rassegna stampa - Associazione Agenti Allianz
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RASSEGNA STAMPA Martedì 21 LUGLIO 2015 Sede di Milano - C.so Italia 23 Sede di Trieste – Via Fabio Filzi, 21/1 DAL MERCATO ASSICURATIVO ALLIANZ ED OCTOCAM PARTNER DI ENI-ENJOY PER LA SICUREZZA DELLO SCOOTER SHARING A MILANO Allianz Italia e Octo Telematics sono stati scelti come partner dell’innovativo progetto di scooter sharing di Eni-Enjoy, presentato la scorsa settimana a Palazzo Reale in presenza del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e dell’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. Facendo leva sulle rispettive competenze nel settore della telematica applicata alla mobilità, Allianz Italia e Octo Telematics hanno sviluppato una soluzione integrata assicurativa e tecnologica per gli scooter Piaggio MP3 messi a disposizione da Eni-Enjoy per il servizio di scooter sharing. “Allianz Italia si distingue nel comparto assicurativo per essere front runner nell’innovazione e nella digitalizzazione dei processi e possiede una consolidata esperienza nella telematica e nella gestione delle scatole nere abbinate all’offerta assicurativa e all’assistenza,” commenta Andrea Costa, Responsabile Area Tecnica Auto di Allianz Italia, “la soluzione individuata per lo scooter sharing è la prima sperimentazione su motocicli in Italia e consiste nell’installazione di una sc atola nera e di due videocamere (una per la parte anteriore e una per quella posteriore) per la videoregistrazione degli incidenti stradali che si dovessero verificare durante la fruizione del servizio”. “Oggi è stato possibile tagliare un importante tragu ardo grazie ad un partner di grande valore quale è Allianz” afferma Andrea Mungo, Amministratore Delegato di OctoCam società partecipata di Octo Telematics. “Con una comune visione strategica e con la capacità di unire e valorizzare le competenze assicurat ive di Allianz e quelle tecnologiche di Octo, abbiamo potuto fornire a gruppi italiani presenti a livello globale quali Eni e Piaggio un valore aggiunto nello scenario mondiale dell’innovazione. Da Milano, città dell’Expo, abbiamo avviato un percorso estremamente sfidante per il futuro fatto di servizi ed innovazione per gli utenti finali”. Allianz Italia ha inoltre previsto per il servizio di scooter sharing una copertura assicurativa completa che comprende RC Auto, le garanzie Incendio e Furto, Kasko, Atti vandalici e Infortuni al conducente. In questo modo chi usufruisce dello scooter è coperto in maniera globale sia per i danni subiti che per quelli involontariamente causati a persone e cose. In caso di sinistro, grazie alle registrazioni attivate dalle videocamere nei dieci secondi antecedenti e successivi all’evento, la compagnia di assicurazione potrà avere le informazioni utili sulla dinamica dell’incidente, limitatamente al periodo indicato garantendo così il pieno rispetto della privacy, a tutto vantaggio della trasparenza e della riduzione dei tempi di liquidazione del sinistro. Assinews L ‘ IVASS VUOLE POLIZZE DANNI PIU' SEMPLICI E CHIARE Polizze danni più semplici e chiare; è l’obiettivo di un’ iniziativa, avviata dall’ lvass, che coinvolgerà, compagnie, intermediari e associazioni dei consumatori. Nei giorni scorsi, presso 'Istituto di vigilanza si è svolto un incontro cui hanno partecipato i rappresentanti di Ania, UnipoSai, Intesa Sanpaolo (entrambi sono uscite dall ‘ Ania), Sna, Anapa, Unapass, Aiba e Acb Brokers. Per le associazioni dei consumatori hanno partecipato: Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo e Federconsumatori. Nel corso della riunione è stata avviata una fase informale di confronto per acquisire il contributo delle associazioni e delle imprese su possibili linee di azione da adottare per un ‘ ampia rivisitazione dei contenuti dell’informativa precontrattuale e contrattuale dei rami danni. Si tratta del proseguimento degli interventi di semplificazione già attuati dall ‘ lvass con il Regolamento in materia di procedure ed adempimenti burocratici nei rapporti tra imprese, intermediari e clientela. Tutti i partecipanti hanno esposto i propri punti di vista, convergendo sulla necessità di rivisitare e snellire le informazioni da presentare al consumatore prima della sottoscrizione del contratto, sostiene Ivass, rendendole più semplici, sintetiche e comprensibili. Ania e le associazioni hanno valutato positivamente la fase di confronto avviata da Ivass e si sono impegnate a predisporre, entro il prossimo settembre, una serie di proposte relativamente agli elementi chiave che dovrebbero essere evidenziati ai consumatori prima della sottoscrizione di un contratto assicurativo, nonché sulle modalità da seguire nella redazione e nella presentazione della Nota informativa, partendo dall’ analisi di casi concreti. La semplificazione dovrebbe riguardare i contenuti di Nota informativa, Scheda sintetica, e Condizioni generali. Si è registrato anche un unanime consenso a predisporre glossari e definizioni in modo più chiaro, e rendere più semplice, grazie alluso di esempi, la comprensione di garanzie e condizioni. IO MI ASSICURO FONSAI, ARCHIVIATO IL CASO DEL «PAPELLO» La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di ostacolo all’attività di vigilanza della Consob contestata all’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, e a Salvatore Ligresti in relazione alla vicenda del cosiddetto “papello”. E il gip di Milano, Roberto Arnaldi, ha subito accolto la richiesta, archiviando il dossier. Stando a quanto si è potuto ricostruire, il pm di Milano Luigi Orsi ha inoltra to al gip la richiesta di archiviazione per Nagel, difeso da Mario Zanchetti, e Ligresti, assistito dal legale Gian Luigi Tizzoni, i primi giorni dello scorso giugno e il gip Arnaldi nei giorni scorsi ha disposto l’archiviazione dell’accusa contestata. L’archiviazione, da quanto si è appreso, è stata disposta dal gip “per infondatezza della notizia” di reato. Con il provvedimento del giudice, che ha accolto l’istanza del pm, cade così l’accusa di ostacolo alla vigilanza della Consob in relazione ad una pre sunta “trattativa” tra Mediobanca e la famiglia Ligresti per far ottenere benefici economici, quantificabili in 45 milioni di euro di benefit, al costruttore siciliano e ai suoi tre figli, Paolo, Jonella e Giulia, in cambio della loro “uscita” dalla gestione del gruppo Premafin-Fonsai, quest’ultimo destinato a finire sotto il cappello di Unipol. Una trattativa che, come risultava dall’avviso di conclusione indagini, si sarebbe conclusa con un “accordo” che venne “tenuto nascosto”, custodito in una cassaforte, all’organismo di vigilanza del mercato, la Consob. Il cosiddetto «papello» sarebbe stato consegnato all’avvocato Cristina Rossello, segretario del patto di sindacato di Mediobanca. Il caso del «papello» è stato sollevato dalla Procura di Milano tre anni fa, nel luglio del 2012, nell’ambito della più ampia inchiesta del pm Orsi sul gruppo assicurativo dell’immobiliarista di Paternò. Nel corso di un interrogatorio, Salvatore Ligresti ai magistrati aveva detto di aver firmato un accordo con Nagel, nel quale si indicavano le condizioni per l’uscita della famiglia da Premafin, la holding di controllo di Fonsai e permettere così la fusione con Unipol. Il papello risaliva a un incontro dell’ingegnere di Paternò e della figlia Jonella con Nagel e prevedeva il riconoscimento alla famiglia anche di una serie di incarichi per i figli e utilità varie, tra cui la possibilità di usufruire del Tanka Village in Sardegna, ufficio, segretaria e autista per Salvatore Ligresti. Come riportano le cronache di tre anni fa, inter rogato dal pm Luigi Orsi il primo agosto 2012, Nagel aveva indicato che si trattava di una lista di «desiderata» della famiglia Ligresti, siglata solo per presa di conoscenza, con la precisazione che si trattava di “richieste in parte note”, comunque “non destinate a Mediobanca” e non nella sua disponibilità. Da Mediobanca, inoltre, avevano fatto presente che il papello non riguardava l’istituto, non era un accordo e l’ad lo siglò come presa d’atto per poter andare avanti nell’operazione. Operazione peraltr o che ha creato il secondo gruppo assicurativo italiano con il titolo Unipol che, dall’assemblea che ha varato la fusione con il gruppo FonSai (ottobre del 2013) si è apprezzato del 37% e ha garantito un rendimento totale del 59 per cento. Non solo. Da piazzetta Cuccia, nel corso dell’inchiesta, hanno fatto sempre presente che né Nagel né la banca potevano impegnarsi a fornire quanto scritto nel “patto” segreto perché non erano asset a disposizione di Mediobanca, ma di Unicredit o di Unipol. Peraltro tutte le richieste contenute nel papello non solo non erano attuali, avevano chiarito ancore da Mediobanca, ma non hanno nemmeno avuto seguito. E questa è stata la linea più volte ribadita dalla difesa del ceo. Il pm, nel chiedere l’archiviazione dell’accusa con testata, ha ricostruito, in ogni caso, la vicenda e il ruolo dei 'protagonisti', non ravvisando tuttavia elementi per chiedere il processo IL SOLE 24 ORE. RISPARMIO GESTITO LA CAMPAGNA ACQUISTI DI BANCA GENERALI Sale la tensione nella campagna acquisti nel mondo del risparmio gestito italiano, oggi un settore che macina utili e registra record storici di raccolta. Ieri, secondo indiscrezioni, si è appreso che Banca Generali, dopo aver chiamato l'ex ad di Carige, Andrea Ragaini, avrebbe definito un altro inserimento: Piermario Motta avrebbe infatti rafforzato la rete con Giovanni Loddo, consulente e manager proveniente proveniente da Azimut, dove faceva parte del gruppo presente fin dalla nascita della Sim accanto a Pietro Giuliani e dove ultimamente ricopriva la carica di responsabile delle selezioni per il Centro Italia e Lombardia. Loddo ha scelto di seguire un progetto speciale legato ai servizi di nuova frontiera nella pianificazione finanziaria per la banca del Leone. Loddo prende infatti il nuovo ruolo di developer manager che punta allo sviluppo dei talenti e alle selezioni coordinandosi con il direttore commerciale Marco Bernardi. IL SOLE 24 ORE POSTE, COSÌ LA VENDITA DELLE AZIONI Marcia a pieno regime il treno che porterà alla quotazione di Poste italiane, quella che si profila l’Ipo dell’anno. E che, soprattutto, sarà la più grande privatizzazione, per dimensioni, dalla quotazione dell’Enel il 2 novembre del 1999. L’approdo in Borsa del gruppo guidato da Francesco Caio potrebbe tra l’altro cadere proprio lo stesso giorno in base al calendario. È al lavoro la direzione finanza con al timone l’ex top manager Enel Luigi Ferraris. Il prospetto informativo sarà pronto entro venerdì 7 agosto. Verrà depositato a ruota in Consob e Borsa italiana, il cui nulla osta è atteso entro settembre. In mezzo, due passaggi chiave. Primo, il ministero del Tesoro, azionista al 100% di Poste, dovrà comunicare l’ammontare della quota riservata all’offerta di vendita in Borsa. Secondo, dovrà indicare le valutazioni, affiancato dai coordinatori globali Unicredit, Mediobanca, Banca Imi, Citi e Merrill Lynch e i joint bookrunner (dieci banche in tutto). E qui Caio avrà un ruolo chiave per spuntare il massimo possibile. A metà ottobre scatterà poi il roadshow e i primi giorni di novembre Poste potrebbe essere già il primo gruppo quotato del recapito postale e dei servizi finanziari in Europa, visto che la britannica Royal Mail non ha ricavi da attività finanziarie e assicurative, che sono il pezzo forte, quanto a margini, di Poste. Se verrà confermata la quota del 40% per l’offerta, andranno in vendita 480 milioni di azioni sulla base di un capitale di 1,2 miliardi di titoli. Al retail potrebbe andare tra il 30 e il 40% delle azioni offerte. Di cui il 10-15% è la tranche riservata ai dipendenti: 145 mila addetti. A entrambi sarà offerta una bonus share. Come dire che ci si aspetta un ruolo chiave da parte del serbatoio di 33 milioni di clienti dei servizi di Poste e dai risparmiatori alla ricerca di rendimenti più alti dei Btp. Oltreché dai dipendenti. Per loro ci sarà un taglio minimo più basso. L’esempio più recente nelle privatizzazioni è quello di Fincantieri i cui dipendenti hanno ricevuto fino a due lotti minimi, per un ammontare di 4 mila euro. Ed è ipotizzabile che la stessa soglia di valore venga replicata anche qui. Quindi, se tutto andrà come previsto, ci saranno da 144 a 192 milioni di azioni — cioè fino a un massimo del 16% del gruppo — in mano ai risparmiatori. E già si preparano i 6 mila sportelli abilitati delle Poste e i 5 mila delle tre banche italiane. Agli investitori istituzionali, quelli che si muovono da Londra e che Caio è già andato a trovare due volte in queste settimane, è riservato il 6070% dell’offerta perché avranno il ruolo di investitori di lungo periodo che stabilizzano il titolo. E dovranno dimostrare fiducia nel piano di Caio. Corriere della sera SWISS RE TEME LA BOMBA DEL DEBITO DELLE IMPRESE I contraccolpi dell'elevato debito delle imprese cinesi rischia di essere tra i maggiori fattori di rischio per i mercati nei prossimi due anni. Secondo Clarence Wong, capo economista per l'Asia di Swiss Reinsurance, un brusco atterraggio della Cina sotto questo punto di vista rappresenta il secondo principale fattore di instabilità per la finanza globale dopo un'ipotetica uscita della Grecia dalla zona euro. Nei prossimi 24 mesi, spiega l'analista, diverse società si troveranno a dover ripagare i debiti e il governo potrebbe estendere le scadenze delle società a rischio insolvenza. Il debito delle imprese (sia private sia pubbliche) supera di otto volte l'indebitamento sovrano. Le politiche di sostegno all'economia attuate dall'esecutivo e dalla banca centrale hanno in parte contribuito a questo fenomeno, abbassando i costi per la richiesta di prestiti e facilitando l'accesso al credito con ripetuti tagli dei tassi d'interesse e delle riserve obbligatorie per le banche. MF EXOR OFFRE PARTNERRE UNA CEDOLA STRAORDINARIA AI SOCI John Elkann non molla la presa su PartnerRe, la società di riassicurazione con sede alle Bermuda, il cui controllo è al centro della contesa tra Exor e la statunitense Axis capital Holdings. Ieri infatti, dopo i recenti rilanci operati da quest'ultima, anche la società guidata da Elkann ha provveduto a migliorare l'offerta. Nel dettaglio Exor ha fatto sapere che se la sua proposta avrà la meglio, i soci ordinari di PartnerRe riceveranno un dividendo straordinario di 3 dollari per azione prima del perfezionamento dell'operazione. Questa cedola supplementare, ha ricordato una nota della holding italiana, si aggiunge alla confermata proposta di Exor di 137,5 dollari per azione interamente in denaro, che porterebbe così a 140,5 dollari per azione la somma che Exor sborserebbe agli azionisti ordinari. Nella nota Exor ha reso noto di aver aggiunto il dividendo straordinario di 3 dollari per ricompensare gli azionisti PartnerRe a fronte del previsto perfezionamento dell'operazione Exor per l'inizio del 2016. Quando ha presentato la proposta vincolante nel maggio scorso, Exor presumeva che l'assemblea straordinaria di PartnerRe avrebbe avuto luogo a giugno e che il perfezionamento dell'operazione sarebbe avvenuto nel quarto trimestre del 2015. Questi 3 dollari per azione invece rappresentano un concreto incremento di valore per gli azionisti ordinari di PartnerRe e ampliano ulteriormente la differenza di valore rispetto all'operazione con Axis Capital Holdings. Exor ha rilevato inoltre che PartnerRe, pur continuando a sostenere che la proposta di Exor è inferiore, ha già cercato due volte di migliorare le condizioni contrattuali con Axis e «di fatto riconosciuto la superiorità della proposta vincolante della holding italiana. Bisogna ricordare in questo quadro che non è per nulla secondaria l'importanza per la holding degli Agnelli dell'acquisizione di PartnerRe, colosso della riassicurazione operante soprattutto negli Stati Uniti, dove è quotata alla borsa di New York. Questa società, di cui Exor già detiene il 9,8% e ne è il socio principale, rappresenterebbe infatti il terzo pilastro del portafoglio della holding di John Elkann, e per più di una ragione. In primo luogo perché darebbe a Exor una forte presenza nel settore finanziario diversificando la natura industriale di Fca eCnh Industrial . In seconda istanza, ma non certo meno importante, PartnerRe sarebbe un investimento quasi indipendente dal ciclo economico, in un portafoglio in cui Fca è strettamente legata alle dinamiche congiunturali mentre Cnh Industrial , sebbene sia un business di natura meno ciclica, è comunque legata alle oscillazioni dell'economia internazionale. In tutto questo però va anche ricordato che l'acquisizione di PartnerRe ingrosserebbe le fila di coloro che sostengono che l'intenzione degli Agnelli è fuggire dall'Italia. Infatti con l'acquisizione di PartnerRe il baricentro del portafoglio Exor si sposterebbe ulteriormente verso gli Stati Uniti MF PREVIDENZA E DINTORNI BOOM DELLE PENSIONI DI ANZIANITÀ E’ boom delle pensioni di anzianità, ma è solo un altro effetto della riforma Fornero. Nel primo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2014, le erogazioni degli assegni legati alla anzianità contributiva hanno registrato un’impennata del 108 per cento. Sono passate da 33.323 a 69.343, mentre sono rimaste sostanzialmente stabili quelle di vecchiaia (69.880). Un’esplosione di cui dà conto l’Osservatorio dell’Inps, spiegando però che l’impennata nasce da uno sblocco delle condizioni che avevano rimandato fino ad oggi la liquidazione di parte degli assegni. Ovvero all’innalzamento dell’età pensionabile varato con il decreto SalvaItalia del dicembre 2011. Erano i mesi dello spread alle stelle e fra i vari interventi d’urto varati dall’allora governo Monti ci fu sia l’inasprimento dei requisiti necessari per lasciare il lavoro prima dei limiti di vecchiaia, sia l’innalzamento di quello stesso limite. Ora, infatti, per le pensioni anticipate (così viene definita l’anzianità di allora) sono necessari 42 anni e sei mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e sei mesi per le donne (nel 2016 è previsto un ulteriore aumento di quattro mesi). Fino al SalvaIalia la pensione di anzianità veniva invece assicurata da un sistema di quote mixate fra anzianità contributiva ed età anagrafica, oppure dal raggiungimento dei 40 anni di contributi versati. L’applicazione della riforma dunque, per molti lavoratori ha spostato in avanti i termini per aver diritto all’assegno. Chi allora non riuscì ad agganciare i requisiti, li sta maturando ora. Ecco quindi spiegati i motivi di quello che può essere definito un atteso «rimbalzo». L’Inps segnala che la tendenza all’aumento degli assegni legati all’età contributiva è misurabile sia fra i lavoratori autonomi ( dove si registra un picco fra gli artigiani) che fra i dipendenti e che l’aumento si è visto anche nella cosiddetta «opzione donna». Ovvero la possibilità per ora prevista per le lavoratrici in via sperimentale fino alla fine 2015- di poter andare in pensione prima accettando di applicare solo il calcolo contributivo, quindi con un effetto-taglio del 20 per cento sull’assegno. Oggi l’importo medio delle pensioni anticipate, secondo i dati Inps è di 1.916 euro, (1.765 euro nel 2014, anno nel quale le pensioni anticipate erogate erano state 84.322 in tutto). L’effetto è legato ad una riforma che ormai in molti chiedono di modificare. I sindacati, per esempio, sono uniti nel chiedere interventi su almeno tre punti essenziali della legge Fornero: flessibilità in uscita senza penalizzazioni, ridefinizione dei lavori usuranti (non sono previsti trattamenti di favore, per esempio, per la categoria degli edili) e soluzione del non ancora concluso caso esodati. Di flessibilità in uscita per chi va in pensione,di fatto, ha parlato nei giorni scorsi lo stesso governo, anche se il premier Renzi ha ribadito la necessità di introdurla «con un occhio ai conti ». La questione centrale resta infatti il bilancio: i costi, si spiega, potrebbero essere contenuti entro i 2-3 miliardi, con penalizzazioni che potrebbero però partire dal 3-3,5 per cento per arrivare oltre l’8. La Repubblica. TFR IN BUSTA PAGA CON PRIVILEGIO GENERALE Con la conversione in legge dell’articolo 7 del Dl 65/15 si conferma l’attribuzione del privilegio generale previsto dall’articolo 2751-bis n. 1 del codice civile ai finanziamenti del Tfr in busta paga e conseguentemente agli importi pagati dal Fondo di garanzia. Per il periodo dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, l’articolo 1 della legge 190/14 ha introdotto la possibilità, in via sperimentale, di liquidare nella retribuzione mensile le quote del Tfr maturate nello stesso periodo. I datori di lavoro che hanno alle dipendenze meno di 50 addetti e che non intendono corrispondere immediatamente con risorse proprie le quote di Tfr come parte integrativa della retribuzione possono accedere a un finanziamento assistito sia dalla garanzia rilasciata dal Fondo istituito presso l’Inps, sia in ultima istanza, dallo Stato. Il finanziamento in esame, secondo quanto originariamente previsto dall’articolo 1, comma 30, della legge 190/14, era altresì assistito dal privilegio speciale previsto dall’articolo 46 del testo unico bancario (Dlgs 385/93). Si tratta di un privilegio speciale su beni mobili, comunque destinati all’esercizio dell’impresa, non iscritti nei pubblici registri. Trattandosi di un privilegio che la legge speciale dichiara preferito a ogni altro credito, ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 2777 del codice civile, lo stesso è comunque sempre posposto al privilegio per le spese di giustizia e ai privilegi indicati nell’articolo 2751-bis del codice civile. Il decreto legge 65/15 sostituisce il privilegio speciale con il privilegio generale sui beni mobili e i crediti previsto dall’articolo 2751 bis, numero 1, del codice civile e specifica inoltre che il finanziamento e le formalità a esso connesse, nell’intero svolgimento del rapporto, sono esenti dalle imposte di registro e di bollo nonché da ogni altro diritto o imposta. Il privilegio dell’articolo 2751 bis numero 1 è collocato immediatamente dopo le spese di giustizia ed è previsto per le retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro subordinato e tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro, nonché il credito del lavoratore per i danni conseguenti alla mancata corresponsione, da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali e assicurativi obbligatori e il credito per il risarcimento del danno subito per effetto di un licenziamento inefficace, nullo o annullabile. Ne discende ulteriormente che il Fondo di garanzia è surrogato di diritto alla banca, per l’importo pagato, nel privilegio di cui all'articolo 2751 bis numero 1 del codice civile. Gli istituti di credito e i fondi di garanzia ottengono pertanto una migliore collocazione dei propri crediti. La modifica legislativa ha lo scopo inoltre di alleggerire gli oneri dei soggetti coinvolti in tali operazioni: le imprese sono esonerate dal fornire l’elenco dei beni mobili oggetto del privilegio speciale e gli istituti di credito sono esonerati dall’iscrivere tale elenco. Iscrizione che determinerebbe ulteriori oneri in capo alle aziende. IL SOLE 24 ORE.