la tettonica post-oligocenica delle unità liguri e della successione
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la tettonica post-oligocenica delle unità liguri e della successione
Atti Tic. Sc. Terra 39 (1997), 31-53, 10 figg., 1 tav. f.t. LA TETTONICA POST-OLIGOCENICA DELLE UNITÀ LIGURI E DELLA SUCCESSIONE EPILIGURE NELLA MEDIA VAL CENO (PROV. DI PARMA, APPENNINO SETTENTRIONALE) CON CARTA GEOLOGICO-STRUTTURALE 1:25.000 (1) THE POST-OLIGOCENE TECTONICS IN THE LIGURIAN UNITS AND IN THE EPILIGURIAN SUCCESSION OF THE CENO VALLEY (PARMA PROV., NORTHERN APENNINES). GEOLOGIC-STRUCTURAL MAP 1:25.000 ENCLOSED E. COSTA (2) & G. FRATI (2) INDICE Abstract ........................................................... Pag. Riassunto ......................................................... » 1. Introduzione e scopo del lavoro ................ » 2. Inquadramento stratigrafico e tettonico dell’area ...................................... » 3. L’unità tettonica post-oligocenica della Val Pessola ................................................. » 3.1. Caratteri stratigrafici della successione epiligure ........................... » 3.2. Strutture deformative nella successione epiligure ........................... » 3.3. Il substrato ligure .................................. » 4. L’unità tettonica post-oligocenica di Pellegrino Parmense ................................. » 4.1. Caratteri stratigrafici della successione epiligure ........................... » 4.2. Strutture deformative nella successione epiligure ........................... » 4.3. Il substrato ligure .................................. » 5. La placca di Faieto ..................................... » 6. Osservazioni ricavate dai dati stratigrafici e strutturali ............................ » 7. Considerazioni conclusive ....................... » Bibliografia ....................................................... » ABSTRACT 31 32 32 33 36 36 40 44 46 46 47 47 48 49 50 52 A geologic-structural map of a 220 sq km area, located in the Ceno Valley, was constructed based on a surveyed base map at a 1:10.000 scale. The area is made up of several stacked tectonic units (External Ligurian Units) and the overlaying Epiligurian Succession (ES) that filled the “episutural basin” formed on the accretionary wedge of the Northern Apennines, since the Late Lutetian. The Epiligurian Succession is present in two major (Pessola and Pellegrino Parmense) and one minor outcrops (Faieto), each showing partly different stratigraphy. Structural analyses were carried out on 18 structural logs. In addition, micropaleontologic analyses of calcareous nannofossils were carried out on 5 key successions within the ES. The distribution and variable thicknesses of ES units crosswise the chain and the lack of any evidence of compression during the Late Lutetian Early Chattian stage, could suggest that during this time the Apennine accretionary wedge experienced tectonic extention. If so, the extension was probably a precursor of Balearic rifting. A post - Early Chattian compression divided later the area into two main “post-Oligocene tectonic units” (1) Collaborazione per la biostratigrafia: G. VILLA & C. BALDINI (2) Dipartimento di Scienze della Terra, Viale delle Scienze 78, Università di Parma 32 E. Costa - G. Frati (POTU), each composed of both the Ligurian substratum and the overlaying ES. The age attribution of this phase was derived by the age of the youngest ES unit involved in the tectonism. These POTU probably exceed in extension the study area and, unfortunately, their boundary surfaces are not exactly definible everywhere. The post-Oligocene extension structures could be related to the Miocene crustal extension that thinned the overthickened wedge and allowed the Apuane Core Complex exumation. RIASSUNTO È stato condotto un rilevamento geologico - strutturale a scala 1:10.000 di un’area di circa 220 kmq localizzata nella media Val Ceno. L’edificio geologico analizzato è composto dall’impilamento di varie unità tettoniche (U.Liguri Esterne) e dalla soprastante successione epiligure che affiora in placche separate, due maggiori (Pessola e Pellegrino Parmense) ed una minore (Faieto), ciascuna caratterizzata da una stratigrafia in parte diversa. Il lavoro di rilevamento è stato corredato da analisi mesostrutturali accompagnate dalle relative elaborazioni statistiche e geometriche dei dati ottenuti in 18 stazioni strutturali, distribuite sia nel substrato ligure che nella successione epiligure. Sono state condotte anche analisi micropaleontologiche, sulla base del nannoplancton calcareo, su campioni prelevati in 5 logs scelti in successioni chiave per la datazione delle deformazioni delle placche epiliguri. Questo lavoro è stata condotto con lo scopo di evidenziare il succedersi dei regimi tettonici che hanno interessato l’area dalla fine della “Fase Ligure” alla formazione delle avanfosse nord-appenniniche (Luteziano superiore-Oligocene superiore-Aquitaniano), lasso di tempo durante il quale l’evoluzione dinamica appenninica è poco conosciuta. La distribuzione e la variazione di spessore delle varie unità della s.e. in senso trasversale alla catena, insieme con la sintesi dei dati esistenti in letteratura circa la stratigrafia e la composizione delle stesse, evidenzia come nelle placche più interne affiorino le unità stratigraficamente più basse che si assottigliano, sino a sparire, verso l’esterno dove compaiono invece le unità superiori a diretto contatto con le Marne di Monte Piano, le quali si trovano pressochè ubiquitariamente alla base della Successione Epiligure. Poichè, inoltre, mancano del tutto indizi di fasi compressive avvenute nell’intervallo di tempo compreso tra l’Eocene superiore e il Cattiano inferiore, viene avanzata l’ipotesi che l’edificio ligure, durante la deposizione delle Arenarie di Ranzano, sia stato interessato da una tettonica estensionale successivamente alla “Fase Ligure” ed alla deposizione delle Marne di Monte Piano, tettonica che avrebbe preceduto l’inizio del rifting balearico. Dopo il Cattiano inferiore, cioè presumibilmente nel periodo in cui, in seguito alla collisione, si sono formate le avanfosse, si sviluppa una tettonica compressiva che frammenta l’edificio in “unità tettoniche post-oligoceniche” (UTPO), composte da parti del substrato ligure e della soprastante successione epiligure. I limiti di queste unità non sono ovunque ben definibili in quanto una larga parte dei terreni presenti non è analizzabile da un punto di vista strutturale (in genere i “complessi di base” s.l.). Queste UTPO si sono individuate durante una fase tettonica post-Cattiano inferiore, la cui attribuzione cronologica è stata ottenuta in base all’età della più giovane unità della successione epiligure che appare deformata. Una successiva fase tettonica estensionale di età post-oligocenica, riconosciuta nell’area di studio, potrebbe invece essere legata all’estensione miocenica responsabile dell’esumazione della zona apuana. KEY WORDS: Northern Apennines, Ligurian Units, Epiligurian Succession, accretionary wedge, Post-Oligocene Tectonics; compression, transpression, extension. PAROLE CHIAVE: Appennino settentrionale, Unità Liguri, Successione epiligure, cuneo d’accrezione, Tettonica post-oligocenica, compressione, transpressione, estensione. 1. INTRODUZIONE E SCOPO DEL LAVORO L’evoluzione tettono-sedimentaria di una catena è ricostruibile principalmente attraverso lo studio dei bacini sedimentari ad essa geneticamente legati, la natura dei loro rapporti con il substrato ed infine le deformazioni registrate al loro interno. I bacini che si impostano sul cuneo orogenico appenninico (“bacini episuturali” di BALLY & SNELSON, 1980) a partire dall’Eocene medio dopo la “Fase Ligure Auct.”, sono particolarmente importanti in quanto precedono di vari milioni di anni la formazione delle avanfosse e registrano al loro interno la tettonica legata allo stadio di convergenza pre-collisionale. In questo stadio non è ben chiaro se il sistema subduzione-accrezione sia domina-