Analisi settore Alberghi e Ristoranti
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Analisi settore Alberghi e Ristoranti
Analisi di settore Settore ISTAT “Alberghi e Ristoranti” Questo documento è un’analisi sintetica del settore “Alberghi e Ristoranti” realizzata da CRIBIS.it con l’ausilio di MarketLeader, il servizio di CRIF che sviluppa modelli, sistemi in outsourcing e consulenza per guidare e supportare le imprese nelle scelte più importanti. L’analisi propone un approfondimento del settore e della tipologia di imprese che vi operano, in termini di dimensioni aziendali, fatturato, distribuzione territoriale e di altri parametri rilevanti, in grado di supportare le decisioni di business. Figura 1-Distribuzione imprese per natura giuridica (fonte:www.market-leader.it) La forma giuridica più diffusa tra le imprese che operano nel settore alberghiero e della ristorazione è quella di impresa individuale (nella metà dei casi). Seguono le società di persone (38%) e, più distaccate, le società di capitali (10,74%). Sulla base di questi dati emerge un quadro d’insieme costituito prevalentemente da una costellazione di imprese di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, dalla figura 2 si evince che la maggior parte delle imprese attive è concentrata nel Nord-Est. La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di imprese attive (quasi il 15% del totale). Seguono Veneto, Campania e Lazio, entrambe con una quota superore all’8%. Figura 2-Distribuzione territoriale imprese (fonte: www.market-leader.it) Una forte concentrazione delle imprese del settore “Alberghi e ristoranti” si registra anche nelle aree delle grandi città, in particolare Milano, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli. Da evidenziare anche l’elevata numerosità di imprese presenti nell’alta Calabria, principalmente nella provincia di Cosenza, e in Puglia, nel Salento. Figura 3-Distribuzione territoriale imprese (fonte: www.market-leader.it) Figura 4-Distribuzione per numero di dipendenti (fonte:www.market-leader.it) Circa la metà delle imprese non ha dichiarato (specificare dove) il numero dei propri dipendenti. Questo potrebbe attestare il fatto che si tratta soprattutto di attività di piccole dimensioni a conduzione familiare, che spesso ricorrono principalmente a collaboratori stagionali e non rientrano nelle statistiche sui lavoratori dipendenti. Sulla base dei dati disponibili emerge comunque che quasi la totalità delle imprese ha meno di 5 dipendenti. Figura 5-Società di Capitali, distribuzione per valore della produzione anno 2004 (fonte: CRIBIS.it) Figura 6-Società di Capitali, distribuzione per valore della produzione anno 2005 (fonte: CRIBIS.it) Nell’ambito delle Società di capitali (che rappresentano circa il 10% del totale delle imprese del settore), per quanto riguarda il valore della produzione la maggior parte genera un fatturato inferiore ai 250.000 €, a conferma del dato dell’anno precedente. Questo valore è riconducibile alla piccola dimensione delle imprese. Figura 7-Società di Capitali, distribuzione imprese per Utile/Perdita anno 2004 (fonte: CRIBIS.it) Figura 8-Società di Capitali, distribuzione imprese per Utile/Perdita anno 2005 (fonte: CRIBIS.it) In termini di distribuzione delle imprese per utile/perdita, praticamente l’intera popolazione delle società di capitale che opera nel settore (per la precisione il 99,46% dei casi) chiude i bilanci con utili inferiori a 500.000 €. Figura 9-Valore mediano ricavi (fonte: CRIBIS.it) Il valore dei ricavi per addetto è invece sostanzialmente costante per tutte le classi di valore della produzione, pari circa a 80.000 € pro capite. Si registra un valore più alto in corrispondenza delle imprese con fatturato compreso tra 10 e 25 milioni di €. NB. L’utilizzo della mediana come valore “medio” è più corretto in quanto è meno sensibile ai valori estremi. VARIAZIONE RICAVI Mediana Classe Valore della Produzione A. Fino a 250 m B. 250-500 m C. 500 m -1 mln D. 1-2,5 mln E. 2,5-5 mln F. 5-10 mln G. 10-25 mln H. 25-50 mln I. Oltre 50 mln 0.95 1.02 1.03 1.03 1.05 1.05 1.07 1.05 1.02 Figura 10-Società di Capitali, variazione percentuale dei ricavi (fonte:CRIBIS.it) VARIAZIONE UTILE Mediana Classe Valore della Produzione A. Fino a 250 m B. 250-500 m C. 500 m -1 mln D. 1-2,5 mln E. 2,5-5 mln F. 5-10 mln G. 10-25 mln H. 25-50 mln I. Oltre 50 mln 0.55 0.53 0.50 0.62 0.75 0.70 0.74 0.80 0.76 Figura 11-Società di Capitali, variazione percentuale degli utili (fonte: CRIBIS.it) La variazione degli utili e dei ricavi è sostanzialmente invariata e indipendente dalle classi di valore della produzione. NB. L’utilizzo della mediana come valore “medio” è più corretto in quanto è meno sensibile ai valori estremi. © Copyright 2007 by CRIF S.p.A. Tutti i diritti sono riservati. Qualsiasi materiale, compresi, senza limitazioni, testi, fotografie, grafica e ogni altro materiale contenuto nel presente testo non potrà essere copiato, riprodotto, distribuito, ripubblicato, senza la preventiva autorizzazione scritta di CRIF S.p.A. Tutti i marchi e loghi sono marchi di servizio o marchi registrati di CRIF e Repubblica e non possono essere in alcun modo copiati, imitati o usati.