazioni artistiche realizzate all’interno di grotte o sulle rocce.
Queste consistono prevalentemente in graffiti, ma anche in impronte di mani, tratti e segni elementari (grotte della regione francocantabrica). Più tardi altri soggetti di raffigurazioni rupestri diventano anche profili di animali (cervi, bisonti, mammouth) dipinti, incisi
o a rilievo.
Una vera e propria forma di pittura con figure colorate (nerofumo,
ocra, manganese) e raffigurate con sicurezza e precisione si sviluppa
nel periodo Magdaleniano (dal 14.000 a.C.). Gli esempi principali sono
stati reperiti nelle:
— grotte di Lascaux (Francia): raffigurazioni di animali;
— grotte di Altamira (Spagna): pitture di animali dai vivaci colori
(Fig. 3);
— grotte di Addaura (presso Palermo), Romanelli (presso Lecce),
dei Genovesi (Levanzo): graffiti di animali.
1. Arte preistorica
Le Veneri. Oltre alla pittura, nel Paleolitico superiore inizia a svilupparsi anche la scultura, come testimoniano alcune stilizzate sculture di
animali, ma soprattutto delle sculture a tutto tondo, non più alte di 15
Tutto tondo: statua o scultura cm, dalle accentuate forme femminili. Sculture di questo tipo sono state definite “Veneche ha forma e volume autonomo rispetto allo spazio cirri”, in quanto presentano un corpo femminicostante. Si differenzia dal
le abbozzato in modo convenzionale, dal
bassorilievo e dall’altorilievo.
volto non ben definito o nascosto da una
folta capigliatura. Probabilmente si trattava di immagini propiziatrici,
simboli della fecondità o della Grande Madre. Le più antiche sono:
— le Veneri di Lespugue (Parigi, Musée de l’Homme) e di Willendorf (Austria, Fig. 1);
— le Veneri di Savignano (Modena) e dei Balzi Rossi (Ventimiglia,
Fig. 2).
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Strumenti e tecniche
SCULTURA E PITTURA NELLA PREISTORIA
Per realizzare le piccole sculture preistoriche venivano utilizzate soprattutto pietra, corno, osso, avorio. Più raro era l’uso di ambra e steatite.
Gli attrezzi per scolpire, in mancanza di metallo, venivano realizzati in principio
con pietre particolarmente dure; attrezzi appuntiti di pietra o di osso servivano
probabilmente anche per incidere figure sulla roccia viva o sulle pareti argillose.
All’incisione seguiva talvolta la colorazione in nero nel solco del disegno.
La pittura veniva eseguita inizialmente con le dita bagnate nel colore, poi con
rozzi pennelli di legno; tutti i colori erano ovviamente di origine naturale: ricavati
da terre, polvere di carbone o di materie calcaree sminuzzate, bollite e impastate
con sostanze grasse o sciolte in liquidi vegetali. Le tonalità prevalenti erano: bianco, nero, rosso, ocra, giallo, bruno.
Tra il Neolitico e l’Età del ferro si sviluppano le tecniche relative
alla lavorazione dei metalli, che presentano alcune differenze da zona
a zona a causa delle diverse condizioni climatiche e, quindi, delle
diverse organizzazioni economiche e sociali. Gli strumenti di metallo
permettono una più elaborata lavorazione della pietra che non è più
scheggiata, ma levigata e si presenta nelle più varie forme. Nel Neolitico, inoltre, compare la lavorazione della ceramica e una vasta produzione di vasi, ciotole e altro vasellame
dal greco kevraspesso presente nei corredi funebri delle Ceramica:
mo", indica oggetti in argilla
sepolture. In Italia, testimonianze neolitiche sottoposti a una o più cottu(ceramiche decorate) sono state trovate pres- re.
so Siracusa, Matera e le isole Eolie.
Tracce di villaggi dell’Età Eneolitica si trovano presso i laghi dell’Italia settentrionale (villaggi su palafitte) e presso Agrigento (vasi con
decorazioni geometriche nere su fondo rosso).
Mentre si sviluppano, nell’area mediterranea, le grandi civiltà dell’Egitto (periodo predinastico) e della Mesopotamia, permane nell’Africa
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1. Arte preistorica
2) Lavorazione della pietra e della ceramica
del Nord, la tradizione paleolitica nelle incisioni e pitture rupestri del
Fezzan e del Sahara algerino. Similmente troviamo testimonianze d’arte rupestre durante l’Età del bronzo nelle regioni alpine e subalpine
(Val Camonica) e in Liguria.
3) I megaliti: le “case dei giganti”
Intorno al 4.000 a.C. le civiltà megalitiche si sviluppano in Europa,
soprattutto in Bretagna, in Inghilterra, in Irlanda, nella Francia meridionale e nella Spagna settentrionale, ma anche in Puglia, Sardegna etc.
Queste civiltà prendono il nome dai megaliti, le grandi pietre adoperate per erigere opere spesso grandiose e di enigmatico significato, anticamente definite opera di giganti.
Strumenti e tecniche
1. Arte preistorica
I MEGALITI
Opere megalitiche sono:
Menhir: giganteschi monoliti di forma allungata (alti fino a 20 metri), infissi nel
terreno in posizione verticale. In Italia sono presenti in Puglia e presso Cagliari.
Dolmen o cromlech: sono una sorta di camere, costituite da un enorme lastrone
di copertura poggiato su tre o più lastre verticali di sostegno, e utilizzate come
ambienti sepolcrali. In Italia ricordiamo quelli di Meledugno, Bisceglie in Puglia e
Mores presso Sassari.
Cerchi di pietre: eretti verosimilmente per scopi rituali, in base all’osservazione
dei moti celesti, sono costituiti da grandi monoliti infissi a terra e disposti a cerchi
concentrici.
Il più famoso di questi templi megalitici è quello di Stonehenge, in Inghilterra
(datato fra il 2700 e il 1800 a.C.), che presenta due cerchi concentrici di giganteschi triliti. Da ricordare anche il Tempio megalitico di Avebury, più antico di Stonehenge.
Allineamenti di pietre: talvolta i monoliti sono disposti in modo da formare
delle file, come a Carnac in Bretagna dove circa 3000 monoliti sono disposti su più
file parallele lunghe oltre un chilometro e orientate verso Ovest.
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Pietre forate e oscillanti: altri elementi caratteristici della cultura megalitica
sono le pietre forate, cui la tradizione popolare attribuisce ancora oggi delle proprietà terapeutiche e le pietre oscillanti (monoliti collocati in modo tale da poter
oscillare ad ogni minima pressione).
I dolmen. I dolmen, dal bretone “tavola Sistema trilitico: tecnica codi pietra”, sono monumenti megalitici del struttiva basata sull’utilizzo di
periodo neolitico che presentano una strut- due blocchi monolitici verticache ne sorreggono un terzo
tura a sistema trilitico: un primo esempio liorizzontale.
di struttura architettonica costituita da una
pietra di copertura o da un architrave (come nei cerchi centrali di
Stonehenge) sorretta da due pietre che fanno da elementi portanti.
Questa semplice soluzione architettonica basata sull’uso di tre pietre
è il punto di partenza per molte successive strutture più complesse ed
elaborate in cui gli elementi portanti assumeranno l’aspetto di pilastri
e colonne e gli elementi di copertura diventeranno architravi e tetti o,
in un’ulteriore elaborazione, archi e volte.
I bronzetti. L’evoluzione delle popolazioni nuragiche intorno alla
metà del secondo millennio a.C. ci è testimoniata anche dalla lavorazione del bronzo. Da citare la produzione sarda di bronzetti, databili a
partire dall’VIII secolo a.C. (Museo Nazionale di Cagliari), che rappresentano piccole figure di guerrieri realizzate con la tecnica della fusione a forma piena (lo stampo viene interamente riempito con metallo
liquido).
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1. Arte preistorica
I nuraghi. All’età del bronzo risalgono i nuraghi, architetture megalitiche tipiche della Sardegna a forma di torri tronco-coniche, al cui
interno si trovano vani coperti con pseudo-cupole. I nuraghi sono spesso
sono raggruppati e formano dei complessi abitativi fortificati (Nuraghi
di Santu Antine presso Sassari, Su Nurasci presso Cagliari, S. Sarbana
presso Nuoro, Orrubiu presso Orròli etc.).
Alla civiltà nuragica appartengono anche le cosiddette Tombe dei
Giganti, sepolture monumentali composte da un emiciclo con una
grande cella rettangolare in lastroni di pietra.
Test di verifica
1. In che cosa consistono le più antiche manifestazioni dell’arte rupestre?
❏
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❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
In
In
In
In
In
graffiti, impronte di mani, tratti e segni elementari.
pitture elementari.
ritratti umani stilizzati.
grandi superfici parietali divise in fasce colorate.
incisioni di immagini fantastiche.
2. Quale di queste grotte è divenuta famosa per il ritrovamento delle più
belle pitture e incisioni rupestri del Paleolitico?
❏
❏
❏
❏
❏
a)
b)
c)
d)
e)
Grotta di Lascaux in Dorgogna (Francia).
Grotta azzurra a Capri.
Grotta di Castellana in Puglia.
Grotta dello Smeraldo ad Amalfi.
Grotta di Seiano a Napoli.
3. Che cosa sono le Veneri?
❏ a) Pitture raffiguranti figure femminili nude di estrema bellezza.
❏ b) Sculture raffiguranti esili fanciulle, da donare alle giovani
spose.
❏ c) Graffiti raffiguranti fanciulle destinate al sacerdozio.
❏ d) Bassorilievi funerari di giovani fanciulle morte.
❏ e) Sculture in pietra a tutto tondo in pietra, avorio, osso rappresentanti fanciulle dalle forme estremamente arrotondate
e abbondanti.
4. Che cosa si intende per sistema trilitico?
1. Arte preistorica
❏ a) Il primo esempio di struttura architettonica basato su tre
pietre: una orizzontale e due verticali.
❏ b) Un sistema di costruzione basato sulla sovrapposizione di
tre strati di pietre di diverse dimensioni.
❏ c) L’impiego di utensili di ferro capaci di dividere in tre parti
uguali grossi blocchi di pietra.
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❏ d) Un nuovo tipo di abitazione su tre livelli.
❏ e) Un sistema decorativo parietale basato sulla contrapposizione di lastre di pietra di colori diversi.
5. Che cosa sono i nuraghi?
❏ a) Una popolazione sarda dell’età del bronzo, artefice di enormi costruzioni megalitiche.
❏ b) Architetture megalitiche di forma tronco-conica tipiche della Sardegna.
❏ c) Una serie di bronzetti sardi databili a partire dall’VIII sec.
a.C.
❏ d) I capi delle comunità sarde dell’età del bronzo appartenenti
a una stessa famiglia.
❏ e) Profonde cavità naturali dove i sardi nell’età del bronzo
seppellivano i loro morti.
1. Risposta a). Le più antiche manifestazioni di arte rupestre, risalenti
a circa 30.000 anni prima della nostra éra, consistono in graffiti,
impronte di mani e segni tracciati con le dita dai cacciatori.
2. Risposta a). Sulla volta della grotta di Lascaux in Francia sono
state ritrovate splendide raffigurazioni risalenti al 14.000 a.C. circa.
3. Risposta e). Si tratta di figure muliebri con seni, ventre e fianchi
particolarmente accentuati e tondeggianti e con le altre parti del
corpo appena accennate.
4. Risposta a). Nei monumenti megalitici, comparve una delle prime
strutture architettoniche fondamentali, il trilite, costituito da una
pietra di copertura orizzontale e da due pietre verticali.
5. Risposta b). I nuraghi della Sardegna sono delle architetture megalitiche di forma tronco-conica, al cui interno si trovano vani coperti con pseudo-cupole.
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1. Arte preistorica
Soluzioni e commenti
2. Arte egiziana
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Di cosa parleremo
La civiltà egizia, sviluppatasi nella Valle del Nilo verso la fine del Neolitico,
ha prodotto una cultura e una serie di manifestazioni artistiche di altissimo
rilievo.
Dopo il 3000 a.C. si realizzò l’unificazione del Paese, alla cui guida si successero 26 dinastie di regnanti, o faraoni. Il faraone rappresenta per la cultura
egiziana la più alta autorità sia in campo politico, che in campo religioso:
per questo è il motivo ricorrente di gran parte delle manifestazioni artistiche, insieme al culto de morti e dell’aldilà.
TAVOLA CRONOLOGICA
2850 a.C. Il sovrano dell’Alto Egitto unifica il paese e stabilisce la sua capitale a Thinis.
2850-2200 a.C.ca. Regno Antico (I-VI Dinastia). La IV Dinastia è famosa per i faraoni Cheope,Chefren
e Micerino i cui nomi sono legati alla costruzione delle grandi piramidi e della Sfinge.
2200-2052 a.C. Primo periodo intermedio (VII-X Dinastia).
2052-1778 a.C. ca. Regno Medio (XI-XII Dinastia).
1778-1580 a.C. ca. Secondo periodo intermedio (XIII-XVII Dinastia).
1580-935 a.C. Regno Nuovo (XVIII-XXI Dinastia).
935-525 a.C. Bassa Epoca (XXII-XXVI Dinastia).
525 a.C. Il Faraone Psammetico III viene sconfitto da Cambise, re dei Persiani e l’Egitto diventa una
satrapia dell’impero persiano (XXVII-XXXI Dinastia).
333 a.C. L’Egitto viene conquistato da Alessandro Magno e verrà quindi governato dalla dinastia
tolemaica fino alla conquista romana.
2. Arte egiziana
1) Architettura
Le tombe. Il culto dei defunti era molto sentito presso gli egiziani,
che credevano nella sopravvivenza della personalità dopo la morte. Di
conseguenza grande sviluppo ebbe l’arte funeraria: tombe, sepolture,
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sarcofagi e oggetti preziosi lasciati accanto
al defunto costituiscono ancora oggi un prezioso tesoro.
Sarcofago: a differenza dell’urna, destinata a contenere
le ceneri del defunto, il sarcofago è capace di accogliere
tutto il corpo del morto.
Strumenti e tecniche
Le piramidi. Tra le più note e famose testimonianze della civiltà
egiziana, le piramidi sono costruite in un primo tempo a gradoni (piramide di Zoser a Saqqarah) e solo con la IV Dinastia assumono l’aspetto
geometrico di piramidi dalle facce lisce e perfettamente triangolari.
Il più imponente gruppo di piramidi è quello di Gizah, costituito da
Cheope, Chefren e Micerino (Fig. 4). La più grande è la piramide di
Cheope, con la sua altezza di 147 metri, la sua base di 230 metri e il
perfetto orientamento delle sue facce, originariamente rivestite da lastroni levigati. Composta da più di due milioni e mezzo di blocchi calcarei disposti su 210 assetti, presenta al suo interno tre camere sepolcrali
(camera del re, della regina e camera sotterranea), raggiungibili da corridoi inclinati, i cui accessi erano stati accuratamente occultati.
Completa il gruppo la Sfinge di Gizah, un’enorme architettura dal corpo
leonino e dal volto umano, cavata nella roccia viva per 20 metri di altezza e
74 di lunghezza. L’enigmatico volto della Sfinge, rivolto a Oriente, rappresenta il faraone Chefren, che commissionò l’opera nel 2500 a.C. ca.
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Extrait de la publication
2. Arte egiziana
TIPOLOGIE DI TOMBE
Le principali tipologie di tombe diffuse presso gli egiziani furono:
• tomba di forma tronco-piramidale, costruita in mattoni o blocchi di calcare e
detta Mastaba, da cui si accedeva ad un pozzo sotterraneo dove era custodito il sarcofago del defunto;
• tomba dalla classica forma piramidale;
• sepolture a ipogeo, scavate nella roccia e simulanti, all’interno, strutture
architettoniche;
• tomba a siringa, scavata nel fianco di colline e penetrante in profondità;
• veri e propri templi funerari dalla struttura grandiosa e complessa. Da ricordare anche il tempio funerario di Amenhemet III (XII Dinastia), che i Greci
definivano Labirinto.
I templi. Fra i templi più importanti ricordiamo quello di Amon a Karnak, il Ramesseum sempre a Karnak e i templi fatti erigere a Luxor da
Amenofi III. Ricordiamo anche i due templi rupestri, scavati nel fianco
della roccia, dedicati ad Abu-Simbel, a Ramses II e alla regina Nefertari.
Strumenti e tecniche
I CARATTERI DEL TEMPIO EGIZIANO
Elementi fondamentali del tempio egiziano sono:
• il pilone: portale monumentale con l’ingresso racchiuso fra due torrioni rastremati verso l’alto; spesso il tempio è preceduto da un viale fiancheggiato
da sfingi e obelischi;
• il cortile: quadrilatero circondato da colonnati;
• la sala ipostila: grande ambiente rettangolare col soffitto piano sorretto da
file di colonne; la parte centrale, con due o più file di colonne, è più alta di
quelle laterali;
• il naos: (cella-santuario) e ambienti sacerdotali;
• la colonna egiziana: simula una struttura vegetale, il suo fusto cilindrico, o
rastremato (che si restringe) verso l’alto, termina in un capitello a forma di
bulbo, eventualmente ornato da foglie e fiori che conferisce alla colonna
l’aspetto papiriforme o lotiforme.
2) Scultura
Le arti figurative egiziane sono in gran parte legate al culto delle
divinità e alle visioni dell’Oltretomba, oltre che a intenti commemorativi e celebrativi (Fig. 7), presentando vivaci scene di vita quotidiana.
2. Arte egiziana
La convinzione degli egiziani dell’esistenza della vita dopo la morte ha comportato lo sviluppo di una specifica produzione artistica:
— sarcofaghi in legno e in pietra scolpiti
e dipinti, destinati ad accogliere e proteggere la mummia;
— canopi per conservare gli organi;
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Canòpo: è un vaso con il coperchio a forma di testa umana, adibito dagli egizi alla conservazione delle viscere
mummificate.
— statue in pietra del defunto;
— decorazioni parietali delle tombe, con scene di vita quotidiana e
parti dipinte o scritte del Libro dei Morti: famosissime le raffigurazioni della Psicostasia (pesatura delle anime), giunteci sotto forma
di pitture parietali o disegnate su papiri.
I soggetti umani sono in genere raffigurati in piedi con una gamba
in avanti o sedute su alti sedili; altra forma ricorrente è quella della
statua-cubo, in cui l’immagine umana fuoriesce da una struttura compatta.
Da ricordare anche gli obelischi, alte steli in pietra coperte da iscrizioni geroglifiche erette per celebrare avvenimenti di rilievo, ma anche
legate a procedimenti di osservazione solare e geodetica.
3) Pittura
Le testimonianze pittoriche egiziane pervenuteci attraverso l’arte
funeraria presentano dei caratteri particolari: la rappresentazione
della figura umana segue uno schema fisso in cui la parte centrale
del corpo è rappresentata frontalmente, mentre la testa e le gambe
sono di profilo e ne indicano il movimento.
2. Arte egiziana
Le proporzioni di tale rappresentazione seguono regole rigide e la
struttura geometrica delle immagini sottende una rigorosa costruzione.
Le raffigurazioni delle divinità (Fig. 5 e 6), spesso rappresentate in
forma zoomorfa, recano gli attributi che le caratterizzano definendone
le funzioni.
Le scene di vita quotidiana (di lavoro, caccia, pesca, toeletta, danza), che decorano le tombe, sono particolarmente vivaci e ricche di
particolari naturalistici.
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Test di verifica
1. Qual era la funzione delle Piramidi?
❏ a) Erano templi dedicati al dio Sole e per questo venivano
innalzate verso l’alto.
❏ b) Erano forzieri utilizzati dai faraoni per accumulare i bottini
di guerra.
❏ c) Erano osservatori astronomici.
❏ d) Erano i monumenti sepolcrali dei faraoni.
❏ e) Erano le residenze dei faraoni nei periodi di isolamento
prescritti dalla religione.
2. Quale fu l’evoluzione nel tempo della tomba del faraone?
❏ a) Prima le mastabe, poi le piramidi, poi le sepolture a ipogeo, poi le tombe a siringa e infine i templi funerari.
❏ b) Non vi è stata evoluzione: sono state usate sempre le piramidi.
❏ c) Tranne una breve parentesi in cui furono costruite piramidi, i faraoni furono sepolti sempre in tombe a fossa coperte
da un tumulo.
❏ d) Le piramidi e la mummificazione sono tipiche del Regno
antico, mentre dopo si diffuse il rito della cremazione e le
tombe a fossa.
❏ e) Non siamo in grado di ricostruire un’evoluzione perché le
piramidi sono l’unico monumento funerario che ci sia pervenuto.
3. Quali erano le regole a cui si uniformavano gli artisti egizi?
2. Arte egiziana
❏ a) Non possiamo saperlo perché non abbiamo sufficienti testimonianze dell’arte egizia.
❏ b) Non esistevano regole fisse, tranne quella della pura e semplice motivazione estetica.
❏ c) Si servivano di particolari forme canoniche e di rapporti
proporzionali e geometrici ben precisi per visualizzare concetti astratti.
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❏ d) L’unica regola era quella di triplicare le dimensioni di oggetti ed esseri umani.
❏ e) Non rappresentavano mai figure umane, ma solo divinità
antropomorfe e zoomorfe.
4. Gli artisti egizi potevano rappresentare solo scene dal mondo dell’oltretomba?
❏ a) Sì.
❏ b) Non si può stabilire con precisione, perché molto è andato
perduto.
❏ c) No, i soggetti preferiti erano le divinità e il loro mondo.
❏ d) No, i soggetti preferiti erano i sovrani e la loro vita.
❏ e) È vero solo in parte: l’arte egizia prediligeva i temi dell’oltretomba, ma illustrava anche fatti della vita quotidiana e
scene della natura.
5. A cosa servivano i vasi canopici?
❏ a) Contenevano cibi destinati al defunto per la sua vita ultraterrena.
❏ b) Erano enormi anfore destinate a conservare i cibi.
❏ c) Erano piccolissimi vasi in cui i medici conservavano creme
e unguenti.
❏ d) Erano vasi funerari in cui venivano conservati gli organi
interni del defunto dopo la mummificazione.
❏ e) Erano piccoli e graziosi contenitori in alabastro utilizzati
dalle donne per conservarvi i cosmetici.
1. Risposta d). Le piramidi sono la sovrastruttura delle tombe regali
in un periodo ben preciso, compreso tra la III dinastia circa fino
alla metà della XIII (cioè dal XXVIII al XVIII sec. a.C.).
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Extrait de la publication
2. Arte egiziana
Soluzioni e commenti
2. Arte egiziana
2. Risposta a). La successione delle costruzioni funerarie è: tomba di
forma tronco-piramidale, detta Mastaba; tomba dalla classica forma piramidale; sepolture a ipogeo; tomba a siringa; veri e
propri templi funerari.
3. Risposta c). Nella statuaria predominava la frontalità con figure in
posizioni standard: in piedi con una gamba avanti o sedute su
alti sedili. In pittura le forme semplificate e stilizzate erano disegnate con un contorno lineare riempito di colore.
4. Risposta e). Gli artisti egizi amavano estrapolare i loro temi, oltre
che da soggetti sacri e dal culto dei morti, anche dalla vita quotidiana del popolo, ritraendo usi, costumi e modi di vivere.
5. Risposta d). I canopi sono prodotti dell’arte funeraria egiziana. I
vasi canopici erano quattro e contenevano il fegato, i polmoni, lo
stomaco e l’intestino del defunto.
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Extrait de la publication
3. Arte mesopotamica e civiltà orientali
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Di cosa parleremo
La vasta e fertile pianura mesopotamica si estendeva tra i fiumi Tigri ed
Eufrate (Mesopotamia vuol dire, infatti, regione fra i fiumi) ed era divisa in
due regioni: meridionale (Babilonia o Caldea) e settentrionale (Assiria), le cui
città più importanti erano Assur e Ninive.
TAVOLA CRONOLOGICA
1) Mesopotamia
Nella Mesopotamia, già nelle epoche più Arco: struttura curva che racantiche è noto il mattone d’argilla seccato al corda due elementi portanti.
copertura arcuata di un
sole come materiale da costruzione. Spesso Volta:
ambiente.
i mattoni vengono smaltati con vivaci colori, mentre nelle coperture vengono realizzate strutture ad arco e a
volta.
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Extrait de la publication
3. Arte mesopotamica e civiltà orientali
3500-3000 a.C. ca. Periodo predinastico : sviluppo delle città-stato (Lagash, Umma, Ur, Uruk) dei
Sumeri.
3000-2350 a.C. ca. Periodo sumerico o Protostoria sumerica: scrittura cuneiforme, leggi scritte,
sviluppo religioso e artistico.
2350-2150 a.C. ca. Gli Accadi, guidati dal re Sargon, conquistano il regno dei Sumeri.
2150-1750 a.C. Periodo Neo-sumerico: grandi opere d’architettura religiosa.
1730-1100 a.C. ca. Primo Impero Babilonese con capitale Babilonia, fondato dal re Hammurabi,
cui si deve il famoso Codice di leggi.
1100-612 a.C. Impero Assiro: gli Assiri creano un loro regno indipendente.
612-538 a.C. Secondo Impero Babilonese con capitale Babilonia, di cui va ricordato il re Nabucodonosòr.
538 a.C. L’Impero Babilonese viene conquistato da Ciro, re dei Persiani.