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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DICB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano
N. 45 | NOVEMBRE 2013
TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
ENERGIA
Il futuro si legge
nella bolletta:
Friburgo esempio
da seguire
INSERTO SPECIALE
Costruzioni ai raggi x
con la classifica esclusiva
delle prime 1.000 aziende
ANALISI CRESME
Bellicini: il 2014
dell’edilizia
può riservare
buone sorprese
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Tendenze e attualità della distribuzione edile
Anno 6 - Numero 45 - Novembre 2013
Protezione e drenaggio
Cassero a perdere per
la realizzazione di vespai aerati
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Italia palude
per le costruzioni
«D
oing business in Italy
2013» è uno studio della
Banca Mondiale che
mette a fuoco pregi e difetti del nostro
sistema economico. Spiega, insomma,
perché nella classifica generale che
comprende 189 Paesi l’Italia sia
posizionata solo al 65mo posto tra
i luoghi in cui è più semplice fare
impresa, preceduta dalle isole Fiji e
Samoa. Il cuore del problema in Italia,
spiegano gli economisti della Banca
Mondiale è che deve tornare a una
più vivace crescita economica (pietoso
eufemismo, dato che da anni il Pil va
a marcia indietro). «In un momento
di crisi la crescita non può arrivare da
un insostenibile espansione della spesa
pubblica», aggiungono gli analisti. Vi
è, infatti, una comune opinione che
la crescita debba invece giungere da
un incremento della produttività. Per
arrivarci, aggiungono gli esperti della
Banca Mondiale, bisogna aumentare
l’efficienza e la competitività,
consentire una maggiore concorrenza
per prodotti e servizi, incoraggiare le
piccole e medie imprese che investono
di più sull’innovazione, spingere
per un’ulteriore liberalizzazione
l’economia, rimettere mano alla
riforma del mercato del lavoro e creare
e
un sistema fiscale flessibile e semplice,
che sia trasparente ed efficiente.
Insomma, il mondo dei sogni. Anche
perché l’Italia è addirittura un incubo
per quanto riguarda il settore delle
costruzioni che, come si legge nella
Classifica delle prime mille imprese
del settore pubblicata su questo
numero di YouTrade, attraversa un
pessimo momento. E questo anche per
responsabilità della politica: secondo
il ranking di «Doing business», infatti,
per quanto riguarda la facilità di
ottenere permessi per costruire l’Italia
è ancora più in basso rispetto al rating
generale, cioè in 119ma posizione.
Spiegano gli autori dell’inchiesta: a
Cagliari per costruire un negozio ci
vogliono 11 passaggi, a Napoli, dove tre
diverse amministrazioni sono coinvolte
nell’esecuzione dei collegamenti idrici
e fognari, si sale a 15 step. E occorrono
circa cinque mesi per completare il
processo di autorizzazioni a Milano,
ma più di dieci a Catanzaro e Palermo.
In queste due città per il solo permesso
di costruzione dal Comune ci vogliono
sei mesi, mentre solo 30 giorni a
Milano. Dove, però, occorrono in
media 151 giorni per avere il via libera
per costruire un magazzino. Né sta
meglio Torino, dove l’applicazione di
un contratto comporta 41 procedure
e una media di 855 giorni. Insomma,
le difficoltà delle costruzioni sono
lo specchio dei mali dell’Italia.
Distribuite delle copie di «Doing
business» in Parlamento.
novembre 2013 - youtrade - 5
l’econauta
di Federico Mombarone
Giornalista
A ridatece l’Imu
C
’è solo una cosa peggiore di
una tassa: due tasse. Con Tares
(imposta sui rifiuti) e Tasi
(nuova tassa sui servizi) che diventano
Trise rischiamo di rimpiangere l’odiata
Imu che, tra l’altro, non è ancora stata
definitivamente abolita da un punto
di vista legislativo. L’Imu, acronimo di
Imposta Municipale Propria (e non si
capisce perché non sia stata chiamata
Imp), è stata a suo tempo accolta dagli
italiani come una grandinata dopo
l’alluvione: una mazzata sul portafoglio
già provato dalla crisi. Per chi non lo
ricordasse, l’imposta è stata introdotta
dal Governo Berlusconi IV con il decreto
legislativo n. 23 del 14 marzo 2011.
Con il precipitare della crisi, il governo
Monti a caccia di fondi e soprattutto di
credibilità sui mercati internazionali ha
poi esteso il balzello alla prima casa: di
fatto, è stata reintrodotta l’Ici, seppure
con diversi parametri, in particolare con i
moltiplicatori delle rendite catastali. Che
sia stata una piacevole iniziativa non lo
sostiene neppure l’ex premier e senatore
a vita. Ma l’Imu, cioè lo sforzo fiscale
degli italiani, ha contribuito a evitare che
l’Italia andasse in default, un’eventualità
che avrebbe impoverito tutto il Paese del
30-40% (secondo i calcoli di Jp Morgan),
ben peggio che pagare la tassa fondiaria,
che peraltro esiste in tutti i Paesi.
Insomma, l’Imu è stata come l’amarissimo
che fa benissimo. Anche perché il Fiscal
Compact, cioè il patto sottoscritto anche
dall’Italia in sede europea, impone
il rispetto dei parametri finanziari di
bilancio, puntellati in buona parte
proprio dalle entrate dell’Imu. Può non
piacere, insomma, ma prima di abolire
l’Imu bisogna trovare come sostituire il
gettito fiscale con minori spese o maggiori
entrate. Il governo Letta, però, si è
impegnato ad abolire l’Imu a prescindere.
Il perché è da cercare nelle spericolate
azioni di marketing della politica. Sta di
fatto che dopo aver sospeso il pagamento
della prima rata per i proprietari di
prime case, l’esecutivo ha fatto propria
l’idea di mettere una pietra tombale
anche sulla seconda rata e su quelle a
venire. Il problema è come far quadrare
il bilancio. Ed ecco che l’Imu è sostituita
dalla Trise, imposta sui servizi. Che riserva
una sgradevole sorpresa: secondo l’Ance,
comporterà un aumento fino al 72%
sull’abitazione principale. Insomma, dopo
il danno anche la beffa: non solo bisogna
ricominciare da capo con calcoli astrusi,
contestazioni del Fisco in agguato, caos
interpretativo. Ma l’abolizione dell’Imu
rischia di tramutarsi in una stangata
aggiuntiva sulla prima casa. Il marketing
politico potrà sbandierare una vittoria, ma
per i proprietari di casa è una sconfitta.
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6 - youtrade - novembre 2013
l’avvocato
di Ludovico Lucchi
del Foro di Milano
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La riforma del Codice Civile
favorisce le ristrutturazioni
L
a riforma del codice civile in
materia di condominio favorisce
le ristrutturazioni e il riutilizzo
di vani una volta destinati a servizi
comuni. In primis l’articolo 1117
allarga notevolmente il campo delle
parti comuni e le elenca tutte ben
specificatamente il che comporta che
l’amministratore è tenuto a mantenerle
efficienti anche se è un solo condomino
a richiederlo. Il nuovo articolo 1118
consente il distacco unilaterale
dall’impianto di riscaldamento
centralizzato, a condizione però che
tale intervento non crei discapito agli
altri condomini. Inoltre, consente di
modificare le destinazioni d’uso delle
parti comuni con una maggioranza
dei quattro quinti non più della
totalità, aprendo la porta alla reale
possibilità di utilizzazione e quindi
di riqualificazione di una miriade di
vani condominiali (lavatoi, stenditoi,
locali cassoni, carbonaie eccetera),
attualmente abbandonati. La nuova
versione dell’art.1120 consente . con
la maggioranza degli intervenuti che
rappresenti almeno la metà del valore
millesimale di approvare tutte quelle
innovazioni volte “ a migliorare la
sicurezza e la salubrità degli edifici
e degli impianti “o realizzate “per
eliminare le barriere architettoniche,
per il contenimento del consumo
energetico degli edifici e per realizzare
parcheggi destinati a servizio delle unità
immobiliari o dell’edificio, nonché per la
produzione di energia mediante l’utilizzo
di impianti di cogenerazione, fonti
eoliche, solari o comunque rinnovabili
da parte del condominio o di terzi
che conseguano a titolo oneroso un
diritto reale o personale di godimento
del lastrico solare o di altra idonea
superperfice comune” o infine per
“l’installazione di impianti centralizzati
per la ricezione radiotelevisiva e per
l’accesso a qualunque altro genere di
flusso informativo, anche da satellite
o via cavo, e i relativi collegamenti
fino alla diramazione per le singole
utenze, ad esclusione degli impianti
che non comportano modifiche in
grado di alterare la destinazione della
cosa comune e di impedire agli altri
condomini di farne uso secondo il
loro diritto.” ,in definitiva una reale
semplificazione delle approvazioni di
molti interventi di ammodernamento
degli immobili esistenti. Ed infine tra
le incombenze dell’amministratore
l’art 1135 prevede che lo stesso debba
provvedere a “alle opere di manutenzione
straordinaria e alle innovazioni,
costituendo obbligatoriamente un fondo
speciale di importo pari all’ammontare
dei lavori”. Si deve considerare anche
le facilitazioni previste per interventi
eseguiti da singoli condomini su parti
comuni di uso esclusivo (es: installazione
di impianti fotovoltaici su lastrici solari
di uso esclusivo). In conclusione si può
tranquillamente affermare che la riforma
del codice del condominio apre un
campo di interventi di manutenzione e di
riqualificazione che dovrebbe convincere
tutti gli attori del mercato dell’edilizia a
strutturarsi in tal senso. Ora la tua gru interagisce con un tocco. Fassi è la prima azienda del
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I FATTI NOSTRI
di Roberto Anghinoni
Giornalista
Mamma, mi si è ristretto il mercato
Il bilancio 2013 del settore della distribuzione indica la rotta
per i prossimi anni. Che porterà le aziende produttrici
a cambiare il proprio rapporto con le realtà commerciali
L
a tanto temuta, oppure
auspicata, selezione (dipende
dai punti vista) inizia a far
sentire il suo peso, inizia a essere
tangibile. Dopo l’illusoria e appena
percettibile crescita del mercato
delle rivendite edili di un anno fa,
per il 2013 i dati non sono molto
confortanti e 2 o 3 punti percentuali
di flessione li dobbiamo aspettare.
Le previsioni dell’Ance (Associazione
nazionale costruttori edili) rese
pubbliche all’inizio di ottobre 2013
indicano un’ulteriore decrescita degli
investimenti in nuove costruzioni del
14,3%, rispetto al 2012. Negli ultimi
sette anni, la richiesta di permessi
di costruire ha fatto registrare
un clamoroso -70%. I prezzi delle
abitazioni calano, più in provincia
che nelle grandi città, mentre i dati
dell’Agenzia delle entrate, sempre
secondo l’elaborazione dell’Ance,
dimostrano che nel secondo trimestre
2013 c’è stata una flessione del
9,3% rispetto allo stesso periodo del
2012, ed è andata meglio rispetto ai
dati del primo trimestre, quando il
mercato immobiliare residenziale ha
fatto registrare -14,2% rispetto allo
stesso periodo del 2012. E nel 2012,
se non ricordo male, eravamo già
fortemente preoccupati. L’unico dato
confortante riguarda il mercato della
ristrutturazione, che negli ultimi sei
anni è cresciuto del 17,2% (+3,2% nel
2013). La selezione, dicevo all’inizio.
Il fatto è sia fisiologico (diminuisce
il lavoro), sia tecnico (inadeguatezza
dei protagonisti). Distributori,
imprese edili, ma anche qualche
produttore, non sono più in grado di
accontentare modelli di domanda che
il cambiamento ha profondamente
trasformato. Attendiamo quindi
l’analisi congiunturale del Cresme del
8 - youtrade - novembre 2013
21 novembre, ma credo che avremo
più o meno una conferma di questi
dati. Sembra che una seppur lieve
ripresa nel prossimo anno ci sarà, ma
non per tutti, e soprattutto non in
tutti i settori, oltre che non nell’intero
territorio. Sono altresì convinto che
le opportunità non ci verranno a
cercare, ma che sono disposte a farsi
trovare, e sarà in quel momento che
gli operatori capiranno se sono in
grado o meno di offrire ciò che sarà
loro richiesto. Il problema, quindi, è
tentare di intercettare e soddisfare
la nuova domanda di qualità. La
complessità per molti distributori
sarà addirittura quella di definire,
di comprendere, le caratteristiche
del nuovo mercato. Qui potremmo
aprire un dibattito interminabile.
Perché negli ultimi anni, invece di
crescere tecnicamente siamo tornati
indietro, presi da mille problemi che
nulla avevano a che vedere con la
competenza e la professionalità che
oggi è richiesta. A volte penso che
il nostro mercato si stia spaccando,
forse anche perché quello della
distribuzione edile è un settore senza
unità, che non ha ancora capito
l’importanza di
stare il più possibile
insieme. Se fanno
fatica i gruppi,
figuriamoci un
indipendente, ma
paradossalmente
certe strutture
indipendenti, magari
anche multipoint,
avranno migliori
opportunità dei
gruppi. Singoli o
gruppi: determinanti
saranno le scelte di
campo: se ne stanno
parlando tutti, un motivo ci sarà.
Solo qualche spunto di riflessione:
non credo che un distributore possa
ancora lavorare con produttori che
non abbiano una precisa strategia
commerciale. Non credo che un
produttore abbia ancora risorse
per lavorare con tutti, vada come
vada. Non è più una questione di
numeri, è un fatto di affidabilità. Non
cresceranno i fatturati, e in certi casi
anche mantenerli sarà un successo,
ma forse una presenza attiva e feconda
nel territorio ci sarà, ed è un valore
immenso. Una presenza che insieme
qualifica ed esclude, che è il risultato
di un’attenta selezione dei fornitori
e dei clienti. La distribuzione deve
imparare a premiare i produttori che
la rispettano. I produttori devono
decidersi a riconoscere ai partner
veri della distribuzione quella serietà
e trasparenza che merita tutte
le attenzioni del caso, tecniche e
commerciali. Mi vien da dire solo una
cosa: ragazzi, sceglietevi. E il mercato
vi sceglierà.
chiacchiere di condominio
di Umberto Anitori
Ex segretario nazionale ANACI
La scoperta dell’acqua fredda
Piccole, ma fondamentali idee, per evitare che il problema idrico
diventi un’emergenza nazionale. Partendo dal condominio
O
gni estate si ripropone il
«problema acqua»: non è
mai abbastanza, se ne perde
troppa a causa delle condutture
inefficienti. Questo dovrebbe portare
a un risparmio dei consumi, a un uso
più oculato di questa risorsa. Niente
di tutto questo, tutti continuiamo
ad utilizzare gli stessi quantitativi di
acqua sperperandone una enorme
quantità: il 60%. Come se questo non
bastasse, la popolazione del nostro
pianeta continua ad aumentare e di
conseguenza aumenta il fabbisogno
di acqua per uso alimentare ed
igienico. E anche se l’Europa e l’Italia
in particolare, sono particolarmente
ricche di acqua, senza un adeguato
piano di sviluppo urbanisticoambientale si va depauperando
questo patrimonio. Una delle cause è
l’aumento delle superfici cementificate
o asfaltate, che non consente di
mantenere costante il livello delle
riserve di acqua del sottosuolo: anche
se la quantità di acqua meteorica è la
stessa, quella che riesce a raggiungere
i giacimenti nel sottosuolo diminuisce
ogni anno. In Italia la superficie
con destinazione agro-alimentare
è scesa dai 30 milioni di ettari del
dopoguerra ai 19 milioni del 2000,
con un decremento annuo che supera
i 167mila ettari. Tutto ciò comporta
che in occasione delle precipitazioni
l’acqua piovana raggiunge il mare in
brevissimo tempo, causando spesso
inondazioni e frane, mentre prima
penetrava nel terreno e andava ad
alimentare le falde sotterranee.
Un studio della Bocconi ha verificato
come la metà della superficie della
pianura padana sia cementificata:
facile comprendere il dissesto
idrogeologico che ne deriva. In Italia
ancora non è diffusa la coscienza
del problema. A Roma un cittadino
consuma mediamente 293 litri di acqua
al giorno, contro i 180 di un abitante
di Zurigo, i 129 di chi sta a Berlino ed
i 127 dei cittadini di Bruxelles. Uno
spreco facilitato dal fatto che l’acqua
costa ancora poco. La prova? A Forlì,
dove si paga 1,29 euro al metro cubo,
il consumo pro-capite giornaliero
è di 130 litri. A Lecco, dove «l’oro
blu» costa 49 centesimi, il consumo
giornaliero è di 226 litri (i dati sono
riferiti al 2003, ma difficilmente è
cambiato qualcosa).
Morale: bisogna correre ai ripari
in tempi stetti per evitare di
precipitare nell’emergenza, magari
all’improvviso. Gli interventi
possono essere indirizzati in tre
direzioni: miglioramento della rete di
distribuzione delle acque, riduzione
dei consumi, utilizzazione dello stesso
liquido per più servizi.
Per il primo tipo di interventi le
pubbliche amministrazioni devono
programmare investimenti sulle reti
di distribuzione e per contenere i
consumi saranno costrette ad alzare
costo dell’acqua. Di qui la necessità
per i privati di muoversi nelle altre
due direzioni: risparmio e riutilizzo.
È verosimile pensare che i rubinetti
delle case in futuro saranno dotati
di fotocellula per impedire lo spreco
dell’acqua. Credo però che un grosso
risparmio possa essere ottenuto con
il riutilizzo: in questo con impianti
condominiali che consentano di
raccogliere l’acqua utilizzata per
lavarsi, filtrarla ed immetterla in
una conduttura che alimenti magari
gli scarichi dei bagni e una rete per
innaffiare i vasi o i giardini. Oppure
per lavare le scale o le auto: usi che
non necessitano di acqua potabile.
Sarà quindi indispensabile che i
progettisti e le aziende che realizzano
impianti idrici adeguino le abitazioni
ad un uso più oculato della «ricchezza
acqua». La separazione delle acque
chiare da quelle putride, spesso
esistente soltanto sulla carta, potrebbe
essere utile per consentire una seconda
utilizzazione, come una raccolta della
pioggia in serbatoi obbligatori in ogni
costruzione.
Nel condominio va sviluppata questa
doppia missione di educazione e
realizzazione del risparmio di risorse.
Il difficile compito di guidare uno
stabile non può essere lasciato a
un volonteroso improvvisatore.
C’è bisogno di un professionista
debitamente preparato sulla gestione
delle risorse che garantisca che
vengano rispettate le regole di
convivenza a tutela degli interessi civici,
ambientali ed anche economici dei
condomini.
Meglio sarebbe, poi, se le acque
chiare eccedenti da ogni condominio
potessero essere incanalate in una
rete comunale per essere utilizzate
per innaffiamento dei giardini o per
il lavaggio delle strade o, addirittura,
convogliate negli impianti di
raffreddamento e di lì riutilizzate per
altri servizi di pubblica utilità, quali
in un prossimo futuro l’utilizzazione
di auto alimentate ad idrogeno,
quindi ad acqua. Queste appena
espresse sono soltanto modeste idee
che hanno origine dalle riflessioni
di chi ha esercitato la professione
di amministratore di condominio
per quasi quaranta anni in una città
bellissima ma urbanisticamente
disordinata come Roma.
novembre 2013 - youtrade - 9
scritto
Il futuro è
nella bolletta
12
Recupero dell’edilizia.
Maggiori affari nel settore immobiliare.
Ma occupazione ancora al palo.
Il prossimo anno sarà migliore
di quello che sta per essere archiviato.
A una condizione…
novembre 2013
N. 45
IL FUTURO È SCRITTO NELLA BOLLETTA........................................................ 12
il modello free di friburgo........................................................................ 16
Vi convegno nazionale youtrade............................................................. 22
IL PROBLEMA NON è LA CADUTA, MA L’ATTERRAGGIO.......................... 26
COME GESTIRE LA NUOVA ERA DEL CAMALEONTE.................................. 28
BISOGNA INVESTIRE PER RINASCERE............................................................. 30
LE REGOLE D’ORO PER LA NUOVA PROFESSIONE.................................... 36
IL CONSUMATORE SI è CONSUMATO............................................................... 38
TRA GLI SCAFFALI GIRA IL FANTASMA IKEA................................................... 42
Quartieri autosufficienti,
case costruite secondo
il rispetto dell’ambiente, standard
energetici allo stato dell’arte.
Benvenuti nella metropoli
che ha fatto della sostenibilità
un credo. Che funziona
16
PICCOLO, BELLO E SOPRATTUTTO VERO........................................................ 44
velux con design e materiali tech
finestre aperte sull’innovazione........................................................... 48
Qui ci vuole un salto di qualità................................................................ 52
IL 95% DELLE CASE è DA ROTTAMARE........................................................... 56
RASSEGNA SPECIALE RIQUALIFICAZIONE..................................................... 58
CHI HA VINTO LA BATTAGLIA – MADE EXPO VS SAIE............................... 72
Il modello free
CI VUOLE LA POLITICA DEL MATTONE.............................................................. 74
FATE L’AMORE, NON LA GUERRA........................................................................ 76
Interviste al made expo................................................................................... 78
UN ARCOBALENO CI SALVERà.............................................................................. 96
di
Friburgo
LA SCIENZA COME COSA PUBBLICA................................................................. 98
L’ABITAZIONE VALE DI PIù SE è IN ORDINE............................................... 100
TUTTO IN UN ATRIUM............................................................................................. 102
DA 50 ANNI CON LA QUALITà............................................................................ 106
ANCHE IL COPPO SI ADEGUA AI TEMPI........................................................ 108
YOUTRADE CASA..................................................................................................... 111
INTERNATIONAL......................................................................................................... 120
NEWS DALLA RETE.................................................................................................. 121
zapping........................................................................................................................ 122
hi tech.......................................................................................................................... 124
appuntamento
con il domani
le parole
e i fatti del
VI Convegno
Nazionale youtrade
WROOM.......................................................................................................................... 125
ON THE ROAD............................................................................................................. 126
QUESTIONI DI GOLA................................................................................................ 127
youbook...................................................................................................................... 128
10 - youtrade - novembre 2013
22
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finestre aperte sull’innovazione
La scienza
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48
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un salto
di qualità
52
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la battaglia 72
Tutto in un Atrium
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Una nuova sede di design in Piemonte.
Ma anche iniziative culturali e per la scuola.
Casa Oikos cresce e rilancia
casa
Parte con questo numero
il nuovo inserto
Youtrade Casa
a cura di Laura Verdi
111
novembre 2013 - youtrade - 11
scritto
scritto
Il futuro è
nella bolletta
Secondo Nomisma la domanda dell’energia aumenterà del 23%.
I prezzi resteranno alti. E l’impatto ambientale sarà pesante.
Così l’industria delle costruzioni
si trova davanti a una nuova
sfida. Che ha molte chance
di Stefano Lavori
C’
è un documento che riassume
il prossimo futuro del mondo.
Strategie diplomatiche, trend
dell’economia, altalena delle monete: a
leggere bene quelle poche righe si può
anche capire che cosa è bene fare per
un’azienda. E non è un papello segreto
intercettato dalla Nsa: anzi, tutti hanno
avuto modo di leggere quel pezzo di
carta prima o poi, ma spesso senza
rifletterci. Invece, una bolletta della
luce (o del gas) può dire molto. Perché
è sull’energia che si gioca il destino
geopolitico nei prossimi decenni, oltre
che una fetta consistente di attività
economiche, come l’edilizia. L’energia
e la sua gestione, l’utilizzo migliore,
più efficiente e sostenibile, non sono
noiosi slogan che si ripetono come un
mantra nei convegni. Sono un’esigenza
12 - youtrade - novembre 2013
da affrontare subito. Basta leggere
le previsioni: secondo gli analisti di
Nomisma, per esempio, la domanda
di energia nel mondo per i prossimi
17 anni crescerà con un incremento
per il 2030 di circa il 23%. I consumi
mondiali lieviteranno fino a 17,1
miliardi di Tep (tonnellate equivalenti
di petrolio) contro gli attuali 13,9
miliardi. L’energia resterà, insomma, il
bene più ricercato. E saranno guai: «La
richiesta continuerà a essere soddisfatta
principalmente dai combustibili
fossili, che attualmente rappresentano
quasi l’80%, ma che anche nel 2030
arriveranno a circa il 75%, ipotizzando
una crescita sostenuta delle altre fonti
non tradizionali», è la previsione
del presidente di Nomisma Energia,
Davide Tabarelli. Nonostante gli sforzi,
quindi, non saranno le rinnovabili
a farla da padrone: a salire sarà
soprattutto il consumo di carbone
(1,4 miliardi di Tep, più di un terzo
della crescita totale), alla faccia delle
politiche ambientali per contrastarne
l’utilizzo. Risultato: secondo le
analisi dell’Agenzia internazionale
dell’energia, entro il 2030 il livello
di emissioni di gas a effetto serra
aumenterà di circa il 7% rispetto ai
livelli del 2010. Non solo: la Cina
incrementerà le sue emissioni di Co2
del 40% rispetto al 2010, anche se è
previsto un calo di quelle dei Paesi
Ue e degli Usa, rispettivamente dell’8
e del 2%. Peggio ancora, arrivati al
2030 le cose potrebbero peggiorare
ancora. Secondo Nomisma Energia,
sarà ancora il carbone a produrre gran
parte dell’elettricità, coprendo circa
un terzo della domanda mondiale,
che salirà a un tasso medio del 2,4%.
Seguirà la richiesta di gas e idrogeno,
mentre gli incentivi sosterranno ancora
le nuove rinnovabili, che però si
fermeranno al 13% per cento.
Certezze incerte
Qualcuno obietta, però, che tutte
queste previsioni grigie non tengono
conto di quella che nei mesi scorsi è
stata salutata come una rivoluzione:
l’estrazione di shale oil e shale gas.
Si tratta di una tecnologia utilizzata
negli Usa (forse sarà implementata
anche in Gran Bretagna) che permette
l’estrazione di petrolio e metano dalla
frantumazione delle rocce a chilometri
di profondità. Una tecnologia discussa
per l’impatto disastroso sull’ambiente
ma che, secondo i sostenitori,
sarebbe in grado di rendere gli Usa
autosufficienti, con una conseguente
abbondanza di petrolio per il resto
del mondo. Eppure, sembra che lo
shale oil dall’eccezionale aumento di
1 milione di barili al giorno nel 2011
La produzione di shale oil
dall’eccezionale aumento
di 1 milione di barili al giorno
nel 2011 e 2012, scenderà già nel
2015 alla metà e nel 2018 a +0,16%
e nel 2012, scenderà già nel 2015 alla
metà e nel 2018 a un magro +0,16%.
Non sorprende, quindi, che il colosso
russo Gazprom abbia liquidato lo
shale gas come «una bolla che presto
esploderà», mentre il segretario
generale dell’Opec Abdallah El Badri
abbia ribadito di non vedere alcun
rischio dallo shale oil americano, che
pure ha ridotto l’import di greggio
novembre 2013 - youtrade - 13
Il futuro è scritto nella bolletta
degli Usa. «Questo petrolio ha un alto
costo di produzione e viene messo
fuori mercato se il prezzo del barile
scende a 60-70 dollari», ha avvertito
l’emiro.
Dubbi petroliferi
Ci sono poi altre cattive notizie. La
prima è che non si sa esattamente
a quanto ammontino le riserve di
petrolio. I più pronosticano una
disponibilità del greggio per i prossimi
40 anni. Ma poi? Inoltre, pochi sanno
che gran parte della materia prima (gas
e petrolio) estratta dai pozzi non viene
utilizzata. Si butta via. Secondo le stime
della Banca Mondiale, ogni anno il
gas da flaring e venting (cioè il rilascio
di materiali gassosi incombusti in
atmosfera, finalizzato spesso a garantire
le condizioni di sicurezza nelle varie
lavorazioni e processi di trattamento)
è pari a circa 150 milioni di metri cubi,
equivalente al 30% dei consumi di gas
naturale annui della Ue. Una risorsa
gettata al vento, è il caso di dirlo, e che
non ritornerà più.
Spazzatura elettrica
Di certo, in ogni caso, il risparmio di
energia sarà uno dei punti cruciali per
la vita dei cittadini e per le imprese.
Tra la necessità di rendere meno
energivore le case e la prospettiva
di una crescita della domanda di
elettricità in un mondo con sempre
meno risorse, le rinnovabili resteranno
un punto fermo. Fotovoltaico, eolico e
biomasse rimarranno una nicchia, ma
sempre più importante. E la ricerca
di alternative non si fermerà: nelle
scorse settimane, per esempio, un
colosso dell’energia come la Erg ha
annunciato che sta studiando l’ingresso
nella waste energy, una definizione
elegante per indicare la produzione di
Eurosuggerimenti
Tra le tante spese inutili della Unione
Europea, ce n’è una che può essere
interessante: il sito www.takeyourenergyback.eu. L’obiettivo è raggiungere una riduzione del 40% dei
consumi degli edifici in Europa e il
portale offre esempi di best practice
e di casi concreti di efficientamento,
oltre a dati e informazioni utili sulle
varie tipologie di intervento possibili
in ambito urbano.
14 - youtrade - novembre 2013
Consumo mondiale di petrolio (2011)
89,075 migliaia di barili/giorno
Crescita del consumo mondiale di petrolio (1995-2011)
18,900 migliaia di barili/giorno
-3,000 -1,500
0
1,500
3,000 4,500
6,000 7,500
9,000
10,500
4% Africa
4% Russia and Central Asia
9% Middle East
10% Latin America
18% Europe
24% North America
31% Asia - Pacific
1995-2000
elettricità dalla spazzatura, risorsa che
in Italia non manca. «I rifiuti devono
essere considerati alla stregua di fonti
rinnovabili», ha confermato il ministro
dell’Ambiente, Andrea Orlando. La
sola attuazione della normativa Ue in
materia, secondo il comitato tecnico
ambiente di Confindustria, potrebbe
aumentare i ricavi del settore della
gestione dei rifiuti, creando più di
400mila posti di lavoro in Europa da
qui al 2020, di cui 60mila solo in Italia.
2000-2005
2005-2011
Chissà se il nostro futuro dipenderà
dalla raccolta differenziata.
Chi ci guadagna
Per fortuna, ci sono anche buone
prospettive. Di sicuro, lo sono per le
aziende che puntano sul risparmio
energetico. Il futuro si rivelerà positivo,
infatti, per chi saprà fornire prodotti
e servizi adeguati, e questo soprattutto
nel settore dell’edilizia. La necessità
di contenere i consumi, insomma,
non sarà solo spinta da erratici bonus
governativi, ma da un’esigenza
sempre più pressante. Davanti a chi
saprà proporre soluzioni adeguate
c’è un’autostrada, ma lo spazio
bisognerà saperselo conquistare:le
famiglie italiane, per esempio,
sono ancora poco informate sulle
tecnologie, gli incentivi e le modalità
per ridurre i consumi. Secondo i
dati dell’Osservatorio sull’efficienza
energetica 2013, il 30% dei cittadini
pensa di non avere abbastanza
informazioni in tema di risparmio ed
Il futuro è scritto nella bolletta
efficienza. Produttori e commercianti,
inoltre, devono sapere che più della
metà degli italiani ritiene che le
indicazioni in materia siano difficili da
Secondo i dati dell’Osservatorio
sull’efficienza energetica 2013,
il 30% dei cittadini pensa di non
avere abbastanza informazioni
in tema di risparmio ed efficienza
reperire e di ardua comprensione: c’è
bisogno di un’opera di divulgazione.
Non sorprende, infatti, che solo il
12% preveda di effettuare un qualsiasi
intervento di efficientamento entro i
prossimi 12 mesi.
Nel sondaggio dell’Osservatorio,
presentato nel settembre scorso,
il 65% delle famiglie italiane ha
dichiarato di avere a disposizione
per l’efficientamento meno di 5mila
euro, il 21% potrebbe investire tra i
5 e i 15mila euro, mentre solo l’1%
potrebbe salire a 15mila euro. Non è
molto, insomma, anche se a conti fatti
il mercato dell’efficienza energetica
domestica ha un valore complessivo
di 10,2 miliardi di euro. Convincere
gli italiani che risparmiare energia
è un ottimo investimento darebbe
nuovo impulso all’edilizia energetica
italiana e permetterebbe di migliorare
notevolmente le prestazioni e
l’efficienza del patrimonio immobiliare
esistente, con benefici per la collettività
e per l’ambiente. «L’efficienza
energetica è un tema più complesso
rispetto a quello dello sviluppo delle
fonti rinnovabili, dove il Paese è a
buon punto», ha commentato Marco
Pezzaglia, del Comitato scientifico
di Smart Energy Expo. «I consumi
energetici si sono già ridotti per la crisi
ma, al di là del dato congiunturale,
l’Italia ha fatto sforzi rilevanti sulla
strada dell’efficienza energetica
dotandosi anche di regole e procedure
avanzate per il raggiungimento degli
obiettivi del pacchetto clima energia
20-20-20. L’appuntamento più
importante ora è il recepimento entro
giugno 2014 della direttiva europea
2012/27 sull’efficienza energetica, che
dà una griglia più razionale rispetto
agli obiettivi stabiliti dalle precedenti
direttive». La direttiva in questione è
quella che interviene su due fattori
cruciali della filiera energetica, ossia
la fornitura dell’energia e l’efficienza
nell’utilizzo dell’energia.
Un mercato da 10,2 miliardi
L’Osservatorio, insomma, indica che
aziende e istituzioni hanno molto
lavoro da fare. Eppure la prospettiva di
risparmiare sulle bollette rappresenta
una forte spinta: il 54% degli italiani
(soprattutto nella fascia di 2554enni) è convinto di poter tagliare
almeno il 20% dei costi, anche oltre
il 40%. Praticamente tutti (dal 90
al 98%) sono inoltre convinti che
rendere la casa più efficiente sia
utile per evitare gli sprechi, ottenere
performance termiche migliori
e per il bene delle generazioni
future. L’ostacolo, oltre alla scarsa
informazione, è ovviamente la
insufficiente disponibilità economica.
Cane a sei zampe senza giacca
Ci vogliono ambienti meno energivori, d’accordo. Ma anche norme di
comportamento diverse. Un esempio
è stata nei mesi scorsi l’iniziativa
«Eni si toglie la cravatta», alla settima
edizione: il gruppo energetico ha invitato i propri dipendenti ad adottare in
estate un abbigliamento più leggero
e informale nei mesi estivi, così da
ridurre i consumi legati alla climatizzazione dell’aria. Si è arrivati così a
risparmiare 229 tonnellate di emissione di CO2 nell’atmosfera, pari ai
consumi elettrici per uso domestico
di quasi 1.700 persone in 79 giorni.
novembre 2013 - youtrade - 15
Quartieri autosufficienti,
case costruite secondo
il rispetto dell’ambiente,
standard energetici
allo stato dell’arte.
Benvenuti nella metropoli
che ha fatto
della sostenibilità un credo.
Che funziona
Il modello free
di
Friburgo
di Federico Della Puppa
L’
inizio degli anni Settanta
sarà ricordato per molti
motivi. Il primo, quello più
eclatante e famoso, riguarda lo shock
petrolifero e l’avvio della stagione
delle «domeniche ecologiche». La
crisi energetica del 1973 pose tutte le
economie occidentali di fronte alla
eccessiva dipendenza dal petrolio,
aggravata dall’instabilità politica del
Medioriente. In Europa si avviarono
politiche di risparmio energetico che
in Italia furono applicate vietando
l’utilizzo delle automobili di domenica,
16 - youtrade - novembre 2013
riducendo l’illuminazione pubblica
e le ore di funzionamento degli
impianti di riscaldamento. Fu uno
shock che ebbe riflessi economici
e sociali, nei comportamenti degli
italiani. Ma quel periodo vide anche
la pubblicazione del primo rapporto
sui limiti della crescita, quel Limits to
Growth pubblicato dal Club di Roma
nel 1972, il primo vero rapporto
sulla sostenibilità dell’economia.
Ed è proprio in quel periodo che
avvenne l’accelerazione da parte di
molti governi europei, in particolare
Francia, Germania e Gran Bretagna,
verso la produzione di energia elettrica
da centrali nucleari. E fu anche in
quel periodo che nacquero in molti
Paesi i primi movimenti ecologisti. Il
più importante e il più significativo
nacque a Friburgo, anzi per la
precisione a Wyhl, un piccolo comune
di 3mila abitanti nel land del BadenWürttemberg, nei pressi di Friburgo.
In un luogo dominato dalla Foresta
Nera e dai vigneti dell’Upper Rhine,
al confine con la Francia, il governo
provinciale del Baden-Württemberg
individuò il sito dove costruire una
grande centrale nucleare. Ma il
governo non considerò l’impatto di
questa decisione sulla popolazione
locale e iniziarono una serie
di dimostrazioni popolari, che
coinvolsero la totalità degli abitanti
dell’area, in primo luogo i giovani,
presto supportati dai produttori
di vino. Un’intera provincia iniziò
una lunga e dura battaglia fatta di
dimostrazioni e di proteste, che
sfociarono nell’occupazione del sito
sul quale doveva sorgere la centrale.
Per due anni gli abitanti vissero in
tende e in strutture temporanee per
bloccare l’iniziativa. Nel frattempo gli
studenti dell’Università di Friburgo
costituirono la Volkshochschule Wyhler
Wald, scuola popolare nella quale i
cittadini studiavano e discutevano
di materie come l’energia nucleare,
solare e di efficienza. Le proteste e la
capacità organizzativa degli studenti
e degli abitanti di Friburgo e dei
suoi dintorni divennero ben presto
popolari in Germania e persino l’allora
Cancelliere Helmut Schmidt dovette
riconoscere l’esistenza di un problema
nucleare, come emergeva dai rapporti
dell’Ökoinstitut di Friburgo. Fu in quel
periodo che nacque il movimento dei
Verdi tedeschi, che ben presto divenne
uno dei principali partiti in Germania
e riferimento per l’avvio di politiche di
sostenibilità anche nel resto d’Europa.
La centrale nucleare non fu costruita e
le battaglie dei friburghesi sfociarono
in una rivoluzione sostenibile, solare
e pacifica che portò la città nel 1978 a
realizzare a Freiburg-Tiegnen la prima
casa solare da parte della Freiburger
Stadtbau GmbH, società che gestiva
l’edilizia popolare. In base alle norme
di quel tempo, fu realizzata una casa
solare per 12 famiglie, con un forte
isolamento termico e due collettori,
con tubi a sottovuoto, uno a sostegno
dell’impianto di riscaldamento, l’altro
per la produzione di acqua calda
sanitaria. Pochi anni dopo, nel 1981,
novembre 2013 - youtrade - 17
fu fondato l’Istituto Fraunhofer per
l’Energia Solare (Ise), al quale si sono
aggiunti altri istituti di ricerca, oggi
organizzati nel Forschungsverbund
Sonnenenergie (Fvs), un consorzio per
l’energia solare. Oggi Friburgo e tutto
il Baden-Württemberg è governato
dai Verdi e quegli impianti costruiti
nel 1978 sono tutt’oggi in funzione
e rappresentano la capacità degli
abitanti di una città di modificare le
scelte politiche, errate, in termini di
produzione e consumi energetici e
soprattutto di costruire politiche di
sviluppo sostenibile dal basso, ovvero
con la partecipazione di tutti i cittadini.
Friburgo anche in questo campo è
sempre stata all’avanguardia.
Un altro esempio della sua
lungimiranza e della capacità di
governo di questi processi (perfino
dei partiti conservatori dell’epoca)
18 - youtrade - novembre 2013
è quando nel 1992, tre anni dopo la
caduta del muro di Berlino, i francesi
abbandonarono la caserma di Vauban,
ultimo presidio di sicurezza post
bellico. L’edificio fu acquistato dal
Comune e per il piano di intervento
fu istituito il Forum Vauban, dove i
cittadini potevano discutere e indicare
le priorità per la trasformazione
dell’area, che doveva diventare un
quartiere residenziale. Il Comune offrì
dieci dei vecchi fabbricati militari alle
organizzazioni degli studenti, che li
hanno ristrutturati ecologicamente e
trasformati in alloggi per 600 ragazzi.
In base alle indicazioni del Forum
Vauban, che nel 1999 ricevette un
finanziamento europeo tramite il
progetto Life, il Consiglio comunale
decise la demolizione degli edifici di
minore pregio, mantenendo solo la
mensa della caserma per destinarla a
centro civico. Tutti i lotti, liberati dalle
demolizioni, furono offerti a privati e
a gruppi locali che costruirono alloggi
secondo elevati criteri di efficienza
energetica. All’epoca Friburgo già
aveva un regolamento edilizio che
imponeva per i nuovi edifici standard
energetici più elevati di quelli della
normativa nazionale. La progettazione
partecipata portò alla realizzazione di
un quartiere interamente sostenibile
per circa 5mila abitanti nel quale,
non solo tutte le abitazioni sono state
costruite secondo il modello della
casa passiva tedesca, ma nel quale la
circolazione all’interno del quartiere è
solo pedonale: le auto sono tenute in
due parcheggi nelle aree più esterne
del quartiere. Inoltre, la presenza del
tram che passa proprio nel centro
del quartiere, e che in pochi minuti
collega Vauban con il centro di
Friburgo, e l’avvio di forti e condivise
politiche di car sharing da parte della
popolazione, ha ridotto moltissimo
la necessità dell’uso di mezzi privati.
«Una delle particolarità dell’area»,
racconta l’architetto Meinhard
Hansen, «è che sia l’urbanista
coordinatore del progetto, sia i diversi
architetti che hanno progettato gli
edifici che oggi costituiscono questo
quartiere simbolo della sostenibilità,
vivono all’interno dell’abitato». E
proprio a casa di Meinhard Hansen
abbiamo potuto verificare come il
consumo energetico pari a zero,
la qualità e la salubrità dell’aria,
l’elevata insonorizzazione acustica e
l’isolamento termico, garantiscano
performance di rilievo, ma soprattutto
un’ottima qualità della vita. Vauban
oggi, a oltre vent’anni dalla sua
realizzazione, è un esempio mondiale
di come si può realizzare un quartiere
sostenibile, nel quale la qualità della
vita è tangibile per qualsiasi visitatore.
Infatti, è uno dei quartieri più studiati
e visitati, per le diverse soluzioni scelte,
sia riguardo l’organizzazione dello
spazio pubblico, che dei servizi, che
delle soluzioni per il recupero delle
acque meteoriche o della produzione
di energia da fonti rinnovabili. E
anche per le soluzioni costruttive che
hanno puntato tutto su case passive
all’avanguardia, già oggi a zero energia
e che grazie ai sistemi di ventilazione
meccanica controllata, garantiscono
un elevato confort abitativo e una
ottima salubrità. A Friburgo è nato,
inoltre, il Solar Info Center, un centro
d’informazione privato, al quale tutti
i cittadini possono rivolgersi per avere
informazioni e proposte riguardanti la
trasformazione sostenibile delle loro
abitazioni o per nuovi progetti edilizi
in accordo con le stringenti regole del
Comune.
Più di recente, l’architetto Rolf Disch
ha realizzato Am Schlierberg, un
quartiere che produce più energia
di quella che consuma, dimostrando
che non solo è possibile costruire
sostenibile, ma che si può anche
novembre 2013 - youtrade - 19
rendere ancora più efficiente
energeticamente. Le falde dei tetti,
esposte verso sud, sono interamente
ricoperte da pannelli fotovoltaici
che producono energia elettrica. Le
case sono «centrali energetiche» che
forniscono energia senza inquinare e
per i proprietari rappresentano anche
una fonte di guadagno. Gli edifici
sono realizzati con un isolamento
termico molto efficiente e impianti
di ventilazione che consentono di
riscaldare l’aria fredda invernale con
quella calda dell’aria esausta. Rispetto
alle case tradizionali, richiedono solo
un decimo dell’energia per il loro
riscaldamento, a cui contribuisce
anche il sole che in inverno penetra
dalle finestre esposte a sud, mentre in
estate il tetto e i balconi ombreggiano
le finestre mantenendo le temperature
in un intervallo adeguato. Il quartiere,
come quello di Vauban, dista in
bicicletta solo 10 minuti dal centro
città e tutta Friburgo è dotata di una
fitta rete di piste ciclabili. Il centro è
interamente pedonalizzato e all’interno
ci si muove a piedi, in bicicletta o in
tram. «La città oggi è un modello di
sostenibilità perché tutti vogliono
vivere in un agglomerato sostenibile
e tutti, dai tecnici dagli architetti
e fino alle imprese di costruzione,
utilizzano materiali e sistemi in grado
La città oggi è un modello
di sostenibilità perché tutti
vogliono vivere in un agglomerato
sostenibile: tutti, dai tecnici agli
architetti, fino alle imprese
di dare alla sostenibilità una forte
concretezza», commenta Meinhard
Hansen, che è anche presidente
dell’Ordine degli architetti di
Friburgo. E in questo senso l’impegno
sulla sostenibilità non è solo una
volontà dei privati, delle famiglie e dei
cittadini friburghesi, ma soprattutto
delle amministrazioni che hanno
promosso azioni di ottimizzazione
dei servizi pubblici al fine di favorire
la mobilità sostenibile, altro fiore
all’occhiello della città. La stazione
centrale dei treni, infatti, è diventata
20 - youtrade - novembre 2013
il nodo di scambio della mobilità
cittadina, con l’intersezione delle
linee ferroviarie con quelle tramviarie
e con la realizzazione di una grande
deposito per le biciclette, oltre che di
alcuni (pochi) «parcheggi scambiatori»
per auto. Le aree pedonali, estese
in tutto il centro cittadino e in
molte parti della metropoli, hanno
trasformato Friburgo in una città
a misura d’uomo e, soprattutto, di
bambino. Questi risultati si devono
anche alla forte opera di formazione
che le associazioni locali degli
artigiani hanno avviato da decenni. In
Germania per diventare imprenditori
e operai edili bisogna studiare almeno
tre anni in una scuola di formazione
certificata, come la Gewerbe
Akademie der Handwerkskammer,
ovvero un’accademia realizzata
dalla Camera di Commercio di
Friburgo per la formazione di tutte
le professionalità legate al mondo
artigiano e in particolare quelli
dell’impiantistica e delle costruzioni.
La misura della professionalità
con la quale a Friburgo operano
per promuovere la sostenibilità è
data proprio dall’impegno delle
associazioni camerali e professionali
nell’aggiornamento continuo e nello
scambio fruttuoso che tali istituzioni
hanno saputo mettere a frutto sia
con i produttori di materiali, sia
con i diversi soggetti della filiera.
Così, mentre visitiamo l’Accademia
incrociamo giovani tedeschi alle prese
con la realizzazione e smontaggio di
un muro a secco, tecnici che verificano
impianti e strumenti di controllo, ma
anche idraulici adulti che passano una
giornata di aggiornamento sulle nuove
caldaie appena uscite sul mercato,
per essere pronti a installarle. Per
favorire gli interventi sull’edilizia
esistente il Comune eroga incentivi
aggiuntivi a quelli federali per coloro
che coibentano, installano finestre a
triplo vetro e realizzano altri interventi
di risparmio energetico. Alcune
banche hanno deciso di predisporre
prestiti facilitati e standard per queste
tipologie di intervento. Queste
politiche sono evidenti, per esempio,
nelle ristrutturazioni degli edifici
di residenzialità pubblica, dove gli
investimenti in risparmio energetico
consentono non solo di migliorare il
comfort, ridurre le spese, ma anche di
riqualificare porzioni di città. Friburgo,
in tutti i suoi aspetti, testimonia come
una città costruisca la sua sostenibilità
dalle fondamenta, ovvero dalla cultura
dei cittadini e delle future generazioni,
così come quella di chi opera nei
diversi settori. Friburgo insegna che
la sostenibilità non si inventa, ma si
pratica con intelligenza e volontà. Una
lezione che dobbiamo apprendere e
che traccia la strada per il futuro anche
delle nostre città.
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75cm
art.93P3
93cm
art.125P3
125cm
art.155P3
155cm
appuntamento con il domani
le parole e i fatti del
VI Convegno
Nazionale youtrade
Pare che la bufera sul mondo delle costruzioni stia per finire. Ma il sole
non si vede spuntare ancora. Insomma, mai come in questo momento è necessario
ricorrere a metereologi dell’economia per capire come sarà il tempo domani.
Con questo obiettivo YouTrade ha chiamato a raccolta, anche quest’anno, esperti
e addetti ai lavori, per guardare attraverso la nebbia che avvolge il destino
del settore. Le conclusioni di questa articolata riflessione le trovate in queste
pagine. A partire dalla necessità di rivedere alcuni modelli di business,
ormai non più al passo con i tempi. E dalla sorpresa che, forse, possiamo
guardare al 2014 come a un anno che segmerà un turnaround, una svolta
verso un nuovo modo di fare impresa, più sensibile alle esigenze del mercato
e in sintonia con la necessità di edifici meno energivori
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VI Convegno
Nazionale youtrade
riconversione
bergamo martedì 24 settembre 2013
martedì 24 settembre 2013 VI Convegno Nazionale youtrade martedì 24 settembre 2013
VI Convegno Nazionale youtrade
bergamo
riconversione
VI Convegno Nazionale youtrade
Il problema
non è la caduta,
ma l’atterraggio
Le aziende non possono più improvvisare.
Perché la crisi costringe tutti
a prendere decisioni rapide.
E, soprattutto, a scegliere
una modalità attiva e flessibile
«Q
uesta è la storia di un uomo
che cade da un palazzo di
50 piani. Mano a mano che
cadendo passa da un piano all’altro, il tizio
per farsi coraggio si ripete: Fino a qui, tutto
bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui,
tutto bene. Il problema non è la caduta, ma
l’atterraggio». Parte dall’incipit del film
di Veronica Monaco
La necessità di un cambiamento…
…tra percezione e rappresentazione
Valutare e prevedere
•  non è questione di
intuito ma di
razionalità
•  Riconversione come processo razionale di
scelta strategica della direzione
•  se si deve cadere,
bisogna scegliere
come
•  Riconversione come passaggio dall’agire
ESTOTE PARATI
secondo la percezione allo scegliere in
rapporto alla rappresentazione
•  possiamo usare il
paracadute,
subendo
passivamente la
caduta…
•  Dall’intuito alla razionalità
per non sbagliare le risposte
ma senza esagerare
stando attenti ai dettagli
senza perdere di vista l’insieme
Diventare resilienti
Resilienza
Resilienza è governo della conoscenza
Resilienza è la possibilità
di anticipare i cambiamenti
•  in ingegneria la resilienza è la capacità di un materiale di
resistere a urti improvvisi senza spezzarsi
•  in informatica è la capacità di un sistema di adattarsi alle
condizioni d'uso e di resistere all'usura in modo da
garantire la disponibilità dei servizi erogati
•  in ecologia e biologia la resilienza è la capacità di un
•  È definibile come una somma di abilità, capacità,
adattamento attivo e flessibilità necessaria per adottare
nuovi comportamenti una volta che si è appurato che i
precedenti non funzionano
•  Sinonimi di resilienza sono: elasticità, mobilità, flessibilità,
in una parola “adattamento”
ecosistema, inclusi quelli umani come le città, o di un
organismo di ripristinare l'omeostasi, ovvero l’equilibrio
•  in psicologia, la resilienza viene vista come la capacità
dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e
di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente
26 - youtrade - novembre 2013
•  capacità di ascolto: informarsi, apprendere, incrementare
il patrimonio informativo
•  dinamismo imprenditoriale: rinnovo in&out
•  flessibilità: adattamento, elasticità, capacità di riconvertirsi
•  visione: avere ampi orizzonti, superare le barriere
materiali e immateriali
•  innovazione e sviluppo: investire in innovazione di
prodotto, di processo, di approccio al mercato
VI Convegno Nazionale youtrade
La haine-L’odio di Mathieu Kassovitz,
Federico Della Puppa. L’esperto,
docente di economia all’Università
IUAV di Venezia, è intervenuto al VI
Convegno Nazionale di YouTrade,
per raccontare le difficoltà del settore
delle costruzioni negli ultimi anni.
Non tutte le imprese si sono attrezzate
per affrontare il crollo scaturito da
una delle peggiori crisi economiche
mai registrate, assicurandosi così un
atterraggio morbido e, per quanto
possibile, indolore. Perché anche
saper scegliere come cadere è
fondamentale: per evitare di trovarsi
di fronte a un capitombolo: «Si può
usare un paracadute (modalità un po’
passiva), oppure una tuta alare, che ci
permette di scegliere in maniera attiva
la direzione verso cui andare», ironizza
Della Puppa . «Non è più tempo di
decisioni irrazionali e improvvisate.
Le imprese devono essere preparate
…oppure la tuta alare decidendo noi dove andare
a gestire attivamente il contesto che
si è creato e il cambiamento che esso
comporta, stando attente ai dettagli
senza perdere di vista l’insieme,
facendosi le domande giuste e
sfruttando il proprio bagaglio di
conoscenze». L’informazione diventa
quindi la chiave di volta del processo
di riconversione. «Per le aziende è
scoccata l’ora della riconversione. È
necessario cambiare pelle e affrontare
strategicamente le trasformazioni in
atto, ponendosi le domande giuste
e assumendo un atteggiamento
resiliente. Essere resilienti significa
essere flessibili, adattabili, in grado di
cambiare i propri comportamenti e le
proprie modalità operative non solo
per adeguarsi in maniera coerente e
consapevole al mondo che cambia, ma
anche per anticipare i mutamenti»,
continua l’esperto. «Servono capacità di
ascolto, di apprendimento, dinamismo
Federico Della Puppa
imprenditoriale, flessibilità, capacità
di visione, investimenti in innovazione
e sviluppo. Per fare tutto questo,
l’informazione è il punto centrale.
Senza le aziende sono perse».
Deve essere una scelta consapevole
Farsi le giuste domande
•  scelta come elemento razionale
•  essere preparati
•  presupporre cosa succederà
IMPARARE A FARSI LE
GIUSTE DOMANDE
•  agire per affrontare il cambiamento
•  con gli strumenti giusti
proviamo a farci alcune giuste domande
Cambiare pelle
aiutiamo a farsi alcune giuste domande
•  Cambiare pelle, cambiare testa,
•  in che case abitiamo?
•  in che imprese operiamo?
•  quanto spendiamo per farle funzionare?
•  che valore hanno sul mercato?
•  come possiamo incrementare questo valore?
•  come possiamo renderle più efficienti?
•  come possiamo essere più efficaci sul mercato?
cambiare aspetto: se il mondo si
trasforma, bisogna adattarsi come
camaleonti
•  quanto spendiamo per farle funzionare?
•  che valore hanno sul mercato?
•  come possiamo incrementare questo valore?
•  come possiamo ridurre la spesa di funzionamento
RICONVERSIONE:
DIVENTARE RESILIENTI
•  La selezione darwiniana delle imprese
è il dato che ha caratterizzato il primo
decennio del secolo
e le spese manutentive?
•  Adesso è arrivato il momento di
abbandonare le strade senza uscita:
per le aziende è scoccata l’ora della
riconversione
•  come possiamo rendere più salubri le nostre
case?
Riconvertirsi attraverso la resilienza
•  seguire un approccio
maieutico, traendo valore
dall’innovazione e dalla
capacità di adattamento,
puntando sull’informazione
e utilizzando gli strumenti
giusti
L’informazione è l’elemento strategico
per fare le scelte adattative coerenti
Ovviamente gestendola consapevolmente ;)
Grazie per l’attenzione!
Federico Della Puppa
Economia e Gestione di Imprese
Università IUAV di Venezia
THEOR MA sas
[email protected]
novembre 2013 - youtrade - 27
VI Convegno Nazionale youtrade
Come gestire
la nuova era
del camaleonte
Quanto sono
permeabili le aziende
al cambiamento
e all’innovazione?
E quali sono
gli elementi strategici
su cui basare
la trasformazione,
in un mercato sempre
più interconnesso?
Le costruzioni e l’età della pietra
i Croods: sopravvivere come unica strategia…
di Veronica Monaco
L
e novità non avanzano, sono già
un passo avanti a noi: dobbiamo
inseguirle, coglierle e trovare
nuovi equilibri. Sono due le scelte che
ci si pongono davanti: sopravvivere o
vivere, due atteggiamenti diversi che
implicano rispettivamente il trionfo
della paura o della curiosità. Ma le
aziende, quanto sono permeabili al
cambiamento e all’innovazione? E
quali sono gli elementi strategici su cui
devono basare il loro cambiamento?
Federico della Puppa, docente di
economia presso l’Università IUAV di
Venezia, ha risposto nel suo secondo
intervento al VI Convegno Nazionale di
YouTrade. «Il settore delle costruzioni
deve ricominciare come se fosse di
fronte a un nuovo inizio. Affrontare
le nuove situazioni con gli schemi
del passato, infatti, può essere molto
pericoloso», puntualizza il docente.
«Certo, si può rimanere ancorati ai
propri modelli, ma in questo caso
28 - youtrade - novembre 2013
…e trovarsi spiazzati da un nuovo mondo
Il nuovo mondo chiede di adattarsi alle novità
•  i vecchi strumenti non bastano più e non
servono ad affrontare il nuovo
•  il nuovo non avanza, è già avanti e a noi
tocca inseguirlo
•  dobbiamo affrontare la nuova era trovando
nuovi equilibri, riconvertendoci ai nuovi
mercati, adattandoci con nuovi modelli
operativi e nuove strategie
l’impresa non diventerà mai veicolo
di innovazione di fronte a un mercato
sempre più complesso, relazionale,
globalizzato e interconnesso».
È cominciata a livello mondiale una
conversazione vigorosa. Attraverso Internet,
le persone stanno scoprendo e inventando
nuovi modi di condividere le conoscenze
pertinenti con incredibile rapidità. Come
diretta conseguenza, i mercati stanno
diventando più intelligenti e più velocemente
della maggior parte delle aziende. Da
questa frase emblematica, tratta da The
Cluetrain Manifesto del 1995, prende
spunto Della Puppa per proseguire
la sua riflessione sulla nuova era del
mercato. «Ormai siamo dentro un
grande universo sociale che influenza
le stesse modalità operative delle
aziende e dei loro business. Viviamo
in un’epoca mediata dalle relazioni.
Per questo la filiera, fatta di rapporti
tra imprese e persone, assume,
oggi più che mai, un’importanza
fondamentale: possiamo recuperare
competitività solo se siamo in grado
di ottimizzare questi rapporti e gestire
in maniera sinergica la produzione,
le informazioni, la concorrenza, il
mercato. Non ce n’è più per tutti, la
filiera lunga non è più efficace. Le
VI Convegno Nazionale youtrade
Il cambiamento è un pericolo?
di fronte al cambiamento:
Il problema delle sindromi
Il problema delle sindromi
•  siamo sicuri di non
•  siamo sicuri di non
•  e siamo sicuri che essa
Not In My Back Yard !
Not In My Back Yard !
Build Absolutely Nothing
Anywhere Near Anything
avere un po’ di
sindrome NIMBY nelle
nostre imprese?
avere un po’ di
sindrome NIMBY nelle
nostre imprese?
non si possa
trasformare nella sua
variante BANANA?
• paura
• curiosità
Come recuperare competitività
Parafrasiamo Albert Einstein
“La mente è come un paracadute,
funziona solo se si apre”
ottimizzare
i processi esterni
ottimizzare i processi interni
imprese devono imparare a scegliersi
e a creare valore aggiunto». Una
sfida da affrontare, tenendo a mente
anche un altro elemento chiave: la
normativa europea sull’efficientamento
e la riqualificazione energica. «La
prossima programmazione europea
2014-2020 prevede che tutti gli edifici
Proviamo a traslare questa frase
sul nostro ragionamento e
rendiamola un po’ più articolata:
in tempi di crisi l’impresa è il
paracadute o la tuta alare che
funziona se si apre alla filiera,
alle partnership e alle relazioni
4 punti sui
quali aprire il
paracadute o
la tuta alare
pubblici di nuova costruzione entro
il 2018 e tutte le nuove costruzioni
private entro il 2020 siano costruite
a energia quasi zero. Il mercato è
pronto ad accogliere questa sfida
dell’efficientamento, ma manca una
programmazione seria ed efficace che
agevoli gli investimenti delle famiglie:
basti pensare agli incentivi prorogati
con una scadenza di soli sei mesi,
un tempo irrisorio per l’edilizia»,
riusssume Della Puppa. Insomma,
dobbiamo diventare attori di quella
che il sociologo Zygmunt Bauman
chiamava modernità liquida. «Essere
liquidi significa superare le rigidità
che implica il sistema, adattandoci alla
modernità e utilizzando gli strumenti
che ci offre. E in questo frangente,
la crisi è una condizione essenziale
per l’innovazione. Ma per fare,
dobbiamo disimparare: disimparare
i vecchi schemi, i vecchi modelli di
comportamento, i vecchi automatismi».
Non è facile ma, conclude l’esperto,
come diceva Groucho Marx «Ricordare
il passato serve per il futuro, così non
ripeterai gli stessi errori: ne inventerai
di nuovi».
Resilienza è la possibilità
di anticipare i cambiamenti
•  capacità di ascolto: informarsi, apprendere,
incrementare il patrimonio informativo
•  dinamismo imprenditoriale: rinnovo in&out
•  flessibilità: adattamento, elasticità, capacità di
riconvertirsi
•  visione: avere ampi orizzonti, superare le barriere
materiali e immateriali
•  innovazione e sviluppo: investire in innovazione di
prodotto, di processo, di approccio al mercato
Certo, non è facile…
Ma per fare questo possiamo farci
aiutare dal passato
“Guardare al passato
serve per il futuro, così
non ripeteremo gli
stessi errori:
semplicemente ne
inventeremo di nuovi”
(Groucho Marx)
novembre 2013 - youtrade - 29
VI Convegno Nazionale youtrade
Bisogna investire
per rinascere
I segnali di ripresa ci sono, ma si deve saperli individuare.
Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, spiega,
dati alla mano, che cosa succederà nei prossimi mesi.
E perché le aziende possono trarre vantaggio da tre parole
chiave per il futuro: organizzazione, ricerca e innovazione
di Santina Muscarà
B
eep Beep scappa e Wile E.
Coyote lo insegue. Molte sono le
strategie per catturare il canarino
tra le gole della Monument Valley. Ma
anche quelle a prima vista vincenti
risultano errate e il povero coyote
finisce sempre per cadere da qualche
precipizio, magari schiacciato da
qualche grosso masso o vittima di una
trappola ideata dal suo stesso ingegno.
Poi l’inseguimento ricomincia fino alla
prossima caduta. I personaggi della
Warner Bros descrivono perfettamente
questi anni di crisi economica, fatta di
strapiombi e tentativi di risalita «ma
forse questa volta siamo arrivati alla fine
della caduta. Riusciremo a rialzarci?»,
si interroga Lorenzo Bellicini, direttore
del Cresme. «È necessario capire
che cosa sta succedendo e dove sarà
la ripresa. Il 2013 è stato un anno
molto duro. Nel 2012 il mercato edile
ha perso il 30% degli investimenti e
quest’anno scenderemo a -35%. Le
nuove costruzioni residenziali registrano
-51%, il non residenziale -40%, le opere
pubbliche -30%. Nel 2012 le nuove
abitazioni erano a -55% e producevamo
350mila nuove residenze all’anno,
mentre il prossimo anno scenderemo
a 130mila. Il mercato immobiliare si è
ridotto del 50%: dalla compravendita
di 1 milione di alloggi all’anno, oggi si
arriva a 500mila, la metà». Ma a che
30 - youtrade - novembre 2013
cosa corrispondono i 500mila alloggi
che si rogitano e le 130mila abitazioni
che si costruiscono? È fondamentale
capire che succede nel sistema
dell’offerta: «Quando arriva una crisi
come questa la selezione è inevitabile
e coloro che hanno commesso errori
escono dal mercato riequilibrando,
così, il sistema di domanda e offerta»,
continua l’esperto. «Ma, nel nostro caso,
con i i cosiddetti concordati bianchi e
con situazioni in cui i bilanci sono solidi
economicamente, ma i crediti per lavori
eseguiti non sono saldati, la selezione
non avviene come dovrebbe e la crisi
non è efficace come lo è stata in altri
periodi». Resta il fatto che i numeri di
chi esce dal mercato sono comunque
importanti.
E i bilanci 2012? Come ogni anno
il Cresme analizza 200 aziende di
distribuzione edile. Risultato: il
Lorenzo Bellicini
VI Convegno Nazionale youtrade
2012 è stato peggiore del 2009 con
una perdita di 0,6% per quanto
riguarda i bilanci e con un crollo del
margine operativo lordo del 3,8% del
fatturato. «I distributori hanno perso
l’11% del fatturato rispetto al 2011.
È andata un po’ meglio al settore
dell’idrotermosanitario che perde
solo il 5,5% e dimostra come sia la
ristrutturazione a tenere in piedi le
costruzioni. Il materiale elettrico registra
-10%, testimoniando il crollo del mondo
del fotovoltaico, che aveva avuto un
impatto forte sul settore, crescendo del
25% nel 2010 e del 4,4% nel 2011»,
analizza Bellicini. Non vi è dubbio che
la situazione sia difficile e la prima metà
del 2013 è quasi peggiore del 2012,
novembre 2013 - youtrade - 31
VI Convegno Nazionale youtrade
anche se in questa seconda parte le
cose sembrano prendere una direzione
leggermente diversa, almeno per i
settori coinvolti nella ristrutturazione.
In realtà non è possibile parlare di
una sola crisi, ma di due crisi che
hanno colpito gli ultimi anni: «Dalla
32 - youtrade - novembre 2013
prima eravamo usciti nel 2011 e
poi siamo entrati nella seconda con
quasi la totalità, l’82%, delle imprese
con perdita di fatturato», sostiene il
direttore del Cresme.
La valutazione si sposta sul mercato
immobiliare: dal 1996 al 2012
compravendite e prezzi hanno retto
bene e chiunque acquistasse ne traeva
un guadagno sicuro, ma in passato si è
arrivati da rogitare in un anno il 3,5%
dello stock abitativo del nostro Paese
fino all’l’1,3% di oggi. La caduta è stata
forte e il mercato è cambiato. «È mutata
VI Convegno Nazionale youtrade
anche per la politica fiscale, con l’Imu
per prima e seconda casa. Da queste
tasse sono entrati 24 miliardi di euro,
di cui solo 4 dalla prima casa. È stata
l’Imu sulla seconda casa ad apportare
un profondo cambiamento del mercato
immobiliare, perché in Italia abbiamo
5,5 milioni di abitazioni secondarie
da mantenere, includendo anche altri
oneri, come la tassa rifiuti e i costi di
gestione e manutenzione. Non a caso,
è adesso che si è creato il vero mercato
degli affitti e chi opera nel nuovo deve
fare i conti con questo eccesso di offerta
derivante dal patrimonio esistente. Con
la conseguente diminuzione dei prezzi,
scesi di almeno il 30%, e il blocco degli
acquisti, perché in questa situazione
gli italiani preferiscono risparmiare
piuttosto che comprare», puntualizza
l’esperto, secondo cui le previsioni
novembre 2013 - youtrade - 33
VI Convegno Nazionale youtrade
vedono un secondo semestre 2013
ancora negativo ma con qualche piccolo
segnale positivo che porterà alla crescita
nel 2015. Parte trainante sarà il settore
delle costruzioni.
Importante avere in mente che una
volta fuori dal tunnel nulla sarà come
prima. La riconfigurazione interroga su
vari piani: sociale, territoriale, tipologico
e imprenditoriale. Da qualche anno
si stanno facendo strada i driver che
stanno cambiando il settore delle
costruzioni; basti pensare al crescente
processo di innovazione tecnologica,
all’introduzione di nuovi strumenti come
il Building information modeling (Bim),
all’integrazione di servizi e costruzioni,
all’abbattimento dei costi di esercizio
che condizionano sempre più gli
acquisti. «I temi dell’energy technology
e della sostenibilità ambientale non sono
chiacchiere, ma sono il business dei
prossimi anni», chiarisce Bellicini. «Il
territorio è la più grande infrastruttura
34 - youtrade - novembre 2013
del Paese. In Italia operano sette
delle dieci top società di ingegneria
ambientale americana e il loro fatturato
cresce, incurante della crisi. Il mercato
edile dei prossimi anni punterà su
energia e impianti. La chiave vincente
sarà l’integrazione tra impiantistica
e costruzioni. Poi, c’è il mondo della
riqualificazione e rigenerazione urbana,
fatto di ristrutturazioni, piani di
sicurezza degli edifici, incentivi fiscali
che, pur non compensando la crisi del
settore, contribuiscono alla ripresa.
Bisogna ripensare alle costruzioni e a
come funzionano diversamente oggi
rispetto al passato. Organizzazione,
ricerca e innovazione sono i parametri
fondamentali che in un processo di
competizione internazionale assegnano
ai Paesi avanzati la capacità di innovare
e di offrire al mercato prodotti di qualità
sia come sistema Paese, sia come sistema
industriale. Infine, non possiamo più
permetterci un indice di produttività
basso. Dobbiamo ridisegnare il modello.
Si potrebbe approfittare della crisi per
ripensare al modello delle costruzioni,
come ha fatto l’Inghilterra alla fine
degli anni Novanta». L’obiettivo resta
sempre lo stesso: fare in modo che la
crisi diventi occasione per cambiare,
prima di tutto attraverso azioni concrete
come una migliore progettazione grazie
al Bim, l’unione degli attori della filiera,
la riflessione sulla distribuzione di
materiali edili, che oggi sono venduti
attraverso moltissimi canali. «Dobbiamo
riallargare la domanda, specializzarla,
ma per farlo bisogna avere conoscenza
di quel che succede. I segnali di ripresa
ci sono e sarà una ripresa tipologica
e territoriale. Il primo consiglio che
darei a un’azienda? Fare un’analisi di
marketing territoriale per scoprire quali
sono i segmenti e i territori vincenti»,
conclude Bellicini. Insomma, il
messaggio per le aziende è: investire per
rinascere.
VI Convegno Nazionale youtrade
Le regole d’oro
per la nuova
professione
La ripresa cambierà le regole del gioco.
Perché la crisi della distribuzione
è anche quella di un modello di offerta
di ROBERTO ANGHINONI
M
i è stato chiesto di tirare le fila
del discorso, dei tanti discorsi
che sono emersi anche dal
lavoro del Tavolo tecnico. Propongo,
quindi, un rapido lavoro di sintesi che
spero possa in qualche modo definire
un concetto, quasi una strategia,
che negli ultimi anni si sta facendo
sempre più pressante e a mio avviso
convincente. Si tratta, alla fine, di un
semplice slogan che ho rubato al Tavolo
tecnico. Ma, prima di mostrarvelo, vi
spiego perché l’ho adottato e perché,
secondo me, è così importante. Al
Tavolo tecnico, ma anche nelle interviste
che abbiamo ascoltato al Convegno di
YouTrade ho raccolto ed evidenziato
alcuni concetti fra i tanti davvero
interessanti che sono emersi nella
discussione.
Il problema delle rivendite è il
confronto quotidiano con il passato.
Il messaggio racchiuso in questa frase
è molto chiaro: il passato è passato,
cerchiamo di guardare avanti, senza
lasciarci condizionare da ciò che è
stato, senza continuare a rimpiangere
i bei tempi che furono, cosa che
ormai tutti sappiamo non si ripeterà.
Il nostro sforzo deve essere quello di
riposizionare le nostre attese con una
attenta valutazione del presente e delle
opportunità che il mercato ci riserva per
il futuro.
La generazione di rivenditori che è
ancora saldamente al comando delle
36 - youtrade - novembre 2013
proprie aziende, ha prodotto una
mancanza di immagine enorme nei
confronti del nostro stesso settore.
Queste persone non sapranno reagire al
nuovo mercato. Questo pensiero, molto
forte, merita una riflessione altrettanto
decisa. Questa tesi sostiene che siamo
stati sempre così legati agli aspetti
commerciali, sempre così preoccupati
di accontentare il cliente senza mai
offrirgli una consulenza tecnica che
probabilmente non abbiamo mai avuto,
che oggi i nostri magazzini non sono
affatto presi in considerazione dai
professionisti dell’edilizia moderna.
Di più: che per questo motivo certe
rivendite scompariranno dal mercato.
Vendere significa accontentare il
cliente. Questo l’abbiamo sempre
fatto, ma quel tipo di cliente sta
scomparendo e, purtroppo, anche
quel tipo di rivenditore. Credo, quindi,
che dobbiamo rivedere anche il
significato della parola «accontentare».
Il nuovo cliente, lo abbiamo visto, è un
professionista, e un professionista si
accontenta solo se gli offri le soluzioni
professionali che si aspetta. Badate
bene, non i prodotti, ma le soluzioni
tecniche. Se ne deduce che la vendita
sarà sempre più la conseguenza di una
corretta ed efficace azione di consulenza
tecnica.
La crisi ha evidenziato il valore del
rapporto umano. Gli agenti dei
produttori devono lavorare sul campo,
Roberto Anghinoni
a fianco del loro cliente. Di questo
sono sempre stato e sempre sarò
convinto: il nostro è il mercato degli
esempi pratici. Ma anche qui dobbiamo
cercare di cambiare un po’ la natura
di questo rapporto. Non ha senso che
il rivenditore chiami il produttore
per risolvere un problema tecnico e
si disinteressi della faccenda, come se
la cosa non lo riguardasse. Non è così
che si cresce. Non è così che si diventa
professionali. Il nuovo cliente che mi
vede chiamare il fornitore ogni cinque
minuti per avere informazioni tecniche,
si domanda perché non è andato
direttamente dal produttore, invece di
perdere tempo con me. Tuttavia, e per
fortuna, esistono già diverse aziende
produttrici che questa strada la stanno
percorrendo con successo, coinvolgendo
i rivenditori di buona volontà, che ci
sono e che, guarda caso, anche di questi
tempi lavorano. E infatti, pur fra mille
difficoltà, i risultati arrivano.
Abbiamo aumentato la gamma
VI Convegno Nazionale youtrade
strategie e proposte concrete per
Vendere
IL PROFESSIONISTA
“RICONVERTIRSI”
significa
COMPRA
accontentare il cliente
DAL PROFESSIONISTA
ROBERTO ANGHINONI
sillabario srl
www.sillabariopress.it
della nostra offerta per mettere
a disposizione dei nostri clienti la
massima scelta. Questo è un commento
difficile, perché entriamo in una sorta
di campo minato che si chiama Grande
distribuzione organizzata. I più arditi
non la definiscono più semplicemente
Organizzata, ma Specializzata. Un
manager di quel settore ci ha confidato
che, a suo parere, i rivenditori edili
commetterebbero un grande errore a
mettersi in concorrenza con la Gdo.
Certamente, per molti distributori
avere a fianco del proprio magazzino
un punto vendita della Gdo potrebbe
di primo acchito essere un problema.
Ma non per i prezzi, come molti
rivenditori sostengono, ma perché loro
sono organizzati veramente. Hanno
l’accoglienza e la varietà di proposta
commerciale di un supermercato, una
gestione della logistica fortemente
informatizzata, sanno comunicare sia
all’interno che all’esterno e lo fanno in
modo moderno ed efficace, poi magari
possono proporre anche qualche buon
prezzo, per lo più «civetta», ma non
sono scelti per quello. Per anni, io per
primo in qualche articolo, abbiamo
raccomandato al rivenditore edile di
ampliare la gamma della sua offerta.
Dopo questa crisi, e in piena fase di
cambiamento, personalmente ho
cambiato opinione. Intendiamoci, la
varietà dell’offerta è importante, ma la
specializzazione è determinante. Voglio
dire: per investire in una nuova attività,
io oggi sceglierei la specializzazione.
Il futuro della distribuzione edile
dipenderà dalle scelte che si faranno.
(Soprattutto, se si faranno). Questo è un
tema che meriterebbe un convegno a sé:
perché dovremo imparare a declinare il
verbo scegliere in tutti i tempi possibili
e immaginabili. Il concetto di scelta
è davvero fondamentale. La prima
domanda che mi farei è questa: che
cosa voglio scegliere di essere? C’è poi
una versione più realistica della stessa
www.sillabariopress.it
domanda: che cosa posso scegliere
di essere? Per rispondere a questa
domanda ho fatto alcune considerazioni
alquanto elementari: con la semplice
vendita dei prodotti non si margina
più. Quindi, non si cresce più. Come
distributore devo dimenticare il
vecchio concetto di volumi di vendita e
concentrarmi su quello di qualità della
vendita. Il concetto è più vecchio di me,
ma non è così popolare come dovrebbe.
Per offrire qualità è necessario fornire
consulenza tecnica avanzata. Ma non
ci può essere competenza tecnica
senza formazione. La formazione
tecnica porta alla specializzazione, ciò
di cui oggi i clienti hanno realmente
bisogno. Per compiere il grande passo,
la riconversione, io devo iniziare a
scegliere sia i miei fornitori, sia i miei
clienti. E lo posso fare solo quando ho
risposto alla domanda iniziale: che cosa
voglio (o posso) scegliere di essere?
Per concludere, torniamo alla scoperta
dello slogan cui accennavo all’inizio.
Perché io una cosa l’ho capita, forse
una sola nella vita, ma, secondo me
abbiamo unicamente una possibilità,
ed è quella di modificare radicalmente
il significato che tanto amiamo della
nostra professione, quello di comprare e
vendere materiali edili. Il cambiamento
ci impone di passare da strutture di
distribuzione a luoghi di consulenza
tecnica. I nostri magazzini devono
diventare punti di informazione, anche
di formazione, e solo alla fine di questo
processo potremo proporci come
partner commerciali. I clienti devono
venire da noi perché li sappiamo
consigliare, perché sappiamo rispondere
alle loro domande, perché li aiutiamo
a lavorare bene, e non perché da noi
risparmiano. Perché, oggi più che mai,
il valore che sapremo dare alla nostra
professionalità sarà sempre maggiore
del valore intrinseco di un prodotto o di
un sistema.
In sostanza, «il professionista compra
www.sillabariopress.it
dal professionista». In fondo, tutti
avvertono la necessità di migliorare
il loro modo di operare sul mercato
e tutti stanno cercando interlocutori
che la pensino allo stesso modo. Sono
cose che sappiamo, è nella natura
umana cercare di migliorarsi. La
differenza è che oggi per sopravvivere
queste cose non basta conoscerle, le
dobbiamo mettere in pratica. Il nuovo
mercato, il nuovo modo di costruire,
prevede la conoscenza e l’utilizzo di
nuovi materiali, si parla di comfort
abitativo, dobbiamo conoscere le leggi
dell’acustica e della termica, le energie
alternative, i materiali sostenibili,
le nuove tecniche costruttive, saper
distinguere e consigliare i materiali
performanti e anche sapere che per
dieci anni si parlerà praticamente
solo di ristrutturazione, del recupero
dei centri storici delle città piccole e
grandi. In realtà, nessuno di questi
temi è una vera novità, ma il problema,
il nodo centrale di tutto il discorso,
è che ben pochi professionisti che
operano in questi campi hanno come
punto di riferimento la tradizionale
rivendita di materiali edili. Questi sono
i mercati da conquistare, Questi sono i
clienti da catturare Il nostro dovere di
imprenditori è quello di rimetterci in
gioco su questi nuovi presupposti, per
non dover più sentirci dire che siamo un
inutile e costoso passaggio in più, che
non abbiamo un’immagine adeguata.
E l’unico strumento certo per
raggiungere questi obiettivi, e ripartire,
è la formazione. Quindi penso che
il messaggio che ci sta lanciando il
mercato sia chiaro: il settore della
distribuzione edile, per sopravvivere
deve necessariamente diventare un
settore di professionisti veri, e vorrei
anche aggiungere finalmente orgogliosi
di esserlo. E credo anche che questo
sforzo ci aiuterà, e in qualche modo ci
obbligherà, a diventare imprenditori
migliori.
novembre 2013 - youtrade - 37
Il consumatore
si è consumato
La crisi ha modificato il comportamento di chi fa acquisti.
E le imprese ora fanno i conti con la maggiore prudenza
nello shopping degli italiani. Siamo alla fine di un modello?
di Carlo Lorenzini
I
n cinque anni i consumi sono
crollati del 5%. Tra il 2007 ed il
2012 la crisi ha diminuito in modo
consistente i consumi reali, al netto
dell’inflazione, delle famiglie italiane.
Secondo una recente ricerca della
Cgia di Mestre si tratta, in termini
assoluti, di una contrazione della
spesa stimata in 44,5 miliardi di euro,
pari a quattro manovre del Governo.
Secondo la Cgia, i beni che hanno
subìto la riduzione più pesante sono
stati il settore automotive, carburanti
e l’utilizzo dei mezzi di trasporto
pubblico (-19,2% pari a -22,7 miliardi
di spesa), abbigliamento e calzature
(-13,9% pari a -9,6 miliardi), bevande
e tabacco (-10,1% pari a -2,3 miliardi),
alimentari e bevande non alcoliche
(-9,6%, pari a -12,4 miliardi ). Anche i
consumi per mobili, elettrodomestici e
manutenzione della casa, una voce che
interessa indirettamente il comparto
edile, ha avuto una contrazione
significativa, pari a -8,4%, per 5,4
miliardi di spesa in meno. Dove gli
italiani hanno speso di più o hanno
orientato, per scelta o necessità, la
spesa? Sulle uscite per la casa, le
bollette di luce, acqua e gas (che
sono cresciute del +3,9%), sulle spese
sanitarie (+3,8%), le comunicazioni
(+3,1%) e la cultura (+3%). In pratica,
non sono crollati solo i consumi, ma
anche l’immagine del consumatore,
così come lo abbiamo conosciuto nel
passato. Il profilo di chi spende oggi
evidenzia un nuovo stile di vita. È
un consumatore che acquista meno
auto nuove e utilizza di più quelle
in circolazione, che rimangono
38 - youtrade - novembre 2013
Fonte: Censis
sempre più in garage e per le quali si
interviene di più con la manutenzione.
La spesa per scarpe, vestiti e cibo si è
ridotta, mentre aumentano i costi di
gestione delle abitazioni. E questo è
un altro elemento non secondario:
se la gestione delle case diventa più
onerosa, sistemi di intervento di
risparmio energetico che consentono
di risparmiare sulla bolletta possono
essere nel mirino delle famiglie,
grazie anche agli ecobonus. Tuttavia,
l’incertezza e l’attendismo sono i nuovi
parametri con i quali confrontarsi. È
un consumatore attento per necessità,
più che per scelta. E l’aumento dell’Iva
certo non favorisce questa situazione.
Per certi versi si potrebbe parlare
del «crollo del consumatore», più
che di quello dei consumi, perché
questi ultimi sono solo la cartina di
tornasole. È la figura del consumatore
che è cambiata, che si muove con più
attenzione, verifica le spese e decide
di orientare le scelte verso azioni di
maggiore consapevolezza. YouTrade
nel convegno del 2012 si è occupata
di consumatore responsabile. In
anticipo sui tempi. Ma i segnali c’erano
e i dati elaborati dalla Cgia di Mestre
confermano, in sostanza, quello che
dal punto di vista sociologico è già
stato rilevato. Altre ricerche e indagini
portano alle stesse conclusioni in altri
Il primo gruppo italiano per il risanamento energetico
IL RISANAMENTO ENERGETICO È “BETTER LIVING”
perché:
1 Migliora il confort
2 Fa risparmiare
3 Contribuisce a ridurre l’inquinamento ambientale
Caldo d’inverno, fresco d’estate, aria più pulita, isolati dal rumore
Minore consumo di energia e quindi minori costi
Minor consumo di energia quindi minori quantità di CO2 emesse nell’ambiente
Diffondere la cultura
del better living
significa rispondere al bisogno
dell’utenza finale di vivere
con un maggior confort,
risparmiando e
con un occhio anche
all’ambiente.
www.isholnet.it
TV
MI
TO
VR
TV
PD
PR
GE
LU
AR
7 aziende
10 punti di distribuzione
dislocati nel centro-nord Italia
40 mezzi per il trasporto
e la movimentazione dei materiali,
sistema informativo centralizzato
50 addetti alle vendite
43.000 mq di superficie
Fonte: Censis
settori. Secondo una ricerca promossa
da Granarolo alcuni mesi fa, gli italiani
hanno messo in campo strategie di
sopravvivenza, al punto da dare più
importanza al prezzo (80%) che alla
qualità (50%) nel settore alimentare.
Ma il fatto più interessante è che si
preoccupano, in maniera sempre più
crescente, di ridurre gli sprechi: il 90%
degli intervistati dichiara un maggior
impegno proprio e dei propri familiari
nel ridurre il superfluo, soprattutto
acquistando meno prodotti. Allo stesso
tempo è in atto «un ritorno a casa»: si
pranza di più in famiglia (64%) e meno
al bar (67%) o al ristorante (66%) o
in mensa (42%), e si preferiscono i
prodotti scontati o in in promozione
(60%) recuperando cibi e ricette
tradizionali (29%). Infine, il rapporto
Eurispes 2013 ha fotografato un paese
che vive «rintanato nel presente», alla
giornata, con una condizione cronica
d’insoddisfazione e di sfiducia, oltre
che un pericoloso allontanamento dalle
istituzioni.
È una visione fosca e pessimista quella
del rapporto Eurispes 2013. Il disagio
economico delle famiglie si è aggravato
(indica questa condizione il 70% degli
italiani) e si fa ricorso ai propri risparmi
per far fronte alla crisi. La perdita del
potere d’acquisto è una realtà per
sette italiani su dieci e per far fronte
alle difficoltà economiche, in maniera
più diffusa rispetto alle precedenti
rilevazioni dell’Eurispes, si taglia su
tutte le voci di spesa e si modifica
40 - youtrade - novembre 2013
la quotidianità. Sono fenomeni che
cambiano profondamente le abitudini
e la vita quotidiana. È un cambiamento
congiunturale dettato dalla crisi, ma
che potrebbe avere conseguenze
profonde nella capacità di investire
in futuro, se e quando la ripresa
economica dovesse materializzarsi.
E in questo senso, un elemento
interessante che emerge dal quadro
a tinte fosche di Eurispes è che se
gli intervistati fossero al Governo
oltre ad aumentare le pensioni
minime (89,1% degli intervistati),
Fonte: Censis
attuerebbero nuove politiche di
sostegno alle imprese (87,7%),
incrementerebbero gli investimenti
in ricerca e sviluppo (87,4%),
cambierebbero la legge elettorale
e introdurrebbero meccanismi
di redistribuzione della ricchezza
(85,3%), favorirebbero il rientro dei
capitali dall’estero (84,4%). E, ancora,
introdurrebbero maggiori tutele per i
lavoratori (83,5%), modificherebbero
i meccanismi di accesso al credito
(81,5%), aumenterebbero la pressione
fiscale sul sistema bancario (62,4%),
introdurrebbero il patrimoniale
(61,3%), mentre solo un terzo del
campione perseguirebbe sulla linea del
rigore imposta da Monti (32,4%). Oltre
che consumatori attenti gli italiani
sono dunque anche informati. Infine,
considerando che il 57% dei navigatori
abituali su Internet è iscritto ad almeno
un gruppo d’acquisto e il 29,6% ha
fatto anche concretamente shopping
attraverso uno di questi gruppi, emerge
anche un profilo di consumatore
consapevole, delle proprie scelte, delle
proprie opportunità e della necessità
di ridurre i passaggi tra produzione
e consumo. Dunque indecisione e
incertezza rallentano e modificano
la spesa dei consumatori, sempre
più responsabili e consapevoli. Sono
nuove categorie ormai consolidate
con le quali confrontarsi. E stante la
condizione economica generale forse
dovremo farlo ancora a lungo.
Tra gli scaffali gira
il fantasma Ikea
La grande distribuzione specializzata cresce nella vendita
di materiali edili (e dintorni). Così i negozi tradizionali
devono specializzarsi. E diventare grandi con le aggregazioni
di Federico Della Puppa
L
a distribuzione dei materiali
edili in Italia conta 8mila
rivendite, con un giro d’affari
di circa 20 miliardi. A queste, vanno
aggiunte le 3mila della distribuzione
idrotermosanitaria, che muovono circa
13 miliardi di compravendite e altre
4mila di materiale elettrico, per circa
8 miliardi. In totale le rivendite sono
15mila, con un fatturato complessivo
di circa 41 miliardi. Insomma, una
media «trilussiana» di 2,7 milioni
di giro d’affari per punto vendita.
La dimensione media delle attività
è un elemento importante, perché
evidenzia la concentrazione del sistema.
Si passa dai 4,3 milioni medi per
negozio nel settore della distribuzione
idrotermosanitaria ai 2,5 della rivendita
edile. Il dato medio è ovviamente un
dato molto grezzo, ma evidenzia già
due elementi: il primo riguarda il fatto
che in alcuni settori la concentrazione
dei soggetti e la dimensione aziendale
è un processo avviato da tempo, che
ha portato a costruire un sistema
più efficiente ed efficace di quello
di un tempo. Il secondo, riguarda il
fatto che una dimensione media di
ricavi per punto vendita di queste
dimensioni è appetibile per soggetti
organizzati e in grado di intervenire
con maggiore efficienza in marketing
e posizionamento, sia territoriale
che di gamma e prezzi. Il settore
delle costruzioni è un sistema molto
particolare, nel quale la legge non
scritta della presenza di strategie
di basso profilo («pochi, maledetti
e subito») è uno dei fattori che
ne condizionano la crescita e la
42 - youtrade - novembre 2013
professionalità. L’estrema competizione
sui prezzi, con ribassi eccessivi, sia dal
punto di vista dell’offerta che della
domanda, pone gli interlocutori della
filiera su piani che non sono qualitativi,
se non in alcuni segmenti. Inoltre,
la presenza di strategie deboli dal
punto di vista territoriale, la necessità
per molti rivenditori di fare da veri
e propri finanziatori ai clienti con
difficoltà di pagamento e problemi nel
recupero dei crediti, comporta rischi
ed esposizioni che non consentono
di pianificare adeguatamente le
attività. Se a questo si associa la
mancanza di conoscenza sulle effettive
potenzialità di mercato e la storica
scarsa propensione alla collaborazione
territoriale e alla costruzione di reti di
offerta, ne emerge un quadro difficile
e con molti punti sui quali agire.
Per questo le rivendite edili devono
rivedere l’organizzazione aziendale e
la struttura di offerta, individuando
le ottimizzazioni utili a costruire una
migliore capacità di azione sul mercato
orientata alla soddisfazione del cliente,
rivedendo i processi aziendali e
ricostruendo la propria filiera mediante
partnership strategico-produttive. La
strategia coerente è quella di passare
da una focalizzazione sui costi a una
sui prezzi, passando da una logica di
gruppi di acquisto a una di gruppi di
vendita.
La prima è una filiera che si organizza
andando a scontare a monte le proprie
remuneratività, cercando negli sconti
dei fornitori e nei premi di budget la
competitività. La seconda è, invece, una
logica di orientamento al mercato, in
cui il prezzo è vincente se si ottimizza
la filiera a monte e la partnership
è strategica. È un cambiamento di
mentalità non semplice, al quale si
aggiunge un fattore non secondario
come la disintermediazione. La crisi
ha portato nel mercato dei prodotti
di consumo il protagonismo del
cliente nella scelta e la concentrazione
dell’offerta in strutture in grado
di accudire e supportare il cliente,
bypassando le vecchie filiere lunghe.
In pratica, grazie anche allo sviluppo
dell’e-commerce e di internet, si
sono eliminati alcuni intermediari.
Questa disintermediazione è presente
oggi anche in alcuni segmenti della
distribuzione edile, dove le grandi
catene della distribuzione organizzata
sono in grado sopperire alla domanda,
fornendo non solo prodotti, ma
prezzi adeguati, tempi immediati di
consegna e soprattutto spazi di scelta
e tempistiche di apertura legate ai
tempi del commercio su vasta scala.
È inevitabile che in questa situazione
la competizione tra grandi strutture
e distribuzione edile tradizionale
tenda a sovrapporsi sia in termini
La signora Maria o il signor Mario
non sono più gli unici interlocutori
della grande distribuzione, ma
lo sono sempre più le imprese
di costruzioni, i piccoli artigiani
di offerta che di target. La signora
Maria o il signor Mario non sono più
gli unici interlocutori della grande
distribuzione, ma lo sono sempre più
le imprese di costruzioni, i piccoli
artigiani e i tanti che agiscono nel
mercato e che sono disposti ad
acquistare prodotti che la grande
distribuzione organizzata e specializzata
(Gds) è in grado di fornire a un prezzo
competitivo.
La Gds sta rafforzando l’offerta in
termini di nuovi punti vendita, e
dunque con presenze territoriali
studiate e mirate. Ma anche in
termini di materiali edili, a partire
dalle famiglie sulle quali è sempre
stata presente, dalla ferramenta
all’utensileria e il colore. L’apertura
nella Gds di segmenti competitivi
anche nei pavimenti e rivestimenti,
nell’arredo bagno e nei sanitari,
evidenzia un percorso-scontro con
la distribuzione edilizia tradizionale
inevitabile. Ma con una differenza:
nella Gds i prezzi sono esposti, sono
uguali per tutti e sono pronto cassa.
E in questo settore la gestione del
magazzino, degli ordini, dei rapporti
con i fornitori in termini moderni è
strategica ed essenziale. Se a queste
dinamiche si associa la crisi del mercato
delle nuove costruzioni, dunque della
cantieristica, e la crescita del recupero,
è evidente che in uno scenario
nel quale la ristrutturazione e la
manutenzione della casa sono i settori
di riferimento, in termini di vendite e
di business è il cliente privato che deve
sempre più essere protagonista delle
scelte. È lui che prende la decisione di
intervenire sulla propria abitazione e
di acquistare un prodotto piuttosto che
un altro.
In pratica, se si procede verso una
«ikeizzazione» della distribuzione
edile non ci sarà in futuro più
molto spazio per la costruzione di
prezzi finali al cliente che non siano
trasparenti. E la Gds, in più, ha la forza
di poter fornire non solo cataloghi
stile Ikea, ma anche essere presente
con superfici di vendita accoglienti,
organizzate, con ampia disponibilità
di merce e con orari comodi 7 giorni
su 7. Le piccole imprese artigiane,
che costellano il settore, sono uno
dei riferimenti specifici per la Gds.
Non lo sono le grandi imprese e i
progettisti. Per ora. Ma l’evoluzione
è dietro l’angolo e la battaglia in
futuro sarà lì. Quelle attuali sono solo
delle prove. Come deve muoversi la
distribuzione edile, ma anche quella
elettrica ed idrotermosanitaria, rispetto
a queste dinamiche? L’organizzazione
della Gds, le strutture, la capacità
finanziaria, i sistemi informatici e
logistici sono difficilmente aggredibili
sul loro stesso terreno. È evidente che
provare a copiare in piccolo la Gds è
un errore da evitare. Invece, il primo
passo è l’individuazione specifica del
target di riferimento. E i punti di
forza oggi possono essere molti, dalla
Il punto chiave è la dimensione
media dei punti vendita
e la frammentazione: 15mila punti
vendita sono due per ogni comune,
compresi quelli con 50 abitanti
focalizzazione sull’offerta legata alle
caratteristiche storiche e tradizionali
del territorio, alle nuove e nuovissime
tecnologie, alle nicchie di mercato
specializzate e ad alto valore aggiunto, a
tutti gli interventi e i servizi per i quali
è necessario avere non solo la filiera dei
prodotti, ma anche quella dei servizi,
dai progettisti ai consulenti tecnici. Un
punto chiave è la dimensione media
dei punti vendita e la frammentazione:
15mila punti vendita sono due per
ogni comune, compresi quelli con 50
abitanti. Troppi per un sistema che
deve riorganizzarsi e rivedere le proprie
strategie.
In questo momento la Gds si sta
muovendo in modo molto veloce e
molto efficace. Ma spazio per azioni
nella distribuzione tradizionale ce n’è
molto. Quello che serve è un salto di
qualità, nella gestione e dell’offerta,
nell’accoglienza e nella capacità di
essere catalizzatori, ovvero produttori
di vero valore per le imprese e i diversi
target di clientela. Servizi specializzati
ad altro valore aggiunto destinati al
propri target. È uno degli elementi sui
quali la Gds ancora non è presente. Ma
se e quando deciderà di entrare anche
in questo mercato, lo farà con i mezzi
e le dotazioni di chi ha un approccio
basato su standard, parametri e modelli
di gestione industriali e non artigianali
o improvvisati. È prevedibile che ciò
accada. È possibile iniziare da ora a
trasformare le aziende di distribuzione
edile in strutture moderne, nella
gestione e nell’offerta, investendo
su specializzazione, formazione del
personale, qualificazione delle strutture
di vendita e servizi sempre più in linea
con le esigenze del cliente. Che bisogna
conoscere a fondo, con adeguate
indagini di mercato. Formazione e
informazione sono le due chiavi per
iniziare la battaglia. Per ora sono solo
prove e c’è tempo di farlo. Domani
chissà.
novembre 2013 - youtrade - 43
Piccolo, bello
e soprattutto vero
I grandi centri commerciali non fanno parte della nostra tradizione
urbana. Per questo bisogna sviluppare un nuovo approccio
per riqualificare i centri storici. A partire dalla rete dei negozi
di Federico Della Puppa
S
e guardiamo alla geografia
storica delle nostre città, a
come si sono sviluppate nel
corso dei secoli e, soprattutto, a come
si sono organizzate al loro interno
per assolvere alle proprie funzioni, è
evidente come il centro delle città sia
il luogo in cui il commercio assume
un ruolo determinante per lo sviluppo
e il successo stesso della comunità.
Il centro è il luogo di attrazione
principale, sia in senso residenziale
che produttivo, di scambi commerciali
e servizi. Questa funzione, da alcuni
decenni in Italia, prima ancora in
Europa, e soprattutto negli Stati Uniti,
ha iniziato a essere svolta da aree e
strutture specializzate poste al di fuori
Detroit
44 - youtrade - novembre 2013
delle metropoli. Come se si potesse
svolgere in modo più adeguato una
funzione così vitale per lo sviluppo e la
crescita economica delle città, associata
alla capacità di attrazione verso nuovi
cittadini e nuove categorie sociali. Ma
se nell’organizzazione del territorio
statunitense la creazione di grandi
parchi commerciali in alcuni casi ha
avuto un senso, per la specializzazione
stessa delle aree residenziali, piuttosto
che di quelle produttive, senza
dimenticare la grande disponibilità di
spazi, in altri ha prodotto dei danni
evidenti, al punto che vi sono città
che oggi scontano problemi, ai quali
guardare al fine di evitare errori simili.
Molti agglomerati, anche di grandi
dimensioni, negli Stati Uniti oggi sono
delle vere e proprie ghost town, città
fantasma.
I fantasmi di Detroit
Uno dei casi più eclatanti è quello
di Detroit, dove le tensioni sociali,
razziali e produttive dagli anni Sessanta
hanno prodotto un progressivo
allontanamento volontario delle classi
più agiate e borghesi dal centro verso
l’hinterland, in aree nelle quali la
qualità della vita era migliore dal punto
di vista residenziale. Lo svuotamento
e la perdita delle funzioni principali
del centro città, dal commercio ai
servizi, ha trasformato alcune zone
downtown di Detroit in zone dove
oggi si acquistano abitazioni (spesso
abbandonate da anni e fatiscenti) per
300 euro o poco più. Il problema è che
quelle case in realtà valgono ancora
meno, zero, perché sono collocate in
luoghi dove la vita sociale non esiste e,
se esiste, è diventata il territorio degli
spacciatori di crack. Uno scenario
apocalittico, che si è generato per
molti motivi: indica che, in assenza di
specifiche politiche di integrazione
sociale e di valorizzazione dei luoghi,
le città nel tempo possono subire
trasformazioni che poi è difficile
recuperare. In Europa, e soprattutto
in Italia, la diversa organizzazione
territoriale ha molto spesso permesso
di contenere le trasformazioni
eccessivamente specializzate di ampie
aree, a parte quelle industriali e
produttive. Certo, è del tutto evidente
che la concentrazione di funzioni
permette ottimizzazioni e risparmi
Caprotti: «Ma io non riesco a costruire»
La grande distribuzione non si amalgama bene con le città? Può darsi. Ma intanto si lamenta di non riuscire a realizzare quello che ha in programma. Come
spiega il proprietario di Esselunga, Bernardo Caprotti, in questa lettera spedita
l’11 settembre scorso al Corriere della Sera.
«Per realizzare un punto vendita occorrono mediamente da otto a quattordici anni.
Ma per Legnano ventiquattro; mentre a Firenze forse apriremo l’anno prossimo
un Esselunga di là d’Arno, una iniziativa partita nel 1970! Così, ultimamente, abbiamo cancellato ogni nuovo progetto. Ecco, caro direttore, la pallida risposta di
un’azienda che di problemi ne ha troppi, che si avventura ogni giorno in una giungla di norme, regole,
controlli, ingiunzioni, termini, divieti che cambiano
continuamente col cambiare delle leggi, dei funzionari, dei potenti. Uno slalom gigante con le porte
che vengono spostate mentre scendi. Un’azienda
affondata nelle sabbie mobili italiane. Oberata da
un esiziale carico fiscale atto solo a sostenere tutto
ciò che nel paese è sovvenzionato». «Esselunga è
una piccola azienda, piccolissima nel suo settore,
è solo una multiprovinciale, non ha un centesimo
di attività fuori dai confini nazionali. Ove Luxottica,
coi suoi centri di produzione in Cina, i suoi 6.000 negozi sparsi nel mondo è un
gigante vicino al quale noi non possiamo stare. Del pari Armani, che è un genio a
livello mondiale, con investimenti grandiosi anche fuori dal suo campo d’origine.
Noi dunque siamo un’azienda di qui, una multiprovinciale che neppure riesce ad
insediarsi a Genova o a Modena, per non dire di Roma ove io poco, ma i nostri
urbanisti si sono recati forse 2.000 volte in dodici anni nel tentativo di superare
ostacoli di ogni genere, per incontrare adesso il niet del nuovo sindaco del quale
si può dire soltanto che è un po’ opinionated».
Bernardo Caprotti
sia dal punto di vista della domanda
che dell’offerta. Tuttavia lo sviluppo
armonico di un territorio e di una città
deve contemplare un bilanciamento
adeguato tra le nuove funzioni
che modelli di organizzazione del
commercio e dei servizi propongono,
con la struttura stessa delle città, la loro
storia, cultura e socialità.
il tessuto commerciale e residenziale.
Lo sviluppo dei grandi centri
commerciali suburbani, spesso con
accerchiamenti che hanno più il senso
di un attacco che di una politica di
servizio, ha depauperato i comuni, che
con fatica oggi cercano di recuperare la
loro funzione originaria di luoghi della
socialità. I centri commerciali sono
pertanto diventati, nell’interpretazione
del sociologo francese Marc Augé,
dei «non luoghi» e come tali non
possono rappresentare un modello
di sviluppo adeguato a valorizzare il
nostro territorio. Ma sembra che, dopo
lo sviluppo incontrollato degli anni
passati, che ha trasformato il territorio
in un «bancomat» per i comuni,
sempre più in deficit di bilancio, e in
tempi di diffusione dell’e-commerce,
oggi le città finalmente si interrogano
e promuovono azioni di rivitalizzazione
commerciale dei centri cittadini.
Commercio a misura d’uomo
È il concetto di «centro commerciale
naturale», ovvero di luoghi centrali
nei quali da sempre la funzione del
commercio è stata svolta da un ricco
e fitto pulviscolo bottegaio, fatto
di esercizi autonomi a conduzione
familiare. L’Italia è stata a lungo
la nazione europea del piccolo
commercio, ma la diffusione dei grandi
magazzini negli anni Sessanta (che
erano localizzati nei centri delle città)
e poi dei supermercati, ipermercati e
centri commerciali, fino alla recente
nascita di quartieri dedicati allo
shopping ispirati ai mall statunitensi,
ha modificato strutturalmente il
piccolo retail. Ma le notizie recenti,
relative alla perdita di quote da parte
dei colossi francesi della grande
distribuzione in favore di marchi
nazionali come Selex, Esselunga o
Bolzano
Disordine e profitti
In Europa, nella maggior parte delle
città europee, lo sviluppo urbano ha
sempre contemplato un bilanciamento
in linea di massima adeguato al
mantenimento nei centri delle città
delle funzioni pregiate del commercio
e dei servizi, con una gestione per lo
più attenta del territorio, dello sviluppo
urbano e del consumo di suolo.
Molto diverso è ciò che è accaduto in
Italia. Lo sprawl (crescita disordinata)
urbano, la diffusione territoriale
dello sviluppo, che ha occupato e
consumato il territorio oltre ogni
limite, ha garantito ai grandi investitori
immobiliari extraprofitti, ma ha anche
svuotato in moti casi di contenuti aree
centrali delle nostre città, impoverendo
novembre 2013 - youtrade - 45
grado di promuovere la rivitalizzazione
del centro e l’ottimizzazione delle
funzioni cittadine, è un’altra intuizione
alla quale guardare come esempio
positivo.
Vicenza
Coop, evidenziano un ritorno a punti
vendita più piccoli, più vicini ai centri
cittadini e attenti alle produzioni
locali. La crisi ha certamente favorito
questa lenta trasformazione, che oggi
va rafforzata con politiche attente alla
riqualificazione urbana, per riportare al
centro lo sviluppo e rivitalizzare le città
partendo dalla fitta rete del commercio
di vicinanza, che svolge non solo
funzioni economiche, ma anche sociali.
Con il progressivo invecchiamento
della popolazione, la possibilità di avere
vicino a casa i servizi del commercio è
una delle condizioni per promuovere
una residenzialità attiva. I modelli e gli
esempi di successo ci sono, sono molti e
sono da seguire perché ben strutturati.
Alcune città hanno iniziato molti anni
fa a promuovere azioni in tal senso.
Bolzano è una delle città alle quali
ispirarsi, per individuare che cosa fare e
come. Ma anche Reggio Emilia, Parma
o Vicenza sono altri esempi importanti,
nei quali la scelta di destinare alla
rivitalizzazione dei centri cittadini una
figura specializzata, quella del city
manager, ovvero di un facilitatore in
Siena
46 - youtrade - novembre 2013
Ricetta di Parma
Parma, per esempio, ha promosso
tali politiche fin dal 2006, arrivando a
costituire un consorzio per la gestione
del centro cittadino (GeCc, Gestione
Centro Città Parma), al 60% dal
Comune di Parma e il restante 40%,
suddiviso in quote uguali, dalle locali
Camera di commercio industria e
artigianato, Ascom, Confesercenti e
Consorzio Parma Centro. È un organo
di coordinamento che ha l’obiettivo di
reperire risorse e proporre iniziative
per mettere in campo una politica di
valorizzazione del commercio. Poi, vi
è la estesa rete dei centri commerciali
naturali della Toscana, 89 città che
hanno promosso la valorizzazione
del centro storico dal punto di vista
commerciale, con una riqualificazione
attenta e con la strutturazione di 21 reti
di centri. Perché le reti, i network, non
sono solo quelle immateriali, ma sono
anche quelle tangibili, fatte di proposte
di qualità inserite armonicamente
nel territorio. Anche nelle aree del
Sud ci sono esempi interessanti,
alcuni dei quali orientati a utilizzare
i fondi strutturali per riqualificare gli
spazi pubblici e avviare politiche di
miglioramento dell’offerta commerciale
e, dunque, dell’attrattività dei centri.
Le scelte giuste
Il punto chiave è innestare tali politiche
su sistemi di gestione della mobilità e
dell’accessibilità ai centri che devono
permettere una fruizione sostenibile,
ma inclusiva. Parcheggi sotterranei
collegati direttamente al centro come
a Bolzano, sviluppo di nuove modalità
di trasporto pubblico come a Vicenza,
reti di piste ciclabili e bike sharing,
arredo urbano e pedonalizzazione,
investimenti pubblici e privati come
a Parma, reti di centri commerciali
naturali come in Toscana, come a
Cecina o a Siena. Gli esempi di qualità
sono molti e dimostrano che se si
opera con lungimiranza e se la politica
fa le scelte giuste, partecipate con le
categorie economiche, i risultati ci
sono. E forse nel paese delle cento
città, degli 8.100 comuni, del 22mila
nuclei abitati, rivitalizzare quanto
«TRA FINZIONE E REALTÀ»
Molti centri commerciali finiscono
per essere una simulazione, definita
a misura di automobile, dei centri
storici delle città. Parola di Carlo
Ezechieli, docente di architettura
del paesaggio presso il Politecnico
di Milano. «Il tema dell’identità dei
centri commerciali rispetto al centro
della città è complesso. La forma di
una città dipende ampiamente dalle modalità di spostamento al suo
interno. Da questo punto di vista
la motorizzazione ha inciso molto
pesantemente sulla struttura delle
città e sul modo di abitarle. Negli ultimi 20-30 anni la mobilità veicolare
privata ha permesso di disperdere
le abitazioni sul territorio e di dare
origine ad una situazione dove il tessuto commerciale tradizionale diventa improponibile. In un contesto di
questo tipo il centro commerciale é
la risposta ideale: é pensato per essere raggiunto in automobile, si arriva in un parcheggio enorme ma, una
volta in cima ad una scala mobile, o
scesi da un ascensore, lo scenario
cambia completamente. Ci si ritrova
in una dimensione del tutto pedonale
e paradossalmente storica e urbana,
con tanto di lampioni e panchine, se
non addirittura i nomi delle strade».
Questo modello ha però dei limiti
che emergono con particolare evidenza di fronte all’attenzione sempre maggiore verso concetti come
“identità”, “località” e “qualità” e,
aggiunge Ezechieli: «i centri storici
sono i luoghi dove l’identità ha avuto origine, dove si é evoluta e dove
si é sedimentata. Nonostante ogni
possibile alterazione in chiave turistico-commerciale, restano comunque
luoghi di riferimento fondamentali».
Luoghi che ora più che mai possono
e devono essere rivalutati.
ci arriva dal passato è meglio che
costruire nuovi finti centri storici a uso
e consumo di modelli che non fanno
parte della nostra storia e che devono
esserci e rimanere estranei. Perché il
nostro futuro è nelle città, nella loro
riqualificazione e nel loro sviluppo. È lì
che dobbiamo tornare. E questa volta
non serve andare tanto lontano per
trovare modelli vincenti. Usiamoli e
diffondiamoli. È tempo di farlo.
velux
Con design e materiali tech
finestre aperte sull’innovazione
di Veronica Monaco
Nasce la nuova generazione di finestre per tetti,
caratterizzata da materiali innovativi
e design all’avanguardia,
per elevate prestazioni energetiche
e un maggior comfort abitativo.
Adatte sia nelle nuove costruzioni
che negli interventi di ristrutturazione
F
rutto di anni di ricerca e
sperimentazioni, Velux si
presenta al mercato con una
novità che rivoluziona l’offerta
commerciale dell’azienda: una nuova
generazione di finestre per tetti,
presentata in anteprima al Made
expo di Milano. «Con questa nuova
linea abbiamo voluto ancora una volta
confermare la nostra attenzione verso
l’innovazione continua, leitmotiv
dell’azienda da oltre 70 anni, e
fornire un prodotto che rispondesse
maggiormente alle richieste del
48 - youtrade - novembre 2013
mercato in termini di performance»,
spiega Massimo Buccilli,
amministratore delegato di Velux
Italia. «Le innovazioni inserite in
questa nuova generazione di finestre
sono moltissime, e comprendono
prestazioni di risparmio energetico
più elevate, un design interno ed
esterno completamente rivisitato, la
riduzione dei profili del telaio per una
maggiore ampiezza della superficie
vetrata, un sistema di imballaggio e
di posa che facilita l’installazioni da
parte degli operatori».
CHE COSA C’È DI NUOVO
La nuova generazione di finestre
Velux si caratterizza per l’utilizzo
di materiali innovativi ad alte
prestazioni, che permettono di
ridurre lo spessore del telaio e
incrementare del 10% la superficie
vetrata, assicurando anche un maggior
isolamento attraverso la tecnologia
brevettata ThermoTechnology.
Velux inserisce infatti, in nove zone
differenti del battente della finestra,
pannelli sagomati in EPS e legno
speciale termotrattato TMT, in
grado di isolare il 24% in più del
legno tradizionale. La parte esterna
è inoltre rivestita con un materiale
fonoassorbente che permette di isolare
anche acusticamente gli ambienti,
riducendo i rumori da pioggia fino a
48 dB. Cinque le tipologie di vetrata
disponibili, tutte stratificate e basso
emissive con trasmittanza fino a 0,7
W/m2K, in modo da adattarsi alle
differenti esigenze dei clienti (tra i
modelli proposti, sono disponibili
anche versioni con trattamento
autopulente e anti rugiada) e
isolamento acustico fino a 42 dB. La
superficie vetrata ampliata garantisce
inoltre una maggiore luminosità
degli ambienti, aumentando così il
benessere delle persone e favorendo
novembre 2013 - youtrade - 49
GRUPPO VELUX – I NUMERI
2,2 miliardi di euro di fatturato
12.000 dipendenti
40 filiali nel mondo
11 stabilimenti produttivi
la riduzione dei consumi elettrici,
assicurando inoltre un guadagno
solare più elevato nei mesi invernali.
Ma le novità non finiscono qui. Velux
ha ripensato anche al design delle
proprie finestre, riadattandole al
gusto estetico moderno grazie a linee
semplici ed essenziali che si adattano
a qualsiasi contesto architettonico e di
arredamento. Il telaio è reso più sottile
e la barra di manovra e ventilazione
più ergonomica, con icone che
indicano fino a tre possibili posizioni
di apertura. Anche il design esterno
si arricchisce di nuovi accorgimenti
per una migliore integrazione nel
tetto e un minor impatto estetico:
tutto ciò è reso possibile da un profilo
inferiore arrotondato, profili laterali a
incastro senza viti e rivestimenti esterni
più sottili. La nuova generazione
di finestre Velux è anche hi-tech,
grazie a sistemi di programmazione e
comando a distanza sempre più evoluti
come il Control pad touch screen.
Dotato di funzionalità avanzate, ma di
semplice utilizzo, il Control pad touch
screen offre all’utente la possibilità di
scegliere fino a otto programmi per
il controllo della finestra per tetto,
da qualsiasi punto della casa. Tra le
opzioni, di grande interesse quelle che
consentono la chiusura automatizzata
in caso di pioggia o quelle che
permettono la ventilazione anche
a finestra chiusa. Velux ha pensato
anche agli installatori, rendendo la
50 - youtrade - novembre 2013
posa della sua nuova linea di finestre
più semplice e veloce, grazie a prodotti
studiati ad hoc che minimizzano il
rischio di sbagliare o improvvisare,
come la cornice isolante BDX per la
predisposizione del foro finestra, il
collare impermeabilizzante BFX e
la barriera al vapore BBX per una
maggiore tenuta all’aria, che evita
anche la formazione di condense
interne.
IL MERCATO CHE CAMBIA
«Non è più tempo di guadagni facili»,
continua Buccilli. «Mentre negli anni
Novanta e primi anni del 2000, bastava
immettere il prodotto sul mercato
per riscontrare subito buoni margini,
oggi è necessario essere flessibili e
investire in sistemi integrati. Certo, in
questi ultimi anni il settore ha toccato
il fondo, ma le nostre previsioni per
il futuro sono positive. Il mercato è
entrato in una fase di ripresa, ma ha
delle caratteristiche molto diverse dal
passato. Il mercato sarà sempre più
dinamico e costruito sulla competenza,
legato ai temi della ristrutturazione
e del recupero edilizio, mentre la
parte legata alle nuove costruzioni
sarà sempre più marginale». Di
fronte a un mercato che cambia,
anche il rapporto tra produzione
e distribuzione deve cambiare. «Il
rapporto tra produttore e rivenditore
deve conoscere una nuova stagione,
improntata alla partnership»,
aggiunge l’amministratore delegato di
Velux Italia. «Credo che il produttore
debba valutare le competenze del
rivenditore e trovare delle sinergie che
riconoscano la professionalità, non
per forza con condizioni commerciali
più vantaggiose, ma anche aiutandolo
a posizionarsi in un mercato sempre
più complesso e trasversale. Il
rivenditore deve imparare a fidarsi del
produttore e aumentare il suo livello
di specializzazione e di managerialità
in termini di gestione efficiente del
punto vendita». E aggiunge: «Volendo
comportarsi come un produttore, non
avendone le caratteristiche e la massa
critica, i distibutori hanno commesso
un grosso sbaglio. Credo che i
rivenditori debbano uscire da questo
inganno e puntare invece sulle proprie
competenze, sviluppando settori
come il fai-da-te, lavorando in vista
di una migliore efficienza gestionale,
implementando nel punto vendita
adeguate sale mostra e intercettando
il mercato del web che sarà sempre più
importante per il nostro settore».
speciale riqualificazione
Qui ci vuole
un salto di qualità
Squinzi ne è convinto: la ripresa camminerà
sulle gambe della riqualificazione.
Perché il 45% delle case italiane ha standard obsoleti.
E le norme di legge sono sempre più stringenti
di Veronica Monaco
P
arlare di riqualificazione edilizia
è discutere del futuro. Non solo
per il settore delle costruzioni.
Basta un’occhiata ai dati presentati
nell’articolo sul patrimonio abitativo
italiano, pubblicato a pagina 56,
per comprendere la portata di un
fenomeno che apre nuove prospettive
di azione e investimento per tutto
il Paese. Ne è convinto anche il
patron di Mapei, e oggi presidente di
Confindustria, Giorgio Squinzi: «Sono
convinto, come immaginato da più
parti, che la ripresa sarà selettiva, nel
senso che il recupero (manutenzione),
le abitazioni di qualità e
tecnologicamente avanzate nelle grandi
città (fascia alta), gli impianti per le
52 - youtrade - novembre 2013
Giorgio Squinzi
energie rinnovabili saranno trainanti»,
ha detto. Ma che cosa si intende
esattamente per riqualificazione
edilizia? «Significa principalmente
ripristinare o, quantomeno, migliorare
le condizioni di fruibilità e abitabilità
di un edificio, generalmente operando
sul miglioramento delle prestazioni
strutturali e funzionali dello stesso»,
spiega Luca Beligni, responsabile
assistenza tecnica e marketing Laterlite.
«Con l’evolversi delle normative,
lo sviluppo di nuovi materiali e
tecnologie, e l’incremento delle
esigenze della committenza, al concetto
di riqualificazione edilizia si è aggiunto
anche quello di riqualificazione
energetica e del comfort abitativo».
E non solo. Come puntualizza
Fiorella Rodio, responsabile grandi
progetti di Mapei. «Una politica
attenta a questo argomento non può
prescindere dal considerare il tema
della riqualificazione anche dal punto
di vista urbanistico. Non si può, infatti,
ignorare il contesto nel quale l’edificio
è inserito».
Luca Beligni
Discussione calda
Quello della riqualificazione urbana
è un tema caldo nell’agenda pubblica
del nostro Paese, tanto che negli
ultimi anni sono stati avviati, anche a
fronte di una revisione della normativa
regionale, numerosi progetti in tal
senso. Per esempio, la riqualificazione
dell’area ex Innocenti Maserati di
Milano, il Green Village di Roma, e
l’area portuale di Napoli est su cui la
Commissione Europea ha sbloccato
106 milioni e 900 mila euro del
Fondo europeo di sviluppo regionale
2007-2013. Ma quando può essere
necessario riqualificare un edificio,
tutto o in parte? Miglioramento del
comfort abitativo e riduzione dei
consumi sono i principali obiettivi
di un intervento di riqualificazione,
ma spesso si tratta di una questione
novembre 2013 - youtrade - 53
speciale riqualificazione
Fiorella Rodio
Victor Vasilev
Pietro Ferri
di sicurezza. «La prima emergenza è
l’adeguamento sismico degli edifici,
anche rispetto alla nuova normativa
che ha ridisegnato la mappa di rischio
del nostro territorio», precisa Rodio.
«Va ricordato che oltre il 55% del
patrimonio edilizio italiano ha più di
50 anni, quindi leggerezza e stabilità
devono rappresentare due pilastri
operativi per qualsiasi intervento
di riqualificazione», aggiunge il
responsabile marketing di Laterlite.
«Avere una struttura stabile significa
avere un edificio molto più sicuro,
soprattutto nelle zone d’Italia dove ci
si deve confrontare con problematiche
sismiche». Considerata l’età media
degli edifici del nostro Paese, un’altra
tipologia di intervento su cui porre la
giusta attenzione quando si parla di
riqualificazione è quella del ripristino
degli stabili in cemento armato. Non
basta rimuovere il materiale degradato
e sostituirlo (spesso sono utilizzati
anche prodotti non idonei), ma è
necessario seguire un preciso modus
operandi per non incorrere in gravi
errori di valutazione e intervento.
Non si può però parlare di vera
riqualificazione senza parlare di
isolamento. «In passato le murature
degli edifici erano costruite a diretto
contatto con l’esterno, senza alcun
tipo di isolamento che riparasse
gli ambienti interni dal caldo o dal
freddo», chiarisce Pietro Ferri, titolare
della Ferri Nardi di Castel Rozzone, in
provincia di Bergamo. «L’altra grande
problematica riguarda i serramenti,
spesso sprovvisti di guarnizioni e
dotati di vetri molto sottili. Ora è però
possibile sostituirli con prodotti ad
alto tasso di innovazione, con vetri
isolati multistrato in grado di riparare
dal freddo e dal caldo, ma anche di
proteggere acusticamente dai rumori
provenienti dall’esterno». Least but not
last, l’impiantistica. «Oggi il prezzo
dell’energia è diventato incisivo nella
gestione di un edificio. I combustibili
costano troppo e la maggior parte
delle case, costruite secondo i
parametri della vecchia edilizia,
sono davvero troppo energivore.
Tuttavia, i produttori sono in continuo
aggiornamento per trovare soluzioni
innovative, capaci di creare un
maggior comfort all’interno degli
ambienti. Ci vengono inoltre in aiuto
tecnologie quali il solare termico, il
fotovoltaico, il geotermico», continua
Ferri. «Sicuramente, alla base di tutto
c’è la riqualificazione delle strutture
E adesso euroconvertitevi
La direttiva Ue 27/2012 ha segnato un vero punto di svolta per l’edilizia. È con questa direttiva, infatti, che l’Unione Europea ha
definito in modo specifico le politiche edilizie del futuro per tutti i Paesi, concentrando l’attenzione su obiettivi specifici legati al
risparmio energetico e al recupero. La direttiva parte dall’assunto che l’Unione Europea si trova di fronte a sfide senza precedenti
determinate da una forte dipendenza dalle importazioni di energia, dalla scarsità di risorse, nonché dalla necessità di limitare i
cambiamenti climatici e di superare la crisi economica. L’efficienza energetica costituisce un valido strumenti per affrontare tali
sfide e il recupero edilizio è la conseguenza di questa idea: secondo la direttiva è necessario aumentare il tasso delle ristrutturazioni di immobili, perché il parco immobiliare esistente rappresenta il settore individuale con le maggiori potenzialità di risparmio
energetico. A tale scopo vengono fissate norme che gli Stati membri devono recepire e seguire. Ogni Stato membro entro il 30
aprile 2014, e successivamente ogni tre anni, deve presentare un piano d’azione nazionale per l’efficienza. Una delle grosse
innovazioni della direttiva è, all’articolo 5, che definisce il ruolo «esemplare degli edifici degli enti pubblici». Ogni Stato membro,
infatti, deve garantire che «dal 1° gennaio 2014 il 3 % della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati
di proprietà del proprio governo centrale e da esso occupati sia ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi
di prestazione energetica che esso ha stabilito in applicazione dell’articolo 4 della direttiva 2010/31/UE». La direttiva, inoltre,
individua modalità attuative e strumenti finanziari a supporto di tali politiche, agevolando l’istituzione di meccanismi di finanziamento e di regimi di supporto tecnico. Per approfondimenti e il dettaglio del contenuto della direttiva si rimanda al seguente link:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:315:0001:0056:IT:PDF
54 - youtrade - novembre 2013
Tutto ha un prezzo
Ma quanto costa un intervento di
riqualificazione e in quanto tempo
è possibile ammortizzare le spese?
Non di rado le imprese forniscono
costi basati su stime al metro
quadro, ma possono considerarsi
cifre affidabili? «Le variabili sono
notevoli da caso a caso», precisa
Vasilev. «È difficile stimare a priori la
portata dell’investimento e in quanto
Quando l’anonimo rinasce
Una costruzione anni Novanta trasformata da Victor Vasilev
Geometria, materia, luce, linee pulite e decise e cura dei dettagli. Questi i
capisaldi dell’intervento di ristrutturazione dell’architetto Victor Vasilev su una
costruzione piuttosto anonima degli anni ‘90, ad Avenza Carrara, in provincia di
Massa Carrara. A partire dai desideri del committente, Vasilev ha realizzato un
ambiente semplice e minimal, dotato di tutti i comfort moderni. «I committenti
spesso vivono nel timore di trovarsi in qualche modo costretti a rinunciare al
loro modo di vivere per poter entrare nel tempio dell’architettura domestica»,
afferma l’architetto Vasilev. «Io credo che la riuscita del progetto stia proprio
nella capacità di trovare soluzioni funzionali ed estetiche a tutte le esigenze e
che, soprattutto, possano durare nel tempo». La casa è distribuita su tre livelli.
Al piano terra si apre la zona giorno, in cui convivono gli ambienti del soggiorno,
della sala da pranzo e della cucina, rivestiti con materiali quali travertino classico,
teak e marmo nero. Una serie di gradoni in pietra naturale, portano al primo piano,
dove si trova la zona notte che presenta un sapiente uso delle quinte murarie
per garantire l’intimità funzionale delle differenti zone della camera padronale
del bagno e della cabina armadio. Il piano interrato, infine, è dedicato al relax:
qui si trovano la zona audio e video e uno spazio riservato al benessere con mini
piscina inserita nel pavimento, hammam e doppia doccia.
tempo è possibile ammortizzarlo.
Si rischia veramente di fornire agli
utenti cifre non veritiere. Bisogna
affrontare il caso specifico con un
professionista di fiducia. A partire
dal commercialista, che può far luce
sulla parte relativa alla fiscalità e agli
incentivi in vigore». Attualmente, con
il decreto legge 63/2013, il governo
ha prorogato gli incentivi per gli
interventi di riqualificazione edilizia
ed energetica, pari rispettivamente
al 36% (50% per i lavori effettuati
dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre
2013) e al 65% della spesa sostenuta.
«Il concetto di beneficio fiscale è
noto a tutti, ma più complesso è
conoscere le modalità burocratiche
e le percentuali di detrazione, anche
perché cambiano frequentemente»
continua Beligni. «Per quanti riguarda
il discorso energetico, c’è stata molta
promozione. Poi, ovviamente, per
procedere materialmente è necessario
però affidarsi a dei professionisti».
Incentivi che, secondo Rodio, vanno
nella giusta direzione. Anche se «le
persone oggi hanno scarsa possibilità
di spesa. La riqualificazione sta dando
un impulso al settore e può essere
un volano per l’economia del nostro
Paese, ma per molte famiglie in questo
momento non è la priorità», nota la
manager.
novembre 2013 - youtrade - 55
speciale riqualificazione
dal punto di vista statico o da quello
del confort termico e acustico»,
aggiunge Beligni. «Dal punto di
vista statico, un’idea può essere il
cambiamento di destinazione d’uso
di un edificio, con la conseguente
necessità di incrementarne la
portata utile. Dal punto di vista
energetico, un punto di partenza può
essere l’incremento dell’efficienza
energetica di un condominio su pilotis
attraverso l’isolamento delle pareti e
l’eliminazione dei ponti termici. Per
l’isolamento acustico, in particolare,
esistono soluzioni sottopavimento
molto efficaci. Oggi, per esempio, è
possibile realizzare in pochi millimetri
di spessore un isolamento acustico a
elevate prestazioni, per una migliore
vivibilità degli spazi e una maggiore
libertà azione, senza il timore di
disturbare i vicini».
Secondo i dati presentati da REbuild
2013, nel nostro Paese sarebbero 4,5
milioni gli edifici da riqualificare.
«L’Italia più di altri necessita di
interventi di riqualificazione», dichiara
l’architetto bulgaro, ma milanese di
adozione, Victor Vasilev. «Sono molti
gli italiani che ereditano immobili
o comprano edifici esistenti, ma
spesso devono essere adeguati alle
normative vigenti, in particolar
modo per l’impiantistica elettrica e
idraulica. Parlando di riqualificazione,
ci si trova spesso a operare nei centri
storici dove gli edifici sono soggetti a
vincoli architettonici e paesaggistici.
Questo accresce le difficoltà dei
professionisti: a fronte dei numerosi
prodotti innovativi presenti sul
mercato, non sempre si può procedere
con la loro applicazione. Non si
può semplicemente mettere mano
al patrimonio esistente, ma bisogna
procedere con cautela, per non
correre il rischio di rovinare per
sempre edifici storici che sono vere e
proprie opere d’arte».
speciale riqualificazione
Il 95% delle case
è da rottamare
Le statistiche sono impietose: la stragrande maggioranza
delle abitazioni è obsoleta. Per questo la riqualificazione
sarà il leitmotiv dei prossimi anni
di Federico Della Puppa
I
l censimento Istat nel 2011 ha
contato 29 milioni di abitazioni, 2
milioni in più di quelle del 2001,
delle quali 24 milioni occupate da
residenti e distribuite in 11,7 milioni di
edifici residenziali. Complessivamente
secondo la rilevazione ci sono 14,2
milioni di edifici, circa 3 milioni in
più di quelli del 2001. Dunque, negli
ultimi dieci anni si è costruito molto,
troppo, in rapporto alla domanda, e
si è costruito per lo più con standard
qualitativi ed energetici non all’altezza
delle necessità.
L’affermazione del risparmio energetico
è solo storia recente ed è ancora legata
più allo sfruttamento degli incentivi che
a un vero cambiamento paradigmatico
del mercato. Recenti analisi evidenziano
che nelle aree più urbanizzate d’Italia,
come in Lombardia, gli edifici certificati
56 - youtrade - novembre 2013
in classe energetica B, A o A+ sono
poco meno di 60mila su un totale di
oltre 1 milione. In pratica, appena
il 6% degli edifici rispetta i migliori
standard energetici. Solo in Lombardia,
dunque, si può intervenire sul 94%
del patrimonio: sono 940 mila edifici
da riqualificare energeticamente. Se
ipotizziamo che a livello nazionale
il 5% delle case sia efficiente
energeticamente, significa che ci sono
13,4 milioni di edifici da riqualificare.
Di questi, se escludiamo gli edifici
storici (ma si potrebbe intervenire
anche su quelli) e consideriamo
solo quelli costruiti tra il 1946 e il
1971, si giunge ad almeno il 35% del
patrimonio complessivo, valore che sale
al 52% se si considerano solo le città. In
pratica, gli agglomerati urbani sono stati
edificati per oltre la metà nell’arco di
25 anni, con disegni urbanistici poveri,
qualità architettoniche discutibili e
materiali costruttivi di scarsa qualità.
Basti pensare che, secondo l’Istat,
almeno il 20% degli edifici italiani è in
condizioni di conservazione mediocri
se non pessime. In termini di alloggi
si tratta di oltre 2 milioni di famiglie,
il 10% della popolazione, che vive
in alloggi e in edifici edificati tra il
1946 e il 1971 in mediocri o pessime
condizioni di conservazione. E molti di
questi alloggi sono inseriti all’interno
di quartieri di edilizia residenziale
pubblica, i quali un tempo erano
periferia della città con i caratteri
propri dei quartieri popolari, mentre
oggi sono spesso al centro di nuove
dinamiche residenziali. Non solo. Le
principali città italiane negli ultimi 15
anni sono state attraversate da processi
di diminuzione della popolazione, in
alcuni casi con dinamiche rilevanti. Ma
questo movimento, per alcune grandi
città, si è arrestato negli ultimi quattro
anni, grazie soprattutto a consistenti
quote di immigrazione dall’estero.
Tuttavia il processo di spostamento della
popolazione dalle grandi città ai comuni
di media e piccola dimensione delle
prime e soprattutto seconde cinture
urbane ormai è un elemento strutturale
del sistema insediativo. Ma in ogni caso
nelle 14 città cosiddette metropolitane
vive il 20% delle famiglie, un quinto
della popolazione. Dunque, il 95% degli
italiani vive in case energeticamente
non efficienti e almeno un quinto in
case vecchie di oltre 40 anni e almeno il
10% in ambienti mediocri o in pessime
condizioni di conservazione. C’è ancora
qualche dubbio su quale sarà il mercato
del futuro?
speciale riqualificazione
Rassegna a cura di VERONICA MONACO
3
1
2
De Faveri ha ideato il Cassonetto Salva Caldo,
un cassonetto monoblocco costruito con materiale
isolante di spessore 50 mm, con lambda di
0.035 w/mk, progettato per risolvere il problema
della dispersione termica e degli spifferi d’aria
dal cassonetto contenente il rullo delle persiane
avvolgibili. Il Cassonetto Salva Caldo non necessita
di opere murarie ed è particolarmente adatto
a interventi di riqualificazione energetica del
patrimonio esistente.
Il sistema brevettato di ventilazione
AERcoppo di AERtetto, grazie alla sua
semplicità di messa in opera è ideale in
interventi di ripasso e rifacimento coperture,
in centri storici e/o vincolati in quanto
consente il recupero dei coppi antichi,
seguendo e adattandosi all’irregolarità
del piano di falda. AERcoppo garantisce la
ventilazione e il fissaggio a secco secondo le
direttive della norma UNI 9460:2008, senza
forare la membrana impermeabilizzante. Di
limitato ingombro, permette inoltre un rapido
sollevamento in quota, senza intralciare i
lavori in copertura.
4
La linea di blocchi alleggeriti Perlitech si arricchisce con le soluzioni Perlitech
Termoacustico e Perlitech Portante. Questo sistema di costruzione, a base di perlite
espansa e cemento, nasce dalla collaborazione tra Perlite Italiana ed M.V.B. e si
adatta a ogni esigenza costruttiva, permettendo di soddisfare i molteplici requisiti
progettuali e di cantiere. Orientati al risparmio energetico, i blocchi Perlitech sono
composti da materiali selezionati e biocompatibili, sono leggeri e garantiscono vantaggi
nella posa e un elevato comfort abitativo.
Per la riqualificazione sismica degli
edifici esistenti interviene il nuovo
sistema Halfen HSU (Halfen Seismic
Upgrade). Raccomandato sia con
pannelli di tamponamento orizzontali
che con pannelli verticali, il sistema
migliora il collegamento tra i pannelli
di tamponamento ed i relativi pilastri.
Al contempo, evita di irrigidire la
struttura consentendo ai pannelli
di muoversi, senza modificare
lo schema statico originario e le
frequenze proprie della struttura.
5
one
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legno adatte come gli interventi
struttive in
soluzioni co e di edifici preesistenti, lumetrico.
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con conseg
i sistemi Rub e lavorazione a secco,
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posa in oper impatto del cantiere.
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6
I comandi in radiofrequenza per l’automazione e il comando delle luci Vimar
rappresentano una soluzione per estendere l’impianto a tutte quelle aree in cui non è
conveniente o non è possibile intervenire con opere murarie. I dispositivi – disponibili per le
serie civili Eikon Evo, Eikon, Arké e Plana e facilmente installabili su legno, vetro o muro –
utilizzano l’energia prodotta dalla pressione dei tasti. Non è quindi necessario sostituire e
smaltire le batterie, rispettando così l’ambiente e ottenendo risparmio energetico.
58 - youtrade - novembre 2013
7
8
Con BauderTOP Se
lect, Bauder ha
sviluppato un’innova
tiv
vapore in grado di svo a membrana freno
lgere la sua funzione
indipendentemente
dalle temperature
esterne e dalle cond
izioni atmosferiche.
La membrana di ris
anamento BauderT
OP
Select possiede inf
atti un valore SD (ci
oè
la resistenza al pass
aggio del vapore)
regolabile, che cons
en
di proteggere il mater te al posatore
iale isolante e la
struttura in legno da
ll’umidità e dalla
formazione di cond
ensa.
I giunti di dilatazione Rivit sono utili per unire
due lamiere garantendo maggiore resistenza
ai bruschi movimenti dei materiali causati
dagli sbalzi di temperatura. Le congiunzioni,
invisibili e piatte, non ostacolano il flusso
dell’acqua. Facilmente montabili mediante
saldatura, brasatura o rivettatura, i giunti Rivit
si adattano a qualsiasi condizione mediante
semplice piegatura. Disponibili in lamiera zincata,
alluminio, inox, rame, zinco titanio.
Il pannello Isolmant IsolGypsum GP
rappresenta una soluzione “green” per il
risanamento acustico dei divisori verticali.
Composto da una lastra di gesso rivestito
dello spessore di 12,5 mm accoppiata a un
pannello di IsolFIBTEC MBI (realizzato in fibra
di poliestere 100% riciclata, di spessore
20 mm, a elevata densità), IsolGypsum
combina elevate prestazioni fonoisolanti
e un alto grado di sostenibilità. Sicuro e
facile da utilizzare, Isolmant IsolGypsum
GP contribuisce a conseguire i crediti per
la certificazione ambientale di un edificio
secondo i protocolli LEED o ITACA.
12
10
Il sistema Mapeplan TM di Polyglass è
costituito dal manto impermeabile in poliolefine
flessibile TPO/FPO, ideale per sistemi di
manutenzione e rifacimento di coperture
esistenti. Posato tramite fissaggio meccanico
sopra la preesistente impermeabilizzazione,
sia essa di natura sintetica o bituminosa,
Mapeplan TM è in grado di assorbire i
movimenti e le dilatazioni del supporto con
estrema flessibilità senza danneggiarsi. Inoltre
la sua armatura interna in rete di poliestere
ad alta resistenza meccanica garantisce un
elevato carico di rottura.
13
11
Wavin AS è un sistema di scarico
fonoassorbente realizzato in Astolan,
innovativo materiale plastico rinforzato con
minerali, che assicura ai tubi e ai raccordi
robustezza e proprietà di insonorizzazione in
modo da soddisfare ampiamente i requisiti
del DPCM 5/12/97 (6 dB(A) 2.0 l/s).
In-Hybrid è l’innovativa proposta
di Riello per il riscaldamento, il
raffrescamento e la produzione di
acqua calda sanitaria per le utenze
domestiche. Il sistema integra molteplici
tecnologie che permettono di sfruttare
più vettori energetici (sole, aria, elettricità
e gas), sia contemporaneamente sia
alternativamente, garantendo in ogni
condizione di carico il migliore mix
energetico. Il sistema è costituito da
unità da incasso – equipaggiabile con
caldaia condensazione, bollitore inox
doppio serpentino di capacità 150 litri e
modulo di distribuzione idraulica specifico
per una o due zone miscelate, e solare
– e pompa di calore inverter monoblocco
ad alto rendimento.
Prodotto e distribuito da Dakota Group,
il pozzetto Seventy è realizzato in copolimero, materiale che garantisce un’ottima
resistenza ai carichi assiali, agli urti e una
forte resistenza ai raggi U.V. Il pozzetto
Seventy possiede inoltre un’elevata resistenza
al gelo e alla cristallizzazione, che di fatto
rende il prodotto indeformabile. Il pozzetto è
disponibile in numerose misure.
14
KF500 è la finestra di Internorm con l’innovativa ed esclusiva
ferramenta I-TEC che assicura elevato isolamento termico ed
acustico. Se dotata dell’aerazione I-TEC, KF500 consente di
ricambiare l’aria a battente chiuso, quasi senza disperdere calore
(recuperato all’86%) ed assicurando aria fresca e filtrata ( a richiesta
anche dal polline). Il vetro triplo di serie applicato con tecnologia
Fix-O-Round consente ottime performance termoacustiche, elevata
stabilità e funzionamento ineccepibile nel tempo. KF 500 viene
proposta in PVC e, a richiesta, con rivestimento esterno in alluminio.
Il prodotto ha ricevuto il premio “Plus X Award” come “Miglior
prodotto dell’anno 2013” nella sua categoria.
novembre 2013 - youtrade - 59
speciale riqualificazione
9
speciale riqualificazione
15
16
La membrana vegetale Derbipure di
Derbigum è una soluzione cool roof che non
prevede l’utilizzo di bitume. Il coating bianco
superiore garantisce una riflettività pari all’81%
dei raggi solari, offrendo il raffrescamento
passivo dell’interno dell’immobile. Rinforzata
con un’armatura composita e impregnata con
un coating acrilico garantito dalla tecnologia
easyclean, Derbipure assicura la totale tenuta
impermeabile della superficie e consente
di riutilizzare senza alcun rischio l’acqua
piovana, che può essere riimmessa in natura
o essere riciclata per scopi sanitari. Derbipure
è certificato Cradle to Cradle livello Silver ed è
accettato da ANAB per la bioedilizia.
18
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21
60 - youtrade - novembre 2013
ThermoFrame è la guarnizione perimetrale
di Hörmann per portoni da garage. Grazie a
questa soluzione, il telaio portone viene separato
termicamente dalla muratura, interrompendo la
dispersione del calore che avviene solitamente
attraverso il telaio in acciaio. Thermoframe
consente un miglioramento della coibentazione
termica dell’intero portone del 12,5% (il valore si
riferisce ad un portone LPU da 2000x2000 mm).
17
Spyrogrip di Pontarolo Engineering è un
pannello isolante in EPS stampato e non
tagliato, con denti di aggancio che assicurano
la complanarità dell’isolamento nel tempo e
un solido ancoraggio al supporto murario. I
vari pannelli montati a secco costituiscono
una lastra unica e solidale, scongiurando
problemi di disaccoppiamento, asperità e
scalini, e velocizzando in modo significativo la
posa. Inoltre, la presenza delle gole nel lato
interno dei pannelli permette l’ancoraggio
meccanico del collante, evitando così in alcuni
casi ai posatori l’utilizzo dei tasselli.
19
I sistemi in legno X-lam di Wood Beton
consentono di sopraelevare edifici esistenti
mediante strutture portanti leggere, a secco,
totalmente industrializzate, energeticamente
performanti ed ecocompatibili. La tecnologia
X-lam si basa sull’utilizzo di elementi piani
portanti in legno massiccio a strati incrociati
che assumono, in base alle condizioni di carico,
funzione di piastre e/o lastre. L’applicazione
dell’eventuale isolamento esterno a cappotto
può essere effettuata in stabilimento.
Il nuovo sistema radiante a secco Dry Alu
Floor di Emmeti si contraddistingue
per la modalità di posa che lo rende
particolarmente indicato per le
installazioni in cui sono richiesti
spessori minimi, o in tutti quei casi
che necessitano di un peso ridotto sui
solai o velocità di messa a regime dell’impianto.
Con Dry Alu Floor l’energia termica viene distribuita in
maniera omogenea all’interno degli ambienti, per un
notevole risparmio energetico e un benessere completo.
20
Designo R8 è l’innovativa finestra per tetti di
Roto Frank che, oltre alle elevate caratteristiche
tecniche e qualitative, presenta l’innovativo
cordolo isolante WD in grado di permettere
l’isolamento termico da caldo e freddo (fino
a UW 0,80W/m2K), una distribuzione ideale
della temperatura delle superfici interne e
l’eliminazione dell’effetto condensa.
22
Ceramic di Naici è una finitura da applicare
su superfici già impermeabilizzate con
Cemenguaina, alle quali si vuole conferire una
maggiore resistenza all’abrasione, un’elevata
pedonabilità, ma soprattutto un raffinato
effetto estetico. Con soli tre millimetri di
spessore si riesce ad applicare Ceramic
anche dove non si hanno a disposizione quote
rilevanti e dove l’unica alternativa sarebbe
quella di disfare il pavimento esistente.
Oltre alle sei colorazioni standard (corallo,
mughetto, granito, acquamarina, terracotta,
e carrara), è possibile combinare le cariche
quarzifere colorate in altre numerose
combinazioni possibili.
Ci sono altri
modi per stare
al
fresco!
23
Ruregold è la nuova linea di rinforzi strutturali
Ruredil ad altissime prestazioni per il
rinforzo strutturale di supporti in muratura e
calcestruzzo armato. Costituita da una rete
in fibre di PBO, disponibile in diversi formati,
e da una matrice inorganica stabilizzata
appositamente formulata, Ruregold non
utilizza resine epossidiche ma un legante
idraulico compatibile con il supporto su cui
è applicato, sotto il profilo chimico, fisico e
meccanico.
WINGUM PLUS H20 REFLEX
Protegge l’uomo e difende l’ambiente
24
Wingum Plus H2O Reflex di Winkler
è una membrana liquida elastomerica
impermeabilizzante a base acqua, di colore
bianco, formulata con speciali additivi e
cariche che gli conferiscono un’alta riflettività
solare per salvaguardare e proteggere nel
tempo la tenuta di coperture e membrane
impermeabili. Wingum Plus H2O Reflex offre
anche un’eccellente resistenza al ristagno
d’acqua. Utilizzabile su calcestruzzo, cemento,
fibrocemento, pannelli isolanti e manti
bituminosi.
WINGUM PLUS H20 REFLEX è un impermeabilizzante liquido elastomerico bianco riflettente a base acquosa, di grande durabilità e
resistenza. Ideale per coperture fortemente irraggiate, per pannelli
isolanti o per la manutenzione di vecchi manti bituminosi.
Basato sull’esclusiva tecnologia WINKLERSAFE, per la formulazione
di prodotti all’acqua a basso impatto ambientale ed alla costante
ricerca dei laboratori WINKLER, nasce WINGUM PLUS H2O REFLEX,
il massimo della resistenza all’irraggiamento solare e dell’evoluzione
tecnologica negli impermeabilizzanti liquidi per grandi superfici.
Evita brutte sorprese, scegli Winkler!
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speciale riqualificazione
25
Per conformare le prestazioni energetiche
dell’involucro edilizio agli adeguamenti
normativi in costante evoluzione, spesso
è sufficiente integrare i serramenti con
schermature adeguate. Suncover propone
l’impiego di tende interne a rullo con tessuto
Duroscreen, ordito con una trama in grado
di far filtrare nella stanza la luce naturale
e abbattere l’entrata del calore. La tenda
presenta valori termici con un fattore di
schermatura pari a 0,05.
26
EasyWand di Alubel è un pannello metallico
coibentato con isolamento in poliuretano
ad alta densità, ideale per creare e rivestire
facciate e pareti perimetrali in maniera pratica
e veloce. Easy Wand migliora allo stesso
tempo il comfort abitativo, creando pareti
coibentate e ventilate, ed eliminando così il
problema dell’umidità.
Il Sistema Cappotto FassaTherm di Fassa
Bortolo è un ciclo completo di prodotti ideale
per l’isolamento sicuro e continuo delle pareti
verticali, evitando la formazione di muffe e
pareti. Fa parte di questa offerta Base System,
formato da due prodotti complementari: la lastra
per zoccolatura baseTherm e l’adesivo rasante
impermeabilizzante bicomponente baseColl.
29
28
I blocchi Poroton Plan rettificati a setti
sottili permettono di realizzare murature
perimetrali monostrato con un elevato
isolamento termico dell’involucro
edilizio, anche senza predisporre un
cappotto isolante esterno. In una parte
con spessore complessivo di 43 cm
circa, i valori di trasmittanza termica
arrivano a U = 0,293 W/m²K, con
sfasamento S superiore alle 22 ore e
attenuazione fa = 0,024.
Il sistema VB di Rothoblaas coniuga efficienza
e rapidità per interventi di rinforzo strutturale
dei solai collaboranti. Caratterizzato da un
connettore forgiato in un unico pezzo con
diametro di 7,5 mm, il sistema VB permette la
posa in opera senza preforo, anche in travi con
sezioni piccole. Questo sistema garantisce una
posa rapida senza la produzione di trucioli e
senza dover interrompere il tavolato, escludendo
l’impiego di resine.
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62 - youtrade - novembre 2013
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Il monoblocco termoisolante PreSystem
Avvolgibile di Alpac è un sistema di
controtelaio coibentato con avvolgibile
integrato, in grado di garantire un elevato
isolamento termico e acustico sui quattro
lati del foro, tenuta all’aria e all’acqua
e regolazione del livello di permeabilità
all’umidità, evitando la formazione di
condensa e muffe. Idoneo a qualsiasi
serramento, il sistema viene realizzato
su misura in base alle caratteristiche
specifiche del progetto e alla soluzione
muraria esistente.
32
Isoray Performa è la lastra detensionata
ad alte prestazioni di isolamento termico di
L’Isolante. Adatta per applicazioni verticali,
Isoray Performa garantisce massima
stabilità dimensionale, perfetta planarità
ed incollaggio sicuro. L’utilizzo di un’unica
materia garantisce il rispetto dei valori di
isolamento termico su tutto lo spessore
della lastra e l’assenza di lavorazioni sulla
superficie assicura massima omogeneità
nella rasatura del cappotto, annullando il
rischio di infiltrazioni di rasante.
34
Ultima novità Naturalia-Bau è muffaway - “sistema naturale antimuffa”. Due le soluzioni
proposte: muffaway-Box, per un pronto intervento al problema della muffa visibile sulle
pareti, e muffaway - sistema antimuffa, in grado di intervenire in modo definitivo, semplice ed
efficace sulla causa del problema, come ponti termici, umidità di risalita, ambienti chiusi e
poco areati, cucine e bagni con elevata umidità.
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Prodotto da Project for Building, DamParquet è un materassino
altamente performante, ideale per il risanamento acustico di solai esistenti,
dove prevista una finitura in legno o similare. Il materassino è in gomma
rigenerata termolegata con un polimero a basso modulo elastico, e viene
applicato a secco oppure incollato sotto pavimentazioni in legno, al fine di
ridurre la trasmissione dei rumori impattivi e di calpestio.
37
Il pannello minerale in idrati di silicato di calcio
Multipor di Xella permette un intervento
efficace di isolamento termico dell’involucro dal
lato interno senza la realizzazione di contropareti
(basta una semplice rasatura armata). Grazie
alle proprietà intrinseche di traspirabilità del
materiale, Multipor non necessita neanche di
barriere al vapore (previa idonea verifica secondo
EN 15026). La posa risulta rapida e semplice.
novembre 2013 - youtrade - 63
speciale riqualificazione
33
Zeromax è l’impianto radiante a zero
spessore di Eurotherm, adatto a interventi
di ristrutturazione o nella posa a secco
in case prefabbricate. Il sistema si basa
sulla posa della tubazione all’interno di
guide fresate direttamente nello strato
di supporto. Al cliente non rimane che
scegliere il rivestimento con la finitura
più idonea alle sue esigenze. Il ridotto
spessore del sistema Zeromax garantisce
tempi rapidissimi di riscaldamento e
raffrescamento della superficie.
speciale riqualificazione
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Il nuovo sistema radiante fonoassorbente
a soffitto di Rehau è idoneo per il
riscaldamento e il raffrescamento degli
edifici, grazie all’elevata potenza di
raffrescamento (fino a 75 W/m²), alle
proprietà fonoassorbenti (αw fino a 0,80) e
all’alto grado di copertura. Disponibile in tre
misure, il sistema è composto da due pannelli
forati in cartongesso accoppiati, con retro
interamente rivestito con tessuto-non-tessuto
fonoassorbente, e tubo Rautherm S in PEXa.
Fibrotek è un pannello prefabbricato
termoisolante ideato da Fibrotubi, in grado
di integrare in un unico prodotto più strati utili
a dar vita a un vero e proprio pacchetto tetto,
raggiungendo elevati valori di trasmittanza.
Con un corpo isolante in poliuretano espanso
rigido ad alta densità, Fibrotek è adatto in
interventi di riqualificazione di vecchi tetti
e nella realizzazione di nuove coperture.
Utilizzabile sia con coppi, tegole marsigliesi,
tegole portoghesi che con le coperture
Fibrotubi, lastra Coppo e Tek 28.
42
TecTem, distribuito in esclusiva da Tophaus, è
un sistema di isolamento interno naturale con
protezione antimuffa. Grazie alla possibilità
di regolare l’umidità (assorbe la condensa,
rilasciandola in un momento successivo) ed
al valore pH =10, il pannello isolante minerale
è idoneo all’isolamento di edifici con facciate
storiche tutelate, isolamento interno di
facciate in clinker e restauro di appartamenti
all’interno di palazzi.
44
40
Unoblack di Imper è una pasta
monocomponente, di colore nero,
elasto-bituminosa in dispersione
acquosa additivata con quarzi
selezionati, specifica per eseguire
impermeabilizzazioni sotto protezione,
prima dell’incollaggio di piastrelle
ceramizzate o pietre naturali (bagni,
docce, cucine, terrazzi, ecc) o prima
della realizzazione di intonaci.
43
Cavatorta rende superfluo l’impiego di
distanziatori con Pavitec Professional:
questo prodotto semplifica infatti
l’allineamento e il posizionamento dei
pannelli durante il montaggio, grazie
alla particolare geometria del supporto,
caratterizzata dalla presenza di cinque
pieghe longitudinali. I fili della rete, in
acciaio ad elevata resistenza (700-800 N/
mm2), presentano una superficie dotata di
nervature che impediscono lo scorrimento
reciproco fra acciaio e cemento.
Tettofacile di Polimeni è un sistema brevettato
che si pone in alternativa alle tipologie costruttive
tradizionali per realizzare ristrutturazioni,
sopraelevazioni ed ampliamenti. Leggero e
resistente, Tettofacile è caratterizzato da una
struttura a secco in acciaio ad elevate prestazioni,
con sistemi di aggancio antisismico, e un
innovativo sistema di ventilazione naturale.
64 - youtrade - novembre 2013
speciale riqualificazione
45
46
Per tutti gli interventi di riqualificazione
e ristrutturazione edilizia in cui si voglia
apportare delle migliorie a intonaci
e rivestimenti murari, Vaga propone
FIBROmalta, la malta da intonaco e
muratura fibrorinforzata, collaudata e
certificata resistente al fuoco REI 180. Le
microfibre contenute nella sua formulazione
garantiscono l’assenza di eventuali
fessurazioni da ritiro in fase di asciugatura.
Applicabile a macchina o a mano, presenta
una tissotropia ideale sulla parete.
Monotech è la membrana liquida
monocomponente di CVR per
l’impermeabilizzazione e la protezione di
supporti verticali ed orizzontali. A base di
resine poliuretaniche elastiche igroindurenti
a spiccato comportamento idrofobico,
addizionate con particolari filler minerali,
Monotech presenta una elevata resistenza
agli agenti atmosferici, ai prodotti chimici, ai
raggi UV, alle sollecitazioni meccaniche ed agli
stress termici.
47
La linea modulare Eurosole Gambale di
Gambale Tegole permette l’integrazione
architettonica di impianti fotovoltaici e
solare termico su coperture realizzate con
CoppoPortoghese e Doppio Coppo. Il sistema
non prevede l’installazione di strutture di
fissaggio, fori sul tetto, tagli alle tegole o
staffe di fissaggio sul solaio, con conseguente
eliminazione di opere di lattonerie. Eurosole
Gambale consente inoltre di mantenere
un’adeguata ventilazione dei pannelli, evitando
il loro surriscaldamento.
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49
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di Riwega sono membrane di nuova
generazione, che utilizzano una nuova
composizione di materie prime per
garantire traspirazione e lunga durata di
ogni tipo copertura. Lo strato superiore e
quello inferiore sono composti da speciali
tessuti in poliestere, in grado di migliorare
le prestazioni di tenuta meccanica e di
resistenza alle alte temperature e ai raggi
UV, proteggendo il film monolitico elastico
di poliuretano. Il tutto viene accoppiato e
saldato attraverso un innovativo sistema
produttivo ad espansione molecolare.
Weber Saint-Gobain presenta il nuovo
weber.san calce, intonaco macroporoso
protettivo a base di calce idraulica
naturale, contro l’umidità di risalita e il
degrado da efflorescenze saline. Indicato
per centri storici, chiese, edifici di
interesse storico e ovunque sia richiesto
un restauro conservativo, in grado di
contrastare e prevenire efficacemente
macchie di umido, rigonfiamenti, erosioni
e distacchi.
50
Calibel è una controparete per l’isolamento
termico e acustico di pareti dall’interno,
costituita da un pannello in isolante
minerale G3 touch di Isover Saint-Gobain,
idrorepellente, incollato ad una lastra di gesso
rivestito. Prodotto in Italia con almeno l’80% di
vetro riciclato e con una resina termoindurente
di nuova generazione, che associa componenti
organici e vegetali, Calibel minimizza le
emissioni nell’aria di sostanze inquinanti
come formaldeide e altri VOC. Disponibile
nella versione con barriera al vapore Calibel
CBV G3 touch o nella versione base Calibel
SBV G3 touch.
novembre 2013 - youtrade - 65
speciale riqualificazione
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Il serramento Cottage Purefin di Tonini è in grado di
purificare gli ambienti interni e ridurre lo smog esterno,
eliminando anche i cattivi odori presenti negli ambienti.
Sia il vetro che il profilo sono trattati con una soluzione
nanometrica di Biossido di Titanio di terza generazione a
base d’acqua che, attraverso un fenomeno di fotocatalisi,
innesca un’azione ossidante e disgregante.
Composto dall’adesivo Porotherm DryFix
extra e dalle soluzioni rettificate Porotherm
BIO PLAN, il sistema Porotherm DryFix
di Wienerberger è in grado di eliminare i
ponti termici, garantire la massima pulizia
in cantiere rispetto all›uso tradizionale della
malta e accelerare le operazioni di posa. Il
sistema è particolarmente adatto alle opere
di ristrutturazione per la realizzazione di
murature di tamponamento. Funziona anche
alle basse temperature (fino a -5°).
54
55
GAIA Maxi è l’unità monoblocco di Clivet,
che integra, in un’unica unità, solare termico,
pompa di calore e caldaia a condensazione
per il riscaldamento, il raffreddamento e la
produzione di acqua calda sanitaria, adatta
anche nei casi in cui vincoli architettonici o
logistici impongano compromessi riguardo agli
interventi sull’involucro edilizio ed agli impianti
con radiatori.
Per far fronte ai problemi legati
all’impermeabilizzazione, Torggler propone
la guaina polimero-cementizia elastica Antol
Flexistar, certificata secondo D.M. 174 alla
compatibilità per il contatto con acqua potabile.
Il prodotto possiede un’ottima capacità di
sormonto sulle fessurazioni, è impermeabile
all’acqua anche in pressione e resistente ai cicli
di gelo e disgelo. Applicabile con estrema facilità
a rullo, pennello e spatola.
66 - youtrade - novembre 2013
Gras Calce propone la linea CLS, una
gamma completa di calcestruzzi per
il recupero del patrimonio esistente e
per i nuovi edifici. La linea comprende il
calcestruzzo strutturale leggero a base di
vetro espanso con conducibilità termica
migliorata, perfetto per il recupero di
solai in legno e per sopraelevazioni, e
il calcestruzzo autocompattante a ritiro
compensato, ideale per casseri a geometria
complessa e per superfici a vista. Per tutti
i manufatti da scasserare in tempi ridotti,
invece, c’è Betonrapid, il betoncino a rapido
indurimento. Tra le innovazioni anche
BetonPiù, il calcestruzzo strutturale con
aggregati di riciclo e CLS fibrato, strutturale
e additivato con fibre in polipropilene.
57
Over-foil Multistrato 19 è l’isolante
termoriflettente di Over-All, utilizzato in
contropareti e controsoffitti per un isolamento
ad alte prestazioni a spessori molto contenuti.
Con una resistenza termica certificata in
intercapedine fino a 3,00 m²K/W, equivalente a
circa 11 centimetri di coibente tradizionale, Overfoil Multistrato 19 è utilizzato in abbinamento
a sistemi a secco in cartongesso o similari e
permette di sfruttare l’intercapedine creata dalla
struttura delle lastre riducendo di oltre 7 cm gli
spessori necessari per riqualificazioni a norma.
56
speciale riqualificazione
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58
Coppo del Borgo è la nuova tegola minerale
di Wierer disegnata per riprodurre l’estetica
di un tetto realizzato con coppi in laterizio.
Ideale per nuove realizzazioni, ristrutturazione
di immobili di pregio e interventi architettonici
per il recupero di edifici situati nei centri
storici. La possibilità di mescolare i colori
fiammati consente inoltre di ottenere un
suggestivo effetto mélange creando coperture
uniche e personalizzate.
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Nato dalla ricerca Sicilferro, AirCrab permette la formazione di
un vespaio iso-areato ad altezza variabile con un passo multiplo di
5 cm. Composto totalmente in Eps, AirCrab permette una perfetta
coibentazione e il mantenimento costante della temperatura sia degli
impianti che degli ambienti interni.
60
UnikoCap di CAP Arreghini è una pittura acrilica ad
alte prestazioni a base di Hydropliolite, in grado di fornire
performance di adesione e resistenza superiori alle
normali emulsioni all’acqua, avvicinandosi a quelle dei
solventi. Applicabile su supporti di diversa natura senza
necessità di primer o fondi, UnikoCap funge da fondo
e finitura e risulta ideale per la riqualificazione esterna
degli edifici dei centri storici.
62
Cemix San è un intonaco
deumidificante macroporoso della
linea ùniko di Gesteco, in grado
di restituire salubrità agli ambienti
umidi prevenendo la formazione di
condense e muffe. La sua azione
deumidificante si attiva attraverso
un’elevata permeabilità al vapore ed è
particolarmente indicata per il recupero
di edifici storici come case antiche,
cascinali e chiese.
63
CentroStorico è la nuova gamma di sistemi Laterlite per
ristrutturare il patrimonio storico-architettonico attraverso soluzioni
tecniche e operative leggere, a base di argilla espansa Leca,
resistenti, isolanti, ecobiocompatibili e facili da utilizzare. La gamma
comprende “Calcestruzzo CentroStorico”, “Massetto CentroStorico”,
“Sottofondo CentroStorico” “Livellina CentroStorico”. A queste
quattro soluzioni principali si aggiungono alcuni prodotti
complementari, quali primer, lattice e materassini acustici.
novembre 2013 - youtrade - 67
speciale riqualificazione
64
Röfix presenta due nuovi sistemi per l’isolamento
termico degli edifici: Sismacalce e Renopor. SismaCalce integra il rinforzo armato della muratura
insieme con l’isolamento termico integrale, consentendo in un’unica soluzione il miglioramento
delle prestazioni antisismiche e di efficienza energetica dell’edificio. Basato su pannelli in silicato
di calcio, il Sistema Renopor è specifico per gli
interni ed è indicato per pareti umide e muffe e
per il risanamento di edifici storici.
65
Studiato per migliorare l’ermeticità di elementi
di raccordo, spigoli e discontinuità del tetto,
Delta-Liquixx di Dörken è compatibile
con legno, materiali a base di legno, metalli
e materiali in plastica. La sua resistenza
meccanica si rinforza grazie all’abbinamento
con lo speciale geotessuto Delta-Liquixx GT 15.
Adatto per rinforzare i punti critici del tetto e
per assicurare il rispetto dei valori di ermeticità
obbligatori ai sensi dei regolamenti termici.
66
Industrie Cotto Possagno propone il
pacchetto Tiepolo della linea Soluzione
Tetto, composto da isolamento termico
EPS100 in Neopor accoppiato a un OSB da
12 mm, in grado di resistere alle sollecitazioni
meccaniche derivanti da vibrazioni e scosse
sismiche anche di forte intensità. I pannelli
di coibente sono ancorati meccanicamente
al solaio con tasselli ad espansione ad alta
tenuta, e i listelli metallici porta tegole sono a
loro volta ancorati parte al pannello ligneo in
OSB e parte direttamente al solaio portante.
La copertura in cotto è avvitata tramite viti
autofilettanti in acciaio ai listelli metallici.
67
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acciaio spes
68
Finstral Top 72 in PVC è un sistema con i vetri
isolanti basso emissivi in grado di garantire un
elevato isolamento termo-acustico. Il sistema è
caratterizzato da guarnizione mediana e giunto
aperto di alta qualità, che dona al serramento
durata, funzionalità ed eleganza. Finstral Top
72 è stato scelto anche dalla Sovraintendenza
di Taranto per il restauro della Villa Pantaleo di
Contrada Cimino.
PRIMA
Parete esistente
controparete Interna
70
DOPO
69
Termit è l’intonaco per il restauro degli edifici con problemi di umidità, nato dalla ricerca di
Ambrosio Edilizia. Prodotto a base naturale eco-compatibile, Termit possiede una struttura
a macropori che aumenta e velocizza la traspirazione della muratura, in modo da consentire
lo smaltimento dell’umidità dovuta a risalita capillare o a infiltrazione meteorica. Ideale per il
risanamento di vecchie murature umide, sia interne che esterne e di ambienti interrati.
68 - youtrade - novembre 2013
Parete esistente
cappotto esterno
Per l’isolamento a cappotto esterno e il
recupero termoacustico dell’involucro, i
pannelli Celenit conferiscono al sistema
elevata durabilità e resistenza meccanica.
Inoltre viene migliorato il comportamento
in regime estivo con elevate performance
in termini di inerzia termica e riduzione del
surriscaldamento. In caso di riqualificazione
con applicazione di isolamento interno,
i pannelli possono essere posati
direttamente a parete in maniera
continua senza l’ausilio di sottostrutture,
offrendo all’interno una superficie idonea
all’applicazione dell’intonaco o agevolmente
rifinibile con lastre in cartongesso applicate
successivamente con colla.
71
Fischer FZP-G è la novità di Fischer per il
fissaggio meccanico a foro non passante di
involucri e strutture in vetro. Questo innovativo
tassello, è in grado di garantire sicurezza e
riduzione delle dimensioni strutturali, e si
caratterizza per un design dalla pulizia formale
assoluta che quasi scompare rispetto alla
struttura vera e propria. Disponibile per vetro
monolitico (spessori da 6, 8, 10, 12, sino a
19 mm) e per vetro stratificato (spessori da
10/8 mm e 10/10mm).
72
I sistemi Iglù e Atlantis di Daliform
Group sono basati su casseri a perdere
in polipropilene riciclato al 100%. Nati
inizialmente per creare vespai e intercapedini
areate, nel tempo hanno trovato impiego
anche nel recupero e raccolta delle acque
piovane, piste ciclabili e serre, applicazioni
antiradici, tetti e giardini pensili, geotermia e
recupero del calore.
73
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75
Cercol propone una gamma completa di
prodotti per il ripristino e il rinforzo
delle strutture in calcestruzzo: F.28
Profer (passivante monocomponente a
base di cemento e polimeri speciali), F.76
Tixo (malta cementizia a basso modulo
elastico, a ritiro controllato e scivolamento
verticale nullo), F.76 Tixo Rapid (malta
cementizia a basso modulo elastico,
rapida essiccazione, a ritiro controllato e
scivolamento verticale nullo), F.76 Finitura
(rasante a basso modulo elastico per
regolarizzazioni di sottofondi per spessori
compresi fra 2 e 10 mm).
76
Il sistema di riscaldamento/
raffrescamento radiante a pavimento
Loex Home X17 garantisce risparmio
energetico e maggiore comfort abitativo
con costi di installazione e gestione ridotti
rispetto ai sistemi tradizionali.
74
Gli innovativi sistemi
impermeabilizzanti Monostrato
Dermabit FF (Flame Free) di
Casali, con membrane bitumepolimero applicabili senza l’impiego
di fiamma, offrono una soluzione
concreta per la riqualificazione
edilizia. Supportati dal programma
S.T.A. (Servizio Tecnico di
Assistenza) e garantiti fino a 20
anni, questi sistemi progettati per
posa in aderenza totale, in semiindipendenza o a secco, sono ideali
anche nella realizzazione delle opere
di rifacimento più complesse.
77
Con Evergreen di Waler, il
cappotto vecchio non finisce in
discarica, ma si riutilizza in nuovi
processi tecnologici, con un forte
impatto positivo per l’ambiente.
Certificato Cradle to Cradle, il
cappotto riciclabile Evergreen è la
soluzione per chi vuole realizzare
edifici ben isolati e, al tempo
stesso, perfettamente riciclabili
nella loro copertura esterna.
novembre 2013 - youtrade - 69
speciale riqualificazione
78
Oltre alla sicurezza, la porta blindata Serie
Confort di Torterolo garantisce massimo
risparmio energetico, raggiungendo valori di
trasmittanza termica pari
a U = 0,9 W/m2K. La Serie Confort offre
protezione anche contro il freddo,
il caldo e i rumori grazie all’isolamento
posto tra la struttura metallica ed il raffinato
pannello di rivestimento esterno. Livello di
abbattimento acustico pari a Rw 43 dB.
80
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79
Salvaterrazza di Fila protegge e consolida le
superfici delle terrazze: la sua formula penetra
nelle fessure e nelle lesioni superficiali (da
0,5 µm a 1 mm) e agisce come idrorepellente
e consolidante sui materiali assorbenti come
cotto, clinker, gres, cemento, pietra naturale e
agglomerati. Salvaterrazza non crea alcun film
superficiale e lascia traspirare il materiale, facendo
evaporare l’umidità sottostante. Prima di applicare
Salvaterrazza, si consiglia di lavare bene la
superficie con il detergente sgrassante Fila PS/87.
82
70 - youtrade - novembre 2013
Le pompe elettriche a pistone Zeus,
Dragon e Thor di Larius sono in grado
di spruzzare prodotti viscosi come le
guaine elastiche monocomponenti a
base acqua e sono indicati per l’iniezione
delle resine per contrastare le infiltrazioni
dovute all’acqua. Le pompe garantiscono
efficienza nell’aspirazione e applicazione di
prodotti densi e viscosi, garantendo tempi
di essicazione ridotti per il minor apporto
di liquidi diluenti al prodotto e un minor
numero di applicazioni.
Wilo-Yonos Maxo è la
nuova pompa ad alta
efficienza a regolazione
elettronica di Wilo,
adatta a tutti gli impianti
di riscaldamento e
condizionamento residenziali
e commerciali. Grazie
all’accesso frontale e alla
spina Wilo, il collegamento
elettrico risulta rapido e
agevole. Wilo-Yonos Maxo
è inoltre dotata di un
pratico indicatore LED per
comunicare la prevalenza
nominale impostata.
81
83
Il nuovo tassello in nylon autoperforante leggero
VLP di Vorpa è stato progettato per l’uso specifico
su murature rivestite con pannelli isolanti rigidi con
spessore a partire da 60mm. Realizzato in nylon
resistente agli agenti atmosferici e verniciabile,
il nuovo tassello VPL permette fissaggi pratici,
sicuri e veloci con semplice inserto torx T40 nella
versione VPL60 e con vite TE M8x30 nella versione
VPL95 senza pre-perforazione. Impedisce il ponte
termico ed evita inutili sprechi di calore.
86
Ecap è l’innovativo pannello termoisolante prefinito di
Edilteco nato per l’isolamento termico di soffitti e pareti.
Ecap è prerasato, con rete in fibra di vetro già allettata e
con sormonti, predisposto per l’applicazione dei tasselli
di fissaggio. La linea Ecap si compone di Ecap L, pannello
in polistirene espanso sinterizzato (λ 0,035W/mK), Ecap
GT additivato con grafite (λ 0,031 W/mk), e la novità
Ecap Stif in Stiferite class SK (λ 0,026-0,028 W/mk).
84
Resistenti, leggeri e flessibili, i sistemi
per coperture in alluminio Prefa sono
adatti per interventi di ristrutturazione
di elevato valore tecnico, prestazionale
ed estetico. Gli elementi in alluminio pre
verniciato vengono prodotti in nastro ed
in una seconda fase forgiati in forma di
tegole, scandole o scaglie a seconda
del risultato estetico e delle peculiarità
costruttive richieste.
87
85
PosaClima Renova di Roverplastik è un sistema non “invasivo”
per la riqualificazione energetica del foro-finestra. Grazie alla sua
posa semplice e rapida, Renova non comporta la sostituzione
del cassonetto, evitando di intervenire sulla muratura. In questo
modo si possono ridurre costi, tempi e disagi per il cliente.
I sistemi da sottocopertura Onduline
permettono di realizzare manti di copertura
traspiranti, isolati, ventilati e impermeabilizzati.
Le lastre da sottocopertura, realizzate a base
di fibre organiche bitumate, resinate e colorate
nella massa, sono ideali per la ristrutturazione
di edifici storici.Le nuove lastre Polivalenti di
Onduline, inoltre, possono essere applicate
indifferentemente come lastre sottotegola,
sovrapponendo e fissando direttamente sulla
lastra la listellatura in legno o Pvc, oppure come
lastre sottocoppo, adagiando i coppi direttamente
nelle parti piane delle lastre.
novembre 2013 - youtrade - 71
made expo vs saie
Chi ha vinto
la battaglia
Chiuse le due manifestazioni rivali, è il momento dei bilanci.
Sono diminuiti i visitatori, ma forse è andata meglio del previsto.
E il prossimo match sarà nel 2015
di Brunella Orsini
72 - youtrade - novembre 2013
e
T
erminate le due fiere dell’edilizia
Saie di Bologna e Made Expo
a Milano, anche quest’anno
tornate a darsi battaglia a pochi
giorni di distanza l’una dall’altra, è
tempo di bilanci. Entrambi gli enti
fieristici parlano di un’edizione 2013
positiva, nonostante lo stillicidio di
visitatori ed espositori e le perplessità
che serpeggiano tra gli operatori su
questa difficile convivenza. Chi ha
vinto la guerra a distanza? Vediamo
i numeri: 211.105 presenze, di cui
35.619 dall’estero, è il risultato del
Made expo di Milano, contro le
231.729 presenze del 2012 (di cui 31.235
dall’estero). Un calo che fa il paio
con quello delle aziende espositrici,
numero top secret fino a qualche
giorno prima dell’apertura. Secondo
quanto comunicato dall’ente fieristico,
sono state 1.432 le aziende italiane e
internazionali che hanno presentato
i loro prodotti al Made Expo, un
centinaio in meno rispetto a quelle
dello scorso anno. Tra i partecipanti,
hanno ottenuto un discreto successo
gli spazi dedicati alle Smart City
e alla sostenibilità ed efficienza
energetica, e la nuova area dedicata
alle ceramiche Made4Ceramics. Con
l’edizione del 2013, Made Expo lascia
la scena fieristica, si prende un anno
sabbatico per ripresentarsi nel 2015,
in concomitanza con il grande evento
Expo 2015, che catapulterà Milano
al centro dell’attenzione mondiale.
Passando dal capoluogo lombardo a
Bologna, la 49esima edizione del Saie
si è chiusa con un totale di 84.370
presenze. Dopo l’edizione sottotono
dello scorso anno (75.000 visitatori),
il recupero di ottobre fa ben sperare
Duccio Campagnoli, presidente di
BolognaFiere: «È un bilancio veramente
positivo al di là delle nostre previsioni,
una nuova formula vincente. Abbiamo
vinto la sfida di creare un nuovo Saie e
una piattaforma fieristica per il mondo
delle costruzioni». L’entusiasmo, però,
stride con molte opinioni raccolte da
YouTrade tra i visitatori e gli espositori
presenti, che parlano di una fiera che
ha ormai perso lo smalto degli anni
d’oro. La nuova formula messa a punto
a partire da quest’anno ha riunito in
un’unica grande piattaforma il Saie con
altri tre Saloni: Smart City Exhibition,
organizzato assieme a Forum PA,
Ambiente Lavoro, dedicato alla salute
e alla sicurezza, e Expo Tunnel, rivolto
alle tecnologie per il sottosuolo. Nei
giorni della manifestazione è stato
anche organizzato il forum Better
Building and Smart Cities, un
momento di confronto e riflessione sui
temi della rigenerazione, dell’efficienza
energetica, della riqualificazione degli
edifici e delle città intelligenti. Saie
è già pronto a rilanciare l’edizione
2014, che cadrà in concomitanza con
il suo cinquantesimo anniversario
e con quello dell’inaugurazione
dell’Autostrada del Sole.
novembre 2013 - youfocus
youtrade - 73
made expo vs saie
Ci vuole la politica
del mattone
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, lancia un grido
d’allarme: la litigiosità dei partiti rischia di uccidere la ripresa.
E spiega la sua ricetta: senza un ritorno all’edilizia, l’Italia non riparte
di Veronica Monaco
«D
ateci un Paese normale e vi
faremo vedere che cosa noi
imprenditori siamo capaci
di fare». Il presidente di Confindustria,
Giorgio Squinzi, dal palco del Made
Expo, il salone dell’edilizia di Milano,
ha esortato la politica a una maggiore
stabilità e attenzione al bene del Paese.
In una giornata convulsa, gravata
nel giorno del suo intervento dalla
tensione sul voto di fiducia al governo
Letta, il presidente degli industriali
non si è lasciato sfuggire l’occasione
per sferrare un nuovo affondo alle
litigiosità della politica: «Mancando la
stabilità, rischiamo di far perdere un
altro punto di Pil al Paese, nonostante
le previsioni di miglioramento che,
secondo le nostre stime, prevedono
una crescita dello 0,6% per il 2014»,
ha scandito il presidente degli
industriali. Eppure, sostiene Squinzi,
non c’è bisogno di ricette astruse:
«Abbiamo bisogno di stabilità e di
semplificazioni per programmare
l’attività e fare investimenti, in modo
che gli italiani ritrovino la fiducia.
Con un calo del 9% del Pil dal 2007
e con oltre 3 milioni di disoccupati,
l’Italia non può certo permettersi di
essere di nuovo bloccata da una crisi di
governo». Senza giri di parole, Squinzi
ha riportato al centro del dibattito
le priorità da mettere in campo per
far ripartire il motore dell’Italia: il
pagamento dei debiti della pubblica
amministrazione, la semplificazione
normativa e il cuneo fiscale sul lavoro.
Con un debito di circa 100 miliardi
di euro, la pubblica amministrazione
è nei fatti un cappio per le imprese,
74 - youtrade - novembre 2013
che finora sono riuscite a riscuotere
solo il 7% di quanto effettivamente
spetta loro, con il conseguente blocco
degli investimenti e dei pagamenti
verso i fornitori. «Uno Stato che non
paga è uno Stato incivile», si è sfogato
il presidente degli industriali, che
ha messo in primo piano anche la
defiscalizzazione sul costo del lavoro
(«il nostro cuneo fiscale di oltre il
53% è il più alto d’Europa e tra i
maggiori al mondo) e la necessità di
«una riforma istituzionale del titolo
quinto della Costituzione», che regola
i rapporti tra Regioni, Provincie e
Comuni. Da non dimenticare, infine,
la proroga degli incentivi, visti da
Squinzi come una boccata d’ossigeno
per le aziende delle costruzioni.
«Finora il Governo ha fatto dei passi
molto timidi, ma noi continueremo a
tenere alta la pressione. Senza edilizia
la crescita non ci sarà. La recessione
del Paese è dovuta proprio al fatto
che l’edilizia non riparte, al contrario
di quanto sta invece accadendo negli
Stati Uniti. L’edilizia deve essere la
base della ripresa italiana». Squinzi
incassa gli applausi e le ore scorrono.
Poco prima della chiusura della
conferenza di inaugurazione del
Made Expo, arriva la buona notizia:
il Senato ha confermato la fiducia
al Governo Letta. «È una notizia
positiva, però nello stesso tempo mi
chiedo perché siamo arrivati a questo
punto, mettendo in fibrillazione i
mercati, creando instabilità politica e
confusione nella testa degli italiani»,
commenta Squinzi. D’altra parte, lui lo
ha appena spiegato: è proprio questo il
problema dell’Italia.
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made expo vs saie
Fate
l’amore,
non
la guerra
Operatori concordi:
anche se le due manifestazioni
hanno uno spirito diverso,
la concomitanza
tra le due fiere
complica la vita
alle aziende.
Invece bisognerebbe…
di Veronica Monaco
76 - youtrade - novembre 2013
V
ox populi vox dei. La voce del
popolo è la voce degli dei.
Il proverbio latino, forse, è
iperbolico. Ma ha un fondo di verità.
Così YouTrade ha deciso di raccogliere
le sensazioni di espositori e visitatori
al termine di Saie e Made Expo
2013, due manifestazioni impegnate
da qualche anno in un duello a
distanza per diventare il punto di
riferimento fieristico dell’edilizia
nazionale e internazionale. A
scapito, sostengono gli operatori, di
pubblico e aziende. Una battaglia
che, per Adriana Spazzoli, direttore
marketing operativo e comunicazione
del colosso Mapei, non ha alcun
senso. «Credo che il Made Expo
e il Saie non siano confrontabili.
Mentre l’esposizione alla fiera di
Milano risponde più efficacemente
alle esigenze dei progettisti e dei
professionisti interessati alle finiture
e ai prodotti per l’edilizia leggera, il
Saie rimane un punto di riferimento
per le grandi opere infrastrutturali e
l’edilizia pesante. Ognuna di queste
manifestazioni deve continuare a
lavorare per individuare, anche in una
situazione di crisi come quella attuale,
la giusta ricetta per attrarre espositori e
visitatori». La dualità viene evidenziata
anche da Luca Beligni, responsabile
assistenza tecnica e marketing di
Laterlite, azienda specializzata nella
produzione di soluzioni per sottofondi,
alleggerimenti e isolamenti in argilla
espansa Leca. Il manager sottolinea
però anche una grave lacuna: «Manca
in Italia una fiera dell’edilizia che
accolga più da vicino le esigenze del
settore dell’edilizia pesante. Made Expo ha lavorato bene, ma è
ancora troppo sbilanciata a favore della progettazione, rimanendo
di fatto una fiera di finiture. Il Saie, invece, si è piuttosto ridotto
in termini di dimensione e di presenze sia di espositori che di
visitatori, perdendo il ruolo di manifestazione di riferimento in
Italia per l’edilizia pesante. Perciò quest’anno abbiamo deciso di
non partecipare a Bologna, e non sappiamo se nel 2014 daremo la
nostra adesione, anche se Made Expo non ci sarà. Ci auguriamo
che fra due anni Milano riesca a recepire anche le esigenze delle
aziende di edilizia pesante, coinvolgendo maggiormente le imprese
e i posatori, anche con convegni e seminari dedicati ai nuovi
sistemi costruttivi, ai consolidamenti e alle ristrutturazioni. Bisogna
creare attesa non solo per i professionisti interessati alle finiture,
ma anche per quelli coinvolti nella realizzazione dello scheletro
dell’edificio». Una nota critica la esprime anche Sabatino Faraone,
ad dell’impresa omonima, che ha partecipato al Made Expo nel
salone dedicato all’involucro e ai serramenti: «Qualche anno fa
questo padiglione era molto più grande. La fiera si è ridotta della
metà, con un grave danno per l’immagine della manifestazione,
che sembra attirare sempre meno espositori e visitatori. La crisi
dell’edilizia si fa sentire e la mia paura più grande consiste nel
fatto che Milano possa perdere d’interesse anche per quei clienti
e quelle delegazioni straniere che ancora fanno investimenti in
Italia». Soddisfatta invece della propria partecipazione al Saie è
Italcementi: «È stata l’occasione per confrontarci con i protagonisti
del mercato sul futuro del cemento, materiale che ha grande
tradizione e che negli anni più recenti è riuscito a dare risposte
nuove al settore su vari fronti, quali l’isolamento termico e acustico,
la resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche, la durabilità
nel tempo e la sostenibilità», afferma Stefano Roncan, direttore
commerciale del gruppo. Soddisfazione anche per Mapei, presente
sia a Milano che a Bologna: «Non sono molte le aziende che
possono giustificare la propria partecipazione a entrambe le fiere
che, dal mio punto di vista, rimangono differenti e incomparabili.
Il Saie quest’anno ha fatto un salto di qualità, trasformandosi
da una semplice esposizione di prodotti a luogo di confronto e
discussione su argomenti tecnici. Questo ci ha portato a decidere di
rinnovare anche per il prossimo anno la partecipazione a Bologna».
Non poche perplessità serpeggiano invece tra i visitatori, scettici
sulla coesistenza, e a date così ravvicinate, di due fiere a carattere
internazionale dedicate all’edilizia. «Abbiamo visitato Milano, ma
abbiamo avuto consorziati anche a Bologna», puntualizza Gianni
Guidoccio, responsabile del coordinamento di Cre, il Consorzio
Rivenditori Edili con sede a Trento. «C’è stato un calo di visitatori
ed espositori in entrambe le fiere, molti stand erano vuoti. La
causa di questa defezione può essere ricercata sicuramente nella
difficile congiuntura economica che sta attraversando il Paese, ma
anche nella coesistenza di due esposizioni concentrate nello stesso
periodo. Una circostanza insensata. Rischia di ostacolare sia le
aziende, che non riescono a sostenere i costi di partecipazione, sia
i visitatori, costretti a scegliere tra l’una o l’altra manifestazione».
La soluzione? «Una fiera biennale generalista, che sappia giocarsi
bene le sue carte, diventando un polo attrattivo internazionale
per il settore delle costruzioni. Magari affiancata di anno in anno
da manifestazioni più specializzate e iniziative territoriali come
convegni, seminari e corsi di formazione», risponde Guidoccio.
Per ora, di certo si sa solo che il Made Expo nel 2014 non ci sarà.
La sua assenza dal calendario fieristico spianerà la strada al Saie,
in procinto di festeggiare il suo cinquantesimo anniversario? E
nel 2015, le due fiere torneranno a darsi battaglia o troveranno
un’intesa? Per ora la guerra continua.
Valori VERI che
durano nel tempo!..
Il futuro degli isolanti
anticalpestìo è
diventato presente..
Band
Feltro antivibrante e anticalpestio di ultima generazione
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Tutti i dati tecnici dichiarati, sono valori che “du-
Frame
rano nel tempo”. Troppo spesso infatti, si trovano sul mercato prodotti con caratteristiche tecniche di elevato profilo, ma che una volta messi in
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Le novità al Made Expo
Adriana Spazzoli
Direttore Marketing operativo
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Responsabile Marketing Wienerberger
Il laterizio diventa tech
Una carta anti-terremoto
Tante le novità Mapei, che ribadiscono
l’impegno dell’azienda nella ricerca e
sviluppo di soluzioni certificate ed ecosostenibili, in grado di rispettare gli standard internazionali più severi. Tra questi
la prima «carta da parati» antisismica e
decorativa, la Mapewrap EQ System, e
presentata al Made expo di Milano. «Si
tratta di una fibra di rinforzo passivo
degli edifici, brevettata da Mapei, che
permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di eventi
sismici», spiega Adriana Spazzoli, direttore
marketing operativo e comunicazione di Mapei. «È facilmente applicabile sia indoor
che in esterno: questa specie di carta da parati rappresenta un’efficace soluzione per
la salvaguardia delle vite umana, soprattutto in ambienti in cui le vie di fuga sono più
lente, come scuole o ospedali. Il sistema può essere anche decorato nella versione EQ
Dekor, in modo da offrire la possibilità di creare pavimenti e rivestimenti che, oltre
alla funzione antisismica, ne svolgono anche una estetica». Tra le novità, c’è una nuova
linea di colori per le finiture murali e prodotti sigillanti sempre più performanti, che
si affiancano all’ampia gamma di prodotti Mapei per l’edilizia civile e industriale. «Il
settore delle costruzioni sconta la mancanza di prospettive e di certezze, non solo nel
nostro Paese, ma in tutta la vecchia Europa. Ovviamente, ci sono Paesi in cui il mercato va meglio che in altri, ma in generale ritengo che le usurate politiche di crescita
vadano riviste. All’estero la situazione è invece un po’ più versatile, e ci sono Paesi in
cui l’edilizia è in ripresa o in forte crescita».
78 - youtrade - novembre 2013
Per la prima volta al Made Expo,
Wienerberger ha presentato le sue
soluzioni innovative in laterizio, per
la realizzazione di edifici ad energia
quasi zero. «Wienerberger propone
al mercato due novità: un ampliamento della gamma dei laterizi rettificati
con lana di roccia Poroterm Plana+,
con soluzioni in grado di raggiungere una trasmittanza pari a 0,13 W/
m2K, e il completamento della gamma Porotherm BIO», spiega Dario
Mantovanelli, responsabile marketing
dell’azienda. Contemporaneamente
Wienerberger ha sviluppato e4, un sistema di progettazione integrata che
utilizza il laterizio come elemento centrale per la realizzazione di edifici altamente prestazionali e eco-sostenibili.
«Il 2013 si conferma ad oggi come un
anno anomalo. Per capire come andrà il 2014 saranno cruciali gli ultimi
mesi di quest’anno. Nella speranza di
assistere ad un’inversione di tendenza
rispetto ai segnali attuali».
Le novità al Made Expo
Roberto Brovazzo
Direttore generale Schüco Italia
Nuove finestre sull’Italia
Per Schüco, Made Expo è stata l’occasione per presentare al mercato italiano SimplySmart, un sistema
in grado di ottimizzare in modo significativo la
funzionalità e la semplicità costruttiva di finestre e
facciate in alluminio. «Si tratta di un processo produttivo rivoluzionario, che consente di costruire
il prodotto in maniera automatizzata e con meno
componenti. Attraverso un processo industriale
standardizzato, il serramento esce dalla fabbrica
con la sicurezza di poter garantire al tecnico, all’architetto
e al cliente finale un prodotto perfettamente in linea con le caratteristiche definite in
fase di progettazione», afferma il direttore generale di Schüco Italia, Roberto Brovazzo.
SimplySmart, inoltre, dota il serramento di nuove funzionalità, come l’esclusiva apertura a 180 gradi totalmente a scomparsa, per ante fino a 250 kg. Tra le novità, anche
la nuova guarnizione a giunto aperto, che rende superfluo l’angolo vulcanizzato e il
relativo incollaggio, riducendo così i tempi di installazione, e la nuova apparecchiatura
per montaggio semplice a click con autoposizionante per il recupero delle tolleranze,
che consente di realizzare integrazioni e trasformazioni ad anta già installata. «La casa
madre Schüco, in Germania, investe il 3,5% del fatturato complessivo in ricerca e sviluppo, circa 65 milioni di euro all’anno, per avere prodotti sempre innovativi e all’avanguardia. Il mercato delle costruzioni in Italia, e di conseguenza quello dei serramenti,
nel 2013 è sceso di qualche punto percentuale rispetto al 2012, anche se il segmento
della riqualificazione e del rinnovo edilizio sta trainando il settore. Rispetto all’anno
scorso, Schüco è invece cresciuta del 5%, anche se siamo lontani dai numeri degli anni
passati. Purtroppo, attualmente, il mercato non vede ancora quella sicurezza, né a livello
macroeconomico né normativo, che possa far ripartire il motore economico del Paese».
Bruno Pernpruner
Direttore Fakro Italia
Tecnologia per guardare il cielo
«La novità su cui abbiamo voluto puntare per il Made Expo 2013 è la gamma di finestre
per tetti piatti di Fakro, che si distingue dai modelli attualmente presenti sul mercato
per il design più ricercato, in grado di adattarsi alle diverse esigenze di stile di architetti e committenti», afferma Bruno Pernpruner, direttore di Fakro Italia. Dotata di
vetrocamera con vetro interno antieffrazione di classe P2A, la finestra per tetti piatti
garantisce la ventilazione degli ambienti e ottimi parametri termoisolanti, grazie anche
alla possibilità di installare il vetrocamera super-termoisolante U8 (Ug =0,3W/m2K).
«Utilizzata principalmente nell’edilizia industriale, la finestra per tetti con il classico
oblò di plastica, dal punto di vista tecnico non rispondeva alle esigenze di un edificio
ad uso abitativo. Con le nostre finestre garantiamo, invece, sicurezza, resistenza agli
agenti atmosferici, maggiore quantità di luce naturale grazie
alla forma dei profili appositamente progettati. Oltre a un
design ricercato, garantiamo elevato isolamento e massima
personalizzazione, in quanto ogni finestra può essere realizzata su misura». L’edizione 2013 di Made Expo ha rappresentato per l’azienda polacca un’occasione importante
per confermare la propria presenza sul mercato italiano. «Il
progetto Fakro Italia nasceva in un momento in cui la crisi
non si era ancora manifestata in maniera così evidente. Nel
2011 avevamo come obiettivo il raddoppio del fatturato: anche
se più lentamente rispetto alle aspettative iniziali, non siamo
lontani da raggiungere questo traguardo. Riteniamo di poterci
riuscire nel 2014, continuando a scommettere sui nostri punti
di forza che sono l’innovazione di prodotto e la formazione».
novembre 2013 - youtrade - 79
Le novità al Made Expo
Giuseppe Gianolio
Amministratore delegato
di VASS Technology
Tetto chiavi in mano
Mauro Tricotti
Project Sales Manager
di Rockwool Italia
Aria buona in facciata
Specializzata nelle tecnologie per la
lana di roccia, Rockwool realizza sistemi
e soluzioni per l’efficienza energetica,
acustica e la protezione incendio degli
edifici. A Milano, la multinazionale ha
presentato la nuova campagna di comunicazione «Rifatevi la facciata», dedicata
alle soluzioni di isolamento a cappotto
e pareti ventilate. «Pensare alla facciata come occasione per riqualificare un
edificio è il messaggio su cui vogliamo
puntare al Made Expo, dove proponiamo
tutte le nostre soluzioni a base di isolanti
in lana di roccia, dal classico cappotto ai
rivestimenti per facciate ventilate», spiega
Mauro Tricotti, project sales manager
di Rockwool Italia. Proprio alla facciata ventilata è dedicata anche la nuova
pubblicazione di Rockwool, realizzata in
Presentata al Made Expo la partnership esclusiva
per il mercato italiano tra VASS Technology e BigMat, per la distribuzione di sistemi di copertura
modulare per tetti in legno. Scomposto in moduli
pre-assemblati in azienda, il tetto BigMat VASS
offre, in tempi minimi garantiti, una copertura di alta qualità, ed è completo di funzionalità
integrate, dalle finestre all’impianto di illuminazione. «Si tratta di una novità assoluta»,
spiega Giuseppe Gianolio, ad di VASS Technology, «che d’ora in poi presentiamo in maniera strutturata nelle rivendite BigMat. Tramite questa partnership, infatti, offriamo ai
clienti la possibilità di ricevere in tutti i punti vendita BigMat un servizio chiavi in mano,
dalla progettazione all’installazione del tetto, con il vantaggio di un interlocutore unico
e di un rivenditore di supporto in prossimità del cantiere». Spostando l’assemblaggio
dei moduli dal cantiere alla fabbrica, il metodo VASS garantisce una qualità costante al
prodotto dal punto di vista termico, estetico e prestazionale, evitando eventuali errori di
posa e imprevisti in cantiere. Il tetto BigMat VASS combina l’isolamento in fibra di legno
ed EPS, e offre performance d’isolamento acustico superiori alla norma, con un potere
fonoisolante di 42 dB. Oltre ad essere ventilato, il tetto è perfettamente sigillato, in modo
da evitare la formazione di muffe e di ponti termici. «Un altro aspetto innovativo di questa
tecnologia», aggiunge Gianolio, «è la possibilità di integrare, già in fase di produzione,
nella copertura impianti, linee vita, finestre da tetto (con il nostro partner Velux), antenne,
Wi-Fi. È chiaro che per vendere un prodotto altamente tecnologico come il tetto modulare VASS, bisogna essere preparati. Per questo abbiamo scelto BigMat, consapevoli che
il gruppo è impegnato da anni nella ricerca di soluzioni adatte alle nuove esigenze del
mercato e molto attento alla formazione»,
continua Gianolio. «L’andamento di BigMat
nel 2013 rispecchia i trend del mercato afferma Massimo Bussola, direttore marketing e comunicazione di BigMat Italia -. Per
recuperare i margini persi nel settore delle
nuove costruzioni, abbiamo deciso di puntare sulla ristrutturazione e la manutenzione
degli edifici. Per il 2014 continueremo su
questa strada: siamo un gruppo di ottimisti
e guardiamo avanti con tenacia e volontà. Il
fatto di avere realizzato un’iniziativa come
questa e averla presentata al Made Expo di
Milano ne è appunto una testimonianza».
collaborazione con il Dipartimento Abc
del Politecnico di Milano, e presentata
ufficialmente al Made Expo. Il manuale
80 - youtrade - novembre 2013
analizza le principali tematiche tecniche
di questa soluzione costruttiva, tra cui il
comfort termoigrometrico, l’isolamento
acustico e la protezione antincendio. «Il
Politecnico di Milano ha sviluppato i contenuti tecnici di questa pubblicazione,
mentre Rockwool ha supportato attivamente la ricerca, con la progettazione
delle configurazioni più performanti dei
materiali a seconda dei diversi campi di
impiego: edificio di nuova costruzione
di tipo convenzionale, riqualificazione
architettonica e prestazionale di un edificio anni ’70 e uno edificio di nuova
costruzione in legno».
Tramezze per quattro
Piero Faraone
Amministratore delegato
IMA-Faraone
Gradini verso la sicurezza
Prodotti sempre più sicuri e in linea
con le nuove e sempre più stringenti
normative: questa la mission di ImaFaraone, che al Made Expo di Milano
ha presentato i nuovi modelli di scale
e scale automatiche della linea Elevah.
«A settembre 2013 è stata pubblicata
una nuova norma europea che impone
l’omologazione della scala anche contro
il ribaltamento laterale.
In Francia, Germania, Inghilterra la norma è già obbligatoria in tutti i cantieri,
e ci auguriamo che a breve sia vigente
Tante le novità per Laterlite, che si presenta
al Made Expo di Milano con nuove soluzioni
per il verde pensile e per edifici ad alte prestazioni, e una nuova anima digitale, che si
concretizza con la nascita di un nuovo sito
web e con la presenza su social network e
Youtube. «Per quanto riguarda le soluzioni per le coperture a verde, Laterlite presenta
due nuovi prodotti a base di argilla espansa: LecaGreen, da utilizzare come substrato
colturale leggero, e LecaDrain, specificatamente studiata per la realizzazione dello strato
drenante», spiega Gian Domenico Giovannini, ad di Laterlite. «Per quanto riguarda,
invece, le soluzioni più strettamente connesse all’edilizia, la nostra azienda ha messo
a punto diverse novità. Tra queste il nuovo elemento Lecablocco Tramezza Lecalite
T8x28x55 semipieno, che amplia la gamma di elementi per tramezzature con un formato
ancora più leggero (59 kg/m2), ideale anche per interventi di ristrutturazione. Grazie
alle caratteristiche prestazionali e all’innovativo sistema di posa, da oggi anche a secco,
le tramezze possono essere utilizzate in quattro sistemi applicativi diversi in base alle
esigenze specifiche». Si arricchisce, inoltre, la famiglia Bioclima Zero di Laterlite: nasce
infatti Bioclima Zero18p, il nuovo blocco per murature ad alte prestazioni, idoneo alla
realizzazione di pareti perimetrali esterne e verso ambienti non riscaldati (portanti o di
tamponamento), costituito da una parte interna in calcestruzzo di argilla espansa Leca
di 24,5 cm, un pannello isolante in polistirene espanso con grafite di 13,5 cm e una parte
esterna a protezione del pannello isolante di 6 cm. «Sul
fronte dell’isolamento termico, Laterlite lancia
anche Termo Bag, contenitori in polipropilene
cuciti a moduli flessibili e riempiti con argilla
espansa Leca TermoPiù, da fissare alle strutture
murarie perimetrali per garantire l’isolamento controterra dell’edificio. Una soluzione
innovativa e funzionale che, alle prestazioni
termiche, unisce elevate proprietà drenanti,
tali da garantire anche la protezione delle
impermeabilizzazioni», conclude Giovannini.
anche in Italia», spiega Piero Faraone,
ad di Ima-Faraone. «La nostra azienda è
già pronta a rispondere con un modello
di scala dotata di piattaforma di lavoro
sicura, che permette all’operatore di lavorare in sicurezza a 360°. Questa scala
può essere utilizzata anche nei luoghi
più angusti e con altezze fino a un massimo di 5 metri».
Altra novità è Scala System, un prodotto unico nel suo genere, che permette
di comporre la scala con una serie di
elementi modulari, in base alle esigenze specifiche di cantiere. «Scala System
presenta anche un innovativo sistema
di sicurezza con barriera antintrusione,
brevettato dalla nostra azienda», aggiunge Faraone, «che impedisce l’accesso
dell’operatore sulla scala qualora essa
non sia perfettamente posizionata a
terra».
novembre 2013 - youtrade - 81
Le novità al Made Expo
Gian Domenico Giovannini
Amministratore delegato Laterlite
Le novità al Made Expo
Laura De Robertis
Marketing Assistant Dierre
Un trasponder aspetta a casa
Giovanni Spagnol
Direttore commerciale Naici
Successo sotto i piedi
«A Made Expo, Naici presenta la nuova guaina monocomponente Guaina+»,
spiega Giovanni Spagnol, direttore commerciale Naici. «Questo prodotto, per
raggiungere le sue caratteristiche ottimali, necessita dell’aggiunta del tradizionale cemento 32,5 o 42,5. La novità
consiste nel fatto che questa operazione
non viene fatta direttamente dall’azienda,
ma dall’operatore in cantiere. Guaina+
inoltre è pedonabile, resistente al ristagno
dell’acqua e pavimentabile». Di grande
successo anche la galleria di pavimenti
in resina che Naici ha esposto in fiera a
Milano: «Il pubblico ha dimostrato di apprezzare moltissimo questo prodotto, che
rappresenta non solo un elemento alternativo di finitura, ma anche un elemento
di interior design in grado di sposarsi con
qualsiasi tipologia di arredamento. Queste pavimentazioni sono uniche e non
replicabili: una caratteristica in più per
dare alla propria casa un ulteriore tocco
di personalizzazione e atmosfera».
82 - youtrade - novembre 2013
Nuove porte hi-tech e soluzioni per l’efficienza energetica al Made Expo 2013
per Dierre. «Le novità principali dell’azienda riguardano i settori dell’efficienza energetica e della domotica», spiega
Laura De Robertis, marketing assistant
di Dierre. «Abbiamo lanciato la nuova
porta di sicurezza Synergy Out, caratterizzata da cinque diverse caratteristiche
di protezione in un unico monoblocco:
antieffrazione in Classe 3, tenuta all’aria
in Classe 4 e tenuta all’acqua in Classe
8°, ma anche insonorizzazione e isolamento termico secondo i più recenti
standard CasaClima, con trasmittanza
termica (Uf) di 1.1 W/(m2 K)». Creata
per essere collocata a contatto diretto
con l’ambiente esterno in ville e case
unifamiliari, questa porta completa la
gamma della linea Synergy, composta
anche dal modello Synergy In, destinata invece ai condomini. «Per quanto
riguarda l’aspetto tecnologico, Dierre
è impegnata da tempo nella ricerca di
soluzioni innovative e all’avanguardia,
come la porta con serratura elettronica
Elettra, disponibile sul mercato dal ’98.
Quest’anno abbiamo lanciato Hibry,
porta blindata che unisce l’affidabilità
delle tradizionali serrature meccaniche
alla comodità di un’apertura automatica
con chiave elettronica, al costo di una
normale porta di sicurezza. La speciale
chiave Easy Key integra, infatti, nello stesso oggetto un apriporta tradizionale e un
trasmettitore automatico (transponder),
come di fatto avviene già per le automobili». Sul lato interno, Hibry presenta
un display touch screen, che permette
l’apertura con un semplice tocco, oltre
a regolare i parametri della porta e la
gestione delle chiavi elettroniche (fino
a 250, anche in formato carta di credito
(Key Card) e Key Control).
Sabatino Faraone
Presidente Faraone
Balcone pronto
Innovazione e design caratterizzano la
novità assoluta per il 2013 di Faraone.
«Ninfa Balcone è un balcone prefabbricato in vetro pronto per la posa in
opera», chiarisce Sabatino Faraone, presidente dell’omonima azienda. «Questo
prodotto è adatto sia nelle nuove costruzioni che in interventi di ristrutturazione, in quanto si applica con delle viti al
solaio esistente. Ninfa Balcone risponde
ai parametri antisismici e risolve anche
il problema dei ponti termici, in quanto nei punti di attacco è dotata di una
guarnizione rigida di 2 cm di spessore,
completamente isolante. Il pavimento
può essere realizzato con qualsiasi materiale, dal vetro antiscivolo al marmo,
dalla ceramica al legno».
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Le novità al Made Expo
Marco Bevilacqua
Direttore tecnico BLM Domus
Chi è passivo è più attivo
Di passivo mediterraneo se ne parla ancora
poco in Italia. Ma c’è chi come BLM Domus,
azienda specializzata nella progettazione e
realizzazione di case passive con struttura portante in legno, ha deciso di puntare
proprio su questo sistema, per adattarsi meglio al clima del Belpaese. «Il nostro clima è
diverso da quello tedesco ed è necessario dare maggiore importanza al raffrescamento
estivo, oltre che alla protezione dal freddo invernale. In Italia ci sono pochi esempi di
case che utilizzano il passivo mediterraneo, tra cui quella realizzata da BLM Domus
a Bollate. Si tratta di una villetta di tre piani con struttura in legno in abete lamellare,
progettata per sfruttare al massimo tutti gli apporti gratuiti di calore, grazie a un elevato
isolamento dell’involucro, un sistema di ventilazione meccanica e l’installazione di serramenti ad alto rendimento. La casa è inoltre dotata di un impianto a pompa di calore
aria-acqua, impianto fotovoltaico da 6 kWp, isolamento termo-acustico con cappotto in
fibra di legno e dissipatori acustici contro i rumori da calpestio. «La richiesta di case in
legno sul mercato sta crescendo in maniera significativa. In Italia attualmente gli edifici
con struttura in legno rappresentano il 6% del costruito. In paesi quali Germania, Austria, Stati Uniti, Canada , Giappone e molti altri, dove questa tecnologia è conosciuta ed
utilizzata da tempo, il 70% dei fabbricati residenziali con altezza massima di tre piani ha
struttura in legno. Ciò ci permette di pensare e sperare nella possibilità di conquistare
sempre più ampie fasce di mercato e quindi essere ottimisti per il futuro».
84 - youtrade - novembre 2013
Herbert Kristler
Amministratore delegato Hella Italia
Una Gran Luce nel futuro
«Due novità al Made Expo. La prima è
TLR37 Gran Luce, un profilo innovativo che permette il preciso dosaggio della luce filtrante e
il controllo della
ventilazione degli
ambienti, grazie alla
combinazione di un
profilo a doppia parete in alluminio e
un profilo estruso in
plastica PMMA con
parte a diffusore».
La seconda novità
presentata da Hella
si chiama TravFrame: si tratta di un
unico sistema monoblocco coibentato che
integra al suo interno finestra, avvolgibile,
frangisole e zanzariera, un singolo sistema
che agevola anche le operazioni di montaggio del serramento. «Sono convinto che
il mercato premi la qualità e la sostenibilità ambientale e che i consumatori non
vogliano rinunciare a ciò che aumenti la
loro qualità di vita. Questi sono i nostri
obiettivi oggi e per il futuro».
Le novità al Made Expo
Gianluca Gargaglia
Direttore commerciale
Listone Giordano
Il legno non passa di moda
Cristiano Gatto
Responsabile tecnico Aertetto
L’arte della tegola
Al Made Expo di Milano AERtetto ha
presentato un’evoluzione di AERcoppo,
il sistema di tetto ventilato, ora disponibile
anche per tegole portoghesi. AERtegola
utilizza un innovativo piedino di rialzo
brevettato, realizzato in polipropilene
copolimero, che crea una lama d’aria a
sezione costante per la realizzazione di
un manto ventilato completamente a secco, grazie anche ad una griglia iniziale in
acciaio e al colmo ventilato AERcolmo.
“Per la realizzazione delle coperture, tanti
progettisti oggi scelgono i vantaggi offerti
dalla ventilazione e traspirabilità fondamentale permette di smaltire il vapore
acqueo evitando condense tra i materiali e
non intaccandone le prestazioni e durata.
Purtroppo lo scetticismo delle maestranze nella posa di questi nuovi sistemi non
sempre aiuta ad un perfezionamento delle
tecniche costruttive attuali: per questo motivo, ci stiamo attrezzando anche nell’organizzazione di corsi di formazione per la
corretta installazione dei nostri prodotti,
già di semplice utilizzo”. AERtetto ha inoltre siglato un’importante partnership con
la multinazionale Dupont, che mette a disposizione del sistema AERtetto la gamma
di membrane traspiranti Dupont Tyvek.
Il parquet torna di moda con soluzioni
sempre più semplici ed essenziali. A testimoniarlo la nuova collezione Classica di
Listone Giordano, che interpreta il rovere
in tre nuove tonalità di colore tra il grigio
e il tortora (Lino, Cashmere e Creta).
«Oltre alle nuove colorazioni, abbiamo diversificato l’offerta dei formati disponibili
e ideato un nuovo tipo di finitura praticamente invisibile, che crea l’illusione del
legno grezzo (Invisible Touch). Inoltre,
nell’ambito della collezione Atelier, l’azienda ha presentato al Made Expo la
nuova colorazione Bianco assoluto, che
combina questa finitura innovativa alla
bellezza della piallatura eseguita a mano
propria di questa collezione». Il legno dal
pavimento si sposta anche in parete con
la linea dalla geometria contemporanea
Slide-Floor, disegnata da Daniele Lago. «Il
mercato apprezza i prodotti di qualità che
tendono verso una maggiore naturalezza
ed eco-sostenibilità. Listone Giordano si
sta impegnando su questo fronte, con
importanti risultati, anche se notiamo la
differenza tra il mercato italiano e quello
estero. Anche in una situazione difficile
come quella attuale, riusciamo a mantenere le quote di mercato conquistate sul
fronte interno, dove realizziamo il 60%
del nostro fatturato. Coltiviamo inoltre
con grande attenzione la nostra presenza
a livello internazionale, soprattutto nei
mercati asiatici, negli Stati Uniti e in Canada, e in MedioOriente».
novembre 2013 - youtrade - 85
Le novità al Made Expo
Daniele Predari
Vicepresidente Glass6Group
Specchio delle mie brame
Con 14 vetrerie presenti su tutto il territorio nazionale, Glass6group rappresenta una
case history di successo delle potenzialità di una rete d’impresa. «Sfruttando la forza del
gruppo e usando tutte le sinergie possibili, siamo strutturati per rispondere in maniera
competitiva ed efficiente alle esigenze dei clienti, compensandoci nella produzione
e limando i costi». Oltre a offrire un’ampia gamma di vetrate a isolamento termico e
acustico, Glass6group produce anche prodotti innovativi, frutto dell’attività di ricerca e
sviluppo dell’azienda. «Tra le ultime novità, Glass6group presenta delle vetrate isolanti elettrocromiche che, grazie a un rivestimento
di nanostrutture inserito nel vetro stratificato, consentono di regolare l’intensità luminosa e il relativo fattore solare, semplicemente attraverso l’attivazione di un comando elettrico. Un’altra novità interessante è il vetro vedo-non- vedo che, attraverso un film a
cristalli liquidi, modifica le sue caratteristiche di trasparenza e opacità, sempre utilizzando un impulso elettrico». Futuristico e di
grande impatto, è il vetro interattivo, brevettato Glass6group e presentato al Made Expo: in poche parole uno specchio, con il quale
è possibile interagire come se fosse un computer o uno schermo tv, e che presenta funzionalità quali il riconoscimento del volto o
degli oggetti. «Sono prodotti di nicchia che però rappresentano il futuro del mercato, non solo in termini di maggiore accessibilità,
ma anche di selezione qualitativa. È infatti necessario trovare soluzioni innovative e made in Italy spendibili sui mercati esteri, che
attualmente rappresentano l’unica prospettiva per le aziende in attesa di una ripresa del fronte italiano».
essere realizzate anche in cemento per
applicazioni in facciate esterne, o con aggiunta di un rivestimento idrorepellente
per garantire la posa anche in ambienti
umidi». Oltre alle texture prodotte da
catalogo (alcune riproducono la realtà,
come nel caso di Bamboo, Deserto, Tenda, Capitonné e Trapuntino, altre propongono geometrie astratte, come Caos,
Tagli e Millerighe), 3D Surface lavora
Simona Arrighetti
Export Manager 3D Surface
La parete che decora
Le pareti si trasformano in elementi decorativi, grazie ai pannelli tridimensionali in malta fibroceramizzata di 3D Surface. Due le novità presentate in fiera al
Made Expo: Treccia e Arabesque. Treccia
si compone di infiniti tasselli che vanno
a ricreare un soffice intreccio murale
ispirato alle trecce fatta a maglia. Arabesque, invece, è la prima parete traforata
della collezione ed è caratterizzata da
geometrie poliedriche, ideali per partizioni interne o quinte scenografiche. «La
tendenza è cercare nuovi stili che possano essere applicati a parete e dare un
tocco in più al design e all’arredamento
degli ambienti. I nostri pannelli possono
essere applicati sulle pareti, sulle porte e
sui soffitti, e rifiniti con i colori che più si
desidera. Le texture dei pannelli possono
86 - youtrade - novembre 2013
anche su prodotti customizzati. «Essendo
un prodotto nuovo, anche se di nicchia,
abbiamo molto richieste da parte sia di
contractor che di progettisti, che vedono in questo prodotto un’alternativa al
marmo, alla ceramica e anche al legno».
Aria per la salute
Rivestimenti ad alto
tasso di innovazione
Del Conca Fast, l’innovativo sistema brevettato per la posa a secco di pavimenti in
ceramica per interni, dopo il successo di
Monte Napoleone Fast, si arricchisce di
due nuove collezioni: Forma dall’effetto
cemento e Saloon effetto legno, entrambi
nel nuovo formato 20x80 cm. «Del Conca
Fast permette di realizzare in modo rapido e pulito, senza l’uso di colla e stucco,
un pavimento in ceramica senza fughe,
ideale per rapide ristrutturazioni. Con
Del Conca Fast cambiare il look di una
stanza è facilissimo: basta solo spostare i
mobili da una parte all’altra della camera,
con un evidente vantaggio sia economico
che di tempo». Il sistema di posa a secco
Del Conca Fast garantisce la stabilità del
pavimento grazie a speciali inserti brevettati che una volta inseriti nelle fessure
delle piastrelle non ne escono». Interessante anche la proposta di pavimentazioni
spessorate per esterni della gamma Due
di Del Conca: si tratta di piastrelle in ceramica di 2 cm di spessore, che possono
essere posate in modo tradizionale ma
anche a secco su sabbia, ghiaia ed erba
senza collanti e stucchi in modo rapido e
pulito, oppure sopraelevate grazie ai supporti in polipropilene di altezza variabile.
Inoltre, grazie ad un importante accordo
siglato con Milo Manara, Del Conca ha
potuto realizzare una suggestiva linea di
rivestimenti in ceramica che ha per protagoniste le seducenti eroine dei fumetti
del disegnatore italiano. «Non dobbiamo
nascondere che il mercato nazionale ha
subito flessioni significative. Tuttavia la
creazione di nuovi prodotti, che suscitino
l’interesse dell’utente finale o che offrano
soluzioni tecnologiche innovative, permette alle aziende di essere ancora fortemente competitive, nonostante la crisi».
Cresce l’attenzione di progettisti e rivenditori verso soluzioni alternative di involucro architettonico, come le facciate
ventilate. «Non è una tecnologia nuova,
ma in Italia non è ancora pienamente
diffusa. La facciata ventilata permette
di risolvere sia i problemi di condensa
da umidità che quelli di tensione della
parete, grazie alla creazione, tra il rivestimento e la parete, di un’intercapedine
che permette all’aria di circolare in maniera naturale. Si tratta di un settore in
forte espansione che rappresenterà un
mercato di sicuro interesse per il futuro
nelle costruzioni». Specializzata nella produzione di lastre per facciate ventilate in
fibrocemento, Edilit (società del gruppo
Etex) propone prodotti ondulati e piani,
in un’ampia possibilità di colori e formati.
Tra questi Cedral, la lastra piana silicocalcarea fibrorinforzata per rivestimenti
di facciata, ora disponibile in due tipi di
finiture: classica, con struttura improntata
con venature in simil-legno di cedro, e
liscia, con superficie leggermente venata.
Le lastre, disponibili in un unico formato
e spessore e in 35 diverse colorazioni,
sono pratiche e facili da posare, anche
su superfici curve.
novembre 2013 - youtrade - 87
Le novità al Made Expo
Stefano Zanchetta
Responsabile commerciale Edilit
Roberto Riveriti
Key Account Manager Del Conca
Le novità al Made Expo
spetto all’andamento del mercato, anche
se bisogna fare dei distinguo tra l’Italia,
l’Europa e i paesi extraeuropei. Sul mercato nazionale i livelli rimangono infatti
invariati rispetto agli scorsi anni, mentre
in Europa la situazione cambia notevolmente a seconda delle aree geografiche.
In Asia e Medio Oriente, al contrario,
esistono opportunità molto interessanti di sviluppo, soprattutto con progetti
contract».
Francesco Del Negro
Direttore vendite Italia Secco Sistemi
Una finestra per 160
Secco Sistemi, specializzata nella produzione di sistemi per facciate e serramenti
in acciaio e ottone, amplia la sua offerta
con nuove soluzioni e combinazioni materiche. «Abbiamo arricchito la gamma
del nostro prodotto più famoso, l’infisso
OS2, con oltre 160 possibili combinazioni
tra profili, fermavetri e materiali. L’infisso
a linee sottili OS2 (47 mm per il nodo
laterale e 62 mm per quello centrale) è
ispirato al ferro finestra di inizio Novecento e presenta una nuova versione in
acciaio inox, che si aggiunge a quelle in
ottone, acciaio corten e zincato. Inoltre,
sono disponibili differenti versioni bimetalliche e un’ampia varietà di prospetti
architettonici. A questo si aggiunge una
nuova soluzione per il giunto del taglio
termico a doppia guarnizione che offre
al serramento elevate prestazioni di isolamento termico e acustico». Al Made Expo
Secco Sistemi ha presentato anche EBE
85, l’alzante scorrevole con vista frontale ridotta e motorizzazione integrata, e
EBE Style, un infisso dalle linee eleganti
in ottone, caratterizzato da modanature
simmetriche del profilo esterno dell’anta
e del fermavetro. «Non è un periodo semplice, ma il sentiment per il prossimo anno
è positivo. L’azienda ha sempre prodotti
nuovi e sta allargando la sua presenza anche all’estero, soprattutto in mercati come
la Germania, l’Inghilterra, la Francia, gli
Stati Uniti e ultimamente la Cina».
88 - youtrade - novembre 2013
Filippo Santambrogio
Responsabile marketing Tre P & Tre Più
Porte per archistar
Le porte di design sono il core business di
TreP&TrePiù, azienda italiana che vanta
prestigiose collaborazioni con importanti
architetti di fama internazionale, come
Cini Boeri, Antonio Citterio e Daniel Libeskind. Proprio quest’ultimo ha firmato
iDea2, novità assoluta dell’azienda presentata al Made Expo di Milano. «iDea2 è
una porta innovativa dall’elevato impatto
estetico che rappresenta un’evoluzione
della classica porta filo-muro. Caratterizzata da un falso telaio a scomparsa
esclusivo che elimina la vista di stipiti e
coprifili (brevettato da TRE-Più) , la porta
sembra sospesa rispetto alla parete. Inoltre la finitura in poliestere lucido brillante
le dona un affascinante effetto specchio».
iDea2 utilizza materiali di qualità, come
il legno proveniente da foreste certificate
e sostenibili. «Il mercato del serramento
è sempre più attento all’eco-sostenibilità
e all’impatto ambientale dei prodotti.
Le porte TreP&TrePiù rispondono alle
più stringenti caratteristiche normative,
spesso anticipandole. Siamo ottimisti ri-
La natura alle pareti
«Al Made Expo abbiamo presentato la
linea Domus Dynamic Design, una serie
di rivestimenti tridimensionali per parete realizzati in fibre di bambù bagassa e
canna di zucchero, 100% naturali. Questi
rivestimenti sono semplici da montare, fonoassorbenti, oltre che personalizzabili in
maniera pressoché infinita». Bagattini ha
inoltre presentato Slim Superlight Stone,
una gamma di lastre di grande formato in
ardesia, caratterizzate da spessori molto
bassi e stonalizzazioni naturali, utilizzabili
sia in esterno che in ambienti interni. Per
l’esterno, Bagattini ha inoltre realizzato
una nuova linea di piastre in cemento dal
design brevettato, tutte pretattate antimacchia (Newage Structure). «Fortunatamente stiamo soffrendo poco la crisi,
perché siamo ben posizionati sul mercato
grazie alla collaborazione di partner leali
e affidabili. La chiave del successo è l’innovazione e la ricerca continua di nuovi
prodotti e soluzioni che incontrino le
esigenze estetiche e tecniche del mercato.
Vogliamo continuare a crescere e non
escludiamo di espanderci all’estero».
Pasquale D’Andria
Responsabile tecnico
e marketing Ursa Italia
La lana fa silenzio
L’isolamento prende vita dal legno con
Ursa, che al Made Expo ha presentato i
pannelli in lana di legno mineralizzata della
linea Woodlith per l’isolamento termoacustico in edilizia. Si tratta di una famiglia di
pannelli isolanti legati con cemento Portland, con alta resistenza alla compressione,
disponibili per applicazione in copertura
e in pareti perimetrali. I pannelli sono disponibili in versione standard o sandwich,
con interposto uno strato in lana minerale. «Ursa va nella direzione di soluzioni
sempre più integrate per la progettazione
di involucri efficienti, presentando non il
singolo prodotto ma dei sistemi. Attualmente abbiamo sei pacchetti pensati per
specifiche applicazioni in facciate ventilate
da esterno, pareti e contropareti a secco,
coperture inclinate, coperture inclinate
ventilate e coperture piane. Ai prodotti
standard dell’azienda integriamo gli isolanti in lana minerale e polistirene estruso, e
i teli sintetici e bituminosi per un maggior
controllo igrometrico e dell’impermeabilità». «Il nostro obiettivo è quello di agevolare il lavoro dei progettisti, offrendo in
un unico sistema, prodotti con funzionalità
diverse. Attualmente il mercato delle costruzioni è trainato dalla ristrutturazione.
Speriamo che gli incentivi governativi si
focalizzino anche sull’edilizia pubblica, in
modo da dare maggiore slancio al mercato,
incrociando le dita per un 2015 di rilancio».
Uno stilista per i muri
La parete si veste di motivi di grande
fascino con la nuova collezione di rivestimenti murali proposta al Made expo da
Gavazzi. «La nuova collezione Parkour
è costituita da otto soluzioni grafiche al
quarzo su fibra di vetro e tre soluzioni
su TNT (tessuto non tessuto). Si applica sul muro da decorare con collanti
specifici e si tinteggia con prodotti acrilici in grado di dare alla parete effetti
particolari di colore che giocano tono
su tono sugli effetti chiaro-scuri». Parkour, come la disciplina sportiva da cui
prende il nome, è in grado di adattarsi
e valorizzare l’ambiente circostante in
cui si colloca e per questo è ideale sia
per ambienti residenziali, dando un tocco di eleganza o personalizzazione ad
ambienti particolari della casa, sia per
quelli contract che esigono libertà di
ispirazione e forza espressiva. Parkour è
una soluzione ecologica e antibatterica,
pratica nell’uso, rapida nella posa e duratura nel tempo. Gavazzi ha presentato
a Made expo anche una seconda novità:
Anti-Crak HD della Owens Corning con
cui l’azienda ha recentemente firmato
un accordo per la distribuzione esclusiva in Italia. Si tratta di fili tagliati di
vetro AR (Alcali Resistenti), impiegati
per il rinforzo di malte cementizie e
calcestruzzi per pavimenti industriali e
civili, intonaci e massetti autolivellanti.
Anti-Crak HD previene la fessurazione da
ritiro plastico e migliora la performance durante il mescolamento, riducendo
drasticamente la formazione d’aria ed
ottenendo un’ottima lavorabilità della
miscela. «L’eccellenza industriale della
Gavazzi Tessuti Tecnici è testimoniata dal
suo elevato grado di internazionalizzazione. Con una quota di export pari a circa
il 50% del fatturato e una copertura di
tutti i principali mercati esteri, la società può essere senza dubbio considerata
oggi una delle aziende più importanti
del settore, non solo in Italia».
novembre 2013 - youtrade - 89
Le novità al Made Expo
Marialuisa Ravasio
Responsabile Tecnico Commerciale
Rivestimenti murali Gavatex-Parkour
Marco Torielli
Direttore commerciale Bagattini
Le novità al Made Expo
VALERIO PAVAN
Sales Manager Pavan
Obiettivo performance
Marica Pasqualini
Area Manager Comet Group
Ponteggio verso il futuro
Nata circa 50 anni fa come azienda di
carpenteria metallica e di produzione
di trabattelli, Comet Group ha ampliato la propria offerta commerciale con
ponteggi in alluminio e con la linea High
Protection per una maggiore sicurezza
sulle coperture, composta da parapetti
e scale con gabbia. «Quest’anno abbiamo presentato al Made Expo due nuovi
prodotti della linea High Protection: le
passerelle Skywalk con parapetto, fermapiede e manto antiscivolo, e le nuove
scale a scavalco SkyRise». «I nostri prodotti vanno verso una maggiore facilità
di installazione e una maggiore sicurezza
degli operatori che li utilizzano. Il settore
è abbastanza attivo, anche se non è possibile fare previsioni a lungo termine. Noi
però siamo positivi».
90 - youtrade - novembre 2013
Luca Marino
Tecnico commerciale Layher
Connessi in tutte le direzioni
Maggiore leggerezza e funzionalità per
il nuovo sistema di ponteggio multidirezionale Layher Allround. «Il multidirezionale sta prendendo sempre più piede
in Italia sia nel settore industriale che in
quello edile. Grazie al nodo di connessione Allround, privo di collegamenti a
bullone, il ponteggio permette di collegare in un unico piano fino a otto elementi
con angolazioni diverse.
La testa con connessione a cuneo e il
montante sono collegati in maniera da
trasferire al centro le sollecitazioni della
struttura, alleggerendo i carichi e il peso
dei singoli componenti. Questo sistema
di ponteggio è anche molto veloce da
montare, consentendo così di ridurre i
tempi di cantiere». Layher è presente in
32 paesi nel mondo: «La crisi si fa sentire
in modo diverso da paese a paese, ma riusciamo a compensare le differenti realtà».
«La ricerca dei materiali sempre più
performanti e adatti ai vari tipi di lavorazione, e soprattutto alle nuove applicazioni nei decorativi e nella posa,
sono gli obiettivi principali della nostra
azienda.
Siamo sempre molto attenti al comfort
dei professionisti, curando nei minimi
dettagli l’ergonomia dell’impugnatura
dei nostri attrezzi».
Attiva fin dal 1858, l’azienda Pavan con
il marchio “Ancora” è una realtà storica
consolidata e specializzata nella produzione completamente made in Italy dei
propri attrezzi. Una caratteristica che
porta l’azienda ad essere conosciuta in
tutto il mondo.
Le novità al Made Expo
DEBORAH BIZZOTTO
Marketing director Bizzotto
Diamo nuova vita
agli alberi caduti
«Bizzotto è un’azienda a conduzione
famigliare che vanta 40 anni di storia.
Tutte le nostre collezioni coinvolgono a 360 gradi il settore residenziale,
contract e alberghiero. Proponiamo
complementi d’arredo dal gusto classico, ma anche contemporaneo. L’ecosostenibilità ricopre un ruolo importante,
come nella collezione Sidney, dove proponiamo l’uso di materiali nel pieno rispetto della
natura. Le porte di questa collezione, infatti,
sono ricavate da tavole di radica, legno pregiatissimo, che non proviene da disboscamenti,
ma da cause naturali come frane e smottamenti. La collezione Diamond, invece, interpreta
i gusti più contemporanei esaltando l’unicità
delle forme geometriche: proprio come in un
diamante modularità e alternanza di vetro e
superfici creano un contrasto affascinante di
opposti. Grazie alla creatività del designer Tiziano Bizzotto ogni oggetto di design è unico
e, unito alla tradizione artigianale del Made in
Italy, rende le nostre collezioni molto apprezzate dal mercato estero, oltre che da quello
italiano».
STEFANO MENEGUZZI
Responsabile area Nord-Est Internorm Italia
Serramenti hi-tech per il comfort
Installare la piscina
rivaluta la casa
«Da una ricerca di mercato abbiamo appurato che le piscine che daranno origine a un mercato futuro interessante sono
quelle in vetro resina perché offrono un
rapporto qualità-prezzo inavvicinabile
a qualunque materiale, sono di veloce
installazione e garantite nel tempo senza
alcun tipo di manutenzione, in quanto
la manutenzione è automatizzata. È per
questo che negli ultimi anni ci siamo
concentrati su questo tipo di offerta, rivolgendoci a utilizzatori finali, rivenditori e agenti. Proponiamo una piscina al
prezzo di un’utilitaria, con la differenza
che la piscina, in un momento di crisi
dell’edilizia, rivaluta la casa. Il mercato
del benessere è in controtendenza con
l’economia in generale e continua a mantenere quote interessanti».
di santina muscarà
«In questo momento Internorm registra circa un 20% in più sul fatturato rispetto all’anno scorso grazie all’inserimento di nuovi prodotti e nuove azioni di mercato rivolte
al risparmio energetico, che in Italia sta crescendo. Il cliente finale, al quale stiamo
dando molta attenzione, non vuole spendere soldi, ma vuole investirli. La nostra gamma,
che abbiamo ampliato su tutta Europa, unisce il fattore estetico, molto importante nel
nostro Paese, alle prestazioni termiche e acustiche. Le novità comprendono le linee di
serramenti in legno e alluminio in versione XL, quindi grandi campi vetrati con forme
particolari che garantiscono il comfort abitativo».
SERGIO GUTTERO
Direttore commerciale CMP
novembre 2013 - youtrade - 91
Le novità al Made Expo
GIULIO BARBIERI
Presidente e fondatore società
Giulio Barbieri
Un piccolo container che dà energia
«Dal 1990 abbiamo iniziato a produrre
coperture come gazebo, pergole, tunnel
estensibili e simili, affermandoci in pochi anni in molti mercati e partecipando
a manifestazioni di respiro mondiale.
Successivamente, con l’arrivo della crisi
economica abbiamo deciso di entrare
nel mercato delle rinnovabili proponendo soluzioni concrete. Ora il nostro
prodotto di punta è rappresentato dalle
isole innovative Power Island, piccoli
container che possono essere collegate a
impianti fotovoltaici o eolici, ottenendo
un vero e proprio generatore di corrente
ecologico al 100%. Nonostante la nostra
sia una realtà piccola, costituita da circa
60 dipendenti, principalmente donne, ci
siamo contraddistinti per il design dei
nostri prodotti, oltre che per aver scelto
la strada vincente della green economy
conquistando il mercato nazionale e internazionale».
MASSIMILIANO PALUMBO
Brand manager Essenza
e direttore commerciale Giesse
Il vetro è più solido
quando è di qualità
«La tendenza dettata dagli architetti richiede specchiature sempre più
grandi e livelli di comfort conferiti
dal serramento all’abitazione declinati principalmente su tre elementi
prestazionali di base: acustica, termica
e luminosità. Il vetro è il materiale
per eccellenza che racchiude, oltre a
quelle elencate, tutta una serie di caratteristiche che lo identificano come
il prodotto più moderno e tecnologicamente avanzato per rispondere alle
necessità dell’architettura e dell’edilizia moderne.
L’attuale congiuntura economica ha
un impatto fortemente negativo ed Essenza non è esente dal subire queste
dinamiche, ma l’esclusività della nostra
gamma, che si colloca nella fascia alta
del mercato, meno soggetta alla contrazione dei consumi, ci offre la concreta
possibilità di crescita in termini di
fatturato».
92 - youtrade - novembre 2013
ROBERTO GARBUGLIO
Direttore operativo Icmq
Sostenibilità verticale con la certificazione
«Quest’anno festeggiamo 25 anni di Icmq,
che opera nell’ambito delle certificazioni
obbligatorie e volontarie, in particolare del
settore delle costruzioni, con l’obiettivo di
mettere in rilievo le scelte dei produttori e
le prestazioni dei prodotti». Per esempio,
Icmq Eco e Make It Sustainable certificano le caratteristiche di sostenibilità di
prodotto e di processo fornendo, da una
parte, una certificazione e, dall’altra, uno
strumento di marketing. Make It Sustainable, infatti, è un servizio marketing
oriented che valorizza il made in Italy e
specifici aspetti di un’organizzazione e
non è legato solo al mondo dell’edilizia. La
particolarità è che le aziende, ad esempio,
ci mostrano il loro percorso produttivo
per la realizzazione di uno specifico prodotto e noi individuiamo e valorizziamo
le scelte di sostenibilità che l’azienda
ha adottato nel proprio operare, senza
richiedere procedure o azioni aggiuntive. Operiamo anche in ambito culturale
divulgando il messaggio di sostenibilità
verticale, valorizzando le idee e le attività
delle organizzazioni e verificando la coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si
realizza nel concreto».
GIUSEPPE BENCIVENGA
Responsabile sviluppo
mercato italiano Oknoplast
CIRO LIGUORI
Responsabile relazioni esterne
Istituto Italiano dei Plastici
Siamo eleganti
nella sicurezza
«Nel settore dei serramenti le tendenze riguardano senza dubbio il risparmio energetico, che Oknoplast coniuga a un’estetica
curata nei dettagli e molto apprezzata dal
mercato italiano, da sempre molto esigente
a estetica e design. In quest’ottica abbiamo
presentato il nuovo Winergetic Premium
Passive con Aerogel, la finestra in Pvc che
utilizza la tecnologia spaziale sviluppata
dalla Nasa per coibentare gli shuttle e le
tute degli astronauti. Aerogel, assicura un
isolamento termico esemplare al serramento, che presenta peraltro al suo interno, una
struttura in acciaio per garantirne una lunga
durata nel tempo. Anche i valori di trasmittanza termica e antieffrazione della gamma
di porte Aluhaus con struttura portante in
alluminio, sono ai vertici del settore e l’utilizzo di vetro e acciaio gli conferiscono un
aspetto elegante e di arredo. Nonostante la
situazione del mercato non sia rosea, prevediamo per quest’anno una crescita di circa
un 30% di fatturato».
Maggiore interesse verso
la certificazione ambientale
di prodotto
GIOVANNI DI TURSI
Direttore commerciale Barrisol
Il telo a specchio
è un’idea d’oro
«Con il nostro soffitto teso esistiamo da
45 anni. In Italia siamo indirizzati maggiormente sull’arredo dei negozi e ci differenziamo per l’uso di diversi materiali
di tendenza traslucidi, acustici, laccati,
satinati, in tessuto, retro-stampati. Il mercato italiano ci permette di sviluppare
la creatività architettonica attraverso
designer e architetti di fama mondiale
e attualmente è in aumento del 10%. La
novità è Barrisol Mirror, il telo a specchio disponibile nelle finiture in oro o
argento, concepito per essere fissato su
teli autoportant e che può prendere la
forma di cerchi, triangoli, quadrati o altro. I nostri prodotti sono leggeri e sicuri
e pensiamo che il mercato privato possa
svilupparsi ulteriormente, considerando
la facilità di montaggio dell’applicazione
e l’aspetto funzionale e decorativo».
«Noi siamo un organismo di certificazione ed effettuiamo controlli in ambito
volontario e cogente. Eroghiamo servizi
certificativi ed ispettivi estesi e integrati sui prodotti e sui sistemi di gestione
aziendale della qualità, ambiente, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Inoltre, abbiamo sviluppato un laboratorio
prove per caratterizzazioni meccaniche
e prestazionali con riferimento ai settori
delle materie plastiche, della gomma,
con particolare riguardo ai prodotti
da costruzione. Per quanto riguarda il
mercato attuale, l’edilizia risente della
crisi e l’assenza di grandi opere comporta
un calo dei consumi dei materiali. Una
tendenza più vivace, però, vede crescere
l’interesse verso la certificazione ambientale di prodotto, ad esempio quella
dei prodotti realizzati con materiali da
riciclo, quindi maggiormente compatibili
alle esigenze ambientali».
novembre 2013 - youtrade - 93
Le novità al Made Expo
ILARIA FERRERO
Direttore operativo FerreroLegno
Porte aperte alla competenza
MARTINA STAMPFL
e MAURO PIUBELLI
Assistente marketing e area manager
vendite Italia Rubner Holzbau
Quanto è moderno
utilizzare il legno
«Tra i nostri ultimi progetti ci sono
la torre panoramica realizzata in Austria, e l’Autogrill Villoresi Est a Lainate, costruiti interamente in legno. La
tendenza è quella di utilizzare il legno
per la realizzazione di strutture a più
piani, sfruttando gli innumerevoli vantaggi del materiale, tra cui la velocità
di applicazione in cantiere (in quanto
prefabbricato) le caratteristiche antisismiche e termiche, nonché il fatto che
sia naturale e abbia un aspetto caldo
e accogliente. Soprattutto negli ultimi
anni, gli architetti lavorano volentieri
con questo materiale e ultimamente
stiamo notando una lieve crescita di
richieste nonostante le problematiche
del mercato, legate a situazioni contingenti di mancanza di liquidità da parte
delle imprese».
94 - youtrade - novembre 2013
«Abbiamo presentato due importanti
novità di gamma come Exit Zero, la
nostra prima porta rasomuro e Scenario, un sistema completo di scorrevoli
in vetro, abbinabili anche a pannelli fissi. I nostri punti di forza sono la
competenza, la qualità italiana, la cura
minuziosa, la maestria artigianale, il
design ricercato, la continua ricerca in
tecnologia e materiali e l’affidabilità
totale di prodotto e servizio. Innovare costantemente è oggi più che mai
prioritario per competere nel mercato
globale.
Pur in un contesto economico di recessione, abbiamo continuato a operare
in un’ottica espansiva con una serie
di investimenti a livello tecnologico e
organizzativo, e per il futuro intendiamo consolidare ulteriormente il nostro
brand sia in Italia che nel contesto internazionale».
FRANCO DANIELE
Amministratore delegato Tecnostrutture
Garanzia nel tempo
a prova di sisma
«Tecnostrutture propone un processo di
vera industrializzazione del cantiere. L’obiettivo è dare la possibilità al progettista di
esprimersi realizzando ciò che ha pensato
e ciò che il committente ha richiesto. Alla
base c’è l’attenzione alla sicurezza sismica.
Vogliamo portare un nuovo approccio al
metodo costruttivo, meno improvvisazione
in cantiere e maggior sicurezza. Sintesi di
questo processo è Nps System, composto
da elementi strutturali autoportanti integrati a costituire un sistema costruttivo
sismoresistente unico. La nostra mission
è l’attenzione verso chi usufruirà l’opera,
fornendo garanzia di durabilità e costi
e tempi certi di realizzazione. L’estetica
delle strutture è un elemento importante,
anche perché il mascheramento comporta
un costo. Il pilastro Ptc Nps, in calcestruzzo
centrifugato con finiture cromate, consente una riduzione della sezione, benefici di
spazio e maggiore portanza rispetto alle
strutture tradizionali. Nonostante la crisi
c’è curiosità verso i nuovi progetti, sia in
Italia che all’estero».
2014
KLIMAHOUSE
23 - 26 gennaio 2014 | Bolzano
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Un arcobaleno
ci salverà
Periferie grigie. Intere zone da riqualificare. E cittadini da coinvolgere.
Un summit di esperti a Piacenza suggerisce una soluzione: cominciare
a usare l’arma del colore per migliorare la qualità della vita
di Carlo Lorenzini
L
a riqualificazione dei centri
storici, delle periferie e delle
zone dismesse, è una funzione
non solo patrimoniale ed economica,
ma soprattutto un fattore sociale al
quale il connubio pubblico-privato, se
facilitato e guidato, può funzionare
positivamente e diventare da fattore
96 - youtrade - novembre 2013
straordinario a strumento ordinario
di intervento. Può creare sviluppo e
inclusione sociale. In questo ambito
non solo le modalità di intervento,
partecipativo e coordinato, ma l’uso
stesso dei materiali e soprattutto
del colore possono essere elementi
innovativi di intervento. Se ne è
parlato al convegno “Riqualificazione
urbana” organizzato nell’ambito
di Eurocoat 2013 a Piacenza, in
collaborazione con Aitiva, Associazione
italiana tecnici industrie vernici e
affini e il Dipartimento di scienze per
l’architettura della scuola politecnica
dell’Università di Genova. Il convegno,
coordinato da Raffaella Fagnoni e
Paolo Sala, ha visto in apertura un
intervento di Olga Bottaro, delegata
Aitiva al Consiglio Internazionale
Uatcm e coordinatrice dell’evento,
nel quale è stato sottolineato come i
fattori sui quali oggi le imprese devono
puntare per rimanere competitive
sul mercato siano tre: innovazione,
specializzazione e formazione. Senza
uno di questi elementi non è possibile,
secondo Bottaro, promuovere nuove
modalità e opportunità di intervento
nel settore delle costruzioni.
Diventare partner
Tra i fattori dell’innovazione il
partenariato pubblico-privato è uno
di quelli più rilevanti e interessanti,
per le prospettive che apre sia per le
imprese che per le amministrazioni,
che per i tecnici e i soggetti che
possono fornire a queste pratiche
consulenze e supporto specialistico.
Un intervento di apertura che ha
tracciato il calendario dei lavori della
giornata che ha visto susseguirsi vari
ed interessanti interventi, primo fra
i quali quello di Maria Benedetta
Spadolini, che ha presentato un
Il quartiere di Cornigliano,
a Genova ha usufruito
di finanziamenti europei
per riqualificare l’area
anche utilizzando la cromia
caso concreto di utilizzazione del
colore nella riqualificazione urbana
e di sostegno di un progetto da parte
di investimenti privati. Secondo la
docente, il colore è un fattore di
percezione e, quindi, di qualità degli
spazi urbani. In assenza di linee
guida europee, il colore comunque
può diventare protagonista nella
riqualificazione urbana, soprattutto se
utilizzato in contesti partecipati e aperti
all’innovazione nell’uso. Come nel caso
del quartiere di Cornigliano a Genova,
che ha usufruito di finanziamenti
europei. Raffaella Fagnoni, docente di
architettura a Genova, ha puntualizzato
alcuni elementi non secondari nell’uso
del colore in città. Per esempio, il
fatto che l’ambiente di sfondo è
una «rappresentazione nella quale i
protagonisti sono i cittadini» e che
«la qualità urbana si percepisce più
quando si perde che quando si ha».
Secondo la studiosa, il percorso di
definizione degli interventi deve essere
fatto sia rispetto alle categorie sociali
deboli, gli anziani e i bambini, ma
soprattutto le azioni vanno studiate con
i cittadini e non per i cittadini.
Si può collaborare
Un approccio concentrato sui temi
dell’architettura del Novecento, della
cultura del prodotto in relazione
alla patologia del degrado e alla
metodologia del restauro è stato
l’intervento di Rita Fabbri, docente del
Laboratorio TekneHub dell’Università
di Ferrara. La sua relazione ha illustrato
una serie di analisi in collaborazione
con l’azienda di vernici Ard-F.lli
Raccanello. Un altro caso analizzato
nel corso del convegno è stata la
modalità e scelta degli interventi
al complesso Duca degli Abruzzi di
Bari, realizzato da Mapei, mentre
Stefano Rossi, ricercatore in Scienza e
tecnologia dei materiali all’Università
di Trento, ha riportato indicazioni
sull’importanza della finitura delle
superfici come fattore estetico.
Interessante, invece, l’esperienza
presentata dall’Università di Genova,
in collaborazione con il colorificio
Tassani, per un progetto partecipato
relativo a un intervento sul cosiddetto
Biscione, un complesso di edilizia
pubblica della città della Lanterna. Il
coinvolgimento degli stessi cittadini
residenti nel complesso ha dimostrato
come ci sia in Italia una propensione
alla partecipazione costruttiva di
soluzioni e modalità di intervento. E
come il privato possa supportare azioni
di carattere sociale. Infine, Federico
Della Puppa, dello Iuav di Venezia,
ha analizzato i nuovi modelli di
partnership per lo sviluppo delle città,
che si basano su una focalizzazione
delle modalità di rigenerazione
urbana associata all’innovazione,
non solo di prodotto ma di processo,
ovvero della governance dei progetti.
Le amministrazioni pubbliche
devono innovare le proprie azioni
costruendo occasioni nelle quali
i privati, le imprese,
gli stakeholders e i residenti
Della Puppa ha sottolineato come le
amministrazioni pubbliche devono
innovare le proprie azioni costruendo
occasioni nelle quali i privati, le
imprese, gli stakeholders e i residenti,
siano coinvolti nella costruzione di
progetti di rigenerazione urbana
secondo quanto indicato dall’Europa
e, in particolare, dai documenti della
futura programmazione 2014-2020,
che metterà a disposizione oltre 100
miliardi in Italia per lo sviluppo e il
recupero sociale e patrimoniale delle
città e dei territori.
novembre 2013 - youtrade - 97
La scienza
come
cosa pubblica
di stefano moriggi
Il successo del festival genovese dedicato alle discipline
non umanistiche ha fatto storcere la bocca a qualcuno.
Eppure è il simbolo di una nuova idea di cittadinanza
I
n autunno fioriscono i festival
culturali. E in particolare, sempre
più rigogliosi, sbocciano e crescono
quelli dedicati alla ricerca scientifica
e all’innovazione tecnologica. Sembra
un paradosso, ma è così: le materie e
Festival della scienza di Genova
98 - youtrade - novembre 2013
le discipline che più impensieriscono
gli studenti tra i banchi di scuola, e
che sempre meno figurano tra le scelte
delle future matricole, ritrovano un
insperato appeal quando, valicando i
santuari didattici, fanno bella mostra di
sé occupando piazze, teatri e molti altri
luoghi non convenzionali.
I numeri che i comitati organizzativi
e i direttori scientifici possono
vantare sono davvero rilevanti: si è
appena chiusa la decima edizione
Scienzartambiente - Pordenone
Richard Feynman
del Festival della Scienza di Genova
e i 371 eventi spalmati su 12 giorni e
distribuiti in 85 differenti location, da
Palazzo Ducale al Porto Antico, hanno
registrato il tutto esaurito. Un esercito
di 421 relatori e un manipolo di 532
animatori sono stati i protagonisti
di incontri, mostre, dibattiti e
laboratori per grandi e piccoli che,
nel complesso, hanno visto sfilare,
incuriositi ed entusiasti, più di 250mila
partecipanti. Non meno rilevanti sono
i dati resi noti da Scienzartambiente,
storico appuntamento con la didattica
della scienza che, da ormai 17 anni a
questa parte, con i suoi tipici ombrelli
rossi e con un ricco programma
di incontri, seminari e laboratori
innesca un turbinio di attività
formative e sperimentali all’interno
delle storiche mura dell’ex convento
di San Francesco a Pordenone. I
dati dell’iniziativa friulana sono più
contenuti, ma non meno significativi:
in cinque giorni più di 3mila studenti e
oltre 10mila adulti, docenti compresi,
hanno deciso di prendere parte al
«mondopiccolo» della ricerca per
relazionarsi e confrontarsi con studiosi
e professionisti di fama internazionale,
avendo così l’opportunità di
sporcarsi le mani con i metodi e le
nuove frontiere della scienza e della
tecnologia. Ogni anno, però, a fronte
di tali successi, c’è sempre qualche
osservatore schifiltoso che, dal pulpito
del suo eburneo osservatorio, cerca
di liquidare tali fenomeni di massa
parlando di spettacolarizzazione della
scienza o della banalizzazione dei
suoi contenuti. Ma se questo tipo di
saccenti detrattori, invece di parlare
a vanvera, si degnasse di confondersi
tra il pubblico di queste iniziative,
potrebbe intuire, ben al di là di una
semplice e giocosa curiosità, l’urgente
e sana richiesta di informazione che
proviene dalla società civile. Che,
peraltro, non è riducibile alla necessità
di saperne di più di chimica o di
biologia, piuttosto che di astrofisica
o di matematica. Ma sconfina nel
piacere di «esplorare» la scienza,
misurandosi direttamente con le sue
regole, il suo linguaggio. E, soprattutto,
sperimentando il suo modo di
procedere, rigoroso e creativo,
ragionando per tentativi ed errori, tra
ipotesi audaci e severe confutazioni.
Nel 1963, Richard Feynman iniziò
una conferenza domandando alla
platea della Washington University: «È
un’epoca scientifica la nostra?» E senza
indugio rispose: «No, non lo è». Non
si trattava di una vuota provocazione;
il celebre fisico statunitense cercava
piuttosto di spiegare che la scienza non
è riducibile alla somma algebrica dei
suoi successi e dei suoi fallimenti. Ma
c’è ben di più. La scienza è cultura nel
senso più concreto del termine: è un
modo di pensare critico e analitico che
pretende e fornisce argomentazioni.
È uno stile di vita che fa del dubbio
uno strumento di indagine e del
confronto la matrice della tolleranza
e del rispetto delle idee altrui. La
nostra epoca potrebbe dirsi davvero
scientifica, continuava Feynman, se
questo approccio alla conoscenza, ma
più in generale ai problemi individuali
e collettivi, fosse un patrimonio
pubblico e condiviso. Cosa che
purtroppo non era allora, nel 1963; e
non è ancora oggi, specie in Italia, sul
finire del 2013. I festival della scienza,
da questo punto di vista, costituiscono
pertanto delle vere e proprie oasi in un
deserto in cui troppi dotti ed eruditi
continuano a (fingere di) non capire
che la cultura scientifica è una palestra
per formare non solo buoni ricercatori,
ma anche cittadini consapevoli.
Scienzartambiente - Pordenone
Gli ombrelli rossi di Scienzartambiente
novembre 2013 - youtrade - 99
L’abitazione
vale di più
se è in ordine
Gruppo E punta sulla valorizzazione
della casa in chiave gestionale
di Gaia De Lorenzi
S
ostenibilità economica,
sociale e ambientale. È la
filosofia che sta alla base di
Gruppo E, società specializzata nella
vendita al dettaglio e all’ingrosso
di materiali per edilizia, con cinque
punti vendita tra Roma e il Lazio, con
specifica denominazione a marchio
registrato. «Una valida risposta alle
criticità emerse dall’attuale crisi
è rappresentata da un modello di
valorizzazione dell’immobile in chiave
gestionale che, mediante interventi
100 - youtrade - novembre 2013
di ristrutturazione ordinaria, possa
contribuire trasformarlo da voce di
costo a risorsa capace di generare
valore economico e sociale», spiega
Massimo Innocenzi, titolare di Gruppo
E. «Dalla nostra esperienza, perché
creino valore reddituale, gli interventi
che si effettuano su un edificio devono
essere riconosciuti dal mercato nella
loro utilità e convenienza ed essere
traslati sul valore di compravendita
o di locazione. In questo senso, le
operazioni di rinnovo proposte dal
nostro gruppo devono presentare
caratteristiche di sostenibilità
economica, ambientale e sociale»,
aggiunge Innocenzi. «Per quanto
riguarda la sostenibilità economica,
riteniamo fondamentale che
l’immobile garantisca un rapporto
ottimale tra i costi e i ricavi generati,
oltre ad aderire alla normativa in
vigore a livello energetico e favorire
un ritorno in termini di risparmio
fiscale. La sostenibilità economica deve
anche declinarsi nella strutturazione
di interventi delle banche volti
a finanziare le ristrutturazione
delle abitazione dei privati a tassi
contenuti. Passando alla sostenibilità
ambientale, riteniamo che l’edilizia
debba orientarsi verso un minor
consumo energetico ed una riduzione
dell’impatto sull’ambiente circostante.
Infine, la sostenibilità sociale per il
Gruppo E deve avere come obiettivo
l’incremento della qualità abitativa/
lavorativa di coloro che usufruiscono
degli spazi». Esempio lampante di
Dalla malta alla piastrella
Dalla prima posa alle finiture, Gruppo
E mette a disposizione del cliente
una gamma aggiornata e completa
dei prodotti di oltre 700 aziende del
settore, su un’area espositiva complessiva di 36.000 mq, dislocati su
tre showroom e due punti vendita, in
cui è possibile ricevere assistenza e
consulenza personalizzata. Gruppo E
è specializzato nella vendita di materiale edili, ceramiche per pavimenti
e rivestimenti, parquet, piastrelle,
marmi, serramenti, sanitari e rubinetterie, arredo bagno, cucine, ferramenta e termo-idraulica. Il gruppo
si compone di cinque punti vendita:
Edilflaminio, Ediltirrena, Eurmagliana, Edilceramiche, Torreinpietra. Da
oltre trent’anni sul mercato, Gruppo
E attualmente può contare su un fatturato annuo complessivo di circa
40 milioni di euro e un centinaio di
collaboratori, comprensivi anche di
una rete commerciale esterna. Ogni
punto vendita del gruppo, inoltre, grazie ad un’efficiente organizzazione
logistica riesce a garantire consegne
rapide e accurate.
questa filosofia è lo EurSKY Tower, a
cui Gruppo E ha partecipato in qualità
di fornitore. Recentemente costruita a
Roma, l’EurSKY Tower è un progetto
edilizio innovativo che si è aggiudicato
il premio Real Estate Award-Smart
Green Building 2010 come miglior
edificio tecnologico ed ecosostenibile.
L’edificio di 28 piani, realizzato in
cemento armato rivestito di granito, è
infatti dotato di pannelli fotovoltaici,
sistema di raccolta differenziata
pneumatica dei rifiuti ai piani, serre
bioclimatiche in tutti gli appartamenti
per la produzione di caldo, freddo
ed energia elettrica, un avanzato
sistema di domotica, riscaldamento
a pavimento, ventilazione assistita,
impianto di microfiltrazione
dell’acqua.
novembre 2013 - youtrade - 101
Tutto in un Atrium
Prodotti e accessori per l’abitazione.
Una nuova sede di design in Piemonte.
Ma anche iniziative culturali e per la scuola.
Casa Oikos cresce e rilancia
di Arianna Pace
P
iastrelle, sanitari, arredo bagno,
parquet, articoli dedicati
all’arredamento. Casa Oikos
è un distributore di materiali e
componenti per la casa presente con
filiali in provincia di Cuneo, Torino,
Alessandria e, oltre i confini nazionali,
in Francia. «La realtà nasce negli anni
Quaranta come unità produttiva di
piastrelle e graniti», racconta Luca
Berardo, titolare della rivendita, «ma
a differenza di altre aziende, quando
quel mercato è venuto meno, ha
102 - youtrade - novembre 2013
esteso l’attività ad altri settori dedicati
all’abitazione, intuendo da subito
che il mondo della distribuzione
avrebbe riunito progettazione e
prodotti di diverso tipo, dalle porte
ai mobili, dalla domotica alla luce,
dalle immagini agli apparecchi
audiovisivi, ai tendaggi». L’azienda,
inoltre, non si limita alla semplice
rivendita, ma è anche un motore
di iniziative che vanno dal mondo
della progettazione alla cultura e alla
scuola: «Con lo Ied di Torino stiamo
organizzando, insieme ai partner delle
nostre divisioni, i master in graphic
design, retail design e interior design.
Ci piace guardare in tante direzioni
e stringere collaborazioni su diversi
canali», continua l’imprenditore. Lo
scorso settembre, per esempio, è stato
inaugurato Atrium, spazio dedicato
all’arredo della filiale di None, nato
da un progetto portato avanti dagli
studenti di comunicazione e di design
dello Ied. Abbiamo creato quattro
squadre di studenti che si sono sfi
date sul tema della casa e il gruppo
vincente ha dato vita ad Atrium»,
racconta Berardo. Atrium è il nome
dell’edificio, ma anche un contenitore
di dieci aziende che operano
novembre 2013 - youtrade - 103
Design+Qualità+Semplicità=
Ribes
®
nell’universo della casa. È in corso,
inoltre, la creazione di un portale
internet e lo sviluppo di un piano di
comunicazione del progetto e dei suoi
partner. L’inaugurazione di Atrium
è stata una festa per Casa Oikos,
che nell’occasione ha reso omaggio
all’ingresso nel gruppo di Incasso
Store, che distribuisce elettrodomestici,
prima all’ingrosso e ora anche al
dettaglio, di Lordflex, che distribuisce
materassi, e di Roto, che produce
e commercializza porte e fi nestre.
«Tre nuove aree, più il contenitore
Atrium: i motivi per festeggiare non
sono mancati», aggiunge Berardo, che
ricorda quanto i momenti di incontro
tra amici, sostenitori, clienti, fornitori e
partner siano preziosi per confrontarsi
e fare valutazioni sul proprio operato
per migliorarlo costantemente. «A
None organizziamo almeno due eventi
all’anno e nelle altre fi liali sono
previste altre iniziative». Preparazione
e competenze diverse hanno permesso
a Casa Oikos di presentarsi al meglio
al mercato. «L’augurio per il futuro?
Continuare su questa linea di sviluppo
e portare avanti i tanti progetti in
programma, ancor meglio se in
concomitanza con una situazione
economica più positiva di quella che
stiamo vivendo», conclude Berardo.
Ribes
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tecnologicamente unica!
104 - youtrade - novembre 2013
UNO SPAZIO PER AVVICINARSI AL MERCATO
«Uno spazio al servizio del mercato». È così che Stefano Sapucci, direttore commerciale di Roto Finestre per Tetti Italia ha definito la presenza di Roto all’interno della
struttura multifunzionale di None. Non si fa vendita, quindi, ma si offrono servizi
di informazione e formazione ai rivenditori e ai loro clienti: «Per esempio, abbiamo
dedicato agli installatori la prima attività organizzata nel nuovo spazio», racconta
Sapucci. «Abbiamo installato un tetto-scuola e riunito una decina di partecipanti
interessati a una formazione tecnica». Lo spazio piemontese è per Roto un’occasione
per estendersi all’area Ovest dell’Italia, in quanto la sede aziendale è a Venezia «e il
rivenditore, il progettista o più in generale il cliente, può avere difficoltà a spostarsi.
Così ci siamo avvicinati noi». Oggi Roto, dopo quasi due anni nel mercato italiano,
è un player importante nel mondo delle finestre per tetti, con un taglio tecnico
medio alto. Senza dubbio l’inaugurazione di Atrium, con quasi 700 ospiti, è stata
un’ulteriore vetrina.
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50
Da 50 anni
con la qualità
informazione pubblicitaria
Fischer Italia festeggia il compleanno
e la crescita ottenuta grazie
alle caratteristiche dei suoi tasselli.
E ora allarga l’obiettivo all’energy saving
Italia ». Un successo reso grande
grazie alle caratteristiche dei prodotti:
nonostante i tentativi di imitazione
provenienti dal Medio Oriente e
oggi sempre di più dall’Asia, copie
sì ma troppo diverse dove il tassello
fischer si differenzia per la qualità di
progettazione e realizzazione. fischer
Italia è seconda in Europa, dopo la casa
madre tedesca. Il tassello in nylon S
M
ilioni di tasselli venduti in
cinquant’anni. Ed è proprio
50 il numero delle candeline
sulle quali Fischer ha potuto soffiare
quest’anno organizzando, per
l’occasione, una grande festa presso la
sede padovana all’inizio di settembre.
È dal 1963, infatti, che la consociata
italiana del gruppo è a Padova. E negli
anni è cresciuta, raggiungendo più di
300 dipendenti e oltre 6mila clienti tra
rivendite, grossisti, grande distribuzione
e industrie. «In un momento storico in
cui in Italia il fissaggio praticamente
non esisteva»,
racconta Massimo
Fioraso, direttore
marketing della
consociata italiana,
«l’arrivo del Gruppo
fischer nel nostro
paese ha reso possibile
la nascita di fischer
Massimo Fioraso
106 - youtrade - novembre 2013
Fischer Italia: 1963 - 2013
0
è stato introdotto nel mercato nel
1968, seguito, negli anni successivi, da
fischer SLM dedicato ai professionisti
e dal tassello SX, sono solo i nomi dei
prodotti più noti. continua Fioraso.
«Il ramo produttivo più innovativo,
invece, è rappresentato dai sistemi per
impiantistica e dagli ancoranti chimici.
Recentemente abbiamo ampliato il
settore dell’involucro, del fotovoltaico
e solare termico, che stanno andando
molto bene». La rivendita è sempre
stato il canale di vendita preferenziale
per fischer Italia: «È consolidato e
ci permette di instaurare relazioni
di lungo periodo. Per far in modo
che un’offerta specializzata come la
nostra sia veicolata al meglio, creiamo
collaborazioni selettive con alcuni
rivenditori disposti a investire con noi»,
spiega Fioraso, specificando che il 90%
del fatturato è comunque realizzato
dalle rivendite seguite non da agenti
commerciali ma da venditori che in
fischer sono costantemente formati e
totalmente dedicati ai clienti. Ricerca
di prodotti rispondenti a politiche
relative all’energy saving e alla ricerca di
prodotti alternativi e meno inquinanti
sono tra gli orientamenti aziendali.
Ci stiamo organizzando in maniera
sempre più flessibile, imparando dai
mercati esteri, come quello giapponese,
sempre all’avanguardia. Il prossimo
obiettivo è il potenziamento in
Italia e all’estero delle infrastrutture
tecnologiche, in modo da agevolare
i clienti anche sulle consegne, che
potranno avvenire nell’arco di 24 ore
soltanto», conclude l’ing. Fioraso.
Parallelamente il potenziamento del
Servizio Engineering, quindi della
progettazione di veri e propri sistemi.
Come cinquant’anni fa, fischer rimane
proiettata verso il futuro.
novembre 2013 - youtrade - 107
Anche il coppo
si adegua ai tempi
La Fornace Vardanega Isidoro punta sull’innovazione
del prodotto più tradizionale, il laterizio di copertura.
Perché, spiega l’amministratore dell’azienda,
solo chi fa ricerca può continuare a competere
di enrico votton
H
a appena lanciato una tegola,
Italica, che punta a rivoluzionare
il mondo delle coperture: si posa
facilmente per sovrapposizione anziché
per incastro ed esteticamente assomiglia
a un coppo. La Fornace Vardanega
Isidoro, azienda di laterizi di Possagno
(Treviso), continua a rinnovare la sua
offerta, alla vigilia del suo sessantesimo
compleanno (è stata fondata nel 1954).
«La nostra è un’azienda dedicata
al mercato delle costruzioni e nello
specifico a quello delle coperture
in laterizio», premette Luca Giusti,
amministratore delegato dell’azienda.
Che cosa è, oggi, Fornace Laterizi
Vardanega Isidoro?
La produzione dell’azienda è rivolta
alla realizzazione di tutte le tipologie
di coppi che attualmente sono richiesti
dal mercato nazionale per forma e
caratteristiche qualitative di resistenza
e cromia. A oggi la Fornace Vardanega
Isidoro vanta un background ricco
di informazioni, raccolto in più di
cinquant’anni di operatività sul
mercato edilizio nazionale, utili oggi
a contestualizzare la sua mission
coniugando la tradizione del prodotto
con le esigenze odierne del mercato:
qualità, risultato e, soprattutto, facilità
di posa. Da alcuni anni abbiamo
concentrato le energie nella ricerca
di soluzioni esclusive e performanti
riguardo la valorizzazione dei nostri
articoli, in modo da rendere il loro
impiego alla portata di tutti. Questo
concetto ci ha permesso di valorizzare
i nostri prodotti anche in campo
108 - youtrade - novembre 2013
internazionale, cercando di soddisfare
la ricerca del made in Italy attraverso la
riproduzione dei caratteristici paesaggi
italiani identificabili dalle tipiche
coperture in coppi.
Ed è stato difficile internazionalizzare
la vostra produzione?
Abbiamo valutato quali potessero essere
le difficoltà maggiori nel riprodurre
gli stessi ambienti e conseguentemente
abbiamo lavorato in quella direzione.
Ovviamente utilizzare i coppi, per la
loro morfologia, richiede una certa
lavorazione, che necessità più tempo
rispetto all’utilizzo di una qualsiasi
tegola. Da questi presupposti è nato il
Bicoppo, per rendere più facile la posa
e dare immediatamente i vantaggi di
ventilazione e qualitativi senza l’ausilio
di ulteriori interventi. Questo ci ha dato
l’opportunità di esportare conoscenza
e cultura del prodotto e, in virtù di
quanto detto, non abbiamo mai smesso
di perseguire questo obiettivo. La
strada non è stata facile in ragione del
fatto che gli scenari politici non erano
e non sono rosei anche in altri Paesi,
ma la perseveranza ci ha permesso di
raccogliere quanto possibile, anche
oltre confine, polverizzando i contatti.
Che cosa significa «portare una
costante innovazione» a uno dei
prodotti più tradizionali come il
coppo?
Significa essere perennemente
coinvolti nella ricerca di soluzioni e
dinamiche capaci di fornire qualità
e caratteristiche tecniche elevate
senza implicare la posa o richiedere
professionalità specifiche per l’impiego
del prodotto. Ovviamente, tutto con
l’attenzione di mantenere vivo il nostro
business, cercando di contestualizzarlo
con quanto il mercato chiede. Non
basta, secondo noi, cercare il prodotto
giusto, ma bisogna trovare l’articolo
che riesca a trasmettere il concetto o la
soluzione più idonea a quanto si vuole
utilizzare in quel contesto. Questo
significa per noi «portare una costante
innovazione» e incuriosire i nostri
interlocutori sempre più attenti alla
qualità dei prodotti.
Quanto conta l’investimento in ricerca?
Luca Giusti
Sai cosa c’è di nuovo?
Condominio
Tutto quello che avreste voluto sapere
sul condominio
e non avete mai osato chiedere.
Quanto la sopravvivenza di un’azienda,
se consideriamo che il mercato è in
eterno e costante cambiamento, la
ricerca rappresenta l’unico antidoto
che permette di rincorrere le esigenze
manifestate dalla domanda che
continuamente avanza. La ricerca è lo
stimolo giusto per rimanere competitivi
e attuali. Esserci, in questo mercato,
vuol dire essere in grado di esprimere il
cambiamento attraverso l’innovazione.
Basta considerare, per esempio, il modo
di comunicare, che attualmente utilizza
canali diversi da quelli impiegati sino
a pochi anni fa. I precursori di queste
trasformazioni sono quasi sempre
premiati, a loro si riconosce il primato
ed il merito attraverso il ruolo di leader
di prodotto. Ebbene, tutto ciò evidenzia
che il cambiamento, attraverso
l’innovazione, esiste ed è importante
viverlo e non subirlo.
Ogni cambiamento di rotta esige
una chiara strategia, e questo
è possibile solamente attraverso
un monitoraggio costante
e un confronto continuo
È difficile per un’azienda come
la vostra adattarsi velocemente al
cambiamento del mercato? E come?
La nostra dimensione, contestualizzata
all’azienda tipica nazionale, fa parte
di quelle realtà medio/piccole che
costituiscono lo zoccolo duro della
filiera manifatturiera italiana. Proprio
in virtù della loro dimensione, sono
più adattabili ed elastiche, pronte a
modificare il loro assetti in base alle
esigenze che emergono dal mercato.
Ovviamente, ogni cambiamento di rotta
esige una chiara strategia, e questo
è possibile solamente attraverso un
monitoraggio costante e un confronto
continuo del management aziendale.
Il lavoro di gruppo permette di
condividere gli obiettivi attraverso
la consapevolezza ed il contributo di
tutti. La meta deve essere stabilita,
tangibile e soprattutto raggiungibile.
Tutto, comunque, dipende da un’attenta
lettura del mercato e dalla capacità di
decidere.
Come è cambiato il mercato dall›inizio
110 - youtrade - novembre 2013
della crisi ad oggi?
Se la domanda si riferisce
esplicitamente al mercato dell’edilizia,
penso che la risposta oramai sia chiara a
tutti, in particolare agli addetti ai lavori:
ci stiamo confrontando con un mercato
che attualmente ci trova costretti a fare
i conti con una capacità produttiva
sovradimensionata rispetto alla
domanda. Questo perché usciamo da
un periodo in cui siamo stati falsamente
inebriati da una richiesta irrefrenabile,
al punto che non era un problema la
quantità venduta e, purtroppo, neppure
la qualità. Certamente parliamo di
anni in cui la realtà era deviata da
un’economia virtuale che adesso
però inesorabilmente ha presentato
il conto evidenziando una situazione,
precedentemente sommersa, che ci
trova quotidianamente coinvolti. Anche
muoversi dai propri ambiti è pericoloso,
poiché non esiste una vera salvaguardia
del credito, anzi, si evidenzia il rischio
di incappare in spiacevoli situazioni
con un rimando di soluzioni che, come
certe operazioni matematiche, tendono
all’infinito. La domanda, quindi, passa
attraverso nuovi canali che privilegiano
la qualità e l’innovazione che rendono
esclusiva la propria casa. Si è avviata
seriamente la cultura del recupero
energetico e anche i bonus statali
contribuiscono alla valorizzazione
degli edifici. Tutto questo ovviamente
non è più freneticamente indirizzato
allo sviluppo, ma perseguito con
una moderata domanda. Le aziende
devono quindi cercare il proprio
ambito attraverso dinamiche rivolta
all’efficienza profusa dai prodotti che,
qualitativamente testati, generano
opportunità progettuali esclusive di
cui i progettisti hanno quotidiano
bisogno. Noi, per esempio, in questo
periodo abbiamo deciso di lanciare sul
mercato un prodotto naturale esclusivo
realizzato per estrusione, la tegola
Italica. Ci siamo indirizzati a coloro
che cercano una soluzione estetica
ispirata ai coppi, con le caratteristiche
qualitative dei prodotti in cemento, ma
realizzato in argilla, con alte prestazioni
di resistenza al gelo e disgelo,
prediligendo la facilità della posa e
l’impiego del prodotto alle più svariate
esigenze. Questo è quanto il mercato
ha bisogno di ricevere: nuovi segnali
che riaccenda l’entusiasmo e ridiano la
voglia di lavorare in qualità e con il fine
della salvaguardia dell’ambiente.
Quali sono le vostre previsioni sul
mercato per i prossimi 24 mesi?
Mi permetto di rispondere utilizzando
un gergo marinaresco: navighiamo
a vista. Questo perché il mercato è
soggetto a se stesso e le dinamiche che
lo investono quotidianamente sono
labili. Siamo soggetti a una stabilità
molto precaria, ci aggrappiamo
quotidianamente a tutto ciò che può
trasmetterci sicurezza, ma non abbiamo
molti appigli. Gli auspici sono tanti
e fanno parte del bagaglio di ogni
buon navigatore, si è detto ormai da
tempo della necessità di interventi
strutturali sul patrimonio edilizio
nazionale, come pure delle difficoltà
finanziarie di cui siamo soggetti, non
voglio fare l’economista poiché esiste
già chi, più autorevole di me, lo sta
già facendo. Voglio però esprimere
alcune riflessioni in merito riguardo
queste previsioni: penso che dietro ogni
azienda ci sia la volontà di rimettersi in
gioco, rinunciando a qualcosa, come
sicuramente ha già fatto, per il bene
comune e di tutti coloro che operano
in essa. Adesso comunque è il momento
di muoversi ma non è possibile farlo se
i presupposti per partire non arrivano
da chi ha la capacità di sbloccare
questa situazione. Risulta difficile,
ora, dire dove saremo tra 24 mesi.
Si può però esprimere un desiderio,
che sicuramente accomuna tanti miei
colleghi, e che si può riassumere nella
voglia di ritrovarsi al più presto a
vivere quella quotidianità che nasce
esclusivamente dal lavoro.
casa
nuova edificazione
Sulle colline bolognesi
Progetto di Mara Caselli
recupero
La casa della memoria
Progetto di Monica Pennesi
Parte con questo numero
il nuovo inserto
YouTrade Casa
a cura di Laura Verdi
novembre 2013 - youtradecasa - 111
D
alle piastrelle ceramiche al grès
porcellanato, dal mosaico ai
grandi formati, passando dal
legno al vetro alla pietra, proponendo
le ultime novità nel settore del decor
e delle finiture d’interni: questo è
YouTrade Casa, una novità editoriale
con proposte non solo estetiche, ma
anche di ordine pratico, con un occhio
ai costi e alle modalità di applicazione.
In ogni numero saranno proposte due
case history che spazieranno dal nuovo
al recupero, soluzioni sempre al top nel
settore residenziale ma non solo.
In questo primo numero focus sulle
resine, un prodotto che segna
l’innovazione del mondo edile, nato
nel settore industriale, ereditato dal
commerciale per proposte sempre più
Gli indirizzi:
Architetto Mara Caselli
CASELLI ARREDAMENTI s.r.l.
Via Nazionale, 2/A Villaggio Europa
Lizzano in Belvedere | BO
tel. 0534 53113
Architetto Monica Pennesi
via Portella, 4
62023 - Esanatoglia | MC
tel. 0733 1870839
Resine
Naici
www.naici.it
tel. 06 9819416
Prodotti utilizzati
Sulle colline bolognesi
Decorcem
NairetanP-Level
La casa della memoria
Decoperla
Decoresina
Nairetan200hp
Resincera
laura verdi
fashion e ora entrato prepotentemente
anche nel residenziale per le sue
caratteristiche indiscusse.
Questo mese siamo sulle colline
bolognesi, con un villino di nuova
edificazione in cui è stata data massima
attenzione ai volumi puri enfatizzati
dal non colore per eccellenza: il
bianco. Nell’entroterra marchigiano,
invece, un recupero storico è
«contemporaneizzato» dalla tecnologia
dei nuovi materiali.
architetto libero
professionista, milanese
di nascita e per vocazione,
esperta di ristrutturazioni
e finiture d’interni.
n. 01
nuova edificazione
Sulle colline
bolognesi
Soluzioni continue e assenza
di giunti a pavimento, spazi
armonici e dilatati in colori non
colore per un villino su tre livelli.
E volumi in primo piano grazie
alle resine tono su tono
5
6
3
4
1
Progetto di Mara Caselli
U
2
1. Anche i sanitari sospesi, in uno dei
bagni del primo piano, oltre alle resine
a terra, facilitano le operazioni di pulizia.
n villino di nuova
costruzione su tre piani,
con ampie metrature, è stato
trattato con grande attenzione per le finiture
e i dettagli, giocando con un contrasto di
materiali tra il legno, il ferro, il sasso e le resine
che rivestono tutti i pavimenti dell’edificio,
e porzioni delle pareti. Una sensazione di
armonia e pulizia formale è data proprio
«Le resine, materiali
plastici e di grande
impatto, in un contesto
in cui volevo creare
situazioni forti e di
contrasto, dall’estetica
contemporanea»
7
2. Solo una quinta separa la sala da bagno
dalla camera da letto matrimoniale.
3. Le sfumature sono avorio, nella grande
sala da bagno dell’ultimo piano, in cui le
uniche note di colore sono quelle verde
acceso delle porte in vetro.
4. 5. 6. La zona living al primo piano:
volumi puri sottolineati da colori e
materiali. Particolare la parete in sasso
scalpellinato e il camino in ferro color
antracite. La doppia altezza del living è
segnata dal soppalco anche questo in
ferro antracite.
7. Una delle zone pranzo al piano terra. La
grande sala, posta a un differente livello,
è collegata in quota da gradini king
size, trattati con resina grigia come il
pavimento
novembre 2013 - youtradecasa - 113
8
9
dalla soluzione di continuità delle resine a
pavimento, posate senza giunti, grazie alla
stesura di una rete apposita che assorbe le
incidentali dilatazioni del massetto. A piano
terra trova spazio una zona di accoglienza
e ricevimento ospiti, con un camino sulla
parete che delimita la scala di collegamento
tra i piani. Splendida la scelta dei colori:
tonalità differenti di grigio che segnano
la zona di passaggio virtuale, individuata
dal controsoffitto ribassato e dalla scala in
nicchia.
Sempre nella zona taverna, una grande sala
da pranzo, posta a un differente livello, viene
portata in quota da gradini dimensione king
size, che diventano anche piani di appoggio
per sculture e oggetti di arredo.
Al primo piano trovano posto la zona giorno
e living, con due camere da letto e due
bagni. Particolare il living: un ampio spazio
a doppia altezza, caratterizzato da colori
Pianta
piano primo
chiari e dal tetto in legno
dalle tonalità miele con
l’orditura a vista. I colori e la
scelta dei materiali, alternati
sapientemente, evidenziano
i volumi puri degli interni, in cui
anche gli arredi si integrano alla
perfezione. La cucina, bianca anch’essa
10
Un camino, vicino alla zona sedute,
riscalda l’ambiente.
È in ferro color antracite e sembra
bucare il pavimento,
così come è inserito nella resina
avorio tagliata a cerchio ed evidenziata
da un profilo in pietra.
(camino Filofocus di Focus).
Pianta
soppalco
11
114 - youtradecasa - novembre 2013
12
I costi variano molto a seconda del tipo
di applicazione e in funzione del trattamento, che deve essere eseguito sul sottofondo e anche dal tipo di finitura finale.
Possiamo dare comunque un range di
costi del prodotto in opera che vanno da
80 a 130 euro per finiture lucide e prodotti autolivellanti.
come parte dell’arredo, ha un’isola centrale:
la scelta della resina a terra facilita tutte
le operazioni di pulizia. Per la zona lavoro
della cucina si è scelto di utilizzare a parete
uno stucco metallizzato color glicine, unico
elemento colorato in uno spazio totalmente
candido. Nel grande soggiorno un camino,
molto minimal, cattura lo sguardo. È in ferro,
color antracite, come il soppalco open
space in cui c’è la camera matrimoniale
con le cabine armadio e il grande bagno
collegato alla camera senza soluzione di
continuità. Le tonalità delle resine qui sono
più calde, con una sfumatura avorio, per
creare atmosfere soft.
8. La cucina: un ambiente caratterizzato
dal bianco delle resine a pavimento e dai
blocchi squadrati con isola centrale.
A parete, nella zona lavoro, uno stucco
metallizzato color glicine.
9. La sala da pranzo del primo piano. Un grande
tavolo centrale e arredi che si integrano
perfettamente con i volumi architettonici.
Unico stacco, le nicchie rosso fuoco.
10.Lavori in corso: pareti e pavimenti al rustico
con la parete in sasso scalpellinata a mano.
11. 12. Particolare della taverna, giocata sui toni
del grigio che si sposa anche con il camino
di design. La scala e il controsoffitto sono
trattati con toni più scuri per evidenziare
lo spazio virtuale del passaggio.
Pianta
piano terra
come si applica
Quanto costa?
Prima dell’applicazione della resina devono essere valutate attentamente le condizioni del supporto, in base alle quali si deciderà poi il
ciclo applicativo. L’umidità deve essere misurata a priori con un igrometro al carburo. Al di sotto di una
certa percentuale di umidità, il prodotto si applica senza accorgimenti
particolari; al di sopra del 3,5% si
consiglia di posare dopo avere preventivamente realizzato una barriera a vapore.
È fondamentale la preparazione
del supporto che viene eseguita,
prima di tutto, con un procedimento di irruvidimento con una macchina apposita, per garantire una
maggiore grip della resina.
Successivamente si posa una rete
in fibra di vetro, che viene annegata in un primer e posata a rullo
e che assorbe eventuali micro tensioni del prodotto, una volta posato.
Nel caso di umidità superiore al
3,5%, deve essere realizzata una
barriera al vapore che viene posata a spatola insieme alla rete.
Subito dopo la posa della rete, si
procede con una rasatura con resina epossidica trasparente. A
questo punto il supporto è pronto
per l’applicazione dello strato superficiale.
Nel caso dell’applicazione di un
prodotto a base acqua, con effetto
materico, sulla superficie così trattata deve essere applicato a rifiuto dello spolvero al quarzo per garantire una migliore adesione della resina.
Volendo invece applicare un prodotto autolivellante, non è necessario
aumentare l’adesione del supporto.
Per ottenere soluzioni finali perlacee, sfumature, colorazioni e decori
particolari, in sovrapposizione si applicano prodotti specifici per
riprodurre l’effetto desiderato.
novembre 2013 - youtradecasa - 115
recupero
La casa della
memoria
Effetti liquidi, colori pieni o
sfumature perla con le resine
nella ristrutturazione di un
edificio storico: sperimentazioni
alla ricerca della finitura perfetta
La scala di accesso,
in granito nero,
impreziosita da segna passo
a luce LED
3
5
4
1
Progetto di Monica Pennesi
U
2
na casa del Sedicesimo
secolo, a Esanatoglia,
un paesino dell’entroterra
marchigiano, rimaneggiata negli anni
Cinquanta con il risultato finale ai piani alti
di una tipica distribuzione post guerra, con
corridoio e stanze di piccola dimensione a
pianta regolare, è stata restaurata dall’architetto
Pennesi, «marchigiana di fondo», come ama
definirsi e orgogliosa di esserlo. Un intervento,
questo, che ha ripercorso la storia della
famiglia del committente, mantenendo la
tradizione, fondendola con il percorso privato
5
Pianta
piano terra
116 - youtradecasa - novembre 2013
«In ogni ambiente
abbiamo voluto
recuperare la
tradizione di famiglia,
attualizzandola con
tecnologie e materiali
contemporanei. La resina
perché flessibile come
finitura, colorazione ed
effetti decorativi»
i più
+Grandi effetti estetici
+Molto resistente e durevole
+Si stende in soluzione continua.
L’assenza di fughe permette
una pulizia facile
+Idrorepellente:
è ideale per bagni e cucine
+Ottimo conduttore di calore:
perfetta per pavimenti radianti
+Può essere applicata
in sovrapposizione a superfici
esistenti, evitando lavori
di demolizione di pavimenti
e rivestimenti
con camera da letto e sala da bagno. Sono
le storie personali del padrone di casa, qui,
a influenzare gli spazi, con murales, oggetti,
libri, toni di colore accesi, come il rosso, il
colore preferito.
Nell’intervento sono state utilizzate le resine
in tutta la loro declinazione, scelte proprio per
questo loro carattere molto flessibile. Sono
state infatti applicate con effetto trasparente,
oppure a tinta piatta come sulla parete rossa
di accesso alla taverna, a effetto perlaceo
come nel bagno del primo piano, o colore
alluminio per evidenziare soffitti e decorazioni
in gesso: un iter sperimentale che ha portato
a soluzioni differenti per ogni ambiente. Sono
6
La camera da letto dell’ultimo piano,
con il murales che riproduce lo skyline
del borgo natale del proprietario.
Lampade “Abajourd’hui”
small e large di Flos.
del discendente, un imprenditore nel campo
del restauro con cantieri a Cuba, Città del
Messico e Mitteleuropa.
Una sorta di «casa della memoria», quindi,
in cui si sono recuperati tutti gli arredi,
restaurandoli e mantenendo le forme
decorative originarie, come le cornici delle
porte e delle finestre, anche se rivisitate
nei colori e nei materiali. Lo stabile, su tre
piani, mantiene al piano terra la sua funzione
originaria, di cantina e dispensa, integrandola
con quella di taverna. Le murature, in pietra
calcarea, sono state portate al vivo mettendo a
nudo i conci per un risultato finale rustico che
contrasta con uno spettacolare effetto liquido
dei pavimenti. Questo effetto è stato ottenuto
grazie alla stesura di una resina trasparente
su macrotessere in travertino e ripropone
una finitura bagnata tipica dei seminterrati
del paese. Il primo piano non modifica la sua
destinazione originaria, mantenendo la zona
living, la cucina e una camera da letto. Mentre
l’ultimo piano si trasforma completamente
perdendo quelle superfetazioni acquisite
nel corso degli anni e si ripropone come un
grande open space, per zona living-studio,
state utilizzate anche per rivestire elementi
di arredo, come il top di alcuni bagni, una
libreria e anche una cucina in muratura.
Particolarmente indicate per realizzare
nicchie, rivestono il vano di contenimento
della scala che porta all’ultimo piano, «bucata»
in più punti per alleggerire l’impatto.
1. Sfumature perla per il bagno del primo piano, in
un gioco di contrasti con il lavabo scuro e i mobili in
legno wengè (lavabo Lilac di GSG).
2. Colori accesi rosso fuoco, con resina a tinta piatta, al
piano terra e pietra calcarea alle pareti che sembra
voler uscire dal locale taverna per trasformarsi in
stipite della porta.
7
3. 4. Splendido effetto bagnato per i locali del piano
terra, realizzati con una resina trasparente detta
di “inglobamento”, che ingloba in questo caso
macrotessere in travertino.
5. Forme morbide per il muro/parapetto che maschera
la scala che porta all’ultimo piano: bucato da
nicchie, diventa spazio attrezzato.
6. Una parete in mosaico rossa, il colore preferito del
proprietario, segna lo spazio dei sanitari.
Pianta
piano primo
Pianta
piano secondo
7. Il soffitto di ingresso della camera padronale, sui toni
del blu e luci LED che riproducono il cielo stellato.
novembre 2013 - youtradecasa - 117
2. Per la progettazione di superfici di
sicura resa estetica e funzionale, anche la porta fa la sua parte. La linea
Syntesis Collection di Eclisse include
soluzioni scorrevoli a scomparsa prive di cornici esterne e con punti luce
(Syntesis Line scorrevole e Syntesis
Luce), soluzioni per porte battenti filo
muro (Syntesis Line battente) e un innovativo profilo battiscopa rasomuro
(Battiscopa Syntesis).
2
1
1. Cabina doccia e radiatore in un unico elemento.
Questo è Monolite, la nuova soluzione di Brandoni
per lo spazio-bagno: un termoarredo di design in
alluminio, composto da corpo scaldante, soffione, monocomando, doccetta a mano e deviatore.
Monolite è adattabile a bagni già esistenti ed è
disponibile con piatti doccia vetri temperati e rubinetteria di varie misure. Può essere realizzato in
molteplici versioni di colore ed è personalizzabile
con vari accessori, dalla barra portasciugamani al
gancio appendi-accappatoio. La colonna radiante
è disponibile nella versione da 500 mm o da 400
mm di larghezza.
5 3
5. Per pavimentazione flottanti, Pircher propone una
nuova gamma di pavimenti in laminato per interno,
in 37 pregiate nuancès, dalle tonalità più delicate
a quelle più decise. Sette le collezioni della nuova
linea (Sabbia, Fiore, Onda, Foglia, Panorama, Altalux
e Dolomiti), disponibili con doghe in varie lunghezze e formati, e spessori da 6 a 10 mm. Il sistema
di aggancio brevettato Megaloc assicura una posa
semplice, veloce e precisa, senza l’utilizzo di colla. La gamma si completa con battiscopa, profili e
cinque materassini di sottofondo.
4
4. Non sono lastre, non sono superfici piatte. Sono i
nuovi Dot-to-Dot di Tagina, elementi ceramici per
la composizione di facciate ventilate o coperture architettoniche di varia natura. Grazie a una innovativa
tecnologia di formatura ad alta pressione del grès
ceramico ingelivo ad alta resistenza, i moduli Dot-toDot si caratterizzano per forma e tridimensionalità.
Da usare come veri e propri «pixel ceramici».
7
7. Bauwerk Parquet porta a terra il vintage con la nuova
collezione di pavimenti realizzata insieme alla designer d’interni Virginia Maissen. In Vintage Edition,
nessun listello è uguale all’altro. Grazie ai colori, alle
strutture e ai diversi tipi di posa in opera, questa
collezione offre possibilità di progettazione quasi
infinite e di grande effetto.
118 - youtradecasa - novembre 2013
3.Le finiture murali della Venezia dell’XI secolo rivivono nella collezione di Artwork di Ceramiche Refin.
Le ampie spatolature e le variazioni cromatiche
dello stucco veneziano e del marmorino vengono
inoltre enfatizzate dai grandi formati (in tre varianti
da 75x150cm, 75x75cm, 37,5x75cm). Artwork è
disponibile in sei diversi colori da pavimento e da
rivestimento, e nella variante strutturata a spessore
2 cm, ideale per applicazioni in esterno.
6. La terracotta è l’anima delle piastrelle della collezione Acustico 12 di Viva Ceramica. Un materiale
tradizionale reinterpretato attraverso l’utilizzo di
superfici estremamente materiche e stonalizzazioni (passaggio di gradazioni cromatiche visibili
e non armonizzabili) accentuate. Adatta alla pavimentazione e al rivestimento di ambienti interni,
è disponibile in cinque differenti tonalità (white,
sand, cotto, brown, grey) e otto differenti formati.
Della collezione fanno parte anche Acustico 60 e
30, dove la superficie viene arricchita da un’effetto
pennellata estremamente decorativo, e i mosaici.
6
8
9. Stile chiaro e lineare per la nuova collezione Legato di Villeroy &
Boch. I bordi smussati su tre lati
del top conferiscono leggerezza
al mobile sottolavabo, effetto ulteriormente sottolineato dall’illuminazione a Led disponibile su richiesta.
Diverse le possibilità di personalizzazione grazie ai modelli e alle
misure disponibili, declinate in sei
differenti finiture (Glossy White,
Glossy Grey, Bianco Opaco, Terra
Opaco, Rovere Grafite e la nuova
essenza Olmo). Legato è combinabile con i lavabi da appoggio delle
collezioni Loop & Friends, My Nature, Memento, Aveo New Generation
e la nuova serie Architectura.
8. Nasce la collezione di mobili Globo di Stone Ceramica, che completa la linea di lavabi e sanitari già
esistente. Gli elementi Stone sono prodotti in quattro
nuove finiture di laminati - Smoke, Salice, Betulla e
Desert - e sono adatti ai lavabi 100x48, 85x48 e 70x48.
9
11.Un morbido invito al riposo e alla
comodità. Nata dalla creatività della
designer francese Sophie Larger,
la chaise longue Bruco di Presotto
Italia ricorda le forme e le rotondità
tipiche dell’insetto in movimento. La
poltroncina con struttura cromata è
reclinabile in varie posizioni ed è
disponibile nei colori rosso, bianco
o nero. Rivestita in tessuto elasticizzato lycra.
10
11
10.Ispirazioni alla Lucio Fontana per i nuovi lavabi della
serie Strappo di antoniolupi. Disegnati da Domenico De Palo, questi lavabi a muro sono realizzati in
Corian, incassati e rifiniti all’esterno come la parete.
13.Tradizione ingegneristica, design e buona cucina.
Questi i valori su cui si fonda Bertazzoni, azienda
storica produttrice da oltre 130 anni di elettrodomestici per la cottura e simbolo del made in Italy
nel mondo. I due marchi Bertazzoni e Bertazzoni
La Germania offrono gamme complete di prodotti
quali cucine freestanding, piani, forni e cappe. Caratterizzati da performance di eccellenza e un’estetica di alto profilo (classica, moderna o rustica),
gli elettrodomestici Bertazzoni si adattano ai diversi
ambienti cucina, diventando dei veri e propri oggetti
di arredamento e design.
12.Il fuoco è capace di sprigionare intense emozioni.
Anche nelle case moderne è possibile lasciarsi
incantare dalla bellezza di un camino acceso, declinato in chiave contemporanea. Estremamente
suggestive le proposte made in Italy di Vanixa, che
ricreano l’effetto empatico e luminoso delle fiamme
e delle braci, senza alcun pericolo e con estrema
facilità di gestione.
12
14
13
14.I termoarredi Vulcano di Fiora oltrepassano i confini
del bagno, offrendo un calore avvolgente e silenzioso a tutti gli ambienti della casa. Ampia la gamma
di colori (Bianco, Antracite, Champagne, Crema,
Grigio, Nero, Rame, Viola) e texture (Semi, Fili e
Rose). È inoltre disponibile il modello con portasciugamani piatto singolo o doppio.
novembre 2013 - youtradecasa - 119
permesso maggior libertà nel disegno di
linee sinuose dell’interno e concorrono
a rendere più delicata la diffusione
dell’illuminazione.
REINTERPRETAZIONI VERTICALI
IL CANDORE DEL QATAR
Trasmette serenità e tranquillità
l’architettura del nuovo centro culturale
Harbin, inserendosi con delicatezza
nell’ambiente circostante reso caratteristico
dalla presenza di un fiume. Le acque di
questa strada fluviale rimangono congelate
per molti mesi dell’anno rendendo ancora
più caratteristico l’intero complesso, il
cui concept si ispira completamente alla
scenografia naturale. L’edificio, che si
sviluppa con tre corpi di fabbrica, s’imposta
su una struttura in acciaio e si conclude con
una copertura in pannellature in alluminio
di colore bianco puro. Il centro, realizzato
dallo studio cinese Mad Architetcs, aprirà
i battenti con l’inizio del 2014 dando vita
a luminosi spazi museali e congressuali.
La gestione della luce sia essa naturale sia
artificiale si dimostra studiata nei minimi
dettagli realizzando un’euritmia costante
per tutto l’anno. Una struttura reticolare
in acciaio impostata sulle fondamenta
è integrata ai tre edifici e ha permesso
la realizzazione di tre enormi lucernari.
Questi permettono alla luce naturale di
inondare gli spazi interri e di preservare
l’impressione di intimità rappresentata
dall’aspetto esteriore del complesso.
Una caratteristica che si rafforza anche
grazie all’uso nelle pareti esterne di pietra
bianca e di cemento a vista. Gli interni
realizzano quest’intimità esteriore con l’uso
di pannelli in legno chiaro, che hanno
120 - youtrade - novembre 2013
La creatività talvolta non si riscontra nella
creazione di nuove forme quanto nella
modalità con la quale uno stile tradizionale
viene realizzato. Questo è ciò che è
accaduto nel caso della nuova torre di
Doha, la Burj Doha Skyscraper, di proprietà
di Sheikh Saud bin Muhammad Al Thani
data in gestione al gruppo Hamad Bin
Saoud Group. L’architetto francese Jean
Nouvel ha realizzato questo grattacielo di
oltre 238 metri partendo da uno spunto
tradizionale, ovvero gli intrecci decorativi
delle finestre arabe. Questo spunto grafico
è stato però tradotto in realtà attraverso
l’uso di un particolare lattice posto
all’esterno delle ampie vetrate dei 110 mila
mq quadrati dell’edificio. Una novità non
solo prettamente estetica, ma che considera
anche le caratteristiche dell’ambiente che
ospita questo nuovo grattacielo. L’azione
del sole congiunta alla forza del vento ricco
di materiale sabbioso che perennemente
cozza contro gli edifici di Doha causa un
precoce invecchiamento del vetro. La
struttura in lattice oltre a donare un tocco
distintivo al grattacielo consente anche
di ridurre esponenzialmente l’erosione
quotidiana causata dagli elementi
atmosferici. Tra la struttura in lattice e
le vetrature corre un camminamento
che agevola le azioni di manutenzione
del fabbricato. Un grattacielo a prova
sismica grazie ad una struttura portante in
calcestruzzo armato con forma ad X, sulla
quale si impostano tutte le connessioni del
sistema facciata. Per bloccare le spinte della
stessa facciata sugli elementi di ancoraggio
sono stati predisposti particolari travi ad
anello. La guglia finale presenta un sistema
di illuminazione autonomo mentre per i
restanti 44 piani sono stati realizzati 82
corpi illuminanti all’interno della
passerella tra le due facciate.
PRIMATO ITALIANO
Il presente europeo dell’edilizia parla
di prestazioni energetiche e comfort
abitativo e lo standard Passivhaus è la
strategia costruttiva per ottenere questi
obiettivi. L’Italia è in ritardo rispetto agli
altri Stati europei ma si può vantare di un
primato. In Italia infatti è stato costruito
il secondo hotel al mondo, il primo in
Europa, con certificato Passivhaus. Un
primato che spetta al nuovo Ecohotel
Bonapace di Torbole (Trento) prima
struttura ricettiva italiana a rispettare i
rigidi canoni prestazionali dettati dallo
standard. L’Ecohotel, realizzato dallo
studio Armalab di Pergine Valsugana
(Trento), può vantare ulteriori attestati
ovvero le pre-certificazioni ClimaHotel
Gold e Arca Platinum. La ClimaHotel
Gold valuta la sostenibilità della struttura
in fatto di ecologia, economia e aspetti
socio-culturali della progettazione
architettonica, nella costruzione e nella
gestione della struttura da parte dei titolari.
La certificazione Arca garantisce invece la
sicurezza statica, sismica e in condizioni di
incendio, l’efficienza energetica, il comfort
e la sostenibilità degli edifici in legno.
L’Ecohotel, che punta alla classificazione
Arca-Platinum, è infatti una struttura
realizzata con sistema portante in X-lam,
che sfrutta l’azione di una pompa di calore
per la gestione della climatizzazione e del
lavoro di una centrale termica con impianto
di ventilazione meccanica controllata con
recupero di calore ad alta efficienza e
l’impianto solare termico. Un esempio di
made in Italy che dimostra come l’Italia,
pur essendo partita in ritardo nell’uso dello
standard Passivhaus (in Germania sono già
circa 7mila gli edifici certificati, in Austria
4mila, in Francia 3.500 mentre per l’Italia
non arriviamo ai cento) sia ora riuscita a
ottenere un primato utile al divenire un
volano, anche promozionale, per l’uso di
tale sistema costruttivo soprattutto in vista
delle scadenze della Direttiva Europea
20/20/20.
news
dalla rete
IL POTERE DI UN CLICK
www.somfytahoma.com
da record. Prodotti ideali per l’arredo
nautico e civile, per l’edilizia strutturale
per pavimenti pregiati per l’outdoor. Tutto
nel pieno rispetto dell’ambiente, essendo
la materia prima proveniente da foreste
certificate. L’app racconta tutto ciò con
un linguaggio fresco e ricco di immagini
del singolo prodotto ma anche delle sue
possibili applicazioni. Le schede tecniche
sono complete e, abbinate ai tutorial video
e alle condivisioni social, rendono questa
finestra applicativa formativa, dinamica e
interattiva. L’applicazione è disponibile sia
per dispositivi iOs (iPhone e iPad) sia per
Android.
SCANNER
DI ULTIMA GENERAZIONE
www.faro.com
apertura e chiusura della casa in base
alle differenti situazioni climatiche e
meteorologiche. La configurazione è
semplice e intuitiva. Il software consente
di controllare e gestire tutti i dispositivi
suddividendoli per tipologia, dislocazione
e singolarmente. La completa libertà nella
configurazione permette di nominare
univocamente i motori e di posizionarli
all’interno di ogni stanza, stessa modalità
per i sensori, e gli scenari.
LA APP DEL LEGNO
www.bellottispa.com
Presentato all’ultimo Made Expo,
TaHoma, il sistema di domotica realizzato
da Somfy Italia. Si tratta di un’innovativa
soluzione per rendere più libera la
gestione della casa, in particolare di
guidare le applicazioni automatizzate
come tapparelle, tende da sole, cancelli,
porte da garage, porte d’ingresso, allarmi,
tende interne e luci. La tecnologia
sfrutta un tablet touch screen in grado
di comunicare tramite la tecnologia
wireless con tutte le applicazioni della
casa. Il software TaHoma permette
inoltre di calendarizzare qualsiasi azione,
adeguandola alla reale vita dell’abitazione.
Entrando nello specifico, quattro sono
i menù accessibili dalla home: la mia
casa, per la gestione degli ambienti;
i miei scenari, per creare a attivare
differenti scenari; la mia settimana, per
programmare la gestione degli ambienti
in base allo stile di vita; i miei sensori, per
programmare le reazioni dei sistemi di
Una delle realtà più affermate nel
mondo del legno approda nel mondo
delle app. Da alcune settimane i curiosi
possono finalmente navigare con i loro
smartphone all’interno del vasto catalogo
della realtà comasca. Un servizio utile
agli acquirenti ma anche a tutti coloro,
rivenditori compresi, interessati ad avere
a portata di mano tutte le informazioni
sulle innovazioni e le tecnologie per
la lavorazione del legno. L’utilizzo di
multistrati compensati speciali assemblati
con materiali innovativi e tecnologici
come gomme, sughero, schiume e carte
rende i prodotti di altissima qualità e dalle
prestazioni d’isolamento termico e acustico
La tecnologia non evolve solo con lo
sviluppo di nuove strumentazioni;
talvolta bastano pochi accorgimenti per
migliorare esponenzialmente un prodotto.
Cam2 ha infatti annunciato il suo nuovo
scanner Focus3D, X 330, e il rilascio
di Scene WebShare Cloud. Focus3D X
330 permette la scansione a 360 gradi
di oggetti fino a 330 metri di distanza e
grazie al ricevitore gps integrato riesce
ad elaborare con fedeltà assoluta le
singole scansioni. Un ingombro minimo,
la presenza di un laser di Classe 1 eye
safe, l’uso di uno schermo touch screen,
una scheda sd e una batteria della durata
di oltre quattro ore permettono allo
strumento di rispondere alle esigenze
di qualsiasi professionista addetto
alle rilevazioni. I dati raccolti trovano
vari utilizzi: ricostruzione incidenti,
l’architettura, l’ingegneria, la produzione
industriale e molto altro ancora. Con
Scene webShare Cloud le informazioni
vengono salvate in modalità cloud e
quindi rese disponibili velocemente anche
ai diversi partner del progetto. Un servizio
cloud che supporta i dispositivi mobile con
interfaccia ottimizzata.
novembre 2013 - youtrade - 121
ZAPPING
Nuovi protettivi Fila
per i pavimenti in gres
Da oggi, il protettivo FilaPD15 è adatto per applicazioni sia su
gres lappato, che su gres naturale strutturato posato all’interno
e all’esterno. Sviluppato con la tecnologia Fila Micrometrics
Technology, FilaPD15 protegge le superfici dallo sporco di
calpestio e traffico intenso, creando una protezione duratura
dalle macchie di natura acquosa e oleosa, senza creare pellicole
o ingiallire. Fila ha messo a punto anche FilaMP90 Eco Plus, un
nuovo protettivo antimacchia solvent free, per gres porcellanato
levigato e pietre naturali con finitura lucida, patinata, spazzolata
e levigata fine. La formulazione a base d’acqua permette
di ridurre i tempi di applicazione dell’80% rispetto
alle soluzioni a base solvente. Il prodotto contribuisce ad
ottenere crediti Leed secondo il protocollo americano e italiano ed
ha ottenuto la certificazione Gev- Emicose EC1Plus.
Rurefish, la nuova linea
finiture di Ruredil a base
acrilica e silossanica
Nasce la nuova linea di finiture Rurefish
di Ruredil, composta da cinque
prodotti suddivisi in due gamme di
prodotti a base acrilica ad elevata
idrorepellenza e silossanica ad
alta traspirabilità, e un fissativo
coprente al quarzo (Rurefinish
QFIX). Rurefinish Acril è composta da
Rurefinish Acril Pittura, Rurefinish Acril
Q_Pittura e Rurefinish Acrtil Tonachino,
mentre Rurefinish Silossan comprende
Rurefinish Silossan Tonachino e Rurefinish
Silossan Pittura. La linea Rurefinish,
disponibile in circa 500 tinte a seconda del
tipo di prodotto, è indicata per la finitura
delle facciate ed è compatibile con i sistemi
a cappotto termico.
122 - youtrade - novembre 2013
Vivere open air
in tutti i mesi dell’anno
con Opera di Pratic
Pratic presenta la nuova pergola
bioclimatica Opera di Pratic, una struttura
autoportante composta da lamelle
frangisole in alluminio, con apertura
regolabile in base all’intensità della luce
desiderata dall’utente. Opera è inoltre
progettata per creare al suo
interno temperatura e condizioni
climatiche di massimo comfort,
che permettONO di vivere open
air in tutti i mesi dell’anno. Le
lamelle possono ruotare fino a 140 gradi,
per creare una costante ventilazione e
impedire il surriscaldamento delle porte
e delle vetrate. Il profilo orizzontale di
Opera accoglie al suo interno la tenda
verticale, garantendo la chiusura completa
e protezione lungo tutto il perimetro
della pergola, in soli 23 cm. In caso di
pioggia, le lamelle si chiudono e l’acqua
viene convogliata da gronde perimetrali
e pluviali integrate nella struttura. Opera
è adatta sia per il residenziale che per il
contract.
Scale in acciaio Smart
Realizzate su misura e caratterizzate da
strutture versatili, che ben si adattano
ai diversi contesti in cui sono inserite, le
scale in acciaio Smart sono proposte in
differenti forme (dalla chiocciola,
alla retta, all’elicoidale) e
finiture: i cosciali, disponibili in acciaio
inox o in acciaio verniciato in vari colori
della gamma RAL, possono essere abbinati
a pedate in cristallo o in varie essenze del
legno, dai toni più tradizionali a quelli più
attuali, come il grigio antracite. Versatili e
robuste, le scale per interni Smart possono
essere arricchite da parapetti in acciaio,
acciaio inox o cristallo, o da luci a LED.
Wincolla,
il nuovo stucco epossidico
«zero difetti» di Winkler
Wincolla è il nuovo stucco epossidico
bicomponente, di Winkler, specifico per
le riprese di getto, la regolarizzazione,
la riparazione strutturale di superfici
quali calcestruzzo, marmo, materiali
lapidei pietre naturali, legno, laterizi,
fibrocemento. Versatile e di semplice
utilizzo, Wincolla non contiene
solventi ed è in grado di offrire,
grazie alla qualità delle resine
epossidiche impiegate, massima
resistenza all’umidità e agli agenti
chimici. L’elevato potere adesivo di
questo prodotto consente un’applicazione
efficace su superfici orizzontali, verticali, a
soffitto, e anche per colata, assicurando un
collegamento strutturale«zero difetti».
Roto Frank Italia
partner CasaClima
L’impegno di Roto Frank nella produzione
di soluzioni tecnologiche per il tetto
dalle avanzate prestazioni termiche,
è stato recentemente avvalorato dalla
certificazione di Partner Agenzia
CasaClima. Dopo un severo percorso di
valutazione, Roto Frank ha conseguito
questo importante riconoscimento che
l’Agenzia CasaClima attribuisce solo
alle aziende che si distinguono per
l’impegno e la competenza tecnica nello
sviluppo di soluzioni di tipo sostenibile e
responsabile, capaci di trasformare
in realtà l’idea di CasaClima di
«abitare in luoghi sani e rispettosi
dell’ambiente».
ThermoKappa di Danesi
scelto a Rimini
per la sua efficienza
nell’isolamento termico
L’innovativo Blocco ThermoKappa di
Danesi è stato scelto per la realizzazione di
un complesso residenziale e commerciale,
a Rimini, nella nuova frazione Corpolò
(nello specifico si è optato per il blocco
ThermoKappa 24, con uno spessore
di 38 centimetri). L’edificio, a elevate
prestazioni termiche ed energetiche, non
ha richiesto l’applicazione di un sistema di
isolamento a cappotto o di termointonaco.
Realizzati in laterizio porizzato a elevato
contenuto tecnologico, i blocchi
ThermoKappa di Danesi presentano
una caratteristica geometria a
fori con inserti in Neopor di Basf,
che sporgono dalla faccia superiore del
blocco di 8 mm, permettendo un incastro a
secco in grado di annullare i ponti termici
e ridurre del 50% i quantitativi di malta
per la posa. Intonacate tradizionalmente,
le pareti realizzate con i blocchi
ThermoKappa, raggiungono trasmittanze
termiche di 0,24 e 0,30 W/m2K.
Brianza Plastica per il Premio Compasso Volante 2013
Anche quest’anno Brianza Plastica ha sponsorizzato il prestigioso Premio Compasso
Volante, dedicato alle future generazioni di progettisti, nato nel 1998 dalla collaborazione
tra la Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura del Politecnico di Milano e altre università
europee e asiatiche. Il tema progettuale del Premio 2013, assegnato all’inizio di ottobre,
ha riguardato un intervento di recupero edilizio, settore a cui Brianza Plastica dedica
particolare attenzione. L’area di lavoro proposta è stata il cantiere navale in un villaggio di
pescatori dell’isola di Coloane a Macau, abbandonato negli anni ’90. Agli studenti è stato
chiesto di progettare un complesso intervento architettonico, intitolato HiddenCities: cultura
e scienza tra l’Est e l’Ovest, per la creazione di uno spazio polifunzionale composto da hotel,
uffici, atelier, spazi espositivi, caffè, ristoranti e una piazza per le performance artistiche e
sportive. La Giuria del Premio Compasso Volante 2013, composta da José Luis de
Sales Marques (Institute of European Studies of Macau), Salvator John Liotta (Kengo Kuma
Lab - University of Tokyo), Hashimoto Shinobu (Hashimoto consulting arctect) e Enrico Zara
(Arup Italia), ha assegnato il primo premio a Pierpaolo Avanzi, Enrico Mainetti
e Matteo Pedrana del Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco,«per
la qualità del progetto e la coerenza con
le richieste del bando, in particolare è
stato apprezzato il richiamo alla cultura
locale sia nell’evocazione delle tradizioni
che del rispetto dell’architettura tipica
del luogo».
novembre 2013 - youtrade - 123
hi
DIFFUSORE PORTATILE CON BLUETOOTH E NFC
Finalmente uno speaker, elegante funzionale e in grado di
dialogare con tutti i più svariati sistemi voice, si tratta di Mobile
Speakerphone P710e. Il lato superiore presenta una parte a
scorrimento nella quale è possibile inserire tablet o smartphone
e, una volta attivata la connessione wireless, permette di ascoltare
musica, conversazioni o film in altissima qualità. I computer possono
essere collegati anche tramite un semplice cavo USB: l’utilizzo non richiede
l’installazione di driver, risultando immediatamente pronto all’uso, una volta inserito il
cavo. Logitech ha inoltre dotato il suo prodotto di un microfono integrato, garantendo una
qualità, durante le chiamate in viva-voce, di estrema nitidezza e qualità. Sono supportate
anche le videoconferenze, compatibili con Skype, Cisco, Microsoft Lync e Facetime di
Apple. Le prestazioni della batteria permettono di utilizzare P710e fino a 15 ore con una
carica. Un accessorio indispensabile disponibile al prezzo di 169,99 dollari.
AUDIO SENZA CONFINI
Il suo design minimalista lo premia
anche come semplice elemento
d’arredamento ma la sua funzione lo
rende uno degli oggetti più appetibili
del mercato Audio. Essence III è il
nuovo interessante convertitore digitale
analogico (Dac) con interfaccia Usb
in grado di sfruttare la più recente
tecnologia di riproduzione Dsd (direct
stream digital). Eliminare l’effetto jitter
e ricreare il suono in tutta la sua purezza
dimenticando qualsiasi interferenza
è un’altra delle possibili opzioni, il
tutto grazie alle regolazioni clock e
all’interfaccia Usb asincrona. Il volume
può essere regolato da telecomando
pilotando con attenuatori a passi che
consentono una regolazione fedele al
desiderio del livello sonoro. Il dispositivo
è alimentato da un trasformatore
toroidale che genera una corrente
precisa e costante, riducendo al minimo
qualsiasi contaminazione da rumore.
I canali destro e sinistro fanno uso di
sorgenti di alimentazione differenti,
minimizzando le interferenze dovute
alla diafonia. Oltre a fornire la funzione
di Dac, Essence III funge anche da
amplificatore per cuffie, supportando
modelli da 600 ohm con un singolo jack
da 6,3 mm oppure un set bilanciato
con due connettori mini-XLR. Le
connessioni disponibili includono
ingressi digitali, tramite Usb, Toslink,
Aes/Ebu o cavi coassiali, oppure tramite
la connessione Aux. Sono inoltre
disponibili uscite stereo Rca sbilanciate e
Xlr bilanciate.
124 - youtrade - novembre 2013
CATALOGHI IN STILE 2.0
STESSO DIVERTIMENTO
A PREZZI DI STOCK
Per tutti gli appassionati di sport
estremi desiderosi di raccontare le
proprie avventure senza spendere
eccessivamente approda sul mercato
un prodotto che darà del filo da
torcere all’ormai affermata GoPro.
Si tratta di Hi-Speed Hd Camera
della Pyle. Questo nuovo tecnologico
compagno d’avventura è in grado di
registrare fino a 120 fotogrammi al
secondo, numero ideale per la post
produzione e la creazione di slow
motion. La risoluzione è ottimale e
garantisce fino a 1080 p sempre che
non si voglia lavorare con riprese
rallentate, in quel caso si è limitati al
Vga. Il sensore utilizzato è un Cmos da
12 megapixel, mentre il display, posto
sul retro, è un’unità da 2,5” dotata di
touch screen. Zoom digitale 4x e il
Wi-Fi integrato permettono di lavorare
anche in remoto e completano le
specifiche. L’autonomia della batteria
non permette uscite lunghe, riducendo
a sole 2 ore il possibile utilizzo.
Vista la sua declinazione sportiva, la
telecamera presenta diversi accessori
in dotazione per il montaggio su
variegati supporti (biciclette, caschi o
altre attrezzature sportive) oltre ad una
custodia impermeabile e il cavo usb
per la ricarica anche in auto. Il prezzo
inoltre è accattivante con i soli 80 euro
di listino.
Una nuova accattivante tecnologia
e a pensarla di nuovo uno dei
colossi mondiali del mercato legato
all’arredamento, Ikea. Questo nuovo
catalogo disponibile dal 25 agosto
non è più solo cartaceo ma sfrutta
la realtà aumentata per permettere
all’acquirente di scegliere l’arredamento
più adatto ad ogni singolo ambiente
della casa. Si potranno quindi gettare
carta, matite e metri e al loro posto
basterà utilizzare qualsiasi smartphone
o tablet, con processori sia Android
sia iOs. Una volta selezionato l’oggetto
a catalogo desiderato, tramite la
scansione del codice identificativo,
il sistema inviterà a posizionare il
catalogo cartaceo nel punto nel quale si
vorrà posizionare l’elemento d’arredo.
L’applicazione installata visualizzerà il
mobile o l’accessorio, in 3D, usando il
catalogo come riferimento per prendere
le misure e mostrare l’oggetto, inserito
nella realtà, nelle proporzioni e nelle
misure adeguate rispetto alla stanza. E
sempre con la scansione di codici sarà
possibile visualizzare contenuti digitali
extra tra cui video, la storia dei prodotti
e ambientazioni a 360 gradi. Un’idea
che sicuramente avrà presto nuovi
proseliti.
m
o
o
r
w
MODULARITà
IN STILE FRANCESE
In un’ottica votata al risparmio per
generare prestazioni sempre più
performanti, riduzione di costi e di
investimento iniziale, Peugeot punta alla
modularità e la nuova 308 sfrutta appieno
la piattaforma Emp2 (efficient modular
platform). Questa nuova sigla sintetizza
l’efficacia del ripensamento generale
delle vetture del marchio francese, un
ripensamento che coinvolge le dimensioni,
pesi e materiali delle vetture di nuove
generazioni. La Peugeot 308 è quindi di
qualche centimetro più corta della versione
precedente e nella scocca sfrutta materiali
innovativi, questi fattori si traducono in
L’ECO VETTURA
SECONDO NISSAN
Un’auto completante autonoma, in grado
di condurre a destinazione senza alcun
pericolo ma anche senza alcun intervento
diretto, i passeggeri in essa ospitati. Questa
è la sfida di Nissan e questo è l’obiettivo
che la casa automobilistica ha deciso di
raggiungere entro il 2020. Una macchina
intelligente con 11 sensori integrati per
muoversi in tutta sicurezza nel traffico
una riduzione della massa di ben 140 kg
rispetto ai modelli passati. Questa dieta
comporta benefici a livello di consumi. Le
motorizzazioni finora disponibili sono un
3 cilindri benzina di 1,2 litri con 82 Cv e
i turbo a iniezione diretta di benzina di
1,6 litri con 125 e 155 Cv. Rientra invece
nella serie e-Hdi il turbodiesel di 1,6 litri
da 96 e 115 Cv, una motorizzazione che
oltre allo Start&Stop consente di convertire
l’energia cinetica in energia elettrica. La
guida è fluida e supportata da un cambio
a sei marce e da ruote a bassa resistenza al
rotolamento che agevolano l’aumento di
velocità senza dimostrare però un carattere
troppo esuberante. Finora la serie è venduta
solamente nella versione a cinque porte e
presto sarà affiancata dalla tipologia station
wagon. Gli interni proseguono la nuova
via Peugeot fatta di minimalismo, e linee
razionali. Al centro della plancia trova
spazio il computer di bordo touche screen
da 9 pollici. Migliorata anche la postazione
di guida grazie all’impostazione base
leggermente rialzata rispetto agli standard
precedenti che obbligano ad una posizione
eretta più comoda.
cittadino. Quindi l’automobilista può già
pregustare l’addio a pedali e alle faticose
manovre di parcheggio. Tutto ciò, almeno
stando alle parole degli esperti di Nissan,
con un costo esiguo. Il nuovo modello si
chiama Leaf Autonomous Driving e già
il suo prototipo ha dimostrato di sapersi
muovere agevolmente su strade urbane,
extraurbane e nelle fasi di parcheggio. Il
sistema di funzionamento e di controllo
si basa sul lavoro contemporaneo di oltre
undici sensori disposti a 360 gradi sulla
vettura, sistemi completamente integrati
nella carrozzeria. Sensori che permettono
al veicolo di gestire in sicurezza qualsiasi
tragitto impostato tramite il navigatore
integrato. All’automobilista non resta che
distrarsi navigando in Internet oppure, se
ancora non saranno scomparsi, leggersi in
tranquillità un quotidiano.
I NUOVI ANNI ‘70
SECONDO YAMAHA
Yamaha sceglie la via del ringiovanimento
però in versione avvinta. La nuova XV950
strizza l’occhio al maturo appassionato
alla ricerca di nostalgici ricordi ma anche
al giovane incuriosito dall’incontro di più
generazioni. Si guarda ad uno stile fine anni
‘70 lo si fa rivivere nel design della scocca
che però non dimentica il fatto di essere
ormai entrati nel pieno del XXI secolo.
A dominare è il colore nero con alcuni
richiami timbrici che guardano al bianco
al grigio e al verde. Interessante la ripresa
della circolarità dei fanali e nelle forme
della strumentazione che però presenta una
comunicazione completamente digitale e
ricca di luci al led. Ottima soluzione estetica
ma dalla lettura molto difficile. Il motore
è un bi-cilindro raffreddato ad aria con il
filtro dell’aria, una novità, posizionato sulla
destra. La distribuzione dell’iniezione e
del nuovo scarico si posiziona in maniera
differente rispetto a modelli precedenti
ma garantisce un miglior spunto sia a bassi
sia a medi regimi. Il telaio, una struttura
monoblocco, ben si integra nel design
complessivo, si tratta di una doppia culla
in acciaio. A caratterizzare il look della due
ruote sono la forcella da 41 mm e il doppio
ammortizzatore posteriore, con un’escursione
di 70 mm. La versione R presenta la lettera
verde sulla carrozzeria, si caratterizza per
gli ammortizzatori con serbatoio separato e
regolazione del precarico. La sella bassa, e le
pedane piuttosto centrali rendono la guida
fluida e comoda anche a chi non è solito
guidare modelli custom. Ottimale anche la
frenata le cui prestazioni sono surrogate da
un impianto a dischi a margherita dello stesso
diametro sia in anteriore sia posteriore.
novembre 2013 - youtrade - 125
on the
road
ospitalità dall’xi secolo
La Riserva di Fizzano, oltre ad essere uno
dei vini di punta dell’azienda vitivinicola
Rocca delle Macie, è anche un Relais di
grande eleganza immerso nelle colline tra
i vigneti del Chianti Classico. A gestirlo con
competenza è Daniela Maccaferri. Il relais
ha subito un importante restauro negli
anni ‘90 per mano degli architetti Fabio
Zingarelli e Lucia Peretti, l’intervento ha
donato un nuovo splendore che esalta il
suo essere un borgo medievale di lontana
memoria, sorto nell’XI secolo. La struttura
ospita una serie di appartamenti che
dalle dimensioni tipiche di un bilocale
HOTEL A QUATTRO ZAMPE
Uno dei più strani e bizzarri hotel al
mondo si trova a Cottonwood, negli Stati
Uniti. Il Dog Bark Park Inn è un bed and
breakfast incastonato nel più grande
cane beagle della terra. Un hotel insolito,
composto da due strutture che riprendono
stilizzandolo le linee sinuose del corpo
del cane. La struttura ospita due camere
da letto collegate fra loro e pensate per
quattro persone. Non manca alcuna
comodità. In quella che rappresenta la
pancia del beagle sono situate la camera da
letto, un bagno e una piccola zona cucina.
Alla testa spetta il compito di ospitare
un’accogliente camera loft con un delicato
angolo lettura che s’imposta proprio
all’interno del muso dell’animale. L’interno
non poteva deludere le aspettative e quindi
è giocato completamente sul tema dei
quattrozampe. Souvenir in legno, opere
d’arte, arredamenti che richiamano al
fedele animale. L’hotel sorge all’interno
del vasto Inn park arricchito da un negozio
di souvenir ricco di cani in legno e da altri
oggetti che hanno ispirato l’architettura
della struttura progettata dallo stesso
proprietario. Nel parco trova spazio
anche una scultura in acciaio a forma di
pesce e completamente rossa, un modo
per rimarcare e ricordare l’importanza
dei pesci anadromi presenti nelle acque
della zona. Una caffettiera gigante
e altre stravaganti sculture rendono
indimenticabile il B&B e la zona. Alla
struttura mancano telefono e televisione
ma questo può convincere gli ospiti ad
apprezzare maggiormente la natura
circostante con un’uscita a cavallo per
scoprire le tracce della cultura indiana o
per visitare la gola di Hells Canyon, la più
profonda del Nord America.
Dog bark park inn
2421 U.S. 95 Bus
Cottonwood, ID 83522, Stati Uniti
www.dogbarkparkinn.com
EFFERVESCENZA CREATIVA
arrivano fino al trilocale Superior Plus, un
appartamento composto da due camere, due
bagni, cucina-soggiorno e ampio giardino
privato. Il ristorante è ospitato in uno degli
edifici del Relais e propone una cucina
basata sulla tradizione e la trasformazione
delle materie prime del territorio, con
l’offerta di alcune particolarità come l’olio
d’oliva prodotto nella riserva o le verdure e il
vino frutto dei ricchi vigneti del luogo. A soli
tre chilometri dal Relais sorge l’agriturismo
il Torrione nel quale è possibile soggiornare
in uno dei quattro appartamenti in esso
ospitati. A partire da 135 euro.
Riserva di Fizzano, Relais di
Rocca delle Macie
località Fizzano, 53011 Castellina In
Chianti Siena – 0577 7371
www.riservadifizzano.com
126 - youtrade - novembre 2013
Nello scegliere un alloggio per un
viaggio si possono considerare differenti
variabili: posizione, prezzo, attrazioni e
servizi. In genere si vagliano una serie di
comodità che possano rendere migliore
la permanenza in una città. Scegliere
Berlino oggi può essere un modo per
provare qualcosa di diverso pernottando
al Propeller island city center. L’offerta
della capitale tedesca passerà in secondo
piano rispetto alle 27 stravaganti stanze
ospitate nella struttura berlinese. Materassi
sospesi sul soffitto, letti-bare, letti rotanti,
letti incassati nel pavimento o attorniati
da una moltitudine di specchi deformanti.
Una proposta variegata e surreale di stanze
pensata come un insieme di microcosmi a
sé stanti. La stanza più intrigante ospita un
letto sospeso raggiungibile solo da moderni
tarzan ovvero arrampicandosi su pali in
legno o su corde sospese. L’ambiente più
ammiccante, e maggiormente richiesto, è
la camera diamante, dove un caleidoscopio
di specchi riflette l’interno da ogni singola
angolazione, regalando una sorta di
picassiana narrazione. Indimenticabile
potrebbe essere un’esperienza nella
camerata. La stanza si sviluppa come una
miniera, i letti sono posizionati ad infilata
e attorniati da un’illuminazione e da
segnaletiche in stile caveau. Da incubo la
stanza completamente rivestita da cuscini
in pelle, insonorizzata per donare all’ospite
un’esperienza, non sempre piacevole, di
completo isolamento. A partire da 79 euro.
PROPELLER ISLAND CITY LODGE
Albrecht Achilles Str. 58
10709 Berlin, Germany
t. +49 - (0)30 - 891 90 16
propeller-island.de
Questioni di
gola
CONFETTO GOURMET
Il Gambero Rosso nel 2012 ha premiato questa realtà come miglior
produttrice nazionale di confetti alla mandorla. Un successo frutto
di profonde radici che risalgono al 1894. L’azienda Mucci Giovanni
nasce infatti 120 anni fa per rinnovare il bonbon e rafforzare la
sua simbologia e il suo prestigio. Sono le materie prime, attentamente selezionate, a rendere
questo piccolo confetto un vero e proprio alimento gourmet: solo mandorle di Avola e di
Torritto, pistacchio verde di Bronte DOP, le nocciole Piemonte Igp e il raro cacao Criollo.
Ingredienti ai quali bisogna aggiungere la maestrie e la passione di molte generazioni che
hanno prediletto la lavorazione lenta - in pieno stile Slow Food - l’assenza di glutine e la
declinazione alla naturalezza. Un confetto quasi come un gioiello da ammirare per le attente
sfumature cromatiche di ogni singolo bonbon, che raggiungono vette di lusso con le cromie
alimentari della foglia d’oro o dell’argento. La gamma spazia tra numerose specialità, dai
confetti tradizionali ai Tenerelli Meucci - confetti dal cuore tenero -, dai Monnalisa – bianchi
con mandorle e farciture particolari - ai dragées - praline tartufate senza zucchero –.
Sapori da PREMIO
NOVITÀ PER LE MORETTE
Una nuova casa per una delle realtà più
dinamiche della zona di produzione della
Lugana Doc. L’azienda Agricola Le Morette,
di Peschiera del Garda (Verona), ha infatti
da poco inaugurato una nuova cantina,
autosufficiente e perfettamente inserita nel
contesto paesaggistico di San Benedetto
di Lugana. Una nuova dimora quindi per
l’invecchiamento della grappa Lugana
Benedictus, uno dei prodotti di punta della
realtà veneta. Un prodotto complesso e
strutturato rispetto alla grappa giovane,
ottenuto dalle vinacce di Trebbiano di
Lugana, distillate in piccole botti di rame.
Affinata per due anni in piccole botti di
rovere francese riesce a maturare in tutta
la sua forza visiva e olfattiva. Di colore
ambrato e dal profumo intenso, si ricorda
per l’aroma ampio e alcuni timbri di
frutta matura mescolati alla fragranza
data dalla tostatura in legno.
Cinque grappoli
per Tullum Rosso
I Cinque Grappoli 2014 della guida
Migliori vini e ristoranti d’Italia
Bibenda vanno al Tullum Rosso
Riserva 2009, un Montepulciano
in purezza non filtrato affinato
12 mesi in barriques ed oltre
24 mesi in bottiglia. Viene
così premiato un vino rosso di
grande personalità che, per le
caratteristiche dei terreni e l’età dei vigneti,
ha un’ampia complessità olfattiva, che si
esprime sia in note fruttate sia in eleganti
toni speziati. Il vigneto selezionato per la
produzione del Tullum Rosso Riserva 2009
è particolarmente vocato alla produzione
del Montepulciano d’Abruzzo, per l’età,
l’esposizione, le escursioni termiche e la
composizione del suolo, mentre la scelta dei
grappoli, Montepulciano 100%, avviene già
ad inizio invaiatura, ricercando in ogni fase
l’equilibrio vegeto produttivo del vigneto. In
cantina tutte le fasi tecniche di vinificazione
sono tese al rispetto della materia prima
ed all’esaltazione delle caratteristiche di
questo vino di grande equilibrio che riesce a
coniugare in sé forza, eleganza e carattere.
VINO DA COCCARDA
Un vino premiato e apprezzato, il Seligo
rosso delle cantine Settesoli. Già vincitore
dell’oscar Guida del bere bene low cost
del Gambero Rosso, dei due bicchieri
della guida ai Vini 2012, ora il Seligo
Rosso doc Sicilia è stato insignito con
la medaglia d’argento al prestigioso
gran Premio Internazionale Mundus
vini 2013. Il nome Seligo deriva dal
latino seligere, che significa scegliere,
selezionare. È un blend di uve di
vitigni pregiati, uno autoctono ed
uno internazionale, al 50%. Caldo,
con un buon corpo ed una buona
struttura, è l’elegante risultato del
connubio tra i profumi intensi di
marasca tipici del Nero d’Avola ed
i freschi sentori di frutti rossi del
Syrah. Il suo colore è rosso rubino
cupo con riflessi tendenti al violaceo. Il
profumo è piuttosto intenso e fine con
sentori fruttati dolci e maturi di ciliegia,
prugna e fragola.
andando per ristoranti
COOK THE MOUNTAIN
Premiata la filosofia del nuovo percorso culinario dello chef Norbert
Niederkofler. Cook the mountain, la ricerca della materia prima nel
territorio, una scelta apprezzata con l’ammissione del ristorante st Hubertus
dell’hotel Rosa Alpina di San Cassiano alla prestigiosa associazione Les
grandes table du Monde, un collettivo di ristoranti dei quattro continenti vocati all’alta
cucina del quale fanno parte 171 ristoranti dei quali solo 16 italiani. Niente più foie gras
o preziosi pescati del Mediterraneo e dell’Atlantico, ma semplicemente salmerino
locale, burro di capra, agnelli delle valli altoatesine, cucinati e avvolti da profumi nuovi
di bosco e da aromi riscoperti e naturali. Una collaborazione che coinvolge il tessuto
locale con le sinergie locali tra il ristorante e
alcuni particolari, non necessariamente grandi,
produttori altoatesini. I valori dell’associazione
sono quelli di promuovere l’arte di vivere e l’alta
gastronomia, declinando il tutto a tre elementi
fondamentali: ingredienti eccellenti, ristoranti
eleganti e servizio impeccabile.
St. Hubertus Strada Micura de Rue
20, 39030 San Cassiano Dolomite Tel.
0471.849500 www.rosalpina.it
novembre 2013 - youtrade - 127
youbook
È ancora sostenibile
la sostenibilità?
State of the world 2013
a cura
di Gianfranco Bologna
Edizioni Ambiente
2013; pp. 462
26 euro
Trasformare la società in una società
sostenibile è ancora possibile? A
chiederselo, in questo volume edito
dal Worldwatch Institute, sono
scienziati, esperti di politica ed
economia e opinion leader di fama
mondiale. Il libro vuole fare il punto
sul tema per riscoprire la vera essenza
della sostenibilità, al di là delle
etichette pubblicitarie. Lo State of the
World 2013 è diviso in tre sezioni: «La
misurazione della sostenibilità» (ovvero
i metodi per monitorare il progresso
globale verso una vita sostenibile),
«Raggiungere la vera sostenibilità»
(politiche e prospettive per una società
realmente sostenibile) e «Aprire in caso
di emergenza» (se e come prepararsi
a un dirompente cambiamento
ambientale globale). L’edizione italiana
è curata dal direttore scientifico del
WWF Italia Gianfranco Bologna,
che dichiara: «Servono cambiamenti
politici, tecnologici, culturali,
enormemente più grandi di quelli che
abbiamo visto finora ed enormemente
più urgenti, perché la sostenibilità
è ancora possibile, ma solo con una
nuova cultura e una nuova economia, e
dobbiamo realizzarle adesso».
Per chi: l’opinione di autorevoli
esperti per fare luce sullo stato attuale
128 - youtrade - novembre 2013
del Pianeta e sulle strade che è ancora
possibile intraprendere per fare del nostro
mondo, un mondo sostenibile.
Dieci miliardi
sono troppi
Il mondo dei nostri figli
di Stephen Emmot
traduzione di B. Amato
Feltrinelli
Collana Serie Bianca
2013; pp. 208
16 euro
Tra pochi decenni il Pianeta arriverà a
contare 10 miliardi di abitanti. Una cifra
preoccupante, che impone una riflessione
sul modello di sviluppo finora intrapreso,
il quale non appare più lungamente
sostenibile. Lo scienziato Stephen Emmott
si interroga sulle conseguenze dei nostri
comportamenti sull’ecosistema globale,
dando vita a un testo di forte ispirazione,
che ha calcato anche le scene teatrali
londinesi. Lasciando da parte il fatalismo
o l’ottimismo basato sull’idea che la
tecnologia in qualche modo ci salverà,
Emmot fa spazio alla paura. «I think we’re
fucked» penso che siamo fottuti, conclude
lo scienziato. Insomma, secondo Emmot,
se vogliamo salvare il mondo, dobbiamo
cambiare rotta e dobbiamo farlo in fretta.
Per chi: dedicato a chi non si fa
spaventare dai numeri e vuole approfondire
le conseguenze del sovrappopolamento
globale.
l’obiettore della crescita
ha troppa nostalgia
di Serge Latouche
traduzione di S. Salpietro
Jaka Book
2013; pp. 144
12 euro
Il guru della decrescita felice torna a
parlare di downshifting e lo fa a partire
dalla sua esperienza. Con un andamento
quasi autobiografico, Serge Latouche
porta alla scoperta di un altro modello
di società, capace di rispettare gli altri
esseri viventi e l’ambiente. Come un vero
obiettore, Latouche contesta lo schema
di sviluppo basato sulla crescita a tutti i
costi, attraverso il racconto (opinabile)
di episodi e incontri di chi ha scelto
una soluzione alternativa. Dagli indios
latinoamericani all’autarchia italiana
tra le due guerre (non proprio un
modello da imitare), dai precursori della
decrescita alla mercificazione dei viaggi
alle Seychelles, dall’Africa alla Cina, fino
ai dibattiti e alle esperienze attualmente
in corso in Europa. Prefazione di Patrick
Piro.
Per chi: piace chi crede nella necessità
di un modello alternativo, che ponga le
sue basi in una riconversione basata sulla
decrescita. Sperando, con Latouche, che
questa decrescita sia anche felice.
L’azienda centrata
sull’ascolto del cliente
Ripensare strategie e organizzazione
a cura di Valerio Pancaldi
Franco Angeli- collana
Management Tools
2013; pp. 176
20 euro
La crisi e la globalizzazione hanno
aumentato le sfide delle imprese,
obbligate anche a gestire i nuovi
modelli di comportamento dei clienti,
sempre più informati e attenti, non solo
al rapporto qualità-prezzo dei prodotti,
ma anche all’etica e alla reputazione
dell’azienda stessa. Per costruire
un’organizzazione che sia veramente
customer oriented, è necessario
che tutta la struttura aziendale sia
coinvolta nell’ascolto attivo dei clienti,
attraverso la mappatura e la gestione
delle informazioni generate in qualsiasi
punto di possibile contatto. Nella prima
parte, il libro introduce ed esplora il
concetto di ascolto integrato e individua
i percorsi strategici per l’attivazione di
modelli di ascolto attivo. Nella seconda
parte sono invece esaminati gli utilizzi
e le più aggiornate applicazioni della
metodologia del mystery shopper, anche
attraverso testimonianze e case history
significative.
Per chi: per quelli che amano le sfide:
è un volume ricco di spunti interessanti
per traghettare la propria azienda
nell’epoca del consumatore sempre
informato.
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L’EVOLUZIONE NEL SISTEMA DI DRENAGGIO
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Gridiron amplia la sua già estesa gamma di sistemi di drenaggio.
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leggera rispetto al calcestruzzo, il drenaggio delle acque può contare su nuove
opportunità e soluzioni altamente competitive.
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arricchisce di nuove soluzioni innovative, particolarmente flessibili e performanti nelle
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