Imp. IT Ott.`99 - Honda
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Imp. IT Ott.`99 - Honda
t r i m e s t r a l e di informazione aziendale della Honda Italia Industriale S.p.A. Cari Collaboratori, A pprofitto dell’opportunità offertami dal nostro periodico aziendale “In..Honda” per presentarmi, e colgo anche l’occasione per salutare quanti non ho ancora avuto modo di conoscere. Di me stesso posso dire innanzitutto che sono un grande appassionato di moto. Mi piace guidarle tutte, indifferentemente, nei vari percorsi che un mezzo così versatile riesce ad affrontare. Negli ultimi tempi, tuttavia, ho dovuto rinunciare molto spesso (e con grande rammarico) a questo piacere, non avendo a disposizione molto tempo libero. Naturalmente, il mio desiderio è quello di riaccostarmi a questa attività, considerando anche il fatto che l’Italia è un Paese che offre itinerari e percorsi particolarmente interessanti, oltre che affascinanti dal punto di vista paesaggistico. Faccio parte della grande famiglia Honda dal 1975 e, ad eccezione del periodo iniziale in cui mi sono occupato delle vendite dei prodotti Power, ho sempre rivestito incarichi nella divisione motocicli. Ho maturato circa dieci anni di esperienza in Giappone e ricordo ancora nitidamente il biennio 83-84 in cui la concorrenza della Yamaha era agguerritissima. Ma, si sa, le difficoltà fanno “fare le ossa” e, anche nel mio caso, proprio quell’impegno e i vari ostacoli affrontati mi hanno permesso di acquisire una formazione specifica nel settore, che si è poi sempre rivelata fondamentale nella mia attività e carriera. La mia esperienza in Europa è iniziata nel 1987. Prima alla Montesa Honda, a Barcellona, poi alla Honda Portogallo, successivamente alla Honda Svizzera ed ora a Roma alla guida della Honda Italia e della Honda Europe Motorcycle: questo doppio incarico, peraltro molto stimolante, rientra nell’ambito del programma di unificazione delle cosiddette funzioni SED (Vendita, Produzione e Sviluppo). Sono arrivato a Roma il 12 Giugno scorso e, in occasione del party di benvenuto organizzato dalla Honda Italia Industriale non ho ritenuto di presentarmi con un vero e proprio discorso ma con il mio motto: “Sono pronto, chiaro e aperto e lo stesso spero che siate anche voi”, che sintetizza efficacemente la mia personalità e il mio modo di essere. Sono infatti fermamente convinto che il successo di un’azienda sia racchiuso in questi tre semplici concetti. La prontezza, che è ricettività e reattività al tempo stesso, è una dote fondamentale per gestire, controllare, comprendere ed eventualmente reagire ad un mercato in continua evoluzione e, inoltre, rappresenta la carta vincente contro la concorrenza. Per sviluppare prodotti di successo è infatti indispensabile conoscere prima degli altri le esigenze del cliente. La chiarezza presuppone una comunicazione genuina che va costantemente coltivata in quanto rappresenta l’elemento essenziale per sviluppare qualsiasi azienda. L’apertura mentale, infine, permette di non arroccarsi sulle posizioni conquistate ma prepara ad affrontare le sfide future, ad allinearsi ai progressi della tecnologia, a confrontarsi con gli altri componenti del gruppo e sensibilizza ai problemi dell’ambiente e della sicurezza. Il nostro fondatore ci ha insegnato che “… mantenendo uno spirito globale dobbiamo impegnarci a fornire prodotti della più alta qualità ad un prezzo ragionevole per la soddisfazione dei clienti di tutto il mondo …”. Grazie a questa filosofia, la Honda è oggi la più grande azienda motociclistica del mondo. Per questo l’impegno e l’obiettivo di tutti noi deve essere quello di rendere la Honda la più grande azienda produttrice anche in Italia, non solamente in termini di quantità ma soprattutto in termini di qualità. Solo attraverso una struttura solida, con profitti sempre in crescita e poco influenzati dai cambi (valutari) fluttuanti, riusciremo a mantenere la posizione di leadership e saremo sempre più proiettati verso il futuro con successo. Spero e mi auguro che riusciremo insieme a sviluppare sempre programmi e idee innovativi, volti al miglioramento sia delle prestazioni individuali che collettive: stimoli, questi, che conosciamo bene e che sono alla base della nostra filosofia e realtà aziendale. Shoichi Kitahara Presidente Honda Italia Editoriali Mr. KITAHARA - Mr. YAMADA Ciao a tutti! È con questo cordiale saluto che desidero presentarmi. Sono da poco arrivato in Italia e sono felice di essere qui a lavorare insieme a voi. Per quasi venti anni sono stato nello Stabilimento di Hamamatsu, dove il Sig. Soichiro Honda, avviò la produzione dei motocicli. Ho maturato esperienze nel campo motociclistico seguendo da vicino le problematiche legate ai materiali e alla qualità. Nel 1986, poi, ho contribuito, insieme ai colleghi centroamericani, alla costruzione dello Stabilimento della Honda Messico, curandone i servizi ed il sistema qualità. Nel 1995, trasferito nello stabilimento di Kumamoto, in Giappone, ho avuto l’opportunità di arricchirmi di nuove preziose esperienze lavorando nello sviluppo nuovi modelli e tecnologie di prodotto. Ora che sono in Atessa, posso dire di aver trovato una realtà ricca della sua ultraventennale esperienza. Sono rimasto, infatti, impressionato dal bagaglio tecnico acquisito da ogni singolo collaboratore e dal perseguimento degli obiettivi secondo i principi della Filosofia Honda. Tutto questo ci renderà sempre più competitivi, specie in vista dei grandi progetti che stanno interessando il nostro stabilimento. Ormai è ben visibile la trasformazione in atto alla HIA e non nascondo che su questa ristrutturazione riponiamo gran parte dei nostri progetti per il futuro. Chiaramente dobbiamo sentirci tutti coinvolti, ad ogni livello, per consolidare ed accrescere ciò che è stato fatto in passato. D'altronde, per la riuscita di qualsiasi progetto, è sufficiente seguire il “Q.C.D.M”, motto hondista che sta per: Quality, Cost, Delivery e Management. In altre parole significa intervenire con rapidità, efficacia ed efficienza. E’ quindi sin troppo chiara l’importanza di coinvolgere tutti nella creazione di un unico punto di forza che velocizzi il lavoro pur affrontando problematiche nuove. Dal mio punto di vista l’uomo è al centro dell’azienda. Infatti, se risulta abbastanza facile sostituire vecchi macchinari non si può dire altrettanto dell’uomo. Egli man mano acquisisce nuove esperienze incrementando il suo grado di flessibilità e, se spinto da un sufficiente livello di motivazione, rende tutti i traguardi facili da raggiungere. Per raggiungere il successo è, però, necessaria anche una visione globale del proprio settore produttivo. Fortunatamente, a tal riguardo, alla Honda Italia Industriale si respira aria di internazionalità grazie ai continui scambi di visite intrattenute con fornitori e colleghi di altre Genpo. Molte delle informazioni relative ai mercati esteri ed alle tecnologie di produzione vengono scambiate in questo modo. Quindi ogni incontro, se ben gestito, diventa un momento di arricchimento professionale che arreca benefici ad ognuno di noi e quindi all’azienda. Ora lavoriamo per convogliare l’energia di ogni singolo associato verso la stessa direzione. Portiamo questa nostra realtà al successo, Italiani e Giapponesi insieme, con rinnovato spirito e con la benedizione del Signore! Buon lavoro a tutti. Toshio Yamada Direttore Honda Italia NH-C 1999 LISBONA LA FORMAZIONE Motore dell’Azienda Cosa ne pensano i fornitori: LA STORIA DELL’MVS LA RETE COMMERCIALE IL SALONE DEL MOTOCICLO LA HONDA E LE COMPETIZIONI REPARTO “ASSY ENGINE” 2° RADUNO MOTOTURISTICO Destinazione ISOLA DI PONZA CULTURA IN CUCINA VARADERO TOUR UN PERSONAGGIO… SIMONETTA UN PAESE IN MOSTRA CASOLI Hanno collaborato alla redazione: G. Cinquino - F. Ferretti R. Bendotti - N. Di Loreto D. Spinelli - G. Talone M. Vinciguerra. Direttore Responsabile: C. E. Sabbatini. Progetto grafico: Fotolito e Stampa: Grafiche Di Prinzio Guardiagrele. Autorizzazione del Tribunale di Lanciano n° 124 del 30/03/1998. Silvana Colonna Francesco De Iaco Come ogni anno i lavori destinati al “Circolo di Qualità” si sfidano presso una delle filiali europee che con grande calore e disponibilità accoglie tutti i partecipanti. E per l’edizione ‘99 la favorita è stata l’affascinante LISBONA. La nostra bellissima avventura cominciava all’alba del 18 Settembre -e non è solo un modo di dire- visto che il nostro aereo partiva alle ore 7.40! All’“eroica” spedizione NHC ‘99 per Lisbona prendevano parte il “Grande Capo” Fernando TRIVELLI, Maurizio BUCCI, Ada CIANCONE, Silvana COLONNA, Francesco DE IACO, Erminio DI PEPPE, Robertino IANNI, Luca MELCHIORRE, Franco POLLICE, e per i fornitori Anna Carla PALENA, Patrizia CAMPITELLI, Fabrizio MASSIMI e Emmanuele TUMINI. Dopo i consueti ritardi dovuti al maltempo e le conseguenti corse per non perdere la coincidenza a Milano Malpensa, il nostro rocambolesco arrivo a Lisbona è stato subito funestato da uno spiacevole inconveniente: lo smarrimento dei bagagli, che ha lasciato tutti alquanto delusi ed amareggiati nel constatare (ancora una volta purtroppo!) l’inefficienza del servizio offerto dalla nostra compagnia di bandiera. Ma forse questo “incidente” non è stato del tutto negativo poiché si è rivelato estremamente benefico per l’affiatamento del gruppo che fino a quel momento era costituito da persone che non si erano mai viste prima e che improvvisamente si erano trovate ad affrontare insieme un vero problema! Si è venuto quindi a creare un “feeling” molto speciale che ci avrebbe accompagnato fino alla fine. Appena superata “l’ impasse” inizial e una volta recuperati i bagagli, le cose sono andate decisamente “ALLA GRANDE”! Dalle nostre splendide camere dell‘ ESTORIL SOL potevamo godere il superbo spettacolo offerto dall’ Oceano e dalla suggestiva cittadina di CASCAIS. Abbiamo inoltre avuto modo di ammirare più da vicino la flora e la fauna dell’ Oceano (squali compresi)! allo spettacolare OCEANARIO di Lisbona, di apprezzare la bellezza malinconica del FADO, di gustare la bontà dei vari tipi di Porto oltre che delle specialità culinarie portoghesi (da buoni italiani non ci siamo fatti mancare nulla)! e, siamo rimasti tutti a “bocca aperta” davanti alla bellezza selvaggia della scogliera di CABO DA ROCA, il punto più occidentale del continente europeo dove “finisce la terra e comincia il mare…” Ma questa splendida cornice non deve far perdere di vista quello che è stato il vero obiettivo della nostra “missione” cioè la presentazione dei nostri lavori alla commissione NHC. La mattina del 20 Settembre, l’emozione e il timore di un possibile fallimento che avrebbe vanificato tutto lo sforzo e l’impegno profusi nella preparazione dei lavori ci prendevano allo stomaco ma… tutto è bene ciò che finisce bene! Infatti, Francesco con i suoi occhialetti neri e l’aria intellettuale ha esposto con estrema competenza e serietà CATCH THE BULL BY THE HORNS, coadiuvato da Franco POLLICE e Maurizio BUCCI e Silvana (reduce dai successi di LE PILLOLE D’ERCOLE) ha sceneggiato … Ehm! volevo dire- ha brillantemente presentato BLU SKY, coadiuvata dai “boys” Robertino IANNI ed Erminio DI PEPPE. E, come direbbe la nostra amica Madame BICOT: “… Che successo, che trionfo!…” … Ma ahimè non abbiamo vinto! Comunque, se è vero che non abbiamo riportato a casa il tanto ambito trofeo NHC ‘99 è pur vero che il “premio morale” che ognuno di noi ha guadagnato, ha ricompensato ampiamente tutti gli sforzi e le aspettative. Il premio di cui parliamo è sicuramente una conquista sia a livello personale, caratterizzata da molteplici fattori quali la voglia di crescere e di misurarsi con le difficoltà, che a livello interpersonale nel creare uno straordinario affiatamento di gruppo fatto di complicità, di amicizia, di solidarietà e di voglia di battersi, uniti, per la riuscita di un progetto comune. Questo è stato -senza tema di smentita- il successo più grande! Naturalmente tutto condito con tanta allegria, goliardia e vivacità. Una menzione speciale a questo riguardo è doverosa verso i nostri beneamati “il gatto e la volpe” (al secolo Erminio e Luca) che hanno rallegrato tutti noi con le loro trovate e le loro “gags” ma, soprattutto, come i grandi navigatori di un tempo… erano sempre pronti a salpare verso nuove “terre di conquista” al grido di HONDA ITALIA ALÈ ALÈ… HONDA ITALIA ALÈ ALÈ… Oscar Brasile In passato le aziende agivano in un mercato pressoché statico, delimitato da confini nazionali commercialmente invalicabili e chiuso alle influenze esterne. In tale contesto, caratterizzato anche dalla rarità delle innovazioni, gli imprenditori non avvertivano il bisogno di aggiornare i propri dipendenti perché questi venivano reclutati per le conoscenze acquisite a scuola, e, in virtù di queste, venivano utilizzati fino alla pensione. Nel corso degli anni, però, la formazione del personale ha assunto un’importanza sempre maggiore. Infatti, nel mondo industriale, si è reso necessario valorizzare le risorse umane interne, al fine di adeguare le stesse alla evoluzione delle attività lavorative determinata dai seguenti fattori: • la velocità del progresso tecnologico, che ha portato alla definizione di nuove tecniche direzionali e produttive; • le continue modifiche organizzative, che sono state dettate dalla necessità di rimanere competitivi in un mercato oramai mondiale. In entrambi i casi l’attivazione di corsi di formazione è servita a garantire la più ampia diffusione delle informazioni. Anche la nostra società, fortemente orientata al consumatore finale, dietro sollecitazione di un sistema – cliente, sia nazionale che internazionale particolarmente esigente, ha sviluppato la qualità e l’affidabilità dei propri prodotti, introducendo nel ciclo produttivo numerose novità tecnologiche ed organizzative. Per accompagnare tali cambiamenti, ha investito molto nell’addestramento delle risorse umane, che, diversamente, sarebbero state emarginate a seguito di una professionalità divenuta man mano obsolescente. Il coordinamento delle attività di formazione è stato demandato, all’interno della Direzione del Personale, alla funzione Addestramento e Studi, che ogni anno le pianifica nel modo seguente, in linea con le normative ISO: • richiesta a tutti gli enti aziendali delle esigenze di formazione; • analisi delle risposte ricevute; • progettazione degli interventi; • erogazione dei corsi; • verifica dei risultati. Tra le iniziative formative organizzate dall’Ufficio Addestramento e Studi, possono essere ricordate, come esempi significativi, le numerose ore di formazione impiegate per conseguire la certificazione ISO 9000 e quella ISO 14000; l’esperienza con la SDA Bocconi, che ha coinvolto numerosi quadri amministrativi e commerciali, rivolta ad una formazione manageriale di carattere generale, ed il programma di alfabetizzazione informatica, avviato con la collaborazione della TC Sistema, che ha coinvolto tutti i settori dello stabilimento. Fino ad ora l’Ufficio ha operato, ponendosi semplicemente l’obiettivo di adeguare la forza lavoro alle innovazioni. Per il futuro tuttavia sente la necessità di superare gli attuali criteri e di approdare ad una fase più evoluta nella quale la didattica dovrà trasformarsi in strumento utile agli operatori per comprendere e condividere pienamente il significato e le motivazioni dei cambiamenti. Solo così la formazione potrà svolgere un ruolo principale nei processi di miglioramento aziendali sia che essi investano assetti organizzativi e procedure oppure metodi e tecniche di lavorazione o la qualità del prodotto. Il gruppo dei partecipanti alla EURO Convention NHC 1999 2 Fabrizio Esposito Pasquale Colantonio L a MVS Tonelli nasce nel 1979 con lo scopo di svolgere prevalentemente un'attività di tipo artigianale volta alla realizzazione di manufatti per carpenteria e di piccoli attrezzi agricoli. Nel 1980 inizia la collaborazione con la HONDA, con l'esecuzione di piccole lavorazioni e saldature su materiali forniti dalla stessa casa giapponese. La MVS all'epoca ha in organico sei operai ed un capannone, sito in contrada Civitella di Paglieta, di 400 mq. (che diventeranno 800 nello stesso anno). Il fatturato con la HONDA rappresenta il 10% del totale. Ma, è tra il 1986 e il 1987 che il rapporto con la multinazionale nipponica (classico esempio di collaborazione ben riuscita tra una piccola impresa ed una grande azienda) s’irrobustisce e si consolida, al punto tale da determinare la rapida espansione dell'MVS e la conseguente crescita esponenziale della sua attività produttiva. Tale rapporto di collaborazione si estrinseca nell’affidamento, da parte della HONDA, della costruzione di componenti per le due ruote: all’inizio parti di telai, successivamente componenti sempre più complessi della telaistica e dei serbatoi. Dal 1993 serbatoi, marmitte e telai completi. E' nel periodo citato che, grazie alla lungimiranza della proprietà e alla professionalità dei suoi collaboratori, vengono realizzati notevoli investimenti: la superficie coperta passa nel 1987 a 1877 mq., i dipendenti a 20, ed il fatturato con la Honda sale fino al 65% del totale. Oggi la MVS opera in tre stabilimenti, due a Paglieta ed uno, il più grande, nella zona industriale di Atessa, per una superficie complessiva coperta di circa 9000 mq. E’ inoltre in fase di realizzazione il progetto per un’ ulteriore ampliamento strutturale che prevede la costruzione di un nuovo capannone di circa 3000 mq. Tale investimento servirà anche a garantire i propri clienti nell’impegno allo sviluppo dei programmi futuri. Attualmente la MVS ha in organico circa 200 dipendenti ed è riuscita a generare un proprio indotto di 6-7 aziende locali, che a loro volta impiegano un centinaio di persone. La gran parte del fatturato è costituito dal lavoro svolto per la Honda Italia; il resto, è dato da quello per la Ducati, l’Aprilia, la spagnola Honda Montesa, la francese Honda Europe Power Equipment, la belga Honda Access e la Bombardier-Rotax, azienda austriaca ma con le proprie radici in Canada. La MVS, sempre spinta dalla convinzione che non si debbano porre limiti al miglioramento, e allo scopo di garantire un crescente grado di affidabilità ai propri clienti, ha quest’anno ottenuto la certificazione di qualità ISO 9002. Sono proprio questi numeri che hanno permesso all’azienda di essere inclusa nel prestigioso club “Europe’s 500” che raggruppa le 500 aziende europee che hanno avuto i più alti tassi di sviluppo nel quinquennio 1993-1998. Addirittura LA PRODUZIONE L e lavorazioni eseguite nell’azienda hanno subito una rapida evoluzione, nel corso degli ultimi anni, dovuta principalmente all’apporto di nuova tecnologia. Questo processo di acquisizione in tecnologia d’avanguardia è culminato con l’acquisto di una macchina laser. La MVS, è specializzata nella produzione della componentistica-moto; in particolare la telaistica; i serbatoi carburante e le marmitte per ciclomotori, scooters e motocicli. Inoltre, l’azienda produce Fase di lavorazione della macchina laser TFL 3000 abbiamo avuto l’onore di essere citati in saggi di economia di blasonati commentatori dei quotidiani nazionali, come “Il Messaggero”. Da quanto fin qui riportato si capisce che la MVS attuale non ha niente dell’azienda artigiana degli inizi degli anni 80, se non l’ambiente di tipo familiare che ha inteso preservare e rinnovare. E questo, va detto, grazie alla Honda, che ne ha consentito ed incoraggiato la crescita senza intaccarne l’autonomia gestionale. Del resto il rapporto Honda– MVS è sempre stato qualcosa di più che una normale relazione fra cliente e fornitore: ogni passo dello sviluppo o dell’innovazione della MVS è stato seguito e per alcuni aspetti guidato. La Honda ha compiuto studi per migliorarne il lay-out, ha fatto formazione, ha offerto consigli sugli investimenti in macchinari permettendo ad una piccola azienda di raggiungere un alto livello di competitività sul mercato. Il “caso Honda-MVS” è stato anche oggetto di studi da parte di esperti di organizzazione aziendale, che lo hanno considerato un classico esempio di applicazione ottimale delle tecniche di rifornimento just-in-time (il caso in questione è trattato nel volume “Organizzare per innovare. Rapporti evoluti clienti-fornitori” a cura di Adriano De Maio e Enrico Maggiore, edito da Fondazione Ibm Italia-Etaslibri). Ultimamente, persino la stessa Università D’Annunzio ha chiesto ed ottenuto la collaborazione dei dirigenti MVS per la stesura di tesi di laurea di alcuni suoi studenti. Ne sono scaturiti due lavori molto interessanti imperniati sulle varie sfaccettature della sub fornitura industriale e in particolare proprio sul rapporto Honda-MVS: il primo, preparato da Raffaello Martini, dal titolo “La subfornitura snella: un approccio globale per la gestione dello sviluppo dei nuovi prodotti”; il secondo scritto da Romina Colangelo intitolato “Il rapporto evoluto con i fornitori:una chiave per migliorare la qualità”. accessori per moto di grossa cilindrata Marmitta del Phanteon ed anche un particolare serbatoio destinato ad essere montato su gruppi elettrogeni per uso domestico. Ma l’azienda, proiettata in questi ultimi mesi alla conquista di nuovi canali di sbocco e di nuovi clienti, si è aggiudicata una importante commessa dalla Bombardier-Rotax, (multinazionale austro-canadese) dimostrando anche una certa flessibilità produttiva grazie alla realizzazione di componenti per altre macchine, in questo caso collettori per motoslitte e aerei leggeri. La globalizzazione dei mercati, impone scelte obbligate anche alle piccole-medie imprese. Una sfida raccolta appieno dalla MVS, che si è già preparata per fronteggiare le nuove insidie che si nascondono sui mercati internazionali. Nuovi ambiziosi progetti di investimento sono stati messi in atto dal management dell’azienda, il più importante prevede la realizzazione di un nuovo stabilimento collegato a quello realizzato appena un paio di anni fa. Sarà destinato a magazzino semilavorati, prodotti finiti, inoltre sarà destinato ad accogliere il reparto serbatoi. Nei tre stabilimenti della MVS vengono eseguite sia le fasi di prima lavorazione delle materie prime (taglio, stampaggio, curvatura) che il successivo assemblaggio dei pezzi tramite saldatura manuale o automatica (mediante robot). Il prodotto può essere consegnato sia allo stato grezzo che finito. L’esecuzione delle lavorazioni è molto curata: alla base vi sono decenni di esperienza nel settore e l’introduzione nel processo produttivo di alta tecnologia i fattori che hanno permesso una impennata dei risultati. Inoltre, l’esecuzione perfetta delle lavorazioni manuali è assicurato da personale qualificato. 3 IL SALONE DI FRANCO LATINI Senigallia (AN) S e vi trovate a transitare dalle parti di Ancona, non mancate di fare un salto al salone di Franco Latini in quel di Senigallia: vi troverete davanti un punto vendita, assistenza e ricambi “da brivido”. La concessionaria si è rifatta il look proprio di recente, ingrandendosi notevolmente (1300 m2 suddivisi in 1000 m2 di showroom, 150 m2 di magazzino, 130 m2 per abbigliamento…). La rete commerciale Honda ha quindi ora acquisito un nuovo punto di riferimento: “Motomarche di Franco Latini”. Avete presente uno spazio enorme in cui poter ammirare tutta la gamma Honda al completo in tutta calma e tranquillità? Beh, fate conto d’entrare in una boutique di Via Condotti a Roma o in Via Monte Napoleone a Milano: tutto bello in vetrina, con saloni ampi e personale cortese e qualificato? Bene: questo è quello che Mr. Latini ha fatto, investendo parecchio nell’ampliamento ed ammodernamento del proprio salone, ottenendo ciò che aveva sempre sognaGiordano Benassi to… Bisognerebbe che tutti fossero “matti” come lui! Franco Latini ci ha creduto, ed i risultati non sono tardati; nella prima TOTI MOTOR DI TITOLA & C. parte di quest’anno, il “traffico” in concessionaria è aumentato Catania del 50% circa. Magari non tutti comperavano, ma rimanevano uovo fiore all’occhiello della rete commerciale Honda è la Toti Motor di Titola Salvatore & estasiati dallo splendore del salone, a cui sono abbinati una effiC. S.n.c. di Catania, rinnovatasi completamente quest’anno. Ora occupa uno stabile di 3000 ciente officina, nonché un ampio reparto abbigliamento ed accesmq, suddivisi su tre piani in officina e magazzino ricambi, vendita ed esposizione – nonché setsori per il motociclista. tore amministrativo. Si è riusciti così a conferire un ampio risalto a tutta la gamma Honda, con Buon lavoro! circa 5 mq a disposizione per ogni modello. È situato in una delle vie principali (Viale V. Veneto) del centro della splendida città siciliana, con un bel giardinetto antistante contornato da palme, con tanto di vialetto lastricato e vetrate infinite che rendono il tutto estremamente elegante. Sembra uno showroom d’alta moda! Dal momento del rinnovo si è registrata un’ottima affluenza, valorizzando notevolmente il prodotto e cogliendo la piena soddisfazione dei clienti, che possono così aggirarsi per il locale osservando la gamma Honda al completo, in tutta tranquillità. Dall’esterno non sembra nemmeno una concessionaria Honda ma quasi un Disco Pub! Non per nulla, ad ottobre è stato organizzato nel dealer-shop il primo “Toti Motor Party”, una festa serale riservata all’affezionata clientela, in cui tutti hanno potuto ammirare alcuni nuovi modelli 2000, accolti da un bel rinfresco, splendide hostess e musica a Lo show room La sede rinnovata di motomarche go-go! N numeri vincenti! Poi la nuova “MaxiNuda” X-ELEVEN, che sfrutta l’incredibile motore della CBR1100XX. È pronta ad entrare in un segmento di mercato, quello delle “naked”, continuamente in evoluzione, con crescente seguito da parte della clientela. E’ una moto esclusiva, piena di eleganza ma anche arricchita della più moderna tecnologia “Made in Honda” (Dual-CBS, Iniezione Elettronica, Immobilizer e Catalizzatore HECS3). Ma la Regina dello Stand era davvero la VTR1000SP-1, che nulla ha a che fare con la “tranquilla” VTR1000F, essendo Vito Cicchetti nata per correre – e vincere! – nel L’ultima edizione del millennio della Fiera del Ciclo e Mondiale Superbike. Sarà la sicura antagonista del III Motociclo si è svolta dal 15 al 20 Settembre a Milano in millennio delle già vincenti concorrenti…Presentata pieno clima autunnale: pioggia e vento a volontà! anche la nuova sorella della Hornet, la HORNET-S che, L’anticipazione dei nuovi modelli Honda alla presenta- con la nuova semicarenatura, acquisisce uno stile più zione stampa europea svoltasi al FuturoScope di Poitiers morbido, meno aggressivo, pronto a soddisfare le richie(Francia) aveva comunque già creato grandissimo entu- ste dei più esigenti clienti orientati al turismo. Ed anche siasmo, attesa ed eccitazione nella clientela, che sperava la CBR600F, rinnovata con le nuove impeccabili coloradi “toccare da vicino” le nuove moto a Milano. Le aspettative sono state ampiamente soddisfatte in uno Salone marcato Honda, che ha confermato e superato negli apprezzamenti di pubblico e stampa il successo degli anni precedenti. Quest’anno il nostro stand occupava oltre 1300mq (!), immerso in un ambiente futuristico-tecnologico avallato da colonne cromate, pedane girevoli, megaschermo, tunnel che ospitavano le moto da corsa ed una novità assoluta, unica nel proprio genere: il Riding Simulator Honda! Quest’ultimo, per la prima volta esposto in Italia, ha dato la possibilità a circa 8.000 persone di provare la vera sensazione della guida in moto in città (anche se virtuale): tutti, anche senza patente di guida, potevano mettere se stessi alla prova cercando di rispettare il codice stradale - senza reale pericolo di vita! Le punte di diamante delle novità per il 2000 sono state sicuramente tre: innanzitutto la quinta generazione della CBR900RR, la moto con il rapporto peso-potenza più L’avveneristico stand Honda con il simulatore di guida basso fra le SuperSport; 152 CV per 170 kg di peso - 4 zioni, ha suscitato entusiasmo. Adiacente allo stand Honda, spiccava tutta la gamma XR (distribuita da Dall’Ara), in cui risaltava l’attesissima XR650R, tutta nuova nel motore raffreddato a liquido e, soprattutto, nell’esclusivo telaio in alluminio. Bella mostra di sé hanno fatto anche i nuovi modelli e colorazioni della serie CR e CRE. In questo clima di novità del mercato delle moto propriamente dette, non poteva mancare uno sguardo al 2000 nel pieno rispetto ambientale: ecco quindi tutta la gamma scooters rinnovata - o riproposta nelle nuove versioni ecologiche “Euro-1”. Leader di mercato in Italia ed in Europa è il Pantheon, esposto presso lo stand di Milano nelle già conosciute colorazioni, a cui sono stati aggiunti i colori azzurro ghiaccio e nero, che hanno riscosso importanti plausi da parte del pubblico. Fra gli scooters, lo Sky Vetro nella nuova colorazione “Fumo” (grigio) ha suscitato notevole interesse non solo da parte dei nostri Dealers, ma soprattutto da parte della clientela (giovane ed adulta). Il pubblico è tornato a casa certo di come la Honda abbia chiuso il secolo “alla grande”, entrando nel nuovo millennio dalla porta principale, con convinzione e forza da “VENDERE”. Marco Melandri Q uando questo numero di “InHonda” sarà in stampa, ci saranno da disputare le ultime due gare del Motomondiale. Cose fatte comunque in Superbike dove “King” Carl Fogarty ha scaricato la sua rabbia nelle piste di tutto il mondo imponendo la sua legge ed agguantando il suo quarto mondiale. La Honda ha illuso i suoi tifosi con il Vice Campione del Mondo ‘99 Colin Edwards che sembrava aver imparato a tirare fuori il meglio dallo quello splendido mezzo che è la RVF RC45, ma complici i troppi errori e la scarsa continuità la Honda ha ancora una volta dovuto lasciare il proscenio alla Ducati. Pensionamento a fine anno per la RVF-RC45 (almeno per la Superbike, infatti verrà ancora impiegata nell’endurance) per correre l’anno prossimo con la nuova – splendida – VTR1000SP-1. Al Colin Edwards remissivo di fine campionato, abbiamo ritrovato un Aaron Slight di nuovo competitivo, capace di salire spesso sul podio nelle ultime manches. L’impressione è che ad una superiorità prestazionale del mezzo (ricordiamo che su tutte le piste la RVF ha fatto registrare sempre le velocità di punta più elevate del lotto e spesso il miglior tempo sul giro in gara), la Honda abbia pagato la minore costanza di rendimento e voglia di vincere dei suoi conduttori in tutto l’arco del campionato. Da annotare il solito grandissimo campionato di Pierfrancesco “Frankie” Chili, capace di portare alla vittoria una Suzuki GSXR750R sempre apparsa in debito di cavalli rispetto a Ducati ed Honda. Per l’anno prossimo sembrano confermati gli le briciole. 250cc col marchio Italiano. Valentino Rossi ha preso il largo con il solo Capirossi capace di batterlo più volte. Purtroppo il grande Capirex è incappato nelle ire della DORNA che gli ha fatto saltare due Gran Premi, facendo correre la Honda ad handicap. Sembrerebbe che Rossi abbia un margine incolmabile, ma Capirex ci ha abituato, nell’arco della sua carriera, a rimonte impossibili, speranze confortate da una superiorità netta della NSR250, confermata dagli ottimi risultati anche di Tohru Ukawa. Ma Rossi appare ormai il Campione ’99, e speriamo davvero possa passare alla Honda 500 nel 2000 (con Doohan Team Manager). Non dovrebbe sfuggirci il titolo delle 125cc, dove il Leader Emilio Alzamora (Honda del team di Angel Nieto...lo ricordate? e preparata da Matteoni) ed un ormai spento Masao Azuma (Honda Playlife di Mauro Benetton), continuano a battagliare per il primo posto con l’ormai guarito Marco “Macio” Melandri (compagno di Azuma), stia rimontando alla grande dopo un avvio “col botto” in Malesia che gli ha fatto perdere tanta strada. Peccato per la doppia scivolata di Valencia con Azuma mentre erano in testa. La bandiera Honda è tenuta alta anche da una vecchia conoscenza della Honda Italia: Lucio Cecchinello (qualcuno lo ricorderà per le sue prestazioni nella Sport Production di qualche anno fa). Lucio ha messo su un Team proprio e corre con le Honda ufficiali con Noboru Ueda come compagno di squadra, togliendosi molte soddisfazioni. All’Aprilia, invero, poche soddisfazioni. Mezzi vincenti dunque nei GP, grandi speranze nella VTR1000SP1 in Superbike. La Honda sembra stia preparando un attacco massiccio alle competizioni dell’anno 2000, con l’obiettivo di riconfermarci leader nei vari segmenti di mercato che sempre ci hanno visto primeggiare e di attaccarne di nuovi. L’obiettivo sarà sempre quello di essere i Numeri 1! Marco Melandri su Honda 125 attuali piloti, almeno in casa Honda e Ducati… Aspettiamo e speriamo di avere una squadra vincente per il campionato del 2000, ricordando che la gestione delle VTR ufficiali sarà ancora affidata al Team HondaCastrol con sede in Inghilterra. Discorso a parte merita il primo campionato del mondo Supersport (per moto di 600cc), dove un nugolo di Yamaha (vera dominatrice come numero di vittorie e podi) si sono sottratte punti a vicenda favorendo la vittoria finale di Stephane Chambon (compagno di scuderia di Fabrizio Pirovano, campione ‘98) su Suzuki GSXR600. Tre vittorie parziali anche per l’unica Kawasaki ZX6R per mano di Ian MacPherson, bocca asciutta per la Honda CBR600F ufficiale, affidata a piloti sfortunati e poco motivati, tanto che nelle varie gare andavano più forte i piloti “privati” che correvano come “wild card”, dimostrando come il mezzo non fosse assolutamente inferiore alla concorrenza. Giochi aperti infine nel mondiale GP, orfano di Mick Doohan dal GP di Spagna. Dominio Honda in 500cc per mano di un grandissimo Alex Criville ed un Sorprendente Tadayuki Okada. Grande il Campionato di Kenny Roberts Jr. su Suzuki ed in ombra quello di Max Biaggi su Yamaha che però ottiene una grande vittoria in Sudafrica battendo le Honda di Okada e di un Criville dolorante ad un braccio che è parso accontentarsi pensando al titolo, per gli altri Mondo) (Campione del Mondo) P.ti P.ti 79 73 P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti 191 181 180 154 152 149 146 108 106 82 Classifica GP 250cc a 2 gare dalla fine: 1° Valentino Rossi Aprilia 2° Tohru Ukawa Honda 3° Shinya Nakano Yamaha 4° Loris Capirossi Honda 5° Stefano Perugini Honda 6° Franco Battaini Aprilia 7° Ralf Waldmann Aprilia 8° Oliver Jacque Yamaha 9° Jeremy McWilliams Aprilia 10° Sebastian Porto Yamaha P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti 268 221 195 193 130 121 117 84 83 75 Classifica GP 500cc a 2 gare dalla fine: 1° Alex Crivillè Honda 2° Tadayuki Okada Honda 3° Kenny Roberts Jr Suzuki 4° Max Biaggi Yamaha 5° Sete Gibernau Honda 6° Carlos Checa Yamaha 7° John Kocinski Honda 8° Tetsuya Harada Aprilia 9° Norifumi Abe Yamaha 10° Regis Laconi Yamaha P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti 246 202 179 154 144 112 103 95 95 94 Classifica finale Superbike: 1° C a r l Fogarty (Campione del Ducati P.ti 489 2° Colin Edwards 3° Troy Corser 4° Aaron Slight 5° Akira Yanagawa 6° Pierfrancesco Chili 7° Noriyuki Haga 8° Gregorio Lavilla 9° Katsuaki Fujiwara 10° Vittoriano Guareschi Honda Ducati Honda Kawasaki Suzuki Yamaha Kawasaki Suzuki Yamaha P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti 361 361 323 308 251 196 156 119 99 Classifica finale Supersport: 1° Stephane Chambon Suzuki P.ti 153 Kawasaki Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Suzuki Suzuki P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti P.ti 130 116 108 101 94 84 81 (Campione del Mondo) 2° Ian MacPherson 3° Piergiorgio Bontempi 4° Jorg Teuchert 5° Christian Xaus 6° Christian Kellner 7° Fabrizio Pirovano 8° Cristiano Migliorati 9° Wilco Zeelzmberg Yamaha 10° William Costes Honda-F. Classifica GP 125cc a 2 gare dalla fine: 1° Emilio Alzamora Honda 2° Marco Melandri Honda 3° Masao Azuma Honda 4° Gianluigi Scalvini Aprilia 5° Arnaud Vincent Aprilia 6° Roberto Locatelli Aprilia 7° Noboru Ueda Honda 8° Lucio Cecchinello Honda 9° Simone Sanna Honda 10° Gino Borsoi Aprilia In occasione della festa di Natale 1999, la redazione di “In Honda” invita tutti i figli dei dipendenti della Honda Italia a partecipare al primo concorso di disegno dal titolo: “DISEGNA LA MOTO E L’AMBIENTE” I lavori, elaborati su cartoncino bianco (35X50) e colorati con pastelli, dovranno pervenire alla Sig.ra Filomena Angelucci entro il 03/12/99. La valutazione verrà effettuata in base alla categoria di appartenenza (Scuola materna, elementare e media) e la festa di Natale sarà l’occasione per la premiazione e l’esposizione di tutti i lavori. 5 Luca Melchiorre L a sezione motori è composta da tre linee di montaggio: sulla prima vengono assemblati i motori degli scooters 50 cc e 100 cc; sulla seconda i motori per motocicli con cilindrata da 50 cc fino a 250 cc; la terza è dedicata esclusivamente all’assemblaggio dei motori del PANTHEON 125 e 150 cc. I nostri prodotti sono rivolti sia alle necessità interne, dove il nostro cliente è il reparto Assemblaggio Telai, che a quelle della Honda Montesa (Spagna) dove vi realizzano i modelli: SFX, NSR 50 e 75, CRM 50 e 75, COTA 250. In un futuro molto prossimo alla gamma prodotti si aggiungerà il nuovo motore per rasaerba GCV 135. Risulterà sicuramente interessante, a questo punto, esaminare il ciclo di assemblaggio della linea FES, dove, per capirci, si monta il motore del PANTHEON. Si parte dai carters, lavorati dal reparto Machining, sui quali vengono inseriti i cuscinetti e gli antivibranti per mezzo di presse idrauliche; dopo la marcatura del numero di motore sul carter sinistro e l’applicazione robotizzata del sigillante su quello destro, si passa all’inserimento dell’albero motore e all’accoppiamento dei carters tramite pressa speciale; a questo punto il motore viene posizionato sulla linea dove vengono assemblati gli ingranaggi di trasmissione, la puleggia, il variatore, il pistone ed il cilindro. Il cilindro di questo motore è provvisto di una speciale valvola allo scarico chiamata A.R.C. (Activated Radical Combustion). Questa valvola è gestita elettronicamente da una centralina che provvede a regolare l’apertura della luce di scarico in rapporto al numero di giri del motore ottimizzando la combustione. Questo produce due effetti principali: riduce al minimo le emissioni nocive in atmosfera, nel pieno rispetto della norma EURO 1, ed aumenta significativamente le prestazioni del motore. Successivamente vengono assemblati il carburatore e tutti gli altri particolari ed il motore, così ultimato, dopo l’erogazione dell’olio, viene depositato sugli appositi carrelli pronti per il trasporto. Quelli destinati alla Honda Montesa vengono sopposti ad un ulteriore collaudo su un apposito banco attrezzato (firing). Il sistema di qualità adottato dalla Honda Italia dal 1994 al fine di raggiungere l’o- biettivo della “Qualità Totale” viene attuato nel reparto Assy Engine nel pieno rispetto della normativa internazionale ISO 9002. Su tale modello, ogni fase del processo lavorativo è descritto dettagliatamente nello standard operativo, prevedendo anche numerosi controlli. Ad esempio si effettuano: il controllo delle specifiche volto a garantire che tutti i particolari forniti dal magazzino appartengano al modello in produzione; il controllo delle altezze dei cuscinetti, per verificare che siano entro le tolleranze ammesse dal disegno; quello delle coppie di serraggio su vari punti del motore; la prova di rotazione del motore, necessaria sia per verificare il corretto funzionamento dell’avviamento, che per favorire l’assestamento di alcuni particolari prima della prova di tenuta; la prova di tenuta del gruppo termico, del circuito di raffreddamento e della scatola degli ingranaggi di trasmissione. Recentemente è stato introdotto un altro strumento di controllo che è in grado di svolgere due importanti funzioni: dosare la giusta quantità di olio e verificare l’effettiva erogazione dell’olio su tutti i motori. Naturalmente le procedure operative prevedono controlli periodici anche sulle attrezzature, sia di tipo meccanico che elettroniche. Da gennaio 1999, con il conseguimento della certificazione ISO 14001 (qualità ambientale) che indica le modalità per creare un sistema di gestione che permetta all’azienda di produrre nel rispetto dell’ambiente (sviluppo sostenibile), la nostra sezione è impegnata in particolar modo a: • limitare e prevenire, ove possibile, l’inquinamento dell’atmosfera, delle acque e del suolo; • ottimizzare la gestione dei rifiuti, con la pratica del riutilizzo e del riciclaggio; • limitare il consumo di risorse naturali; • assicurare il miglioramento continuo delle proprie performances ambientali. Le azioni attraverso le quali rispettiamo detti impegni si concretizzano nella raccolta differenziata dei vari tipi di rifiuti prodotti (carta, plastica, alluminio, acciaio, bombolette spray e pennarelli esausti, olio esausto, benzina sporca, ecc.), nonché attraverso una corretta gestione dei materiali e delle sostanze che potrebbero arrecare danno all’ambiente. Il nostro obiettivo globale è quello di soddisfare il cliente fornendo un prodotto tecnologicamente avanzato e versatile nel rispetto La linea di assemblaggio motori Pantheon dell’ambiente. magliette, a preparare le moto aziendali e a fornire istruzioni circa il tragitto da seguire. Mi informano che il limite di velocità massimo sarà di 40 km/h: chissà se gli smanettoni potranno tenere a freno i loro cavalli ?! Pochi minuti alle 9.00: il piazzale è ormai pieno di moto e di gente colorata, il fischietto di un organizzatore da il via ed il gruppo si appresta a partire per raggiungere Guardiagrele. La giornata è limpida e soleggiata, ma fortunatamente non è afosa come lo scorso anno a Monte Pallano! Lungo il percorso tutti gli incroci sono Anna Di Pasquale “presidiati” dai motociclisti dello staff e così non devo a bella stagione è finalmente arrivata e tutti noi amanti delle due ruote possiamo finalmente sve- preoccuparmi del traffico, approfittando anche dell’angliarci dal lungo letargo. Con tanto entusiasmo "svestia- datura turistica per scambiare quattro chiacchiere con mo" le nostre moto dai teli che le coprono, le spolveria- gli altri “bikers”. Attraversiamo Lanciano e sono sicura mo, controlliamo la pressione delle gomme, il livello che il rombo dei nostri cilindri e il suono dei clacson dell'olio e arrivati a stento dal benzinaio, facciamo il avrà svegliato un po’ di gente. Siamo ormai vicini a Guardiagrele e ce ne rendiamo conto non solo perchè la primo pieno della lunga serie. Quest'anno ho deciso di Majella e’ proprio vicina, ma anche perchè gli sponsor partecipare al 2° Raduno Mototuristico organizzato locali hanno provveduto a pubblicizzare la manifestadalla Honda, guidando e non facendo il passeggero zione in ogni modo. Sosto vicino alla porta di come al solito! Ed è per questo che ho preso in prestito Guardiagrele per rendermi conto di quanto sia lungo il lo “Sky” da mio padre. corteo (di moto) …. non finisce mai, ma quanti saremo? L'orario di partenza è stato fissato alle nove e mentre Il piazzale a noi riservato e’ pieno di moto, infilo il mio raggiungo lo stabilimento, mi accorgo che la strada è “Sky” tra una Gold Wing ed un Transalp e mi accodo ad diversa da come mi appare durante le giornate lavorati- un gruppetto di amici che, approfittando delle guide ve. Solitamente c'è molto traffico ed anche la fretta di turistiche messe a disposizione dall’amministrazione arrivare puntuale al lavoro mi impedisce di ammirare i comunale, si avvia a visitare il bel centro storico del colori dei campi, il susseguirsi di colline, la bellezza del paese. paesaggio. Ancor prima di arrivare al punto di ritrovo Al rientro dell’interessante giro noto che molti hanno sento un rombo alle mie spalle; si tratta di un gruppo di preferito restare al bar, dove sembrava esserci un invi"smanettoni", che probabilmente ha fretta di iscriversi tante buffet a base di “Tre Monti”(delizioso dolce di alla manifestazione: mi chiedo se il mio cinquantino pandispagna e crema, abruzzesamente conosciuti come riuscirà a tenere il loro passo! Varcato il cancello della “sise di monaca”) a giudicare dallo strato di zucchero a Honda, l’impatto con l’organizzazione è notevole, le velo rimasto sui tavolini; dovevano essere tante e maglie rosse dello staff sono un po’ ovunque a regola- buone: qualcuno poteva ricordarsi di me ! rizzare le iscrizioni, a distribuire simpatici adesivi e L 6 Uno scorcio del percorso Dopo un breve discorso del direttore Di Lorenzo e dell’assessore al turismo proseguiamo verso Piana delle Mele, questo tratto di strada montana sembra l’ideale per i motociclisti più grintosi. Tutti più soddisfatti, arriviamo così a destinazione. La fame inizia a farsi sentire e fortunatamente gli alpini di Atessa provvedono a cucinare per noi un ottimo pranzo, corredato da una fantastica cornice naturale e da una piacevole musica, che ci accompagna tra un ballo e l’altro fino alle ore 17,00. È ora di ripartire, la bella giornata volge al termine, saluto gli amici e mi complimento con gli organizzatori per l’ottima riuscita della manifestazione. Mi chiedo: perché aspettare un altro anno per il prossimo raduno e non pensare ad un week-end in moto ? … Noi motociclisti siamo proprio incontentabili! L’arrivo a Piana delle Mele L isola. E ci sarebbero riusciti se chi scrive non avesse forato in una località sperduta. I soccorsi non sono però mancati: un gentile tassista ha raccolto il malcapitato e la sua moto, e li ha trasportati nel portellone posteriore della sua auto. Un inaspettato lieto fine, quindi, se il salvatore non si fosse in seguito rivelato il più agguerrito procacciatore d’affari dell’isola, in perfetto stile partenopeo. Da quel momento in poi abbiamo dovuto ingaggiare una battaglia all’ultimo respiro per i ripetuti attacchi dell’irriducibile isolano che proponeva di tutto. Per il resto, la giornata è trascorsa piacevolmente tra un’escursione (questa volta in autobus), i cambi d’abito di Manola ed i ritardi Natalino Memmo di Domenico. Per concludere la giornata: una romantica cena sulla spiaggia. L’indomani mattina, un sole splendido ha consentito ai più coraggiosi di affrontare di nuovo il mare, per una gita in barca intorno all’isola. Lo spettacolo meraviglioso delle acque azzurre, limpide e trasparenti, è stato completato dalla vista di angoli incantati: la Grotta di Pilato, lo Scoglio del calzone muto, la Grotta azzurra, la Grotta dei coralli, i Faraglioni di Lucia Rosa, le Piscine naturali, Chiaia di Luna e lo Scoglio dello spumante. Intanto l’ora della partenza si avvicinava, e nessuno avrebbe mai voluto dover risalire sopra “lu trabbìccule” della mitica Mazzella. Ma a questo avrebbe provveduto la neo-promossa crocerossina Rosalia, suggerendo di usare i miracolosi cerottini contro il mal di mare. Contro ogni aspettativa il viaggio di ritorno è stato tranquilli e divertente sia per le migliori condizioni climatiche dell’andata sia per il traghetto di dimensioni maggiori. È garantito, i cerotti funzionano... possiamo imbarcarci per la prossima avventura! Foto: Rino D’Ulisse ’atmosfera creata dalla partenza ad un’ora improbabile era decisamente da gita scolastica: non mancava nulla compresi gli anticipi di nausea sul pullman. Sì, gli anticipi, perché il viaggio che dal porto di Terracina ci avrebbe condotti a Ponza, l’Isola della Maga Circe e degli esiliati al confino, sarà dai più ricordato come un incubo su una bagnarola (o meglio “lu trabbìccule” by Sergio Di Campli). L’attività principale del Capitano – assistente di bordo – marinaio – mozzo – barista, del traghetto della mitica Compagnia Mazzella, era quella di ripristinare continuamente la scorta di buste rosa predisposte per ovviare agli incovenienti del mal di mare. Pochi gli scampati alle insidie del “mare lungo” e della pioggia battente, pronosticato da Rino, il “lupo di mare” del gruppo. Le vittime si contavano a decine: tra i più colpiti l’intera famiglia Di Nardo. Al grido di “Terra terra”! la rappresentanza Hondista in trasferta ha baciato, dopo due ore e mezza di sofferenza, il suolo del porto di Ponza, ignorando persino lo scenario incantevole delle case a tinte pastello che si affacciano sul mare. Dall’arrivo le due giornate a disposizione sono corse via velocemente, tanto che, per visitare più in fretta l’isola, alcuni baldi giovanotti e giovinette hanno affittato dei motorini (disponibili solo APRILIA) per fare un giro panoramico dell’intera L’Isola di Ponza “Gli Avventurieri” D a quando nel IV secolo d.C. il buddhismo è approdato in Giappone, e con esso il divieto di cacciare ed uccidere animali a quattro zampe, la cucina del Sol Levante ha puntato prevalentemente sulla soia, con cui si producono vari tipi di pasta (miso) e un alimento vegetale che assomiglia al formaggio (tofu). Il pesce, di regola, viene Marcello Vinciguerra consumato crudo o fritto. Nel primo caso, si realizzeranno due piatti base della gastronomia nipponica: il sashimi, che rappresenta il prodotto ittico, di assoluta freschezza, tagliato a fettine sottilissime, condito con salsa di soia e un pizzico di rafano verde, e il sushi , composto da riso bianco bollito, insaporito con aceto dolce, su cui viene distesa una minuscola trancia di pesce. Nel secondo caso, si otterrà il tempura, una frittura – leggera, impalpabile, croccante – di pesce, crostacei e verdure (funghi, fagiolini, peperoni), in cui l’abilità del cuoco consiste nella scelta e nella miscela degli oli e nella preparazione della pastella, a base di acqua e farina. Un tempura particolarmente ricco e costoso sarà costituito, oltre che dagli inevitabili gamberi, da minuscole aringhe, seppie, molluschi, alghe e, talora, da radici di loto e petali di crisantemo. Una cucina molto semplice, si dirà. Ma la semplicità in cucina è una qualità difficilissima da raggiungere e in questo caso, è frutto di insoliti equilibri tra profumi, sapori e colori cui non è estranea la sapiente preparazione dei piatti. Tutto ciò discende da una cultura millenaria e da un uso avvertito della manualità. Tempura Carlo E. Sabbatini Fabrizio De Rosa “ Sembra che Lei e tutti i suoi colleghi abbiate inventato la formula per far cambiare idea sui viaggi in moto, offrendo sempre qualcosa di nuovo, per continuare a regalare il meglio di una vacanza con sempre nuovi comfort, nuove destinazioni, per sentirsi immortali, irraggiungibili e vivere senza limiti né confini. D’aver fatto capire come questo tipo d’organizzazione, la Vostra, ti può circondare d’attenzioni fin dal primo istante, e la perfezione d’ogni particolare fa sì che l’atmosfera che ti circonda ti parli raffinatezza. E, fra spazi ed orizzonti di bellezze incredibili, dove la natura dà il meglio di sé, ti premia ogni sera con una cena raffinata, in compagnia di chi rende possibile tutto ciò. Queste emozioni hanno provato Giuseppe Toia e Francesca Durante con Voi nel Varadero Tour”. Beh, confessiamo che quando abbiamo letto questo fax trasmessoci dagli amici Guido Evola e Toti Bartolotta di Palermo, abbiamo capito definitivamente le cose per cui vale la pena lavorare (e vivere). Grazie ai (bravissimi) ragazzi dell’Honda Europa e della RPM, abbiamo infatti portato alcuni nostri clienti – e qualche giornalista – con noi in un viaggio di 7500 km snodatosi fra Roma, Atessa, Genova (con raduno dei partecipanti il 4 giugno da Janua Service), Valencia ed Almerìa (Spagna), ove la sera del 6 giugno è cominciata l’avventura in terra marocchina, snodatasi per 2000km da Nador a Fez (con tanto di visita alla Medina – città vecchia), alle dune di Erg Chebbi – ed annessa notte nel deserto con… coperta di stelle – alla bellezza incommensurabile di Marrakech fino all’imbarco di Tangeri della serata del 10/6. Altipiani, montagne, parchi, paesi, città, i “Bonjour monsieur: 1 dirham (200 lire, ndr) s’il vous plait” (la frase base di ogni teenager non appena ti vede) ripetuti all’infinito, il… coccige quadrato di Fabrizio (in Auto) e Carlo (in Moto) a furia di guidare per 5-600 km al giorno verificando che tutto sia OK, le notti insonni di Fabrizio a sistemare con interventi di puro genio (come certificato da Superwheels) le moto cadute (nessuna italiana!) e le levatacce mattutine di Carlo che verificava la tappa, le strade, i rifornimenti, faceva il briefing ai partecipanti etc. Facile muoversi quando si è protetti da 10 auto 4x4, 4 furgoni d’appoggio, 4 moto staffetta, elicottero di soccorso e… circa 200 persone fra partecipanti e staff! Difficile invece cambiare la gomma della tua CR-V (grazie Flocco!) nel deserto alle due di pomeriggio, quando la ruota di scorta è sotto un bagagliaio magistralmente “pkzippato” fino all’inverosimile con valigie, una Varadero smontata come ricambio (!) ed attrezzi. E poi il viaggio di ritorno, con l’autostrada davanti a noi che sembrava un deserto… Il tutto condito dal Record (in fase di trascrizione) sul Guiness dei Primati: 118 moto dello stesso modello, tutte in fila indiana per 5 chilometri! “Lui non si considerava un turista, ma un viaggiatore. La differenza sta, in parte, nel tempo. Mentre il turista si affretta nel tornare a casa dopo settimane o mesi di viaggio il viaggiatore, che non appartiene ad alcun luogo se non al successivo che visiterà, trascorre anni viaggiando lentamente da un punto del pianeta all’altro”. (Paul Bowles) 7 L a passione per l’immersione sportiva lega Simonetta Cipollone (29 anni, dal dicembre 1995 alla Honda Italia) e suo marito Claudio Valentini fin dai tempi del fidanzamento. Ed è da questa passione che, il 9 agosto 1997, nasce la loro singolare esperienza: un matrimonio celebrato sui fondali marini. Simonetta, Claudio ed un ristretto gruppo di amici e parenti, rigorosamente in possesso del brevetto da sub, si immergono nelle acque di Cala Sorrentino, una delle insenature più suggestive delle Isole Tremiti, nel mare Adiatico. Dopo un gesto d'intesa con i compagni d'immersione, si sgonfiano i giubbotti equilibratori ed inizia la discesa verso il fondo. Non c'è la marcia nuziale di Mendlessohn, ma non meno suggestivo è il rumore del proprio respiro, l'unico che, delicatamente, infrange la quiete degli abissi divenendo, via via, più ritmato per l'emozione. Simonetta non rinuncia ad un elegante velo bianco, e stringe tra le mani il "bouquet" preparato con cura dalla mamma. Claudio ha con se la croce che, giunti sul fondo, addobberà l'altare improvvisato tra le rocce. Il profondimetro registra quota -15 metri. Lo scenario è fantastico. Appena il tempo di trovare il corretto assetto in acqua e di sistemare il velo della sposa, il papillon dello sposo e la pettorina con impressa una croce indossata, sulla muta nera, dal parroco Don Vittorio, ed ha inizio la cerimonia. La formula del matrimonio, precedentemente trascritta su tre lavagnette (con inchiostro indelebile al contatto con l'acqua) viene consegnata agli sposi. Massimiliano Travaglini CASOLI IL PAESE. Dall'alto di un colle alla Destra del fiume Aventino, a dieci chilometri dal lato orientale della Maiella, sorge Casoli, una delle più popolose e ricche terre dell'Abruzzo chietino. Il paese, che attualmente si estende per oltre 66 Kmq ed ha una popolazione di c.ca 6500 abitanti, ha come attività principali quelle dell'agricoltura, dell'industria, del commercio e dell'artigianato. Con l'industrializzazione del Sangro-Aventino sono sorte, negli ultimi anni, diverse attività molto importanti a livello industriale. Il paese è situato ad un'altezza di 378 m. sul livello del mare a 40 Km dalla montagna (Roccaraso) ed a 25 Km dal mare (Fossacesia / Torino di Sangro). LA STORIA Si ritiene che Casoli abbia ospitato, sin dai tempi antichi, importanti insediamenti abitativi come la non lontana città fortificata di Cluvie, situata a 4 chilometri dall'attuale paese. Nell'alto Medioevo unico dato certo è l'esistenza del "Castrum de Casule" (sec. IX) da cui si deduce il ruolo militare che doveva avere la collina. In una importante scrittura cassinese del secolo IX, il "Memoratium Abbatis Berthari", è riportato che metà del territorio di Casoli era posseduto dalla badia di Montecassino. Alla fine del secolo XI, i Normanni istituirono un'altra contea a danno di quella di Teate, in cui furono inclusi i feudi della Majella settentrionale ed orientale, tra i quali Casoli. In possesso degli Orsini fino alla venuta degli Spagnoli, quando la perdettero per infedeltà alla Casa Aragonese, la contea di Manoppello passò in potere di Bartolomeo d'Alviano che ne fu privato anch'egli per infedeltà. Assegnato quindi ai Colonna, venne da questi poi venduto ai Carafa che, a loro volta, lo cedettero ai Crispano. In questo periodo Casoli era poco più di un villaggio (219 famiglie). Ma nel 1795 la Simonetta e Claudio durante le Nozze popolazione era già di 4000 abitanti. Agli inizi del secolo XVII troviamo il feudo di Casoli in proprietà prima di Giambattista de Soma, poi di Francesco Filomarino, dal quale nel 1642 il feudo di Casoli fu venduto alla famiglia d'Aquino di Napoli. Dopo l'abolizione della proprietà feudale, alla famiglia d'Aquino, rimase ancora il possesso del palazzo Ducale di Casoli nonché di alcuni tenimenti che dopo varie vicissitudini passarono in proprietà della famiglia Masciantonio la quale nel 1980 lo cedettero al Comune di Casoli. Notevoli furono le "sofferenze" sopportate dagli abitanti durante le varie denominazioni; il piccolo borgo fu anche triste teatro di calamità naturali: la peste nel 1656, il terremoto nel 1661, la carestia nel 1763. Quando si cominciava a preparare la futura unità d'Italia, i casolani aderirono alle varie associazioni carbonare, con una presenza attiva. Nell'ultima guerra la città fu saccheggiata per aver costituito un valido punto di appoggio alla guerra partigiana: infatti a Casoli nacque, la "Banda dei Patrioti della Majella" che si affiancò agli alleati durante l'ultima gueerra nella lotta al nazifascismo. Durante la Guerra i medici Giorgio Gaetano De Cinque e Giulio Di Giorgio fondarono un "Ospedale Civile" (tutt'oggi esistente) all'interno del palazzo Ramondo. "A l'ideale che non ha tramonto a la bellezza che non sa dolori." (Gabriele D'Annunzio) Veduta di Casoli Fiori d’arancio in redazione Auguri Peppe ! “in…Honda” per informazioni e collaborazioni: Marcello Vinciguerra Ufficio Amministrazione del Personale. Tel. 0872.899312 - Fax 0872.899400 Pubblicazione stampata su carta riciclata Giuseppe Cinquino Foto: G. Di Padova SIMONETTA E … QUEL FATIDICO "BLOB" Uno sguardo tutt’intorno ed ecco che un simpatico polipo(!) si auto-proclama paggetto. Per il mare è lui il testimone dell'evento che non disdegna di sottoscrivere liberando nell’acqua il proprio inchiostro. E, finalmente, il sospirato "SI"; il fatidico "BLOB" pronunciato da Simonetta e Claudio è registrato, oltre che sulle lavagnette, anche nelle bolle d'aria che, dagli erogatori, salgono verso la superficie. Segue lo scambio delle fedi nuziali. Quindi una breve apnea consente agli sposi di scambiarsi un passionale bacio a meno quindici (metri!). Il manometro segnala che l'aria a disposizione sta per terminare. È ora di cominciare la risalita verso la superficie. Qualche minuto di decompressione a 3 metri di profondità è così utile, oltre che per desaturarsi dell’azoto, anche per porgere i primi auguri agli sposi. Man mano che ci si avvicina alla superficie, il blu del mare diviene meno intenso; la cerimonia volge al termine, ma …che emozione quel fatidico "BLOB".