1 POSTURA E PSICHE. Sembrerebbe il nome di una famosa

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1 POSTURA E PSICHE. Sembrerebbe il nome di una famosa
POSTURA E PSICHE.
Sembrerebbe il nome di una famosa scultura neoclassicista, invece parliamo
sempre di postura.
Vi siete mai chiesti quanto lo stato psico-emozionale possa influenzare in qualche
modo la postura e viceversa?
Che ci sia una relazione tra mente e corpo lo sapevano già gli antichi, basti pensare
alla famosa citazione “Mens sana in corpore sano”, ma nella pratica giornaliera quante
volte ci è capitato dover analizzare questo fattore? Nella valutazione posturale del
paziente, un buon osservatore avrà sicuramente gli strumenti adatti alla lettura del
linguaggio del corpo, ma quanti fanno un’analisi tridimensionale di questo?
Partiamo dalla definizione di Postura: “la postura è il risultato
dell’interazione
funzionale
tra
le
componenti
biomeccaniche,
neurofisiologiche, psicologiche e psicosomatiche dell’individuo, che si
evidenzia con gli atteggiamenti statici e dinamici dei segmenti corporei,
variabili in relazione agli obiettivi da perseguire e agli stimoli dell’ambiente
(Martinelli – Parodi 2007)”.
La postura quindi si sgancia dalla semplice concezione del come il corpo si
identifica nello spazio, ma come esso lo fa spazialmente, psicologicamente e
temporalmente.
Immaginiamo ad esempio di aver seguito lo sviluppo di un uomo dalla sua
adolescenza e alla sua terza età: oltre alla valutazione biomeccanica e dei vari traumi
fisici, ci siamo mai chiesti se il risultato della sua postura sia la somma di diversi traumi
“emotivi” avuti durante l’arco della sua vita?
Secondo uno studio della Marshall University, pubblicato sul Journal of
Esperimental Social Psychology, la postura sarebbe uno specchio dell’AUTOSTIMA e del
carattere degli esseri umani tanto che, per migliorare i rapporti sociali, la fiducia in se
stessi e addirittura le capacità intellettive degli stessi, basterebbe correggere i difetti
posturali.
Un articolo dell’European Journal of Social Psychology ha fatto il punto su
quanto la postura di una persona dica molto sul suo carattere e sul suo stato psicologico.
Secondo uno studio condotto dalla Ohio State University, su un campione di 71
studenti, i soggetti che presentavano una postura curva, con la schiena piegata ed il capo
chino, erano più insicuri e chiusi rispetto ai soggetti che camminavano con il petto in fuori
e la schiena dritta.
Scuole di Osteopatia asseriscono esistere una netta relazione tra stati emozionali
e contrazioni muscolari, quindi particolari emozioni protratte nel tempo possono
influenzare non solo la postura, ma anche il modo di respirare; le persone molto ansiose o
che vivono nella paura che possa accadere qualcosa di male a loro o ai propri cari,
1 tendono a bloccare la respirazione diaframmatica, e ad usare la respirazione toracica o
accessoria, ciò protratto per anni può portare con facilità alla comparsa di cervicalgie a cui
sono legate una moltitudine di sintomi quali acufeni, capogiri, cardialgie, digestione
difficile, ecc.
Abbiamo più volte sentito parlare di quanto il diaframma sia un muscolo importante
per la gestione di una corretta postura e quanto a sua volta lo sia la respirazione, ma se
questi due “motori” vengono manovrati da una forza superiore quale la psiche, è evidente
che il raggio d’azione sul quale lavorare si fa molto più ampio e più vasto.
Ma una cattiva postura allo stesso modo può influenzare la psiche?
Indubbiamente si, ogni perturbazione dello stato di benessere può allo stesso modo
produrre uno stato della psiche insofferente. Una cattiva postura sappiamo benissimo che
può determinare, a lungo andare, disturbi che posso creare un disagio nel paziente che ne
risentirà nel suo modo di interagire con lo spazio circostante.
Dunque nella nostra pratica clinica non possiamo assolutamente permetterci di
concepire il nostro corpo come una macchina, dove la psiche sia una “cosa” lì all’interno
della scatola cranica lasciata slegata al di sopra del corpo. Entrambi interagiscono tra di
loro nello stesso modo e con la stessa potenza come variabili dello stato di equilibrio di un
unico grande sistema.
Quindi asserire che la postura sia in un certo qual modo la rappresentazione delle
emozioni nello spazio e che quindi nell’analisi posturale la psiche è sicuramente un fattore
da non tralasciare.
Ottobre 2014
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