028 035 giappone_east12
Transcript
028 035 giappone_east12
Fondata nel 1954, l’azienda di Cavriago (Reggio Emilia) è oggi il primo produttore al mondo di gas Gpl. Una storia di successo raccontata dall’attuale amministratore Stefano Landi, che è anche vicepresidente Landi: scusate, sono io il leader mondiale del Gpl LEADER GLOCALISTI di Antonio Barbangelo della Banca Fineco e presidente della Pallacanestro Reggiana. «Lo sviluppo è stato costante nel tempo, ma negli ultimi anni c’è stato uno sviluppo esponenziale» avriago, in provincia di Reggio Emilia, ospita la sede del primo produttore mondiale di componenti e sistemi di alimentazione a Gpl e metano: Landi Renzo Spa. La società emiliana ha compiuto C 148 l’ultimo passo importante solo nello scorso ottobre, acquisendo il 10% di Lovato Gas, azienda di Vicenza (39,3 milioni di fatturato), terzo player globale del comparto, portando così il suo market share a poco oltre il 30%. LEADER GLOCALISTI Sembra essere ormai in discesa la strada di chi opera nel mondo dei carburanti “puliti”. Con un fatturato 2007 di 164 milioni (stima 2008 per 205 milioni), una quota di export pari al 60% dei ricavi e prodotti venduti in 70 Paesi, Landi Renzo ha piantato le sue “bandierine” in varie parti del globo. E ha aperto sedi produttive (Italia a parte) in Brasile, Pakistan e Iran. A Cavriago ha iniziato la sua avventura imprenditoriale il fondatore, Renzo Landi, un appassionato di motori, come racconta il figlio Stefano, attuale a.d. del gruppo: «È una storia che nasce nel 1954 dall’intuizione di mio padre e di mia madre Giovannina Domenichini, che seppero sfruttare il buon contesto economico di quegli anni, in particolare in Emilia _Impianto moderno di rifornimento di gas Gpl. Nel secondo semestre 2008, il vertiginoso aumento del prezzo della benzina ha spinto molti automobilisti ad acquistare auto con impianti a gas Romagna, riguardo all’impiego del gas per autotrazione. Mio padre nacque in una famiglia contadina e fin da ragazzo dimostrò una forte vocazione a costruire apparecchiature per le automobili. Si formò nell’officina meccanica del fratello maggiore, in cui i motori a benzina venivano trasformati a gas. Intanto la scoperta del metano a Cortemaggiore aveva aperto nuove prospettive nell’impiego di questo combustibile. Durante gli anni della guerra mio padre lavorò come riparatore di automezzi da trasporto militare; e nel ’54 aprì, con mia madre, un’attività indipendente per montare le apparecchiature acquistate dall’officina del fratello». Come avvenne il suo ingresso in azienda? «Nel 1977 mio padre morì prematuramente», aggiunge Landi, «L’azienda venne gestita da mia madre, coadiuvata da un team di collaboratori. Io avevo diciannove anni e stavo studiando Economia a Parma, ma dopo pochi anni entrai in azienda, affiancando mia madre nella gestione operativa. Nel 1987 la società si trasformò in Spa, io diventai amministratore delegato, con mia madre presidente, qual è tutt’oggi». Lo sviluppo del gruppo è stato costante, però il business è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, di pari passo con la sempre maggiore attenzione per l’ambiente: nel 2003 i ricavi del gruppo emiliano erano poco più di un quarto rispetto ai 164 milioni del 2007 (ultimo bilancio approvato); e nel giugno dello stesso anno la società veniva quotata in Borsa, nel segmento Star. Oggi conta circa 600 dipendenti, compresa Lovato Gas. Stefano Landi, classe 1958, è anche vicepresidente di Banca Fineco (gruppo Unicredit) ed è un appassionato di basket (è presidente della società sportiva Pallacanestro Reggiana). Per il 2008 avete alzato le stime di fatturato? Olycom Sì. All’inizio dell’anno avevamo indicato una crescita del 18%, che ci avrebbe portato a 193,5 milioni. Poi, alla luce del buon andamento dei primi nove mesi, abbiamo alzato la stima a un più 25%. Quindi la previsione a fine 2008 è di 205 milioni. A parità di perimetro, senza Lovato. Quante unità produttive avete in Italia? Di fatto sono due. Landi Renzo Spa ha la 149 Olycom LANDI: SCUSATE, SONO IO IL LEADER MONDIALE DEL GPL sua unità produttiva storica a Cavriago; mentre a Reggio Emilia abbiamo la Med Spa, controllata al 100%. Med conta due divisioni: la principale produce componenti hi tech per i sistemi gas; la seconda, più piccola, sistemi di antifurto satellitari. Landi Srl non esiste più: è stata fusa per incorporazione lo scorso anno. Per voi l’innovazione è un elemento importante... In generale abbiamo un’ampia attività di ricerca e sviluppo. Il nostro modello industriale è estremamente “leggero”: produciamo in casa pochissimo. Da sempre utilizziamo tanta subfornitura, ci sono fornitori che effettuano anche parte degli assemblaggi. In casa abbiamo solamente le attività core, ad alto valore aggiunto. In primis quella di R&S. 150 Lei è anche presidente di Reggio Emilia Innovazione. Può spiegare cos’è? Reggio Emilia Innovazione è una società consortile nata su iniziativa dell’università di Modena e Reggio Emilia, del Comune e della Provincia di Reggio Emilia, della Camera di Commercio e del sistema imprenditoriale reggiano. È una realtà che promuove la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, con la collaborazione di aziende private e di enti pubblici. E cos’è la Landi Renzo Corporate University? Nell’ottobre 2006 abbiamo dato vita alla Landi Renzo Corporate University. È una scuola aziendale di alto profilo. Vogliamo sviluppare i temi della ricerca e dell'innovazione tecnologica, approfondire lo studio delle strategie di mercato e della comunicazione. LEADER GLOCALISTI Siete il primo produttore mondiale e avete da poco acquisito il terzo. Chi è il vostro maggior competitor? Quindi il Gpl cresce di più... Nei primi nove mesi del 2008 abbiamo assistito a un trend favorevole del Gpl È una società quotata al Nasdaq: Fuel soprattutto in Europa. Questo carburante è Systems Solutions Inc. Una holding con due più diffuso nel nostro continente e sta brand differenti: uno di questi, la Impco, crescendo in alcuni Paesi. Nella classifica dei controlla in Italia la Brc, che ha sede a primi dieci Paesi per numero di stazioni di Cherasco (Cuneo). In pratica, la porzione rifornimento e quantità di veicoli circolanti a predominante del secondo player del globo Gpl, troviamo solo il Vecchio Continente. – quotato negli Usa – è italiana. Nelle prime tre posizioni di questa graduatoria sono presenti Polonia, Turchia e Quali sono le case automobilistiche che Italia. La Polonia ha oltre 2 milioni di veicoli fornite? a Gpl, l’Italia 1,1 milioni. Al quarto posto c’è Collaboriamo con le più importanti case la Germania con 250mila veicoli. Seguono: automobilistiche mondiali, a cui forniamo Repubblica Ceca, Lituania, Francia e altri componenti o sistemi completi. stati Ue. Questa, però, è solo una Le più famose: Chevrolet, Daihatsu, “fotografia” della situazione attuale: se DaimlerCrysler, Nissan, Opel, Psa, osserviamo i trend vediamo che i tedeschi Piaggio, Renault, Seat, Skoda, Suzuki, Tata, stanno crescendo moltissimo, e anche da noi Toyota, Volkswagen. Ma anche nomi di case il Gpl si sta diffondendo in modo meno noti in Italia: Ashok Leyland, considerevole. Brilliance Jinbei, Iran Khodro, Mahindra, E il metano come sta di salute in Europa? Maruti, Saic Chery. In Europa il metano è diffuso a livello di Oltre alle case automobilistiche? trasporto pubblico; per i veicoli privati è Il nostro fatturato è quasi diviso fiftyusato un po’ di più in Italia e in Germania. fifty tra case auto e after market. Sull’after Ma nella maggior parte dei Paesi del nostro market – quindi sulle officine che continente il carburante alternativo più effettuano le trasformazioni dei veicoli a sviluppato è il Gpl. benzina – c’è molta attenzione da parte Mentre nel resto del mondo... nostra. Perché è importante fornire Tra i carburanti alternativi, al di fuori non solo la qualità dei prodotti, ma anche dell’installazione. Così abbiamo selezionato dall’Europa, prevale la domanda di metano. in Italia alcune centinaia di officine, In quali Paesi in particolare? certificate da Bureau Veritas. Ai vertici della classifica per numero di Sono tutte officine indipendenti; stazioni di rifornimento e auto circolanti a non fanno parte del gruppo. metano ci sono Argentina, Pakistan e Brasile. Farete lo stesso anche all’estero? E poi India, Cina, Iran, Colombia e altri Stiamo pensando di estendere questo dell’Asia e del Sud America. sistema anche in Germania. Può spiegare meglio? Quando ci siamo quotati in Borsa, nel 2007, abbiamo commissionato uno studio Sì, e sta aumentando. Vediamo qualche sull’utilizzo dei carburanti alternativi a una società indipendente: Frost & Sullivan. dato per capire cosa succede. Nei primi nove mesi del 2008 gli autoveicoli Hanno preso in esame i dati consolidati del triennio 2004-2006 e hanno fatto delle nuovi, omologati a gas metano sono stati previsioni sul periodo 2007-2012. Secondo 62.970, cioè il 27,5% in più rispetto allo queste stime, la domanda mondiale crescerà stesso periodo del 2007. I veicoli nuovi soprattutto per il metano. a Gpl omologati sono stati 50.008, il 174% in più. Nei nove mesi le trasformazioni Per quali motivi? sono state oltre 27mila per il metano Prima di tutto il metano non è un (28.500 in tutto il 2007) e 163.800 per il Gpl derivato dal petrolio, come invece è il Gpl: il (163.190 in tutto il 2007). In Italia c’è interesse per i carburanti alternativi? 151 LANDI: SCUSATE, SONO IO IL LEADER MONDIALE DEL GPL metano è del tutto alternativo all’oro nero. Il secondo motivo è collegato fatto che – pur essendo il Gpl molto buono dal punto di vista ambientale – il metano è ancora più “pulito”. Quindi, secondo questi due driver il metano dovrebbe crescere di più nei prossimi anni. Vale anche per le aree dove ci sono grandi giacimenti di petrolio? Talvolta sì. L’Iran, per esempio, è il Paese che – dopo la Russia – ha i maggiori giacimenti di metano. Sono anche grandi produttori di petrolio, ma non hanno capacità di raffinazione. Anche il Venezuela si trova nelle stesse condizioni: esportano molto greggio; dovrebbero importare petrolio raffinato per usi interni, con costi alti. Dato che hanno anche metano, preferiscono esportare petrolio greggio e usare il metano per i trasporti interni. I nostri primi prodotti andarono in Giappone, nel 1963. Nello stesso anno, in Europa, in Belgio e in Olanda, poi in Francia. Tutte esportazioni di componenti per Gpl. Erano i primi Paesi che incentivavano l’uso di carburanti alternativi, nonostante in quell’epoca non fosse ancora presente il problema ambientale a livello mondiale. In Italia espressioni come “ecologia” o “impatto ambientale” sarebbero diventate di uso comune solo qualche anno dopo. E come è avvenuto il primo insediamento all’estero? LANDI RENZO IN CIFRE Anno di nascita della società: 1954 Fatturato: 205 milioni (stima 2008) Margine operativo lordo 2007: 35,08 milioni Dipendenti: 600 In quali Paesi esteri: Brasile, Cina, Iran, Olanda, Pakistan, Polonia. Esportazioni in 70 Paesi. La prima presenza di rilievo avvenne ancora in Olanda, che è sempre stato un Paese importante per noi – non solo perché la frazione Gpl è ampiamente sviluppata – ma perché si fa, da sempre, molta ricerca nel nostro Dove si trova la vostra produzione settore. Avevamo il nostro distributore nei all’estero? Paesi Bassi – Eurogas – di cui acquistammo, in La prima delle nostre tre unità produttive un primo momento (nel 1993) il 70%, poi il estere è sorta in Brasile nel 2003; la società è rimanente 30%. Oggi la nostra società olandese si occupa solo di distribuzione, oltre ad controllata per il 96%. Qui c’è la produzione di sistemi per motori a metano, che vengono avere un servizio di assistenza post-vendita. venduti anche in altri Paesi interessa(n)ti del Successivamente? Sud America: in primis Venezuela, ma anche Nel 1999 abbiamo costituito una società Colombia e Perù. Gli altri due siti produttivi ex novo in Polonia, controllata al 100%: la si trovano in Pakistan e in Iran. Nel Pakistan Landi Renzo Polska, con sede a Varsavia. È in abbiamo creato una società che produce sistemi a metano per il mercato interno, pratica un “clone” dell’attività svolta in controllata al 70%, con sede a Karachi. La Olanda, e ci serve come testa di ponte per produzione è a pieno regime dalla fine del tutta l’area ex Urss. 152 Olycom Quando avete effettuato le prime esportazioni? Olycom 2007. Poi abbiamo aperto in Iran, in una cittadina industriale vicino a Teheran. Anche qui produciamo sistemi per il metano e serviamo esclusivamente il mercato iraniano: abbiamo iniziato dall’autunno 2008. In pratica, le tre unità produttive estere sono state pensate solamente per i rispettivi mercati interni. Siete presenti anche in Cina? Abbiamo aperto un ufficio di rappresentanza a Pechino nel 1997, proprio per seguire da vicino lo sviluppo di un mercato che iniziava a crescere in modo vertiginoso, soprattutto nel settore automotive. Qualche anno dopo è sorta una società operativa a Pechino. Lavoriamo bene e ci sono ottime potenzialità, ma per noi la Cina non è ancora un mercato straordinario. Qui non produciamo: commercializziamo i nostri prodotti. Abbiamo, inoltre, un distaccamento dell’ufficio acquisti, in particolare per materiale elettronico; e accanto c’è una terza divisione che si occupa di ricerca e sviluppo. I vertici delle controllate estere sono italiani? In alcuni casi sì. Ma talvolta il numero uno è un manager locale. Come, per esempio, in Olanda, in Iran o in Cina. Non esportate negli Usa? Non abbiamo avuto vendite finora. Non si è mai sviluppato un vero mercato per i carburanti alternativi, a parte rare eccezioni. Come, per esempio, le flotte dei taxi in alcune città. Ma oggi la situazione sta cambiando anche negli Usa. Vediamo opportunità nuove che stiamo studiando. 153