Sos Aria - Legambiente Padova

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Sos Aria - Legambiente Padova
I.R.
Sos Aria
Informazioni e monitoraggio sulle
polveri sottili in provincia di Padova
Provincia di Padova
Assessorato all’Ambiente
CHE COSA SONO PM10 E PM 2,5?
Con il termine PM - dall’inglese Particulate Matter - si definisce un insieme di particelle solide e liquide che si trovano sospese nell’aria che respiriamo. Tali particelle
sono diverse tra loro per grandezza, provenienza, composizione e proprietà: si va
da quelle composte da poche molecole a quelle grosse quanto lo spessore di un
capello. Le particelle importanti per la nostra salute sono però solo quelle con diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro, cioè 10 micron, che sono inalabili e per
le quali viene usata la famosa sigla PM10. Allo stesso modo si usa la sigla PM2,5
per le particelle con diametro inferiore a 2 micron e mezzo, definite respirabili
perché riescono a penetrare sino agli alveoli, il punto più profondo del polmone: per
questo sono molto pericolose! Ancora più piccole e più pericolose le Particelle Ultra
Fini (UFP) non più grandi di qualche milionesimo di millimetro in grado di giungere
facilmente al sangue e persino entrare nelle cellule del cervello. Nella figura PM10
e PM2.5 sono confrontate con un capello e un granello di sabbia (le UFP sarebbero
invisibili anche a questo ingrandimento).
COMPOSIZIONE
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Oltre a pollini, batteri e virus, il PM
atmosferico contiene migliaia di diverse sostanze chimiche, molte delle quali nocive per la salute umana.
Metalli pesanti, idrocarburi, nitrati,
solfati vengono trasportati dalle polveri come su un autobus: è così che
tutte queste sostanze arrivano ai
polmoni. Da qui possono poi agire
sul posto oppure diffondersi nell’organismo attraverso il sangue.
DA DOVE VENGONO QUESTE PARTICELLE?
Il PM10 e il PM 2,5 possono essere di origine naturale (ceneri vulcaniche, sabbie
del deserto, aerosol marino) oppure di origine antropica, cioè causate dall’uomo. E’
ovvio che in città le fonti naturali sono minime rispetto a quelle artificiali.
Le principali sorgenti antropiche sono legate all’uso dei combustibili fossili, cioè
carbone e derivati del petrolio (gasolio, nafta e benzina). Il settore dei trasporti
stradali è sicuramente quello che incide di più sulla qualità dell’aria cittadina: secondo uno studio del Ministero dell’Ambiente i veicoli a motore sono responsabili
addirittura del 70% del PM10 in città!
Le polveri da traffico provengono sia dai motori, perché i carburanti non bruciano
completamente, che per l’usura di gomme e freni che per l’abrasione dell’asfalto.
Inoltre nitrati e solfati, che escono dal tubo di scappamento sotto forma di gas, in un
secondo momento si trasformano ed assumono una forma ed un diametro simile
a quello del PM10 o del PM2,5. Per questo si chiamano “particolato secondario”.
Infine anche le polveri già depositate a terra vengono risollevate dal traffico e vanno
ad aggiungersi a quelle presenti in atmosfera. Va precisato peraltro che le polveri
vengono prodotte da molte altre attività umane, dall’industria, dall’agricoltura. Si
generano anche da attività insospettabili quali ad esempio l’utilizzo della biomassa
per la produzione di calore. È stato calcolato infatti che l’impiego della legna nei
caminetti è responsabile della produzione di polveri per quantitativi rilevanti.
QUALI EFFETTI PUÒ AVERE IL PM10 SULLA SALUTE?
Per la comunità scientifica e per le grandi istituzioni internazionali non c’è dubbio:
respirare le “polveri fini” è una importante causa di morte e malattie, soprattutto per
il cuore ed i polmoni. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la Commissione Europea stimano che la spesa sanitaria dovuta agli effetti da inquinamento
oscilli tra 300 e 500 miliardi di euro e che l’aspettativa di vita media si accorci di 8
mesi. Il dato ovviamente va considerato a livello statistico. Va soprattutto paragonato ad altri fattori che incidono sulla aspettativa media di vita in misura importante,
quale fumo, vita sedentaria, ipertensione, ecc. Alle polveri tutti sono esposti per
tutta la vita: un vero problema di salute pubblica!. Sempre secondo l’OMS, se venissero rispettati i limiti di legge per il PM10 (40 µg/mc come media annuale) solo nelle
13 principali città italiane l’aspettativa di vita potrebbe essere ancora più lunga.
Effetti su cuore e circolazione del sangue
Come spiega l‘Associazione americana dei cardiologi, il primo bersaglio delle polveri è l’apparato cardiovascolare, tanto che due terzi di tutte le morti sono dovute
ad infarti, insufficienza cardiaca, morti improvvise per aritmia, o ictus; più è alto il
PM10 (ma soprattutto il PM2.5) e maggiore è il rischio di avere uno di questi problemi. Le “polveri sottili” attivano l’infiammazione e la coagulazione, sono ossidanti,
alterano i riflessi che controllano il cuore, fanno salire la pressione, e infine sembrano accelerare l’aterosclerosi.
Effetti sull’apparato respiratorio
Respirare polveri porta ad un’infiammazione delle vie respiratorie che favorisce lo
sviluppo di varie patologie (bronchite, polmonite, asma infantile, malattia polmonare ostruttiva cronica, enfisema polmonare, ecc). Più alto è il PM10 della giornata
e più frequenti sono i ricoveri al pronto soccorso per bronchiti e polmoniti acute;
l’esposizione di anni al PM10 ed al PM2.5 sembra invece peggiorare bronchiti croniche, enfisema e asma e in alcuni studi si associa anche al cancro al polmone.
Oltre agli effetti infiammatori locali, studi recenti dimostrano che le polveri possono
provocare mutazioni genetiche, a loro volta predisponenti al cancro.
Effetti sui bambini
I bambini risultano più esposti degli adulti agli effetti dell’inquinamento per molti
motivi: respirano più in fretta e inalano più aria col gioco o l’esercizio; essendo più
bassi respirano più vicino agli scarichi delle auto; i loro sistemi di “depurazione” e di
difesa sono ancora immaturi e quindi meno efficienti. Infine, un bambino ha davanti
a sé un più lungo periodo di vita, e quindi di esposizione agli inquinanti. Sui bambini
sono stati dimostrati effetti che vanno dalla riduzione della funzione respiratoria e
dello sviluppo dei polmoni, alla predisposizione alle infezioni, al facilitare l’insorgenza del diabete. Alcuni studi suggeriscono anche effetti negativi sullo sviluppo
del feto.
SIAMO TUTTI A RISCHIO…
Alcune categorie di persone corrono un rischio maggiore degli altri: i bambini, gli
anziani, chi vive vicino ad una grande strada molto trafficata, chi ha il diabete e le
persone già affette da malattie respiratorie e cardiovascolari, hanno una maggiore
probabilità di subire danni se esposti ad elevate concentrazioni di PM10. Va ricordato però che tutti siamo esposti!
Il concetto di soglia non ha alcun senso biologico: vi sono effetti anche a concentrazioni molto basse, sui 10-20 µg/m³ come confermato dalle ultime linee guide
OMS. Ma l’inquinamento non agisce solo sui soggetti fortemente compromessi, e
su quelli che stanno solo un pochino meglio che peggiorano le proprie condizioni,
ma aumenta anche il rischio di nuove malattie negli individui sani che fanno parte
della popolazione esposta.
RIDURRE L’INQUINAMENTO FA BENE … ANCHE NELLE
LOCALITA’ “PULITE”!
Durante la campagna di rilevamento delle polveri sottili condotta lo scorso anno da
Legambiente in tutto il Veneto si è verificato che i valori registrati nei piccoli comuni
sono in linea o superiori con quelli registrati nei capoluoghi nello stesso periodo.
E’ ormai arcinoto che le polveri sottili affliggono la nostra Regione, e quindi tutta la
provincia di Padova, e sappiamo che si spostano anche molto lontano dai luoghi
di emissione.
Soglie? La legge prescrive per il PM10 dei limiti da non superare, ma come abbiamo visto vi sono effetti anche a concentrazioni molto più basse. Le “soglie” di legge
quindi sono un aiuto legale per gli amministratori che vogliono ridurre gli inquinanti,
ma non devono essere scambiate per soglie di sicurezza.
Che fare? Il modo più sicuro di prevenire questi danni è ridurre il traffico nelle
città, che oltre tutto riduce anche il rischio di incidenti stradali: è indispensabile un
progetto di lunga scadenza che incentivi i mezzi pubblici e disincentivi l’automobile.
Nel frattempo la tecnologia può darci una mano: i filtri anti particolato non sono
risolutivi, ma aiutano a ridurre le emissioni dei diesel.
E IO COSA POSSO FARE PER RIDURRE
L’INQUINAMENTO?
> POSSO privilegiare i mezzi pubblici o POSSO spostarmi in bicicletta o a piedi.
> POSSO limitare il più possibile l’uso dell’auto, usandola se devo davvero raggiungere un posto molto lontano o disagevole.
>Il carburante è importante: se devo cambiare auto POSSO sceglierla a gas, o a
benzina. Se l’auto diesel mi sembra irrinunciabile POSSO acquistarla col filtro!
> Se già possiedo un’auto diesel POSSO farvi installare il filtro anti particolato!
> POSSO mettermi d’accordo con amici e vicini per portare i bambini a scuola o per
andare a fare la spesa o per raggiungere il posto di lavoro.
> Se ho dei bambini molto piccoli POSSO evitare di far loro percorrere strade molto
trafficate, e se sono costretto a farlo POSSO tenerli in braccio o nel marsupio per
allontanarli il più possibile dai tubi di scappamento.
> POSSO singolarmente o unendomi ad altri pedoni/ciclisti chiedere alle amministrazioni locali di realizzare piste pedonali/ciclabili sicure anche per i bambini.
> POSSO promuovere nella scuola dove va il mio bambino l’idea dei percorsi pedonali casa-scuola
LEGAMBIENTE è l’associazione ambientalista italiana con la diffusione più capillare sul territorio (più di 1.000 gruppi locali, 20 comitati regionali, 115mila tra soci
e sostenitori). Nata nel 1980 sull’onda delle prime mobilitazioni antinucleari, Legambiente è un’associazione apartitica, aperta ai cittadini di tutte le idee politiche
democratiche, religiose, morali, che si finanzia con i contributi volontari dei soci e
dei sostenitori delle campagne. E’ riconosciuta dal ministero dell’Ambiente come
associazione d’interesse ambientale, fa parte del “Bureau Européen de l’Environnement”, l’unione delle principali associazioni ambientaliste europee, e della “International Union for Conservation of Nature”. E’ attiva a Padova dal 1985 e conta
numerosi circoli in Veneto. Per saperne di più www.legambientepadova.it, www.
legambienteveneto.it, www.legambiente.eu
www.nalato.com
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