Socrate il sopravvissuto

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Socrate il sopravvissuto
ANAGOOR
SOCRATE IL SOPRAVVISSUTO / come le foglie
dal romanzo Il Sopravvissuto di Antonio Scurati
20 - 21 giugno 2016
PRIMA ASSOLUTA
Fonderie Limone | FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI Torino Creazione Contemporanea
MONCALIERI, TO
http://www.festivaldellecolline.it/edizione/showView/431
29 - 30 luglio 2016
Sala Comando Centrale Fies | DRODESERA WORLD BRAKERS
DRO, TN
http://www.centralefies.it/events/world-breakers-nessun-mondo-e-al-sicuro_38.html
GUARDA IL TRAILER: https://vimeo.com/166430376
SOCRATE IL SOPRAVVISSUTO / come le foglie
dal romanzo Il Sopravvissuto di Antonio Scurati
In un tempo, il nostro, che porta con sé vorticosi mutamenti, la questione educativa sembra diventata un
tema marginale e insieme una montagna inaffrontabile, sempre aggirata per mezzo di riforme scolastiche
dannatamente parziali che mortificano insegnanti e ragazzi e il processo stesso della conoscenza.
Stiamo accumulando un ritardo colpevole. Serve che si levi un pensiero alto ed articolato attorno
all'educare oggi, alla cura delle coscienze in formazione.
Un pensiero che rilevi la stretta connessione tra processo della conoscenza e ricerca della giustizia, tra
strumenti del conoscere (che è riconoscere e saper distinguere la verità dall'opinione) e pratica politica.
Un pensiero che smetta di separare la filosofia dalla vita, che ricucia lo strappo tra anima e corpo e inviti
all'eterna e mai perfetta ricerca della verità unico baluardo contro l'assenza di senso della storia e
dell'esistenza.
Con Socrate il sopravvissuto Anagoor entra all'interno di una classe, in una scuola come tante.
Lo fa inseguendo alcune pagine del romanzo di Antonio Scurati, Il sopravvissuto, e assumendo il punto di
vista di chi si dispone di fronte ad un gruppo di giovani incaricato della loro educazione.
Non un adattamento teatrale del romanzo, ma, come di consueto nelle creazioni di Anagoor, alcune tra le
pagine più emblematiche del libro si intrecciano come un fiume carsico ad altre vicende, altre parole, altre
dimensioni temporali: in questo caso gli ultimi momenti di vita di Socrate attorniato dai suoi discepoli prima
della condanna a morte.
Tra le ore che precedono la morte di Socrate per ingiunzione della città, così come sono raccontate da
Platone nel Fedone, e l'ora in cui lo studente Vitaliano Caccia massacra a colpi di pistola l'intera
commissione di maturità lasciando in vita il solo insegnante di storia e filosofia, così come è dipinta con
lucida ferocia nel romanzo di Antonio Scurati, si consuma tutta la battaglia, una vera e propria
Gigantomachia, al pensiero occidentale dalle sue origini ai suoi inevitabili e tragici esiti storici.
Ma non solo, si rinnovano infatti anche due eterni interrogativi: la domanda di senso, ingombrante punto di
domanda rivolto al maestro, e la questione stessa della posizione del maestro rispetto al sapere e ai
discepoli.
con
Marco Menegoni
Iohanna Benvegna, Marco Ciccullo, Matteo D’Amore, Piero Ramella, Francesca Scapinello, Massimo
Simonetto, Mariagioia Ubaldi, Margherita Sartor
maschere Silvia Bragagnolo e Simone Derai
costumi Serena Bussolaro e Simone Derai
musiche e sound design Mauro Martinuz
con in video Domenico Santonicola (Socrate), Piero Ramella (Alcibiade)
riprese aeree Tommy Ilai e Camilla Marcon
direzione della fotografia e post produzione Giulio Favotto / Otium
regia ed editing video Simone Derai
drammaturgia Simone Derai e Patrizia Vercesi
regia Simone Derai
ANAGOOR La compagnia nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan,
ai quali si aggiungeranno successivamente Marco Menegoni, Moreno Callegari, Mauro Martinuz, Giulio
Favotto e molti altri, facendo dell’esperienza un progetto di collettività. Il gruppo prende il nome dal
racconto di Dino Buzzati Le mura di Anagoor, in cui il protagonista raggiunge finalmente la leggendaria città
del deserto, nota per le sue meraviglie ma le cui innumerevoli porte rimangono chiuse a quanti non bussino
con l’avvertita incoscienza di chi si imbatte nell’ignoto. Quasi a dire che la creazione artistica richiede una
purezza di sguardo e una disposizione d’animo umile ma nello stesso tempo ardente. L’opera di Anagoor
risponde ad un’estetica iconica che precipita in diversi formati finali come dispositivi video in dialogo con
performer in scena. Le tematiche più frequentate sono legate al rapporto Uomo-Natura-Etica nel filtro della
Cultura e della Storia come in Tempesta (2009, segnalazione speciale al Premio Scenario), Et manchi pietà
(film concerto), L.I. Lingua Imperii (2012, Premio alla regia Grand Prix Festival Mess Sarajevo, Premio Music
Theatre NOW world wide competition 2015), Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi (2013), Virgilio Brucia
(2014), Santa Impresa (2015). Simone Derai è Premio HYSTRIO alla regia 2016.
ANTONIO SCURATI
IL SOPRAVVISSUTO
VINCITORE DEL PREMIO CAMPIELLO XLIII EDIZIONE
BOMPIANI
In un liceo come tanti, è il giorno della prova orale dell’esame di Stato. La commissione attende, svogliata, il
primo candidato: Vitaliano Caccia, ventenne esuberante, inetto, tracotante e formidabile, destinato a una
seconda bocciatura da un rituale ambiguo e da un sistema perverso. Quando, però, finalmente arriva,
Vitaliano estrae una pistola e stermina i suoi professori, a uno a uno, a sangue freddo e a bruciapelo.
Risparmia soltanto Andrea Marescalchi, il suo insegnante di storia e filosofia. Il sopravvissuto. Spetterà a
questi, in una corsa contro il tempo, il compito di interrogarsi sulle ragioni dell’inaudita violenza, e di
indagare, come una sorta di detective della colpa metafisica, sul male che è in lui e, forse, in tutti noi... Il
romanzo di Antonio Scurati fa riecheggiare con forza estrema e dissonante lo “spirito del tempo” di
un’epoca, la nostra, in cui tutti ci sentiamo, senza saperlo sino in fondo, possibili vittime di una violenza
“casuale”, priva di motivi comprensibili e di cause riconoscibili. Una violenza che non viene più da un
nemico esterno, bensì da uno spazio interno, sotterraneo. Da una rinata memoria del sottosuolo.
ANTONIO SCURATI È ricercatore all’Università IULM di Milano dove insegna letterature contemporanee e
scrittura creativa. Editorialista della “Stampa”, ha pubblicato i romanzi Il rumore sordo della battaglia
(2002, Premi Fregene, Chianciano e Khilgren), Una storia romantica (2007, Premio SuperMondello), Il
bambino che sognava la fine del mondo (2009, finalista al Premio Strega), La seconda mezzanotte (2011), Il
padre infedele (2013, finalista al Premio Strega) e Il tempo migliore della nostra vita (2015), i saggi Guerra.
Rappresentazioni e culture nella tradizione occidentale (2003), La letteratura dell’inesperienza (2006), Gli
anni che non stiamo vivendo (2010), Letteratura e sopravvivenza (2012) e Dal tragico all’osceno (2012).
Insieme a Lorenzo Scurati ha realizzato il documentario La stagione dell’amore (2010). I suoi romanzi sono
tradotti in molte lingue straniere.
SOCRATE IL SOPRAVVISSUTO co-produzione | FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI | CENTRALE FIES | in collaborazione con OPERAESTATE FESTIVAL
VENETO |
Progetto realizzato con il sostegno di
organizzazione: [email protected] /[email protected] / [email protected]
+39 347 5180387
Anagoor is part of the project Fies Factory
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