Con Sofia nel mondo della disabilità

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Con Sofia nel mondo della disabilità
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Con Sofia
nel mondo
della disabilità
«
C
iao, sono Sofia, ho 27 anni
e sono una blogger. Adoro viaggiare, fare sport,
innamorarmi, vivere la mia vita. Su di me potrei dirvi un sacco
di cose: mi sono laureata in filosofia da poco, sono campionessa
italiana di sci alpino paralimpico, sono vegana convinta e suono la chitarra elettrica con il gain
puntato a mille». Occhi dritti sulla webcam, Sofia Righetti si presenta con queste parole nel trailer
della nuova web serie Sofia RocksInviato speciale, visualizzato quasi 7mila volte in poche settimane.
Un viaggio nel mondo della disabilità, condotto da una giovane
donna, forte e determinata, che
ha perso l’uso delle gambe a soli
cinque mesi. Sofia si muove grazie
alla carrozzina e, tra una premessa e l’altra, incontra personaggi di
rilievo nazionale e associazioni
che lavorano per una nuova cultura dell’integrazione sociale e professionale.
Cinque puntate, cinque temi
diversi e una location: Bologna.
Il punto di partenza è lo sport,
che Sofia ha praticato per anni
sulle piste innevate, arrivando a
conquistare la medaglia d’oro ai
Campionati nazionali Fisip di sci
alpino. Come lei, sono moltissimi
gli atleti disabili che usufruiscono
di ausili tecnologici per praticare
attività, ottenendo riconoscimenti
a livello internazionale. Tra questi c’è la campionessa paralimpi-
Diretta da
Antonio
Saracino, Sofia
Rocks-Inviato
speciale è una
web serie che
nasce a Bologna,
prodotta da
Filandolarete
e Agenda con
il sostegno
della Film
Commission
della
regione EmiliaRomagna, per
un progetto in
cui la diversità,
e dunque le
persone con
disabilità, sono
viste come una
ricchezza e non
solo come un
limite.
ca Martina Caironi, che si ferma
a chiacchierare con Sofia dopo un
allenamento, e molti altri ragazzi
e ragazze seguiti dal Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). «Dal Centro ho imparato
che lo sport per molti non è soltanto vincere una gara, saltare più
in alto o superare un avversario,
ma può anche rappresentare una
nuova opportunità di vita», racconta Sofia. Una forma di riabilitazione ma soprattutto un modo
per ripartire e scoprire se stessi,
come le spiega l’allenatore del Bologna Football Club, Roberto Donadoni.
Amore e sessualità, disoccupazione e integrazione professionale, arte e disabilità, diritto allo
studio e vita da fuori sede sono
le tappe successive del viaggio.
«Quando discuti di questi argomenti in Italia – spiega – ti scontri subito contro due muri alti 100
metri e spessi il doppio»: il muro
dei tabù sociali che non si riescono a estirpare e quello dei pre-
SuperAbile INAIL
30 Dicembre 2016
giudizi legati alla disabilità. Sofia
cerca di abbatterli rivolgendosi a
tutti gli ospiti che incontra: il fondatore del sito loveability.it Max
Uliveri, il senatore Sergio Lo Giudice, il segretario nazionale della
Fiom Maurizio Landini, l’attore
Alessandro Bergonzoni e Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna, sono solo alcuni
di loro.
Un lavoro “rock” nel nome,
nello stile della sua protagonista,
nelle musiche originali composte da Luca Giovanardi, chitarrista e cantante dei Julie’s Haircut
e nei brani delle band indipendenti che chiudono ogni puntata (Testaintasca, Bachi da Pietra,
Giorgio Canali & Rossofuoco,
Marcello e il mio amico Tommaso, Non voglio che Clara). Le puntate di Sofia Rocks sono visibili su
sofiarocks.it, ma anche su superabile.it, redattoresociale.it, sulle tv dell’Emilia-Romagna Trc e
Icaro Tv e sul portale lovegiver.it.
[Roberta Cristofori]