Le diverse facce dell` essere giovani oggi

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Le diverse facce dell` essere giovani oggi
Saggio breve di ambito socio – economico
Argomento: Le diverse facce dell’ essere giovani oggi.
Sviluppa l'argomento scelto in forma di "saggio breve" , utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Interpreta e confronta i documenti e
i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di
studio.
Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di
ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
DOCUMENTO A
Professore: “Non è un po' triste ripetere le scelte di tutti, rinunciare ad avere una personalità, arrendersi a una moda pensata da
altri?”.
Risposta della giovane allieva: "Professore, ma non ha capito che oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una
personalità? I cantanti, i calciatori, le attrici, la gente che sta in televisione, loro esistono veramente e fanno quello che vogliono,
ma tutti gli altri non sono niente e non saranno mai niente. Io l'ho capito fin da quando ero piccola così. La nostra sarà una vita
inutile. Mi fanno ridere le mie amiche che discutono se nella loro comitiva è meglio quel ragazzo moro o quell'altro biondo. Non
cambia niente, sono due nullità identiche. Noi possiamo solo comprarci delle mutande uguali a quelle di tutti gli altri, non
abbiamo nessuna speranza di distinguerci. Noi siamo la massa informe".
A quindici anni ci si può già sentire falliti, parte di un continente sommerso che mai vedrà la luce, puri consumatori di merci
perché non c'è alcuna possibilità di essere protagonisti almeno della propria vita. Un tempo l'ammirazione per le persone famose,
per chi era stato capace di esprimere - nella musica o nella letteratura, nello sport o nella politica - un valore più alto, più generale,
spingeva i giovani all'emulazione, li invitava a uscire dall'inerzia e dalla prudenza mediocre dei padri. Grazie ai grandi si cercava
di essere meno piccoli. Oggi domina un'altra logica: chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori per sempre. Chi fortunatamente ce
l'ha fatta avrà una vita vera, tutti gli altri sono condannati a essere spettatori e a razzolare nel nulla.
Si invidiano i vip solo perché si sono sollevati dal fango, poco importa quello che hanno realizzato, le opere che lasceranno. In
periferia ho conosciuto ragazzi che tenevano nel portafoglio la pagina del giornale con le foto di alcuni loro amici, responsabili di
una rapina a mano armata a una banca. Quei tipi comunque erano diventati celebri, e magari la televisione li avrebbe pure
intervistati in carcere, un giorno.
( da Repubblica, I jeans a vita bassa delle quindicenni di Marco Lodoli, 18. 10. 2004 )
DOCUMENTO B
Ma chi sono i giovani coi quali ogni giorno si confronta e si misura? E come sono, singolarmente? Osservati all'uscita delle
scuole si assomigliano nell'abbigliamento, negli atteggiamenti, nel linguaggio; nell'arroganza, nella maleducazione, nella
strafottenza; o nell'afasia, nel disinteresse, nell'indolenza. I più, sembra, sono anche ignoranti: ignorano le cose e non studiano o
studiano poco e approssimativamente.
È un'impressione superficiale o la fotografia della realtà?
«Sono ragazzi molto fragili. L'atteggiamento di superiorità e la sfrontatezza nascondono una grande debolezza interiore, perché, in
larga parte, sono privi di punti di riferimento. Da VISTI DALLA CATTEDRA / 1 «Hanno bisogno di punti di riferimento» di Eraldo Affinati in
Avvenire 21 gennaio 2006
«La società non solo influisce moltissimo, ma è la prima colpevole: questi ragazzi, lo ribadisco, sono figli nostri. Ci riflettono
come specchi, sono quel che noi abbiamo creato. Mi dispiace: credo che la mia generazione abbia enormi responsabilità, che non
si sta affatto prendendo. Noi abbiamo reso impronunciabili alcune grandi parole: merito e onestà, ma anche responsabilità, fatica,
sacrificio, studio, lealtà, passione fine a se stessa… Nessuno ci crede più, sono parole che suonano ridicole». Da VISTI DALLA
CATTEDRA/2 Paola Mastracola Avvenire 31 gennaio 2006
DOCUMENTO C
Società 9 milioni gli italiani che bevono troppo.
Su 100 individui maschi a rischio ben sette sono minorenni. Tra gli 11 e i 15 anni ad abusare di alcolici ormai un ragazzo su cinque ● Valutate in almeno venticinquemila l’anno le vittime del consumo eccessivo di bevande di diversa gradazione ● Oltre il 46 per cento delle vittime negli incidenti del sabato sera sono giovani tra i 15 e i 24 anni ● Il governo studia nuove misure per affrontare l’emergenza e punta a un effettivo e assoluto divieto di vendita a minori DA ROMA PINO CIOCIOLA
Scorre meno alcol di prima, nel nostro Paese, ma fa molti più danni: così al governo sta venendo qualche idea (alcune nuove,
altre recuperando vecchie proposte) per cominciare a ridurre le conseguenze dell’alzare troppo il gomito.In Italia ci sono nove
milioni di individui d’età superiore agli 11 anni che consumano alcol secondo modalità rischio, avvisa subito Eugenia Roccella,
sottosegretario al Welfare (con delega alla Sanità e alle Politiche sociali), aprendo ieri la prima “Conferenza nazionale sull’alcol”,
che chiude oggi. Com’noto, ancora, tra gli 11 e i 15 anni un ragazzo su cinque consumatore a rischio di alcol. E “beve” il 19,5 per
cento dei minorenni.
Preoccupazione. Se dunque la quantità media di alcol consumato annualmente a testa di 7,5/8 litri, contro gli 11,5 di trent’anni
fa(poco rispetto agli altri Paesi europei, ma pidei 6 litri raccomandati dall’Oms) – come spiega Carla Collicelli, vicedirettore della
Fondazione Censis – però destano preoccupazione sociale soprattutto gli incidenti e le morti sulle strade nei weekend, spesso
correlati all’abuso di alcol e sostanze da parte dei giovani. Tanto più– usando di nuovo parole e cifre della Roccella – chesu cento
individui a rischio di sesso maschile, sette sono minorenni e che tra le donne proprio le minorenni sono quelle che presentano
comportamenti pia rischio. Morale consequenziale e drammatica?I dati che riguardano le nuove generazioni suscitano un vero
allarme. [Avvenire 21 ottobre 2008]
DOCUMENTO D
A quei ragazzi manca un saggio «Il consumismo li seduce con modelli talvolta negativi.
Le famiglie e la scuola cerchino il dialogo: no al muro di gomma»
Dice Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta: «Siamo soliti pensare ai giovani come a una fascia d'età omogenea. In
realtà possono essere molto diversi per tanti motivi: individuali, familiari, economici, culturali, religiosi. Oggi c'è una forte spinta
all'omologazione e la cosiddetta "cultura giovanile" (che pure ha molti aspetti positivi e innovativi) tende a tenerli separati dalla
sfera degli adulti, mentre invece sono indispensabili una comunicazione, un confronto e un'integrazione maggiori tra le
generazioni. I giovani hanno i loro spazi, le loro mode, i loro divertimenti, i loro consumi, i loro tempi. L'arroganza, quando si
manifesta, è superficiale, un atteggiamento difensivo. …
Quali disagi li opprimono?
«Nell'adolescenza ragazzi e ragazze possono vivere disagi - che sono fisiologici - nei rapporti con la famiglia, con se stessi, con la
scuola, con i coetanei, con la comunità. Devono abbandonare l'identità infantile. Capire chi sono, che cosa vogliono e in che cosa
credono. Prendere le distanze dalla famiglia. Rendersi più indipendenti. Gestire un corpo che cambia. Confrontarsi con la
sessualità. Insomma, i "compiti" dell'adolescenza sono parecchi, bisogna perciò mettere in conto inquietudini, sbalzi d'umore,
atteggiamenti indisponenti, ribellioni. Oltre a questi disagi fisiologici, ce ne possono essere altri che nascono da esperienze
difficili, in casa o altrove, a cui c'è chi risponde con la droga, oppure con l'aggressività, perché queste sono vie rapide per entrare
in un'altra dimensione e accantonare la sofferenza».
La famiglia di che cosa è colpevole?
«Dipende. Ci sono famiglie che non educano, che sono trascuranti e/o troppo permissive: genitori che non sanno dire no o
pensano che i figli si educhino da soli. Altre che educano esplicitamente alla violenza e al crimine, all'uso, per esempio, della
"doppia morale". Altre ancora (spero siano numerose) che seguono dei principi di onestà e di civiltà e cercano di dare
un'educazione ai figli adatta ai tempi.
La scuola ha responsabilità gravi o lievi? Risponde alle domande? Insegna come dovrebbe? Assicura o nega «la libertà
necessaria all'espressione delle differenze», per usare le parole di Sandro Onofri, lo scrittore e insegnante romano
scomparso nel 1999 a 44 anni?
«Credo che ci sia una grande varietà di situazioni. Ci sono scuole disastrate in cui i professori non riescono nemmeno a fare
lezione e scuole in cui fra alunni e insegnanti esiste un buon clima, uno scambio ricco sia sul piano dell'apprendimento che
educativo. Molto è legato ai singoli più che alle disposizioni ministeriali. Siccome sono venute meno altre agenzie educative e
molte famiglie non riescono a seguire a sufficienza i figli, alla scuola si chiede di soddisfare anche il bisogno di socializzazione
degli alunni e di essere un'agenzia educativa a pieno titolo, in grado di integrare l'azione della famiglia».
Da dossier ‘Giovani oggi’ Avvenire 23 marzo 2005
DOCUMENTO E
I valori dei giovani italiani
ROMA – dal “Rapporto Giovani-Sesta Indagine”: un identikit dell'italiano under 35 che si avvale di un trend storico di oltre
vent'anni. Il primo rapporto sulla condizione giovanile in Italia, infatti, è del 1983.
Pubblicato dalla casa editrice Il Mulino, lo studio, curato dai professori Carlo Buzzi, Alessandro Cavalli e Antonio de Lillo, è
stato commissionato dall'istituto Iard e ha permesso di evidenziare le differenze nello standard di vita dei giovani di ieri e di oggi.
Nel 1983 si usciva di casa quasi un diciassettenne su cinque. Oggi soltanto il 3%. Situazione simile anche per le altre fasce di età:
per i 18-20enni il tasso di uscita di casa è in calo: dal 39% al 25%. Solo dopo i 25 anni si registrano le prime consistenti uscite di
casa, spesso in concomitanza con il matrimonio o la convivenza. Tuttavia: quasi il 70% dei 25-29enni e oltre un terzo tra i 3034enni vive ancora con i genitori.
In una classifica ideale, i valori che i giovani intervistati mettono ai primi posti per importanza sono quelli a carattere individuale:
la salute, che raccoglie il consenso della quasi totalità del campione, seguita a pochi punti percentuali dalla famiglia e dalla pace a
pari merito con il valore della libertà. E ancora: amore e amicizia. Il dato di trend permette una ricostruzione più completa
dell’identikit del giovane italiano: accanto alla famiglia che è considerata stabilmente negli anni quale valore imprescindibile, si
può osservare una crescita dell’amicizia.
. [31 ottobre 2007- dal “Rapporto Giovani-Sesta Indagine
DOCUMENTO F
PRINCIPI E VALORI DEI GIOVANI DELLA MARGHERITA*
(proposta GdM Emilia Romagna, approvata in data 5/10/2005 dal Coord. Regionale GdM)
Noi Giovani della Margherita, eterogenei e plurali per formazione, cultura ed esperienze, crediamo nella reale
possibilità di contribuire a determinare un futuro che ci appartenga, nella prospettiva di un innovamento della società.
E riteniamo che attraverso l’impegno sociale e la nostra convinta adesione ai principi che ci connotano possano
definirsi le premesse di un rinnovato entusiasmo verso la politica.
A fronte di una tendenza che fonda tutto sulle apparenze, dobbiamo cogliere le opportunità offerte dagli attuali
strumenti di comunicazione, evitando derive personalistiche e demagogiche, ed esprimere la priorità di forme e
modalità di rappresentanza coerenti con il tessuto sociale, con il suo passato e con la sua evoluzione futura.
Attraverso un’identità, salda nei principi di libertà, democrazia e solidarietà, intendiamo esprimere l’esigenza di
un’attiva partecipazione ai processi di integrazione e mistione socioculturale, convinti che nel nostro stesso divenire e
nell’abbattimento degli “storici steccati” risiedano le certezze per una efficace e definitiva autodeterminazione.
Dobbiamo avere il coraggio di riscoprire il vero senso della politica, cioè POLITICA COME SERVIZIO: verso la
persona, la propria città, la propria patria, tutta l’umanità.
E dobbiamo batterci con forza e coerenza per i valori irrinunciabili per l’umanità: la Pace, la Fraternità, la Libertà,
l’Uguaglianza, la Giustizia, la Solidarietà, la Salvaguardia dell’ambiente, la Dignità della Persona e la Sua intangibilità.
DOCUMENTO G
Manifesto del FORUM DEI GIOVANI Roma, giovedì 16 gennaio 2003 Porre al centro del dibattito politico e dell’iniziativa sociale il valore dei giovani: la crescita personale e l’integrazione delle nuove generazioni rappresentano nei fatti le sfide decisive per garantire la qualità sociale e la democrazia nel nostro paese Le organizzazioni giovanili, intese come organizzazioni che sono composte da giovani e che operano per i giovani e con i giovani, danno vita al FORUM DEI GIOVANI impegnandosi a perseguire le finalità e a sostenerne il funzionamento, per portare al conseguimento di importanti risultati per la valorizzazione a livello locale e nazionale di politiche sociali che riguardino apertamente i giovani. Il Forum dei Giovani opera per sostenere la nascita ed il riconoscimento del Consiglio Nazionale della Gioventù, come parte sociale nei rapporti con Governo e Parlamento, nonché nei confronti delle altre organizzazioni sociali ed economiche. Le organizzazioni che aderiscono al Forum, riconoscono quali valori fondanti: a) la centralità della persona, parametro di riferimento primario delle idee e delle azioni; b) la valorizzazione dei giovani e un maggiore coinvolgimento degli stessi nei processi decisionali del Paese, con particolare riferimento alle riforme istituzionali e del welfare; c) i valori irrinunciabili dell'umanità: la Libertà, l’Uguaglianza, la Fraternità, la Giustizia, la Solidarietà, la Pace, la Salvaguardia dell’ambiente; d) tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, “senza distinzione alcuna, per ragioni di origini etniche, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”; e) la promozione umana, il rispetto reciproco, la ricerca comune, la valorizzazione delle differenze 'assunzione di comportamenti etici e non violenti; f) la promozione e la valorizzazione dell’interscambio culturale, religioso e generazionale, nel rispetto delle identità dei popoli e delle comunità; g) una visione della globalizzazione che sia compatibile con i diritti fondamentali dell’uomo e dei lavoratori e che aspiri a ridurre sempre di più gli squilibri, anche economici e tecnologici, tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, tra il “nord” e il “sud” del mondo, nel rispetto della sostenibilità dello sviluppo; h) i principi di solidarietà, sussidiarietà, reciprocità e partecipazione responsabile; i) la visione dell’Europa unita come un progetto di pace, integrazione e democrazia, secondo i valori enunciati nella Carta dei Diritti Fondamentali di Nizza, ritenendo che i giovani cittadini europei abbiano il diritto di partecipare a pieno titolo e democraticamente alla vita istituzionale e culturale dell’Unione Europea, così come del proprio paese o della realtà locale alla quale appartengono. ADERISCONO AL FORUM:
/ Arciragazzi / ACAI – Associazione Cristiana Artigiani italiani / CDE – Associazione Culturale Cristiani Democratici per l’Europa /
AFSAI - Associazione Formazione e Scambi Attività Interculturali/ AGESCI – Associazione guide e scout cattolici italiani / AIG –
Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù / Associazione Nazionale Giovani al Centro / ACI - Azione Cattolica Italiana /
Azione Giovani / CSI – Centro Sportivo Italiano / CTG - Centro Turistico Giovanile / CISV – Children’s Intrernational Summer
Villages Italia / CNGEI – Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani / FABI – Federazione Autonoma Bancari
Italiani/ FGS - Federazione Giovani Socialisti / FICEMEA – Federazione Nazionale dei Cemea / FUCI – Federazione Universitaria
Cattolica Italiana / Fondazione "Exodus" / FORUM Regionale dei Giovani della Campania / Giovani delle Acli / Giovani Insieme /
Giovani Liberali / GMI - Giovani Musulmani d’Italia / Giovanieuropei.com / GFE - Gioventù Federalista Europea / GIFRA Gioventù Francescana / Giovani di Italia dei Valori / GIOC - Gioventù Operaia Cristiana / GIOSEF - Gioventù Senza Frontiere /
MGL - Movimento Giovani Lassalliani / MGM - Movimento Giovanile Missionario/ MSC – Movimento Studenti Cattolici / NMGS Nuovo Movimento Giovanile Socialista / SCI – Servizio civile internazionale / Sinistra Europea Giovani / SG - Sinistra giovanile /
UGEI - Unione Giovani Ebrei / UIL Giovani / UISP - Unione Italiana Sport per tutti / YAP - Youth Action for Peace Italia /