Transcript
PDF
Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 €1,40 Anno 92 n. 75 Domenica, 13 Settembre 2015 unita.tv Desd allà Venezia premia un esordiente Al venezuelano Lorenzo Vigas il Leone d’oro Migliore attrice Valeria Golino —La serata delle premiazioni al Festival del cinema. Fabrice Luchini miglior attore. Gran premio della giuria a Anomalisa di Chrales Kaufman P 15-17 Per chi suona la campanella Da domani tutti in classe con la riforma che inizia a cambiare la scuola Sondaggio esclusivo: dal caro libri ai programmi, ecco cosa si aspettano gli italiani P. 2-5 La domenica Fabio Aru, le strade della Vuelta consacrano un campione P. 23 di Walter Veltroni Un'idea di città Diego Novelli L Il giorno della marmotta G aber, genio irregolare e dunque genio, cantava «Cosa è la destra , cosa è la sinistra». Forse oggi è il giorno giusto per soffermarsi su questa storica, reale, profonda distinzione. Un confine da ritrovare non per ergere un muro ma per riconoscersi, per capire che un sistema di valori è diverso dall’altro. Rispettabili e legittimi entrambi, ma diversi. Si oscilla spesso tra due estremi pericolosi: la demonizzazione dell’altro, in primo luogo. Se non sei di sinistra sei fascista, generalizzazione nella quale si è caduti spesso, salvo dover capire, in ritardo, quanto ci fosse di integralista e di autoritario in questo. Indro Montanelli non era certo di sinistra ma era un galantuomo che credeva in valori - quelli sì che dovrebbero essere universali - come la probità, come la piena libertà di impresa e di opinione. Renzo De Felice aveva le sue opinioni sul fascismo, la genesi del fenomeno e il consenso di cui ha goduto, e meritava di essere rispettato e considerato, non certo bollato come un revisionista , etichetta che ha una lunga e tragica storia. E che io ricordo essere stata spesso applicata, dagli estremisti di turno, persino a Enrico Berlinguer. Ma, in verità, la sinistra si è affrancata nel tempo da questi difetti che pure talvolta, come in un riflesso pavloviano, tendono a riemergere. La destra, regnante Berlusconi, ha invece tenuto in vita gli anni cinquanta fino a oggi. Chiunque era critico era comunista. Anche i liberali più socialmente moderati e magari legittimamente intransigenti sul piano della morale pubblica venivano equiparati a Stalin, Beria e se ne auspicava, ricordiamoci l’editto bulgaro, la defenestrazione. Enzo Biagi, certamente non un pericoloso esponente dell’Armata Rossa, è stato sovente inchiodato sul banco degli eversori dell’ordine costituito. Il linguaggio politico ha così recuperato la truculenza degli anni peggiori, senza neanche l’alibi delle ideologie. Segue a pag 12 Maglia rossa e quattro mori. Il corridore sardo ha riconquistato la leadership nelle ultime salite della corsa spagnola staccando l’olandese Dumoulin, oggi la passerella finale a Madrid: è il suo primo successo in un grande giro. Foto: Ansa Staino Corbyn si prende il Labour Sconfitta l’ala blairiana La sinistra che si fa del male a prossima Biennale dell’Architettura, in programma a Venezia da maggio a novembre del 2016, sarà curata dal cileno Alejandro Aravena e sarà assai diversa dalle precedenti edizioni, come lui stesso ha precisato nel corso della conferenza stampa di presentazione. Il suo nome non brilla nel firmamento mondiale delle archistar ed è forse questo il motivo che ha fatto arricciare il naso ad alcuni parvenu, fautori della magniloquenza, dello spettacolo tecnologico, simbolo del successo e del potere. Aravena fa parte di quella schiera di intellettuali che si cimentano professionalmente sul piano sociale nelle sterminate periferie delle grandi metropoli sudamericane, sperimentando, sulla base di una scienza nata nel secolo scorso ma, oggi troppo disattesa, come l’urbanistica, per attenuare i disagi, le sofferenze, le terribili disuguaglianze, le contraddizioni presenti sui territori edificati. La figura dell’architetto che concorre professionalmente a costruire edifici nelle città non può essere disgiunta da quella dell’urbanista, che oltre alla fantasia e alla creatività segue regole fisse, standard, principi che dovrebbero essere da tutti rispettati. Segue a pag 19 Migranti nella Ue Germania contraria a bilanci flessibili Bruxelles disponibile a considerare i costi dell’accoglienza P. 10 Andrea Romano C omplimenti a Corbyn, perché chi conquista la leadership di un grande partito in una competizione aperta merita sempre rispetto. E complimenti al Labour, che ha saputo reagire alla sberla elettorale dello scorso maggio interrogandosi sul proprio ruolo nella Gran Bretagna del 2015. Al contempo è inevitabile leggere nella vittoria di Corbyn il ritorno al passato. Segue a pag 11 D’Alema: il Pd è abbandonato Cuperlo: no a partito nazione Leader col 59 per cento. Jeremy Corbyn. foto: Ansa Il confronto alla Festa de l’Unità di Firenze. Parrini: Massimo sbaglia. P. 8 Radar: I “tristi tropici” di Claude Lévi Strauss diventano una partitura musicale stasera a Roma P. 18