SCUOLA MATERNA “BAGATTA”

Transcript

SCUOLA MATERNA “BAGATTA”
ISTITUTO COMPRENSIVO DI REZZATO
SCUOLA DELL’INFANZIA
“DON MINZONI”
PROGETTO EDUCATIVO
DIDATTICO
ANNO SCOLASTICO 2015/16
2
INDICE






















Introduzione - pag. 3
Finalità educative e metodologia - pagina 4
Obiettivi generali della scuola dell’Infanzia - pagina 5
Competenze - pagina 6
Campi di esperienza - pagina 7
Tempi - pagina 8
Osservazione e valutazione - pagina 9
Sicurezza e responsabilità sociale - pagina 10
Spazi - pagina 11
Dinamiche di relazione - pagg. 12-13
Progetti comuni alle quattro scuole Infanzia- pagg. 14-15
Uscite e rapporti con il Territorio - pagina 16
Organizzazione della Scuola - pagina 17
modulo organizzativo della giornata scolastica - pagina 18
Organizzazione delle Attivita’ Didattiche- Pagina19-20
Scansione Temporale Del Progetto Di Plesso e suddivisione In Unita' Di
Apprendimento – Pagina 21
Laboratori – pagina 22-23
Organizzazione delle attività settimanali - pagina 24
Integrazione alunni diversamente abili, alternativa I.R.C. - pagina 25
Le regole del gioco - pagina 26-31
Programmazione I.R.C. - pagina 32-38
Firme sottoscrizione docenti - pagina 39
3
INTRODUZIONE
Secondo quanto enunciato nelle Nuove Indicazioni per il curricolo (a cura del
Ministro Profumo- novembre 2012),
“in un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società
relativamente stabile ad una società caratterizzata da molteplici
cambiamenti e discontinuità. Il paesaggio educativo è diventato
estremamente complesso. In questo nuovo scenario alla scuola spetta il
compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi
un'identità consapevole e aperta... nel rispetto delle differenze di tutti e
dell'identità di ciascuno.
Ciò richiede, in modo ancor più attento, l'impegno dei docenti e di tutti
gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e ad
ogni fragilità ... alla molteplicità di culture e lingue, secondo il modello
dell'intercultura,
in una nuova integrazione tra scuola e Territorio
perché ciascuno possa svolgere, secondo le proprie possibilità, una
funzione che concorra al processo materiale e spirituale della società.
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi per
il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione
al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità e di svantaggio”.
In questa prospettiva si inserisce la nostra scuola Don Minzoni, situata nella zona
sud del comune di Rezzato, accoglie ogni anno al massimo 112 bambini di età
compresa tra i 3 e i 6 anni suddivisi in quattro sezioni. La zona in cui è collocata
è in continua espansione. Ogni anno si può rilevare una costante presenza di
bambini di origine straniera.
La scuola dell'Infanzia da sempre ha riservato un'attenzione particolare a tutti
quei bambini e quelle bambine che possono presentare bisogni che vanno dalle
difficoltà di apprendimento, di comportamento, ai disagi transitori o a difficoltà
personali, sociali oppure
scolastiche (BES), necessitando, per questo, di
interventi specifici mirati all'inclusione.
Le insegnanti intervengono con un'azione educativa e didattica personalizzata nei
percorsi e negli obiettivi, offrendo stimoli educativi diversi e favorendo un
ambiente ricco di relazioni significative. I bambini pertanto "verranno
adeguatamente sostenuti e indirizzati verso percorsi educativo-didattici
più consoni alle loro caratteristiche" (N.I.2012)
4
FINALITÀ EDUCATIVE E METODOLOGIA
Dalle N.I 2012 “Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura,
scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico
e integrale della persona, all'interno dei principi della Costituzione
italiana e della tradizione culturale europea, nel rispetto e valorizzazione
delle diversità individuali.
Si persegue in tal modo l'esigenza di impostare una formazione che
possa poi continuare lungo l'intero arco della vita, in un'attenta
collaborazione, innanzitutto, con la famiglia, nella consapevolezza che,
da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni
persona e dall'altro, che ogni persona tiene nelle sue mani una
responsabilità unica nei confronti del futuro della società.”
Lo scopo fondamentale della nostra azione educativa si riassume quindi nel
consentire ai bambini reali, che vivono qui e ora, di vivere un'esperienza in cui
trovino risposta i propri bisogni, siano valorizzate le proprie capacità, in un
ambiente sereno che li accoglie, stimola e valorizza per ciò che essi sono.
È la nostra risposta al loro diritto all’educazione.
Star bene a scuola è l’aspetto essenziale di tutta l’esperienza scolastica,
trasversale a tutti i campi di esperienza, ed è la condizione necessaria per ogni
apprendimento.
Quanto espresso si concretizza specificatamente in:










qualità delle proposte educative;
motivazione all’apprendimento;
valorizzazione dello specifico stile di apprendimento del bambino
nell’approccio alla realtà;
stili educativi delle insegnanti;
strutturazione di spazi-contesti significativi;
modalità di organizzazione dei tempi;
opportunità di rapporto con i coetanei e con gli adulti;
opportunità di rapporto con il Territorio.
valorizzazione delle diversità, intesa come riconoscimento delle
caratteristiche specifiche di ciascuno di noi, di più punti di vista, di
sentimenti ed emozioni diversi;
metodi educativi che favoriscano l’appropriazione della realtà che lo
circonda attraverso l’esperienza diretta e la mediazione fantastica.
Sempre nelle Indicazioni Nazionali si legge che "la metodologia della scuola
dell’infanzia riconosce come proprie le seguenti connotazioni
pedagogiche e didattiche:





la valorizzazione del gioco,
l’esplorazione,
la vita di relazione e la laborialità,
la documentazione,
la didattica di regia.
5
Sempre citando le indicazioni o parti di esse ci sembra importante sottolineare
che....
"Il gioco, investe tutte le dimensioni della personalità infantile:

Quella cognitiva, che interessa la reciprocità tra intelligenza,
movimento, interazione sociale, scambi motori,

Quella sociale, che riguarda le relazioni fra il bambino che gioca e
chi gioca con lui, adulto o coetaneo,

Quella affettiva, che coinvolge l’intelligenza emotiva del bambino,
in particolare i desideri, gli interessi, le motivazioni, il piacere,

Quella espressiva, che interessa una molteplicità di forme ludiche,
dai giochi imitativi a quelli di finzione, alla drammatizzazione.
”Il gioco assicura ai bambini esperienze di apprendimento in tutte le
dimensioni della personalità” .
Non si tratta, quindi, di utilizzarlo per rendere più interessanti le esperienze di
apprendimento, ma perché in esso è riposta una grande quantità di cose da
imparare.
6
OBIETTIVI GENERALI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Gli obiettivi generali del processo formativo sono sottolineati nelle “Nuove
Indicazioni per il Curricolo” e concretizzati all’interno articolato dell'attività
didattica.
Attraverso le varie tappe del progetto definite in base agli elementi raccolti, alle
opportunità del momento, alle risorse e agli interessi manifestati, i bambini
saranno sollecitati a rafforzare:
la conquista dell’autonomia:
 per potersi orientare nella realtà del loro ambiente naturale e sociale in
modo personale, compiendo anche scelte innovative;
 per saper interagire costruttivamente con il diverso e l’inedito;
 per aprirsi alla scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto della libertà, della
cura di sé degli altri e dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia e
dell’impegno ad agire per il bene comune.
la maturazione dell’identità personale:
 per acquisire atteggiamenti di sicurezza e di stima di sé;
 per acquisire fiducia nelle proprie capacità;
 per essere sempre più motivati a compiere il passaggio dalla curiosità alla
ricerca;
 per poter esprimere e controllare emozioni e sentimenti;
 per poter riconoscere e apprezzare la propria identità e quella degli altri nei
vari aspetti di sesso, cultura, valori e tradizioni.
lo sviluppo delle competenze:
 per saper “leggere” le proprie esperienze personali;
 per l’esplorazione e la scoperta della realtà della vita, della storia e delle
tradizioni locali;
 per produrre messaggi e situazioni attraverso una molteplicità di strumenti
linguistici e modalità rappresentative;
 per comprendere, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità;
 per saper tradurre in comportamenti pratici coerenti le proprie elaborazioni
cognitive.
il senso della cittadinanza:
 per la scoperta degli altri imparando a valorizzare l’unicità, la singolarità e
l’identità culturale di ognuno;
 per la capacità di gestire i contrasti attraverso regole condivise definite
attraverso le relazioni e il dialogo;
 per il riconoscimento dei diritti e dei doveri attraverso l’ascolto degli altri e
l’accettazione della diversità.
7
COMPETENZE
Le competenze di seguito indicate, non sono da intendersi come specifiche
“abilità” raggiunte dai bambini nei vari campi di esperienza, ma come
“ATTEGGIAMENTI DI MATURITÀ” trasferibili in diversi contesti, che entrano a
far parte costitutiva dell’essere stesso di ogni bambino o bambina al termine del
percorso triennale della scuola dell'infanzia.











riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e
paure, avverte gli stati d'animo propri e altrui;
ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una
sufficiente fiducia in sé, consapevole dei propri limiti e risorse, quando
occorre sa chiedere aiuto;
manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose,
l'ambiente e le persone;
condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta
gradualmente conflitti e inizia a riconoscere regole di comportamento in
contesti diversi;
ha sviluppato l'attitudine a porsi domande di senso su questioni etiche e
morali;
coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, impara dagli errori;
sa raccontare, narrare descrivere situazioni diverse ed esperienze vissute,
comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre
maggiore proprietà la lingua italiana;
dimostra abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spaziotemporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei
media, delle tecnologie;
rileva le caratteristiche principali di eventi,oggetti, situazioni, formula
ipotesi, ricerca soluzioni a problematiche varie;
è attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa
consapevole dei processi realizzati e li documenta;
si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile
alla pluralità di culture, lingue, esperienze.
Anche la nostra Scuola assume inoltre, come orizzonte di riferimento, il quadro
delle competenze chiave europee, per l’apprendimento permanente e cerca di
declinarle in rapporto all’età dei bambini:








comunicazione nella madrelingua;
comunicazione nelle lingue straniere;
competenza in matematica e c. di base in scienza e tecnologia;
competenza digitale;
imparare ad imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito d’iniziativa;
consapevolezza ed espressione culturale.
8
CAMPI DI ESPERIENZA
L’attuazione del progetto interesserà tutte le aree educative, programmate in
modo da riferirsi al raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle
competenze.
Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento
attraverso esperienze, situazioni, linguaggi, sistemi simbolico culturali.
IL SÈ E L’ALTRO – È il campo d’esperienza maggiormente valorizzato,
trasversale a tutte le proposte educative e didattiche, che rappresenta l’ambito
della cittadinanza, dei diritti e dei doveri, dove si apprendono le prime regole del
vivere sociale. E’ l’ambito della presa di coscienza delle proprie emozioni, della
propria identità e della propria storia, dell’acquisizione della propria autonomia,
della scoperta dell’altro e delle diversità culturali, etniche e religiose, attraverso
le esperienze dirette del vivere quotidiano.
IL CORPO E IL MOVIMENTO - È il campo di esperienza dove i bambini
scoprono e prendono coscienza del proprio corpo. Muoversi è un fattore di
apprendimento, è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. Tramite le
esperienze motorie, i giochi di movimento, le attività di routine i bambini
sviluppano la conoscenza del proprio corpo e delle sue potenzialità, vivono
emozioni e sensazioni e acquisiscono il controllo e il coordinamento dei gesti,
integrando i diversi linguaggi espressivi.
IMMAGINI, SUONI,COLORI – È il campo di esperienza in cui si stimola la
creatività; orienta ed educa i bambini al piacere del bello, al senso estetico,
all’avvicinamento all’arte, alla scoperta dei suoni e alla sperimentazione dei
materiali. Valorizza tutte le forme espressive e comunicative connesse
all’espressione grafico-pittorica e plastica, a quelle relative all’ambito musicale e
all’animazione teatrale. Avvia i bambini anche ad un primo contatto con i nuovi
linguaggi multimediali.
I DISCORSI E LE PAROLE – Campo di esperienza trasversale, che contribuisce
allo sviluppo del pensiero logico e creativo. Strumento essenziale di
comunicazione e conoscenza, sempre esercitato durante le attività tramite
l’ascolto, il racconto, il gusto di esprimersi e comunicare, che i bambini potranno
sperimentare in diverse occasioni, scoprendo anche la presenza di lingue diverse.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Oggetti, fenomeni, viventi - La curiosità e le domande su se stessi e sugli
organi viventi e sui fenomeni naturali possono trovare le prime risposte
attraverso l’osservazione, la ricerca, l’esplorazione e la sperimentazione. I
bambini imparano a porsi domande e a chiedere spiegazioni sui diversi aspetti
della realtà e del mondo vivente. La conoscenza delle diverse realtà e la
possibilità di percepire la quantità di ambienti differenti, invita a un lavoro di
educazione alla salvaguardia di ogni essere vivente, così pure all’idea della
custodia di tutto ciò che è bene comune.
Numero e spazio - Muovendosi nel tempo e nello spazio i bambini scoprono i
concetti geometrici e di direzione; acquisiscono i concetti di raggruppamento,
localizzazione, similitudine, differenza, forma, facilitando la capacità di porre in
relazione, di progettare e operare sulle quantità avviandosi all’acquisizione del
concetto di numero.
9
TEMPI
I TEMPI EDUCATIVI
L’anno scolastico è scandito da alcuni periodi molto particolari, e da avvenimenti
e tempi più specifici della giornata scolastica:
- L’INSERIMENTO E L’ACCOGLIENZA.
Esso si pone come il “TEMPO DELL’INCONTRO” che esprime l’attenzione agli altri,
agli eventi quotidiani, alla trasformazione “dell’imbattersi” in autentici “incontri”.
Le modalità attuative dell’inserimento (quali gradualità e progressività) si
riferiscono al PROGETTO ACCOGLIENZA del Circolo.
- LO SVILUPPO DELLA PROGRAMMAZIONE DI PLESSO E D’INTERSEZIONE
E’ la parte centrale e più consistente, dal punto di vista temporale.
In questa fase l’animazione culturale pone l’insegnante in atteggiamento di
reciprocità educativa nei confronti dei bambini e dei gruppi.
Si caratterizza come utilizzo delle risorse di tutti, come valorizzazione di sé e
della propria autorganizzazione.
- TEMPI PER LA ROUTINE
La giornata scolastica è lunga. Come ogni scuola vera pensiamo in chiave
educativa tutti i momenti della giornata, anche la cosiddetta routine. Ciò significa
esplicitare e valorizzare gli apprendimenti nascosti in tutte le situazioni della
giornata. Significa dedicare molta attenzione all'organizzazione degli spazi e dei
tempi, al curricolo implicito, alle relazioni, alle situazioni informali, alle interazioni
e le conversazioni tra i bambini stessi, cioè curare la regia educativa.
Il tempo che il bambino vive nella scuola è stato pensato per rispondere a tutti i
suoi modi di crescere, di apprendere e di rapportarsi alla realtà.
Trova quindi:
 tempi individuali, autogestiti o guidati, per meglio rispondere ai propri
bisogni di esplorazione e di scoperta;
 tempi di piccolo gruppo, per rispondere a bisogni di apprendimenti specifici
riferiti all’età, come nelle attività di intersezione o nei laboratori;
 tempi di grande gruppo, per condivisione di esperienze di socializzazione in
sezione, oppure con più sezioni negli spazi comuni.
Importante richiamare l’attenzione sulla flessibilità dei tempi, sia giornalieri
che settimanali, che potranno subire variazioni a seconda delle necessità, delle
novità e dei bisogni che i bambini dovessero manifestare.
10
OSSERVAZIONE-VALUTAZIONE
L’osservazione e la valutazione del processo formativo del bambino verrà
effettuata in parallelo allo svolgersi delle unità di apprendimento e, in forma più
analitica, a conclusione di ogni singolo anno di frequenza, secondo il protocollo di
valutazione predisposto dal Collegio dei Docenti.
Le osservazioni raccolte in itinere dalle insegnanti, sia occasionali che
sistematiche, hanno lo scopo di mettere a fuoco ed effettuare un bilancio critico
del percorso di maturazione e apprendimento di ciascun bambino/a.
Gli indicatori, espressi in forma di traguardi per lo sviluppo delle competenze,
potranno fare emergere il processo di crescita (maturazione ed apprendimenti in
rapporto all’acquisizione di identità, autonomia, competenza e cittadinanza).
Rispetto ai bambini, la verifica e la valutazione previste consentiranno una
continua integrazione e rielaborazione della progettazione didattica nel rispetto
delle loro esigenze e dei loro interessi;
rispetto alle insegnanti costituiranno una opportunità di autovalutazione
sull’efficacia della progettualità e delle strategie adottate nel contesto delle unità
di apprendimento.
SICUREZZA E RESPONSABILITÀ SOCIALE
La scuola dell'Infanzia è improntata a motivare il/la bambino/a a vivere
esperienze positive di crescita e si pone il problema di coniugare giochi,
esplorazioni, slanci, curiosità ed entusiasmo con regole di sicurezza che
derivano dalla convivenza in un contesto sociale, che pian piano devono essere
acquisite da ognuno.
Importanti sono quindi la riflessione e la pattuizione con i bambini di queste
regole, per guidarli alla consapevolezza che rispettare la regola, aiuta tutti a
giocare meglio e quindi, a divertirsi senza pericolo.
In ogni scuola queste vengono declinate a seconda di spazi e tempi specifici,
tuttavia ci sono indicazioni di base irrinunciabili, comuni alle quattro scuole
dell'Infanzia di Rezzato, condivise da tutte le insegnanti, quali:




il
il
il
il
rispetto
rispetto
rispetto
rispetto
di sé,
degli altri,
dell'ambiente,
del materiale.
Queste indicazioni sono richiamate nel patto educativo distribuito all'inizio
dell'anno ad ogni famiglia, alla quale si chiede la massima collaborazione e
condivisione perché il/la bambino/a trovi una proposta univoca di
comportamento.
11
SPAZI
Lo spazio scuola, in quanto componente della comunicazione educativa,
viene adattato alle finalità di sviluppo dei bambini perché ogni loro esperienza,
sia di routine quotidiana, che di apprendimento specifico, contribuisca alla
realizzazione di una varietà di opportunità formative.
Lo spazio è luogo in cui vivere esperienze, far proprie le regole di vita, instaurare
relazioni significative, esprimersi secondo molteplici linguaggi e scoprire la realtà:
per questo cerca di rispondere alle esigenze fisiche, psicologiche ed affettive di
tutti i bambini e offrire loro possibilità di gioco, di apprendimento e di
divertimento.
Mentre lo spazio delle sezioni viene pensato e pattuito nella sua organizzazione
dalle insegnanti di Sezione in base alla composizione, alle caratteristiche e al
numero dei bambini, gli spazi comuni vengono organizzati concordemente da
tutte le insegnanti del plesso.
Secondo la caratteristica della “flessibilità”, potranno essere variati e/o integrati
nel corso dell’anno in base all’evolversi di progetti e delle esigenze emergenti dai
bambini o dalle situazioni.
Ogni spazio porta con sé alcune regole per un utilizzo sereno e per favorire un
intreccio di relazioni positive.
Naturalmente le regole non eliminano purtroppo completamente l'eccezionalità
di un evento e una reazione particolare di un bambino davanti ad uno stimolo,
l'imprevedibilità e l'istintività delle sue azioni e, data l'età, l'evoluzione
nell'acquisire e interiorizzare modalità corrette di convivenza: pongono però le
premesse perché tutto questo processo si attivi e il bambino cresca in
consapevolezza di fronte alla realtà.
Per questo, ogni spazio è contraddistinto da un “patto” ( vedi ultimo allegato)
elaborato con i bambini stessi, per poter essere vissuto al meglio, con
divertimento e sicurezza.
Nelle sezioni, gli spazi organizzati diventano luogo privilegiato dei processi di
sviluppo e apprendimento adeguati alle tre età e sono:
 angolo del gioco simbolico: casetta
 angolo del attività grafico/pittorica: tempere, pennelli, carta, cartoncini,
pennarelli,forbici,colla, ecc.
 angolo della conversazione: tappeto, panchine,calendario
 angolo della lettura: libri di vario tipo
 angolo delle costruzioni: duplo, lego vari, animali, legnetti, recinti
 angolo dei giochi logici: puzzle, tombole, domino,blocchi logici, ecc.
 angolo manipolativo: vasca farina/granaglie, pongo
Il salone è un grande spazio comune, utilizzato ad orari stabiliti da tutte le
sezioni per attività ricreative e per attività didattiche. Offre varie possibilità di
gioco per soddisfare bisogni diversi, giochi motori ed esperienze di grande
gruppo. Sono stati predisposti ed attrezzati i seguenti angoli:
 angolo dell’arrampicata e dei materassi
12
 angolo dei travestimenti
 angolo della piscina con palline
 angolo morbido
 angolo del castello
Il salone viene, inoltre, utilizzato come spazio per l’attività psicomotoria.
Nell’ingresso
 l’angolo delle costruzioni ed animali
 la biblioteca della scuola (spazio adiacente).
La scuola infine è dotata di un ampio giardino in cui sono presenti alcuni giochi
tra
cui
scivoli,
biciclette,
tricicli
e
anche
3
sabbionaie
(con
palette,secchielli,setacci) adiacenti alle sezione.
13
DINAMICHE DI RELAZIONE
Le dinamiche di relazione all’interno della Scuola si svolgono tra:
1. bambino/a e insegnante
2. insegnanti fra loro
3. bambino/a e bambino/a
4. insegnanti e genitori
5. bambino/a e insegnanti con il personale ausiliario
1. L’insegnante, nei confronti dei bambini, si pone come figura di riferimento
autorevole in quanto:
 si prende cura dei bisogni fisici e affettivi dei singoli bambini;
 è disponibile all’ascolto e alla valorizzazione di ciascun bambino/a e delle sue
possibilità;
 media le relazioni fra bambini e bambino/adulto;
 aiuta i bambini ad elaborare regole collettive di gioco e di sicurezza e verifica
che tutti vi si attengano;
 è attenta agli stili di apprendimento dei bambini per poterli assecondare e
utilizzare come canale privilegiato di relazione e proposta;
 predispone spazi e materiali stimolanti perché ogni bambino/a trovi
sollecitazione all’esplorazione e alla ricerca;
 promuove attività didattiche nuove e problematizza semplici situazioni
sollecitando i bambini a trovare soluzioni personali e creative.
2. Al fine di offrire ai bambini una proposta educativa univoca le insegnanti
pattuiscono fra loro i principi e le fasi del progetto educativo, l’organizzazione
generale dei vari momenti della giornata comuni a tutte le sezioni ed in
particolare condividono:







una certa omogeneità nello stile educativo;
le regole per la gestione di spazi e conflitti;
il momento del pranzo;
l’organizzazione del sonno;
i momenti di gioco libero in salone e in giardino;
l’intersezione;
i rapporti con i genitori.
3. Nel corso della giornata i bambini, tra loro,
intessere rapporti di diversa tipologia:
hanno varie opportunità di
 spontanei, nei momenti di gioco libero in sezione, in salone e in giardino;
 guidati, nei momenti di conversazione e di conduzione di attività varie;
 informali, durante i momenti di routine;
 collaborativi, durante proposte varie di gruppo e nei laboratori.
Tali rapporti consentono al bambino di crescere, di maturare, di instaurare
amicizie e ampliare conoscenze.
4. Con i genitori le insegnanti cercano di instaurare un rapporto di
collaborazione e di “alleanza educativa” perché il bambino trovi nella scuola
principi condivisi e un ambiente sereno dove poter maturare come persona in
continuità con l’azione della famiglia.
14
Ancor prima che un documento, il "Patto Educativo" sottoscritto da Famiglia e
Scuola costituisce di fatto la possibilità che il bambino cresca nell’autonomia
personale, nella propria identità, attraverso l’acquisizione e la maturazione di
competenze e la condivisione dei valori di grande rilevanza sociale quali il rispetto
della libertà, la cura di sé, degli altri e dell’ambiente, la solidarietà, la giustizia,
l’impegno ad agire per il bene comune.
5. È importante rendere consapevoli i bambini circa la presenza e l’aiuto
offerto, secondo le proprie competenze, dai collaboratori scolastici per:




consentire loro di entrare in un rapporto familiare con queste persone di cui
hanno direttamente bisogno in momenti particolari della giornata;
aiutarli al rispetto del lavoro degli altri;
vivere in modo completo l’esperienza sociale scolastica, fatta di situazioni e
persone che operano in modi diversi;
consentire anche al personale ausiliario un coinvolgimento nella pratica
educativa per far sì che il proprio comportamento sia sempre
pedagogicamente finalizzato pur entro i limiti imposti dalle specifiche
competenze.
15
PROGETTI COMUNI ALLE QUATTRO SCUOLE DELL’INFANZIA
A livello di Istituto Comprensivo sono stati elaborati progetti specifici condivisi da tutte le
insegnanti. Tali progetti mirano al benessere fisico e psicologico del bambino in momenti
delicati di passaggio da un contesto all’altro e, seppur con qualche adeguamento, hanno
assunto carattere permanente. Vengono presentati ai genitori durante le riunioni di
presentazione della Scuola, sono depositati presso la sede dell’Istituto Comprensivo e
sono parte integrante del POF.
PROGETTO ACCOGLIENZA: comprende le possibili interazioni tra Famiglia e Scuola
per il migliore inserimento del bambino/a attraverso incontri e iniziative, secondo
scansioni temporali sperimentate.
Parte integrante del Progetto accoglienza è l'inserimento scaglionato dei nuovi bambini e
una griglia di osservazione che le insegnanti seguono e compilano al termine del periodo
di inserimento al fine di valutare come il singolo bambino abbia trovato posto nel nuovo
ambiente, fra i compagni e con le insegnanti. Tale griglia diventa oggetto di verifica e
discussione nel primo colloquio che le insegnanti hanno con i genitori dei nuovi iscritti.
PROGETTO CONTINUITÀ: comprende le possibili interazioni tra la Scuola
dell’Infanzia e la Scuola Primaria, affinché il passaggio del bambino al nuovo Ordine
scolastico avvenga in una continuità di sviluppo e di crescita pur nella specificità
educativa, organizzativa e didattica della nuova realtà scolastica.
Da alcuni anni è previsto inoltre un passaggio di informazioni dall’Asilo Nido alla
Scuola dell’Infanzia laddove venga inserito un bambino che ha vissuto tale esperienza,
informazioni di tipo didattico e informazioni riguardanti peculiarità e caratteristiche
proprie del bambino per una sua continuità armonica di sviluppo.
PROGETTO “SCUOLA/ FAMIGLIA- ALLEANZA EDUCATIVA”: persegue l’obiettivo del
mettere il bambino al centro dell’attenzione di entrambe le agenzie educative;
comprende iniziative, anche a carattere informale (feste, documentazioni fotografiche,
incontri di approfondimento…), che consentono di entrare in una maggiore
comunicazione e conoscenza reciproche per la condivisione di valori educativi.
PROGETTI IN COLLABORAZIONE COL TERRITORIO
PROGETTO LIBRO : in collaborazione con la biblioteca per i bambini di 4-5 anni, per
favorire l’approccio alla lettura, educare al rispetto del materiale preso in prestito,
promuovere l’autonomia
(uscita a piedi solo bambini di 5 anni)
PROGETTO AMBIENTE: "PIANTIAMO UN ALBERO": in collaborazione con
L'ASSESSORATO ALL'ECOLOGIA ed il gruppo " NATURALMENTE" per partecipare
attivamente e consapevolmente ad un progetto comune in difesa della natura.
PROGETTO CON IL CENTRO“ N.ELLI” DI REZZATO: in collaborazione col centro
diurno l'integrazione sul territorio di persone adulte diversamente abili, conoscenza di un
servizio territoriale,
sviluppo e consolidamento di capacità di attenzione
all’altro,confronto e collaborazione nella diversità,socializzazione.
PROGETTO PINAC: in collaborazione con la Pinac visita alla mostra e laboratorio
creativo.
PROGETTO VIGILE AMICO: in collaborazione con il Comando di Polizia Locale per
l'acquisizione delle prime norme di educazione stradale.
16
PROGETTO PISCINA : realizzato in collaborazione con la piscina comunale pensato per
la sezione in cui è inserita un'alunna diversamente abile, che necessita di attività fisica in
un contesto ludico
USCITE E RAPPORTI CON IL TERRITORIO
Le uscite e i rapporti con alcune Agenzie Educative presenti sul Territorio
rappresentano
un'opportunità
aggiuntiva
e/o
complementare
all'esperienza che il bambino compie nell'ambito scolastico; supportano l'attività
didattica, creano relazioni in contesti diversi e stimolano nuove riflessioni
problematiche e ricerche di soluzioni.
Con la Biblioteca, la Pinacoteca, l’Assessorato all’Ecologia e alla Cultura,
l’ASL, intercorrono rapporti di collaborazione attraverso visite, iniziative
e/o laboratori.
Nell'ambito del Diritto allo Studio il Comune di Rezzato offre ad ogni sezione la
possibilità di realizzare una visita didattica con lo scuolabus comunale.
All’inizio di ogni anno le insegnanti valuteranno proposte di agenzie educative o
ambienti specifici al fine di scegliere uscite che meglio supportino i bambini nel
percorso educativo dell’anno.
UN PATTO PER STAR BENE INSIEME
Durante queste iniziative, al fine di garantire una esperienza serena e sicura, i
bambini verranno invitati ad osservare alcune semplici indicazioni, sia per le
uscite con lo scuolabus che per quelle a piedi:
SCUOLABUS
 salire uno alla volta,
 star seduti e attaccati agli appositi supporti durante il viaggio,
 scendere senza spingersi,
 mettersi in fila e seguire secondo le indicazioni dell'insegnante.
PIEDI
 stare in fila, tenendosi per mano,
 camminare sul marciapiede senza distrarsi,
 seguire le indicazioni dell'insegnante.
17
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
La scuola dell'infanzia “DON MINZONI” è composta da 4 sezioni con 102 bambini
frequentanti:
1ª sezione GIALLA :26 bambini di età eterogenea
2ª sezione VERDE :23 bambini di età eterogenea
3ª sezione BLU
:27 bambini di età eterogenea
4ª sezione ROSSA :23 bambini di età eterogenea
Nella 2à e 4à sezione sono presenti due alunne diversamente abile di 5 anni.
I bambini di 3 anni formano il gruppo dei “pulcini ”, quelli di 4 anni il gruppo
delle “coccinelle ”, i bambini di 5 formano il gruppo dei “delfini ” .
La scuola funziona per 8 ore giornaliere, dalle ore 08.00 alle ore 16.00. E’
prevista un’uscita intermedia alle ore 13.15 per esigenze particolari, previo
avviso alle insegnanti e firma su apposito modulo. Le uscite intermedie , se
prolungate nel tempo, vanno autorizzate dal Dirigente Scolastico.
Nel nostro plesso operano n.09 insegnanti, n.1 assistente all’autonomia, n.2+ 1
collaboratrici scolastiche ( 2 interne e 1 della cooperativa) e n.3 addette alla
cucina.
L'insegnante di religione cattolica è nominata dalla Curia ed effettua il seguente
orario: giovedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 16.00 ruotando nelle
quattro sezioni.
L'orario delle insegnanti di sezione è di 25 ore settimanali, con turni flessibili per
ampliare il tempo di compresenza.
La compresenza dei docenti verrà utilizzata per:
 ATTIVITA’ DI SEZIONE
 LABORATORI
 PROGETTI
18
TEMPI
ORE
08.00
09.00
ORE
09.00
10.00
ORE
10.00
10.25
ORE
10.30
11.45
ORE
11.45
13.00
MODULO ORGANIZZATIVO DELLA GIORNATA SCOLASTICA
ATTIVITA’
SPAZI
GRUPPI/ETA’
BISOGNI DEL
BAMBINO
-accoglienza
-accoglienza nelle
-gruppo sezione
- affettivi e di
-giochi
sezioni
(3-4-5 anni)
socializzazione
-attività collettive o
- utilizzo degli
individuali, in piccolo angoli strutturati
gruppo spontaneo
-riordino sezione
-in sezione
-gruppo sezione
-affettivi
-gioco dell’appello
-vari angoli
(3-4-5 anni)
-di comunicazione e
-calendario
interazione con i
-spuntino
compagni e con
-attività di routine
l’adulto
-canti di gruppo
-di riconoscersi come
-giochi collettivi
gruppo
-rinforzo attività
sezione
-gioco libero
-salone
-gruppo sezione
-di riconoscersi come
-giardino
(3-4-5 anni)
gruppo
-di ricerca
-di esplorazione
-di condivisione
-di socializzazione
-interiorizzazione
di regole
-attività di
intersezione
-progetti
-laboratori
-ambienti
predisposti allo
scopo
-gruppi di
intersezione o
sezione
omogenei per
eta’
-attività di routine
(uso dei servizi, vita
pratica,ecc)
-pranzo
-gioco libero
-nei bagni
-in sezione
-gruppo sezione
(3-4-5 anni)
-in salone
-in giardino
-gruppo sezione
-attività di routine
e preparazione al
sonno (bambini 3
anni)
-racconto di fiabe
-ascolto di musica
-rilassamento
-continuazione e
rinforzo delle attività
inerenti ai progetti
-risveglio
-riordino
-preparazione
all’uscita
-uscita
- nel salone
gruppo sezione
omogeneo
- in sezione
gruppo sezione
(4-5 anni)
-in sezione
gruppo sezione
(3-4-5 anni)
ORE
13.00
14.00
ORE
14.00
15.45
ORE
15.45
16.00
-apprendimento
-espressione
-ricerca ed
esplorazione
-creatività
-condivisione
-igienici
-alimentari
-di esprimersi
liberamente nel gioco
-di comunicare con
gli altri
-di socializzazione
-sicurezza e
tranquillità rispetto
dei ritmi biologici
-acquisizione di
norme di
vita pratica
-espressione,
creatività
ricerca, condivisione
-affettivi
19
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE
La programmazione educativo - didattica è comune alle 4 sezioni, per quanto
riguarda le tematiche e lo sviluppo temporale.
Essa è viene strutturata in seguito ad una fase di osservazione iniziale che
permette di conoscere i bisogni dei bambini, le abilità di base, il contesto socioculturale di provenienza e le esperienze pregresse.
A settembre e ottobre come tutti gli anni prende il via il percorso " Vado a
scuola", nel quale si dedica molta attenzione alla conoscenza dei nuovi bambini
/e e alle loro famiglie partendo dai bisogni di:






lasciare la figura parentale
interagire con nuove e diverse figure
orientarsi ed organizzarsi nello spazio
maturare comportamenti autonomi a livello personale e relazionale
sviluppare appartenenza al proprio gruppo
apprendere e fare proprie le regole del gruppo
vengono proposte tutta una serie di attività che mirano alla scoperta, alla
socializzazione, all'esplorazione e all'osservazione.
La programmazione annuale prosegue da novembre con il percorso " Stiamo
bene a scuola quando ....", che si svilupperà su tre nuclei tematici con una
scansione temporale di tre mesi circa ciascuna, flessibile a seconda dell'interesse
e degli imput derivanti dai bambini.
Nel primo nucleo tematico si tratteranno i temi della legalità, intesa
soprattutto come scoperta delle regole del vivere insieme agli altri, che a nostro
avviso non devono rappresentare un limite ma uno spazio di azione e di pensiero
in cui la nostra libertà, il nostro desiderio di affermazione e riconoscimento, le
nostre emozioni e i nostri sentimenti, devono incontrare quella degli altri.
Il percorso mira a rendere i bambini soggetti attivi e consapevoli, capaci di
partecipare in modo motivato e costruttivo alla vita della scuola, consapevoli
delle diversità che caratterizzano ognuno di noi, ma che risultano essere anche
un punto di forza.
Si partirà da ciò che è più vicino ai bambini e li riguarda costantemente nella vita
di tutti giorni il rapporto con i pari gli adulti e l'ambiente intorno a loro.
Nel secondo nucleo tematico si tratteranno i temi di educazione stradale per
favorire il riconoscimento di comportamenti adeguati e sicuri in
strada.
L'acquisizione di alcune regole fin dalla prima infanzia assume un significato
fondamentale nel percorso di crescita in qualità di futuro cittadino e di utente
consapevole e responsabile. La proposta vorrebbe offrire la possibilità di attuare
esperienze che, partendo dal gioco, conducano i bambini alla decodifica,
all'interiorizzazione e all'uso di simboli convenzionali presenti nella vita
quotidiana.
Il lavoro si svilupperà in modo da far partecipare attivamente i bambini
all'elaborazione delle conoscenze e alla progettazione di situazioni gioco.
20
Nel terzo nucleo tematico si tratteranno temi legati all'ambiente.
Nasce dal desiderio di avvicinare i bambini al rispetto e alla conservazione
dell'ambiente, a partire da quello più vicino a loro (scuola e casa) per allargarsi
verso il mondo esterno. L'obiettivo che si ritiene essere di primaria importanza è
quello di formare delle coscienze civili sensibili alle problematiche ambientali fin
dalla prima infanzia.
Il percorso si propone di educare i bambini alla ricerca, alla scoperta, alla
conoscenza, alla comprensione e di favorire comportamenti, atteggiamenti di
rispetto e attenzione, di gratitudine e solidarietà. Si
propone, inoltre, di
potenziare le capacità senso-percettive,manipolative, cognitive in un contesto
educativo e stimolante, dove è possibile mettere in atto le proprie abilità e
rievocare esperienze attraverso i vari linguaggi espressivi.
21
SCANSIONE TEMPORALE DEL PROGETTO DI PLESSO E SUDDIVISIONE IN
UNITA' DI APPRENDIMENTO
Età dei bambini Motivazione - scelte di Unità di
Periodo
base
apprendimento
3/4/5 anni
Accoglienza e
1) “VADO A
inserimento
SCUOLA”
-promuovere lo star
bene a scuola e il piacere
di stare insieme
-consolidamento del
senso di appartenenza al
proprio gruppo: pulcini,
coccinelle, delfini.
SETTEMBRE
OTTOBRE
3/4/5 anni
Progetto plesso:
2) "STO BENE
-Educazione alla legalità QUANDO....":
per il rispetto di se stessi
degli altri e della scuola
-Educazione stradale per
cominciare ad assumere
atteggiamenti
responsabili e corretti
-Educazione ambientale
per promuovere il
rispetto e la
conservazione
dell'ambiente
NOVEMBRE
GIUGNO
Durante le programmazioni annuali, calendarizzate a scadenza fissa, andremo a
definire e sviluppare le fasi operative delle unita', sulla base degli imput che ci
proverranno dai bambini e dal contesto. Il percorso viene definito in itinere,
documentato ed esplicitato in tutte le sue fasi a fine anno nella stesura delle
unità di apprendimento.
22
LABORATORI
Età dei
bambini
Laboratorio:
motivazione – scelte di
base
Unità di
apprendimento
Periodo
Docenti
3 anni
Laboratorio grafico
“Mani per
e di manipolazione
sentire….”
-Percorsi senso-percettivi alla
scoperta di materiali e
strumenti
-Toccare,guardare,disegnare,
dipingere, modellare, dare
forme e colore all’esperienza
individuale e di gruppo
NOVEMBRE
MAGGIO
Tutte le
insegnanti a
rotazione
3/4/5 anni
Laboratorio psicomotorio
-Muoversi con destrezza
nell'ambiente e nel gioco,
controllando e coordinando i
movimenti
-Favorire le relazioni,
lavorando sulle dinamiche di
gruppo
- Utilizzare il materiale in
modo intenzionale.
OTTOBRE
MAGGIO
Tutte le
insegnanti a
rotazione
3/4/5 anni
Laboratorio linguistico
“Libri per crescere” NOVEMBRE
-Avvicinare i bambini alla
MAGGIO
lettura e ai libri
-Condividere esperienze con i
propri pari
-Esplorare lo spazio
biblioteca con le sue regole
- Rilevare e migliorare le
difficoltà di linguaggio e
fonetiche
-Potenziare e arricchire il
linguaggio
-Screening fonologico in
entrata e in uscita
Tutte le
insegnanti
3/4/5 anni
Laboratorio alimentazione “Il mondo dei
e non solo
gusti”
-Acquisire corretti stili di vita
-Conoscere l’importanza di
una sana alimentazione
-Potenziare il consumo di
frutta e verdura
-Questionario in entrata e in
uscita in collaborazione con
ASL
NOVEMBRE
MAGGIO
Tutte le
insegnanti
OTTOBRE
APRILE
Manodori
“Pronti?...
Via !”
5 anni
Laboratorio di
“Yoga bimbi”
Gialla/Verde intersezione
Blu/Rossa -promuovere esperienza di
intersezione
-promuovere esperienze di
rilassamento
-ascolto del proprio corpo,del
proprio respiro,delle emozioni
e dei propri pensieri
-favorire l’ascolto di sé
-nutrire fiducia in sé e negli
23
altri
-riconoscere la propria forza
interiore
-incrementare la
consapevolezza
3/4/5
Laboratorio di
intersezione a.i.a.:
-Potenziamento linguistico
-promuovere esperienza di
intersezione
" Parolando"
OTTOBRE
MAGGIO
Tutte le
insegnanti
24
ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’ DIDATTICHE SETTIMANALI
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
sez.
GIALLA
-attività di
sezione
-attività di
sezione
-attività
sezione /
-laboratorio
biblioteca
i.r.c.
ai
sez.
VERDE
-attività di
sezione
-laboratorio
psicomotorio
-attività
sezione
-laboratorio
biblioteca
-attività
sezione
-a.i.a.
-attività
sezione
-laboratorio
psicomotorio
-attività
sezione
-attività
sezione
-attività
sezione
-laboratorio
psicomotorio
sez.
BLU
sez.
ROSSA
-attività
sezione
- laboratorio
biblioteca
-attività di
sezione
-
-Yoga bimbi
VENERDI’
-attività
sezione
-laboratorio
psicomotorio
-attività di
sezione
-attività di
sezione
-attività di
sezione
-laboratorio
biblioteca
25
L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La diversità, già assunta come fattore di qualità dell'Istituto, viene vista come
una risorsa . In questo senso la scuola organizza le sue risposte ai bisogni dei
soggetti non in modo ugualitario e imparziale, ma tenendo conto di esigenze e
situazioni diversificate, si preoccupa di mettere a punto percorsi personalizzati e
valorizzanti le potenzialità di ciascuno. (vedi Protocollo di Accoglienza)
Per gli alunni diversamente abili:

Viene steso un Piano Educativo Personalizzato in collaborazione con la
famiglia e gli operatori socio-sanitari

Vengono organizzate tutte le risorse
riferite alle persone (insegnanti di
classe, insegnante di sostegno, assistente all’ autonomia) e ai materiali (
sussidi didattici, computer, testi facilitanti), ai fini della realizzazione del
Piano Personalizzato.

Vengono ricercate tutte le possibili collaborazioni , anche extrascolastiche
capaci di potenziare e di valorizzare le capacità dell'alunno e dell'alunna.
L'integrazione nella classe è affidata a tutto il gruppo docente che deve
mettere in atto situazioni
organizzative e relazionali ( piccoli gruppi, tutoring,
semiclassi,…) capaci di favorire lo sviluppo dei processi cognitivi, sociali ed
affettivi.
Il lavoro degli insegnanti di sostegno e degli assistenti, viene coordinato
dall’insegnante Funzione Strumentale dell’area in oggetto.
ATTIVITA' FORMATIVA IN ALTERNATIVA ALL’I.R.C.
Per i bambini i cui genitori non hanno scelto l’ IRC, ma hanno optato per la
possibilità di usufruire di attività alternative, le insegnanti organizzeranno
attività di rinforzo linguistico. Tali attività vengono svolte in gruppi di
intersezione, dalle insegnanti a rotazione da ottobre a maggio.
26
PER FINIRE ..................LE REGOLE DEL GIOCO!!!!
UN IMPEGNO PER TUTTI!!!!
IN SEZIONE








Non si corre, per quello c'è il salone e il giardino
I giochi non si lanciano, non si calpestano e non si buttano a terra, si possono prendere
liberamente, ma poi si rimettono a posto
Si tiene la voce bassa
Non si esce dalla sezione di propria iniziativa. Se si deve andare in bagno o a riporre
qualcosa nell'armadietto, si chiede alle maestre
Nell'angolo della conversazione si tiene la voce bassa, si parla uno alla volta alzando la
mano
Il materiale si usa con cura facendo attenzione a non rovinarlo, serve a noi e agli altri
Si rispettano i compagni
NEI BAGNI






Si entra senza correre
Si aspetta il proprio turno
Cerchiamo di fare da soli e se abbiamo bisogno chiediamo aiuto
Tiriamo sempre l'acqua dei bagnetti
Ricordiamoci di lavare con cura le mani
la carta igienica e il sapone si usano senza sprechi
NEL SALONE











Non si entra urlando………..gli altri possono essere al lavoro
Sui tappetoni si cammina cosi non si scivola e non si rompono,
Prima di salire sulle arrampicate si tolgono le scarpe e si ripongono sotto le panchine dove
c’è il nastro colorato della propria sezione
Sui tappetoni si può stare sopra e giocare, ma non si fanno le capriole
Non si salta dalle arrampicate……è pericoloso per noi e per gli altri
Nel salone si corre quando c'è solo la nostra sezione, se siamo tutti insieme no, diventa
pericoloso per noi e per gli altri
I giochi non si rompono, ( palle , cavallini , ruote ) non si calpestano e non si lanciano:
prima di uscire si rimettono a posto.
Quando siamo nel salone tutti insieme usiamo il bagno della sezione rossa per qualsiasi
necessità
Se siamo nel salone non ci spostiamo per appendere la felpa o per prendere qualcosa in
sezione ………mentre siamo in giro potremmo farci male o disturbare chi sta lavorando
Il salone si può usare liberamente la mattina dalle 10.00 fino alle 10.25 e il pomeriggio
dalle 13.00 alle 13.45, rispettiamo gli orari.
I bambini che escono alle 13.15 aspettano i genitori nell'angolo delle costruzioni con
l’insegnante di turno.
27
ALLE COSTRUZIONI
 In questo angolo giocano 4 bambini per sezione, il materiale si usa bene senza lanciarlo ne
rovinarlo.
 Si sta attenti a non fare torri troppo alte ( non superare la propria altezza) quando
cadono i pezzi si possono rompere o andare addosso agli altri.
 Dopo un po’ che giocano i bambini/e possano chiedere alle maestre uno cambio con i
bambini in biblioteca (dopo almeno 15m)
IN BIBLIOTECA








La biblioteca, tutti insieme, si usa dalle 13.00 alle 13.45, la mattina si può usare con le
maestre della propria sezione
In biblioteca entrano 2 bambini per ogni sezione……lo spazio è poco
Si possono prendere tutti i libri che sono in basso, quelli sulla mensola si chiedono alla
maestra
I giochi sulla mensola si usano la mattina con le maestre di sezione
Ogni libro ha il suo posto perciò rimettilo dove l‘hai preso…..se non ti ricordi guarda il
bollino che c’è sopra e cercalo sugli scaffali....... bollino verde... scaffale verde... è così per
tutti.
Il tappeto non serve per rotolare o fare le capriole ma per leggere comodi
I libri vanno tenuti con cura: non si rompono, non si buttano a terra non si calpestano.
Fino a gennaio i pulcini non possono andare in questo spazio……….devono ancora imparare
tante cose.
AI TRAVESTIMENTI




L'angolo dei travestimenti, tutti insieme, si usa dalle 13.00 alle 13.45 la mattina è chiuso
Nell’angolo dei travestimenti si va in 2 bambini per sezione
Ogni cosa ha il suo posto e va rimessa in ordine dopo averla usata
L'insegnante di turno ma non sta dentro, ma in prossimità in modo da sorvegliare anche il
salone, si occuperà al termine del riordino insieme ai bambini/e
AL CASTELLO E ALLA TORRE




L'ingresso è libero
Attenzione alla porta, non è necessario sbatterla
Dallo scivolo si scende soltanto.
In entrambe le strutture lo spazio è limitato bisogna giocare un pò per volta
NELLE PISCINA CON LE PALLINE




L'angolo della piscina si usa dalle 13.00 alle 13.45, entrano 2 bambini per sezione,
quando le maestre chiamano il cambio turno, entrano altri bambini
Si tolgono le scarpe per entrare
Al mattino,durante la ricreazione, le maestre possono far entrare i bambini in base a
quante sezioni sono nel salone.
In questo angolo si gioca bene, con tranquillità, stando attenti a non fare salti e
rispettando il materiale senza rovinarlo, le palline non si lanciano né addosso ai compagni
né fuori dalla piscina.
28
N.B. rispettiamo la scelta fatta, i bambini possono cambiare angolo dopo almeno 15
minuti.
IN GIARDINO











Si corre liberamente ...ma si guarda anche dove si mettono i piedi e chi c'è vicino a noi;
sulla collinetta si fa attenzione a non cadere durante la discesa
In sabbionaia non si solleva e non si tira la sabbia........negli occhi fa male, inoltre la sabbia
non si porta in giro per il giardino e non si gioca fuori dal bordo; chi se la sente può entrare
senza le scarpe
Quando abbiamo finito di giocare i giochi si rimettono al loro posto, nelle ceste le palette e
i secchielli.
Palette e secchielli si usano in sabbionaia, per giocare con legnetti o altro ci sono appositi
contenitori
Non si cammina sui teli che coprono la sabbionaia …......si rompono e poi non li abbiamo
più.
Con i legnetti, i sassolini e altro che si trova in giardino si può giocare, senza correre con i
bastoncini in mano e senza lanciare i sassi.
Sui tavoli che sono in giardino non si sale possiamo cadere e fare male a noi e agli altri
Non si sta vicino al cancello e alla recinzione e, soprattutto, non ci si arrampica, potrebbe
essere molto pericoloso.
Non sono i bambini/e a spazzare la sabbia.
Quando siamo in giardino per andare in bagno ognuno passa dalla porta del bagno della
sua sezione, i rossi invece usano il bagno della sezione gialla.
Durante i primi mesi di scuola le insegnanti cercano di tenere i bambini, soprattutto quelli
nuovi, nello spazio del giardino davanti alla propria sezione, invece a fine anno scolastico i
bambini possono utilizzare tutto lo spazio del giardino; in questo caso le insegnanti
garantiranno la sorveglianza ed il rispetto delle regole in ogni spazio ove sono i bambini.
29
PER FAR FUNZIONALE BENE LA SCUOLA C'ENTRIAMO ANCHE NOI.......................PERCIÒ
CARE MAESTRE RICORDIAMOCI CHE:

Alle 8.00 prendiamo servizio, quindi alle 7.55.
siamo noi non possiamo pretenderlo dagli altri
tutte a scuola puntuali, se non lo

Alle 11.30 bisogna essere fuori dalla sezione per consentire al personale di pulire e
preparare per il pranzo senza essere ostacolate o interrotte (i loro tempi sono ristretti)

Alle ore 13.00 bisogna essere fuori dalle sezioni per aprire gli angolo, sempre per il
motivo di cui sopra, ed anche perchè il tempo che i bambini hanno a disposizione per
giocare in salone è solo di 45 minuti.

Alle 13.45, dopo il riordino, degli spazi comuni, rientro in classe per preparare i pulcini
al sonno e per le varie attività.

Alle 14.30, i pulcini che ancora non dormono verranno alzati, salvo accordi differenti

Alle 15.25, al massimo,i pulcini vanno tutti svegliati, per permettere al personale di
riordinare le brandine

Alle ore 15.45 tutti pronti puntuali per l'apertura del cancello.

Ricordiamoci inoltre che non è consentito entrare in cucina ai non addetti
30
CI SIAMO ANCHE NOI................
I COLLABORATORI SCOLASTICI
Per stabilire la reperibilità in relazione allo spazio in cui operano è stato stilato un semplice
schema in modo che le insegnanti o i bambini possano sapere dove trovare le nostre
collaboratrici.
ORARIO
COSA
DOVE
8.00
9.00
SORVEGLIANZA ENTRATA
INGRESSO E
LOCALI ANNESSI
9.00
10.30
TAGLIO PANE
NUMERO MENSA
CONTROLLO GIARDINO
UFFICIO
UFFICIO
GIARDINO
10.30
11.30
GIRO SEZIONI
APERTURA CANCELLO
E DISPOSIZIONE MAESTRE PER
NECESSITA'
SEZIONI
ATRIO
SALONE
11.30
12.00
PULIZIA SEZIONE
PREPARATIVI PRANZO
SEZIONI
12.00
13.00
TAGLIO FRUTTA
MENSA
UFFICIO
SEZIONI
13.00
14.00
PULIZIA SEZIONI
APERTURA CANCELLO
SISTEMAZIONE BRANDINE
SEZIONI
ATRIO O GIARDINO
SPAZI SONNO
14.00
15.45
PULIZIA UFFICI
RIORDINO SPOGLIATOIO
DISPOSIZIONE MAESTRE RISVEGLIO E
SORVEGLIANZA
UFFICI
SPOGLIATOIO
SEZIONI E
SPAZI SONNO
15.45
16.00
SORVEGLIANZA
USCITA
INGRESSO
SPAZI ESTERNI
Nelle giornate in cui l'attività si svolge all'esterno (stagione permettendo) le collaboratrici si
occupano del riordino dello spazio giardino con controllo del prato, delle sabbionaie e dei cestini.
ACCORDI









Demandare alle insegnanti qualsiasi tipo di informazione o quesito posto dai genitori/familiari
riguardanti i bambini/e
Trasferire le chiamate dei genitori/familiari alle insegnanti
Durante lo svolgimento delle attività didattiche nessun genitore può entrare nelle sezioni a
portare e/o ritirare il proprio bambino,ma deve attendere che lo accompagnino le insegnanti
o le collaboratrici.
Trasferire le chiamate da parte di comune o segreteria relativamente alla gestione scolastica
alla coordinatrice
Per tutte le problematiche organizzative, manutenzioni, richieste, ecc., rivolgersi direttamente
alla coordinatrice
Supportare le insegnanti nei bagni e nelle aule in caso di necessità
Riferire alla coordinatrice l'arrivo di persone esterne negli spazi scolastici
Il giorno di programmazione è stato fissato di mercoledì. Qualora fossero operate variazioni,
previa autorizzazione del dirigente scolastico, la coordinatrice ne darà comunicazione.
All'interno della scuola non possono essere distribuiti volantini che non provengano dal
31
comune o dalla segreteria dell'istituto

Naturalmente non potevamo dimenticare una delle parti più importanti della
scuola le famiglie:
NELLA SCUOLA CHE FUNZIONA C'ENTRI ANCHE TU................................ SI’ , PROPRIO TU
CHE STAI LEGGENDO!!!!
NON IMPORTA CHE TU SIA GENITORE, NONNO O ZIO............................
PERCIO'NON DIMENTICARE CHE:
 LA MATTINA L'ENTRATA E' DALLE 8.00 ALLE 9.00. SIATE PUNTUALI. IL CANCELLO ALLE
9.00 DEVE ESSERE GIA' CHIUSO. NON ATTARDATEVI ALL'INTERNO DELLA SCUOLA,
SALUTATE PER BENE IL/LA VOSTRO/A BAMBINO/A E ANDATE.
 L'USCITA STRAORDINARIA DELLE 13.15: E' ALLE 13.15 NON OLTRE. UNA VOLTA
RITIRATI I VOSTRI BAMBINI/E USCITE VELOCEMENTE DALLA SCUOLA PER NON
INTRALCIARE IL LAVORO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI CHE SONO COSTRETTI AD
INTERROMPERE LA LORO ATTIVITA' ALL'INTERNO PER ASSICURARE A TUTTI NOI UNA
CORRETTA VIGILANZA.
 L'USCITA FINALE E' DALLE 15.45 ALLE 16.00. NON RITARDATE NEL RISPETTO DELLE
INSEGNANTI, DELLE COLLABORATRICI, MA SOPRATTUTTO DEI VOSTRI BAMBINI;
INOLTRE VOGLIAMO RICORDARE A TUTTI CHE PER MOTIVI DI SICUREZZA NON E'
PERMESSO SOSTARE NE' ALL'INTERNO NE' ALL'ESTERNO DELLA SCUOLA.
 QUANDO I BAMBINI SONO FUORI IN GIARDINO, NON E’ CONCESSO A GENITORI E/O
PARENTI SOSTARE ALLE CANCELLATE PER CHIACCHERARE CON I BAMBINI O PER
DISTRIBUIRE LORO OGGETTI DI ALCUN TIPO.
<< BUONA SCUOLA A TUTTI >>
32
ISTITUTO COMPRENSIVO DI REZZATO
PROGRAMMAZIONE DI RELIGIONE CATTOLICA
PER LE SCUOLE DELL'INFANZIA
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
INCONTRIAMO GESU’
SUI SENTIERI
DELL’ARTE ,DELLA MUSICA E
DELLA POESIA
33
PREMESSA
La programmazione di IRC è un percorso educativo e didattico che vuol tener
conto sia delle esigenze dei singoli bambini dai tre ai sei anni, della loro
individualità, dei tempi di apprendimento, delle motivazioni e degli interessi, che
delle peculiarità che ogni singola Scuola può presentare.
Ciò consente di offrire ad ogni bambino una risposta adeguata alla sua esigenza
di crescita e di adattamento al mondo.
Il bambino chiede all’adulto la possibilità di sperimentare e di fare da solo: la
scuola dell’Infanzia si impegna nel perseguire un percorso formativo che
permetta al bambino di sviluppare le proprie potenzialità al fine di affrontare con
sicurezza il proprio futuro.
L’IRC è aperto a tutti, non richiede un’adesione di fede e si caratterizza come
un’opportunità formativa culturale che contribuisce alla promozione del pieno
sviluppo della persona umana, curando in particolar modo il piano della
dimensione religiosa dell’esistenza umana, attraverso il confronto critico con gli
specifici contenuti della religione cristiano-cattolica,
rispettando la libertà di coscienza degli alunni in un contesto interculturale.
FINALITÀ
Questo discorso si riconnette alla dimensione delle competenze, oggi messa in
evidenza dalle nuove Indicazioni IRC, nonché dalle
sollecitazioni che vengono dal mondo ecclesiale circa l’urgente compito
educativo: un sapere che diventa vita.
L’area di competenza principale sollecitata dall’Irc è quella del linguaggio e, più
specificamente, del linguaggio religioso, così come si esplica nella tradizione
cristiano cattolica.
In riferimento alle potenzialità del linguaggio religioso, possiamo dire che l’IRC,
agganciandosi in particolar modo al linguaggio biblico fortemente segnato dal
valore simbolico, intende promuovere una competenza dei simboli, svolgendo
così una funzione pedagogica fondamentale, aprendo i bambini alla percezione
simbolica in virtù della quale le cose, le esperienze, le situazioni diventano un
segno che rinvia a qualcosa di più complesso.
CONTENUTI
La porta d’accesso privilegiata che intendiamo utilizzare quest’anno è quella del
linguaggio artistico: didattica dell’arte, educazione al vedere e al sentire
rappresentazioni della realtà diverse.
Si tratta di coltivare un’ attitudine che favorisce l’ampliamento dei propri schemi
abituali. Con questa finalità si inserisce lo sviluppo della creatività, che consente
di pensare fuori dagli schemi noti e di raggiungere conclusioni nuove adatte a
risolvere un problema o a cogliere un’opportunità.
34
Vedere, sentire, toccare, manipolare, sono le sensazioni che nel campo della
didattica delle arti si intende sviluppare e far crescere nei bambini per uno
sguardo più attento e consapevole verso la realtà.
Il progetto è volto ad avvicinare i bambini al gusto del bello:
poiché da secoli l’arte interpreta e illustra in modo sapiente ed efficacie il
messaggio evangelico, saranno proposti brani del vecchio e nuovo Testamento
posti in stretta connessione tra la parola e l’espressione artistica.
Contenuti irrinunciabili:
 Dio e l’uomo con i principali riferimenti storici dottrinali del cristianesimo;
 la Bibbia per conoscere sulla base di documenti testuali;
 il linguaggio religioso nelle sue espressioni verbali e non verbali;
 i valori etici per fondare l’unione tra la dimensione religiosa e la crescita del
senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile responsabile e solidale.
A titolo un po’ provocatorio si riporta di seguito una sorta di “mappa”, una
elencazione di “diritti” che dovrebbero aiutare il bambino ad uscire da schemi
precostituiti per vivere la realtà con occhi diversi.
35
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
 osservare il modo che viene riconosciuto dai cristiani e dai santi uomini
religiosi dono di Dio creatore;
 scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e
come viene celebrata nelle feste cristiane;
 individuare i luoghi d’incontro della comunità cristiana e le espressioni del
comandamento evangelico dell’amore testimoniato dalla chiesa.
36
METODOLOGIA
 la valorizzazione del gioco: in quest’età risorsa privilegiata di
apprendimento e relazione, favorisce rapporti attivi e creativi sia sul
terreno cognitivo che relazionale;
 stimolazione della curiosità del bambino in un positivo clima di esplorazione
e di ricerca, costruendo ipotesi, elaborando e confrontando adeguate
strategie del pensiero, valorizzando le proposte e le iniziative del bambino;
 la vita di relazione: il ricorso a varie modalità di relazione,la coppia, il
piccolo gruppo, il gruppo più allargato, con o senza l’intervento
dell’insegnante, favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione con i
pari che facilita la risoluzione di problemi;
 valorizzazione delle diverse esperienze nel rispetto delle famiglie, con
particolare accortezza verso i bambini diversamente abili presenti nella
scuola;
 supporto alla maturazione del rispetto delle diverse posizioni che le persone
hanno di fronte alla realtà;
 utilizzo di metodologie quali interazioni verbali, narrazione di racconti,
drammatizzazione, lettura d’immagini d’arte, visione di filmati, attività
grafico pittoriche e manipolative, recupero di avvenimenti e tradizioni,
ascolto di brani musicali;
 mediazione didattica: l’attivazione di abilità generali di assimilazione ed
elaborazione delle informazioni (memorizzare, rappresentare, comprendere
relazioni spaziali e casuali) e il ricorso a materiali sia informali che
strutturati da manipolare, esplorare e ordinare avviando ad una sequenza
graduata di occasioni e situazioni che consentono la conquista di una
maggiore sicurezza e di una prima organizzazione delle conoscenze;
 l’osservazione, la progettazione e la verifica: l’osservazione occasionale e
sistematica consente di raccogliere dati sul grado di interesse e
coinvolgimento dei bambini, sui processi di apprendimento messi in gioco,
valutare le loro esigenze e riequilibrare via via le proposte educative in
base alla qualità delle loro risposte; è strumento essenziale per valutare la
validità e l’adeguatezza del progetto educativo.
37
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
1. LA MUSICA CHE CI ACCOGLIE …






impariamo la canzone “w gli amici”;
laboratorio motorio giochi di accoglienza e conoscenza dei nuovi amici;
lettura di storie sull’accoglienza (es. la balena ballerina);
intervista: noi siamo diversi ma tutti importanti;
conosciamoci, osserviamoci, ascoltiamo col corpo e con la musica;
ognuno di noi è un dono di Dio: il nostro autoritratto dopo aver visto opere
d’arte;
 balliamo e ci emozioniamo con la canzone “mi piace il mondo”;
 lettura e drammatizzazione del racconto “ san Martino e san Francesco;
 presentazione del libro della Bibbia.
2. L’ARTE CHE COLORA E ANNUNCIA...








”ANNUNCIO“ di Valentino Vago;
lettura e pensieri riguardanti Maria;
Maria mamma di Gesù e di tutti;
racconto e drammatizzazione degli episodi evangelici “l’Annunciazione” e
“Visita di Maria ad Elisabetta”;
ascolto la narrazione della Nascita di Gesù;
scopro l’atmosfera natalizia e faccio festa realizzando il presepe e alcuni
biglietti augurali;
raccolta e osservazione di immagini d’arte sulla “natività”;
visione, drammatizzazione e ascolto di musiche della storia “ I COLORI DEL
NATALE ”.
3. IL GIRO NEL MONDO
 conversazione e rielaborazione verbale delle feste natalizie;
 i Magi nella tradizione artistica;
 presentazione della propria famiglia e delle famiglie del mondo: cultura e
tradizioni di altri popoli (collegandoci agli amici di altra cultura presenti nel
nostro paese) attraverso opere d’arte, danze e musiche;
 “San Giuseppe” osservo e conosco la figura attraverso l’opera d’arte;
 laboratorio creativo musicale: scopro e sperimento strumenti musicali di
altre culture;
 rielaborazione verbale e grafica della maschera di carnevale con
“L’Arcimboldo e altri autori;
38
4. LAUDATO SII
 la Bibbia della Creazione: lettura di alcuni passi di genesi1 e visione e
riproduzione di quadri che rappresentano la creazione;
 riproduzione grafica della canzone “mi piace il mondo” nelle sue sequenze
principali;
 laboratorio teatrale: gli esseri viventi creati da Dio “le quattro stagioni di
Vivaldi”.
5. LA PACE
 la Bibbia racconta: il miracolo “le nozze di Cana”, lettura e presentazione
attraverso l’opera di Laura Facchini;
 la Pasqua di Gesù attraverso poesie di autori vari;
 i MANDALA;
 conosciamo la figura di San Paolo, amico/testimone;
 ALFABETO ARMENO
 conversazione: la Chiesa, luogo fisico di incontro dei cristiani;
 conosciamo papa Francesco.
39
LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
“DON MINZONI”
CAVAGNA ANNAMARIA
CAVAGNINI NADIA
DE MATTEIS ROSA
FAPPANI LUIGINA
GATTI GIULIANA
MAMBELLI ANNA
MANODORI FRANCESCA
MENTA MARIAGRAZIA
TONOLI ANNA MARIA
L'INSEGNANTE I.R.C.
APOSTOLI VIRGINIA SOFIA
ASSSISTENTE ALL'AUTONOMIA
REGOSA SIMONA
Rezzato, 22 ottobre 2015