annuario 2009-2010

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annuario 2009-2010
Annuario scolastico 2009 - 2010
Direttore editoriale
Viriol D’Ambrosio
Redazione e testi
Vincenzo Di Marco
Progetto grafico
Costantino Coletti
Referenze fotografiche (alunni)
Foto Tony Roseto
Foto Giuliano Amante
Mosciano Sant’Angelo (TE)
Stampa
La Cassandra Edizioni
Pineto (TE)
© Copyright 2010
Polo Liceale “Saffo”
Via Silvio Pellico
64026 Roseto degli Abruzzi (TE)
Tel. 085.8944094 - 8992224
Fax 085.8999144
www.liceosaffo.org
Tutti i diritti sono riservati
Polo Liceale Statale “Saffo”
Annuario scolastico
2009-2010
A cura di Vincenzo Di Marco
La Cassandra Edizioni
Presentazione
P
er la prima volta nella sua storia, il Polo Liceale
“Saffo” pubblica un Annuario in formato album
fotografico. Negli anni passati aveva fatto la sua
comparsa un quaderno di ridotte dimensioni, preparato artigianalmente, che si limitava a raccogliere i
progetti più significativi, le attività di scambio culturale, di
accoglienza e di orientamento, senza l’apporto di immagini. Si dirà che le esigenze di risparmio non permettevano alternative e che in tempi di magra è meglio evitare
inutili sprechi; si potrà obiettare che, disponendo di un
sito internet (www.liceosaffo.org), la pubblicazione di un
altro documento cartaceo rischia di inflazionare l’attività
di comunicazione della scuola; ma è anche vero il contrario. Questo volume non peserà sulle casse della scuola.
Sarà messo in vendita tra studenti e docenti ad un prezzo
ridottissimo, avrà qualche introito pubblicitario e, se servirà, la scuola sosterrà la spesa rimanente. In più, però,
il Liceo Saffo potrà disporre di un biglietto da visita non
indifferente.
Il Liceo Saffo in questi anni è cresciuto, le attività interne
e quelle rivolte verso l’utenza esterna sono aumentate in
modo considerevole. È evidente che andava studiata l’opportunità di un volume più consono alla situazione attuale.
Una realtà scolastica tra le più importanti del territorio ha
bisogno di uno strumento mediatico di maggiore efficacia
per dar conto della sua didattica, dei suoi progetti e delle molteplici iniziative culturali che la riguardano. È nata
questa soluzione: un volume formato album fotografico
(20x24), in bianco e nero, ricco di grafici e immagini della scuola, dei suoi studenti, dei vari protagonisti impegnati
in gare, premiazioni, aggiornamento in servizio, corsi di
formazione, viaggi e scambi culturali. Ogni attività della
scuola è stata registrata, in modo sintetico, cercando di
non dimenticare nulla e nessuno.
Dopo il Saluto del Preside, Viriol D’Ambrosio, che introduce l’Annuario, il volume è stato suddiviso in capitoli
seguendo questo ordine:
con La scuola programma, abbiamo voluto dar conto
della dirigenza e dello staff di presidenza, dei docenti
impegnati nelle funzioni-obiettivo e nei dipartimenti, del
personale Ata e di segreteria, con l’elenco dei coordinatori di classe;
con La scuola mostra, abbiamo inserito le foto delle 51
classi del liceo, cominciando dalle prime per finire con le
classi uscenti;
con La scuola propone, i nuovi indirizzi secondo la Ri
forma Gelmini, le attività di accoglienza, l’open day,
l’orientamento universitario, di aggiornamento e il patto
di corresponsabilità;
con La scuola premia, i reportage sui premi vinti dagli
studenti nelle gare e concorsi cui hanno partecipato;
con La scuola conosce, gli scambi culturali e i viaggi di
istruzione;
e con La scuola produce, la sintesi delle ricerche, delle
opere e dei saggi realizzati da studenti e docenti della
scuola.
Anche questo nuovo strumento di “rappresentanza”, come
possono esserlo il sito internet e il giornalino degli studenti, i comunicati stampa, gli articoli e le recensioni riguardanti il nostro istituto, pubblicati su giornali e riviste,
cerca di badare alla sostanza, evitando i toni roboanti e
le pompose auto rappresentazioni che si vedono in giro.
Come al solito si è trattato di un lavoro faticoso, organizzato in tempi strettissimi, fidando nella collaborazione
dei vari operatori scolastici a cui si chiede, un giorno sì
e l’altro pure, un sacrificio “ulteriore” per venire incontro
alle esigenze quotidiane che tutti hanno sotto gli occhi. E
quindi tutti di corsa a reperire il materiale necessario, organizzarlo e adattarlo alle esigenze tipografiche, trovare
la soluzione giusta per il solito problema che si nasconde
dietro l’angolo, cercando di non sbagliare quando si hanno i minuti contati.
Naturalmente, è il caso di dire che le fatiche di un anno
scolastico vissuto all’insegna di una riforma dei licei tra
le più incerte della storia a volte rischiano di aggravare
una situazione di per sé difficile. L’impegno dei vari collaboratori non si è fatto attendere, così come le puntuali
indicazioni editoriali del Preside D’Ambrosio, e i suggerimenti arrivati da più parti – sempre graditi – hanno fatto
il resto.
Non ci resta che attendere l’apporto dei lettori, cioè dei
docenti e studenti di questa scuola, delle loro famiglie,
dei rappresentanti istituzionali, della stampa e di tutti coloro che avranno tra le mani questo volume. Il nostro invito è
alla lettura meditata, alla promozione del liceo sotto tutti i
punti di vista, nella convinzione che, nonostante le difficoltà presenti, ognuno sappia rappresentare, anche con una
punta di orgoglio, quello che in molti hanno contribuito
a fare nell’anno scolastico 2009-2010. Nel ringraziare
tutti coloro che hanno fornito materiali, contributi cartacei,
foto e tabelle, e soprattutto gli studenti che volontariamente hanno devoluto una piccola quota per la stampa, mi
auguro che l’Annuario scolastico sia l’avvio di un nuovo
inizio per il Polo Liceale Saffo.
Vincenzo Di Marco
Crescita del senso di appartenenza
e di responsabilità
L
a scuola che ho trovato, apparentemente ordinata,
dove tutto sembrava essere al proprio posto, nascondeva diversi elementi di fragilità. Nell’anno scolastico
2007-2008, dopo circa un decennio di espansione
della base studentesca - dovuta anche all’offerta formativa
dei cinque licei - si assisteva, per la prima volta, ad un decremento del numero di iscritti: iniziava l’effetto del calo
demografico. Nonostante l’accentuarsi di tale fenomeno,
nei tre anni successivi, compreso il prossimo, siamo riusciti
ad invertire la rotta con un incremento progressivo del
numero di studenti e di classi.
Un successo, nonostante le crescenti difficoltà gestionali:
scuola distribuita su cinque edifici, riduzione dei trasferimenti da parte dello stato (per supplenze, ore eccedenti
e spese di funzionamento); riduzione del personale (ATA
e docente); assurda cancellazione dell’unico posto di assistente tecnico (a fronte di un cospicuo investimento nei
laboratori scientifici); oltre duecentomila euro di residui
attivi.
Malgrado tutto questo e la drammatica crisi finanziaria,
aggravata da una epocale riduzione della spesa per
l’istruzione (3188 milioni di euro entro il 2012, ex art.
64, L. 133/2008), viene da chiedersi come sia stato
possibile ampliare le opportunità formative dei docenti,
del personale ATA e dei nostri discenti (didattica laboratoriale, formazione, viaggi d’istruzione, visite guidate,
teatro, scambi, giochi sportivi studenteschi, concorsi, olimpiadi e certami, certificazioni per inglese, tedesco, spagnolo e francese, COMENIUS, ECDL-patente europea
del computer, corso di lingua e cultura cinese).
Credo che la risposta possa essere trovata nella lieve,
ma determinante crescita del senso di appartenenza e di
responsabilità degli operatori scolastici e dei discenti e
nei processi di condivisione che abbiamo avviato fin dal
primo momento.
Nella prima lettera di buon anno scolastico scrivevo che
tutti siamo parte della nostra comunità cui è affidato il
compito di educare e istruire i nostri figli, un compito
fondamentale per la vita del Paese, per il suo sviluppo
economico, per la coesione sociale e per la democrazia. Il mio augurio è che ogni giorno… voi studenti e
docenti abbiate il sentimento della scuola come un bene
comune... L’educare alla verità costituisce fondamento essenziale della libertà; l’insegnare a lottare per la libertà,
prima per quella altrui, poi per la propria; l’insegnare che
ciò che più conta è fare ad ogni costo e con amore il
proprio dovere.
Sono stato sempre convinto che il sistema di regole del
nostro Liceo (Regolamento, Patto di corresponsabilità,
POF, attribuzione dei crediti, voto di comportamento, …)
non vada sostenuto per i suoi contenuti, dettati talvolta
dalla contingenza, ma per l’alto valore morale che sempre le norme sottendono nella regolazione dei rapporti
umani, in quanto accordi fiduciari tra persone, se costruiti
in un clima di condivisione (DEMOCRAZIA), giammai di
imposizione. In questo modo i ragazzi, nelle assemblee
d’Istituto, hanno saputo organizzare e sostituire la qualità
alla quantità.
La nostra scuola, ricca di oltre mille studenti, cento docenti
e venti addetti nell’amministrazione e nei servizi vari, si
è confrontata con successo con le opportunità espresse
dal territorio: più volte i nostri allievi sono risultati vincitori
in competizioni letterarie, scientifiche, culturali e sportive,
più volte la nostra valida opera educativa è stata divulgata dai mezzi di comunicazione.
Il Liceo Saffo, senza trascurare i ragazzi in difficoltà, attraverso diffuse e numerose azioni comprese quelle di recupero, promuove le eccellenze e riconosce il merito diffuso;
gli esiti agli esami di stato, ai concorsi e alle olimpiadi, i
risultati delle indagini OCSE-PISA, alcuni indicatori degli
aspetti organizzativi collocano la nostra scuola tra le prime duecento d’Italia.
Nella seduta di Collegio tenuta a febbraio, i docenti hanno espresso un vivace e generoso dibattito superando,
su un piano teorico, con voto unanime, quelli che sono
apparsi i limiti della riforma. Resta la grave, affliggente
e al momento insormontabile barriera della carenza di
risorse finanziarie.
In questi tre anni abbiamo inaugurato: la Biblioteca “Mauro Laeng”, che è un’aula polivalente attrezzata di sistemi
audio-video, TV e internet. Il locale, adibito al prestito dei
libri e di altri sussidi, è sala di lettura e di attività alternativa per chi non si avvale dell’insegnamento della religione
cattolica (cospicuo è stato l’investimento per l’acquisto di
vocabolari, cartine, collane, testi, DVD di storia, filosofia
e scienze sperimentali); il moderno Laboratorio di Scienze “Vincenzo Cerulli”, dotato di banchi di lavoro attrezzati con servizi, strumenti di misura tradizionali e datalogger
che rilevano dati tramite sensori digitali, rielaborandoli in
forma grafica e archiviandoli in formato elettronico; quest’anno il corredo è stato arricchito di microscopi e di
materiali per gli esperimenti di chimica; il Laboratorio
di Fisica “Rosalind Franklin”, dove di recente abbiamo
messo a punto la rotaia a cuscino d’aria per realizzare
e studiare esperimenti di dinamica, urti, conservazione
dell’energia; l’ambiente ospita una sezione della biblioteca dedicata alle scienze; il Laboratorio Multimediale
“Byron Lovelace”, attrezzato con videoproiettore e postazione multimediale mobile, fornito di 23 notebook collegati in rete wi-fi, l’ambiente e anche sala audio-video con
connessioni TV e internet; il laboratorio di Informatica
“Matteo Ricci” nell’edificio ex Magistrali, appena rinnovato grazie ad un accordo con un’associazione culturale,
munito di 17 PC, stampante, videoproiettore e Lavagna
Interattiva Multimediale. Anche gli spazi per l’educazione fisica sono stati risistemati (due nuovi spogliatoi, manto
di asfalto ai campi all’aperto, tinteggiatura, paraspigoli)
e attrezzati (spalliere, canestri, tennis da tavolo, parallele,
tappeti, ecc.).
Il Consiglio d’Istituto e il Collegio dei docenti hanno
orientato la scelta sulla qualità e sulla caratterizzazione
degli indirizzi, così che l’ampliamento dell’offerta formativa consenta ai discenti di accrescere conoscenze e
competenze attraverso le seguenti attività:
- Certificazioni di lingua inglese (PET e FCE), francese
(Delf e Dalf-Alliance), tedesco (Fit in Deutsch e Zerti fikat-Goethe Institut), spagnolo (Cervantes), che rico noscono crediti universitari nei paesi UE;
- Scambi culturali e Comenius;
- Patente Europea per l’Uso del Computer (ECDL);
- Gruppo sportivo di Istituto (atletica, nuoto, pallavo lo, pallacanestro, calcetto, scacchi);
- Olimpiadi di Matematica, Filosofia, Chimica, Fisica
e Scienze;
-
-
-
-
-
Laboratorio Teatrale - partecipazione a spettacoli
teatrali anche in lingua straniera;
Giornalino scolastico, progetto Quotidiano in clas-se;
Corso di Lingua e Cultura Cinese;
Corso di potenziamento delle abilità di base in lingua italiana (per alunni di madrelingua straniera);
Patentino per il ciclomotore.
Di recente, per sostenere tale variegata offerta, lo staff di
Presidenza ha incontrato le famiglie che si stanno organizzando in un Comitato di genitori, con la finalità di
sostenere le azioni attraverso un rapporto sinergico tra
Scuola e Territorio.
Notevoli sono i nuovi servizi per studenti, genitori, docenti e personale ATA:
- lo sportello settimanale di counseling psicologico,
la formazione e l’aggiornamento dei docenti per
aree (in rete con le altre scuole di Roseto), la forma zione per il personale ATA (nella rete di scuole deno minata PEGASO);
- il florido sito web del Liceo, che ha registrato oltre
90000 accessi in circa due anni, dove è disponibile
un’area riservata ai docenti e alle famiglie;
- lo scrutinio elettronico e il rilievo settimanale delle
assenze con comunicazione automatica all’utenza
tramite i telefoni mobili;
- il prestito libri e altri sussidi dal lunedì al venerdì;
- le postazioni mobili di video-proiezione assistite da
notebook con la connessione wi-fi ad internet in quasi
tutte le aule.
La costruzione del nuovo edificio: una sfida per il futuro
La sofferenza di una scuola frammentata in cinque distinti
edifici, uno dei quali a più di 500 metri dalla sede centrale, crea notevoli disagi e pesanti aggravi di spesa.
Per quanto riguarda la costruzione del nuovo polo scolastico liceale, fino a questo momento si è fatto poco
o nulla.
In una recente comunicazione il Sindaco di Roseto scrive
testualmente che “dall’anno 2007, esiste un carteggio –
con relativo tavolo di lavoro – finalizzato a dotare il Polo
Liceale “Saffo” di una nuova sede (…)”. È dolente constatare che dal 2001 (anno in cui ci si rese conto che gli
edifici di proprietà della Provincia risultavano insufficienti)
al 2007 non è stato prodotto alcun atto formale.
A fronte di una crescita degli iscritti, l’esigenza della nuova sede, non più rinviabile, è dettata dalle difficoltà gestionali, dai maggiori costi per il personale, per i materiali
di consumo e le attrezzature, dalla precarietà delle strutture adibite ad aule, dagli spazi limitati per i laboratori e
le palestre.
Le ipotesi che verranno prese in considerazione dall’Amministrazione comunale di Roseto per la dislocazione della nuova sede dovranno tener conto di una scuola che
fino a questo momento ha espresso una speciale vivacità
culturale riconosciuta da tutti, valori di eccellenza nei risultati scolastici ed extrascolastici, superando la carenza
di strutture di collegamento all’attività educativa, come un
auditorium, una sala convegni, un campo di atletica leggera. A parere dello staff di presidenza la nuova scuola
dovrà sorgere all’interno del tessuto urbano cittadino, col-
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legato agevolmente alla rete dei trasporti, avere strade
di collegamento, parcheggi, punti di ristoro, aree verdi
per le pause giornaliere. Attualmente i siti che rispondono
ai suddetti criteri sono solo due: l’area della ex fornace
Catarra, tra via Alfieri e la collina, e l’area Castelli, poco
più a nord dell’attuale sede liceale, adiacente alla statale
Adriatica.
Avverto il dovere di concludere riproponendo alcune riflessioni che ci hanno accompagnato in questi tre anni.
La difficile stagione che la scuola italiana sta vivendo può
essere superata solo mediante un forte senso di responsabilità, il rispetto dell’altro, la conquista del valore della
comunità contrapposto alla monotonia e standardizzazione dell’era post-industriale, la costruzione di un tessuto di
relazioni e di collaborazioni, dove ogni membro della
comunità arricchisce se stesso e tutti gli altri con uno scambio continuo di conoscenze e di competenze. (…) Dove
si operi per scoprire gli altri come valore, accogliere le
loro diversità e valorizzarsi reciprocamente nel dialogo e
nella collaborazione, maturare uno stile di vita, di ricerca
e di lavoro comune, ove non ci si sottragga alle domande che possono condurre alla ricerca del Vero. (Circolare dirigenziale - nostro Liceo - del 22/12/2008 e del
20/12/2007).
Il Dirigente Scolastico
Viriol D’Ambrosio
La scuola programma
Dirigente scolastico
Staff di presidenza
Consiglio di Istituto
Collegio dei Docenti
Coordinatori di classe
Personale A.T.A.
Dirigente Scolastico
Il Dirigente Scolastico, in coerenza con il profilo delineato nel dlgs
165/2001 e nel rispetto delle competenze degli OO. CC.,
• assicura il funzionamento generale dell’unita scolastica, nella sua
autonomia funzionale entro il sistema di istruzione e formazione,
• promuove e sviluppa l’autonomia sul piano gestionale - didattico,
• promuove l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali
il diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento
dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie
(C.C.N.L. dell’area V della Dirigenza Scolastica 1/3/2002).
Curriculum vitae
Viriol
D’Ambrosio,
nato
l’1/08/1955 a Roseto degli
Abruzzi (TE), coniugato con
due figlie, risiede a Mosciano
Sant’Angelo. Laureato in Fisica
presso l’Università degli Studi
di Bologna, ha conseguito un
Diploma di Perfezionamento
in Fisica ad indirizzo didattico
presso l’Università degli Studi di
Modena.
Vincitore di concorso ordinario per Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, dall’anno scolastico
12
2007/2008 è Dirigente scolastico presso il Liceo Statale “Saffo”
di Roseto degli Abruzzi. Ha conseguito l’Abilitazione all’insegnamento in Fisica per le scuole secondarie e in Scienze matematiche,
chimiche, fisiche e naturali nella scuola media; l’Abilitazione all’insegnamento di Matematica e Matematica e Fisica; l’Idoneità
al Concorso per l’Insegnamento della Fisica nelle scuole italiane
all’estero. Conosce in modo fluente la Lingua francese e l’Inglese
scolastico.
Ha ricoperto incarichi professionali presso il Bureau des longitudes
(Ministère de l’Enseignement Superieur et de la Recherche) di Parigi; l’AERITALIA SALpA di Torino; dell’IRRSAE Abruzzo; dell’Ufficio
Scolastico Provinciale di Teramo; delle Università degli Studi di
Teramo e L’Aquila; e del Ministero della Pubblica Istruzione come
formatore nei Corsi di Aggiornamento rivolti agli insegnanti di Matematica e Fisica delle Scuole Superiori di Secondo grado.
Ha prodotto lavori di ricerca scientifica e didattica per vari enti universitari ed associazioni culturali, supervisore nei Corsi SSIS e docenza
universitaria, è stato relatore e coordinatore in vari corsi di aggiornamento, ha svolto incarichi di sovraintendenza a tirocini all’interno
della scuola. È autore di oltre cinquanta pubblicazioni.
Staff di presidenza
COLLABORATORI
del DIRIGENTE SCOLASTICO
COORDINATORI di DIPARTIMENTO
e dei GRUPPI INTERDISCIPLINARI DI INDIRIZZO
Prof.ssa
Gilda Di Francesco
Funzioni vicarie
Collaborazione nelle funzioni organizzative e gestionali
Prof.ssa
Silvia Sabatini
Collaborazione nelle funzioni organizzative e gestionali
Prof.ssa
Filomena Castagna
Dip 1 + G.I.I.
Indirizzo
CLASSICO
Prof.ssa
Alba Toro
G.I.I.
Indirizzo
SCIENZE SOCIALI
Prof.ssa
Anna Maria De Lauretis
Dip 3 + G.I.I.
Indirizzo
SCIENTIFICO
Prof.ssa
Carla Giuliani
Dip 4 + G.I.I.
Indirizzo
SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
Proff.ri
Serafina Ciavucco
Giorgio Tentarelli
Dip 5 + G.I.I.
Indirizzo
LINGUISTICO
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DOCENTI INCARICATI di FUNZIONI STRUMENTALI
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Prof.ssa
Anna Maria De Lauretis
Area 1 POF e attuazione progetti di ampliamento dell’offerta formativa
Prof.ssa
Claudia Ettorre
Area 2 Qualità dei servizi, comunicazione interna, valutazione, promozione successo formativo e prevenzione
della dispersione scolastica
Prof.ssa
Gabriele Gaudieri
Area 3 Continuità, orientamento scolastico e professionale
Prof. Vincenzo Di Marco
Area 4 Documentazione e multimedialità, servizi per studenti e docenti
Prof.ssa
Julie Costantini
Area 5 Coordinamento scambi culturali con paesi stranieri
Prof.ssa
Fabia Geslao
Area 6 Viaggi di istruzione e visite guidate
Prof.ssa
Gilda Di Francesco
- Funzioni vicarie - Organico; Orario; Consigli di classe - IDEI; Gruppo H - Didattica generale - Orientamento scolastico e
professionale (insieme a FS3)
- Esami di Stato - Ottimizzazione uso spazi per la didattica - Progettazione di Istituto (coord. Indirizzo)
Prof.ssa
Silvia Sabatini
- Definizione POF (insieme a FS1) - Documentazione Collegio docenti; Consigli di Classe - Organizzazione ampliamento
offerta formativa (insieme a FS1) - Didattica laboratoriale (insieme a FS4) - Ottimizzazione uso spazi nei laboratori (insieme
Responsabili Laboratori) - Ricerca di finanziamenti (DS, FS) - Progettazione laboratoriale e di quella di Enti esterni (FS)
Proff.ri
Filomena Castagna
Alba Toro
Anna Maria De Lauretis
Carla Giuliani
Giorgio Tentarelli
Serafina Ciavucco
- “Osservatorio Indirizzo”; - Definizione della programmazione di Istituto e di Indirizzo (POF)
- Definizione di parti condivise della programmazione disciplinare (POF)
- Promozione (verso i CdC) e supervisione della programmazione multi-inter-disciplinare; - Ottimizzazione e definizione
ampliamento offerta formativa
- Ottimizzazione e definizione formazione e aggiornamento docenti; - Monitoraggio su Regolamento, POF (insieme alle FS 1
e 2)
- Accoglienza nuovi docenti; - Stesura in formato elettronico della programmazione di indirizzo e di dipartimento
- Razionalizzazione e ottimizzazione delle proposte di adozione dei libri di testo dell’indirizzo
- Razionalizzazione delle proposte di acquisto dei sussidi didattici
Consiglio di Istituto
Componente Docenti
Componente Genitori
Componente Studenti
Componente Personale A.T.A.
Lino Faraone
Anna Maria De Lauretis
Silvana Verdecchia
Maria Caiffa
Paola Di Filippo
Gianluca Ippoliti
Claudia Ettorre
Maria Adele Celommi
Stefano Di Giandomenico
Marco Bisignani
Luigi Ginaldi
Rosalia Argentiero
Ermanno Feliciani
Manuel Notarini
Mattia Di Furia
Francesco Luciani
Dario Di Feliciantonio
GIUNTA ESECUTIVA
Stefano Di Giandomenico
Gianluca Ippoliti
Dario Di Feliciantonio
D.S.
D.S.G.A.
Ermanno Feliciani
CONSULTA PROVINCIALE
STUDENTI
Sara Marcone
Susanna Di Silvestre
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Collegio dei Docenti
Il collegio dei docenti è composto dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio nell’istituto ed è presieduto dal preside.
Delibera in materia di funzionamento didattico dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare,
nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento
interdisciplinare. Nella foto, prima di una seduta del Collegio dei Docenti.
16
DIPARTIMENTO 1
DIPARTIMENTO 2
DIPARTIMENTO 3
DIPARTIMENTO 4
DIPARTIMENTO 5
Classi di Concorso
A051/A052
Classi di Concorso
A025/A050/A061
Classi di Concorso
A049/A060
Classi di Concorso
A036/A037/A031
Classi di Concorso
A019/A246/A346/A446/A546
Michele Leone
Roberto Fedele
Alcino Pirocchi
Lazzaro Marin
Grazia Marini
Mafalda Suppa
Anna Maria Sulpizi
Vincenzo Renzi Ferri
Brunella Di Gaetano
Fiorina Tosques
Tania Del Toro
Francesca Referza
Paola Di Filippo
Eleonora Siniscalchi
Laura Tariscella
Ilenia Casalena
Anna Maria De Lauretis (coord.)
Domenico Di Blasio
Maria Concetta Parisi
Gianluca Ippoliti
Silvia De Ascentiis
Sabatino D’Alesio
Marinella Garambois
Franco Di Giannatale
Barbara Romagnoli
Piergiorgio Ferretti
Gilda Di Francesco
Anna Elisa Barbone
Massimiliano Dirodi
Carmine Colonna
Gabriele Picciotti
Antonella Scarinci
Elena Bellachioma
Teresa Di Serafino
Francesca Marcacci
Stefano Curicelli
Alfredo Santagata
Simona Gagliardi
Ernesto Silverii
Stefania Bartolini
Enrico Passerini
Carla Giuliani (coord.)
Giuseppe Bonomo
Lorella De Dominicis
Alba Toro
Massimo Nardi
Maria Luigia Isola
Massimo Maddes
Vincenzo Di Marco
Maria Adele Celommi
Maria Lucia Caiffa
Claudia Ettorre
Giorgio Tentarelli
Donato Di Pasquale
Silvia Damalio
Rina Alcantarini
Gabriele Gaudieri
Antonella Manucci
Annarita Trosini
Maria Corradi
Luigi Angelone
Lino Faraone
Antonella Scalone
Julie Costantini
Serafina Ciavucco
Leonarda Pitassi
Paola D’Elia
Anna Rita Lerza
Silvana Verdecchia
Anna Maria Bruni
Rossella Pace
Emanuela Andrietti
Maria Del Nibletto
Gabriella Civitella
Cristina Mennuni
Manuela Muriana
Valentina Speroni
Anna Maria Civitella
Filomena Cantoro
Elmira Di Filippantonio
Cristina Kunz
Maria Pia Plebani
Filomena Castagna (coord.)
Elena Angheben
Fabia Geslao
Patricia Corradi
Silvia Sabatini
Serenella Lemmi
Dalila Curiazi
Luigi Ianni
Anna Silenzi
Monica Ruggieri
Anna Zurlini
Giorgia Settepanelli
Gina Martella
Angela Modestini
Gabriella Racinelli
Emiliana Caporale
Teresa D’Orsogna
Marco Presutti
Francesca Coccagna
Adele Corneli
Roberta Di Bonaventura
Marusca Della Croce
Antonella Torrieri
17
COORDINATORI di CLASSE a.s. 2009/2010
18
IV
A
ginnasio
Serenella Lemmi
III
A
scientifico
Anna Zurlini
V
A
ginnasio
Patricia Corradi
III
B
scientifico
Monica Ruggieri
IV
B
ginnasio
Silvia Sabatini
III
C
scientifico
Milena Merletti
I
A
classico
Luigi Ianni
IV
A
scientifico
Emiliana Caporale
II
A
classico
Dalila Curiazi
IV
B
scientifico
Monica Ruggieri
III
A
classico
Claudia Ettorre
IV
C
scientifico
Adele Corneli
II
B
classico
Franco Di Giannatale
IV
D
scientifico
Anna Silenzi
I
A
linguistico
Maria Concetta Parisi
V
A
scientifico
Vincenzo Di Marco
I
B
linguistico
Gina Martella
V
B
scientifico
Anna Maria De Lauretiis
II
A
linguistico
Roberta Di Bonaventura
V
C
scientifico
Gina Martella
II
B
linguistico
Maria Del Nibletto
I
A
pedagogico
Marco Presutti
II
C
linguistico
Leonarda Pitassi
I
B
pedagogico
Fiorina Tosques
III
A
linguistico
Sabatino D’Alesio
II
A
pedagogico
Maria Luigia Isola
III
B
linguistico
Fabia Geslao
II
B
pedagogico
Antonella Scarinci
III
C
linguistico
Filomena Castagna
III
A
pedagogico
Marinella Garambois
IV
A
linguistico
Fabia Geslao
III
B
pedagogico
Giorgia Settepanelli
V
A
linguistico
Leonarda Pitassi
IV
A
pedagogico
Massimiliano Dirodi
V
B
linguistico
Giorgio Tentarelli
V
A
pedagogico
Marinella Garambois
I
A
scientifico
Julie Costantini
V
B
pedagogico
Massimo Maddes
I
B
scientifico
Francesca Coccagna
I
A
scienze sociali
Maria Luigia Isola
I
C
scientifico
Angela Modestini
II
A
scienze sociali
Massimo Maddes
I
D
scientifico
Anna Silenzi
III
A
scienze sociali
Francesca Marcacci
II
A
scientifico
Anna Elisa Barbone
IV
A
scienze sociali
Alba Toro
II
B
scientifico
Paola D’Elia
V
A
scienze sociali
Brunella Di Gaetano
II
C
scientifico
Angela Modestini
I
B
scienze sociali
Paola Di Filippo
II
D
scientifico
Silvia De Ascentiis
Personale A.T.A.
PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO
EDIFICIO ex
LICEO CLASSICO
Domenica Traini
Santa Di Vittorio
Mario Enzo Granchelli
EDIFICIO ex
ISTITUTO MAGISTRALE
Adele Di Ruggiero
Franco Raggiunti
Ciriaco Pasquariello
Eusanio Di Simone
di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e
degli arredi; di vigilanza degli alunni, di custodia
e sorveglianza generica sui locali scolastici,
di collaborazione con i docenti.
EDIFICIO
”BAMBIN GESÙ”
(Via Adriatica)
Carmela Leo
Francesco Quatraccioni
EDIFICIO
”BAMBIN GESÙ”
(Via Alfieri)
Kostantina Spirowski
Grazia Bracalenti
PLESSO
(Via Milli)
Giovanna Ioannone
(Mario Enzo Granchelli)
In particolare,
- sorveglianza degli alunni nelle aule,
nei laboratori e negli spazi comuni, in occasione
di momentanea assenza degli insegnanti;
- concorso in accompagnamento degli alunni
in occasione del loro trasferimento dai locali
della scuola ad altre sedi anche non scolastiche,
ivi comprese le visite guidate e i viaggi
di istruzione.
Sono addetti ai servizi generali della scuola
con compiti di accoglienza e di sorveglianza
nei confronti degli alunni e del pubblico;
(C.C.N.L. 26/05/1999 e 24/07/2003)
19
PERSONALE dell’UFFICIO di SEGRETERIA
SEZIONE
PROGRAMMA ANNUALE PATRIMONIO ACQUISTI
AREA A
SEGRETERIA PROTOCOLLO ARCHIVIO ALUNNI
PERSONALE OO.CC.
Direttore dei S.G.A.
Angela Elisa Di Domenico
Ass. Amm. con funzioni vicarie
Vanna Rasetti
Sezione 1
Ivana Cocchini
- Segreteria e Archivio (protocollo, corrispondenza,
classificazione e conservazione atti)
- Personale docente: permessi, eccedenze, recuperi
- Cura corrispondenza con l’Amministrazione Provinciale
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A
Sezione 2
Magalì Rapini
- Rapporti con il pubblico
- Cura corrispondenza e circolari
- Supporto area alunni
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A.
Sezione 3
Dario Di Feliciantonio - Emma Di Felice
AREA B
GESTIONE FINANZIARIA PERSONALE 00.CC.
20
- Predisposizione del programma annuale
- Variazioni e gestione del programma annuale
- Conto consuntivo
- Gestione del Conto Corrente Postale e del Conto Bancario
- Inventario - acquisti - gare
- OO.CC.
- Organizzazione e gestione recuperi alunni
- Rapporti con il pubblico. Alunni. Libri di testo
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A.
Sezione 1
Vanna Rasetti
- Personale: pensioni - ricostruzione carriera - TFR
- Gestione finanziaria
- Anagrafe delle prestazioni
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A.
Sezione 2
Silvana Pellino
- Personale: decreti e permessi docenti a TI
- Statistiche varie relative al personale
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A.
Sezione 3
Maria Coppa
- Personale: atti generali
- Personale docente a T.D. per supplenze brevi
- Personale A.T.A. a T.I., a T.D., supplenze brevi
- Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A.
Personale A.T.A.
Da sinistra a destra, Mara D’Anastasio, Magalì Rapini, Ivana Cocchini, Emma Di Felice, Dario Di Feliciantonio, Maria Coppa, Silvana Pellino
21
Personale Collaboratore Scolastico
Da sinistra a destra, Franco Raggiunti, Grazia Bracalenti, Domenica Traini, Santa Di Vittorio, Adele Di Ruggiero, Kostantina Spirowski,
Mario Enzo Granchelli, Carmela Leo, Giovanna Ioannone, Eusanio Di Simone
22
La scuola mostra
In questa sezione compaiono le foto delle 51 classi del Liceo Saffo.
I nomi degli alunni riportati in basso vanno letti da sinistra a destra, partendo da dietro.
4^ A Ginnasio
Chiara Savini, Chiara Riccioni, Nicoletta Vagnozzi, Silvia Torzolini, Alessia Di Giammatteo, Vincenzo D’Elpidio, Ludovica Marziani, Alice Canullo,
Erides Di Marco, Prof.ssa Serenella Lemmi, Sonia Nardinocchi, Giovanni Valente, Alessandro Di Marco, Francesca Di Bonaventura, Erica Di Pasquale,
Alice Mazzali, Chiara Pantani, Selene Baiamonte, Valentina Lamolinara, Giorgia Giorgini, Letizia Pelusi, Cristina Facchi, Marisa Sulpizi, Pierluigi Castelli,
Ludovico Patella
24
4^ B Ginnasio
Prof.ssa Silvia Sabatini, Mariano Ambrosino, Giulio Balducci, Jacopo Capurri, Chiara Di Berardino, Davide Di Carlo, Sara Lucia Di Donato,
Lucrezia Di Giacinto, Eleonora Di Giandomenico, Michele Di Giannatale, Francesca Di Gregorio, Sara Di Meo, Erika Di Pasquo, Leila Di Rocco,
Gianmarco Feliciani, Benedetto Libbi, Emanuela Mancini, Alessia Mazzagufo, Benedetta Montefiore, Ingrid Ranalli, Francesca Ruggieri, Giulia Ruggieri,
Andrea Sichini, Georgiana Gina Tiron
Assenti: Anastasia Nespoli, Erica Peracchia
25
1^A Liceo Scientifico
Mattia Di Marcantonio, Mattia De Luca, Gianmarco Geminiani, Luca Alcini, Gianluca Caporaletti, Palmiro Pisetta, Giorgio Ricca, Giovanni Sacchini,
Marco Del Nibletto, Lucia Astolfi, Eleonora Bergogni, Daria Giardino, Vittoria Mazziotti, Shira Mazzocchitti, Michael Cocciola,
Piergiacomo Seconetti Secone, Francesco Petraccia, Edoardo Savini, Andrea Contrisciani, Ottavia De Angelis, Sara Sfredda, Claudia Di Febo,
Laura De Federicis, Mariangela Marini, Manuela D’Alessandro, Michela Mosca, Grazia Malvone, Gianluca Recinella
26
1^ B Liceo Scientifico
Gianmarco Di Carlo, Gianluca Marcelli, Simone Terramani, Antonio Tarquini, Daniele Di Sabatino, Alessandro Forcella, Francesco Pompilii, Valeria Gentile,
Clarissa Di Gregorio, Iris Idrizaj, Guglielmina Di Sante, Giada Martella, Rosamaria Sestili, Alice Prosperi, Riccardo Valentini, Matteo Sincero, Marco Porrini,
Riccardo Marini, Andrea Ferretti, Renato Di Marco, Leonardo Ruggieri, Jonathan Palazzese
Assenti: Meklind Ndrita, Eleonora Poliandri, Naomi Valleriani
27
1^ C Liceo Scientifico
Mara Forcella, Francesca Adorante, Gianluca Di Donato, Emanuel De Sanctis, Federico Petraccia, Antonio Di Pietro, Danilo Iodice, Giuseppe De Marco,
Pierluigi Bianchini, Alessandro Valente, Luigi Ferretti, Luigi Norante, Daniele Di Donato, Eni Zyfi, Jacopo Lolli, Federica Ruggieri, Rebecca Di Donato,
Arianna Piovani, Vittoria Mazzocchitti, Giulia Caduceo, Roberta Marzini, Michela Di Giuseppe, Myriam Di Gregorio, Stefano Centorame,
Francesco Casaluce
Assente: Francesca Collevecchio
28
1^ D Liceo Scientifico
Pierpaolo Adorante, Gianmarco Dell’Orletta, Giorgia Rabottini, Camilla Provveduto, Cristiano Coppa, Isabella Mariani, Dario De Stephanis,
Chiara Giansante, Ilaria Ragnoli, Barbara Carulli, Piereligio Di Sante, Michela Serafini, Francesca Ferretti, Angela Maria Di Pasquo, Jessica Colancecco,
Prof.ssa Laura Tariscella, Gabriele Mazzocchetti, Antonio Di Quirico, Lorenzo De Lauretis, Francesco Bosica, Ilaria Berrè, Annalisa Di Marco,
Andrea Belisari, Pierluca Di Carlo
Assenti: Massimo Balducci, Naomi Orlandi
29
1^ A Liceo Pedagogico
Cristina Recchiuti, Maria Marsilii, Arianna Santucci, Beatrice Terra, Camilla Torrieri, Flavia Mazzaufo, Maria Laura Core, Chiara Fulminis, Valeria Oronzii,
Martina Ruggieri, Prof.ssa Teresa Di Serafino, Veronica Iachini, Melissa Di Bonaventura, Jessica Rapini, Aurora Boreale, Martina Aprile, Eleonora Fuina,
Michela Sulpizii, Clarissa Di Marcantonio, Federica Pallini
30
1^ B Liceo Pedagogico
Sara Sternativo, Jessica Pizii, Francesca Amelii, Carmen Rapagna, Barbara Zechini, Veronica Di Gaspare, Prof. Massimiliano Dirodi, Silvia Conte,
Ilenia De Luca, Erika De Lauretis, Marina Scarpone, Antonella Bellomo, Elisa Sala
Assenti: Giulia Di Febbo, Roberta Romani, Arianna Scarpone
31
1^ A Liceo Linguistico
Annagloria D’Agostino, Sara Bonomo, Gabriella D’Eugenio, Jessica Appicciutoli, Gabriella Mastrilli, Barbara De Lauretis, Roberta Leonzi,
Isabella Zancocchia, Federica Marcone, Paula Slominska, Vittoria Faga, Denise Sangiacomo, Silvia Di Bonaventura, Giada Di Furia, Silvia De Benedictis,
Giorgia De Dominicis, Beatrice Forcina, Beatrice De Sanctis
Assenti: Alessandro Del Toro Di Nicola, Isabella Del Toro Di Nicola, Stefany Giancola, Martina Lucchetti
32
1^ B Liceo Linguistico
Patricia Taddeo, Alessandra Vagnozzi, Afra Panicciari,
Lorenzo Di Ferdinando, Nico Di Francesco,
Federica Moretti, Raffaella Iorizzo, Giorgia Esposito,
Francesca Campanaro, Lara Frezza, Piergiorgio Grossi,
Federica Falconi, Maria Annese, Eleonora Capuani,
Benedetta De Scisciolo, Giulia D’Alessandro,
Roksolana Fedirko, Antonella Foglia, distesa Giulia Neri
Assenti: Francesca Campanaro, Noemi Di Marco,
Lucia Fiasconaro, Lara Frezza, Piergiorgio Grossi,
Xiao Huang, Ajer Othman
33
1^ A Liceo Scienze Sociali
Daria Marinucci, Chiara Laudadio, Elena Battarin, Alessandra Di Pietro, Giorgia Panichi, Gabriele Pilone, Piera Cascioli, Marta Moretti, Tania Martella,
Cristiana Ferrara, Ilaria Tuttolani, Ylenia Centorame, Rebecca Ferretti, Chiara Costanzi, Desiree Raggiunti, Francesca Facchi, Martina Concordia,
Giorgia Velletri, Marta Feliciani, Giorgia Tullii, Prof.ssa Rina Alcantarini
Assenti: Francesco Palma, Matteo Rotunno
34
1^ B Liceo Scienze Sociali
Giamila Sardini, Martina Fiorà, Simone Rosati, Prof.ssa Paola Di Filippo, Francesca Bompadre, Alice Raimondi, Ilenia Misantone, Desy Mincarelli,
Tania Savini, Claudia Giosia, Chiara Taddei, Chiara Di Meco, Chiara Del Sole, Krizia De Angelis, Jlenia Di Bonaventura, Krizia Del Bono, Lucia Recinelli,
Giulia Ferri, Annalisa Pisciella, Anna Quaranta, Cecilia Marconi, Daniela Di Giammatteo
35
5^ A Ginnasio
Jessica Iachini, Noemi Fano, Manila Casaccia, Alessia Di Francesco, Natalia Casaccia, Cristiana Quaranta, Alessia Carulli, Giorgia Pigliacelli,
Nicole Iacobelli, Ilaria Trozzi, Samantha Scorpioni, Pierangela Cimorosi, Ilaria Di Giuseppe, Melania Martella, Maria Francesca Di Blasio,
Valeria Di Nicola, Prof.ssa Patricia Corradi, Leonardo Chiarini, Matteo Leone, Alice Antonelli, Francesco Cartenì, Alessandro D’Addazio, Alessia Fiorente,
Eugenio Menei, Tea Marina, Giorgio Manini, Letizia Pisciella, Stefano Prosperi
Assenti: Vera D’Elpidio, Marina Talamonti
36
2^ A Liceo Scientifico
Daniele Pettinari, Andrea Rofini, Mattia Assogna, Danilo Quaglia, Ludovico Vallarola, Claudio Santone, Gianluca Di Colli, Piergiorgio Marziani,
Loris Merlini, Davide Gentile, Andrea Amelii, Mattia Candelori, Dino Del Bono, Lilia Di Berardo, Giulia Marcone, Luca Catena, Maria Cristina Faga,
Marina Stella Frattari, Elia Pirocchi, Alessandra Di Martino, Arianna Di Marcello, Giuliana Pilone, Marina Mazzocchitti, Paola Vagnozzi, Giada Colantonio
Assente: Ottavia Rocci
37
2^ B Liceo Scientifico
Edoardo Romani, Simone Di Marco, Daniele Taddei, Lorenzo De Massis, Luigi Colleluori, Emanuele Cesarini, Gianpietro Nardi, Simone Di Febo,
Matteo Cimini, Andrea Bonaduce, Andrea Collevecchio, Mario Feliciani, Marcello Molinari, Lucia Colavolpe, Ilaria Di Paolo, Annalisa Scianitti,
Alice Centola, Elisa Scarpone, Francesca Savini, Giorgia Merlotti, Isabella Di Giovannantonio, Noemi Fasciocco, Marina Ruggieri
Assente: Giorgia Di Marco
38
2^ C Liceo Scientifico
Davide Pulcini, Marco Caponi, Tamara D’Alonzo, Pierluigi Savini, Dania Valente, Michele Ginoble, Francesca Fanì, Paolo Di Gennaro, Federico Santo,
Pierpaolo D’Ascenzo, Alessandro Torrieri, Edoardo Lanci, Christian Sichetti, Elisabetta Magrini, Emanuele Di Giandomenico, Francesco Castelli,
Marco Fasciocco, Antonello Pileri, Roberta Iezzi, Martina Pomante, Rebecca Di Marcantonio, Ilaria Di Sante, Francesca Balducci, Diego Tieri
Assente: Luca De Marcellis
39
2^ D Liceo Scientifico
Ilenia Marcone, Chiara Ravicini, Marianna Di Gregorio, Simona Quaglia, Letizia Chiappini, Giorgia Aloisi, Valentina Rapone, Giorgia Naticchia,
Antonella Saccomandi, Mariagrazia Bronico, Ludovica Nardulli, Elena Pallotta, Pietro Pavone, Vittoria Di Fonzo, Giacomo Quatraccioni, Daniele Messina,
Gianpaolo Di Donato, Andrea Ghezzo, Giovanni Del Gaone, Massimo Maria Di Gregorio, Davide Astolfi, Francesco Braccili, Serafino Zacchei
Assente: Martina Pallotta
40
2^ A Liceo Pedagogico
Giorgia Carpegna, Jessica Cianelli, Ludovica Galli, Flavia Giannelli, Roberta Ceci, Eleni Di Marcantonio, Alessandra Pallini, Francesca Frezza,
Anamaria Turiac, Federica Colangeli, Giorgia Cretone, Marina Di Colli, Deborah Marcone, Andrea Vittoria Balducci, Federica Prosperi, Federica Caponi,
Valentina Cardinale, Giulia Feliciani
Assenti: Angelica Catena, Alice De Gregoriis, Valentina Viscogliosi
41
2^ B Liceo Pedagogico
Giulia De Luca, Natascia Matani, Valentina Fabiani, Eleonora Scardecchia, Diletta Lucidi, Elisabetta Gilardini, Ludovica D’Egidio, Matilde Cretoni,
Federica Russo, Marina Volpi, Elena Pavlova, Giorgia Petitta, Francesca Recchiuti, Valentina Iannetti, Francesca Nisco, Jessica Fiorà, Alessia Verdecchia,
Eleonora Modesti, Fiorenza Fadda, Diletta Prosperi, Francesca Del Papa, Ludovica Cappelletti, Giulia Cantoro
42
2^ A Liceo Linguistico
Annalisa Di Pancrazio, Rossella Capurri, Serena Tomassetti, Francesca Cerasi, Ludovica Camilletti, Yulya Sobolyeva, Valeria Confuorto, Ludovica Palazzese,
Erica Borghese, Serena Bosica, Lucrezia Chiatamone Ranieri, Marika Della Sciucca, Eleonora Granito, Michela Savini
Assenti: Francesca Di Carlo, Jessica Malatesta, Alejandra Mazzocchitti, Barbara Rossi
43
2^ B Liceo Linguistico
Daniela Decillo, William Di Egidio, Francesca Teodoro, Valeria Lelj, Laura Marà, Diletta De Giovanni, Giorgia Galassi, Barbara Piccirilli, Michela Mignini,
Grazia Mariani, Prof.ssa Maria Del Nibletto, Ermira Bardhoshi, Manuela Ravicini, Valeria Valesi, Chiara D’Emilio, Emanuela Caponi, Irene Bizzarri
Assente: Ornela Gjoni
44
2^ C Liceo Linguistico
Alessia Figliola, Marco Ruggieri, Eleonora Spinosi, Gian Marco Tamburri, Greta Braca, Alessandra Durante, Francesca Cerasi, Simone Di Domenico,
Flavia Di Giovannantonio, Serena Ioannone, Sandra Ioannone, Francesca Dezzi, Alessia Losacco, Alice Sperandii, Oriada Regolli, Marta Forcella,
Alessia De Santis, Giorgia Di Francesco
Assente: Francesca Talamo
45
2^ A Liceo Scienze Sociali
Davide D’Angelo, Mariavittoria Cantando, Luciana Forcella, Ylenia Cocciola, Chiara Martella, Adriana Di Lorenzo, Corinne Ferretti, Elira Xhizdari,
Marco Triponi, Bianca Di Fabio, Silvana Lemeti
Assente: Francesca Tasini
46
1^ A Liceo Classico
Lucia Santarelli, Alessia Montebello, Elena Torzolini, Lorenza D’Eustachio, Marzia Di Serafino, Chiara Cocciola, Francesca Ruggieri, Sofia Savini,
Ylenia Caporale, Benedetta Francesconi, Roberta Grossi, Alessandra Paolini, Chiara D’Aloisi, Amanda Giacchetta, Carmen Tomassoni, Eugenia De Remigis,
Milena Di Nardo Di Maio, Luca Bruscino, Camillo Cialoni, Valerio Venni, Matteo Sordini, Francesco Pio Ruggiero, Daniele Durastante, Rossano Ricciutelli,
Gianluca Cirilli
Assenti: Filippo Capurri, Giorgio Pavone
47
3^ A Liceo Scientifico
Francesco Libbi, Filippo Pavone, Valerio Raimondi, Umberto De Patre, Andrei Florean, Sebastiano Valà, Francesca Coletti, Giulia Marcone,
Francesca Di Nicola, Maria Iannetti, Arianna Muscianese, Cinzia Di Diomede, Valentina Di Giovannantonio, Simona Ranalli, Angelo Lezzi, Gioia Vannucci,
Miriana Di Donato, Martina D’Onofrio, Alisia Graziosi, Chiara Sorgentone
Assente: Jacopo Di Giovannantonio
48
3^ B Liceo Scientifico
Lorenzo Di Remigio, Alfonso Nardi, Marta Pavone, Matteo Di Carlo, Giorgio Giosia Bernardi, Ilario Cichella, Barion Pellumbi, Giorgia Di Sabatino,
Eleonora Di Giuseppe, Deborah Polisini, Giorgia Tritella, Mina Caporale, Alessia Garzarella, Veronica Merletti, Alessia D’Amario, Euzhenio Hysi,
Azzurra Del Gaone, Maria Rita Pacioni, Carolina Ferri
49
3^ C Liceo Scientifico
Prof.ssa Milena Merletti, Silvia Della Sciucca, Cristina De Lauretis, Francesca Gentile, Matteo Di Diomede, Franco Collevecchio, Pierluigi Biancucci,
Antonella Iezzi, Noemi Salvi, Flavia De Lauretis, Francesca Erasmi, Nina Di Sabatino, Claudia Basilico, Ilaria Nocella, Valeria Del Nibletto, Fulvio Falà,
Pierluca Cialoni, Valerio Quatraccioni, Lorenzo Giacometti
50
3^ A Liceo Pedagogico
Alessandra Di Furia, Chiara Pietrinferni, Gaia Pattara, Simona Cascioli, Gessica Di Pietro, dietro Prof. Marco Presutti, Donatella Ginaldi,
Maria Francesca Rapagnà, Gabriella Di Remigio, Simona Ferrara, Maria Cristina Capuani, Elena Giansante, Federica Capone, Francesca Giustiniani
Assenti: Maria Collevecchio, Emanuela Pignoloni, Francesca Spinozzi
51
3^ B Liceo Pedagogico
Serena Patricelli, Mariachiara Montebello, Jacqueline Ferretti, Maria Elena Secondini, Annagiada Di Tecco, Benedetta Pallini, Eva Londrillo, Noemi Caioni,
Valentina Di Pietro, Ambra Collevecchio, Prof.ssa Alba Toro, Marianna Caruso, Romina Dhoondy, Eleonora Pavone, Marta Rugieri, Ludovica Cavatassi,
Alice Pagnoni, Ginevra Citati, Melissa Marcozzi, Gioia Di Carlo, Martina Manucci, Miriam Fiori
Assente: Martina Pellegrini
52
3^ A Liceo Linguistico
Chiara D’Ilario, Noemi Di Salvatore, Jessica Raimondi, Tushari Di Donato, Marina Iezzoni, Manola Di Serafino, Anna Concetta Di Donato,
Martina Marcozzi, Lucia Ciafardoni, Martina Torrini, Carlotta Di Loreto, Alexa D’Ascenzo, Lucia Pavone, Alessia Di Quirico, Federica Fresta,
Gabriella Giustolisi, Prof.ssa Gabriella Racinelli, Stefano Salini, Gianmarco Foglia
Assenti: Giulia Scarafoni, Giulia Fasciocco, Antonella Hoxha, Edoardo Di Gennaro, Barbara Macrillanti, Erica Di Michele, Eleonora Violini
53
3^ B Liceo Linguistico
Antea Ricca, Valeria Di Luigi, Sara Tullii, Silvia Gentile, Enrica Pallizzi, Fabio Merlitti, Yari Di Marco, Jessica Di Battista, Giada Di Sante, Anna Cherenkova,
Paola De Luca, Irene De Patre, Miriana Martella, Asia Di Virgilio, Martina Di Domenico, Chiara Profico, Luca Foglia
54
3^ C Liceo Linguistico
Megi Qalliu, Valentina Pace, Marco Pergallini, Stefano Rastelli, Marco Rossi, Gaia Sacchetti, Chiara Casolani, Angelica Rampa, Annamaria Servi,
Alessandra Giuliante, Martina Iacovoni, Noemi Passamonti, Prof.ssa Teresa Di Serafino
Assente: Cristina Marcolini
55
3^ A Liceo Scienze Sociali
Federica Bergogni, Benedetta Di Febo, Claudia Di Donato, Giacomo Renzi Ferri, Antonella Limone, Sabrina Verzoletti, Roberto Durante, Monica Mariani,
Elettra Brocco, Alice Moretti, Sara De Benedictis, Eleonora Moscianese, Jessica Locoverde, Federica Di Gianpaolo
Assenti: Benedetta Di Pietro, Erika Sulpizii
56
2^ A Liceo Classico
Eleonora Assogna, Rita Ferretti, Luisa Bellachioma, Chiara Di Giambattista, Micaela Laudadio, Anastasia Vagnozzi, Ilaria Rosati, Gloria Calisti,
Tanja Di Felice, Alessandra Trabucco, Demetra Di Febo, Valentina Michelucci, Martina Di Battista, Isabella Bonaduce, Pascal Scarpone, Prof. Luigi Ianni,
Daniele Puco, Ermes Carulli, Stefano Capuani
Assenti: Rebecca Collevecchio, Valentina Ferrara, Maria Gabriella Gilardini
57
2^ B Liceo Classico
Giulia Vallonchini, Valeria Ferrante, Valentina Nanni, Eugenia Di Sabatino, Fiorenza Cichetti, Susanna Di Silvestre, Alessia Ettorre, Flavia Piccioni,
Giada Pulcini, Federica Capuani, Federica Cichella, Claudia Pallitti, Ilaria Pacchione, Ester Del Papa
Assente: Marina Martella
58
4^ A Liceo Scientifico
Stefano D’Angelo, Ilaria Merletti, Martina Di Febbo, Marta Coppa, Maria Chiara Di Francesco, Angelo Maria Di Marzio, Luca Rosati, Francesco Catena,
Stefano Fossemò, Simone D’Andrea, Laura Valentini, Simona Di Matteo, Francesca Italiani, Edoardo Di Nicola, Federico Di Crescenzo,
Simone Di Giandomenico, Silvia Colleluori, Francesca Marini, Rachele Lamolinara
Assenti: Roberto Di Giovanni, Altea Quatraccioni
59
4^ B Liceo Scientifico
Ludovica Prosperi, Emanuele Scarpone, Sabatino Pingiotti, Giacomo Grossi, Sara Melchiorre, Mariaelena Di Pietro, Tania Peracchia, Gaia Di Silvestre,
Chiara Prosperi, Giorgia Alberico, Anna Pingiotti, Luigi Iodice, Kleanda Bica, Federica Di Gregorio, Martina Di Giandomenico, Antonella Centorame,
Azzurra Pattari, Leonardo Di Crescenzo, Matteo Montecchia, Daniele Marini, Andrea Pavone, Lino D’Emilio, Jonathan Di Pietrantonio, Alfredo D’Eugenio
Assente: Antonella Nardinocchi
60
4^ C Liceo Scientifico
Prof. Sabatino D’Alesio, Alessandro De Patre, Gabriele Di Blasio, Marco Morricone, Mattia Pattara, Simone Lattanzi, Alessandro Bufalari, Davide Sulpizi,
Gianni Tritella, Alessandra Silvi, Paola Gullotto, Laura Orfanelli, Juliana Iuras, Fabiana Di Flaviano, Gina Taddei, Eleonora Braccili, Francesca Pietrinferni,
Valentina Di Pietro, Camilla Di Gregorio
Assente: Andrea Pulcini
61
4^ D Liceo Scientifico
Asparuch De Berardinis, Emanuele D’Onofrio, Marco D’Alessandro, Adamo Nardinocchi, Domenico Iezzi, Marco Merlotti, Andrea Alfonsi, Davide Bartoli,
Ettore Rossi, Prof.ssa Anna Silenzi, Ludovica Spinosi, Letizia Saccomandi, Giulia Facchi, Pamela Taddei, Chiara Cappuccitti, Sara Di Stefano, Alessia Nardi,
Valentina Tonello, Giada Pizzuti, Alessandra Pallotta, Noemi Prosperi
62
4^ A Liceo Pedagogico
Prof. Emilio Di Frischia, Federica Chiappini, Antonella Bandini, Lolita Ferretti, Jessica Restauri, Valentina Iezzi, Francesca Di Donato, Azzurra Ciampichetti,
Gabriella Avolio, Rebecca Di Leonardo, Giulia Scaccioni, Anastasia Felicione, Michela Mongelli, Laura Bianchini, Serena Di Mizio, Laura Cioccolone,
Emiliana Di Berardino, Martina Di Giammichele, Giada Ambra Napoli, Giuseppina Erriquez, Nausika Scarpone, Fabiola Di Simone, Rossella Di Battista,
Matteo Pileri, Juena Gjoka, Silvia Ferrini, Martina De Luca, Martina Piovani, Dalila Pavone
Assente: Alice Di Lodovico
63
4^ A Liceo Linguistico
Mattia Marini, Giammarco Osmi, Sacha Garozzo, Daniele Di Blasio, Stefano Lodovichetti, Yasmin D’Ignazio, Andrea Marziani, Giada Pizzuti,
Claudio Felicioni, Alessia Cimini, Antonella Merlini, Roberta Gislao, Valentina Marino, Chiara Durante, Samantha Triboletti, Simona De Luca,
Vanessa Verona, Fabiola Esposito, Camilla Pavone, Lisa Procida, Alessandra Longo
Assenti: Elda Camillotti, Jessica Di Sabatino, Melania Pavone, Alessia Rapini, Valentina Russo
64
4^ A Liceo Scienze Sociali
Eugenia Rota, Cristiana Profico, Federica D’Antonio, Tanya Parnanzone, Maria D’Emilio, Rita Palmaricciotti, Jessica Aloisi, Martina D’Elpidio,
Giorgia Romani, Giorgia Pingiotti, Francesca Di Sante, Federica Sestili, Blerina Bylyshi
Assenti: Duilio Ballatore, Stefano Di Remigio
65
3^ A Liceo Classico
Prof.ssa Claudia Ettorre, Mariangela Di Marco, Enrico Cipolletti, Ermanno Feliciani, Giorgio Di Bonaventura, Silvia Savini, Marianna Procopio,
Francesca Di Felice, Deborah Ruggieri, Jacopo Regi, Mattia Bisignani, Simone Ferretti, Prof. Lazzaro Marin, Roberta Iannetti, Barbara Di Giacinto,
Tanita Santone, Francesca Tranquini, Giulia Santone, Ilaria Feliciani, Paola Mastrilli, Michela Temperini, Valentina Amelii, Olga Pomante, Francesca Di Febo,
Francesco Di Felice
Assenti: Cristina Geminiani, Gessica Pulsoni, Valentina Roca, Adamo Sulpizi
66
5^ A Liceo Scientifico
Stefano Cerasi, Lorenzo Di Cintio, Emanuele Di Vitantonio, Mattia Mazzocchetti, Cecilia Cicconi, la collaboratrice Carmela Leo, Alessia Lallone,
Lorenza Di Marco, Erica Perletta, Ludovica Di Febo, Paola Savini, Lucrezia Delle Feste, Prof. Gianluca Ippoliti, Andrea Cialoni, Alessio Marcone,
Simone Leoni, Gianmarco Cialoni, Roberto De Sanctis, Andrea Micolucci
Assenti: Vanessa Damiani, Mariano Di Giovanni, Alessandro Fasciocco, Daniele Filipponi, Gabriele Laudadio, Laura Lori, Benedetta Saccomandi,
Gianluca Taraschi
67
5^ B Liceo Scientifico
Mattia Di Furia, Federico Frattari, Paolo Di Giuseppe, Pierluigi Di Marco, Luca Florii, Luca Serafini, Marco Volieri, Paride Poliandri, Cristiana Castorani,
Pasquale Capanna, Michela Bonaduce, Samira Kadraoui, Beniamino Matani, Giorgia Forcini
68
5^ C Liceo Scientifico
Luigi Di Giacomo, Matteo Del Gaone, Ettore Armando Palusci, Gino Napoleone Capuani, Gianluca Ferri, Giorgia Brandimarte, Francesca Fuschi,
Katia Frezza, Pierpaolo Barnabei, Paolo Di Febbo, Francesco Luciani, Alessandro Di Giuseppe, Martina Bartolone, Gea D’Ambrosio, Manuel Notarini,
Francesca Torrieri, Veronica Bonamassa, Martina Lelii, in ginocchio Alessio Jason Tritella, Naifra Baiamonte
Assente: Luca Gargano
69
5^ A Liceo Pedagogico
Adelina Recchiuti, Camilla Marchese, Francesca Picone, Angelica Libbi, Gessica Martella, Giorgia Calvarese, Beatrice Coppa, Liliana Di Sabatino,
Angelica Ciarcelluti, Giulia Di Daniele, Andreea Petrini, Monica Palma, Laura Collevecchio, Annachiara Costantini
Assente: Dina Farina
70
5^ B Liceo Pedagogico
Erisa Mema, Serena De Patre, Valentina De Sanctis, Flavia Di Bonaventura, Giorgia Scarafone, Chiara Senzanumero, Selenia Corneli,
Roberta Urbini, Debora Basilico, Jessica Centorame, Laura Di Giammarco, Alice Bosica, Simone Patruno, Eleonora Giannascoli,
Ilenia De Dominicis, Claudia Cichella, Sharon Tauro
Assenti: Ramona Frezza, Manuela Maggi
71
5^ A Liceo Linguistico
Eleonora Pasquini, Nazarena Di Giovannantonio, Valeria Colamonaco, Sara Di Simone, Giulia Di Remigio, Chiara De Adducis, Francesca Iorio,
Gabriella Valentini, Alessia Cimorosi, Giada D’Ilario, Francesca Timpano, Cristiana Ruggieri, Chiara Romito, Simona Borghese, Stefano Di Fabio,
Ilaria Picciotti, Chiara Seca, Benedetta Di Carlo, Nausica Di Francesco, Chiara Di Gregorio
Assente: Stefania D’Eugenio
72
5^ B Liceo Linguistico
Sara Di Furia, Umberto Pietrinferni, Lorenza D’Isidoro, Giada Corneli, Deborah Di Marco, Sara Romanelli, Samuele Assogna, Giulia Ferretti,
Alessandro Di Giuseppe, Maura Desirée Sperandii, Stefania Pavone, Valentina Di Giuseppe, Sara Pompilii, Giorgia Rossi, Andrea Denise Dinoia,
Martina Sacchetti, Azzurra Di Giandomenico, Laura Rapali, Maria Grazia Mazzone, Sara Marcone, Maria Chiara Talamonti, Isabela Alexandra Gutu,
Claudia Cardinale
Assente: Danila Gatti
73
5^ A Liceo Scienze Sociali
Maria Cerqueti, Renato D’Angelo, Virginia Lucidi, Emanuele Pisciella, Marcella De Fabritiis, Stefania Ginevro, Nevio Recinelli, Paolo Cinerari
Silvia Di Sante, Melania Marozzi, Debora Di Vittorio, Dalila Colangelo, Valentina Casillo, Sara Di Giuseppe, Francesco De Cerchio, Alessio D’Agostino
74
La scuola propone
Storia della scuola
Nuovi indirizzi liceali
Patto di corresponsabilità
Comitato dei genitori
Accoglienza scolastica
Continuità didattica
Orientamento
Storia della scuola
Le origini del Polo Liceale “Saffo” sono
da ricondurre all’istituzione separata dell’Istituto Magistrale “Ignazio Silone” e del
Liceo Ginnasio. L’Istituto Magistrale “Silone” è sorto a Roseto come scuola privata legalmente riconosciuta ad opera delle
Suore del Bambin Gesù, ed ha offerto a
molti giovani rosetani l’occasione di accedere facilmente agli Studi Superiori senza
gli oneri e le fatiche legati alla necessità
di raggiungere i capoluoghi di provincia
che ospitavano Istituti Statali.
Quando, nel 1974, l’Ente gestore decise
di cessare il servizio per intervenute difficoltà finanziarie, il Comune di Roseto ottenne l’istituzione di un Istituto Magistrale
Statale, già richiesta nel 1969, per un
anno legato (quale sede distaccata) all’Istituto Magistrale “G. Milli” di Teramo.
Ottenuta l’autonomia nell’anno successivo, rimase per oltre un decennio ubicato
presso il “Bambin Gesù”, fino a quando
non venne costruita l’attuale sede di Via
Adriatica.
Il Liceo Ginnasio Statale, trasferito a Roseto nel 1975 da Mosciano Sant’Angelo, è vissuto quale sede distaccata del Liceo-Ginnasio
Statale “Melchiorre Delfico” di Teramo fino all’autonomia concessa
nel 1988.
76
L’attività didattica si svolse inizialmente
presso la Villa Comunale di Roseto e
successivamente, per l’esigenza di spazi
più ampi, nel piano rialzato del Palazzo Monti in Via Basilicata, quindi nella
ristrutturata Scuola Elementare di Via Milli
e, dal 1991, nell’attuale sede definitiva
di Via Silvio Pellico.
Il consolidamento dell’istituto ha seguito
queste tappe:
- nell’anno scolastico 1994-1995 viene
introdotto l’indirizzo sperimentale Linguistico;
- nell’anno scolastico 1996-1997 viene
introdotto l’indirizzo sperimentale Sociopsico-pedagogico;
- nell’anno scolastico 1998-1999 viene
introdotto l’indirizzo sperimentale delle
Scienze Sociali;
- nell’anno scolastico 1999-2000 viene
introdotto l’indirizzo sperimentale Scientifico.
L’assetto attuale prevede 51 classi, negli indirizzi Classico (7), Linguistico (11), Socio-psico-pedagogico (9), Scienze Sociali (6), Scientifico (18). Gli studenti sono 1104 (304 maschi e 800 femmine), i
docenti 101, gli amministrativi 7+DSGA, ausiliari 12.
Le lingue straniere studiate sono: Inglese, Spagnolo, Tedesco e Francese.
77
78
I Licei consentono il proseguimento degli studi in qualunque facoltà universitaria. In tutti
i Licei è previsto l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera nel
5° anno, mentre nel Liceo Linguistico è previsto l’insegnamento di due discipline non
linguistiche, ciascuna in lingua straniera diversa, una a partire dal 3° anno e l’altra
dal 4° anno.
Ampliamento dell’offerta formativa
• Certificazioni di lingua inglese (PET e FCE); francese (Delf e Dalf-Alliance); tedesco (Fit in
Deutsch e Zertifikat-Goethe Institut); spagnolo (Cervantes) che riconoscono crediti universitari
nei paesi UE
• Scambi culturali nei Paesi europei e Comenius
• Corso di Lingua e Cultura Cinese
• Patente Europea Uso del Computer (ECDL)
• Gruppo sportivo di Istituto (atletica, nuoto, pallavolo, pallacanestro, calcetto, scacchi)
• Olimpiadi di Matematica, Chimica, Fisica, Scienze e Filosofia
• Laboratorio Teatrale - partecipazione a spettacoli teatrali anche in lingua straniera
• Giornalino scolastico, progetto Quotidiano in classe
• Corso di potenziamento delle abilità di base in lingua italiana (per alunni di madrelingua
straniera)
• Patentino per il ciclomotore
Aule speciali
• Biblioteca “Mauro Laeng”, aula polivalente attrezzata di sistemi audio-video, TV, internet
• Laboratorio di Scienze “Vincenzo Cerulli”
• Laboratorio di Fisica “Rosalind Franklin” con biblioteca di scienze
• Laboratorio Multimediale “Augusta Ada Byron Lovelace” con sala audio-video, TV,
internet
Laboratorio di Informatica con Lavagna Interattiva Multimediale
Laboratorio polivalente di informatica e scienze nella sede di via G. Milli (in corso di
realizzazione)
Spazi per l’educazione fisica: Palestra di via Alfieri, campi di pallacanestro e di pallavolo
all’aperto, due spazi attrezzati al chiuso
Servizi per studenti, genitori e docenti
(1) CARATTERIZZAZIONE AUTONOMA
Arricchimento del curricolo al primo biennio con approfondimenti di discipline obbligatorie e/o
con insegnamenti aggiuntivi (opzionali/facoltativi) che verranno attivati nei limiti dell’organico assegnato e/o compatibilmente con le disponibilità di bilancio, con priorità al secondo anno.
• Servizio settimanale di Counseling psicologico (in rete con le altre scuole di Roseto degli
Abruzzi)
• Biblioteca e videoteca - Annuario
• Sito web con area riservata a Genitori (pagelle, assenze e ritardi/uscite on line), studenti
maggiorenni e docenti
• Contatti SMS con le famiglie
• Scrutinio elettronico
• Postazioni mobili di video-proiezione con notebook
• Connessione wi-fi ad internet in quasi tutte le aule
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Patto di corresponsabilità
La SCUOLA si impegna a:
• realizzare un contesto psicologico, sociale e organizzativo
sereno, costruttivo e collaborativo;
• favorire la conoscenza e il rapporto reciproco tra studenti,
l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro;
• promuovere comportamenti ispirati alla solidarietà, alla legalità
e alla cittadinanza;
• rispettare le diversità in termini di bisogni e personalità,
favorendo il processo di formazione di ciascuno studente,
nel rispetto degli stili cognitivi e dei ritmi personali di
apprendimento;
• garantire un adeguato clima affettivo quale presupposto
del processo di apprendimento;
• fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità
delle idee;
• garantire un piano formativo che promuova il benessere
e il successo dello studente, la sua valorizzazione come persona,
la sua realizzazione umana e culturale;
• offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni
di svantaggio al fine di favorire il successo formativo oltre
a promuovere il talento e il merito e ad incentivare le eccellenze;
• comunicare con le famiglie, informandole sull’andamento
didattico-disciplinare degli studenti, anche con strumenti
tecnologicamente avanzati e nel rispetto della privacy;
• garantire la massima trasparenza nelle valutazioni,
esplicitandone i criteri e assicurandone la tempestività;
• far rispettare le norme di comportamento, le regole e i divieti,
80
prendendo adeguati provvedimenti disciplinari in caso
di infrazioni, come da Regolamento di istituto, evitando che
la responsabilità dei singoli ricada sull’intera classe;
• attivare un clima di collaborazione tra insegnanti che, comunque,
non indebolisca la creatività e l’autonomia di ogni docente.
Lo STUDENTE si impegna a:
• collaborare alla crescita di un clima positivo;
• rispettare i compagni di classe e tutti gli operatori scolastici;
• realizzare un clima di tolleranza e solidarietà favorendo pieno
inserimento del singolo nel gruppo classe;
• prendere coscienza dei propri diritti-doveri, mantenendo
un comportamento corretto e rispettando l’ambiente scolastico
inteso come insieme di persone, situazioni, oggetti, attrezzature;
• frequentare regolarmente le lezioni ed assolvere assiduamente
agli impegni di studio rispettando i tempi programmati
e concordati con i docenti;
• favorire lo svolgimento dell’attività didattica garantendo
costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita
di classe;
• riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola
e dagli insegnanti.
La FAMIGLIA si impegna a:
• valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un clima positivo
di dialogo, nel rispetto delle scelte educative condivise;
• facilitare le relazioni alunno – insegnante al fine di attuare
un clima favorevole di insegnamento – apprendimento;
• informarsi costantemente del percorso didattico educativo
del proprio figlio;
• prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti
dalla scuola, discutendone con il proprio figlio e stimolando
una riflessione su eventuali episodi di conflitto e di criticità;
• rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua
frequenza del proprio figlio alle lezioni, partecipando attivamente
agli organi collegiali e controllando quotidianamente
le comunicazioni provenienti dalla scuola.
Gli studenti del liceo al lavoro
nei laboratori scientifici, nell’aula
multimediale e in palestra.
81
Comitato dei genitori
Da qualche anno la gestione delle scuole italiane, di ogni ordine e
grado, ha subito profondi cambiamenti. Mentre nel passato vigeva
un centralismo didattico e finanziario, che si sostanziava attraverso il
metodo della ricaduta delle risorse dal centro alla periferia, oggi le
direttive ministeriali “impongono” alle scuole l’autonomia didattica e
gestionale, sia per mancanza di risorse, sia per garantire una libertà
pedagogica e una maggiore integrazione con i rispettivi territori. Per
questo motivo le famiglie sono chiamate maggiormente, rispetto al
passato, alla compartecipazione alla gestione scolastica non solo
in termini di utenza che dall’esterno certifica formalmente i risultati
ottenuti in corso d’opera.
Il Liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi, per iniziativa del suo dirigente, Prof. Viriol D’Ambrosio, ha deciso di istituire un Comitato
dei genitori, che fa riferimento alle famiglie dei circa 1100 studenti
dell’istituto per affrontare le problematiche didattico-finanziarie della
scuola del futuro. A tal proposito, le riunioni preliminari di venerdì 12
e sabato 13 marzo 2010 hanno definito:
protratte in orario pomeridiano: certificazioni linguistiche, scambi
culturali con scuole straniere, giochi sportivi studenteschi, olimpiadi
di matematica, fisica, scienze, chimiche, filosofia, certami di lingue
classiche, patente europea computer, borse di studio, premi letterari
e artistici come il Premio Celommi, realizzazione di laboratori scientifici.
Con questa iniziativa, che recepisce da subito le indicazioni ministeriali di trasformare le scuole in fondazioni capaci di operare sul territorio e rispondere così alle richieste dell’utenza, sempre nell’ottica di
una educazione completa in tutti i suoi aspetti, il Liceo Saffo intende
chiamare a raccolta genitori, proposte, risorse finanziare, per meglio
operare nella società del futuro.
- la partecipazione al Comitato Scientifico come previsto dalla Riforma dei Licei approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio
2010;
- la costituzione del Comitato Genitori;
- il sostegno al Piano dell’Offerta Formativa e al suo ampliamento.
I due incontri sono serviti a costituire una base allargata di compartecipazione gestionale e finanziaria della scuola che, come è risaputo, non completa gli obblighi formativi solo con l’orario antelucano,
ma dispone di un’ampia offerta di iniziative extradidattiche, spesso
82
Il laboratorio di Scienze
e l’aula multimediale.
Accoglienza scolastica
Apertura dei locali della scuola. L’istituto è aperto anche nei pomeriggi feriali, dei giorni lunedì-mercoledì-giovedì-venerdì, per permettere a tutte le componenti scolastiche di organizzare riunioni e le altre
attività consentite dalle leggi vigenti e inserite nel P.O.F. di istituto
(attività connesse al funzionamento degli OO. CC., varie forme di attività didattiche ed integrative, corsi di recupero, conferenze, attività
di formazione, ecc.).
I genitori possono tenere assemblee nei locali dell’istituto; queste assemblee devono essere concordate e autorizzate dal Dirigente Scolastico, sulla base di richieste contenenti l’esatto ordine del giorno. La
scuola è aperta anche alle associazioni didattiche culturali esterne,
previo parere favorevole del Dirigente Scolastico e del Consiglio di
Istituto.
Dette attività devono essere preventivamente autorizzate dal Dirigente
Scolastico. Le richieste vanno prodotte con congruo anticipo al fine di
consentire al Dirigente Scolastico di predisporre tutti gli adempimenti
necessari previsti dalle vigenti disposizioni in materia.
Sono fatte salve le vigenti norme e le conseguenti responsabilità in
ordine alla sicurezza, all’igiene ed alla salvaguardia del patrimonio,
che sono a carico dei richiedenti, in tutti i casi previsti.
Uso delle strutture. Gli studenti, i genitori ed il personale tutto della
scuola sono tenuti a conservare l’integrità dell’istituto inteso come patrimonio sociale ad essi affidato.
I docenti, l’assistente tecnico e gli studenti che utilizzano le attrezzature dei laboratori e delle aule speciali sono responsabili della loro
conservazione e sono tenuti all’immediata segnalazione al Dirigente
Scolastico di eventuali danni.
Nell’eventualità di danni dovuti a negligenza o a manifestazioni di
vandalismo, sarà richiesta la riparazione e/o il risarcimento a carico
dei responsabili, oltre agli eventuali provvedimenti disciplinari. Nel
caso che non sia possibile risalire ai colpevoli il danno verrà risarcito
dall’intera classe.
Accesso ai locali scolastici di genitori e di estranei. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule e nei
corridoi all’inizio delle attività didattiche.
L’ingresso dei genitori nella scuola, durante l’attività didattica, è consentita soltanto in caso di uscita anticipata del figlio. Gli insegnanti,
pertanto, si asterranno dall’intrattenersi con i genitori durante l’attività
didattica anche per colloqui individuali riguardanti l’alunno.
Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in
funzione di esperti a supporto dell’attività didattica chiederanno di
volta in volta l’autorizzazione al Dirigente Scolastico. In ogni caso
la completa responsabilità didattica e la vigilanza della classe resta
del docente.
Nessun’altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico o da un suo collaboratore
può entrare nell’edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della
scuola, al locale dove si trova l’albo d’istituto per prendere visione
degli atti esposti e può accedere all’ufficio di presidenza e di segreteria durante l’orario di apertura dei medesimi.
I tecnici che operano alle dipendenze dell’amministrazione comunale
e provinciale possono accedere ai locali scolastici per l’espletamento
delle loro funzioni purché non interferiscano con il normale svolgimen83
to delle lezioni.
I signori rappresentanti e agenti editoriali possono incontrare i docenti solo quando questi non sono impegnati nell’attività didattica.
Orario Uffici di Segreteria. La Segreteria riceve gli alunni, i genitori
e i docenti secondo l’orario stabilito e comunicato mediante affissione
all’Albo assicurando un’apertura pomeridiana di due ore a settimana
e un’apertura antimeridiana di tre ore al giorno.
È assolutamente vietato l’ingresso nei locali di segreteria; la comunicazione con il personale amministrativo si svolge attraverso lo sportello. Tale indicazione vale anche per il personale della scuola.
Accoglienza degli studenti aquilani. La prima settimana post-terremoto è da ricordare per la nube di angoscia che ha attraversato
l’intera regione e per le legittime preoccupazioni di una popolazione
ignara della possibilità di poter ricostruire in futuro quello che il sisma
ha distrutto in pochi secondi. Nei giorni successivi l’evento, dopo le
festività pasquali, abbiamo assistito agli umori un po’ scomposti e
irrazionali di un’opinione pubblica che si chiedeva come sarebbe
stato possibile riaprire, in queste condizioni, uffici, laboratori, industrie e scuole. Sono cominciati i primi collaudi, le prime verifiche, per
accertare la situazione in atto e per dare le necessarie risposte a persone e famiglie che chiedevano sul da farsi. Poi, in ultimo, è venuto il
momento della “riapertura” con la solita scia polemica.
Abbiamo letto, sulla stampa locale, di scuole insicure, di ribellioni
studentesche, di comitati civici contrari alla riapertura di scuole su
cui pendeva – secondo certe voci non controllate – il sospetto della
mancata agibilità.
Il Liceo “Saffo” può dichiarare che i controlli da parte degli enti preposti e degli esperti, Comune di Roseto, Provincia di Teramo, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, sono stati effettuati in maniera puntuale
e celere. La documentazione attestante i sopralluoghi e le verifiche
relative all’agibilità degli edifici scolastici è stata mostrata agli interessati, senza reticenze ed ostacoli. Come è noto, da tempo, il Liceo
“Saffo”, per iniziativa del Preside Viriol D’Ambrosio, ha provveduto
a comunicare al Ministro Gelmini, con una lettera resa pubblica tramite i mezzi di informazione, la situazione di difficoltà in cui versa la
scuola riguardo alle carenze di materiali e alla manutenzione degli
84
edifici. Il terremoto del 6 aprile scorso non ha comportato problemi
alle strutture degli edifici, ma ha evidentemente lasciato immutate le
questioni che ricordavamo.
Dopo la normale ripresa delle attività didattiche, il Liceo “Saffo” si è
trovato ad affrontare l’accoglienza degli studenti aquilani che hanno
completato la parte rimanente dell’anno scolastico negli spazi disponibili presso la sede di Via Pellico, nelle succursali e nelle aule messe
a disposizione dal Centro di Formazione Professionale “Piamarta”.
Sono risultati iscritti più di 300 alunni, alcuni di essi sono stati inseriti
nelle classi dei cinque indirizzi liceali (classico, scientifico, linguistico,
pedagogico e scienze sociali), altri hanno fatto parte delle undici
nuove classi che sono state formate, nelle quali hanno operato più di
40 docenti accreditati e unità del personale ATA.
Il numero rilevante di studenti ha consentito solo in parte l’inserimento
nelle classi esistenti, mentre per otto delle dieci nuove classi costituite,
l’Amministrazione comunale di Roseto e lo staff di presidenza del
Liceo hanno lavorato affinché si reperissero idonei locali individuati
presso il Centro Piamarta. Per queste 11 classi, aggiunte a quelle
esistenti, è stato predisposto un orario di lezioni che ha visto impegnati i docenti aquilani, i quali hanno continuato a prestare il loro
servizio didattico anche in condizioni disagiate. Agli alunni presenti
sono stati estesi tutti i servizi scolastici, materiali e sussidi didattici, e
inseriti nei progetti di ampliamento dell’offerta formativa in corso di
svolgimento.
Continuità didattica
“CONTINUA…MENTE”
Oggetto del progetto
• Costruzione di un curriculum verticale per le materie di area
antropologica, di storia e geografia, partendo dagli obiettivi di
apprendimento al termine della Scuola Primaria, successiva
mente confrontando gli obiettivi e le competenze della Scuola
Media con quelli delle Scuole Superiori presenti sul nostro terri
torio.
• Ricerca di una metodologia innovativa per consolidare la cultu
ra storico-geografica.
• Intese comuni per una effettiva continuità tra i vari ordini scola
stici.
Quadro organizzativo e sintesi del progetto
Il punto che la Commissione ha cercato di focalizzare è stato quello
di cercare un maggior raccordo tra le scuole di ogni ordine e grado,
poiché emerge spesso uno scollamento che è causa di insuccesso
scolastico. Per tale motivo è nato un PROGETTO CONTINUITÀ,
ispirato a finalità e obiettivi strettamente legati alle esigenze e ai
problemi del territorio in cui si opera e all’opportunità di un efficace
raccordo fra i tre ordini di scuole. Si è ritenuto necessario, pertanto,
lavorare all’individuazione di un percorso formativo unitario e verticale, con il chiaro intento di prestare attenzione e dare risposte adeguate alle difficoltà che emergono nell’ambito della formazione degli
alunni dalla Scuola Primaria alla Secondaria di I e II grado.
La Commissione, unitamente ad un esperto, ha cercato di costruire
una continuità anche sotto il profilo della valutazione e della costruzione di prove di verifica adeguate per far sì che il passaggio da un ordine scolastico all’altro sia per gli allievi il meno traumatico possibile.
Rete di scuole coinvolte nel progetto
• Istituto capofila: Scuola Media Unificata D’Annunzio-Romani
• Istituzioni scolastiche: I Circolo Didattico, II Circolo Didattico,
Istituto Superiore ITCG “Moretti”, Polo Liceale “Saffo”
Svolgimento del progetto
Le attività sono iniziate l’1.12.2009 e si sono concluse il 30.04.2010.
Il lavoro è stato articolato in sette incontri, per un totale di 20 ore,
durante i quali i docenti componenti la Commissione Continuità si
sono confrontati con i colleghi degli altri ordini di scuole in una logica
partecipativa, collaborativa e di staff. Agli ultimi due incontri è intervenuta la Prof.ssa Daniela Campitelli che ha tenuto due seminari su:
• La valutazione
• La costruzione di prove adeguate per accertare le conoscen
ze, le abilità e le competenze e di prove differenziate per
allievi DSA.
Nel corso degli incontri la Commissione ha costruito un curriculum
condiviso in continuità verticale nell’area antropologica che sarà di
supporto per l’elaborazione e lo scambio di prove d’ingresso comuni
e condivise.
Docenti coinvolti: F. Tosques, F. R. Coccagna, M. Merletti, A. Zurlini
(coordinatrice)
85
Orientamento
Questa relazione è una sintesi sulle attività di orientamento, svolte nel
Liceo “Saffo” nel corso dell’anno scolastico 2009-10.
Innanzitutto, è da rilevare che il lavoro svolto è stato efficace, grazie
all’ausilio dei docenti, che componevano la “Commissione orientamento” (professori M. Merletti, A. Silenzi, M. Del Nibletto, A. Trosini,
S. Verdecchia, M.C. Parisi), i quali hanno evidenziato una assoluta
dedizione e professionalità; particolarmente proficuo è stato l’apporto del Preside e della Vice-Preside, nel predisporre i mezzi necessari
per l’espletamento del compito.
Per quanto riguarda l’orientamento in entrata, rivolto agli studenti delle terze medie, presenti nel territorio, l’obiettivo della Commissione
è stato quello di far conoscere l’ampia offerta formativa del nostro
Liceo, che gode di buona fama e di grande prestigio. I docenti della
commissione hanno partecipato agli “inviti” delle diverse scuole medie inferiori quali: Silvi Marina, Pineto, Roseto, Bellante, Notaresco,
Alba Adriatica, Tortoreto, Guardia Vomano, Morro D’oro.
Sono stati, inoltre, organizzati nel nostro Liceo due “open day”, ai
quali hanno partecipato, in gran numero, genitori e studenti: sono
state allestite 4 aule, una per ciascun indirizzo, nelle quali i docenti,
insieme ad alcuni studenti del “Pedagogico” e dello “Scientifico”,
hanno illustrato le caratteristiche salienti dei “nuovi” Licei, successivamente i genitori e gli alunni sono stati accompagnati nei laboratori,
per poter assistere ad alcuni esperimenti.
Il numero dei nuovi iscritti è stato indubbiamente soddisfacente (235
studenti), complessivamente il numero degli iscritti, per l’anno 201011, è di 1135 studenti, 53 in più rispetto all’anno 2009-10.
Per quanto riguarda l’orientamento in uscita, è stata organizzata una
visita guidata nella città di L’Aquila, presso le Facoltà di Medicina e
86
Chirurgia e Scienze della Formazione.
Agli studenti è stata presentata l’ampia offerta formativa dei vari corsi
di laurea in Medicina e Chirurgia e, nel contempo, è stata fornita
un’ampia bibliografia per la preparazione al test di ammissione.
La relatrice, la Professoressa Maria Adelaide Continenza, ha fatto
conoscere le numerose opportunità di lavoro del corso di laurea in
Scienze Infermieristiche.
Nello stesso giorno gli studenti hanno visitato la facoltà di Scienze
della Formazione, dimostrando un certo interesse per i corsi di laurea
in Servizio Sociale e Scienze dell’investigazione che, nell’ambito di
questa facoltà, offrono più opportunità lavorative.
Un team di docenti (Gabriele Gaudieri, Gina Martella, Silvana Verdecchia) ha accompagnato gli studenti ad Ascoli Piceno, dove numerose Università d’Italia facevano conoscere le loro offerte formative. Sempre ad Ascoli Piceno la Confindustria ha organizzato una
conferenza di avviamento al lavoro, evidenziando, soprattutto, quali
siano i lavori maggiormente richiesti, quali le abilità che dovrebbe
possedere un giovane diplomato.
Nel corso di tre Assemblee di Istituto, inoltre, sono state fornite ai
discenti numerose guide, pubblicate da varie università, dépliants,
manifesti ed indicazioni statistiche su quei corsi che, ad oggi, offrono
maggiori opportunità di lavoro.
Insieme al Personale di Segreteria sono state inoltrate pre-iscrizioni,
così come richiesto da alcune facoltà universitarie: si può affermare,
senza ombra di dubbio, che gli studenti sono stati seguiti individualmente in ogni fase dell’attività di Orientamento.
Prof. Gabriele Gaudieri
La scuola premia
Borse di studio
Premi e concorsi:
Concorso “Caliglossa”, Giorno della Memoria,
“Natale... in versi”, 2° Con-Corso di Idee filosofiche,
Festival Filosofia di Modena, 2° Concorso “Matteo
Ricci”, Mille domande... una sola Europa, 5° Premio
di Saggistica “Vincenzo Filippone-Thaulero”,
3° Concorso Artistico Nazionale “Pasquale Celommi”,
Per i 150 anni di Roseto, Parlamento Europeo
Giovani, Settimana Cultura Classica, Laboratorio
teatrale, L’Inferno di Dante nel segno di Sandro
Melarangelo, Olimpiadi, Saffo sport
Borse di studio
Sabato 14 novembre 2009, si è svolta, presso la palestra nuova del
Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, la Cerimonia di
premiazione degli studenti per il Riconoscimento del merito e la
Consegna delle Borse di Studio per l’anno scolastico 2008-2009.
Con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, del Comune di Roseto degli Abruzzi, e con la collaborazione
dell’Azienda di Promozione Culturale di Teramo e della Direzione Didattica di Notaresco, sono intervenuti Viriol D’AMBROSIO, Dirigente Scolastico Polo Liceale SAFFO, Angelo D’ARCHIVIO, Docente di
Chimica Analitica presso l’Università degli Studi di L’Aquila, Sabatino
DI GIROLAMO (nella foto al microfono), Assessore alla Cultura del
Comune di Roseto, Giuseppe DI MICHELE, Assessore alla Cultura
della Provincia di Teramo, Giovanni MOSCHETTA, Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto VOLPE,
Pro-Rettore Università degli Studi di L’Aquila - Ordinario di Tecnologie
di Chimica Applicata.
Con la collaborazione organizzativa della Prof.ssa Claudia Ettorre
(nella foto a pag. 89), di Antonietta Di Matteo, Mara D’Anastasio,
sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:
1. Classe con la media più alta:
2^ A classico
2. Classe per l’assiduità della frequenza:
1^ A classico
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3. Classe con promozione di tutti gli studenti senza sospensione
di giudizio:
4^ C scientifico
4. Premio Pellicciotta:
2^ A Classico, 3^ A Classico.
5. Premio letterario GALILEO:
IV B Scientifico, Brandimarte Giorgia, Gino Napoleone Capuani.
6. Concorso “MATTEO RICCI“:
20 STUDENTI (3^ A Classico, IVB Scientifico, IV C Scientifico).
7. GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
Fase regionale femminile nuoto:
Di Nicola Francesca, Valente Dania, Nardulli Ludovica, Iezzi Roberta, Di Virgilio Asia.
Nazionali nuoto LIGNANO:
Palazzese Ludovica, Valente Dania, Di Carlo Matteo, Foglia Gianmarco, Del Gaone Giovanni, Quatraccioni Valerio, Astolfi Davide,
Valà Sebastiano.
Atletica leggera Fase regionale:
Cianelli Jessica, Di Donato Marta, Fano Noemi, Fiorente Alessia,
Di Serafino Manola, Di Francesco Alessia, Marina Tea, Casaccia
Manila.
8. Borse di Studio per Merito
Biennio
5^ A Ginnasio DE REMIGIS EUGENIA
1^ A Linguistico CERASI FRANCESCA
2^ C Scientifico QUATRACCIONI VALERIO
2^ A Scienze sociali BROCCO ELETTRA
1^ A Pedagogico DE GREGORIS ALICE
Triennio
2^ A Classico AMELII VALENTINA
1^ B Classico CAPUANI FEDERICA
4^ A Linguistico D’EUGENIO STEFANIA
4^ A Scientifico DI VITANTONIO EMANUELE
3^ D Scientifico MERLOTTI MARCO
4^ A Scienze sociali D’AGOSTINO ALESSIO
4^ A Pedagogico DI DANIELE GIULIA
9. Studenti aventi diritto già premiati nel precedente biennio-triennio:
2^ A Classico DI GIACINTO BARBARA
2^ B Linguistico MARTELLA MIRIANA
10. Attestazioni di merito per gli esami di stato con votazione
100/CENTESIMI:
5^ A Linguistico LAUDADIO SIMONA
5^ A scientifico DI VITANTONIO GIUSEPPE, RICCI FILIPPO, DI LUZIO
FRANCESCA
5^ B scientifico DI MARCO PIETRO, BONADUCE SIMONE, DI
LUIGI JESSICA
3^ A classico DAL POZZO MARIACHIARA, DE GALITIIS MARIATERESA, KLITI LEILA, RECCHIUTI FEDERICA, VOLPE GENNY
5^ C scientifico ALONZO DAVIDE, DI FRANCESCO LUDOVICA,
ZOLLINI MARIA
5^ A pedagogico CIANCAGLIONE ANTONIA
89
11. Attestazioni di merito al miglior alunno per ogni classe di
appartenenza.
12. Altri riconoscimenti sono stati assegnati ai vincitori dei seguenti concorsi:
Olimpiade della Scienza
5° Premio di Saggistica filosofica “Vincenzo Filippone-Thaulero”
Parlamento Europeo dei Giovani
2° Premio artistico “Pasquale Celommi”
Incontriamoci con la poesia
Olimpiade di Filosofia
Olimpiade di Matematica
Campionati nazionali di Giochi matematici
Campionati nazionali di Biologia
Concorso Lions
Certificazioni linguistiche
“L’iniziativa della borsa di studio ha come prima motivazione il
riconoscimento del merito diffuso, facendo in modo che si determinino le condizioni basilari per favorire il pieno dispiegarsi del
processo formativo.
Con i riconoscimenti alle classi si intende promuovere la collaborazione e la solidarietà tra pari, evitando eccessive competizioni
individuali”.
Il Preside Viriol D’Ambrosio premia gli studenti vincitori
delle borse di studio.
90
Cronaca dell’evento
Sabato 14 novembre 2009, presso il Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti
che nello scorso anno scolastico hanno raggiunto traguardi scolastici ragguardevoli. Oramai consolidata da anni, la manifestazione
ha come prima motivazione la promozione e il riconoscimento del merito per la crescita umana e culturale degli studenti.
Alla presenza di un nutrito pubblico, tra cui genitori, docenti, personale ATA e studenti, hanno preso la parola autorevoli ospiti che hanno
consegnato a singoli allievi e a intere classi attestazioni di merito, libri, abbonamenti alla stagione teatrale e alle attività sportive quali
il tennis e il nuoto, oltre a pen-drive e a simboliche borse di studio consistenti in premi in denaro.
In apertura, il Dirigente Scolastico, Prof. Viriol D’Ambrosio, si è soffermato sugli ottimi risultati conseguiti dagli studenti nei concorsi
esterni, talvolta di livello nazionale: dalle olimpiadi della scienza, filosofia, matematica e biologia, ai premi e concorsi letterari.
Notevoli sono state pure le prestazioni nei giochi sportivi studenteschi, nelle certificazioni delle quattro lingue straniere studiate. Significativi
da questo punto di vista sono risultati gli esiti degli esami di stato negli ultimi due anni. Secondo le parole del dirigente: “i risultati
di eccellenza, che sfiorano il 20%, collocano il nostro liceo tra gli istituti scolastici del Paese con un alto livello di efficacia e di efficienza”.
La Prof.ssa Claudia Ettorre, che ha organizzato la manifestazione insieme all’Ins. Mara D’Anastasio, nell’introdurre gli interventi
delle autorità presenti, ha ribadito che il merito va inteso come mezzo, per un adeguato inserimento sociale, piuttosto che come un fine.
Il Dott. Giovanni Moschetta, Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha incitato i discenti a studiare
le lingue straniere e ad avere una visione cosmopolita quale valore aggiunto per accrescere le opportunità occupazionali. “Non
dimentichiamo, però - ha concluso -, di promuovere la lingua italiana in ambito europeo”. Il Prof. Roberto Volpe, Pro-Rettore
dell’Università degli Studi di L’Aquila e docente Ordinario di Tecnologia di Chimica Applicata, ha spronato gli studenti a coltivare
le proprie inclinazioni e i propri sogni affermando che “ogni nostra importante realizzazione è stata prima sognata”. L’Assessore
provinciale alla Cultura, il Dott. Giuseppe Di Michele, ha lodato l’intera iniziativa che valorizza, oltre ai singoli, intere classi
che si sono distinte per il merito, per l’assiduità della frequenza e per la promozione di tutti gli studenti senza sospensioni di giudizio.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Roseto degli Abruzzi, il Dott. Sabatino Di Girolamo, ha ricordato di essere stato studente
del liceo e si è soffermato sul valore dell’impegno quale presupposto per il raggiungimento di importanti obiettivi.
Il Prof. Angelo D’Archivio, docente di Chimica analitica presso l’Università degli Studi di L’Aquila, con le parole di Roberto
Saviano, autore del libro “Gomorra”, ha rivolto ai giovani un importante messaggio: “Impegnarsi ad operare bene e a non avere paura”.
Oltre agli ospiti, hanno consegnato riconoscimenti e premi, ed hanno arricchito la discussione con interventi significativi, i seguenti docenti:
Patricia Corradi, Giorgio Corradini, Serenella Lemmi, Luigi Ianni, Gina Martella e Silvia Sabatini.
In chiusura della manifestazione, il Dirigente scolastico ha ringraziato le autorità intervenute, i docenti, i discenti, il personale ATA
e le famiglie, ricordando che a tutti gli operatori della scuola va il merito degli importanti risultati che molti alunni del Liceo Saffo hanno
raggiunto in questi anni. Con l’occasione, ha invitato i rappresentanti della amministrazione provinciale e comunale, Giuseppe Di Michele
e Sabatino Di Girolamo, a prendere in seria considerazione il grave problema di cui soffre da anni il Liceo Saffo, la dislocazione
delle classi su cinque edifici diversi, chiedendo loro di prendere pubblicamente un impegno: di porre la prima pietra della nuova sede
scolastica entro, e non oltre, 24 mesi dall’incontro di premiazione.
Gea D’Ambrosio
5^ C Scientifico
91
Premi e concorsi
Concorso “Caliglossa”
Nel mese di maggio del 2009, gli studenti della 3^ A Liceo Classico,
sotto la guida dell’insegnante di lingua greca Dalila Curiazi, hanno
deciso di partecipare “per gioco” al concorso “Caliglossa”.
La peculiarità del concorso consiste nel comporre opere in lingua
(greco antico, greco salentino e greco moderno) che, secondo il
comitato organizzatore, devono tendere a stimolare e promuovere
la scrittura di nuovi testi (canzoni, opere teatrali e poesie) in lingua
greca.
Gli studenti non si sono risparmiati e non hanno posto freni alla fantasia: per questo hanno scelto di parlare della “follia”; prendendo spunto dalle idee di tutti, hanno realizzato quella che sarebbe divenuta la
“canzone” intitolata “Manìa”, che ha poi vinto il concorso.
Accompagnati e guidati dalle note di una chitarra, hanno composto
una melodia che arricchisce e sottolinea l’opera di approfondimento
dell’argomento “follia”. La scelta musicale è stata dettata dalla volontà di creare un motivo orecchiabile, composto da accordi maggiori
e armoniosi, che permettessero di inventare un messaggio facile da
ricordare, e capace di colpire chiunque lo ascoltasse.
Il testo della canzone racconta la storia di una ragazza che, soffocata dall’abitudinaria vita quotidiana, riesce a trovare un unico rifugio
e sfogo nelle azioni meno omologate, e scopre che, proprio coloro
che la giudicano pazza perché non si omologa, sono incapaci di
comprendere realmente ciò che li circonda: “… Apro la porta, e i
pazzi siete voi”.
92
La premiazione si è svolta sabato 16 gennaio 2010, a Calimera,
in Provincia di Lecce. Con orgoglio questi studenti hanno tenuto alto
il nome della scuola, ritirando il primo premio, accompagnati dal
Professor Luigi Ianni.
Un “primo premio” nato per gioco… chi cercava di trovare i giusti termini, chi pizzicava le corde della chitarra per una melodia perfetta,
chi si divertita con le note della propria voce: questo è il risultato di
giorni di lavoro in cui gli studenti hanno messo in gioco la speranza,
il NOI della comunità di classe, non con l’intento di prevalere, ma
con un puro scopo di divertimento! Qui sotto, il testo della canzone
in italiano, nella pagina a fianco il testo in greco.
“Sono solo, come sembra, sotto questo cielo
Gli altri tutti sono fortunati
Grandi e potenti in una terra d’oro,
ma, quando chiudono le porte, siamo tutti pazzi.
Chiusa in una torre, quando guardo la terra d’oro
Non è dritta come sembra
E la luce è ombra
Apro la porta, e i pazzi siete voi.
Mi hanno detto di starmene contenta,
di non perder tempo a pensare,
perché voler andare troppo in alto vuol dire stare male.
Ma com’è triste essere tirato verso il basso.
Follia, follia,
che mi trascini via
da questo mare
di eterni attori”.
Giorno della Memoria
Anche quest’anno il Liceo “Saffo” di Roseto degli Abruzzi ha ricordato il Giorno della Memoria, istituito con la Legge 20 luglio 2000, n.
211, dal Parlamento Italiano, recante “l’istituzione del Giorno della
Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo
ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Alcune classi dell’ultimo anno dei vari indirizzi hanno visitato la Sinagoga Grande di Roma e l’ex ghetto
del Portico di Ottavia, e hanno sostato davanti al piazzale dedicato
alla deportazione degli ebrei romani
avvenuta il 16 ottobre 1943.
Mercoledì 27 gennaio 2010, la
scuola ha partecipato alla commemorazione organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Teramo,
dalla Prefettura e dall’Ufficio scolastico provinciale, presso la sala
polifunzionale della Provincia in Via
Comi, che ha avuto un ricco programma: il saluto delle autorità, la
lettura di brani significativi tratti da
memorie e diari di prigionia, la consegna di medaglie d’Onore a
cittadini teramani deportati nei campi di concentramento nazisti e
la proiezione del film “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark
Hermann.
La cerimonia è stata preceduta da un ricordo del Questore di Fiume
Giovanni Palatucci (nella foto), martire nel lager di Dachau, che salvò 5000 ebrei dal massacro, successivamente proclamato “Giusto
tra le Nazioni”. Ha presenziato il Vescovo di Teramo, Monsignor
Michele Seccia.
Infine nella sede liceale, nella mattinata del 27 gennaio è stato effettuato un collegamento internet, sul sito de Il Sole 24 Ore, www.ilsole24ore.com, per la diretta video della testimonianza della Signora Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz.
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“Natale… in versi”
L’Associazione Culturale “Il Faro” di Cologna
Spiaggia ha organizzato la seconda edizione
di “Natale… in versi”, una kermesse poetica
dal titolo Nascere e Rinascere, dedicata al
giovane Gaetano Quartiglia. Rachele Lamolinara (nella foto), alunna della classe 4^ A
Liceo Scientifico ha vinto il Primo premio nella sezione Giovani, con una poesia intitolata
“Orme di Natale”.
La giuria di esperti ha premiato la giovane
poetessa nel corso della manifestazione che
si è svolta sabato 9 gennaio 2010, presso la
Chiesa Parrocchiale di San Gabriele dell’Addolorata di Cologna Spiaggia.
Orme di Natale
Il vento della fretta avvolge ogni persona
impronte fugaci solcano la neve
passi veloci varcano i portoni
e così l’agrodolce odore della frivolezza
inonda strade e focolari,
avvolge gli animi gonfi di affetto
….camini pieni di ricordi,
mani gravide d’amore
e si innalza polveroso come un vecchio broccato.
Orme di Natale sulle strade
orme di Natale nelle case
orme di Natale tra i colori…
non più orme di Natale nei cuori.
Solo il ricordo del solstizio
infonde la speranza
che si dilati il desiderio
di un mondo migliore.
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2° Con-Corso di Idee filosofiche
La 3^ A Liceo Classico del Polo Scolastico “Saffo” di Roseto degli
Abruzzi si è affermata nel 2° Con-Corso di Idee Filosofiche del TERAMOFILOSOFESTIVAL, manifestazione organizzata dalla Zikkurat
Edizioni, con il patrocinio di vari enti, tra cui il Comune e la Provincia
di Teramo, la Regione Abruzzo.
La classe vincitrice ha realizzato un saggio filosofico sul tema del
concorso “Il significato della scienza per la filosofia”. La cerimonia di
premiazione si è svolta giovedì 25 marzo 2010, presso la facoltà di
Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo. Il
saggio, dal titolo “In principio era il caos” (che riportiamo integralmente nella sezione “La scuola produce”, a pag. 125), è partito da
un approccio filosofico ad argomenti scientifici. Gli alunni hanno riflettuto sul concetto di ordine e disordine partendo dalla concezione greca fino ai giorni nostri. Problematizzando nella loro trattazione sull’entropia e la tradizionale divisione delle scienze (rapporto tra scienza
e filosofia), essi hanno
affrontato la necessità di comprendere il
disordine costitutivo
interno al mondo attraverso una conoscenza
complessa.
La cerimonia è iniziata
con l’esposizione da
parte degli alunni dei
lavori risultati vincitori: 2 ex aequo con scuole di Castel di Sangro,
Penne e L’Aquila. Nel corso della manifestazione sono intervenuti,
soffermandosi sulle tematiche trattate, alcuni esperti che hanno commentato i lavori delle classi vincitrici e interloquito con gli studenti sui
temi del concorso. La docente referente, Prof.ssa Claudia Ettorre, ha
illustrato le fasi del lavoro seguite dagli studenti.
Le classi vincitrici sono state premiate con un attestato della 2^ Edizione del Teramofilosofestival e con una borsa di studio di 100 Euro
per l’acquisto di materiale didattico.
Festival Filosofia di Modena
Per il quarto anno consecutivo una delegazione di studenti delle ultime classi
di tutti gli indirizzi (classico, scientifico,
pedagogico, linguistico, sociale) del
Liceo Statale “Saffo” di Roseto degli
Abruzzi, accompagnati da alcuni
docenti di filosofia, ha partecipato
sabato 19 e domenica 20 settembre
2009, alla nona edizione del Festival
di Filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo, dedicato quest’anno al tema “Comunità”. Con la supervisione scientifica del Prof. Remo Bodei, supportato
da una équipe di eminenti studiosi di livello internazionale, anche
quest’anno il celebre festival dedicato alla filosofia, una invenzione
tutta italiana che intende riportare il pensiero filosofico nato in Grecia
nelle piazze e tra la gente, si è svolta nella cornice di celebri piazze,
chiese, chiostri, spazi all’aperto, con lo scopo di far incontrare gli
interessi culturali di studenti, appassionati, curiosi.
Gli studenti del Liceo “Saffo”, che si preparano ad affrontare l’ultimo
anno di corso del loro percorso di studio, sono stati chiamati ad annotare il contenuto delle lezioni magistrali ascoltate nelle piazze, di
elaborare saggi e tesine, di sviluppare ricerche specialistiche (riportiamo a pagina 96 un resoconto di una lezione magistrale preparata
da due alunni del Liceo Saffo).
Classe 5^ C Scientifico: Baiamonte Naifra, Brandimarte Giorgia,
Frezza Katia, Palusci Ettore.
3^ A Classico: Amelii Valentina, Bisignani Mattia, Di Febo Francesca, Di Giacinto Barbara, Geminiani Cristina, Iannetti Roberta, Pomante Olga, Pulsoni Jessica, Santone Julia, Temperini Michela.
5^ A Pedagogico: Calvarese Giorgia, Palma Monica.
5^ B Pedagogico: Bosica Alice, Urbini Roberta.
5^ A Linguistico: Borghese Simona, Di Remigio Giulia, Picciotti Ilaria,
Romito Chiara, Valentini Gabriella.
5^ B Linguistico: Di Furia Sara, Di Marco Deborah, Marcone Sara,
Rapali Laura.
5^ A Scienze Sociali: D’Agostino Alessio, D’Angelo Renato, De Fabritiis Marcella, Marozzi Melania, Recinelli Nevio.
Elenco alunni partecipanti
Classe 5^ A Scientifico: Cicconi Cecilia, Di Febo Ludovica, Di Marco Lorenza, Di Vitantonio Emanuele, Lallone Alessia, Laudadio Gabriele, Lori Laura, Perletta Erica, Savini Paola.
Classe 5^ B Scientifico: Capanna Pasquale, Di Furia Mattia, Florii
Luca, Poliandri Paride, Volieri Marco.
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“La comunità di mestiere”. Lezione magistrale di Richard Sennett
Richard Sennett è professore di Sociologia presso la New York University e la London School of Economics and Political Science.
Si è occupato del rapporto tra spazi urbani, progettazione e costruzione dell’identità collettiva. Tra i maggiori studiosi dei processi
di globalizzazione, ha dedicato particolare attenzione alle conseguenze del nuovo capitalismo sulle biografie personali. Tra i suoi libri
tradotti: La coscienza dell’occhio. Progetto e vita sociale nelle città (Milano 1992); Usi del disordine. Identità personale e vita nella
metropoli (Genova 1999); L’uomo flessibile. Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale (Milano 2000); Rispetto.
La dignità umana in un mondo di diseguali (Bologna 2004); Il declino dell’uomo pubblico (Milano 2006); La cultura del nuovo
capitalismo (Bologna 2006); Autorità. Subordinazione e insubordinazione (Milano 2006); L’uomo artigiano (Milano 2008).
“Interessante nella lezione di Richard Sennett che abbiamo ascoltato è stata
la critica dei meccanismi del capitalismo moderno. Professore di Sociologia
presso la New York University e la London School of Economics and Political
Science, marxista dichiarato, descrive una società moderna tecno-dipendente
e consumistica, incapace di valorizzare l’abilità intrinseca in ambito lavorativo
di ciascun individuo. Presentata tale situazione, il relatore passa in rassegna le
conseguenze di una industrializzazione spersonalizzante e occludente. In primis
viene sottolineato il dualismo uomo-macchina, interpretato con
la genialità di un tecnologo qual è Sennett, e il derivante pericolo per l’uomo
sin dalla prima rivoluzione industriale di perdere il fondamentale contatto tra
lavoratore e opera. Il brillante esempio fornito ne è la prova: l’introduzione
del CAD nella progettazione edilizia. Se da un lato una volta l’architetto
eseguiva manualmente ogni fase del suo lavoro, con l’uso del software
automatizzato questo non avviene più. Direttamente consequenziale
è il distacco dell’opera dal suo ideatore. Pericolo fondamentale
dell’automatismo è la svalutazione del lavoro “artigiano”, inteso soprattutto come creatività: questo - secondo il professor Sennett è uno degli errori più gravi del capitalismo moderno. A tutto ciò si aggiunge una stagnazione delle classi medie, dovuta anche all’iniqua
distribuzione delle ricchezze che vanno in particolar modo ad ingrossare le tasche di azionisti e manager assolutamente non intenzionati
a reinvestire nelle stesse imprese. Tutto questo causa una situazione, come detto in precedenza, occludente, priva di sbocchi e di stimoli
per i lavoratori, in un contesto assolutamente antimeritocratico, in cui non solo la remunerazione non è proporzionale alle abilità maturate,
ma addirittura svaluta continuamente l’operato dell’artigiano lavoratore.
In conclusione, il professor Sennett ha ribadito l’importanza di abbattere gli schemi di un capitalismo malato in modo da ricostruire
una comunità sociale ed economica fondata sulla dignità e sulla centralità di ciascun lavoratore in quanto cellula costitutiva del tessuto
civile e produttivo”.
Emanuele Di Vitantonio, Gabriele Laudadio
5^ A Scientifico
96
2° Concorso “Matteo Ricci”
Mille domande... una sola Europa
Venerdì 11 dicembre 2009, a Macerata, si è svolta la cerimonia
di consegna dei premi alle scuole vincitrici della 2^ Edizione del
Concorso “Matteo Ricci. Figlio d’Occidente, fratello d’Oriente”. Gli
studenti della 3^ A Liceo Classico (anno scolastico 2008-2009)
del Polo scolastico “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, sono risultati primi
classificati nella categoria artistico-teatrale con un saggio e disegni
sulla mnemotecnica ricciana. A giudizio della giuria, “la difficoltà
dell’argomento (che non è stato trattato in nessun altro elaborato)
non ha impedito agli studenti di dare alla luce uno scritto di alta
valenza scientifica che sa addentrarsi nei particolari senza cadere
in difficoltà espositive. Dalla lettura
del testo e dall’analisi delle tavole
si palesa un profondo studio della
figura e dell’opera di Ricci e un’attenzione particolare rivolta al testo di
Spence, Il palazzo della memoria di
Matteo Ricci, le cui argomentazioni
sono state sapientemente rielaborate
e adattate al linguaggio di studenti
liceali”.
Gli studenti, ora universitari, hanno
ritirato un premio di 500 Euro, accompagnati dal Prof. Domenico Di
Blasio, in rappresentanza del Liceo Saffo.
Il concorso è organizzato dall’Istituto Ricci per le relazioni con l’Oriente nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della morte di
padre Matteo Ricci. A fare gli onori di casa il direttore Filippo Mignini, che ha tenuto un’interessante lezione agli studenti in cui ha
focalizzato le quattro ragioni che hanno consentito a padre Matteo
Ricci di compiere l’impresa in Cina, ovvero un grande sogno (incontrarsi con persone diverse), la conoscenza (la solida preparazione),
l’obbedienza (percorrere la propria strada all’interno delle regole) e
la carità (cura dell’altro).
Il Concorso “Mille domande…
una sola Europa”, che ha visto
trionfare nella fase regionale
(edizione 2008-2009) la
classe 4^ A Liceo Pedagogico (nella foto festeggiata dal
Sindaco di Roseto Franco Di
Bonaventura, dal Preside Viriol
D’Ambrosio, dal Vice Sindaco
Teresa Ginoble, dalle Prof.sse
Paola D’Elia e Julie Costantini), nella edizione successiva
ha avuto come semifinalista la
classe 4^ C Scientifico, che non ha potuto disputare la semifinale,
prevista l’8 aprile 2009, a causa del terremoto a L’Aquila. Nella
gara finale, disputata nel mese di dicembre 2009, la stessa classe,
diventata 5^ C, si è classificata al 3° posto.
97
5° Premio di Saggistica
“Vincenzo Filippone-Thaulero”
Il Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” e la Sezione Teramana della Società Filosofica Italiana, con il patrocinio del Comune
di Roseto degli Abruzzi e della Presidenza del Consiglio Comunale, con la partecipazione dell’Università degli Studi di Teramo, della
Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della TERCAS, hanno
organizzato: la 5^ Edizione del Premio di Saggistica “Vincenzo
Filippone-Thaulero” riservato agli studenti delle scuole secondarie
superiori.
Mercoledì 30 settembre 2009, si è tenuta presso la Villa Comunale
di Roseto degli Abruzzi la cerimonia di premiazione della 5^ Edizione del Concorso di saggistica filosofica “Vincenzo Filippone-Thaulero”, rivolto agli studenti liceali abruzzesi, organizzato dal Centro
Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” di Roseto. Nel corso della manifestazione sono intervenuti i Proff.ri Attilio Danese e Giulia Paola
Di Nicola, del Centro Ricerche Personalistiche di Teramo, con una
conferenza sul tema “Esiste un ordine dell’Amore?”.
È intervenuto all’iniziativa Sua Eccellenza Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri.
Profilo di Vincenzo Filippone-Thaulero. Vincenzo Filippone-Thaulero, nato a Roma nel 1930, di origini rosetane, aveva fatto parte
della cerchia di collaboratori di Luigi Sturzo a cominciare dal 1954 e
diretto la rivista “Sociologia”. Dopo varie collaborazioni universitarie,
ottiene una borsa di studio dalla Humboldt-Stiftung della Università di
Munster per approfondire gli studi sulla fenomenologia e la problematica dei valori.
Traduce l’Etica di Nicolai Hartmann e scrive i due volumi su Società e
cultura nel pensiero di Max Scheler (Giuffrè, 1963-1966). Consegue
la libera docenza in Filosofia Morale e ottiene vari incarichi presso il
Magistero e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno
(1965-1970).
Nel 1972 vince il concorso a cattedra per Filosofia Morale del Magistero di Salerno. Muore l’11 settembre 1972 in un tragico incidente
automobilistico insieme alle figlie Gabriella, Elisabeth e alla cognata
Maria Antonietta Savini.
Il saggio affrontato dagli studenti era rivolto al seguente argomento:
Esiste un ordine dell’amore? Di seguito, gli spunti di riflessione.
“La persona, ancor prima di essere un ens cogitans o un ens volens,
è un ens amans” (Max Scheler, Ordo amoris).
“Chi ha l’ordo amoris di un uomo ha l’uomo stesso”: dove sta attaccato il suo cuore, là si trova il nucleo della cosiddetta essenza delle
cose. L’amore come tendenza a portare ogni cosa “…nella direzione
della pienezza di valore che le è propria”, non corrisponde al generico ed esibito amore per l’umanità la cui “…caratteristica fondamentale è che esso non si dirige alla persona, non è una manifestazione
personale, ma esprime un indirizzo impersonale; è solo una impersonale tensione alla felicità che viene richiesta e apprezzata in questo
amore” (Vincenzo Filippone-Thaulero, Il problema del risentimento in
Max Scheler).
“Bisogna soltanto sapere che l’amore è un orientamento e non uno
stato d’animo. Se lo si ignora, si cade nella disperazione al primo
98
contatto con la sventura. Chi riesce a mantenere la propria anima
orientata verso Dio mentre un chiodo la trafigge, si trova inchiodato
al centro stesso dell’universo” (Simone Weil, Attesa di Dio).
Elenco premiati
“È dunque vero, in un certo senso, che Dio bisogna pensarlo come
impersonale, nel senso che egli è il modello divino di una persona
che con la rinuncia di sé trascende se stessa. Concepirlo come una
persona onnipotente, oppure, sotto il nome di Cristo, come una persona umana, significa escludersi dal vero amore di Dio” (Simone
Weil, Attesa di Dio).
1° Classificato
ERICA ANTENUCCI e ILDA TIBERIO
Liceo Classico “Pudente” Vasto
“L’incorporazione tenace, via via di un grado supplementare di compassione e di generosità in tutti i nostri codici – dal codice penale
alle norme di giustizia sociale – costituisce un compito perfettamente
ragionevole, benché difficile ed interminabile” (Paul Ricoeur, La dialettica amore-giustizia).
“Deus chiaritas est: et qui manet in charitate, in Deo manet, et Deus in
eo… Nos ergo diligamus Deum, quoniam Deus prior dilexit nos… qui
diligit Deum, diligat et fratrem suum” (1 Giovanni 4, 16-21).
“…le cose tutte quante/ hanno ordine tra loro e questo è forma/ che
l’universo a Dio fa somigliante” (Dante Alighieri, Par. 1, 103-105).
“Dante trovò un ordinamento del Paradiso nel senso della dottrina
d’Autore, che conservava la molteplicità dei caratteri umani, nell’eterna gerarchia del regno di Dio” (Erich Auerbach, Studi su Dante).
I premi in denaro sono stati offerti dalla TERCAS e dall’Università
degli Studi di Teramo
2° Classificato
MARCO COLADONATO
Liceo Scientifico “Masci” Chieti
3° Classificato
VINCENZO DI MARCO
Liceo Scientifico “Einstein” Teramo
4° Classificato
MICHELA TEMPERINI (nella foto a pag. 98)
Liceo Statale “Saffo” Roseto
5° Classificato
FEDERICA D’ANDREA (nella foto a fianco)
Liceo Statale “Saffo” Roseto
6° Classificato
PAOLA AQUILIO
Liceo Classico “Torlonia“ Avezzano
Hanno ottenuto premi in libri:
Pasquale Capanna, Rachele Lamolinara, Valentina Michelucci,
Ilaria Rosati, Sebastiano Valà, Iacopo Di Giovannantonio, Liceo
Saffo Roseto; Stefania Di Nicola, Liceo Galilei Pescara; la Classe
IV G dell’Istituto Omnicomprensivo “B. Spaventa” di Città Sant’Angelo; Roberta Valeriani, Liceo Einstein Teramo.
99
3° Concorso Artistico Nazionale
Premio “Pasquale Celommi”
Il Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi e la Rete di
Scuole di Roseto degli Abruzzi, con il patrocinio dell’Alto Patronato
della Presidenza della Repubblica, della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Città di Roseto degli Abruzzi, dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Fondazione Pasquale Celommi Onlus, con
il sostegno del Circolo Filatelico di Roseto “RosetoFIl” e del Circolo
Culturale “Spazioarte” di L’Aquila, ha bandito il concorso artistico
riservato a studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2°
grado denominato 3° CONCORSO ARTISTICO NAZIONALE Premio “PASQUALE CELOMMI” sul tema: “Il lavoro”.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, il concorso “Pasquale
Celommi” da evento a carattere regionale viene esteso all’intero territorio nazionale. Esso intende essere un’occasione per sollecitare gli
studenti a cimentarsi non solo nella produzione artistica, favorendo
la riflessione su un tema portante dell’opera pittorica di Pasquale
Celommi (il lavoro), ma anche in elaborati scritti o multimediali che
traggano ispirazione dall’esperienza creativa dell’artista abruzzese
cui il premio è dedicato.
100
Pasquale Celommi nasce il 5 gennaio 1851 a Montepagano, un
piccolo borgo oggi frazione di Roseto degli Abruzzi (Te). Nel 1873
vince il concorso del pensionato artistico indetto dall’amministrazione
provinciale di Teramo che gli permette di frequentare la Scuola libera
del nudo istituita presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha
come maestro Antonio Ciseri.
A Firenze Celommi rimane fino al 1881. Tornato a Montepagano,
Celommi si accosta al filone artistico del ‘verismo regionale’. La sua
pittura è fortemente fedele al reale e risente in particolare dell’esempio dei conterranei Michetti e Patini. Dal 1888 - anno della mostra
operaia di Teramo, in cui l’artista presenta L’Operaio Politico - la
pittura di Celommi si arricchisce di una ancor maggiore espressività
dei personaggi, di cui si fa più vasta la gamma e tra cui fanno il loro
ingresso operai, pescivendole e ciabattini. (Giorgia Calisti)
Nelle opere di Pasquale Celommi “la lettura delle immagini è di facile accesso, con particolari resi sempre con cura e precisione. I titoli
aderiscono ad un verismo letterario e storico, oltre che pittorico …Celommi è anima troppo sensibile e ben radicata nella propria gente,…
Il suo essere e la sua arte sono troppo personali perché si riconosca
in lui una adesione formale o sostanziale ad un verismo-sociale. I suoi
quadri sono accuratamente e elegantemente dipinti, con grandi pregi
di colore, di disegno, di luce, qualità che basterebbero da sole a
renderlo un grande professionista, ma la sua pittura ha altre qualità: il
sentimento intimo e largo, l’ispirazione pura e viva, la sincerità nuda
e spontanea. I dipinti esposti a Teramo nel 1888 non sono i soliti
paesaggi eterni della geografia italiana, le solite campagne, i soliti
volti… Interpretano, invece, una natura dell’uomo e dell’ambiente, lo
sentono e fanno sentire i sorrisi e le lacrime, le gioie e le essenze della terra d’Abruzzo. Mettono in moto la nota suggestiva e poetica che
comunica con il pensiero e lo spirito, attivano la magia delle cose e
dell’animo che fa vibrare il cuore“.
L’operaio politico “è una delle più belle pagine della pittura italiana
dell’’800… Quell’ostinata volontà di riscatto sociale e intellettuale
che il vecchio esprime, la fatica nel voler leggere per entrare, anche
lui, nella storia del progresso civile e politico del paese… La capacità
descrittiva puntuale e pignola rende l’insieme compositivo di una vitalità insuperabile. Il quadro è curato nei minimi dettagli: i capelli radi,
e lanuginosi, i peli della
barba canuta e non rasa, il
filo di un rammendo sul colletto consunto della giacca,
il tutto inondato di una luce
radente, bianchissima che
esalta ogni attimo di quella
testa… Egli focalizza le caratteristiche somatiche della
figura in ogni particolare,
rendendola una delle più
indimenticabili della storia
d’Abruzzo, a futura memoria.”
Tratto dal libro Pasquale Celommi. Il pittore della luce,
di Luca Luna.
L’organizzazione del Concorso – al pari delle precedenti edizioni – si avvale di
un comitato qualificato che
cura i rapporti con i mezzi
di comunicazione (TV, radio, stampa), fornisce assistenza ai partecipanti, allestisce la mostra finale delle opere pervenute, nonché
il catalogo artistico, sia cartaceo che su DVD. Esso è destinato a
raccogliere e conservare memoria della manifestazione culturale,
al fine di una sua idonea conoscenza e diffusione.
Tutte le opere pervenute nei termini indicati sono state sottoposte al
giudizio insindacabile della Giuria che ha designato i vincitori in
base ai seguenti criteri: originalità; qualità; innovazione e ricerca
artistica; attinenza al tema del concorso.
La GIURIA è composta composta da artisti e critici locali e nazionali di comprovata professionalità (Emidio Di Carlo, Antonio Lattanti,
Sandro Melarangelo, Gabriele Rosati, Gianni Tarli, Bruno Zenobio).
Dopo l’esame dei lavori, qui a fianco riportiamo i vincitori dell’edizione 2010.
I vincitori
SEZIONE A - ARTI VISIVE (pittura, disegno, scultura)
Scuola Primaria
1° Classificato
Istituto Comprensivo Basciano (TE)
Plesso Penna Sant’Andrea
Scuola Secondaria I° grado
1° Classificato
Istituto Comprensivo Stradella Nepi (VT)
Chiara Biagioli
Scuola Secondaria 2° grado
1° Classificato
Istituto d’Arte Anagni sez. Sora (FR)
Anna Gismondi
SEZIONE B - Produzioni con tecniche artistiche integrate
Scuola Secondaria I° grado
1° Classificato
Scuola Media “D’Annunzio-Romani” Roseto degli Abruzzi (TE)
Alessandra Di Marco, Camilla Mariani, Annalisa Fedele, Martina
Buono
Scuola Secondaria 2° grado
1° Classificato
Polo Liceale Saffo Roseto degli Abruzzi (TE)
IV A Scientifico Marta Coppa, Rachele Lamolinara,
Simona Di Matteo, Silvia Colleluori, Maria Chiara di Francesco,
Laura Valentini
In occasione del Premio è stato attivato un servizio con annullo filatelico speciale dedicato al tema “Il lavoro”. Il bozzetto è stato realizzato
dall’alunno Paolo Di Giuseppe, della classe 5^ B Scientifico.
101
Per i 150 anni di Roseto
Dal 12 al 15 aprile 2010, presso il Cinema Odeon, si sono svolte
quattro serate in onore dei 150 anni della Città di Roseto degli Abruzzi. In queste serate, un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione
del film-documentario “150 anni. La storia di Roseto degli Abruzzi
(1860 – 2010)”. Il film, nato da una approfondita ricerca documentaristica, è stato accompagnato da dibattiti e premiazioni dei personaggi che hanno dato lustro
alla storia del Lido delle Rose.
Il film-documentario è stato curato e realizzato dal giornalista
e docente William Di Marco,
edito da Cerchi Concentrici
Promotor e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di
Roseto degli Abruzzi.
Oltre all’autore, hanno presenziato le autorità politiche: il Sindaco Franco Di Bonaventura,
l’Assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo e i rappresentanti della cultura giornalistica
e universitaria.
Al Liceo Saffo è stata affidata
la serata di mercoledì 14 aprile, in cui tre alunne (Rachele Lamolinara, Laura Valentini, Maria
Rita Pacioni) hanno realizzato e letto un racconto fantastico sulla
figura di Pier Giuseppe Di Blasio (che presentiamo qui a fianco),
artista rosetano noto per le sue ceramiche d’arte.
Il testo è una rivisitazione in chiave fantastica della vita e dell’opera
del ceramista rosetano, basato sulla conoscenza e l’approfondimento
del lavoro di un autore oggi quasi dimenticato. Le autrici sono state
molto applaudite.
102
Se una sera d’inverno uno sconosciuto…
Cronaca di un incontro insolito: Pier Giuseppe Di Blasio
Una sera d’inverno, come tante altre e come fanno in tanti
se la temperatura è clemente e le brezze marine lo consentono,
camminavamo sul lungomare di Roseto mentre si discuteva,
al solito, sull’ultimo libro che stava catturando in quel periodo
la nostra attenzione. Una abitudine consolidata, passatempo
molto praticato dai rosetani, la “distrazione” del lungomare piace
perché ti rilassa e ti consente di incontrare gente nota, amici,
compagni di scuola, con i quali parli delle faccende della vita
senza particolari pressioni; insomma, il trionfo dello svago
e della piacevolezza. Certe sorprese non le metti in conto, non
ti aspetteresti di fare incontri “inusuali”, di imbatterti in qualcuno
che, a tua insaputa, ha fatto la storia della tua città e che oggi
sembra caduto, come si dice, nel dimenticatoio.
Sarà stata quella leggera nebbiolina che comincia a salire
quando meno te l’aspetti e che duole alle ossa, come dicono
i più anziani; fatto sta che improvvisamente, dalla spiaggia,
quasi fosse un’ombra che si aggira furtiva in cerca di chissà
quale approdo per trovare rifugio e accoglienza, vedemmo
un uomo alto, di bell’aspetto, vestito un po’ all’antica,
che guardava alla ricerca di qualcuno con cui attaccare bottone.
Lì per lì lo scambi per uno che ha perso la strada, un po’
disorientato, o uno dei tanti disadattati che vagano per le nostre
strade in cerca di fortuna. Però quell’uomo era diverso, mica
un barbone!, agiva e si muoveva come una persona che
sa il fatto suo e conosce la terra che calpesta. La situazione
si complicava e forse per questo diventava per noi più
interessante.
Ignare di tutto, ci trovammo immerse in uno strano oblio,
disorientate, in quei momenti in cui non sai bene se sogni
o sei desta. In cui non sai veramente se vuoi tornartene a casa
in preda all’ansietà o stai vagando con la mente alla scoperta
dell’ignoto. Quasi spontaneamente, senza un preciso volere, ci
avvicinammo a quella sagoma. Quell’uomo avrà avuto
una settantina d’anni, logorato non tanto dall’età quanto
da una sorta di malcelata preoccupazione che potevi cogliere
dalla smorfia della bocca e dall’espressione generale del volto.
Si mise seduto su un muricciolo e seguì con gli occhi i nostri passi,
ma osservava contemporaneamente l’orizzonte infinito con animo
ombroso e malinconico.
Esitanti ed impacciate gli chiedemmo se avesse bisogno
di qualcosa, se per caso avesse smarrito la strada in quella
foschia che andava infittendosi. Egli, assorto nei suoi pensieri,
iniziò a parlare di sé, a ricordare il passato come fanno coloro
che cominciano ad avere una certa età. Disse che aborriva
il futuro e aggiunse queste parole: “Al mio tempo fui un pittore
molto particolare. Mossi i primi passi in questo giardino di rose,
più di un secolo fa. Fui amico dei “pittori della luce”, Pasquale
Celommi e suo figlio Raffaello, anche se ben poco avevamo
in comune se non l´amore per l´arte. Su questa spiaggia avevamo
le nostre casine d’artisti, ma io non ho mai amato dipingere
marine”. Rimanemmo un po’ sbigottite da un tale linguaggio,
di certo aulico, a cui i giovani d’oggi non hanno l’abitudine.
Continuò: “Nella mia vita artistica fui pervaso dall’amore
per la dolcezza delle colline, per la vita degli animali in cui
ci specchiamo, per i volti di uomini e donne intenti al lavoro e
alla preghiera. Mi piacque tutto ciò che sapeva di terra, di fatica,
di dignità umana. Di ciò che viene da lontano ma rimane fermo,
ancorato al tempo, dà sicurezza. Non seppi mai separarmi
da questi ricordi, li ho portati sempre con me, anche quando
mi trasferii per studiare nella capitale d’Italia, faro e culla
della nostra civiltà. Cominciai a raffigurare molti soggetti ispirati
al mondo rurale, che da sempre arreca tranquillità al mio animo,
raccontai dell´amore che le madri nutrono per i figli e lo stesso
fanno gli animali, ma narrai anche le fatiche e le pene quotidiane
di uomini e donne. Ad un certo punto divenni pure famoso,
mi dissero che ero stato capace di elevare una tipicità regionale
ad espressione artistica compiuta. Se ho avuto un merito è stato
quello di aver raccontato la mia terra, l’Abruzzo, fuori dai soliti
cliché. Mi dissero che ero «audace», un «avventuriero» dell’arte
ceramica perché volevo farne un’arte compiuta a tutti gli effetti.
Pure il re d’Italia onorò una mia personale con la sua presenza.
Eravamo nel 1929”.
A mano a mano quell’uomo parlava e si scioglieva, al limite
della commozione. Ci disse chi era: Pier Giuseppe Di Blasio, noto
pittore che divise la sua vita tra Roma e Roseto, sua città natale.
Timidamente chiedemmo il perché di quello sfogo
e di quella “ricomparsa”. Era trapassato? A noi cosa stava
capitando? Perché quello sguardo infelice rivolto verso il nulla,
gli chiedemmo? “Perché quando rimembro i campi, gli animali,
i vecchi, i bambini, le cose della mia terra, vedo che il tempo
li ha dissolti lentamente. Amai la terra e i suoi frutti, l´uomo e i suoi
vizi, come un insaziabile amante. Ed ora non so se amo la vita
che vedo scorrermi davanti. Voi siete giovani, potete fare molto
in futuro. Anche se il mio mondo non c’è più, il suo ricordo
è nelle mie ceramiche, dentro quelle cornici, come immortali
visioni di qualcosa di perduto nel tempo”.
Cercammo anche noi di guardare nella direzione del suo sguardo
ma senza risultato. Ci voltammo nuovamente verso l’artista,
che fino allora ignoravamo chi fosse e di cui non solo noi
avevamo perso le tracce. Ci passò un piccolo foglietto
con una strofa in versi:
“Ora che sapete la mia storia,
rendetemi eterno,
regalandomi la gloria,
parlando di un uomo dormiente nel perenne inverno”.
La nebbia svanì in fretta così com’era venuta, restammo
in un perplesso silenzio, quell’insolito incontro giunse al termine,
l’uomo svanì come bolla di sapone. Avviammo i nostri passi come
rapite da un démone impetuoso. Ora che ne abbiamo scritto,
comincia a farsi chiaro il senso del nostro racconto.
Rachele Lamolinara, Laura Valentini,
alunne 4^ Scientifico
Maria Rita Pacioni,
alunna 3^ B Scientifico
103
104
Parlamento Europeo Giovani
Settimana Cultura Classica
Il gruppo di lavoro formato da studenti del Liceo “Saffo”, che ha
partecipato alla preselezione del concorso internazionale promosso
dal PEG Parlamento Europeo Giovani (European Youth Parliament,
www.eypitaly.org, sede italiana presso Liceo Scientifico “Vallisneri”
di Lucca), dedicato quest’anno alla stesura di una risoluzione parlamentare in lingua italiana, francese e inglese, sul tema “L’immigrazione illegale nell’Unione Europea: nonostante l’adozione delle nuove
politiche comunitarie in materia di accesso e riconoscimento delle
persone immigrate illegalmente negli stati membri, tali misure si sono
rivelate inefficaci. Quali ulteriori strumenti sono necessari al fine di
garantire la sicurezza dei cittadini comunitari e la tutela dei dirittii fondamentali dei migranti?”, è stato ammesso alla Selezione Regionale
che si è tenuta a Roma nel mese di aprile 2010.
Coordinati dal Prof. Vincenzo Di Marco, dai docenti di lingua straniera, Silvana Verdecchia, Julie Costantini, Paola D’Elia, gli studenti
impegnati nel concorso hanno lavorato nei mesi di novembre e dicembre 2009 alla stesura delle tre risoluzioni seguendo un procedimento concordato con i docenti: hanno letto documenti specifici
messi a disposizione dalla scuola; hanno raccolto informazioni su
giornali, riviste (anche in lingua straniera), tv, internet, riguardanti l’immigrazione clandestina; hanno utilizzato la biblioteca scolastica, libri
e altro materiale presente nella sede di studio; hanno consultato i siti
del parlamento europeo; annotato le idee più importanti e preparato
ipotesi di soluzioni da discutere, comunicando anche via e-mail con
i docenti per consigli e suggerimenti e lavorando per gruppi tematici
nella fase finale del progetto.
Gli alunni coinvolti:
Silvia Colleluori, Maria Chiara Di Francesco (IV A Scientifico)
Duilio Ballatore (IV A Scienze sociali)
Chiara Durante, Samantha Triboletti, Fabiola Esposito, Camilla Pavone (IV A Linguistico)
Ilario Cichella (III B Scientifico)
Francesca Gentile (III C Scientifico)
Stefano Salini, Carlotta Di Loreto (III A Linguistico)
Alisia Graziosi (III A Scientifico)
Il Polo Liceale Saffo di Roseto degli
Abruzzi ha partecipato, giovedì 29
aprile 2010, al Certamen sallustianum,
inserito nella Settimana della Cultura
Classica, che si è svolto ad Avezzano,
dal 28 aprile al 3 maggio 2010. Organizzato dal Centro Studi Sallustiani,
con sede a L’Aquila, l’importante iniziativa culturale, che ha lo scopo di promuovere nei giovani la cultura classica
e la riflessione sulla vita e le opere di
Gaio Sallustio Crispo, ha avuto la collaborazione della Sovrintendenza ai beni
Archeologici della Regione Abruzzo, dell’Università degli Studi “La
Sapienza” di Roma, dell’Università degli Studi dell’Aquila, degli atenei di Perugia, Pisa e Milano, dell’ATAM.
Gli alunni del liceo rosetano si sono confrontati in una competizione
che comprendeva 64 scuole provenienti da ogni parte della penisola. Accompagnati dai docenti di lettere Prof.ssa Anna Silenzi e Prof.
ssa Giorgia Settepanelli, i seguenti alunni, degli indirizzi classico e
scientifico:
CAPUANI Federica, DEL PAPA Ester, DI SILVESTRE Susanna, MERLOTTI Marco, PAVONE Andrea
hanno gareggiato nella Sezione A, riguardante la traduzione e commento di un brano sallustiano.
La Commissione giudicatrice del Certamen è composta dai seguenti
giurati: Dora Biasini, Alessandro Cesareo, Luisella Mastrangelo, Giuseppe Soraci, Volfango Riddei, Giuseppe Papponetti, Angelo Melchiorre, Roberta Placida, Roberta Capone.
La Settimana culturale ha previsto inoltre un convegnio di studi (“Sabini, Vestini e Marsi alla luce delle indagini più recenti”), un corso
propedeutico allo studio dell’archeologia, concerti musicali, feste popolari e incontri gastronomici.
Laboratorio teatrale
Il Laboratorio teatrale del Liceo “Saffo” fin dai primi anni si è configurato come una vera e propria scuola di teatro, frequentato da studenti
di tutti gli indirizzi (Classico, Scientifico, Scienze Sociali, Linguistico,
Pedagogico) e da tutti gli anni di corso, dal primo al quinto. Magistralmente diretto dalla Prof.ssa Dalila Curiazi, che ha un incarico di
Storia del teatro presso l’Università degli Studi di Macerata, il Laboratorio teatrale ha mosso i primi passi nel lontano 1986.
Nel corrente anno scolastico i corsi hanno preso il via nel mese di
dicembre 2009, con lezioni settimanali il venerdì dalle 14:00 alle
17:00, con la collaborazione gratuita dei giovani attori della Compagnia teatrale “Gli Sbandati”. Il corso è stato strutturato come
una scuola di recitazione, dizione, drammaturgia e storia del teatro,
biomeccanica, nozioni di scenografia e luci, nozioni di regia e da
qust’anno anche linguaggi non verbali.
Gli alunni sono stati divisi in gruppi, a seconda dell’anno di frequenza e hanno svolto il programma assegnato con livelli di difficoltà
diversi. La prima parte del lavoro ha riguardato essenzialmente lo
svolgimento di esercizi di recitazione e dizione.
Vista l’adesione massiccia di
partecipanti, circa 50, quest’anno la curatrice del progetto, Prof.ssa Curiazi, ha deciso
di mettere in scena nel saggio
di fine anno (12 giugno) due
lavori. Il primo è intitolato
“Marco”: è la storia (vera)
di un ragazzo che nel 1968
frequentava la 3^ Liceo Classico. Era l’anima della classe,
sempre allegro, pronto allo scherzo, vivace ed intelligente. Per questo
gli amici gli volevano bene ma nessuno riuscì a scoprire che aveva
un tormento nascosto. E così…
Il secondo lavoro è una sorta di commedia musicale, liberamente
tratta da una novella di Alberto Moravia. Si intitola “La vera letizia”,
ed è la storia di un povero cameriere che, bistrattato dai boriosi e
nobili clienti del ristorante dove lavora, viene per di più licenziato
a causa loro. Disperato, si rivolge alla maga Fru Fru, che ha una
bizzarra sorella ed un’altrettanto bizzarra nonna; il trio ci mette poco
a capire che quello del giovane cameriere è un problema di fiducia
in se stesso. La vicenda si snoda fra finte sedute spiritiche e veri “agguati” ai nobilastri.
Il gruppo teatrale del Liceo Saffo è risultato primo classificato (con
l’opera “Marco”) nella finale regionale organizzata da Arte per la
pace sul tema “le problematiche adolescenziali” e si è cimentato
nella finale nazionale di Napoli del 22 maggio 2010.
105
L’Inferno di Dante
nel segno di Sandro Melarangelo
Martedì 4 maggio 2010, nel salone della Villa Comunale di Roseto
degli Abruzzi, si è tenuta la Mostra-Convegno “L’Inferno di Dante
nel segno di Sandro Melarangelo”, organizzata dal Polo Liceale
“Saffo” e dalla Fondazione Pasquale Celommi Onlus.
Con il Patrocinio e collaborazione della Città di Roseto degli Abruzzi,
Assessorato al Turismo, e i contributi di Italia Nostra-Sezione “Valerio
Croce” di Teramo, ANFFAS Onlus di Giulianova, Comitato Italiano
“Allarme Lingua” e le Associazioni Culturali Logos Imàgines, Gli sbandati, questa originale iniziativa ha promosso l’incontro tra l’opera
dantesca, riletta e presentata dagli studenti e docenti del Liceo Saffo,
e l’opera pittorica di Sandro Melarangelo, noto artista e docente
teramano, che ha illustrato per l’occasione 30 canti dell’Inferno con
disegni realizzati con la tecnica del lapis bianco e nero, arricchiti di
lumeggiature. L’iniziativa ha avuto il suo primo avvio dall’amicizia tra
Fulvia Celommi, docente di lettere e ispiratrice della Fondazione Pasquale Celommi, e il pittore Sandro Melarangelo, che ha riproposto
in forma visiva i versi del Sommo Poeta su invito dell’amica e sodale,
ora scomparsa.
Gli studenti e i docenti hanno letto e
commentato alcuni passi dell’Inferno, nella
cornice
artistica dei disegni realizzati da
Sandro
Melarangelo. Sono intervenuti il
critico e
storico d’arte Giovanni Corrieri, la
Prof.ssa
Stefania Di Carlo, il musicologo Enrico
Borgatti,
e le voci recitanti di Viviana Casadio e
Renato Pisciella per la Lectura
Dantis. Al termine della mattinata si è svolta la Cerimonia
di donazione delle opere da
parte del Prof. Sandro Melarangelo al Presidente della
Fondazione Pasquale Celommi.
106
A sinistra, l’artista
Sandro Melarangelo;
qui a fianco tre
momenti della
Lectura Dantis; nella
pagina a destra
una raffigurazione
dell’Inferno dantesco
realizzata dalla classe
3^ C Scientifico
(Prof.sse Milena
Merletti, Tania
Del Toro).
Inferno (Canto XXVI)
Il canto XXVI dell’Inferno è il canto di Ulisse, l’eroe che ha stimolato la fantasia
di tanti poeti a partire dagli antichi aedi fino ai giorni nostri.
L’Ulisse dantesco, a differenza di quello omerico, esempio di attaccamento
alla famiglia e alla patria, incarna la sete di conoscenza dell’uomo,
il coraggio, la ricerca della verità che lo spingono verso traguardi sempre
nuovi, ma evidenzia anche i limiti morali e religiosi a cui l’intelligenza umana
deve sottostare.
Ulisse non è più l’uomo medievale arroccato nelle sue certezze che
gli vengono dall’alto ma medievale è lo scioglimento tragico
della sua vicenda. Probabilmente in lui c’è Dante stesso che per un certo
periodo della sua vita si è lasciato suggestionare dall’orgoglio intellettuale
di poter raggiungere la verità tramite la filosofia; Dante è tornato sulla retta via
ed ora mostra in Ulisse dove conduce l’abuso dell’umana intelligenza.
Ulisse, dopo che la maga Circe lo ha lasciato andare, si spinge, assieme ai
compagni sopravvissuti, dopo averli infervorati con il potente richiamo “fatti
non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”,
oltre le Colonne d’Ercole; dopo una lunga navigazione nell’emisfero disabitato
e sconosciuto, quando finalmente viene avvistata la terra, che altro non
è che la montagna del Purgatorio, un turbine si origina da essa e travolge
la nave che, girando intorno a se stessa per tre volte, si inabissa con la prua,
come si vede nel disegno dell’artista Melarangelo. L’acqua si richiude placida
e torna a regnare il silenzio sul “folle” tentativo di sfidare i limiti imposti
all’uomo dalla volontà divina.
In questo canto, dunque, si affronta il difficile tema del rapporto scienza-fede,
tema quanto mai attuale, che continua a porre interrogativi sempre
più inquietanti alla coscienza dell’uomo moderno.
La risposta di Dante all’interrogativo “fino a che punto sia lecito all’uomo
spingere la propria ricerca senza sconfinare nel campo della fede” è chiara, visto che pone Ulisse nell’Inferno.
Ci troviamo infatti nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio infernale, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti, ossia coloro che hanno usato
male il dono dell’intelligenza per ingannare gli altri. Essi sono nascosti in lingue di fuoco poiché con la lingua hanno ingannato e sono
nascosti perché hanno celato la verità dietro l’inganno.
Prof.ssa Anna Zurlini
Classe 3^ A Scientifico
107
Olimpiadi
Matematica e Fisica. Ancora una volta si conferma la buona
tradizione di successi degli studenti del Liceo “Saffo” di Roseto degli
Abruzzi nelle Olimpiadi di Matematica e Fisica.
L’alunno Lorenzo Giacometti, della classe 3^ C Liceo Scientifico,
è risultato 1° classificato, con punti 50, nella selezione di secondo
livello provinciale di Matematica, svoltasi presso il Liceo “Einstein”
di Teramo in data 9 febbraio 2010. Hanno ottenuto piazzamenti,
Andrea Pavone, Roberto De Sanctis, Emanuele D’Onofrio, Alfonso
Nardi, Edoardo Savini, Mattia Assogna, Ilaria Nocella, Christian
Sichetti, Matteo Di Diomede.
L’alunno Emanuele Di Vitantonio, della classe 5^A Scientifico, è risultato 2° classificato, con
punti 39,5, nella selezione
di secondo livello regionale
di Fisica, svoltasi presso il
Liceo “Leonardo da Vinci”
di Pescara, in data 11 febbraio 2010. Ha partecipato alla fase nazionale svoltasi ad Ancona nel mese di
aprile 2010. Hanno ottenuto piazzamenti Gabriele
Laudadio, Andrea Pavone, Marco Merlotti, Andrea Nardinocchi.
Campionati internazionali Giochi matematici. Nella Semifinale Italiana di Teramo del 20 marzo 2010 dei CAMPIONATI
INTERNAZIONALI di Giochi Matematici, organizzati dal Centro
Pristen dell’Università “Bocconi” di Milano, gli studenti del Polo
Scolastico Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi hanno ottenuto
risultati eccellenti nelle diverse categorie in programma.
Nella Categoria C2, riservata agli alunni della 3^ media inferiore e
del 1° anno superiore, Sara Sfredda è risultata 2° classificata, con
53 punti.
Nella Categoria L1, riservata agli alunni compresi dal 2° al 4° anno
108
di corso delle scuole superiori, 8 alunni del Liceo Saffo sono risultati vincitori tra
i primi 12 finalisti: Lorenzo
Giacometti (1° classificato),
Emanuele D’Onofrio (2°),
Maria Chiara Di Francesco (4), Federico Santo (5),
Marco Merlotti (6), Gaia Di
Silvestre (8), Alfonso Nardi
(9), Ermes Carulli (10). Nella Categoria L2, riservata agli alunni dell’ultimo anno di corso delle
scuole superiori, Roberto De Sanctis è risultato 1° classificato con
69 punti. Tutti gli alunni nominati hanno preso parte alla finale nazionale di Milano, prevista il 15 maggio 2010 presso l’Università
“Bocconi”.
Giochi della Chimica. Si sono
qualificati alla fase regionale i seguenti alunni che hanno partecipato alla Fase d’Istituto dei Giochi
della Chimica 2010:
Merlotti Marco 4^ D Scientifico
punti 149/240, Pavone Andrea
4^ B Linguistico punti 138, Capanna Pasquale 5^ B Scientifico
punti 132, Capuani Federica 2^
B Classico punti 129, Poliandri
Paride 5^ B Scientifico punti 124,
Scienze naturali. Dopo la selezione d’istituto si sono qualificati
alla fase successiva i seguenti alunni: Sebastiano Valà, Federica
Capuani, Francesco Catena, Maria Chiara Di Francesco, Emilia
Gatti, Simona Ranalli.
Filosofia. Gli alunni: Gabriele Laudadio, Emanuele Di Vitantonio,
si sono classificati al 2° e al 3° posto nella prova selettiva regionale,
svoltasi a Pescara nel mese di aprile 2010, sull’argomento “Filosofia
e filosofia della storia”:
Saffo sport
Atletica leggera. Fase Provinciale Giochi Sportivi Studenteschi
2° Grado allieve 21 aprile 2010
Mt 100 HS 2° serie 3° classificata Giulia Neri
Mt 100 HS 3° serie 3° classificata Barbara Piccirilli
Mt 100 piani 1° serie 2° classificata Lucia Fiasconaro
Mt 100 piani 2° serie 3° classificata Eleonora Capuani
Mt 300 Piani 3° serie 2° classificata Mariangela Marini
Staffeta 4x100 1° serie 3° classificato Saffo Roseto (Capuani-Fiasconaro-Nera-Iorizzo)
Salto in lungo 3° classificata Raffaella Iorizzo
Lancio del peso Kg 3 3° classificata Tania Martella
Classifica finale allieve: 4° posto
Fase Provinciale Giochi Sportivi Studenteschi
2° Grado allievi 21 aprile 2010
Pallavolo maschile.
2° classificato fase provinciale
Pallavolo femminile
3° classificata fase provinciale
Nuoto maschile e femminile
1° formazione di squadra di 8 atleti.
Aerobica
Il liceo partecipa alla fase provinciale nel mese di giugno 2010.
Scacchi 1° e 2° grado
Allieve 3° classificate fase regionale
Juniores 3° classificate fase regionale
Una rappresentativa ha partecipato alla fase nazionale di Caorle
(VE) dal 13 al 16 maggio 2010.
Mt 100 HS 1° serie 3° Classificato Massimiliano Di Maurizio
Mt 100 piani 2° serie 3° classificato Giulio Balducci
Mt 300 Piani 2° serie 3° classificato Ludovico Patella
109
ELENCO ATLETI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI STUDENTESCHI ANNO SCOLASTICO 2009-2010
Atletica Leggera Provinciale
110
Pallavolo Maschile Provinciale
100 M
4^ B Gin.
BALDUCCI GIULIO
2° SCIEN.
CANDELORI MATTIA
1000 M.
1° A LING.
DI MAURIZIO MASSIMILIANO
“
AMELI ANDREA
1000 M.
1B SCIEN.
PALAZZESE JONATAN
“
SANTONE CLAUDIO
300 M.
4B GIN.
PATELLA LUDOVICO
1 D SCIEN.
ADORANTE PAOLO
ALTO
1B SCIEN.
RICCA GIORGIO
“
MAZZOCCHETTI GABRIELE
LUNGO
2B SCIEN.
MOLINARI MARCELLO
1° A S.SOC.
PILONE GABRIELE
PESO
5° GIN.
PROSPERI STEFANO
2° SCIEN.
PETTINARI DANIELE
DISCO
4B GIN.
SICHINI ANDREA
100 M.
1B LING.
CAPUANI ELEONORA
Pallavolo Femminile Provinciale
100 H
1° LING.
1000
4 A GIN.
DI MARCO ERIDES
NERI GIULIA
“
DI PASQUALE ERICA
1° LING.
DI FURIA GIADA
1AS. SOC.
DI PIETRO ALESSANDRA
300 M.
1° LING.
DI BONAVENTURA SILVIA
2C LING.
FORCELA MARTA
300 M.
1° SCIEN.
MARINI MARIANGELA
1B LING.
FIASCONARO LUCIA
ALTO
4B GIN.
RUGGIERI GIULIA
1°A PED.
FULMINIS CHIARA
ALTO
2B LING.
MIGNINI MICHELA
1° A S.SOC.
MARTELLA TANIA
LUNGO
1B LING.
IORIZZO RAFFAELLA
1B LING.
FREZZA LARA
LUNGO
4B GIN.
DI BERARDINO CHIARA
1B LING.
CAPUANI ELEONORA
PESO
1° S. SOC.
MARTELLA TANIA
4° GIN.
NARDINOCCHI SONIA
DISCO
A LIN.
FAGA VITTORIA
2C LING.
SPERANDII ALICE
Corsa Campestre Provinciale
Nuoto Femminile Regionale
4B GIN.
BALDUCCI GIULIO
2C LING.
BRACA GRETA
1° LING.
DI MAURIZIO MASSIMILIANO
2C SCIEN.
IEZZI ROBERTA
1B SCIEN.
PALAZZESE JONATAN
2B LING.
MARIANI GRAZIA
4B GIN.
DI GIANNATALE MICHELE
1° SCIEN.
MARINI MARIANGELA
2B LING.
PICCIRILLI BARBARA
2° LING.
PALAZZESE LUDOVICA
4B GIN.
RUGGIERI GIULIA
2C SCIEN.
VALENTE DANIA
“
DI GIACINTO LUCREZIA
1° LING.
DI FURIA GIADA
Nuoto Maschile Regionale
1° SCIEN.
COCCIOLA MICHAEL
Basket Provinciale
1B SCIEN.
FORCELLA ALESSANDRO
2B SCIEN.
MOLINARI MARCELLO
2°A SCIEN.
GENTILE DAVIDE
2C SCIEN.
SAVINI PIERLUIGI
“
MARZIANI PIERGIORGIO
1D SCIEN.
DI CARLO PIERLUCA
“
MERLINI LORIS
“
D’ORLETTA GIANMARCO
1B SCIEN.
TERRAMANI SIMONE
2° SCIEN.
ROFINI ANDREA
1° SCIEN.
BOSICA FRANCESCO
2° SCIEN.
QUAGLIA DANILO
1° SCIEN.
RICCA GIORGIO
4° GIN.
VALENTE GIOVANNI
2B SCIEN.
DE MASSIS LORENZO
1° SCIEN.
SACCHINI GIOVANNI
2° SCIEN.
MARZIANI PIERGIORGIO
111
Scacchi Maschile Juniores Regionale
Scacchi Femminile Allieve Regionale
5B PED.
PATRUNO SIMONE
2C LING.
BRACA GRETA
5° SCIEN.
TARASCHI GIANLUCA
1° LING
DI BONAVENTURA SILVIA
3° SCIEN.
FLORIAN ANDREI
“
LEONZI ROBERTA
3° SCIEN.
LIBBI FRANCESCO
1B LING.
IORIZZO RAFFAELLA
5° SCIEN.
DE SANCTIS ROBERTO
5° SCIEN.
FASCIOCCO ALESSANDRO
3C SCIEN.
DI DIOMEDE MATTEO
3° CLAS.
DI FELICE FRANCESCO
4° SOC.
BALLATORE DUILIO
3C SCIEN.
CIALONI PIERLUCA
3C SCIEN.
QUADRACCIONI VALERIO
3C LING.
ROSSI MARCO
1B SCIEN.
SINCERO MATTEO
“
PORRINI MARCO
“
VALENTINI RICCARDO
“
TERRAMANI SIMONE
Scacchi Femminile Juniores Nazionale
112
3C LING.
CASOLANI CHIARA
“
RAMPA ANGELICA
“
MARCOLINI CRISTINA
“
GIULIANTE ALESSANDRA
Aerobica
4B GIN.
RUGGIERI GIULIA
“
DI GIACINTO LUCREZIA
1B LIN.
IORIZZO RAFFAELLA
1° ALING.
MASTRILLI GABRIELLA
“
DE LAURETIS BARBARA
“
DE DOMINICIS GIORGIA
“
D’EUGENIO GABRIELLA
5° GIN.
CARULLI ALESSIA
Tennis Regionale
1A SCIEN.
RICCA GIORGIO
La scuola conosce
Scambio culturale
Progetto Comenius
Viaggi di istruzione e visite guidate
Scambio culturale
Anche quest’anno il Liceo “Saffo” ha riproposto lo Scambio Culturale
con il KarlsGimnasium di Monaco di Baviera, dal 22 febbraio al
2 marzo 2010.
Il gruppo di studenti, accompagnati dalle Prof.sse Anna Maria Sulpizi
e Cristina Kunz (nella foto a destra), è partito dalla stazione di Giulianova alla volta di Monaco con un comodissimo viaggio in carrozza
unica, con posti numerati.
I ragazzi corrispondenti hanno accolto i nostri alunni con entusiasmo,
e dopo un primo momento di conoscenza, sono stati accompagnati
nelle rispettive famiglie.
L´accoglienza ufficiale è avvenuta presso i locali della mensa scolastica della scuola. Qui i ragazzi hanno fatto colazione tutti assieme,
consumando i prodotti tipici forniti dagli alunni corrispondenti. La Dirigente scolastica ha dato il benvenuto ai ragazzi e si è poi intrattenuta
con gli insegnanti. Ha gradito il nostro dono (due piatti in ceramica
di Castelli) ed ha ringraziato la nostra scuola nella persona del Dirigente scolastico, per aver dato la propria disponibilità al progetto
di scambio.
Come da programma, tutte le mattine, a partire dalle ore 7:50,
gli alunni sono stati accompagnati nelle varie attività previste. Alle
ore 17:30, alla stazione di Pasing, sono stati affiancati dai loro
corrispondenti per tornare nelle
rispettive famiglie.
Nei giorni di martedì 23 febbraio e lunedì 1 marzo, i nostri alunni hanno seguito le
lezioni ed hanno avuto modo
di confrontare le metodologie
di insegnamento e la diversa
organizzazione didattica della
scuola. Nel pomeriggio del 23
hanno visitato con una guida il
centro di Monaco, e nella mattinata del 25 febbraio, guidati
114
dall´insegnante tedesca
referente dello scambio,
la sede dell´Università e
la piazza dell´Oktober
Fest, dove si trova il famoso e maestoso monumento dedicato alla
donna bavarese. Nel pomeriggio del 25, accompagnati dagli insegnanti,
hanno visitato la pinacoteca, edificio moderno
del quale hanno potuto
apprezzare l´architettura.
Nella stessa hanno potuto ammirare prototipi di design relativi ad
oggetti di arredamento, mobili, macchine, motori, nonché sculture e
quadri di artisti vari. Nei giorni di mercoledì 24 e venerdì 26 sono
state effettuate rispettivamente l´escursione al Castello di Neuschwanstein con pullman privato e l´escursione alla famosa città medioevale
di Ratisbona, sul Danubio, ex capitale della Bavaria, in treno.
Queste escursioni sono state apprezzate dagli studenti, poiché le
località visitate sono cariche di storia. Le giornate di sabato e domenica sono state trascorse nelle rispettive famiglie ospitanti, le quali
hanno accompagnato i nostri allievi in altre strutture e in altri musei
importanti presenti nella bella città di Monaco. Lunedì 1 marzo, in
serata, tutti i ragazzi e gli insegnanti accompagnatori hanno cenato
assieme per condividere un ultimo momento di serena amicizia.
La mattina seguente, alle 8:00 in punto, tutti i nostri ragazzi sono
stati accompagnati dai loro corrispondenti alla stazione di Pasing, e,
dopo un ultimo abbraccio carico di affetto e di malinconia, si sono salutati. Il viaggio di ritorno è stato anch´esso tranquillo e comodo. Alle
ore 21:30 del 2
marzo gli alunni
sono stati riconsegnati ai loro
familiari,
alla
stazione di Giulianova.
Progetto Comenius
“Empowering the Youth of Europe”
Fase iniziale
Continuano le attività del Progetto Comenius “EMPOWERING THE
YOUTH OF EUROPE”, che vede impegnato il Liceo Saffo di Roseto
con altri istituti europei: il Friedrich-Magnus-Schwerd Gymnasium
(Speyer - Germania), l’Istituto IES Francisco de Goya (Barcelona) e
il Don Bosco College Zwijnaarde (Belgio).
Il progetto ha come obiettivo principale quello di far conoscere agli
alunni l’Unione Europea e vivere la loro cittadinanza europea in
modo consapevole.
Nell’ambito del partenariato scolastico, nei mesi di settembre e ottobre 2009 si sono svolti due scambi: il primo a Roseto, il secondo a
Barcellona.
Dal 13 al 19 settembre 2009, ospiti delle famiglie degli studenti rosetani a Roseto, si sono incontrati 57 alunni dei quattro paesi coinvolti
che hanno avuto modo di condividere insieme le attività di progetto,
didattiche, culturali e interculturali fra le quali la visita del Museo Archeologico di Teramo, la visita alla città Pescara.
Tra le tante attività svolte durante il meeting di Roseto, spiccano la serata interculturale e la visita alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Durante la serata interculturale, le delegazioni hanno potuto far apprezzare le proprie specialità culinarie e far conoscere le proprie tradizioni. Molto apprezzate, ovviamente, le nostre specialità preparate
per l’occasione dalle famiglie degli alunni.
A Roma, la Dott.ssa Elisabetta Olivi della Rappresentanza in Italia
della Commissione ha ospitato gli alunni dei quattro istituti presso lo
Spazio Europa, che ha come finalità principale quella di promuovere la conoscenza e il dibattito sulle questioni europee, in particolare
sulle tematiche di interesse per i giovani.
Gli alunni e gli insegnanti sono stati coinvolti in percorsi ludo-educativi con moduli che hanno stimolato la loro curiosità e facilitato, tramite
giochi, quiz e filmati, la conoscenza dell’Unione europea, della sua
storia e delle sue politiche, nella convinzione che solo la conoscenza,
il sapere e la riflessione condivisa sono in grado di originare un reale
sentimento di “cittadinanza europea”.
Le attività sono state organizzate da un gruppo di animatori-facilitatori, con l’accompagnamento della Dott.ssa Olivi e altri funzionari delle
istituzioni europee.
C’è da sottolineare, che lo Spazio Europa, aperto fondamentalmente
per gli studenti italiani, per la prima volta accoglie anche delegazioni
straniere impegnate nei Progetti Comenius. Al Liceo Saffo di Roseto
anche questo piccolo primato.
Nel pomeriggio il gruppo ha avuto occasione di visitare anche il
Centro di Roma.
Dal 26 al 30 ottobre 2009, 20 alunni rosetani, 10 tedeschi e 10
belgi, accompagnati dai loro professori sono stati ospitati dall’istituto
I.E.S. Francisco de Goya di Barcellona, dove con i pari età spagnoli
hanno continuato le attività di progetto. Le attività a Barcellona hanno
avuto come tema “Visione dell’Europa”, da parte degli alunni che si
sono confrontati su documenti molto importanti come il Processo di
Bologna, l’integrazione europea, il razzismo e i problemi relativi ai
cambiamenti climatici, producendo essi stessi documenti di vario genere di scrittura creativa, interviste, grafici, PPT, testi di canzoni come
quella scritta da una ragazza di Roseto del titolo “I’m talking”.
Tra le attività culturali i ragazzi di Roseto hanno apprezzato la visita
al Consiglio dei Giovani di Barcellona, alla Sagrada Famiglia e La
Casa Mila di Antonio Gaudì.
115
Fase finale
Si è appena conclusa la
“fase finale” del Progetto
Comenius, che ha visto la
partecipazione del Polo
Liceale “Saffo” di Roseto
degli Abruzzi all’ultimo
appuntamento di Bruxelles,
in Belgio, dal 27 aprile al
1 maggio 2010, assieme
ad altri istituti superiori di
diversi paesi europei.
Gli 8 studenti dell’istituto
rosetano (Duilio Ballatore,
Alisia Graziosi, Maria Chiara Di Francesco, Silvia Colleluori, Maria Rita Pacioni, Federica Bergogni, Piergiorgio Marziani, Serena
Ioannone) hanno dovuto lavorare alla preparazione di una proposta di legge sul tema dell’immigrazione clandestina, confrontandosi
con altri partners europei: gli studenti tedeschi hanno lavorato sul
116
tema del Fondo Monetario Europeo; gli spagnoli sui temi ambientali,
i belgi sulle pari opportunità.
Gli alunni delle varie scuole europee hanno assistito ad una seduta
della Commissione Europea ed in seguito hanno a loro volta simulato
il lavoro dei commissari con incontri, dibattiti, discussioni in lingua
inglese.
L’esperienza di tutta la “settimana europea”, a detta dei docenti
accompagnatori, le Prof.sse Julie Costantini e Silvana Verdecchia,
è stata entusiasmante, perché ha confermato la validità di esperienze
extradidattiche che mettono gli studenti a diretto contatto con le istituzioni europee, fanno maturare conoscenze e consentono di vivere
i mutamenti in corso, in vista delle opportunità di lavoro in ambito
europeo che avranno i giovani studenti nel prossimo futuro.
Viaggi di istruzione e visite guidate
Il Piano Formativo del Liceo ‘Saffo’ ha compreso, per l’anno scolastico 2009/2010, un ricco e vario numero di uscite didattiche,
visite guidate e viaggi d’istruzione; gli organi collegiali ritengono,
infatti, che tali attività costituiscano un mezzo di indubbia efficacia nell’approfondimento delle conoscenze delle diverse materie e
nell’acquisizione di una buona autodisciplina individuale e collettiva.
Gli allievi hanno potuto confermare ed arricchire le nozioni scientifiche visitando bioparchi, ossevatori astronomici, musei delle scienze; hanno partecipato alle maggiori mostre organizzate sul territorio
nazionale, visitato paesi stranieri, parchi archeologici, città d’arte
e musei, assistito a spettacoli teatrali. Attraverso tali percorsi hanno
rafforzato le loro nozioni in letteratura, in arte, in storia, nelle lingue
straniere.
Hanno avuto modo di partecipare in qualità di spettatori a sedute
parlamentari e quindi conoscere i luoghi della politica.
Alla fine di questo lungo percorso sono divenuti senz’altro consci
dell’enorme patrimonio culturale presente nel nostro paese, patrimonio
da preservare e tramandare; hanno compreso inoltre la vastità dello
scibile ed il valore della conoscenza, base della crescita dell’uomo
e del suo essere libero.
Le foto riportate in questa pagina si riferiscono al viaggio di istruzione
a Barcellona, effettuato dal 23 al 28 novembre 2009.
117
VIAGGI di ISTRUZIONE
META
PERIODO
CLASSI
ACCOMPAGNATORI
Norcia-Pienza
Siena-S.Gimignano
Pisa
14-17
Aprile
2010
I A Classico
II A Classico
II B Classico
Luigi Ianni
Claudia Ettorre
Franco Di Giannatale
META
Via Appia
PERIODO
CLASSI
17 Aprile
IV B Ginnasio - V A Ginnasio
16 Aprile
I B Scientifico - II C Scientifico
4 Maggio
I D Scientifico - I C Scientifico - I B Linguistico
I A Pedagogico
S.Gimignano
Siena-Firenze
Assisi
3-6
Marzo
2010
IV A Linguistico
III A Scienze sociali
IV A Scienze sociali
Paola Di Filippo
Lino Faraone
Mostra sulla pittura
romana alle Scuderie
del Quirinale
10 Dicembre
IV A Ginnasio - IV B Ginnasio - V A Ginnasio
III A Pedagogico - III B Linguistico
S.Gimignano
Siena-Firenze
Assisi
10-13
Marzo
2010
III A Pedagogico
III B Pedagogico
III B Linguistico
Marco Presutti
Rina Alcantarini
Massimiliano Dirodi
Fori e Colosseo
14 Aprile
II B Scientifico - II C Scientifico
12 Febbraio
V A Linguistico - V A Scientifico
S.Gimignano
Siena-Firenze
Assisi
14-17
Aprile
2010
III A Scientifico
III B Scientifico
IV B Scientifico
Anna Zurlini
Monica Ruggieri
Anna Maria De Lauretis
18 Febbraio
V A Pedagogico - V B Scientifico - V C Scientifico
V A Scienze sociali
15 Aprile
I C Scientifico - I A Scienze sociali
Emanuela Andrietti
Anna Elisa Barbone
Paola D’Elia
Maria Corradi
16 Aprile
I A Linguistico - I B Linguistico
21-24
Aprile
2010
III C Scientifico
IV A Scientifico
IV C Scientifico
IV D Scientifico
20 Aprile
I B Scienze sociali - II A Scienze sociali
4 Marzo
V B Pedagogico - V B Linguistico
23-28
Novembre
2009
V B Linguistico
V A Scienze sociali
V A Scientifico
V B Scientifico
V C Scientifico
Fabio Geslao
Anna Maria Sulpizi
Marco Presutti
Gianluca Ippoliti
Paola D’Elia
22-27
Febbraio
2010
V A Pedagogico
V A Linguistico
III A Classico
V B Pedagogico
S.Gimignano
Siena-Firenze
Assisi
Barcellona
Barcellona
118
VISITE GUIDATE - ROMA
Sinagog
e Casa di Keats
Bioparco e Museo
di Villa Giulia
Casa di Keats
+ Mostra Caravaggio
IV A Scienze sociali - II A Classico - II B Classico
10 Marzo
Mostra Caravaggio +
S. Maria della Vittoria,
S. Luigi dei Francesi,
5 Marzo
S. Andrea al Quirinale,
S. Carlo Quattro Fontane 3 Marzo
IV A Pedagogico - III A Linguistico
Marinella Garambois
Grazia Marini
Galleria Borghese
12 Febbraio
IV A Ginnasio - III A Classico
Valentina Speroni
Camera dei Deputati
27 Aprile
IV A Scientifico - IV D Scientifico
IV B Scientifico - IV C Scientifico
Camera dei Deputati. Gli studenti del Liceo Saffo per la prima
volta alla Camera dei Deputati. Gli studenti delle classi 4^ A e 4^ D
Scientifico, accompagnati dai docenti Vincenzo Di Marco e Mariadele Celommi, hanno fatto visita, martedì 27 aprile 2010, alle ore
16:30, al Palazzo di Montecitorio. Si tratta della prima volta per il
Liceo Saffo, che negli anni scorsi è stato ospitato a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
Accompagnati dai commessi parlamentari, gli studenti hanno visitato
il celebre Transatlantico, la Sala della Lupa e la Sala Gialla, luogo
della cerimonia del Ventaglio. Poi hanno assistito in aula al dibattimento sul Decreto Lavoro.
VISITE GUIDATE - Vari itinerari
META
PERIODO
CLASSI
Urbisaglia
Castello di Caldarola
e Fiastra
30 Aprile
I B Scienze sociali - II A Pedagogico
Tivoli
13 Maggio
I A Pedagogico - I B Pedagogico
Ostia
13 Marzo
V A Ginnasio
Pompei scavi
31 Marzo
I A Linguistico - II A Linguistico - II B Linguistico
5 Maggio
II D Scientifico - II A Pedagogico - II B Pedagogico
III A Pedagogico
7 Maggio
III B Scientifico - II B Scientifico - II C Scientifico
II C Linguistico
Lavinium
2 Marzo
I A Scientifico - I C Scientifico - I B Linguistico
Camerino Università
18 Marzo
V B Scientifico - III A Scientifico - III B Scientifico
III C Scientifico
Ravenna
15 Maggio
V A Ginnasio
San Marino + San Leo
29 Marzo
II A Scienze sociali - II A Pedagogico
II C Linguistico
Cerveteri
6 Maggio
IV B Ginnasio - I B Scientifico
Ferrara
13 Maggio
IV B Scientifico - IV D Scientifico
Castel Del Monte
119
Barcellona 23-28 novembre 2009. Il viaggio di istruzione a Barcellona, effettuato dal 23 al 28 novembre 2009, ha avuto le seguenti
classi partecipanti: 5^ A Scientifico (23 alunni), 5^ A Scienze sociali
(8), 5^ B Linguistico (18), 5^ B Scientifico (13), 5^ C Scientifico
(14). I docenti accompagnatori sono stati: Paola D’Elia, Gianluca
Ippoliti, Marco Presutti, Fabia Geslao, Anna Maria Sulpizi.
La carovana ha seguito in pullman le seguenti tappe: 1° giorno Aixen-Provence e Arles (luoghi celebrati da Van Gogh); 2° giorno Nimes, Carcassone e arrivo a Barcellona in serata; 3° giorno visita della città di Barcellona (Plaça Real, Palazzo Guell, case Vicens Calvet
Battlò Milà, Park Guell, Sagrada Familia); 4° giorno di nuovo visita
alla città (mercato degli uccelli, Mercat dela Boqueria, Mosaic de
Mirò, Gran teatre dei Licei, il porto, monumento a Colombo, Museum
maritm, Barri Gothic, Catedral, Plaça de Sant Iaume); 5° giorno visita
al Museu Picasso e alla Fundaciò Ioan Mirò, salita a Montjuic; 6°
giorno partenza per Roseto e sosta ad Avignone (Palazzo dei Papi).
In queste tre pagine le immagini di Barcellona e della Francia del Sud.
120
121
122
La scuola produce
Corso di Lingua e Cultura Cinese
Il significato della Scienza per la Filosofia
“I love Europe”
L’intervista che vorrei
“Saffochiamo”
La scuola delle buone pratiche
Corso di formazione L.I.M.
La Chimica incontra la Storia
Racconti di guerra
124
Corso di Lingua e Cultura Cinese
paesi in materia di cooperazione scolastica, per migliorare la comprensione reciproca e formare insegnanti locali per le scuole primarie
e secondarie.
Il Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi ha organizzato un
corso di studi con l’insegnamento della lingua cinese. È in via di ultimazione il progetto di collaborazione tra l’istituto scolastico e l’HANBAN (Dipartimento del Ministero dell’Educazione di Pechino), che
opera in Italia presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Università La
Sapienza di Roma. Tale progetto prevede l’istituzione di una cosiddetta Classe di Confucio, che ha permesso agli studenti frequentanti
di conoscere i rudimenti della lingua cinese e di approfondire gli
scambi culturali con l’importante Paese dell’Asia Orientale.
La collaborazione tra le due istituzioni nasce da una doppia consapevolezza: la presenza di una vasta comunità cinese nella provincia
teramana, dove è concentrato il maggior numero di residenti dell’intera regione, e la forte richiesta dell’utenza scolastica che quest’anno
ha superato quella delle altre lingue.
Il Polo Liceale Saffo ha messo a disposizione i propri locali e le proprie competenze didattico-educative per questo nuovo esperimento
scolastico, ricevendo nella giornata di mercoledì 27 gennaio 2010
una delegazione del Dipartimento dell’Educazione di Pechino, guidata dalla Direttrice dei corsi di lingua cinese, Lü Xiaopeng, e la
Prof.ssa Monica Scarabottini, Segretaria del Dipartimento di Studi
Orientali dell’Università La Sapienza di Roma.
Scopo del progetto è il rafforzamento dei legami culturali tra i due
A partire da martedì 2 marzo 2010, si è tenuto per due volte a settimane alterne, fino al 13 maggio, il primo Corso di Lingua e Cultura
Cinese presso il Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, realizzato in collaborazione con l’Istituto Confucio e l’Università
“La Sapienza” di Roma.
Il corso di base sarà interamente finanziato dalla facoltà di Studi
Orientali dell’Università di Roma e sarà diretto da Du Ruiping, insegnante madrelingua. Ai frequentanti, in gran parte studenti dello
stesso liceo ma aperto agli operatori scolastici e culturali esterni, è
stato rilasciato un attestato di partecipazione. L’iscrizione comprende
il testo in adozione, Impariamo il cinese. Corso di lingua per studenti
italiani, Hoepli, Milano 2007.
Referenti del corso sono i docenti del liceo Silvia Sabatini e Anna
Maria De Lauretis.
Il significato della Scienza
per la Filosofia
“πρωʹτιστα χαʹος γεʹνετο” (per primo fu il caos)
A seguire il saggio della 3^ A
Liceo Classico che ha vinto il
2° Con-Corso di Ide filosofiche
al TeramoFilosoFestival 2010.
Docente referente: Prof.ssa
Claudia Ettorre.
La frase è tratta dall’opera del
poeta greco Esiodo, la Teogonia, una sorta di enciclopedia
cosmica, sulle origini degli dèi
e del mondo, in cui il Chaos rappresenta il vuoto precedente alla
creazione. Il mythos dimostra come, già nel pensiero greco, fosse
presente la concezione di nascita del cosmo da un chaos iniziale.
Platone nel Timeo affronta il problema cosmologico della formazione
dell’universo introducendo il concetto di Demiurgo, presentato come
una sorta di “architetto”, di divino artefice che non crea dal nulla,
ma trae il mondo da una chaos informe (chòra), dandogli ordine e
forma.
Anche Aristotele concepisce un universo “ordinato”, chiuso entro le
sfere delle stelle fisse dotate di un unico moto circolare; al di là del
cielo vi è solo il motore immobile.
La teoria di un mondo perfettamente organizzato per Leibniz è uno
spunto per criticare, da un lato, i filosofi “occasionalisti”, i quali ritenevano che ogni difficoltà fosse l’occasione per un intervento divino;
dall’altro, per ipotizzare un Dio “orologiaio”, creatore dell’armonia
universale. Quello di Leibniz è un orologiaio particolare in quanto,
una volta caricate simultaneamente tutte le sequenze cronologiche
nel mondo, può lasciare che procedano ognuno per conto proprio.
Il mito greco aveva dunque creato una scissione tra il caos originario
e il cosmo, universo organizzato dove regna l’ordine.
Un’altra scissione tradizionale è quella tra le scienze umane e le
scienze fisiche: tale separazione impoverisce il concetto di umano,
in quanto la complessità umana è tale e tanta da non poter essere
ridotta né alla divisione, né alla somma tra le singole scienze, ma si
può cercare di comprenderla solo collegando i vari saperi.
Il filosofo e sociologo francese Edgar Morin afferma: “assente dalle
scienze del mondo fisico (sebbene sia anche una macchina termica),
separato dal mondo vivente (sebbene sia anche un animale), l’uomo
nelle scienze umane è spezzettato in frammenti isolati”. Anche Heidegger ritiene che, nonostante i progressi scientifici e l’accumulo di
conoscenze, l’uomo non conosce se stesso (“Nessuna epoca quanto
la nostra ha accumulato sull’uomo conoscenze così numerose e così
diverse […] nessuna epoca è riuscita a rendere questo sapere così
prontamente e facilmente accessibile. Eppure nessuna epoca ha saputo meno cos’è l’uomo”). Ancora Seneca nelle Naturales quaestiones evidenzia, per i suoi contemporanei, la necessità di collegare
il sapere scientifico a quello umanistico-filosofico. Dunque le idee
chiare e distinte di Cartesio sono riduttive di fronte alla complessità
del termine “umano”.
Come per la filosofia greca era inconcepibile la disgregazione, il
disordine, il caos in un mondo organizzato, così la fisica, fino alla
formulazione del secondo principio della termodinamica, ignorava la
dispersione e la degradazione.
Il primo principio della termodinamica, secondo il quale il saldo energetico di un sistema termodinamico che subisce una trasformazione è
uguale alla variazione della sua energia interna, confida nell’energia
come in una forza indistruttibile garante di autosufficienza ed eternità
per tutti i suoi lavori. Il secondo principio introduce, invece, l’idea di
degradazione dell’energia; si può esprimerlo attraverso due enunciati: è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica che
abbia come unico risultato il passaggio di calore da una sorgente ad
una determinata temperatura ad un’altra sorgente a temperatura più
alta (Clausius); è impossibile realizzare un processo termodinamico
ciclico il cui unico risultato sia la trasformazione in lavoro di tutto il
calore prelevato da una sola sorgente (Kelvin-Planck).
Se prendiamo in considerazione un sistema chiuso, ad ogni trasformazione si accompagna una degradazione dell’energia che irreversibilmente tende a raggiungere l’equilibrio termico. La fisica ha teo125
rizzato che, potendo considerare l’universo un sistema chiuso, esso
morirà di morte entropica quando si raggiungerà l’equilibrio termico,
ovvero quando le temperature si uniformeranno e non ci sarà più
scambio di energia sotto forma di calore.
Tuttavia com’è possibile che la dispersione di calore iniziata con la
nascita dell’universo permetta ancora oggi la vita?
La scienza non fornisce un’unica risposta; infatti, il chimico fisico Ilya
Prigogine, esaminando il fenomeno dell’entropia, giunge ad una nuova soluzione. Egli considera il messaggio del secondo principio della
termodinamica non come un universo “destinato a scomparire per
esaurimento delle risorse” ma come ciò che ci fa comprendere che
“viviamo in un mondo instabile. Soltanto per i sistemi instabili, infatti,
posso definire il tempo interno e l’entropia […] se il mondo fosse
stabile si ritornerebbe sempre alla medesima situazione. Contrariamente all’idea di decadenza, l’entropia afferma, dunque, soprattutto
l’esistenza di un’instabilità di fondo dei sistemi dinamici che ci circondano.”
Prigogine, dunque, affronta il problema del disordine, non più degradato, come per la fisica classica, ma costitutivo, interno al mondo e
all’uomo.
“Il disordine si è infiltrato a poco a poco nella physis. Partito dalla
termodinamica è passato per la meccanica statistica, ed è sfociato
nei paradossi microfisici” (Morin).
La stessa concezione di universo è stata sconvolta dal disordine:
“l’universo è a pezzi ” (Morin).
Hubble, teorizzando lo spostamento verso il rosso (redschift), scoprì
che le galassie si stanno allontanando; è stato dimostrato che le stelle
muoiono, le galassie si scontrano e si allontanano. “Non possediamo
più un universo ragionevole, ordinato, adulto, ma qualcosa che sembra essere ancora negli spasmi della Genesi e già nelle convulsioni
dell’agonia” (Morin).
Quello che noi pensavamo fosse un universo ordinato, in realtà è in
preda al caos; perciò non si può più ragionare in termini di esclusione ma, per restare al passo con i tempi, è necessario coordinare i
due concetti fino ad ora agli antipodi.
“Così disordine e ordine, nello stesso tempo, si confondono, si richiamano, si necessitano, si combattono, si contraddicono” (Morin).
La visione tolemaica poneva al centro l’ordine: il sole e i pianeti
126
giravano intorno alla terra. La rivoluzione copernicana ha capovolto
non solo la visione scientifica ma ha anche posto le basi per il futuro
“caosmo” (unione tra caos e cosmo) di Morin.
È dunque necessario il passaggio da conoscenza “classica” a conoscenza complessa: una conoscenza che sia capace di collegare e
di non escludere ordine e disordine, unità e diversità, il mondo della
scienza e l’ambito umanistico. La conoscenza complessa riconosce
anche, negli esperimenti scientifici, l’osservatore incluso nell’osservazione mentre per la scienza classica esso era fuori dal campo.
“La complessità sorge nel centro dell’Uno come relatività, relazionalità, diversità, alterità, duplicità, ambiguità, incertezza, antagonismo
nel contempo, e nell’unione di queste nozioni che sono complementari, concorrenti e antagonistiche” (Morin).
La conoscenza complessa deve poter associare nozioni antagoniste
in quanto “la complessità è ovunque: la materia semplice della fisica
classica era organizzazione complessa. La particella è espressione
fenomenica e locale di una complessità ignota.[…] Il semplice è
astrazione, un mezzo di manipolazione sradicato dalle complessità”
(Morin).
La complessità dell’universo non è superiore alla complessità della
dimensione umana poiché l’uomo è un sistema ma non è riducibile
a sistemico, cioè non si può definirlo solo come sistema termodinamico.
Proprio per la grande portata della complessità, la conoscenza complessa non è un sistema soluzione ma è un sistema problema cioè un
sistema che si sottopone alla sua problematicità.
Tale problematicità è stata messa in evidenza, anche nelle relazioni dell’uomo con l’altro, dallo scrittore, saggista, poeta francese
Edouard Glissant il quale afferma che: “noi reclamiamo per tutti il
diritto all’opacità”, ossia a non essere compreso e non comprendere
totalmente l’altro poiché bisogna vivere e amare l’altro, pur sapendo
di non “potersi conoscere” fino in fondo. Il diritto all’opacità è una “divergenza esultante dell’umanità” e una “singolarità non riducibile”.
Tale concetto che Glissant applica alle relazioni umane, deve essere
applicato anche alle scienze, cioè dobbiamo inevitabilmente accettare l’opacità e rinunciare alle idee chiare e distinte di Cartesio per
quanto riguarda la conoscenza piena del mondo.
Non solo il nostro pensiero è “primitivo” per comprendere a pieno la
portata degli sviluppi scientifici, ma soprattutto il mistero della vita ce
lo pone la scienza attraverso la teoria dell’irreversibilità della natura,
cioè con la scoperta di una “freccia del tempo nella materia”.
Per la fisica classica la materia rimaneva inalterata nel tempo e quindi
anche le leggi della fisica mantenevano tale immutabilità; tuttavia,
secondo il pensiero complesso di Prigogine “oggi si viene a delineare una seconda relazione tra tempo e divenire, ed è la concezione
della termodinamica, ma intesa in un senso nuovo. La materia ha una
freccia del tempo”.
La scienza ci insegna inoltre che ciò che sembra disordinato può essere un elemento vitale in quanto è proprio la diversità delle sorgenti
di calore che permette la vita. Prigogine afferma infatti che: “in questo
modo giungiamo ad un universo la cui immagine comincia ad avere
una complessità paragonabile a quella che viviamo dentro di noi. Mi
chiedo spesso se questa convergenza fra il mondo attorno a noi e il
mondo dentro di noi non sia uno degli avvenimenti più significativi
del nostro secolo”.
L’insegnamento, invece, che la filosofia può fornire alla scienza è la
necessità di immaginazione, superando la distinzione tra scienziati e
non scienziati e la concezione secondo cui “l’immaginazione scientifica venga liberata una volta per tutte dalla suprema autorità della
ragione scientifica. […] A quel punto gli scienziati non potranno più
considerare se stessi come la testa pensante dell’ umanità e dovranno
rassegnarsi all’idea di avere bisogno degli altri per immaginare nuove conseguenze” (Isabelle Stengers).
sofia di Modena.
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127
“I love Europe”
L’Assessorato alle Politiche
Giovanili – Punto Europe Direct della città di Roseto degli
Abruzzi ha organizzato, in
occasione della Festa dell’Europa 2010, il concorso “I
love Europe”, rivolto in forma
individuale agli studenti di ogni
ordine e grado del Comune di
Roseto per la realizzazione di
elaborati su temi di attualità e
di particolare importanza per
l’Unione europea e per il futuro
dell’intero continente.
Nel sessantesimo anniversario della “Dichiarazione Schumann del
9 maggio 1950”, il Punto Europe Direct ha assegnato agli studenti
delle scuole superiori l’elaborazione di un articolo di giornale sul
seguente argomento: “Dalla Dichiarazione Schumann del 1950 al
Trattato di Lisbona. Sessanta anni di successi…!?”.
L’alunna Alessandra Pallotta, della classe 4^ A Liceo Scientifico ha
vinto il secondo premio con un articolo intitolato: “Traguardi raggiunti e sfide incalzanti di sessant’anni d’Europa unita”, che riportiamo di seguito. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 8
maggio, a partire dalle ore 9:00, presso il Centro Giovanile Piamarta di Roseto.
Traguardi raggiunti e sfide incalzanti di sessant’anni d’Europa
unita.
Alle ore 16 del 9 Maggio 1950, Robert Shumann, allora ministro
degli esteri del governo francese, pronunciava il celebre discorso
che avrebbe sancito l’avvio del travagliato processo dell’integrazione
europea. Esordì dicendo che la salvaguardia della pace mondiale
poteva essere resa solo mediante sforzi creativi, proporzionali alle
minacce che incombevano su di essa.
128
Una dichiarazione di portata epocale alla luce delle infinite divergenze che per un secolo avevano portato Francia e Germania sull’orlo della distruzione reciproca, coinvolgendo l’intero pianeta. Dalla
guerra franco-prussiana del 1870 e l’esito della battaglia di Sedan,
passando per il revanscismo francese provocato da quest’ultima ed
accompagnato da un macabro desiderio di violento riscatto. Dalla
rivincita francese concretizzatasi nella prima guerra mondiale con
il suo pesante bilancio di circa 16 milioni di morti totali tra civili e
soldati, all’ultimo atto di questo indefinibile “sonno della ragione” ad
opera di Adolf Hitler, fautore della seconda guerra mondiale. A meno
di cinque anni da quel fatidico 2 settembre 1945, le due nazioni
ostili per antonomasia firmarono un accordo sulla base del reciproco diritto all’usufrutto delle risorse minerarie di carbone ed acciaio
presenti lungo il confine franco-tedesco nelle regioni dell’Alsazia e
della Lorena. Lo storico motivo di discordia, rappresentato dall’esclusiva volontà allo sfruttamento ed utilizzo di quelle risorse divenne la
chiave di una pacificazione duratura e proficua. Da qui ebbe avvio
l’”Europa dei piccoli passi”, un percorso temerario e lungimirante ma
al contempo realista, disincantato, coerente.
La pace concorde ed il rispetto reciproco maturato tra le nazioni
dell’Europa continentale è di certo un successo da non sottovalutare
né dare per scontato. Gli accordi commerciali multilaterali in seno
all’Unione hanno creato un benessere economico diffuso ed uno sviluppo generalizzato in ogni campo umano. Ma può questo bastare
oggi? Le condizioni in cui versava il pianeta sessant’anni fa sono notevolmente mutate, a cominciare dalla globalizzazione e dall’ascesa
di potenze mondiali quali Cina ed India. Le problematiche connesse
alla stabilità e lo sviluppo dei paesi europei perdono sempre più il
loro carattere endogeno. La seconda metà del novecento è stata
caratterizzata dall’imponente impennata economica dei paesi dell’Europa continentale, seguita dallo shock petrolifero e dalla guerra
del Kippur agli inizi degli anni Settanta che hanno portato allo scoperto gli enormi disavanzi pubblici dei maggiori Stati europei, Italia
in primis. Negli anni ’80 la stagnazione economica ha costretto i
governi ad implementare politiche di riassetto del comparto pubblico
dando vita ad una stagione di contenimento delle spese e riorganizzazione della pubblica amministrazione secondo il modello tracciato
dal premier britannico Margaret Thatcher. La parabola economica
raggiunge oggi il suo vertice più basso a causa di tendenze planetarie registratesi a partire dalla caduta del muro di Berlino nel 1989.
Per la prima volta, il mondo e l’Europa si affacciano al di là della
“Cortina di ferro”, per la prima volta il disilluso mondo comunista
conosce la realtà occidentale per decenni mistificata dai proseliti
della propaganda sovietica. Da questo momento in poi, l’Europa non
potrà più fare i conti sola con se stessa a causa dell’irrompere sulla
scena mondiale di una realtà ridisegnata dalle contingenze della globalizzazione. Evidentemente nuove sfide sorgono per l’Europa, sfide
che rendono preziosi i passi compiuti da quel 9 Maggio 1950, passi
epocali tuttavia insufficienti ad affrontare le problematiche imminenti.
La disfatta del blocco comunista con la conseguente riunificazione
della Germania accelerarono il bisogno e la necessità da parte degli
allora 12 Stati membri di realizzare un’unione politica dell’Europa,
scopo raggiunto nel febbraio 1992 con il Trattato di Maastricht. Punti
cardine tutt’oggi rilevanti all’origine del trattato furono il rafforzamento del parlamento europeo quale centro propulsore delle politiche
integrate dell’Unione ed organo di controllo democratico, il principio
di sussidiarietà quale nuovo paradigma di organizzazione istituzionale che lascia ampie competenze agli stati nazionali mediante il
principio della diffusione della responsabilità a livello locale, una
piattaforma comune per quanto riguarda la politica estera, la sicurezza e la giustizia ed infine la nascita dell’unione monetaria mediante
l’istituzione della Banca Centrale Europea.
Oltre ad una cooperazione di natura prettamente economica nascevano i presupposti (tutti da verificare) di una Europa finalmente unita negli intenti politici, finanziari ed amministrativi. Ma può questo
bastare oggi? Evidentemente ancora no, per questo è necessario
parlare di un successo formale e solo parzialmente sostanziale, oltre
tutto limitato ad un arco temporale che si conclude con la fine degli
anni ’90.
Il primo decennio del nuovo millennio si presentava come pieno di
novità a partire dall’imminente ingresso nell’UE di altri 10 membri
nel 2004. Sorgeva la necessità di dare un volto giuridico netto ad
un’Europa sempre più multiculturale, un’Unione che fosse in grado di
inserirsi dinamicamente all’interno del quadro mondiale post 11 Settembre, che fosse realmente democratica ed accessibile ai cittadini
mediante un processo di dischiusione e monitoraggio pubblico operato da una rinnovata politica di comunicazione istituzionale. L’intento
della costituzione europea muoveva proprio da questi punti strategici
centrali.
La bocciatura referendaria di Francia ed Olanda del 2005 ha alimentato le speranze degli euroscettici estendendo un ulteriore alone
di incertezza sul futuro dell’Europa, vista da molti stati come una
minaccia alla propria autonomia anche alla luce del moltiplicarsi
degli interessi rappresentati dalle nuove realtà nazionali emergenti
dell’est europeo. Da questo punto di vista possiamo parlare di insuc-
129
cesso formale e sostanziale che caratterizza l’UE all’inizio del nuovo
millennio.
Il Trattato di Lisbona, entrato ufficialmente in vigore il 1° dicembre
2009, si inserisce nel solco di tali avvicendamenti tentando di dare
risposta alle questioni impellenti sollevate non solo in ambito istituzionale, ma anche in vista di problematiche di più ampio respiro quali
l’ascesa del nuovo terrorismo di matrice islamica, pandemie ed altri
fattori ad alto rischio, nonché l’ascesa di potenti concorrenti commerciali rappresentati da paesi in via di sviluppo. La necessità di dare risposte nuove a bisogni interni caratterizzati dal calo della produttività
economica ed il conseguente aumento del tasso di disoccupazione,
senza dimenticare l’importanza di uno sviluppo economico sostenibile rispondente ai criteri della tutela ecologico-ambientale dell’ecosistema; dai sempre più ampi margini di disuguaglianza sociale, dall’inclusione sociale di etnie da poco inglobate nell’Unione, dal calo
repentino degli indici demografici in contrapposizione all’exploit di
nascite nel mondo islamico ponendo serie problematiche cui devono
dare necessaria risposta politiche pubbliche sull’immigrazione ecc.
Il progetto europeo sembra a molti impantanato. In realtà, dietro il
no di francesi ed olandesi sembra nascondersi un insieme confuso
di idee e percezioni. L’Unione Europea è il più riuscito ed originale esperimento di costruzione istituzionale dalla fine della seconda
guerra mondiale. Ha riunificato l’Europa dopo la caduta del muro
di Berlino, ha influenzato cambiamenti politici in luoghi lontani come
l’Ucraina e la Turchia, e non con mezzi militari, come in passato, ma
con mezzi pacifici. Con le sue innovazioni economiche ha contribuito a portare prosperità a milioni di persone, anche se recentemente il
suo tasso di crescita è stato deludente. Ha aiutato uno dei paesi più
poveri, l’Irlanda, a diventare uno dei più ricchi. Ha svolto un ruolo
fondamentale per portare la democrazia in Spagna, in Portogallo
e in Grecia, paesi che in precedenza erano governati da regimi
dittatoriali. In breve, il gran successo dell’Europa Unita è quello di
aver ribaltato completamente quelle che sono state le influenze nefaste della storia europea, nazionalismo, colonialismo, avventurismo
militare. Ha messo in piedi e sostenuto istituzioni che rigettano e
legiferano contro quella stessa barbarie che ha segnato il passato
dell’Europa. Questi sono i successi epocali dell’Europa. L’impensabilità di una riuscita in tal senso era il sentimento subito successivo alla
130
seconda guerra mondiale, lo stesso sentimento che anima lo spirito
degli odierni euroscettici. In realtà, la carta vincente di sessant’anni
di storia è stata proprio quella dei “piccoli passi” citati da Robert Shumann sessant’anni fa, progressi a tratti entusiasmanti a tratti modesti
ma costanti, incessanti. L’Europa deve imprimere un’accelerazione al
proprio processo di cambiamento, può farlo, se sostenuta. Certamente la ricerca scientifica è uno dei volani dello sviluppo economico
e non solo. È ovvio che finché rimarrà sottostimata e magramente
finanziata, realtà lontane geograficamente ma più che mai incisive in un’economia senza frontiere, si imporranno commercialmente
anche su quei prodotti ad alto contenuto innovativo che per anni
hanno rappresentato un’esclusività dei paesi occidentali sviluppati e
all’avanguardia nel campo delle applicazioni tecnologiche di alta
qualità. Vorrei concludere con una tanto celebre quanto saggia a tal
proposito citazione di Seneca: “Non esiste vento favorevole per un
marinaio che non conosce la rotta”.
L’intervista che vorrei
non vivente, a libera scelta, ma sempre appartenente all’ambito di
riferimento del testimonial contemporaneo, è stato scelto Charlie
Chaplin. Di seguito riportiamo l’intervista.
L’Osservatorio
Permanente
Giovani-Editori in collaborazione con Enel ha promosso, per
l’anno scolastico 2009/2010,
la seconda edizione del Concorso “L’intervista che vorrei” riservato agli studenti delle classi
terze, quarte e quinte (triennio)
delle scuole superiori di secondo grado, che hanno partecipato al progetto “Il Quotidiano
in Classe”, e agli studenti del
triennio delle scuole superiori
di secondo grado che hanno
partecipato al progetto “PlayEnergy”.
Il Concorso, collocato nell’ambito del progetto “Il Quotidiano in Classe” (coordinato dalla Prof.ssa Monica Ruggieri), intendeva proseguire
l’obiettivo di contribuire ad educare le giovani generazioni del Paese
al valore del pensiero critico, portando nelle scuole un messaggio
prezioso sull’importanza del dialogo e del confronto delle idee,
aspetti fondamentali nell’ambito di un percorso educativo incentrato
nella formazione di cittadini attivi e responsabili.
Con questa nuova edizione del Concorso, i ragazzi hanno avuto
l’opportunità di approfondire uno tra i sei argomenti assegnati - lo
sport, la politica, le scienze, l’ambiente, la comunicazione e la
musica - lavorando in gruppo per creare un elaborato creativo, costituito da due tipologie di intervista: un’intervista ideale e un’intervista impossibile.
La classe 5^ A Liceo Scientifico, guidata dal Prof. Vincenzo Di Marco, ha realizzato un’intervista ideale, nell’ambito della comunicazione scegliendo come interlocutore Luciana Littizzetto. Per quanto
riguarda la seconda parte, composta da un’intervista impossibile,
immaginata per essere indirizzata ad un personaggio del passato
“NELLA VITA NON HO MAI SMESSO DI CORRERE”
Motivazione della scelta. La nostra intervista impossibile sul tema
della comunicazione ha per oggetto la “comicità” e la scelta del personaggio da intervistare non poteva che cadere su Charlie Chaplin.
La scelta di Chaplin si è imposta in modo naturale, senza incertezze.
Per noi, al di là delle generazioni e del tempo che passa, il comico
inglese è il punto di riferimento più alto del “comunicare con ironia”.
Chiunque abbia visto i suoi film o ne abbia seguito uno spezzone
rimane come abbagliato dalla grandiosità e universalità della sua
recitazione e del “messaggio” della sua arte. In “Charlot” troviamo
come due direzioni di pensiero: da un lato la capacità di ribellarsi al
mondo ingiusto e violento dei nostri tempi e dall’altro la semplicità,
il candore e l’innocenza dei suoi personaggi. Esse convivono in perfetta armonia. Nessuno come lui ha saputo trattare con bravura temi
enormi come la guerra, la povertà, la fame, le società totalitarie, adoperando toni semplici ma profondi, e trasformando le grandi tragedie
della storia nell’universalità di un messaggio di pace e di giustizia
rivolto a tutti gli uomini. Ha saputo raccontare pace e guerra, fame e
ricchezza, intelligenza e stupidità, bontà e cattiveria, attualizzando
l’antico mito di Davide che combatte contro Golia, del piccolo uomo
alle prese con i disagi della vita quotidiana che, suo malgrado, si
trova ad affrontare ostacoli da superare con l’astuzia del momento e
l’intraprendenza pratica. Egli ha dichiarato, durante la lavorazione
de La febbre dell’oro, nel 1925, che “è paradossale come una tragedia possa stimolare il senso del ridicolo, eppure il ridicolo è una
forma di sfida: dobbiamo ridere davanti alla nostra impotenza contro
le forze della natura, o diventiamo pazzi”. Questa è la grande forza
di Chaplin, di aver saputo far ridere anche delle tragedie, senza per
questo minimizzarle o offenderne la memoria.
Il nostro lavoro è partito dalla ricerca di materiali e dall’analisi delle
fonti biografiche, che hanno senz’altro influito sulla sua personalità,
ma abbiamo soprattutto cercato di approfondire e di capire il messaggio che Chaplin ha voluto comunicare attraverso i suoi film e i
131
numerosissimi personaggi interpretati. Questo tuffo nel passato ci ha
stupito enormemente perché abbiamo constatato che gli insegnamenti e i valori nascosti dietro l’ironia dei suoi gesti sono ancora attuali e
carichi di significati profondi, capaci di stimolare la nostra riflessione
e la nostra quotidianità, caratterizzata da consumismo, materialismo,
da violenze di ogni sorta che ancora attraversano la nostra vita politica e sociale.
Chaplin ha rappresentato per il mondo intero la voglia di riscatto di
tanti uomini, attraverso il linguaggio salutare di una risata, anche se
amara: una visione realistica del mondo e al tempo stesso lirica e
poetica. Un omino con una giacca sbilenca, nei panni del “vagabondo“ (“charlot”), con scarpe fuori misura, una bombetta tremolante,
una canna di bambù e un paio di baffetti “ridicoli”, è l’emblema della
condizione dell’uomo contemporaneo che, nonostante viva nell’età
dell’osannato progresso, conosce la miseria, l’alienazione (come in
“Tempi moderni”), e l’abiezione umana. Tutto questo è raccontato da
un Artista che seppe stare al passo con i tempi, cominciando con i
film “muti” e sapendosi rinnovare all’epoca del sonoro.
L’intervista immaginaria non può che essere un sogno fantastico, una
allucinazione. Facciamo finta di ritrovarlo a Kennington, nel quartiere
londinese che l’ha visto nascere nel 1889 e muovere i primi passi artistici tra un padre, Charles senior, morto troppo presto, e una madre,
Hannah, mediocre cantante finita in ospedali e case di cura per turbe
psichiche. Anche se ha frequentato gli ambienti circensi, conosciuto
il successo artistico negli Stati Uniti (prima con la compagnia di Fred
Karno e poi con il contratto offertogli da Mack Sennet della Keystone), dopo il suo ritorno in Europa nel 1953 a causa della condanna
maccartista lo rivediamo volentieri nei panni del “vagabondo” di periferia, in cerca di fortuna per sbarcare il lunario, divincolarsi tra mille
pericoli e avventure, ma soprattutto combattere contro i mostri disumani del nostro tempo: fame, emarginazione, violenza, ingiustizia.
Non è questo lo “charlot” che incontriamo tutti i giorni nelle strade
delle nostre città? Non è lui il “prossimo”, lo sventurato che chiede
di essere ascoltato e accolto, di veder riconosciuta la propria identità? Forse è lui, ma gli manca l’ironia, la risata, l’allegria è tinta di
tristezza. La poesia delle comiche che prospettavano, comunque, un
mondo migliore è come volatilizzata.
Al nostro “improvvisato” Charlot abbiamo chiesto quanto segue, ma
132
il ritratto che emerge è inedito, spiazzante. La scaletta che avevamo
preparato è andata in frantumi. Quell’uomo, tra finzione e realtà, ci
lascia di stucco. Sarà perché l’ironia, la risata, la comicità non hanno
più posto nel nostro mondo? Chissà!?
Domande
1) Signor Chaplin, o come diavolo si chiama, lei è stato sicuramente un’icona della cinematografia mondiale, ma dietro la sua
maschera comico-tragica si nasconde la figura di un uomo (e di
un bambino) che ha sofferto molto. Cosa prova a ricordare i primi
passi del bambino prodigio che calca il palcoscenico già all’età
di cinque anni?
Cari ragazzi, che cose strane mi dite! Chi siete? Se non avessi ancora un minimo di sale nella zucca vi manderei a quel paese, piuttosto
che rispondere ad una simile domanda. Certo che la mia infanzia
è stata molto particolare, mio padre era un musicista alcolista e mia
madre una cantante con disturbi psichici. Però questa storia potrebbe
essere di tutti, che cos’ha di speciale!? Basta cambiare località, dati
anagrafici, spostare la lancetta dell’orologio e quel Chaplin di cui
parlate lo ritrovate dappertutto, di fronte a voi, vestito di miseri stracci
a vivere di espedienti. Così va il mondo ma oggi è come se si fosse
persa la capacità di riderne, di rovesciarlo con una risata, di immaginarne uno migliore, di “esorcizzarlo”, tanto per capirci.
Dovete sapere che quando i miei genitori si separarono, io e mio
fratello Sydney andammo a vivere con mio padre ma il tentativo fu
un fallimento e ben presto mia madre ci prese con sé. Passammo con
lei un breve periodo fin quando le sue condizioni di salute mentale
non si aggravarono. Se pur breve, questo intervallo è stato molto
importante per la mia crescita e per quella che sarà la futura carriera
di artista da palcoscenico prima e di cinema poi.
Forse volevate sapere proprio questo, se da mia madre ho imparato
l’arte della recitazione, e se da lei ho tratto ispirazione sia per il lavoro che per la mia visione della vita. Mi state sottoponendo ad una
seduta psicoanalitica, sembra di stare sul lettino del dottor Freud. Mi
volete strappare a tutti i costi l’ammissione che nei miei film racconto,
seppure metaforicamente, la mia tristissima infanzia, la guerra, le
difficoltà di affermarsi come artisti in America e i “tempi duri” vissuti in
quel paese negli anni della depressione. Ebbene sì, sin da quando
avevo cinque anni iniziai con mia madre Hannah a muovere i primi
passi sul palcoscenico e da lì non sono più sceso, anche se è diventato successivamente un set cinematografico.
Ricordo un particolare che è stampato nella mia mente: lei stava
conducendo uno show ma la serata andava male e continuava a
ricevere solo fischi; a quel punto, con i nervi già deboli, mia madre
fu colta da una brutta crisi e mandarono me sul palco per cercare di
risollevare lo spettacolo ed ebbi un discreto successo cantando “Jack
Jones”. Se non è un complesso edipico questo, mi sapete dire che
cosa lo è?
2) Certo non ci aspettavamo una simile reazione! Lei assomiglia
maledettamente a Charlie Chaplin e non possiamo risparmiarle
certe domande. Si armi di pazienza. È vero che la prima parte
importante è arrivata con “Cinderella”, grazie all’aiuto di Sidney?
Che cosa ci dice di questa figura a lei così cara, che l’ha portata
alla ribalta?
Ragazzi, certo la situazione è sorprendente! Che cosa ne sapete di
mio fratello e dei sentimenti che ci univano? Lo so, avete letto delle
biografie, analizzato i dati, le dichiarazioni, i resoconti ecc… ma lo
sapete che le biografie dei “grandi” sono edulcorate, truccate, per
mettere in risalto l’artista e non turbare così i fans? La storia potrebbe
essere diversa, prendere una piega imprevista, scontentare qualcuno.
Vi risponderò come quel sapiente antico che diceva pressoché così:
“quello che sto per dire può essere vero ma anche falso”. In questo
modo vi do un indizio incerto da seguire e il vostro fiuto di segugi
benpensanti potrà risentirne.
Io e Sidney fummo sempre molto legati, è vero. Però come spesso
capita nelle famiglie di artisti in cerca di successo, e con situazioni
familiari travagliate che pesano sulle spalle, ci sono sempre incomprensioni, invidie, rivalità. Che cosa ne direste se vostro fratello più
piccolo ha un grande successo e voi no? Beh, è quello che è capitato
a noi. Sin da piccoli, trascorrevamo molto tempo insieme, ci piaceva
giocare a fare gli attori e devo dire che lui ci riusciva davvero molto
bene. Ricordo ancora tutte le peripezie di Sidney per farmi ottenere il ruolo comico del gattino nella pantomima di Cinderella, e io
ne fui felicissimo! Nello stesso anno si imbarcò su una nave come
trombettiere e per me fu un vero dramma: sentivo la mancanza di
Sidney, mia madre non stava molto bene e io dovetti occuparmi di
lei... quegli anni furono davvero duri. Dopo tre anni potetti finalmente
riabbracciarlo e insieme riuscimmo a far dimettere nostra madre, che
nel frattempo era stata ricoverata in un ospedale per malati mentali.
Dopo qualche tempo tornammo a lavorare insieme in teatro e tutti,
quando ci incontravano, gridavano: “Eccoli, ora arrivano i gemelli
Chaplin!”; per me era una soddisfazione enorme sentire ciò. Sidney
è stato tutto per me, un fratello, un amico e soprattutto un ottimo “genitore”! Ma non chiedetemi perché io ho avuto un successo superiore
al suo. La risposta potrebbe essere che ero gracilino, miserrimo, “ridicolo” più di lui, e quindi uno scherzo della natura. A volte la fortuna
segue strade contorte.
Vi vedo imbarazzati. Animo, ragazzi! L’intervistato non è un tappetino
su cui poggiare le suole delle scarpe per ripulirle del fango.
3) Grazie dell’avvertenza, è che non siamo abituati a certe risposte, soprattutto se pronunciate senza peli sulla lingua… Comunque ci può parlare dell’esperienza circense nella compagnia di
Karno e soprattutto del suo amore per il mondo del circo in generale? Questo periodo è stato importante per la sua affermazione
cinematografica?
Vi capisco, ragazzi. Non è facile districarsi in questo genere di cose.
La vita vissuta da uno come me non è quella che si legge ricapitolata
sui libri di storia del cinema. Ma mi vedete? Non notate gli stracci
che indosso, le piccole cose che ho con me, lo sguardo perso nel
nulla?
Ma certo! Quando avevo quindici anni ho lavorato nel circo di Casey, che univa numeri di varietà a spettacoli circensi. L’esperienza
fatta con lui, unita all’aiuto del mio fratellastro, mi permisero di entrare
a far parte della compagnia di Karno. Per entrambi quest’esperienza rappresentò una scuola di vita ma fui soprattutto io a rimanerne
colpito. Venivamo pagati con tre sterline a settimana; mio fratello
elaborava le pantomime e io le interpretavo, ma spesso ero costretto
133
ad improvvisare a causa della frenesia dei tempi di preparazione a
disposizione. In tal modo imparai l’arte di esprimermi senza parole.
Tutto questo non ha nulla di straordinario. Fare il circo è come vivere
per strada, con pochi mezzi. L’amore per il circo è l’amore per la vita,
non ci sono altri segreti. È tutto qui.
Che cosa volete che sia a confronto una carriera forsennata di 35
comiche che ero costretto a girare negli Stati Uniti, di fronte alla necessità quotidiana di procurarsi del cibo? Chi è il vero artista, l’attore
di genio, l’improvvisatore nato? Nella misera vita del circo ci ritrovo
i bisogni elementari di ogni giorno, la fatica di mantenere i propri
figli, la mancanza di una prospettiva futura. Non tutti nascono come
voi con le spalle coperte e un domani assicurato. Una volta non era
così.
4) Certo, capiamo. Non volevamo provocare la sua suscettibilità
con la nostra domanda, è che ci piaceva sapere di questo periodo della sua vita… Possiamo chiedere come arrivò al successo
con il personaggio di Charlot? Come riusciva a comunicare ciò
che sentiva nelle vesti del simpatico squattrinato?
Io ero Charlot perché il “vagabondo” non era solo una finzione;
era dappertutto, alla gente piaceva il racconto di qualcuno male
in arnese che paradossalmente se la cavava contro le avversità. La
comicità di Charlot nasceva dalla sua ingenuità, dai suoi bisogni
elementari: mangiare, bere, trovare una donna con cui stare, avere
un lavoro, una casa, divertirsi. Ma la soddisfazione di questi bisogni,
in un particolare momento storico, era difficoltosa. Non solo in Europa, ma anche nella società liberale e capitalistica americana della
prima metà del secolo scorso, con i suoi ritmi frenetici e con la sua
logica implacabile che emargina e seleziona senza appello, le cose
andavano male. Se qualcuno vi racconta un’altra versione vuol dire
che è in malafede. Si viveva tra sogni realizzati a metà e ambizioni
infrante. E poi c’era stata la guerra e un’altra se ne preparava.
La comicità che nasceva con i primi passi di questo strano vagabondo era per forza “assurda”, surreale, i cui tratti tragici e melodrammatici finivano per suscitare nello spettatore una ilarità irriverente. Infatti
delle tragedie non si può ridere. Si può al massimo far sorridere,
sempre nella convinzione di alleviare il ricordo delle sofferenze pati134
te. Guai a scambiare le due cose.
Pensate che il pubblico abbia veramente capito chi era veramente
“charlot”? A tutti piace avventarsi sulle persone in disgrazia; ai pescecani piacciono i pesci piccoli e non stanno mica a rimuginare sulla
sorte di questi ultimi! Credo che il pubblico si divertisse veramente
con le storie di Charlot giornalista, cameriere, facchino, soldato, pugile, garzone di caffè, solo perché non voleva assomigliargli. Sorrideva e al tempo stesso ne prendeva le distanze. Non si può dire che
lo amasse.
5) Queste risposte hanno un po’ scombussolato le nostre convinzioni e alterato la scaletta che avevamo preparato. Anzi, cominciamo a dubitare sulla sua vera identità. Forse la vera domanda è
se lei è davvero Chaplin o qualcun altro… Comunque riproviamo:
si dice che dietro un Grande Uomo ci sia sempre una Grande
Donna. Lei è l’eccezione che conferma la regola?
Oh, che bell’argomento. Lo dico con ironia. Il capitolo donne per
me è un vero incubo. Non ne posso parlare al singolare per evidenti
motivi che dovrebbero essere a vostra conoscenza. La Donna Fatale
non c’è mai stata nella mia vita. Certo, non posso dire che le donne
non abbiano da sempre suscitato in me attrazione. Fisica? Suppongo. Protezione materna? Certamente. Ma nel mondo dello spettacolo
le donne vanno e vengono, sono come stelle passeggere. Dopo un
po’ ti innamori di quella più giovane, ne ami il profumo, la freschezza
che ti ridona vita, allegria, ne hai proprio bisogno. E dietro di te lasci
solo macerie, insoddisfazioni, storie di depressione e alcolismo.
Noi uomini le trattiamo male le donne. Le usiamo, le illudiamo, ne
cantiamo la bellezza solo per carpirla e volgerla a nostro piacimento.
Chi l’ha detto poi che la donna è la compagna ideale con cui passare tutta la vita? Illusioni, falsità, bugie belle e buone. Mildred, Lila,
Edna, Paulette, Oona sono le mie fantasie d’amore, cuori infranti,
sentimenti bruciati nella nebbia della vita. Quale di queste relazioni
può essere considerata perfetta, autentica, preferita? Non saprei rispondere. E poi se ricordate il mio Monsieur Verdoux del 1947, mi
trasformo in un mostro che uccide le proprie mogli senza un motivo
apparente. Che cosa ho fatto nella vita se non uccidere mogli, amanti, attrici, gioie, sentimenti, aspirazioni. Se c’è un Dio che crea, ce n’è
un altro che distrugge. Io sono figlio di quest’altro.
Non posso e non voglio essere una “eccezione” in fatto di donne. Dicono: Charlie Chaplin, sei un Grande Uomo! Io non mi sento affatto
“grande”, e inoltre sarei superbo nel definirmi tale, non credete? Ho
appena confessato i miei delitti. Per giunta senza pentimento. Ci può
essere crimine più orrendo di quello che non suscita pietà e commozione, che non porta a ravvedimento, ad un cambiamento di rotta?
In ogni caso avete toccato un tasto a me caro! Lo confesso: ho nutrito una vera e propria passione per le donne. Le donne sono delle
creature estremamente particolari, piene di emozioni da esprimere e
ricche di vitalità. La mia vita non è stata come un set cinematografico
e l’ironia mi abbandona non appena scendo dal palcoscenico, e
quando torno nelle vesti dell’uomo comune ho bisogno di sentire che
ogni giorno sia diverso, nuovo, stimolante. Questo è realizzabile solo
grazie alle splendidi attrici che sono le donne. Io amo le donne! Il
mio modello, però, è il Don Giovanni.
6) Se permette cambiamo argomento, visto che qui si è accalorato
un poco. Parliamo dell’avvento del sonoro che causò la crisi del
cinema muto. Inizialmente non si adeguò alla nuova moda e con
successo. Come è riuscito a rendere ancora interessante l’arte del
mimo, cioè del cinema muto, nonostante lo “spiacevole” inconveniente del sonoro?
Beh, quando è stato introdotto il sonoro ho avuto molte difficoltà.
Vedevo cadere uno dopo l’altro i grandi eroi del cinema muto, miti
che crollavano, carriere spezzate per sempre. Il cinema era un’altra
cosa, nasceva una nuova era. Chi aveva avuto successo all’epoca
dei “dinosauri”, non riusciva a rimanere in piedi alla comparsa dell’homo sapiens.
Il dilemma era se “dare voce” ai miei personaggi e in che modo.
Cercando di conservare l’espressività della mimica ma introducendo
il sonoro. Avevo bisogno di qualche espediente per continuare a produrre come avevo sempre fatto. L’idea della base musicale mi è venuta quando, un giorno, rivedendo Il monello, se non sbaglio ho sentito
la mia vicina che suonava il pianoforte, l’ispirazione mi è venuta da
lì. Così quella che doveva essere “l’arma letale” del cinema muto è
divenuta una preziosissima alleata, che ha potenziato ed enfatizzato
alcune scene e situazioni.
Naturalmente con il passare del tempo Charlot diventava sempre più
obsoleto, così anch’io mi sono dovuto “strappare i punti dalla bocca”
e ho iniziato a produrre i miei film più recenti.
7) Quanto è labile per lei il confine tra finzione e realtà?
Finzione, realtà! Chi può dirlo? Anche questa intervista è una finzione… Voi avete inventato di sana pianta queste domande e io che
rispondo forse non esisto. Non esiste questo posto, questa gente non
l’avete mai vista prima d’ora. Le nostre anime, un fuoco di paglia.
Ecco, questa è la finzione del cinema. Tutti sanno che le storie raccontate dalle pellicole non esistono e però ne hanno bisogno come il
pane. “Non si vive di solo pane…”: colui che ha pronunciato queste
parole, secondo me, deve aver pensato a qualcosa che si avvicinasse maledettamente al cinema.
In Luci della città, uno dei film migliori del Signor Chaplin, come lo
chiamate voi, si racconta un sogno, una speranza, una favola nella
favola. Penso che tra finzione e realtà non vi sia un vero e proprio
confine, ciò trova la sua massima espressione nella comicità, dove
l’apparenza è stravolta all’ennesima potenza fino a vedere l’irrazionale in ciò che sembra razionale, il folle in ciò che sembra sensato e
l’insignificante in ciò che sembra pieno d’importanza.
Un mio connazionale non ha detto che noi “siamo della stessa sostanza dei sogni”?
8) Certo, è vero. Non c’è dubbio che lei ha ragione da vendere.
Veda, però c’è una domanda che dobbiamo rivolgerla in ogni
caso: sul “Grande dittatore”. Forse gliel’hanno rivolta tante volte
ma, essendo un’opera critica del regime hitleriano, penserebbe di
riprodurla nonostante le atrocità compiute dal Terzo Reich?
Certo che l’ho sentita questa domanda, e penso pure di aver risposto
tante volte. Penso proprio che il Signor Chaplin non rifarebbe questo film. Nessuno poteva sapere, immaginare quello che stava per
succedere. Non abbiamo capito in tempo, o forse avevamo capito
e non abbiamo fatto nulla. Dopo Auschwitz, nulla è stato più come
prima. La cultura, l’arte hanno perso l’innocenza. Chi poteva più
135
ridere, danzare sui cadaveri, suscitare risate! Charlot è morto in quel
periodo, ammazzato dalla tecnologia e dalla tragedia della guerra.
Chi avrebbe il coraggio oggi di riproporre la storia di un burattino, di
una marionetta, di un vagabondo squattrinato, senza provare orrore,
ribrezzo.
Se solo avessi saputo della disumana brutalità degli eccidi del regime
nazista, non avrei mai realizzato un film su un tema così delicato. Ancora oggi me ne vergogno. Tutti dovremmo vergognarci di quello che
è accaduto. Ma l’uomo dimentica, ha la memoria corta, pensa al suo
tornaconto. Se vede un altro in difficoltà, guarda dall’altra parte.
Quale potrebbe essere oggi un soggetto che possa essere raccontato
con l’arte della comicità? Questa è la vera domanda. Se manca la
risata vuol dire che nel mondo non c’è più spazio per la leggerezza
e l’innocenza dell’animo.
Voi che ne pensate? Vi siete mai chieste cose di questo genere? Che
cosa vi insegnano a scuola? Cosa pensate di fare?
9) Adesso dobbiamo pure rispondere alle sue domande… non
era in previsione. Pensi che volevamo sapere se è ancora orgoglioso di essere stato premiato agli Oscar come attore più giovane
di sempre?
Mi rendo conto che questa intervista può avervi creato dei grattacapi. Non era mia intenzione. Comunque state intervistando il Signor
Charlie Chaplin, mica il primo che capita!
Oh, che sbadato! Fino a poco fa dubitavate della mia identità e vi
capisco. Non si può chiedere di più. Come si dice, dovete farvi le
ossa. Quindi sopportate questo ulteriore fardello, alla lunga potrebbe
giovare. Chi non ha mai portato dei pesi, chi non ha provato la fatica del vivere, chi non ha conosciuto il male di vivere, mi sapete dire
cosa può raccontare di sé? È un ignorante della vita, non sa che cosa
significa stare nella polvere e risorgere, inseguire il sogno del successo e tremare di paura al solo pensiero di ripiombare nell’ignoto.
Beh... sicuramente quel premio è stato per me una delle più grandi
vittorie, che colloco però solo dopo il mio esordio artistico. La prima
volta sul palcoscenico non si scorda mai. Lì salvai l’onore di mia madre e di me stesso. Lì vinsi il mio primo Oscar, lo vinsi per sempre. Ne
porto ancora il marchio, la cicatrice se volete. Fu una ferita benefica,
136
decisiva.
Iniziare da bambini l’arte della recitazione è faticoso e non esserne
ripagati sarebbe equivalso ad una sconfitta. In molti non hanno ricevuto un simile riconoscimento, non hanno trionfato, cantato vittoria.
Godo di questo premio anche per chi è restato nella polvere. Dove
pensate che condurrà alla fine la Gloria, se non nella Polvere?!
10) Se permette avremmo un’ultima domanda, che può sembrare
fuori contesto…. vorremmo sapere dove nasce la sua passione
per il podismo. Per caso è anche questa una metafora della vita?
Questa mi sembra una bella domanda, forse la migliore che mi avete
rivolto. Da bambino correvo senza meta né destinazione. Non mi fermavo mai. Ero solo un bambino che aveva voglia di vivere. Mi sono
avvicinato al podismo perché ogni volta che corro provo sensazioni
di gioia, spensieratezza, aria di libertà. Avrei potuto essere un atleta
olimpico. Meglio così, lo sport non avrebbe acquistato nulla e forse
il cinema avrebbe perso “charlot”.
Ora lasciatemi in pace, al mio destino. Ho da percorrere tante strade, da rincuorare i “monelli”, salvare fanciulle in disgrazia, buttare
a terra giganti cattivi, scappare dal poliziotto di quartiere. L’eterna
lotta contro le avversità della vita riprende senza sosta. La giostra si
rimette in moto.
Dimenticatemi, anzi ricordatemi come meglio sapete.
Lo vedemmo scomparire, così come era apparso. Forse non era mai
esistito, o meglio ancora il nostro “charlot” immaginario è esistito da
sempre, immortale, indimenticabile. Nella nostra anima.
“Saffochiamo”
Il giornalino scolastico degli studenti 2009-2010 (“Saffochiamo”) è
uscito in tre numeri. Il gruppo di redazione, formato da Giorgia Naticchia, Valentina Rapone, Lucia Santarelli, Duilio Ballatore, Cristiana
Castorani, Samira Kadraoui, Giorgia Forcini, Pasquale Capanna,
Anastasia Felicione, Giulia Scaccioni, Gabriele Laudadio, è stato
coordinato dal Prof. Vincenzo Di Marco. Di seguito, la relazione di
Lucia Santarelli, alunna della 1^ A Classico.
Sin dall’inizio della mia attività di liceale, mi ha affascinato l’idea
del giornalino scolastico, ma non avrei mai pensato di farne parte.
Giunta al terzo anno, ho deciso di tentare e sono entrata nel gruppo
redazionale di “Saffochiamo”.
Già dalla prima riunione, abbiamo focalizzato i nostri obiettivi principali: innanzitutto creare qualcosa di nuovo, che si distaccasse dalle
precedenti edizioni del giornalino del Liceo Saffo, pur mantenendo
lo stesso spirito; in secondo luogo, la redazione ha deciso di “fare
tutto in casa”, dalla preparazione degli articoli (il che non esclude
comunque collaborazioni esterne che sono, anzi, molto gradite), all’impaginazione, per arrivare alla stampa che avviene attraverso le
fotocopiatrici della scuola; infine – per quanto riguarda i contenuti
– abbiamo deciso di soffermarci su temi e problematiche vicine ai
giovani, in particolare a quelli del nostro Liceo.
Nei tre numeri che sono andati in stampa rispettivamente da dicembre
2009 a maggio 2010, abbiamo creato una sorta di “percorso”, nel
quale sono stati affrontati problemi quali la costruzione della nuova
sede unificata del polo liceale (che attualmente disloca circa 1100
alunni in cinque differenti edifici), dopo gli sviluppi degli incontri tra i
nostri rappresentanti con importanti figure della politica locale, ed ancora i racconti della vita disagiata negli edifici più lontani dalla sede
centrale, in via Alfieri ed in via Milli, passando per la cronaca del
“restauro” di un nostro campetto sportivo all’aperto e per l’importante inchiesta sui giovani e la droga, incentrata sulla consapevolezza
di rischi e conseguenze comportati dalla tossicodipendenza. Non
mancano rubriche più leggere, come ad esempio l’ironico Oroscopo
dello Studente, le recensioni di film, libri e spettacoli teatrali, la doppia intervista e, nella bacheca, gli appuntamenti più importanti e le
iniziative promosse dalla nostra scuola.
Un giornalino, insomma, ricco, vivace, attento ed attuale, che ha
preso forma gradualmente, sotto il coordinamento del Prof. Vincenzo
Di Marco, docente di storia e filosofia proprio al Liceo Saffo.
Senza particolari pretese, ma con l’entusiasmo che caratterizza noi
giovani, ci siamo addentrati in questa esperienza che richiede un
lavoro quotidiano di osservazione, revisione e raccolta di informazioni. Abbiamo trasformato la biblioteca della nostra scuola nella sede
redazionale, dove ognuno ha il proprio posto e può dire la sua:
seduti a tavolino decidiamo cosa trattare nel numero in uscita, come
affrontare gli argomenti, come distribuirci il lavoro.
Tornati a casa, ognuno ha avuto il suo articolo da preparare e il
suo spazio da riempire. A volte, soprattutto con l’inesperienza che
ci caratterizza, diventa molto difficile trovarsi davanti ad un foglio
bianco, avere molte cose da dire ma non sapere in che termini farlo.
Spesso ho avuto paura che ciò che scrivevo non potesse interessare
il lettore e mi sono ritrovata a scrivere e riscrivere più volte un pezzo.
Poi, attraverso scambi di idee e consigli con il Professor Di Marco e
con gli altri ragazzi della redazione, il lavoro si semplificava, senza
perdere però la genuinità dello scritto di una sedicenne.
Dopo la consegna e il controllo di tutti i pezzi per il numero che deve
uscire, di nuovo ci riuniamo per dare forma a Saffochiamo: insieme
stabiliamo la distribuzione degli articoli e delle foto, l’ordine in cui i
contenuti saranno disposti e i vari aspetti grafici.
Certamente non mancano le piccole discussioni, come in tutte le famiglie che si rispettino: dal colore al carattere di un testo, dalla scelta
delle foto a quella, inizialmente, del titolo stesso del giornale, molti
sono stati gli aspetti su cui non ci siamo trovati d’accordo. Ogni divergenza però si è risolta focalizzando la nostra attenzione sull’impegno
e gli obiettivi che ci siamo posti all’inizio del percorso.
E sempre perseguendo questi obiettivi, la redazione di Saffochiamo
continuerà a lavorare per dar voce agli studenti del nostro liceo, per
parlare dei giovani ai giovani, mettere “sotto i riflettori” problemi,
speranze e sogni, che siano quelli di un gruppo di novelli giornalisti o
di ogni altro ragazzo che con determinazione ed entusiasmo affronta
la scuola e, perché no, la vita.
137
La scuola delle buone pratiche
Riflessioni sull’attività relativa alla funzione strumentale dell’area 3:
qualità dei servizi, comunicazione interna, valutazione, promozione
del successo formativo e prevenzione della dispersione scolastica.
L’analisi dei dati rilevati dal Servizio statistico del Ministero della
Pubblica Istruzione ha evidenziato che il fenomeno del progressivo
aumento del numero degli studenti che accedono ai gradi successivi
della scuola dell’obbligo non corrisponde ad un effettivo miglioramento dei livelli di scolarizzazione in quanto un numero sempre più
elevato di allievi conosce i fenomeni dell’interruzione e dell’abbandono. Considerata la criticità della tendenza nazionale riscontrata, la
situazione della nostra istituzione liceale si colloca, pur nelle sue problematicità, in una prospettiva di buon servizio pubblico che, come
tale, trova ulteriore legittimità nella capacità di relazionarsi con la
propria comunità e nell’efficacia dell’azione educativa. La priorità
della scuola non può essere semplicemente quella di “allargare la
platea”; si ritiene infatti necessario un servizio scolastico migliore per
lottare contro la dispersione senza abbassare il livello di preparazione. La crisi dell’istruzione sfugge, in parte, anche alla dimensione
qualità in quanto rivela le difficoltà nel cogliere le nuove dimensioni
cognitive quali l’operatività, la progettualità, la soggettività, la capacità di provocare “passioni razionali”.
“La conoscenza vera del bene e del male non può, in quanto vera,
impedire alcun affetto, ma solo in quanto è considerata un affetto”
Spinoza Etica, IV, 14.
Dalla letteratura sulla valutazione del servizio scolastico (Fondazione
per la scuola della Compagnia S. Paolo) emerge che, mentre si è
affermata e diffusa la cultura dell’analisi della situazione, necessaria per una buona progettazione, permane, come punto debole, un
inadeguato controllo dei processi e degli esiti dell’apprendimento;
di conseguenza restano spesso celate le cause da rimuovere che
“viziano” il ciclo del servizio formativo.
La necessità di documentare e imitare comportamenti virtuosi è imposta dalla continua constatazione della persistenza di limiti che mina138
no l’obiettivo istituzionale del servizio scolastico pubblico quale, ad
esempio, la difficoltà ad agire con successo, proprio nei casi in cui
il contesto extrascolastico non è in grado di favorire lo sviluppo culturale dell’allievo. Dai bisogni rilevati è stato riscontrato che la scuola,
in generale, inizia ad occuparsi del pensiero molto spesso quando
è ormai troppo tardi, quando lo sviluppo mentale volge al termine,
per cui le acquisizioni sono destinate a restare dati estrinseci, nozioni
prive di qualsiasi valore formativo.
Al fine di poter intervenire e riflettere sulle condizioni del nostro servizio scolastico sono stati raccolti ed esaminati numerosi dati, la cui lettura, incoraggiante rispetto alle tendenze nazionali, lascia emergere
una realtà multiprospettica ed in crescita, induce ad una assunzione
di responsabilità sul ruolo significativo che la comunità ci ha riconosciuto. La phrònesis aristotelica, intesa come razionalità pratica,
come capacità di riflettere sulle situazioni in atto, è buona guida
nell’impegno volto a dare un senso anche al sapere acquisito altrove,
esprimendo una buona capacità di gestire la processualità. È su questo nuovo quadro in fieri che la buona pratica attivata in una scuola
può costituire una risorsa utile ad interpretare il nuovo paradigma
culturale che emerge dalle “soluzioni felici” nelle quali l’output si trasforma in input (conosce mentre agisce).
È allo studente che viene assegnato il ruolo importante di attore che,
in condizione di benessere, sia in grado di apprendere ed esplicitare competenze in processi di apprendimento sempre più aperti e
orientanti. Il fine è conseguire risultati scolastici non puramente come
acquisizione di beni intellettuali bensì come autentica appropriazione
che risulti un’estensione di sé.
La tabella a lato riporta solo i dati sommativi essenziali relativi ai 5
indirizzi liceali del “Saffo” a.s. 2008-09.
Prof.ssa Claudia Ettorre
139
Corso di formazione L.I.M.
Nell’ambito delle attività di Aggiornamento per i Docenti organizzate
dal Polo Liceale Saffo, a partire dal mese di marzo 2010, sono stati
tenuti degli incontri di Formazione sull’uso della L.I.M. (Lavagna
GIORNO
ORARIO
CLASSI DI CONCORSO
14:45 - 16:00
AD01 (Sostegno), A346-446/C031 (Lingue), A036-37
(Filosofia), A051-52 (Lettere)
16:15 - 17:30
A025 (Arte), A029 (Ed. Fisica), A049 (Matematica),
A060 (Scienze)
01 /03
06 /03
(durante assemblea
di istituto)
10:30 - 12:00
A049 (Matematica), A060 (Scienze)
14:45 - 16:00
A025 (Arte), A029 (Ed. Fisica), A049 (Matematica), A060
(Scienze)
16:15 - 17:30
AD01 (Sostegno), A346-446/C031 (Lingue), A036-37
(Filosofia), A051-52 (Lettere)
10 /03
Elenco Docenti Partecipanti
1° gruppo: classi di concorso A025, A029, A049, A060
Bartolini Stefania, Bellachioma Elena, D’Alesio Sabatino, De Ascentiis Silvia, De Lauretis Anna Maria, Del Toro Tania, Dirodi Massimiliano, Di Serafino Teresa, Ippoliti Gianluca, Marcacci Francesca,
Marini Grazia, Picciotti Gabriele, Pirocchi Alcino, Puricelli Stefano,
Romagnoli Barbara, Silverii Ernesto, Scarinci Antonella.
140
Interattiva Multimediale), nel Laboratorio di Informatica, con la partecipazione e l’ausilio di Esperti esterni, secondo il Calendario e il
Programma di seguito allegati:
PROGRAMMA
ESPERTO ESTERNO
Presentazione generale
della didattica con la LIM
ed esercitazioni pratiche
Alfredo Corona
Presentazione
di software e materiali
Andrea Burracchio
multimediali per uso L.I.M.
Uso software per lezioni
interattive ed esercitazioni Alfredo Corona
pratiche
2° gruppo: classi di concorso AD01, A346-446, A036-37, A05152, C031
Andrietti Emanuela, Del Nibletto Maria, Ettorre Claudia, Gagliardi
Simona, Isola Maria Luigia, Martella Gina, Merletti Milena, Muriana
Manuela, Plebani Maria Pia, Sabatini Silvia, Settepanelli Giorgia,
Silenzi Anna, Speroni Valentina, Zurlini Anna.
Referenti Corso di Formazione L.I.M.
Proff.ri De Lauretis, Ippoliti, Sabatini
La Chimica incontra la Storia
A lezione dal Prof. Giorgio Corradini
Nel corrente Anno Scolastico le classi: IV B, III C, e IV C del Liceo
Scientifico, II A, III A e II B del Liceo Classico, in collaborazione
con le Professoresse: CAIFFA, CELOMMI, RUGGIERI (dell’indirizzo
scientifico) e CURIAZI, ETTORRE (dell’indirizzo classico), hanno avuto
l’opportunità di seguire un ciclo di lezioni del Prof. Giorgio CORRADINI, già Ordinario di Tecnologie Chimiche presso l’Università degli
Studi de L’Aquila (Dipartimento di Chimica, Ingegneria Chimica e
Materiali) e attualmente, per le conseguenze del sisma, ospite della
città di Roseto.
esplorare-dominare.
Affascinante per gli alunni la lezione sulle “spezie”; interessanti le
spiegazioni dei vari tipi di imbarcazione, in un viaggio tra mercanti,
navigatori ed esploratori, missionari, conquistatori e banchieri che il
Professore ha indicato quali pionieri della globalizzazione. Queste
considerazioni sono state sviluppate in un percorso dal titolo: Le origini della globalizzazione. Un approccio tecnologico ed economico
alla Storia.
Un grazie al Professor Corradini, cui l’esperienza terribile del sisma
non ha certamente sottratto né la passione dell’Insegnante, né la generosità del Maestro.
Prof. ssa Monica RUGGIERI
Il Professore ha voluto condividere con i nostri alunni una serie di
riflessioni maturate durante la sua lunga carriera. Coniugando infatti
l’attività di Chimico e Docente, alla personale passione per lo studio
della Storia, egli ha colto l’evidente incidenza dello sviluppo della
Tecnica sugli eventi storici, dimostrando una diretta proporzionalità
tra il “fare” degli uomini e il loro “divenire” nel tempo. Le radici di
molti accadimenti, ha affermato Corradini, solitamente ascritte a ragioni politiche o belliche o economiche, andrebbero viste anche alla
luce dei “materiali” a disposizione della collettività, delle “tecniche di
costruzione” acquisite, delle conoscenze relative alla “materia”.
Nell’ascoltarlo, è sembrato quasi che la Chimica, di norma collocata entro contesti puramente scientifici, si fosse lasciata scoprire dal
Professore, dopo una frequentazione durata un’intera carriera, nella
sua “Umanità”, intenta cioè a dialogare con gli uomini nella scrittura
quotidiana di quel futuro che poi costituisce il racconto postumo della
Storia.
Durante gli interventi forte è stata altresì l’eco della celebre sentenza
di Appio Claudio: fabrum esse suae quemque fortunae, secondo cui
“ciascuno è artefice del proprio destino”. Nella proposta di Corradini infatti il destino dell’uomo passerebbe concretamente attraverso
mani di “fabbro”, entro la capacità cioè di cercare nella materia e
nelle materie le soluzioni pratiche al sopravvivere-vivere-commerciare141
Racconti di guerra
Nei racconti qui di seguito riportati alcune alunne della 5^ A Ginnasio, Letizia Pisciella, Ilaria Di Giuseppe, Manila Casaccia e Jessica
Iachini, hanno condotto una ricerca correlata alle differenti realtà vissute nel periodo delle Seconda Guerra Mondiale dalle proprie famiglie. Sulla base delle singole ricerche sono poi state trascritte toccanti
testimonianze di un passato che nessuno dovrebbe mai dimenticare,
e che per questo desideriamo condividere con voi.
Frammenti del passato
La Seconda Guerra Mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945
ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell’Asse e dall’altro i paesi
alleati. Viene definito «mondiale» in quanto, così come già accaduto
per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e
le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta. È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all’umanità
sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Facendo riferimento alla mia famiglia posso per certo
attestare che in detto contesto fu mio nonno ad essere il protagonista
indiscusso di questa guerra. Terzo maschio in una famiglia di 7 figli
tra cui 4 femmine, inizialmente non fu inviato in guerra poiché vi erano già i due fratelli maggiori nell’esercito, e secondo la legge il terzo
figlio maschio doveva restare a casa per contribuire al mantenimento
della famiglia. Ben presto la situazione si fece difficile per l’Italia che
si trovò in difficoltà nelle operazioni belliche. Per questo, nello stesso
1939, primo anno del conflitto mondiale, fu arruolato anch’egli nell’esercito. Il suo ingresso nella guerra coincide pressappoco con la
Dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia.
In principio mio nonno venne imbarcato presso Bari su una nave che
condusse lui e i suoi compagni d’avventura fino in Albania. Ma i
combattimenti non durarono molto, perché, solo poco tempo dopo,
l’armistizio ruppe l’alleanza tra gli italiani e i tedeschi. A seguito di
ciò gli stessi tedeschi catturarono mio nonno e una parte dei combat142
tenti che si trovavano in Albania con lui a Corcia, da cui vennero
immediatamente trasferiti nel campo di concentramento di Belgrado.
In questo campo non erano ancora attuati i soprusi a cui invece,
come noi oggi siamo a conoscenza, venivano sottoposti i prigionieri
in altri lager. Per questo il campo di concentramento di Belgrado
rappresentava solamente una tappa, una breve stazione prima del
trasferimento definitivo nei lager della Germania. Qui, a Belgrado,
alcuni tra i comandanti tedeschi cercarono di persuadere una parte
dei prigionieri a passare nel fronte opposto e combattere contro i
partigiani. Molti non rifiutarono questa proposta, ritenendola migliore
ad una morte quasi certa.
La sorte di mio nonno fu differente; a lui venne dato il compito di
recarsi assieme ad alcuni tedeschi ed altri prigionieri, ogni mattina,
a Belgrado città per provvedere alle spese di rifornimento dei viveri.
Questa esperienza fu probabilmente fondamentale nel percorso di
guerra di mio nonno. Fu infatti grazie a ciò che egli riuscì a ricordare
le strade percorse per giungere in città ed alcuni sentieri più nascosti
e secondari.
Fu fondamentale anche il rapporto relativamente più vicino venutosi a
creare con i generali tedeschi che accompagnavano lui e altri prigionieri nella spesa mattutina. È infatti attraverso alcuni discorsi sentiti più
o meno casualmente che il nonno venne a conoscenza dei campi di
concentramento della Germania e della sorte sicura cui sarebbe andato incontro chi fosse stato caricato sul treno che di lì a pochi giorni
li avrebbe portati via da Belgrado, alla volta della Russia. I Tedeschi
avevano in effetti fretta di evacuare il campo in cui si trovavano poiché era imminente l’arrivo dei Russi. Per questo i controlli ai confini
del lager erano nettamente diminuiti.
A conoscenza di tutto ciò, il nonno, pochi giorni prima della data
fissata per il trasferimento al campo di concentramento tedesco, riunì
alcuni dei suoi malcapitati compagni per presentare il piano di fuga
notturna. Nessuno lo appoggiò; se qualcuno li avesse visti, infatti,
li avrebbe uccisi tutti, senza alcuna eccezione. Ma il nonno aveva
ascoltato sufficientemente sui lager della Germania, e grazie a ciò
riuscì a trovare il coraggio di fuggire da solo. Come unica precauzione usò una giacca con la quale si cinse l’avambraccio sul quale i
tedeschi ponevano una fascia di riconoscimento. Fatto ciò, nel cuore
della notte si avvicinò di nascosto alla recinzione e riuscì a scavalcar-
la senza essere visto. La paura non cessò neanche una volta fuori dal
confine, e questo lo spinse a camminare e camminare fino all’alba
seguente. Giunto ai margini di un bosco trovò una casa di contadini
ai quali chiese ospitalità. Era legge che chi avesse trovato un prigioniero evaso avrebbe dovuto consegnarlo immediatamente ai tedeschi. Per chi non l’avesse fatto la punizione sarebbe stata l’immediata
fucilazione dell’intera famiglia e del prigioniero stesso.
La famiglia alla quale il nonno bussò alla porta aveva dei figli inviati
in guerra in Italia. L’amore paterno fece così che lo ospitassero, con
ingenua, profonda e umana speranza: essi sperarono che in Italia
potesse essere riservato lo stesso trattamento ai loro figli. Di certo non
poterono ospitarlo in casa, così il nonno dormì e si nascose per sei
mesi in un bosco circostante. La famiglia si adoperò però per fornirgli
cibo e vestiti. Il nonno imparò anche la loro lingua, le canzoni popolari e anche qualche strana usanza come piangere alla nascita di un
bambino e gioire alla morte di una persona cara. Dei suoi compagni
rimasti nel campo di prigionia sappiamo invece che, almeno la maggioranza, trovò la morte. Particolare fu invece l’avventura di quello
che, al ritorno in Italia e al termine della guerra, capitò al vicino di
casa del nonno e quindi della mia famiglia per anni e anni. Trovatosi
sul treno in viaggio alla volta della Germania riuscì a lanciarsi fuori
dal treno in corsa. I tedeschi, accortisi di ciò, tentarono di sparargli
ma, sbagliando mira, “salvarono” la vita di quell’uomo e consentirono il suo ritorno a casa. Solo sei anni dopo, alla resa finale del
conflitto, il nonno potè finalmente lasciare Belgrado e tornare a casa
alternando nel viaggio di ritorno tratti percorsi con il treno e tratti a
piedi, a causa delle ferrovie inaccessibili per i bombardamenti della
guerra. Infine, ad aspettarlo a casa non solo trovò tutta la famiglia e
i due fratelli anch’essi tornati salvi dagli scontri in Africa, ma, soprattutto, trovò la nonna, rimasta ad aspettarlo per sei lunghissimi anni
senza notizie e senza alcuna certezza sul suo destino.
Letizia Pisciella
L’oro alla patria
Mia nonna si siede al tavolino, sorpresa.
- Che succede? - mi chiede, subito ansiosa.
- Niente. Devo intervistarti - dico, sentendomi una giornalista di successo.
- Devo scrivere un tema sulla Seconda guerra mondiale nella mia
famiglia, per la scuola.
Nonna si tranquillizza e caccia il lavoro a maglia.
- Bene, cominciamo per ordine…- dico, ma già lei si è lasciata prendere dai ricordi, ed inizia a raccontare…
La guerra cominciò nel 1939, quando mia nonna aveva sei anni
e finì nel 1945, quando ne aveva dodici. Lei mi parla subito di un
“segretario” (che io interpreto come un vigile urbano), che passava di
casa in casa per prelevare oro, rame e qualsiasi altra cosa di valore
per destinarla alla patria, ovvero, come mi fa notare mia nonna, a
Mussolini. Nella sua mente di bambina è rimasto vivido il ricordo
della madre costretta a dare la fede d’oro in cambio di una in ferro.
Passava il tempo e passavano gli “apparecchi”, come mia nonna
chiama, in gergo, gli aerei da guerra. Nel piccolo paesino di Mutignano, vicino Pineto, arrivavano i tedeschi che, guidati da un “signore del Comune”, portavano via le donne caricandole sui carri insieme
alle mucche rubate ai contadini. Donne che, nonostante delle voci le
dicessero ora a Pescara ora ad Ortona, non tornarono più.
Mia nonna mi racconta la triste esperienza di una ragazza che, spaventata da questi avvenimenti, si era rifugiata a casa loro. Quando
i tedeschi arrivarono, ben decisi a portare via la mia bisnonna, la
ragazza si fece avanti, preferendo essere presa lei al posto di una
madre di famiglia. Fu caricata sul carro e portata via per sempre.
Un anno dopo, quando mia nonna aveva sette anni, cominciò uno
143
dei periodi più difficili per il paesino. I tedeschi arrivavano e prendevano tutti gli uomini abili per combattere.
Un signore, venuto dalla Francia, si era rifugiato a casa della mia
prozia. Anche lì i tedeschi arrivarono e non vedendo nessun altro
uomo eccetto il mio prozio, si accontentarono e lo condussero con
loro. La moglie, ben intenzionata a non perdere l’unico uomo della
casa, procedette senza ripensamenti all’inevitabile scambio, sacrificando il fuggiasco straniero.
Tra gli altri uomini anche il padre di mia nonna partì per la guerra.
Non sarebbe mai tornato.
Il fatto che più ricorda mia nonna della sua infanzia tra pace e guerra, accadde una mattina di maggio.
Alle nove lei e la madre salirono sulle colline, per pascolare le pecore. Giunte sulla collina più alta, un triste spettacolo le attendeva:
stavano bombardando Roseto. A Mutignano un gruppo di persone
si era raccolto davanti alla Chiesa per assistere al bombardamento
e, tra quelle, mia nonna riconobbe il cugino di nove anni, Santino.
Improvvisamente “arrivò uno spezzone” (una bomba) davanti alla
Chiesa, provocando nove morti e molti feriti. Una scena di quelle
che, dice mia nonna, “non si scordano più”, è quella di un bambino
che piangeva disperato sul corpo mutilato del padre.
Tornate a casa, una ragazza venne incontro a mia nonna, annunciandole la morte di Santino.
- Bene, penso che possa bastare - la interrompo, soddisfatta del lavoro compiuto.
- Ma come? - esclama quasi risentita, - non ti ho ancora parlato del
nonno!
Mi mordicchio le labbra, nervosa. Mio nonno è morto da poco e non
sono sicura che mia nonna sia pronta a ricordare. Poi noto l’impazienza nel suo sguardo e ricordo come le si sono illuminati gli occhi
mentre raccontava.
- D’accordo - rispondo - perché no?
Mio nonno venne arruolato in marina nel 1943, a diciannove anni.
Poteva tornare a casa per vedere la sua famiglia solo “a licenza”,
vale a dire quando riusciva a farsi accordare il permesso. Naturalmente il ritorno avveniva con mezzi di fortuna. Per esempio una volta
compì il viaggio seduto sopra la cabina di un camion.
L’aspetto più saliente della vita militare di mio nonno avvenne nel
144
settembre del ’43, quando venne firmato l’armistizio con gli alleati.
I marinai buttavano le armi in mare, festeggiavano, sentendosi finalmente liberi e pensando che di lì a poco sarebbero tornati a casa.
Nessuno ascoltava il comandante, che li avvertì: - Cosa pensate?
Che la guerra sia finita? Ora si comincia! - I giovani soldati erano
però troppo felici per dare ascolto a tali ammonimenti.
Il mattino seguente, gli italiani riaprirono le ostilità. Alle 16:30 dello
stesso giorno la nave di mio nonno, “La Roma”, fu bombardata dai
tedeschi al largo di Bonifacio. Dopo essere andata a fondo, si smembrò in due parti. Su 1300 uomini, 500 si salvarono.
Mio nonno, uno dei pochi in grado di nuotare, raggiunse una scialuppa e con questa approdò in Spagna, dove rimase prigioniero
cinque mesi. In seguito fu trasportato in varie regioni d’Europa, ormai
annientate dalla guerra. Tornato a casa fu decorato con la medaglia
d’argento. Nel maggio del ’45 la guerra finì.
Mia nonna posa a terra il lavoro a maglia, commossa e stanca.
- È meglio se riposi un po’ -, le consiglio, infilandomi la giacca.
- Sto benissimo, non preoccuparti -, risponde alzandosi.
Aprendo la porta per uscire la osservo. Ha in mano una foto di mio
nonno che lo ritrae in divisa a diciannove anni, giovane e forte. La
accarezza lievemente. Sento salirmi le lacrime agli occhi.
Tornando a casa penso che da grande voglio essere esattamente
come mia nonna.
Jessica Iachini
La ritirata
Noi ragazzi abbiamo appreso nei libri di storia le nozioni e le vicende riguardanti le due grandi guerre mondiali. Le testimonianze però
dei sopravvissuti sono molto più toccanti e appaiono più concrete
rispetto a ciò che troviamo sui libri. Fortunatamente tre dei miei nonni
hanno potuto raccontarmi i loro ricordi e le loro esperienze in quegli
anni.
Quando l’Italia è entrata in guerra la mia nonna materna aveva soltanto due anni; di conseguenza i suoi ricordi iniziano quando aveva
cinque anni e la guerra era già al suo penultimo anno di ostilità.
Abitava in una casa in campagna dove per fortuna lo scontro era
poco sentito, tuttavia la memoria di quei due anni è ancora viva nella
sua mente.
Ricordo che i miei bisnonni, assieme agli altri parenti che vivevano
con loro, avevano nascosto le provviste di cereali, vino e altre riserve
alimentari sotto la legnaia, mentre nella stalla avevano posto la biancheria del corredo familiare, scavando sotto i giacigli delle vacche
da latte. A proposito degli animali, la nonna mi ha detto che avevano
costruito una sorta di capanna di paglia, nascosta nel mezzo degli
arbusti che costeggiavano un fossato ai limiti del terreno, in cui avevano riposto le mucche più belle sapendo che, se fossero arrivati i
Tedeschi, avrebbero portato via anche quelle.
Quando l’Italia firmò l’armistizio con gli alleati, nel 1943, i miei
bisnonni avevano ospitato, in gran segreto, un colonnello milanese.
Questi, temendo di essere rastrellato dai Tedeschi, aveva abbandonato l’esercito ormai allo sbando e camminando per chilometri aveva
raggiunto il loro casolare poiché amico dello zio di mia nonna. Ella
mi racconta sempre, spaventata ancora al ricordo, di aver avuto un
incontro ravvicinato con quattro soldati tedeschi, i quali si erano presentati armati a casa su una camionetta militare cercando qualsiasi
cosa ci fosse da mangiare. Così sua madre, molto impaurita, li fece
entrare nella stalla dove, al posto delle mucche, aveva sistemato
i salumi. Fortunatamente si accontentarono di quelli, presero tutto,
chiesero del pane e se ne andarono.
Quando di notte sentivano passare gli aerei o sentivano le bombe
cadere nelle vicinanze, bisognava subito spegnere le lampade che
al tempo erano ad olio o a carburo, affinché la casa rimanesse al
buio. E questa è anche l’unica notizia che è riuscita a ricordare la
nonna paterna che, essendo molto piccola allora, ricorda ben poco.
Mi ripete spesso che sua madre, spente tutte le luci, faceva infilare
tutti i figli, ben otto, nel letto matrimoniale con lei.
Tornando alla nonna materna, l’episodio che ricorda con più spavento è quello che avvenne durante la disastrosa ritirata dei Tedeschi
inseguiti dagli alleati. In quel periodo solo la vista di qualche mezzo
militare tedesco terrorizzava la gente. Basti pensare ai due episodi
cruenti delle Fosse Ardeatine a Roma e di Marzabotto vicino Bologna, dove furono trucidate 1830 persone. Era un primo pomeriggio,
sembrava tutto tranquillo, quando una lunga fila di camion militari
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comandati dai Tedeschi cominciò a sfilare sulla strada comunale sovrastante la casa di mia nonna. Suo padre, lo zio e un amico stavano
lavorando nella vigna sotto la strada, ma non visibile dalla casa.
Dalla camionetta che guidava la fila, scesero dei tedeschi armati
che intimarono il mio bisnonno e gli altri due di salire. Lo zio di mia
nonna e l’amico, tentarono la fuga: il primo, saltando siepi e fossi,
evitando le fucilate, si nascose tra gli alberi e riuscì a salvarsi; il suo
amico invece fu ferito lievemente alla testa. Il mio bisnonno, avendo
una gamba invalida, si arrese e fu lasciato libero perché gli invalidi
ai Tedeschi non servivano. Mentre questo succedeva nella vigna, mia
nonna, che allora aveva sei anni, piangeva in braccio alla mamma
ancora più disperata di lei. La paura si calmò quando la fila dei
camion ripartì e il bisnonno tornò a casa rassicurando tutti. Lo zio di
mia nonna vagò per tutta la notte e tornò a casa all’ora di pranzo del
giorno dopo, quando fu sicuro che i Tedeschi se ne erano andati.
Mio nonno, il padre di mio padre, era già più grande durante gli
anni della guerra; tuttavia non ricorda episodi particolari. Ha saputo
dirmi delle bombe che continuamente cadevano, del grande trambusto che regnava in giro, di quando gli aerei, dall’alto, mitragliavano
le locomotive cariche di ebrei e di deportati. Ricorda che quando i
Tedeschi si ritirarono, nel tentativo di non essere seguiti dai nemici, fecero saltare a mano a mano tutti i ponti, compreso quello del Salino,
il cui frastuono e la polvere assieme ai pezzi stessi di ponte arrivarono
a chilometri di distanza!
Mi ha raccontato di un povero contadino che andava per una via
di campagna, ignaro che si trattasse di un campo minato. Non vi
era purtroppo strada alternativa e finì per esplodere con i due figli
piccoli e due vacche che andavano con lui. Nel mezzo di queste
notizie negative, il nonno mi ha riferito anche una semplice battuta
che ricordava e che potrebbe far sorridere, temperando lievemente il
clima freddo e crudo della guerra. Si tratta dell’incontro di un contadino e di un ufficiale tedesco. Era un giorno d’inverno e il contadino
indossava il cappotto per il freddo. L’ufficiale, dinanzi al pover’uomo
disse: – Salame o kaputt! – ovvero, dammi il salame o ti uccido! Ma
dato che in dialetto “kaputt” sta per cappotto, il contadino rispose:
– E certo che porto il cappotto, fa freddo!
I miei nonni ora hanno più di settant’anni, ma ricordano tutti questi
episodi perfettamente e ripetono sempre a noi nipoti che la guerra è
146
l’errore e l’orrore più grande che una società possa compiere, solo la
pace può garantire la salvezza dei popoli.
Manila Casaccia
La cattura dei partigiani
La Seconda guerra mondiale è un evento che ha colpito l’intera umanità e che rimarrà per sempre un punto fermo nei nostri ricordi. Mio
nonno Pio, padre di mia madre, partecipò come militare al conflitto
ma dopo pochi anni fu rimandato a casa, mentre mia nonna mi
racconta sempre di come si nascondevano le bestie per paura che
fossero prese dai tedeschi.
Al contrario, l’altro mio nonno Armando, originario di una frazione
del comune di Montorio al Vomano, non ha partecipato attivamente
alla guerra poiché era poco più di un adolescente, ma mi racconta
sempre un fatto realmente accaduto che mi ha colpito molto. Verso la
fine del conflitto mondiale due partigiani di Rocciano furono catturati
dalle armate tedesche. Una mattina i prigionieri, rinchiusi in un camioncino tedesco, passavano su una strada vicino casa di mio nonno; su una curva l’autista rallenta per far passare un gregge di pecore
e in quel preciso momento i prigionieri riescono ad aprire la porta del
camioncino e a scappare. I tedeschi si accorgono subito dei fuggitivi
e cominciano a sparare mentre quelli correvano velocissimi lungo un
torrente. Uno di loro non riesce a scampare alla pioggia di proiettili
e muore sul colpo, l’altro invece più furbo riesce a intrufolarsi in una
siepe di spine e a fuggire così dai nemici. Il partigiano spaventato
e tutto ferito si rifugia in un fienile per paura di essere catturato di
nuovo, ed era proprio il fienile di mio nonno.
La mattina seguente, quando il mio bisnonno si reca nel fienile per
prendere alcuni attrezzi, nota un’ombra dietro a una balla di fieno.
Spaventato, chiama gli altri uomini; appena torna con i rinforzi, esce
fuori un povero uomo infreddolito e sanguinante. La famiglia di mio
nonno decide allora di curarlo e di farsi raccontare la sua avventura.
Mio nonno racconta ancora oggi con toccanti parole la paura che
esprimevano gli occhi di quell’uomo che rimase nel cuore di tutti.
Dopo essersi ripreso, il partigiano decide di ripartire forse verso casa
sua a Rocciano, sperando di non essere di nuovo catturato. Questo
fatto colpì tutti in famiglia ma in particolar modo mio nonno perché
era il piccolo di casa e rimase molto scioccato dagli occhi del parti-
giano che ancora oggi ricorda benissimo. Suo padre, ovvero il mio
bisnonno Berardo Di Giuseppe, non esitò a dare aiuto al fuggitivo
perché era un uomo molto umano e sensibile che conosceva molto
bene la sofferenza della guerra avendo partecipato al primo conflitto
mondiale, insignito della Croce al Valor Militare come Cavaliere di
Vittorio Veneto. Egli partecipò a diverse battaglie come quella di Caporetto ma viene ricordato a Montorio per esser stato colpito da un
proiettile che gli attraversò l’elmetto, sfiorando il collo per poi riuscire
dalla parte opposta. Se fosse ancora in vita sicuramente racconterebbe tante sue avventure ma purtroppo morì di vecchiaia a 94 anni.
Tutti i ricordi che sono impressi nelle menti di chi ha vissuto gli anni bui
dei conflitti mondiali sono per noi una viva testimonianza di come la
guerra laceri l’intera umanità, distrugga intere famiglie, porti ad un’atmosfera triste e difficile. Per questo è importante ricordare affinché
tutto ciò non venga dimenticato e non possa mai più essere vissuto.
Ilaria Di Giuseppe
147
Indice generale
5
7
Presentazione
Vincenzo Di Marco
Crescita del senso di appartenenza
e di responsabilità
Viriol D’Ambrosio
LA SCUOLA PROGRAMMA
12
13
15
16
19
Dirigente scolastico
Staff di presidenza
Consiglio di Istituto
Collegio dei Docenti
Personale A.T.A.
LA SCUOLA MOSTRA
24
Le foto delle cinquantadue classi
del Liceo Saffo
LA SCUOLA PROPONE
76
77
80
82
83
85
86
Storia della scuola
Nuovi indirizzi liceali
Patto di corresponsabilità
Comitato dei genitori
Accoglienza scolastica
Continuità scolastica
Orientamento
LA SCUOLA PREMIA
88
92
92
93
94
94
95
Borse di studio
Premi e concorsi
Concorso “Caliglossa”
Giorno della Memoria
“Natale… in versi”
2° Con-Corso di Idee filosofiche
Festival Filosofia di Modena
97
97
98
100
102
104
104
105
106
108
109
2° Concorso “Matteo Ricci”
Mille domande… una sola Europa
5° Premio di Saggistica “V. Filippone-Thaulero”
3° Concorso Artistico Nazionale
Premio “Pasquale Celommi”
Per i 150 anni di Roseto
Parlamento Europeo Giovani
Settimana Cultura Classica
Laboratorio teatrale
L’Inferno di Dante nel segno
di Sandro Melarangelo
Olimpiadi
Saffo sport
LA SCUOLA CONOSCE
114
115
117
Scambio culturale
Progetto Comenius
Viaggi di istruzione e visite guidate
LA SCUOLA PRODUCE
124
125
128
131
137
138
140
141
142
Corso di Lingua e Cultura Cinese
Il significato della Scienza per la Filosofia
“I love Europe”
L’intervista che vorrei
“Saffochiamo”
La scuola delle buone pratiche
Corso di formazione L.I.M.
La Chimica incontra la Storia
Racconti di guerra
Teramo
La tua
Energia
Ideale
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Zona ind.le 64025 Pineto (TE)
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Phone number: +86 21 5116-6838
Fax number:
+86 21 5116-6899
Appunti
Finito di stampare
nel mese di maggio 2010
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Tel. 085.9463084 - Fax 085.9461013
www.lacassandra.com - [email protected]