La galassia di Arp
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La galassia di Arp
Città di Locarno Servizi Culturali Direzione Casorella Casella postale 6601 Locarno Telefono 091 756 31.70 Fax 091 756 32 68 e-mail [email protected] La galassia di Arp Pinacoteca comunale Casa Rusca 28 marzo – 23 agosto 2015 Conferenza stampa: giovedì 26 marzo 2015, ore 11.00 Comunicato stampa Dal 28 marzo al 23 agosto la Pinacoteca comunale di Casa Rusca rende omaggio alla Collezione Arp-Hagenbach di proprietà della Città di Locarno. Nata nel 1965 grazie a una donazione dei coniugi Arp, la raccolta contava originariamente sei sculture e venti rilievi dello stesso Arp, oltre a un considerevole numero di opere di artisti europei che di Jean e Marguerite furono amici. Costituitasi in maniera spontanea e senza un preciso filo conduttore, attorno a questo primo nucleo di opere sono in seguito confluiti altri lasciti a formare un importante complemento e che hanno contribuito a definirne il profilo attuale. La Collezione Arp ha così assunto una propria fisionomia incentrata principalmente sull’astrattismo e oggi, con oltre novanta opere di straordinaria ricchezza e valore, permette di vedere rappresentati gli autori di primo piano nella storia dell’arte europea del ventesimo secolo. A distanza di quindici anni dall’ultima esposizione, la mostra offre un’occasione per ricordare la figura di Jean Arp (Strasburgo 1887 - Basilea 1966) e per capire l’influsso che ebbe su altri artisti. Considerato uno dei grandi protagonisti dell’arte del secolo scorso, l’artista deve la sua fama all’elaborazione di un linguaggio originale da lui stesso definito “concreto”, di ispirazione naturale, a metà strada tra l’organico e il geometrico, sviluppato tra l’inizio degli anni Trenta e la metà degli anni Sessanta a stretto contatto con alcuni tra i maggiori interpreti dell’avanguardia astrattista europea. Insieme a un’importante serie di sculture, rilievi e arazzi di Arp, saranno infatti presentati lavori significativi di grandi autori del primo e secondo Novecento tra cui Joseph Albers, Willi Baumeister, Camille Bryen, Sonia Delaunay, Piero Dorazio, Viking Eggeling, Max Ernst, Fritz Glarner, Walter Helbig, Johannes Itten, Marcel Janco, Lajos Kassák, Paul Klee, Alberto Magnelli, Mondrian, Meret Oppenheim, Francis Picabia, Hans Richter, Arthur Segal, Sophie Taeuber, Theo van Doesburg, Victor Vasarely e Alexej von Jawlensky. Nato a Strasburgo da madre alsaziana e padre tedesco, Arp già durante la scuola incomincia a manifestare un vivo interesse per la poesia e la letteratura contemporanee. Nel 1905 si iscrive all’Accademia di Weimar e successivamente all’Académie Julian di Parigi. La frequenza è irregolare e gli insegnamenti deludenti, tuttavia questi anni si rivelano fondamentali per la conoscenza dell’arte postimpressionista. Nel 1909 la famiglia si trasferisce a Weggis, vicino a Lucerna: inizia il rapporto di Arp con la Svizzera, alternato con importanti soggiorni in diverse città (Monaco di Baviera, Berlino, Colonia, Parigi) e contatti con vari gruppi di artisti. Per tutta la vita, Arp mostrerà una costante disponibilità agli incontri e agli scambi con i colleghi: la collezione donata alla Città di Locarno ne è una chiara testimonianza. Nel periodo della Prima Guerra Mondiale Arp risiede ad Ascona, dove frequenta la comunità teosofica del Monte Verità, e approfondisce gli studi sulle filosofie orientali. A Zurigo incontra Sophie Taeuber, artista e futura compagna nella vita. Noto per il contributo ai movimenti del Dadaismo – di cui fu tra i fondatori – e del Surrealismo, Arp deve la sua fama alla scoperta di forme innovative di espressione artistica, che vanno dai collages ai papiers déchirés, ai frammenti di materiali vari uniti insieme. Una ricerca che l’artista sviluppa a partire dagli anni Trenta, con la partecipazione ai movimenti astrattisti Cercle et Carré e Abstraction-Création, e successivamente, nella maniera caratteristica che lo ha reso celebre in tutto il mondo occidentale. Il suo rapporto con Locarno si consolida negli anni Cinquanta, quando anche per ragioni di salute Arp inizia a trascorrere lunghi periodi nella villa di Solduno, di proprietà della collezionista, e poi seconda moglie, Marguerite Hagenbach. Grazie alla generosità dello scultore Remo Rossi, Arp ha a disposizione un atelier e ha l’occasione per lavorare direttamente a contatto con Ben Nicholson, Italo Valenti, Wilfrid Moser e Hans Richter. Arp diventa ancora una volta il punto di riferimento di un numeroso ed eclettico gruppo di artisti, che intorno a lui formano appunto la "galassia" che viene presentata nelle sale di Casa Rusca. La mostra si apre con alcune tra le più celebri opere di Arp realizzate a Locarno durante gli ultimi vent’anni di attività: sculture in marmo, in bronzo e in gesso, rilievi, découpages e arazzi. Nella varietà delle tecniche e delle dimensioni, emerge la grande coerenza della ricerca di Arp: dall’iniziale semplice segno o dal ritaglio apparentemente casuale nascono forme che crescono e si sviluppano libere nello spazio, che progressivamente si staccano dal fondo e si trasformano in oggetti tridimensionali. Le opere diventano più complesse, si duplicano, triplicano, moltiplicano, entrano in relazione fra loro e con lo spazio circostante, si arricchiscono di colori, crescono di formato e in monumentalità. E’ il caso di Nadir II, una delle opere più significative della collezione. L’ultima sala del primo piano è dedicata alle opere di due persone con cui Arp ha condiviso momenti decisivi dell’arte e della vita, in un nodo inestricabile di sentimenti e di comune ricerca artistica: la prima moglie Sophie Taeuber (Davos 1889 – Zurigo 1943) e l’amico Hans Richter (Berlino 1888 – Muralto 1976). Il sodalizio umano e artistico tra Arp e Sophie rappresenta una delle pagine più intense dell’arte del XX secolo: in diversi periodi, hanno eseguito “composizioni a quattro mani”, scambiandosi ruoli e suggerimenti. A lungo, dopo la tragica morte per un incidente domestico, Jean renderà omaggio a Sophie ricordandola in scritti e opere. Riferendosi all’amico Richter, Arp ha scritto: “La varietà del suo lavoro mi ha sempre affascinato molto”, definendo i suoi dipinti “frutti spirituali che maturano nello spazio umano del suo cuore”, e dunque in piena sintonia con il concetto della forma organica che cresce, tipico dell’arte di Arp. ll secondo piano del museo ospita i protagonisti della “galassia Arp”: la sequenza espositiva articolata in quattro sezioni presenta i lavori di alcuni tra i più noti compagni di viaggio dell’artista alsaziano che si sono misurati con lui sul fronte della ricerca astratto-concreta. L’itinerario parte da un gruppo di dipinti risalenti ai primi trent’anni del XX secolo. Gli interpreti delle avanguardie internazionali si trovano così raccolti e confrontati. Volti, paesaggi, nature morte; e, in parallelo, il passaggio dal riferimento figurativo alla interpretazione delle luci, dei colori, delle forme verso la geometria, l’approdo all’arte astratta. Eloquente in tal senso è la veduta berlinese di Hans Richter, che si propone come anello di congiunzione tra i due piani di Casa Rusca. La chiave di lettura della sala dedicata all’astrattismo lirico è il dipinto Peinture et poésie di Francis Picabia: un dialogo tra le arti e le sensazioni, il desiderio di evocare emozioni attraverso le forme, i colori, i rimandi sentimentali. Star Blue di Josef Albers e Komposition Ostermorgen di Johannes Itten: due opere di grande intensità costituiscono il cuore della sala intitolata all’astrattismo geometrico, e sottolineano l’importanza delle ricerche matematiche e razionali per l’arte del XX secolo. Il percorso cronologico e di stile si conclude con l’arte europea degli anni Cinquanta e Sessanta. Nel loro insieme, queste opere appartengono al vasto scenario dell’ informale, una evoluzione ancora più libera e creativa dell’astrattismo storico. Architettura nuova II di Walter Helbig costituisce una sorta di sintesi delle avventure di un intero secolo, e insieme una rinnovata fiducia verso la creatività e la libertà dell’arte: concludendo con le parole di Arp, “Sentirsi pieni di gioia guardando un’opera d’arte non è una piccola cosa!” SCHEDA TECNICA SEDE: Casa Rusca Pinacoteca comunale Piazza Sant’Antonio CH - 6600 Locarno Tel: +41 (0)91 756 31 85 DATE: Dal 28 marzo al 23 agosto 2015 ORARI: Da martedì a domenica 10.00–12.00 / 14.00-17.00 Lunedì chiuso BIGLIETTI: Intero Fr. 8.Ragazzi, AVS e gruppi (minimo 10 persone) Fr. 5.Ingresso gratuito per le scuole INFORMAZIONI: Servizi culturali - Città di Locarno Piazzetta de’ Capitani CH – 6600 Locarno Tel.: +41 (0)91 756 31 70 Fax: +41 (0)91 751 98 71 E-mail: [email protected] www.locarno.ch PRENOTAZIONI: Pinacoteca comunale Casa Rusca Tel: +41 (0)91 756 31 85