Le alghe marine
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Le alghe marine
Le alghe marine Se immaginiamo le acque marine come un qualsiasi ambiente adatto allo sviluppo di organismi vegetali e se lo paragoniamo, ad esempio, alle terre emerse, possiamo immediatamente osservare come anche nei mari, là dove potrebbe apparirvi un'estrema omogeneità si possono distinguere, come sulle terre, innumerevoli ambienti secondari : per esempio quelle cavità minori fra gli scogli sommersi, quei pendii rocciosi a diverse profondità , le superfici dei relitti di navi che giacciono sui fondali, tutti luoghi in cui, in conseguenza di fattori strettamente locali, vengono ancora a variare le condizioni dell'ambiente più ampio, preso prima in considerazione. Come sulle terre le foreste, le praterie e i deserti caratterizzano il paesaggio, anche nei mari un manto di vegetazione riveste rocce, scogliere e fondali con aspetti fisionomici di quelli su accennati: i mari dei sargassi con alghe lunghe più di 50 metri, le praterie lagunari, le scogliere di Corallinacee e infine i fondali degli abissi, completamente privi di vegetazione, ne sono esempi. Caulerpa serratii Ed i fattori che determinano il fissarsi o meno della vegetazione algale ed il perdurare di essa sono gli stessi che sulla terra: la luce innanzi tutto, trattandosi di vegetali autotrofi, affinchè si compia la fotosintesi. E' noto infatti che a circa 200 metri di profondità la luce solare che vi penetra è tanto debole da impedire lo sviluppo di vegetali autotrofi. In secondo luogo intervengono la temperatura delle acque, la loro limpidezza, la pressione in relazione della profondità , il grado di salinità , la presenza oltre al cloruro di sodio anche di altri elementi (Iodio, Bromo, Stronzio, ecc.),le correnti ed oggi anche, purtroppo, gli inquinanti delle acque. Le colonie di alghe però, oltre che dipendere dai fattori sopra citati, devono la loro variabilità anche a fenomeni di diffusione vera e propria; come per le piante terrestri è possibile distinguere delle "flore" zonali, sia in ragione della profondità , sia della latitudine e longitudine. E' noto, infatti, che numerose specie, pur essendo adatte a vivere nei Mari tropicali in genere sono presenti però solo in determinate acque: quelle del Mar Rosso o della Polinesia, quelle delle Azzorre o delle coste indiane o malesi. Lo stesso dicasi per le flore algali dei mari freddi, che variano sensibilmente da quelli boreali a quelli australi anche essendovi stesse specie presenti in entrambi i settori, pur così lontani tra loro. Variazioni della composizione algale si notano anche con il variare delle stagioni. Acetabularia crenulata Udotea flabellum Padina boergesenii Bryopsis sp. Halimeda incrassata Le alghe marine bentoniche includono le Chlorophycophyta, o alghe verdi, le Phaeophycophyta, o alghe brune, le Rhodophycophyta, o alghe rosse e le Cyanophycophyta, o alghe azzurre. La separazione dei gruppi di alghe in base alle caratteristiche del loro colore può sembrare superficiale, ma salvo alcune eccezioni, questa suddivisione è sostenuta da differenze biochimiche fondamentali. In tutti i gruppi sono presenti le clorofille, ma nelle alghe brune e rosse il pigmento verde è mascherato da pigmenti accessori -bruni, azzurri e rossi- che conferiscono colorazioni distinte. Mentre le alghe azzurre sono cosmopolite, gli altri tre gruppi sono presenti lungo le coste in zone piuttosto ben definite e con una distribuzione verticale sorprendente. Le varie zone si sovrappongono in maniera considerevole e, tranne in alcune eccezioni, le alghe verdi sono più comuni nella fascia superiore intercotidale, le brune nella fascia intercotidale inferiore e le rosse da quest'ultima fascia sino alle acque più profonde. Amphiroa sp. Vale la pena ricordare che, dove si verificano delle eccezioni nella distribuzione verticale, si notano anche delle variazioni nel colore fondamentale. Per esempio, le alghe rosse che si trovano nella zona intercotidale superiore possono avere un colore porpora intenso, verdastro o praticamente nero. Le alghe brune presenti nella stessa zona possono essere giallastre o verdastre, mentre quelle presenti in acque più profonde, al di sotto della zona intercotidale, sono spesso di colore pressochè nero. Queste modificazioni -che si osservano frequentemente all'interno di una stessa specie- sono provocate da una variazione nelle quantità relative dei differenti pigmenti presenti nelle cellule e rispondono a variazioni delle condizioni di luminosità . Le alghe verdi includono generi importanti, come Enteromorpha, Chaetomorpha e Cladophora. Sono le alghe più numerose e abbondano sopratutto nei mari caldi. Sono presenti sino alla profondità di 10 metri con una grande varietà di forme e dimensioni. Le alghe verdi hanno tutte in comune il fatto di possedere clorofilla in proporzioni simili a quelle delle piante superiori. Le forme possono essere a nastro, filamentose, tubolari o laminari: di quest'ultimo aspetto è la tipica Lattuga di mare Ulva Lactuca. Caulerpa spaloides Le alghe brune, che abbondano nelle acque fredde sui fondali più duri e ciottolosi, annoverano il Fuco gigante, con le caratteristiche fronde munite di vescicole per il galleggiamento, e i Sargassi della zona intercotidale, di aspetto simile a quello delle piante superiori, con bacche e foglie. Udotea cyathiformis Acetabularia calyculus Le alghe rosse offrono la massima varietà e abbondano nei mari tropicali ma sono molto numerose anche in acque più fredde. Si trovano su fondali ciottolosi e sabbiosi e raggiungono di solito notevoli profondità : nel Mar Mediterraneo sono state trovate a -150 metri; molte di esse sono caratterizzate da ramificazioni rigide che le fanno assomigliare ai coralli. Anche se le alghe marine rispetto alle piante terrestri presentano una minora varietà , si notano nel tipo e nella complessità della disposizione cellulare e della modalità di crescita - numerose differenziazioni, praticamente illimitate. Si hanno organismi unicellulari e, attraverso le forma coloniali dotate di una crescente complessità , si raggiungono dapprima filamenti di cellule, semplici o ramificati, poi strutture elaborate che raggiungono la dimensione e l'intrico delle piante superiori. Alcuni generi, come la Laminaria, di colore bruno oliva possono avere la lunghezza di soli 1 o 2 metri mentre altri, come la Macrocystis possono raggiungere anche la ragguardevole lunghezza di 50 metri ed un peso, per ogni singolo esemplare sino a 40 chilogrammi. Nel caso del genere Pelagophycus, grosse vesciche piene d'aria tengono sospeso il corpo dell'alga nella zona dove giunge la luce e si svolge la fotosintesi. Le alghe azzurre, designate col nome Cyanophycophyta, possono essere in realtà oltre che azzurro-verde anche gialle, porpora, rosse od oliva scuro. Sono alghe cosmopolite e mancano di un vero nucleo e di cromosomi differenziati, si trovano in acque con una notevole gamma di valori di salinità e temperatura. I generi Gloeocapsa, Nostoc e Lyngbya sono comuni nella zona marina al di sopra del litorale, in prossimità della linea di marea. Un'importante rappresentante di queste alghe è Trichodesmium erythraeum responsabile della denominazione del Mar Rosso. Tale specie, infatti, contiene un pigmento idrosolubile, la ficoeritrina che è la causa dell'occasionale colorazione rossa dell'acqua. Trichodesmium possiede inoltre la proprietà di fissare l'azoto libero e pertanto può vivere in gran numero anche nelle acque con una concentrazione molto bassa di sostanze nutritive inorganiche.