sc_natura 2lB_UD e materiali_fase 2

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sc_natura 2lB_UD e materiali_fase 2
DOCENTE: Bini Francesca
MATERIA: Scienze della Natura
CLASSE: 2^LB
ITCT “BORDONI”
Progetto Scuola 21: “Energeticamente consapevoli”
Relazione Fase 2: “Problematizzazione”
MESE DI DICEMBRE
Coerentemente con uno dei contenuti disciplinari previsti nella seconda fase del piano di lavoro,
“Uomo e ambiente: relazioni”, vengono consegnate agli alunni delle fotocopie relative all'impatto
ambientale dell'uomo, che prendono in considerazione le seguenti problematiche:l'inquinamento di
aria, acqua, suolo, la perdita di biodiversità, la raccolta differenziata, lo smaltimento dei rifiuti e il
loro utilizzo come risorsa energetica. I ragazzi devono leggere integralmente questa unità didattica
intitolata “I disequilibri ambientali”, tratta dal libro di testo: “Geografia del mondo
globalizzato” (ed. Markes), con particolare riguardo al tema energetico di cui prepareranno delle
mappe concettuali; una mappa relativa all'intera unità didattica, e una mappa relativa alle principali
forme di disequilibri ambientali.
Le due mappe concettuali sono state corrette e allegate al diario di bordo della classe.
E' stata svolta una lezione e discussione dell'unità didattica su “I disequilibri ambientali”. Si
allega al diario la scheda didattica della lezione.
DISEQUILIBRI AMBIENTALI
Nel terzo millennio le società sono costrette a fare i conti con un problema immane,
ovvero lo sviluppo. Questo dovrà essere affrontato e risolto, tenendo conto
dell’impatto ambientale.
L’impiego di tecnologie ad alto consumo, di risorse e di energie, la produzione di
gigantesche montagne di rifiuti tossici e lo sfruttamento indiscriminato di risorse
non rinnovabili hanno costretto molti studiosi a porsi la domanda: il Pianeta per
quanti anni ancora resisterà?
La crescita economica, soprattutto per i vantaggi materiali forniti quotidianamente
almeno ad una parte dell’umanità, ha alimentato l’idea di risolvere, estirpando la
fame e la miseria, i problemi dell’intero Pianeta.
Anzi, negli ultimi due secoli, l’idea di progresso ha introdotto tra gli uomini la
sensazione che la crescita delle attività produttive e commerciali fosse illimitata.
Solo negli anni Settanta del Novecento si è acquisita la consapevolezza che le
risorse naturali hanno dei limiti.
Da non sottovalutare anche l'impatto negativo sull'ambiente di molte attività umane
Quando alcune sostanze alterano le caratteristiche fisiche e chimiche dell’ambiente
avviene l’inquinamento. Tale alterazione costituisce, non solo un pericolo per la
salute e per la sicurezza, ma anche una minaccia per la vita stessa degli uomini,
degli animali e delle piante.
La tutela dell’ambiente diventa, perciò, un diritto.
Le politiche di tutela ambientale e la legislazione sulla tutela del territorio sono,
tuttavia, costrette a misurare il contrasto tra lo sviluppo economico e la tutela
dell’ambiente.
Tale contrasto nasce non solo perché le attività produttive
danneggiano l’ambiente, ma anche perché l’economia e l’ecologia sono in
permanente conflitto.
Anche le generazioni future hanno diritto, come noi, ad un ambiente intatto. Il
concetto di sviluppo sostenibile è però più ampio di quello di protezione
dell'ambiente.
Il benessere economico è una condizione indispensabile per il soddisfacimento
delle nostre esigenze materiali e non tanto quanto lo è la salvaguardia delle risorse
vitali naturali.
Nell’ultimo decennio sono emerse nuove percezioni: lo sforzo per la gestione
ambientale, le profonde e complesse relazioni fra ambiente, sviluppo, popolazioni e
risorse.
Ben evidente è diventata la tensione nell’ambiente, provocata, soprattutto nelle aree
urbane, dall’aumento della popolazione.
Un approccio globale che metta in evidenza questi rapporti è destinato a
promuovere uno sviluppo socio-economico che non comprometta la qualità
dell’ambiente.
L’ambiente naturale deve essere inteso come un sistema vivo di cui l’uomo è parte.
La nuova cultura dell’ambiente comporta pertanto non solo la conoscenza degli
equilibri naturali, ma il loro rispetto e il loro recupero. In questa prospettiva è quindi
necessario rivedere tutti quegli atteggiamenti ispirati all’idea di dominiosfruttamento dell’Uomo sulla Natura e dell’impiego illimitato di qualunque
tecnologia e insistere invece sul comportamento dell’uomo come amministratore
responsabile dell’ambiente, delle risorse ambientali, delle scoperte stesse da lui
fatte.
Problemi su cui riflettere
Se vengono sviluppate industrie che creino occupazione e beni per la
popolazione umana aumentata, basteranno le scorte di energia e di altre risorse non
rinnovabili?
Se le città diventano sempre più grandi, diverranno enormi fonti di inquinamento
e congestione, e diventeranno ingestibili?
Una popolazione umana in continuo aumento finirà per sopraffare il delicato
equilibrio ambientale fra tutto ciò che è vivente?
MESE DI GENNAIO
In preparazione all'uscita presso la Coop di Pavia per assistere alla lezione “Il mondo in lattina”,
inerente alla raccolta differenziata e al riciclaggio, in classe viene svolta una discussione guidata
sull'argomento. Agli alunni viene fornita una scheda, qui di seguito allegata, in cui viene messo in
evidenza il risparmio energetico relativo al riciclaggio di vari materiali di uso comune.
La scelta dell'immagine trovata dai ragazzi (www.belvederenews.wordpress.com/.../), deriva dal
fatto che gli alunni fanno inglese e tedesco. Per quanto riguarda il contenuto dell'unità didattica ho
fatto riferimento al sito (www.educambiente.tv/appr04.html)
Il 27/01/2010 in mattinata, con la classe, mi sono recata presso la Coop di Pavia, dove abbiamo
assistito a un'attività teorica e pratica intitolata “Il mondo in lattina”. Tale incontro sarà seguito da
un successivo, in data 12/02, presso la nostra scuola. Gli alunni produrranno una relazione scritta
che verrà allegata al diario di bordo della classe.
MESE DI FEBBRAIO
Dopo aver consultato, durante le vacanze di Natale, il sito www.eniscuola.net in classe (12/02) è
stata svolta una lezione sul tema: “Sostenibilità energetica e comportamenti energeticamente
virtuosi”A ciascun alunno è stata fornita una copia cartacea.
Tale lavoro, inserito nella relazione personale, è stato preceduto dalla compilazione di un
questionario sui comportamenti energetici degli alunni e dei loro familiari, somministrato dopo
le vacanze. Il testo del questionario è allegato.
Il 12 febbraio, presso la nostra scuola ci sarà il secondo incontro relativo a “Il mondo in lattina”
Il 5 febbraio in aula di informatica gli alunni hanno eseguito il calcolo della loro impronta ecologia
collegandosi al sito www.energeticambiente.it
I risultati ottenuti sono stati inseriti in una tabella nel diario di bordo della classe.
Scostamenti rispetto al percorso ipotizzato nel precedente piano di lavoro
Il libro di testo di geografia economica è stato utilizzato per far comprendere agli alunni che le
azioni dell'uomo spesso hanno un impatto negativo sull'ambiente in cui viviamo e che ,troppo
spesso, lo sviluppo economico non si accompagna con la salvaguardia dello stesso.
I siti web:
www.educambiente.tv/appr04.html)
www.educambiente.tv/appr04.html)
www.matrec.it
sono stati utilizzati per preparare gli alunni al tema della raccolta differenziata, come esempio di
risparmio energetico e per prepararli agli incontri organizzati dalla Coop su tale argomento.
Il sito www.eniscuola.net è stato utilizzato per sensibilizzare gli alunni sul discorso della
sostenibilità energetica e sui comportamenti energeticamente virtuosi. Ciò si collega con il
questionario proposto sui comportamenti energetici.
Il sito www.energeticambiente.it è stato utilizzato al posto di quello ipotizzato nel precedente piano
di lavoro in quanto il lavoro proposto sul calcolo dell'impronta ecologica è di più rapida esecuzione
e consente una più rapida rielaborazione dei risultati.
SCHEDA DI RILAVAZIONE DEI COMPORTAMENTI ALUNNI
A) a CASA
1. mentre ti spazzoli i denti il rubinetto dell'acqua è:
a. aperto
b. chiuso
2. quando hai finito di ricaricare il cellulare stacchi il ricaricatore dalla presa di
corrente?
a.si
b. no
3. quando utilizzi il computer, la TV, l'hi fi li spegni sempre non lasciandoli in stand
by?
a. Si
b. No
4. quando esci da una stanza spegni sempre la luce?
a. si
b. no
5. Se il riscaldamento della tua stanza è troppo alto:
a. spegni il termosifone
b. apri la finestra
B) a SCUOLA
1. se abiti fuori Pavia per recarti a scuola:
a. ti fai portare in auto
b. usi i mezzi pubblici
2. se abiti in Pavia per recarti a scuola:
a. ti fai portare in auto
b. usi i mezzi pubblici
c. usi il motorino
d. usi la bicicletta
e. vai a piedi
3. usi sempre i contenitori della raccolta differenziata posti nei corridoi?
a. si
b. no
4. se vedi un compagno che non utilizza i contenitori per la raccolta differenziata, glielo
fai notare?
a. si
b. no
5.
se arrivi in classe e trovi le luci accese e le tapparelle abbassate, spengni le luci e alzi le tapparelle o
inviti a farlo?
a. si
b. no
C) con gli AMICI
1. bevi e/o mangi per strada?
a. si
b. no
2. se per bere o mangiare hai utilizzato lattine, bottiglie, bicchieri di plastica,
tovagliolini, ecc.:
a. li butti nei cestini di raccolta
b. cerchi i contenitori della raccolta differenziata
c. li lasci in angoli per strada
3. se fumi butti i mozziconi per strada?
a. si
b. no
4. quando vai in moto con gli amici?
a. sgommi, ti impenni
b. acceleri spesso e improvvisamente
c. hai modificato la marmitta
d. non fai nulla di quanto sopra indicato
SCHEDA DI RILAVAZIONE DEI COMPORTAMENTI DELLA FAMIGLIA
Rilevazione fatta dagli alunni
A. quando si fa la spesa:
a. si acquistano sempre i sacchetti di plastica(quanti…………..?)
b. si portano da casa
c. altro(specificare cosa)
A.1. i sacchetti di plastica del supermercato:
a. si usano per raccogliere l'immondizia
b. si gettano nell'immondizia
c. si gettano nei contenitori della plastica
B. i rifiuti prodotti nella tua casa vengono:
a. gettati indistintamente nella pattumiera
b. separati per la raccolta differenziata
C. nella tua abitazione ci sono:
a. lampadine a risparmio energetico in numero di……………….
b. lampadine tradizionali in numero di………………….
D. dopo aver usato un elettrodomestico dotato di stand by:
a. lo lascio in stand by
b. lo spengo e/o lo scollego dalla presa di corrente
E. la lavatrice è usata:
a. sempre a pieno carico
b. non sempre a pieno carico
F. quando ci laviamo utilizziamo:
a. sempre il bagno
b. sempre la doccia
c. a volte il bagno a volte la doccia
G. quanto tempo si sta mediamente nella doccia?
a. pochissimo tempo
b. più di 10 minuti
H. consumate prevalentemente frutta e verdura di stagione?
a. si
b. no
I. acquistate prodotti freschi prevalentemente:
a. sfusi
b. confezionati
J. consumate preferibilmente prodotti del territorio?
a. si
b. no
K. la tua abitazione è dotata di:
a. riscaldamento autonomo
b. riscaldamento centralizzato
c. riscaldamento centralizzato con termostato regolabile nell'ambiente
L. la caldaia del riscaldamento è alimentata da:
a. gasolio
b. gas metano
c. fonti rinnovabili( pellet, pannelli solari ecc.)
i rubinetti della tua abitazione sono dotati di regolatori di flusso?
si
no
i serramenti sono dotati di doppi vetri?
si
no
in casa sono presenti elettrodomestici di "classe A"?
si
no
se la tua abitazione è dotata di impianto di condizionamento:
rimane acceso tutto il giorno
solo in alcune ore della giornata
O.1. la temperatura dell'impianto di condizionamento è inferiore di 5-6 gradi rispetto a quella
esterna?
a. si
b. no
c. non so
QUESTIONARIO PER IL CALCOLO DELL'IMPRONTA
ECOLOGICA
Rispondi a ciascuna domanda scegliendo una delle alternative possibili.
Il numero che comparirà alla fine del test indicherà il tuo punteggio.
Alla fine premi "Invia dati" per conoscere quanti sono gli ettari di superficie terrestre che in media
ogni anno “utilizzi” per garantire il tuo attuale tenore di vita.
In che tipo di edificio vivi?
appartamento/condominio
casa singola
mono/bifamiliare
Quanto è grande la tua casa?
< 50 mq
50 - 100 mq
100 - 200 mq
200 - 300 mq
> 300 mq
Quante persone vivono nella tua casa?
uno
due
tre
quattro o più
Come è riscaldata?
gas naturale
elettricità
petrolio
energia rinnovabile
Quanti rubinetti ci sono in casa?
meno di tre
da tre a cinque
da sei a otto
da otto a dieci
Sei vegetariano?
si
no
Quanti pasti consumi a casa ogni settimana?
meno di dieci
da dieci a quattordici
da quattordici a
diciotto
oltre diciotto
Quando fai la spesa compri prodotti locali?
si
no
a volte
raramente
Quante automobili ci sono in famiglia?
nessuna
una
due
tre e oltre
Come vai a scuola o al lavoro?
automobile/imbarcazione a
motore
trasporti pubblici
motorino
a piedi/in bici
Dove hai passato le ultime vacanze?
nella tua
regione
in Italia
in Europa
fuori Europa
Quanti week end estivi passi al mare/in montagna?
nessuno
da uno a tre
da quattro a sei
da sette a nove
La tua famiglia ha acquistato auto, elettrodomestici, mobili negli ultimo anno?
nessuno
da uno a tre
da quattro a sei
oltre sei
Avete comprato prodotti che risparmiano energia?
si
no
La tua famiglia fa raccolta differenziata?
si
no
La tua famiglia utilizza rifiuti organici?
si
no
La tua famiglia cerca di riciclare i rifiuti?
si
no
Punteggio Raggiunto
Analisi dei risultati
La cifra che ti è apparsa, nel caso tu abbia completato correttamente il questionario, mostra
l’impatto che i tuoi consumi e il tuo stile di vita hanno sulla superficie terrestre. Come già detto è
solo una versione molto semplificata di calcolo per l’impronta ecologica che tuttavia può dare
indicazioni sulla sostenibilità delle tue abitudini e permetterti allo stesso tempo di riflettere su
“comportamenti insostenibili” che spesso anche inavvertitamente si adottano. Confronta la tua
impronta
con
le
cifre
riportate
e
Da 0 a 170 consumi meno di 4 ettari
Da 170 a 370 consumi tra i 4 ed i 6 ettari
Da 370 a 570 consumi tra i 6 ed i 7,7 ettari
Da 570 a 770 consumi tra i 7,7 ed i 10 ettari
Oltre 770 consumi oltre 10 ettari
trai
tu
stesso
le
eventuali
considerazioni.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
La raccolta differenziata è il modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a
vantaggio nostro e delle generazioni future: riusare e riutilizzare i rifiuti, dalla carta alla
plastica, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente "naturalmente" più ricco.
Infatti, ogni nostra azione produce inquinamento, anche la più comune, come per esempio leggere
un giornale o bere un'aranciata, non sarebbe nulla, se non considerassimo che ogni giorno nel
mondo vengono stampate milioni di pagine, costruite milioni di bottiglie in plastica o lattine in
alluminio,
assemblati
milioni
di
oggetti
e
mobilio
per
le
nostre
case.
Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di
kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la raccolta differenziata, invece, tutte queste risorse vengono
risparmiate.
I risparmi della raccolta differenziata
Differenzia la plastica
Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola
città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata
da 20.000 frigoriferi in un anno).
Differenzia la carta
Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh
di energia elettrica.
Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di
energia elettrica.
Differenzia il vetro
Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un
risparmio del 2,55% energia di , equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni
tonnellata di vetro riciclato usato).
Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta
differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio.
Differenzia il rifiuto verde (ramaglie)
Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali,
ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il
processo di compostaggio industriale.
Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.
Differenzia l'alluminio
Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di
estrazione di bauxite.
Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e,
soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese.
Differenzia il tuo vecchio frigo
Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche
sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico.
Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre
all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante.
Differenzia l'olio minerale
L'olio minerale usato (oli lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria,
ecc.)
è
per la quasi totalità recuperabile.
Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.
Differenzia gli pneumatici
In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle .discariche
La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si
liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti.
Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione:
alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto liquido, la triturazione
meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un
riciclo quasi totale dei materiali, che vengono utilizzati come sotto strati anti - rumore per strade ed
autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.
SOSTENIBILITA' ENERGETICA E COMPORTAMENTI
ENERGETICAMENTE VIRTUOSI
L’utilizzo sostenibile delle risorse
In generale possiamo dire che una risorsa naturale è utilizzata dall'uomo in modo
sostenibile quando, conoscendo la sua capacità di riprodursi
o di mantenere
determinate qualità, non si eccede nel suo sfruttamento oltre una determinata
soglia. Quando l'uso di una risorsa supera questa soglia, significa che si va
incontro a un suo progressivo e pericoloso impoverimento o in termini di quantità
o in termini di qualità. Se questo "impoverimento" della risorsa naturale è
definitivo, si dice che si è provocato un danno "irreversibile", ovvero non si può
più tornare sui propri passi. L'impoverimento è detto invece "reversibile" se si può
tornare
indietro
e
recuperare
la
risorsa
naturale.
In realtà, il concetto di sostenibilità può applicarsi solo alle risorse naturali
rinnovabili che si riproducono in tempi "a misura d'uomo" (ad esempio, la legna
da ardere). Per le risorse non rinnovabili, come i combustibili
combustibili fossili,
fossili è meglio
parlare di sfruttamento ottimale. Ovvero possiamo fare in modo di utilizzarle in
modo efficiente (facendole durare il più a lungo possibile) e trovare nel frattempo
tecnologie che consentano di sfruttare risorse alternative in loro sostituzione,
magari dotate della caratteristica della "rinnovabilità" (ad esempio sostituire in
futuro l'energia prodotta dai combustibili fossili con l'energia solare, fonte
rinnovabile).
Lo sviluppo della nostra società è legato ai consumi di energia. Senza l'energia
l'uomo non sarebbe riuscito a raggiungere l'attuale livello di benessere e qualità
della vita e senza disponibilità di sufficienti risorse energetiche lo sviluppo
economico futuro sarebbe compromesso.
Nonostante i recenti rincari, l’energia resta ancora “a buon mercato”. Tutti noi
siamo pertanto abituati a consumarne quantità enormi quasi senza riflettere,
questo perché non siamo consapevoli dei nostri effettivi bisogni.
Il panorama energetico mondiale vede riserve energetiche costanti, prezzi
relativamente stabili, ma orientati alla crescita, domanda in forte aumento,
soprattutto
nei
Paesi
in
via
di
sviluppo.
Ma le fonti d'energia finora maggiormente utilizzate, i combustibili fossili, hanno
anche un rovescio della medaglia: sono destinate prima o poi a finire. Certamente
le riserve accertate di combustibili fossili sono gradualmente aumentate nel corso
degli ultimi 25 anni, grazie al ritrovamento di nuovi giacimenti e al maggiore
sfruttamento dei depositi già esistenti, resi possibili dalle moderne tecnologie.
Contrariamente a quanto si pensava alla fine degli anni Settanta, un esaurimento
fisico di queste risorse “fossili”, anche se certo, non è imminente; possiamo
contare ancora su alcuni decenni (circa19 per il carbone, 6 per il gas naturale, 4
per il petrolio) per sviluppare fonti di energia alternative.
Il
problema
quindi
è
solo
rimandato,
ma
non
di
molto.
Un altro problema fondamentale è che i combustibili fossili costituiscono, in molti
casi,
fonte
di
inquinamento
dell'ambiente,
in
particolare
dell'aria.
A questo problema si somma quello della disparità, tra diverse nazioni, del livello
di benessere raggiunto. La distribuzione dei consumi di energia è molto anomala:
il 20% della popolazione mondiale (quella dei Paesi più ricchi) utilizza l’80%
dell’energia prodotta. Questa situazione è in forte contrasto con i fondamentali
principi di equità tra i popoli, di sviluppo sostenibile e di qualità globale della vita.
Paesi come l'Africa o l'India sono attualmente molto poveri (il reddito per persona,
in alcune zone, è ampiamente al di sotto del livello di sussistenza), ed aspirano ad
aumentare il loro livello di benessere.
Per poterlo fare, però, hanno necessità di utilizzare energia in maggiore quantità
(per fare funzionare più fabbriche e per garantire luce e riscaldamento sufficienti
alle
famiglie).
Squilibri economici e sociali esistenti tra nazioni sono fonti potenziali di instabilità
politica, di guerre e di forti flussi migratori. Il mantenimento della situazione
attuale, o un miglioramento solamente parziale, porterebbe in questo caso ad una
"insostenibilità"
dello
sviluppo
dal
punto
di
vista
economico
e
sociale.
Poiché la dimensione di tali problemi è internazionale, i paesi del mondo stanno
tentando di raggiungere un'intesa, attivando tutte le istituzioni internazionali che
possono giocare un ruolo fondamentale.
Gli effetti ambientali dell' uso di energia
La questione energetica è nata proprio in relazione a quella ambientale. L’uso
dell’energia modifica sensibilmente lo stato dell’ambiente e gli effetti possono
essere di natura locale, regionale e globale. In questa prospettiva, valida a livello
planetario non meno che a livello nazionale e regionale, fino ad arrivare alla casa
di ciascuno di noi, la conservazione dell’ambiente diventa un obiettivo primario da
conseguire
nello
sviluppo
dei
diversi
sistemi
energetici.
Per assicurare alle generazioni future il benessere fin qui raggiunto serve un tipo
di sviluppo diverso dal passato, uno sviluppo che consumi meglio l’energia (uso
razionale), meno energia (tecnologie efficienti e diminuzione degli sprechi) e
utilizzi
forme
sostanzialmente
diverse
da
quelle
attuali.
Per quanto riguarda l'ambiente e l'energia, uno dei problemi più importanti e più
noto è quello relativo alla riduzione delle emissioni di gas che provocano l’effetto
serra, provocate principalmente dalla produzione di energia tramite combustione
di carbone, petrolio e gas. La strada per risolvere questo problema di
inquinamento dell'ambiente è ancora lunga, ma le tappe già percorse per
raggiungere
un
accordo
a
livello
internazionale
sono
molte.
Dal 1972 ad oggi, infatti, si sono tenute molte conferenze e sono stati firmati
numerosi accordi internazionali relativi alla tutela dell'ambiente, e in molti di essi
si sono trattati temi relativi all'utilizzo dell'energia e allo sviluppo sostenibile.
Si può agire su diversi fronti
In primo luogo i paesi economicamente sviluppati possono ridurre le proprie
emissioni da produzione di energia in questi modi:
•migliorando il rendimento dei processi di combustione (meno combustibile
bruciato per ottenere lo stesso livello di energia) e riducendo gli sprechi
•introducendo nuove tecnologie che consentono di "trattenere" gli inquinanti
evitando che si disperdano nell'aria.
•sostituendo fonti di energia maggiormente inquinanti con altre meno inquinanti
o non inquinanti del tutto (tra queste quasi tutte le fonti rinnovabili). In questo
modo il livello di benessere economico di questi paesi non si ridurrebbe, ma si
ridurrebbero gli impatti sull'ambiente.
In secondo luogo si possono aiutare i paesi in via di sviluppo fornendo loro le
migliori tecnologie attualmente disponibili, quelle che hanno un basso impatto
ambientale ed un elevato rendimento.
Rimane comunque il problema dell'esaurimento dei combustibili fossili nel più
lungo periodo, vera sfida di "sostenibilità" posta all'uomo, la cui soluzione non
può che passare attraverso la ricerca e l'utilizzo su larga scala di fonti energetiche
rinnovabili e pulite.
Il risparmio energetico: le ragioni
ragioni di un problema così attuale
Quello del risparmio energetico è un tema di sempre maggiore attualità e
importanza.
In un mondo dominato dall’economia di mercato, dove il criterio di misurazione
per valutare la ricchezza di un paese è la crescita del PIL (prodotto interno lordo),
resta sempre più in dubbio la “sostenibilità” di questo tipo d’economia, la quale
presuppone una disponibilità di materie prime e risorse energetiche in quantità
infinita, in un pianeta che com’è noto ha delle dimensioni limitate, seppur
notevoli.
Se a tutto questo si aggiunge il gravoso tema dell’inquinamento atmosferico, con
conseguente riscaldamento della temperatura globale; la progressiva carenza
d’acqua potabile per milioni d’individui in alcune parti del globo, con le inevitabili
conseguenze
geopolitiche
(in
futuro
si
prevede
un
ingente
fenomeno
d’emigrazione dalle regioni che man mano desertificheranno). Ecco allora che il
ritorno a uno stile di vita all’insegna della sobrietà e al consumo intelligente
costituisce un primo e significativo passo.
La storia del risparmio energetico
Si può affermare che il primo campanello di allarme riguardo alle conseguenze
dovute alla mancanza di energia risale al 1973, anno dello scoppio della guerra
tra Israele e i principali paesi del Medio Oriente. Ciò determinò un innalzamento
vertiginoso del prezzo del petrolio dovuto alla sua repentina irreperibilità sul
mercato mondiale.
I vari governi nazionali applicarono provvedimenti fino a ora sconosciuti, come la
limitazione del traffico automobilistico e l’invito al risparmio di energia. Da quel
momento si ebbe la chiara percezione che il petrolio non era una risorsa infinita e
sempre disponibile a basso prezzo; ci si doveva dunque muovere per la ricerca di
fonti di energia rinnovabile e all’uso misurato di queste. Attualmente la politica di
risparmio energetico e dei consumi procede a ritmi diversi a seconda dei paesi.
Tanto per fare un esempio che ci riguarda, se in Germania da anni si costruiscono
case a bassissimo consumo energetico, in Italia siamo solo agli inizi di questa
nuova politica ambientale; la regione più intraprendente a riguardo è il Trentino
Alto Adige, non casualmente vicina geograficamente e culturalmente al popolo
tedesco.
Azioni quotidiane per il risparmio energetico
Nel migliorare il rendimento nell'utilizzo delle risorse naturali (e non solo
l'energia) avranno sicuramente un ruolo fondamentale la ricerca e l’innovazione
tecnologica, le politiche energetiche nazionali e locali, ma soprattutto la cultura e
il comportamento della popolazione.
La riduzione e la corretta gestione dei rifiuti, l’uso appropriato degli
elettrodomestici, la gestione intelligente delle luci di casa e del riscaldamento di
uffici e appartamenti, l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici anziché della propria
automobile, sono tutte azioni che, se messe in atto da tutti noi quotidianamente,
comportano una riduzione degli sprechi di energia, un aumento del rendimento
del sistema energetico nel suo complesso e soprattutto un “risparmio” in termini
di risorse naturali, di ambiente e anche di soldi.
Ognuno di noi può quindi adoperarsi per il risparmio energetico delle fonti attuali
grazie all’uso di tecnologie innovative, ma anche adottando piccole accortezze
nella vita di tutti i giorni. Impegnarsi per realizzare lo sviluppo sostenibile non
significa comunque rinunciare a quello che si ha, quanto piuttosto evitare gli
sprechi.
Qui di seguito si riporta una serie di azioni con cui è possibile risparmiare energia
nelle abitazioni senza rinunciare al comfort e al benessere.
Il riscaldamento
Per quanto riguarda il riscaldamento, nelle abitazioni si dovrebbero ricreare le
condizioni di una bella giornata di primavera: 20 gradi centigradi, umidità di circa
50%, buon ricambio dell’aria:
•riscaldare al minimo i locali poco o per niente utilizzati
•durante il giorno mantenere la temperatura a 20 gradi centigradi, di notte a 16
gradi centigradi (1 grado in meno equivale a un risparmio del 5-7%) e comunque
rispettare i limiti massimi di temperatura interna alla casa e il periodo stagionale
di accensione degli impianti, entrambi stabiliti dai singoli comuni
•di sera chiudere le imposte o abbassare gli avvolgibili e chiudere le tende delle
finestre a meno che queste non coprano i radiatori
•di giorno non ostacolare l’entrata dei raggi del sole attraverso le finestre
•non coprire i radiatori con mobili, tende o altro (si spreca fino al 40%
dell’energia)
•inserire sempre un pannello di materiale isolante tra il muro e il radiatore
•arieggiare i locali brevemente ma a fondo: aprire le finestre solo pochi minuti,
due o tre volte al giorno
•applicare le guarnizioni per serramenti dove esistono delle infiltrazioni di aria
fredda delle finestre
•coibentare i solai
•isolare le tubazioni che portano l’acqua calda dalla caldaia ai termosifoni
•installare sui termosifoni delle valvole termostatiche per il controllo del flusso di
acqua nuova caldaia, quella con il rendimento più alto (migliorando il rendimento
si risparmia anche il 10% di combustibile all’anno)
•se si deve sostituire l’impianto, preferire sistemi che utilizzano fonti energetiche
rinnovabili (biomasse) o assimilate (cogenerazione e teleriscaldamento), oppure il
gas metano
•per i condomini con riscaldamento centralizzato installare un sistema di
contabilizzazione del calore utilizzato in ogni appartamento: in questo modo è
possibile ripartire le spese fra i diversi utenti secondo i propri consumi.
La corrente elettrica
Risparmi di energia elettrica considerevoli possono essere ottenuti attraverso un
comportamento consapevole degli utenti e attraverso l’adozione delle cosiddette
“buone pratiche”, come per esempio:
•evitare di lasciare l’illuminazione accesa nelle stanze non occupate
•scegliere lampadari con minor numero di lampade (a parità di illuminazione
prodotta i lampadari con più lampade consumano più energia rispetto a quelli con
una lampada sola)
•posizionare il frigorifero o il congelatore in luoghi areati lontani da fonti di
calore;
•regolare il termostato dei frigoriferi o dei congelatori su un livello intermedio
(posizioni più fredde comportano un inutile aumento dei consumi del 10-15%)
•per le lavatrici utilizzare, ove possibile, cicli di lavaggio a bassa temperatura
•per televisori, videoregistratori e apparecchi elettronici in genere evitare di
mantenere acceso lo stand-by
L’adozione di queste semplici regole, che non comporta investimenti economici,
consente di ottenere risparmi apprezzabili nell’ordine del 10-20%.
Notevoli risparmi idi energia si possono poi ottenere sostituendo le
apparecchiature comuni con quelle ad elevata efficienza (nei Paesi occidentali gli
elettrodomestici consumano quasi il 50% dell’energia elettrica totale prodotta). Gli
interventi possono riguardare sia l’illuminazione, sia gli elettrodomestici.
Per quanto riguarda l’illuminazione, la sostituzione delle lampadine a
incandescenza con quelle a basso consumo energetico (una lampada più
efficiente di un’altra è quella che consuma meno energia per ottenere la stessa
illuminazione) comporta una riduzione media dei consumi per l’illuminazione
dell’80% (in Italia il 13,5% dell’energia elettrica è consumata per l’illuminazione
delle abitazioni e una buona condotta di consumo energetico può portare a
ridurre notevolmente tale quota).
Per quanto riguarda le apparecchiature, sono da tempo disponibili sul mercato
elettrodomestici ad alta efficienza. Frigoriferi, congelatori, lavatrici e lavastoviglie
in commercio sono dotati di un’etichetta energetica. Tali etichette, rese
obbligatorie da una direttiva comunitaria, definiscono sette classi di efficienza
energetica che vanno dalla A (basso consumo) alla G (alto consumo). Gli
elettrodomestici ad alta efficienza possono consumare fino a un terzo dell’energia
elettrica consumata dagli elettrodomestici di fascia più bassa. Gli attuali modelli
(frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie) permettono un risparmio complessivo del 74%
dell’energia consumata.
Riduzione del consumo dell’acqua in casa
In un’abitazione media, gran parte dei consumi d’acqua potabile è impiegata per
l’igiene personale e lo scarico del water. La rimanente va per uso alimentare e
giardinaggio.
Attualmente esistono dei piccoli dispositivi, chiamati riduttori di flusso dell’acqua,
i quali garantendo la stessa efficienza, permettono di risparmiare ben il 30-50%
d’acqua. I riduttori di flusso si applicano al posto dei normali frangi getto montati
nei rubinetti dei lavandini e nei bidet.
Per la doccia invece si montano nei flessibili o nel tubo di prolunga, ottenendo gli
stessi risultati. Un calcolo effettuato dall’E.N.I., riferito ad un famiglia media di
quattro persone, afferma che si possono arrivare a risparmiare fino a 50 euro
annui. Non male, considerando che questi dispositivi hanno un costo abbordabile,
compreso tra i due e gli otto euro.
L’altra grande fonte di consumi d’acqua è lo sciacquone del water. Anche qui, con
minime spese d’investimento, si può ridurre lo spreco. Se ancora non si dispone
di scarichi a doppia mandata (con due pulsanti che erogano differenti volumi
d’acqua a seconda dell’esigenza), si può ridurre la dose di liquido agendo sul
galleggiante, diminuendo il livello di riempimento della vaschetta; in alternativa a
ciò, si possono applicare una o più bottiglie da mezzo litro piene d’acqua sul
fondo della vaschetta, riducendo così l’acqua effettivamente scaricata.
Piccoli comportamenti poi sono fondamentali per ridurre lo spreco:
Fare una doccia rispetto al bagno, evita di consumare tra i 60 e i 100 litri ogni
volta;
Se necessità l’uso d’acqua solo per pochissimi secondi, specialmente in presenza
di un miscelatore, usare acqua fredda altrimenti si riscaldano solamente i tubi
dell’acqua calda;
Non lasciare scorrere l’acqua inutilmente (il classico esempio è quello del lavaggio
dei denti);
Evitare di lasciare i rubinetti semi aperti o gocciolanti; ove è necessario,
provvedere alla sostituzione delle guarnizioni; si trovano in quasi tutti i
supermercati a una cifra irrisoria e chiunque, dotato di una minima manualità,
può provvedere autonomamente al ricambio.