Comunicato - La Piazza di Scanno

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Comunicato - La Piazza di Scanno
Il documentario
“Transumanze d’Europa - dall’Abruzzo a Capo Nord”
regia di Anna Cavasinni con la collaborazione di Fabrizio Franceschelli
andrà in onda il 19 Aprile 2016 alle ore 23,30
su Rai Storia canale 54 del digitale terrestre
E’ un documentario prodotto in collaborazione tra Manuli Productions e Territori-Link,
frutto di una ricerca sul campo durata vari decenni e sintesi di materiali raccolti in diverse
regioni europee. Sono stati molti gli allevatori seguiti nei loro trasferimenti a piedi dai
due antropologi-registi, anche per vari giorni. Inoltre in alcuni casi si è ritenuto necessario
tornare nella stessa regione o presso i medesimi allevatori in differenti periodi dell’anno,
in diverse stagioni.
Il racconto parte da quando l’uomo era cacciatore e pescatore quando, per procurarsi il
cibo, inseguiva gli animali, tendeva loro agguati e posizionava trappole. Poi ha
cominciato a catturare bestie vive e a tenerle con sé, dando inizio alle prime elementari
forme di addomesticazione, di allevamento. E, per garantire l’alimentazione dei suoi
animali, ha dovuto assecondarne i continui spostamenti alla ricerca di cibo.
Quando il trasferimento con greggi di pecore o con mandrie di bovini o di renne è
periodico, stagionale, si chiama transumanza. Nell'Italia centro meridionale, sugli antichi
tracciati che collegano Abruzzo e Puglia, si effettuano ancora oggi transumanze. Ce ne
sono di tipo verticale sulle Alpi orientali fra Alto Adige e Austria, sulle Alpi occidentali
in Val D'Aosta, in Piemonte e sulle Alpi francesi, nelle regioni dei grandi parchi. E ce ne
sono ancora di tipo orizzontale, pratica che perdura in tutta l'area mediterranea, in
Romania, in Transilvania, nei Balcani, in Grecia. Anche in Nord Europa, nei paesi
scandinavi, da quando è cessato il nomadismo, le migrazioni stagionali di renne hanno
preso il nome di transumanza.
Partendo dall’Abruzzo, la regione più montuosa degli Appennini, si parla di quando le
popolazioni italiche effettuavano con le greggi migrazioni stagionali a breve raggio. Con
l’unificazione del territorio in Età Romana e con l’aumento del numero delle greggi,
cominciò la pratica delle transumanze orizzontali fra Abruzzo e Puglia. I Romani furono i
primi a regolamentare la transumanza orizzontale fra montagne abruzzesi e Tavoliere di
Puglia e ne fissarono i percorsi, le calles publicae, e i dazi.
Dopo varie vicissitudini, il vero e proprio ordinamento della rete tratturale avviene nel
1456 con Alfonso D’Aragona che istituisce la Dogana della Mena delle Pecore di Puglia.
Poi un vero e proprio sconvolgimento avviene quattro secoli dopo, nel 1806, con
l’occupazione francese, quando la Dogana della Mena delle Pecore viene abolita e
sostituita con misure che favoriscono gli agricoltori e i grossi armentari.
Lo scoppio della Grande Guerra, in seguito, scompagina tutto il sistema sociale rimasto
immutato per migliaia di anni. Nel frattempo altri cambiamenti avvengono nel primo
Novecento, a partire dalla crisi della lana fino all’arrivo del treno che produce una grande
diminuzione della richiesta di manodopera per le transumanze.
Infine la crisi decisiva esplode con la Seconda guerra mondiale e con la Linea Gustav che
taglia la Penisola in due e impedisce il passaggio delle greggi e la transumanza verso la
Puglia. Per di più tutti gli animali vengono razziati dall’esercito tedesco.
Le transumanze a piedi diminuiscono ancora fino a sparire quasi del tutto negli anni '70,
quando il trasporto su gomma diviene il principale mezzo di trasferimento delle greggi in
tutta Europa e proliferano le aziende stanziali.
In Norvegia, nel Finmark, già dalla metà del secolo scorso il seminomadismo dei Sami
andava mutando per la costruzione di grandi paesi e villaggi, di scuole e strutture
pubbliche e per il graduale adeguamento a modelli di vita occidentali.
Per le renne oggi non esiste il conduttore di greggi, il pastore come nel resto d’Europa.
Durante l'anno gli animali, lasciati liberi e lontani chilometri dal paese, sono controllati di
tanto in tanto. E l'impiego delle moderne motoslitte facilita questa nuova pratica.
La Pasqua è la festa principale dei Sami perché dà l'avvio ai preparativi per la partenza
verso i monti della costa. In tutto il Finmark si tengono ogni giorno spettacoli di teatro, di
canto Joik, di musica e di danza.
Nel Finmark, i tracciati sono moltissimi, variabili e tramandati negli anni solo dall’uso e
dalla tradizione. Quelli che partono da Kautokeino conducono verso i fiordi di Alta,
quelli di Karasjok verso Hammerfest e Nord Kapp.
Seguendo le vie delle transumanze in Europa, siamo arrivati sulle Alpi occidentali e
siamo saliti oltre Courmayeur, fra i pascoli del Monte Bianco, dove ci sono mandrie di
bovini che in Val D'Aosta effettuano la transumanza verticale e dove a fine estate si
organizzano le finali delle gare fra le mucche più robuste.
Un po' più a sud-ovest, al di là del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in territorio
francese, si effettua la transumanza verticale partendo da quote che oscillano fra i mille e
milletrecento metri per arrivare fino a quote comprese fra i duemila e i tremila metri
come nel Parco della Vanoise. Le greggi tornano a valle a metà ottobre, quando gli
agnelli sono cresciuti e quasi pronti per la vendita.
Tale pratica è diffusa lungo buona parte dell’arco alpino. Ad esempio, in Alto Adige,
dalla Val Senales e dalla Val Venosta le pecore di tutto il circondario si trasferiscono
d’estate in Val di Vent, sui pascoli austriaci d’alta quota, oltre i ghiacciai.
Alla fine del viaggio si rileva come modalità di allevamento, cultura, cibi, gioielli,
costumi e tradizioni accomunino aree fra loro distanti anche migliaia di chilometri,
dall’Alto Adige alla Provenza, dall’Abruzzo e dalla Puglia al Finmark. E protagonista
assoluto, fattore principale di tale grande condivisione culturale, è il fenomeno della
transumanza.
Il documentario ha una durata di 57 minuti ed è stato realizzato fra il 2005 e il 2015.
Contiene inoltre materiali del nostro repertorio degli anni ’70-’80.
Ringraziamo cordialmente tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera:
Regione Abruzzo, Assessorato alla Cultura; Parco Nazionale d’Abruzzo; Parco Nazionale della
Maiella; Ambasciata di Norvegia in Italia; Camera di Commercio dell’Aquila; Camera di
Commercio di Chieti; Corpo Forestale dello Stato; Ufficio Parco Tratturi Regione Puglia, Foggia;
Reinder Husbandry Association, Kautokeino; Riddoduottarmuseat di Kautokeino; GIDA
Haute-Maurienne, Lanslebourg; Fondazione per le Genti d’Abruzzo; Archivio di Stato di Pescara;
i Comuni di Castel del Monte, Pescasseroli, Roccaraso e Scanno; gli allevatori Salvatore Belverde
di Bugnara, Aldo Callocchia di Ajelli, Francesco Ciccone di Pacentro, Raymond Favre di Braman
(Francia), Ermanno Graziani di Villetta Barrea, Issak e Okkun Issat di Kautokeino, Nunzio
Marcelli di Anversa, Marino Pagiusco di Bressanvigo, Gregorio Rotolo di Scanno; inoltre Paul
Grunner del Rifugio Bellavista in Val Senales, la Cooperative Laitière Haute Maurienne-Vanoise,
Frank e Regine Jhuls Silver Gallery di Kautokeino, Candido Nannarone del rifugio “Lo
Scoiattolo” di Passo Godi-Scanno; Bjarne Gustad, vicario di Kautokeino; Elleonor Vars di
Kautokeino; Marit Kristensen di Kautokeino; infine un ringraziamento particolare va a Giovanni
Di Cesare, Edmondo Di Loreto, Eustachio Gentile, Filippo Graziani, Marinella Pasquinucci,
Michele Pesante, Bruno Petriccione e Gianni Riondato.
Ci scusiamo per eventuali dimenticanze.