L`opera e l`esperienza. Percorsi di vita del bene culturale SINTESI
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L`opera e l`esperienza. Percorsi di vita del bene culturale SINTESI
Presentazione della ricerca L’opera e l’esperienza. Percorsi di vita del bene culturale Fondazione Giovanni Agnelli, Torino, martedì 22 ottobre 2002 SINTESI DELLA RICERCA di Peppino Ortoleva Qualcosa è cambiato nel modo in cui la nostra società percepisce, visita, discute le opere d’arte che costituiscono l’elemento più “unico” di un patrimonio culturale. Un cambiamento cominciato abbastanza in sordina negli anni Settanta, poi emerso alla visibilità anche –e non casualmente- in connessione ad alcuni grandi eventi come l’esposizione fiorentina e poi romana dei Bronzi di Riace nei primi anni Ottanta. Ci troviamo di fronte a un pubblico più vasto e variegato che in passato, ma anche un pubblico interessato oltre che al vedere all’esserci, al coinvolgersi nell’opera e nel suo contesto con tutti i sensi; un pubblico che porta anche nella visita ai monumenti la cultura del parco a tema, e che cerca nel cibo e nei vini del luogo non più una pausa nelle fatiche della visita ma una parte integrante della visita stessa; un pubblico desideroso di partecipare più che di lasciarsi guidare da chi ha maggiori competenze. E’ un cambiamento di mentalità, oltre che di comportamenti diffusi, che si lega anche all’intervento dei moderni media, dalla televisione a Internet: ai quali è affidato non più solo il compito di farsi eco dell’opera, ma anche quello di preparare l’esperienza della visita, e di preservarne il ricordo. In questo contesto, è tutta la vita dell’opera d’arte che si modifica, in modo in parte molto visibile in parte più sottile, ponendo a chi se ne occupa istituzionalmente, e alla società nel suo insieme, nuove sfide e proponendo insieme nuove opportunità. La ricerca che abbiamo condotto ha voluto rilevare questi cambiamenti direttamente sul campo e individuare con chiarezza le implicazioni e conseguenze di queste novità. Ci siamo così trovati di fronte a un quadro modificato e reso più complesso rispetto al passato, con l’emergere di una pluralità di soggetti che rivendicano il proprio interesse, economico e culturale, alle opere presenti nel loro territorio; con la nascita di nuovi modelli di mercato (più vicini a quelli propri della cultura di massa che a quelli tradizionalmente legati all’arte); di abitudini che si stanno lentamente affermando. E abbiamo potuto disegnare un repertorio di possibilità, e un primo quadro concettuale che ci auguriamo possano costituire un aiuto e una base per nuove ricerche.