01-2009 Moldovia

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01-2009 Moldovia
Newsletter
di aggiornamento
sui progetti di
Amici dei Bambini
Gennaio 2009
“Il Cappello di Guguzza”
racconta le avventure di un piccolo ragazzino
di nome Guguzza. Questa fiaba ci insegna che facendo piccole cose
possiamo riscaldare tanti cuori e contribuire al miglioramento di tante vite.
Per riscaldare le nostre anime, invece, dobbiamo aprire il cuore all’accoglienza.
Un cappello può difenderci dal freddo, ma solo l’accoglienza può sciogliere
il ghiaccio dell’abbandono.
Cari sostenitori,
siamo lieti di poter cominciare questo nuovo anno
insieme alla Vostra gradita compagnia!
In questa prima edizione del 2009 del nostro notiziario mensile
“Il Cappello di Guguzza”,
abbiamo pensato di presentarvi le realizzazioni che siamo riusciti
a raggiungere grazie a tutti Voi, che ci siete stati sempre vicini.
Vi invitiamo quindi, ad assistere ai momenti più importanti
svolti nello scorso 2008 e vi auguriamo buona lettura!
Caramente,
Staff Amici dei Bambini Moldova
Ritornare figlio
I progetti di reintegrazione familiare e sociale
VERSO LA FAMIGLIA
Il diritto a tornare in famiglia
Progetto Verso la Famiglia – Chisinau
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri assistenti sociali …
Concerto di carità per i care leavers
L'Associazione Amici dei Bambini Moldova ha organizzato, giovedì, il 13 novembre,
nell'ambito della Filarmonica Nazionale, un concerto di beneficenza a favore dei giovani
che stanno lasciando le strutture residenziali d'insegnamento, ove ad ora sono stati
ospitati. L'evento dal titolo: “Pentru Voi, Copiii Lumii”, (“Per Voi, Bambini del Mondo”), è
stato organizzato in occasione del diciannovesimo anniversario dell'adozione della
Convenzione ONU nei rispetti dei diritti del bambino.
I fondi raccolti in seguito alla vendita dei biglietti, verranno utilizzati per creare migliori
condizioni di vita per un gruppo di 33 bambini ex-istituzionalizzati. Più precisamente
verranno offerti loro gli alimenti, l'abbigliamento, i materiali scolastici, nonché la
possibilità di continuare gli studi, attraverso la paga annuale della tassa scolastica.
I rappresentanti dell'Associazione hanno effettuato più visite nei diversi istituti della
Moldova ed hanno discusso con i giovani studenti sulla possibilità di offrirli supporto
sociale.
I care leavers si stanno confrontando con gravi problemi riguardanti il mancato spazio
abitativo, l'impossibilità di continuare gli studi, per non parlare ancora del minimo dei
prodotti alimentari assai necessari, sopratutto in questa loro fase di crescita. Tale fatto è
stato confermato dagli stessi ragazzi nell'ambito della conferenza recentemente
organizzata a loro favore.
Al concerto di beneficenza hanno partecipato vari artisti moldavi, che hanno accettato di
cantare senza alcuna rimunerazione.
In segno di riconoscimento per il gesto degli artisti, i giovani hanno confezionato,
nell'ambito dell'atelier di origami, dei cigni, che poi sono stati regalati a ciascun artista.
Amici dei Bambini svolge diverse attività per i bambini ex-istituzionalizzati, offrendo loro
supporto nella procedura di ultimazione dei documenti e seguendoli persino nella fase
iniziale di assistenza, non appena stabiliscono i contatti con l'istituzione che ospita i
suddetti ragazzi.
Ufficio stampa AIBI Moldova
a cura di Tatiana Cocias
Ritornare figlio
MEDIAFRIENDS
Il diritto alla famiglia, al gioco e all’istruzione
Progetto Mediafriends Balti
Le impressioni dei nostri volontari in formazione …
Al bambino abbandonato di Balti
Sono a Balti. Il giorno è grigio come succede spesso in questo periodo. Visito l’istituto dove
abbiamo attivato quattro ludoteche. Avevo già visto altri istituti ma in questo ci sono i
bambini più piccoli. Entro nella stanza, i bambini hanno appena finito il pranzo e stanno
per andare a letto per il pisolino pomeridiano. Io osservo. Appena mi vedono, tutti si
emozionano ed alcuni di loro vengono a salutarmi. Uno in particolare, viene di fronte a me
e inizia a chiamare “ tata, tata…” (papà, papà…).
Quanto avrei voluto essere la persona che ti può chiamare figlio per poter far terminare
l’agonia? In quel momento ho capito tutto; ho capito quant’è urgente il tuo bisogno del
papà che non hai mai avuto, ho capito che l’avresti detto anche ad un altro, e io non ti
avrei biasimato, ho capito che dovevi dirmelo, ché tu non la controlli la tua voglia
d’amore. Hai solo tre anni, povero piccolo, sei appena nato e già tutto ti è stato rubato.
Ho capito tutte le menate che ci facciamo quando si cresce; su cosa è giusto o sbagliato,
sulla crisi economica, sulla macchina che si rompe, sui giochi dei grandi che han buttato le
istruzioni, sui rifiuti, le tasse, i computer e le sere in discoteca… Non conta più niente. Tu
sei lì e chiamandomi papà mi colpisci con un pugnale al petto. Qual è la mia responsabilità
verso di te? Qual è quella di tutti gli altri? E la tua domanda è chiara, inequivocabile.
“Ragazzi, il casino l’avete fatto voi grandi!” Questo risuona nelle mie orecchie ogni volta
che ripeti “papà”. Quando lo dici, mi entri nella pancia e mi stringi lo stomaco come se
volessi farlo provare anche a me il tuo dolore.
Non mi giustifico, ma il vuoto che hai tu io non lo posso provare, posso appena
immaginarlo, posso scimmiottare un pianto di commozione ma non lo sentirò fino in
fondo. Mi viene voglia di dirti di gettarmelo addosso per liberartene, ma tu sei troppo
piccolo, tu non lo puoi alzare un vuoto così pesante. Mi inviti ad entrare dentro di te per
colmarlo ma io sono uno qualunque e non le faccio le magie. Ma tu alle magie ci devi
credere; no, non ti voglio prendere in giro come hanno fatto in tanti fino ad ora perché
spero che un giorno arrivi un papà che ti faccia vivere la vera magia della famiglia.
Io sono troppo poco per te, devi pretendere di più. Io posso mettermi a cercare con te se
vuoi, perché di più non so fare. Ci provo e spero di non sbagliare. O posso anche tornare a
casa, bere una birra, mangiare qualcosa di spiccio, buttarmi a letto e dire “Anche per oggi è
finita!”.
Ma tu sei sempre lì. Tu sei di fronte a me. E continui a chiamarmi papà
Eddy Zamperlin
Volontario in formazione
Progetto Mediafriends Straseni
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri assistenti sociali …
Finalmente a casa!
La casa rappresenta un mondo a parte, un universo speciale ed accogliente. Vi si può
riposare, ma anche invitare le persone care. È l’unico posto in cui si trascorre buona parte
della vita e in cui, dopo una giornata esauriente, la sera, si raduna tutta la famiglia. È un
posto di svago, dove vengono condivise le gioie ed i
momenti di caduta insieme ai familiari. Vi si vivono i più
importanti eventi della vita, vi si piange e si ride.
Un po’ di tempo fa abbiamo conosciuto la Signora
Dodon, le cui 2 figliolette erano istituzionalizzate
nell’internat di Straseni. Al mio primo incontro con
Patricia e Veronica, le bambine erano timide e sulla loro
faccia si leggeva tanta tristezza, soprattutto negli occhi di
Veronica, che è la figlia più grande. Patricia invece,
sembrava rassegnata che sarebbe rimasta in istituto
ancora per molto tempo. Ormai l’internat era la sua casa
da sempre.
Il lavoro con la famiglia è durato quasi un anno e non
nascondiamo, è stata un po’ dura a farci capire e capire
loro, ma soprattutto è stato difficile cambiare la mentalità
della madre rispetto al fatto che il miglior posto per la
crescita dei bambini fosse la propria casa. Alla fine però, ci siamo riusciti ed ora le due
bimbe si trovano, finalmente, a casa.
Nonostante l’abitazione che abbiamo comprato, insieme alla signora Dodon, non fosse una
del tutto nuova e con tutte le comodità incluse, siamo sicuri che, con un po’ di sforzo da
parte della famiglia, con la volontà di rimanere uniti e con il supporto dell’Associazione,
riusciranno a recuperare gli anni di separazione.
Per fare il trasloco nella nuova abitazione, nel villaggio di Galesti, la famiglia ha ricevuto
tutto il necessario per la casa, nonché i materiali d’uso casalingo: secchio, biancheria da
letto, cuscini, cucina elettrica, piatti, pacco alimentare ed igienico, ecc. Anche se è stato un
percorso abbastanza lungo e costoso, alla fine niente poteva essere paragonato con la
contentezza e la meraviglia ingenua di Patricia, e con il suo sorriso che illuminava e
riempiva ancora di più la casa. Per portare a buon fine tutte le pratiche di trasloco, ma
anche per valutare l’adattamento della famiglia, ci siamo dati un termine, tempo in cui la
madre si era impegnata a fare un po’ di pulizia in casa e nel cortile.
Nel frattempo la madre ha trovato lavoro in città. È stata assunta come commessa presso
un mercato di Chisinau. Anche se ha reintegrato le figlie da poco, la signora Dodon,
adesso non vede l’ora di finire il lavoro per tornare la sera, a casa, dalle sue bambine.
Veronica è diventata una bellissima signorina, mentre Patricia ha appena compiuto 7 anni
e come tutti i bambini della sua età è stata iscritta a scuola, nella prima elementare. La
bambina frequenta una scuola della comunità e si è fatta già amici tra i compagni di classe
ed i vicini di casa.
Il suono della prima campanella rimarrà per sempre inciso nella memoria della piccolina,
anche perché verrà associato ai suoi primi vestitini nuovi, ai materiali scolatici, tutti per se,
ma soprattutto allo zainetto che desiderava da tanto tempo.
L’ultima volta quando siamo andati a trovarla, Patricia ci ha confessato di essere la più
fortunata e felice bambina del mondo. Tuttavia, il suo pensiero vola agli altri bambini
rimasti in istituto, che ancora oggi sognano di tornare a casa. Aiutiamoli quindi, a
ridiventare figli!
Ana Ciurac
Assistente Sociale MF,
Isituto di Straseni
Progetto Mediafriends Carpineneni
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri assistenti sociali …
Le feste radunano tutti assieme!
Nell'istituto di Carpineni, come accade anche negli altri istituti, durante le ricreazioni
scolastiche, nasce un altro mondo. Una volta sentita la campanella, le porte si spalancano
contro i muri e dalle varie classi, torrenti di bambini invadono il corridoio della scuola; le
loro urla arrivano lontano, fino alla strada. All'improvviso il silenzio sparisce ed il rumore
prende il suo posto, animando il cortile con vari giochi, corse, passeggiate e risate di
gusto...
Un ragazzino non molto alto di statura, ma molto abile e ben determinato varca la folla e
con una velocità incredibile per un bambino della sua età, vola addirittura verso l'asilo
d'infanzia, collocato nei pressi dell'istituto. Vi è aspettato con impazienza da un altro
bambino più piccolo che, non appena sente la campanella esce fuori dalla classe e corre
d'incontro al primo. Dumitru e Gheorghe sono fratelli e si vogliono un gran bene anche se
le circostanze hanno voluto che i due crescessero separatamente.
Per motivi economici, la madre dei bambini è stata costretta a cercare lavoro all'estero e vi
è rimasta per un periodo di tempo indeterminato. Il loro padre è mancato qualche anno fa
e siccome il nonno – l'unico parente dei bambini – è anziano, malato e, dunque, incapace di
prendersene cura, li ha istituzionalizzati nell'internat di Straseni. Ora i bambini si trovano
in strutture diverse, in quanto il più grande è alunno e frequenta la scuola, mentre il
piccolino va all'asilo d'infanzia.
Anche se gli incontri tra i due fratelli sono saltuari e durano ben poco, tra una corsa e
l'altra, Dumitru è molto affettuoso nei confronti di Gheorghe. E' impressionante vedere
queste piccole anime che, nonostante l'abbandono sono molto vicine l'una all'altra e
dimostrano una volontà incredibile di rimanere assieme anche per un istante, giusto per
far tirare il fiato al più grande, il quale, con una responsabilità da adulto, si assicura che il
piccolo porti i vestiti caldi in questo periodo, mangi bene ed ubbidisca agli educatori.
Segue poi un'altra corsa contro il tempo, quella di ritorno a scuola. Mentre corre Dumitru
sente rincorrerlo il grido del fratellino rimasto indietro con gli occhi in lacrime “Fratello,
torna anche domani!”
In seguito al coinvolgimento nel progetto, siamo riusciti a responsabilizzare la famiglia dei
bambini ed a rintracciare la madre che ora mantiene un rapporto più stretto con i bambini.
Li chiama per telefono e da loro dei buoni consigli.
Abbiamo ottenuto l'accordo del nonno alla partecipazione dei bambini alle attività della
ludoteca, cosicché i due non sono più costretti a rinunciare al gioco per vedersi. Adesso
trascorrono insieme dei bei momenti, giocano insieme, preparano i compiti ed imparano a
gestire meglio le proprie risorse affettive.
Alla fine delle attività e dopo la cena, i bimbi sono aspettati fuori dal nonno che, da un po'
di tempo ha cominciato a riprenderli a casa ogni sera. Tornano a casa tutti e tre stretti per
le mani e durante il cammino i nipoti raccontano entusiasti al nonno quello che hanno
imparato a scuola, all'asilo d'infanzia ed alla ludoteca – il posto dove si trovano molto
bene.
Ma consideriamo che il posto migliore per i bambini sia a casa. Infatti, lo ha riconosciuto
anche il nonno che ora riprende i piccoli anche nelle vacanze, nei week-end e per le feste.
Forse quest'anno la magia del Natale non sarà talmente grande da riportare a casa la
madre, ma siamo sicuri che lo sarà a Pasqua per quando prevediamo l'inserimento dei
bambini sia a casa, una volta rientrata la madre nel Paese, e sia in una scuola della
comunità.
Nina Secrieru
Assistente Sociale MF
Istituto di Carpineni
Progetto Mediafriends Falesti
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri assistenti sociali …
Realizzazioni nell'ambito dell’Istituto di Falesti
Anche a Falesti, come nelle altre località ove abbiamo attivato una serie di iniziative sociali
e umanitarie, sembra che le cose vadano per il meglio.
L’assistente sociale è riuscita ad instaurare un buon rapporto con il rappresentante
dell’autorità tutelare locale, senza il quale sarebbe impossibile il proseguimento del nostro
lavoro. Tatiana ha, secondo noi, i casi più difficili da risolvere. Nella maggior parte dei casi
si tratta di bambini che provengono da famiglie disgregate, alcolizzate, e, come succede
spesso, con tanti figli a carico. La ricerca dei fratelli e delle sorelle dei nostri beneficiari è la
cosa più difficile, perchè spesso sono sparsi per vari istituti su tutto il territorio della
repubblica. Comunque, nonostante tutte le difficoltà, abbiamo raggiunto alcuni buoni
risultati:
La storia di Lucia e Gabriela, Mihaela e Sergiu...
Si tratta di 4 minori, nati da rapporti extra-coniugali della madre con vari uomini.
Lo stile amorale di vita che conduceva Victoria, la madre dei bambini, ha influito
negativamente anche sullo sviluppo psico-fisico dei minori. Le condizioni in cui abitavano
erano disastrose, assolutamente non igieniche e rappresentavano un vero pericolo per la
loro salute. Non avevano uno spazio abitativo sicuro, la madre non lavorava, facendo solo,
ogni tanto, lavori occasionali. Con i soldi guadagnati, si comprava da bere.
Vista la situazione, i bambini sono stati tolti alla madre e portati all’istituto di Falesti
dopodichè, in seguito a lunghi colloqui con la madre, questa ha firmato il suo consenso
all’adozione. La cosa che ci ha stupiti è la tranquillità con la quale la signora ha firmato tale
accordo... “non ho le risorse necessarie per prendermi cura dei bambini e poi, ho
finalmente trovato l’uomo della mia vita... che non vuole vedere i miei figli...”
Dal momento in cui è stato definito lo statuto giuridico di adottabilità dei bambini, sono
avvenuti tanti cambiamenti nella loro vita. Al momento, tutti sono stati affidati ad una
Casa Famiglia che si prende cura di loro come dei veri e propri figli. Al fine di garantire a
questi bambini tutto il necessario per una crescita e uno sviluppo armonioso, abbiamo
offerto alla Casa Famiglia un sostegno materiale e psicologico nella fase post-integrazione.
I minori, a loro volta si trovano molto bene in questa famiglia che, col tempo, intende
adottarli tutti e quattro.
Tatiana Lupu
Assistente Sociale MF
Istituto di Falesti
Ritornare figlio
I progetti di reintegrazione familiare e sociale
VERSO LA FAMIGLIA
Il diritto a tornare in famiglia
Progetto Verso la Famiglia – Leova
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri assistenti sociali ….
Dieci bambini ospitati nell’istituto di Leova
sono stati reintegrati nelle famiglie biologiche
Dall’inizio del mese di settembre, dieci bambini con età comprese tra 11 e 15 anni,
dell’istituto della città di Leova sono stati integrati nelle loro famiglie biologiche. Questi
risultati sono dovuti al lavoro assiduo svolto durante un anno dagli assistenti sociali e dal
prete della località, nell’ambito del Progetto "Verso la Famiglia”, presso il Centro di Servizi
per il bambino e la Famiglia, che è realizzato dalla Missione Sociale Diaconia e finanziato
dall’Associazione "Amici dei bambini”.
Secondo Oleg Paraschiv, il coordinatore del progetto, l’equipe degli assistenti sociali ha
lavorato assiduamente con ciascun bambino, ma anche con le loro famiglie per poter
raggiungere gli obiettivi proposti. „Essi hanno beneficiato sia di supporto sociale, che
psicologico e materiale. Un appoggio speciale hanno ricevuto anche dal prete della
località. Attualmente, gli assistenti sociali lavorano con altri sette bambini, nonché con le
loro famiglie per aiutarli a lasciare l’istituto e tornare nella famiglia biologica”, ha
menzionato Oleg Paraschiv.
Lo stesso ha voluto precisare che lo scopo del progetto „Verso la Famiglia” è quello di
riattivare gradualmente i rapporti tra il bambino istituzionalizzato e la sua famiglia
biologica od allargata. Inoltre, le finalità del progetto mirano la ri/socializzazione ed allo
sviluppo della personalità del bambino deprivato delle cure genitoriali.
Il Progetto "Verso la Famiglia” si svolge nell’ambito dell’istituto della città di Leova,
attraverso il quale 230 bambini sono seguiti dagli assistenti sociali assunti presso l’internat.
L’anno scorso, 27 bambini dell’istituto di Leova sono stati reintegrati nelle proprie famiglie
biologiche, anche se monogenitoriali. Inoltre, sono stati riattivati 40 legami familiari.
Oleg Paraschiv
Coordinatore Progetto
Istituto di Leova
Altro…
Qui abbiamo pensato di scrivere le storie che non possono essere inserite in nessun
progetto, ma che ci colpiscono lo stesso …
Insieme possiamo salvare una vita…
I coniugi Nicolae e Ludmila attraversano in questo momento, un periodo molto difficile.
Con tutto questo, i due posso essere considerati un esempio per molte coppie giovani che
cedono alle prime difficoltà apparse e finiscono per separarsi. Da quando si sono
incontrati, Nicolae e Ludmila sognavano di unire i loro destini, di avere una grande
famiglia e di sentire nella casa le vocine tenere dei loro bambini. Dopo sette anni di
matrimonio, sono venute al mondo due bambine e tra poco arriverà anche il terzo bimbo.
Purtroppo, ai soli quattro anni di vita, una delle figlie – Ana-Bianca, è molto malata. Da un
anno e mezzo gli è stata diagnosticata
una leucemia, però i medici speravano
che assicurando alla piccolina un
trattamento adeguato, nel tempo le cose
si sarebbero normalizzate.
Intanto, la madre di Bianca è rimasta
incinta e le speranze di vita per la
piccola erano alimentate anche dal fatto
che alla nascita del terzo figlio, si
intendeva fare un trapianto con liquido
conservato dalla placenta... Però, nel
frattempo, le cose si sono aggravate. La
malattia si è espansa al livello del
cervello e del midollo spinale.
Per dieci mesi, la madre insieme alla
La piccola Anna Bianca insieme ai suoi genitori
figlia sono state ricoverate nell'Ospedale
oncologico di Chisinau, tempo in cui alla piccola le sono state somministrate le medicine
necessarie nella colonna vertebrale – medicine che permetteranno a Bianca di sentirsi in
forma per un periodo di tempo limitato.
Con la voce spenta e con gli occhi in lacrime, la madre ci raccontava che durante il tempo
di degenza, nessuno dei pazienti del reparto di neurochirurgia è sopravvissuto...
Nonostante tutto questo, Ana-Bianca è una bambina molto socievole che ogni giorno lega
nuove amicizie e regala a mamma e papà i suoi dolcissimi sorrisi. Il padre è l'unico che
lavora in famiglia, mentre la madre, nonostante abbia studi superiori, ha rinunciato alla
sua carriera a beneficio della bambina.
Nella situazione di Bianca sono tantissimi bambini, alcuni di loro hanno avuto la fortuna
di nascere in un Paese con possibilità economiche maggiori, dove la medicina moderna ha
dimostrato di poter fare miracoli. Purtroppo, i genitori di Bianca non si permettono da soli
di offrire alla loro piccola il trattamento necessario che costa troppo, né tanto meno la
nostra medicina non dispone degli strumenti adatti.
Intanto il tempo scorre a ritroso e l’ipotesi di fare un tale intervento in uno dei Paesi
Membro dell'UE è la più indicata.
„Abbiamo bisogno di una somma troppo grande per poter salvare la nostra bambina,
anche se abbiamo nei cuori la speranza che le persone di buona fede ci aiuteranno a
farcela”, afferma Ludmila.
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La settimana scorsa abbiamo saputo della nascita in Bielorussia della sorellina di Anna
Bianca e la gradita notizia venne accompagnata da un’altra: dopo una cura sotto la stretta
osservazione dei medici di Bielorussia, la salute di Bianca è migliorata un po’ e si stanno
auspicando dei buoni risultati.
Con tutto questo, i genitori di questi tre angioletti sono ancora preoccupati della loro sorte,
ma soprattutto per la salute precaria di Bianca.
Insieme possiamo accompagnare questa famiglia verso una vita migliore, regalando ad
Anna Bianca, la speranza di un’infanzia serena!
Per coloro interessati a contribuire in qualsiasi modo, riportiamo sotto i requisiti bancari:
Conto MDL: BC "VICTORIABANK" SA, fil. n. 11, Chisinau
Codice bancario: VICBMD2X883
N. Conto: 22336117295/MDL
Nicolae Boldes
Conto Euro: Beneficiary’s Bank: COMMERZBANK AG, Frankfurt/Main, Germany
swift: COBA DE FF
Beneficiary: VICTORIABANK, KISHINEV, REPUBLIC OF MOLDOVA, SWIFT:
VICBMD2X
ACCOUNT: 22336117295
Nicolae Boldes
Conto USD: Beneficiary’s Bank: CITIBANK NA, New York, USA
swift: CITI US 33
Beneficiary: VICTORIABANK, KISHINEV, REPUBLIC OF MOLDOVA, SWIFT:
VICBMD2X
ACCOUNT: 22336117295
Nicolae Boldes
Codice fiscale: 2000020109312
Tatiana Cociaş
Coordinatrice Sostegno a Distanza
Amici dei Bambini Moldova
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INVIO CORRISPONDENZA
Negli ultimi mesi si sono purtroppo verificati spiacevoli inconvenienti nell’invio di corrispondenza in
Moldova e alcuni pacchi sono stati rimandati al mittente. Visto che il nostro ex collaboratore - Mihai
Gavrilita, che ritirava la posta ed il cui nome portava la casella postale, non lavora più con noi, tutta la
corrispondenza che arriva per i bambini dei nostri progetti dovrà essere, da adesso in poi, indirizzata a:
Associazione Amici dei Bambini, Moldova
Cutia Postala nr. 418
2004 Chisinau.
Tutta la corrispondenza deve comunque riportare il nome e l'indirizzo del mittente. L'indicazione del
nominativo del minore o del progetto a cui consegnare la corrispondenza vanno invece messi all'interno del
pacco o della busta.
Vi chiederemmo inoltre di non inviare pacchi superiori ai 2 kg in quanto oltre questo peso si verificano
spesso problemi di sdoganamento non sempre risolvibili e comunque la tassa da pagare al ritiro del pacco
supera di molto il valore del suo contenuto.
Ringraziandovi per la comprensione, ci auguriamo così di ovviare ai disagi che si sono venuti a creare.
La Newsletter “IL CAPPELLO DI GUGUZZA” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori dei
progetti di Amici dei Bambini in Moldavia. Si tratta di un servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno
On Line). L’idea è di trasmettere via e-mail la newsletter contenente estratti dei report settimanali
redatti dai volontari espatriati e notizie relative all’andamento del progetto. Abbiamo pensato di
utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che consente di raggiungere un grande numero di
utenti ad un costo minimo.
Se l’idea riscontrasse il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa è necessario che comunichi
la
Sua
e-mail
all’indirizzo
di
posta
elettronica
del
nostro
ufficio
di
Chisinau:
[email protected] affinché possa ricevere, direttamente da noi in Moldova, i prossimi
numeri del notiziario.
La newsletter è comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo
www.amicideibambini.it, nelle pagine dedicate ai nostri progetti in Moldavia.
LO STAFF DI AMICI DEI BAMBINI MOLDAVIA